Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra!

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Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:39 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:40 pm

Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra, il nostro continente!
Bianchi ci ha fatto la natura e la storia millenaria dell'uomo e bianchi ci piace essere e restare.
I verdi i rossi i neri e i gialli se desiderano venire in Europa lo possono fare chiedendoci il permesso e debbono essere estremamente rispettosi e riguardosi verso di noi se no aria, il Mondo è grande e possono sempre tornare a dove sono venuti!
Se non vi piace il colore della nostra pelle e l'odore dei nostri corpi state lontano da noi e dalla nostra vista,
andatevene e tornate ai vostri paesi di origine che nessuno vi trattiene da noi.

Siamo stanchi di essere demonizzati
perché bianchi e occidentali;
perché secolarizzati, laici, atei o aidoli e non più religiosi,
perché trasformiamo la terra con il nostro lavoro e beneficiamo così l'intera umanità;
siamo stanchi di essere discriminati, di subire le vostre invasioni, di dovervi ospitare e mantenere e di essere da voi disprezzati, stuprati e uccisi, come se fossimo meno delle bestie o fossimo delle mostruosità umane a cui ogni male è lecito fare;
siamo stanchi di essere accusati di aver invaso, colonizzato, depredato, schiavizzato e sterminato perché se nel passato qualcuno e solo qualcuno di noi l'ha fatto, non ha fatto altro che fare come hanno sempre fatto gli uomini in ogni continente, solo che noi nei secoli siamo cambiati e migliorati e certe cose non le facciamo più, altri invece continuano a farle e non accennano a cambiare.

La nostra Europa è la terra dell'uomo di buona volontà e la sua spiritualità è quella naturale e universale che ci è stata data in dote con la creazione e l'evoluzione che ispira la scienza e il lavoro; la vita e non la morte è la nostra religione.
Ovunque nel Mondo ove nel passato sono migrati gli Europei, colonizzando interamente le terre e i paesi, quei luoghi oggi sono tra i più civili e prosperi della Terra come l'Australia, la Nuova Zelanda e l'America del Nord.

Nel nostro continente vi è naturalmente posto per le ragionevoli religiosità ebraica e cristiana che hanno contribuito alla nostra civiltà europea ma non vi può essere posto alcuno per le idolatrie mostruose, incivili e disumane come quella nazi maomettana, non vi può essere posto alcuno per presuntuosi ignoranti e invasati razziatori, discriminatori, assassini e stragisti come Maometto e i suoi seguaci che hanno già fatto fin troppo del male all'umanità intera in questi 1400 anni di storia, da noi non vi è alcun spazio per deità mostruose e disumane come Allah!
L'Islam o nazismo maomettano questa tribale e incivile ideologia politico religiosa di supremazia e di morte va bandita dal Mondo civile, come andrebbe tacitato e bandito chi irresponsabilmente la santifica come portatrice di fraternità, di spiritualità e di pace.

Noi non dobbiamo niente a nessuno, non dobbiano scontare alcuna colpa e alcuna pena, non dobbiamo ripagare/risarcire chichessia di alcun danno, non abbiamo promesse e obblighi e doveri da mantenere se non quelli che assumiamo liberamente e volontariamente verso chi ci rispetta, ci ama e merita il nostro aiuto.
Chi viene da noi con rispetto chiedendoci il permesso e che poi ci ama e si integra è ben accetto come uno di Noi, tutti gli altri assolutamente no, questi vanno respinti e cacciati o espulsi.
Noi siamo uomini liberi, siamo bianchi, europei e occidentali e l'Europa è la nostra terra, chi non ci rispetta e non ci ama ci faccia il piacere di levarsi di torno, noi ci piaciamo così come siamo e vogliamo continuare ad esserlo finché la vita e Dio lo vorranno.



A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente.
L'Africa agli africani, l'America agli americani, l'Asia agli asiatici, l'Europa agli europei, l'Oceania agli oceaniani
viewtopic.php?f=205&t=2887
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:41 pm

Vivere e convivere contro natura

http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2847

Costringere le persone più disparate e le genti e i popoli più diversi a vivere e a convivere contro la loro natura e compatibilità, contro la loro volontà e libertà e scelta e sovranità, è una violenza disumana che può generare violenza indicibile, proprio come con gli animali.
Quindi la costrizione all'accoglienza, all'ospitalità attraverso la demonizzazione civile, il ricatto religioso, le decisioni governative e sovranazionali imposte alle persone e ai popoli è un crimine contro l'umanità che ha la sua natura, le sue leggi, i suoi ritmi, i suoi bisogni naturali e universali;
qualsiasi innaturale forzatura produce conseguentemente del male a non finire, sofferenze immani, rivolte, guerre e bagni di sangue.

Soltanto gli idealismi utopici e le loro ideologie dogmatiche e teocratiche, nella loro cieca presunzione e arrogante ignoranza delle cose, del vero e del reale, possono arrivare a tali aberranti mostruosità di manipolazione della natura umana, della società, della vita, della politica.
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:41 pm

La strana morte dell’Europa fra immigrazione, identità e islam. Il libro di Douglas Murray è un bestseller internazionale e scuote l’Europa.
25 aprile 2020
Carlo Franza

http://blog.ilgiornale.it/franza/2020/0 ... e-leuropa/

Lo scrittore Douglas Murray è un giornalista e commentatore politico britannico, Associate Editor dello Spectator, collabora con numerose testate. Il suo libro “La strana morte dell’Europa” (Neri Pozza 2018) ha ottenuto, al suo apparire in Gran Bretagna, un grande successo di pubblico e di critica. “The Strange Death of Europe” è il racconto di bestseller internazionale di un continente e di una cultura colti nell’atto del suicidio. Douglas Murray fa un passo indietro e analizza le questioni più profonde che vi sono dietro la possibile scomparsa del continente, da un’atmosfera di attacchi terroristici di massa e una crisi globale dei rifugiati. Vi propongo subito due massime che svelano in parte quanto vi espongo: “Multiculturalismo è nella sua essenza anti-europea civiltà, esso è fondamentalmente un anti-occidentale ideologia” (Samuel Huntington); Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vogliono sentire (George Orwell).

The Strange Death of Europe – Un Bestseller Number 1 nel Regno Unito. È un’analisi molto personale di un continente e di una cultura colti nell’atto del suicidio, tutto questo grazie al “calo dei tassi di natalità”, “l’immigrazione di massa” e la “coltivata auto-sfiducia e odio verso se stessi” che si sono uniti e amalgamati per rendere gli europei incapaci di affrontare ciò in proprio e incapaci di resistere alla loro completa alterazione facciale come società che va verso la fine ultima.

Il libro oltre che analizzare le realtà demografiche e politiche, è anche una testimonianza tangibile di un continente nel processo di autodistruzione. Include account basati sui viaggi in tutto il continente, dai luoghi in cui i migranti approdano e nei luoghi in cui finiscono -da Lampedusa a Santa Maria di Leuca- , e anche dalle persone che fingono di volere che vadano in luoghi che non possono accettarli. Murray inquadra e affronta questioni più complesse e profonde che si celano dietro la possibile scomparsa di un continente, da un’atmosfera di attacchi terroristici di massa alla costante erosione delle nostre libertà. Intanto spazia sul deludente fallimento del multiculturalismo, l’inversione a U della migrazione di Angela Merkel, la mancanza di rimpatrio e la fissazione occidentale sulla colpevolezza che viene propagandata dalla Chiesa Cattolica e da Papa Bergoglio.
Murray ha viaggiato in tutta Europa da Berlino a Parigi, dalla Scandinavia a Lampedusa e Grecia per scoprire questo malessere insito nel cuore della cultura europea e per ascoltare dal vivo le storie di coloro che sono arrivati in Europa da molto lontano. Conclude dandoci due visioni per una nuova Europa – una di speranza, una pessimista – che offrono un’immagine dell’Europa in crisi e offrono una scelta su cosa si può fare dopo. The Strange Death of Europe di Douglas Murray è stato pubblicato lo scorso maggio, sei settimane dopo che Khalid Masood ha usato la sua auto come arma del delitto a Westminster Bridge. Nella Postfazione scritta per questa edizione tascabile, Murray cita un articolo del New York Times che descrive la mattina dopo la baldoria omicida di Masood: “Londra era, se non del tutto normale, sicuramente di nuovo in attività”.Come dire tutti, tutti noi, viviamo in un mondo fantastico, quale l’attuale, a parte l’omicidio di massa e la marcia dell’islamismo.
Tanto che già nell’introduzione, espone la sua tesi: “L’Europa si sta suicidando”, e ancora: “l’Europa non sarà l’Europa e i popoli europei avranno perso l’unico posto nel mondo che dovevamo chiamare casa”. L’immigrazione di massa in Europa l’ha resa “una casa per il mondo intero” in un momento in cui l’Europa “ha perso fiducia nelle sue convinzioni, tradizioni e legittimità … Il mondo sta arrivando in Europa proprio nel momento in cui l’Europa ha perso di vista quello che è. E mentre il movimento di milioni di persone di altre culture in una cultura forte e assertiva avrebbe potuto funzionare, il movimento di milioni di persone in una cultura colpevole, stanca e morente non può”. E per ciò si è affacciato anche il termine di razzismo. I nuovi partiti che sono emersi in Europa come conseguenza dell’immigrazione di massa, e le classi politiche hanno ignorato le preoccupazioni degli elettori, ignorando tutto ciò o facendo finta di nulla di ciò che è cambiato: “C’è uno sforzo continuo per rendere i cittadini europei non credono alle prove della propria vita.” Le pagine di Murray sono sferzanti tanto che molti hanno urlato e addirittura gli hanno rivolto aggettivi offensivi, non guardando che proprio questi elementi analizzati da Murray hanno scatenato i partiti di destra in Europa. Il suo è uno dei pochi libri veramente meritevoli dell’etichetta “lettura essenziale”, e Stephen Pollard è l’editore del JC. L’Europa occidentale vive una malattia culturale che sta indebolendo la sua volontà di vivere, è ammalata -sostiene Douglas Murray-, vive livelli di immigrazione senza precedenti, specialmente dal mondo musulmano, che trasformano questo desiderio di morte in realtà.

Sebbene l’élite europea sia decisa a cancellare la sua cultura tradizionale, Murray pensa che le persone comuni non vogliano tutto ciò, e scrive nella sua introduzione: “L’Europa si sta suicidando. O almeno i suoi leader hanno deciso di suicidarsi. Che i cittadini europei scelgano di farlo è, naturalmente, un’altra questione”. Murray ha quasi i denti avvelenati sul problema. Lo troviamo a Lampedusa, dove i migranti dalla Libia e le zone più a sud tentano la fortuna nel pericoloso viaggio in Sicilia; è al campo di Moria a Lesbo, offrendo loro il modo di affrontare le dure condizioni e intervistare i rifugiati sfortunati; solidale con i migranti, ma scontroso con i volontari del gruppo No Bimagesorders, che sembrano infischiarsene della più ampia domanda e sugli interrogativi che comporta questa pericolosa traversata. Murray sottolinea i modi in cui i trafficanti di esseri umani sfruttano i migranti: fornire alle navi solo il carburante sufficiente per farlo a metà strada, e assegnare le posizioni più pericolose a bordo agli africani piuttosto che agli arabi. Ma l’indagine sociologica torna a puntare il dito sull’ Europa, dove Murray si ritrova nell’ufficio di un deputato tedesco, che minimizza sostenendo che un milione di nuovi arrivati in un paese di 81 milioni è banale. “Immagina che ci fossero 81 persone sedute in questa stanza e bussarono alla porta. Si scopre che qualcuno ci sta dicendo che se rimane nel corridoio sarà ucciso. Cosa facciamo? Certo che lo abbiamo lasciato entrare”. Pressato da Murray sulla possibilità di ammettere anche i successivi partecipanti alla stanza, il politico perde la pazienza. Murray sostiene che la crisi espone l’incapacità dell’Europa di resistere alla sua fine etnoculturale. Sarkozy, Cameron e Merkel potrebbero aver criticato la politica del multiculturalismo, dice Murray, ma in termini pratici non hanno affrontato la migrazione su vasta scala o messo in discussione la trasformazione etnica delle loro società. In vista della crisi dei migranti e della risposta di Merkel, Murray rivisita il romanzo apocalittico di Jean Raspail The Camp of the Saints. Mancando di una narrazione storico-religiosa per guidarla, l’Europa sembra senza timone, la sua politica è aperta alla cattura di cosmopolitismi sia di sinistra che di destra. Secondo Murray, il destino delle chiese svuotate in Europa si rivelerà un barometro della sopravvivenza dell’identità europea. La maggior parte del libro di Murray è buio, triste e oscuro, scuote le coscienze, mette ognuno di noi dinanzi a un bivio, a una scelta . La grande eccezione alla capitolazione dell’Occidente è l’Europa dell’Est, dove Robert Fico e l’ungherese Viktor Orbán hanno tracciato una linea di demarcazione, rifiutandosi di accogliere i rifugiati sulla base del fatto che i loro cittadini non vogliono alterare il carattere storico dei loro paesi. Gli approcci di tali leader e movimenti rappresentano il tipo di difesa robusta della cultura europea che Murray cerca dai leader dell’Occidente. Murray è al top quando soffoca la colpa nevrotica delle élite liberali occidentali, è per loro politicamente corretto che si lamentino incessantemente dei misfatti del passato, mettendo in evidenza il colonialismo, la schiavitù e l’Olocausto. Non sono interessati alla schiavitù araba, all’imperialismo turco e al genocidio o alla macelleria mongola. La stanchezza e la secolarizzazione hanno indebolito la volontà dell’Europa di vivere? Come osserva Olivier Roy, l’insegnamento cristiano sollecita tolleranza e confini aperti. Il caso dell’Europa orientale mostra che la secolarizzazione non costituisce un ostacolo all’etnonazionalismo e alle restrizioni sull’immigrazione. Infatti, rimuovendo le obiezioni del clero, probabilmente rende più facile chiudere la porta. E per finire il libro sottolinea la minaccia per l’Europa posta dall’islam, facendo eco ai precedenti libri di Christopher Caldwell, Bruce Bawer, Bat Ye’or, Oriana Fallaci e altri. Dobbiamo essere vigili nel denunciare l’intolleranza e il terrorismo musulmani laddove esiste, ma non dovremmo sovrastimare il suo impatto complessivo. Inoltre, i tassi di natalità musulmani a nord del Sahara si stanno avvicinando al livello di sostituzione, e il Pew Research Center prevede che non più del 10% di qualsiasi paese europeo sarà musulmano nel 2030.

Il libro coraggioso di Murray, ricco di dettagli storici e contemporanei, ci ricorda che le popolazioni europee non sono state consultate sul fatto se volessero abbracciare un futuro incerto derivante dal mix religioso ed etnico potenzialmente combustibile che è stato loro imposto; su questo tema, nel corso di decenni, sono stati ingannati, mentiti, maltrattati e patrocinati da politici, accademici e dalla stampa cattolica, ma anche dalla sinistra, in un modo che ha minato la fede nella democrazia. E forse la campana sta suonando proprio in questi tempi.

Douglas Murray è un noto autore, giornalista e commentatore politico britannico. Associate Editor dello Spectator, collabora con numerose testate, tra le quali il Sunday Times, lo Standpoint e il Wall Street Journal. La strana morte dell’Europa ha ottenuto, al suo apparire in Gran Bretagna, un grande successo di pubblico e di critica.
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:43 pm

Se l'Africa è nera l'Europa è bianca.
viewtopic.php?f=92&t=2922
L'Africa agli africani, certo e l'Europa agli europei.


Io sono un uomo bianco, orgogliosamente bianco e vivo nella terra della mia gente bianca che è l'Europa.
Se l'Africa è nera l'Europa è bianca.
Se gli africani neri hanno diritto all'Africa nera ciò vale anche per gli europei bianchi che hanno diritto all'Europa bianca.
Non solo bianca ma religiosa e non religiosa, atea, aidola, agnostica, giudaico cristiana, illuminata e laica.
L'Europa non è nera e nemmeno maomettana.
Lo spirito divino e umano non è soggetto alle manipolazioni delle ideologie e delle utopie politiche e religiose.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater

Non vi è nulla di male ad essere bianchi, europei, occidentali, cristiani, ebrei e non religiosi.
Anzi è un di più per l'umanità che vi siano anche i bianchi, perché la ricchezza della diversità è un bene della vita, della terra, della creazione e dell'universo.
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:44 pm

Razzismo dei neri contro i bianchi
viewtopic.php?f=196&t=2913
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7477876384


Africa razzista, il continente nero è tra i più razzisti della terra
Razzismo africano:
interetnico e tribale, dei neri contro i bianchi, dei maomettani contro i cristiani, gli ebrei e gli animisti
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2750
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:51 pm

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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:52 pm

Via questa Europa sinistra prima che sia troppo tardi:
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0015260892


Via questa Europa sinistra prima che sia troppo tardi:
no all'Europa demo-sinistra che viola i diritti umani degli europei e che li fa impazzire;
no all'Europa che fa crescere la mala pianta del criminale suprematismo idolatra islamico;
no all'Europa che lascia crescere il demenziale odio nazi maomettano per gli europei, per gli ebrei, per i cristiani e per ogni diversamente religioso, non religioso e pensante;
no a questa Europa irresponsabile che fa sentire insicuri gli europei a casa loro e nei loro paesi e che li lascia ammazzare e terrorizzare;
no a questa Europa che demonizza l'occidente e che sta distruggendo se stessa.



Il virus dell'odio islamico è di gran lunga assai peggiore del coronavirus cinese.

È l'idolatra e demenziale suprematismo nazi maomettano che odia ogni diversamente religioso, areligioso e pensante che produce il virus dell'odio, che induce all'odio, che diffonde odio e alimenta odio in ogni dove, sia quello per gli ebrei, che per i cristiani, ...
è la paura per la minaccia nazi maomettana presente in ogni paese europeo e l'assoluta mancanza dell'Europa e dei governi europei a tutela dei suoi cittadini nel prendere posizione contro l'Islam e nel tutelare la libertà di parola e di critica che sono lo strumento civile principale per contrastare le ideologie demenziali, violente, totalitarie come l'Islam o nazismo maomettano che prima minacciano e che poi uccidono e sterminano ovunque come la storia ha dimostrato da Maometto in poi.
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Re: Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 8:52 pm

Liberiamo l'Europa dai sensi di colpa, dai miti dannosi e dai pregiudizi
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =92&t=2669
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