La prima volta nella storia umana

La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:40 pm

La prima volta nella storia umana in cui si ha la chiara conferma che le religioni non fanno miracoli

viewtopic.php?f=102&t=2902

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3309583123

Questa è la prima volta nella storia dell'umanità che l'umanità intera può assistere direttamente senza le interpretazioni e le manipolazioni di intermediari, all'impotenza delle religioni e verificare senza dubbio alcuno e con assoluta certezza l'inutilità delle fedi religiose, dei loro idoli, delle loro cerimonie magiche e delle loro millenarie preghiere.

E può altrettanto e al contempo assistere e verificare come solo l'uomo di buona volontà con la sua spiritualità naturale e razionale, con la sua umile esperienza, con il suo buon fare quotidiano, con il suo studio e la sua ricerca, sia in grado di attingere conoscenza alla universalità divina che sta in tutte le cose, che informa tutte le cose con le sue leggi e le sue regole, per trarre ciò che serve a vincere il male, a modificare i rapporti naturali tra le cose e le creature al fine di rendere migliore la condizione umana preservandone la vita.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:41 pm

Manca una risposta spirituale al contagio
Marcello Veneziani
10 marzo 2020

http://www.marcelloveneziani.com/artico ... -contagio/

C’è una dieta spirituale da osservare in questi giorni d’incubo e d’incubazione? Non mi è parso di leggere o di ascoltare da nessuna parte riflessioni, consigli, terapie che avessero a cuore l’anima delle persone e che ponessero la questione virale dal punto di vista “spirituale”. Parola desueta, intrusa, se non estinta nel nostro lessico quotidiano. Eppure mai come in questo caso necessaria perché laddove tornano in gioco la vita e la morte, la vecchiaia e la malattia, la solitudine e la solidarietà, torna l’urgenza di una preparazione spirituale agli eventi e alla nostra vita. E invece, il massimo ambito interiore lambito in questi giorni è materia di psicologi, psicanalisti e psichiatri. Viene medicalizzata pure la coscienza, ospedalizzata anche l’anima.

È forse la prima volta che davanti al contagio appare del tutto assente la Chiesa e irrilevante la religione; in ogni evenienza tragica del passato la religione cristiana è sempre stata il rifugio, il conforto, l’invocazione e perfino l’esorcismo per fronteggiare il male o disporsi al rischio mortale. Questa volta è come se si fosse ritirata dal mondo per non contribuire a spargere il virus, come se avesse chiuso i battenti per ragioni di profilassi medica e precauzione sanitaria. L’unico messaggio che giunge dalla Chiesa è infatti non celebrare messa, allinearsi alle disposizioni governative, chiudere le chiese per responsabilità civile e umanitaria; la sua unica funzione comunitaria è quella di non accrescere i rischi di contaminazione. E dunque arretrare, auto-sospendersi, tacere, inviare solo sommessi messaggi televisivi. Intendiamoci, nessuno pensa che i sacerdoti debbano sostituire i medici e affidarsi alle preghiere sia meglio che affidarsi alle strutture sanitarie. Ma non c’è mai stata un’assenza così totale del riferimento religioso davanti all’emergenza del contagio. La Chiesa aveva sempre svolto un ruolo primario in questi frangenti; e proprio la Chiesa come “ospedale da campo” e “soccorso umanitario” è totalmente chiusa in se stessa e inerte.

Ma la dieta spirituale a cui facevo riferimento non è solo di natura religiosa e confessionale; certo, non può eludere il ruolo della fede, della preghiera e della liturgia ma spirituale allude a una visione della vita, a un rapporto tra i fatti e la nostra interiorità, la relazione tra anima e corpo, il senso della vita e della morte. Come si può rispondere sul piano spirituale a questa situazione? Provo a soffermarmi in particolare su tre ambiti, tre livelli spirituali di risposta.

Il primo è non lasciarsi assorbire dal contagio, non vivere dentro il suo incubo, non ridursi al rango di degenti, sottrarsi al talk-show permanente e ossessivo intorno al virus. È il messaggio accorato, e assai frainteso, che cercai di dare la scorsa settimana: non uno stupido fregarsene delle precauzioni e della profilassi sottovalutando il pericolo ma rispettiamo quelle norme e quei divieti, però poi non viviamo dentro questo Virality show, non facciamolo diventare il pensiero dominante, come ci inducono a fare i media. Pensare ad altro, vivere d’altro. Parliamo d’altro per favore, e non sembri assurdo che lo sostenga in un articolo dedicato proprio a quel tema; personalmente sto provando a leggere, pensare, scrivere altro che non sia sempre e solo il discorso sul virus. È la prima forma di reazione spirituale: non finire dentro l’ossessione del virus, non fare il suo gioco, alzare lo sguardo, dedicare la propria mente e la propria attenzione ad altri ambiti, compatibili con la situazione e i limiti sanitari imposti.

La seconda risposta spirituale è riattivare quelle energie e quei mondi che abbiamo atrofizzato nell’indaffarato scorrere dei giorni. Se non vuoi vivere agli arresti domiciliari del presente hai la possibilità di aprirti ad altri mondi che sono il passato, il futuro, l’eterno, il favoloso. Riprendere a fare i conti con la memoria, la storia e i suoi eventi, le aspettative e i progetti, il senso delle cose che durano. Lo descrivevo nel mio libro Dispera bene ma non pensavo che quell’esortazione e consolazione dovesse diventare d’un tratto così urgente e necessaria. Mi riferivo alle macchine del tempo che ci permettono di evadere dalla prigione del presente e tra queste, oltre le arti, i miti, i pensieri, la musica e i ricordi, mi riferivo alla preghiera, al di là della pratica confessionale, come un esercizio di attenzione, concentrazione e collegamento con energie spirituali superiori; restituisce un disegno compiuto alla vita. Riprendiamo il filo d’oro dell’amore come nostalgia e lontananza, pathos della distanza. Riempiamo gli spazi vuoti a cui ci costringe l’inerzia forzata di questi giorni, per non finire preda della psicosi o della paranoia per la segregazione prolungata.

Il terzo livello più delicato riguarda il nostro rapporto con la vita e con la morte. Lo eludiamo da tempo, non guardiamo più in faccia la morte; e invece occasioni come questa ci ricordano che il nostro problema non è la solita fragilità psicologica, come si ripete ogni giorno, ma è accettare il nostro limite e la nostra finitudine, prevedere l’appuntamento senza scampo. Dobbiamo rielaborare il rapporto con la morte, riuscire a concepire la nostra scomparsa, sforzarsi di pensare che il mondo non cominciò con noi e non finirà con noi, l’essere sopravanza l’esistere. Acquistare dalla disperazione una fiducia ulteriore che è amor fati e abbandono fiducioso alla sorte, dopo aver fatto tutto quel che potevamo per disporla verso il meglio.

Non sono rimedi, tantomeno soluzioni, ma piccole ed enormi svolte per guardare la realtà con altri occhi. E chi le indica non ha raggiunto la saggezza, tantomeno la sapienza, ma è ancora immerso con voi nelle contraddizioni, paure e insofferenze per quanto accade. Però è necessario rianimare la propria vita spirituale per rispondere alla situazione, senza esserne succubi o spenti dalla noia e dal terrore. Cominciate provando a pronunciare la parola spirituale…
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:42 pm

Anche Marco Politi se n'è accorto

Coronavirus, svanisce la religione: al suo posto regna la scienza. Persino il Papa se n'è accorto
Marco Politi
26 marzo 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... 1585231187

Mai come in questa epidemia è apparsa così evidente l’eclissi della religione dalla scena pubblica. Per la prima volta dai tempi del medioevo un grande fenomeno come la peste imperversa e domina ogni spazio nell’assenza totale dei simboli religiosi. Prova più lampante della secolarizzazione e del suo spessore non poteva esserci.

Per mille anni l’Europa cristiana ha sempre osservato nei grandi momenti di catastrofe il prorompere del sentimento religioso e dei suoi apparati. Il risuonare delle litanie, chiese stipate di fedeli imploranti, strade percorse da processioni di supplici, i frati nel lazzaretto, i preti solitari nelle città silenziose ad accompagnare i morti o portare l’estrema unzione agli infermi. E nel momento in cui crollava il picco della mortalità, si innalzavano le colonne dedicate alla Madonna salvatrice dalla peste.

Nella civiltà dell’immagine l’assenza risalta. Sul palcoscenico odierno svanisce la Religione, resta padrona incontrastata la Scienza. Eroi e martiri sono medici e infermieri, il verbo è diffuso dai governanti, dai sindaci, dai governatori di regione, l’unica liturgia è la conferenza stampa serale con il suo elenco di morti, guariti, raccomandazioni da seguire. Che al personale medico venga affidata la missione di dare un’ultima benedizione ai morenti è quasi un atto di resa da parte del clero.

È un fatto inevitabile. L’unica via per combattere il morbo è quella dettata dalla scienza. Stare insieme provoca contagio. Stare insieme è letale. Pensare di presentarsi ai malati come messaggeri del Signore rischia di provocare danni.
Il dato impressionante è che l’oscuramento investe – in alcuni luoghi simbolici – entrambe le grandi religioni mondiali, il cristianesimo e l’islam. Tutte e due imperniate sull’adorazione di Dio in comunità, in spazi assembleari. Non è solo deserta piazza San Pietro, altrettanto deserta – riferisce l’agenzia Asia News – è la spianata davanti alla Kaaba alla Mecca. Chiusa è la Cupola della Roccia a Gerusalemme, uno dei luoghi più sacri del mondo mussulmano.

L’eclissi del religioso investe anche l’immaginario. Tramontata la credenza del castigo divino, causato dai peccati dell’uomo, sparita la visione tragica e grandiosa della Danza macabra, che nel suo corteo livella le disparità sociali, trascinando nella polvere principi e contadini, imperatori e re, abati e mercanti, gran dame e prostitute – l’immaginario svuotato si riempie di visoni cospirative. Il morbo deve avere per forza un’origine tenebrosa. E’ colpa dei pipistrelli mangiati dai cinesi… è colpa dei soldati americani andati in Cina… è colpa del Nemico. La notte della ragione genera continuamente mostri.

Papa Francesco ha mostrato di accorgersi di questa eclissi. Ha contrastato la prospettiva di chiese totalmente sbarrate. E si è fatto ritrarre a piedi per le strade di Roma. Ma è stato un flash fotografico troppo breve per risultare incisivo. Perciò in queste ore sembra essere passato al contrattacco. L’idea lanciata domenica di un Padre Nostro mondiale, recitato alla stessa ora, in tutti i continenti, da tutti i seguaci di Cristo quali che siano le loro denominazioni, rivela l’intenzione di riconquistare almeno per un momento lo spazio pubblico. Lanciando il messaggio che la lotta al male non è solo impegno medico, scientifico e tecnico ma anche sforzo spirituale di speranza, di fratellanza, di fiducia e anelito al Padre che non abbandona i suoi figli.

L’immagine di Francesco domani alle sei della sera, tutto solo davanti alla basilica di San Pietro, avrà il significato di un richiamo alla morte e alla resurrezione nel segno della più totale umiltà. Perché, come disse ai vescovi americani a Washington nel settembre 2015, nel mondo attuale la “Croce (non deve diventare) un vessillo di lotte mondane”, ma ha senso unicamente nel “lasciarsi trafiggere e svuotare di se stessi”.

E tuttavia la stagione attuale – persino con i mutamenti imposti sulla scena pubblica – è anche un pungolo al cambiamento e all’iniziativa. Lontana dal palcoscenico, la presenza cattolica nell’ora della peste si mobilita a livelli molteplici. Volontari che portano cibo e assistenza agli anziani e a chi è in quarantena. Oratori che riorganizzano la loro attività sui social. Catechesi e letture della Bibbia tramite lo stesso canale.

Venerdì scorso il rosario lanciato dalla Cei ha raccolto intorno a Tv2000 oltre quattro milioni di fedeli. Altri 840mila si sono sintonizzati sulla diretta streaming sui siti di Avvenire e Vatican News, 260mila hanno invece seguito la preghiera sul Facebook della Cei, In tutto, contando ance le emittenti locali diocesane, qualcosa come cinque milioni e mezzo di uomini e donne in preghiera.

Diocesi e parrocchie si muovono. Sul Corriere della Sera il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, racconta di una mobilitazione silenziosa: persone in quarantena impossibilitate a tornare a casa, che sono accolte dalla diocesi, stanze del seminario messe a disposizione di medici e infermieri di fuori città, un centro di ascolto permanente, appartamenti sicuri per i senzatetto e una raccolta fondi straordinaria organizzata insieme agli imprenditori locali.

Quel vangelo della testimonianza, che Francesco predica da anni e che anche Ratzinger considerava indispensabile, nelle ore più cupe non cessa di manifestarsi.


Alberto Pento
Marco Politi il giornalista del Fatto che ha scritto il pezzo sbaglia due volte:
la prima quando afferma che il cristianismo e il nazimaomettismo adorano entrambi Dio (intendendo lo stesso Dio) il realtà non si tratta della medesima divinità, una è misericordiosa e fraterna e l'atra è mostruosa, disumana e criminale;
la seconda volta sbaglia quando confonde Dio con le divinità idolatre delle religioni.

In realtà chi più si avvicina a Dio, ad una spiritualità divina è proprio la scienza dell'uomo di buona volontà che scandaglia i segreti della natura, dell'universo, della creazione e si fa complice di Dio, si assume pienamente la responsabilità che Dio il Creatore di tutte le cose e di tutte le creature a dato o immesso in ogni cosa e in ogni creatura e facendo ciò compie il vero miracolo.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:42 pm

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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:42 pm

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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:42 pm

Questo fatto globale ... spaventa e induce al panico le caste religiose, i regimi religiosi e i fanatici religiosi,
perché le masse dei credenti hanno incominciato a intenderlo, stanno diventando coscienti del'impotenza e dell'inutilità delle religioni e quindi tendono a non riconoscere loro più grande potere.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:43 pm

La fede inutile
Vincenzo Vitale
13 marzo 2020

http://opinione.it/editoriali/2020/03/1 ... -borromeo/

Quando il figlio dell’Uomo tornerà, troverà fede sulla terra? Questa la radicale domanda di Cristo, che i testi evangelici (Luca, 18,8) trasmettono a tutti gli uomini e, in particolare, a coloro che – sacerdoti, vescovi, consacrati, suore, religiosi e religiose – rispondendo ad una personale vocazione, si son dedicati per tutta la vita alla evangelizzazione ed alla testimonianza della fede. A scorgere anche in modo rapido ciò che oggi accade – in questo tempo di pandemia – parrebbe che di fede autentica ne sia rimasto però soltanto qualche brandello, forse irriconoscibile.

Infatti, non è certo la prima volta nella storia che – nel corso di una pericolosa epidemia – le Chiese siano state chiuse e le funzioni religiose sospese: si pensi che al tempo di San Carlo Borromeo, le autorità avevano decretato il divieto delle processioni e delle pie adunanze proprio per arginare la peste che durò fino al 1576. Quale allora la novità? La novità sta nel fatto che mentre San Carlo Borromeo, pur dandosi da fare per primo e in ogni dove allo scopo di escogitare rimedi contro il contagio e prestare assistenza ai sofferenti – perché era ovviamente ben consapevole del pericolo – protestò vibratamente, accusando le autorità civili di riservare più attenzione alle cose della terra, invece che a quelle di Dio e convincendole perciò ad autorizzare non una ma ben tre processioni, destinate ad impetrare la grazia tanto attesa dal popolo; al contrario, oggi, di fronte alla proibizione delle funzioni religiose, preti, suore e vescovi tacciono, spauriti.

La cosa non sorprende, perché preti, suore e vescovi son pur sempre uomini e, come tutti gli uomini, hanno ragione di temere molto il contagio e peraltro non vogliono certo apparire ad una opinione pubblica allarmata e sospettosa come coloro che, opponendosi alle disposizioni delle autorità civili, finiscano col favorire il propagarsi della epidemia. Tutto questo sta bene e poteva essere largamente preventivato. Molto invece sorprende, per quel che ne so, come nessuna voce di costoro si sia levata, pur nella obbedienza dovuta alle autorità civili, a dichiarare come essi obbediscano sì, ma con una riserva mentale necessaria e soprattutto pubblicamente proclamata: che cioè la fede – e soltanto la fede – mai potrà veicolare il male, facendosi tramite di contagio ma, casomai, potrà salvare dal male e dunque anche dalle epidemie. Insomma, ciò che mi stupisce è che preti, suore e vescovi si siano comportati come qualsiasi altra persona di fronte alla disposizione che proibiva messe e funzioni religiose, accettandola senza avanzare alcuna osservazione, pur teologicamente fondata ed evangelicamente necessaria.

Tanto per capirci – e nell’ottica specifica della fede – come si fa ad ammettere che la distribuzione dell’ostia consacrata dalla mano del sacerdote alle labbra dei fedeli possa aumentare il rischio del contagio? E come si fa, perciò, a proibirla dagli stessi vescovi, prima che dalle autorità civili? Infatti, delle due, l’una. O, nell’ottica puramente mondana, si afferma che si tratta soltanto di un pezzetto di pane che transita dalla mano dell’officiante alla bocca del fedele ed in questo caso si hanno tutte le ragioni per temere il contagio: da qui la proibizione. Oppure, nell’ottica della fede, si vede in quel pezzetto di pane niente meno che il corpo di Cristo, di Dio fatto uomo e che si comunica a tutti e a ciascuno di noi per mezzo del sacerdote ed in questo caso soltanto ipotizzare un contagio attraverso il corpo di Cristo appare ridicolo, se non addirittura blasfemo: da qui la assurdità della proibizione. Si badi. Non mi passa neppure lontanamente per la mente di spronare preti e vescovi alla disobbedienza civile: sarebbe assurdo e controproducente. Tuttavia, affermo che sarebbe stato normale attendersi che qualcuno fra di loro – non tutti, ma almeno qualcuno – pur obbedendo alla proibizione, ne avesse evidenziato pubblicamente – ripeto, pubblicamente – i limiti, ponendosi nell’ottica della fede. Ma così non è stato. Anzi sembrava quasi, in certe occasioni, che i preti avessero paura del contagio ancor più dei laici. Ma che fede è mai questa fede che viene sbandierata dal pulpito durante omelie a volte noiose e di eccessiva durata, quando tutto va bene, prima di sedersi a tavola per il gustoso pranzo domenicale, mentre se le cose vanno meno bene e se addirittura scoppia una pandemia – come quella odierna – viene conservata e chiusa a chiave in una cassetto, come nulla fosse?

Nessuno pretende che i preti facciano come San Giovanni Bosco, il quale, durante una terribile epidemia di colera che imperversava per tutta Europa, invece di svuotare le Chiese, conduceva i suoi ragazzi davanti all’altare e poi ad assistere personalmente i malati, nelle case maleodoranti e nei lazzaretti, assicurando che neppure uno sarebbe stato contagiato: come in effetti fu.

Tuttavia, una fede dimenticata o che non serva se non a condire di belle parole e di severi ammonimenti i sermoni domenicali non merita neppure questo appellativo, perché è una fede inutile, una fede da funzionari e dispensatori del sacro. Anzi, la fede va dichiarata e proclamata – cioè testimoniata – proprio quando le cose non vanno come vorremmo o quando addirittura vanno a rovescio: farlo in altre circostanze è da sepolcri imbiancati. Per questo, si vorrebbe e si spererebbe che una sola voce – una soltanto – fra preti, suore e vescovi si levasse in alto per proclamare a tutti questa semplice verità: che la distribuzione dell’ostia consacrata mai e poi mai potrà favorire alcun contagio e che anzi è destinata ad evitarlo sempre e comunque, perché nell’ostia si nasconde, e al tempo stesso si rende palese, il corpo stesso del Cristo. Ma per ciò dire pubblicamente, occorre un minimo di fede, un minimo che per preti, suore e vescovi, definirei sindacale. Quando il figlio dell’Uomo tornerà, troverà questo minimo sindacale di fede sulla terra?


Gino Quarelo
Ai tempi di Carlo Borromeo e di Don Bosco le masse umane avevano solo la "falsa o pseudo certezza" della fede idolatra religiosa e quindi la seguivano come fosse una certezza scientifica certificata e l'unica via di salvezza quando a volte come nel caso delle epidemie affrontate con le processioni di massa era invece una via di morte.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:45 pm

Il non senso delle fedi religiose idolatre e la loro inutilità difronte alla morte per contagio, il loro falso miracolismo inutile.

Chiudono anche i santuari dei miracoli dove il miracolo della guarigione da coronavirus robabilmente non avviene ed è più facile che invece avvenga la diffusione del contagio.

Coronavirus, il santuario di Lourdes chiude tutte le piscine. Riprogrammati tutti i pellegrinaggi e non solo nel sito francese
1 marzo 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... 1583062660

Il Santuario di Lourdes chiude al pubblico tutte le piscine fino a data da destinarsi a causa dell’emergenza Coronavirus. È quanto si legge sul sito del santuario francese che ha anche messo a disposizione una equipe di medici per sorvegliare i pellegrinaggi ed evitare nuovi contagi. “All’inizio della settimana, è stata istituita un’unità di vigilanza, che è in contatto quotidiano con le autorità sanitarie e la Prefettura degli Alti Pirenei per applicare le misure del Ministero della Salute. Di fronte alle numerose richieste che riceviamo, vogliamo ribadire che la nostra prima preoccupazione sarà sempre la sicurezza e la salute dei pellegrini e della comunità lavorativa del Santuario. Fino ad oggi, continuiamo ad accogliere pellegrinaggi, gruppi e individui. Per precauzione, le piscine sono state chiuse fino a nuovo avviso“, si legge.

Ma non è solo il terzo sito di pellegrinaggio più visitato al mondo ad aver preso precauzioni contro il Coronavirus. Il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Unitalsi, (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) ha deciso di rinviare le partenze di tutti i pellegrinaggi dell’associazione al 20 maggio. I pellegrinaggi in calendario prima di questa data verranno riprogrammati in modo da rimodulare la stagione. “Si è trattato di una decisione prudenziale e unanime – spiega Antonio Diella, Presidente Nazionale Unitalsi – che tiene conto del fatto che tutti noi abbiamo la grande e straordinaria responsabilità di accogliere nei nostri pellegrinaggi persone in condizioni di fragilità, bambini, ammalati e anziani, la cui salute deve essere tutelata con la massima attenzione”. La Presidenza Nazionale insieme ai Presidenti delle Sezioni regionali e quelli locali sta già lavorando per individuare le nuove date per pellegrinaggi a Lourdes la cui partenza era prevista fino al 18 maggio, per il pellegrinaggio dei bambini in Terra Santa e per prevedere nuovi pellegrinaggi in Polonia e in altri Santuari.



Coronavirus, chiude San Luigi dei Francesi a Roma: prete positivo, ricoverato a Parigi
Il sacerdote ha 43 anni e viveva in Italia. È tornato in Francia a metà febbraio, in auto. il suo stato è definito "molto rassicurante". Tutti negativi i 51 controlli effettuati sulle persone che sono state a più stretto contatto con la donna di Fiumicino risultata positiva
01 marzo 2020
a cura di AGNESE ANANASSO, ELENA de STABILE, GIOVANNI GAGLIARDI e PIERA MATTEUCCI

https://roma.repubblica.it/cronaca/2020 ... fFqyB6rU9E

Sul sito della Chiesa "Saint-Louis-Des-Français" si spiega che la chiusura è stata decisa dalla "cellula di guardia" dell'ambasciata di Roma. È poi, riferisce l'agenzia 'Sir', un comunicato diffuso dall'arcidiocesi di Parigi e dall'arcivescovo Michel Aupetit a spiegare esattamente cosa è successo: "Un prete della diocesi di Parigi, tornato a metà febbraio dall'Italia dove precedentemente risiedeva, è risultato positivo al Coronavirus Covid-19 questo venerdì 28 febbraio. È stato ricoverato in ospedale dalla scorsa notte e il suo stato di salute è rassicurante".

Il prete contagiato è curato dai sanitari dell'ospedale parigino di Bichat ma il suo stato è "molto rassicurante". L'arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit, ha chiesto ai preti di rispettare diverse misure di prudenza durante le messe e nelle chiese: dare l'ostia per la comunione soltanto nelle mani e non direttamente in bocca, niente calice, divieto di scambiarsi il segno di pace durante la messa e proibizione assoluta di immergere la mano nelle acquasantiere: i responsabili delle chiese sono stati invitati, a tale scopo, a svuotarle dell'acqua benedetta.

San Luigi dei Francesi, la chiesa dei capolavori di Caravaggio
San Luigi dei Francesi è la chiesa nazionale dei francesi a Roma dal 1589. È una delle più frequentate, tanto che è presente spesso un servizio d'ordine autonomo, per la presenza di tre capolavori di Caravaggio nella cappella Contarelli: il Martirio di San Matteo, San Matteo e l'angelo e Vocazione di san Matteo. Nelle ore di punta, l'assembramento davanti ai tre quadri è veramente forte. Situata nel cuore di Roma,
tra piazza Navona e il Pantheon, San Luigi dei Francesi ospita anche altre opere d'arte - affreschi del Domenichino e quadri di Guido Reni - tombe di illustri personaggi, tra cui quella di Pauline de Beaumont, voluta dallo scrittore Chateaubriand.

La situazione a Roma e nel Lazio
Sono risultati tutti negativi i 51 controlli effettuati sulle persone che sono state a più stretto contatto con la donna di Fiumicino che è risultata positiva al coronavirus dopo un viaggio a Bergamo e con il marito e la figlia, trovati anch'essi positivi. Nel comune sul litorale laziale sono state chiuse due scuole e una piscina: off limits fino al 9 marzo l'elementare Rodano frequentata dalla figlia della donna contagiata e la media Segrè, parte dello stesso plesso. Intanto la coppia cinese, i primi 2 casi confermati di Covid-19 in Italia, "continua il percorso riabilitativo. Sono in buone condizioni cliniche e sono stati ricoverati in un'unica stanza", come riferisce nel bollettino di oggi l'Istituto Spallanzani.



Coronavirus, a Parigi chiude il Louvre. Non apre San Luigi dei Francesi a Roma: contagiato un prete i marzo 2020

https://www.lastampa.it/esteri/2020/03/ ... 1.38536635

PARIGI. Il Louvre non ha aperto stamattina a causa del coronavirus. I dipendenti del museo parigino si sono riuniti in assemblea, preoccupati per il rischio di contagio, legato alla presenza di visitatori provenienti dai focolai della malattia. Ieri, nel Consiglio dei ministri straordinario, il governo francese ha deciso di vietare eventi pubblici con più di 5.000 persone. I musei non sono considerati luoghi a rischio, ma le numerose eccezioni previste dalle autorità, hanno alimentato i dubbi dei francesi.

Coronavirus, chiusura Louvre: la lunga fila dei turisti in attesa di informazioni

Se la mezza maratona di Parigi, prevista per oggi, è stata annullata, molte partite di campionato sono invece state confermate. La chiusura del Louvre ha colto di sorpresa i turisti che avevano previsto di visitarlo oggi. Per questo davanti all'entrata, posta sotto la piramide di vetro, si sono formate lunghe code.

La chiesa di San Luigi dei francesi a Roma è chiusa da oggi "per misure precauzionali" e "fino a nuovo ordine". E' quanto si legge sul sito di San Luigi che rinvia ad una decisione dell'ambasciata di Francia a Roma. A San Luigi dunque niente messe né visite. Questa sera non si celebrerà messa neanche a Sant'Ivo dei Bretoni, sempre a Roma. Si tratterebbe della prima disposizione del genere nella capitale dopo che un prete di 43 anni al suo ritorno dall'Italia è stato ricoverato in ospedale a Parigi perché è risultato positivo al contagio di Coronavirus Covid-19.

Lo sottolinea il Sir, l'agenzia dei vescovi, sottolineando che si tratta della "prima chiesa romana a chiudere per il coronavirus". Sul sito della Chiesa ''Saint-Louis-Des-Français'' si spiega che la chiusura è stata decisa dalla ''cellula di guardia'' dell'ambasciata di Roma. È poi, riferisce l'agenzia 'Sir', un comunicato diffuso dall'arcidiocesi di Parigi e dall'arcivescovo Michel Aupetit a spiegare esattamente cosa è successo: ''Un prete della diocesi di Parigi, tornato a metà febbraio dall'Italia dove precedentemente risiedeva, è risultato positivo al Coronavirus Covid-19 questo venerdì 28 febbraio. È stato ricoverato in ospedale dalla scorsa notte e il suo stato di salute è rassicurante''.

Il sacerdote era ritornato in Francia con la macchina, attraversando il Nord Italia. "Ha soggiornato in pensione per alcuni giorni e ha celebrato solo due messe nella sua parrocchia parigina. Tanto è bastato però per chiudere la Chiesa romana da dove proveniva il sacerdote e la parrocchia parigina, Notre-Dame de la Croix, dove è arrivato", sottolinea l'agenzia . Il sacerdote, secondo una comunicazione della chiesa parigina riportata dal Sir, "ha il coronavirus. Sta bene, ma è ricoverato in ospedale per precauzione e rimarrà in isolamento per 10 giorni. Gli altri sacerdoti della parrocchia non hanno sintomi ma rimarranno anche loro e, sempre per precauzione, in isolamento per alcuni giorni".

Nel comunicato dell'arcidiocesi di Parigi, l'arcivescovo mons. Michel Aupetit ha deciso di aggiornare le linee precauzionali per ''contribuire alla lotta contro questa epidemia e seguire le ultime raccomandazioni inviate ieri sera dal Ministro della solidarietà e della salute''. "Nel comunicato - ricorda il 'Sir' - si chiede a tutti i sacerdoti delle parrocchie di Parigi di osservare una serie di misure durante le messe e nella loro chiesa: offrire la comunione solo nelle mani e rifiutarsi di darla in bocca; non offrire il calice del vino consacrato ai fedeli; chiedere ai fedeli di non scambiarsi strette di mano in segno di pace durante le messe e svuotare le acquasantiere presenti nella chiesa".



Coronavirus, parroco positivo dopo aver benedetto le case: trema tutta la città
Venerdì 13 Marzo 2020

https://www.ilmessaggero.it/italia/coro ... 09106.html

Coronavirus, un parroco è risultato positivo al virus dopo aver benedetto le case in vista della Pasqua, e ora a tremare sono tutte le famiglie che hanno incontrato il sacerdote. Il parroco si chiama don Orlando Bartolucci, 76 anni, ed è lo storico prete della Parrocchia Santa Maria Assunta di Montecchio di Vallefoglia (Pesaro), scrive il Corriere Adriatico.
L'anziano prete è risultato positivo al coronavirus dopo aver benedetto le case, conferma un suo collaboratore, che riferisce di essere stato informato della situazione mercoledì. E ora, dopo la conferma della Curia, crescono i timori nella comunità di Montecchio.

Alberto Pento
Invasato idolatra irresponsabile, ha portato la benedizione della morte.


Il parroco in Ape carica la Madonna e va per le strade a benedire
11 marzo 2020

https://www.ilmessaggero.it/video/crona ... 05025.html

A Bibione il parroco non ci sta a tenere i fedeli lontano dalla chiesa, così carica la statua della Madonna sul motocarro e la porta in pellegrinaggio tra le vie della località turistica veneziana invocando il ritorno alla normalità. Con l'estensione della zona rossa alla Città metropolitana di Venezia anche Bibione, località da 6 milioni di presenze turistiche in estate nel comune di San Michele al Tagliamento, si ritrova nell'incertezza totale. Per don Andrea Vena una vera sfida. Anche contro l'emergenza da coronavirus.




Oggi l'intera comunità islamica in preghiera e digiuno per l'Italia
Oggi, giovedì 12 marzo, le comunità islamiche in Italia fanno partire un giorno di digiuno e preghiere affinché Allah protegga “la nostra amata Italia” dal contagio del CoVid-19.
Daily Muslim

https://www.dailymuslim.it/oggi-lintera ... r-litalia/

Sono tempi durissimi, quelli che si sta affrontando in Italia, il coronavirus sta facendo danni sotto ogni punto di vista, tantissimi contagiati, dove il Governo italiano sta lottando con le unghie e con i denti per tentare di arginare la sua diffusione, dal punto di vista economico dove un numero imprecisato di persone non sta avendo entrate e in alcuni casi molto ridotte se non nulle come le partite iva, il turismo è logicamente crollato, il danno sociale dove con l’estensione della zona rossa all’intera penisola italiana, ha totalmente cambiato il modo di vivere degli italiani, anche quelli di fede musulmana. E proprio la comunità islamica italiana si è subito data da fare a supporto con varie e belle iniziative sparse sul territorio, e seguito diligentemente le direttive del Governo e delle regioni delle aree colpite prima e in tutta Italia poi, sono state sospese le preghiere del venerdì, gli aggregamenti, i gruppi tabligh non fanno più la dawah itinerante e la sospensione del pellegrinaggio Umrah. Ma tutti i musulmani, nessuno escluso, tramite dirette, post sui social, video e preghiere, chiedono aiuto ad Allah (swt) che possa aiutarci a liberarci di questo virus, e far risollevare la nostra nazione, tutte le nostre richieste sono rivolte all’Altissimo che ridarci la serenità e la tranquillità.


Alberto Pento
No grazie non pregate per me, grazie, la vostra preghiera idolatra immonda è portatrice di morte e serve solo a diffondere il vostro mostruoso e disumano Coranovirus.




Coronavirus, blitz della Polizia Locale nella moschea di Cagliari: “Fuggi fuggi tra i fedeli”
Ennio Neri 13 Marzo 2020

https://www.castedduonline.it/coronavir ... -i-fedeli/

Secondo alcune testimonianze il controllo avrebbe scatenato la fuga di gruppi di fedeli in via XX settembre. “Nessuna sanzione e nessuna tensione”, chiariscono gli agenti che confermano l’intervento. “Basta che i fedeli tra loro rispettino il criterio della distanza di un metro”
Blitz della polizia municipale nella moschea di via XX settembre. Secondo alcune testimonianze il controllo avrebbe scatenato la fuga di gruppi di fedeli. Nessuna sanzione è scattata, fanno sapere dalla polizia municipale che conferma, aggiungendo però che “l’intervento si è svolto senza particolari tensioni”.
La norma stabilisce che: “l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri.”
La polizia municipale ha ribadito ai fedeli musulmani di Cagliari la necessità di rispettare il consueto criterio della distanza tra i frequentatori loro almeno un metro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:46 pm

Preghiera islamica per l'Italia e gli italiani contro l'epidemia in corso, assolutamente no grazie!
Trattatasi di una preghiera immonda del nazismo maomettano, una preghiera idolatra rivolta al mostruoso idolo di morte Allah inventato dal criminale razziatore, schiavizzatore, razzista, assassino Maometto, fatta al solo scopo di promuovere e di giustificare l'Islam con il pretesto della fratellanza umana di fronte al male comune dell'epidemia in atto.
Le preghiere nazi maomettane sono razziste al massimo grado e senza alcun rispetto per i non maomettani che vengono definiti nel Corano e nelle loro cinque preghiere quotidiane:
indegni, infedeli, immondi, traviati, deviati, infetti, animali, scimmie, idolatri, da disprezzare, depredare, stuprare, schiavizzare, discriminare, perseguitare, dhimmizzare, cacciare, combattere e uccidere.


Oggi l'intera comunità islamica in preghiera e digiuno per l'Italia
Oggi, giovedì 12 marzo, le comunità islamiche in Italia fanno partire un giorno di digiuno e preghiere affinché Allah protegga “la nostra amata Italia” dal contagio del CoVid-19.
Daily Muslim

https://www.dailymuslim.it/oggi-lintera ... r-litalia/

Sono tempi durissimi, quelli che si sta affrontando in Italia, il coronavirus sta facendo danni sotto ogni punto di vista, tantissimi contagiati, dove il Governo italiano sta lottando con le unghie e con i denti per tentare di arginare la sua diffusione, dal punto di vista economico dove un numero imprecisato di persone non sta avendo entrate e in alcuni casi molto ridotte se non nulle come le partite iva, il turismo è logicamente crollato, il danno sociale dove con l’estensione della zona rossa all’intera penisola italiana, ha totalmente cambiato il modo di vivere degli italiani, anche quelli di fede musulmana. E proprio la comunità islamica italiana si è subito data da fare a supporto con varie e belle iniziative sparse sul territorio, e seguito diligentemente le direttive del Governo e delle regioni delle aree colpite prima e in tutta Italia poi, sono state sospese le preghiere del venerdì, gli aggregamenti, i gruppi tabligh non fanno più la dawah itinerante e la sospensione del pellegrinaggio Umrah. Ma tutti i musulmani, nessuno escluso, tramite dirette, post sui social, video e preghiere, chiedono aiuto ad Allah (swt) che possa aiutarci a liberarci di questo virus, e far risollevare la nostra nazione, tutte le nostre richieste sono rivolte all’Altissimo che ridarci la serenità e la tranquillità.




Costa Masnaga, i musulmani pregano contro il coronavirus: ''Dio salvi l'Italia''
Il Giorno
Costa Masnaga (Lecco), 23 febbraio 2020 – I fedeli musulmani della moschea di Costa Masnaga pregano per gli italiani e l'Italia contro il coronavirus.
DANIELE DE SALVO

https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/c ... -1.5043698

LA PREGHIERA - “Dio salvi l'Italia da ogni male, che Dio protegga l'Italia - scrive in una preghiera l'imam responsabile del centro culturale islamico La Speranza di Costa divulgata tramite i social -. Una preghiera per la nostra amata Italia in cui viviamo, i nostri parenti, fratelli e amici. Noi musulmani facciamo parte di questa amata Patria Italia. Preghiamo Dio di proteggere il suo popolo e i suoi abitanti dalla peste del coronavirus. Diamo tutti una mano per proteggere la salute in Italia. ‏Noi mussulmani siamo una parte integrante di questa amata Italia. ‏Preghiamo l'Iddio l'altissimo di proteggere questa nazione,il suo popolo ed i suoi residenti dal coronavirus. ‏Siamo tutti uniti per l'integrità sanitaria in Italia”.

LA MOSCHEA CHIUSA - Anche il centro islamico di Costa, come del resto le chiese, resterà chiuso e verranno sospese tutte le attività, comprese le preghiere, tra cui quella comunitaria del venerdì, e tutti i corsi. “Invitiamo tutti i fedeli a seguire attentamente le indicazioni delle autorità locali e in particolar modo del Ministero della Salute – si legge in un comunicato e in un avvisso affisso fuori dal luogo di culto islamico -. Ricordiamo che la via migliore rimane quella della prevenzione, cautela e del buon senso. E accogliamo l'occasione per porgere le condoglianze a quanti che hanno perduto i loro cari a causa di questo virus”



Coronavirus in Italia, l'unione delle comunità islamiche agli imam: "Chiudere moschee e centri di preghiera fino a data da destinarsi"
L'unione delle comunità ha inviato una comunicazione ufficiale: si prega a casa, consentiti solo funerali a porte chiuse, no alle strette di mano e ai tradizionali tre baci di saluto sulle guance
di ZITA DAZZI
05 marzo 2020

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... 250363324/

Con l'emergenza coronavirus arriva la fatwa per le moschee e i centri islamici di tutta Italia: con una comunicazione ufficiale l'Ucoii, l'unione delle comunità islamiche italiane, ordina di chiudere ai fedeli tutti i luoghi di preghiera fino a data da destinarsi, invitando le persone a pregare a casa. Consentiti solo i funerali, purché a porte chiuse e con gli stretti familiari a distanza di sicurezza gli uni dagli altri. Abolite anche le strette di mani e i saluti con i tradizionali tre baci sulle guance sono vietati.

Finora in tutta Italia ogni luogo di culto aveva agito responsabilmente e in autonomia come comportarsi di fronte al rischio contagio, ma adesso arriva la decisione dell'Ucoii che, pregando Allah di "debellare al più presto questo male e preservare il nostro paese" e porgendo "le nostre condoglianze alle famiglie dei deceduti e pregando per i malati a cui auguriamo una pronta guarigione", si rivolge ai "presidenti e referenti delle comunità" chiedendo di collaborare al piano di emergenza predisposto dal governo del "nostro Paese" per "contrastare l'epidemia del coronavirus".

Quindi, in osservanza al decreto del 4 marzo e dato che "l'Islam considera il principio della tutela della vita umana prioritario rispetto al diritto alla preghiera collettiva", si invitano gli Imam a spiegare ai fedeli che "Le cinque orazioni quotidiane sono un dovere per ogni credente che può adempierle, in circostanze emergenziali in cui si teme per la diffusione del contagio, anche in forma individuale nelle proprie abitazioni o nei propri luoghi di lavoro". Questo vale sia per "le aree e/o persone messe in quarantena" sia per il resto del territorio nazionale, dove si calcola che abiti circa un milione di cittadini di fede islamica. L'invito è a "rispettare scrupolosamente queste indicazioni sanitarie, sapendo che oltre al principio di cittadinanza vi è un obbligo dottrinale sancito dagli insegnamenti riportati nella nostra tradizione profetica dell'auto-quarantena. Il nostro beneamato Profeta - che la Pace e la Benedizione di Allah siano su di lui - in un hadith ci indica, in caso di epidemie, l'auto-quarantena e che recita: "Se su una terra dovesse apparire un'epidemia, non andateci; e se vi trovate in essa non uscite da questa terra fuggendo".

L'Ucoii, dopo un primo appello alla chiusura immediata dei propri centri, rivolto alle comunità locali delle zone considerate ad alto rischio di contagio invita tutte le comunità islamiche di tutta Italia a chiudere i propri centri. "La chiusura deve includere anche tutte le attività ordinarie e straordinarie, come le cinque preghiere, il jumuaa, le prediche, le conferenze, le lezioni, le scuole domenicali ed ogni altra attività culturale, cultuale, conviviale o ludica". Le uniche funzioni inderogabili sono i funerali e la preghiera del gha'ib che - come succede per i funerali cristiani - possono essere celebrati porte chiuse e in piccoli gruppi rispettando il metro di distanza e muniti di mascherine evitando il più possibile il contatto diretto.

La fatwa è stata emanata e diffusa dall'associazione degli Imam e delle guide religiose in Italia e "prevede per la preghiera di gruppo un metro di distanza da ogni componente della fila" e viene chiesto a tutti i centri di fare la sanificazione costante e totale dei locali di aggregazione e delle moschee soprattutto in questo periodo di chiusura dei locali. Indetta anche una raccolta fondi tra i cittadini e i fedeli per l'acquisto di materiale medico che aiuti a prevenire la diffusione del contagio, in particolar modo le mascherine che verranno donate ai cittadini o agli enti di presidio sanitario che ne abbiano necessità per poter fronteggiare l'emergenza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: La prima volta nella storia umana

Messaggioda Berto » ven mar 27, 2020 9:47 pm

Coronavirus e Coranovirus due pandemie globali:
una da virus animale e una da virus ideologico-fideistico, la peggiore e più mortale per l'umanità è la seconda

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater


Confrontro tra queste due pandemie globali mortali che infestano l'umanità intera.
L'una nata in Cina nel 2019 come altre pestilenze del passato e una sorta in Arabia con Maometto nel VII°d.C. e diffusasi in molti paesi per 1400 anni fino ai nostri giorni.
Una è generata da un virus animale che avvelena e uccide solo una parte dei contagiati con qualche migliaio di morti in tutto il mondo (speriamo che non diventino di più);
l'altra è generata da un virus ideologico-fideistico che contagia e avvelena le menti e le anime di molti e che lungo i 1400 anni della sua diffusione ha già ucciso centinaia di milioni di esseri umani, e che dove s'insedia e prolifica produce discriminazioni e miseria, conflitti e guerre, orrore, terrore e morte.

Il pimo agente untore del Coranovirus, fu Maometto dentro il quale sorse il virus islamico o mussulmano, che s'inventò il Corano come parola dell'idolo Allah da lui assunto come Dio universale e che elaborò la pratica politico religiosa idolatra del nazismo maomettano con tutte le sue mostruosità disumane.


Maometto, l'epidemia e il piscio di cammello
,,,



«I responsabili del santuario di Masoumeh sostengono che la presenza di decorazioni in argento avrebbe un naturale effetto antibatterico (ma il Covid-19 è un virus). Ieri l’ayatollah Mohammad Saeedi ha detto agli iraniani di recarsi in massa al santuario di Masoumeh a Qom perché così saranno guariti. È un paese nelle mani di preti pazzi».

Dal Foglio del 28 febbraio:

https://www.ilfoglio.it/esteri/2020/02/ ... ywall=true


https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario ... _bint_Musa
Il santuario di Fāṭima bt. Mūsā, detta Maʿṣūme (persiano: فاطمه معصومه‎‎), ossia "senza peccato", ma anche Haẓrat-e Maʿṣūmeh è dedicato alla memoria di una sorella dell'Imām ʿAlī ibn Mūsā al-Riḍā) ed è sito a Qom. È considerato dai musulmani sciiti uno dei principali luoghi santi, il secondo in Iran dopo il Santuario al-Kāẓimayn di Mashhad.



Coronavirus, ecco la Mecca con la Kaaba e la spianata deserta
In base alle misure decise dall'Arabia Saudita
07.03.2020
https://corrieredellumbria.corr.it/vide ... serta.html

Ecco come il coronavirus ha svuotato la Kaaba e la sua piazza circostante. Milioni di persone visitano la Mecca e la Medina in Arabia Saudita ogni anno per pellegrinaggi. La regione è centrale per la fede di 1,8 miliardi di musulmani in tutto il mondo. Tuttavia in queste ore il re dell'Arabia Saudita, Salman bin Abdulaziz, ha emesso un ordine reale per consentire l'apertura del Mataf, l'area intorno alla Kabaa.



Arabia: dalla Mecca immagini spettrali, attorno alla Kaaba non gira più nessuno
6 marzo 2020

https://www.lastampa.it/esteri/2020/03/ ... 1.38557793

Fanno impressione le immagini del luogo più sacro dell’islam deserto, senza le decine di migliaia di fedeli che giorno e notte ruotano attorno alla Kaaba, l’edificio a forma di cubo al centro della grande moschea della Mecca. Sui social media sono state pubblicate persino immagini satellitari, che mostrano le immense moschee Al-Haram alla Mecca e Al-Masjid al-Nabawy alla Medina vuote e spettrali. Le autorità hanno spiegato di aver svuotato i siti sacri e disinfettato tutto per evitare i contagi dal coronavirus. La tivù di Stato saudita ha poi precisato che oggi le moschee saranno riaperte, ma non è chiaro se i pellegrini potranno visitarle.

La Kaaba è deserta, vietato l'ingresso ai pellegrini diretti ai luoghi sacri dell'islam

In ogni caso il numero di pellegrini è già calato vertiginosamente. Riad ha proibito l’ingresso da 25 Paesi più colpiti dal virus e ha imposto ai suoi cittadini la quarantena anche se tornano dagli altri Stati del Golfo. Il turismo religioso è l’industria più importante dopo il petrolio e le perdite saranno miliardarie, soprattutto se l’epidemia impatterà anche sull’hajj, il pellegrinaggio grande previsto a luglio. Di fronte alla crisi il Regno ha imposto da subito un linea dura, alla cinese, e ha per ora limitato i contagi a poche decine, soprattutto cittadini di ritorno dall’Iran o dai Paesi del Golfo. Le autorità sperano di contenere l’epidemia fino all’inizio dell’estate, quando le alte temperature dovrebbero limitare la contagiosità del Covid-19.

La mancanza di visitatori ha però restituito l’aspetto sacrale alla Kaaba, un piccolo edificio in pietra intagliata, coperto da un immenso tappeto dai ricami dorati. Protegge la “pietra nera”, oggetto di culto in tutto il mondo islamico, sunnita e sciita allo stesso modo. E sulla custodia della Mecca e Medina, nella regione delle prime predicazioni di Maometto e della rivelazione del Corano, si basa gran parte del prestigio dell’Arabia Saudita e della sua influenza sui musulmani di tutto il mondo.



Anche i centri religiosi cristiani dei miracoli si sono svuotati e riprova che la fede religiosa miracolistica è solo preistorica superstizione.

https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 250463595/

Coronavirus, anche il Santuario di Lourdes chiude le piscine ai fedeli per paura del contagio
1 marzo 2020

https://www.leggo.it/esteri/news/corona ... 84340.html

La paura del Coronavirus arriva anche a Lourdes. Il luogo sacro dove centinaia di fedeli vanno in pellegrinaggio chiedendo benedizioni e guarigioni chiude parzialmente i battenti per il timore del contagio. Il santuario in Francia ha deciso di vietare l'ingresso nelle piscine ai fedeli dopo un provvedimento del governo.

Il ministro della salute francese ha messo al bando tutti i raduni pubblici aventi più di 5 mila persone, così le autorità del santuario si sono dovute adeguare diffondendo subito nel mondo le ultime disposizioni. «Ad oggi continueremo l'accoglienza sia dei gruppi che individuali. Ma per precauzione le piscine sono state chiuse fino a nuovo ordine». La stagione dei grandi pellegrinaggi debutterà la domenica delle Palme, il 5 aprile. «Adatteremo tutte le misure in funzione all'evoluzione della situazione e alle consegne che riceveremo dal Ministero della Salute». Sebbene non si interrompano i pellegrinaggi tutti i fedeli verranno monitorati al fine di evitare un'epidemia.

Da Lourdes fanno sapere che dispongono di ogni materiale protettivo per fronteggiare i contagi, inoltre hanno invitato i pellegrini ad avere fiducia e a non smettere di pregare.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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