Cina, coronavirus e quarantena

Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:36 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:38 pm

In Italia la quarantena è stata ordinata solo da pochi giorni e con queste modalità


MINISTERO DELLA SALUTE
ORDINANZA 21 febbraio 2020
Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19. (20A01220) (GU Serie Generale n.44 del 22-02-2020)
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id ... 0A01220/sg

Art. 1

1. È fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19.
2. È fatto obbligo a tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall'epidemia, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territorialmente competente.



Coronavirus, l'Oms dichiara l'emergenza sanitaria globale
Giovanna Pavesi - Gio, 30/01/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... sSoAd4mc6u c

A qualche settimana dalla diffusione dei primi casi, ora l'agenzia speciale Onu mette in guardia (soprattutto) i Paesi con un sistema sanitario più debole: "Necessario agire ora"

Il coronavirus è "emergenza sanitaria internazionale" e a farlo sapere, nelle ultime ore, nel corso di una conferenza stampa è stato il direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La motivazione di questa denominazione sarebbe legata alle preoccupazioni correlate al continuo diffondersi della malattia che, finora, ha ucciso 171 persone e ne ha contagiate, soltanto in Cina, più di mille nella sola giornata di ieri.

I casi di contagio

In base alle ultime informazioni, l'infezione si sarebbe diffusa in 18 Paesi e, finora, i casi accertati sarebbero circa 8mila. Il ceppo è stato scoperto per la prima volta lo scorso dicembre nella città di Wuhan, isolata da diversi giorni per evitare che la malattia si diffonda. In Europa, al momento, i contagi si sarebbero registrati in Francia, Germania e in Finlandia. I casi di diffusione accertati sono 7.834, di cui 7.736 si trovano nel Paese asiatico da dove è partito il virus (e rappresentano circa il 99%). In questo momento, in Cina, 1.370 pazienti sarebbero ricoverati in gravi condizioni.

"Attenzione ai Paesi più deboli"

"Ora ci sono 98 casi di contagio da coronavirus in 18 Paesi fuori dalla Cina, tra cui otto casi di trasmissione da uomo a uomo in quattro stati: Germania, Giappone, Vietnam e Stati Uniti", ha spiegato il direttore dell'Oms, al termine della riunione del comitato di emergenza sull'epidemia partita dalla provincia cinese dell'Hubei. "Non sappiamo che tipo di danno questo virus potrebbe fare se si diffondesse in un Paese con un sistema sanitario più debole", ha chiarito Ghebreyesus. Che ha poi aggiunto: "Dobbiamo agire ora per aiutare i Paesi a prepararsi a questa possibilità". Intanto, l'Oms ha fatto sapere di aver riconosciuto gli sforzi che Pechino ha messo in atto per contrastare la malattia.

Perché alzare l'allerta

Le dichiarazioni dei veritici dell'agenzia speciale Onu arrivano dopo che il comitato di emergenza dell'organizzazione si è riunito nuovamente a Ginevra, nella giornata di oggi, per una nuova valutazione della situazione. La decisione di innalzare il livello di allarme è arrivata dopo la conferma dei primi casi di trasmissione di coronavirus tra persone all'esterno della Cina. Al momento, si tratterebbe di otto casi, tra Germania, Giappone, Vietname e Stati Uniti, anche se il numero di ammalati si alza, superando anche l'epidemia di Sars, che nel 2003 provocò la morte di decine di persone.
"Un evento straordinario"

L'Oms parla di "emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale" quando ci si trova di fronte a un "evento straordinario" che costituisce "un rischio per la salute pubblica per altri stati attraverso la diffusione internazionale della malattia" e che "richieda potenzialmente una risposta internazionale coordinata". Percedenti emergenze di questo tipo sono state dichiarate per i virus Ebola, Zika e H1N1.



Coronavirus, i cinesi continuano ad arrivare a Fiumicino senza controlli medici: "Situazione fuori controllo"
2 Febbraio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/it ... -Nnzjynaog

A Roma la situazione Coronavirus è tutt'altro che sotto controllo. A Fiumicino sono stati bloccati i voli diretti dalla Cina, ma i cinesi continuano a sbarcare in Italia senza problemi: basta, sottolinea il Tempo, aver viaggiato con un volo con scalo intermedio "e il gioco è fatto".

Il guaio è che l'aeroporto romano, come quello milanese di Malpensa, rischia di trasformarsi in un accampamento senza le necessarie misure di sicurezza igienico-sanitaria. Non il massimo, in un momento come questo. Al Terminal 5, ricorda il quotidiano diretto da Franco Bechis, è stato allestito un "dormitorio con 400 brandine per i cinesi rimasti bloccati", ma nel frattempo "continuano a sbarcare centinaia di cinesi ogni giorno". Il problema, prosegue il Tempo, "nasce nelle aerostazioni di sosta, dove nella maggior parte dei casi, i passeggeri provenienti dalla Cina vengono lasciati vagare per ore senza essere nemmeno sottoposti a controlli sanitari al momento dello sbarco. Qualche giorno fa è accaduto a due ragazzi italiani che, partiti dalla Cina, hanno transitato indisturbati a Bankgok. Anche una donna partita da Pechino e passata per Mosca ha dichiarato che né durante le ore trascorse nell'aeroporto della capitale russa né al "da Vinci" ha visto l'ombra di un medico o di un operatore sanitario".

Il blocco aereo, dunque, si riduce a quello che è: una misura di facciata, per placare le ansie dei cittadini-elettori. Perché i cinesi, anche dall'area di Wuhan, in realtà continuano ad arrivare senza controlli medici in Italia passando "da Doha, Abu Dhabi e Dubai, grazie a Qatar Airways, Etihad Airways e Emirates Airways".





Coronavirus, 4 regioni del Nord: «Isolamento per alunni che tornano da Cina».
Lunedì 3 Febbraio 2020

https://www.ilmessaggero.it/mondo/coron ... 25804.html

L'aereo con i 56 italiani tra cui sei bambini provenitenti da Wuhan è atterrato stamani a Pratica di Mare, alle porte di Roma. Si tratta del Boing KC767A del 14esimo stormo dell'Aeronautica Militare. La febbre ha impedito l'imbarco a un ragazzo di 17 anni che è quindi rimasto in Cina. Altri 23 sono rimasti a Wuhan volontariamente. Gli italiani, una volta sottoposti a un primo screening medico anti-Coronavirus, sono stati trasferiti alla città militare della Cecchignola dove trascorreranno quattordici giorni in quarantena. Intanto il premier Giuseppe Conte è staato all'ospedale Spallanzani di Roma per incontrare il direttore sanitario e i ricercatori che hanno isolato il coronavirus, secondo quanto si apprende.

Quattro regioni scrivono al ministro. I governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno scritto una lettera comune al Ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. «Non c'è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, nè tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all'ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso», dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia.

Iss: nessun rischio. Le misure adottate rispetto al rischio legato al coronavirus «tutelano la salute dei bambini e della popolazione». Lo afferma l'Istituto superiore di sanità (Iss). Oggi i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige che hanno chiesto al ministro della Salute che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. Al momento, rileva l'Iss, «l'Italia è tra i paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate».

Si sta inoltre procedendo al rafforzamento degli organici del personale medico nei porti e negli aeroporti italiani e sono allo studio misure finalizzate al controllo anche sui voli di transito indiretti dalla Cina. Sono alcune delle azioni, secondo quanto si apprende, sulle quali sta lavorando il ministero della Salute, la cui task-force per l'emergenza coronavirus si è riunita anche questa mattina.

Grazie alle donne e agli uomini delle #ForzeArmate che come sempre si fanno trovare pronti. Atterrato a Pratica di Mare l'aereo militare che ha riportato a casa i nostri connazionali da #Wuhan. Ora riceveranno ogni assistenza nelle strutture allestite dalla Difesa per l'emergenza pic.twitter.com/RZ9akMAhJJ

Spallanzani, test megativo sull'irlandese. Un nuovo paziente è arrivato nella tarda serata di ieri all'ospedale Spallanzani di Roma «in condizioni compromesse e attualmente si trova in rianimazione». I test effettuati hanno escluso il coronavirus. Al paziente è stato somministrato il test del Coronavirus in via del tutto precauzionale. Si tratta di un cittadino irlandese, anziano, che si trovava in crociera nel Mediterraneo.

In tutto sono ora 39 i pazienti sotto osservazione nell'ospedale romano, compresi i due cinesi che hanno contratto il virus. Venti fanno parte della comitiva della coppia. Le loro condizioni di salute sono buone e resteranno in quarantena fino al termine del periodo previsto dalle procedure. Sono invece già stati dimessi 20 pazienti dopo il risultato negativo dei test. Tra questi ci sono l'uomo di nazionalità rumena e la donna di nazionalità cinese residente a Frosinone.

Salgono ancora i contagi, cresce il numero dei morti ma, a un ritmo superiore, aumenta anche il numero di chi è guarito dall'infezione da coronavirus. Il totale delle persone ricoverate e dimesse in tutto il mondo dopo essere state colpite dal virus nato in Cina è salito a 530, più di cento in più nel giro di 24 ore, mentre i morti nello stesso arco di tempo sono aumentati di poco più di cinquanta unità. Un ritmo di crescita più che doppio che offre un segnale di ottimismo rispetto alla possibile evoluzione della malattia. È quanto si rileva dai dati della mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University. Allo stesso tempo, tuttavia, la curva di crescita dei contagi tracciata dal sito si presenta leggermente più ripida negli ultimi giorni, sintomo di un'ulteriore accelerazione del contagio. La mappa della diffusione della malattia, che segna in rosso le zone colpite, disegna un enorme cerchio scarlatto sulla Cina, dove naturalmente si registra il maggior numero di malati: 17.306 su un totale globale arrivato a quota 17.489. Nel resto del mondo, una serie di pallini di dimensioni diverse, ma tutti molto più piccoli, marchiano un totale di 27 Paesi coinvolti (il conteggio di Hong Kong è considerato a parte rispetto alla terraferma cinese). Fuori dalla Cina, il più colpito resta il Giappone, con 20 casi confermati e nessun nuovo contagio nell'ultima giornata. Seguono la Thailandia, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Australia e Stati Uniti. Il primo Paese europeo nella classifica è la Germania, con 10 casi, seguita dalla Francia (6) e dall'Italia, con i suoi due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani. Come fonti per l'elaborazione, il sito cita i dati dell'Oms, dell'americano Centers for Disease Control and Prevention, dello European Centre for Disease Prevention and Control, e delle cinesi Nhc e Dhc.


Anche di fronte all'emergenza coronavirus la sinistra preferisce buttarla sul razzismo
Atlantico Quotidiano
Federico Punzi
10 Feb 2020

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... XsUP8pO1ns

Mentre aumentano i dubbi sull’attendibilità dei numeri ufficiali del contagio diffusi da Pechino, la domanda ora diventa: ci possiamo fidare dell’Oms?

Ridotta all’osso, la questione si può riassumere così: siccome la richiesta di isolare studenti di ritorno dalla Cina era arrivata dai governatori leghisti delle regioni del nord, governo e stampa allineata l’hanno buttata sul razzismo, salvo poi dover correre (parzialmente e tardivamente, come vedremo) ai ripari.

Mentre qui ci stiamo ancora chiedendo se sia discriminatorio o se viola il diritto allo studio lasciare a casa per 14 giorni bambini e ragazzi di ritorno dalle zone a rischio, nei giorni scorsi una ottantina di studenti italiani sono rientrati da diverse località della Cina facendo due scali (Hong Kong e Londra) per aggirare il blocco dei voli. E dopo diversi giorni, solo ieri i giornali si sono accorti del caso di una famiglia taiwanese (padre, madre e i due figli) risultata positiva al coronavirus una volta rientrata a Taiwan, dopo aver girato per una decina di giorni in Italia, in Toscana e a Roma…

Prima la sottovalutazione, poi l’allarmismo, con il blocco dei voli Italia-Cina e l’emergenza nazionale. Questo l’atteggiamento schizofrenico del governo italiano, ma anche dei media mainstream, alle prese con l’emergenza globale coronavirus. Poi, ancora, giorni e giorni in cui tutti – politici, giornali e talk show – sembravano preoccuparsi più di insignificanti (e a volte fake) episodi di discriminazione nei confronti della comunità cinese che della pericolosità del virus e della inaffidabilità dei numeri ufficiali provenienti da Pechino e dall’Oms – di cui si parla ormai apertamente anche sui più autorevoli organi di stampa internazionali sulla base di reportage e testimonianze dirette. Giorni culminati addirittura con una visita del presidente della Repubblica Mattarella in una scuola di Roma frequentata da molti bambini cinesi. Per dimostrare cosa? Quanto fosse ingiustificata e discriminatoria la richiesta dei governatori di alcune regioni (guarda caso della Lega) di tenere a casa per 14 giorni bambini e ragazzi di “qualsiasi nazionalità” di ritorno dalle zone della Cina colpite dall’epidemia.

Fino a sabato, quando il Ministero della salute dirama una circolare che pur ribadendo il “diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario”, dispone tuttavia che, “in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento favorisce una permanenza volontaria fiduciaria a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina”. Insomma, bambini e ragazzi di ritorno dalla Cina assenti giustificati (e monitorati) fino a 14 giorni.

I governatori cantano vittoria – comprensibilmente, perché la circolare dimostra che la loro richiesta era più che fondata – ma a ben vedere la disposizione è tardiva (di almeno una decina di giorni), ipocrita (perché scarica su famiglie e scuole la decisione di “attivare” l’Asl di riferimento) e insufficiente (perché rischia di determinare comportamenti non omogenei a livello nazionale, diversi addirittura da scuola a scuola).

Si tratta comunque di un’implicita ammissione che la misura, tacciata di discriminazione quando a proporla erano stati i governatori di alcune regioni, è invece opportuna e, quindi, tardiva.

E arriva, guarda caso, poche ore dopo un contagio molto preoccupante. In Alta Savoia sono risultati positivi al coronavirus 5 cittadini britannici, tra cui un bambino di 9 anni, che per quattro giorni hanno condiviso con un altro britannico di ritorno da Singapore uno chalet nella località sciistica di Contamines-Montjoie. Le autorità francesi hanno subito disposto la chiusura per accertamenti delle due scuole frequentate dal bambino.

Allarmante la tempistica. L’uomo è tornato nel Regno Unito il 28 gennaio e il virus gli è stato diagnosticato giovedì 30. A Contamines-Montjoie era arrivato il 24 gennaio, dopo essere rimasto a Singapore per soli tre giorni, dal 20 al 23, quando i casi confermati di coronavirus nella ex colonia britannica erano appena 3! Dunque, o è stato incredibilmente sfortunato, oppure il numero dei contagiati era già allora enormemente superiore. E i casi come questo, che autorizzano a dubitare fortemente dell’attendibilità dei numeri ufficiali, sono all’ordine del giorno. Basti pensare che su 56 italiani evacuati da Wuhan la scorsa settimana uno era positivo, così come uno dei 9 cittadini belgi rientrati. Anche qui: coincidenza terribilmente sfortunata, o forse a Wuhan il rapporto un contagiato ogni 60 abitanti è più realistico? Coinciderebbe, infatti, con le stime degli studi pubblicati nei giorni scorsi su The Lancet di cui abbiamo parlato la scorsa settimana su Atlantico.

Sorprende, ma non più di tanto, che molti di coloro che si battevano per escludere dalle scuole i bambini non vaccinati, per giorni si siano opposti, sulla base di una inesistente discriminazione, a tenere per 14 giorni a casa bambini e ragazzi di ritorno dalla Cina. È rimasto invece coerente con se stesso, gli va dato atto, l’idolo dei “competenti” e icona della battaglia pro-vax, il virologo Roberto Burioni, che ritiene che al momento l’unico modo efficace per difenderci dal coronavirus sia l’isolamento per 14 giorni di chiunque arrivi dalla Cina – adulti e bambini, italiani, europei o cinesi. Come spiega su Medical Facts, controllare i passeggeri negli aeroporti è importantissimo, ma non sufficiente. Come dimostrano molti casi, come quelli del britannico in Alta Savoia o della famiglia taiwanese, il periodo d’incubazione è tale da permettere a un viaggiatore di partire e arrivare sano e di ammalarsi a destinazione, diffondendo il contagio nei suoi spostamenti.

Ma Burioni è anche l’unico scienziato in Italia a mettere esplicitamente in dubbio l’attendibilità dei numeri ufficiali sul contagio diffusi da Pechino. Il professor Neil Ferguson, direttore del Jameel Institute for Disease and Emergency Analytics dell’Imperial College di Londra ha avvertito in una recente intervista che i casi di infezione riportati in Cina potrebbero essere solo il 10 per cento del totale, che ogni giorno potrebbero essere contagiate 50 mila nuove persone e che l’epidemia potrebbe raddoppiare ogni 5 giorni. Insomma, la situazione in alcune province cinesi potrebbe essere decisamente fuori controllo.

Emblematica del grave ritardo del governo di Pechino nel dare l’allarme ai suoi cittadini è la storia di un architetto cinese contagiato, e guarito, riportata ieri sul Wall Street Journal. Solo poche ore di permanenza a Wuhan sono bastate al trentenne Shen Wufu per contrarre il coronavirus il 18 gennaio, due giorni prima che fosse confermata dalle autorità la possibilità di contagio da uomo a uomo e decretata l’emergenza nazionale con le conseguenti misure di precauzione. Nei giorni successivi ha viaggiato in altre città causando la quarantena di 40 persone con le quali era stato in contatto. Come lui, nelle settimane e nei giorni precedenti il 20 gennaio, è ragionevole supporre che abbiano viaggiato in lungo e largo per tutto il Paese e senza precauzioni milioni di persone.

Se come abbiamo già osservato nell’articolo di lunedì scorso possono essere molteplici i fattori che rendono non credibili i numeri del contagio diffusi dalle autorità cinesi, dovrebbe essere responsabilità dell’Oms fare piena luce su quanto sta realmente accadendo in Cina, fornire stime realistiche alle autorità sanitarie degli stati membri, anche impiegando propri uomini sul campo. Al contrario la sensazione, a partire dagli encomi ingiustificati rivolti a Pechino, è che almeno nei suoi vertici l’Oms sia collusa, che stia gestendo “politicamente” l’emergenza per non irritare l’influente Cina, a danno della propria credibilità e indipendenza. Ora ha addirittura avviato una campagna contro le immancabili fake news e teorie cospirazioniste, ma se ad essere fake fossero i numeri ufficiali del contagio? Possiamo ancora fidarci dell’Oms?
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:38 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:39 pm

Il Mondo mette in quarantena l'Italia


Coronavirus, nave da crociera italiana respinta da due porti ai Caraibi
26 febbraio 2020

https://gds.it/articoli/mondo/2020/02/2 ... 6XhgdD3JFI


Una nave da crociera italiana, la Msc Meraviglia, è stata respinta da due porti nei Caraibi, in Giamaica e alle Isole Cayman, per paura del coronavirus. Un membro dell’equipaggio non sarebbe in buone condizioni di salute. Lo riporta il New York Times.

Sulla nave oltre 4.500 passeggeri e 1.600 membri dell’equipaggio. Era arrivata martedì mattina al porto di Ocho Rios, in Giamaica, proveniente da Miami.

Il divieto di sbarco è scattato quanto il comandante ha comunicato lo stato influenzale di una delle persone a bordo. Stessa situazione al porto di Georgetown alle Cayman.

«Nessun caso di coronavirus è stato segnalato a bordo di MSC Meraviglia o di qualsiasi altra nave della flotta di MSC Crociere», annuncia in una nota la Msc dicendosi «rammaricata» che ieri le autorità giamaicane «abbiano ritardato di molte ore la decisione di dare alla nostra nave l'autorizzazione necessaria per lo sbarco dei passeggeri», come hanno fatto anche le autorità di Grand Cayman «senza nemmeno rivedere le cartelle cliniche fornite dalla nave».

La nave ora - si precisa - è in navigazione verso la prossima tappa prevista a Cozumel in Messico. «Il membro dell’equipaggio a cui è stata diagnosticata l’influenza stagionale comune è in condizioni stabili, riceve trattamenti e farmaci antivirali ed è ora privo di febbre ed è quasi guarito», prosegue la nota, sottolineando che «per precauzione è stato isolato dagli altri membri dell’equipaggio e dagli ospiti sin dal primo momento in cui si sono verificati i sintomi e rimmarrà in isolamento fino a quando non sarà completamente guarito. Nessun altro caso di influenza di tipo A è stato segnalato a bordo di Msc Meraviglia».

La compagnia precisa che «tutti gli ospiti e l’equipaggio di Msc Meraviglia sono stati sottoposti a screening individuale al momento dell’imbarco, approfondendo sia lo storico dei loro viaggi che le condizioni di salute. MSC Crociere infatti impedisce l’imbarco a chiunque - sia equipaggio sia ospiti - che abbia viaggiato da, verso o attraverso la Cina continentale, Hong Kong o Macao, nonché a persone che negli ultimi 14 giorni hanno viaggiato da, verso o attraverso uno dei comuni che sono soggetti a quarantena nell’Italia settentrionale. Inoltre, tutte le navi MSC Crociere effettuano anche screening pre-imbarco individuali con telecamere termiche per identificare ospiti o membri dell’equipaggio con sintomi come febbre, brividi, tosse o difficoltà respiratorie. Anche in questi casi l’imbarco viene negato».



Lombardia, presentato esposto contro Conte e Speranza
mercoledì, 26, febbraio, 2020

http://www.imolaoggi.it/2020/02/26/lomb ... BfCSH3Dcyw

Agenpress – L’Avvocato Giampaolo Berni Ferretti, consigliere del Municipio 1 di Milano eletto nelle liste di Forza Italia ha depositato stamattina un esposto contro il Ministro della Sanità Roberto Speranza e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte relativamente alle misure prese per prevenire la diffusione Corona Virus prima che arrivasse in Italia.

“Milano sta pagando e pagherà un prezzo salatissimo per i provvedimenti durissimi adottati per limitare il contagio di Corona virus.” dichiara “Stanno saltando pezzi dell’economia cittadina come il settore turistico e fieristico costruiti in anni di lavoro delle passate giunte e non sarà banale rimetterli in piedi. Ecco perché come amministratore di questa città ritengo giusto mettere al suo servizio le mie competenze giuridiche e ho informato con un esposto la Procura della Repubblica delle dichiarazioni rese alla stampa dal membro del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Ordinario di Igiene alla Università Cattolica Walter Ricciardi.

Il docente secondo un importante testata web avrebbe dichiarato “Abbiamo chiuso i voli una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località” e avrebbe inoltre dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto quindi muoversi come hanno già fatto altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito che «seguendo l’Oms, non hanno bloccato i voli diretti e hanno messo in quarantena i soggetti a rischio».

La questione che si pone qui mi pare sia il fatto che con diverse misure che erano state richieste da organismi internazionali competenti il contagio poteva essere a livelli più sostenibili evitando il grosso del danno economico (e sanitario) che stiamo subendo.

Questa responsabilità non è a capo della sanità lombarda ma se ci fosse sarebbe a carico del Ministro della sanità e del Presidente del Consiglio”.

Il segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” Gianni Rubagotti aggiunge “Milano ha circa 200 eletti fra Comune e Municipi e io ho chiesto ad alcuni di loro se le affermazioni di Ricciardi non meritassero di essere sottoposte non solo alla opinione pubblica ma anche alla Procura. Ringrazio Giampaolo Berni Ferrettu per essere stato l’unico ad essersi preso a cuore la questione.

Mi viene da chiedere dove sono i parlamentari che hanno coinvolto la magistratura contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, magari anche giustamente.

Credo che dobbiamo tutti cooperare con i provvedimenti presi e collaborare, ma questo non significa ignorare eventuali responsabilità politiche. E magari non solo politiche” AGENPRESS




Coronavirus, Enrico Rossi se ne infischia della sicurezza della Toscana e commenta la vicenda Rackete-Salvini
20 Febbraio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... lvini.html

Si arricchisce di un nuovo capitolo il caso delle 2500 persone rientranti in Toscana dopo aver festeggiato il capodanno in Cina. Assodato che per la Regione non è necessaria la quarantena e che praticamente tutti gli esperti non sono d'accordo (Roberto Burioni in primis), il presidente Enrico Rossi ha fatto calare il silenzio sulla questione. D'altronde non sembra interessargli particolarmente la sicurezza dei propri cittadini, dato che non ha adottato una soluzione come la quarantena che non significa rinchiudere in carcere le persone, bensì prendere una minima precauzione per garantire la sicurezza di tutti.

Quindi Rossi sta zitto sull'argomento e si affida al caso, sperando che niente vada storto per la sua negligenza. Tra l'altro la questione coronavirus non sembra stargli molto a cuore, dato che perde il tempo a commentare vicende che non lo riguardano neanche lontanamente. Su Facebook, infatti, il presidente della Toscana sente il bisogno di offrirci la sua opinione sul caso di Carola Rackete, che secondo la Cassazione non andava arrestata per aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. "Ennesima sconfitta per Matteo Salvini", ci tiene a far sapere il piddino Rossi mentre nella sua Toscana divampano le polemiche per il caso legato al coronavirus. Ogni altro commento è superfluo...






Burioni: avevo ragione, mi hanno dato del fascioleghista
venerdì 21 febbraio 2020

https://www.secoloditalia.it/2020/02/bu ... oleghista/

Roberto Burioni commenta l’arrivo in Italia del temuto coronavirus, e ricorda di avere proposto la quarantena obbligatoria per chiunque tornasse dalla Cina. Ne era nata una polemica con la Regione Toscana dove sono tornati 2500 cinesi dopo i festeggiamenti del capodanno. Il governatore Enrico Rossi aveva parlato di attacchi “fascioleghisti” e in malafede.

Burioni oggi sul suo blog Medicalfacts.it pubblica un video in cui dice: “La notizia che non volevamo darvi è arrivata. Il nuovo coronavirus è in Italia e ci è arrivato esattamente nel modo in cui dagli inizi di gennaio vi avevamo detto sarebbe arrivato: un individuo proveniente dalla Cina che – praticamente asintomatico – ha infettato un italiano, che ha infettato altre persone”.

Burioni: i pazienti asintomatici possono trasmettere il virus

“Abbiamo sempre sostenuto che i pazienti asintomatici potevano trasmettere la malattia – ha proseguito – ci hanno dato dei bugiardi e dei male informati. Abbiamo sempre sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina era l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus in Italia: ci hanno detto che eravamo allarmisti e fascio-leghisti. Ora spero che sia evidente che in entrambi i casi avevamo ragione. Era facile avere ragione, perché bastava leggere i lavori scientifici e le notizie affidabili, senza gli occhi offuscati dall’ideologia o da secondi fini”.

Ora niente panico, vanno prese le decisioni giuste

Burioni così conclude: “Allo stesso modo adesso vi diciamo: niente panico. I casi sono solo sei, non stupiamoci se ce ne saranno altri: però, quello che dobbiamo fare è bloccare ora questo virus. La modalità è semplice: tutti quelli che hanno avuto un contatto con le persone infettate devono stare in quarantena. Volontaria, obbligatoria, con la porta chiusa o con la porta aperta non importa. Tutti in isolamento per quattordici giorni. E lo stesso deve valere, senza alcuna eccezione, per chi viene in italia dalla Cina, facendo scalo in altri aeroporti”. “Ripeto, niente panico. Niente polemiche. Non è il momento del panico e non è il momento delle polemiche. È il momento di prendere le decisioni giuste per bloccare la diffusione di un pericolosissimo virus”.



I dementi demosinistri al governo
Coronavirus, accuse choc di Boccia: "Salvini fa l'untore"
Bartolo Dall'Orto - Lun, 24/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... XI303LAklI

Esplode la polemica politica sul Coronavirus. Il leghista: "Conte chieda scusa e si dimetta". La replica dell'esponente Pd: "Il lavoro di 'untore' lo fa Salvini"

Il Coronavirus diventa terreno di scontro politico. Mentre il governo è impegnato a fronteggiare l'emergenza in Lombardia, Veneto ed alta Emilia Romagna, le forze politiche si scontrano sulle misure adottate dalle istituzioni.

Non tanto sulle ordinanza che chiudono scuole, luoghi di incontro e bloccano lo sport. Ma per quanto è stato fatto (o non fatto) dopo l'eplosione dell'epidemia in Cina.

Ad attaccare Conte e i ministri è stato Matteo Salvini, che ieri ha chiesto al premier di domandare "scusa" agli italiani "per non aver er non averli difesi e protetti". Per il leader della Lega, dopo le scuse dovrebbero pure arrivare le dimissioni. Accuse però respinte al mittente da Conte in diretta tv su La7 ai microfoni di Massimo Giletti: il presidente ha rivelato di aver telefonato a tutti i leader dell'opposizione e di aver ricevuto risposta da tutti, tranne che da Salvini.

Il fuoco dello scontro sembra destinato a divampare. E la miccia potrebbe essere l'intervista rilasciata oggi dal ministro Francesco Boccia alla Stampa. Il titolore degli Affari regionali ha definito il leader del Carroccio un "untore", definizione che in tempo di caccia al paziente zero non potrà che scatenare le polemiche. "Le parole di Salvini - dice Boccia - sono profondamente diverse da quelle della Meloni e di Berlusconi e danno la misura del suo scarso senso dello Stato. Ma questa non è una novità. Poi, che fosse anche un "untore" gli italiani lo stanno scoprendo in queste ore. Quando è in ballo la salute si deve stare tutti dalla stessa parte".

Secondo il ministro piddino, l'Italia ha fatto tutto il necessario per affrontare l'emergenza e evitare che il virus proveniente dalla Cina si diffondesse nel Belpaese. "L'Italia è stato il Paese più rigoroso d' Europa - afferma - non a caso abbiamo bloccato immediatamente i voli da e per la Cina. Qualcuno ha detto che siamo stati estremi con quella decisione, invece come si può notare oggi è stata molto saggia...". Il risultato, però, non è quello sperato: oggi siamo il primo Paese per contagi in Europa.

Anche Burioni, in prima linea contro il Coronavirus, ha criticato la scelta del governo di non imporre la quarantena a chiunque rientrasse dalla Cina. "Intanto è una sciocchezza dire che chi arrivava facendo scali entrava senza problemi, chi veniva da Paesi a rischio era sottoposto a controlli accurati - risponde però Boccia - Accetto dagli scienziati critiche costruttive, vorrei che dessero un contributo al lavoro straordinario che stanno facendo operatori sanitari". Ma "salire sul piedistallo in un momento come questo è un esercizio poco edificante che dovrebbe procurare un minimo di sana vergogna". Il riferimento sembra essere proprio a Burioni: "Il lavoro da 'untore' lo fa già Salvini".

Disposta la zona rossa per i Comuni interessati, non resta che attendere. Bisognerà capire se le misure messe in campo basteranno a contenere la diffusione del virus. Oppure se si espanderà. "Una cosa è se tutto si risolve in qualche settimana, altra cosa è se si protrae - spiega Boccia - È chiaro che se il virus si espande è un problema. Ma il governo c'è!".
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:40 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:40 pm

Dopo che i mancati provvedimenti tempestivi di questo demenziale governo a tutela della salute pubblica hanno causata una rapida diffusione del virus in Italia, specialmente in Lombardia, provocando la messa in quarentena dell'Italia da parte del Mondo intero, causando il blocco parziale dell'economia milanese, lonbarda e italiana con un danno economico rilevantissimo,
abbiamo il caso del Presidente della Lombardia il leghista Fontana che dopo aver aspramente e giustamente criticato il governo per non aver preso per tempo i corretti provvedimenti per evitare e contenere il contagio, sperando infantilmente e stupidamente di attenuare la portata del danno si è accodato al governo nella disinformazione che il coronaviruis è poco più di una semplice e ordinaria influenza che non ha alcun senso temere, però oggi che una sua collaboratrice si è scoperta infettata dal virus si è messo in quarantena anche lui.



Coronavirus, Fontana in auto-isolamento: una collaboratrice positiva al virus
25 febbraio 2020

http://www.ansa.it/canale_saluteebeness ... ecfff.html

Una collaboratrice del governatore della Lombardia Attilio Fontana è risultata positiva al coronavirus e lui andrà in auto-isolamento. "Da oggi qualcosa cambierà - dice in un video su Facebook, rendendo noto il caso di positività della sua collaboratrice - perché anche io mi atterrò alle istruzioni date dall'Istituto Superiore della Sanità, per cui per due settimane cercherò di vivere in sorta di auto-isolamento che soprattutto preservi le persone che lavorano con me".

L'ANNUNCIO DI ATTILIO FONTANA SU FACEBOOK

"Oggi ho già passato tutta la giornata indossando per precauzione la mascherina e continuerò a farlo nei prossimi giorni per evitare che qualcuno, se mai dovessi positivizzarmi, possa essere da me a sua volta contagiato", spiega ancora Fontana. "Quindi quando mi vedrete nei prossimi giorni in questo modo non spaventatevi - aggiunge indossando in un video su Facebook la mascherina - Sono sempre io e sono pronto a difendere tutti gli altri lombardi che verranno in contatto con me da ogni possibile infezione". "Io mi auguro che ce ne sarà bisogno per poco tempo - conclude - perché sono convinto che con l'impegno che stiamo mettendo noi e stanno mettendo tutti i cittadini nello spazio di pochi giorni riusciremo a rallentare la diffusione del virus e poi a interromperla. Io comunque ce la metto tutta e sono fiducioso del lavoro che stiamo facendo".

Intanto il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli ha quantificato in 400 i contagiati per il Coronavirus in Italia. Il dato aggiornato è stato fornito nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Borrelli ha spiegato che dei tamponi effettuati meno del 4%. "Non abbiamo informazioni ufficiali sui bambini contagiati: non so da dove escano queste informazioni. Quando le avremo ve le daremo".

E c'è un primo caso di positività da coronavirus in Puglia, lo comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Si tratta, riferisce Emiliano, di una persona residente nella provincia di Taranto sembra proveniente da Codogno in Lombardia, ove si era recato in visita, positivo al test Coronavirus.

"Nessun caso di coronavirus è stato segnalato a bordo di MSC Meraviglia o di qualsiasi altra nave della flotta di MSC Crociere". Lo annuncia in una nota la Msc dicendosi "rammaricata" che ieri le autorità giamaicane "abbiano ritardato di molte ore la decisione di dare alla nostra nave l'autorizzazione necessaria per lo sbarco dei passeggeri", come hanno fatto anche le autorità di Grand Cayman "senza nemmeno rivedere le cartelle cliniche fornite dalla nave". La nave ora - si precisa - è in navigazione verso la prossima tappa prevista a Cozumel in Messico.

Una mamma positiva al coronavirus ha partorito a Piacenza senza problemi e il bambino è risultato negativo al contagio. A dirlo l'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Sergio Venturi. La madre viene dalla Lombardia.

Sono 12 i morti per il coronavirus in Italia: l'ultima vittima è un uomo di 70 anni in Emilia-Romagna, cittadino lombardo, paziente con "importanti patologie pregresse". Sei i minori sono risultati positivi al Coronavirus in Lombardia e uno in Vento. La maggior parte legati alla cosiddetta zona rossa dove ora vige il divieto di ingresso e di uscita. Si tratta di una bambina di 4 anni di Castiglione d'Adda ricoverata al San Matteo, di un 15 enne ricoverato a Seriate (Bergamo) e due ragazzini di 10 anni di Soresina (Cremona) e di San Rocco al porto (Lodi) già tornati a casa. Positivo nei giorni scorsi anche un 17enne della Valtellina che frequenta un istituto di Codogno e successivamente anche un suo compagno di scuola della provincia di Sondrio. (IL PUNTO della Protezione civile).

Un conteggio di cui dice di non avere contezza il commissario straordinario per l'emergenza il commissario straordinario Angelo Borrelli: "non abbiamo informazioni ufficiali sui bambini contagiati: non so da dove escano queste informazioni. Quando le avremo ve le daremo".

Diciotto carabinieri della Compagnia di Codogno, secondo quanto si è appreso, sono in isolamento domiciliare, in via precauzionale, dopo aver partecipato a una riunione conviviale con un loro collega in congedo, risultato positivo al virus. L'incontro tra colleghi era avvenuto lo scorso 17 febbraio e si era svolto in caserma. Non appena venuti a conoscenza della positività del carabiniere pensionato, i colleghi hanno segnalato il caso alle autorità competenti che ne hanno disposto l'isolamento.

In Liguria "i casi positivi sono cresciuti di 4 unità", "provengono tutti dall'albergo di Alassio" in isolamento. Lo ha annunciato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in conferenza stampa. "Sono ricoverati all'ospedale San Martino, alcuni dei quali hanno sintomi molto lievi, nelle prossime ore i sanitari decideranno le terapie", ha anche spiegato Toti. Ci sono altre 10 persone positive al coronavirus negli hotel di Alassio (Savona). In Liguria ci sono "16 positivi al momento. Uno è di Spezia, 15 provengono dal cluster di Alassio, dai due alberghi. Restano tre in corso di verifica e conferma, tutti e tre provenienti da Alassio". Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, nel corso del punto stampa sul coronavirus.

E' guarita anche la cittadina cinese ricoverata allo Spallanzani di Roma da fine gennaio. Anche il marito è in buone condizioni.

In Piemonte due dei tre casi positivi al test del Coronavirus erano dei "falsi positivi", al momento quindi esiste un solo paziente positivo al tampone. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. La '"falsa positività" riguarda la coppia di Cumiana (Torino). "La positività riscontrata nei primi test - ha detto Icardi - non è stata confermata dagli esami di controllo. È una grande notizia, in Piemonte abbiamo un solo caso di positività accertata, quella del paziente ricoverato all'Amedeo di Savoia".

Il coronavirus spiegato ai bambini

TAMPONI SOLO AI SINTOMATICI - Da oggi verranno eseguiti i tamponi per il coronavirus "solo sui soggetti sintomatici". Lo ha detto il direttore del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli alla protezione civile. I tamponi effettuati finora hanno dato nel 95% dei casi esito negativo, ha spiegato, confermando che il rischio contagio "è elevato nei soggetti sintomatici mentre è marcatamente più basso nei soggetti asintomatici". Da qui la "scelta di eseguire i tamponi solo sui soggetti sintomatici, visto che siamo in un periodo di pandemia".

LA PROCURA DI LODI APRE INCHIESTA, I NAS NEGLI OSPEDALI - La Procura di Lodi, a quanto apprende l'ANSA, ha aperto un'inchiesta conoscitiva sulle dinamiche di diffusione del Coronavirus e sulle procedure adottate negli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi, dove questa notte i Nas di Cremona hanno fatto un'ispezione. I carabinieri del Nas di PiacenzA, su disposizione della procura di Lodi, hanno sequestrato all'ospedale di Codogno le cartelle cliniche del paziente 1. Lo si apprende da fonti vicine alle indagini. L'ispezione si è svolta anche negli uffici della Asst di Lodi. Il fascicolo aperto nelle scorse ore dai magistrati lodigiani, secondo quanto si apprende, è al momento a carico di ignoti. Il paziente 'caso 1', quando si è presentato per la prima volta al pronto soccorso di Codogno, "è stato sottoposto agli accertamenti necessari e a terapia. Tuttavia decideva di tornare a casa nonostante la proposta prudenziale di ricovero". Lo spiega in una nota Massimo Lombardo, direttore generale della Asst di Lodi, da cui dipende anche l'ospedale di Codogno.

VENDITE A PREZZI FOLLI DELLE MASCHERINE, GDF IN SEDE AMOZON E EBAY - Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano ha effettuato acquisizioni di documenti e dati nelle sedi di Amazon e eBay nell'ambito dell'inchiesta dei procuratori aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco sulle "manovre speculative" nelle vendite a prezzi folli di mascherine, gel disinfettanti e altri prodotti sanitari in questi giorni di emergenza Coronavirus. Il fascicolo, che ipotizza speculazioni sui prezzi di "generi di prima necessità", è a carico di ignoti.

AUDIO ISTIGA AD ASSALTO SUPERMARKET, INDAGINE - I procuratori aggiunti di Milano Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco hanno aperto un'inchiesta per diffusione di notizie false atte a turbare l'ordine pubblico in relazione ad un audio che sta circolando via WhatsApp almeno da sabato e nel quale la voce di una donna incita a "fare la scorta" perché Milano finirà "in quarantena come mi ha detto la moglie di uno della Regione". L'ipotesi è che quell'audio, ascoltato da numerose persone, abbia spinto molti sabato a dare l'assalto ai supermarket.

I numeri utili

AGENZIA DELLE ENTRATE CONFERMA SOSPENSIONE CARTELLE NELLE ZONE ROSSE - Ag.Entrate,cartelle sospese in zone rosse Nelle zone rosse colpite dall'emergenza coronavirus sono stati sospesi gli invii di comunicazioni di irregolarità, le richieste di documenti per il controllo formale, le cartelle di pagamento e gli atti di recupero di debiti tributari affidati all'Agente della riscossione. Lo comunicano l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia delle Entrate Riscossione spiegando di aver dato immediata attuazione al decreto del Mef sulla sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari.

SCUOLE CHIUSE A NAPOLI, LA REGIONE MARCHE: NESSUN DIETROFRONT Scuole chiuse a Napoli fino alla giornata di sabato per effettuare azioni straordinarie di pulizia. "Non faccio alcun passo indietro anzi l'impugnazione sarà utile per tutti, per la salute dei marchigiani e aiuterà il governo a tenere comportamenti più coerenti". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli riguardo la chiusura delle scuole nella regione. Gite sospese e certificati medici: LE MISURE.

CHIUSE LE CATACOMBE IN TUTTA ITALIA -La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha disposto la chiusura provvisoria di tutte le catacombe aperte al pubblico a partire da oggi. Una decisione arrivata a causa della "particolare conformazione e natura delle catacombe, con concentrazione elevata di umidità, limitata aerazione e spazi ristretti". La catacombe aperte al pubblico si trovano a Roma, nel Lazio, in Campania, Sicilia, Toscana e Sardegna.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:41 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:42 pm

Se non bastassero il demenziale governo demosinistro che con la sua irresponsabilità criminale e il povero leghista Fontana costretto alla quarentena e accodatosi al governo nel cercare di tranquilizzare la gente raccontando la storiella che si tratterebbe di una poco più che normale influenza, abbiamo anche il caso di un demenziale e irresponsabile, probabilmente anche lui demosinistro, medico di Genova che starnazza al vento come secondo lui, stando ai giornali, non sarebbe morto nessuno per il coronavirus e che non si trattarebbe di una epidemia pericolosa e mortale ma di una banale influenza sia pur con un nuovo virus e che i morti morti sarebbero morti lo stesso anche senza il corona virus, e che non bisogna preoccuparsi, che non serve mettersi in quarantena e di conseguenza è inutile fermare l'economia e il paese.
Proprio come se la realtà dei fatti e delle cose si potesse cambiare con le parole, cambiando le parole e mentendo alla gente.
Il Mondo intero è mobilitato e l'OMS ha dichiarato lo stato d'emergenza eppure questo individuo starnazza che non è morto nessuno per il coronavirus.
Questo medico andrebbe rimosso dal suo incarico.




L’infettivologo Bassetti: «In Italia non è morto nessuno di coronavirus, basta bollettini di guerra»
26 febbraio 2020

https://www.riviera24.it/2020/02/linfet ... mKKmbTgjQE

Il primario del San Martino insiste con la linea anti allarmismo: «Ci stiamo facendo del male da soli, non si può fermare un paese»
Genova. «Dobbiamo essere tranquillizzanti, come sono stato fin dall’inizio. Il coronavirus è più simile all’influenza che alla pesta bubbonica». Nervi saldi e mente lucida, Matteo Bassetti ripete la stessa cosa da giorni. E lo fa a costo di contraddire molti suoi colleghi che utilizzano ben altri toni. Dall’ospedale San Martino, dove dirige la clinica di malattie infettive (carica che affianca a quella di presidente della Società italiana di terapia anti-infettiva), ha risposto in diretta alle domande dei lettori di Genova24.it.


Lotta ai superbatteri, l’infettivologo Bassetti: “Convegno mondiale a Genova perché è stata la culla della ricerca in questo settore”
Medea Garrone
13 gennaio 2020

http://www.lavocedigenova.it/2020/01/13 ... ta-la.html

Il Direttore dell'Unità Operativa Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino, Matteo Bassetti, che La Voce di Genova ha intervistato in occasione del suo ritorno nel capoluogo ligure per parlare della lotta ai batteri resistenti, ha organizzato per il 16 e 17 gennaio ai Magazzini del Cotone al Porto Antico il convegno medico “What we need to know for winning the battle against superbugs?” (cioè: “Che cosa dobbiamo sapere per vincere la battaglia contro i superbatteri?”). Un evento internazionale che raccoglie i massimi esperti mondiali dell’infettivologia, che non a caso si svolgerà a Genova, culla della ricerca contro le malattie infettive, e che il professor Bassetti vuole fare diventare sempre più protagonista nel campo della ricerca di nuovi antibiotici.

Perché ha sentito l'esigenza di organizzare questo convegno e a Genova?

Perché in Italia, come in Grecia, la prevalenza di germi resistenti, a livello ospedaliero, è tra le più alte d’Europa, per cui l’esigenza è legata a un’epidemiologia nazionale importante di cui bisogna parlare insieme al ruolo dei nuovi antibiotici. Inoltre ho voluto fortemente che fosse Genova a organizzare il meeting per far sì che rappresenti un biglietto da visita della nuova direzione della clinica del San Martino: la maggior parte dei partecipanti viene perché ha collaborato con me per tanti anni. Infine perché ritengo che parlare di nuovi antibiotici in quella che è stata la culla delle malattie infettive italiane - infatti, nascono come specialità circa cinquant’anni fa e una delle sedi è Genova, con Roma e Napoli – sia motivo di grande orgoglio. Qui la tradizione sugli antibiotici è sempre stata molto importante, quindi spero che sulla ricerca dei nuovi antibiotici Genova sia protagonista, da qui ai prossimi anni, diventando sede in cui fare studi di fase 2, 3 e 4 sui farmaci, per offrire ai cittadini liguri e genovesi la possibilità di entrare nei protocolli di studio, che sono quelli che offrono più possibilità contro le infezioni aggressive.

Quindi vuol fare diventare Genova un centro internazionale per le malattie infettive?

Genova è stata e spero possa diventare ancor più protagonista nella lotta ai superbatteri, ponendosi quindi come centro nevralgico del Paese, in cui possano intersecarsi nuove ricerche, idee, sviluppi e opportunità per pazienti e medici. Nel nostro settore bisogna osare, perché i batteri sono diventati molto furbi e resistenti, quindi per combatterli bisogna avere idee che progrediscano per quanto riguarda le modalità con cui trattarli, con dosaggi più alti, unendoli fino a fare dei cocktail di antibiotici, e creando collaborazioni e sinergie con altre specialità. Per fare l’infettivologo e curare bene i malati, infatti, ci vogliono anche il microbiologo, che sappia fare bene la diagnosi, l’anatomopatologo che indichi la presenza dell’infezione, e poi i rianimatori, gli ematologi e gli internisti, perché i malati più critici non sono nel reparto di malattie infettive, ma negli altri. In tutto ciò Genova, e l’Ospedale San Martino in particolare, può essere protagonista. Si tratta solo di portare un know how su questo argomento ancora più forte di prima. Questo congresso serve sia a insegnare ai medici come usare gli antibiotici sia a fare sapere alla città e alla regione che il San Martino è un ospedale importante per l’oncologia e le neuroscienze, ma anche per le malattie infettive.

Quali sperimentazioni si sono fatte e si faranno a Genova per creare i nuovi antibiotici contro i superbatteri?

Sto cercando di riportare gli studi che in questi ultimi anni sono un po’ mancati a Genova. A Udine, dove lavoravo, abbiamo condotto studi di fase 2, 3 e 4 per la maggioranza dei nuovi antibiotici: oltre 20 studi di farmaci nuovi, quindi l’obiettivo è quello di riportarli anche qui. Si tratta di antibiotici Gram-negativi, cioè farmaci nuovi per combattere batteri quali Pseudomonas aeruginosa e Klebsiella pneumoniae, che sono ormai resistenti alla maggior parte degli antibiotici tradizionali, cioè quelli che sono stati prescritti per decenni, ma che oggi non funzionano più. Oggi ci sono nuove associazioni di antibiotici, in parte già sperimentati e in parte da sperimentare nei prossimi anni tre o quattro anni.

Chi sono i principali relatori del meeting?

Parliamo veramente del top player nel campionato mondiale della lotta ai superbatteri, del top of the top, insomma, dagli americani Marin Kollef e David Nicolau, che sono quelli che governano la terapia antibiotica in rianimazione e che ne dettano le linee guida, al Gotha a livello europeo, con colleghi che arrivano da Spagna, Francia, Inghilterra, ma anche dal Libano dal Sud Africa, e dall’Australia. Si tratta di un congresso veramente globale, perché il problema della resistenza è globale: i batteri resistenti sono dappertutto; lo Stafilococco Aureo, per esempio, anche se in percentuali diverse, è ovunque. Ovviamente al congresso partecipano anche tutti gli italiani, perché nel settore delle malattie infettive, e in particolare di quelle batteriche, l’Italia è uno dei Paesi leader in Europa e nel mondo nella ricerca; prova ne è che tutti vengono e sono contenti di farlo, non per quello che rappresenta il sottoscritto, ma per quello che rappresenta questa scienza nel nostro Paese, e di cui sono un capofila perché sono presidente della Presidente della Società Italiana di Terapia Antiinfettiva, ma non rappresento me stesso, bensì un gruppo di persone che hanno lavorato negli ultimi 25 anni in questo settore fino a portare l’Italia a livello mondiale nelle malattie infettive.

Siamo in periodo di influenza, anche se non è ancora arrivato il picco, ricordiamo di non abusare degli antibiotici, specie per malattie come, appunto, influenza, raffreddore e bronchite?

E’ chiaro che se l’Italia è ai primi posti per diffusione di superbatteri, significa che c’è qualcosa che non ha funzionato prima e che questo consiste, appunto, nell’aver usato troppo generosamente ed estensivamente gli antibiotici in situazioni in cu si potevano evitare. Ora che siamo in fase influenzale bisogna che sia forte e chiaro il messaggio che sui virus gli antibiotici non funzionano, perché sono farmaci che funzionano sui batteri. E questo deve essere chiaro in primis ai pazienti, ma anche ai medici, perché buona parte dell’uso improprio degli antibiotici è quello che fanno i medici su pressioni dei pazienti stessi e per mancanza di aggiornamento rispetto all’uso degli antibiotici. Inoltre anche i veterinari devono sapere che se usano male gli antibiotici sugli animali, questi ritornano indietro sugli uomini con germiresistenti. Quindi non vanno usati contro i virus, salvo in casi particolari, che, però sono, davvero pochi.

Ha già spiegato che non corriamo rischi particolari per la meningite, ma intanto la Regione estenderà i vaccini gratuiti per gli adolescenti: spieghiamo meglio com’è la situazione?

Ad oggi, stanti i numeri del 2019, siamo in linea con quelli precedenti, quindi non si tratta di epidemia, ma semplicemente di più casi, verificatisi in un tempo ravvicinato, cioè due mesi anziché dodici, ma, neanche i tre casi di cui si è parlato a fine anno rappresentano un focolaio epidemico, perché sono slegati. Dunque niente paura o corsa al vaccino. Resta il fatto che per il Meningococco di tipo C, contenuto nel vaccino quadrivalente, è bene che sia offerta la vaccinazione ad adolescenti e post adolescenti, in modo che, laddove ci sia maggior frequenza di circolazione di questo microrganismo, a prescindere da quello che è successo in Liguria nell’ultimo mese, questa categoria di persone sia coperta; e per questo va fatto un plauso alla Regione Liguria, che aveva già pensato di offrire il presidio vaccinale ancora prima del decreto Lorenzin, secondo cui chi è nato dal 2017 a oggi ne ha diritto, lasciando invece scoperta la fascia di popolazione per cui la Regione ha deciso di provvedere. Si tratta quindi di un passo avanti nella prevenzione, ma non deve correre a vaccinarsi chi è fuori dalla fascia. Infatti i vaccini sono utili e servono a evitare l’insorgere delle infezioni, quindi il Ministero della Salute li offre a chi ritiene ne possa beneficiare, mentre gli altri possono decidere di farlo spontaneamente. Vale anche per l’influenza, per la quale la vaccinazione è offerta solo alle categorie a rischio.



Coronavirus, il «paziente 1 rifiutò il ricovero» a Codogno
26 febbraio 2020

https://www.corriere.it/cronache/20_feb ... foGcjkgB5Y

Mentre l’Italia si trova ad affrontare la situazione di emergenza dettata dalla diffusione del Coronavirus, si chiariscono sempre più le circostanze che avrebbero portato alla diffusione di uno dei focolai più importanti, quello del Lodigiano. Secondo quanto dichiarato da Massimo Lombardo, direttore dell’Azienda sanitaria di Lodi, il paziente «caso 1» — il 38enne ancora ricoverato, in condizioni stabili, all’ospedale di Pavia — «si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale di Codogno una prima volta il giorno 18 febbraio senza presentare alcun criterio che avrebbe potuto indentificarlo come “caso sospetto” o “caso probabile” di infezione da Coronavirus secondo le indicazioni della circolare ministeriale del 27 gennaio 2020». «Durante l’accesso», scrive ancora Lombardo, «è stato sottoposto agli accertamenti necessari e a terapia; tuttavia decideva di tornare a casa nonostante la proposta prudenziale di ricovero».

«Nella notte tra i giorni 18 e 19 febbraio», il «paziente 1» si è poi ripresentato «al pronto soccorso dello stesso ospedale per un peggioramento dei sintomi: viene quindi ricoverato nel reparto di medicina dove il peggioramento delle condizioni cliniche ha determinato l’intervento del rianimatore la mattina del 20 febbraio e il contestuale ricovero in rianimazione». Ed è solo a questo punto — dopo che il giovane è stato visitato, in reparto di Medicina, da parenti, amici e molti medici — che «parlando con la moglie, il rianimatore viene informato di una cena, svoltasi a fine gennaio, alla quale avrebbe partecipato il “Caso 1” e dove era presente un amico rientrato dalla Cina». «Ma anche quest’ultimo fatto, secondo i protocolli del ministero» — chiarisce Lombardo — «non classificava il “Caso 1” come “caso sospetto” o “caso probabile”».

Secondo quanto ricostruito dal Corriere qui, tra il momento in cui il «paziente 1» entra per la seconda volta in Pronto soccorso (le 3.12 del 19 febbraio) e il momento in cui gli viene effettuato il tampone (intorno alle 16 del 20 febbraio) sono trascorse 36 ore. In realtà, le linee guida del ministero della Salute del 22 gennaio su chi va sottoposto al tampone, dicono che è da trattare come caso sospetto anche «una persona che manifesta un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato». E una polmonite per un 38enne sano e sportivo, in realtà, lo può essere. Ma la nuova versione delle linee guida ministeriali del 27 gennaio aveva cancellato quella frase e prevedeva controlli solo per chi avesse avuto legami con la Cina.

Le cartelle cliniche del paziente 1 — secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa — sono state oggi sequestrate dai carabinieri del Nas di Piacenza. La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti.



Alberto Pento
Quindi il portatore era "l'amico rientrato dalla Cina con cui il paziente 1 era stato a cena".
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:42 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:43 pm

Povera Italia, in che mani è finita : mentre il Governo bloccava i voli dalla Cina il Ministero degi Esteri dava istruzioni su come eludere il blocco.
Capito ora perché ci siamo riempiti di contagiati ?



Coronavirus, Dalila: "Tornata dalla Cina senza alcun controllo"
25 febbraio 2020
https://www.iene.mediaset.it/video/coro ... ktTNCWRXio
Il governo italiano ha deciso il blocco dei voli da e per la Cina, ma Dalila è riuscita comunque a rientrare facendo scalo a Bangkok. "Me l'ha suggerito la Farnesina", dice. Ismaele La Vardera è andato a incontrarla per raccogliere la sua testimonianza e l'ha poi accompagnata in ospedale per farla sottoporre al tampone: per fortuna non ha il coronavirus!



Il governo del niente che viola i diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani.



GIUSEPPE CONTE SECONDO MARCELLO VENEZIANI

26 febbraio 2020
Mari D'Elsa

https://www.facebook.com/mari.delsa.7/p ... 2945212143

Marcello Veneziani

"Giuseppe Conte non è. Non è un leader, non è un eletto, non è un politico, non è un tecnico, non è nulla. È il Nulla fatto premier. E lo conferma ogni giorno adattandosi come acqua corrente alle superfici che incontra. È la plastica rappresentazione che la Politica, dopo lo Scarso, lo Storto, il Pessimo, ha raggiunto lo Zero, la rappresentazione compiuta del Vuoto.

Luogotenente del Niente, Conte è oggi il fenomeno più avanzato della politica dopo i partiti, i movimenti, le ideologie, la politica e l’antipolitica, i tecnici e i populisti, le élite e le plebi. È la svolta avvocatizia della politica che pure è da sempre popolata di avvocati: ma Conte non scende in politica, assume solo da avvocato l’incarico di difendere una causa per ragioni professionali; ma i clienti cambiano e così le cause. Andrebbe studiato nelle università del mondo perché segna un nuovo stadio, anonimo e postumo della politica. Non si può esprimere consenso né dissenso nei suoi confronti perché non c’è un argomento su cui dividersi; lui segna la fine del discorso politico, la fine della decisione, la fine di ogni idea, di ogni fatto. È la somma di tante parole usate nel gergo istituzionale, captate e assemblate in un costrutto artificiale. È lo stadio frattale del moroteismo, il suo dissolversi. Ogni suo discorso è un preambolo a ciò che non accadrà, il suo eloquio è uno starnuto mancato, di cui si avverte lo sforzo fonico e il birignao istituzionale ma non il significato reale. Altri semmai decideranno, lui si limita al preannuncio.

Ogni volta che un tg apre su di lui, non c’è la notizia, è solo una presenza che denota un’assenza; si spalanca una finestra nel vuoto. I fatti separati dalle opinioni, si diceva; lui è nello spazio intermedio dove non ci sono i fatti e non ci sono le opinioni. Dopo che Conte avrà parlato lascerà solo una scia di silenzi e di buchi nell’acqua. Non darà risposte, sceneggerà un ruolo e dirà lo Zero virgola zero. Nelle sue citazioni saccenti vanifica l’autore citato, lo rende vuoto e banale come lui. Conte non rientra in nessuna categoria conosciuta, eppure abbiamo avuto una variegata fauna di politici al potere. Lui non è di parte, eccetto la sua, è piovuto dal cielo in una sera senza pioggia.

Conte è portatore sano di politica e di governo, perché lui ne è esente. È contenitore sterile di ogni contenuto. Non ha una sua idea; quel che dice è frutto del luogo, dell’ora e delle persone che ha di fronte. Parla la Circostanza al suo posto, la Circumstancia, per dirla con Ortega y Gasset; Conte è la somma dell’habitat in cui è immesso, traduce il fruscio ambientale in discorso.

Figurante ma senza neanche figurare in un ruolo, è l’ologramma di una figura inesistente, disegnato in piattaforma come un gagà meridionale degli anni 50. Un po’ come Mark Caltagirone, il fidanzato irreale di Pamela Prati; è solo una supposizione. Trasformista, a questo punto, sarebbe già un elogio, comunque un passo avanti, perché indicherebbe un passaggio da uno stadio a un altro. Conte, invece, è solo la membrana liquida che di volta in volta riveste la situazione, producendo un molesto acufene in forma di eloquio. Conte cambia voltura a ogni utente e rispetto a ogni gestore (non fu un caso nascere a Volturara).

Conte è fuoco fatuo, rappresentazione allegorica del niente assoluto in politica, ma a norma di legge. Quando apparve per la prima volta dissero che aveva alterato il curriculum e in alcune università da lui citate non era mai stato, non lo conoscevano; ma Conte è un personaggio virtuale, il curriculum può allungarsi, allargarsi, restringersi secondo i desiderata occasionali.

Conte non ha una storia, non ha eredità e provenienze, non ha fatto nessuna scalata. È stato direttamente chiamato al Massimo Grado col Minimo Sforzo, anzi senza aver fatto assolutamente nulla. Una specie di gratta e vinci senza comprare nemmeno il biglietto, anzi senza aver nemmeno grattato. Da zero a Palazzo Chigi. Come Gregor Samsa una mattina si svegliò scarafaggio, lui una mattina si svegliò premier. Un postkafkiano.

Conte è di momento in momento di centro di destra di sinistra cattolico laico progressista, medieval-reazionario con Padre Pio, democratico-global con Bergoglio, fido del sovranista Trump e al servizio degli antisovranisti eurolocali; è genere neutro, trasparente, assume i colori di chi sta dietro. Un passe-partout. Il Conte Zelig, come lo battezzammo agli esordi, ha assunto di volta in volta le fattezze gradite a tutti i suoi interlocutori: merkeliano con la Merkel, junckeriano con Juncker, trumpiano con Trump, macroniano con Macron, chiunque incontra lui diventa quello; è lo specchio di chi incontra. In questa sua capacità s’insinua e manovra.

Conte non dice niente ma con una faticosa tonalità che sembra nascere da uno sforzo titanico, la sua parlata cavernosa e adenoidea è una modalità atonica, priva di pensieri o emozioni, pura espressione vanesia di un dire senza dire, il gergo della premieralità. Il suo vaniloquio è simulazione di governo, promessa continua di intenti, rinvio sistematico di azioni; è un riporto asintomatico di pensieri, la somma di più uno e meno uno. Indica con fermezza che si adatta a tutto e non comunica niente.

Dopo Conte non c’è più la politica; c’è la segreteria telefonica, il navigatore di bordo, la cellula fotoelettrica. Il drone. Conte però ha una funzione, e non è solo quella di cerniera lampo tra sinistra e M5S, punto di sutura tra establishment e grillini. È la spia che la politica non c’è più, nemmeno nella versione degradata più recente. Lui è oltre, è senza, è il sordo rumore del nulla versato nel niente."



Coronavirus, Conte e l'incubo recessione: "Dobbiamo fermare il panico". E chiede alla Rai toni più bassi
Di Maio prepara una campagna internazionale contro le fake news sull'Italia. Ricciardi: "Allarme da ridimensionare, il 95% guarisce". E il governo frena sull'ipotesi di un rinvio del referendum
di ANNALISA CUZZOCREA e GIOVANNA VITALE
26 febbraio 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... xgZQkuUINc

"È il momento di abbassare i toni, dobbiamo fermare il panico". Giuseppe Conte è nella sede della Protezione civile di Roma con a fianco il commissario per il coronavirus Angelo Borrelli e tutti i ministri. Collegati in teleconferenza ci sono i governatori, invitati a coordinarsi con il governo, ma senza i toni perentori del giorno prima. Perché a spaventare adesso, insieme al rischio di un'emergenza sanitaria, sono le conseguenze della paura incontrollata sul sistema Paese. Tanto che da Chigi è partita una telefonata alla Rai: "Basta allarmismi". E che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha preparato un piano "contro le fake news su di noi nel resto del mondo".

Il danno economico delle chiusure imposte nell'area colpita e le cautele estese a tutt'Italia (l'annullamento di convegni, fiere, eventi pubblici, gite scolastiche) è già difficile da calcolare. Ma unito a quello delle misure ingiustificate stabilite da altri Stati, e al serpeggiare della paura nella vita quotidiana di milioni di cittadini, potrebbe mettere in ginocchio il Paese rendendo ancora più complicata la gestione della crisi. I report economici arrivati sul tavolo del governo sono impietosi. Prevedono una nuova recessione e ricordano che le province colpite (Pavia, Lodi, Cremona e Milano) valgono il 12% del pil italiano e il 2% di quello dell'eurozona. "Solo nella zona rossa - spiega un ministro - ci sono 63 aziende medio grandi, senza contare negozi ed esercizi commerciali, con oltre 4000 occupati e 1,7 miliardi di fatturato nel 2019. Intervenire in modo drastico è stato fondamentale, ma dobbiamo fare attenzione affinché tutte le misure siano proporzionate e non controproducenti".

Per questo, un governatore come il lombardo Attilio Fontana ha definito ieri il coronavirus " poco più di una normale influenza". E Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità, e ora consigliere del ministero della Salute sul virus, ha invitato a valutare correttamente i numeri: "Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo e di questi il 3% muore". Aggiungendo che "tutte le persone decedute avevano già gravi condizioni di salute". Non è la stessa incidenza delle influenze stagionali, ma i toni sono di chi vuole rassicurare. Così, da Palazzo Chigi ieri è partita una telefonata verso l'ad della Rai Fabrizio Salini con l'invito a "raffreddare" l'informazione sul coronavirus. E alle 12, a viale Mazzini, sono stati convocati i direttori di rete e di testata con indicazioni precise: la prima preoccupazione resta la salute dei cittadini, ma proprio per questo le informazioni vanno date in modo corretto. Senza allarmismi e toni alti non solo nei tg, ma anche nei talk e nei programmi contenitore della mattina e del pomeriggio. La conseguenza sarà una drastica riduzione dei minuti, e degli ospiti in studio, dedicati alla diffusione del virus e dei contagi. "Ci sono in giro troppe fake news", ha detto ieri in Consiglio dei ministri Di Maio. Il ministro degli Esteri è preoccupato per le ricadute delle strette annunciate dagli altri Paesi. E ha preparato un piano per contrastare le informazioni errate diffuse in queste ore: "C'è un focolaio ristretto in un'area di 40mila persone su 60milioni di italiani - ha spiegato - non possiamo accettare che si blocchino i viaggi nel Lazio o in Friuli. Prepareremo una mappa dettagliata dell'area a rischio e chiederemo a tutti i Paesi di non attuare misure sproporzionate". Sarebbe tale, secondo il governo, anche il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari. Che alcuni vorrebbero fosse spostato all'ultima data utile, il 5 aprile, o ancora oltre con un nuovo decreto cui servirebbe il consenso di tutti i gruppi parlamentari e dei comitati promotori. Non sarebbe il segnale che serve in queste ore, dicono nel governo. Anzi, il Movimento 5 stelle si prepara a una campagna a tappeto e il gruppo della Camera ha stanziato, tra le polemiche, 100mila euro per la mobilitazione.


La denuncia di un italiano rientrato a Londra: “Pochi tamponi, qui sottovalutano l'epidemia”
La Stampa
26 febbraio 2020

https://www.lastampa.it/esteri/2020/02/ ... -M0PeTUYfs

Controlli meticolosi a Malpensa, Fiumicino e Caselle ma nessun test negli aeroporti di Londra. È la situazione che ha sconcertato alcuni italiani, rientrati nella capitale britannica dopo qualche giorno trascorso in Italia. «Alla partenza da Caselle mi hanno preso la temperatura - racconta Silvio, tornato a Ivrea per il celebre carnevale - Al mio arrivo a Gatwick non mi ha fermato nessuno. E non ho visto alcun termoscanner».

Della psicosi Coronavirus che si vive in queste ore in Italia, nel Regno Unito non c’è traccia. L’aplomb british, certo. Ma secondo alcuni nostri connazionali i controlli su suolo inglese sono troppo morbidi. Alcuni esperti, da giorni, spiegano il motivo dell’alta incidenza del virus in Italia: ci sono più contagi perché i controlli sono più numerosi.

Simple as that. «Noi abbiamo fatto più di 8 mila test, meno di 500 in Francia», osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università Bicocca di Milano. Nel Regno Unito i tamponi realizzati sono 6795, di cui 13 risultati positivi. E ancora non si registrano vittime. «Ma non è certo merito dei controlli», ragiona Achille, 35enne che lavora nel settore finanziario della City.

La sua storia è emblematica. Qualche giorno fa si è presentato in un ambulatorio privato con tosse e problemi respiratori. Era rientrato dall’Italia a fine gennaio, quando l’emergenza Coronavirus non era ancora scoppiata. «Dopo avermi misurato la febbre, che non avevo, la dottoressa mi ha domandato se ero stato di recente in Asia. Al mio “no”, mi ha detto che potevo andare».

È poi stato lui a specificare che era italiano e che la moglie era rientrata da qualche giorno da una delle zone di contagio. La risposta è stata sconcertante: «Mi spiace, ma non abbiamo il tampone per fare il test per il Coronavirus». E l’ha invitato a chiamare il 111, il numero per le emergenze. Poi la dottoressa si è lasciata andare a una confidenza: «Spero di sbagliarmi, ma credo che le autorità sanitarie stiano sottovalutando questa situazione».

La storia di Achille assume contorni inquietanti per i dettagli geografici in ballo: la famiglia della moglie, infatti, frequenta spesso Vo’, uno dei focolai dell’epidemia in Veneto. Nel suo ufficio, poi, lavora un giovane sudcoreano. È andato dal dottore perché aveva la febbre e ha ricevuto la stessa risposta: «Se non sei entrato in contatto diretto con persone contagiate, non possiamo farci nulla. Noi non abbiamo il tampone».

Ieri il responsabile delle risorse umane ha inoltrato una mail ad Achille e a tutti gli altri dipendenti: sono vietati i viaggi in Italia e chi è rientrato da una delle zone di contagio deve rimanere in quarantena per 14 giorni. Una decisione aziendale, non del sistema sanitario. Molti si chiedono se sia stata una mossa tempestiva.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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