Le scoàse de l'Astego

Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » lun mar 27, 2017 1:52 pm

Le scoàse de l'Astego
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » lun mar 27, 2017 1:53 pm

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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » lun mar 27, 2017 1:56 pm

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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mar mar 28, 2017 6:26 am

Scoàse so l'Astego, marso 2017 ms1
https://photos.google.com/album/AF1QipM ... xOcBEajP80

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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mar mar 28, 2017 6:27 am

Scoàse so l'Astego, marso 2017 ms2
https://photos.google.com/album/AF1QipP ... P8CfcFpeXQ

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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mar mar 28, 2017 6:28 am

Scoàse so l'Astego, marso 2017 ms3 col canpo singani e descarga abuxiva
https://photos.google.com/album/AF1QipN ... 4eg93OfY68


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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mar mar 28, 2017 6:28 am

Scoàse so l'Astego, marso 2017 ms4
https://photos.google.com/album/AF1QipN ... XtfDu646fs

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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mer mar 29, 2017 10:37 am

Abbandono di rifiuti e guardie ecologiche volontarie

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 6795141763

Abbandono abusivo di rifiuti: telecamere nascoste, controlli e multe salate nel territorio
Ispettori ambientali in azione, verbali e sanzioni: dura la lotta contro le irregolarità nel conferimento delle immondizie. Penali da 100 a 500 euro in varie parti della provincia
14 febbraio 2017
http://www.veneziatoday.it/cronaca/abba ... -dona.html

Si fa sempre più dura la battaglia contro i reati ambientali e l'abbandono abusivo di rifiuti. Il sistema di raccolta porta a porta, da poco introdotto in vari comuni della provincia aiuta a ridurre le irregolarità e favorisce la differenziazione, perciò lo smaltimento delle immondizie. I controlli attarverso le telecamere, anche nascoste e gli ispettori ambientali, continuano a mietere "vittime".

Il report Veritas 2016 nel comune di Mira ha evidenziato, in 12 mesi, 51 verbali per un totale di 8.500 euro di sanzioni.

Di questi 51 verbali, 21 hanno colpito persone provenienti da fuori dal Comune. Sono state colpite da sanzione 37 utenze domestiche e 14 attività commerciali. In 35 casi si trattava di conferimenti difformi e in 16 casi di abbandoni di rifiuti. Nel corso dell’anno gli ispettori ambientali sono intervenuti ben 579 volte su indicazione dei cittadini, delle forze dell’ordine o direttamente di Veritas. Nella maggior parte di questi casi è stata fatta attività di informazione ed educazione. Nel 2014 i verbali erano stati 138, nel 2015 il dato si era fermato a 124. La netta diminuzione registrata nel 2016 è la diretta conseguenza dell’eliminazione dei cassonetti e quindi degli abbandoni attorno ad essi. Dal 2015 al 2016 si è passati da 807 tonnellate a 600 tonnellate, con una diminuzione del 26%.

“In ogni caso – sottolineano il sindaco di Mira, Alvise Maniero e l’assessora all’Ambiente, Maria Grazia Sanginiti – le ispezioni continuano in modo serrato. Negli ultimi mesi è stata fatta anche una mirata campagna di controlli su tutti i contenitori utilizzati per la raccolta porta a porta”. Nelle ultime settimane sono state comminate 2 sanzioni nei pressi del cimitero di Oriago e 4 lungo la “Camionabile” sempre nell’area di Oriago. L’importo delle sanzioni è di 166,67 euro. Il Comune ha chiesto agli ispettori Veritas di continuare con controlli mirati e capillari in tutte le zone ancora interessate dal fenomeno degli abbandoni.

A San Donà di Piave, a quelle già installate, si sono aggiunte altre 3 telecamere contro i conferimenti abusivi dei rifiuti e nel corso dello scorso anno sono state pari a quasi 10 mila euro le sanzioni attribuuite ai “furbetti del sacchetto”. "Le telecamere hanno avuto un effetto deterrente decisamente positivo – spiega l’assessore all’Ecologia Luca Marusso – in alcune aree, dove sono state comminate più sanzioni, si è rilevato come il fenomeno dei conferimenti impropri tende a diminuire".

Le nuove telecamere sono ad alta definizione e in grado di riprendere chiaramente una targa o un volto anche in orario notturno e seppure occultate in anonime scatole di protezione. La loro gestione passerà dalla polizia agli ispettori ambientali Veritas, quindi non sarà possibile sapere se si è ripresi o meno. Lo scorso anno, grazie alle telecamere, sono state comminate circa 40 multe, per un incasso complessivo prossimo ai 10 mila euro.

"Il fenomeno degli abbandoni abusivi di rifiuti a San Donà è in linea con quanto avviene in altre realtà senza presentare picchi particolarmente gravi ma c’è ancora qualcuno che continua con questi comportamenti illegittimi – spiega Marusso – La decisione del garante della privacy, che ha ampliato i margini di utilizzo di sistemi di videosorveglianza per la tutela ecologica, prima consentito solo nelle eco-piazzole destinate alla raccolta dei rifiuti pericolosi, ci ha permesso di intervenire in maniera più decisa".

Per l’abbandono di rifiuti il regolamento comunale prevede sanzioni da 100 a 500 euro, cui possono aggiungersi sanzioni molto più pesanti, comminate a livello statale, nel caso di vere e proprie discariche o, nei casi più gravi, anche procedimenti penali. "Conviene di più rischiare di pagare 500 euro di multa – chiede l’assessore - o conferire senza alcun costo gli ingombranti all’ecocentro di via Maestri del Lavoro o anche prenotare il ritiro a domicilio chiamando il numero 800.173327?".



Abbandono di rifiuti e liquami in strada: intervengono le guardie di Earth
Segni evidenti di degrado sono stati rilevati nella zona di Palazzina in Strada Gerette da parte delle guardie giurate volontarie di Earth, le quali hanno trovato il tubo delle fogne di una abitazione rotto e rifiuti abbandonati lungo canale Milani
11 marzo 2017

http://www.veronasera.it/cronaca/abband ... 2017-.html

Nella mattina di venerdì 10 marzo alle ore 13:10 presso Palazzina in Strada Gerette del comune di Verona, provenendo da via cà di Mazzè e proseguendo a piedi in strada Gerette, a circa 70 metri le guardie giurate volontarie EARTH sono state attirate da un forte odore di fogna.

Una volta avvicinatisi, le guardie hanno notato che c'era un tubo delle fogne di una abitazione rotto e tutti i liquami che si riversavano in strada in una pozza adiacente al muro dell'abitazione. Proseguendo per strada Gerette hanno raggiunto così il canale Milani e, così come era stato precedentemente segnalato da alcune persone, è stato riscontrato che tutti gli argini erano interamente ricoperti da rifiuti domestici e in alcuni casi anche da bottiglie di farmaci.

Alcuni rifiuti si trovavano nelle immediate adiacenze del letto del canale, mentre altri sacchi di immondizia vi erano finiti all'interno. "Questo luogo è un sito che per condotta abituale illecita di ignoti, si è di fatto trasformato in un luogo di scarico, deposito incontrollato, ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Per questo motivo - fanno sapere le guardie giurate EARTH - abbiamo richiesto di intervenire con apposita ordinanza per la rimozione dei rifiuti".


Mirandola. Una sanzione al giorno per abbandono di rifiuti

Mirandola punisce severamente chi abbandona i rifiuti o non segue le regole della differenziata, in quanto tali comportamenti hanno costi pubblici che ricadono sui cittadini onesti
09 marzo 2017
http://www.modenatoday.it/cronaca/miran ... onati.html

A Mirandola e frazioni sono state 52 dall’inizio del 2017 a fine febbraio (ovvero quasi una al giorno) le sanzioni elevate nei confronti di cittadini o imprese che non hanno conferito i rifiuti in modo corretto. Venti verbali sono stati notificati dalle Guardie ecologiche volontarie (Gev) e altri 32 dalle Guardie ecologiche di Legambiente (Gel), soggetti cui è stato affidato il compito di svolgere controlli mirati e sistematici nei nove Comuni dell’Unione. Per ognuno dei verbali la sanzione è stata di 104 euro.

In 12 casi le Gev hanno contestato la violazione direttamente alla presenza della persona che non ha conferito in modo corretto. Nove sanzioni sono state elevate a cittadini di altri Comuni dell’Area Nord. Sette verbali sono stati invece notificati a dipendenti di ditte e la relativa comunicazione è arrivata anche al datore di lavoro. Come annunciato, si sono dunque intensificati i controlli del Comune di Mirandola, in coincidenza con l’estensione della raccolta dei rifiuti “porta a porta” nelle frazioni (dal prossimo 10 aprile) e dell’introduzione del sistema di tariffazione puntuale.

Ricordiamo che sulla base del Regolamento sull’attività di vigilanza dell’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti (Atersir), al quale si attengono i Comuni dell’Area Nord, nel caso vengano individuati soggetti responsabili dell’abbandono di rifiuti su suolo pubblico o di errati conferimenti, l’agente accertatore o l’ispettore ambientale volontario è tenuto a comunicare i dati anche agli uffici preposti alla riscossione della Tassa Rifiuti (Tari), ai fini dell’accertamento della posizione tributaria.

I controlli da parte dei corpi di guardia Gev e Gel prevedono anche l’apertura dei sacchetti per verificare se la raccolta differenziata viene svolta in modo corretto. I trasgressori abusivi colti sul fatto mentre abbandonano i rifiuti vengono sanzionati. È inoltre importante ricordare che abbandonando o facendo scomparire i rifiuti non si evita di pagare la tariffa dei rifiuti: ogni cittadino paga comunque una parte fissa e un numero minimo di vuotamenti del bidone del rifiuto indifferenziato. Il miglior modo per risparmiare, dunque, è quello di fare una buona differenziata! Chi abbandona i rifiuti oltre a danneggiare l’ambiente, scarica l’onere del servizio pubblico sugli utenti onesti che fanno il loro dovere differenziando.


L’ordinanza comunale per l’ abbandono e deposito incontrollato dei rifiuti ai sensi dell’art. 192 T.U. ambientale
http://www.dirittoambiente.net/file/rif ... li_504.pdf
Nella presente nota sono analizzate e approfondite le principali problematiche della fattispecie
prevista all’art.192 del T.U. ambiente.
Si è tentato, inoltre, di fornire una bozza di comunicazione di avvio e di ordinanza comunale ai sensi dell’art 192 del T.U.
Ambiente.(allegati n. 1 e 2)
In allegato punti n 4-6, infine, sono riportate alcune recenti sentenze, fra le più significative in materia.
Prima di cominciare all’analisi è opportuno riportare pedissequamente l’articolo 192 del T.U.
Ambiente intitolato (divieto di abbandono), il quale recita testualmente:
“1. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati.
2. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee.
3. Fatta salva l'applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, chiunque viola i divieti di
cui ai commi 1 e 2 e' tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei
rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti
reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o
colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti
preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il
termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all'esecuzione in danno dei soggetti
obbligati ed al recupero delle somme anticipate.
4. Qualora la responsabilità del fatto illecito sia imputabile ad amministratori o rappresentanti di persona giuridica ai sensi e per gli effetti del comma 3, sono tenuti in solido la persona giuridica ed i soggetti che siano subentrati nei diritti della persona stessa, secondo le previsioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni.


http://www.assmarcopolo.it/portale/aree ... idc=3&ids=



GEV guardie ecologiche volontarie
https://it.wikipedia.org/wiki/Guardie_e ... volontarie
Le guardie ecologiche volontarie (GEV), sono cittadini che svolgono gratuitamente un servizio per la tutela dell'ambiente: sono istituite con leggi regionali. Hanno funzioni di Polizia Amministrativa, e quando svolgono il servizio sono pubblici ufficiali. Inoltre le guardie che hanno acquisito anche la nomina nella materia ittica hanno la qualifica, in tale materia, di Polizia Giudiziaria. A differenza delle guardie volontarie delle associazioni (ambientali, zoofile, caccia e pesca, agricole), generalmente sono alle dipendenze delle amministrazioni locali (come in Piemonte e Lombardia), in altri casi e a seconda di quanto disposto dalle leggi regionali che le istituiscono, possono essere costituite in associazioni di volontariato. In molte regioni sono affiliate all'apparato della protezione civile.
Per diventare guardie ecologiche volontarie bisogna essere maggiorenni, cittadini italiani o cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea, e, nello specifico possedere i requisiti richiesti per ottenere il decreto rilasciato dall'ente di operatività (come previsto dalla legge Bassanini sui poteri delegati agli enti locali) di guardia ecologica volontaria. È necessario seguire un corso formativo della durata di circa tre mesi e superare un esame abilitante.
Il servizio non è retribuito e non dà luogo ad un rapporto di lavoro con l'ente pubblico gestore. È previsto l'obbligo di prestare un minimo di ore di servizio mensile, che può variare da regione a regione in quanto non esiste un univoco regolamento.


Guardie Ecologiche Volontarie
Amministrazione

http://www.parcocollieuganei.com/index. ... ntarie-gev

Agenti Giurati Volontari - Dedizione e Passione per la salvaguardia del territorio dei Colli Euganei

L’Associazione, fondata nel 1992, aderisce a FEDERGEV Italia con sede nazionale a Bologna, ed appartiene alla grande famiglia della Protezione Civile. È composta da circa 17 volontari fra uomini e donne operativi, presieduti da Luciano Forzan, la sede è in via A. Volta, 4 a Battaglia Terme.

I volontari, appositamente addestrati mediante corsi specifici, dedicano ciascuno 14 ore mensili e si riuniscono per preparare i piani di lavoro e di intervento e per fornire informazioni a tutti coloro che desiderano richiedere notizie su norme di comportamento o esprimere osservazioni. Svolgono, inoltre, attività preventiva, informativa ed educativa a favore di chi frequenta e abita il territorio dei Colli Euganei.

Le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco sono a disposizione il martedì mattina, dalle 9.30 alle 12.30, per informazioni su raccolta funghi, erbe spontanee, pesca, rilascio domande per tagli boschivi. Il giovedì sera dalle 21 alle 23, solo per casi urgenti.

La vigilanza viene effettuata durante i giorni festivi ed infrasettimanali sempre da due guardie contemporaneamente, con mezzi e strumenti messi a disposizione dall’Ente Parco; nel periodo estivo i sopraluoghi avvengono anche durante i giorni feriali per la sorveglianza antincendi.

Per informazioni: Tel. 049 9101516 - Fax 049 9114016
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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mer mar 29, 2017 10:39 am

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Atti osceni: non è più reato salvo ci siano minori

http://www.laleggepertutti.it/111605_at ... ano-minori

Oscenità: resta reato la condotta posta all’interno, o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori con pericolo che essi vi assistano.

Gli atti osceni in luogo pubblico sono usciti fuori dal codice penale: con i nuovi decreti sulla depenalizzazione [2] le oscenità rientrano saranno puniti solo con una sanzione amministrativa, ossia con una multa da un minimo di 5.000 a un massimo di 10.000 euro, salvo che gli atti siano commessi all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori, con pericolo che essi vi assistano.

Dunque, la coppietta che si apparta in auto in un posto visibile ad altri o, comunque, potenzialmente transitato (al di là se, in quel determinato momento, è privo di traffico) non potrà essere portata in questura, non potrà essere privata della libertà, non potrà neanche subire un procedimento penale e nulla apparirà sulla fedina. Ma questo non significa che la condotta non è più illecita: anzi, la pena, sebbene di carattere pecuniario, sarà più immediata e non dovrà attendere i lunghi tempi del processo penale. Né ci sarà possibilità di sperare nella prescrizione del reato che, in passato, ha garantito l’impunità a molte persone. Gli atti, questa volta, passeranno al Prefetto il quale irrogherà la sanzione. Sanzione contro la quale sarà possibile presentare ricorso entro 60 giorni al Prefetto oppure entro 30 al giudice. Ma procediamo con ordine.


Gli atti osceni

Quando si parla di atti osceni si pensa sempre alla coppietta in auto con i vetri tappezzati di giornali. Ma non è l’unico caso. Negli atti osceni rientrano tutti quei comportamenti attinenti la sfera sessuale come il toccamento lascivo di parti intime (si pensi al guardone che si masturba in pubblico), l’esibizione di organi genitali (il classico esibizionista da parco con l’impermeabile), ecc.

Un tempo, la sanzione era di carattere penale e consisteva nella reclusione da tre mesi a tre anni e nella sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 5mila a un massimo di 30mila euro. Oggi, come detto, la sanzione – che resta ugualmente – ha carattere amministrativo (al pari di quelle emesse dal Prefetto per l’emissione di assegni a vuoto) e va da 5mila a 10mila euro.

Resta reato quello che un tempo era l’atto osceno aggravato, quando cioè il comportamento è commesso all’interno, o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori con pericolo che essi vi assistano. In tal caso, si resta nel penale e la sanzione è la reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi. Quindi, per tornare all’esibizionista con l’impermeabile o alla coppietta: se il fatto viene consumato in un parco giochi per bambini o vicino a una scuola, il colpevole potrà essere arrestato e portato in questura.


Atti contrari alla pubblica decenza

La riforma ha depenalizzato anche gli atti contrari alla pubblica decenza. Con la depenalizzazione, anche in questo caso si determina un netto inasprimento del regime punitivo, in quanto la sanzione amministrativa viene ora determinata dal Prefetto da un minimo di 5mila a un massimo di 10mila euro.

Si tratta di atti che hanno ormai perso gran parte dell’originario disvalore: si pensi al caso di urinare in luogo pubblico o anche ai cigli dell’autostrada, l’indossare abbigliamento succinto, stare nudi in spiaggia, dormire nudi in automobile.


Chi applica le sanzioni

Competente ad applicare la nuova sanzione è il Prefetto e non più il giudice. In particolare, il Prefetto invierà all’interessato, entro 90 giorni dal fatto (che diventano 360 se si tratti di soggetto residente all’estero), la sanzione.

Il colpevole avrà 60 giorni di tempo per pagare ed estinguere la sanzione in misura ridotta. Nello stesso termine di 60 giorni può decidere di fare ricorso al Prefetto (ricorso in via amministrativa) oppure preferire il ricorso al giudice, ma in tal caso il termine è di 30 giorni. Se il ricorso viene presentato al Prefetto e questi dovesse rigettarlo, c’è sempre la possibilità, nei successivi 30 giorni, di ricorrere al giudice contro detto diniego. Se il ricorso dovesse essere rigettato, sia il Prefetto quanto il giudice imporranno il pagamento non più in misura ridotta.

Se il responsabile non propone ricorso o, proponendolo, dovesse perdere il giudizio, la somma non pagata viene iscritta a ruolo. Dunque, l’unica conseguenza per l’inadempiente non sarà alcun casellario giudiziario macchiato, ma solo il pignoramento di Equitalia, che potrà aggredire il quinto dello stipendio o della pensione, il conto corrente o eventuali proventi derivanti da fitti. Più difficile l’ipotesi di un pignoramento dei beni mobili. Impossibile quello dei beni immobili posto che l’esecuzione immobiliare dell’Agente della riscossione può essere attivata solo per debiti superiori a 120mila euro. Discorso diverso per il fermo auto, per il quale non vi è un limite di valore e per l’ipoteca che, invece, può scattare solo se il debito supera 20mila euro.
Retroattività della riforma

Per gli atti commessi prima del 6 febbraio 2016, l’autorità giudiziaria ne dispone la trasmissione al prefetto entro 90 giorni, salvo che il reato risulti estinto. Se il procedimento è in fase di indagini, sarà il pubblico ministero a curare direttamente l’adempimento, con annotazione nel registro delle notizie di reato, salvo richiedere (anche mediante elenchi cumulativi, come già avviene nei procedimenti a carico di ignoti) l’archiviazione, ove il reato risulti estinto. Ove invece sia già stata esercitata l’azione penale, salvo non ritenga di poter assolvere nel merito, il giudice dovrà, in ogni stato e grado del processo, pronunciare sentenza inappellabile di proscioglimento, perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato, disponendo la trasmissione degli atti al prefetto e decidere, ove in sede di impugnazione, ai soli effetti delle eventuali disposizioni e dei capi che concernono gli interessi civili.

In pendenza del giudizio di legittimità, la Cassazione si troverà a dover pronunciare sentenza di annullamento senza rinvio, anche in presenza di ricorso manifestamente infondato, o comunque inammissibile, salvo il caso di tardività in cui, non essendosi instaurato un valido rapporto processuale, può ritenersi formato il giudicato e porsi la questione, soltanto in sede esecutiva, laddove il giudice dovrà trasmettere gli atti al prefetto, salvo che il reato risulti estinto.

note

[1] Art. 527 cod. pen.
[2] D.lgs. n. 7/2016 e n. 8/2016 pubblicati in Gazz. Uff. del 24.01.2016.



Fa la pipì in luogo pubblico va a processo e viene assolto
19 Luglio 2016

di Maria Ida Settembrino

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ ... solto.html


CALVELLO - Non ha avuto il tempo di raggiungere la sua abitazione per compiere i comuni atti fisiologici della vita e per puro bisogno si è fermato con la sua autovettura all’ingresso del paese, di ritorno da una serata trascorsa con gli amici in un paese limitrofo, ignaro che una volante della pubblica sicurezza lo avesse intercettato e segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza. Per un uomo di Calvello, l’aver assecondato il bisogno impellente di natura fisiologica si è trasformato presto nell’accusa di «atti osceni in luogo pubblico», fattispecie penalmente perseguibile all’epoca dei fatti.

Attualmente il fatto non si sostanzia in alcun reato dal momento in cui il legislatore ha depenalizzato tale condotta: il processo al tribunale di Potenza si è appena concluso con una assoluzione piena perchè il fatto non è più previsto come reato. C’è da dire che al trentenne lucano che tranquillamente ha dato sfogo ai suoi bisogni a cielo aperto è andata anche bene, perché se fare pipì per strada non è più reato dal 6 febbraio scorso (data la depenalizzazione dell’art. 726 del codice penale, sugli atti contrari alla pubblica decenza), la sanzione prevista dalla nuova disposizione parte da un minimo di 5 mila euro per arrivare fino a 10 mila.

Diversa sorte è toccata, infatti, ad un cittadino di Padova che è stato multato per aver urinato in una piazza e che potrà «pagare» la sanzione con 50 ore di lavori di pubblica utilità per il Comune in cambio del pagamento di 500 euro. A tanto, infatti, ammonta la sanzione «sostitutiva» inflitta a un cittadino rumeno trentaquattrenne sorpreso dai vigili mentre urinava a lato di una piazza della città. Si tratta di una soluzione alternativa, specialmente per quanti si trovano impossibilitati a disporre degli importi necessari per pagare le sanzioni. Circostanza non tenuta in debito conto dai giudicanti lucani che hanno inteso «condonare» in un solo colpo la leggerezza commessa dal giovane di Calvello, con una assoluzione piena e definitiva. Del resto, la Suprema Corte di Cassazione, nel 2013, anno in cui il reato era ancora deprecabile sotto il profilo penale, aveva dato ragione a un impiegato che era stato fermato di notte mentre sfogava i suoi istinti all’aperto perché non aveva trovato bagni pubblici. Anche in quel caso, come a Calvello, i carabinieri non avevano voluto sentire scuse e avevano fatto arrivare la notizia di reato sulla scrivania del pubblico ministero. Era, quindi, intervenuta la Corte di Cassazione a dargli ragione, con una sentenza molto nota: «fare pipì in luogo pubblico, per motivi impellenti, non è reato».
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Re: Le scoàse de l'Astego

Messaggioda Berto » mer mag 03, 2017 7:41 pm

Abbandonano rifiuti sul Piave, incastrati dalla ricevuta di una ricarica telefonica
Indagine della polizia locale di Maserada sul Piave iniziata dopo una segnalazione telefonica, da parte di un cittadino. I titolari di una carrozzeria denunciati alla Procura

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http://www.trevisotoday.it/cronaca/mase ... -2017.html

MASERADA La Polizia Locale di Maserada sul Piave, ha denunciato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Treviso, una carrozzeria della provincia di Treviso, per abbandono di rifiuti speciali, rinvenuti nell’alveo del fiume Piave. L’indagine era iniziata a seguito di una segnalazione telefonica, da parte di un cittadino, riguardante la presenza di un notevole cumulo di rifiuti abbandonati in area golenale del fiume Piave nel prolungamento di via Matteotti.

Gli operatori del comando si erano portati sul posto, rivenendo un cumulo sparso su una superfice di circa 30 metri quadrati, costituito da una ventina di elementi di carrozzeria di veicoli tra paraurti, passaruota e altre parti di veicoli, 4 pneumatici di veicoli per competizioni sportive e sacchi contenenti rifiuti domestici di varia natura. Il luogo dell’abbandono è particolarmente impervio: si tratta infatti di un’area situata al di sotto del piano campagna di circa quattro metri, all’interno dell’alveo golenale del fiume Piave.

Avviato l’iter per le complicate operazioni di recupero, queste sono state eseguite da personale assicurato con idonee imbragature e sistemi di sicurezza. Le fasi successive hanno consentito di analizzare gli elementi costituenti l’abbandono. Tra i rifiuti è stato rivenuto infatti il seguente materiale documentale: una scheda telefonica prepagata di un operatore di telefonia mobile, riportante chiaramente visibili il codice a barre e il codice segreto a 16 cifre; il paraurti anteriore di un’auto riportante visibilmente le tracce dei caratteri alfanumerici della targa. Dall’individuazione dei due elementi sopra indicati è iniziata l’attività di raccolta delle fonti di prova e degli elementi utili volti ad individuare i responsabili dell’abbandono.

L’attività d’indagine svolta si è focalizzata sulla comparazione dei dati forniti dall’operatore di telefonia mobile, gli elementi ritenuti utili raccolti tra i rifiuti abbandonati e le dichiarazioni assunte da persone in grado di riferire sui fatti di volta in volta convocate presso l’Ufficio. Tutto ciò ha portato all’individuazione e alla segnalazione all’autorità giudiziaria di due persone, padre e figlio di 70 e 40 anni, soci di un’impresa artigiana che svolge attività di riparazione di carrozzerie di veicoli.

Ipotizzando a vario titolo i reati previsti dal testo Unico dell’Ambiente, riguardante le imprese che abbandonano o depositano rifiuti in modo incontrollato nel territorio, l’Ufficio ha predisposto la comunicazione di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso. Il controllo del territorio da parte della Polizia Locale di Maserada sul Piave, proseguirà al fine di sminuire l’attività di abbandono di rifiuti nel territorio e assicurare un ambiente sano e protetto per la collettività.
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