Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 6:56 am

14)
contro Trump


USA: il bene e il male
Trump e i repubblicani, Biden e i democratici
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 6:56 am

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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 6:57 am

15)
contro Netanyahu


I criminali magistrati sinistrati contro Netanyahu
viewtopic.php?f=197&t=2986

La eversiva e criminale magistratura sinistrata israeliana contro Netanyahu come quelli USA contro Trump e quelli italiani contro Berlusconi e Salvini
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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 6:57 am

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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 7:01 am

16) Varie



Asti, clamorosa gaffe del tribunale: il giudice legge la sentenza prima di sentire la tesi della difesa
La condanna a 11 anni in un processo per violenza sessuale è stata poi stracciata. L'ira della Camera penale del Piemonte
di SARAH MARTINENGHI
20 dicembre 2019

https://torino.repubblica.it/cronaca/20 ... cwGZ9kYoQs

Il tribunale aveva già deciso. Undici anni, da infliggere a un padre, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia. E così, mercoledì, quando la corte è entrata in aula, ha pronunciato la sentenza. Peccato però che la difesa non avesse ancora discusso. Stupore, incredulità. E quando l'avvocato ha fatto presente il fatto, il presidente Roberto Amerio ha stracciato la sentenza, per poi decidere di astenersi. È una clamorosa gaffe quella denunciata dalla camera penale del Piemonte.

"Al Tribunale di Asti è accaduto l’incredibile - spiega l'associazione di avvocati penalisti presieduta da Alberto De Sanctis - A conclusione di un processo avviato per accertare se sussiste il reato di violenza sessuale contestato ai genitori nei confronti della figlia minore, inizia la discussione finale nel corso della quale prendono la parola il pubblico ministero, il difensore della parte civile e il difensore di uno degli imputati. La discussione in difesa dell’altro imputato viene rinviata ad altra data. Nel corso di quest’ultima udienza accade l’abnorme paradosso. Il Tribunale in composizione collegiale rientra in aula e anziché dare la parola alla difesa per la programmata discussione rimane in piedi e, in nome del popolo italiano, dà lettura del dispositivo della sentenza che condanna entrambi gli imputati". Il gelo è calato in aula, il pubblico ministero e i difensori sono rimasti senza parole.

"L’avvocato che avrebbe dovuto prendere la parola in difesa del proprio assistito (in quell’istante non più imputato in attesa di giudizio bensì già condannato, per la precisione ad undici anni di reclusione) segnala al Presidente l’”anomalia”. A quel punto il Presidente “straccia” (materialmente) il foglio sul quale era stato scritto il dispositivo appena letto e invita l’avvocato a concludere. A fronte delle perplessità manifestate dal difensore di illustrare e formulare le proprie conclusioni ad un Tribunale che ha già deciso, il collegio si ritira in camera di consiglio e quando rientra in aula dichiara di astenersi".

L’astensione del Tribunale sembra sia stata respinta. "Questi fatti - commenta la camera penale del Piemonte - meritano un doveroso e serio approfondimento sotto molteplici profili (verbalizzazione dell’accaduto ad opera del cancelliere d’udienza, condotte poste in essere nel corso di un’udienza pubblica alla quale presenziava un pubblico ministero, etc.) nelle competenti sedi ma sin d’ora ci consegnano la fotografia dello stato della giustizia nel nostro Paese. Non bastava la giustizia "senza tempo": con la riforma epocale dell’istituto della prescrizione il Parlamento dal 1° gennaio 2020 ha deciso che una sentenza di assoluzione o di condanna può intervenire per qualunque tipo di reato quando vuole, senza alcun limite di tempo dal fatto. Con l’episodio accaduto al Tribunale di Asti si esperimenta anche la giustizia "senza avvocato": manifestazione abnorme di un clima che quotidianamente serpeggia negli ambienti giudiziari; il desiderio di sbarazzarsi dell’avvocato inutile “orpello” fastidioso che impedisce e rallenta il magistrato nell’esercizio del suo potere".

Il presidente del tribunale di Asti, Giancarlo Girolami, risponde: "Sto raccogliendo tutti gli elementi di questa vicenda, che è molto delicata. Al momento non ho ancora terminato di ascoltare tutti i protagonisti che erano in aula. Non so, quindi, se sia stato commesso un reato, un illecito oppure un errore. Quando avrò terminato la mia indagine potrò esprimermi".



Il pg: "La tempesta emotiva? È un'aggravante"
Tiziana Paolocci - Mar, 05/03/2019

http://www.ilgiornale.it/pg-tempesta-em ... 56772.html

Ricorso in Cassazione contro la pena dimezzata in appello per l'assassino di Olga Matei
La «tempesta emotiva», scatenata dalla rabbia improvvisa, non può essere un'attenuante.
Ma un'aggravante. Almeno per la Procura generale di Bologna, che ha deciso di ricorrere alla Suprema Corte dopo che i giudici di appello hanno ridotto la pena per Michele Castaldo, omicida reo confesso di Olga Matei, da trenta a sedici anni. Nella sentenza, infatti, venivano concesse le attenuanti generiche per lo stato psicologico dell'uomo, che con la vittima aveva una relazione da circa un mese.

Invece ora il pg Ignazio De Francisci chiede alla Suprema Corte di valutare la correttezza dei principi espressi.

La cinquantasettenne era stata strangolata a mani nude da Castaldo il 5 ottobre 2016 a Riccione, perché lei voleva troncare quella relazione iniziata un mese prima. L'uomo, che in passato era stato tradito, mostrava infatti insofferenza ed eccessiva gelosia quando lei riceveva messaggi o telefonate al cellulare e lei non ne poteva più e voleva allontanarsi.

In primo grado l'assassino aveva scelto il rito abbreviato, che invece dell'ergastolo gli aveva regalato una condanna a 30 anni. Ma i giudici in appello, pur riconoscendo l'aggravante dei motivi abietti e futili, avevano concesso le attenuanti generiche, che avevano fatto scendere la pena a 16 anni. In uno dei punti più importanti del provvedimento della Corte di assise di appello di Bologna si legge che una «tempesta emotiva» determinata dalla gelosia in parte può attenuare la responsabilità di chi uccide.

Una tesi che ha scatenato in questi giorni un'accesa polemica, tanto che il presidente della Corte di appello di Bologna Giuseppe Colonna ha spiegato ieri: «La gelosia non è stata considerata motivo di attenuazione del trattamento, anzi, al contrario, motivo di aggravamento in quanto integrante l'aggravante dell'avere agito per motivi abietti-futili (e ciò con ampia e convinta motivazione, che occupa due pagine fitte di motivazione)». E poi: «La misura della responsabilità (sotto il profilo del dolo) era comunque condizionata dalle infelici esperienze di vita, affettiva, pregressa dell'imputato, che in passato avevano comportato anche la necessità di cure psichiatriche, che avevano amplificato il suo timore di abbandono. Questo prosegue Colonna è il dato rilevante al di là della frase, che è comunque tratta testualmente dal perito: soverchiante tempesta emotiva e passionale».



I figli non sono suoi ma deve mantenerli lo stesso: la sentenza che fa discutere
28 febbraio 2018

https://www.milleunadonna.it/attualita/ ... wV3H8kvIoM

La vicenda nel modenese di un uomo che scopre il tradimento e si separa dalla moglie. I giudici: "Prevale l'interesse superiore dei minori"
I figli non sono suoi ma deve mantenerli lo stesso: la sentenza che fa discutere
Non è il padre dei due bambini. Non è più nemmeno convivente con la donna che quei due bambini ha messo al mondo, tradendolo con un altro uomo. Eppure dovrà occuparsi del loro mantenimento. È quanto ha stabilito la Corte di Appello di Bologna con una sentenza che sembra destinata a far discutere.
Della vicenda, accaduta in un paese della provincia emiliana, dà notizia la Gazzetta di Modena. Protagonista un modenese che aveva sposato una donna straniera. Fin dal 2009 l’uomo aveva avuto il sospetto che i due gemelli non fossero suoi figli anche se una sentenza del 2013 del giudice civile di Modena gli dava torto perché stabiliva che non ci si poteva basare su voci di paese e testimonianze di seconda mano. Ma l’uomo non ha mollato la presa, anche perché nel frattempo si è separato dalla donna. Così ha fatto ricorso alla pRima sezio della Corte di Appello di Bologna che a sua volta ha disposto una consulenza tecnica. Che poi, altro non è che il test del Dna. Nell’aprile del 2016 la relazione ha spazzato via ogni dubbio: i test di laboratorio hanno escluso il rapporto di filiazione tra l’uomo e i due gemelli. Insomma, non era loro padre.
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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » ven dic 24, 2021 7:01 am

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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » mar giu 14, 2022 4:03 am

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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » mar giu 14, 2022 4:06 am

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Re: Demenze e ingustizie dei giudici politicamente corrette

Messaggioda Berto » mar giu 14, 2022 4:07 am

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Messaggioda Berto » mar giu 14, 2022 7:51 am

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