Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » lun mar 02, 2020 3:51 pm

Misure di prevenzione e di contenimento del contagio e possibili vaccini.

Tutto ciò che contribuisce in qualche modo a contenere e ridurre il contagio va bene:

dal lavarsi le mani spesso quando serve, specialmente fuori casa e al ritorno a casa,
alla mascherina facciale per evitare o ridurre la diffusione e la ricezione del contagio,
all'evitare assembramenti come nei mercati, nelle chiese, negli stadi, nelle discoteche,
al mantenere la distanza di sicurezza fuori casa ovunque sia possibile, rispettando le opportune code,
alla quarantena volontaria e obbligatoria di chi arriva dalle aree a rischio della Cina o da altre aree pericolose,
al blocco intelligente, parziale e controllato delle fontiere di tutti coloro che vanno e vengono,
al blocco assoluto degli sbarchi dei clandestini e alla diffida alle ONG scafiste degli abusivi del soccorso in mare.




Coronavirus,l'idea del "droplet": cinema musei e chiese aperti ma distanza minima un metro tra le persone
Domenica 1 Marzo 2020
Luca Zaia: il governatore lancia il criterio

https://www.ilgazzettino.it/nordest/pri ... 84577.html

VENEZIA - Emergenza coronavirus, la proposta del governatore Luca Zaia per "alleggerire" il peso dei divieti si chiama "droplet": una parola inglese che significa "gocciolina", perché il virus si trasmette con le microscopiche goccioline di saliva disperse nell'aria con il fiato, o parlando. La distanza di sicurezza "di goccia" è circa un metro. Ecco allora il criterio "droplet": apertura consentita, in tutti i locali, a un patto: che le persone stiano a un metro l'una dall'altra.

«Abbiamo inviato le nostre osservazioni al decreto del governo e vedremo se verranno accettate tutte le nostre osservazioni» e ora «siamo in attesa della risposta». Lo rende noto il governatore del Veneto Luca Zaia al termine della mattinata di riunioni in videoconferenza con i colleghi di Lombardia e Emilia Romagna dalla sede della Protezione civile regionale di Marghera. I tre governatori delle Regioni dove si sono registrati i maggiori casi di contagio da coronavirus chiedono al governo «di cercare di coniugare le indicazioni del mondo scientifico - spiega Zaia - con le esigenze di tutti i giorni».

Dunque: «Apertura di musei, cinema e teatri, rispettando il cosiddetto droplet, ovvero la distanza di un metro tra le persone, e il contingentamento delle presenza». «Centri commerciali aperti - ma sempre con il contingentamento del pubblico», fa sapere il governatore - così come bar e ristoranti, dove il servizio sarà garantito al tavolo, ma senza la somministrazione di bevande e cibi all'esterno per evitare assembramenti di persone». Restano «chiuse le discoteche» mentre l'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado resta sospeso.

Per i luoghi di culto è stato chiesto dai governatori di potere garantire ai fedeli la possibilità di assistere alle funzioni religiose mantenendo anche qui il droplet, «magari segnando i posti sui banchi per le chiese e negli altri edifici di culto in maniera tale da potere garantire una distanza di sicurezza», prosegue Zaia. «Se il governo accetterà tutte le nostre osservazioni - ha concluso Zaia - e saranno validate dal mondo scientifico, il Decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sarà efficace dalle 24 di questa notte».



Alberto Pento
1 metro, e se le persone si muovono ed entrano nelle sospensioni aeree che stanno loro intorno e le respirano?
Caro Zaia capisco che sei sottopressione ma evita questi inutili e dannosi compromessi, abbi coraggio e segui la via maestra anche nei momenti di difficoltà, te ne saremo tutti grati, anche coloro che oggi ti criticano e ti danno addosso ferocemente, non aver paura vai avanti per la strada maestra che è sempre la migliore anche se dura.

Bisogna fermare un po' le cose, un po' di quarantena non fa male, bisogna ridurre al minimo le occasioni di contagio e la diffusione del virus. Stare distante è giusto, come anche mettersi la mascherina andando in giro, lavarsi le mani, parlare e sbavare meno, adottare tutte le misure di buon senso e ridurre tutto il superfluo con le sue occasioni di contagio.
Sicuramente bar, ristoranti e l'indotto ad essi collegato come anche molti altri settori economici ne risentiranno parecchio ma in tal caso deve intervenire l'aiuto pubblico a sostegno dei settori danneggiati, con il posticipare le scadenze, ridurre drasticamente le tasse e assistere finanziariamente chi ne ha bisogno.

Io stesso che per lavoro vado in giro avrò grossi problemi anche di sopravvivenza però quando è necessaro e vi è la tempesta bisogna tirare i remi in barca e ridurre al minimo i rischi per gli altri e per sé.

In ogni caso caro Zaia io apprezzo i tuoi tentativi di far andare le cose per il meglio possibile, so che hai bisogno di sostegno e che sei attaccato da tutte le parti, ma stai sereno che la maggioranza dei veneti ti apprezza e ti rivoterà alle prossime elezioni.



Ecco il Decreto del governo Conte sulle misure di prevenzione

https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... -Conte.jpg
Immagine



Il professor Burioni sull'utilità delle mascherine
https://www.facebook.com/chetempochefa/ ... 1ODI2OTk2/

Aggiungo io da non tecnico e non esperto:
Anche quelli che stanno bene non fanno male a portare la mascherina, se disponibile, perché tra loro vi possono essere dei portatori sani o asintomatici del virus e le mascherine in ogni caso qualche gocciolina di saliva infetta riescono a bloccare.




Magistrato sta con Salvini: “Doveva difendere le frontiere
6 febbraio 2020

https://stopcensura.info/magistrato-sta ... MoQUysrWVg

L’ex magistrato Carlo Nordio bacchetta il pm Luigi Patronaggio: “I processi contro Salvini destano perplessità, lo Stato ha il dovere di tutelare i propri confini, controllare gli ingressi, sia per un’emergenza sanitaria, sia per i terroristi, sia per i trafficanti di stupefacenti”. Lo riporta Radio Savana sul suo profilo Twitter.

“Il controllo dei confini – aggiunge – è un controllo di discrezionalità politica. L’altro giorno hanno tenuto ferma una nave italiana con 6.000 persone a bordo perché si temeva che dentro ci fossero 2 persone contagiate dal Coronavirus”.



Ecco la civilissima Corea

Come i test "passando in auto" potrebbero limitare il contagio da coronavirus
Ivan Watson della CNN riferisce da Goyang, Corea del Sud, dove le autorità stanno sperimentando un nuovo metodo per testare il nuovo coronavirus. La Corea del Sud ha oltre 4.200 casi, con 26 morti.
Fonte: CNN

https://edition.cnn.com/videos/world/20 ... dn-vpx.cnn
How drive-through testing could limit coronavirus contagion
CNN's Ivan Watson reports from Goyang, South Korea, where authorities are trying out a new method to test for the novel coronavirus. South Korea has over 4,200 cases, with 26 deaths.
Source: CNN


Ma in Corea del Sud accade anche questo:

Giulio Meotti
1 marzo 2020

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 3212340040

Da giorni sento ripetere che il coronavirus “uccide perlopiù vecchi e malati”. Questo è quello che è successo in un istituto per malati psichiatrici in Corea del Sud, non la Cina ma un paese moderno e civile come il nostro. È una storia terribile e all’apparenza lontana, ma che parla anche un po’ del nostro cinismo mostrato in questi giorni. Leggo dal Washington Post:

“Le finestre sono state chiuse nel reparto psichiatrico dell'ospedale Daenam della Corea del Sud per prevenire possibili tentativi di suicidio. I pazienti dormono insieme su futon nelle sale comuni. Quando il coronavirus si è fatto strada all'inizio di questo mese, gli amministratori dell'ospedale e i funzionari sanitari hanno dovuto affrontare una scelta: bloccare il reparto psichiatrico - e i suoi oltre 100 pazienti - nel tentativo di contenere il virus in ospedale. Degli oltre 3.150 casi confermati della Corea del Sud, 101 provenivano da pazienti nel reparto psichiatrico. Sette pazienti del reparto sono morti - su un totale di 17 in tutto il paese. Tutti tranne due nel reparto psichiatrico hanno contratto la malattia. Il disinfettante per le mani non poteva essere lasciato aperto a causa del rischio che i pazienti potessero berlo. Lee So-hee, capo psichiatra, dichiara: ‘Considerato il modo in cui i pazienti ricoverati avevano già indebolito il loro sistema immunitario, l'infezione potrebbe avere un grave impatto su di loro’. Baik Jae-joong, capo pneumologo di un ospedale di Seoul, afferma che le autorità sanitarie non avrebbero mai dovuto rinchiudere i pazienti con il virus nel reparto. ‘Sono stati praticamente lasciati morire dentro’, ha detto Baik. ‘I pazienti sono stati messi in quarantena nello stesso ambiente che li ha infettati. È stato un disastro medico ed etico’”.

Io ho ancora una nonna molto anziana e con l’Alzheimer in uno di questi istituti. Dovrei accettare che faccia questa fine? Quando abbiamo deciso di abbandonare i nostri “vecchi”, la nostra memoria?




In Cina pare esservi invece questo:
https://www.facebook.com/saved/?list_id ... 48&cref=35

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 930597996/
Giulio Meotti
Wuhan è un buco nero di informazioni e di vite ... Una testimone racconta in questo video a “China in Focus” che avevano da smaltire così tanti corpi, temevano a tal punto il virus e danno così poca importanza alla vita umana che hanno messo nei sacchi per la cremazione anche malati che ancora vegetavano (cioè vivi). Non so se sia vero quello che dice di aver visto questa donna, sappiamo poco o nulla di quello che succede in Cina nelle zone colpite. Dico di tenere presente che il regime cinese non vuole salvare vite umane, ma se stesso.
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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » lun mar 02, 2020 3:52 pm

Coronavirus, l’arrivo della primavera potrebbe davvero ostacolarlo? La risposta dell’esperto
2 marzo 2020

https://scienze.fanpage.it/coronavirus- ... llesperto/

Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa del contagio messa a punto dall'università statunitense Johns Hopkins, in tutto il mondo ci sono oltre 89mila casi di persone contagiate dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), mentre i decessi hanno da poco superato i tremila. In Italia, il terzo Paese per numero di contagi dopo Cina e Corea del Sud, si registrano invece oltre 1.600 casi e una quarantina di vittime, tutte persone anziane con gravi patologie pregresse (comorbidità). Allo stato attuale non è ancora dato sapere in che modo evolverà l'epidemia e soprattutto fin quando durerà, tuttavia alcuni virologi ipotizzano un possibile contrasto alla diffusione della COVID-19 (l'infezione scatenata dal patogeno) con l'arrivo della bella stagione e dunque delle temperature più alte. La virologa Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, ad esempio immagina che la diffusione andrà avanti “almeno fino a primavera inoltrata”. Per provare a capire come e se davvero la primavera e l'estate possano in qualche modo ostacolare la diffusione del abbiamo intervistato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, Vice Presidente Nazionale dell’A.N.P.A.S. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e Direttore Sanitario della Casa di Cura Ambrosiana SRL di Cesano Boscone. Ecco cosa ci ha detto.

Professor Pregliasco, si dice che l'arrivo della bella stagione possa avere un impatto positivo sulla diffusione del coronavirus. Lei cosa può dirci al riguardo?

Sicuramente non ci saranno più i casi di influenza che in questo momento acuiscono un po' il problema e il panico. E questo è bene. In genere i virus respiratori si avvantaggiano effettivamente degli sbalzi termici e delle basse temperature. Rimane solo il dubbio che un virus nuovo come questo non si comporti come l'H1N1 nel 2009, un virus influenzale che si diffuse anche in un periodo non “stagionale”. Quindi questo rimane un dubbio, anche se credo che la situazione migliorerà anche solo grazie al fatto che non ci sarà l'influenza di mezzo.

In base ai pochi dati che trapelano, in Iran il virus sembrerebbe ben diffuso, e lì almeno in alcune aree le temperature risultano decisamente alte.

Certo, certo. Quando si tratta di virus nuovi è possibile che se ne “freghino” un po' delle condizioni meteo, e quindi su questo aspetto resta incertezza.

Al di là del caso specifico dell'Iran, quarto al mondo per numero di contagi (circa un migliaio) con oltre 50 morti, altri Paesi che hanno contatti strettissimi con la Cina e dove le temperature sono ancora più alte non registrano contagi o se ne contano pochissimi. "È solo una sensazione, ma è possibile che la diffusione del coronavirus sia legata anche a fattori ambientali", ha dichiarato a Repubblica il professor Guido Silvestri dell'Università Emory di Atlanta. "Non ci spieghiamo il fatto che nazioni popolose, con legami intensi con la Cina, siano prive o quasi di contagi – ha aggiunto lo specialista -; penso a Indonesia, India, Thailandia, Bangladesh, Africa. Forse la temperatura gioca un ruolo nel limitare l'epidemia. In questo caso, il caldo potrebbe frenare il virus anche in Italia, come avviene con raffreddore e influenza stagionale”. Come sottolineato da Pregliasco, dunque, c'è ancora incertezza su questo aspetto della diffusione di SARS-CoV-2 e ne sapremo di più solo quando la bella stagione farà capolino nell'emisfero boreale.

Il virologo dell'Università degli Studi di Milano ha infine ricordato l'importanza delle misure draconiane e delle altre iniziative prese nel nostro Paese per ridurre al massimo i rischi che il virus possa diffondersi ulteriormente dai due focolai epidemici, quello lombardo e quello veneto. “Dobbiamo insistere con le azioni intraprese perché sono le uniche che ci permettono di mitigare la diffusione del virus, per riuscire a gestire al meglio quella quota di casi complessi, che sono il problema oggettivo di sostegno e supporto del Sistema Sanitario Nazionale”. “È dunque fondamentale continuare con le iniziative che sono state prese”, ha concluso il virologo.



Coronavirus, le nuove regole: distanza di 2 metri e stop a eventi sportivi
Giorgia Baroncini - Mar, 03/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... _iKfIFNdmM

Il comitato tecnico scientifico ha inviato al ministero della Salute nuove raccomandazioni: anziani in casa, evitare i luoghi affollati, salutarsi da lontano

Mantenere almeno due metri di distanza, salutarsi da lontano, rimanere a casa in caso di febbre anche se non si ha alcun sospetto di aver contratto il virus.

Come riporta il Corriere, sono queste alcune delle raccomandazioni inviate dal Comitato tecnico scientifico, voluto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministero della Salute per cercare di contenere il contagio da coronavirus.

Quando ci si saluta, niente baci, abbracci o strette di mano. E ancora: non frequentare i luoghi affollati. Ma tra le regole di comportamento che gli scienziati suggeriscono "a tutti gli italiani" c’è anche quella di evitare che le persone anziane escano di casa: sono loro i soggetti più fragili e dunque più esposti ai rischi. "Per 15 giorni - è l'invito rivolto agli over 65 - state il più possibile a casa, riducete i contatti con altre persone, perché siete la fascia più debole che può avere le conseguenze più critiche dal contagio col nuovo coronavirus", ha sottolineato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. "Per una volta telefonate e messaggi sono meglio di un abbraccio" per gli anziani, ha affermato Michele Conversano, presidente di HappyAgeing, l'Alleanza per l'Invecchiamento Attivo.

Tra le proposte del Comitato tecnico scientifico, che potrebbero integrare il Dpcm del 1° marzo e che sarebbero da adottare in tutto il Paese, c’è anche l'ipotesi di evitare per 30 giorni tutte le manifestazione (incluse quelle sportive) che comportino l'affollamento di persone. Gli eventi sportivi si dovrebbero comunque disputare, ma a porte chiuse.

Distanza di sicurezza, niente abbracci o contatti stretti personali, lavare le mani e curare l'igiene degli ambienti, ha ricordato a sua volta il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. In conferenza stampa dalla Protezione civile a Roma, il presidente ha ribadito che "occorre del tempo per capire l'impatto e l'efficacia delle misure adottate finora, e ci siamo dati 14 giorni per valutarle, ma adesso resta importante continuare a veicolare queste raccomandazioni. Un elemento importante, infatti, è sicuramente quello dei comportamenti e della consapevolezza di ciascuno di noi. Non dobbiamo percepire false sicurezze ma essere tutti molto attenti ad adottare le raccomandazioni che stiamo condividendo. Un elemento estremamente importante sul quale dobbiamo continuare a lavorare proprio per evitare una rapida diffusione dell'infezione".

Mentre l'ultimo bollettino parla di 2.263 soggetti positivi, 160 persone guarite e 79 vittime, in Lombardia si sta valutando se allargare la zona rossa. "È un dato di fatto l'impennata di casi positivi al coronavirus" nel Bergamasco e per questo "abbiamo chiesto all'Istituto Superiore di Sanità di fare valutazioni e suggerire a noi e al governo le migliori strategie" per contenere il contagio e "garantire il meglio delle cure a tutti coloro che ne hanno bisogno", ha dichiarato Gallera. "Stiamo valutando l'opportunità di estendere la zona rossa sulla base di alcuni criteriepidemiologici, geografici e di fattibilità della misura - ha spiegato Brusaferro -. Stiamo analizzando con la Lombardia con grande attenzione su nuovi casi per comuni della cintura bergamasca e stiamo vedendo con i dati d’incidenza e in base ai tassi di riproduzione del virus".



L'epidemiologo Cowling: "L'Italia ritardi il picco o la sanità rischia il collasso"
"Quarantena e scuole chiuse sono misure efficaci perchè distribuiscono i contagi su un periodo di tempo più ampio"
di LUCA FRAIOLI
03 marzo 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 6aSL0EMtM8

«Dai dati di cui dispongo, penso che l’incidenza delle infezioni da Covid-19 in Lombardia stia ancora crescendo e che sia destinata ad aumentare per un mese. Come reagiranno gli ospedali di quella regione quando si troveranno a fronteggiare un numero di pazienti due, tre, cinque, dieci volte quello attuale, se già adesso sono al limite?». Ecco perché secondo Ben Cowling, epidemiologo ed esperto di statistica medica all’Università di Hong Kong, è fondamentale «ritardare il picco dell’epidemia, ridurre l’altezza del picco stesso e distribuire i contagi su un intervallo di tempo il più ampio possibile». Cowling ha appena firmato, insieme a colleghi della sua università, uno studio che passa in rassegna le misure di “distanziamento sociale” che si usano per contrastare le epidemie di influenza: isolamento dei malati, ricostruzione dei loro ultimi contatti, quarantena per chi è stato in contatto con persone malate, chiusura delle scuole, chiusura degli uffici e l’invito a evitare i luoghi affollati. In tempi di coronavirus quello studio è stato rilanciato con grande evidenza dalla principale istituzione Usa in fatto di lotta ai virus letali, i Centers for Diseases Control.
Professor Cowling, le misure “non farmaceutiche” contro la diffusione dell’influenza funzionano anche per il Covid-19?
«Sì, alcune possono essere applicate anche a infezioni diverse, incluse quelle da coronavirus. Ma l’efficacia potrebbe variare molto a seconda della esatta dinamica di trasmissione».
Adottando queste sei misure si può contenere geograficamente l’epidemia nei luoghi di origine dei focolai?
«Non nel caso dell’influenza, che si diffonde facilmente tra le persone e che nella maggior parte dei casi si presenta con sintomi lievi, rendendo impossibile identificare ogni singola persona contagiata. Così, quando ci rendiamo conto che l’infezione si sta diffondendo, è ormai troppo tardi per controllare la trasmissione successiva. Purtroppo abbiamo lo stesso problema con il Covid-19: non è possibile contenerlo».
E allora a cosa serve mettere in campo la quarantena, l’isolamento, la chiusura delle scuole?
«A rallentare l’epidemia e distribuire i contagi su un periodo di tempo più ampio. La pandemia di Covid-19 sta innescando un travolgente aumento della domanda di servizi sanitari. Questo provocherà problemi non solo per chi ha contratto l’infezione, ma anche per i malati di cancro che hanno bisogno di chemioterapia o chirurgia, o i diabetici che hanno bisogno di dialisi. L’impatto sulla salute rischia di essere ben più alto rispetto al solo numero dei contagi».
Delle misure prese in considerazione ce ne sono alcune più efficaci di altre?
«Dipende dalle infezioni. Per la normale influenza la chiusura delle scuole è forse la più efficace. Per il Covid-19 potrebbero essere l’isolamento e la quarantena. Mettere in quarantena a casa le persone può interrompere la catena di contagi, perché le esclude dalla società finché non si ha la certezza che non siano infette. In Cina è stato fatto con rigore dalle autorità locali, usando persino la geolocalizzazione dei cellulari per controllare gli spostamenti. In Europa la quarantena in genere è volontaria e più difficile da far rispettare».
E i cordoni sanitari intorno ai singoli focolai, con posti di blocco di polizia ed esercito?
«L’idea è quella di impedire ai contagiati di una certa area di diffondere l’infezione anche in altre città. Ma dubito che sia una misura efficace, visto che ormai è probabile che ci siano contagiati in ogni regione d’Italia, solo con un numero inferiore di infezioni rispetto alla Lombardia».
Le autorità sanitarie italiane non sono riuscite a trovare il paziente zero. Sarebbe stato importante per limitare i danni?
«Non credo. La trasmissione del coronavirus c’era già stata e se anche fosse stato trovato il paziente zero ci sarebbero state altre persone infette in circolazione nel vostro Paese. Inoltre dubito che tutti i contagi italiani discendano da una singola infezione importata».
In generale, come valuta il modo in cui le diverse autorità sanitarie stanno gestendo questa emergenza?
«Non esiste un approccio unico, applicabile con successo in tutti i paesi. Certo, le misure draconiane di contenimento messe in atto dalla Cina sembrano aver posto fine alla prima ondata di infezioni. Ma ora devono stare in guardia per una possibile seconda ondata. E non sono sicuro che i provvedimenti rigorosi attuati siano sostenibili anche nei prossimi mesi».
Lei come scienziato cosa ha imparato da questa epidemia?
«Ho dedicato 15 anni del mio lavoro per definire le linee guida in caso di pandemia di influenza. E ora ci ritroviamo ad affrontare una pandemia di coronavirus. Studierò quanto le misure messe a punto per l’influenza possano essere utili per fermare anche il Covid-19».
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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:17 pm

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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:18 pm

Prima di riaprire alla Cina ai cinesi e ai prodotti cinesi il Mondo mandi un'ispezione dell'OMS; e che sia un'ispezione incondizionata per verificare lo stato delle cose.
http://www.salute.gov.it/portale/rappor ... u=mondiale


???
Drastico calo dei contagi: a Wuhan chiude uno degli ospedali d'emergenza
2 marzo 2020

https://www.globalist.it/world/2020/03/ ... IMNXxeFc_I

Arriva una buona notizia da Wuhan, 'città natale' del Coronavirus: la provincia dell'Hubei ha infatti registrato ieri solo 196 casi di contagi, per la prima volta sotto la quota 200 dal 24 gennaio. Per questo motivo, il primo dei sedici ospedali di emergenza costruiti a tempo di record verrà chiuso dopo aver dimesso gli ultimi pazienti guariti.
L'epidemia in Cina è quindi in fase di restrizione e di contenimento. Fino a questo momento, anche a causa dell'estremo ritardo delle autorità cinesi nel riconoscere la minaccia e prendere i dovuti provvedimenti, i morti sono stati 2.912, con 80.026 casi. I pazienti al momento ancora contagiati sono 32.313, di cui 7.110 in condizioni gravi.
In Italia, i numeri sono i seguenti: 1.704 casi totali, 41 morti, 1.580 casi attivi e 140 pazienti gravi. I numeri sono presi dal sito Worldometers, che segue l'evolversi della situazione aggiornando i dati in ogni paese.
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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:18 pm

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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:18 pm

Notizie e aggiornamenti sullo stato dell'epidemia dal Veneto, dall'Italia, dall'Europa e dal Mondo


COVID - 19 Riepilogo ITALIA
Contagiati
2.036
Decessi
52
Guariti
149
https://datastudio.google.com/reporting ... fUrSuYVx7c



Riepilogo del 3/3 su #COVID19 nel Mondo

1) 90.936 casi, 3.117 decessi, 47.995 guarigioni
2) Corea del Sud 4.812
3) Italia 2.036
4) Iran 1.501
5) Diamond Princess 706
6) Giappone 274
7) Francia, Germania, Spagna, Singapore, USA, Hong Kong > 100
8) l'OMS sostiene che la situazione sia grave, ma che il virus possa ancora essere fermato
9) l'OMS è preoccupata per la situazione in Corea del Sud, Italia e Iran
10) la Cina segnala ben 7 casi di contagio importati dall'Italia



Notizie dal Veneto al 2 marzo 2020
Veneto, salgono a 291 i contagi 71 i ricoverati

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... qKHlyT17Jk

Il numero delle persone positive al coronavirus è salito in Veneto a quota 291 (ore 18,30 di lunedì 2 marzo), 17 in più rispetto al report delle 16. Di questi 71 sono ricoverati nelle strutture ospedaliere. Lo rende noto la Regione Veneto. L'ultimo caso al San Bortolo di Vicenza, dove è stato ricoverato un paziente fuori Ulss, non residente in provincia (un altro paziente, contagiato in un'altra regione è in isolamento domiciliare nel Vicentino).

Nel frattempo, nella giornata di domenica 1 marzo, è morto uno dei pazienti ricoverati a Padova. L'uomo, di Mira, era rimasto contagiato poche ore dopo l’inizio ufficiale del contagio in regione, scoppiato con i due casi di Vo’ Euganeo. A riportarlo è il Mattino di Padova. Si tratta di Mario Veronese, 67 anni, ricoverato da sabato 22 febbraio nel reparto rianimazione dell'ospedale di Padova. Era stato ricoverato per una polmonite, poi l'aggravamento delle sue condizioni, la positività al tampone e infine il decesso, avvenuto per emorragia cerebrale e la Regione Veneto non lo ha inserito nell'elenco ufficiale delle vittime da coronavirus.

LA MAPPA

Dei contagiati, 88 sono a Vo', 82 a Treviso, 42 in provincia di Venezia con esclusione di Mirano, 33 a Padova con l’esclusione di Vo' e Limena, 14 a Limena, 6 a Mirano, 14 a Verona, 3 a Vicenza (più un ricovero al San Bortolo da fuori Ulss 8 e un contagiato fuori regione), 4 a Belluno. Altri 2 casi sono collegati al focolaio lombardo e per 3 è in corso l’assegnazione epidemiologica.

Per quanto riguarda i ricoveri, a Padova vi sono 29 casi (+1), di cui 7 in terapia intensiva; a Treviso vi sono 20 ricoverati con uno un terapia intensiva. Otto ciascuno sono i casi negli ospedali di Mestre e Venezia, che hanno rispettivamente 6 e 3 pazienti in terapia intensiva. Infine, 2 sono i ricoverati a Verona, uno a Mirano, uno a Vicenza e uno a Legnago e uno a Rovigo, nessuno dei quali in terapia intensiva.

I CASI NEL VICENTINO

Secondo l’ultimo bollettino dell’Ulss 8 (ore 13 di lunedì 2 marzo) sono cinque i casi positivi, uno ricoverato, altri quattro in isolamento domiciliare, tutti in buone condizioni di salute.

I casi sono correlati ai cluster già noti, non ci sono nuovi focolai nel nostro territorio.

Complessivamente l'Ulss 8 Berica ha reso noto di aver finora effettuato 180 tamponi, di cui 175 negativi, 5 positivi (un ricovero).

I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO

I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO

LE VITTIME

Mercoledì 26 febbraio, a causa di complicanze respiratorie, è deceduta una 75enne di Paese (Treviso) ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Treviso e trovata positiva al coronavirus. Risale a venerdì 21 febbraio, invece, la morte del paziente 77enne di Vo' Euganeo ricoverato all'ospedale di Schiavonia (Padova), Adriano Trevisan, ex titolare di una piccola impresa edile in pensione.

IL NUMERO VERDE

La Regione Veneto ha attivato il numero verde 800462340 per assistere e informare i cittadini sui comportamenti da tenere da parte delle persone che temono di essere entrate in contatto con il virus.

Il governatore del Veneto Luca Zaia


Tampone negativo per Papa Francesco. Ma il Vaticano ora si blinda
Luca Sablone - Mar, 03/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 7EKd0bA13g

Negativo il tampone a cui si sarebbe sottoposto il Pontefice: "È solo una lieve indisposizione". Il Vaticano ora prende immediate misure

Papa Francesco ha il Coronavirus? Questa la bomba lanciata pochi giorni fa da alcuni media britannici, dopo aver osservato uno stato di salute insolito per il Santo Padre mentre tossiva, si soffiava il naso e parlava con una voce rauca.

La risposta comunque è "no": come riportato da Il Messaggero, il tampone a cui si sarebbe sottoposto avrebbe dato esito negativo. Ad esempio Express aveva scritto: "Si è ammalato e ha cancellato degli eventi nella Basilica giovedì (27 febbraio, ndr) ed è stato costretto a cancellare tutte le udienze ufficiali per il secondo giorno venerdì". Infatti proprio quel giorno nella Basilica romana di San Giovanni in Laterano era prevista la liturgia penitenziale di inizio Quaresima con il clero romano, in cui avrebbe anche confessato dei sacerdoti.

Contattato in esclusiva dall'Ansa, Matteo Bruni ha voluto fornire delle precisazioni. "Effettivamente non andrà in Laterano: una lieve indisposizione, per cui ha preferito restare negli ambienti vicini a Santa Marta. Gli altri incontri procedono regolarmente", ha fatto sapere il direttore della Sala stampa vaticana. In effetti il Pontefice - sia nel corso dell'udienza generale in Piazza San Pietro nella mattina, sia durante la processione e la messa nel pomeriggio all'Aventino per il Mercoledì delle Ceneri - aveva mostrato dei segni: la processione tra la chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino e la Basilica di Santa Sabina è stata caratterizzata da un respiro affaticato e da frequenti colpi di tosse.


Il Vaticano si blinda

I giornali esteri hanno sottolineato come il Santo Padre abbia "stretto le mani delle persone in prima fila durante la funzione" e avrebbe anche "baciato un bambino durante il suo giro in papamobile per la Piazza di San Pietro e ha accolto i vescovi in visita". Evitare di starnutire senza coprirsi la bocca, mantenere almeno un metro di distanza con le altre persone e lavarsi in maniera accurata le mani: al momento i consigli di base per evitare contagi da Covid-19 sono questi, ma il Vaticano ha deciso di prendere decisioni immediate. La scelta è scaturita dopo il primo caso interno di quarantena: un dipendente sarebbe entrato in contatto con un malato, un sacerdote francese attualmente ricoverato agli infettivi in un ospedale parigino. La diocesi comunque ha fatto sapere che si trova in buone condizioni; si tratta di una misura di prevenzione. L'isolamento dell'uomo durerà almeno una settimana, nel corso della quale si provvederà a disinfettare l'ufficio e a ricostruire i suoi spostamenti.




Si fermano anche le criminali ONG complici degli scafisti e della invasione clandestina per timore della quarantena.


Quei giochetti delle Ong con i migranti: stop agli sbarchi per evitare la quarantena
Porti italiani a rischio, si resta fermi per il virus. La Grecia congela gli asili
Antonella Aldrighetti
Mar, 03/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... feLufSLrHI

Se fino a un mese fa l'Italia continuava a mantenere, su tutti gli Stati dell'Ue, il triste primato degli sbarchi di immigrati senza titolo, sbarcati dalle navi delle Ong di tutta Europa, è bastato diffondere l'allarme dell'epidemia da Coronavirus, farlo rimbalzare anche sui media al di là del Mediterraneo, per essere snobbati anche da tutti gli africani in procinto di salire sui barconi per approdare nel Belpaese.

Ed è stato sufficiente mettere in quarantena la nave della Ong francese Sos Mediterranée, la Ocean Viking e prima ancora quella della tedesca Sea Watch, per disincentivare le organizzazioni ad avvicinarsi alle nostre coste. Anzi è proprio l'esercito dei soccorritori che in questi giorni ha alzato gli scudi contro le misure a tutela della salute. Di immigrati, di cooperanti e così di cittadini italiani che verrebbero a contatto reciprocamente. Eppure queste misure agli equipaggi delle navi Ong non piacciono perché limitano la loro attività.

E invece nell'era del Coronavirus è proprio sulla tutela della salute che bisogna puntare i riflettori conoscendo bene i dati che da tempo sono diffusi fin dall'Oms per quanto e relativi alla presenza consistente di immigrati positivi alla tubercolosi: più del 3% come riporta l'ultimo rapporto dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Per un malato di Tbc essere contagiato anche dal Covid-19 non faciliterebbe la guarigione. E non bisogna essere immunologi per comprendere, in casi di questo genere, l'importanza della prevenzione e quindi della quarantena. Tuttavia per le Ong la questione rimane spinosa tant'è che abbandonata la rotta per l'Italia stanno cercando di aprire quella verso Spagna e Grecia.

Ma il successo al momento non è assicurato. Gli ellenici non hanno provveduto ad alcuna apertura dei porti nemmeno per i barconi alla deriva in prossimità della costa. Stando alle notizie divulgate da Alarm Phone uno di questi avrebbe a bordo una cinquantina di immigrati e una quindicina di minori. Ma il governo di Atene per tenere a bada gli arrivi ha emanato un decreto che sospende la presentazione delle domande di asilo almeno per tutto il mese in corso. Provvedimento che ha lasciato fuori dalla frontiera circa 10mila persone in procinto di attraversare la striscia di terra al confine con la Turchia. Quanto alla Spagna invece le frontiere della terraferma risultano strettamente controllate e gli immigrati continuano a sbarcare nelle isole Canarie. Ma è proprio da qui che parte l'offensiva del governo iberico che ha rimesso mano ai rimpatri cercando di velocizzarli il più possibile.

Insomma ogni Paese europeo mette in campo le armi che crede più adatte a limitare i contagi. La Germania ad esempio ha deciso di tutelare gli immigrati e i loro accompagnatori in Italia che secondo il trattato di Dublino sarebbero dovuti essere ridistribuiti nella nostra Penisola. A causa dell'emergenza sanitaria il governo di Angela Merkel ha deciso di sospendere il rientro. A tutt'oggi nessun immigrato approdato in Italia risulterebbe positivo al test, vero è che i test dovranno essere comunque ripetuti nelle due settimane di quarantena. Altrettanto vero che non si è assolutamente certi del numero di contagi effettivi in tutto il continente africano né delle eventuali misure di prevenzione adottate.



Ivo Cilesi morto per Coronavirus: con la Doll Therapy fu il papà della lotta all'Alzheimer
3 marzo 2020

https://www.ilmattino.it/primopiano/cro ... ZgmbxWOC-w

Ivo Cilesi è morto in ospedale a Parma: era risultato positivo al coronavirus dopo essere stato ricoverato per una crisi respiratoria mentre si trovava a Salsomaggiore Terme, dove abita la compagna. Era i massimi esperti nella lotta all'Alzheimer e aveva ideato e diffuso la doll (bambola) therapy e la terapia del viaggio. Il dottore era residente a Cene, nel bergamasco. Non era particolarmente preoccupato, «è un'influenza un pò più alta», diceva, «rispettiamo le direttive ma stiamo tranquilli, usciamo con mascherina e guanti» per andare nei reparti, ma era anche «arrabbiato» per un certo tipo di comunicazione sugli «anziani più colpiti» come a minimizzare le perdite di questi giorni. Stava affrontando così l'epidemia. Sembrava solo stanchezza per i tantissimi impegni e progetti che stava seguendo. Poi la situazione è precipitata nel giro di tre giorni: giovedì notte una crisi respiratoria, venerdì il ricovero all'ospedale di Vaio (a Fidenza, nel Parmense), dove è risultato positivo al tampone per il coronavirus. Sabato è stato trasferito all'ospedale Maggiore di Parma dove è poi morto nella notte tra domenica e lunedì.

Aveva 61 anni ed era originario di Genova. Era fra i luminari dell'approccio non farmacologico alla demenza senile e il suo metodo più conosciuto, la terapia della bambola, si era sempre più diffuso nel mondo dopo la sperimentazione e le prime applicazioni al centro Alzheimer di Gazzaniga del quale era consulente, mentre era responsabile, come ricorda Bergamonews, Servizio terapie non farmaco logiche e riabilitazione cognitiva dell’Area Alzheimer della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice di Bergamo. Era anche responsabile per l’inserimento di terapie non farmacologiche alla Fondazione “Cardinal Gusmini” di Vertova.

La Doll Therapy fronteggia i disturbi del comportamento dei malati di Alzheimer (perdita di orientamento che porta a vagare, aggressività, depressione, insonnia). In Italia i malati sono un milione e duecentomila. Cilesi si era laureato in Pedagogia a Genova ed era divenuto psicopedagogista e musico-terapeuta con specializzazione al Royal Hospital di Londra. «Era una persona umile, che non ha mai ostentato la sua grandezza», afferma la dottoressa Paola Brignoli, sua collega e vice del centro di ricerca onlus Innovative Elder Research (Ier) che ha sede a San Paolo d'Argon (Bergamo), creatura di Cilesi.«sempre al servizio degli altri, perdiamo tantissimo con lui. Siamo angosciati».

La sua scomparsa ha colpito profondamente le migliaia di centri non solo in Italia in cui aveva insegnato come fronteggiare l'Alzheimer e la demenza senile con un approccio non basato sui farmaci ma esaltando l'empatia tra i malati e chi se ne prende cura a cominciare dai familiari. Migliaia anche i volontari formati nei suoi corsi e nei suoi seminari: tutti gli hanno sempre ricosciuto una profonda umanità.

Sono in corso accertamenti su eventuali patologie del medico, morto nella notte di domenica. La compagna è in quarantena.




Coronavirus, 27 morti in 24 ore in Italia
03/03/2020
L'aggiornamento della Protezione Civile

https://www.blogsicilia.it/oltrelostret ... jvp2psQWmg

Picco di vittime in Italia per il coronavirus. Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile e commissario per l’emergenza, ha comunicato l’aggiornamento dei numeri: 2.263 contagiati e 79 morti, ovvero 27 nella sola giornata di oggi, martedì 3 marzo. Borrelli ha anche specificato che 229 persone, pari al 10% dei contagiati, è ricorso alla terapia intensiva, mentre i guariti sono 160.

Ecco i dati diffusi dalla Protezione Civile, Regione per Regione: 1.326 malati in Lombardia; 398 in Emilia Romagna; 297 in Veneto; 56 in Piemonte; 59 nelle Marche; 30 in Campania; 19 in Liguria, 18 in Toscana; 11 nel Lazio; 13 in Friuli Venezia Giulia; 5 in Sicilia; 6 in Puglia; 6 in Abruzzo; 4 in Trentino; 3 in Molise; 8 in Umbria; 1 in provincia di Bolzano, in Calabria, in Sardegna e Basilicata. L’unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia è la Valle d’Aosta.

Le vittime: 55 in Lombardia, 18 in Emilia Romagna, 3 in Veneto, 2 nelle Marche e una in Liguria. Si tratta – ha spiegato Borrelli – di persone che hanno un’età che va dai 55 anni ai 101. «Sono prevalentemente persone che hanno più di 70 anni, ci sono 80enni e 90enni, alcune con patologie pregresse».




Riepilogo del 4/3 su #COVID19

1) 93.158 casi, 3.198 decessi, 50.690 guarigioni
2) Corea del Sud 5.328
3) Italia 2.502 (25k tamponi effettuati, 1.034 ricoverati, 229 in terapia intensiva, 160 dimessi guariti)
4) Iran 2.336
5) Giappone 293
6) Francia, Germania > 200
7) Spagna, USA, Singapore, Hong Kong > 100
8) l'Italia con 79 decessi è al secondo posto, l'Iran segue con 77
9) negli USA la situazione è rischiosa, nella sola zona di Seattle, teatro di cluster piuttosto esteso, è concentrata la totalità dei decessi americani
10) la città di Seattle sta approntando schiere di container attrezzati per la quarantena
11) in Italia ogni regione, eccetto la Valle d'Aosta, ha almeno un caso di SarsCoV2
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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:18 pm

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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:19 pm

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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:19 pm

L'epidemia da coronavirus negli USA e le balle sulla sanità statunitense che non curerebbe i contagiati senza assicurazione



???
Corona virus negli USA: post di un'italiana che vive a New York

"Scrivo questo post perché molti amici mi stanno chiedendo come è la situazione qui negli States (la maggioranza è meravigliata che qui non ci siano casi) ma anche perché ho letto un po’ di castronerie (come spesso capita quando in Italia si parla di Stati Uniti).
Non ho la situazione aggiornata perché sinceramente non ne posso più .
In ogni caso quando in Italia il numero di contagi si aggirava intorno ai 300 avevamo fatto all’incirca 9000 tamponi, su una popolazione di 60 milioni. Nello stesso periodo in America c’erano 20 casi registrati su una popolazione che supera i 300 milioni e i test fatti erano 400 (compresi quelli fatti sulle persone rientrate dalla nave da crociera ancorata nella baia di Yokohama). Non sto a commentare perché si possono trarre parecchie conclusioni.
Inoltre due giorni fa ho parlato con un’amica che vive vicino a me, tra le chiacchiere viene fuori che il marito era appena tornato dopo 5 giorni di ospedalizzazione per una polmonite. Alla domanda se era batterica o virale mi ha risposto che era virale. Fate un po’ voi.
Allora, come mai non si fanno i tamponi negli USA? Perché un tampone costa 3.300 dollari.
Attenzione, non costa 3.300 dollari allo Stato, visto che qui la sanità pubblica non esiste, costa ben 3.300 dollari al paziente. Ora, chi è fortunato e ha un’assicurazione buona, e sottolineo buona, potrebbe avere un rimborso di circa 1.400 $ il resto di tasca propria (quasi 2.000 $).
Ecco spiegato come mai in America ci sono così pochi casi registrati.
Per concludere, io sinceramente non capisco come in Italia ci si debba sempre lamentare di tutto. Tenetevi stretto il sistema sanitario e lottate con i denti affinché rimanga tale, perché anche se traballante e pieno di difetti non è minimamente paragonabile a quello di un paese così avanti (come molti pensano dell’America), dove ci sono ancora i pali della luce in legno, e non in mezzo al nulla in Alabama ma a New York City, un paese dove il test della vitamina D costa 398 dollari (in Italia in regime PRIVATO 9 €), la cura per il diabete (insulina) 5.700 $ annui, dove trovare un medico decente e non dico bravo è un incubo, dove se finisci in ospedale sei fottuto (un letto di ospedale per una notte può costare dai 35.000 dollari ai 90 mila), dove diventare vecchi è una tragedia perché a quel punto anche se avevi una buona assicurazione quando lavoravi passi al Medicare, un programma di assicurazione medica amministrato dal governo degli Stati Uniti e che, ovviamente, ha una copertura ridicola.
E quindi, di cosa stiamo parlando?
That's all Folks!"
Post di Alessandra Messenzani

Di Jaime MancaGraziadei
Dato che girano le solite bufale in malafede:

In USA i tests ("tamponi") sono a carico della Sanita' Federale e quindi "aggratisse" per tutti.
I "tests" erano fallati e per questo ne hanno fatti pochi. Da tre giorni sono stati approntati quelli corretti e gia' piu' di 60.000 sono negli ospedali a disposizione.
Inoltre DJT ha chiesto 2,5 miliardi extra per questa emergenza e gliene hanno concessi 8,5 e tutte le spese di tutti anche degli "ospiti" saranno coperte con questi fondi.
Tutti o quasi sono dovuti andare "a braccio" perche' questo virus non e' ancora stato ben compreso e capito nemmeno dai laboratori: nessuno ha la bacchetta magica ed una cosa nuova va PRIMA capita per poter porre rimedio.
Fatevene una ragione e piantiamola con le fregnacce da bar.
Non e' un derby Roma Lazio, e' una cosa seria di cui noi, me stesso incluso, non sappiamo/capiamo una cippa.




Coronavirus, il piano di Trump: una task force e l’invito alla calma
La Stampa
28 febbraio 2020

https://www.lastampa.it/esteri/2020/02/ ... 1.38525456

NEW YORK. Da una parte il presidente Trump invita il Paese alla calma, nomina il suo vice Pence come «zar» per gestire l’epidemia di Coronavirus, accetta l’offerta del Congresso di stanziare 8,5 miliardi di dollari per affrontare l’emergenza, e prospetta altri provvedimenti restrittivi che potrebbero bloccare anche i voli in arrivo dell’Italia. Dall’altra gli scienziati dei Centers for Disease Control and Prevenetion annunciano il primo contagio in California di origine ignota, dando l’allarme sulla possibilità di una diffusione più ampia della malattia anche negli Stati Uniti. Sono le due facce della risposta americana alla crisi che ormai tocca tutti i continenti. In California sono in totale 33 le persone positive al CoVid-19, 8400 quelle monitorate. Nello Stato di New York sono centinatia le persone tenute sotto osservazione poiché esposte al coronavirus.

La reazione degli Usa si è basata inizialmente su due punti: primo, stop immediato a tutti i voli in arrivo dalla Cina, e controlli soprattutto negli aeroporti o tra le persone che avevano viaggiato nei Paesi più colpiti, per contenere il contagio; secondo rapida accelerazione della ricerca medica, per individuare una cura basata sui farmaci anti virali e un vaccino. Questo modello ha funzionato, perché i casi sono stati limitati a 60, nonostante restino dubbi sulla profondità dei controlli condotti, perché al momento sono stati fatti in tutto 445 test. Nei giorni scorsi, però, i medici dei Cdc hanno avvertito che le iniziative prese sono servite a guadagnare tempo, ma la diffusione dell’epidemia è inevitabile e si tratta solo di una questione di tempo. Queste dichiarazioni, insieme alle preoccupazioni di aziende tipo Apple sugli effetti del virus nell’economia, hanno provocato forti ribassi a Wall Street, e Moody’s ha previsto che le possibilità di una recessione globale sono salite al 40%. Tutto ciò ha spinto Trump ad intervenire mercoledì sera, per almeno due motivi: sul piano comunicativo, smentire l'inevitabilità dell'epidemia e invitare l’America alla calma; su quello operativo, rafforzare la task force - che ieri ha tenuto la sua prima riunione sotto la guida di Pence - e preparare altre iniziative.

Coronavirus, le restrizioni imposte agli italiani in viaggio all'estero: dai blocchi alle quarantene nazione per nazione

Il primo punto ha grande peso politico, perché una recessione metterebbe a rischio la rielezione del presidente a novembre. Commentatori conservatori come Rush Limbaugh hanno avanzato il sospetto che il «deep state» abbia infiltrato i Cdc, e usi il coronavirus per danneggiare Trump, ad esempio perché la direttrice del National Center for Immunization and Respiratory Diseases, Nancy Messonnier, è la sorella di Rod Rosenstein, ex vice segretario alla Giustizia che aveva nominato Robert Mueller come procuratore del Russiagate. Ora tutte le comunicazioni dovranno essere autorizzate dall’ufficio del vice presidente, come ha confermato il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases Anthony Fauci. Sul piano operativo, Pence ha nominato la responsabile della lotta all’Aids, Deborah Birx, come coordinatrice della risposta al Coronavirus per la Casa Bianca. Così si è costituita una piramide dove al vertice c’è Pence, poi la Birx, e infine il segretario alla Sanità Azar. Il primo obiettivo è evitare che i medici diffondano il panico con le loro dichiarazioni. Nella pratica, il blocco dei voli si potrebbe estendere alla Corea del Sud, che si trova allo stesso livello di allerta della Cina, e all’Italia, che sta al secondo gradino con Iran e Giappone. I controlli negli aeroporti aumenteranno, ma anche nelle comunità, dopo il nuovo caso in California. Trump aveva chiesto al Congresso 2,5 miliardi per l’emergenza. I democratici, che lo accusano di mettere i suoi interessi politici davanti alla salute degli americani, hanno risposto che ne servono 8,5 e lui li ha accettati.

Quello che sappiamo sul coronavirus: la capacità di diffondersi, i tempi di incubazione e a che temperatura muore



Coronavirus, Trump dona stipendio al ministero della sanità
Roberto Vivaldelli - Mar, 03/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/co ... bdkI4i023w


L'inquilino della Casa Bianca ha deciso di donare un assegno di 100 mila dollari al ministero della sanità per supportare la lotta contro il coronavirus

La lotta mondiale contro il coronavirus è fatta anche di gesti più o meno simbolici. Nel caso del presidente Donald Trump, anche di gesti concreti.

Come ha reso noto su Twitter la portavoce della Casa Bianca, Stephanie Grisham, il presidente degli Stati Uniti ha deciso di donare il suo compenso dell'ultimo trimestre del 2019 al ministero della Sanità per proteggere ulteriormente il popolo americano e sostenere la lotta contro l'emergenza causata dal Covid-19. Grisham ha postato la foto dell'assegno da 100 mila dollari su Twitter, che testimonia la donazione del tycoon della Casa Bianca.

La scorsa settimana la Casa Bianca ha chiesto al Congresso 2,5 miliardi di dollari di spese supplementari per combattere l'epidemia di Covid-19. La misura aiuterebbe il governo federale, così come le agenzie statali e locali, a prepararsi a rispondere a eventuali focolai e a stanziare denaro per lo sviluppo del vaccino, ha spiegato a Fox Business un funzionario dell'amministrazione americana.

Per quanto riguarda le misure prese dall'amministrazione americana, oggi Donald Trump ha spiegato che gli Stati Uniti stanno "guardando ad altri Paesi che sono stati pesantemente colpiti" dal coronavirus e stanno valutando di bloccare i viaggi verso questi luoghi. Tra i Paesi citati da The Donald ci sarebbe anche l'Italia. "Monitoriamo l'Italia con molta attenzione, la Corea del Sud, anche il Giappone e decideremo al momento giusto", ha detto il presidente americano, secondo quanto riferito dalla Cnn. L'amministrazione Trump, come ricorda il New York Times, ha già imposto limiti ai viaggi dalla Cina, ha vietato tutti i viaggi in Iran e ha messo in guardia gli americani a non recarsi in alcune parti dell'Italia e della Corea del Sud.

Attualmente, negli Usa ci sono 118 casi di coronavirus, di cui quasi la metà contagiati sulla nave da crociera Diamond Princess, inclusi nove decessi, secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. Dalla Florida alla California, in tutto il Paese si sono registrati casi. "Ciò che sta accadendo ora negli Stati Uniti potrebbe essere l'inizio di ciò che sta succedendo all'estero", ha detto ai giornalisti la dottoressa Nancy Messonnier, direttrice del Centro nazionale per le malattie respiratorie del Cdc. "Continueremo a mantenere, per tutto il tempo, una postura nazionale aggressiva di contenimento. Detto questo, potreste vedere alcune comunità locali intraprendere azioni specifiche per mitigare la malattia".

A seguito di una riunione con le maggiori case farmaceutiche, ieri il presidente Donald Trump ha assicurato che gli esperti si stanno muovendo molto velocemente ed è possibile che la cura arrivi presto. The Donald già nei giorni scorsi era parso molto ottimista sui social media: “Il coronavirus è sotto controllo negli Stati Uniti" ha spiegato. "Il vaccino è molto vicino”.



Sistema sanitario degli Stati Uniti d'America
https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_s ... %27America

Per sistema sanitario degli Stati Uniti d'America s'intende l'apparato, prevalentemente in mano privata, atto alla cura e all'assistenza sanitaria della popolazione civile degli Stati Uniti d'America.

I programmi assistenziali pubblici sono Medicare e Medicaid. Medicare è il programma nazionale di assistenza agli anziani (ultrasessantacinquenni), universalistico, in quanto indipendente dal reddito. Medicaid è un programma gestito dai singoli Stati (con un contributo federale che copre il 60% delle spese) e rivolto ad alcune fasce di popolazione a basso reddito (famiglie con bambini, donne in gravidanza, anziani e disabili). Benché le prime proposte per un sistema sanitario misto pubblico-privato risalgano a Franklin Delano Roosevelt (ma che, tuttavia, non passarono per l'opposizione della lobby medica), l'introduzione di un sistema di copertura universalistico, almeno negli scopi, per una gran parte di popolazione, risale alle riforme di Lyndon B. Johnson, rimaste intatte fino al recente ampliamento voluto da Barack Obama.

Nel maggio 2017 il neo-presidente Donald Trump ha fatto approvare alla Camera dei Rappresentanti (con 217 sì e 213 no) la richiesta di abrogazione dell'Obamacare. Tale proposta però, nonostante la maggioranza repubblicana all'interno del senato, fu respinta da quest'ultimo (con 55 no e 45 sì). Successivamente, sempre sotto l'amministrazione Trump, è stata anche proposta un'abrogazione parziale dell'Obamacare ma l'iniziativa venne declinata al senato (con 51 no e 49 sì).

https://www.application-esta.us/sistema ... americano/
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Re: Il coronavirus non è una normale e semplice influenza

Messaggioda Berto » mer mar 04, 2020 6:20 pm

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