Solidarietà economica al tempo della crisi da coronavirus
Inviato: mer apr 29, 2020 8:10 pm
Eurogruppo, sì all'accordo: aiuti per 1000 miliardi. Gentiloni: «Pacchetto senza precedenti»
Ivo Caizzi, inviato a Bruxelles
9 aprile 2020
https://www.corriere.it/economia/finanz ... resh_ce-cp
Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette. I ministri delle Finanze di Francia e Germania, Bruno Le Maire e Olaf Scholz, hanno mediato il compromesso per avvicinare le posizioni opposte del collega olandese Wopke Hoekstra e del responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri, punte estreme dei due fronti contrapposti. «Ottimo accordo», ha poi commentato Le Maire, sottolineando i «500 miliardi disponibili immediatamente» e, per il futuro, un «piano di ripresa da 500 miliardi» su cui «resta da dibattere le condizioni» di finanziamento. Gualtieri ha considerato «messi sul tavolo i bond europei» e «tolte le condizionalità del Meccanismo europeo di stabilità (Mes)».
La presidente francese della Bce Christine Lagarde si è detta «rincuorata» nel vedere «un accordo innovativo». Italia, Spagna, Francia e altri Stati sono convinti della necessità di maxi investimenti Ue per allontanare il rischio di una lunga recessione in Europa, finanziati anche con debito comune attraverso emissioni di Eurobond. Olanda, Germania, Austria e Finlandia, che si definiscono «frugali» per la poca disponibilità a spendere per l’Europa, hanno detto no anche se fossero chiamati Recovery bond. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha difeso a distanza il no agli Eurobond e favorito compensazioni di prospettiva all’Italia e agli altri Paesi del Sud. «Non credo che dovremmo avere debito comune a causa della situazione della nostra unione politica ed è per questo che lo respingiamo — aveva detto Merkel, dopo aver parlato con il premier Giuseppe Conte —. Ma ci sono molti modi per dimostrare solidarietà e credo che troveremo una buona soluzione».
Olanda, Germania e altri nordici sono riusciti a limitare i prestiti a 240 miliardi del Mes per i governi, 200 miliardi della banca Bei per le imprese e 100 miliardi del progetto Sure anti-disoccupazione. Gualtieri, la spagnola Nadia Calvino e Le Maire, consci che a Berlino hanno ritenuto necessari 1.100 miliardi per l’emergenza Covid-19 nazionale, hanno insistito per arrivare a oltre 1.000 miliardi, almeno nel tempo, con il Fondo di Le Maire per la ripresa. Ma, sul finanziarlo con Recovery bond a 15-20 anni, ne dovranno parlare i capi di governo. E Scholz ha fatto slittare il Fondo nel bilancio Ue 2021-2027.
L’Olanda ha insistito per i prestiti Mes a 5/10 anni con stringenti condizioni. Ma Scholz lo ha convinto a eliminarle per le spese sanitarie di Italia e Spagna, che preferivano scadenze a 30-50 anni. È rimasto il limite dei prestiti Mes al 2% del Pil (circa 36 miliardi per l’Italia). Ma l’Eurogruppo ha condiviso che nel massimo livello decisionale del prossimo Consiglio dei 27 capi di Stato e di governo ci saranno ulteriori negoziazioni. «Abbiamo avuto ragione ad avere fiducia nell’Europa — ha detto il presidente della Camera Ue David Sassoli —. Le proposte dell’Eurogruppo vanno nella giusta direzione». Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato di «Caporetto» per il no agli «Eurobond» e il ricorso al «Mes», anticipando la richiesta di «dimissioni di un ministro dell’Economia che ha svenduto il nostro Paese».
I 4 pilastri dell’accordo all’Eurogruppo: Mes, Bei, Sure e fondo per ripresa: ecco cosa sono
10 apr 2020
https://www.corriere.it/economia/finanz ... resh_ce-cp
Accordo all'Eurogruppo, i 4 pilastri: Mes, Bei, Sure e fondo per ripresa Mario Centeno, presidente dell’Eurogruppo (Epa)
Quello emerso dall’Eurogruppo giovedì notte è un accordo basato su un pacchetto di misure che si basa su tre reti di sicurezza: per i lavoratori, per le imprese, per i paesi, alle prese con la grave crisi economica scatenata dalla pandemia da coronavirus. A questo si aggiunge l’impegno a lavorare al fondo per la ripresa economica in cui un ruolo centrale sarà svolto dal prossimo Quadro finanziario pluriennale, il bilancio 2021-2027 dell’Unione europea.
Si tratta di un pacchetto di aiuti da 1.000 miliardi di euro. Il commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni ha sottolineato che si tratta di «un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese» e per evitare una divergenza tra le economie più colpite dal virus.
I 4 pilastri
In pratica, i pilastri dell’accordo tra i ministri europei dell’area economica e finanziaria sono quattro: la Bei, la banca europea degli investimenti, prestatore e garante di fondi e liquidità per le aziende; il Sure, ovvero la nuova formula di cassa integrazione e assicurazione per i lavoratori che possono perdere il lavoro perdono per la grave crisi economica; il Mes, per sfruttare i finanziamenti del fondo per «sostenere l’assistenza sanitaria diretta e indiretta così come i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi provocata dal Covid 19»; infine, è stata accolta la proposta francese di creare un fondo finanziato da obbligazioni comuni per finanziare il rilancio dell’economia: si tratta del fondo per la ripresa economica.
Fondo Bei da 25 miliardi (per 200 miliardi di finanziamenti)
Nel testo che è uscito dai lavori si legge che i ministri accolgono con favore l’iniziativa del gruppo Bei (la Banca europea per gli investimenti) «di creare un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro, che potrebbe sostenere finanziamenti di 200 miliardi di euro per le aziende», soprattutto le Pmi, in tutta l’Ue, anche attraverso le banche promozionali nazionali. «Invitiamo la Bei a rendere operativa la sua proposta il più presto possibile e siamo pronti a metterla in atto senza indugio, garantendo al contempo la complementarità con altre iniziative dell’Ue e il futuro programma Invest Ue», si legge ancora nel testo.
Mes: utilizzo fondi «senza condizioni»
Per quanto riguarda il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) si potrà attivare per spese per cure e prevenzione sanitaria, i ministri sottolineano che «è dotato di strumenti che potrebbero essere utilizzati, se necessario, in modo adattato alla natura dello choc simmetrico causato da Covid-19». L’Italia ha sottolineato che non ha chiesto l’attivazione del Meccanismo di stabilità europeo: «L’Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid19», dicono dal ministero dell’Economia. Fonti del Mef, dopo l’Eurogruppo di giovedì notte, hanno aggiunto che la nuova linea di credito per le spese per cure e prevenzione sanitaria legate al Covid-19 è «senza alcuna condizionalità» e attivabile da qualsiasi paese membro che lo voglia».
«Sul Mes è stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del pil, che può essere attivato senza condizione», ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, veerdì mattina in un intervento alla trasmissione tv Uno Mattina.
Il meccanismo (nuovo) del Mes
I ministri propongono di istituire un sostegno basato sull’esistente linea di credito Eccl, il programma di assistenza precauzionale, quale garanzia pertinente per gli Stati membri dell’area dell’euro interessati da questo choc esterno. «Sarebbe disponibile per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro durante questi periodi di crisi, con condizioni standardizzate concordate in anticipo dagli organi direttivi del Mes, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni iniziali delle istituzioni europee. L’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid 19», si legge nel documento. I ministri hanno concordato sul fatto che l’accesso concesso sarà il 2 per cento del Pil del paese alla fine del 2019, come parametro di riferimento. Questo strumento sara’ resto disponibile entro due settimane, nel rispetto delle procedure nazionali e dei requisiti costituzionali.
Il terzo elemento: il «Sure» per i lavoratori
Terzo elemento, il Sure. «Accogliamo con favore la proposta della Commissione del 2 aprile di istituire uno strumento temporaneo a sostegno degli Stati membri per proteggere l’occupazione nelle specifiche circostanze di emergenza della crisi Covid 19.
Fornirebbe assistenza finanziaria durante il periodo della crisi, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall’Ue agli Stati membri, fino a un massimo di 100 miliardi di euro, basandosi il più possibile sul bilancio dell’Ue, garantendo al contempo sufficienti capacità di sostegno alla bilancia dei pagamenti e garanzie fornite dagli Stati membri al bilancio dell’Ue.
Lo strumento potrebbe principalmente sostenere gli sforzi per proteggere i lavoratori e l’occupazione, nel rispetto delle competenze nazionali nel settore dei sistemi di sicurezza sociale e alcune misure connesse alla salute», ha stabilito l’Eurogruppo.
Fondo per la ripresa
Il quarto elemento del pacchetto è l’impegno a lavorare «su un fondo di recupero per preparare e sostenere la ripresa, fornendo finanziamenti attraverso il bilancio dell’Ue a programmi progettati per rilanciare l’economia in linea con le priorità europee e garantire la solidarietà dell’Ue con gli Stati membri più colpiti. Tale fondo per la ripresa sarebbe temporaneo, mirato e commisurato ai costi straordinari dell’attuale crisi».
Ivo Caizzi, inviato a Bruxelles
9 aprile 2020
https://www.corriere.it/economia/finanz ... resh_ce-cp
Freno sugli eurobond e 540 miliardi di prestiti con i tre strumenti già previsti, accontentando la Germania e altri Paesi del Nord. Concessioni sulle spese sanitarie e possibili stimoli futuri all’economia per altri 500 miliardi, su richiesta di Francia, Italia e Spagna. È questa l’intesa che ha portato il presidente portoghese dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a chiudere rapidamente la videoriunione serale dei ministri finanziari su come affrontare le conseguenze economiche del Covid-19, dopo averla fatta slittare quattro ore e mezzo per consultazioni informali ristrette. I ministri delle Finanze di Francia e Germania, Bruno Le Maire e Olaf Scholz, hanno mediato il compromesso per avvicinare le posizioni opposte del collega olandese Wopke Hoekstra e del responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri, punte estreme dei due fronti contrapposti. «Ottimo accordo», ha poi commentato Le Maire, sottolineando i «500 miliardi disponibili immediatamente» e, per il futuro, un «piano di ripresa da 500 miliardi» su cui «resta da dibattere le condizioni» di finanziamento. Gualtieri ha considerato «messi sul tavolo i bond europei» e «tolte le condizionalità del Meccanismo europeo di stabilità (Mes)».
La presidente francese della Bce Christine Lagarde si è detta «rincuorata» nel vedere «un accordo innovativo». Italia, Spagna, Francia e altri Stati sono convinti della necessità di maxi investimenti Ue per allontanare il rischio di una lunga recessione in Europa, finanziati anche con debito comune attraverso emissioni di Eurobond. Olanda, Germania, Austria e Finlandia, che si definiscono «frugali» per la poca disponibilità a spendere per l’Europa, hanno detto no anche se fossero chiamati Recovery bond. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha difeso a distanza il no agli Eurobond e favorito compensazioni di prospettiva all’Italia e agli altri Paesi del Sud. «Non credo che dovremmo avere debito comune a causa della situazione della nostra unione politica ed è per questo che lo respingiamo — aveva detto Merkel, dopo aver parlato con il premier Giuseppe Conte —. Ma ci sono molti modi per dimostrare solidarietà e credo che troveremo una buona soluzione».
Olanda, Germania e altri nordici sono riusciti a limitare i prestiti a 240 miliardi del Mes per i governi, 200 miliardi della banca Bei per le imprese e 100 miliardi del progetto Sure anti-disoccupazione. Gualtieri, la spagnola Nadia Calvino e Le Maire, consci che a Berlino hanno ritenuto necessari 1.100 miliardi per l’emergenza Covid-19 nazionale, hanno insistito per arrivare a oltre 1.000 miliardi, almeno nel tempo, con il Fondo di Le Maire per la ripresa. Ma, sul finanziarlo con Recovery bond a 15-20 anni, ne dovranno parlare i capi di governo. E Scholz ha fatto slittare il Fondo nel bilancio Ue 2021-2027.
L’Olanda ha insistito per i prestiti Mes a 5/10 anni con stringenti condizioni. Ma Scholz lo ha convinto a eliminarle per le spese sanitarie di Italia e Spagna, che preferivano scadenze a 30-50 anni. È rimasto il limite dei prestiti Mes al 2% del Pil (circa 36 miliardi per l’Italia). Ma l’Eurogruppo ha condiviso che nel massimo livello decisionale del prossimo Consiglio dei 27 capi di Stato e di governo ci saranno ulteriori negoziazioni. «Abbiamo avuto ragione ad avere fiducia nell’Europa — ha detto il presidente della Camera Ue David Sassoli —. Le proposte dell’Eurogruppo vanno nella giusta direzione». Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato di «Caporetto» per il no agli «Eurobond» e il ricorso al «Mes», anticipando la richiesta di «dimissioni di un ministro dell’Economia che ha svenduto il nostro Paese».
I 4 pilastri dell’accordo all’Eurogruppo: Mes, Bei, Sure e fondo per ripresa: ecco cosa sono
10 apr 2020
https://www.corriere.it/economia/finanz ... resh_ce-cp
Accordo all'Eurogruppo, i 4 pilastri: Mes, Bei, Sure e fondo per ripresa Mario Centeno, presidente dell’Eurogruppo (Epa)
Quello emerso dall’Eurogruppo giovedì notte è un accordo basato su un pacchetto di misure che si basa su tre reti di sicurezza: per i lavoratori, per le imprese, per i paesi, alle prese con la grave crisi economica scatenata dalla pandemia da coronavirus. A questo si aggiunge l’impegno a lavorare al fondo per la ripresa economica in cui un ruolo centrale sarà svolto dal prossimo Quadro finanziario pluriennale, il bilancio 2021-2027 dell’Unione europea.
Si tratta di un pacchetto di aiuti da 1.000 miliardi di euro. Il commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni ha sottolineato che si tratta di «un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese» e per evitare una divergenza tra le economie più colpite dal virus.
I 4 pilastri
In pratica, i pilastri dell’accordo tra i ministri europei dell’area economica e finanziaria sono quattro: la Bei, la banca europea degli investimenti, prestatore e garante di fondi e liquidità per le aziende; il Sure, ovvero la nuova formula di cassa integrazione e assicurazione per i lavoratori che possono perdere il lavoro perdono per la grave crisi economica; il Mes, per sfruttare i finanziamenti del fondo per «sostenere l’assistenza sanitaria diretta e indiretta così come i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi provocata dal Covid 19»; infine, è stata accolta la proposta francese di creare un fondo finanziato da obbligazioni comuni per finanziare il rilancio dell’economia: si tratta del fondo per la ripresa economica.
Fondo Bei da 25 miliardi (per 200 miliardi di finanziamenti)
Nel testo che è uscito dai lavori si legge che i ministri accolgono con favore l’iniziativa del gruppo Bei (la Banca europea per gli investimenti) «di creare un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro, che potrebbe sostenere finanziamenti di 200 miliardi di euro per le aziende», soprattutto le Pmi, in tutta l’Ue, anche attraverso le banche promozionali nazionali. «Invitiamo la Bei a rendere operativa la sua proposta il più presto possibile e siamo pronti a metterla in atto senza indugio, garantendo al contempo la complementarità con altre iniziative dell’Ue e il futuro programma Invest Ue», si legge ancora nel testo.
Mes: utilizzo fondi «senza condizioni»
Per quanto riguarda il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) si potrà attivare per spese per cure e prevenzione sanitaria, i ministri sottolineano che «è dotato di strumenti che potrebbero essere utilizzati, se necessario, in modo adattato alla natura dello choc simmetrico causato da Covid-19». L’Italia ha sottolineato che non ha chiesto l’attivazione del Meccanismo di stabilità europeo: «L’Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid19», dicono dal ministero dell’Economia. Fonti del Mef, dopo l’Eurogruppo di giovedì notte, hanno aggiunto che la nuova linea di credito per le spese per cure e prevenzione sanitaria legate al Covid-19 è «senza alcuna condizionalità» e attivabile da qualsiasi paese membro che lo voglia».
«Sul Mes è stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del pil, che può essere attivato senza condizione», ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, veerdì mattina in un intervento alla trasmissione tv Uno Mattina.
Il meccanismo (nuovo) del Mes
I ministri propongono di istituire un sostegno basato sull’esistente linea di credito Eccl, il programma di assistenza precauzionale, quale garanzia pertinente per gli Stati membri dell’area dell’euro interessati da questo choc esterno. «Sarebbe disponibile per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro durante questi periodi di crisi, con condizioni standardizzate concordate in anticipo dagli organi direttivi del Mes, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni iniziali delle istituzioni europee. L’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid 19», si legge nel documento. I ministri hanno concordato sul fatto che l’accesso concesso sarà il 2 per cento del Pil del paese alla fine del 2019, come parametro di riferimento. Questo strumento sara’ resto disponibile entro due settimane, nel rispetto delle procedure nazionali e dei requisiti costituzionali.
Il terzo elemento: il «Sure» per i lavoratori
Terzo elemento, il Sure. «Accogliamo con favore la proposta della Commissione del 2 aprile di istituire uno strumento temporaneo a sostegno degli Stati membri per proteggere l’occupazione nelle specifiche circostanze di emergenza della crisi Covid 19.
Fornirebbe assistenza finanziaria durante il periodo della crisi, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall’Ue agli Stati membri, fino a un massimo di 100 miliardi di euro, basandosi il più possibile sul bilancio dell’Ue, garantendo al contempo sufficienti capacità di sostegno alla bilancia dei pagamenti e garanzie fornite dagli Stati membri al bilancio dell’Ue.
Lo strumento potrebbe principalmente sostenere gli sforzi per proteggere i lavoratori e l’occupazione, nel rispetto delle competenze nazionali nel settore dei sistemi di sicurezza sociale e alcune misure connesse alla salute», ha stabilito l’Eurogruppo.
Fondo per la ripresa
Il quarto elemento del pacchetto è l’impegno a lavorare «su un fondo di recupero per preparare e sostenere la ripresa, fornendo finanziamenti attraverso il bilancio dell’Ue a programmi progettati per rilanciare l’economia in linea con le priorità europee e garantire la solidarietà dell’Ue con gli Stati membri più colpiti. Tale fondo per la ripresa sarebbe temporaneo, mirato e commisurato ai costi straordinari dell’attuale crisi».