Il razzismo e la violenza predatoria degli zingari

Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » ven feb 24, 2017 9:55 am

I DIPENDENTI DELLA LIDL CHE HANNO CHIUSO DUE DONNE ROM IN GABBIA

Chi ha chiuso queste due donne in quella specie di gabbia è un mostro. Non ci sono scuse, non ci sono risate. Le due donne frugavano fra i rifiuti e loro le hanno chiuse lì. Ora la Lidl fa sapere che “sta verificando le circostanze”. Circostanze un cazzo. Spero che vi licenzino, maledetti bastardi, perché siete la feccia dell’umanità. Mi fate ribrezzo, voi e tutti coloro che creano quel clima di razzismo nel quale voi sguazzate con piacere come pezzi di merda in una cloaca.

Saverio Tommasi

https://www.facebook.com/SaveTommasi/vi ... 9782723738

Alberto Pento
Non si trattava di rifiuti, ma del cassone protetto dei prodotti difettosi. Allora hanno fatto bene i dipendenti del supermercato in qualità di dipendenti e di cittadini ad arrestarle, dovevano tenerle chiuse e chiamare la polizia o i CC.
Il difensore dei criminali, Tommasi, non ha vergogna alcuna è abituato a farla franca, ma sarà ancora per poco spero.



Facoltà di arresto da parte dei privati
di Alberto Monari
http://www.kultunderground.org/art/752

L'arresto in flagranza[2] di reato, avviene normalmente ad opera di ufficiali e agenti della Polizia Giudiziaria. Secondo la legge (art.382 Codice di Procedura Penale), è in stato di flagranza chi viene colto nell'atto di commettere il reato (cosiddetta flagranza propria), o chi, subito dopo averlo commesso, è inseguito dalla polizia, dalla persona offesa o da altre persone, ovvero è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima (cosiddetta flagranza impropria o quasi flagranza).

Nelle ipotesi di flagranza di reati per i quali è previsto l'arresto obbligatorio da parte della PG (qualche esempio dall'art.380 CPP: delitti contro la personalità dello Stato, delitto di devastazione e saccheggio, delitti contro l'incolumità pubblica, delitto di riduzione in schiavitù previsto, delitto di prostituzione minorile, delitto di iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, delitto di furto di armi, delitto di rapina e di estorsione, delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope, ecc.), e limitatamente ai casi in cui il delitto sia perseguibile d'ufficio, l'art.383 del Codice di Procedura Penale stabilisce che "ogni persona è autorizzata a procedere all'arresto in flagranza", con l'obbligo consequenziale di "senza ritardo consegnare l'arrestato e gli oggetti costituenti il corpo del reato alla polizia giudiziaria, la quale redige il verbale della consegna e ne rilascia copia".

L'istituto costituisce, quindi, una forma di autotutela che il nostro ordinamento penale ha riservato al privato, in considerazione della necessità pratica che impone un'immediata e tempestiva reazione di fronte al perpetrarsi di un grave delitto, oltre che essere l'espressione di una politica legislativa finalizzata a permettere la repressione di fatti illeciti anche attraverso la volontaria collaborazione dei cittadini con le istituzioni.

La facoltà di effettuare l'arresto per il cittadino privato non rappresenta certo una "novità" dell'attuale sistema processualpenalistico (risalente agli anni 1988/89), ed è stato in passato sospettato di essere in contrasto con il 2° comma dell'art.13 della Costituzione il quale, autorizzando la sola "autorità di pubblica sicurezza" ad adottare misure restrittive della libertà personale, parrebbe volersi riferire soltanto agli organi costituiti che impersonano la Pubblica Amministrazione.
La Corte Costituzionale ha, tuttavia, precisato che il privato, quando agisce in presenza dei presupposti previsti dalla norma che gli consente l'arresto in flagranza, acquisisce la veste di organo di polizia, sia pure in via straordinaria e temporanea, e di conseguenza viene a godere, nell'esercizio delle funzioni pubbliche assunte, della stessa speciale posizione giuridica conferita ai soggetti che esercitano poteri di polizia giudiziaria. Semprechè, sottolinea la Corte, rimanga nei limiti che la norma stessa impone (egli è anche autorizzato a prendere in custodia le cose costituenti il corpo del reato, assumendo così eventualmente anche la qualità di custode di cose sequestrate).

E a questo proposito, opportunamente viene chiarito dalla Giurisprudenza della Corte di Cassazione che, determinante ai fini della legittimità dell'arresto, è la circostanza che la persona arrestata non venga trattenuta, dal privato intervenuto nell'operazione, oltre il tempo strettamente necessario per la consegna agli organi di polizia, in modo da evitare che una misura eccezionale si trasformi in un "sequestro di persona" dell'arrestato.

Inoltre, per concludere e precisare ancora meglio, i privati cittadini possono difendere i beni di loro proprietà e possono inseguire i ladri anche se questi ultimi si sono già "disfatti" degli oggetti rubati e anche se il reato commesso prevede l'arresto facoltativo da parte della polizia giudiziaria. Questo in sostanza il senso della sentenza n. 37960 della Corte di Cassazione (Sez. II penale), del 24-09-2004. La Corte ha dichiarato "inammissibile" il ricorso di un borseggiatore che aveva rubato ad una giovane bolognese il portafogli, di cui però si era liberato subito poiché si era accorto che un passante lo aveva visto. Nonostante, quindi, la possibilità di recuperare agevolmente il portafogli, il passante aveva inseguito e trattenuto il ladro, successivamente identificato e arrestato. L'intervento del passante era stato "illegittimo", secondo il borseggiatore, perché "per il furto aggravato non è concessa al comune cittadino la facoltà di arresto".

La Corte ha affermato invece che "il privato, anche in assenza delle condizioni previste dal combinato disposto degli articoli 383 e 380 cpp, e quindi anche se non ha la facoltà di procedere all'arresto in flagranza dell'autore dei reati per i quali è solo previsto l'arresto facoltativo, ha tuttavia il diritto di difendere la sua proprietà e quella dei terzi dagli attacchi dei malfattori; e quindi di inseguire un ladro al fine di recuperare la refurtiva e di consentirne l'identificazione e l'eventuale arresto da parte della polizia giudiziaria".

La sentenza ha perciò reso definitiva la condanna a tre anni e un mese di reclusione, oltre a 600 euro di multa, nei confronti del borseggiatore confermando la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Bologna nel 2003. Non ha avuto successo, è stata la conclusione dei magistrati, "la tesi difensiva che vorrebbe addirittura criminalizzare l'encomiabile operato di un soggetto intervenuto in difesa di un diritto altrui". Pertanto l'intervento del passante va considerato "assolutamente legittimo".


Nota
[2] Arresto in flagranza: consiste in una privazione temporanea di libertà di competenza esclusiva della p.g. L'arresto in flagranza rappresenta la prima forma di custodia cautelare; si distingue in obbligatorio e facoltativo, a seconda che la sua attuazione costituisca un atto dovuto o discrezionale. L'articolo 380 del Codice di Procedura Penale stabilisce, in via generale, che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria debbano procedere all'arresto di chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a quattro anni e nel massimo a venti anni. L'articolo 381 dello stesso Codice prevede, invece, soltanto la facoltà di arrestare chi viene colto in flagranza di un reato non colposo per il quale è prevista la pena della reclusione superiore nel massimo a tre anni ovvero non inferiore nel massimo a cinque anni. Entrambi gli articoli prevedono, però, una lunga serie di reati, tassativamente indicati, per i quali è stabilito rispettivamente l'arresto obbligatorio o facoltativo, indipendentemente dalla previsione generale delle pene su indicate.




Chiudere in casa un ladro è sequestro di persona?
http://www.laleggepertutti.it/113233_ch ... di-persona

Colto in fragranza mentre rubava in casa, il padrone di casa chiude la porta a chiave e “sequestra” il ladro: può essere davvero denunciato?

Una scena che spesso si concretizza nelle paure di molti italiani: tornare a casa, trovare la porta aperta e dentro un ladro intento a frugare nei cassetti e a svaligiare gli armadi. Chi è pronto di spirito e abile di riflessi – ma anche un po’ temerario – riesce a chiudere subito la porta a chiave per poi chiamare la polizia. Ma il nostro Paese, si sa, è spesso additato per un eccessivo garantismo nei confronti di criminali e imbroglioni e non ci meraviglierebbe che il povero derubato si possa trovare da vittima a carnefice, denunciato dallo stesso ladro per sequestro di persona.

Non è una favola: casi del genere ne sono successi. Ma le cronache si fermano all’antefatto, quello che fa più notizia e scalpore per la paradossalità della vicenda: il lestofante che trascina in processo la vittima. Siamo in Italia – si dirà – e tutto è possibile. Ma i giornali, poi, non ci raccontano di come finiscono processi. Ed è qui che interveniamo noi, per cercare di sfatare un luogo comune: si può essere denunciati per sequestro di persona dal ladro chiuso a chiave in casa nostra?

Subito urge la prima precisazione: denunciati sì (chiunque è libero di sporgere querela contro un’altra persona), condannati, invece, più difficilmente. Questo per dire che, se anche il ladro ha l’ardire di fare la pecorella della situazione denunciando il suo sequestro, il processo si chiuderà con l’assoluzione del padrone di casa.


Vediamo perché.

Siccome siamo un popolo di diffidenti, a cui non piace credere in chi spiega le notizie se non “toccando con mano”, partiamo subito dalle norme. Il codice di procedura penale [1] stabilisce che ogni cittadino (qualora se la senta, ovviamente: non è obbligato!) può procedere all’arresto del criminale “beccato” in flagranza, ossia con le mani nel sacco. “Arresto” implica non certo l’uso delle tradizionali manette, ma, in senso pragmaticamente fisico, bloccare il soggetto in questione. Tale facoltà è concessa a chiunque, purché il criminale stia compiendo un delitto perseguibile d’ufficio (che non necessita cioè di querela per poter essere punito).

Poiché nessuno cammina con il codice penale in tasca, si sappia che i delitti perseguibili d’ufficio sono sempre quelli più gravi. È appunto il caso di furto in abitazione quando c’è violenza sulle cose (effrazioni di porte o finestre) o uso di mezzo fraudolento, chiavi false, grimaldelli ecc. oppure nei casi di rapina. In tutte queste ipotesi, dunque, il padrone di casa – anche nello spirito di una certa autotutela – può procedere a “bloccare” dentro casa (ossia arrestare) il ladro. Il che legittimerebbe il derubato ad usare una certa violenza – proporzionata pur sempre all’offesa – per vincere l’altrui resistenza. Non cadiamo però in tentazione: il ladro che fugge non fa resistenza, per cui non è consentito sparargli alle spalle (ma neanche in faccia!).

Molto importante: non bisogna tentare di vendicarvi. In pratica, dopo aver chiuso la porta, è necessario chiamare subito la polizia. La legge infatti richiede che il cittadino, una volta proceduto all’arresto in flagranza, debba mettere a disposizione delle forze di polizia il ladro nel più breve tempo possibile.

Addirittura, prima di una recente riforma, si riteneva che il cittadino, al momento dell’arresto del criminale, fosse un pubblico ufficiale, perché svolgente un’attività di rilievo pubblico, di interesse collettivo. Per cui il criminale che tentava di svincolarsi o di usare violenza contro il padrone di casa, commetteva anche l’ulteriore reato di resistenza a pubblico ufficiale.


Sintetizzando: il titolare di un appartamento che scopre in casa il ladro dopo aver scassinato la porta, lo può chiudere a doppia mandata. Subito dopo dovrà chiamare il 112 o il 113. Se anche il malvivente malauguratamente lo denuncia per sequestro di persona, è verosimile che l’accusa cada già nella fase delle indagini preliminari.

Un’ultima precisazione: una riforma del 2006 ha reso più elastico l’uso della pistola come mezzo per difendersi in casa propria. In pratica, si presume già che, in caso di violazione di domicilio, l’arma sia usata per legittima difesa, salvo la prova contraria che, in questo caso, dovrà dare il criminale. È necessario comunque che colui che pone in essere la legittima difesa paventi un pericolo per l’incolumità della persona e infine che la legittima difesa sia esercitata a mezzo di un’arma o un altro strumento di coercizione legittimamente detenuto da chi ne fa uso.


Alberto Pento
Era un diritto dei dipendenti, in quanto lavoratori della LIDL e di cittadini bloccare queste due donne, chiaramente malviventi o perlomeno sospette, all'interno dell'area protetta del cassone porta oggetti difettosi, dove le zingare si erano introdotte abusivamente per cercare qualcosa rubare; però poi dovevano chiamare la polizia o i carabinieri. Il fatto di averle bloccate, filmate e poi lasciate andare senza chiamare le forze dell'ordine non necessariamente è configurabile come un sequestro di persona anche se non hanno chiamato le forze dell'ordine, poiché probabilmente nemmeno sapevano che potevano/dovevano farlo o forse non ci hanno pensato; e la diffusione del filmato sul web come testimonianza e gogna pubblica non è affatto un male.


Emilio Baiocchi
Alberto Pento: Si. Penso che nel frattempo i ladri se ne siano già andati ed io con la casa soqquadro, senza contare quanto asportato, contante,oro, argenteria, pezzi di antiquariato...... Chiamate le Forze dell'Ordine, di cui mi onoro di aver fatto parte, quale Ufficiale nei Carabinieri, pur affermando che la procedura da lei proposta è corretta, devo anche aggiungere che lo stato attuale in cui stiamo vivendo, è comparabile al periodo in cui fu Applicato il Fermo di Pubblica Sicurezza, Fermo alquanto differente dal Fermo di Polizia Giudiziaria. Ora, pur ribadendo la legittimità giuridica del concetto da lei espresso , credo ci troviamo in una situazione straordinaria. Così come il Fermo di P.S. fu introdotto per un breve periodo di anni, per un principio preventivo, prevalentemente con finalità anti - terroristiche , B.R. e sigle similari. Credo allora, che il Legislatore ora dovrebbe intervenire con urgenza, con un decreto legge, poi convertito entro i termini di legge in legge, ad una misura sospensiva del sequestro di persona o in subordine della violenza privata, esercitata nei confronti del delinquente in caso di flagranza del caso in questione. Considerando il fatto che data l'altissima incidenza di tali episodi, considerando che tali delinquenti, ( statistiche riportano che hanno il 90% delle probabilità di dileguarsi, farla franca,) con il risultato che al malcapitato, non resta che il danno e la beffa.


Rom ingabbiate, i dipendenti: "Se sparisce merce di scarto noi perdiamo il posto"
Le voci dei dipendenti e responsabili del supermercato dove sono state rinchiuse due rom nel gabbiotto della spazzatura
Claudio Cartaldo - Ven, 24/02/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 68474.html

C'è un'altra verità dietro quel video pubblicano online con due rom rinchiuse in un gabbiotto dei rifiuti (guarda il video).

La verità di chi vive quotidianamente una situazione di degrado insopportabile, quella dei clienti costretti a subire i furti e quella dei lavoratori che rischiano il posto se anche un rifiuto viene sottratto. Già, perché le due donne nomadi protagoniste della scena non sono nuove di fronte al supermercato della Lidl di Follonica. Abitualmente chiedono l'elemosina, importunano i clienti e creano disagi ai dipendenti.

Aleno è questo che emerge dall'intervista realizzata dal Tirreno ai responsabili del punto vendita del discount. "Queste donne sono sempre in giro a mendicare e importunano i clienti, sia nostri che delle altre catene", dicono. "Quello che è avvenuto è un episodio che si è verificato quando alcuni ragazzi, impegnati al loro posto di lavoro, hanno scoperto le due donne che frugavano dentro i cassonetti. Se sparisce qualcosa da questi spazi ci rimettiamo il posto".

I dipendenti abituali del supermercato, così come Salvini, si sono subito schierati dalla parte lavoratori. Uno dei due peraltro iscritto alla Cgil. "Più volte mi hanno rubato il carrello con la spesa", dice un cliente a Fanpage. Ecco. Il degrado è un problema che i responsabili del Lidl non possono sottovalutare. "Non vogliamo dare un'immagine di degrado del negozio- spiegano - Qualche tempo fa le donne dormivano anche nel parcheggio: si sdraiavano sull'asfalto, accampandosi lì anche per la notte e certo non era un bel biglietto da visita per l'azienda, né per chi lavora in questa sede".

Per più di una volta sono state chiamate inutilmente le forze dell'ordine e i dirigenti del punto vendita hanno provato a far cambiare zona di accattonaggio alle due rom. Senza riuscire nell'impresa. "Ogni volta sono tornate e la situazione non è mai cambiata", spegano i responsabili. "Pensate che ormai sono anni che va avanti questa storia divenuta insopportabile. Quello che è accaduto va visto in quest'ottica: se viene portato via qualcosa dagli scaffali, oppure se persone non autorizzate entrano in questi spazi riservati, noi rischiamo il posto di lavoro".

Questo è il punto fondamentale. Forse pubblicare il video online non è stata un'ottima idea, e questo anche qualche cliente lo pensa. Ma quasi tutti avrebbero rinchiuso le due rom nel gabbiotto della spazzatura. Soprattutto se, come spiegato dai responsabili, nel caso in cui fosse sparito anche un cartone rovinato i dipendenti avrebbero rischiato di rimanere disoccupati. "L’ episodio che si è verificato - concludono dal negozio - è dovuto all'esasperazione dei lavoratori che si ritrovano a combattere tutti i giorni con questa situazione, senza che nessuno intervenga". Altro che razzismo.

https://www.facebook.com/marco.pierucci ... 1004743561
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » dom feb 26, 2017 10:41 am

Da Guido Saraceni

https://www.facebook.com/Prof.GuidoSara ... ED&fref=nf

Credo che abbiate visto tutti il video: la signora chiusa nella gabbia urla. I ragazzi, fuori, ridono. È una brutta scena. La superficie di un simbolo. Evoca violenza e una lunga serie di significati sgradevoli. Cosa le avranno fatto? Cosa le staranno per fare? Niente. Non le hanno fatto nulla e non le faranno nulla. La gabbia non era neanche una gabbia, ma un posto dove la signora non sarebbe dovuta entrare per fare cose che non avrebbe dovuto fare. I dipendenti del supermercato erano probabilmente infastiditi dal fatto che la donna stava rovistando nei rifiuti e loro avrebbero successivamente dovuto ripulire l'area. Hanno dunque "pensato bene" di bloccare la porta per esattamente due minuti. E siccome sono molto furbi, hanno filmato la scena e diffuso il video. Hanno sbagliato? Ovviamente sì. Ad ogni modo, la rete si è scatenata mostrando il suo aspetto più becero e triviale. Da una parte il delirio di chi ha scritto "datele fuoco", dall'altra, quintali di retorica stavolta del tutto inutile e davvero fuori luogo. Amici miei, scegliamo con cura le nostre battaglie, perché se gridiamo al lupo al lupo ogni volta che sentiamo anche solo l'odore del razzismo, rischiamo di non essere più credibili quando dobbiamo lamentarci e dare l'allarme per qualcosa di grave. Attenzione, i cretini non aspettano altro che portarci al loro stesso livello. E batterci con l'esperienza.


Alberto Pento - Aggiungo per chiarimento:

1) il cassone, ove si erano abusivamente introdotte e dove poi sono state sorprese e momentaneamente bloccate/rinchiuse le zingare, non era un generico cassone di rifiuti posto in uno spazio pubblico, e non conteneva immondizia comune ma pezzi rotti e guasti o difettati (con destinazione particolare ... ?) e che era uno spazio chiuso e protetto, con pareti piene, griglie sul soffitto e serrature e che si trovava all'interno di una proprietà privata dove i non autorizzati non avevano e non hanno alcun diritto di entrare;
2) bene hanno fatto a bloccare/rinchiudere le due "curiose ladre zingare", dove erano entrate abusivamente violando la proprietà privata e dove erano state soprese dai due solerti dipendenti e bravi cittadini; forse i due dipendenti avrebbero dovuto chiamare la polizia, cosa che non hanno fatto magari perché sapevano che non sarebbe servito a nulla come forse già capitato più volte in passato;
3) la legge consente il fermo/l'arresto, da parte del cittadino vittima di un reato e di un qualsiasi altro cittadino che abbia assistito o che ne sia stato coinvolto, con successiva e immediata consegna alla forza pubblica;
4) bene hanno fatto i dipendenti della LIDL a filmare l'accaduto e a metterlo in rete, sotto alla gogna pubblica, e per corretta informazione, così tutti possiamo renderci conto fin dove arrivano questi ladri a mettere le mani e come possiamo fare per difenderci da questi malviventi e delinquenti abituali;
5) gli zingari sono una categoria umana ben specifica: nomadi che vivono di espedienti criminali e sfruttando l'assistenza pubblica e la carità umana"; sono tra le categorie più razziste che esistano al mondo e non hanno alcun rispetto per gli altri; nei secoli scorsi si sono fatti avversare e odiare ovunque, così come accade anche oggi; costoro non sono vittime innocenti del razzismo altrui ma sono loro dei veri carnefici razzisti da perseguire con ogni mezzo per difendere la nostra gente innocente e tutti i cittadini che ne sono vittime;
6) difendere gli zingari equivale a difendere, giustificare e promuovere la loro criminalità abituale, è un farsi loro complice e costituisce una forma indiretta, una specie di sostegno esterno al loro razzismo.
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » dom feb 26, 2017 8:22 pm

Rom e LIDL, è “amore”: anche la compagnia schiava del pensiero unico
Inquisizione Culturale 25 febbraio 2017
http://www.oltrelalinea.news/2017/02/25 ... iero-unico

La “vicenda LIDL” si è scatenata sul web, con le due parti in causa infervorate sull’accaduto. Ovviamente la voce di quello strano principio secondo il quale – per un motivo o per l’altro – la discussione si sposta sempre sulla difesa dei criminali (a meno che costoro non siano dei politici, si intende, in quel caso la vulgata è tutta concorde) usando il primo pretesto disponibile, è stata forte e fragorosa come sempre.

Partiamo da una premessa: il vagabondaggio non è una situazione normale. Non lo è rovistare nei cassonetti, non lo è rubare la merce. Chi non nota il gigantesco degrado di una società che reputa lecite o tollerabili cose del genere è la prima vittima (pur inconsapevole) della società stessa, ormai da una cinquantina d’anni avvezza ad avere legalizzato quasi tutto, tranne il furto.

Ma la sensazione è che manchi veramente poco anche per quello: in fin dei conti, già se pensiamo alla legge sulla legittima difesa, notiamo come essa sia in pratica oggi attuata rendendola illegittima, visto che sparare a un ladro (di cui ovviamente non si può conoscere la pericolosità o l’essere armato a prescindere, basandosi soltanto sull’evidente minacciosità del gesto che sta compiendo, lo capirebbe anche un sasso) è di fatto oggetto di procedimento penale per colui che si difende.

Ovviamente in quella fattispecie si invoca il rispetto della legge, rigorosamente a senso unico, dal momento che il cittadino (che ha il diritto di non essere derubato, un dettaglio che il sasso di cui sopra sarebbe capace ulteriormente di evolvere, se potesse parlare) dovrebbe svolgere complicatissime equazioni matematiche che probabilmente solo il buon Einsten potrebbe attuare in tempo reale per stabilire la proporzionalità della sua reazione all’offesa ricevuta, mentre il fatto che a un ladro dovrebbe essere impedito di entrare in una casa, in un negozio o chicchesia non ha bisogno di nessun calcolo proporzionale necessario: quello si ignora direttamente, gli altri si arrangino, e per carità di Dio, giammai difendendosi.

Qualcosa del genere è accaduto a Follonica, in provincia di Grosseto, dove due rom sorprese a rubare fuori a un supermercato della nota catena Lidl sono state momentaneamente ingabbiate dai dipendenti. In questi giorni ne hanno parlato tutti: Matteo Salvini che si schiera in difesa del terribile e razzista concetto dell’illegalità del furto, Saverio Tommasi che come da copione difende qualsiasi criminale purché sia straniero, Saviano sui social scrive il solito post strappalacrime in difesa delle due ladre zingare.

Sì, è vero, sono due atteggiamenti monolitici: da una parte v’è il totale schieramento a favore dei dipendenti di Lidl. Dall’altro la capacità incredibile di non parlare del crimine ma di difendere i criminali alla prima occasione disponibile.

Non si capisce per quale diamine di motivo illogico si dovrebbe preferire il secondo al primo, ma evidentemente difendere i ladri è, come dicevo prima, preludio alla futura legalizzazione del furto. Un processo lento ma inesorabile. Ma consolatevi, non riguarderà tutti: gli italiani continueranno ad essere oggetto del codice penale, e ogni loro furto continuerà ad essere oggetto di indagine. Tutto in ordine.

Le accuse di sequestro di persona sono semplicemente ridicole. L’articolo 605 del codice penale parla chiaro: “Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni.”

Certo, nelle mani di magistrati collusi con il pensiero unico tutto può – in teoria – succedere, ma non c’è nessuna specifica su eventuali tempistiche, tanto meno sul fatto che in questo caso le due rom sorprese a rubare tra la merce ‘scartata’ dal supermercato siano state liberate dagli stessi addetti, per di più dopo pochi minuti (un dettaglio che la stampa di massa si è ben guardata da investigare, strano) e che probabilmente volevano dargli una lezione.

Sì hanno riso per il fatto di averli bloccati e colti sul fatto. Sì, le hanno prese in giro. La stessa rom ingabbiata non ha faticato ad ammettere che si trattasse di uno scherzo. Su facebook si sbraita di “diritti umani” di “umiliazione”, di “vergogna”. Vergogna di cosa? In un Paese che ha scoperto il bullismo l’altro ieri e per cui deridere in un gruppo di giovani degli innocenti ci si scandalizza per il fatto di aver colto sul fatto due ladri?

Forse qualcuno non riflette su questo semplice ed ulteriore dettaglio: urlare e sbraitare come una matta, come ha fatto la donna rom imprigionata, non trasforma le presunte offese subite in frustate, calci, pugni o torture. Queste rimangono ciò che sono: uno sfogo ironico e cinico su una categoria di immigrati che, considerato il suo numero tutto sommato esiguo (circa 170.000 in Italia), ha sempre prodotto e continuerà a produrre degrado, perché basata su una tradizione culturale che si basa su questi aspetti.

Non mi stupisco del fatto che molte persone non comprendano questa evidenza, del resto ci sono persone che ancora cercano in ogni fatto di cronaca nera (in generale, non riferito a una qualsiasi etnia) delle pseudo-ragioni psicopatologiche, escludendo completamente l’esistenza della crudeltà. Che ci possa essere, dunque, una cultura basata sul furto (come è quella rom) è completamente da escludere, anche di fronte all’evidenza.

La sola colpa di questi tre ragazzotti è di aver graziato due criminali all’opera e di non aver chiamato la polizia: non certo per ciò che avevano fatto prima, sintomo di una più che legittima esasperazione popolare contro le difese a prescindere che Stato e stampa di massa mandano avanti sugli immigrati di qualsiasi provenienza da decenni (azioni che potrebbero produrre conseguenze molto peggiori di questa, salvo poi versare le solite lacrime da coccodrillo, non ammettendo di aver sbagliato tutto) ma per i disagi continui che le “vittime” creano nel supermercato di cui sopra, e da anni. Diverse testimonianze, tra cui la seguente:

chiariscono meglio di cosa stiamo parlando. Sì, la loro colpa è di essere stati fin troppo buoni e di non averle denunciate, altroché.

Lidl nel frattempo, arriva al paradosso totale. Pur di non andare contro il Sinedrio, si schiera contro dipendenti che hanno difeso l’azienda da ogni minimo danno economico.

Un comunicato che dà una precisa misura del potere di scomunica di cui ormai questi signori godono, avendo il coraggio ancora di sbraitare – piccola digressione – su un’istituzione in coma farmacologico come la Chiesa.

Parole che tra l’altro contraddicono le stesse dichiarazioni dei dirigenti del supermercato di Follonica. Essi senza mezzi termini hanno esposto le regole della compagnia sulle merci di scarto, la cui sintesi è la seguente: se si perdono, i responsabili rischiano il posto. Ma ovviamente questo non conta.

Cari politicamente corretti, qui la verità è una sola: in questo Paese i rom sono odiati. E non sono odiati per motivi razziali, basta con queste sciocchezze senza né capo né coda: il motivo dell’ostilità sta nel fatto che è loro abitudine – presumibilmente culturale, ma delle cause ci può interessare in un’altra sede, perché nella vita contano i fatti – rubare.

Sì, potete sbattere i piedini per terra gridando al solito inutile razzismo, indignarvi e sbraitare difendendo i ladri purché siano stranieri, ma questa verità non potete ostacolarla. Come non potete ostacolare i dati che li vedono coinvolti in attività illecite rispetto alla popolazione presente, in numero impressionante considerando la percentuale bassa che rappresentano sul territorio.

Risparmio qualsiasi approfondimento stupido sullo stato di povertà della donna rom stessa: ciò ammesso e non concesso sia la verità, viste automobili e beni di lusso che alcuni rom esteticamente “poverissimi” esibiscono in certe circostanze.

Che la povertà sia un agente favorevole al furto è un’altra delle cose che il sasso luminare saprebbe spiegare molto meglio di me. Ma come dicevo nell’introduzione, il fatto che l’ordine pubblico abbia consentito il vagabondaggio negli ultimi 50 anni non è una scusante né una cosa che possa essere ritenuta normale. È solo un’ulteriore prova del fallimento dello Stato e della sua impotenza, della sua incapacità di garantire strutture che possano raccogliere persone che vanno inserite in società con le dovute cautele.

In ogni caso ci sentiamo di chiudere citando uno dei commenti riportati dal Secolo d’Italia, di tale Valeria che alla dichiarazione di “verifiche da effettuare” da parte dell’azienda risponde così:

“Ma cosa volete verificare? Prendete le distanze da cosa? Vi piace essere derubati?”

Rispondo io, cara Valeria: fino all’altro ieri no, poi i Sommi Sacerdoti hanno stabilito che, se i ladri sono stranieri, il furto passa in secondo piano e l’antirazzismo può pure “trionfare”. E la chiusura in un gabbio di qualche minuto, per di più culminata nella grazia verso i due trasgressori e riconosciuta come scherzo dalla stessa “vittima”, si trasforma in una colpa e addirittura in sequestro. Cose che capitano.

(di Stelio Fergola)





Alberto Pento
I ladri sono ladri sempre, siano essi politici o zingari (si dice zingari o nomadi e no rom o sinti poiché tra queste etnie vi sono anche persone non nomade e non zingare che vivono onestamente lavorando e si distinguono dai nomadi o zingari sinti o rom o altro che vivono di espedienti criminali e sfruttando l'assistenza pubblica e la carità cristiana); e non è perché tanti politici rubano e qualcuno di loro magari riesce a farla franca che gli zingari siano meno colpevoli e innocenti e che non vadano perciò perseguiti penalmente e che siano invece trattati con i guanti e lasciati liberi di delinquere e di fare i carnefici di chi non è zingaro. È ora di finirla che a questi razzisti criminali sia consentito di rubare, maltrattare, magari anche di uccidere il prossimo e di farla franca come se fossero bambini irresponsabili. Sono tra i peggiori nazi razzisti della terra, veri carnefici e vanno fermati.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » mar feb 28, 2017 12:49 pm

Rissa a bastonate e scene da Bronx tra famiglie di nomadi per un tradimento
di Vittorino Bernardi
Martedì 28 Febbraio 2017

http://www.ilgazzettino.it/vicenza_bass ... 86040.html

VICENZA - Violenta scena da Bronx in via Zampieri: sul retro del palazzo dell’Agenzia delle entrate è scoppiata una rissa tra alcuni nomadi che vivono nel quartiere nei loro camper e altri arrivati da fuori Vicenza. Una decina di persone si sono affrontate, anche con bastoni, in una rissa violenta e rumorosa che ha attirato l’attenzione dei residenti che hanno chiamato il 112 e il 113.
Carabinieri e agenti arrivati sul posto hanno trovato solo donne e bambini: nessuno ha fornito indicazioni sulla rissa. Scattata, pare, per lavare l’onta di un tradimento tra i due gruppi. Nessuna traccia degli uomini scappati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Una donna, dall’atteggiamento esagitato, è stata accompagnata in questura per accertamenti.
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » mar feb 28, 2017 7:26 pm

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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » mar feb 28, 2017 10:46 pm

Roma, studentessa cinese morta: i rom non andranno in carcere
Zhang Yao è stata trovata senza vita vicino alla linea ferroviaria. Probabilmente stava scappando dopo essere stata scippata
Marta Proietti - Mar, 28/02/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 69887.html

I due rom che il 5 dicembre scorso hanno derubato la studentessa cinese trovata poi morta vicino a una linea ferroviaria nella periferia di Roma non andranno in carcere.

Il processo a carico di Seferovic Sherif e Gianfranco Ramovic si è infatti concluso con un patteggiamento. Il primo ha concordato una pena di due anni di reclusione e torna libero dopo un periodo di detenzione domiciliare, Ramovic invece ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione ma resta ai domiciliari. Entrambi appartenevano entrambi al campo nomadi di Via di Salone.

Entrambi i giovani di 20 anni sono accusati di aver scippato Zhang Yao, una studentessa cinese che aveva deciso di studiare in Italia e il cui corpo è stato poi trovato senza vita vicino ai binari della stazione in Via Salviati. Probabilmente la giovane stava scappando quando è stata travolta e uccisa da un treno in corsa.
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 1:08 pm

Il racconto di Besjana, sequestrata e violentata in un campo rom abusivo
Rapita e violentata tutta la notte in una baracca diroccata nel quartiere Prenestino.
A raccontarci l’incubo durato una notte è la stessa vittima, una ragazza di 27 anni.
http://tg24italia.com/racconto-besjana- ... om-abusivo
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » mar mar 07, 2017 7:42 pm

Ville in Sardegna e Svizzera, proprietari in campo nomadi. Maxi sequestro da 9 milioni a famiglie sinti a Genova
di F. Q. | 6 marzo 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03 ... va/3434920

Due maxi sequestri per un totale di circa nove milioni di euro sono stati eseguiti questa mattina dai carabinieri e dalla guardia di finanza di Genova nei confronti di 13 gruppi familiari di etnia sinti, residenti nel campo nomadi di Bolzaneto. I militari hanno messo i sigilli a ville, appartamenti, conti correnti, auto e camper, e quote societarie. Secondo quanto si apprende, tra gli immobili sequestrati anche due ville in Sardegna e una in Svizzera. Il patrimonio, secondo gli inquirenti coordinati dal pm Federico Manotti, sarebbe frutto di furti in appartamenti e altre attività illecite. L’inchiesta è partita dalle dichiarazioni dei redditi presentate dai singoli, troppo basse rispetto al reale tenore di vita
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » gio mar 09, 2017 7:47 pm

Roma, vende l'auto e si ritrova davanti un Casamonica: «Ora paga tu o stai attento alla tua famiglia»
di Marco De Risi
Giovedì 9 Marzo 2017

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca ... 05761.html

Voleva solo vendere la sua auto usata e si è ritrovato a fronteggiare un esponente del clan dei Casamonica che l'ha strangolato in una morsa di minacce e di ritorsioni. Il malvivente non solo si è impossessato della macchina senza pagare ma addirittura voleva che il proprietario pagasse per riaverla indietro. È accaduto alla Romanina dove i Casamonica, nomadi ormai trapiantati da anni in città, hanno le loro ville sfarzose e sono spesso finiti in inchieste per una serie di gravi reati. «Se non mi dai i...
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Re: El rasixmo e ła viołensa dei singani

Messaggioda Berto » dom mar 12, 2017 12:20 pm

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