Coronavirus

Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:51 pm

Coronavirus
viewtopic.php?f=162&t=2897


Questo governo demenziale e irresponsabile non ha preso in tempo i provvedimenti necessari per contenere e isolare il virus, fin dalle prime avvisaglie in Cina, mettendo in quarantena obbligatoria tutti coloro che arrivavano regolarmente direttamente e indirettamente dalla Cina, cinesi e non cinesi e respingendo i clandestini importati dalle ONG che avrebbero dovuto essere diffidate pena il sequestro e l'arresto, internando in quarantena tutti gli altri clandestini arrivati via terra e via mare in appositi campi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:52 pm

Chissà se anche le ONG ci stanno portando o ci porteranno quanto prima il corona virus dalla Libia?
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6600705674

Se il virus si diffonderà in Africa sarà un disastro per il mondo intero.
L'Africa non è la Cina e non esistono organismi e stati che lo possono arginare, speriamo arrivi presto il vacino.

L'umile e sensata civiltà della quarantena, della chiusura momentanea e del momentaneo isolamento che salva la vita a tutti e l'arrogante, presuntuosa inciviltà di chi per demenzialità non chiude, non isola, non pratica la quarantena e fa morire la gente.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:54 pm

Coronavirus Cina, Burioni: "Può essere trasmesso da persone senza febbre e senza sintomi. Brutta notizia"
Il noto virologo italiano parla di un virus che può colpire anche senza manifestarsi, che si conosce molto poco ma che di sicuro ha una velocità diffusione che forse le organizzazioni sanitarie hanno finora sottostimato
25 gennaio 2020

https://www.repubblica.it/salute/medici ... hEuGbApY9o

ROMA - Chi fa "uscire queste notizie di 'sospetta infezione da coronavirus' a Bari, a Parma e via dicendo? I medici? I direttori sanitari? Chi? Non serve a niente". Così scrive il virologo Roberto Burioni sul suo profilo Facebook. E aggiunge: "State zitti e comunicate solo le notizie certe in questo momento in cui la gente è spaventata". E una notizia certa è quella che comunica lui stesso poco dopo sul suo sito medicalfacts.it, citando The Lancet una delle riviste scientifiche più prestigiose. "Una pessima notizia", così la definisce, che irrompe sull'epidemia di questo nuovo coronavirus che ha finora contagiato oltre 1300 persone e ne ha uccise 41. Allora: l'infezione, scrive una delle riviste scientifiche più prestigiose, può essere diffusa da persone che non hanno alcun sintomo e non hanno febbre. Segno di un virus che colpisce "a volto coperto", che si conosce molto poco ma che di sicuro ha una velocità diffusione che forse le organizzazioni sanitarie hanno finora sottostimato. Lo studio pubblicato da The Lancet ha ricostruito la storia della trasmissione del virus 2019 n-CoV all'interno di un piccolo gruppo di sei individui (cinque dei quali della stessa famiglia) e indica come i tempi di incubazione possano variare da individuo a individuo, evidenziando il caso del bambino di dieci anni portatore del virus pur non mostrando alcun sintomo. L'articolo rileva inoltre che rari casi casi di trasmissione asintomatica erano stati segnalati anche nella Sars, l'infezione da coronavirus emersa nel 2002-2003 e che nel caso del virus 2019 n-CoV potrebbero essere "una possibile fonte di trasmissione dell'epidemia". Per questo, rilevano gli autori della ricerca, "sarebbero necessarie ulteriori ricerche sui casi asintomatici" ed "è cruciale isolare i pazienti, tracciare e mettere in quarantena i contatti prima possibile".
"Solo notizie certe"
"Capisco la paura - scrive Burioni a proposito degli allarmi lanciati e poi smentiti nel nostro paese - ma in Italia questo coronavirus – grazie al cielo -, non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani (e io sono stato il primo a dirlo, suscitando qualche critica che ora appare grottesca), è semplice: non andare in Cina. Punto e basta. Dovrebbero anche cessare gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell’influenza ed è normale che accada. Vi prego, giornalisti: aspettate la conferma delle notizie, prima di diffonderle. Il virus della disinformazione e della paura è molto pericoloso". In Italia, che non ha casi finora accertati (quelli sospetti sono stati smentiti) il ministro della Salute Roberto Speranza, ha fatto il punto con le Regioni ("C'è grande sintonia nel voler
avere il massimo livello di coordinamento, anche nella comunicazione") e si è tenuto in contatto con l'Ue, che lunedì prossmo terrà una riunione del Comitato per la sicurezza della salute.
"Brutte notizie dalla Cina"
Il virologo nel suo articolo stigmatizza l'eccessiva cautale delle organizzazioni sanitarie internazionali dinanzi a quella che appare indubbiamente come un'emergenza. Con i numeri che aumentano in progressione geometrica. "Dal punto di vista delle notizie sul virus - scrive il virologo - invece, solo brutte notizie. I numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà. Il World Health Organization (Who), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c’è un’emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dirà oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa. Infine - conclude Burioni - la notizia che ritengo essere la più brutta di tutte, che arriva da un articolo pubblicato ieri su The Lancet. Ma proprio brutta. Sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto".


???
Bill Gates aveva previsto il coronavirus. E avverte: ci saranno 33 milioni di morti in sei mesi

https://www.money.it/Bill-Gates-aveva-p ... 06fCNsp-mo

Bill Gates lo aveva previsto: il mondo sarebbe stato minacciato dal rischio di un agente patogeno che si sarebbe diffuso velocemente in tutto il mondo, e che ci saremmo dovuti preparare come per una guerra mondiale.

Nel corso di una conferenza nel 2018, il miliardario aveva previsto la diffusione di un nuovo virus che avrebbe potrebbe uccidere oltre 30 milioni di persone in sei mesi.

Bill Gates aveva previsto l’arrivo del Coronavirus (o quasi)

In un intervento tenutosi il 27 aprile del 2018 durante la conferenza annuale sui programmi educativi della Massachusetts Medical Society a Boston, il miliardario filantropo aveva predetto che la diffusione di un nuovo virus pandemico nel sud dell’Asia avrebbe potuto uccidere 30 milioni di persone in sei mesi.

Il tycoon affermava che il mondo non era preparato alle nuove pandemie che si sarebbero potute diffondere a causa dell’aumento della popolazione mondiale e del progressivo degrado ambientale.

Due anni dopo, in seguito alla diffusione del Coronavirus, partito dalla città cinese di Wuhan, il mondo deve prepararsi ad affrontare l’epidemia. I numeri dei morti non fanno che crescere, con 1300 casi di contagio confermati in Cina, 1 in Germania, e 106 morti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) continua a rifiutarsi di dichiarare lo stato di emergenza sanitario globale, affermando che è ancora troppo presto per potersi pronunciare. E ciò nonostante la quarantena imposta a più di 40 milioni di cinesi, la chiusura di scuole e università e il prolungamento delle festività per il Capodanno cinese, al fine di evitare il contagio.
Ricerche scientifiche hanno evidenziato come il contagio all’uomo sia avvenuto a causa del contatto con dei serpenti al mercato del pesce di Wuhan, e che il virus può diffondersi attraverso le vie respiratorie da uomo a uomo.
Oltre 30 milioni di morti in sei mesi secondo Bill Gates

Gli esperti temono che potrebbe rivelarsi mortale come l’influenza spagnola, che ha causato 50 milioni di vittime. Si teme inoltre che la sua diffusione potrebbe accelerare ulteriormente, come dimostra il lavoro di ricerca di Gates: viene spiegata la diffusione delle pandemie nella popolazione adulta, passando dal giorno della scoperta del primo caso del virus, a quasi 33 milioni di vittime in sei mesi. Senza considerare gli effetti che il Coronavirus potrebbe avere sull’economia mondiale.

Le conclusioni dello studio sono che i sistemi sanitari e le infrastrutture sanitarie sono e saranno travolte dalle epidemie e possono, specie nei Paesi in via di sviluppo, non riuscire a governare le emergenze, rendendo difficile il contenimento e la distruzione del virus. I rischi presentati dagli agenti patogeni emergenti, o persino dal bioterrorismo, sono grandi e in aumento. Secondo Gates, pertanto, c’è la necessità di avere sistemi di rilevamento precoce e di mettere in campo una risposta globale.



Coronavirus, dieci domande e risposte: dal contagio alle mascherine, tutto quello che c'è da sapere
Le domande e le risposte sul Coronavirus sono a cura di Maria Rita Montebelli, medico internista presso il Policlinico “Gemelli” di Roma.

https://www.leggo.it/sanita/coronavirus ... 19800.html


IL VADEMECUM DEL MINISTERO: COSA FARE CONTRO IL VIRUS
1
L’origine
Da dove viene il nuovo Coronavirus se è vero che tutto parte dagli animali?

La prima vittima del 2019-nCoV è un cliente del mercato di animali (vivi) di Wuhan, nella procinvia cinese di Hubei. La trasmissione del virus sembra essere avvenuta all’inizio dal pipistrello o dal serpente all’uomo (zoonosi). Ma ormai il contagio avviene da uomo a uomo.

2
Il contagio
Cosa vuol dire che la trasmissione avviene per via aerea e anche con le mani?

Il contagio avviene per “via aerea”, cioè attraverso le goccioline di saliva espulse da una persona malata con la tosse oppure gli starnuti. Ma la trasmissione del Coronavirus si verifica anche “da contatto”, cioè attraverso le mani contaminate e non lavate, portate alla bocca, al naso o agli occhi.

Leggi anche > Coronavirus, voli bloccati dalla Cina. Ma a Malpensa atterra un ereo da Pechino: «Ai passeggeri misurata la febbre»

3
I consigli
Lavare spesso le mani, va bene: ma come bisogna comportarsi nei bagni pubblici?

Lavare di frequente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi è la prima raccomandazione. Inoltre, se la mani vengono lavate nei luoghi pubblici (come il bagno di un negozio) chiudere il rubinetto con un fazzoletto di carta). Poi evitare di toccarsi bocca, naso e occhi con le mani non lavate.

4
L’incubazione
Per quanto tempo il Coronavirus resta nel corpo umano dopo il contagio?

I sintomi della malattia possono comparire da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione al coronavirus; in questo periodo, anche in assenza di sintomi, il paziente può contagiare l’infezione. Recarsi nei centri specializzati (a Roma lo Spallanzani, a Milano il Sacco) per farsi fare il test smaschera-virus.

5
La diagnosi
Come si può riconoscere un soggetto affetto da Coronavirus?

L’infezione da coronavirus si diagnostica attraverso un tampone nasale o faringeo, l’esame dell’escreato (catarro dai bronchi), con un esame del sangue o delle urine. Tosse, febbre e sintomi da raffreddamento vanno trattati come al solito, a meno di non essere stati a contatto con persone infette.

6
Le mascherine
Coprirsi il volto con quelle usate dai chirurghi serve a ridurre il rischio?

Le mascherine “chirurgiche” che molti stanno indossando in città possono ridurre un po’ il rischio di contagio di infezioni delle vie aeree. A patto però di non toccarsi naso e bocca, sotto la maschera, con le mani non lavate. Solo quelle professionali (i “respiratori monouso”) danno maggiori garanzie.

7
I luoghi affollati
Posso utilizzare tranquillamente metro, bus e stare nei luoghi affollati?

I luoghi affollati favoriscono il contagio di malattie da raffreddamento (influenza, raffreddori), ma al momento non si registrano casi di infezione da coronavirus in Italia. Chiaramente i mezzi dei trasporti pubblici (treni, aerei, bus, metropolitane) dovrebbero essere disinfettati con attenzione.

8
La tosse
Sto davanti ad una persona che tossisce cosa rischio per la mia salute?

Meglio stare a debita distanza da chi tossisce, anche se sarebbe ora che tutti tossissero o starnutissero nei fazzoletti usa e getta o nell’incavo del gomito, non in faccia alla gente. Proprio perché c’è una psicolsi in corso, è il momento di ripristinare il “bon ton” della tosse.

9
I pacchi in arrivo
Se il virus si trasmette anche con le mani, è rischioso ricevere spedizioni dalla Cina?

I coronavirus in genere sopravvivono fino a due-tre giorni sugli oggetti, a temperatura ambiente. Improbabile, secondo i CDC americani, che arrivino con un pacco dalla Cina. Parimenti non sembra pericoloso entrare in negozi con articoli cinesi in vendita, anche se già si registra un calo del 20-30% dei clienti.

10
Il panico
Il fatto che non vi siano ancora farmaci adatti e un vaccino crea più allarme?

Si, ma andare nel panico non serve. La conoscenza resta il miglior antidoto alla paura. Meglio seguire fonti ufficiali, senza dar credito alle “fake news”. Per ora non esistono farmaci specifici contro il Coronavirus, né vaccini. La terapia è solo di supporto (ossigeno, flebo, farmaci contro la febbre).
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:55 pm

Pare che sia già arrivato in Africa


Virus Cina, primo caso sospetto in Africa
27/01/2020 14:50

https://www.adnkronos.com/salute/sanita ... os99I.html

Il coronavirus cinese potrebbe essere arrivato in Africa. Una studentessa della Costa d'Avorio di 34 anni, di ritorno da Pechino e con sintomi molto simili a quelli del coronavirus, è stata messa in isolamento e sottoposta ai test per verificare se si tratta effettivamente del primo caso africano di coronavirus.

Secondo il ministero della Salute della Costa d'Avorio, la ragazza risiede da cinque anni in Cina e aveva mostrato i sintomi della malattia prima di salire sulla aereo che l'ha riportata sabato a Abidjan. Al suo arrivo all'aeroporto una task force di esperti ha preso in carico la donna in modo da adottare tutte le misure del caso.


Gino Quarelo
Mandiamo Bergoglio e i suoi vescovi, Bonaccini e Zingaretti con Conte e Di Maio, assieme alla Boldrini e alla Bonino ad accoglierli.



Coronavirus cinese sempre più diffuso. La Cina sconsiglia viaggi all'estero
Vatican News
27 gennaio 2020

https://www.vaticannews.va/it/mondo/new ... iardi.html

Si espande nel mondo la polmonite virale originata dalla Cina: misure di sicurezza massime in tanti aeroporti e forti limitazioni imposte alla mobilità della popolazione cinese. Ma il virus cresce nel suo potere infettivo e i casi potrebbero essere molti di più di quelli previsti. Il parere del presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica, Walter Ricciardi

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Cresce di ora in ora il bilancio dei nuovi casi di persone infettate dal coronavirus cinese, la polmonite virale che ha come epicentro, dall'inizio del mese di dicembre, la città di Wuhan capoluogo della provincia di Hubei, nella Cina centrale. Ieri, il pensiero del Papa dopo l'Angelus e la sua vicinanza alle persone malate. "Il Signore - ha detto Francesco - accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l’epidemia".

I numeri non ci sono di conforto. La commissione nazionale di sanità cinese ha reso noto che sono stati registrati 769 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, fino alla mezzanotte di domenica. I decessi legati al virus sono intanto saliti a quota 106, mentre i casi accertati dell'infezione in Cina ammontano a oltre 4.000, secondo l'ultimo bollettino fornito dalla tv statale. Di oggi la visita ai malati della cittadina, ormai blindata da giorni, del premier cinese e l'arrivo di quasi mille tra medici e paramedici di supporto.
L'origine dell'epidemia e le reazioni internazionali

Intanto emerge dagli studiosi una novità, pubblicata dalla rivista scientifica The Lancet. Sembrerebbe che il primo caso, riconducibile al primo dicembre 2019, non fosse legato al mercato del pesce della cittadina di 11 milioni di abitanti. La diffusione del coronavirus potrebbe cioè non essere partita da lì: i casi studiati dagli esperti dimostrano anche che, in totale, 13 su 41 soggetti non avevano alcun collegamento con il mercato di Wuhan. "Tredici casi senza un collegamento sono un gran numero", afferma Daniel Lucey, uno specialista in malattie infettive presso l'Università di Georgetown.

Tutto resta ancora da chiarire, mentre si fanno i conti con gli andamenti della diffusione del virus e con le misure di sicurezza che tutto il mondo sta adottando. La Mongolia chiude le frontiere, il Cremlino si blinda, Francia, Germania e Italia pianificano l'evacuazione dalla Cina dei connazionali mentre si registra il primo caso sospetto in Africa e un nuovo possibile caso in Austria. Ovunque comunque stop a festeggiamenti e assembramenti legati al capodanno cinese. Il punto tra gli esperti è in programma a Pechino in queste ore, dove è arrivato per una serie di incontri, il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'obiettivo, spiega su Twitter, è "comprendere gli ultimi sviluppi e rafforzare la nostra collaborazione con la Cina nel fornire ulteriore protezione contro l'epidemia".

La paura per le conseguenze dell'epidemia sull'economia globale fa tremare anche i mercati: quelli europei tutti in difficoltà sulla scia di quegli asiatici e di quelli americani.

Dell'evoluzione dell'epidemia, del buon riscontro delle misure di sicurezza in Europa, grazie anche alla precedente esperienza avuta con la Sars nel 2002, e della possibilità di un vaccino a breve, abbiamo parlato con Walter Ricciardi Presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica:

Ascolta l'intervista a Walter Ricciardi

R. - C'è un aspetto negativo legato all'alta contagiosità di questo virus. Sembra che si trasmetta con maggiore facilità e che quindi sia più contagioso per esempio rispetto alla Sars, però c'è anche una buona notizia cioè che è molto meno aggressivo dal punto di vista della patogenicità quindi è molto meno pericoloso tra virgolette, e quindi dà molti meno casi di gravità sintomatologiche e anche di morte. È chiaro che il fatto che si propaga come è stato accertato anche in assenza di sintomi, rende molto più difficile identificare i soggetti che in qualche modo sono infetti.

Il fatto che per esempio Vietnam sia stata rilevata una persona contagiata senza essere stata in Cina, è normale?

R. - Non è stata in Cina questa persona, però è stata probabilmente in contatto con qualcuno che in Cina c'è stato, e che quindi ha potuto trasmettere direttamente il virus a questa persona. Probabilmente la persona infettata in origine, non si è resa conto di essere contagiosa perché non aveva alcun sintomo e quindi questa persona non riesce a a ricollegare. Quando succedono queste cose è molto importante che le autorità sanitarie rintraccino appunto i cosiddetti "contatti". Succede, succederà, probabilmente sta succedendo in Europa dove possono già essere migliaia i casi di infetti, ma, ripeto, non bisogna allarmarsi perché la sindrome è molto più attenuata rispetto a quella precedente. Bisogna continuare a fare come abbiamo fatto fino adesso, cercando di rintracciare e poi isolare nel momento in cui si rintraccia.

Come si sta curando, nel senso, si pensa un vaccino? Come si procede?

R. - La cura in questo momento è sintomatologica, non ci sono cioè cure che in qualche modo vadano ad aggredire e a bonificare dall' infezione virale. C'è però una buona notizia anche perché, dopo la Sars nel 2003, in particolar modo i colleghi dell'istituto superiore di sanità americano, hanno attivato una serie di ricerche e il loro direttore, il professor Fauci che è un'eminenza assoluta in questo campo, ha detto che potrebbe essere pronto - dato che appunto ci sono 16 anni di lavoro - a produrre un vaccino entro i prossimi tre mesi. Se lo dice lui bisogna credergli, e questa è sicuramente una buona notizia.

Il fatto di limitare la mobilità delle persone e delle popolazioni, serve?

R. - E' assolutamente necessario. Un errore della Sars fu quello di non farlo. Purtroppo è necessario limitare la circolazione a partire proprio da dove questo virus in qualche modo si è originato probabilmente passando dagli animali all'uomo.

Sembra che l'Europa stia reagendo in maniera forte?

R.- Sicuramente ci sono stati alcuni paesi membri, tra questi in particolar modo l'Italia e il Regno Unito e la Francia, che erano quelli che avevano un volo diretto con Wuhan, che hanno reagito benissimo, tempestivamente; gli altri adesso si stanno aggregando, ma c'è anche una forte spinta da parte della Commissione europea. So che ha attivato un ufficio ad hoc e anche il Centro europeo per il controllo delle malattie sta cercando di elaborare un'azione coordinata. Fino adesso i voti sono sicuramente eccellenti.

Le faccio commentare un allarme che è arrivato dal presidente dell'Istituto di medicina dell'università di Hong Kong che dice che il numero di persone contagiate potrebbe potenzialmente raddoppiare ogni 6 giorni in assenza di un intervento massiccio da parte delle autorità sanitarie. Cioè lui ipotizza anche un picco nei mesi di aprile e maggio. Che dice?

R. - Chiaramente questa è un'affermazione che probabilmente lui fa sull'osservazione diretta però va confermata. Quello che è sicuramente vero, perché ce lo confermano tutti gli studi fatti fino ad oggi, è che questo virus è sicuramente più contagioso rispetto agli altri cioè si trasmette con più facilità, ed è anche più insidioso perché non si trasmette soltanto dal soggetto febbricitante e sintomatico, ma anche dal soggetto asintomatico. Che abbia questa numerosità, voglio dire, deve essere certamente verificata.


Il coronavirus spaventa l'Africa: il morbo può sbarcare nel continente
Federico Giuliani
28 gennaio 2020

https://it.insideover.com/societa/il-co ... 0qVqFHSZJc

L’Africa è in allerta per la comparsa del primo paziente contagiato dal nuovo coronavirus. Il ministro della Salute della Costa d’Avorio, Eugène Aka Aouele, ha riferito che una 34enne arrivata ad Abidjan da Pechino è stata ricoverata con sintomi simil-influenzali, tra cui difficoltà respiratoria, tosse, starnuti e naso che cola.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post si tratterebbe di una donna, precisamente di una studentessa che vive in Cina da cinque anni. È stata subito isolata e messa in osservazione. Le sue condizioni non dovrebbero essere gravi ma, come ha spietato Aouele, “vi è il sospetto di un caso di polmonite da coronavirus”, ipotesi confermata da una prima diagnosi.

In attesa delle ulteriori verifiche ivoriane, diversi Stati africani hanno già emesso allarmi e attivato sistemi di monitoraggio per contenere l’epidemia del virus 2019-n-Cov diffusosi dalla megalopoli cinese di Wuhan. La lista comprende Sudafrica, Nigeria, Etiopia, Ghana, Kenya, Ruanda, Zambia e Uganda. Molti governi locali, come ad esempio quello di Pretoria, sono abituati a far fronte a emergenze sanitarie simili. Tuttavia, se le autorità sudafricane possono permettersi di rafforzare la sorveglianza su tutti i viaggiatori provenienti dall’Asia, con test di temperatura e screening sanitario, altri Stati – molto meno affidabili data la loro situazione socio-politica – si stanno arrangiando come meglio possono e con risorse assai più limitate.


Quegli intensi rapporti commerciali con la Cina

Il rischio più grande riguarda la possibile diffusione su vasta scala del coronavirs cinese in Africa. Il motivo è semplice: la maggior parte dei Paesi africani non sarebbe in grado di sostenere un’emergenza identica a quella che ha messo in ginocchio la Cina. Proprio come accaduto in passato con i focolai di zika, ebola e altri agenti patogeni, l’effetto contagio potrebbe massacrare l’intero Continente Nero.

A complicare il contesto ci sono gli ottimi rapporti commerciali tra i governi africani e la Cina. Ricordiamo che l’Africa è diventata la patria di milioni e milioni di immigrati, imprenditori, investitori e lavoratori cinesi. E questo è avvenuto da quando Pechino ha deciso di puntare sul continente, investendo in loco centinaia di milioni e milioni di dollari.

Le industrie del Dragone riversano in Africa tonnellate di prodotti made in China. Numerose compagnie aeree locali, come Kenya Airways, Air Algerie, South African Airways ed Ethiopian Airlines, volano regolarmente verso le città cinesi così come, allo stesso tempo, China Southern Airlines e Air China volano altrettanto stabilmente su scali africani.

Fino a poche settimane fa i collegamenti tra Cina e Africa erano pressoché giornalieri. Considerando che le drastiche decisioni del governo cinese per limitare l’avanzata del coronavirus – comprendenti blocchi di trasporti pubblici e chiusure di numerosi aeroporti – sono arrivate a fine gennaio e che i primi casi di pazienti infetti dal 2019-n-Cov si sono verificati a dicembre, c’è un lasso di tempo enorme “scoperto” durante il quale innumerevoli soggetti possono aver attraversato i due continenti, trasportando nei loro corpi il virus potenzialmente mortale.


Cina, Africa, Europa

La Nigeria è il Paese più popoloso dell’Africa, nonché il secondo importatore di beni cinesi. Qui le autorità hanno annunciato la massima allerta sanitaria. “Consigliamo ai viaggiatori diretti a Wuhan, in Cina, di evitare contatti con malati, animali (vivi o morti) e mercati di animali”, ha avvertito il governo nigeriano, ben consapevole degli intensi rapporti commerciali attivi con il gigante asiatico.

La spinta di Pechino a espandere la sua influenza in Africa significa che adesso gli africani formano una delle più grandi popolazioni di stranieri in Cina. Gli studenti africani sono al secondo posto in assoluto: il loro numero, stando a quanto riferito dall’Afp, nel 2018 era quantificabile intorno alle 80mila presenze, 4.600 delle quali solo nella provincia dello Hubei, dove si trova la “città infetta” da cui è partito il contagio.

In vista della festività del Capodanno cinese, molti africani – non tutti studenti – sono tornati nei rispettivi Paesi di origine. Alcuni lo hanno fatto prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus. Adesso numerosi governi dell’Africa si stanno preparando per una possibile epidemia ma potrebbe essere troppo tardi; non è infatti da escludere che la malattia possa essere già entrata nel continente. Dulcis in fundo, vale la pena considerare un ulteriore rischio: quello collegato all’immigrazione. Un soggetto infetto potrebbe rientrare in Africa dopo un viaggio in Cina e, in uno degli affollatissimi aeroporti africani, contagiare altre persone. Magari proprio le stesse che starebbero pensando di approdare sulle coste europee.



Coronavirus, "bomba" Africa: controlli speciali sui barconi
Federico Giuliani - Lun, 03/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/im ... 7Z93IJUO5Y


A causa degli stretti legami commerciali con la Cina, l'Africa può trasformarsi in un luogo di incubazione e trasmissione del 2019-n-Cov. I flussi migratori minacciano l'Europa

Dalla Cina all'Europa passando per l'Africa: è questo l'ultimo allarme che riguarda da vicino il nuovo coronavirus e la sua ulteriore diffusione nel mondo.

Sono due i fattori che elevano al quadrato il rischio contagio: i floridissimi rapporti commerciali tra l'ex Impero di Mezzo e l'Africa e l'immigrazione incontrollata che dall'Africa si abbatte regolarmente sui Paesi europei affacciati sul Mar Mediterraneo.

Detto altrimenti, i migranti che da ora in avanti sbarcheranno sulle nostre coste potrebbero essere stati colpiti dal coronavirus a loro insaputa. E sempre a loro insaputa potrebbero contribuire a diffonderlo in tutta l'Europa.

In altre parole, spiega La Stampa, lo spauracchio è che i legami sino-africani, in aggiunta ai fenomeni migratori, possano contribuire a trasformare l'Africa in un luogo di incubazione e trasmissione del 2019-n-Cov. Le conseguenze, in quel caso, sarebbero potenzialmente letali vista l'assenza di baluardi igienico-sanitari nella quasi totalità degli Stati africani.

Le autorità italiane cercando di tenere la situazione sotto controllo, anche perché gli sbarchi di migranti non si fermano. L'ong spagnola Open Arms, con 343 persone a bordo, è attraccata ieri nel porto di Pozzallo, dove è stata sottoposta a controlli molto più accurati del solito. Non poteva e non potrà essere altrimenti, visto lo stato di emergenza sanitario decretato dal governo italiano.

D'ora in avanti i migranti saranno accuratamente controllati e visitati per evitare che anche uno di loro possa presentare anche uno dei sintomi legati al coronavirus. Al momento, in Europa, ci sono poco più di 20 casi di pazienti contagiati dal 2019-n-Cov. M se l'infezione dovesse fare scalo nel Vecchio Continente, passando per l'Africa (magari proprio via Italia), nell'Unione Europea potrebbe esplodere una vera e propria bomba sanitaria.

I Paesi africani a rischio

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stato chiarissimo. La più “grande preoccupazione”, oltre alla stessa epidemia, è che il virus possa raggiungere “Paesi con sistemi sanitari più deboli” e l'Africa intera rientra senza ombra di dubbio nella categoria accennata da Ghebreyesus.

Al momento gli esperti rassicurano: in Africa non ci sono ancora casi accertati di coronavirus. Eppure è necessario mantenere alta la guardia. In Costa d'Avorio un caso è risultato negativo. Sudan, Guinea, Angola e Mauritius hanno messo in quarantena numerosi cittadini provenienti dalla Cina.

Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Iss, ha confermato sempre alla Stampa che “in Africa ancora non sono emersi casi di Coronavirus” ma che “il continente potrebbe rappresentare un punto debole”. La paura è fondata e i motivi non mancano: “Si tratta di un continente molto popoloso – ha aggiunto Rezza -. Finora segnalazioni di casi sospetti ce ne sono stati in alcuni Paesi. Sappiamo naturalmente che l' Africa ha punti fragili e deboli della catena sanitaria. Conforta però che finora i casi sospetti non abbiano avuto esito positivo. In teoria, gli stati africani non hanno la stessa rete dei laboratori europei. E la febbre di varia natura che possono contrarre le persone potrebbe essere confusa con altre infezioni e non essere riconosciuta come da Coronavirus. Motivo per cui è bene che gli organismi internazionali stiano in allerta”.


Coronavirus, l'allarme di Giovanni Rezza: "Bomba Africana, se arriva nel continente nero l'Italia rischia"
3 Febbraio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/it ... I.facebook

Il Coronavirus si espande a macchia d'olio. L'epidemia che sta spaventando il mondo potrebbe esplodere anche in Africa, al punto di farne un luogo di incubazione e di trasmissione. Lo sa anche il governo italiano che - secondo Il Messaggero - ha optato, proprio per questo, di far sbarcare la nave dell'ong spagnola Open Arms, con 343 migranti a bordo, nel porto di Pozzallo, sottoponendola a controlli più accurati del solito. D'altronde, i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità confermano i 14.564 infetti, 360 decessi a livello globale e 23 casi in Europa. Numeri che potrebbero nettamente aumentare con l'arrivo del virus nel continente africano.

"La più grande preoccupazione" dell'Organizzazione mondiale della Sanità è che l'epidemia partita dalla Cina possa raggiungere "Paesi con sistemi sanitari più deboli". Come per 'appunto l'Africa, "un continente molto popoloso - ammette Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Iss -. Finora segnalazioni di casi sospetti ce ne sono stati in alcuni Paesi.
In Costa d'Avorio è risultato negativo un test effettuato poi in Francia. In Sudan, in Guinea equatoriale, Mauritius e Angola hanno messo in quarantena diverse persone provenienti dalla Cina e hanno inviati i campioni per i test in Germania, India e Sudafrica". Una situazione che deve mettere in allerta tutti gli organismi internazionali, soprattutto perché la presenza cinese in Africa - a causa degli interessi economici - è massiccia.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:56 pm

Cina. Il coronavirus non obbedisce alla propaganda del Partito comunista (ma le sardine sì)
LeoneGrotti
27 gennaio 2020

https://www.tempi.it/cina-coronavirus-w ... EK35VWLMFs

Il regime ha aspettato un mese e mezzo a prendere serie misure per arginare l’epidemia per non disturbare il congresso comunista che si stava svolgendo a Wuhan e per evitare brutte figure ai leader

Il coronavirus terrorizza la Cina: le vittime ufficiali sono 106, gli infettati 4515 ma i numeri potrebbero essere maggiori visto che nessuno si fida delle informazioni rilasciate dal governo cinese. Il virus inoltre si è esteso in tutto il mondo, con contagi a Hong Kong, in Thailandia, Usa, Australia, Taiwan, Macao, Giappone, Singapore, Malesia, Francia, Corea del Sud, Vietnam, Canada e Nepal. A decine di milioni di abitanti è stato proibito di uscire dalle città di residenza o di prendere i mezzi pubblici, in un disperato tentativo di contenere l’espansione del virus. Ma ormai sembra tardi. Come ha dichiarato il sindaco di Wuhan, epicentro dell’epidemia, «cinque milioni di residenti hanno lasciato la città prima che scattassero le misure di sicurezza». Ora il Partito comunista cinese ha costituito un gruppo di lavoro sotto la guida diretta del premier Li Keqiang e cerca di dimostrarsi attento alla popolazione ed efficiente, ma la realtà è che il regime ha enormi responsabilità nella diffusione del virus.

PRIMA IL PARTITO, POI LA POPOLAZIONE

Il governo era a conoscenza di una polmonite virale a Wuhan fin dall’8 dicembre, ma ha aspettato il 31 prima di darne notizia e nessuna seria misura di prevenzione è stata presa prima del 20 gennaio, quando il presidente Xi Jinping ha parlato pubblicamente dell’emergenza. Perché? Una delle ragioni è tutta interna al potere comunista: dal 7 al 17 gennaio si è tenuto a Wuhan, capitale provinciale dell’Hubei, il congresso annuale con le più alte autorità municipali e provinciali. Il partito locale non voleva fare brutta figura con Pechino e così ha lasciato che si espandesse il contagio.

Non c’è dubbio che sia stato il Partito a dare l’ordine di non allarmare la popolazione, soprattutto alle porte della più importante festa nazionale, il capodanno lunare. Non si capisce altrimenti perché, con centinaia e centinaia di infettati già ricoverati in ospedale, il giornale principale di Wuhan, Wuhan Wanbao, non abbia mai parlato dell’epidemia in prima pagina prima del 21 gennaio, il giorno seguente al discorso di Xi Jinping. Prima, anzi, titolava trionfante sul banchetto per 40 mila famiglie (riunite insieme nel bel mezzo di un’epidemia!) che aveva battuto il record di maggior numero di persone servite a un singolo evento.

«È TUTTO SOTTO CONTROLLO». POI LA QUARANTENA

La censura del Partito comunista ha agito a tutti i livelli. I primi abitanti di Wuhan che hanno parlato sui social network del virus sono stati minacciati con l’arresto, accusati dalla polizia di diffondere dicerie e fake news. Wang Guangfa, esperto di malattie respiratorie, dichiarava il 10 gennaio che la situazione era «sotto controllo». Dopo 10 giorni ha dovuto ammettere che anche lui si era ammalato e il giorno seguente Wuhan, città di 11 milioni di abitanti, è stata posta in quarantena. Nei giorni precedenti alla quarantena, però, ben cinque milioni di persone se ne sono andate dalla città, rendendo dunque inutile la misura di sicurezza.

Ora Pechino assicura che ha il polso della situazione e che costruirà due ospedali in dieci giorni, mentre su internet vengono diffuse le immagini del personale medico stremato e delle file infinite in corsia dei malati per farsi visitare. Il governo avrebbe potuto agire prima, ma era troppo preoccupato dal trovare un modo per non fare brutta figura. La propaganda del Partito comunista è riuscita a mettere a tacere l’emergenza per un mese e mezzo ma il virus non ha voluto obbedire al Partito e ha continuato a diffondersi. Ora la Cina, e non solo, ne pagherà il prezzo.


CINA Il virus di Wuhan mostra quanto sia fragile il gigante cinese
AsiaNews.it
29 gennaio 2020

http://www.asianews.it/notizie-it/Il-vi ... H-IK3irI2Q


Sebbene il governo abbia decretato di inviare 150 medici soldati esperti nella Sars e altri 4mila da altre parti del Paese, nell'Hubei (e nella Cina) mancano tute protettive, occhiali di salvataggio, mascherine igieniche che rendono impraticabile l'impiego di questi nuovi dottori, se non mettendoli a rischio di contagio. I decessi salgono a 132, i contagi confermati sono più di 6mila.

Roma (AsiaNews) - Le notizie che a ondate ci giungono dalla Cina a proposito della diffusione del coronavirus mostrano quanto sia fragile il gigante cinese. Esaltato fino a pochi giorni fa per i suoi risultati economici e per la sua potenza militare e politica, esso si trova ora a fronteggiare con poca efficacia e debolezza l'epidemia che al momento, il 29 gennaio, ha fatto ufficialmente 132 morti e oltre 13mila infetti, dei quali 6000 confermati.

L'accusa di poca efficacia viene anzitutto dai dottori di Wuhan, in prima linea nella lotta contro il virus, che da giorni lamentano la mancanza di strumentazioni e test-kit per scoprire la malattia nelle decine di migliaia di pazienti che affollano i corridoi degli ospedali. Con grande eroismo essi lavorano in modo indefesso per ore e ore e sono al limite dell'esaustione.

Sebbene il governo abbia decretato di inviare 150 medici soldati esperti nella Sars e altri 4mila da altre parti del Paese, nell'Hubei (e nella Cina) mancano tute protettive, occhiali di salvataggio, mascherine igieniche che rendono impraticabile l'impiego di questi nuovi dottori, se non mettendoli a rischio di contagio.

Si calcola che con l'epidemia in corso siano necessari almeno 100mila tute protettive al giorno, ma la Cina in periodi di tempo a pieno regime ne riesce a produrre solo 30mila al giorno. Calcolando che è in corso il Capodanno lunare, la produzione è ora scesa a 15mila tute al giorno. Ci sarebbe forse la possibilità che da altre parti del mondo si inviino tute prodotte altrove, ma l'economia protetta della Cina non permette con facilità queste importazioni.

La poca efficacia dipende anche dalla mancanza di informazioni e dal silenzio tenuto per troppo tempo prima di lanciare l'allarme. Secondo The Lancet, i primi casi di coronavirus sono stati registrati il primo dicembre scorso. Almeno otto persone hanno denunciato l'epidemia il primo gennaio, ma la polizia di internet li ha arrestati come persone che diffondevano "fake news" e attentavano all'ordine sociale. Solo una settimana dopo si è cominciato a parlare ufficialmente di una possibile epidemia simile alla Sars.

In questo caso è evidente che la mancanza di un'informazione libera è divenuta un boomerang che si è ritorto contro il Paese. Il controllo sull'informazione ha portato a rallentamenti sull'emergenza, come ha dichiarato due giorni fa lo stesso sindaco di Wuhan. Il 27 gennaio scorso, in un'intervista al canale nazionale CCTV, Zhou Xianwang ha ammesso che "non solo non abbiamo rivelato le informazioni [sullo sviluppo del coronavirus nella città] in tempo, ma non abbiamo usato le informazioni in modo efficace per migliorare il nostro lavoro".

La mancanza di efficacia nell'uso delle informazioni è dovuta al fatto che prima di lanciare l'emergenza di un'epidemia, si deve ricevere l'approvazione del Consiglio di Stato. Questa procedura e stile centralizzati non permettono decisioni immediate ed efficaci nemmeno a livello di provincia.

La stessa cosa avviene per dichiarare ufficialmente una persona come paziente di coronavirus: il test positivo va inviato alla sezione sanità della provincia che a sua volta studia le carte e dà il permesso di ricoverare il paziente. In tal caso si perdono giorni preziosi per curare un malato che intanto, non essendo internato, diviene un "diffusore mobile" del virus.

Vi è stata poi l'assoluta inconsistenza delle misure di isolamento di Wuhan – seguita da altre città dell'Hubei – applicate a cavallo del Capodanno, il periodo di maggiore mobilità dei cinesi. E infatti il sindaco di Wuhan, Zhou Xianwang, ha dichiarato che almeno 5 milioni di persone hanno lasciato la città dopo l'attuazione del blocco.

Per correggere questo travaso di possibili portatori del virus, ora si stanno isolando molte città e province della Cina, anche lontanissime da Wuhan. Ci giungono notizie di città chiuse nell'Hebei, nell'Heilongjiang, nello Shaanxi, ... A queste vanno aggiunte le notizie per cui industrie, scuole, università, negozi, centri commerciali stanno posponendo la riapertura dopo le vacanze del Capodanno. Perfino le borse di Shanghai e Shenzhen rimangono chiuse; a tutta la popolazione si consiglia di non andare in luoghi pubblici quali ristoranti, cinema, raduni.

Anche i templi buddisti hanno chiuso i battenti, proprio nei primi giorni dell'anno, quando la gente vi si reca in visita per chiedere grazie e favori per l'anno iniziato. Le chiese cattoliche hanno fermato tutte le celebrazioni e messe. La diocesi di Pechino e altre hanno dato speciali permessi per ovviare al precetto della messa domenicale, consigliando alle famiglie di radunarsi in casa, leggere la bibbia, dire il rosario, compiere preghiere, sacrifici e fioretti per domandare a Dio di salvare la Cina dall'epidemia.

Finora la maggioranza delle vittime del coronavirus sono persone di età fra i 40 e i 60 anni, che erano già indebolite da qualche malattia (diabete o altro). Vi sono però eccezioni: nell'Hubei vi è una vittima di 35 anni e nel Guangxi vi sono due bambine di quattro e due anni, che avevano visitato Wuhan.

Una vittima illustre del morbo è Wang Xianliang, il capo del Comitato per le etnie e religioni di Wuhan.Egli è famoso per aver perseguitato molte comunità cristiane protestanti nella città e nella Optical Valley.

Ma io credo che la massima vittima illustre dell'epidemia sia il presidente Xi Jinping che, a differenza del suo tipico protagonismo, è molto silenzioso in questi tempi e si è limitato a dire che l'epidemia va aumentando. Contro ogni aspettativa, chi si è mosso per visitare Wuhan e l'Hubei è stato il premier Li Keqiang.

L'epidemia di coronavirus è un altro colpo al tanto pubblicizzato "sogno cinese". Questo prevede una "società moderatamente benestante" entro il 2021, in occasione del 100º anniversario del Partito comunista cinese, e la modernizzazione del paese in una nazione completamente sviluppata entro il 2049, centesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare.

Nel 2019 Xi ha dovuto affrontare tante sfide a questo sogno e ne è sempre uscito perdente. La guerra dei dazi ha impoverito la Cina e dopo i tentativi – voluti da Xi - di scontro con gli Usa, Pechino ha dovuto accettare le condizioni poste da Washington.

A causa della guerra dei dazi e per la crisi economica mondiale, l'economia cinese non è tanto florida e sempre più esperti pensano che le cifre e statistiche snocciolate dal governo siano non veritiere.

Per i 70 anni della Repubblica popolare cinese, nell'ottobre scorso, egli aveva promesso una "riunificazione pacifica" con Taiwan. Ma nonostante il lobbying effettuato da Pechino, alle elezioni di Taiwan ha vinto Tsai Ing-wen, del partito democratico progressista: proprio quello che Xi non voleva.

A Hong Kong, sebbene Xi elogi ad ogni momento la polizia e la violenza che essa esercita sulla popolazione, molta gente del territorio continua a domandare la piena democrazia per eleggere parlamento e capo dell'esecutivo.

Alcuni giornalisti hanno domandato al sindaco di Wuhan di dare le dimissioni. Subito dopo il loro giornale ha chiesto scusa. Ma molti in Cina pensano che è Xi Jinping che dovrebbe andare via, anche se egli è riuscito a cambiare la costituzione per rimanere presidente a vita.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:57 pm

Virus di Wuhan: paziente di ritorno dalla Cina in isolamento ad Alessandria
È rientrata da Shanghai: l'Aso: sintomi influenzali "non correlabili al coronavirus"
di SARA STRIPPOLI
29 gennaio 2020

https://torino.repubblica.it/cronaca/20 ... 3XkOXUkOPo


Una donna, rientrata dalla Cina dopo alcuni mesi, è in isolamento all'ospedale di Alessandria perché presenta sintomi influenzali che hanno fatto pensare al coronavirus. Per confermare l'eventuale infezione, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori accertamenti clinici. Al pronto soccorso - conferma l'Azienda ospedaliera - è scattata la procedura prevista dal Protocollo nazionale per affrontare eventuali casi di coronavirus. Solo dalle analisi alle quali la donna sarà sottoposta sarà possibile chiarire se si tratta di un caso legato al coronavirus.

In serata l'Azienda Ospedaliera ha precisato che la donna ricoverata "presentava sintomi influenzali non gravi e non correlabili al coronavirus". La donna, come previsto dalla procedura ministeriale, "è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale, domani saranno disponibili i risultati dei test specifici". Lo ha comunicato in una nota diffusa dal ministero della Salute la Aso di Alessandria.

La sequenza genetica del virus è stata pubblicata qualche giorno fa e il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Asl Città di Torino, dell'Ospedale Amedeo di Savoia, è pronto ad analizzare eventuali casi sospetti".



Aggiornamento quotidiano su 2019-nCov.
30 gennaio 2020

1) 7783 casi confermati e 170 decessi
2) anche oggi è presto per parlare di rallentamento, ma vi aggiorneremo
3) attualmente ci sono più di 80mila persone in osservazione
4) crescono i casi all'estero, ieri il primo in Finlandia e in Tibet.
5) ormai ogni paese cerca di evacuare i propri connazionali dall'epicentro. Il Giappone ne ha estratti 200, di cui 3 sono risultati positivi
6) in 11 giorni 2019-nCov ha fatto ciò che Sars ha fatto in due mesi (in termini di contagio)
7) l'OMS avrebbe dovuto riunirsi alle 15 di ieri, poi alle 17, poi oggi. Nulla di nuovo al momento.
8) le più grandi compagnie aeree hanno cancellato tutti o quasi i voli da e per la Cina
9) l'economia mondiale potrebbe subire i primi contraccolpi da fine febbraio (se le cose rimangono così)

https://video.repubblica.it/dossier/cor ... 7tYb7FxSt4



Aggiornamento del 2 febbraio su 2019-nCoV.

1) 14.556 casi confermati, 305 decessi, 340 guarigioni, 137K persone in osservazione. Le guarigioni crescono adesso più velocemente dei decessi.
2) Paesi stranieri con almeno 20 casi: Giappone
3) Paesi stranieri con almeno 10 casi: Thailandia, Singapore, Corea del Sud, Hong Kong, Australia, Taiwan
4) Paesi europei: Germania 8; Francia 6; Italia 2; UK 2; Spagna 1; Finlandia 1, Svezia 1
5) Dettaglio procedurale: ieri il numero di morti non è stato aggiornato dalla Cina per quasi un giorno intero. Speriamo di trovarci di fronte ad un problema tecnico e non ad una seconda ondata di "addomesticamento" dei dati
6) La Germania ha mostrato un caso di contagio cosiddetto di terza generazione
7) la curva degli infetti non mostra segni di rallentamento, riportiamo la sequenza degli ultimi giorni: +1764; +1999; +2129; +2472

Aggiornamento del 3/2 su 2019-nCov

1) 17.373 casi confermati, 362 decessi, 486 guarigioni
2) Stati con almeno 20 casi: Giappone
3) Stati con almeno 10 casi: Thailandia, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Australia, USA, Germania, Taiwan
4) richiesta la cremazione immediata dei corpi
5) pesanti ripercussioni sulla borsa di Shanghai



Aggiornamento del 4/2 su 2019-nCov.

1) 20.604 casi, 427 decessi, 649 guarigioni, 170k pazienti sotto osservazione
2) paesi con 20 casi: Giappone
3) paesi con 10 o più casi: Thailandia, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Australia, Germania, Taiwan, USA
4) ad oggi sono stati annullati 10k voli
5) l'ospedale aggiuntivo a Wuhan è divenuto operativo, ieri abbiamo assistito a un lungo corteo di ambulanze che trasferivano parte dei pazienti
6) Wuhan in ogni caso necessita di altri posti letto, dunque è partita la conversione di luoghi pubblici in ospedali temporanei, per ulteriori 3400 posti letto



Il caso coronavirus ha già superato di molto quello della SARS sia come diffusione e contagiati che come morti rispetto al periodo del decorso pandemico.

https://www.my-personaltrainer.it/salut ... /sars.html

La SARS fece la sua prima comparsa nel novembre del 2002, in Cina, nella provincia del Guandong. Da quel momento in poi, in pochi mesi, si diffuse in altri 30 paesi, per la maggior parte asiatici (Hong Kong, Singapore, Taiwan, Vietnam ecc.), ma anche, seppur con pochissimi casi, in Canada, Stati Uniti e in Europa. Questa rapida diffusione in diverse parti del globo si ebbe a causa dei viaggi aerei compiuti dalle persone ammalate.
Tra il novembre 2002 e il luglio 2003, la SARS causò, nelle ragioni asiatiche interessate, una vera e propria epidemia: contagiò più di 8.000 persone e ne provocò la morte di 775. Dopodiché, grazie alle appropriate contromisure sanitarie e alla messa in quarantena, si riuscì a fermarne la propagazione.
Nei paesi occidentali, invece, sempre nello stesso arco di tempo, i casi (o sospetti tali) di contagio furono pochissimi e prontamente posti in isolamento. In Canada, a Toronto, si verificarono poco più di 200 casi; in tutta Europa, nemmeno una decina.
L'individuazione della SARS si deve a un medico italiano, Carlo Urbani. Egli, prima di morire per gli effetti di questa infezione (marzo 2003), comunicò le sue importanti scoperte all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel tardo febbraio del 2002. Fu così che partì l'allerta mondiale.
È da 10 anni, ormai, che non si verificano più casi di SARS nel mondo.


Aggiornamento quotidiano su 2019-nCov, del 5/2
1) 24.505 casi confermati, 493 decessi, 902 guarigioni, 185k persone in osservazione.
2) Paesi con 20 o più casi: Thailandia, Singapore, Giappone
3) Paesi con 10 o più casi: Hong Kong, Corea del Sud, Australia, Germania, USA, Taiwan, Macao, Malesia.
4) una nave da crociera giapponese è stata messa in quarantena, dopo l'individuazione di 10 casi di 2019-nCov
5) in Cina e a Hong Kong assistiamo ai primi arresti e misure restrittive per chi è sospettato di diffondere fake news sull'epidemia
6) per Thailandia e Singapore gli esperti iniziano a ipotizzare focolai ormai indipendenti dai casi importati dalla Cina

Aggiornamento del 6/2 su 2019-nCov

1) 28.274 casi accertati, 565 decessi, 1.197 guarigioni
2) Paesi con più di 40 casi, esclusa la Cina: Giappone 45
3) Paesi con più di 20 casi, esclusa la Cina: Singapore, Thailandia, Corea del Sud, Hong Kong, Australia. Paesi con più di 10 casi: Germania, USA, Malesia, Taiwan, Vietnam, Macao
4) sulla nave da crociera giapponese sono stati condotti al momento 273 test su 3700 passeggeri, con 20 casi confermati. L'intera nave è sottoposta a quarantena.
5) mentre Hong Kong impone la quarantena obbligatoria a chi proviene dalla Cina, Taiwan vieta l'attracco ai propri porti alle navi da crociera
6) anche a Hong Kong si ipotizza un focolaio di 2019-nCov




Aggiornamento del 7/2 su 2019-nCov
1) 31.472 casi, 638 decessi, 1.553 guarigioni, 186mila persone sotto osservazione.
2) si registra un calo nei nuovi casi per il secondo giorno di fila. Ieri circa 200 casi in meno, oggi circa 500.
3) siamo di fronte al giro di boa? Abbiamo superato il picco di nuovi casi? Molto difficile da dire. Possiamo solo aspettare e provare ad escludere col tempo eventuali carenze di reagenti per i test o di forza lavoro per registrare i nuovi casi. Anche L'OMS adesso consiglia cautela nel saltare a conclusioni che ipotizzino la fine dell'epidemia.
4) siamo a 14gg dalla quarantena di numerose città, il periodo massimo di incubazione previsto. Potremmo essere veramente di fronte ai primi benefici effetti delle limitazioni di circolazione imposte alla popolazione cinese
5) Stati con almeno 30 casi, esclusa la Cina : Singapore
6) Stati con almeno 20 casi, esclusa la Cina : Thailandia, Giappone, Hong Kong, Corea del Sud
7) Stati con almeno 10 casi, esclusa la Cina : Taiwan, Australia, Germania, USA, Malesia, Vietnam, Macao
8) sulla nave da crociera giapponese i casi sono raddoppiati e ora siamo a 61 contagiati. Abbiamo preferito non sommare questi casi a quelli del Giappone in quanto hanno una origine troppo diversa e rischiano di inquinare la statistica.



Riepilogo del 8/2 su 2019-nCov

https://www.facebook.com/GeoPoliticalCe ... 2882549415

1) 34.917 casi confermati, 724 decessi, 2.149 guarigioni
2) Paesi con più di 30 casi, esclusa la Cina : Singapore
3) Paesi con più di 20 casi, esclusa la Cina : Hong Kong, Thailandia, Giappone, Corea del Sud
4) Paesi con più di 10 casi, esclusa la Cina : Taiwan, Australia, Malesia, Germania, Vietnam, USA, Macao
5) 61 casi complessivi sulla nave da crociera giapponese
7) in Italia abbiamo 3 casi al momento
8) si è verificato il primo decesso di un cittadino americano a Wuhan


Lion Udler
La situazione della nave è preoccupante anche perché i passeggeri sono chiusi in cabina ma l'aria che respirano è circolare su tutta la nave non penso che è stata una buona idea lasciarli lì


Leopoldo Della Ciana
Lion Udler faranno un film horror, “La nave degli appestati”


Elisa Pizzoli
Concordo, ed aggiungo che queste navi siu stanno dimostrando, in caso di epidemia, delle vere e proprie trappole ad orologeria...



Riepilogo del 9/2 su 2019-nCov

1) 37.539 casi confermati, 813 decessi, 2.701 guarigioni, 188mila sotto osservazione
2) Paesi con più di 40 casi, esclusa la Cina : Singapore
2 Bis) i contagiati sulla nave da crociera sono 64
3) Paesi con più 30 casi, esclusa la Cina : Thailandia
4) Paesi con più di 20 casi, esclusa la Cina : Hong Kong, Corea del Sud, Giappone
5) Paesi con più di 10 casi, esclusa la Cina : Taiwan, Malesia, Australia, Germania, Vietnam, USA, Francia, Macao
6) i nuovi casi fanno registrare un brusco rallentamento e questo è un segnale che va avanti da un paio di giorni. Gli esperti non si sbilanciano sul reale significato di questo rallentamento. Le misure di contenimento potrebbero aver dato però i loro effetti positivi.
7) domani la Cina dovrebbe tornare a lavoro
8) Singapore ha ormai un suo focolaio di infezione del tutto indipendente da quello cinese
9) questa notte ha segnato il sorpasso della SARS da parte di 2019-nCov, in termini di decessi. Il nuovo coronavirus in 6 settimane ha ucciso 813 persone, la SARS in 8 MESI ne ha uccisi 774.
10) va ricordato però che in 8 mesi la SARS ha, contagiato 8mila persone, 2019-nCov in 6 settimane ne ha contagiate 37mila
11) siamo al termine del primo ciclo di 2 settimane di trattamento, dall'entrata in vigore della quarantena. È possibile che a partire da domani assisteremo ad una impennata delle guarigioni (i dati clinici mostrano un decorso della malattia di 3 settimane circa).


Riepilogo del 10/2 su 2019-nCov

1) 40.536 casi confermati, 910 decessi, 3.312 guarigioni, 187k sotto osservazione.
2) I nuovi casi si sono stabilizzati da 4 giorni, il che porta a pensare alla saturazione della capacità diagnostica cinese. Rimane valida anche l'ipotesi del successo del contenimento, anche se alla luce di quanto detto prima, perde terreno.
3) ogni 3 giorni i casi crescono di 10k unità
4) Paesi con più di 40 casi, esclusa la Cina : Singapore
5) Paesi con più di 30 casi, esclusa la Cina : Hong Kong, Thailandia
6) Paesi con più di 20 casi, esclusa la Cina : Corea del Sud, Giappone
7) continuano ad aumentare i casi sulla nave da crociera, 64 in tutto.




Aggiornamento dell'11/2 su 2019-nCov

1) 43.108 casi confermati, 1.018 decessi, 4.053 guarigioni, 187k sotto osservazione
2) attenzione, ormai è praticamente ufficiale, anche il noto è affidabile sito FluTracker ne da notizia: la Cina ha cambiato il metodo dei conteggi dei nuovi casi. Non vengono calcolati i casi risultati positivi al test ma senza sintomi
3) 135 casi complessivamente sulla nave da crociera Princess Diamond
4) Paesi con più di 40 casi, esclusa la Cina : Singapore, Hong Kong
5) Paesi con più di 30 casi, esclusa la Cina : Thailandia
6) Paesi con più di 20 casi, esclusa la Cina : Corea del Sud, Giappone
7) le nuove stime sulla mortalità dei casi sono: 18% a Whuan ; 1.2 / 5.6% fuori dalla Cina. Includendo tutti i casi, anche gli asintomatici si giunge all'1%. L'influenza è pari allo 0.1%. (tutte le stime sono elaborate dall'Imperial College)



Turista cinese si sente male a Roma, ricoverato allo Spallanzani. Scattate le procedure per il coronavirus
30 gennaio 2020

https://www.ilmessaggero.it/video/crona ... 1dciRyg6Tg


Turista cinese si sente male a Roma, ricoverato all'ospedale Spallanzani. Sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus. Un turista cinese è stato soccorso da un'ambulanza nel pomeriggio in un albergo di via Cavour, nel centro di Roma.

Coronavirus, il Conservatorio di Como agli studenti: «Se tornate dal Capodanno in Cina restate a casa»

Coronavirus, i numeri del contagio: oltre 6mila casi in Cina, dieci in Europa. I morti sono 132

Secondo quanto si è appreso, era arrivato nella Capitale dalla Cina da un paio di giorni. Sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus.

Il personale dell'ambulanza, con mascherine e tute bianche, ha soccorso l'uomo che aveva febbre e lo ha trasportato all'ospedale Spallanzani per essere sottoposto al test
(video Welcome To Favelas)
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 8:59 pm

Casi confermati del Coronavirus nello Xinjiang: preoccupazioni per il contagio nei campi di concentramento
Arcipelago Laogai
28 gennaio 2020

https://www.laogai.it/casi-confermati-d ... more-76790

Tra le crescenti minacce nel XUAR, attivisti uiguri negli Stati Uniti hanno lanciato la campagna hashtag #VirusThreatinCamps sui social media per attirare l’attenzione sui casi di amici e familiari detenuti nei campi.
Mentre Pechino inizialmente negava l’esistenza dei campi, la Cina l’anno scorso ha cambiato rotta e ha iniziato a descrivere le strutture come “collegi” che forniscono formazione professionale agli uiguri, dove scoraggiano la radicalizzazione e aiutano a proteggere il paese dal terrorismo.

Ma i rapporti del Servizio uiguro di RFA e di altri mezzi di comunicazione indicano le persone detenute nei campi sono rinchiusi contro la loro volontà e sottoposti a indottrinamento politico, affrontano abitualmente un trattamento grossolano da parte dei loro sorveglianti e sopportano condizioni di vita disumane, pasti miseri, condizioni igienico-sanitarie precarie poco in strutture spesso sovraffollate .

Bahram K. Sintash, che ha lanciato la campagna #VirusThreatinTheCamps, domenica ha twittato che “gli uiguri all’estero e nella regione sono profondamente preoccupati per la salute dei loro cari nei ” campi di concentramento”, aggiungendo che le paure si sono “trasformate in orrore da quando il coronavirus si è diffuso nella regione dello Xinjiang.

Ha osservato che la Cina ha adottato misure preventive come la chiusura dei cinema, “ma non i campi”.

Il sopravvissuto al campo uiguro la Sig.ra Tursunay Bawudun, un’infermiera detenuta per 18 mesi, ha detto a RFA che la prospettiva del virus che si diffonde nei campi uiguri è “tutto ciò a cui penso”.

“Non riesco nemmeno a dormire. Se il virus si diffonde nei campi, non sopravviveranno. Ci sarà morte di massa”, ha detto.

RFA ha confermato decine di casi di decessi in detenzione o poco dopo il rilascio da quando è iniziato il sistema di internamento e mentre solo una manciata può essere definitivamente collegata a torture o abusi, molti sembrano essere il risultato di “negligenza intenzionale” da parte di autorità che non fanno adottare cure sufficienti nei campi e che aggravano ulteriormente la situazione medica praticamente esistente.

Parlando con RFA la scorsa settimana dopo la conferma dei primi due casi nello XUAR, Dolkun Isa, il presidente del gruppo di esilio del Congresso mondiale uiguro di Monaco, ha affermato che una diffusione di Coronavirus nei campi di internamento della regione avrebbe “gravi implicazioni” per i detenuti e che ” è in gioco la vita di milioni di persone”.

“La Cina dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per impedire la diffusione del virus in tutti i campi perché le conseguenze saranno catastrofiche”.

Traduzione a cura di Arcipelago laogai: in memoria di Harry Wu

Fonte: RFA,28/01/2020

Confirmed Xinjiang Coronavirus Cases Jump to 10 Amid Concerns of Spread in Internment Camps



Gino Quarelo
Questo è un grossissimo problema che potrebbe innescare un rivolta nazimaomettana che aprofittando della debolezza del momento dello stato cinese, potrebbe poratre alla guerra civile e alla secessione violenta.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 9:00 pm

Coronavirus, Salvini: ''Ministro ammette pericolo come peste e colera. Ora controlli''
Gabriele Laganà - Gio, 30/01/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 19119.html

Questa mattina alla Camera il ministro della Salute Speranza ha riferito sulle misure di prevenzione che l’Italia sta adottando per contrastare l’epidemia causata dal coronavirus

"Il ministro della Salute finalmente arrivato in Senato (dopo le pressioni della Lega) ha appena ammesso che in Cina il coronavirus è trattato e considerato pericoloso "come la peste e il colera" e ha parlato di "elevata probabilità di diffusione globale" del virus.

Altro che speculazione, questa è la verità". È il duro messaggio pubblicato da Matteo Salvini nella sua pagina Facebook in merito alla comunicazione del ministro della Salute Roberto Speranza sull’epidemia che sta spaventando il mondo e che, secondo dati ufficiali, ha già causato 170 morti e oltre 7000 persone contagiate.

Il leader della Lega, però, si spinge oltre ed invoca misure decisamente più drastiche per evitare la diffusione del temibile coronavirus anche nel nostro Paese. "Ogni giorno arrivano in Italia decine di voli dalla Cina: ci vogliono controlli, controlli e ancora controlli. Altro che frontiere aperte...", ha scritto ancora Salvini.

Stamane il ministro della Salute ha riferito alla Camera sulle misure di prevenzione che l’Italia ha adottato in questi giorni per contrastare l’epidemia. Speranza innanzitutto ha sottolineato un aspetto riguardante il trattamento riservato dalle autorità cinesi e internazionali al coronavirus, considerato di tipo B, ''al pari della Sars, ma gestito come se fosse di classe A, la stessa di colera e peste”. Per questo in Cina sono state predisposte misure speciali per le cure dei pazienti, con la costruzione di un nuovo ospedale “che dovrebbe essere pronto a inizio febbraio” e l’annuncio della costruzione di un secondo ospedale.

Il ministro, inoltre, ha rassicurato sulla gestione dell’emergenza in Italia: ''Noi siamo in costante collegamento con l’Oms. Tra i Paesi occidentali l’Italia è la più fornita e la più attenta'' per le azioni da mettere in campo. Lo stesso Speranza ha ricordato come l’Oms non ha ancora dichiarato l’emergenza di sanità pubblica internazionale ma l’Italia ha già ''attivato misure di prevenzione: dei 3 Paesi europei, Italia, Inghilterra e Francia, che avevano voli diretti da Wuhan, solo l’Italia ha effettuato controlli preventivi. Il nostro Paese ha immediatamente pianificato misure di controllo''. La procedura nelle ultime ore è stata resa più severa con l’espandersi dell’epidemia.

Speranza ha sottolineato che l’operato del ministero è in linea con quanto raccomandato dall’Oms che ''ha fornito alcune raccomandazioni per essere preparati al contenimento, all’isolamento e alla gestione dei casi, tutti aspetti già coperti dalle misure adottate''..


Coronavirus, "bomba" Africa: controlli speciali sui barconi
Federico Giuliani - Lun, 03/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/im ... 7Z93IJUO5Y


A causa degli stretti legami commerciali con la Cina, l'Africa può trasformarsi in un luogo di incubazione e trasmissione del 2019-n-Cov. I flussi migratori minacciano l'Europa

Dalla Cina all'Europa passando per l'Africa: è questo l'ultimo allarme che riguarda da vicino il nuovo coronavirus e la sua ulteriore diffusione nel mondo.

Sono due i fattori che elevano al quadrato il rischio contagio: i floridissimi rapporti commerciali tra l'ex Impero di Mezzo e l'Africa e l'immigrazione incontrollata che dall'Africa si abbatte regolarmente sui Paesi europei affacciati sul Mar Mediterraneo.

Detto altrimenti, i migranti che da ora in avanti sbarcheranno sulle nostre coste potrebbero essere stati colpiti dal coronavirus a loro insaputa. E sempre a loro insaputa potrebbero contribuire a diffonderlo in tutta l'Europa.

In altre parole, spiega La Stampa, lo spauracchio è che i legami sino-africani, in aggiunta ai fenomeni migratori, possano contribuire a trasformare l'Africa in un luogo di incubazione e trasmissione del 2019-n-Cov. Le conseguenze, in quel caso, sarebbero potenzialmente letali vista l'assenza di baluardi igienico-sanitari nella quasi totalità degli Stati africani.

Le autorità italiane cercando di tenere la situazione sotto controllo, anche perché gli sbarchi di migranti non si fermano. L'ong spagnola Open Arms, con 343 persone a bordo, è attraccata ieri nel porto di Pozzallo, dove è stata sottoposta a controlli molto più accurati del solito. Non poteva e non potrà essere altrimenti, visto lo stato di emergenza sanitario decretato dal governo italiano.

D'ora in avanti i migranti saranno accuratamente controllati e visitati per evitare che anche uno di loro possa presentare anche uno dei sintomi legati al coronavirus. Al momento, in Europa, ci sono poco più di 20 casi di pazienti contagiati dal 2019-n-Cov. M se l'infezione dovesse fare scalo nel Vecchio Continente, passando per l'Africa (magari proprio via Italia), nell'Unione Europea potrebbe esplodere una vera e propria bomba sanitaria.

I Paesi africani a rischio

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stato chiarissimo. La più “grande preoccupazione”, oltre alla stessa epidemia, è che il virus possa raggiungere “Paesi con sistemi sanitari più deboli” e l'Africa intera rientra senza ombra di dubbio nella categoria accennata da Ghebreyesus.

Al momento gli esperti rassicurano: in Africa non ci sono ancora casi accertati di coronavirus. Eppure è necessario mantenere alta la guardia. In Costa d'Avorio un caso è risultato negativo. Sudan, Guinea, Angola e Mauritius hanno messo in quarantena numerosi cittadini provenienti dalla Cina.

Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Iss, ha confermato sempre alla Stampa che “in Africa ancora non sono emersi casi di Coronavirus” ma che “il continente potrebbe rappresentare un punto debole”. La paura è fondata e i motivi non mancano: “Si tratta di un continente molto popoloso – ha aggiunto Rezza -. Finora segnalazioni di casi sospetti ce ne sono stati in alcuni Paesi. Sappiamo naturalmente che l' Africa ha punti fragili e deboli della catena sanitaria. Conforta però che finora i casi sospetti non abbiano avuto esito positivo. In teoria, gli stati africani non hanno la stessa rete dei laboratori europei. E la febbre di varia natura che possono contrarre le persone potrebbe essere confusa con altre infezioni e non essere riconosciuta come da Coronavirus. Motivo per cui è bene che gli organismi internazionali stiano in allerta”.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 9:01 pm

Cinesi con febbre su nave,fermi in 6.000
Agenzia ANSA
30 gennaio 2020

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... jz0vHQQfB8

Due casi sospetti di Coronavirus sono in questo momento in isolamento nell'ospedale di bordo di una nave della Costa Crociere ferma al porto di Civitavecchia. Moglie e marito cinesi di Hong Kong con febbre e problemi respiratori, sono stati già raggiunti dai medici dello Spallanzani per realizzare i test. Secondo quanto si è appreso gli altri passeggeri, 6 mila circa, al momento non potrebbero scendere dalla nave. La coppia, salita a Savona alcuni giorni fa, era arrivata in Italia a Malpensa il 25 gennaio.
"Siamo in attesa di conoscere l'esito delle verifiche ancora in corso, ma tutto quello che andava fatto è stato fatto. La situazione è sotto controllo e al momento non risulta che vi siano motivi di preoccupazione a bordo", spiega il comandante della direzione marittima del Lazio della guardia Costiera Vincenzo Leone facendo il punto sulla nave bloccata.




Conte, primi due casi di coronavirus confermati in Italia
Agenzia ANSA
30 gennaio 2020

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... c666e.html

È allarme coronavirus in Italia. Sono stati accertati due casi a Roma. "I due casi accertati sono due turisti cinesi che sono venuti nel nostro paese, i primi due casi accertati di Coronavirus". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Siamo vigili e molto attenti: non ci siamo fatti trovare impreparati" ha detto il presidente del consiglio. E' stato chiuso il traffico aereo da e per la Cina ha precisato il presidente del Consiglio.

"Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore. Non c'è nessun motivo di creare panico e allarme sociale". Sono in corso "attente verifiche per ricostruire il percorso" dei due turisti cinesi, primi casi accertati di Coronavirus in Italia, "per isolare i loro passaggi, per evitare assolutamente qualsiasi rischio ulteriore rispetto a quello già accertato". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Roberto Speranza.

"L'insorgenza di casi di Coronavirus in Italia è "un fatto abbastanza normale se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono 10 casi. Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.ci sono già dieci casi. Era abbastanza probabile, lo dicevano già da tempo i nostri scienziati". Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza a Palazzo Chigi. "La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo" precisa il ministro.

"Sono fiducioso che la situazione rimarrà confinata" precisa il premier. "Il ministro Speranza ha già adottato un'ordinanza che chiude il traffico aereo da e per la Cina. Siamo il primo Paese dell'Ue ad adottare una misura cautelativa di questo genere".

I due turisti cinesi, primi casi accertati di Coronavirus in Italia sono "ricoverati in isolamento, sono in buone condizioni, ci fa pensare che non ci siano persone esposte". Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito in conferenza stampa a Palazzo Chigi assicurando che "al momento sembra non ci siano rischi" di focolai. La coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani è originaria della provincia di Wuhan. Secondo quanto si è appreso erano arrivati dieci giorni fa, il 23 gennaio a Milano. Dopo alcune tappe per l'Italia sono arrivati a Roma. Ieri sera si sono sentiti male e, visti i sintomi che presentavano, sono stati presi in carico da personale del 118 e ricoverati allo Spallanzani.

"CONFERMATI i primi due casi di coronavirus in Italia (due turisti cinesi), CHIUSO il traffico aereo con la Cina, dichiarata l'EMERGENZA globale dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. E poi eravamo noi a essere "speculatori" e catastrofisti... Frontiere aperte, incapaci al governo". Lo scrive su Fb Matteo Salvini.

"Uno che si mette a speculare politicamente sul coronavirus è un poveraccio".
Lo scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, commentando le parole di Matteo Salvini dopo i primi due casi di goronavirus in Italia.




Coronavirus, primo caso di contagio da persona a persona negli Usa
30 gennaio 2020

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... Tv8m2wBP-E

I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'organismo di controllo sulla sanità pubblica negli Stati Uniti, hanno confermato la presenza del primo caso di contagio tra esseri umani nel Paese. Durante un briefing con i giornalisti, i Cdc hanno reso noto che si è ammalato il marito della donna di Chicago che aveva contratto il virus a Wuhan, in Cina, prima di rientrare negli Stati Uniti. "Siamo consapevoli che sia preoccupante", ha detto il direttore dei Cdc, Robert Redfield, ma "i rischi immediati per gli americani sono bassi".

Intanto in Cina è di 7.830 casi confermati e 170 morti l'ultimo bilancio dell'epidemia di polmonite da coronavirus in Cina. Lo riferiscono i media statali cinesi, citando dati delle 19 di oggi, le 12 in Italia, aggiungendo che ci sono finora 139 casi di persone dimesse dalle strutture ospedaliere del Paese dopo la guarigione. Sono 12 mila i casi sospetti e, tra i malati, 1.370 sono in gravi condizioni.

Il governatore della provincia dell'Hubei, Wang Xiaodong, ha avvertito che c'è una grave carenza di forniture mediche, non solo a Wuhan, città epicentro dell'epidemia dal nuovo coronavirus della polmonite, ma anche nella città vicine. Il governatore ha aggiunto che mancano anche gli indumenti protettivi usa e getta. Secondo il governatore, la situazione è così grave che alcuni tra il personale medico indossano impermeabili e sacchetti di immondizia monouso come copriscarpe per proteggersi.

Slitta a domenica il rientro degli italiani da Wuhan
L'aereo militare destinato a riportare in patria gli italiani rimasti bloccati a Wuhan dall'epidemia di coronavirus partirà nella giornata di sabato. Lo riferiscono fonti diplomatiche. Se tutto verrà confermato, i connazionali giungerebbero a Roma domenica, considerati i tempi tempi tecnici per organizzare il rientro, la messa a punto delle complesse questioni logistiche e gli stringenti vincoli di carattere sanitario da rispettare. Se il volo dall'Italia dovesse partire sabato in serata, il rientro slitterebbe invece a lunedì. A essere riportati in patria saranno una settantina di persone che hanno scelto volontariamente di partire.

Farnesina: evitare i viaggi nella regione dell'Hubei
"A seguito della diffusione del 'nuovo coronavirus" 2019-ncov, originatasi dalla città di Wuhan, si raccomanda di evitare tutti i viaggi nella provincia dell'Hubei", in Cina. Lo sottolinea la Farnesina in un avviso, aggiornato oggi, sul sito 'Viaggiaresicuri' dell'unità di crisi del ministero degli Esteri. In ragione delle misure attuate dalle autorità locali per il contenimento del coronavirus "si consiglia" anche "di posticipare viaggi non necessari nel resto del paese".

Nave da crociera a Civitavecchia: primi esami escluderebbero virus
Una turista cinese è stata messa in isolamento nell'ospedale di bordo di una nave da crociera ferma al porto di Civitavecchia. I primi esami escludono che si tratti di coronavirus, si è in attesa della conferma ufficiale. La donna, con febbre e problemi respiratori, è stata raggiunta dai medici dello Spallanzani per realizzare i test. In isolamento anche il marito. Il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, ha chiesto alle amministrazioni competenti che i passeggeri non vengano fatti scendere fino all'arrivo dei risultati dall'ospedale di Roma. "Devo tutelare la salute dei miei concittadini", spiega il sindaco.

Conte: vigili e prudenti, ma no allarmismi
"Ci manteniamo aggiornati per intensificare, se necessario, le nostre cautele. Già adesso, senza necessità di diffondere allarmismi e che si alimenti alcuna forma di panico, noi stiamo adottando tutte le iniziative per fronteggiare i rischi connessi al coronavirus", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rispondendo a una domanda dei cronisti, dopo l'incontro con il primo ministro bulgaro Borissov. "Non siamo preoccupati, ma assolutamente vigili e prudenti" per la nave bloccata al largo di Civitavecchia per casi sospetti di coronavirus, ha detto il premier.

Usa: manderemo i nostri migliori esperti
Gli Usa invieranno i loro "migliori esperti", su invito della Cina, per collaborare alle ricerche sul coronavirus, ha annunciato il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow. "Stiamo inviando in aiuto i nostri migliori esperti del Centro di controllo per la prevenzione della malattie", ha dichiarato Kudlow ai giornalisti, precisando che gli esperti Usa sono stati invitati dalla Cina a lavorare insieme all'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nella ricerca di una cura. Nei giorni scorsi il presidente, Donald Trump, aveva offerto alla Cina e all'omologo Xi Jinping "ogni aiuto necessario": "I nostri esperti sono straordinari", ha assicurato Trump in un tweet.

Nuova riunione dell'Oms
L'Organizzazione mondiale della sanitàtiene oggi una nuova riunione d'emergenza di esperti per stabilire se l'epidemia di coronavirus iniziata in Cina costituisca un'emergenza sanitaria internazionale. Il meeting è stato convocato dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus dell'organismo Onu basato a Ginevra.

"La decisione di riunire nuovamente il comitato d'emergenza è basata sull'evidenza di aumento del numero di casi e anche della trasmissione del coronavirus da uomo a uomo anche al di fuori dalla Cina. Questi sviluppi sono di grande preoccupazione", ha affermato ieri in conferenza stampa nella sede dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a Ginevra Michael Ryan, Executive Director, Who Health Emergencies Programme, appena rientrato dalla missione in Cina.

"Fuori dalla Cina abbiamo avuto finora solo 68 casi" di coronavirus, "pari all'1% del totale, e nessuno morto". Questo "è merito degli sforzi straordinari fatti dal governo cinese per fermare la diffusione del virus". Così, in conferenza stampa a Ginevra, il direttore generale dell'Oms, Tedros, appena rientrato dalla Cina. Le 142 che persone decedute vivevano in Cina. La stragrande maggioranza dei contagiati era stato in Cina, e solo 3 non vi erano stati".

Ue: potenzialità per minaccia molto grande
Il contagio da coronavirus "evolve molto velocemente e c'è la potenzialità di una minaccia molto grande", ha detto Stella Kyriakidou, Commissario europeo perla salute, parlando alla plenaria del Parlamento europeo. "La mia priorità - ha sottolineato - è assicurare tutto il sostegno agli Stati membri. Abbiamo già preso una serie di provvedimenti per sostenere le misure nazionali e siamo in costante contatto. Abbiamo bisogno di uno scambio immediato di informazioni e di coordinare la risposta europea".

5 casi in Francia, 4 in Germania, uno in Finlandia
Cinque casi in Francia, quattro in Germania, un caso in Finlandia. Questo il punto sul contagio di cittadini Ue in Europa al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria. Alla Commissione risulta che attualmente circa 600 europei vorrebbero lasciare la Cina, ma al momento solo la Francia ha chiesto assistenza Ue per i rimpatri. Il Meccanismo Ue di protezione civile può coprire fino al 75% dei costi di viaggio. Risulta che i paesi che hanno segnalato cittadini nazionali che vogliono rientrare dalla Cina sono Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania e Regno Unito.

Primo caso in Tibet
Anche il Tibet ha riportato il suo primo caso, rende noto la Commissione sanitaria nazionale(Nhc) cinese. Le 38 nuove morti segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall'inizio dell'epidemia e arrivano mentre è incorso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei. La maggior parte delle ultime infezioni segnalate si è verificata proprio nella provincia focolaio del virus, che ne ha registrate 1.032.

Il Presidente cinese: situazione "cupa e complicata"
La situazione nel contrasto all'epidemia di polmonite da coronavirus è ancora "cupa e complicata", ha dichiarato il presidente cinese, Xi Jinping, ripreso dai media statali cinesi, in un messaggio in cui ha sottolineato l'allineamento al Partito Comunista Cinese delle Forze Armate cinesi "per combattere duramente e sostenere attivamente la prevenzione e il controllo" dell'epidemia. Nel messaggio, Xi ha chiesto agli ospedali militari di fare del loro meglio per accogliere tutti i pazienti e ha sollecitato l'intensificazione della ricerca scientifica contro il nuovo coronavirus.

L'impatto sui voli
American Airlines taglia i voli con la Cina a causa dell'emergenza coronavirus. Tutti i collegamenti da Los Angeles a Shangai e Pechino saranno sospesi dal 9 febbraio fino al 27 marzo. Proseguiranno per ora regolarmente invece i voli da Dallas e Los Angeles a Hong Kong. American Airlines è la seconda compagnia aerea statunitense a sospendere alcuni voli con la Cina dopo United Airlines.

Anche British Airways ha annunciato la sospensione immediata di tutti i suoi voli verso la Cina. Anche Lion Air, la più importante compagnia aerea del sudest asiatico, ha deciso di interrompere tutti i voli a partire dal 1 febbraio.

La compagnia aerea francese Air France ha annunciato la sospensione di tutti i voli verso la Cina fino al 9 febbraio. In precedenza la società aveva già annunciato la sospensione dei voli per Wuhan "fino a nuovo avviso.

Voli sospesi anche per la tedesca a Lufthansa. Lo ha confermato la compagnia aerea tedesca. La compagnia aerea tedesca ha deciso di annullare tutti i voli da e per la Cina continentale. La sospensione, ha fatto sapere la società, sarà in vigore fino a 9 febbraio e riguarda anche le compagnie controllate Swiss e Australian Airlines.

Anche l'olandese Klm e la spagnola Iberia hanno annunciato la cancellazione di voli per la Cina. A partire da venerdì, i voli Klm diretti per le città di Chengdu e Hangzhou saranno sospesi, mentre i numeri di voli per Shanghai saranno ridotti da 11 a 7 alla settimana. La tratta di Pechino, invece, non subirà modifiche, ha fatto sapere Klm in una comunicato. Le misure saranno in vigore fino al 29 febbraio.

Quanto a Iberia, la sospensione riguarda tutti i voli verso la città di Shanghai, l'unica destinazione che opera in Cina. La sospensione sarà effettiva da venerdì, quando era previsto il prossimo volo, e durante il mese di febbraio.

Dal 31 gennaio domani e fino al 25 marzo l'El Al, la compagnia di bandiera israeliana, non volerà più in Cina. Lo ha annunciato la stessa compagnia questa mattina "dopo una valutazione della situazione" in corso. I voli in programma oggi - ha spiegato ancora - partiranno invece regolarmente.

Msc e Costa crociere annullano partenze da porti cinesi
Msc e Costa crociere hanno cancellato tutte le partenze dai porti cinesi in seguito all'andamento dell'epidemia da coronavirus. Msc ha cancellato tre partenze previste della nave Splendida, che ha una capienza di 6.880 persone e avrebbe dovuto lasciare il porto i primi giorni di febbraio alla volta del Giappone. Costa ha sospeso le partenze previste tra oggi e il prossimo 4 febbraio.

Rinviati anche i Mondiali indoor di atletica
Il coronavirus ferma anche i Mondiali indoor di atletica leggera, che erano in programma a Nanchino nel marzo prossimo. World Athletic, la federazione internazionale di atletica leggera, ha reso noto di aver deciso insieme con gli organizzatori cinesi di rinviare di un anno, a marzo 2021, l'evento che si doveva tenere nella città cinese dal 13 al 15 marzo prossimi. "Sappiamo che la Cina sta facendo tutto il possibile per contenere il nuovo coronavirus - dichiara in una nota - ma è necessario fornire agli atleti, alle federazioni e ai partner indicazioni chiare in una situazione complessa e in rapida evoluzione".

Anche le prove di Coppa del mondo di sci, previste in Cina a febbraio, sono state annullate per via del nuovo coronavirus. Lo riferiscono le autorità di Pechino.

Effetti su commercio e produzione industriale
Intanto, per i timori che l'infezione da coronavirus si diffonda ancora più rapidamente Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio.

Starbucks ha annunciato la chiusura temporanea di metà dei propri punti vendita in Cina. La catena di negozi di caffè non è la prima a chiudere negozi nel Paese: pochi giorni fa anche McDonald's aveva annunciato una decisione simile.

Ikea ha chiuso tutti i suoi negozi in Cina, a causa dell'epidemia da coronavirus. Lo ha annunciato l'azienda svedese, sottolineando che la misura è stata decisa per proteggere clienti e personale dal rischio di contagio. I negozi resteranno chiusi sino a nuovo ordine, dopo esserlo già stati per una settimana a causa dei festeggiamenti per il capodanno lunare.



Coronavirus, l'Oms dichiara l'emergenza sanitaria globale
Giovanna Pavesi - Gio, 30/01/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... SoAd4mc6uc

A qualche settimana dalla diffusione dei primi casi, ora l'agenzia speciale Onu mette in guardia (soprattutto) i Paesi con un sistema sanitario più debole: "Necessario agire ora"

Il coronavirus è "emergenza sanitaria internazionale" e a farlo sapere, nelle ultime ore, nel corso di una conferenza stampa è stato il direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La motivazione di questa denominazione sarebbe legata alle preoccupazioni correlate al continuo diffondersi della malattia che, finora, ha ucciso 171 persone e ne ha contagiate, soltanto in Cina, più di mille nella sola giornata di ieri.

I casi di contagio

In base alle ultime informazioni, l'infezione si sarebbe diffusa in 18 Paesi e, finora, i casi accertati sarebbero circa 8mila. Il ceppo è stato scoperto per la prima volta lo scorso dicembre nella città di Wuhan, isolata da diversi giorni per evitare che la malattia si diffonda. In Europa, al momento, i contagi si sarebbero registrati in Francia, Germania e in Finlandia. I casi di diffusione accertati sono 7.834, di cui 7.736 si trovano nel Paese asiatico da dove è partito il virus (e rappresentano circa il 99%). In questo momento, in Cina, 1.370 pazienti sarebbero ricoverati in gravi condizioni.

"Attenzione ai Paesi più deboli"

"Ora ci sono 98 casi di contagio da coronavirus in 18 Paesi fuori dalla Cina, tra cui otto casi di trasmissione da uomo a uomo in quattro stati: Germania, Giappone, Vietnam e Stati Uniti", ha spiegato il direttore dell'Oms, al termine della riunione del comitato di emergenza sull'epidemia partita dalla provincia cinese dell'Hubei. "Non sappiamo che tipo di danno questo virus potrebbe fare se si diffondesse in un Paese con un sistema sanitario più debole", ha chiarito Ghebreyesus. Che ha poi aggiunto: "Dobbiamo agire ora per aiutare i Paesi a prepararsi a questa possibilità". Intanto, l'Oms ha fatto sapere di aver riconosciuto gli sforzi che Pechino ha messo in atto per contrastare la malattia.

Perché alzare l'allerta

Le dichiarazioni dei veritici dell'agenzia speciale Onu arrivano dopo che il comitato di emergenza dell'organizzazione si è riunito nuovamente a Ginevra, nella giornata di oggi, per una nuova valutazione della situazione. La decisione di innalzare il livello di allarme è arrivata dopo la conferma dei primi casi di trasmissione di coronavirus tra persone all'esterno della Cina. Al momento, si tratterebbe di otto casi, tra Germania, Giappone, Vietname e Stati Uniti, anche se il numero di ammalati si alza, superando anche l'epidemia di Sars, che nel 2003 provocò la morte di decine di persone.
"Un evento straordinario"

L'Oms parla di "emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale" quando ci si trova di fronte a un "evento straordinario" che costituisce "un rischio per la salute pubblica per altri stati attraverso la diffusione internazionale della malattia" e che "richieda potenzialmente una risposta internazionale coordinata". Percedenti emergenze di questo tipo sono state dichiarate per i virus Ebola, Zika e H1N1.


CORONAVIRUS/ Gli italiani a Wuhan svelano ciò che la Cina nasconde al mondo
https://www.ilsussidiario.net/autori/souad-sbai/
31 gennaio 2020

https://www.ilsussidiario.net/news/coro ... o7AjoRZLsg

Mentre la pandemia di coronavirus scoppiata in Cina continua ad avanzare inarrestabile, generando ansia e preoccupazione nel mondo intero, una domanda sorge spontanea: le informazioni relative al contagio fornite dalle autorità di Pechino sono attendibili? Come ai tempi della Sars nel 2003, sta infatti emergendo più di qualche dubbio sulla trasparenza del governo cinese nel condividere dettagli e particolari sulla reale situazione domestica, che sono quanto mai d’interesse per tutta la comunità internazionale.

Gli ultimi aggiornamenti ufficiali parlano di oltre 170 morti e 7.700 infetti. Da Wuhan, invece, fonti riconducibili a cittadini italiani venutisi malauguratamente a trovare nella città epicentro della pandemia, parlano di un bilancio di gran lunga più spaventoso. I morti sarebbero finora ben 9mila, mentre i contagiati più di 70mila: se questi numeri, che circolano tra la stessa popolazione locale, sono veri solo in minima parte, quella effettuata dal governo cinese non sarebbe disinformazione? Non si tratterebbe di un comportamento a dir poco irresponsabile, visto che in gioco c’è la vita del resto degli abitanti del pianeta?

“La capacità di diffusione del coronavirus sembra diventare più forte”, si è limitato a dichiarare il ministro della Sanità, Ma Xiaowei, in una conferenza stampa. Ma cosa intende quando sostiene che “non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione”? Il virus potrà trasformarsi in un incubo ancora peggiore? Le autorità del regime sanno qualcosa che non vogliono dire?

Di scarsa credibilità è la versione che vuole sia stato un animale, nello specifico un serpente, a fungere da mezzo di diffusione dell’infezione. Non sarebbe forse opportuna una maggiore chiarezza da parte del governo cinese sulle origini della pandemia? Soprattutto per smentire l’ipotesi che sta prendendo sempre più piede, secondo cui il virus sarebbe stato creato appositamente in un laboratorio militare basato a Wuhan, quale potenziamento del virus della Sars.

Il lungo periodo d’incubazione del virus, che va dai 10 ai 14 giorni, non rende possibile rilevarne in tempi brevi la sintomatologia (febbre, tosse, problemi respiratori). Per questo motivo, lo scienziato a cui andrebbe attribuita la paternità del virus sarebbe risultato negativo ai primi test, tanto da diffondere l’infezione una volta uscito dal laboratorio. Fantasie? Probabile, ma alimentate dall’atteggiamento di ambiguo “riserbo” mantenuto da Pechino.

Quel che è certo, secondo un’analisi del “Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie”, pubblicata sul New England Journal of Medicine, è che la trasmissione del virus da uomo a uomo è cominciata già alla metà di dicembre, ovvero precedentemente alla notifica ufficiale dei primi casi di contagio. Pechino ha quindi temporeggiato prima di svelare al mondo la minaccia che si è venuta a creare all’interno del suo stesso territorio.

Poco o nulla, inoltre, trapela su quel che accade davvero nelle località maggiormente colpite dal flagello. A Wuhan sembra di stare in un film, dicono le fonti italiane. Le vie di uscita e d’ingresso sono presidiate da posti di blocco composti da militari che hanno l’ordine di sparare a chiunque tenti di entrare e uscire dalla città.

Le strutture sanitarie sono collassate e per far fronte all’emergenza è in via di costruzione, a tempi di record, un nuovo ospedale con capacità di mille letti. L’avvio della costruzione di un secondo ospedale con un numero di letti ancora maggiore dovrebbe essere imminente.

Al di fuori di Wuhan, nella provincia di Hunei, risultano completamente paralizzate anche altre città, dove vivono 70 milioni di persone, più della popolazione italiana. Qui lo stato d’allerta è passato da 3 a 1 e vige il coprifuoco, insieme al divieto di utilizzare qualsiasi tipo di trasporto a motore.

Sulla situazione a Pechino e Shangai, è possibile reperire un maggior numero d’informazione da fonti ufficiali, sia cinesi che internazionali. In ambo le megalopoli, morti e contagiati sono in crescita, anche se le cifre comunicate restano nell’ordine delle decine e delle centinaia, e la riapertura di scuole e asili è stata posticipata.

Al contempo, qualsiasi forma di trasporto pubblico sarebbe stata bloccata, ma di ciò non viene fatta menzione in comunicati stampa e dichiarazioni pubbliche. Forse per non confermare l’impressione di una Cina completamente paralizzata, fornita dalla sospensione delle celebrazioni del capodanno e dello svolgimento di varie competizioni sportive, tra cui il campionato di calcio.

Dalla Cina al resto del mondo il passo è breve. In Europa, sono 10 i casi d’infezione sin qui accertati: 5 persone in Francia, 4 in Germania e uno in Finlandia. l’Italia è stata finora risparmiata, ma montano sia tensione che confusione. Smentiti dalle verifiche epidemiologiche i presunti casi di Pistoia, Napoli, Parma e Roma, a tenere banco è la vicenda della nave da crociera con oltre 7mila passeggeri ferma al porto di Civitavecchia per volontà del sindaco, oppostosi al via libero allo sbarco giunto dalla capitaneria.

I primi test su due passeggeri di nazionalità cinese sono risultati negativi, ma il sindaco vorrebbe attendere l’esito degli esami definitivi prima che tutti coloro che si trovano sull’imbarcazione possano scendere a terra. Un periodo di quarantena di circa 2 settimane attende invece sicuramente la cinquantina di cittadini italiani che si trovano tuttora a Wuhan e torneranno in patria “entro 48/72 ore […] con un aereo civile sotto l’egida militare”, ha affermato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

Come deve reagire l’Italia di fronte a una simile emergenza? In primo luogo, mantenendo la calma. A tal fine, i viaggi in Cina andrebbero altamente sconsigliati, ma non proibiti come hanno fatto Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, con la sospensione dei voli da parte Lufthansa, British Airlines e American Airlines. Soprattutto, il governo italiano deve garantire ai cittadini un’informazione costante e corretta, in modo da contrastare le fake news incombenti, che stanno generando solo panico tra la popolazione. Esattamente il contrario di quanto fatto finora dalle autorità di Pechino.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coronavirus

Messaggioda Berto » mer feb 26, 2020 9:04 pm

Se il virus si diffonderà in Africa sarà un disastro per il mondo intero.
L'Africa non è la Cina e non esistono organismi e stati che lo possono arginare, speriamo arrivi presto il vaccino.

Allora sì che si dovrà istituire il blocco navale e gli invasori clandestini dovranno essere respinti in Libia con ogni mezzo e le navi delle ONG prima diffidate e poi tutte sequestrate e l'equipaggio arrestato e internato.




Il governo non chiude i porti: "Ma ora faremo più controlli"
Fabio Franchini - Ven, 31/01/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... J3YHX7oHLQ

Allarme coronavirus: i giallorossi chiudono il traffico aereo con la Cina, non i porti. E assicurano: "Tutto sotto controllo"

"La situazione è assolutamente sotto controllo, dobbiamo evitare di alimentare allarmismi.

Abbiamo già dei protocolli che si attivano sulla base della dichiarazione dello stato d'emergenza e prevedono alcune misure di controllo e sicurezza". Così la dem Paola De Micheli ragguaglia sull'emergenza in corso, in Italia e in tutto il mondo, per il coronavirus, ostentando sicurezza e ottimismo.

Proprio nell'odierna mattinata il governo giallorosso ha dichiarato ufficialmente lo stato di emergenza: l'epidemia che ha Wuhan (Cina) come epicentro fa paura e per prevenire una possibile pandemia, Roma ha deciso di chiudere il traffico aereo con il Paese del dragone. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è così espresso sulla misura adottata dall'esecutivo: "Siamo il primo paese dell'Unione europea che adotta una misura cautelativa di questo genere. Assicuro che non c'è alcun motivo di creare panico e allarme sociale".

E alle parole del premier, appunto, ha fatto eco l'esponente di governo del Partito Democratico, che a margine di un'iniziativa della Fillea-Cgil, ha risposto alle domande dei giornalisti in merito al provvedimento preso dal consiglio dei ministri: "Si tratta di protocolli ordinari nella straordinarietà che prevedono controlli su questa specifica casistica come il rafforzamento dei controlli standard e senza una chiusura dei porti".

Così il titolare del Mit ha voluto tirare una frecciatina a Matteo Salvini. Sì perché il leader del Carroccio, via social, si era scagliato contro lo stesso esecutivo, accusandolo di aver preso sottogamba il problema, visto soprattutto che i primi due casi di coronavirus in Italia sono due turisti cinesi arrivati all’aeroporto di Milano-Malpensa in data giovedì 23 gennaio, per poi spostarsi a Parma e nella capitale.

Questo il post dell'ex ministro dell'Interno su Facebook: "Fatemi capire...i primi due casi di Coronavirus in Italia sarebbero sbarcati tranquilli a Malpensa il 23 gennaio e, senza alcun controllo, avrebbero girato per giorni mezza Italia, fino ad arrivare in un albergo nel pieno centro di Roma". Infine, il leghista ha così concluso: "È così che il governo tutela la salute e la sicurezza degli Italiani? La Lega da giorni chiedeva quarantena, controlli, blocchi e informazioni, ma per politici e giornalisti di sinistra eravamo 'speculatori' e sciacalli. Preghiamo Dio che non ci siano disastri, ma chi ha sbagliato deve pagare...".

Nel mentre, il viceminisitro alla Salute Pierpaolo Sileri (del M5s) ha etichettato come "stupidaggine enorme" il tentativo-speranza di proteggersi dal virus cinese indossando le mascherine e ha schiettamente sentenziato che "non servono proprio a niente".


Coronavirus, Meluzzi: “Africa fuori controllo, porti aperti favoriscono l’epidemia”
di Cristina Gauri
31 gennaio 2020

https://stopcensura.info/coronavirus-me ... dBrq5dhmzM

“La mia sensazione è che la situazione italiana sia già totalmente fuori controllo”. Questa l’opinione dello psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi in merito all’epidemia del virus cinese 2019-nCoV che nella giornata di ieri ha visto i primi due casi di infezione confermati a Roma.

In Cina, dove le morti sono 213 e i colpiti dal Coronavirus sono quasi 9600, “il quadro è drammatico. Le grandi città come Pechino e Shangai sono vuote, l’economia è in forte rallentamento, la gente vive asserragliata nelle case consumando soltanto cibo che gli viene consegnato da personale autorizzato dalle autorità locali”, sottolinea Meluzzi. “C’è un clima di pieno controllo militare nella regione da cui è partita l’epidemia. I cinesi stanno insomma prendendo la questione molto seriamente. Ma ormai i buoi sono scappati dal recinto”.

Il professore giudica con grande preoccupazione l’ipotesi della diffusione della malattia nel continente africano: “Quando il virus arriverà in Africa, dove i Paesi non dispongono delle adeguate coperture sanitarie per fronteggiare l’epidemia, questa potrebbe propagarsi in modo potenzialmente catastrofico”. Si riferisce ai “sei milioni e mezzo di lavoratori cinesi” e alle “mille imprese in Africa, che creano un grande flusso di scambi con la Cina, in particolar modo con la zona industriale da cui ha avuto origine l’epidemia”, prosegue. “Non oso immaginare che cosa potrebbe capitare in Africa”.

E l’Italia? “In Italia fino ad ora sono state prese delle misure bagatellari. Ancora oggi, nonostante il blocco dei voli per la Cina, sono arrivati gli ultimi 5 aerei dalla zona di massimo picco dell’epidemia, a Milano Malpensa e a Roma”. Del resto è anche facile aggirare il cosiddetto blocco dei voli, “prendendo un volo da Pechino per Dubai, cambiare biglietto e poi dirigersi verso Roma e Milano. Direi che siamo ben lontani da una quarantena efficace”, è la conclusione del prof. Meluzzi. “D’altra parte, con la politica delle frontiere e dei porti aperti e grazie all’accoglienza indiscriminata le possibilità di difesa dal contagio saranno minimali”, spiega. E conclude tranchant: “Il vaso di Pandora si è aperto. Quindi io sono ragionevolmente pessimista”.



Open Arms all'assalto: chiesto un porto per i 363 migranti a bordo
Mauro Indelicato - Ven, 31/01/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 19537.html

Dopo aver effettuato una nuova operazione di recupero, la Open Arms ha adesso a bordo 363 migranti: l'Ong spagnola ha chiesto un porto sicuro in cui poter sbarcare

Proprio ieri il ministro dell’interno Luciana Lamorgese aveva in qualche modo allontanato momentaneamente un nuovo possibile caso Open Arms, dichiarando che il governo non ha deciso se fare entrare o meno la nave perché nessuna richiesta di porto sicuro era pervenuta.

Questa mattina invece, l’Ong spagnola ha lanciato l’appello per avere quanto prima l’indicazione sulla località in cui poter effettuare lo sbarco. Lo si legge in uno degli ultimi tweet lanciati dal profilo della Open Arms, la quale a bordo non ha più 282 migranti bensì complessivamente 363.

Infatti, come si apprende sempre tramite la pagina social dell’organizzazione spagnola, nelle scorse ore è stata effettuata la quinta missione di recupero dei migranti in 72 ore nel Mediterraneo centrale. In particolare, dopo una segnalazione arrivata da Alarm Phone poco prima della mezzanotte, la nave si è diretta verso il luogo in cui si trovava un’imbarcazione in avaria con a bordo almeno un centinaio di persone.

In mattinata è arrivata la conferma dell’avvenuta operazione: “Open Arms ha effettuato il quinto soccorso questa notte dopo 10 ore di ricerca – si legge nel tweet lanciato alle 9:41 – Dopo 2 evacuazioni, a bordo restano 363 naufraghi”.

Ed è proprio alla fine di quest’ultimo messaggio, che è arrivata la richiesta di sbarco: “Abbiamo bisogno di un porto sicuro dove sbarcare prima possibile”, hanno scritto i membri di Open Arms. Sotto la frase in questione, l’organizzazione ha anche inserito un breve video dove si nota l’imbarcazione in navigazione in un tratto di mare apparentemente calmo, con alcuni teloni blu installati sul ponte sotto i quali probabilmente sono presenti i migranti a bordo.

La Open Arms al momento è l’unica imbarcazione di una Ong ancora presente nel Mediterraneo, dopo che Ocean Viking ed Alan Kurdi nei giorni scorsi sono sbarcate rispettivamente a Taranto ed a Malta. La prima aveva a bordo 403 migranti, mentre la nave dell’Ong tedesca Sea Eye ne contava 79.

Le ultime 72 ore, le stesse in cui la Open Arms ha effettuato cinque operazioni di recupero, sono state tra le più intense degli ultimi mesi sul fronte migratorio. E questo ha contribuito a confermare, ancora una volta, come dalla Libia oramai si è tornati a partire con la stessa frequenza che ha caratterizzato gli anni delle emergenze più importanti.

Solo nell’ultimo fine settimana, così come sottolineato dal network telefonico Alarm Phone, sono partiti dalla Libia qualcosa come 13 barconi. L’impennata registrata nel flusso migratorio relativo alla tratta libica, è dovuta principalmente alla sempre più persistente instabilità nel paese nordafricano alle prese con una mai domata guerra civile. Proprio a causa del conflitto, la Guardia Costiera locale da alcune settimane appare depotenziata e non in grado di garantire il controllo dei territori da cui partono i barconi.



Coronavirus, Roberto Burioni smentisce il direttore dello Spallanzani: "Contagi pure da persone asintomatiche"
31 Gennaio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/sc ... 4zG9iXZrXU

La notizia è rimbalzata su tutti i giornali: "Il coronavirus non si trasmette da persone asintomatiche". Proprio così. "I cittadini devono stare tranquilli", ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, "perché il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche e appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi".

Informazioni assolutamente false secondo Roberto Burioni che sul suo profilo Twitter ha postato il titolo di un articolo che uscirà domani 1 febbraio sulla rivista scientifica Medical Facts e che parla della trasmissione del coronavirus da una persona asintomatica in Germania: "Dedicato a quelli che, volendo scimmiottare i cinesi, dichiarano in televisione che 'Il virus non si trasmette da pazienti asintomatici'. Domani i dettagli su Medical Facts".
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