Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo.
viewtopic.php?f=196&t=2942 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395 Il Politicamente corretto (PC): il peggiore crimine contro l'umanitàIl Politicamente Corretto è l'ideologia del male e dell'inversione assurda elevate a bene e assunte come diritto, è l'ideologia dell'odio e del caos.
La menzogna, l'inganno, l'illusione del Politicamente corretto e le sue violazioni dei diritti umani
viewtopic.php?f=196&t=2947 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6835049120 La violenza della menzogna del PC precede e anticipa la violenza fisica del suo totalitarismo sociale e politico istituzionale, poliziesco, giuridico e militare.
Crimini contro l'umanità ossia violazioni gravi dei diritti umani, civili e politici degli esseri umani cittadini dei vari paesi del mondoviewtopic.php?f=205&t=2957 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 55245759341) lo stupro delle donne;
2) l'infibulazione forzata delle bambine;
3) il matrimonio forzato delle bambine e delle giovani;
4) la sottomissione forzata e la schiavizzazione della donna;
5) l'accoglienza obbligatoria e il meticciato forzato;
6) la propaganda omosessuale ai bambini, la teoria del gender, i trattamenti ormonali dei piccoli e le operazioni chirurgiche che mutilano irrimediabilmente i corpi per favorire un impossibile e innaturale cambio di genere;
7) il suprematismo nero come quello dei BLM e la teorica critica della razza per cui i bianchi sarebbero naturalmente razzisti;
8 ) l'antisemitismo/antisionismo/antisraelismo dei cristiani, degli atei e in particolare dei nazi maomettani;
9) le utopie totalitarie sociali, politiche e religiose che ingannano, illudono, inducono al fanatismo, alla violenza, alla discriminazione alla guerra come:
a) il fascismo e il nazismo;
b) il suprematismo nazi maomettano con la sua discriminazione per i non mussulmani, i diversamente religiosi, aregligiosi e pensanti, per gli atei e gli apostati, per la libertà e l'ugualianza della donna, per la sua istigazione al disprezzo, all'odio, all'omicidio e alla strage dei non islamici;
c) il suprematismo comunista e la demonizzazione della proprietà privata, del libero mercato e della libera impresa, della diversità e della disuguaglianza, della responsabilità e del merito;
10) il politicamente corretto in generale nelle sue varie articolazioni;
11) la demonizzazione e la criminalizzazione attraverso la calunnia, la diffamazione e la menzogna delle persone, delle etnie, dei popoli, delle nazioni, degli stati, per sopraffarli, depredarli, impedire e negar loro il diritto alla difesa, alla libertà, alla sovranità civile e politica, per negare il libero esercizio e la realizzazione dell'umanità delle persone.
...
Tutte queste manifestazioni, attività, comportamenti, ideologie/teologie/mitologie non sono descrivibili/narrabili/trattabili come bene e quindi come cultura e come civiltà ma unicamente come male e quindi come incultura e inciviltà.
Razzismo dei neri contro i bianchiviewtopic.php?f=196&t=2913 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7477876384 La Teoria critica della razza, l'ideologia che sta intossicando l'America (e l'Occidente) Atlantico Quotidiano
Rob Piccoli Europeo per nascita, Americano per filosofia
www.srpiccoli.euhttps://www.atlanticoquotidiano.it/rubr ... occidente/ In un suo recente tweet, l’ex segretario di Stato Mike Pompeo ha scritto che la cosiddetta Critical Race Theory (teoria critica della razza) “fa parte del tentativo della sinistra radicale di iniettare il socialismo in ogni aspetto della nostra vita e indottrinare la prossima generazione di americani”. L’allarme di Pompeo si conclude con un’esortazione che lascia presagire un futuro piuttosto fosco: “We cannot allow our military leaders to be subjected to an un-American curriculum” (non possiamo permettere che i nostri capi militari siano soggetti a un curriculum non-americano).
Il dibattito nazionale sulla CRT si è aperto con gran clamore solo recentemente, anche se in America è un concetto accademico che affonda le sue radici negli anni ’60 e ’70 e ha ufficialmente visto la luce nel 1989. L’argomento è esploso nell’arena pubblica questa primavera, specialmente in ambito educativo — nel segmento scolastico che va dalla scuola materna a quella secondaria, o K-12, come viene definito nel sistema formativo statunitense — poiché numerose legislazioni statali hanno varato o stanno progettando leggi che intendono vietare l’applicazione/l’insegnamento in classe della teoria medesima.
Relegata per molti anni nelle università e in oscure riviste accademiche, negli ultimi dieci anni la CRT è diventata in pratica la nuova ortodossia istituzionale americana, cioè l’ideologia predefinita nelle istituzioni pubbliche del Paese. L’idea centrale è che il razzismo è un costrutto sociale e che non è semplicemente il prodotto di prevenzioni o pregiudizi individuali, ma anche qualcosa di incorporato nei sistemi legali e nelle politiche. Per maggior precisione si può vedere anche la definizione che si legge sul sito di Encyclopædia Britannica:
Movimento intellettuale e struttura di analisi giuridica non molto ben organizzata e basata sulla premessa che la razza non è una caratteristica naturale e biologicamente fondata di sottogruppi di esseri umani fisicamente distinti, ma una categoria socialmente costruita (inventata culturalmente) che viene utilizzata per opprimere e sfruttare le persone di colore. I teorici critici della razza sostengono che la legge e le istituzioni legali negli Stati Uniti sono intrinsecamente razziste nella misura in cui funzionano per creare e mantenere disuguaglianze sociali, economiche e politiche tra bianchi e non bianchi, in particolare gli afroamericani.
L’organizzazione conservatrice Heritage Foundation ha probabilmente dato inizio alle danze attribuendo alla CRT la responsabilità di aver favorito la nascita di movimenti di protesta spesso violenti, come il Black Lives Matter, o le limitazioni della libertà di parola e dibattito nei campus universitari. “Quando la sua logica viene applicata fino in fondo, la CRT è distruttiva e rifiuta le idee fondamentali su cui si basa la nostra repubblica costituzionale”, ha affermato l’organizzazione. “La teoria critica della razza”, spiega la Fondazione sulla prima pagina della sezione del suo sito web dedicata all’argomento, “fa della razza il prisma attraverso il quale i suoi sostenitori analizzano tutti gli aspetti della vita americana, classificando gli individui in gruppi di oppressori e vittime. È una filosofia che sta infettando tutto, dalla politica all’istruzione, al posto di lavoro e all’esercito”. Coerentemente con questi pesanti addebiti, a metà maggio in Idaho, Iowa, Oklahoma e Tennessee sono state approvate leggi che vietano la CRT nelle scuole, mentre in altri stati leggi analoghe sono in cantiere.
Qualche esempio di teoria critica della razza in azione (tra quelli riportati da Christopher F. Rufo sul New York Post nel luglio 2020 e nel maggio scorso): 1) il Dipartmento di Homeland Security dice ai dipendenti bianchi che commettono “microiniquità” e che si sono stabilmente “socializzati” nel ruolo di “oppressori”; 2) il Dipartimento del Tesoro tiene una sessione di formazione in cui dice ai membri dello staff che “praticamente tutti i bianchi contribuiscono al razzismo” e che devono convertire tutti, nel governo federale, all’ideologia dell’antirazzismo; 3) i Sandia National Laboratories, che progettano l’arsenale nucleare americano, inviano i dirigenti maschi bianchi in un campo di rieducazione di tre giorni dove si dice loro che la “cultura maschile bianca” è analoga al KKK, ai suprematisti bianchi e, udite udite, alle uccisioni di massa (i dirigenti sono pertanto costretti a rinunciare al loro “privilegio maschile bianco” e a scrivere lettere di scuse a donne fittizie e persone di colore); 4) A Cupertino, in California, una scuola elementare ha costretto i bambini di prima elementare a decostruire le loro identità razziali e sessuali e a classificarsi in base al loro “potere e privilegio”; 5) a Springfield, Montana, una scuola media ha pensato bene di costringere gli insegnanti a collocarsi in una “matrice di oppressione” basata sull’idea che i maschi etero, bianchi, cristiani e di lingua inglese, sono membri della classe degli oppressori e devono espiare per il loro privilegio e “supremazia bianca nascosta”; 6) a Filadelfia, una scuola elementare ha costretto gli alunni di quinta elementare a celebrare il Black Communism e simulare un raduno del Black Power per liberare la radicale degli anni ‘60 Angela Davis dalla prigione nella quale un tempo era stata detenuta con l’accusa di omicidio; 7) a Seattle, il distretto scolastico ha detto agli insegnanti bianchi che sono colpevoli di “omicidio spirituale” contro i bambini neri e devono rottamare il proprio privilegio “in riconoscimento dell’eredità rubata a questi ultimi”. Può bastare a rendere l’idea? “Sono solo un giornalista investigativo”, scrive Rufo, “ma ho sviluppato un database di oltre 1.000 di queste storie. Quando dico che la teoria critica della razza sta diventando l’ideologia operativa delle nostre istituzioni pubbliche, non esagero: dalle università alle burocrazie ai sistemi scolastici K-12, la teoria critica della razza ha permeato l’intelligenza collettiva e il processo decisionale del governo americano, senza alcun segno di rallentamento”.
Un altro episodio emblematico, riportato tra gli altri dal National Review per la penna di Charles C.W. Cooke. Una quindicina di giorni fa, l’attore Tom Hanks ha scritto per il New York Times un pezzo sul massacro di Tulsa del 1921, quando una folla composta da bianchi attaccò le persone e le proprietà della comunità afroamericana, provocando molte vittime, diverse centinaia di ospedalizzati, alcune migliaia di neri con la casa distrutta e danni per l’equivalente di oltre 30 milioni di dollari attuali. “Per tutto il mio studio”, ha ammesso Hanks, “non ho mai letto una pagina di nessun libro di storia della scuola su come, nel 1921, una folla di bianchi bruciò un posto chiamato Black Wall Street, uccise fino a 300 dei suoi cittadini neri e sfollò migliaia di neri americani che vivevano a Tulsa, in Oklahoma”. Questo, ha scritto Hanks, era forse dovuto al fatto che “la storia è stata scritta principalmente da bianchi su bianchi come me, mentre la storia dei neri – compresi gli orrori di Tulsa – è stata troppo spesso tralasciata”. Per tutta risposta, il critico televisivo del NPR (National Public Radio) Eric Deggan, ha spiegato che ciò che Hanks aveva scritto sul NYT “non era abbastanza”. “Tom Hanks”, ha ammesso Deggans, “è un non-razzista”. Ma, ha aggiunto, “è ora che sia anti-razzista”. Già, perché c’è una differenza tra l’essere non-razzisti e l’essere anti-razzisti. “L’anti-razzismo”, ha precisato Deggans, “implica azione: guardarsi intorno nel proprio universo e adottare misure specifiche per smantellare il razzismo sistemico”. E se le parole di Hanks sono “carine”, non bisogna dimenticare che il Nostro “ha costruito una parte considerevole della sua carriera su storie di uomini bianchi americani che fanno la cosa giusta”. “Se vuole davvero fare la differenza”, ha concluso Deggans, Hanks, così come tutte le altre star, “deve parlare in modo specifico di come il suo lavoro ha contribuito a questi problemi e di come intende cambiare le cose”. C’è da giurare che se anche Tom Hanks decidesse di seguire alla lettera le istruzioni di Deggans, il popolare attore sarebbe comunque ritenuto colpevole di qualcosa…
Che dire? Per fortuna questa follia ideologica e gli eccessi ai quali induce i suoi seguaci ha finito per stomacare anche alcuni neri, oltre che moltissimi bianchi. Sempre il New York Post ha riproposto un video pubblicato su TikTok in cui un padre di colore e sua figlia parlano contro la teoria critica della razza. Il video è diventato rapidamente virale. “Non importa se sei bianco o nero o di qualsiasi colore”, dice la bambina. “Il modo in cui trattiamo le persone si basa su chi sono e non su di che colore sono”, osserva il papà, e la ragazzina aggiunge “e se sono simpatici e intelligenti”. “Questo è il modo in cui pensano i bambini qui”, chiosa il padre, e conclude: “La teoria critica della razza vuole porre fine a tutto questo. Non con i miei figli, non succederà. Dobbiamo fermare la CRT. Punto. I bambini non vedono il colore della pelle. Amano tutti.” Il video ha ottenuto 26.000 visualizzazioni da quando è stato pubblicato su TikTok il 19 maggio scorso, ma ha raccolto 1,6 milioni di visualizzazioni su Twitter quando è stato condiviso dal candidato al Congresso repubblicano Robby Starbuck.
Le esagerazioni e il manicheismo maniacale di quelli come Deggans sono andati talmente oltre il limite che adesso la sinistra, dopo aver cercato di sfruttare (l’estate scorsa) gli entusiasmi suscitati dal movimento Black Lives Matter al fine di portare avanti la propria idea di anti-razzismo e la stessa teoria critica della razza, sta cercando freneticamente di ridefinire i termini del dibattito, dal momento che tutta la questione si sta ritorcendo contro i suoi promotori. I liberals ora cominciano a prendere le distanze dai pasdaran dell’anti-razzismo e a negare ipocritamente che la CRT venga insegnata, in maniera palese o occulta, nelle scuole K-12, anche se, come abbiamo visto, ci sono chiari esempi che li contraddicono. E del resto il New York Times ha pubblicato solo tre settimane fa un pezzo in cui si afferma che la teoria critica della razza è un “framework che ha trovato la sua strada nell’istruzione pubblica K-12”.
Ciò non toglie, appunto, che una certa aria di svolta la si respira, come fa notare Zachary Faria sul Washington Examiner del 16 giugno. La qual cosa significa che la spinta contro queste idee tossiche, sia da parte di genitori preoccupati alle riunioni del consiglio scolastico locale, sia da parte delle amministrazioni di vari stati a guida repubblicana, sta funzionando. La verità è che stanno perdendo la battaglia per indottrinare i giovani americani con la loro ossessione razziale tossica e divisiva. Che probabilmente le cose stiano evolvendosi nella giusta direzione è la prova di quel che ha scritto il 12 giugno scorso Victor Davis Hanson sul Las Vegas Review-Journal: “Sebbene questa rivoluzione elitaria di sinistra sia più pericolosa del suo sciatto predecessore degli anni ’60, è anche più vulnerabile, dato il suo odioso e pesante apparato, ma solo se il proverbiale ‘popolo’ alla fine dice alla sua follia: ‘Quando è troppo è troppo’.” Insomma, è arrivato il momento di dire basta.
"Sporco bianco", aggredito ragazzo di 25 anniAlessandro Imperiali
25 giugno 2021
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 57517.htmlNotte da incubo per un giovane cameraman di Sky aggredito a Roma al grido di "sporco bianco". Erano le 2:30, tra martedì e mercoledì, quando a Trastevere, storico rione romano, M. M. è stato attaccato a piazza Trilussa. Si trovava lì con un paio di amici, la sua ragazza e la sorella. Era una serata tranquilla, i cinque avevano appena finito di festeggiare il suo compleanno. Al momento dei saluti però, quando ormai tutti si stavano recando alle macchine per raggiungeere casa propria, è avvenuta l'aggressione.
"Ho pensato di morire lì per terra, di fare la stessa fine di Willy Monteiro Duarte a Colleferro" - racconta il il venticinquenne su il Messaggero- "Avevo quattro su di me che mi sferravano calci e pugni con la ferocia delle bestie e altri sei che se la stavano prendendo allo stesso modo con il mio migliore amico. Senza motivo, solo per scaricare la loro rabbia e cieca violenza".
Ad accerchiarli sono stati da una ventina di ragazzi, tutti tra i 18 e i 20 anni. "Erano stranieri all'apparenza per via della loro carnagione scura, ma parlavano italiano benissimo, con inflessione romana, forse si tratta di figli di immigrati" spiega ancora il ragazzo. Il pretesto dell'aggressione sono stati dei pesanti insulti alle ragazze che erano con loro, "nient' altro che un pretesto per attaccare briga". "Quando io e un altro mio amico gli abbiamo detto di smetterla e loro hanno iniziato a insultarci tutti, abbiamo replicato ancora di lasciare perdere, che la nostra serata era finita, che ce ne stavamo andando via, che non ci interessava discutere", continua raccontando la notte da incubo. "Mi gridavano per farmi stare zitto sporco bianco, ti buco, ti sparo".
Accade in pochi secondi il peggio, calcio e pugni sia a lui che al suo migliore amico. Colpi "sferrati con maestria di chi sa battersi e menare le mani".
Al di là dell'aggressione, un altro dettaglio inquietante è che a quell'ora in piazze c'erano ancora molte persone eppure nessuno è intervenuto. "C'era gente che guardava, alcuni filmavano la scena con i telefonini, ma si sono fatti i fatti propri, si sono tutti ben guardati dall'intervenire e venirci in aiuto. Quando, poi, in lontananza si sono sentite le prime sirene della polizia, allora si sono dileguati tutti. Compresi i guerrieri che erano sbucati davanti a noi improvvisamente" commenta M. M. ancora sotto choc.
Medicati prima sul posto e poi all'ospedale di Ariccia, in due riporteranno un trauma cranico e addominale. "In un attimo" - ricorda la fidanzata, anche lei presente alla scena - "il mio ragazzo era a terra, circondato da 4 persone che lo hanno preso a calci in faccia e sul torace, lui era rannicchiato e chiuso a riccio mentre queste persone continuavano a prenderlo a calci senza pietà. Una di queste ha anche minacciato di sparargli. Ho avuto paura che ammazzassero il mio fidanzato così come è successo al povero Willy lo scorso settembre".
Sempre la ragazza, inoltre, ha lanciato un appello su Twitter per farsi inviare i video della rissa così da poter procedere alla denuncia ed evitare che ciò che è accaduto ieri avvenga anche in futuro. Un appello a cui hanno risposto in molti, sono tanti i video arrivati, non solo di quella sera.
L'America in rivolta perché a scuola i Dem dividono i bambini in base alla razzaGiulio Meotti
6 luglio 2021
https://meotti.substack.com/p/lamerica- ... e-a-scuolaL'America è in rivolta per la “teoria critica della razza” nelle scuole pubbliche. Una oscura ideologia accademica formulata negli anni Settanta, spiega il Wall Street Journal, è oggi al centro del dibattito politico. I legislatori della California e dei distretti scolastici di Washington e dell'Oregon l’hanno introdotta nel curriculum; i legislatori del Texas, dell'Idaho, dell'Oklahoma e, più recentemente, della Florida, hanno vietato agli insegnanti di promuovere in classe la teoria critica della razza.
Cosa sia lo spiega su Usa Today il ricercatore che segue questo filone da un anno, Christopher Rufo del Manhattan Institute. “La teoria della razza critica è una disciplina accademica che afferma che gli Stati Uniti sono stati fondati sul razzismo, sull'oppressione e sulla supremazia bianca e che queste forze sono ancora alla radice della nostra società. Riformula la vecchia dialettica marxista di oppressore e oppresso, sostituendo le categorie di classe di borghesia e proletariato con le categorie di bianco e nero. Ma la conclusione fondamentale è la stessa: per liberare l'uomo, la società deve essere trasformata attraverso la rivoluzione morale, economica e politica”.
Una forma di “marxismo basato sulla razza”, scrive Rufo, che fa molti esempi della sua penetrazione. A Cupertino, in California, una scuola ha costretto i ragazzi di terza elementare a decostruire le loro identità razziali e sessuali e classificarsi in base al loro "potere e privilegio". A Springfield, nel Missouri, una scuola media ha costretto gli insegnanti a collocarsi su una "matrice di oppressione". “Maschi, cristiani, etero di lingua inglese sono i più grandi oppressori”. A Filadelfia, una scuola ha costretto gli alunni di quinta elementare a celebrare il Black Communism e simulare un raduno del Black Power. A New York, un preside di una scuola pubblica ha inviato ai genitori materiale sostenendo la completa "abolizione dei bianchi". A Portland, in Oregon, gli studenti sono istruiti sulla giustizia razziale in termini di “rivoluzione e/o resistenza”. In pratica, scrive Rufo, la teoria critica della razza nelle scuole è una forma di razzismo approvato dallo stato.
La Stanford University ha obbligato i dipendenti a partecipare a “gruppi di affinità” basati sulla razza per riflettere sui propri pregiudizi. Due ebrei hanno denunciato la Commissione sulle pari opportunità per essere stati costretti a partecipare al gruppo dei bianchi, i quali hanno dovuto discutere il loro “privilegio razziale in quanto bianchi” e le “responsabilità dei bianchi”. Rufo ha anche diffuso i documenti relativi alle “sessioni di formazione” imposti dalla città di Seattle: dipendenti comunali e comuni cittadini vengono invitati a elaborare i loro white feelings, sentimenti di “tristezza, vergogna, paralisi, confusione, negazione”.
“Se insegniamo che in qualche modo la fondazione degli Stati Uniti d’America era in qualche modo imperfetta, era corrotta, era razzista, è davvero pericoloso”, ha detto l’ex segretario di Stato Mike Pompeo a “The Cats Roundtable”. “Colpisce le… fondamenta stesse del nostro Paese. Si chiama teoria critica della razza, ma alla fine stanno attaccando le intese centrali che abbiamo condiviso insieme per 245 anni e tentano di dividere il Paese”. “Non dovrebbe essere difficile capire che risolvere il vecchio razzismo con un nuovo razzismo produrrà solo più razzismo” scrive anche Bret Stephens sul New York Times.
Ma voci di rivolta contro questa ideologia arrivano anche dal mondo afroamericano. “I democratici lavorano notte e giorno per mantenere in buona salute l’ideologia della razza”. Lo scrive Barrington Martin II su Newsweek, che definisce la teoria critica della razza “un enorme business e fornisce un importante capitale politico ai democratici che desiderano far credere ai neri americani che il razzismo è onnipresente”. È in nome della teoria critica della razza che “stanno indottrinando questa generazione, invitando i nostri figli a guardarsi per il colore della pelle”.
E non se ne esce. Come dice il ricercatore James Lindsay, uno dei principali critici di questa teoria: “Noti la razza? È perché sei razzista. Non la noti? È perché sei privilegiato, quindi razzista”. Nel dubbio non resta che inginocchiarsi.
La Teoria Critica della Razza spiegata beneAmerica Uncovered - Epoch Times Italia
Di Chris Chappell
6 giugno 2021
https://www.epochtimes.it/news/teoria-c ... gata-bene/Cosa è la Teoria Critica della Razza? E perché alcuni Stati americani la hanno vietata?
Benvenuti ad America Uncovered da Chris Chappell. Iscrivetevi al canale e cliccate mi piace. Potrete vedere per primi i nuovi episodi settimanali.
Per iscriverti al canale di Ntd Italia:
https://www.youtube.com/channel/UCaNuBP ... -J-nDQeawQGenitori, avete difficoltà a “spiegare” questo ai vostri figli? Sapete, a parlarne… Proprio così: spiegare come il razzismo sia un problema sistemico, insito in ogni aspetto della società e della storia americana.
Non è semplice per un genitore esporre queste cose. Ma non preoccupatevi, non siete soli: c’è chi vi aiuta. È la scuola pubblica. Insegnerà ai vostri figli tre cose: leggere, scrivere e… il razzismo. Esatto: ci penseranno gli insegnanti e i presidi delle scuole. Non dovete fare altro che sedervi, staccare il cervello e rilassarvi. La Teoria Critica della Razza, sta entrando nella scuola.
Davvero! Le scuole americane primarie e secondarie, in tutto il Paese, adottano sempre più programmi come: pedagogia antirazzista, insegnamento culturalmente reattivo, educazione all’equità e… “Se è bianco, non va bene”. Scherzavo… sull’ultima cosa. Ma le altre sono vere.
Questi programmi si basano, in qualche modo, su una certa Teoria critica della razza. E la diffusione di queste idee nel sistema educativo di queste scuole, desta allarme.
Un tale allarme, che recentemente l’Idaho ha proibito l’insegnamento di questa Teoria ai ragazzi. Anche il Tennessee… l’Oklahoma… e tanti altri Stati, discutono se vietare l’insegnamento di questi cosiddetti “concetti discriminatori” nelle scuole.
Sono: Georgia, Arkansas, Sud Dakota, Utah, Arizona, New Hampshire, Iowa, Louisiana, Missouri, Rhode Island, West Virginia e, naturalmente, il Texas. Praticamente ovunque ci sia un barbecue decente… Più Rhode Island e New Hampshire. Non sono pochi. Allora, ritengo sia giusto che USA Today faccia su questa improvvisa ondata di leggi sulla Teoria Critica della Razza, un “dibattito nazionale”.
Nel frattempo, il sito Atlantic la definisce “un’ossessione dei repubblicani”. E lo zio Jimmy “lavaggio del cervello del deep state comunista”. È vero che le leggi che vietano la Teoria della Razza Critica o “concetti discriminatori”, sono tutte proposte dai repubblicani. E alcuni affermano che l’attenzione repubblicana su questa Teoria sia una montatura. Che sia un finto “spauracchio”, un “fantasma” e un “mostro sotto il letto”. Insomma, come i repubblicani vedono Hillary Clinton.
Teoria? Permettetemi di definirla in poche parole. La Teoria Critica della Razza è un modo di interpretare tutto quello che accade nella società.
Ideologicamente, è un derivato del marxismo. Tutta la società viene vista come un perenne conflitto sociale. Cosa c’entra il marxismo con questo?… Vedete, il marxismo è molto più dell’idea che lo Stato debba controllare i mezzi di produzione e che tutti abbiano una parte uguale.
Questa è solo una piccola parte. Più piccola della razione di pane che la gente riceveva in Unione Sovietica. Il marxismo è una filosofia più vasta. Karl Marx ha scritto che tutta la storia umana deve essere vista come una lotta di classe tra gruppi di persone.
Nel marxismo, non esiste una situazione vincente per tutti: se una parte, vince, l’altra, deve perdere. Ogni forma di società è basata su “oppressori e oppressi”. Beh, almeno fino a quando la rivoluzione popolare non rovescia lo statu quo. Allora i posti si invertono… con i marxisti in alto. E quando arrivano al potere, non opprimono mai nessuno. Creano solo utopie.
Per esempio… La Teoria Critica della Razza prende l’idea della lotta di classe del marxismo, e la applica alla razza anziché alla classe. Secondo la Teoria Critica della Razza, non è la borghesia che opprime il proletariato, sono i bianchi che opprimono quelli di colore. E la lotta *razziale* diventa la forza motrice della storia umana. Dopo, naturalmente, la sopravvivenza, la riproduzione, e il tentativo di provare che tuo padre si sbagliava su di te. Vedrai, papà!… Vedrai!… No, scusate… questa è la Teoria Critica del padre.
Questa nuova Teoria ha portato cose come il Progetto 1619: una versione rivisitata della Storia. L’America non è stata fondata nel 1776 sulla Dichiarazione d’Indipendenza, che chiedeva la libertà. No: è stata fondata nel 1619, anno in cui furono deportati i primi schiavi. Perché la schiavitù e la lotta razziale, sono il fondamento dell’America, non la libertà!
Ci sono diverse definizioni di questa Teoria, e la maggior parte dice che il razzismo sistemico è profondamente radicato nella società americana.
Secondo questa visione, il rimedio più semplice per sistemare la società sarebbe la motosega. Allora.. chi beneficia maggiormente del razzismo… sono gli scoiattoli. Non c’è da stupirsi che sappiano camminare sui cavi elettrici.
Il privilegio dei bianchi è questo. In ogni caso, il marxismo sostiene che gli obiettivi non si raggiungono con le riforme, ma solo con la sovversione delle condizioni sociali esistenti”.
Basandosi su questa ideologia, la Teoria Critica della Razza, intende smantellare le istituzioni americane, che giudica razziste, come per esempio la polizia. L’idea di base della lotta per il potere razziale esiste da tempo, e in forme diverse. Comprese quelle “scomode” di cui parlare.
Ma questa teoria, fino agli anni ’70, non si chiamava così. A quel tempo, era solo un oscuro corso universitario, utile per aggiungere disperatamente crediti nel semestre.
Negli ultimi anni, ha cambiato volto. È stata ribattezzata “Antirazzismo” da “studiosi” come Ibram X. Kendi, autore di How to Be an Antiracist, e Robin DiAngelo, autore di White Fragility, entrambi bestseller.
Secondo l’antirazzismo, ogni esito iniquo per i non bianchi, è dovuto alla “cultura della supremazia bianca”. Quindi, la “cultura della supremazia bianca”, è il motivo per cui Joe Biden, che è bianco, ha ottenuto la nomina democratica, al posto di un candidato non bianco, come…. Elizabeth Warren!
L’antirazzismo ha avuto un’impennata di popolarità intorno al 2018, quando è comparso nelle sessioni di formazione del lavoro e nei piani di studio scolastici. E, nel 2020, ha preso più piede, dopo l’uccisione di George Floyd, che ha scatenato numerose proteste, per lo più pacifiche.
La rapida diffusione della Teoria Critica della Razza, ha spinto l’ex presidente Trump, nel settembre del 2020, a vietarla nelle sessioni di formazione federale. Biden, al secondo giorno di incarico, l’ha ripristinata. Voleva disfarsi di tutte le cose di Trump. Ma non può liberarsi dall’essere un vecchio uomo bianco, accusato di violenza sessuale, che occupa lo Studio Ovale. Questo è difficile da azzerare.
Però, aspettate, molti Stati non volevano che Biden annullasse la politica di Trump. Immaginate quanti Stati non sono d’accordo.
Ma il ministero dell’istruzione di Biden, sovvenziona le scuole che adottano le idee in linea con questa teoria, come il Progetto 1619 e il libro di Kendi “Come essere antirazzista”.
E questo ci riporta agli Stati che hanno vietato la Teoria della Razza Critica nel 2021. Diversi repubblicani degli Stati portano avanti quello che Trump ha iniziato, e cercano di fermare la diffusione delle idee marxiste. Anche se in questo, l’anno scorso, il Texas ha fallito, quando ci sono state lunghissime code per il cibo.
I repubblicani contrari all’introduzione nelle scuole di questa teoria, dicono che è propaganda anti-americana, che alimenta la divisione razziale. E che promuova la teoria che l’America sia intrinsecamente razzista e malvagia, mentre non è così.
I sostenitori affermano che, insegnarla, renda gli studenti consapevoli del razzismo sistemico, e che sia necessario combatterlo, per contrastarne gli effetti.
Sostengono che gli attuali modelli educativi promuovano una visione impeccabile dell’America,che non sarebbe reale. Quindi: tutti vogliono fermare il razzismo. Ma i conservatori vedono l'”antirazzismo”, di fatto, razzista. E i progressisti vedono… tutto, come razzista. Mentre i razzisti *veri* vedono tutto… attraverso i cappucci bianchi.
Perlomeno credo indossino delle maschere. Quindi, cosa significa per le scuole insegnare questa Teoria? Perché tutto questo chiasso? Vediamo qualche esempio di come viene insegnata nelle scuole.
A New York, la scuola superiore privata Manhattan Grace Church divide gli studenti in “gruppi di affinità”, isolandoli secondo la razza, durante le lezioni e le riunioni obbligatorie.
Poiché questa Teoria è incentrata sul conflitto razziale, vede la separazione delle razze come l’unico modo per proteggere quelle “oppresse”, e per evitare che vengano penalizzate dagli “oppressori”. Sostiene che, a razze diverse, si debbano insegnare cose diverse, perché ognuna ha esperienze radicalmente diverse nella società.
Così, la scuola ha separato gli studenti, per razza, per dare loro un’educazione separata… ma uguale. Sì, sembra che abbiano cercato talmente tanto di non essere razzisti, che sono ridiventati razzisti.
E in quella scuola, ogni dissenso con la teoria veniva attentamente controllato e represso. Nelle e-mail, alcuni docenti sostenevano che si dovesse “‘segnalare ufficialmente gli studenti’ che ‘resistono’ alla ‘cultura che stiamo cercando di stabilire'”, tra cui “‘insistere con l’ideologia daltonica’, ‘suggerire di trattare tutti con rispetto’, ‘un credo nella meritocrazia’ e ‘solo silenzio'”.
In altre parole, se Martin Luther King fosse in quella classe – e dicesse che le persone non dovrebbero essere giudicate dal colore della pelle, ma dal carattere – verrebbe severamente controllato e messo a tacere.
Alcuni studenti della scuola di Manhattan hanno detto all’insegnante di matematica, Paul Rossi, che non osavano contestare il piano di studi antirazzista. Così Rossi ha fatto una riunione su Zoom per soli studenti e docenti bianchi.
E ha fatto qualcosa di veramente spregevole. Ha fatto domande, sperando di intavolare una discussione. In seguito, la scuola lo ha incolpato ufficialmente di razzismo. Rossi ha poi pubblicato una lettera contro l’educazione antirazzista. Ma è stato licenziato.
Quindi, ricapitolando: un insegnante di matematica pensava che introdurre la Teoria della Razza, avrebbe ‘diviso’ la scuola. Quando ne ha parlato, è stato ‘licenziato’. Almeno avrebbe potuto continuare a insegnare matematica.
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https://www.youtube.com/channel/UCaNuBP ... -J-nDQeawQStati che hanno vietato o che limitano la teoria critica della razza, per la quale tutti i bianchi sono intrinsecamente razzisti:L'Osservatore Repubblicano
17 giugno 2021
https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 1020834567 Arizona
Arkansas
Florida
Idaho
Iowa
Louisiana
Mississippi
Missouri
New Hampshire
Nord Dakota
Oklahoma
Rhode Island
Carolina del Sud
Sud Dakota
Tennessee
Texas
Utah
Virginia dell'ovest
Wisconsin
Il Texas diventa l'ultimo stato a vietare la teoria critica della razzaL'Osservatore Repubblicano
17 giugno 2021
https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 5774167425Il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott ha firmato martedì 15 giugno una legge per vietare l'insegnamento della teoria critica della razza.
La legislazione dettaglia come e cosa gli educatori possono insegnare in relazione alla storia degli Stati Uniti. Il testo della legislazione non menziona effettivamente la "teoria critica della razza" per nome, anche se vieta agli insegnanti di "richiedere o rendere parte di un corso" il Progetto 1619.
Il Progetto 1619, che un gruppo di giornalisti del New York Times ha creato, valuta la fondazione degli Stati Uniti attraverso la prospettiva della schiavitù, nonostante ci siano stati dubbi sull'accuratezza dei fatti di questo progetto.
Il testo della legge include un linguaggio che vieta l'insegnamento dei fondamenti del Progetto 1619, affermando: "La schiavitù e il razzismo non sono altro che deviazioni, tradimenti o fallimenti nell'essere all'altezza degli autentici principi fondanti degli Stati Uniti".
Diversi stati a guida repubblicana hanno approvato leggi che impediscono l'insegnamento della teoria critica della razza, che sostiene che "il razzismo è una parte normale e ordinaria della nostra società, non un'aberrazione", secondo un seminario sviluppato dal Center on Race, Law, and Justice della Fordham Law School.
La legge impone l'insegnamento di varie figure, tra cui George Washington, Thomas Jefferson, Frederick Douglass, il suffragio femminile e i movimenti per l'uguaglianza dei diritti, e il movimento per i diritti civili.
Gli stati che hanno vietato o limitato la teoria critica della razza o i concetti correlati includono Arkansas, Idaho, North Dakota, Oklahoma e South Dakota, mentre gli stati che hanno discusso e/o parzialmente approvato leggi simili includono Arizona, Florida, Iowa, Louisiana, Mississippi, Missouri, New Hampshire, Rhode Island, South Carolina, Tennessee, Utah, West Virginia e Wisconsin.
I critici dei divieti sostengono che i repubblicani stanno usando la teoria critica della razza come un termine generico per vietare l'insegnamento del razzismo negli Stati Uniti.
"I riferimenti specifici dei repubblicani al divieto della Teoria della Razza Critica e del Progetto 1619 rendono chiaro che vogliono che questa sia una questione di spinta per le gare politiche statali e locali", ha detto il capitolo del Texas dell'American Federation of Teachers in una dichiarazione di maggio. "Il disegno di legge fa parte di un movimento nazionale di conservatori che cercano di seminare una narrativa di studenti indottrinati dagli insegnanti. I nostri membri hanno giustamente espresso indignazione contro questo insulto alla loro professionalità per fornire conversazioni equilibrate con gli studenti su questioni controverse".