Cina, coronavirus e quarantena

Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:43 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:44 pm

Povera Italia, in che mani è finita : mentre il Governo bloccava i voli dalla Cina il Ministero degi Esteri dava istruzioni su come eludere il blocco.Capito ora perché ci siamo riempiti di contagiati ?


Coronavirus, Dalila: "Tornata dalla Cina senza alcun controllo"
25 febbraio 2020
https://www.iene.mediaset.it/video/coro ... ktTNCWRXio
Il governo italiano ha deciso il blocco dei voli da e per la Cina, ma Dalila è riuscita comunque a rientrare facendo scalo a Bangkok. "Me l'ha suggerito la Farnesina", dice. Ismaele La Vardera è andato a incontrarla per raccogliere la sua testimonianza e l'ha poi accompagnata in ospedale per farla sottoporre al tampone: per fortuna non ha il coronavirus!



Il governo del niente che viola i diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani.


GIUSEPPE CONTE SECONDO MARCELLO VENEZIANI
26 febbraio 2020
Mari D'Elsa

https://www.facebook.com/mari.delsa.7/p ... 2945212143

Marcello Veneziani

"Giuseppe Conte non è. Non è un leader, non è un eletto, non è un politico, non è un tecnico, non è nulla. È il Nulla fatto premier. E lo conferma ogni giorno adattandosi come acqua corrente alle superfici che incontra. È la plastica rappresentazione che la Politica, dopo lo Scarso, lo Storto, il Pessimo, ha raggiunto lo Zero, la rappresentazione compiuta del Vuoto.

Luogotenente del Niente, Conte è oggi il fenomeno più avanzato della politica dopo i partiti, i movimenti, le ideologie, la politica e l’antipolitica, i tecnici e i populisti, le élite e le plebi. È la svolta avvocatizia della politica che pure è da sempre popolata di avvocati: ma Conte non scende in politica, assume solo da avvocato l’incarico di difendere una causa per ragioni professionali; ma i clienti cambiano e così le cause. Andrebbe studiato nelle università del mondo perché segna un nuovo stadio, anonimo e postumo della politica. Non si può esprimere consenso né dissenso nei suoi confronti perché non c’è un argomento su cui dividersi; lui segna la fine del discorso politico, la fine della decisione, la fine di ogni idea, di ogni fatto. È la somma di tante parole usate nel gergo istituzionale, captate e assemblate in un costrutto artificiale. È lo stadio frattale del moroteismo, il suo dissolversi. Ogni suo discorso è un preambolo a ciò che non accadrà, il suo eloquio è uno starnuto mancato, di cui si avverte lo sforzo fonico e il birignao istituzionale ma non il significato reale. Altri semmai decideranno, lui si limita al preannuncio.

Ogni volta che un tg apre su di lui, non c’è la notizia, è solo una presenza che denota un’assenza; si spalanca una finestra nel vuoto. I fatti separati dalle opinioni, si diceva; lui è nello spazio intermedio dove non ci sono i fatti e non ci sono le opinioni. Dopo che Conte avrà parlato lascerà solo una scia di silenzi e di buchi nell’acqua. Non darà risposte, sceneggerà un ruolo e dirà lo Zero virgola zero. Nelle sue citazioni saccenti vanifica l’autore citato, lo rende vuoto e banale come lui. Conte non rientra in nessuna categoria conosciuta, eppure abbiamo avuto una variegata fauna di politici al potere. Lui non è di parte, eccetto la sua, è piovuto dal cielo in una sera senza pioggia.

Conte è portatore sano di politica e di governo, perché lui ne è esente. È contenitore sterile di ogni contenuto. Non ha una sua idea; quel che dice è frutto del luogo, dell’ora e delle persone che ha di fronte. Parla la Circostanza al suo posto, la Circumstancia, per dirla con Ortega y Gasset; Conte è la somma dell’habitat in cui è immesso, traduce il fruscio ambientale in discorso.

Figurante ma senza neanche figurare in un ruolo, è l’ologramma di una figura inesistente, disegnato in piattaforma come un gagà meridionale degli anni 50. Un po’ come Mark Caltagirone, il fidanzato irreale di Pamela Prati; è solo una supposizione. Trasformista, a questo punto, sarebbe già un elogio, comunque un passo avanti, perché indicherebbe un passaggio da uno stadio a un altro. Conte, invece, è solo la membrana liquida che di volta in volta riveste la situazione, producendo un molesto acufene in forma di eloquio. Conte cambia voltura a ogni utente e rispetto a ogni gestore (non fu un caso nascere a Volturara).

Conte è fuoco fatuo, rappresentazione allegorica del niente assoluto in politica, ma a norma di legge. Quando apparve per la prima volta dissero che aveva alterato il curriculum e in alcune università da lui citate non era mai stato, non lo conoscevano; ma Conte è un personaggio virtuale, il curriculum può allungarsi, allargarsi, restringersi secondo i desiderata occasionali.

Conte non ha una storia, non ha eredità e provenienze, non ha fatto nessuna scalata. È stato direttamente chiamato al Massimo Grado col Minimo Sforzo, anzi senza aver fatto assolutamente nulla. Una specie di gratta e vinci senza comprare nemmeno il biglietto, anzi senza aver nemmeno grattato. Da zero a Palazzo Chigi. Come Gregor Samsa una mattina si svegliò scarafaggio, lui una mattina si svegliò premier. Un postkafkiano.

Conte è di momento in momento di centro di destra di sinistra cattolico laico progressista, medieval-reazionario con Padre Pio, democratico-global con Bergoglio, fido del sovranista Trump e al servizio degli antisovranisti eurolocali; è genere neutro, trasparente, assume i colori di chi sta dietro. Un passe-partout. Il Conte Zelig, come lo battezzammo agli esordi, ha assunto di volta in volta le fattezze gradite a tutti i suoi interlocutori: merkeliano con la Merkel, junckeriano con Juncker, trumpiano con Trump, macroniano con Macron, chiunque incontra lui diventa quello; è lo specchio di chi incontra. In questa sua capacità s’insinua e manovra.

Conte non dice niente ma con una faticosa tonalità che sembra nascere da uno sforzo titanico, la sua parlata cavernosa e adenoidea è una modalità atonica, priva di pensieri o emozioni, pura espressione vanesia di un dire senza dire, il gergo della premieralità. Il suo vaniloquio è simulazione di governo, promessa continua di intenti, rinvio sistematico di azioni; è un riporto asintomatico di pensieri, la somma di più uno e meno uno. Indica con fermezza che si adatta a tutto e non comunica niente.

Dopo Conte non c’è più la politica; c’è la segreteria telefonica, il navigatore di bordo, la cellula fotoelettrica. Il drone. Conte però ha una funzione, e non è solo quella di cerniera lampo tra sinistra e M5S, punto di sutura tra establishment e grillini. È la spia che la politica non c’è più, nemmeno nella versione degradata più recente. Lui è oltre, è senza, è il sordo rumore del nulla versato nel niente."



Coronavirus, Conte e l'incubo recessione: "Dobbiamo fermare il panico". E chiede alla Rai toni più bassi
Di Maio prepara una campagna internazionale contro le fake news sull'Italia. Ricciardi: "Allarme da ridimensionare, il 95% guarisce". E il governo frena sull'ipotesi di un rinvio del referendum
di ANNALISA CUZZOCREA e GIOVANNA VITALE
26 febbraio 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... xgZQkuUINc

"È il momento di abbassare i toni, dobbiamo fermare il panico". Giuseppe Conte è nella sede della Protezione civile di Roma con a fianco il commissario per il coronavirus Angelo Borrelli e tutti i ministri. Collegati in teleconferenza ci sono i governatori, invitati a coordinarsi con il governo, ma senza i toni perentori del giorno prima. Perché a spaventare adesso, insieme al rischio di un'emergenza sanitaria, sono le conseguenze della paura incontrollata sul sistema Paese. Tanto che da Chigi è partita una telefonata alla Rai: "Basta allarmismi". E che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha preparato un piano "contro le fake news su di noi nel resto del mondo".

Il danno economico delle chiusure imposte nell'area colpita e le cautele estese a tutt'Italia (l'annullamento di convegni, fiere, eventi pubblici, gite scolastiche) è già difficile da calcolare. Ma unito a quello delle misure ingiustificate stabilite da altri Stati, e al serpeggiare della paura nella vita quotidiana di milioni di cittadini, potrebbe mettere in ginocchio il Paese rendendo ancora più complicata la gestione della crisi. I report economici arrivati sul tavolo del governo sono impietosi. Prevedono una nuova recessione e ricordano che le province colpite (Pavia, Lodi, Cremona e Milano) valgono il 12% del pil italiano e il 2% di quello dell'eurozona. "Solo nella zona rossa - spiega un ministro - ci sono 63 aziende medio grandi, senza contare negozi ed esercizi commerciali, con oltre 4000 occupati e 1,7 miliardi di fatturato nel 2019. Intervenire in modo drastico è stato fondamentale, ma dobbiamo fare attenzione affinché tutte le misure siano proporzionate e non controproducenti".

Per questo, un governatore come il lombardo Attilio Fontana ha definito ieri il coronavirus " poco più di una normale influenza". E Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità, e ora consigliere del ministero della Salute sul virus, ha invitato a valutare correttamente i numeri: "Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo e di questi il 3% muore". Aggiungendo che "tutte le persone decedute avevano già gravi condizioni di salute". Non è la stessa incidenza delle influenze stagionali, ma i toni sono di chi vuole rassicurare. Così, da Palazzo Chigi ieri è partita una telefonata verso l'ad della Rai Fabrizio Salini con l'invito a "raffreddare" l'informazione sul coronavirus. E alle 12, a viale Mazzini, sono stati convocati i direttori di rete e di testata con indicazioni precise: la prima preoccupazione resta la salute dei cittadini, ma proprio per questo le informazioni vanno date in modo corretto. Senza allarmismi e toni alti non solo nei tg, ma anche nei talk e nei programmi contenitore della mattina e del pomeriggio. La conseguenza sarà una drastica riduzione dei minuti, e degli ospiti in studio, dedicati alla diffusione del virus e dei contagi. "Ci sono in giro troppe fake news", ha detto ieri in Consiglio dei ministri Di Maio. Il ministro degli Esteri è preoccupato per le ricadute delle strette annunciate dagli altri Paesi. E ha preparato un piano per contrastare le informazioni errate diffuse in queste ore: "C'è un focolaio ristretto in un'area di 40mila persone su 60milioni di italiani - ha spiegato - non possiamo accettare che si blocchino i viaggi nel Lazio o in Friuli. Prepareremo una mappa dettagliata dell'area a rischio e chiederemo a tutti i Paesi di non attuare misure sproporzionate". Sarebbe tale, secondo il governo, anche il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari. Che alcuni vorrebbero fosse spostato all'ultima data utile, il 5 aprile, o ancora oltre con un nuovo decreto cui servirebbe il consenso di tutti i gruppi parlamentari e dei comitati promotori. Non sarebbe il segnale che serve in queste ore, dicono nel governo. Anzi, il Movimento 5 stelle si prepara a una campagna a tappeto e il gruppo della Camera ha stanziato, tra le polemiche, 100mila euro per la mobilitazione.



La denuncia di un italiano rientrato a Londra: “Pochi tamponi, qui sottovalutano l'epidemia”
La Stampa
26 febbraio 2020

https://www.lastampa.it/esteri/2020/02/ ... -M0PeTUYfs

Controlli meticolosi a Malpensa, Fiumicino e Caselle ma nessun test negli aeroporti di Londra. È la situazione che ha sconcertato alcuni italiani, rientrati nella capitale britannica dopo qualche giorno trascorso in Italia. «Alla partenza da Caselle mi hanno preso la temperatura - racconta Silvio, tornato a Ivrea per il celebre carnevale - Al mio arrivo a Gatwick non mi ha fermato nessuno. E non ho visto alcun termoscanner».

Della psicosi Coronavirus che si vive in queste ore in Italia, nel Regno Unito non c’è traccia. L’aplomb british, certo. Ma secondo alcuni nostri connazionali i controlli su suolo inglese sono troppo morbidi. Alcuni esperti, da giorni, spiegano il motivo dell’alta incidenza del virus in Italia: ci sono più contagi perché i controlli sono più numerosi.

Simple as that. «Noi abbiamo fatto più di 8 mila test, meno di 500 in Francia», osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università Bicocca di Milano. Nel Regno Unito i tamponi realizzati sono 6795, di cui 13 risultati positivi. E ancora non si registrano vittime. «Ma non è certo merito dei controlli», ragiona Achille, 35enne che lavora nel settore finanziario della City.

La sua storia è emblematica. Qualche giorno fa si è presentato in un ambulatorio privato con tosse e problemi respiratori. Era rientrato dall’Italia a fine gennaio, quando l’emergenza Coronavirus non era ancora scoppiata. «Dopo avermi misurato la febbre, che non avevo, la dottoressa mi ha domandato se ero stato di recente in Asia. Al mio “no”, mi ha detto che potevo andare».

È poi stato lui a specificare che era italiano e che la moglie era rientrata da qualche giorno da una delle zone di contagio. La risposta è stata sconcertante: «Mi spiace, ma non abbiamo il tampone per fare il test per il Coronavirus». E l’ha invitato a chiamare il 111, il numero per le emergenze. Poi la dottoressa si è lasciata andare a una confidenza: «Spero di sbagliarmi, ma credo che le autorità sanitarie stiano sottovalutando questa situazione».

La storia di Achille assume contorni inquietanti per i dettagli geografici in ballo: la famiglia della moglie, infatti, frequenta spesso Vo’, uno dei focolai dell’epidemia in Veneto. Nel suo ufficio, poi, lavora un giovane sudcoreano. È andato dal dottore perché aveva la febbre e ha ricevuto la stessa risposta: «Se non sei entrato in contatto diretto con persone contagiate, non possiamo farci nulla. Noi non abbiamo il tampone».

Ieri il responsabile delle risorse umane ha inoltrato una mail ad Achille e a tutti gli altri dipendenti: sono vietati i viaggi in Italia e chi è rientrato da una delle zone di contagio deve rimanere in quarantena per 14 giorni. Una decisione aziendale, non del sistema sanitario. Molti si chiedono se sia stata una mossa tempestiva.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:54 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:54 pm

La Cina comunica che nel suo territorio il picco epidemico è stato raggiunto e che è iniziata la fase di rientro/riduzione del contagio del virus.
Ma il resto del Mondo resta ancora problematico, specialmente l'Africa che al momento pare non dare alcun segno significativo con poche evidenze.




Coronavirus, Oms: "In Cina raggiunto picco, ora rallenta"
25 febbraio 2020

https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/ ... Sr0ZK.html

L'epidemia di coronavirus in Cina "sta rallentando, è stato raggiunto un picco dei nuovi contagi, quindi c'è stata una stabilizzazione e ora si vede un calo dei nuovi casi". Lo ha spiegato Druce Aylward, a capo della task force di 25 esperti dell'Oms che è stata in missione in Cina, durante la conferenza stampa dell'Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra. Aylaward ha fatto un resoconto completo del viaggio degli esperti, da Pechino a Wuhan, sottolineando che nonostante gli errori fatti il mondo "ha bisogno dell'esperienza della Cina" e che occorre "cambiare mentalità nel preparaci ad eventi simili".
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, la Cina "ha affrontato in modo pragmatico un nuovo virus che fa molta paura e si diffonde velocemente. Hanno varato misure drastiche, mai viste in precedenza, per cercare di contenere la diffusione del virus".



Non è chiaro cosa stia accadendo in Iran col coronavirus
martedì 25 febbraio 2020

https://www.ilpost.it/2020/02/25/situaz ... 4GpBE-ADng

C'è il sospetto che i numeri ufficiali non siano reali e che le rotte dei pellegrinaggi siano una delle principali vie di diffusione del virus

In Iran la situazione sui contagi del coronavirus (SARS-CoV-2) non è molto chiara: ci sono diverse preoccupazioni che l’infezione possa essersi diffusa attraverso una delle principali rotte di pellegrinaggio del paese, che il regime stia mentendo sui numeri e che le conseguenze sui rifugiati e gli sfollati dei paesi vicini possano essere devastanti.

Potrebbe interessarti: Il Post ha fatto una newsletter sul coronavirus per aggiornare e informare sulle cose da sapere e su quelle da capire: arriverà ogni giorno fino a che sarà utile, è gratuita e aperta a tutti: ci si iscrive qui.

Qualche giorno fa Ahmad Amiriabadi Farahani, un deputato di Qom, città che è un’importante meta di pellegrinaggio sciita, ha detto in Parlamento che solamente nella sua città il numero dei morti per coronavirus era circa quattro volte superiore al numero ufficiale diffuso dal governo per l’intero paese. Ahmad Amiriabadi Farahani ha detto che i morti erano 50 e che 250 persone erano state messe in quarantena, compreso il direttore dell’ospedale universitario. Il vice ministro della Sanità Iraj Harirchi aveva immediatamente risposto sostenendo che gli unici dati da tenere in considerazione fossero quelli comunicati dal governo: «Nessuno ha titolo per discutere questo tipo di informazioni», aveva detto Haririchi. «Quel numero (50 morti, ndr) è falso. Questo non è il momento per degli scontri politici».

Nelle ultime ore il dato sui decessi e le persone contagiate in Iran è stato aggiornato. Martedì 25 febbraio un funzionario del ministero della Sanità ha detto che i morti finora sono 16, e che i casi confermati sono 95. Lunedì il ministero aveva poi fatto sapere che i casi sospetti e in corso di verifica erano 900, ma non è chiaro quante persone siano attualmente in quarantena. L’agenzia di stampa semi-ufficiale Mehr, citata da Reuters, parla di 320 persone. E da oggi è noto anche che il vice ministro della Sanità ha a sua volta contratto il coronavirus.

Tenendo conto dei dati ufficiali, il numero di morti in Iran è comunque superiore a quello di molti altri paesi esclusa la Cina. L’Iran ha anche la più alta incidenza di decessi in relazione agli infetti, pari a circa al 17 per cento; il tasso di mortalità mondiale dovuto al virus è di circa il 2 per cento.

Molti dei contagi e alcuni decessi in Iran si sono verificati effettivamente a Qom, che geograficamente si trova all’incrocio di 17 province e che è uno dei più importanti centri di pellegrinaggio del paese. Qualche giorno fa il direttore dell’ospedale universitario di Qom, Mohammad Reza Ghadir, attualmente in quarantena, aveva detto che la situazione in città non era buona, in termini di gestione dell’epidemia. Il deputato Amirabadi Farahani ha poi denunciato che agli infermieri e agli altri operatori sanitari mancavano gli strumenti di protezione necessari per curare i pazienti infetti.

Il sospetto è che Qom sia il luogo da cui il coronavirus si è diffuso altrove nel paese e anche negli stati vicini. Si pensa cioè che i pellegrini musulmani sciiti che hanno visitato Qom costituiscano la maggior parte del numero di persone infette in Kuwait, Bahrein, Iraq e Libano. Risulta che sei paesi arabi abbiano casi di coronavirus e che i pazienti contagiati abbiano tutti legami con l’Iran, scrive Reuters, e il Kuwait proprio oggi ha sospeso tutti i voli dall’Iran. A conferma dei timori che le rotte di pellegrinaggio potrebbero essere coinvolte nella diffusione del coronavirus c’è il fatto che lunedì è risultato positivo ai test un pellegrino di Najaf, in Iraq, altra città santa sciita. I funzionari sanitari locali hanno chiuso e disinfettato la moschea e gli esperti di sanità pubblica hanno avvertito dell’elevato rischio di diffusione, in mancanza di un rapido contenimento.

Adam Coutts, specialista in sanità pubblica in Medio Oriente all’Università di Cambridge, ha spiegato al Guardian che «In Iraq il coronavirus rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica perché il sistema sanitario è molto debole». Se inoltre la malattia colpisse i rifugiati o gli sfollati non ci sarebbe modo di contenerlo, data la loro mobilità, le condizioni in cui vivono, il sovraffollato senza servizi igienico-sanitari dei centri, la mancanza di accesso alle cure e i sistemi immunitari già compromessi.

Nel frattempo Iraq, Turchia e Afghanistan hanno chiuso i loro confini con l’Iran, che ha comunque adottato delle misure restrittive: scuole e università sono state chiuse in diverse province, alcuni spettacoli teatrali sono stati cancellati ed è stato deciso che le partite di calcio saranno giocate a porte chiuse. L’epidemia minaccia comunque di isolare ulteriormente l’Iran, già colpito dalle sanzioni internazionali. Molti paesi hanno sospeso i voli provenienti dal paese, e il porto di Khasab in Oman ha deciso da domani di bloccare l’importazione e l’esportazione di merci da e verso l’Iran.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:54 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:59 pm

Dal Veneto e dalla Lombardia, grazie Zaia

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI ALLE 11 DEL 27 FEBBRAIO
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/ ... 1ODI3NDA4/
Gli aggiornamenti alle 11 di oggi: 98 casi accertati di cui metà asintomatici, 2 decessi, 2 dimissioni. Per ora i dati sono contenuti e nella norma, l'andamento e la gestione dell'emergenza sono posivi, al momento. Lavoriamo per un rapido ritorno alla normalità.


Gino Quarelo
Mi pare che Zaia dia una informazione corretta e sensata, senza sminuire e senza allarmismi.



Veneziana contro La vita in diretta: «Basta fake news, qui tutto tranquillo»
Il video Facebook di Cristina è diventato virale: «La dovete finire di screditare Venezia. Se i turisti li volete tutti a Roma o a Firenze tiratevi su le maniche, lavorate e cercate di offrire dei servizi che siano all’altezza di quello che offriamo noi»
26 febbraio 2020

https://www.vvox.it/2020/02/26/la-vita- ... CBoUEE9bm4

https://www.facebook.com/cristina.pirod ... 690089036/

Veneziana contro La vita in diretta. È diventata virale la diretta Facebook fatta di Cristina mentre l’inviato del programma di Rai 1 stava parlando con lo studio da piazza San Marco sulla situazione in città dopo l’emergenza coronavirus. La ragazza accusa il giornalista di «dare false informazioni e diffondere fake news» affermando che a Venezia la situazione è tranquilla e che, nonostante il Carnevale sia stato annullato, molti turisti hanno deciso di rimanere. «Gli stranieri sono più intelligenti degli italiani», continua Cristina mentre mostra la piazza che di certo non è piena come normalmente succede durante il Carnevale ma nemmeno vuota come qualcuno dice. «Basta con queste fake news – conclude la ragazza -. La dovete finire di screditare Venezia. Se i turisti li volete tutti a Roma o a Firenze tiratevi su le maniche, lavorate e cercate di offrire dei servizi che siano all’altezza di quello che offriamo noi. Concorrenza leale».

Dello stesso parere anche il governatore del Veneto Luca Zaia che a Porta a Porta ha dichiarato: «Molti dei nostri competitors nel settore del turismo approfittano del coronavirus per screditare l’offerta turistica di Venezia e del Veneto. Per noi la più grande industria è il turismo che vale circa 18 miliardi di fatturato. Certo non avrei mai pensato di dover firmare un’ordinanza per fermare il carnevale ma Venezia è aperta, ha i suoi negozi, i suoi alberghi». .

Gino Quarelo
Alla ragazza del video ricordo che il coronavirus non è propriamente una normale influenza stagionale, ma qualcosa di più, da non sottovalutare e da non trascurare; certamente senza falsi allarmismi ma con la dovuta serietà e realismo, senza sminurne la gravità.



Gino Quarelo
Tutti i paesi del Mondo quando necessario usano sensatamente e responsabilmente la collaudata quarantena, solo l'Italia o meglio il suo demenziale, irresponsabile e criminale governo demosinistro ha tralasciato di adottare questa modalità fin dalle prime avvisaglie dell'epidemia in Cina con tutte le conseguenze che oggi stiamo sperimentando amaramente sulla nostra pelle. L'Italia ha dimostrato al Mondo di essere più inaffidabile della Cina.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater
Non vi è nulla di male nell'aver paura e nel cercare di proteggersi, se vi è in giro un virus che non è un semplice rafreddore o una ordinaria influenza stagione è naturale e giusto che le persone e i paesi prendano le loro precauzioni.
Raccontare che l'epidemia da coronoavirus è una normale influenza stagione è una falsità che può far del male agli altri e ritorcersi contro chi la sostiene e che potrebbe venire accusato di irresponsabilità dolosa, di mancaanza di rispetto civile e di umanità.
Il coronavirus è qualcosa di più di un'influenza stagionale, la sua mortalità va da 20 a 50 volte di più a seconda delle statistiche considerate che divergono molto tra loro.


Anche l'intervento di Fontana non è male dal punto di vista comunicativo; anche lui in precedenza ha commesso il grave errore di sminuire l'epidemia in corso paragonandola a una normale influenza, aggiungendovi un "appena qualcosa di più".


Coronavirus, Fontana in auto-isolamento: una collaboratrice positiva al virus
25 febbraio 2020

http://www.ansa.it/canale_saluteebeness ... ecfff.html

Una collaboratrice del governatore della Lombardia Attilio Fontana è risultata positiva al coronavirus e lui andrà in auto-isolamento. "Da oggi qualcosa cambierà - dice in un video su Facebook, rendendo noto il caso di positività della sua collaboratrice - perché anche io mi atterrò alle istruzioni date dall'Istituto Superiore della Sanità, per cui per due settimane cercherò di vivere in sorta di auto-isolamento che soprattutto preservi le persone che lavorano con me".

L'ANNUNCIO DI ATTILIO FONTANA SU FACEBOOK

"Oggi ho già passato tutta la giornata indossando per precauzione la mascherina e continuerò a farlo nei prossimi giorni per evitare che qualcuno, se mai dovessi positivizzarmi, possa essere da me a sua volta contagiato", spiega ancora Fontana. "Quindi quando mi vedrete nei prossimi giorni in questo modo non spaventatevi - aggiunge indossando in un video su Facebook la mascherina - Sono sempre io e sono pronto a difendere tutti gli altri lombardi che verranno in contatto con me da ogni possibile infezione". "Io mi auguro che ce ne sarà bisogno per poco tempo - conclude - perché sono convinto che con l'impegno che stiamo mettendo noi e stanno mettendo tutti i cittadini nello spazio di pochi giorni riusciremo a rallentare la diffusione del virus e poi a interromperla. Io comunque ce la metto tutta e sono fiducioso del lavoro che stiamo facendo".


«È come una guerra, dormo tre ore a notte. Ho chiesto al governo fondi straordinari»
Antonio Spadaccino
25 febbraio 2020

https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 96813a2dRo


Presidente Luca Zaia, qual è lo stato d’animo che l’accompagna in questa emergenza coronavirus? «Guardi, è come un traversata in mare: parti e non sai mai cosa ti può succedere».

E sì che lei è avvezzo alle emergenze... «Sì, ha ragione. Ho cominciato con l’alluvione del 2010, poi il terremoto, poi ancora la tempesta Vaia e l’acqua alta a Venezia del novembre scorso. Ma mai, e sottolineo mai, avrei pensato di dover affrontare un’emergenza sanitaria».

Quante ore dorme la notte? «Tre, massimo quattro. Ma con il telefonino sempre acceso, pronto a dialogare anche con chi sta dall’altra parte del mondo. È un’esperienza pesante, mi sento fisicamente e psicologicamente responsabile della salute dei veneti. E farò di tutto per evitare che i veneti si ammalino».

Il nemico è il virus... Come se lo immagina? «È un nemico perfido, invisibile, che si insinua, vigliacco. Lui ha bisogno di noi per entraci nel corpo, noi dobbiamo impedirglielo».

Abbiamo decretato guerra al coronavirus, presidente? «Sì. E adesso inizia il corpo a corpo. Appena saputo dei due pazienti di Vo’ Euganeo mi sono tolto i vestiti e ho indossato la mimetica».

La prima mossa? «Mi hanno guardato strano, ma quando sono andato a Padova il primo giorno dell’allarme ho chiesto che si facesse subito una tendopoli fuori dall’ospedale di Schiavonia. Dobbiamo essere pronti al peggio. Il virus non è letale, ma se prende un anziano debilitato e con gravi situazioni pregresse... abbiamo visto che guai ne combina».

Su cosa sente di poter contare, presidente Zaia? «Sulla nostra sanità, una macchina che funziona con 54 mila dipendenti ai quali rivolgo il mio grazie. Mettono a repentaglio le loro vite per la causa comune e questo aspetto va sottolineato».

Qualcuno ha obiettato che la prima vittima italiana del coronavirus, il povero Adriano Trevisan, è stato diversi giorni ricoverato a Schiavonia senza che il virus sia stato individuato... «Chissà quante volte quel virus è passato indenne. Ha gli stessi sintomi dell’influenza e noi seguiamo i protocolli dell’Organizzazione mondiale della sanità e del governo. Va ricordato che il soggetto che proviene da una zona infetta può essere asintomatico e non avere febbre. Il primo caso non aveva motivo di essere catalogato come coronavirus, vista la situazione particolarmente grave. Bravo è stato il medico che ha deciso di sottoporlo al test».

I virus vanno cercati... «Certo, io li ho studiati all’Università e parlo con cognizione di causa. Se li cerchi li trovi, se non li cerchi i virus non li trovi mai».

Lei però aveva detto che sarebbero servite misure straordinarie prima che scoppiassero i focolai in Lombardia e Veneto... Non crede che l’Italia abbia perso tempo? «A me non interessano le polemiche. Ho fatto quella proposta e penso di averla argomentata bene, al punto che scienziati come Burioni e altri si sono schierati dalla mia parte. Del resto, l’abc , in queste situazioni, è l’isolamento».

Le hanno dato del razzista... «Lo so, e questo mi ha fatto male. Io chiedevo limitazioni per chi viene dalle zone infette, non in base al colore della pelle o del credo religioso. Purtroppo ora si ragiona così».

In compenso adesso sono i veneti a non essere graditi nel resto d’Italia perché ritenuti portatori di coronavirus... «Chi fa queste ordinanze non capisce che è come andare a caccia di elefanti con le cerbottane. Il virus non lo fermi con queste iniziative».

Lei è il soggetto attuatore, il commissario in pratica, di questa nuova emergenza: cosa ha pensato quando ha redatto l’ordinanza restrittiva di domenica? «Partendo dal presupposto che 5 milioni di veneti a casa non si possono lasciare, ho cercato di mutuare i principi dell’isolamento che avevo chiesto prima che scoppiassero i focolai».

L’aspetto primario cos’è? «La salute dei veneti. Viene prima di tutto. Altri, al mio posto, avrebbero magari pensato al consenso, visto che tra poco ci sono le elezioni. Ma a me non interessa questo aspetto. La salute è importante e qui non c’è bisogno di chi si limita a pettinare le bambole. Qui si devono prendere decisioni e io l’ho fatto».

Lei sa, presidente Zaia, che aver assunto quelle decisioni pone l’economia veneta in una situazione di grande ambasce? «Ne sono assolutamente consapevole. E proprio ieri, in una call conference con il premier Conte e i ministri Speranza e Di Maio, ho chiesto al presidente del consiglio interventi straordinari per tutto il nostro comparto economico , a partire dal turismo per il quale - in seguito - sarà necessaria una campagna pubblicitaria ad hoc. Mi auguro che presto, molto presto, ci sia un decreto del governo in grado di soddisfare questa mia richiesta».

Intanto gli scaffali dei supermercati vengono svuotati: come interpreta questa cosa? «Vado controcorrente e le dico che per me è un bel segnale di civiltà».

In che senso? «Nel senso che i veneti hanno preso in considerazione anche l’ipotesi di chiudersi in casa per l’isolamento fiduciario, qualora fosse necessario».

E per quel che riguarda gli eventi sportivi, corrisponde al vero la possibilità che le finali di Coppa del Mondo, in programma a Cortina a metà marzo, possano essere annullate? «Spero proprio di no».

Un’ultima domanda: che slogan sceglie per comunicare ai veneti il modo migliore per vivere questa situazione d’emergenza? «È un’infezione virale, ma io mi sento di dire: “No panic”, niente panico».



Coronavirus, Fontana: "A Lodi 51 ricoveri, 17 in terapia intensiva. L'ospedale non ha posti"
28 febbraio 2020

https://www.tpi.it/cronaca/coronavirus- ... OLlCxhinxM

Mentre le autorità sanitarie invitano il Paese alla calma, cercando di ridurre al minimo il panico a causa dell’epidemia di Coronavirus che ha colpito l’Italia, la regione Lombardia si ritrova ad affrontare un’altra emergenza: “Purtroppo – ha dichiarato il presidente Attilio Fontana – questa notte a Lodi c’è stato un affollamento di ricoveri: 51 ricoveri gravi di cui 17 in terapia intensiva”.

Il governatore lombardo è intervenuto stamattina nel corso della trasmissione di La7 L’Aria che tira. Ed è stato in questa occasione che ha raccontato della nuova ondata di ricoveri nella notte in Lombardia: “Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva – ha detto – per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione. Se si ridesse meno della mascherina e si guardasse il problema più attentamente credo che sarebbe saggio”.

Un riferimento, per nulla velato, alla polemica che lo ha travolto nei giorni scorsi, quando Fontana – dopo aver scoperto della positività di una sua assistente in Regione – si è presentato con una mascherina sul viso, attirandosi molte critiche per l’eccessivo allarmismo.

Nel frattempo, è salito a 406 il numero dei contagiati in Lombardia. Tre in più rispetto a ieri. Di questi, secondo quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, “216 sono ospedalizzati. Più della metà di loro è asintomatico, è a casa e sta bene. Sono stati invece dimesse finora 37 persone”.


Scontro tra Fontana e Sala sull’iniziativa “Milano riparte”

Nel frattempo, stamattina c’è stata anche una polemica a distanza tra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il governatore lombardo Fontana. Quest’ultimo, infatti, si è detto in disaccordo con l’iniziativa del primo cittadino meneghino di lanciare “Milano non si ferma” e riaprire la città nonostante l’emergenza coronavirus in tutta la Lombardia.

“Se tutti parlassimo meno, sarebbe meglio”, ha detto Fontana in un’intervista a Repubblica, anche perché “queste sono scelte che non competono a nessuno tranne che agli scienziati”, in particolare a “quelli che erano seduti davanti a me e al ministro Speranza quando abbiamo deciso l’ordinanza”.

“Se il professor Ricciardi – ha aggiunto il governatore – mi dice che abbiamo accertato che è tutto finito sarei il primo ad esserne felice. Non abbiamo preso quella decisione per penalizzare i cittadini lombardi. Abbiamo fatto quello che ci è stato chiesto di fare. Io e soprattutto il ministro Speranza. Se l’Istituto superiore di Sanità dice che va bene, per me è ok. Ma se dice no: fermi tutti, io dico di no”.


Coronavirus: 151 casi in Veneto
Ansa
28 febbraio 2020

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... ef051.html

Sono 151 i casi di positività ai test Coronavirus in Veneto, secondo l'ultimo aggiornamento diffuso dalla Regione e relativo alle ore 13. Di questi, 95 sono asintomatici, 33 sono i ricoverati totali, di cui 9 in terapia intensiva. Il focolaio più grande resta quello di Vo' Euganeo, con 70 casi, seguito da Treviso con 23, poi Venezia con 10, Limena con 9, Mirano con 5 e Vicenza con 3.


Grazie Zaia hai perfettamente ragione, in Cina i virus nascono e si diffondono facilmente perché molti cinesi mangiano cibi selvatici e crudi spesso infetti, non controllati dai sanitari!
Grazie Zaia! Il problema deriva dal fatto che da quelle parti molti alimenti selvatici e crudi non sono vengono controllati dalla sanità pubblica. La Cina ha tre volte gli abitanti dell'Europa, tanti quanti l'Africa e su gran parte degli alimenti non vi è nessun controllo e quindi è facile che insorgano epidemie contagiose e mortali.


Claudio Borghi sta con Luca Zaia. Il video-choc: "I cinesi mangiano i topi vivi, ecco le prove"
28 Febbraio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... -zaia.html

Sta facendo molto discutere l'ultima uscita pubblica di Luca Zaia, che è diventata virale in poco tempo. Il governatore del Veneto ha espresso il suo parere sul livello di igiene degli italiani in relazione al coronavirus: "La nostra mentalità è quella di farsi la doccia, di lavarsi spesso le mani, L'alimentazione, il frigorifero, le scadenze degli alimenti sono un fatto culturale". Fino a qui nulla di strano, poi però è arrivato l'affondo sulla Cina: "Ha pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto perché li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi". Questa frase ha suscitato ilarità ma anche tante polemiche. In difesa di Zaia è accorso Claudio Borghi, che ha affermato la veridicità di ciò che ha detto il governatore veneto: "Che i topi vivi appena nati siano un piatto storico cinese (oggi pare proibito ma ancora consumato) è cosa assodata". Il deputato della Lega ha postato anche un video recente del Daily Mail UK come prova del fatto che in Asia c'è ancora chi mangia topi vivi.


I dementi social internazi democomunisti che hanno sempre il razzismo in bocca e che vorrebbero le frontiere aperte senza controlli e senza quarantene

Coronavirus, Zaia tocca l'apice del razzismo: "I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano"
28 febbraio 2020

https://www.globalist.it/news/2020/02/2 ... 53781.html

I leghisti possono essere persone a modo per un delimitato periodo di tempo. Poi scatta qualcosa, devono dire una fesseria, se infarcita di razzismo e xenofobia ancora meglio. Luca Zaia, governatore del Veneto, aveva stupito tutti con la sua calma e la ferrea organizzazione in questi giorni di emergenza, ma dobbiamo ricrederci: chi nasce tondo non può morire quadrato, e chi è leghista è leghista per sempre.
"Diciamoci la verità" dice Zaia ad Antenna Tre, Tv del Triveneto, "abbiamo visto tutti i cinesi mangiare topi vivi". Ecco qui: ora la colpa del Coronavirus è dei cinesi e di quello che mangiano. Zaia insomma dimostra di ragionare come un ubriaco arrabbiato al bar. E rincara la dose: "Io penso che sa perché noi abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i veneti, gli italiani, e la nostra formazione culturale prevede di farci la doccia, di lavarsi, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale che è particolare. Anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… Lei dice: cosa c’entra? C’entra che è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi e altre robe del genere. È anche un fatto di corredo, perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato. Il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale. Noi siamo un po’ maniaci per questo, infatti diciamo sempre che i bambini ormai non mangiano più qualsiasi roba che cade per terra”.
Non solo mangiano topi vivi, ma addirittura non si lavano. Un'ottima pubblicità per l'Italia all'estero.



Coronavirus: la Cina vieta il consumo e il commercio degli animali selvatici
Dominella Trunfio
24 febbraio 2020

https://www.greenme.it/informarsi/anima ... selvatici/

Pechino ha approvato una proposta per vietare il commercio e il consumo di tutti gli animali selvatici a seguito dell’emergenza Coronavirus. Già nei giorni scorsi, alcune municipalità avevano posto dei divieti, adesso arriva una vera e propria legge.

Il comitato legislativo cinese ha preso la sua decisione: divieto assoluto di commercio e consumo di animali selvatici, una pratica ritenuta in parte responsabile dello scoppio del coronavirus nel paese. Ne avevamo già parlato, i cinesi mangiano pangolini, pipistrelli e serpenti. Proprio i pipistrelli sarebbero portatori del virus, che al momento ha infettato più di 80mila persone. I ricercatori hanno infatti scoperto che il 2019-nCov riscontrato nei pipistrelli ha in comune il 96% del codice genetico del virus che infetta l’uomo. Per questo è scattato il divieto ‘urgente’ e da subito applicabile.

Come dicevamo già a Tianjin, nella Cina settentrionale, era stato introdotto il divieto di mangiare animali selvatici che spesso vengono proprio dal mercato illegale, un giro d’affari molto fiorente. Durante il Congresso del Popolo di Tianjin, i membri hanno preso la loro decisione: stop al commercio e consumo di animali selvatici e loro derivati: ciò significa stop alla caccia, vendita, acquisto, trasporto e spedizione.

Pangolini, serpenti, pipistrelli e tutti gli altri devono sparire dai ristoranti e dallo street food. Chi trasgredirà riceverò importanti sanzioni, multe e la revoca della licenza commerciale. Secondo la decisione, il divieto favorirebbe anche il blocco di una possibile fonte di infezione epidemica. Identificare l’animale vettore non servirà probabilmente a contenere questo focolaio, ma potrebbe rivelarsi vitale per prevenire future riacutizzazioni.


La Cina inizia a vietare il consumo di carne di cane a seguito dell'epidemia di Coronavirus
Tatiana Maselli
27 febbraio 2020

https://www.greenme.it/informarsi/anima ... 4Mo4KECLRg

In seguito alla diffusione dei contagi da Coronavirus, Shenzhen, metropoli a sud est della Cina, sta discutendo una legge per vietare il consumo di carne di cane, allo scopo di migliorare la sicurezza alimentare.

La proposta di legge arriva dopo il divieto di commercializzare e consumare carni di animali selvatici, pratica ritenuta responsabile dell’epidemia di coronavirus.

Sebbene sia chiaro, come confermato anche dall’OMS, che cani e gatti non possano trasmettere all’uomo il covid-19, il crescente numero di contagi ha contribuito ad accendere i riflettori su questo tipo di commercio. Oltre a causare immensa crudeltà verso animali da compagnia, infatti, il consumo di carne di cane rappresenta un rischio per la salute umana a causa di altre malattie trasmissibili, come la rabbia.

La nuova normativa estende il divieto di consumo anche di carne di serpente, rana e tartaruga riducendo a nove il numero di specie adatte al consumo umano.
L’elenco include maiali, mucche, pecore, asini, conigli, galline, piccioni, anatre e oche, oltre a pesi e animali acquatici.
Una sorta di “lista bianca” che, secondo le autorità, dovrebbe aiutare le persone a sapere cosa è possibile mangiare e cosa no, a fronte delle tante specie animali presenti in natura.

I funzionari hanno descritto la nuova normativa come “requisito di civilizzazione universale per una società moderna“.

In Cina, il consumo di carne di animali selvatici è molto diffuso, così come quello di carni di gatti e cani. Solo durante il noto evento gastronomico Yulin Dog Meat Festival, ogni anno migliaia di cani vengono uccisi, scuoiati e cucinati.

Gli attivisti animalisti chiedono da anni al governo cinese di vietare il consumo di carne di cani e, se la proposta venisse approvata, Shenzen diventerebbe la prima città del paese ad applicare un divieto simile.

Trattandosi di una metropoli di quasi 13milioni di abitanti, l’eventuale approvazione potrebbe portate altre città a fare altrettanto.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 9:59 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 10:00 pm

Il problema rappresentato dal contagio in Africa di cui si sa poco o nulla al momento, dei clandestini dall'Africa e dall'Asia e dalle ONG scafiste che li portano in Italia.

Le criminali e irrisponsabili navi scafiste delle ONG vanno diffidate, poi fermate, sequestrate, i clandestini respinti e riportati con la marina militare nei porti di partenza, l'equipaggio arrestato e la nave demolita.

In Italia non vi sono le possibilità sanitarie, economiche e finanziarie per accogliere e ospitare in strutture adeguate per la quarantenena tutti i clandestini che le demenziali, irresponsabili e criminali ONG ci portano forzatamente ogni giorno, questo fenomeno incivile e disumano demenziale va assolutamente fermato.




Coronavirus, il professor Signorelli e lo "scenario peggiore": "Il vero problema è l'Africa"
27 Febbraio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/sc ... xwV8RlIlb8

Qual è lo scenario peggiore sul coronavirus? Sulla carta, spiega Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene all'Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, "grazie alle misure restrittive messe in atto dai governi e dalle strutture sanitarie per circoscrivere i focolai di infezione, il virus potrebbe estinguersi", facendo scendere il coefficiente di contagio sotto l'uno. Ma, sottolinea il professor Signorelli al Corriere della Sera, "c'è anche la possibilità che non si riesca ad arginare il virus e che quest'ultimo comincerà a circolare sempre di più in tutta Italia ed in Europa".
Negli ultimi giorni si segnalano già casi in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, dopo i primi focolai in Cina, Corea e Giappone. e l'espansione anche in Iran e area del Golfo persico. "Molti dei Paesi occidentali sono attrezzati, grazie ai loro sistemi sanitari, per far fronte a questa epidemia - aggiunge l'esperto -. Il problema sarà capire che cosa succederà in Africa". Una incognita che si ripercuoterà anche su un altro grande problema soprattutto italiano: quello della immigrazione clandestina nel Mediterraneo.



Coronavirus, OMS: «l'Africa non è pronta per un'epidemia»
di Marco Dotti
24 febbraio 2020

http://www.vita.it/it/article/2020/02/2 ... ia/154129/

La preoccupazione continua ad essere il potenziale di diffusione di Covid-19 in Paesi con sistemi sanitari deboli quanto a possibilità diagnostiche, di messa in quarantena e rimpatrio, anche se ad oggi l'Egitto è l'unico Paese africano ad aver registrato un caso ufficialmente confermato di contaminazione.

Il Direttore regionale dell'OMS per l'Africa, Matshidiso Moeti, ha rimarcato però le lacune nella preparazione ad un'eventuale emergenza: «dobbiamo dare urgentemente priorità al rafforzamento delle capacità dei Paesi di trattare i pazienti in strutture di isolamento e di migliorare l'infezione, la prevenzione e il controllo nelle strutture sanitarie e nelle comunità».

Il costo dell'investimento- calcolato su quanto già fatto per l'epidemia di Ebola di sei anni fa - per una risposta di tipo sistemico al virus è s stimato attorno ai 3 miliardi di dollari. Oggi, però, spiegano dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, esiste una rete di coordinamento per il monitoraggio e l'analisi, soprattutto per gli arrivi negli scali aeroportuali. Ma non basta

Uno studio pubblicato il 19 febbraio scorso su Lancet mostra infatti che i Paesi a più alto rischio sono Egitto, Algeria e Sudafrica, seguiti da Nigeria e Etiopia. Marocco, Sudan, Angola, Tanzania, Ghana, Tanzania e Kenya presenterebbero ad oggi un rischio di importazione moderato del virus dalla Cina.

Nella regione africana, si legge ancora su Lancet, le risorse per allestire sale di quarantena per i casi sospetti negli aeroporti e negli ospedali, o per rintracciare i contatti dei casi confermati, come raccomandato dall'OMS, potrebbero essere scarse. Il 74% dei Paesi africani, infatti, ha un piano di preparazione alla pandemia influenzale. Tuttavia, la maggior parte di questi piani è obsoleta e considerata inadeguata ad affrontare una pandemia globale. L'indicazione che viene sia dall'OMS, sia dallo studio su Lancet è chiara: la comunità internazionale deve mobilitarsi subito.



Coronavirus, la rivolta delle Ong: "Nessun contagiato, perchè solo noi in quarantena? Vogliono fermarci"
Ocean Viking e Sea Watch bloccate nei porti siciliani dopo gli sbarchi. Migranti negli hot spot ( finora tutti negativi al test) equipaggi in isolamento a bordo. Ma a nessuna nave che transita nei porti italiani viene imposta questa misura
di ALESSANDRA ZINITI
28 febbraio 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 249763200/

Un gommone con 44 persone a bordo che chiede aiuto per più di 24 ore in acque internazionali e nessun soccorso fino a quando la guardia costiera libica non li riporta indietro. Anche perchè le due uniche navi umanitarie in missione sono bloccate in quarantena nei porti siciliani nonostante, fino ad ora, nessuno dei migranti nè dei componenti degli equipaggi è risultato positivo al test del coronavirus.

"Vogliono fermarci", è la denuncia. La polemica monta perchè Msf, Sos Mediterranée e Sea Watch3 denunciano di essere vittima di un trattamento discriminatorio, visto che per nessun'altra nave di altro genere, passeggeri, merci, crociera, che arriva nei porti italiani vengono adottate le stesse misure. E la quarantena imposta agli equipaggi delle due navi ( che non vogliono scendere a terra in Italia ma riprendere il mare) di fatto lascerà sguarnito ii Mediterraneo almeno per i prossimi dieci giorni.

"Quando l'epidemia di Covid 19 ha colpito l'Italia la Ocean Viking è stata messa in quarantena e ha rispettato tutte le misure indicate. Ma dopo cinque giorni di blocco, è ormai evidente che queste misure vengono applicate solo alle navi umanitarie", denuncia Msf. Michael Fark, capomissione di MSF per il Mediterraneo e la Libia, sottolinea che "mettere in quarantena le navi di ricerca e soccorso è come fermare le ambulanze in mezzo a un'emergenza. Una misura discriminatoria che oggi viene applicata solo a chi cerca di salvare vite in mare. Nelle ultime 48 ore sono arrivate nuove segnalazioni di imbarcazioni in pericolo nel Mediterraneo centrale. Siamo profondamente preoccupati per la sorte di quelle persone. Abbiamo rispettato tutte le misure preventive e al momento non c'è motivo per ritenere che alcun membro dell'equipaggio della Ocean Viking sia stato o sia a rischio di contrarre il virus. Come richiesto dalle autorità italiane, la temperatura e lo stato di salute di tutto il personale della nave viene controllato e comunicato dai medici di MSF a bordo due volte al giorno".

"Il conflitto in Libia peggiora e le persone bloccate lì rischiano la propria vita attraversando il Mediterraneo per fuggire. E' urgente che la Ocean Viking torni in mare per soccorrere uomini, donne e bambini dal rischio imminente di annegare", è l'appello di Sos Mediterranée.

"Questo pomeriggio tutte le persone soccorse hanno lasciato Sea-Watch 3 e sono sbarcate nel porto di Messina. Per la Sea-Watch 3 è stata disposta una quarantena di 14 giorni". Così la Sea watch sui social. "Oltre all'Ocean Viking siamo l'unica imbarcazione in stato di quarantena in Italia- dice - Nel rispetto di ogni precauzione medica, ci domandiamo tuttavia perchè si applichino solo alle imbarcazioni di salvataggio questo tipo di disposizioni. Forse lo scopo non è contenere la diffusione di un virus ma evitare che si possano salvare persone in pericolo in mare".


Gino Quarelo
Le criminali e irrisponsabili navi scafiste delle ONG vanno diffidate, poi fermate, sequestrate, i clandestini respinti e riportati con la marina militare nei porti di partenza, l'equipaggio arrestato e la nave demolita.
In Italia non vi sono le possibilità sanitarie, economiche e finanziarie per accogliere e ospitare in strutture adeguate per la quarantenena tutti i clandestini che le demenziali, irresponsabili e criminali ONG ci portano forzatamente ogni giorno, questo fenomeno incivile e disumano demenziale va assolutamente fermato.


È polemica. "Nel rispetto delle precauzioni sanitarie adottate, riteniamo discriminatoria l'applicazione esclusiva della misura a navi Ong", dice Sea Watch
di ALESSANDRA ZINITI
27 febbraio 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 249687178/

Sono tutti negativi i tamponi effettuati sui 274 migranti sbarcati quattro giorni fa dalla Ocean Viking di Sos Mediterranée e Msf in quarantena dentro l'hotspot del porto siciliano. Anche i test sulle tre persone che sabato erano state trasferite in ospedale con qualche linea di febbre sono negativi. E negativi anche tutti i campioni sulle altre persone asintomatiche. Resteranno comunque tutti isolati così come i componenti dell'equipaggio anche loro in quarantena a bordo della nave all'interno del porto di Pozzallo.

Stesso destino per i migranti e l'equipaggio della Sea Watch 3 che approda oggi a Messina su indicazioni del Viminale nonostante la richiesta del presidente della Regione siciliana Musumeci di farli rimanere in quarantena a bordo della nave e non in una struttura a terra. Alla Ong tedesca è stato confermato che anche tutti i membri dell'equipaggio dovranno rimanere in isolamento a scopo precauzionale per due settimane. E questa volta, a far esplodere la polemica, sono le organizzazioni umanitarie che denunciano un trattamento discriminatorio nei loro confronti.

"Nel rispetto delle precauzioni sanitarie adottate, riteniamo discriminatoria l'applicazione esclusiva della misura a navi Ong", dice Sea Watch mentre Mediterranea fa notare che a Palermo da una nave da crociera sono scese migliaia di persone di varie nazionalita' senza che sia stata adottata alcuna misura precauzionale. La quarantena forzata bloccherà quindi le due navi umanitarie in un momento in cui continuano ad arrivare richieste di soccorso da parte di gommoni e barconi. L'ultimo ieri pomeriggio da parte di 44 persone a bordo di un gommone bianco in acque internazionali.

A rilanciare la polemica è la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi che, alla richiesta del governatore siciliano di far rimanere anche i migranti in quarantena sulla nave, replica: " Laa nave trasporta dieci volte il numero regolare di persone previste, la quarantena a bordo sarebbe una misura disastrosa da un punto di vista umanitario e sanitario. Le autorità hanno predisposto quanto necessaario per le procedure di sbarco, le dichiarazioni del presidente Musumeci sono politiche". Sul molo Norimberga del porto di Messina, ad accogliere la Sea Watch 3 sono presenti le forze dell'ordine e il personale dell'Asp.

E anche Matteo Salvini, ma ovviamente da parte opposta, rilancia la polemica accusando il Viminale di aver consentito lo sbarco dei migranti approdati con le navi umanitarie ma di aver bloccato l'arrivo, previsto per martedi scorso, di un corridoio umanitario proveniente dal Niger. "Lo stesso governo che dall'inizio dell'anno ha spalancato i porti per 2359 immigrati - dice Salvini - ha bloccato un corridoio umanitario che prevedeva l'arrivo di 66 profughi dal Niger. Il governo è succube delle Ong: è complicità o incapacità?".



Coronavirus, Salvini: "Sbarcati 274 migranti, non ho parole"
23/02/2020

https://www.adnkronos.com/fatti/politic ... qo40J.html

"Live da Pozzallo, il governo ha autorizzato lo sbarco di 274 presunti profughi da chissà dove. Inqualificabili". Lo ha scritto su Fb, Matteo Salvini. "Il Viminale ha autorizzato lo sbarco in Sicilia di quasi 300 immigrati clandestini portati dalla solita nave Ong straniera. Nemmeno nella situazione di grave emergenza nazionale in corso il governo ritiene di dover chiudere i porti. Non ho parole", ha aggiunto il leader leghista alludendo all'emergenza per il coronavirus.



"Irresponsabile far sbarcare i migranti. È ora di finirla con il finto buonismo"
Il governatore: «Condizioni inumane a terra per i 194 della Sea Watch»
Gian Micalessin - Ven, 28/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... meUcPWCD9U

«Questa favola del finto buonismo deve finire. L'hotspot di Messina è una struttura dichiarata inadeguata dalle autorità sanitarie perché incompatibile con la permanenza dei migranti.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con cui in precedenza avevo rapporti di collaborazione, ha scelto di non ascoltarmi, ma non ha certo fatto un regalo ai quei 200 disperati. Il suo non è un atto di responsabilità. Neppure nei confronti di gente che ha affrontato peripezie e sofferenze». «In questo momento - spiega al Giornale il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci - credo che il governo abbia l'interesse a minimizzare qualsiasi problema. Da anni si sa che l'hotspot di Messina è in una situazione assolutamente precaria».

I migranti intanto sono a terra come intende reagire?

«Nei prossimi giorni disporrò una visita tecnica per mettere fine alla favola di chi da una parte sostiene di stare con i migranti e dall'altra li costringe a vivere in strutture prive dei più elementari requisiti. Ho un certificato con la data di ieri delle autorità sanitarie di Messina che attestano l'inadeguatezza di quei locali».

Lei chiedeva di farli restare sulla nave. Era una soluzione migliore?

«Io non ho mai chiesto di lasciarli su una nave inadeguata. Le mie dichiarazioni del 25 febbraio sono chiare. L'eventuale quarantena o la cura di sospetti casi di Coronavirus dovevano, nel caso, avvenire a bordo di un'imbarcazione in grado di ospitarli per 14 giorni. Quindi se quella nave non era adeguata bisognava trovare un porto attrezzato. I diritti e la dignità umana vengono sempre per primi. La mia linea da presidente della Regione e da uomo di destra è sempre stata questa».

Ha sentito il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese?

«Abbiamo cose molto più importanti da fare che rincorrere dei fantasmi».

Se si fosse scelto un porto siciliano più adeguato non avrebbe avuto nulla da obbiettare?

«Scegliere o approntare porti per i migranti non è competenza mia, ma dello Stato. In passato, pur avendo più di un motivo per farlo, non ho mai preso posizione, ma in una condizione di emergenza sanitaria era indispensabile farlo. Mi lamento per i mancati controlli sui passeggeri in arrivo dalle zone cosiddette gialle e vuole che resti tranquillo davanti a persone provenienti da aree dove ritengo che i controlli siano di un livello più basso?»

Ma veramente non vuole neanche gli italiani provenienti dalle cosiddette zone gialle?

«Ho semplicemente detto, come stabilisce il decreto del presidente del Consiglio, che se vi sono comitive provenienti dalle zone a rischio è meglio rinviare il viaggio di qualche settimana in modo da far star più sereni noi e loro perché, a oggi, il governo centrale non ci consente di esercitare alcun serio controllo. Ogni giorno ricevo messaggi che denunciano il rientro in Sicilia di insegnanti, studenti e operai dalle zone gialle transitati senza il minimo accertamento da aeroporti e stazioni. Invitare alla prudenza e al rinvio dei viaggi significa confidare in un'attenuazione del processo infettivo e nel contempo sperare che da Roma arrivino disposizioni più precise e più severe».

C'è una latitanza del governo anche su questo?

«Certo. Da governatore non posso disporre i controlli. È una competenza della struttura sanitaria dello Stato esercitata fin qui a giorni alterni in maniera lacunosa. Io invece auspico - sia per noi, sia per i cittadini delle zone gialle - una situazione di reciproca tranquillità».

Pensa che la Sicilia venga trascurata?

«Nei nostri confronti c'è solo arroganza. Per molti la Sicilia è terra di frontiera. Fino a quando non modificheremo il Trattato di Dublino e fino a quando l'Europa cinica e ipocrita non si farà carico del fenomeno migranti saremo soltanto un lembo d'approdo per disperati. Vorrei sapere che fine hanno fatto le politiche di sviluppo e cooperazione europea che avrebbero dovuto consentire ai migranti di non lasciare i loro Paesi».


Alberto Pento
Musumeci, non si tratta di migrantii ma di clandestini e non dobbiamo pensarci noi.



Coronavirus Covid-19: annuncio ministro salute della Repubblica Democratica del Congo, “il Coronavirus è arrivato ed ha già fatto 4 morti
Si tratta di quattro cittadini cinesi
24/02/2020

https://www.corrierecesenate.it/Dal-Mon ... d596dOoZEM

Il ministro della salute della Repubblica Democratica del Congo, Eteni Longondo, ha annunciato con una dichiarazione pubblica che il Coronavirus Covid-19 è arrivato nel Paese ed ha già ucciso 4 cittadini cinesi presenti sul territorio nazionale. “Voglio informare tutti i congolesi che il Coronavirus è già nella Repubblica Democratica del Congo e precisamente a Lubumbashi. Questa malattia è molto pericolosa ed ha già ucciso 4 cinesi nella clinica universitaria di Lubumbashi”, si legge nella dichiarazione.

Il ministro aggiunge: “Questo è il motivo per cui voglio che questo messaggio sia diffuso in modo che i congolesi possano prendere precauzioni, soprattutto coloro che vivono nell’entroterra del paese”. Il ministro invita la popolazione ad “evitare di avvicinarsi agli animali vivi perché questa malattia è di origine animale. La cosa migliore da fare è essere prudenti e fare attenzione alla pulizia”. Il ministro avverte che “il governo non ha soldi sufficienti per mettere fine a questa pericolosa epidemia”.
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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 10:02 pm

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Re: Cina, coronavirus e quarantena

Messaggioda Berto » sab feb 29, 2020 10:02 pm

Aggiornamenti dall'Italia e dal Mondo


Coronavirus, 650 contagi e altri 3 morti. Al Sacco isolato il ceppo italiano. Il Duomo riapre in maniera contingentata ai turisti
Salute & Benessere
27 febbraio 2020

http://www.ansa.it/canale_saluteebeness ... a141e.html

Sono saliti a 650 i positivi al Coronavirus in Italia. Si registrano poi altri tre decessi in Lombardia, tutti di ultraottantenni. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, facendo il punto sull'emergenza. Sono inoltre guarite altre tre persone in Lombardia affette dal Coronavirus: nella regione sono ora in totale 40. "Tutto è nella norma, non c'è nessuna criticità nella zona rossa", ha detto Borrelli. "Il Dipartimento ha reso disponibile e stanno arrivando oltre 35 mila mascherine in Emilia Romagna Piemonte, Lombardia e Veneto".

Intanto arrvìva l'allarme dei medici delle zone rosse. In una lettera di denuncia, diffusa dall'Ordine dei Medici, due dottoresse di medicina generale dalla zona rossa in Lombardia sottolineano che i 4 medici di base della zona del Lodigiano dove si trovano sono in quarantena o ricoverati. I pazienti positivi al coronavirus con polmonite ma non gravi e quindi lasciati a casa, così come tutti gli altri malati - oncologici, cronici - non hanno la possibilità di essere visitati. In sostituzione ai medici di famiglia in isolamento, per un bacino di 6mila abitanti, ne è stato mandato soltanto uno, con in dotazione solo 2 mascherine.

I ricercatori dell'Ospedale Sacco di Milano hanno isolato il ceppo italiano del coronavirus. Lo annuncia all'ANSA il professor Massimo Galli, direttore dell'Istituto di scienze biomediche, che ha illustrato i risultati del lavoro di ricerca che procede ininterrottamente da domenica scorsa, coordinato dalla professoressa Claudia Balotta. Fanno parte della squadra le ricercatrici Alessia Loi, Annalisa Bergna e Arianna Gabrieli, precarie, insieme al collega polacco Maciej Tarkowski e al professor Gianguglielmo Zehender. "Abbiamo isolato il virus di 4 pazienti di Codogno", spiega il professor Galli aggiungendo che "siamo riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente". Si tratta di una scoperta che consentirà ai ricercatori di "seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos'è successo, come ha fatto a circolare e in quanto tempo". Il passo successivo sarà quello di studiare lo sviluppo di anticorpi e quindi di vaccini e di cure da parte dei laboratori farmaceutici.

RIAPRE IL DUOMO DI MILANO - "Ho appena parlato con la Veneranda Fabbrica del Duomo che mi ha comunicato la volontà di riaprire ai turisti in maniera contingentata. Il Duomo è una chiesa particolare, viene riaperta gestendo gli ingressi, con i turisti che possono entrare in pochi alla volta, con ingressi scaglionati, con le biglietterie solo online". E' quanto ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. E riaprono le scuole nelle Marche dopo il braccio di ferro tra governo e Regione. Il Tar delle Marche - infatti - con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l'ordinanza con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del coronavirus.



Coronavirus, diretta – In Italia 650 casi: 45 guariti, 248 ricoverati e tre nuove vittime. L’Oms promuove l’Italia: “Misure risolute e veloci”
L'ultimo bollettino diffuso da Borrelli: le vittime salgono a 17, le persone in terapia intensiva sono 56, solo in Lombardia 403 contagiati. Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, ha provato a fare chiarezza sui dati: "C'è sempre un delta tra quelli comunicati e quelli verificati". Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha precisato che "i focolai sono solo nello 0,089% del territorio nazionale: 10 piccoli comuni"
27 Febbraio 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... i/5718684/

Settimo giorno dalla scoperta del primo caso di coronavirus in Italia: secondo l’ultimo bollettino diffuso in serata dal commissario straordinario Angelo Borrelli, ci sono 650 casi positivi in Italia, di cui 282 già verificati dall’Istituto Superiore di Sanità. Ci sono state tre nuove vittime, “due di 88 anni e una di 82, persone con quadro clinico delicato e importante”. I morti diventano quindi 17. Sale però anche il numero dei guariti: sono 40 in Lombardia, 45 in tutto il Paese. La Lombardia – che alle ore 18 conta 403 contagi – è la Regione più colpita: 216 persone sono ricoverate, di cui “28 in terapia intensiva”, ha spiegato l’assessore Giulio Gallera. In Veneto invece l’ultimo aggiornamento porta a 116 i casi di persone contagiate: 63 pazienti sono asintomatici e 28 sono ricoverati (di cui 8 in terapia intensiva). In Emilia Romagna 97 casi, 19 in Liguria, 4 in Sicilia (2 guariti), 3 ciascuna in Lazio (tutti e 3 guariti), Campania, Marche, 2 in Toscana e Piemonte, 1 in Alto Adige, Abruzzo e Puglia. I ricoverati con sintomi in tutto il Paese sono 248, 56 sono in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare.

Il cortocircuito sui dati – Da oggi cambia la strategia di rilevazione: i tamponi saranno effettuati solo a chi mostra sintomi. I dati sul contagio sono infatti diventati un caso e hanno provocato frizioni tra Roma e le regioni in cui si segnalano positività. È stato Walter Ricciardi, componente italiano del comitato esecutivo dell’Oms, ad aprire il fronte: “I casi confermati sono 190”. Ma in quel momento, i conteggi che arrivano dalla Protezione Civile, parlano di più del doppio dei contagi. Un cortocircuito, dovuto al fatto che i casi registrati dai sanitari intervenuti sul territorio devono poi essere validati dall’Istituto Superiore di Sanità. Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha provato a fare chiarezza su come funziona il sistema in Italia: “Abbiamo una rete di centri di riferimento regionali che fanno un primo accertamento diagnostico sulla presenza di coronavirus. Qualora il campione risulti positivo, il dato viene comunicato alla stampa e contestualmente il campione viene inviato all’Iss di Roma per confermare o meno il risultato. Solo dopo il risultato dell’Iss, possiamo considerare confermato il caso e dunque dire che una persona è positiva. E passano anche delle ore” per ottenere la conferma o meno della positività. “C’è sempre un delta – sottolinea l’esperto – tra i dati comunicati e quelli verificati“, aggiunge. “Oggi abbiamo avuto incontri operativi in Istituto sia con Oms che con Ecdc per ottimizzare il flusso di dati” e renderlo omogeneo.

Di Maio: “Focolai solo nello 0,089% del territorio” – Mentre sale il numero dei positivi in tutta Europa, continua il calo dei mercati finanziari: le Borse europee e Wall Street sono inchiodate in territorio negativo. Veneto e Lombardia provano a invertire la rotta e chiedono la riapertura di musei e locali. A Milano il Duomo riapre ai turisti. Nelle Marche il Tar ha sospeso l’ordinanza regionale, annullando quindi la chiusura di scuole e musei. Il governatore Luca Ceriscioli ha però annunciato che i casi positivi sono saliti a 6 e ha emanato una nuova ordinanza. Il ministro Luigi Di Maio in conferenza stampa ha cercato di mettere le cifre in prospettiva: “I focolai sono solo nello 0,089% del territorio nazionale: 10 piccoli comuni“. I restanti casi, riscontrati in 10 Regioni d’Italia, avevano tutti avuto legami con quell’area. Lo Spallanzani intanto annuncia che i primi pazienti, i turisti cinesi, sono completamente guariti”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso le iniziative adottate dall’Italia: Hans Kluge, a capo del ramo europeo dell’Oms, si è complimentato per la gestione dell’emergenza. “Medici e infermiere sono gli eroi in prima fila” ha detto in conferenza stampa con il ministro della Sanità. “Le misure messe in campo dall’Italia sono state risolute e veloci“. Kluge però ha sottolineato alcune carenze, in particolare nell’equipaggiamento medico.

Campania e Puglia: nuovi casi – Tre nuovi casi in Campania portano a scuole e università chiuse: il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha disposto la sospensione delle attività didattiche per tre giorni, tempo necessario per effettuare una disinfestazione straordinaria in relazione all’emergenza. Stessa misura prevista per la provincia di Taranto, dove è stato individuato il primo caso di coronavirus nella Regione Puglia, un 33enne di Torricella. Il presidente Emiliano ha disposto la sanificazione delle scuole, da oggi fino a domenica 1 marzo.

CRONACA ORA PER ORA

20:16 Conte: “Chi oggi ci dice ‘aprite tutto’ ieri ci diceva di chiudere tutto”
“Chi oggi ci dice ‘aprite tuttò ieri ci diceva di chiudere tutto, ci è stato proposto anche di sospendere Schengen. Oggi ci viene detto il contrario, bisogna conservarsi lucidi, mantenere un senso di responsabilità senza arroganze e presunzioni e seguire le indicazioni degli esperti”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a palazzo reale a Napoli al termine del vertice Italia-Francia a Napoli.

20:09 Conte: “Tenere unito il governo per tenere unita la nazione”
“Nel dibattito si dice di tutto di più. Alcuni cambiano idea la mattina e il pomeriggio ma noi abbiamo il dovere di lavorare uniti e più che a governi di unità nazionale o governissimi, la nostra responsabilità e il nostro ruolo ci impongono, più che di lavorare per queste prospettive, di tenere unito il governo per tenere unita la nazione”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del vertice italo-francese a Napoli, interpellato sulle polemiche intorno alla gestione dell’emergenza coronavirus.

19:24 Marche, Ceriscioli: “Casi sono 6, nuova ordinanza su chiusura scuole”
Dopo il decreto del Tar Marche che ha sospeso l’ordinanza della Regione di chiusura delle scuole e di sospensione delle manifestazioni pubbliche per l’emergenza Coronavirus, il governatore Luca Ceriscioli ha annunciato l’emanazione di una nuova ordinanza “con nuove motivazioni rafforzate” dal fatto che “i casi positivi nelle Marche sono diventati sei”. Il nuovo provvedimento avrà effetti fino alle 24 di sabato” con le “stesse indicazioni e misure dell’ordinanza precedente”.

19:12 L’Ospedale Sacco di Milano isola il ceppo italiano del virus
I ricercatori dell’Ospedale Sacco di Milano hanno invece isolato il ceppo italiano del coronavirus. Il professor Massimo Galli, direttore dell’Istituto di scienze biomediche, a illustrato i risultati del lavoro di ricerca che procede ininterrottamente da domenica scorsa, coordinato dalla professoressa Claudia Balotta.

19:03 Cdp: “Un miliardo di euro a tassi calmierati a favore delle imprese”
Cassa depositi e prestiti “attraverso la ‘Piattaforma impresè prevede di erogare a favore di PMI e Mid-cap fino a 1 miliardo di euro – a tassi calmierati”. E’ quanto si legge in una nota di Cdp in cui si elencano le misure a sostegno di imprese e P.a. di fronte all’emergenza Coronavirus. Tra queste anche slittamento delle rate dei mutui 2020 al 2021 per 8 Comuni in Lombardia e 1 in Veneto per liberare risorse per l’emergenza. In più i 2mila dipendenti del gruppo potranno donare alle comunità delle zone rosse l’equivalente di un’ora di lavoro.

18:47 I dati dei casi per Regione. Nel Paese 56 persone in terapia intensiva
Il bollettino sul Coronavirus alle 18 di oggi indica 650 contagiati, 17 morti e 45 guariti. Così il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. In Lombardia sono 403 i contagiati (di cui 40 dimessi perchè guariti e 14 morti); 111 in Veneto (2 morti), 97 in Emilia Romagna (1 morto), 19 in Liguria, 4 in Sicilia (2 guariti), 3 ciascuna in Lazio (tutti e 3 guariti), Campania, Marche, 2 in Toscana e Piemonte, 1 in Alto Adige, Abruzzo e Puglia. I ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare.

18:23 Borrelli: “650 positivi in Italia, 45 persone guarite, altri tre morti”
Sono saliti a 650 i positivi al Coronavirus in Italia. Si registrano poi altri tre decessi in Lombardia, tutti di ultraottantenni. Sono guarite altre tre persone in Lombardia affette dal Coronavirus: nella regione sono ora in totale 40. A livello nazionale sono 45. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, facendo il punto sull’emergenza.

18:17 Riapre ai turisti il Duomo di Milano
“Ho appena parlato con la Veneranda Fabbrica del Duomo che mi ha comunicato la volontà di riaprire ai turisti in maniera contingentata. Il Duomo è una chiesa particolare, viene riaperta gestendo gli ingressi, con i turisti che possono entrare in pochi alla volta, con ingressi scaglionati, con le biglietterie solo on line”. E’ quanto ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.

18:09 “In Lombardia 28 persone in terapia intensiva”
“Sono 28 i casi totali di persone in terapia intensiva in tutta la Lombardia”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, in conferenza stampa a Palazzo Lombardia, a Milano, sull’emergenza coronavirus.

17:53 Veneto, saliti a 116 i casi di persone contagiate
Sono saliti a 116 i casi in Veneto di persone contagiate dal coronavirus. Lo rende noto la Regione Veneto precisando che 63 pazienti sono asintomatici e 28 sono ricoverati (di cui 8 in terapia intensiva). Tre le persone dimesse mentre per 20 è in corso l’indagine epidemiologica.

17:48 Lombardia, Gallera: “403 casi positivi in Regione”
“Sono 403 i casi positivi in Lombardia”. Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in conferenza stampa a Palazzo Lombardia, a Milano, sull’emergenza coronavirus.

17:24 Il Tar sospende l’ordinanza della Regione Marche: riaperte scuole e musei
Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l’ordinanza con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del coronavirus. Nel decreto presidenziale – si apprende dall’ufficio stampa della Giustizia amministrativa – si dà rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell’ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19.

17:13 Rimini, sei casi positivi: “Tutti contatti del ristoratore”
“I 6 casi di positività a Rimini sono tutti contatti del ristoratore proprietario di una trattoria a San Clemente. E’ ancora in corso l’indagine epidemiologica, e non solo, si sta verificando anche un luogo lì vicino, dove la gente si ferma a dormire, considerando un periodo di un mese, se ci sono stati cittadini che venivano dalla zona rossa del basso Lodigiano. Nelle prossime giornate si avrà sicuramente un risultato, noi ci auguriamo sia positivo”. Lo afferma l’assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi.

17:07 Spino d’Adda (Cremona), primo caso accertato di coronavirus
Il sindaco di Spino d’Adda, nel cremonese, Luigi Poli, avvisa la cittadinanza con una nota pubblicata sul sito del Comune che nella cittadina è stato accertato un caso di Coronavirus. “Invito tutti – scrive il sindaco – a evitare inutili, inopportuni e ingiustificati allarmismi e a seguire attentamente le semplici regole di comportamento, ampiamente diffuse nei giorni scorsi e comunque consultabili all’albo pretorio, sul sito internet del Comune e sui vari siti istituzionali”.

16:37 Firenze, 23 sanitari del Careggi in quarantena domiciliare
Quarantena domiciliare per 23 sanitari del policlinico fiorentino di Careggi: si tratta di medici, infermieri e operatori entrati in contatto con il 65enne che figura tra i 4 casi toscani la cui positività al Coronavirus è in attesa di conferma da parte dell’Iss.

16:33 Vespignani: “Epidemia si sta globalizzando”
L’epidemia da coronavirus si sta globalizzando: “c’è uno scenario nuovo in quanto non è più un fenomeno locale”, al punto che “quello che è successo in Italia sta facendo capolino ovunque”. Lo ha detto all’Ansa il fisico esperto di sistemi complessi Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. “Non c’è un caso Italia – ha aggiunto – perché l’Italia è uno dei primo Paesi in cui il fenomeno è stato osservato, ma è altamente probabile che diventi fenomeno globale”.

16:20 Novara, tre persone positive al primo test
Tre nuovi probabili casi di Coronavirus sono stati scoperti a Novara: pazienti sono risultati positivi al primo test e sono in attesa della conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo comunica la Regione Piemonte, sottolineando che “una famiglia del novarese, composta dai due genitori e da un figlio minorenne, è da ieri sera precauzionalmente ricoverata all’ospedale di Novara”. Nessuno dei tre novaresi al momento presenta sintomi. Il padre ha però dichiarato di aver avuto contatti con persone residenti nella zona rossa della Lombardia”.

16:05 Napoli, tutti negativi i sospetti
Sono tutti negativi i tamponi effettuati nella prima parte della giornata nel laboratorio dell’Ospedale Cotugno di Napoli. In tutto, secondo quanto si apprende, sono stati effettuati 50 tamponi su altrettanti casi sospetti segnalati all’ospedale per le malattie infettive, centro di riferimento regionale.

16:00 Franceschini: “Subito misure per settore turismo”
Al termine di un bilaterale Italia-Francia a Mann, il ministro Franceschini annuncia un tavolo, previsto per domani mattina, con le organizzazioni del turismo. Di seguito inconterà quelle dello spettacolo e del cinema.”Il settore più impattato direttamente dalla crisi del coronavirus è il turismo. Stiamo pensando a misure immediate e poi insieme costruiremo un rilancio dell’immagine dell’Italia che sono sicuro che sarà rapido”.

15:54 Corista Scala: “Sono guarito”
Il cantante che lo scorso 12 febbraio aveva cantato nel Trovatore – poi trovato positivo al virus – ha mandato un messaggio ai colleghi per tranquillizzarli: “Il virus non mi dà più sintomi e mi hanno detto che praticamente sono guarito”.

15:40 Guarito uno dei due casi in Toscana
L’l’informatico 49enne di Pescia, ricoverato a Pistoia, è stato giudicato “clinicamente guarito”: era uno dei primi due casi in Toscana di coronavirus. Riguardo L’altro caso validato dall’Iss, ovvero l’imprenditore 63enne di Firenze, ricoverato lunedì a Ponte a Niccheri, è stabile, non è in terapia intensiva ed è in isolamento come da procedura.

15:30 Isolamento domiciliare per 23 dipendenti dell’ospedale Careggi di Firenze
L’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze ha attivato la “quarantena domiciliare” per 23 operatori che hanno prestato assistenza al paziente attualmente ricoverato a malattie infettive con una positività da confermare al virus. In attesa della conferma da parte dell’Istituto superiore di sanità gli operatori rimarranno a casa con le tutele di salute ed economiche del caso. Sono buone le condizioni del paziente, affetto da malattia respiratoria. Si tratta di un 60enne che si è presentato in ospedale il 24 febbraio perché aveva saputo che un conoscente era risultato positivo al test.



Coronavirus, isolato il ceppo italiano all'ospedale Sacco di Milano
Roma, allo Spallanzani annunciano: "In Italia si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi clinicamente rilevanti, ovvero pazienti in rianimazione o morti, come avviene negli altri Paesi del mondo"
27 febbraio 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 249697970/

È stato isolato, da ricercatori dell'ospedale Sacco di Milano, il ceppo italiano del coronavirus. Ne dà notizia Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III. Ancora una volta in poche settimane viene isolato il virus, dopo la biologa precaria dello Spallanzani.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha telefonato al professor Massimo Galli, per complimentarsi con lui e la sua èquipe di ricercatori per l'isolamento del ceppo italiano del Coronavirus.

"Abbiamo isolato il virus in quattro pazienti di Codgno. Siamo riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente", spiega l'infettivologo Massimo Galli. Si tratta di una scoperta che consentirà ai ricercatori di "seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos'è successo, come ha fatto a circolare e in quanto tempo". Il passo successivo sarà quello di studiare lo sviluppo di anticorpi e quindi di vaccini e di cure da parte dei laboratori farmaceutici.

"È un traguardo importante in quanto significa essere riusciti a estrarre il virus dal campione biologico dal quale è stato prelevato, dal muco o dal sangue per esempio: è il primo passo per poterlo moltiplicare e studiare nel dettaglio, a esempio per ottenere la sua sequenza genetica. A partire da questa possono essere riprodotti in laboratorio frammenti utili per preparare farmaci e vaccini.

È proprio su un frammento della sequenza genetica del virus partito dalla Cina che nel frattempo è stato preparato il progetto italiano per un vaccino ed è quasi pronto per iniziare l'iter della sperimentazione prima negli animali e poi nell'uomo, ma i tempi rischiano di essere lunghi a causa della burocrazia. "Abbiamo realizzato il progetto molecolare del vaccino e saremmo pronti a testarlo negli animali per metà marzo, ma la normativa italiana sulla sperimentazione animale è più restrittiva rispetto a quella di altri Paesi europei", ha rilevato Luigi Aurisicchio, amministratore delegato dell'azienda di biotecnologie Takis e coordinatore del consorzio Europeo EUImmunCoV. Se la procedura partisse in tempi rapidi, (esiste per questo anche procedura accelerata indicata dall'agenzia europea del farmaco) ha spiegato, "sarebbe possibile avere i primi risultati sugli animali dopo circa un mese, dopodiché in collaborazione con l'Istituto Spallanzani potremmo passare ai test cellulari per verificare se il vaccino è in grado di neutralizzare il coronavirus"

L'Italia non è focolaio

L'Italia non è focolaio, il virus sta circolando in tutto il mondo". Lo ha affermato Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e componente italiano del comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della Sanità nel corso della conferenza stampa nella sede della Stampa Estera. "Non sappiamo immaginare quello che accadrà in altri Paesi - ha detto - noi sicuramente abbiamo preso misure molto rigorose. Le prossime due settimane saranno molto importanti per capire l'evolversi della situazione".
Coronavirus in Italia: aggiornamento ora per ora
a cura di AGNESE ANANASSO, ELENA de STABILE, GIOVANNI GAGLIARDI e PIERA MATTEUCCI
I dati sui contagi e le guarigioni
"In Italia si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi di nuovo coronavirus clinicamente rilevanti, ovvero i casi clinici di pazienti in rianimazione o morti, come avviene negli altri Paesi del mondo": lo ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, in conferenza alla stampa estera. I "positivi ai tamponi fatti per qualsiasi altro motivo andranno in una lista separata estremamente importante - ha detto - per la definizione della situazione epidemiologica".

"Essere positivo al test del coronavirus non significa essere contagioso - ha spiegato Ippolito - Ma le persone positive devono essere fuori dal circuito, quindi isolate, perché il periodo di contagiosità è diverso da quello di trasmissione, e perché la probabilità massima in cui c'è la trasmissibilità del virus è dal momento in cui la persona è sintomatica".

"Rispetto all'influenza il coronavirus forse ha una trasmissione più efficace, o quantomeno la stessa dell'influenza, e al momento c'è una letalità leggermente superiore" ha spiegato Ippolito, che però ha ricordato che "questa è una malattia che ha solo una piccola quota di casi gravi".
Coronavirus, Ippolito (Spallanzani): "Non serve corsa alle mascherine". Di Maio: "Colpiremo speculazioni"

Al lavoro per un vaccino
A chi gli chiedeva sui tempi per arrivare a un vaccino, Ippolito ha risposto che "Prima che si possa arrivare alla disponibilità di un vaccino contro il nuovo coronavirus su larga scala saranno necessari molti mesi, forse più di un anno, ma lo sviluppo di piattaforme vaccinali rappresenta però il miglior sistema di preparazione di un paese: l'Istituto Spallanzani è inserito in un programma per lo sviluppo di un vaccino e in questi giorni stiamo valutando la possibilità di una nuova piattaforma vaccinale. L'Organizzazione mondiale della sanità - ha pubblicato una lista di potenziali vaccini; quindi, stiamo lavorando su quella lista per lo sviluppo di un vaccino insieme ad altri partners internazionali".

All'incontro erano presenti anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "Nessuno vuole minimizzare ma su 7104 comuni, ne sono coinvolti poco più di 10: se guardiano alla mappa possiamo dirci finalmente quale è l'unità di grandezza e l'entità del fenomeno" ha sottolineato Di Maio. "La crisi in Italia è molto limitata - ha tenuto a sottolineare - i casi di contagio sono riconducibili ai due focolai, non ce ne sono di nuovi", ha aggiunto. "L'italia ha fatto 10mila tamponi, non possiamo essere essere colpevoli di essere uno dei paesi che ha fatto più controlli, come ha detto l'Oms".

"La coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani non partiva da condizioni di salute ottimali, ma il fatto che ce l'abbiano fatta e siano ora negativi al test ci dice che il nostro Paese è più forte del nuovo coronavirus", ha spiegato il ministro della Salute.

Interpellato in merito alla nuova strategia di fare il tampone solo a pazienti sintomatici, Speranza ha spiegato che "la strada più efficace è l'isolamento dei contatti, un tampone in un primo momento può essere negativo ma poi svilupparsi. Stiamo inoltre tentando di vedere se tra i due focolai ci siano relazioni e quindi possa essere in realtà uno solo".

La responsabilità della comunicazione istituzionale e il rapporto con le regioni
"Serve responsabilità anche nella comunicazione istituzionale" ha detto il ministro degli Esteri Di Maio che ha sottolineto che se "in alcuni Paesi del mondo siamo finiti nelle regioni sconsigliate succede anche perché qualcuno decide di chiudere le scuole quando non c'è bisogno o dichiara l'emergenza quando non c'è bisogno". A dire di Di Maio il rapporto con gli enti regionali è di collaborazione.

Coronavirus, prezzi alle stelle per gel e mascherine: Amazon bacchetta gli speculatori in Italia e all'estero
di SIMONE COSIMI
Di Maio, l'appello a media stranieri, turisti e imprenditori
"I nostri figli vanno scuola. Se vanno a scuola i nostri figli, possono venire i turisti e gli impenditorI" ha detto Di Maio. 'In questo momento il rapporto con la stampa estera è prezioso. Siamo passati da un rischio epidemia a un'infodemia acclarata e in questo momento il rapporto con la stampa estera è preziosissimo".
Cronaca
Coronavirus, l'ombra della recessione in Italia: "Così il Pil andrà sottozero"
di ROBERTO PETRINI

"Tutti i pazienti allo Spallanzani sono guariti e vogliamo comunicare al mondo questa notizia. Il primo invito che posso fare a tutti i Paesi del mondo è di attenersi ai bollettini ufficiali della Protezione Civile, perché tante informazioni danno notizie di contagi falsi che andranno a danneggiare il brand made in Italy, il nostro turismo e il nostro commercio. Penso al Piemonte, ha un solo caso ma in alcuni Paesi è nella lista dei posti dove si sconsiglia di andare" ha concluso il titolare della Farnesina che ha riportato il dato secondo cui in Italia è coinvolto dall'epidemia del coronavirus lo 0,1% dei comuni, mentre le persone in quarantena rappresentano lo 0,089% della popolazione totale e il territorio italiano in isolamento è lo 0,01%.

Intervista
Coronavirus, Guerini “Ora è urgente guarire l'economia. Aiutiamo aziende e lavoro”
di GIOVANNA VITALE
La richiesta di contromisure per l'economia
Il presidente dei commercialisti italiani Massimo Miani si è rivolto al ministro per l'Economia Roberto Gualtieri chiedendo di ampliare le misure governative per l'emergenza pure "ai soggetti residenti, o stabiliti nelle cosiddette 'zone gialle', che stanno subendo limitazioni lavorative e di mobilità analoghe a quelle nelle 'zone rossè e, comunque, molto rilevanti", nonché "a tutti i clienti degli studi dei commercialisti" nelle zone 'rossè e 'gialle'.
Coronavirus, Di Maio: "Italia non è focolaio, coinvolto solo 0,1% comuni. Ingiustificato timore paesi esteri"
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"Il settore più impattato direttamente dalla crisi del coronavirus è il turismo. Stiamo pensando a misure immediate e poi insieme costruiremo un rilancio dell'immagine dell'Italia che sono sicuro che sarà rapido". Lo ha detto il ministro Dario Franceschini al termine della visita al Mann per il bilaterale Italia-Francia. "Domani mattina avremo un tavolo con le organizzazioni del turismo, poi incontreremo quelle dello spettacolo e del cinema. E' chiaro che il turismo è il settore più colpito".





"I medici e le infermiere che in Cina sono inviati a contenere il coronavirus devono raparsi a zero. Sono scene drammatiche. Sono scene da un paese in guerra, una dittatura che sta infettando il resto del mondo anche con le sue menzogne. Perché i nostri tg e giornali non le fanno vedere?".
Giulio Meotti.
https://www.youtube.com/watch?v=4Htr2Sd ... QDy811LObE



Questo è un paese serio

Emergenza Coronavirus, in Svizzera stop al campionato: le ultime
28-02-2020

https://www.calcionapoli24.it/notizie/e ... 33817.html

Ultimissime notizie - (ANSA) - ROMA, 28 FEB - Rinviata il campionato di calcio in Svizzera, causa emergenza coronavirus: raccogliendo l'indicazione del governo federale elvetico di sospendere tutte le manifestazioni con piu' di mille persone, la federcalcio ha rinviato a data da destinarsi tutta la giornata del fine settimana. La decisione e' temporanea, perche' al momento il blocco previsto dal governo arriva fino al 15 marzo, e dunque la SFL dovra' aggiornare la sua decisione.
L'hockey ha invece scelto di far disputare gli incontri di National League a porte chiuse. Non è per il momento possibile misurare l'impatto preciso sui calendari, così come capire se e in che modo si svolgeranno i diversi eventi. (ANSA).



Coronavirus, Svizzera: annullati gli eventi con più di mille persone. Salta il Salone dell'auto
Le conseguenze economiche del'epidemia
28 febbraio 2020
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... f9ea3.html

Il divieto, in vigore almeno fino al 15 marzo 2020, "fornirà effettiva protezione alle persone in Svizzera", poiché "dovrebbe evitare o ritardare la diffusione della malattia" nel Paese, "riducendone così il suo impeto"

A causa del crescente numero dicasi di coronavirus segnalati nel Paese, il governo federale svizzero ha ordinato oggi a Berna l'annullamento di tutte le manifestazioni con più di 1000 persone. Il divieto entra in vigore immediatamente e vige almeno fino al 15 marzo 2020, ha riferito oggi l'agenzia di stampa svizzera Keystone-Ats.

Non si potranno quindi tenere, in particolare, il carnevale di Basilea e il salone dell'auto di Ginevra, precisano i media svizzeri. La novantesima edizione del Salone dell'Auto di Ginevra dell'esposizione, che attira tradizionalmente al Palaxpo di Ginevra migliaia di persone, avrebbe dovuto aprire al pubblico dal 5 al 15 marzo.

Secondo caso nel Canton Zurigo
Secondo caso di coronavirus nel canton Zurigo: un uomo di 45 anni è risultato positivo ai test all'ospedale del Triemli. L'uomo è stato a Milano la settimana scorsa e le persone entrate in stretto contatto con lui sono state poste in quarantena, come hanno comunicato oggi le autorità cantonali. Il 19 febbraio l'uomo è stato nel capoluogo lombardo per un breve soggiorno e ha lamentato i primi sintomi il 23 febbraio. Risultato oggi positivo al test all'ospedale del Triemli, è stato posto in isolamento. Le autorità precisano che non c'è alcun legame con il primo caso segnalato ieri nel cantone, una donna di 30 anni che si trovava a Milano una settimana fa.


Coronavirus, oltre 5000 firme per la chiusura delle scuole
Aumentano le sottoscrizioni alla petizione online che chiede al DECS di sospendere le lezioni
EPA/SEBASTIAO MOREIRA
28 febbraio 2020

https://www.cdt.ch/ticino/coronavirus-o ... -EA2406677

(Aggiornato alle 16.30) - Ha superato quota 5100 firme la petizione lanciata mercoledì sera sull’apposito sito Change.org, rivolta al direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) Manuele Bertoli, che chiede di chiudere le scuole.

«A contatto con migliaia di altre persone, uno studente infetto può contagiare tutti attorno a sé senza accorgersene. Chiudere le scuole sarebbe un grande vantaggio anche per riuscire a tenere sotto controllo il virus. È difficile risalire a quanti altri studenti è venuto a contatto un infetto», si legge nell’iniziativa denominata «Chiudere le scuole in Ticino».

Ieri, ricordiamo, la questione è stata sollevata anche durante l’appuntamento informativo indetto dal direttore del DSS Raffaele De Rosa per informare sull’evoluzione del coronavirus nel nostro cantone.

Il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi ha fatto sapere che il Governo «ha preso atto della petizione, ma al momento non c’è nessuna indicazione che faccia pensare che questa misura sia necessaria». «Quando i bambini non vanno a lezione, vanno accuditi, ci vogliono forme alternative», ha aggiunto. «Ad occuparsene, spesso, sono i nonni, che potrebbero in caso di contagio essere più a rischio; oppure una mamma che si occupa di più bambini. Si tratta di opzioni che in verità aumentano il rischio di diffusione rispetto all’andare a scuola», ha concluso.



???
Coronavirus - Primo caso in Corea del Nord. Il paziente è stato fucilato
28/02/2020

https://www.canale48.it/notizie-dettagl ... z8L5NMYoPQ

In quella che sembra essere una misura piuttosto drastica per contenere la diffusione del nuovo coronavirus (COVID 19), il dittatore nordcoreano Kim Jong Un ha ordinato l'esecuzione del primo paziente nordcoreano, risultato positivo per al virus. Secondo Secret Beijing, un anonimo commentatore di social media, che si definisce analista per gli affari cinesi, il paziente è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. La storia si sta ancora sviluppando e non c'è ancora chiarezza sui dettagli del paziente. Ciò non sorprende, dal momento che sotto il dittatore Kim Jong Un sono state adottate misure così severe per ragioni più sciocche. All'inizio della scorsa settimana, i rapporti avevano suggerito che un funzionario commerciale nordcoreano fosse stato ucciso a colpi d'arma da fuoco per aver lasciato la quarantena di coronavirus per visitare un bagno pubblico. Secondo i media sudcoreani, la vittima, che era tornata nel Paese dopo una visita in Cina, era stata giustiziata per aver rischiato la diffusione del virus mortale. Secondo la sua dichiarazione ufficiale, la Corea del Nord ha ripetutamente sottolineato che il paese non ha un solo caso del virus altamente contagioso sul suo suolo, sebbene abbia suggerito che ci sono persone che mostrano sintomi sospetti.



Riepilogo del 29/2 su #COVID19

1) 85.182 casi, 2.924 decessi, 39.524 guarigioni
2) Corea del Sud : 2.931 casi
3) Diamond Princess : 705 casi
4) Italia : 889 casi
5) Iran : 388 casi
6) Giappone : 234 casi
7) nella giornata di ieri la Corea ha registrato quasi 600 casi aggiuntivi
8) sempre la Corea, ieri, ha individuato il primo caso di recidiva (fonte Yonhap)
9) Israele aveva un proprio cittadino a bordo della Diamond Princess, il soggetto risultava ormai guarito. All'arrivo in Israle, tuttavia, è risultato nuovamente positivo (fonte BNO News)
10) gli USA hanno superato quota 60 infetti



IRAN, CORONAVIRUS: PER KHAMENEI È PROPAGANDA STRANIERA
24 febbraio 2020

https://www.shalom.it/blog/mondo/iran-c ... H4NNxJPbyU

La stampa straniera ha fatto "propaganda", strumentalizzando l'epidemia di coronavirus in Iran, per spingere la popolazione venerdì a non recarsi ai seggi. Lo ha detto la Guida Suprema, Ali Khamenei. "La propaganda è iniziata alcuni mesi fa e si è intensificata con l'avvicinarsi delle elezioni e (soprattutto, ndr) negli ultimi due giorni" prima delle elezioni "con il pretesto di una malattia e un virus", ha detto Khamenei. L'ayatollah ha denunciata la disinformazione "creata dai media stranieri", sottolineando che "non hanno perso una sola opportunità per scoraggiare le persone ad andare a voto".

Nonostante la ‘propaganda’ in Iran l’epidemia virale ha già causato 12 morti, mentre si parla di centinaia di contagiati.

A prescindere dalle parole di Khamenei le autorità iraniane hanno comunque attivato una serie di piani di emergenza, che prevedono tra l'altro la chiusura temporanea di scuole, università e centri culturali. Il portavoce del ministero della salute, Kianush Jahanpour, ha sottolineato che l'epicentro dell'epidemia è la città di Qom. Secondo quanto riportato dall'emittente iraniana Press Tv, sono 14, sulle complessive 31, le province interessate dalle misure di emergenza adottate dal governo, tra cui quella di Qom e della capitale Teheran.



Migliaia di infetti e centinaia di morti nella città santa islamica: e ora stanno arrivando, catastrofico
29 febbraio 2020

https://voxnews.info/2020/02/29/migliai ... fjYpmSX3wM

Immaginate la seguente scena: i pellegrini di una dozzina di paesi convergono in una piccola città. Restano in vecchi alberghi, usando i bagni comuni e mangiando insieme. Per terra e con le mani.

Poi, per il loro rituale principale, convergono sulla tomba di una donna, la sorella di un uomo santo, e mentre si avvicinano, sentono con crescente intensità il dolore per la sua morte e la morte dei suoi parenti. Il dolore è un comandamento: ogni lacrima, secondo una tradizione sciita, sarà trasformata nell’aldilà in una perla, e un angelo li ricompenserà per le loro lacrime con collane di perle che saranno il segno della loro devozione quando arriveranno alle porte del paradiso.

Ma quelle lacrime sono fluidi corporei che scorrono, asciugate via, di tanto in tanto, a mani nude. La folla è sempre più densa. Una gabbia di metallo circonda la tomba, e quando i pellegrini piangenti la raggiungono, si attaccano alle sbarre e premono il viso contro, appannando il metallo lucido con il respiro. Alcuni indugiano per minuti, altri per secondi. In un solo giorno, molte migliaia passano attraverso lo stesso spazio angusto – respirando la stessa aria, toccando le stesse superfici, condividendo malattie nuove ed esotiche.

La città è Qom, in Iran, e due giorni fa, un funzionario sanitario locale ha dichiarato alla televisione iraniana che il coronavirus stava dilagando. Oggi, almeno ufficialmente, i morti sono già 200 tra Qom e in parte anche Teheran. Questa cifra, supponendo che sia accurata, suggerisce che se COVID-19 è mortale in Iran come lo è altrove, quasi 8.000 persone sarebbero infette solo a Qom. Solo a Qom.

È difficile sopravvalutare il disastro che esprimono questi numeri, non solo per l’Iran, ma per tutti. Qom è la città santa per eccellenza dello sciismo, è il Vaticano e la Gerusalemme sciita insieme, l’omphalos spirituale dell’Iran e, di conseguenza, attira i musulmani da tutto il mondo sciita. Immigrati che vivono in Europa e Italia compresi.

Per le strade di Qom senti parlare il persiano pronunciato con molti accenti, tra cui tagiko e afghano. In alcuni ristoranti, i server ti indirizzeranno in arabo e i poster di Muhammad al-Sadr, il riverito ayatollah iracheno, ti guardano mentre mangi il kebab. Qom è come una Disneyland sciita, piena di attrazioni religiose. E come se scoprissimo che migliaia di persone a Disney World avevano tutte una malattia altamente contagiosa, a volte fatale, e che poi sono tornate a casa. In tutto il mondo. Un disastro.

E come in Cina, dove il Partito comunista ha nascosto per mesi il contagio, anche gli ayatollah negano l’evidenza. Anzi: abbracciano il virus nel tipico abbandono al destino dello sciismo islamico.

C’è un video, al tempo stesso comico e terrificante, di un alto funzionario della salute iraniano, Iraj Harirchi, che assicura il pubblico che la situazione viene affrontata, mentre suda e tossisce verso i colleghi e il suo pubblico perché ha contratto il coronavirus.

Né è l’unico alto ufficiale ad essere stato infettato: Masoumeh Ebtekar, vicepresidente dell’Iran, è stato contagiato. Secondo i rapporti, il giorno precedente ha incontrato il presidente iraniano Hassan Rouhani e il suo gabinetto, esponendo potenzialmente l’intera leadership dell’Iran alla malattia.

Harirchi ha affermato che il governo rifiuta di imporre quarantene, perché sono premoderne e inefficaci. Mohammad Saeedi, il capo del santuario di Qom e rappresentante locale del leader supremo del paese, non solo si oppone a una quarantena, ma ha implorato la gente di visitare il santuario, definendolo un “luogo di guarigione”.

Questo ha implicazioni devastanti non solo per l’Iran. Ma per il mondo intero. Perché i pellegrini stanno tornando a casa a diffondere il contagio.

La quarantena venne inventata durante la peste, la Morte Nera, quando le navi che entravano a Venezia dovevano aspettare 40 giorni prima che i marinai e le merci potessero sbarcare. (La Morte Nera, curiosamente ma non stranamente, nacque nella provincia cinese di Hubei, anche epicentro di COVID-19. E uccise circa un terzo della popolazione europea.)


Coronavirus, notizie catastrofiche dall'Iran: "210 morti, migliaia di contagi, epidemia fuori controllo"
Peppe Caridi
28 febbraio 2020

http://www.meteoweb.eu/2020/02/coronavi ... vHUCrS_G5M

Il focolaio di Coronavirus dell’Iran spaventa tutto il mondo: mentre il bilancio ufficiale fornito dalle autorità iraniane è fermo a 388 contagiati e 34 morti, secondo una nota appena pubblicata dalla BBC la situazione nel Paese islamico sarebbe molto, ma molto più grave. Fonti interne al sistema sanitario del Paese, infatti, hanno riferito alla BBC Persian un bilancio molto più grave, con migliaia di infetti e almeno 210 morti accertate. Soltanto la Cina, nel mondo, ha un numero maggiore di vittime. La maggior parte dei morti proviene dalla capitale Teheran, e quindi non più soltanto dalla città di Qom dove l’epidemia era iniziata per il contatto tra alcuni cinesi che lavorano nella città situata nel settore occidentale del Paese.

Il governo iraniano ha già negato di nascondere la verità sul numero di persone colpite, ma proprio oggi ha disposto la chiusura del parlamento fino a data da destinarsi. Diversi deputati sono già risultati positivi e un’epidemia fuori controllo nel Paese spaventa le comunità internazionali perchè potrebbe far precipitare la situazione a livello planetario. Fausto Baldanti, virologo dell’università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo, ha spiegato che “Siamo di fronte a una situazione nuova. Per la prima volta si verifica un’epidemia di queste dimensioni nel mondo. Non è un fenomeno locale, ma sta coinvolgendo l’intero pianeta ed è nato meno di 2 mesi fa“, ha precisato.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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