L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab nov 02, 2019 6:44 am

Toh una persona sensata, un ebreo molto diverso da quelli demosinistri
Mozione Segre, Pacifici bacchetta la maggioranza: «Rottura da irresponsabili. Ridisegnare il testo»
giovedì 31 ottobre
Sveva Ferri

https://www.secoloditalia.it/2019/10/mo ... QBQUze6aF4

Pacifici, quindi, ha ammonito sulla necessità di non forzare piani e posizioni che non si possono sovrapporre, come, ad esempio, nazionalismo e suprematismo. “Bisogna cercare di capire alcune sfumature e qual è il distinguo sul tema nazionalismo, che non può essere assimilato a iniziative di odio proprie del suprematismo, a cui molti signori dei social network si rifanno”, ha detto l’ex presidente della Comunità ebraica di Roma.
«Da irresponsabili farne una iniziativa della maggioranza»

“Dobbiamo inoltre capire come portare quella parte che si è astenuta a unirsi e ad applaudire l’iniziativa di Liliana Segre», ha proseguito Pacifici. L’ex presidente della Comunità ebraica di Roma, quindi, ha ricordato il precedente dell’istituzione della Giornata della Memoria. “Ebbe – ha spiegato – un voto quasi unanime dal Parlamento“. “Sarebbe da irresponsabili lasciare che questa rimanesse solo un’iniziativa della maggioranza. La contrapposizione politica – ha sottolineato Pacifici – è il sale della democrazia, però ci sono argomenti come questi che dovrebbero unire. Su questo – ha concluso – faccio appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche“.

http://www.radioradicale.it/scheda/5769 ... -al-merito



Pucciarelli: "La Lega pronta a votare Segre presidente della commissione contro l'odio"
L'esponente del Carroccio guida i Diritti Umani a Palazzo Madama: "Volevano attaccarci"
GIOVANNA CASADIO
31 ottobre 2019

https://www.repubblica.it/politica/2019 ... hXX0fFAxDk

"Non è vero che la scelta di noi leghisti di astenerci sulla commissione Segre rafforza gli haters. Quelli ci sono a prescindere e si combattono nella quotidianità. Io ricevo parecchi messaggi di odio. La verità è che la maggioranza ha provato a fare una commissione anti Lega". Stefania Pucciarelli è la presidente della commissione straordinaria per i diritti umani di Palazzo Madama. È una leghista dura e pura. Il giorno dopo il voto nell'aula del Senato sulla commissione contro l'hate speech, l'antisemitismo, il razzismo, l'odio e la violenza voluta da Liliana Segre, la senatrice a vita e testimone della Shoah - su cui le destre di Salvini, Meloni e Berlusconi si sono astenute - il dibattito si infiamma. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, si è detto preoccupato "perché su alcuni valori fondamentali dovremmo essere tutti uniti". Parole simili sono arrivate da Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, afferma: "Siamo sconcertati dall'astensione, è una scelta pericolosa".

Presidente Stefania Pucciarelli, lei guida la commissione diritti umani. Non è grave che proprio lei si sia astenuta sulla commissione Segre che del rispetto di quei diritti fondamentali si occuperà?
"Noi della Lega avevamo chiesto una condivisione, inserendo i temi delle responsabilità dei flussi migratori nel clima di odio, del disagio sociale e anche di parlare della persecuzione dei cristiani".

E poi?
"Prima sembrava che il Pd aprisse, poi ci è stato detto no. Addirittura il collega Davide Faraone, di Italia Viva ha sostenuto che non avrebbe messo una sua firma accanto a quella dei leghisti. Salvo poi cambiare versione, anzi dire la cosa opposta. Comunque non si può aggredire l'avversario politico con quei toni, denunciare la nostra comunicazione social. A quel punto era diventata una commissione per attaccarci".

Ma lei personalmente non è in imbarazzo dopo essersi sottratta alla nascita della commissione anti odio?
"Guardi, la Lega parteciperà ai lavori della commissione. Non è stato un voto contrario ma un'astensione".

E voterete quindi Segre presidente?
"Non abbiamo alcuna preclusione, anzi. Forse lei è una vera garanzia di equilibrio".

Lei non pensa di dimettersi dalla guida della commissione diritti umani?
"E perché mai? Come presidente della commissione ritengo di essermi comportata sempre con equilibrio, di non avere creato contrapposizioni che avrebbero potuto danneggiare il lavoro della commissione stessa. E anche la collega Segre se diventerà presidente a maggior ragione riuscirà in una gestione equilibrata. In commissione diritti umani, grazie alla collaborazione di tutti, abbiamo ottenuto risultati tangibili".

Quali, ad esempio?
"Un risultato importante è essere riusciti ad ottenere di allargare il tempo per le telefonate ai familiari a disposizione delle detenute madri. Poi abbiamo fatto una battaglia contro i matrimoni forzati che saranno inseriti nel "codice rosso" con pene che saranno raddoppiate se la vittima è minorenne. Inoltre ci stiamo occupando di un percorso di sostegno alla disabilità. Incontreremo la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti per stabilire linee programmatiche e ci stiamo occupando anche dei detenuti con patologie psichiatriche".

Lei non ritiene che le dichiarazioni di Salvini e l'astensione ieri in Senato siano un formidabile assist agli haters e che bisognava essere compatti almeno in questa battaglia di civiltà?
"Io stessa sto ricevendo parecchi messaggi d'odio. Gli haters si combattono nella quotidianità. E ripeto, noi nella commissione Segre ci saremo e faremo la nostra parte".






Giovanni Bernardini
Ieri alle 08:57

ISTIGAZIONE ALL'ODIO

La lotta contro l'antisemitismo, il razzismo, l'incitamento all'odio ed alla violenza è sacrosanta. E' però più che fondato il sospetto che dietro a questo nobile obiettivo si nasconda qualcosa di molto meno nobile: il tentativo di bollare come “razzista” ed “istigatore di odio” chiunque non si riconosca nel pensiero unico politicamente corretto.

È “razzista” chi ritene che l'immigrazione clandestina vada combattuta e bloccata?
Istiga all'odio chi non crede che l'Islam sia una religione di pace?
Un religioso che, a torto o a ragione, consideri “peccato” l'omosessualità è da considerare un istigatore di odio?
Se non si risponde in maniera chiarissima a simili domande diventa lecito il sospetto che dietro alla mozione approvata ieri al senato si nasconda solo una gran voglia di censura.

Gli estensori della mozione avevano un mezzo semplicissimo per fugare un simile sospetto: bastava aggiungere alla sacrosanta condanna dell'antisemitismo la condanna dell'antisionismo.
Una persona insospettabile come il presidente Napolitano ha affermato tempo fa che l'antisionismo è oggi il vero volto dell'antisemitismo. Non si può che concordare.
Chi detesta il sionismo nega ad Israele il diritto di esistere. Cosa può concepirsi di più violento che negare ad uno stato che esiste da oltre 70 anni il diritto di esistere?
Gli antisionisti affermano di non essere antisemiti, ma negano al popolo ebraico, e SOLO A QUESTO, il diritto di avere un proprio stato. Cosa si può concepire di più antisemita che negare agli ebrei lo stesso diritto che si riconosce a francesi ed italiani, brasiliani e cinesi, indiani e nigeriani, a TUTTI insomma?
Nella mozione approvata ieri al senato questa condanna non c'è. E questo fatto da solo giustifica ampiamente i peggiori sospetti. Forse sbaglio, ma per gli estensori di quella mozione un libro come “La rabbia e l'orgoglio” della compianta Oriana Fallaci andrebbe tolto dalla circolazione in quanto istigherebbe all'odio.
Tanto basta, direi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab nov 02, 2019 10:41 pm

Lotta all’odio, Nordio boccia commissione Boldrini: “È inutile e pericolosa”
stopcensura
2 novembre 2019

https://stopcensura.info/lotta-allodio- ... MJS8r-32hg

L’ex magistrato Nordio demolisce la Commissione Boldrini-Segre e lo fa senza mezzi termini, argomentando il suo punto di vista:

“[…] E ora la considerazione politica. L’utilità, o l’inutilità, delle commissioni parlamentari di inchiesta, è stata lamentata dagli intelletti più illustri, a cominciare da Benedetto Croce, ed è stata certifica dall’esperienza. Ma l’aspetto più controverso è che di questa Commissione non si comprendono né i mezzi né i fini. Se sia consultiva, o se debba convertirsi in organo investigativo. Se possa operare con i poteri dell’autorità giudiziaria, escutere testi e disporre acquisizioni documentali, e magari sollecitare incriminazioni. O se debba limitarsi a esprimere giudizi etici, storici o culturali, nel qual caso, per uno dei tanti paradossi della storia, rischierebbe di trasformarsi in una sorta di mostro censorio autorizzato a limitare, a propria discrezionalità, le manifestazioni del pensiero dissidente”.

“Perché la genericità della formulazione del suo indirizzo, la molteplicità dei riferimenti giuridici internazionali cui si riporta e la stessa vastità dei suoi propositi e della sua ipotetica struttura ne rendono la funzione incerta, ai limiti dell’ambiguità. Quanto ai risultati, nessuna persona di buon senso può illudersi che un simile organismo possa servire ad attenuare le pulsioni maligne di chi offende le vittime dell’Olocausto.
Al contrario, la Commissione potrà (o intenderà) etichettare chi non si adeguerà alle sue aspirazioni velleitarie come insensibile qualunquista o addirittura nostalgico sansepolcrino. Con il risultato di sollevare le legittime reazioni di chi è contrario a questa iniziativa non per simpatie squadriste ma semplicemente in nome della tolleranza liberale”.
“E con il rischio di suscitare nuove polemiche sterili e di perdere di vista il problema vero: quello di arginare con strumenti idonei la marea di falsità, di idiozie e di contumelie che fanno della Rete una sentina di ciarlatanerie”.
“Concludo. L’odio, l’ignoranza e soprattutto la stupidità vanno combattuti con la cultura e la saggezza, e non con le leggi penali, tanto meno con le commissioni parlamentari”. (Il Gazzettino)



Che brutta aria si respira...
Marcello Veneziani
2 novembre 2019

http://www.marcelloveneziani.com/artico ... mVACo7Qq9w


Censurate e se ci sono gli estremi denunciate caso per caso chi offende Liliana Segre sui social o in altro modo. Anzi, censurate e se ci sono gli estremi denunciate caso per caso chi offende qualunque cittadino, Giorgia Meloni inclusa. Ma per favore, non create commissioni, inquisizioni, altre leggi, altri giri di vite sui social. Figuratevi se non siamo d’accordo nel rispettare la dignità delle persone e nel rispettare nel caso specifico quel che Liliana Segre rappresenta, la tragedia dei campi di sterminio e delle deportazioni. Solo una bestia può disprezzare o dileggiare quella tragedia.

Ma quel che ci preoccupa davvero è che si prende un caso estremo e indiscutibile per estendere poi l’applicazione della legge ben oltre i confini della ingiuria, della calunnia e della diffamazione. Chiunque abbia un diverso parere sulla storia, sulla vita, sul sesso, sui rapporti umani può diventare bersaglio di forme repressive in virtù della proprietà transitiva e dell’ingiuria progressiva.

Il ragionamento lo conosciamo e già si applica ad altri contesti: si comincia così e poi si arriva a Hitler, ai campi di sterminio… Parli di identità, di revisione storica, di cultura delle differenze, di patriottismo e di nazioni, e l’Alto Commissariato al Mondo Uniforme ti può dire: così cominciavano anche i ragionamenti, che so di Breivik o delle SS. Come dire che chi parla di uguaglianza è sulla strada per diventare un terrorista rosso o un seguace di Stalin. E’ l’estensione della norma e del criterio che inquieta e fa scattare l’allarme libertà.

A confermare che è all’opera la premiata ditta repressione del dissenso, c’è un’altra legge che è arrivata in parlamento e segue la stessa falsariga del caso precedente. L’associazione Pro-Vita e famiglia avverte che è iniziato alla Commissione giustizia della Camera l’esame della proposta di legge contro l’omotransfobia, che prevede la punizione anche con la reclusione di chi istiga o commette non solo violenza ma anche genericamente “discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”. Capite che una legge di questo genere può essere usata per condannare chiunque abbia un’idea diversa s e magari tradizionale e naturale, sui rapporti tra persone, sulla famiglia, sui sessi e sulle identità? Capite poi che il passo dal non discriminare allo stabilire corsie preferenziali, quote speciali e riservate è breve? E che comunque qualunque omo o trans che verrà bocciato in una selezione potrà appellarsi alla legge e sostenere che è stato discriminato per il suo orientamento sessuale, magari adducendo a motivo (il verbo è adatto) il fatto che chi lo ha discriminato ha “simpatie di destra o salviniane”?

Ecco, mettete insieme la censura sulla scia degli insulti alla Segre (ma pensando anche a Fiano e alla Boldrini) e quest’altra legge in discussione e capite di cosa stiamo parlando. Pensate che il primo ambito di applicazione sarà naturalmente la rete social, in particolare Facebook, soggetta a una pressione enorme e variegata da qualche tempo.

Intanto, con l’aiuto dei tribunali, è già vigente la profezia di Orwell: non è reato sbarcare da clandestini ma è “reato” chiamarli clandestini. Va sanzionato chi li chiama per quel che sono, non chi entra senza permesso di soggiorno.

Si sta cercando poi nel nome delle bufale da censurare di filtrare e censurare l’informazione e la rete. Tramite finti neutrali algoritmi che oscurano le parole vietate, tramite commissioni di censura come la task force a caccia di bufale creata dalla commissione europea, East stratCom, o tramite appelli e pressioni a Zuckenberg e facebook di filtrare messaggi ritenuti razzisti o sessisti. Di fatto si sta sollecitando la nascita di un tribunale speciale dell’inquisizione radical, per esercitare una vera e propria censura ideologica. Chi stabilisce le parole che si possono dire e quelle che sono impronunciabili, e in base a quali paradigmi? Perché si possono vantare pratiche sessuali di vario tipo o linguaggi dissacratori e atteggiamenti blasfemi ma non si possono assolutamente mettere in discussione dogmi storici omosessisti, filotrans, progay, per non dire antifamigliari, antinazionali, antireligiosi? Questa censura è il coronamento delle leggi speciali che trattano come reati alcune opinioni.

È in atto un tentativo di instaurare una dittatura strisciante, fintamente umanitaria, pedagogica ma sottilmente isterica, intollerante, censoria verso la “trascurabile maggioranza dei popoli” che non appartiene alle minoranze protette e ai migranti clandestini. Ed è la evidente ritorsione rispetto ai pronunciamenti liberi e democratici del popolo sovrano in una direzione sgradita ai potentati che costituiscono l’Establishment. Punirli, spaventarli, scoraggiarli.

Si deve reagire in modo deciso, fermo e composto, a partire dalla denuncia sistematica di ogni episodio e di ogni proposta di legge e di commissione. Poi, se ci fossero forze politiche audaci e coerenti, in grado di trasformare queste denunce in propositi, riforme e iniziative anziché limitarsi a non votare, ad astenersi…



Vi spiego perché io ebreo dico no alla mozione Segre
di Franco Bechis
1 novembre 2019

https://tv.iltempo.it/l-abitacolo/2019/ ... R0Mw33Pxzo
Sospetto il linciaggio della libera espressione di chi si è astenuto: si fa così nei paesi totalitari

Ritorno sulla vicenda del voto sulla mozione per istituire una commissione di controllo sull'hate speech a prima firma Liliana Segre dopo un giorno in cui ho ricevuto molti insulti sui social per essermi differenziato dal pensiero unico. Secondo la maggioranza parlamentare dovrei segnalare gli odiatori che hanno preso di mira il mio dissenso a questa fantomatica commissione, perché si prendano provvedimenti come da anni vorrebbe l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Frequentando i social sono abituato a reazioni un po' pesanti di quelli che chiamano gli odiatori. Posso assicurare che sono tutte identiche nei toni e persino nelle allocuzioni in reazione a interventi diversissimi fra loro. Se critichi il Pd, ti insultano i loro odiatori. Se critichi una cosa fatta dal M5s, ecco partire i grillini. Se obietti a qualche leghista o fratello di Italia, ti lincia qualcuno che viene dalle loro truppe. Spesso ti linciano per sbaglio perché non hanno capito bene cosa dicevi, e in realtà stavi difendendo uno dei loro beniamini. Ma pazienza. Sono in un paese che mi garantisce di esprimermi con libertà, e mi prendo in nome della stessa libera espressione anche un dissenso piuttosto colorito. Tutti tanto quando non piace quello che scrivi ti danno del "pennivendolo", o del "giornalaio" (che loro considerano un insulto, io no, perché i giornalai oltre a fare una nobile professione, contribuiscono a dare da mangiare a chi fa il mio mestiere). Qualcun altro è più sprezzante o colorito, mi dice che sono venduto al nuovo editore (ho cambiato più giornali, ma negli ultimi dieci anni l'editore è sempre stato lo stesso). Ci sta, che in poche parole ne scappi qualcuna più rozza o violenta. C'è chi obietta in modo più argomentato e offre spunti di riflessione, e lo preferisco. Ma non denuncerò mai a meno che mi mandino minacce di morte o peggio chi si limita a qualche espressione verbale colorita a nessuna fantomatica commissione di giustizieri del bon ton vogliano mai creare. La libertà riguarda anche loro. Rispondo- nel caso della commissione Segre- solo a chi mi apostrofa "antisemita", spiegando che quello proprio no: sono ebreo fiero delle tradizioni e della storia della mia famiglia e antisemita come dicono loro non posso proprio essere. Trovo un po' triste che vogliano chiudermi la bocca in quel modo, e che debba sempre ripetere quel "sono ebreo" per fare muro.

Anche questo però è elemento indicativo di quanto inutile fosse il varo di quella commissione che invece verrà fatta. In questo video in meno di dieci minuti spiego perché io- lo ripeto, ebreo- non solo non mi sarei astenuto, ma avrei votato no alla mozione a prima firma Segre (dubito però che il testo lo abbia vergato lei). In sostanza perché preferisco tutelare la libertà di espressione garantita a tutti dalla Costituzione italiana che mettermi lì a inseguire qualche idiota del web. Per le cose serie c'è già il codice penale, che persegue reati a prescindere dal luogo o dal mezzo con cui siano compiuti. Quando vogliono magistrati e polizia postale incastrano qualsiasi nickname o anonimo li abbia eventualmente compiuti. Ricordo un caso di cui avevo svelato il finale qualche tempo fa: quello di Beatrice Di Maio, pseudonimo arguto e pungente che spesso infilzava in modo anche colorito (ma sempre ironico) il Pd. Quelli la presero assai male. Prima fu fatta circolare l'ipotesi, sposata con errore professionale pazzesco anche da media importanti, che quell'account fosse la piramide di una centrale di disinformazione orchestrata dalla Casaleggio and partners e dal Movimento 5 stelle in combutta con i russi di Vladimir Putin (li infilano sempre in mezzo quando vogliono fare fuori qualcuno). Poi fu presentata denuncia da parlamentari del Pd. Si mosse la polizia postale, scoprì l'indirizzo internet (Ip) del computer usato da Beatrice Di Maio che portava non in Russia, non alla Casaleggio, non al M5s, ma banalmente a casa di Renato Brunetta, dove si divertiva in quel modo la moglie Titti (penna arguta e straordinaria).

Come evidenzia quel caso, non c'è bisogno di alcuna commissione per inseguire chi è ipotizzato violare le norme già previste dal codice penale. Aggiungere altro a quel che c'è ha un sapore diverso e inquietante, espone al rischio di perseguire più che reati, idee dissonanti. Che oggi saranno quelle di Matteo Salvini, Giorgia Meloni con il loro sovranismo, o magari quelle di semplici cittadini che non ce la fanno più con il campo nomadi sotto la porta di casa e tutto quel che porta in quel quartiere. Domani a parti invertite i poliziotti del web faranno l'operazione opposta, e inseguiranno una per una le firme degli sceriffi di oggi, i firmatari della mozione Segre e i sostenitori del pensiero unico. Mi verrebbe da dire: "magnifico, sarà la pena del contrappasso". Ma non lo dico, perché invece è importante qui e subito difendere la libertà di espressione di tutti e sventare questo bavaglio che si vorrebbe mettere. Nobile, politically correct, a la pàge. Ma sempre bavaglio.



La commissione Segre è inutile: ecco perché
Fiamma Nirenstein - Dom, 03/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... KYf9Y2Bn68

Il bel Caffè Greco è in crisi, deve vendere, si parla di acquirenti ebrei... qui da Gerusalemme sinceramente l'elemento fattuale della vicenda è poco interessante se non per il dolore di vedere un bene culturale così popolare e grazioso in discussione.

Ma ecco un post che teme che la faccenda finisca per beneficiare i «sionisti»: il movimento «Bds» si mette in moto e, come nel suo compito (boycott and disinvestment) promette il boicottaggio del caffè. E gli astuti padroni attuali garantiscono che esso non finirà in mani sioniste. Attenzione: «sionista» è la parola chiave, qui diventa un'offesa che indica la perfidia e la spregevole natura degli ebrei. Invece è, in Europa e in tutto il mondo occidentale, un complimento: perché è l'aggettivo derivato da «Sionismo», da Sion, omonimo di Gerusalemme, il movimento di autodeterminazione nazionale nato nell'800.

Potrebbe aiutare come diceva il Foglio di sabato, la riapertura del bell'auspicio di Pannella che l'Ue inviti Israele a farne parte? La risposta è che l'Ue ha creato una palude di fango da cui deve lavarsi fin dal tempo di Olof Palme, di Willy Brandt, di Bruno Kreisky, di tutta la svolta europea ispirata dal dialogo socialdemocratico con la Russia Sovietica per cui Israele diventa imperialista e colonialista e sostiene le guerre arabe. L'Ue ha perseguitato Israele a ogni occasione con le sue mozioni di biasimo, pratica la repellente mossa dell'etichettamento dei prodotti dei territori contestati, avrebbe condannato il riconoscimento di Gerusalemme come Capitale se non fosse stato per i Paesi di Visegrad. Come se il responsabile dello scontro sempre in corso fosse Israele e non l'insistito rifiuto di ogni accordo da parte palestinese.

Nei giorni scorsi il documento di Liliana Segre ha fatto molto discutere: chi scrive l'avrebbe votato perché solleva un tema vero e per amore e rispetto della storia della senatrice. Ma l'antisemitismo teorizzato e organizzato, che ha fatto sei milioni di morti, non c'entra nulla con gli altri problemi legati alla cultura dell'odio. Il documento inoltre implicitamente suggerisce che l'antisemitismo sia di destra. Questo non è vero. Esso è misurabile sulle tre D di Sharansky, delegittimazione, demonizzazione, doppio standard di Israele, e purtroppo la sinistra è campione. Gli esempi sono eclatanti, da Corbyn ai campus americani a Bernie Sanders che dichiara Israele «razzista», proprio come la famigerata dichiarazione «sionismo uguale razzismo» votata all'Onu nel 1975. Poi è stata cancellata ma Israele, si suggerisce, fa parte del nemico collettivo che ogni oppresso deve combattere da un unico fronte. Una follia contro il popolo che non solo ieri è stato il più perseguitato del mondo, e che allo stato attuale delle cose subisce la persecuzione antisemita. Se il Parlamento italiano vuole combattere la sua lotta contro l'antisemitismo insegni la vera storia di Israele, costringa l'Ue a abolire il labeling e le risoluzioni che le garantiscono un'unità fittizia e automatica, tolga gli stigma esistenti all'ebreo collettivo. Combatta, finalmente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » mer nov 06, 2019 10:06 pm

Come volevasi dimostrare: le demenziali e criminali politiche antinativi e antinazionali dei demosinistri che violano i loro diritti umani, civili e politici, appoggiate dagli ebrei di sinsitra alimentano i sentimenti antisemiti

Consigliere comunale attacca gli ebrei sui social
Dopo Palmanova, scatta un nuovo caso nella Lega, questa volta a San Daniele
Giancarlo Virgilio
02 novembre 2019

https://www.ilfriuli.it/articolo/politi ... 21betE_2n4

Dopo l'astensione di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia sull'istituzione della 'Commissione Segre' contro l'odio e la discriminazione razziale approvata il 30 ottobre in Senato, un consigliere di maggioranza della Lega nel Consiglio Comunale di San Daniele ha sentito il bisogno di esternare il suo pensiero contro gli ebrei su Facebook, probabilmente in virtù di quella "libertà d'espressione" invocata a Palazzo Madama dai banchi del centrodestra.
"Perché gli ebrei si lamentano da millenni, quando qualcuno la pensa diversamente da loro", si è chiesto Giovanni Candusso su Facebook giovedì 31 ottobre. A questo post sono poi seguiti ulteriori commenti a rimarcare il suo concetto: "Ebrei, odiati da tutti, ma stranamente, sostenuti da certa politica di parte. Da sempre sanno fare solo le vittime di comodo... mentre degli 80 milioni di persone, uccise dai comunisti, nel mondo, nessuno ne parla".
"La disgrazia politica di Mussolini - ha poi aggiunto-, è stato l'Avvento di Hitler e del nazismo... di cui divenne succube". "Gli ebrei 'lavorano' sempre dietro le quinte... poi - ha concluso-, quando scopri tutto, è troppo tardi e sanno fare sempre le vittime".
Insomma, dopo il caso che ha coinvolto Alberto Morandini, il segretario della Lega di Palmanova, espulso dal partito per le sue offese nei confronti della deputata Debora Serracchiani sotto lo pseudonimo di 'Alberto Pacciani', in casa Lega potrebbe nascere un secondo caso. Proprio oggi, infatti, il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha ribadito il concetto che "l’antisemitismo è roba da malati di mente".


Alberto Pento
Questa presa di posizione è in parte una conseguenza delle orrende politiche appoggiate in Italia dagli ebrei di sinistra, politiche che violano i diritti umani. civili e politici dei nativi e indigeni cittadini italiani ed europei come questa commissione della Segre con le sue direttive incivili anti nazionali e anti identitarie;
in parte è dovuta all'ignoranza diffusa e in buona parte al pregiudizio antisemita latente che ancora impera e che è un portato del cristianismo cattolico romano antigiudeo di difficile estirpazione a cui si è aggiunto l'antisionismo antisraeliano di sinistra e di destra.
A questo povero leghista, vittima dell'ignoranza e del pregiudizio, andrebbe fatto presente che non tutti gli ebrei sono demosinistri e contro i diritti umani, civili e politici dei nativi e cittadini italiani ma che molti sono a favore e che sono di destra e votano Lega;
che gli ebrei sono uno dei popoli più umani e civili della terra come il loro paese Israele e che hanno portato un sacco di bene all'umanità anche se la loro religione in un certo qual senso è all'origine dell'anti giudaismo cristiano dei gentili non più ebrei.
Questa gente vittima della politica demosinistra, di certa propaganda, dell'ignoranza e del pregiudizio va aiutata a capire e non va assolutamente demonizzata per non alimentare il male.

Angelo Micheletti
Angelo Micheletti Da Leghista vero mi dissocio dalle affermazioni di questo antisemita, nella lega non ci deve essere posto per i si ho per i ma ho per i distinguo, pertanto spero vivamente che i responsabili della Lega del Friuli caccino a calci nel culo questo infame, che oltretutto è anche ignorante perché ignora la storia ....
Fuori dalla Lega chi è contro il popolo ebraico e Israele.


Alberto Pento
Quello che è importante non è cacciare chichessia (sono in tanti che dovrebebro essere cacciati e finirebbero da un'altra parte ancor più motivati) ma ridurre l'antisemitismo e tutto ciò che lo promuove e lo induce, attreverso la cultura e la fraternità.
L'antisemitismo è radicato profondamente ovunque e non si può buttare l'acqua sporca con il bambino.

Angelo Micheletti
Alberto Pento
Intanto va messo fuori dal partito chi incarichi pubblici di ogni risma, il cattivo esempio è virale, mentre il buonismo da segnali molto negativi e ambigui.....
ognuno a le sue idee ma non può metterle in pubblico come gli pare....
Oltretutto Matteo Salvini ha sempre detto di stare con Israele e il popolo ebraico senza se senza ma....


Alberto Pento
Io invece aprirei un confronto pubblico a cui costringerei il signore in questione a partecipare per approfondire e solo dopo aver messo a nudo e sviscerata nel profondo la questione prenderei delle decisioni.
In questo modo gli si darebbe la possibilità di spiegarsi meglio, di ricredersi e di migliorare, sarebbe un ottimo esempio a vantaggio di tutti.
Io di antisemiti ne conosco tantissimi e ogni volta cerco di aiutarli a capire meglio, scontrandomi anche malamente.


Angelo Micheletti
Alberto Pento
Concordo
Intanto si deve dimettere da consigliere comunale e poi faccia il suo percorso .....



Ieri è stata intitolata una via di Roma, in Portico d'Ottavia, a Rav Elio Toaff.
In ricordo di questa straordinaria figura di partigiano, intellettuale e capo spirituale dell'ebraismo italiano.

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 9387361775

"Alle 17.15 di quel 13 aprile 1986 Giovanni Paolo II fece il suo ingresso nel giardino del Tempio, venne verso di me a braccia aperte e mi abbracciò. E mentre lui si accingeva ad entrare nella Sinagoga gremita e a compiere quel gesto di riparazione che doveva ricomporre una frattura di secoli, io mi sentii schiacciare dal peso di tutto il dolore che il mio popolo aveva patito per duemila anni. Fui invaso dal turbamento. Che cosa significava quell'abbraccio?

Ma il volto sorridente del Papa mi tranquillizzò, ed insieme entrammo nel Tempio.
Passai in mezzo al pubblico silenzioso, in piedi, come in sogno, il Papa al mio fianco, dietro i cardinali, prelati e rabbini: un corteo insolito, e certamente unico nella lunga storia della Sinagoga.
Salimmo sulla Tevà e ci volgemmo verso il pubblico. E allora scoppiò l'applauso. Un applauso lunghissimo e liberatorio, non solo per me, ma per tutto il pubblico che finalmente capì fino in fondo l'importanza di quel momento. Un applauso che esprimeva commozione, soddisfazione e speranza, speranza che finalmente il sentimento fraterno avrebbe preso il posto dell'odio, dell'incomprensione, del disprezzo."
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » mer nov 06, 2019 10:07 pm

Nazi demo-comunisti che manipolano i diritti umani e alimentano l'odio terrorista e antisemita
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2877

Nazi demo comunisti che calpestano, negano, violano e manipolano i nostri diritti umani naturali, civili e politici, che sostengono e promuovono il nazismo maomettano e ne giustificano il terrorismo (contro i bianchi, i cristiani e gli occidentali),che alimentano l'antisemitismo e l'antisionismo/antisraelismo di destra, di sinistra e mussulmano in Occidente, in Israele/Palestina, in Medioriente e in tutto il Mondo e l'odio verso l'Occidente e la sua civiltà, il suo benessere, le sue libertà, la sua democrazia, la sua umanità.
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Segre, i clandestini, gli ebrei e i migranti
Magdi Allam

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Cari amici, così come è sbagliato mettere sullo stesso piano l’esodo massiccio di africani in Europa con l’emigrazione italiana in America lo scorso secolo, è del tutto fuori luogo mettere sullo stesso piano la Shoah, l’Olocausto deliberato di circa 6 milioni di ebrei con quanto accade ai cosiddetti “migranti” africani.
Ebbe lo ha fatto la senatrice a vita Liliana Segre lo scorso 22 gennaio parlando a migliaia di studenti alla Scala a Milano nella ricorrenza del “Giorno della Memoria”: “Quando ci deportarono non c'era quella pietas che manca anche oggi - ha raccontato la senatrice a vita - C'era quel razzismo che ci porta a dimenticare che non esiste altra razza che quella umana. Forse Dio era distratto mentre ci portavano al macello nell'indifferenza generale. Vi parlo come una nonna, sono qui per raccontarvi come un giorno sono stata espulsa dalla scuola quando avevo 8 anni per la sola colpa di essere nata. Per la colpa di essere ebrea. Anch'io sono stata una clandestina nella terra di nessuno, io lo so cosa vuol dire essere respinti quando le frontiere sono chiuse. Quando si ergono muri. Io lo so cosa vuol dire quando si nega l'asilo. Io sono una che le ha provate queste cose. Sono stata una richiedente asilo. Mi disse l'ufficiale svizzero che non era vero che in Italia c'era la guerra e ci rimandò indietro".
E in una precedente dichiarazione del 23 gennaio 2018 la Segre disse: “Noi testimoni della Shoah stiamo morendo tutti, ormai siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell'indifferenza e nella dimenticanza. Come si sta adesso facendo con quei corpi che annegano per cercare la libertà e nessuno più di tanto se ne occupa".



MOZIONE SEGRE Ma Come Avete Potuto Approvare un Testo Simile ?
Marco Dante Coen
3 novembre 2019

https://www.facebook.com/groups/Fightin ... 371115313/

Da oltre un decennio scrivo periodicamente sulla pagina blog di FB 'Dante Coen's Legacy' raccontando di Ebraismo ed opinioni su avvenimenti contemporanei e del passato ed, in particolare, dello Stato d’Israele di cui sono un fervente sostenitore.
I miei articoli sono in lingua inglese perchévoglio essere letto globalmente e da più lettori, l’inglese è anche la lingua ufficiale del paese dove vivo: gli Stati Uniti. I miei scritti sono sempre accompagnati da copertine da me create e raccolte nell’album “From Where I Stand”. Alcuni hanno raggiunto i 10 mila lettori da ogni angolo del mondo.
Oggi, però, e con tanta tristezza, sono forzato a scrivere nella mia lingua madre per esprimere un’opinione su un fatto recentemente accaduto in Italia che alcuni amici e parenti m’hanno chiesto di commentare.
No, non mi sto nascondendo perché sono in difficoltà ed imbarazzo nel dare una risposta come qualcuno crede, anzi, è esattamente il contrario: avevo già risposto alla persona in causa con una contrastante ed irremovibile opinione non molto tempo fa. Non avevo ancora intenzione di scrivere quanto segue per evitare l’ondata di reazione emotiva - e pertanto poco razionale - che come un tzunami distrugge ogni tentativo di dialogo corretto e civile sopratutto quando la mia interpetrazione soggettiva è come quella di un salmone che risale la corrente. M’avete sollecitato a farlo e così lo faro’ – come sempre - nel massimo rispetto.

Un anno fa, durante un’intervista a Liliana Segre, la Senatrice fece un parallelo con l’immigrazione clandestina di oggi alle deportazioni naziste del passato mettendo a confronto -- i corpi che annegano per cercare la libertà con le grida di coloro che stavano andando alle camere a gas -- parole della Senatrice.

Questo fu il mio commento:
“Non è facile rispondere perché non mi piace dover contrastare le opinioni di una donna come Liliana Segre, ebrea sopravissuta. Però, ho le mie opinioni di cui, alcune, sono quasi speculari con le sue. Sicuramente i paragoni con la Shoah sono fuori luogo a prescindere, in qualsiasi contesto di qualsiasi epoca, per la complessità dell’organizzazione minuziosamente pianificata nella Germania nazista in tutti i particolari e nei tempi di esecuzione, con la costruzione di campi di sterminio molto prima dell’inizio dell’ operazione così definita ‘Soluzione finale della questione ebraica’.
Un genocidio annunciato che ha coinvolto un numero di individui che svariano dai rappresentanti del governo, delle istituzioni, comandi militari, unità ‘specializzate’, medici, esecutori, fino ad arrivare persino ai civili, cittadini tedeschi, che, in numero significante cooperava con gli stessi perpetratori consapevolissimo di essere complice di una pulizia etnica della popolazione ebrea di straordinaria vastità territoriale e nel cuore della civilissima Europa del XX secolo. Consideriamo che la Germania era un paese già conosciuto per i suoi luminari della letteretura, medicina e della scienza; che vinceva un premio Nobel all’anno, andando da Thomas Mann a Otto Heinrich Warburg passando proprio da Albert Einstein. Pertanto, mi disturba moltissimo qualsiasi tipo di paragone e non solo con il presente, ma anche con i genocidi passati perpetrati in paesi sottosviluppati di epoche lontane e spesso improvvisati. Quando si parla di Olocausto (o Shoah), che ha causato lo sterminio di 6 milioni di essere umani innocenti, non si deve mai paragonarlo a nulla, sopratutto con le immigrazioni clandestine di oggi. Se così facciamo, confondiamo le generazioni del presente e del futuro, minimizziamo svalutando l’estrema gravità dello sterminio per mano Nazista”.
Aggiungo anche che le vittime delle deportazioni erano cittadini che venivano violentemente sottratti dalle loro case, i loro affetti e sbattuti dentro treni merci contro la loro volontà. I migranti, al contrario, deliberatamente lasciano le loro case più o meno consapevoli di affrontare un viaggio aleatorio. Il parallelo della Senatrice non solo è inopportuno ma anche irriguardoso verso coloro che non fecero mai ritorno dai campi di sterminio come alcuni cari della mia famiglia.

Lo scorso settembre Liliana Segre in aula al Senato attacca Salvini e la Lega dicendo: “il dileggio sistematico dell’avversario e con il ricorso anche all’utilizzo di simboli religiosi che a me fanno effetto, sono un farsesco e pericoloso revival del ‘Gott mit uns’ (‘Dio con noi’, motto del Terzo Reich).
“Gott mit uns” è un motto di antica data. Fece la sua prima apparizione nell’antica Grecia diventato poi “Nobiscum Deus” nell’Impero Romano. Nella storia moderna è stato usato da Prussiani nel 1701, poi Svedesi, Ucraini e durante la Prima Guerra era inciso sugli elmetti dei soldati tedeschi. Pertanto molto prima della nascita della Germania del Terzo Reich che, tra l’altro, non l’ho mai visto forgiato accanto ad un simbolo religioso. Se viene considerato razzista un motto che nomina Dio, allora dobbiamo mettere anche gli Stati Uniti d’America tra le nazioni razziste essendo il suo motto ‘In God We Trust”. Credo che l’ingerenza della Senatrice Segre è forse figlia di un eccessivo disprezzo per la destra.

Detto questo, veniamo alla mozione di oggi che molto fa discutere e che prende il nome della Senatrice stessa presentata dal PD e M5S.
Se questa mozione fosse stata fatta per combattere l’antisemitismo, come si erano precedentemente accordate tutte le correnti politiche, sarei stato il primo ad alzarmi ad applaudire. Ma non è così. Questa commissione straordinaria è stata diversamente e recentemente concepita dalla sinistra maggioritaria e strutturata principalmente per colpire lo “hate speech” senza che i partiti di destra (ora in minoranza) siano stati prima consultati: al quanto un raggiro.
In realtà, la mozione copre tutte le forme di incitamento o giustificazione dell’odio razziale, xenofobia, antisemitismo, antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo.
Ma cosa c’entra l’antislamismo e la discriminazione verso gli immigrati con l’antisemitismo? Da dov’è uscito fuori e cosa significa ‘nazionalismo aggressivo’?
A quanto sembra questo significa che se un individuo da oggi in poi critica l’Islamismo che con i loro libri sacri insegna ai propri fedeli l’antisemitismo e l’anticristianesimo -- Corano 3:85 “Gli ebrei e i cristiani sono pervertiti, combatteli” -- verrà a sua volta penalmente perseguitato e censurato, ma non solo. Se solamente un cittadino, che ne avrebbe tutto il diritto, rivendica il riscatto di sovranità dell’Italia come stato nazionale per salvaguardare la cultura, tradizioni e valori italiani, potrebbe diventare anch’egli vittima della censura, essere accusato di reato subendone le conseguenze: questo è oltraggio alla democrazia.
Qualcuno mi deve altrettanto spiegare perchè nella mozione presentata dalla sinistra ed approvata dal Senato non è stata inclusa anche la “cristianofobia”. Ricordiamoci dei massacri recentemente accaduti contro i cristiani d’Africa e nel Vicino Oriente per mano jihadista.
Pertanto questa mozione è cosi’ ipocrita e talmente inutile per combattere l’antisemitismo che potrebbe invece creare l’esatto effetto contrario perché l’antisemitismo non viene mai definito in modo chiaro ed è persino difficile identificarlo tra tutti gli altri fenomeni d’intolleranza mescolati tra di loro: è molto fattibile che in questa confusione sia proprio l’antisemita stesso a trarne vantaggio.
La legge Italiana già punisce “intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, non c’era alcuna necessità di scrivere un altro testo simile ma con l’aggiunta di organismi non attinenti e gravi limitazioni alla libertà di critica.
Sono rimasto completamente basito nell’apprendere che il Senato ha approvato questo testo aberrante! Ma poi, chi sono questi venticinque membri della Commissione straordinaria nel Senato e come faranno a distinguere la critica – sia pur severa - dal discorso di odio? Negli Stati Uniti non esiste la censura e mi si gela il sangue nelle vene solo al pensiero che oggi ci possano essere degli individui di toga vestiti seduti in qualche oscura stanza di Palazzo Madama con il potere di censurare le mie opinioni. Questo è un passo indietro verso l’est Europeo comunista negl’anni della ‘Guerra Fredda’.
Signori Senatori della Repubblica Italiana, ma come avete potuto approvare un testo simile?
Si, sono anch’io deluso dell’astensione della Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato un errore, dovevano all’unanimita’ votare NO a questa inammissibile commissione straordinaria. Probabilmente (e lo spero vivamente) la Senatrice Segre è in buona fede ma dubito che sia lei l’autrice di questo testo.
Se oggi Liliana Segre, ebrea sopravissuta alla Shoah, è considerata da molti ambasciatrice di giustizia ed uguaglianza, perché non parla mai del diritto dello Stato Ebraico di esistere?
Come mai tra sorrisi, abbracci e strette di mano ha accettato la cittadinanza onoraria dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando - noto odiatore d’Israele - che ha persino intitolato un tratto del Foro Italico a Yasser Arafat, leader palestinese e padre della seconda Intifada (chiamata anche Arafat’s War) responsabile del massacro di molte vite ebree?
Non sarebbe il caso di fare un gesto coerente e restituire le chiavi della città al sindaco anti-sionista che elogia il terrorista assassino di ebrei?
Non credo lo farà. Se così facesse non avrebbe più il grande sostegno dalla sinistra italiana perché l’ebreo che sta dalla parte d’Israele é un ebreo abietto e sterile per la loro causa; poco o nulla importa se sopravissuto ai campi di sterminio nazisti.
E quale saranno le prossime direttive della coalizione maggioritaria di sinistra? Accusare Israele di essere un ‘apartheid state’? Nulla mi sorprenderebbe più.



L'annuncio della Segre: "Sì, incontrerei Salvini"
Pina Francone - Mar, 05/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... T1Rh-8upA4


La senatrice a vita dopo le parole del leader della Lega: “Io non odio, perché non aprire la porta?”

Un incontro contro tutte le polemiche di questi giorni. Salvo intoppi dell'ultima ora, Liliana Segre si vedrà a quattrocchi con Matteo Salvini.

"Certo, perché non dovrei vederlo. Se lui mi vuole incontrare, perché no?", le parole d'apertura della senatrice a vita a margine dell’incontro "L'etica della responsabilità: dalla memoria all'universalità dei diritti", al Teatro Eco di via Fezzan, a Milano.

L'ottantanovenne sopravvissuta agli orrori dell'Olocausto e testimone della Shoah ha aggiunto: "Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?".

Nelle scorse ore, il capo politico del Carroccio aveva espresso la sua volontà di incontrarsi con la Segre. Intervistato dal Corriere della Sera, infatti, l'ex titolare del Ministero dell'Interno si era così espresso: "È una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro".

Il leader leghista ha risposto nel merito della polemica circa l'astensione in Parlamento sul voto alla commissione Segre contro l'odio: "Se ci si fosse limitati all'antisemitismo non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche, però, le lascio all'Unione Sovietica...". A tal proposito, l'ex titolare del Viminale ha aggiunto: "Chi nega l’Olocausto va curato da uno bravo bravo. Ma sul fatto di mettere in mano a una commissione partitica il giudizio di cosa è razzismo ho qualche dubbio. Sull'antisemitismo nessun problema: vanno curati sia quelli che vanno in giro con la svastica sia quelli con falce e martello. Di sicuro Liliana Segre può insegnarmi qualcosa, Mario Balotelli no".

E proprio in relazione all’astensione in Aula dell'interno centrodestra, la senatrice a vita si è detta delusa e stupita: "Non pensavo che he davanti a una mozione che proponeva l'istituzione di una commissione contro l'odio ci potessero essere dei distinguo. Dagli interventi che ho seguito ho immaginato che una parte si sarebbe astenuta ma poi ho notato che molti astenuti al momento dell'annuncio dell'esito del voto sulla mozione hanno applaudito". "Voglio pensare – ha continuato - che le coscienze e le anime di chi ha votato in un certo senso contro astenendosi, non siano tutte insensibili, ma che si siano adattate a quegli ordini politici di partito…".

Infine, Liliana Segre mostra ottimismo verso i lavori della Commissione anti-odio che porta il suo nome: "Si farà e saranno tutti a partecipare".

Alberto Pento
Perché incontrarla?
Perché incontrare questa signora demosinistra che sostiene politiche e commissioni che violano i diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani nativi e indigeni?




Salvini: "Ruini mi ha commosso, io cerco il dialogo coi cattolici"
Francesca Bernasconi - Mar, 05/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... U8EZLjiJVU

Il leader della Lega intende incontrare i cattolici. E sul voto in Emilia-Romagna dice: "Non so nemmeno se ci arriviamo, questi fanno un vertice al giorno, litigano su tutto. Non darei nulla per scontato"

"Lui ha notevoli prospettive davanti". A dirlo era stato il cardinal Ruini, parlando del leader della Lega, Matteo Salvini, che si dice "colpito e commosso", per le parole del cardinale.

In un'intervista al Corriere della Sera, Salvini ha rivelato: "Ruini rappresenta una parte importante della Chiesa. Io cerco il dialogo con la Cei, con i vescovi, con il mondo cattolico. La sua è un’apertura straordinaria". E su difesa e libertà educativa, il leader del Cattoccio si sente "già allineato alle posizioni della Chiesa", considerando che tre Papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) "sull'accoglienza hanno espresso posizioni non lontane dalle mie". È probabile che Salvini incontrerà presto il cardinal Ruini e altri cattolici, che mostrano interesse per la sua politica: "Nei prossimi giorni fisserò alcuni incontri".

Ma questi non sarenno gli unici suoi incontri. Vorrebbe, infatti, vedere anche Liliana Segre, "una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro". Ma, secondo quanto riferisce, non si sarebbe pentito dell'astensionismo sulla commissione posta dalla Segre: "Se ci si fosse limitati all’antisemitismo non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche le lascio all’Unione Sovietica".

Dal punto di vista politico, invece, Salvini pensa alle elezioni in Emilia-Romagna, dove il voto sarà cruciale per la sinistra: "Se vincessimo- dice il leader leghista- sarebbe un’ottima notizia per i cittadini mentre per il Pd sarebbe la nona o la decima sconfitta consecutiva. Tanto più clamorosa perché subita in una regione rossa". A quel punto, potrebbe arrivare la richiesta di dimissioni per il governo Conte bis, un esecutivo, "corretto nella forma ma non nella sostanza politica, che non doveva nemmeno nascere". Ma, puntualizza Salvini, "non so nemmeno se ci arrivano al 27 gennaio. Questi fanno un vertice al giorno, litigano su tutto. Non darei nulla per scontato". Lui non sembra essere preoccupato del voto, mentre, rivela, "a sinistra c'è grande preoccupazione".

Intanto, il centrodestra sembra compattarsi, tanto che "se si votasse oggi il centrodestra avrebbe una maggioranza assoluta e governerebbe il Paese", forse senza litigi, dato che "come centrodestra un accordo lo abbiamo sempre trovato". E anche in Toscana e Marche, dove Fdl vorrebbe indicare i candidati, "ognuno avrà il suo spazio".

Intanto, però, al governo ci sono i Cinque Stelle e il Pd, che da ieri sono alle prese con il problema Ilva: "Se la sono cercata- commenta Salvini- Già nel precedente governo avevamo dovuto dare battaglia per contrastare l’ideologia dei 5 Stelle. Nei giorni scorsi, col voto anche del Pd e dei renziani, è stato tolto lo scudo penale ed ora la frittata è fatta". Già ieri, il leader del Carroccio chiedeva che Conte andasse in Parlamento a riferire e oggi "chiederemo che il governo riferisca subito. Altrimenti, in maniera educata e rispettosa faremo in modo che i lavori non comincino".



Da oggi Liliana Segre avrà la scorta: "Troppi insulti e minacce"
Luca Sablone - Gio, 07/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... dazejCiOXM

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha inserito il provvedimento di tutela nelle priorità: la misura era da tempo sotto esame

Da oggi Liliana Segre avrà la scorta. I carabinieri del comando provinciale di Milano garantiranno la propria presenza al fianco della senatrice a vita a ogni evento pubblico.

La misura di protezione - che già da tempo era sotto esame - è stata disposta nel pomeriggio di ieri, nel corso del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico presieduto dal prefetto Renato Saccone e al cui tavolo erano presenti anche i vertici cittadini delle forze dell'ordine. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha inserito il provvedimento di tutela nelle priorità. Ora dunque, come riporta il Corriere della Sera, in ogni spostamento e uscita pubblica sarà protetta. Va sottolineato che si tratta di un livello più blando di scorta, con un'auto e due uomini delle forze dell'ordine. La decisione è stata presa in seguito sia all'escalation di commenti offensivi e insulti apparsi recentemente sui social nei suoi confronti sia all'intensificazione degli impegni pubblici che la vedono protagonista.


Campagna di violenza

Da un anno è stato stato aperto un fascicolo in Procura sotto il coordinamento del pool antiterrorismo del magistrato Alberto Nobili. Sopravvissuta all'Olocausto dopo la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, la Segre ha ammesso che attraverso i social network riceve circa 200 messaggi al giorno che incitano all'odio razziale: "Sono persone per cui avere pena e vanno curate". Durante un incontro all’università Iulm ha detto che spera sempre in un loro recupero dl punto di vista etico e morale: "La speranza in una nonna c’è sempre, ma la realtà qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui". La senatrice a vita si è rivolta più volte agli haters: "Ogni minuto della nostra vita va goduto e sofferto. Bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte e non perdere tempo a scrivereauna 90enne per augurarle la morte. Tanto c’è già la natura che ci pensa".

Intanto ieri fuori dal Municipio 6, a Milano, è apparso uno striscione con la firma di Forza Nuova: "Sala ordina: l'antifà agisce. Il popolo subisce". La vicenda è stata denunciata da Santo Minniti, il presidente Pd del Municipio che governa il territorio tra Barona, Giambellino e Lorenteggio. La Segre aveva in programma una conferenza insieme a don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria, davanti a centinaia di studenti.


Lecce: segretario Lega si dimette dopo parole offensive rivolte a Liliana Segre
4 novembre 2019

https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... F7JU6IxFOY

È polemica per le dichiarazioni del segretario cittadino di Lecce della lega Nord, Riccardo Rodelli, a commento dell'astensione del centrodestra e del suo partito al Senato sulla Commissione Segre, l'organismo parlamentare per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. Rodelli ha definito Liliana Segre, che aveva proposto di istituire la commissione, una "nonnetta mai eletta", una "Mrs Doublfire di Palazzo Madama", una "vecchietta ben educata reduce dai campi di concentramento" e ancora attrice "del ricatto", "dell'estorsione perfetta: l'internamento di Matteo Salvini in un solitario campo di concentramento, dove attenti agli altri, molti potrebbero andare a fargli compagnia per un commento su Facebook". Parole che hanno scatenato dure reazioni nel mondo politico e che si sono ritorte sullo stesso Rodelli, poi dimessosi dalla sua carica di segretario cittadino della Lega, dopo essere finito sotto attacco.


Alberto Pento
Questo imbecille poteva criticare senza dire insulsaggini, così stupidamente è passato dalla parte del torto.
Non occorre offendere basta dire e scrivere la verità che da sola basta e avanza per mettere in evidenza il male fatto e che ancora può fare la signora senatrice Segre che ha dato il nome ha una commissione che viola i diritti umani, naturali e universali, civili e politici dei cittadini italiani nativi e indigeni
.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:08 am

"Cara LILIANA SEGRÈ mi spiace ma devo dirtelo...Hai veramente rotto le scatole!!! Te lo dico come ebreo, e come israeliano fiero!
Geremia Yermi Karmeli

Non sono antisemita e tantomeno vigliacco, ma lasciatelo dire, le tue azioni sono oramai un pericolo per la nostra causa ed interessi, mi dispiace per il tuo tragico passato come del resto anche i figli miei sono nipoti di soppravissuti alla Shoà, ma smettila di strumentalizzare la memoria di milioni per propri interessi politici, non ne hai diritto!!!
Le tue reazioni e controreazioni hanno fatto molti danni, e se cè qualcuno che risveglia il morbo antisemita razzista è gente come te!
Paragonare la nostra tragedia a quella dei clandestini palestrati con l'Iphone ha passato ogni limite!
Meglio che rimani in casa ad accudire i tuoi nipoti e pronipoti farai meno danni!"



Perché alla sinistra serve alimentare l’odio
Alessandro Rico

https://www.nicolaporro.it/perche-alla- ... are-lodio/

Sulla commissione Segre ne abbiamo dette tante. È un pretesto per screditare i sovranisti. Una trappola per la libertà d’espressione. Una strumentalizzazione della senatrice a vita. Aggiungo un tassello: sono le commissioni sull’odio ad alimentare l’odio, perché è l’odio che tiene in vita la sinistra postcomunista.

No, non sto per dirvi, come Silvio Berlusconi, che l’amore trionfa sempre. Il ragionamento è più articolato.

Tutti notano che, caduto, il Muro di Berlino, la sinistra si è imborghesita, è diventata alleata del grande capitale, ha abbandonato le classi lavoratrici. Vero. Ma il punto fondamentale è che ha perso una filosofia della storia. Un’idea capace di fornire alle persone un orizzonte di senso. E per riempire quel vuoto, ha abbracciato la causa dei cosiddetti «movimenti sociali»: gruppi Lgbt, femministe, minoranze razziali. Oggi è questo il leitmotiv della sinistra: la società va ridisegnata. Generi ed etnie sono un’imposizione del potere costituito. Gli oppressi vanno liberati. La giustizia, come ha osservato nel suo ultimo libro Francis Fukuyama, deve trasformarsi nel riconoscimento dei diritti di una costellazione di gruppi di minoranza. È la «politica delle identità», il mantra di una sinistra schizofrenica che da un lato sposa il globalismo, ma dall’altro rivendica le micro appartenenze. Una sinistra che considera queste stesse identità completamente fluide, però pretende un’adesione settaria a esse.

Ora, è vero che dopo la scomparsa del comunismo, loro avversario storico, le democrazie liberali hanno ridotto la politica a un susseguirsi di soluzioni tecnocratiche che, in sostanza, erano variazioni sull’identico tema. È per questo che spesso i partiti di centrodestra e di centrosinistra ci sono sembrati così simili tra loro. Il problema è che l’alternativa proposta dalla sinistra radicale, per sua natura, si deve fondare sull’odio, sulla tensione, sulla minaccia permanente della guerra civile.

Due libri recenti lo spiegano molto bene. Leggete The Madness of Crowds di Douglas Murray. Ribadisce che la forza della politica delle identità è che offre, appunto, un orizzonte di senso. Il guaio è che per mobilitare le «minoranze oppresse», i gay, i trans, i neri (gli ebrei non è detto, ché non a tutti piace Israele…), essa deve puntare sulla radicalizzazione. Deve esacerbare il conflitto. Deve, appunto, nutrire l’odio. È successo in tempi straordinariamente brevi nel mondo anglosassone. Guardate la rassegna di episodi di intolleranza nei campus universitari americani, riportata dal libro The Coddling of the American Mind, di Greg Lukianoff e Jonathan Haidt. Decine di piccole rivoluzioni negli atenei Usa, nei quali è stato impedito di parlare, anche con la violenza, a chiunque non si adeguasse al verbo gender o razzialmente corretto, pure se si trattava di intellettuali progressisti. Pian piano la mania d’Oltreoceano di creare dei mostri – il maschio prevaricatore, la star sessista, il conferenziere razzista – sta approdando in Italia. È capitato a Fausto Biloslavo del Giornale, contestato dai collettivi perché aveva osato andare a parlare all’Università di Trento.

E così veniamo alla commissione Segre. Lo strumento perfetto per rimpolpare la tensione sociale. Il gioco è subdolo: più si militarizzano i seguaci della politica delle identità, additando i razzisti, i suprematisti, gli odiatori, i «troll» da social network, nei confronti dei quali invocare misure repressive, più si radicalizzano, di riflesso, quei «deplorevoli», per usare un aggettivo di Hillary Clinton. Il processo si alimenta da solo: i reietti «populisti» s’arrabbiano ancora di più, insultano ancora di più, giustificando altra psicopolizia, altre commissioni, altre leggi in difesa delle minoranze minacciate…



Pietro Senaldi: "È la sinistra che fomenta sempre il razzismo. I picchi si sono avuti con D'Alema e Prodi"
1 Novembre 2019
Pietro Senaldi

https://www.liberoquotidiano.it/news/op ... Y.facebook

Il Pd esulta per la commissione parlamentare contro il razzismo, approvata mercoledì con i voti della maggioranza e l' astensione del centrodestra, ma ha poco di cui rallegrarsi. Se la commissione lavorerà bene infatti non potrà che giungere alla conclusione che i principali responsabili del razzismo in Italia sono proprio i sinistri. Come certificato dall'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, secondo il quale in Italia i picchi di avversione agli immigrati si registrano non quando Salvini siede al Viminale bensì allorché governa la sinistra. Ottobre 1999, novembre 2007, settembre 2017: D'Alema, Prodi e Gentiloni, sono loro i premier dell'odio, quelli sotto il cui regno sono aumentati razzismo e xenofobia.

C' è poco da stupirsi. Gli italiani non sono un popolo razzista. Semplicemente chiedono che il fenomeno migratorio sia affrontato e regolato seriamente dallo Stato. Se questo succede, si sentono protetti dalla legge e compresi dalla classe politica, e pertanto sono accoglienti. Quando invece non accade, i cittadini si preoccupano, si impauriscono e si chiudono. Se ne è avuta la riprova nei 14 mesi della Lega al ministero dell' Interno: pugno duro, meno sbarchi e meno allarme sociale si sono tradotti in un crollo degli episodi di razzismo.

Gioco sporco - Sono il buonismo, l' apertura indiscriminata delle frontiere, l' equiparazione truffaldina di persone da aiutare a risorse, il foraggiamento dei professionisti dell' accoglienza a incattivire gli italiani, che non si ritengono compresi nei propri timori e nei propri bisogni. La sinistra degli attici filosofeggia, vola alto, predica, non capisce; pertanto il cittadino si sente solo contro tutti e vede l' immigrato come un nemico, e più i progressisti glielo incensano, più lo detesta.

Il concetto è semplice, ma da Bersani a Fratoianni, da Zingaretti a Fico, fino a Renzi, tra progressisti e compagni non ce n' è uno che lo afferri. Non è stupidità ma calcolo politico sbagliato. La sinistra alimenta l' odio non regolamentando l' immigrazione e poi ci specula sopra accusando la destra di xenofobia. Salvini e Meloni subiscono le accuse ma, anziché pagare dazio, ne risultano i beneficiari, in quanto finire sul banco degli imputati perché chiedono di privilegiare gli italiani rispetto ai clandestini consente loro di guadagnare voti. Intanto la xenofobia sale e gli immigrati finiscono per essere vittime della sinistra, la quale al solito è vittima di se stessa.

Quando si parla di razzismo, i progressisti giocano spesso sporco. È il caso delle polemiche sulla senatrice Liliana Segre, novantenne sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, la cui sofferenza viene strumentalizzata in questi giorni dalla maggioranza. La signora è vittima di insulti su internet in quanto ebrea, anche se non professa la fede dei rabbini ma è stata battezzata presso le suore Marcelline. Per i compagni però, come per i nazisti, l' ebraismo non è una religione, e pertanto questione di culto, ma attiene ai natali, e quindi è affare di razza. La cosa non stupisce, visto che in Italia antisemitismo e avversione verso Israele stanno da sempre di casa a sinistra.

Chi stabilisce cosa è odio - Gli attacchi alla Segre, come detto, sono stati presi dalla maggioranza a pretesto per istituire la commissione anti-odio, e fin qui poco male. Quel che non si può accettare è che l' organo parlamentare si dia compiti che esondano dalla lotta al razzismo e arrivano fino al potere di stabilire chi può dire una cosa e chi no e di chiedere la censura delle opinioni non gradite. In altre parole, il neonato organismo parlamentare potrebbe decidere che un partito che si dà lo slogan trumpiano «prima gli italiani» o che un giornale che specifichi la nazionalità extracomunitaria di un assassino o uno stupratore istighino all' odio razziale.

Per questo il centrodestra non ha votato a favore della Commissione Segre, la cui natura morale anziché investigativa getta le premesse per un controllo politico dell' attività dell' opposizione e dei suoi sostenitori. Nazionalismo, tetti agli ingressi di immigrati, scetticismo nei confronti dell' Europa da domani potrebbero essere considerati preludio di razzismo, la qual cosa non sarebbe un progresso per la democrazia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:09 am

La scorta a Liliana Segre è il fallimento di tanti anni di cultura europea.
08-11-2019
Ruth Dureghello

https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... 7O-2SN_go8

"La scorta a Liliana Segre è il fallimento di tanti anni di cultura europea. Il Paese sembra andare alla deriva": lo ha dichiarato Ruth Dureghello, Presidente della Comunità ebraica di Roma, ricordando: "L'antisemitismo è il primo dei segnali di una società che sta perdendo i propri fondamenti e da lì ad altro il passaggio è inevitabile", E - ha avvertito - "è una cosa che riguarda tutti, attenzione a far pensare che sia solo un problema degli ebrei". Dureghello è intervenuta ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta", condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolò Cusano, e a proposito della scorta assegnata alla senatrice a vita ha sottolineato: "Dal mio punto di vista questa vicenda ha un significato grave. Liliana non è soltanto la senatrice nominata per testimoniare la memoria, Liliana è chi la memoria l'ha sofferta sulla sua carne, nella sua anima. E' un modello, un emblema". E "quando in un Paese democratico si arriva soltanto a immaginare, o peggio ancora a manifestare in maniera volgare e violenta minacce verso Liliana vuol dire che si è andati oltre". "Il Paese sembra andare alla deriva su questi temi", ha avvertito la presidente della comunità ebraica, aggiungendo: "Io vivo scortata da ormai più di 3 anni, così come altre personalità del mondo ebraico, e ringraziamo l'attenzione del ministero e della prefettura. Liliana dovrebbe essere un esempio inattaccabile, un eroe nella percezione, invece ci troviamo a doverla proteggere dagli odiatori seriali che non si vergognano nemmeno più da nascondersi, allora andiamoli a prendere, andiamoli a stanare, perché dobbiamo continuare a subire tutto questo?", si è chiesta Dureghello.

La presidente della comunità ebraica di Roma ha poi ricordato come "l'elemento che cerchiamo di trasmettere ai ragazzi durante le visite ai campi di concentramento è che questi campi non sono comparsi all'improvviso", perchè "c'è stato un inizio, quando è iniziata una propaganda violenta contro gli ebreidi tutta Europa, quello era già uno sterminio. Doveva essere una responsabilità culturale comune, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, trasmettere questo ai giovani. In alcuni Paesi è avvenuto di più in altri meno". "In Italia - ha spiegato Dureghello - non c'è stata un'elaborazione culturale così forte della società su chi fossero davvero le vittime e i carnefici. Quando oggi un mago della tastiera si mette dietro un pc per sfogare la sua rabbia, spero che non abbia la contezza di cosa stia scrivendo quando offende Liliana Segre. Come me lo spiego? Per prima cosa c'è ignoranza, poi una crisi valoriale in termini assoluti, il fatto che i modelli a cui ci si ispira utilizzano sempre di più parole d'odio. Definiamo cos'è odio razziale, altrimenti viene tutto bollato come goliardia. Dalle parole ai fatti il passaggio è spesso brevissimo e incontrollabile. Il pericolo è il passaggio dall'essere spregiudicati al mettere la figurina di Anna Frank". "Il suprematisti - ha avvertito - non sono isolati psicopatici e il tema del suprematismo è fortissimo in tutta Europa", così "la scorta a Liliana Segre è il fallimento di tanti anni di cultura europea". E vittime dell'odio non sono solo gli ebrei, perché "gli effetti di quest'odio si ripercuotono dappertutto. L'antisemitismoè il primo dei segnali di una società che sta perdendo i propri fondamenti e da lì ad altro il passaggio è inevitabile, è una cosa che riguarda tutti, attenzione a far pensare che sia solo un problema degli ebrei". In particolare sull'astensione del centrodestra riguardo la commissione Segre Ruth Dureghello ha commentato: "Non voglio esprimere giudizi politici. Se dovessimo guardare il panorama politico a 360 gradi ne potremmo tirare fuori molte di cose che ci lasciano sgomenti. Il tema dell'astensione rispetto al voto sulla commissione d'odio in Parlamento è stato un errore, perché si è anteposto un tema politico a un tema valoriale. Quella commissione rappresenta un impegno valoriale collettivo. Di fronte a quello che la senatrice Segre stava portando come sua missione all'interno dell'aula del Senato, tutti avrebbero dovuto favorire quel percorso. Altrimenti con l'astensione è come dire che di fronte a una sopravvissuta si può anche dire di no". "Qualcosa si poteva sicuramente aggiustare, ma esiste la dialettica nelle sedi istituzionali, non si può passare all'astensione, al muro", ha aggiunto, concludendo: "Una brutta pagina della storia del nostro Paese".

Alberto Pento
La signora Segre ha dato il suo nome ed il suo sostegno ad una commissione che in nome dell'antisemitismo difatto è una commissione estremamente razzista che viola i diritti umani naturali e universali, civili e politici dei cittadini nativi e indigeni italiani.
Come fa Ruth Dureghello una signora così intelligente e responsabile della comunità ebraica romana a non accorgersene
?

No alla mostruosa demo-sisnistra commissione Segre,
che sostiene l'internazismo comunista, l'internazi maomettismo che da sempre è il peggior razzismo della terra, che ha occhio benevolo per l'etno nazismo predatorio e feroce degli zingari, e che promuove l'invasione dei clandestini e di chichessia dall'Africa e dall'Asia, con il pretesto di combattere l'antisemitismo e il razzismo, e che viola i diritti umani naturali e universali, civili e politici dei cittadini italiani nativi e indigeni e quelli di Israele sostenendo i suoi nemici nazi maomettani palestinesi.


Gli antisemiti sono ovunque, a destra come a sinistra, ed anche in centro.
Emanuel Segre Amar
9 novembre 2019

https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 4707753621

Condivido questo articolo di Deborah Fait, con solo un piccolo appunto: certi incontri nell’Università di Torino avvengono quasi ogni settimana, non solo “annualmente”.

Chi l'avrebbe mai detto! Udite amici, il vignettista Vauro Senesi, ormai ospite fisso in tutti i talk show, è diventato il paladino degli ebrei. Se me lo avessero detto avrei fatto una risata incredula, invece è quello che sta accadendo. Dimenticando tutto il suo passato, è iniziata per Vauro l'era della santificazione in cui pur di dare dei fascisti a chi è del centro-destra, parla con deferenza di Auschwitz e degli ebrei e si è dimenticato di Israele, la sua spina nel fianco.
Sbraita come un pazzo contro chi non si è alzato per Liliana Segre "Non avete avuto neppure la decenza di alzarvi di fronte a una donna che sulla sua carne ha la storia dell'antifascismo".
Quando lo sento parlare provo un grande fastidio e mi tornano alla mente le sue vignette. Famosa quella in cui raffigura Fiamma Nirenstein paragonandola a "mostri elettorali", disegnandole un nasone adunco e sul petto la Stella di David vicino al fascio littorio. Sotto l'immagine la scritta "Fiamma Frankenstein". I giudici lo hanno assolto perché pur avendo disegnato la caricatura di un' ebrea in puro stile fascista non aveva aggiunto la parola "sporca".
Tutto bene quindi! E come dimenticare la vignetta horror in cui un Gesù appena risorto viene preso a fucilate in testa e un piccolo palestinese gli dice" Te l'avevo detto, occhio ai cecchini israeliani".
Vauro ha partecipato anche alle Freedom Flotilla, le barche che veleggiavano verso Gaza per mettere in difficoltà il governo israeliano che si difendeva dai missili palestinesi.
È suo il disegno della bandiera con tanto di colomba bianca con un ramo d'ulivo nel becco. Sono sue le interviste piene di furore per Israele ed è famoso il suo appoggio ai terroristi che lui considera combattenti per la libertà.
Bene, dimenticate quel Vauro, oggi è diventato praticamente celestiale, un angelo del paradiso che dà del razzista e fascista a un Salvini da sempre amico di Israele, per non aver votato la Commissione Segre.
Ma perché sto parlando di Vauro? Per una mia rabbia personale, perché oggi la sinistra antisemita si sta ammantando di santità, tutti hanno l'aureola intorno al capo. Hanno trovato il capro espiatorio nel centro destra che, per ingenuità o per ignoranza (devo ancora capirlo), riesce a farsi mettere nel sacco da quelli che hanno massacrato mediaticamente Israele per decenni.
Alcuni elementi della destra estrema sono antisemiti da sempre, lo sono per tradizione, vanno a Predappio a pregare Mussolini, inneggiano al Duce parlano di riaprire i forni. Eppure non sono gli unici ad avere questo tipo di nostalgia.
Ricordo una foto di Samantha Comizzoli, filopalestinese e rossa dalla testa ai piedi, che si era fatta riprendere, ammiccando, davanti a un forno acceso.
È proprio una mania comune degli odiatori quella di augurare agli ebrei di bruciare.
In Europa e in Italia le orde rosse miste a quelle islamiche, urlanti morte a Israele, alternano da molti anni le loro manifestazioni di odio con le orde nere che vanno a passo dell'oca. In Europa i peggiori attentati contro gli ebrei sono stati fatti da islamici nel silenzio delle sinistre se non con il loro muto appoggio.
Nell'odio per Israele e per l'occidente infedele tutto viene compreso e giustificato, ammazzare bambini ebrei in Francia, far saltare discoteche, tagliare la pancia a un regista come Theo van Gogh, far saltare aeroporti e metropolitane.
Per non parlare delle stragi fatte in Italia da Arafat negli anni 70/80, tutte condivise dai cattocomunisti che, mentre i feddayin ammazzavano, non trovavano di meglio che andare a gettare una bara nera davanti alla sinagoga di Roma.
Ve lo ricordate Pertini il giorno dopo l'assassinio di Stefano Tachè? "Cosa vogliono questi ebrei" ebbe il coraggio di esclamare, solo perché la comunità ebraica non aveva voluto politici ai funerali della piccola vittima, era presente solo Marco Pannella. Oggi in Europa si vedono branchi di teste rasate con croci uncinate che sfilano a passo dell'oca.
In Italia sono stati documentati 181 casi di antisemitismo nel 2018 e non di tutti se ne conosce la matrice. Invece si sapeva benissimo chi scriveva Sharon-Boia sui muri di Roma e si sapeva anche molto bene chi furono gli organizzatori della grande manifestazione romana del 2002 con dei kamikaze alla testa del corteo e sul palco tutta la sinistra italiana intorno a Monsignor Capucci, grande odiatore di ebrei e trafficante di armi per i palestinesi.
La storia del dopo guerra italiano è stracolma di vergognose manifestazioni di odio contro Israele, la sinistra, Arci in testa, non lascia sfilare la Brigata ebraica il 25 aprile di ogni anno, accademici israeliani buttati fuori dalle università, Docenti dell'università di Torino che organizzano annualmente incontri con i peggiori nemici di Israele. Una violenza rossa senza pari che in questi giorni si è scagliata anche contro Fausto Biloslavo, reo di essere considerato di destra. La prima volta non gli hanno permesso nemmeno di entrare nell'università di Trento e la seconda gli hanno impedito di proferir parola.
Con i relatori ebrei accade regolarmente a meno che non siano di sinistra e contro Israele come la famigerata Amira Haas o Gideon Levy.
Oggi, come ho scritto, non si salva più nessuno, ormai, nell'arco degli ultimi 50 anni, sono usciti tutti dalle fogne neo fascisti e vetero comunisti. l'odio antiebraico è trasversale come sempre ma la destra estrema, che prima stava più o meno nascosta, oggi si sta risvegliando e nuoce non poco alla destra liberale, filoisraeliana che deve prendere le distanze nel modo più deciso possibile senza permettere ai tanti Vauro in circolazione di fare i santoni
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:12 am

Chiediamo alla commissione Segre e alla senatrice Liliana Segre cosa intendono fare nel caso di Magdi Allam che da 15 anni vive sottoscorta per le minacce del nazismo maomettano?

Intervista a Magdi Cristiano Allam: c’è sempre qualcuno che mi dice “devi morire”...
di Giusy Federici
08/08/2017

http://www.difesaonline.it/evidenza/int ... evi-morire

“Visto che negli ultimi anni mi hanno ridotto sempre di più la scorta, chiedo allo Stato, al di là di chi governa, di tutelare in modo adeguato la mia sicurezza per consentirmi di andare avanti nella missione di dire la verità in libertà. Siamo tutti sulla stessa barca. Se dovessero uccidere la mia libertà, morirà la libertà di tutti noi”. È un estratto della lettera che il giornalista e scrittore Magdi Cristiano Allam ha scritto al ministro dell’Interno Marco Minniti e che ha pubblicato online, mentre aspetta una risposta che tarda ad arrivare.

Le minacce a Magdi Allam, che non ha bisogno di presentazioni, sono vere, c’è una fatwa che invita i musulmani di tutto il mondo a ucciderlo e questo è avvenuto ben prima che fosse battezzato, la notte di Pasqua del 2008, da Papa Ratzinger, Benedetto XVI. Allam ha il coraggio delle proprie idee, è un uomo in prima linea, di grande spessore e dignità e sotto scorta da anni, anche se la scorta è sempre più ridotta. Un libro appena pubblicato, “Maometto e il suo Allah”, lo espone ancora di più al pericolo di ritorsioni. È importante che, in accordo con le sue idee oppure no, istituzioni, cittadini e colleghi non lo lascino solo.

Con la pubblicazione del nuovo libro, Maometto e il suo Allah, sono aumentate le minacce?

Le minacce ci sono sempre. Nei vari social, che sia facebook o twitter, c’è sempre qualcuno che mi dice “devi morire”, “verrai fatto fuori”, etc. Qualche volta li ho anche denunciati, altre volte non lo faccio, perché tanto non succede nulla. Però mi preoccupa di più il silenzio di quelli che dovrebbero parlare, piuttosto che le urla di anonimi che probabilmente hanno false identità.

Gli anonimi, in genere, sono dei vigliacchi che si nascondono dietro la tastiera di un computer…

Mentre il silenzio di chi, so per certo, disapprova totalmente, questo mi preoccupa.

Così come ho ben presente che toccare il tema di Maometto per i musulmani è un tabù. Tieni presente che persino raffigurare Maometto è considerato blasfemo e un’azione che porta alla morte. Quando il 7 gennaio 2015 furono massacrati i vignettisti di Charlie Hebdo, per avere rappresentato in modo irriverente Maometto, in realtà quell’azione terroristica fu fatta in un clima dove tutti i musulmani erano d’accordo sul fatto il giornale dovessero essere sanzionato. Nel 2011 i cosiddetti moderati (quelli della grande moschea di Parigi dell’Uoif, unione delle organizzazioni islamiche di Francia, che in Italia ha il corrispettivo nell’Ucoii, unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, entrambi ideologicamente legati ai Fratelli musulmani), avevano portato in tribunale i vignettisti del giornale satirico. Avevano intentato una causa legale per denunciare la pubblicazione delle vignette raffiguranti Maometto.

C’è anche il fatto che ai funerali a Parigi, con la presenza dei capi di Stato, una grande marcia con un milione di persone, i musulmani che presero parte a questa manifestazione non innalzarono il cartello “je suis Charlie”, ma “je suis Ahmed” e Ahmed era uno dei due poliziotti uccisi di guardia alla sede di Charlie Hebdo, di origine maghrebina con nazionalità francese, musulmano, che fu identificato dai suoi correligionari come loro eroe. Nessuno di loro ha condannato il massacro dei vignettisti di Charlie Hebdo perché tutti i musulmani erano convinti che non si può irridere Maometto.

Ma il libro non è un’operazione satirica…

Allora, il fatto che io abbia scritto il libro, dal titolo “Maometto e il suo Allah”, pur nella più assoluta attendibilità delle fonti perché io rispetto le fonti ufficiali musulmane, fa emergere un quadro di Maometto fortemente inquietante. Emerge la realtà di un guerriero o meglio, di un predone del deserto, che ha ucciso, che ha combattuto, che ha personalmente sgozzato e decapitato soprattutto gli ebrei. Questo non può che sollevare la rabbia dei musulmani nei miei confronti. E quindi io ho voluto dire allo Stato: “guardate, questo libro, per quelli che ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a quel che ha detto e ha fatto Maometto, per loro è una sorta di dichiarazione di guerra”.

Quanti sono gli uomini della scorta adesso?

Attualmente ho tre carabinieri di scorta, ma io avevo, inizialmente, il primo livello, quello eccezionale dove non c’è un limite né al numero degli operatori della sicurezza, che nel mio caso sono carabinieri, né alle macchine messe a disposizione. Io sono arrivato ad avere nove uomini di scorta e quattro macchine, nei momenti in cui lo Stato ha ritenuto che la minaccia fosse crescente.

Il ministro dell’Interno Minniti ha risposto all’appello?

Lo scorso 25 luglio, ho chiamato la segreteria del ministro, ho chiesto di mandargli una mail, l’ho fatto immediatamente, nella stessa mattinata. Fino ad oggi, 7 agosto, non ho avuto risposta. È preoccupante, perché solitamente un ministro, anche se non direttamente ma tramite la sua segreteria, risponde sempre. Ogni volta che, in passato, ho chiesto un incontro con il ministro dell’Interno o con il capo della Polizia o con il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, sono stato sempre ricevuto, subito. Stavolta ho chiesto un incontro solo al ministro dell’Interno, per correttezza, perché la sicurezza, in Italia, dipende da lui. E speravo in una risposta positiva e veloce, mentre sono passate già due settimane. Minniti, che non posso dire di conoscere nel senso di frequentazioni, anche se l’ho incontrato più volte in trasmissioni televisive, l’ho sempre visto come una persona pacata, per bene. Mi aspetto comunque che lui mi chiami e che ci sia un modo adeguato a fronteggiare questa emergenza.

Alla luce di quando appena detto, anche adesso la minaccia è crescente. E il silenzio preoccupante di chi dovrebbe parlare… Chi è che invece tace? Le comunità islamiche?

Esatto. È del tutto ovvio che tra loro mi abbiano già condannato, questo è scontato. Come è del tutto ovvio che, tra loro, stiano meditando delle contromisure da prendere e sono in imbarazzo. Probabilmente il libro non hanno ancora avuto modo di leggerlo perché al momento, per averlo, bisogna passare attraverso il mio sito web, si può acquistare solo online sia in edizione cartacea che in e-book. Questo per un accordo con Piemme, che lo distribuirà in libreria da settembre mentre l’edizione attuale è pubblicata con la mia casa editrice, la Mca Comunicazione. Ma chiunque può averlo.

Io ho voluto fare un’azione di prevenzione perché purtroppo, quando accadono queste tragedie, non c’è più il diritto di replica. Allora ho voluto giocare d’anticipo, dicendo “fate attenzione, perché questo libro, per i musulmani, sicuramente rappresenta una dichiarazione di guerra e la scorta me l’avete ridotta sempre di più negli ultimi anni. Sappiate, da un lato, che in qualche modo reagiranno e, dall’altro, che nei miei confronti la condanna non decade mai, la fatwa non si allenta mai”. Quando loro, pubblicamente, mi hanno definito un nemico dell’Islam, non è una cosa che poi si dimentica.

Perché Magdi Cristiano Allam è l’apostata che deve essere punito?

Questo non da ora. Loro il passato non lo dimenticano, per loro resto sempre un apostata, un nemico dell’Islam. E quella minaccia di morte non decade mai, non mi considerano diversamente per il fatto che sono diventato cristiano. Nel Corano si dice che tutti nasciamo musulmani e poi, per “disgrazia”, per alcuni, il fatto di nascere in un Paese piuttosto che un altro li rende cristiani, o ebrei o buddhisti o hinduisti. Però per Allah tutti sono, in origine, musulmani. Tanto è vero che quando ci si converte all’Islam, non si dice “si è convertito”, ma “è ritornato all’Islam”. Quindi, nei miei confronti, resterà sempre il marchio dell’apostata, di chi ha abbandonato, di chi ha tradito.

Se è per questo, la chiamano apostata anche alcune persone legate a una politica che, per sintetizzare, potremmo definire di destra “estrema”. È un humus culturale ed ideologico legato a una certa simpatia per l’Islam in chiave antiebraica e anche anticristiana... Possiamo chiamarlo “fuoco amico”?

C’è sicuramente una destra che, partendo da posizioni ferocemente antiebraiche e individuando in Israele il male supremo e nella finanza ebraica il manipolatore delle sorti dell’umanità, di conseguenza ha una valutazione negativa nei miei confronti. Perché, da un lato, io invece sostengo lo Stato di Israele perché è giusto sostenere il diritto all’esistenza e, dall’altro, per essermi pronunciato in modo netto contro l’Islam. Dal loro punto di vista l’Islam è un loro alleato nella guerra contro l’Ebraismo e, paradossalmente, una guerra contro il Cristianesimo.

Il bisogno di sicurezza, in generale, oggi è particolarmente sentito in Italia…

Aldilà del mio caso specifico, sono anche preoccupato per la situazione della sicurezza in Italia. Ogni giorno accadono vicende che ci fanno toccare con mano che questo Stato ormai non è più in grado di tutelare la sicurezza dei cittadini, ci sono aggressioni alle Forze dell’ordine e anche ai militari. C’è la necessità vitale di investire e in modo cospicuo nella sicurezza, in modo da consolidare le Forze dell’ordine, le Forze armate e farlo anche sul piano anagrafico, visto che l’età media di poliziotti e carabinieri è tra i 45 e i 48 anni. E devono essere rafforzati anche sul piano contributivo, perché guadagnano poco, così come vanno ben equipaggiati con le armi, ormai arretrate. E formati con l’addestramento, che non è adeguato a fronteggiare il terrorismo islamico, soprattutto per le Forze dell’ordine che operano sul territorio.

Il bisogno di sicurezza, che io percepisco in prima persona, mi rendo conto che è un discorso più ampio, che riguarda tutti quanti noi, dove c’è la necessità di emendare le leggi, politicamente di prendere atto che siamo in guerra e che in guerra ci vuole una legge di emergenza, leggi speciali. Sul piano strettamente giuridico bisogna prendere atto che una concezione del terrorismo islamico non è una variante della criminalità organizzata, dove gli arresti sono consentiti soltanto in flagranza di reato e solo se vengono trovate armi o solo se il terrorista è in procinto di compiere un attentato. Non hanno compreso, i nostri politici e la nostra magistratura, che l’arma vera del terrorismo islamico non sono le bombe o i kalashnikov, ma è il lavaggio di cervello, che trasforma le persone in robot della morte. Noi dobbiamo avere l’onestà intellettuale e il coraggio di scardinare la fase del lavaggio del cervello. Diversamente, saremo irrimediabilmente persi in questa guerra.

Dietro il termine “guerra di religione”, però, si muovono tanti soldi, tanti affari, dalla vendita delle armi e del petrolio alla conquista dei territori, alle varie nazioni che hanno un comportamento quanto meno ambiguo nei confronti del terrorismo e sempre per affari…

Ci sono due livelli di comprensione del fenomeno. Il primo è quello dei burattinai, di cui sicuramente la sostanza è il denaro, gli intessi, il potere, il controllo del territorio. A livello, invece, di burattini, la dimensione religiosa è quella prevalente, perché il burattino tu lo assoggetti e lo manipoli con la religione, gli imponi determinati comportamenti dicendo che lo prescrive Allah, che l’ha ordinato Maometto. Ma i burattinai operano in un contesto di scaltrezza.

Vengono in mente le primavere arabe, che tutti abbiamo applaudito come ventata di democrazia e invece, alle elezioni, hanno poi prevalso i gruppi più integralisti…

Le primavere arabe sono state ingenuamente scambiate come rivoluzioni popolari. In realtà sono state un grande complotto ordito dai Fratelli musulmani ma soprattutto dagli Stati Uniti che hanno sostenuto l’iniziativa, dalla Turchia di Erdogan, dall’Arabia Saudita, dal Qatar e anche dall’Unione Europea.

Un commento, da osservatore privilegiato, su quello che sta accadendo ora tra Italia e Libia?

Dobbiamo essere molto seri: se l’Italia volesse veramente bloccare l’arrivo di queste centinaia di migliaia di persone, potrebbe farlo in cinque minuti, bloccando i propri porti, come anche predisponendo le navi non al largo delle coste libiche ma al limite delle proprie acque territoriali cominciando a dire, a queste imbarcazioni delle Ong, che non sono più gradite. Si potrebbe fare, se l’Italia lo volesse. Ma il fatto di mercanteggiare, di dire “questa nave sì, quest’altra no, se ci comporta così, etc”, non serve. Andare a incontrare in Libia i sedicenti sindaci? In Libia non esiste uno Stato e non capisco con quali sindaci abbia parlato l’Italia. L’Europa e le Nazioni unite hanno scelto un fantoccio che hanno indicato come presidente di un governo nazionale, ma Sarraj non rappresenta assolutamente nessuno. Senza la protezione internazionale non sopravvivrebbe cinque minuti. In Libia si continua a sbagliare. E non si è ancora compresa la lezione di fondo, cioè che bisogna sostenere i laici, non gli integralisti islamici. Sarraj ha dietro i Fratelli musulmani, la Turchia di Erdogan, il Qatar. Non si può fare la voce grossa con il Qatar o la Turchia e poi sostenere, in Libia, chi rappresenta i Fratelli musulmani. Sarraj, a dire il vero, non è diretta espressione dei Fratelli musulmani ma è lì perché questi ultimi lo lasciano fare. Noi dobbiamo schierarci con i laici, rappresentati dal generale Haftar. Bisogna sostenerlo, armarlo, rafforzarlo. Con i pochi mezzi a disposizione è riuscito a conquistare Bengasi, oltre che a controllare Tobruk. E dobbiamo fare in modo che il terrorismo islamico venga definitivamente sconfitto. E se venisse sconfitto in Libia, sarebbe più facile farlo anche in Europa.



Il ricatto

Niram Ferretti
10 novembre 2019

http://caratteriliberi.eu/2019/11/10/in ... xDj4uSjMEs

Le domande da porsi sono le seguenti: è possibile sottrarre Liliana Segre alla sua monumentalizzazione? È possibile sottrarla all’aura di sacralità laica che le è stata prodotta intorno e riportarla alla dimensione dell’umano?

Sono domande che si accompagnano all’inevitabile constatazione che da quando la Segre è diventata senatrice a vita, tutto quello che esce dalla sua bocca deve essere accolto come un pronunciamento ex cathedra pena inflessibili scomuniche e accuse di connivenza con gli sciagurati che la insultano in quanto sopravvissuta alla Shoah.

L’operazione, nata a sinistra, di fare di questa signora di 88 anni un’edicola votiva accompagnata da flabelliferi sguaiati, che si chiamino Gad Lerner o Roberto Saviano, poco importa, deve essere esibita come tale.

Non si è antisemiti né si diventa antisemiti perché si rigettano gli accostamenti fatti dalla senatrice tra migranti ed ebrei in fuga dalla persecuzione nazista, o si trova tirata per i capelli la metafora tra annegamento nel mare dell’indifferenza da parte degli ebrei perseguitati e annegamento in mare dei migranti.

Si può dire, infatti, che nei confronti dei migranti l’indifferenza mondiale sembra essere assai scarsa vista la costanza con cui vengono accolti e ripartiti, e la giusta enfasi che viene data al fenomeno da parte dei mass media. Si può anche dire, cosa che la senatrice Segre sa assai bene, che mentre gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale erano al centro di un progetto di sterminio su scala planetaria, i migranti non lo sono. Come, si può aggiungere, che mentre i primi, una volta in fuga, soprattutto in Europa, non avevano alcun luogo realmente sicuro dove rifugiarsi, i secondi lo riescono a trovare una volta sbarcati e accolti. Molto altro si potrebbe dire, ma è sufficiente questo.

L’apertura del cuore, il protendersi verso il bisognoso, l’affamato, l’ignudo, il senzatetto, il povero, è una delle più nobili attitudini umane, ma così come con i buoni sentimenti non si fa buona letteratura, anzi, frequentemente la si fa pessima, l’inferno è notoriamente lastricato di intenzioni assai lodevoli.

La sinistra pro-immigrazionista che si stringe interessata intorno alla senatrice Segre come un corpo armato blindandone le dichiarazioni e accusando chi le critica di assoluta infamia, va smascherata nel suo intento prettamente strumentale.

Il ricatto va respinto senza indugio. Coloro che considerano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, untermenschen, soprattutto il primo, a cui l’Espresso mesi fa dedico una copertina intitolata “Uomini e no” in cui sopra la prima parola appariva il volto di un migrante di colore e quello dell’ex Ministro dell’Interno appariva sopra la seconda, non hanno alcuna credenziale per fare la morale.

Di coloro è ostaggio consenziente la senatrice Segre. Con tutto il rispetto per la storia dolorosa che le sta alle spalle (come quella di tantissimi altri sopravvissuti alla Shoah), ciò va detto senza indugio e soprattutto senza alcun timore.



Alberto Cesati
Bravo, come sempre , Niram. La sinistra ha sempre creato icone, mostri sacri, intoccabili che sono serviti a due scopi principali : ricompattare le masse saldandole nell’icona , la sintesi estrema del pensiero unico e rovesciando il concetto, additare come nemico chi nell’icona non si riconosce.
Non hanno inventato niente, è un’arte in cui ha eccelso la chiesa cattolica, dopo il concilio di Trento indetto per medicare le ferite dello scisma di Lutero, sommergendo il popolo con un diluvio di Santi. Icone, appunto, testimoni di sante virtù e, per converso, indicatori di aberranti deviazioni, in chi in tali virtù non si riconosceva. Lasciando perdere i santi che appartengono all’altro mondo e ritornando in questo mondo, la storia insegna che le icone politiche hanno vita breve , poche finiscono in quadro al museo, quasi tutte finiscono fatalmente nel dimenticatoio non appena la contingenza per la quale sono state create perde di attualità.
Non occorre andare lontano mezzo mondo ha smaniato per la Greta , dove è finita? Magari le danno una lustrata postuma con il Nobel . E la Carola speronatrice di italiche navi ? Certamente soffrono per l’oblio e forse stentano a rientrare nella normalità e, per questa loro fragilità, ora, provo nei loro riguardi sentimenti di simpatia. Nel contempo mi sale dentro una rabbia, una ribellione, un odio feroce per tutti quelli , che ,avendo il potere della comunicazione, hanno scientemente creato miti e una volta creati li hanno usati ai loro fini, cinicamente, per la loro sopravvivenza o il loro tornaconto personale. Al rogo ! Abbiamo un potere enorme, non partecipiamo al gioco, cambiamo canale, impediamogli di fare share politica o audience . Eviteremo delusioni in persone rispettabili e toglieremo alimento a questi personaggi che la professionalità non sanno neppure dove abiti di casa .




Liliana Segre, il presidente israeliano Rivlin: «Inorridito dalle minacce e dalla scorta. Senatrice, siamo pronti ad accoglierla»
10 novembre 2019

https://www.ilmessaggero.it/italia/lili ... 0XNYTZ5NxU

Caso Segre, il presidente Rivlin: «Inorridito da minacce e scorta. Senatrice, venga in Israele»

Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha inviato oggi una lettera a Liliana Segre nella quale si dice «inorridito di aver sentito la notizia che minacce antisemite» contro la senatrice «abbiano reso necessario ricevere protezione per assicurare la sua incolumità».

«Rimpiango profondamente che le circostanze della mia lettera - ha aggiunto Rivlin - siano così dolorose. Non ci sono parole per esprimere adeguatamente il mio orrore e il mio disgusto che tu debba essere esposta a tale comportamento criminale. Come sopravvissuta alla Shoah hai visto le conseguenze terribili e tragiche dell'antisemitismo se non fermato». Rivlin ha poi sottolineato che il caso di Liliana Segre «è solo un altro terribile esempio della realtà per gli ebrei in Europa oggi. Ma credo che la risposta più appropriata - ha proseguito - sia continuare a fare quello in cui credi».

«Eguaglianza, diritti umani, accettazione dell'altro e tolleranza sono - ha concluso - valori chiave dell'ebraismo e universali, sono le fondamenta su cui sono basate le nostre vite e senza di loro saremmo persone senza valore».

«Sarebbe un grande onore mio personale e per lo Stato di Israele, accoglierti a Gerusalemme e in Israele». Lo scrive il presidente israeliano Reuven Rivlin nella lettera inviata oggi alla senatrice Liliana Segre. «La tua missione personale, la tua forza e il tuo coraggio sono modello per noi in Israele e per le comunità ebraiche in tutto il mondo», ha aggiunto il capo dello Stato ebraico.



Alberto Pento
Peccato perché la Segre si è convertita al cattolicesimo.

Gianni Tumino
Alberto Pento....allora perche' si e' convertita al cattolicesimo non potrebbe o dovrebbe andare in Israele....non le sembra di esagerare un tantino...forse le da' fastidio che non sia rimasta nel solco religioso ebreo??

Alberto Pento
In Israele ci dovrebbero andare gli ebrei perseguitati e non i cristiani, non mi pare che la signora Segre sia perseguitata perché ebrea, oltretutto non è più ebrea essendosi convertita al cattolicesimo e non è nemmeno una cristiana perseguitata ma una demo sinistra che fa del male a me e a molti altri esseri umani, promuovendo e sostenendo politiche inter-nazi-social-comuniste che violano i diritti umani naturali e universali, e i diritti civili e politici di milioni e milioni di nativi e di indigeni cittadini italiani ed europei e dando il nome a una commissione che con il pretesto dell'antisemitismo si propone di violare i diritti sopra elencati.



???
GlI EBREI. LE LORO BATTAGLIE, NEL NOSTRO NOME
di Alex Zarfati
10 novembre 2019

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 2775428402

Scorrendo i media di questi giorni ho provato a contare quante volte ci fosse il termine "ebreo". Si parla della legge sull’antisemitismo? Ci siamo. Si parla delle esternazioni razziste di qualche sindaco di provincia? Ci siamo. Si fanno elucubrazioni sull’ingovernabilità di Israele? Ci siamo.

Noi ebrei. Incredibile come una minoranza religiosa così piccola riesca ad ottenere una copertura mediatica così ampia. La vicenda Segre ha scoperchiato un tegame in cui emergono accuse incrociate di liberticidio, sovranismo, nazionalismo, andando ben oltre alle vicende della Commissione Straordinaria del Senato. L’antisemita complottista dirà che questo è il frutto della capacità di controllare i media che hanno gli ebrei, che tengono in scacco per ricavarne un vantaggio.

Ma non è così. Perché ogni volta che veniamo tirati in ballo si ha il solo effetto di dare la stura a migliaia di reazioni di stizza, insofferenza, accuse di protagonismo, controllo dell’informazione e volgarità di ogni tipo. La sovraesposizione mediatica piuttosto ci danneggia, ma noi ebrei, sembrerà incredibile ai più, non riusciamo a contenerla, men che meno ad orientarla. Infatti il triste epilogo della Commissione Segre è stato quello di dover ricorrere all’assegnazione della scorta all’ex sopravvissuta ad Auschwitz, sollevando ulteriori insulti, come se fosse stata lei ad essersi andata a cercare le minacce.

Ma questo è il risultato di una pratica utile a tanti interessi. La destra tira in ballo gli ebrei - obiettivi preferiti dello jihadismo - per giustificare le sue teorie in fatto di immigrazione. La sinistra coinvolge gli ebrei perché nella lotta al razzismo saremmo i primi a fare le spese del suprematismo che avanza. Tutti raccontano di cavalcare battaglie in linea con gli interessi degli ebrei, ma che in realtà servono ai loro interessi. Le loro battaglie, nel nostro nome. Certo, molte di queste battaglie sono condivise anche da noi. Ma il fatto è che a nessuno viene in mente di valutarne gli effetti sulla vita di quel pugno di italiani di religione ebraica.

Noi ebrei. Da nominare quando ci si vuole rifare una verginità politica. Chiamati in causa durante le celebrazioni di facciata, in cui si fa la faccia triste con discorsi copia-incollati sulla Shoah senza il coraggio di fare paragoni con le minacce che subiamo nel presente. Che veniamo richiesti come fossimo bestie rare dagli enti locali quando ci sono ricorrenze, per poi tornare a vomitare odio su Israele con parallelismi tra sionismo e nazismo, un minuto dopo. Che prima veniamo dati in pasto all’opinione pubblica e poi accusati di eccessiva presenza mediatica. Che non abbiamo la possibilità fisica di orientare le conversazioni perché non abbiamo né i numeri né l’influenza che vogliono attribuirci.

Noi ebrei siamo 28mila, in Italia. Un decimo degli induisti. Solo qualche migliaio di più di Sikh e Bahà’i. Meno dei seguaci di Scientology e dei movimenti New Age e Next Age. Irrilevanti statisticamente ma influenti? Macché. Nonostante l’antisemita si spertichi per dimostrare che l’ebreo controlla i media, la politica e i CDA di ogni azienda, non è capace di produrre che pochi nomi, sempre gli stessi, da decenni. L’amara realtà è che a parte pochissime eccellenze, le comunità ebraiche italiane, per ragioni storiche, politiche ed economiche, non sono state in grado di produrre correligionari in grado di fare la differenza.

E’ vero. Noi ebrei contiamo tra le nostre file Albert Einstein, Michael Bloomberg, Jonas Salk, Leonard Bernstein, Henry Kissinger, Sigmund Freud, Sergey Brin o magari Harvey Weinstein. Ma questo non fa di noi persone più geniali, influenti o danarose di quanto non siamo riusciti a fare per conto nostro. Avere Mark Zuckerberg o Bernard Madoff come correligionario non fa me un uomo più intelligente o criminale di quanto Madre Teresa di Calcutta o Adolf Hitler facciano di ogni cristiano un santo o un mostro.

Quello che qualifica noi ebrei italiani è l’operosità, la partecipazione civile e politica alla vita del nostro paese - l’Italia! - condividendone le sorti, avverse e tempestose, come è giusto che sia. Commercianti, artigiani, medici, operai, insegnanti, imprenditori, che vivono lontani dai riflettori e che fanno le spese dell’esposizione mediatica come fossero i terminali del gruppo Bilderberg. Trattati a volte da “nemici in casa”, quando è vero l’esatto contrario: perché la storia - quella vera - insegna che più di quanto hanno fatto i cattolici, gli ebrei italiani sono stati dalla parte dei Padri risorgimentali, dimostrando un attaccamento alla nostra Patria fuori del comune.
Noi ebrei abbiamo contribuito alla vita del paese come ce n’è stata data la possibilità: dall’assalto a Porta Pia - il capitano Giacomo Segre fu in prima fila con altri bersaglieri ebrei per conquistare la patria indipendenza - alla Grande Guerra, in cui l’Italia contava ben 50 generali ebrei ed uno di questi, Emanuele Pugliese, risulterà il più decorato dell'esercito. Era ebreo il segretario di Cavour, Isacco Artom, era ebreo Giacomo Malvano, direttore degli affari politici, segretario generale del ministero degli Esteri, senatore, presidente della Corte dei Conti. Era ebreo il generale Giuseppe Ottolenghi, ministro della Guerra nel 1902. Agli inizi del ‘900 l'Italia ebbe 3 Primi ministri di origine ebraica.

Quanto scrivo può sembrare evidente per chiunque abbia buon senso, eppure ancora oggi, noi ebrei, ci dobbiamo difendere di accuse di “doppia identità”, evoluzione moderna dell’accusa medievale di impastare il pane azzimo con il sangue dei bambini cristiani. Ieri le sollevazioni popolari avvenivano in piazza, dove con falò e forconi a farne le spese erano gli abitanti di un villaggio ucraino o polacco. Oggi le sollevazioni avvengono sul piano digitale e gli sfoghi producono malumori che sfogano in minacce reali, come quelle che hanno portato all’assegnazione della scorta a Liliana Segre.

Noi ebrei. Da 2mila anni cittadini orgogliosi del paese che abitiamo, che sentiamo “nostro” perché lo abbiamo costruito, difeso, partecipato e amato nonostante a fasi alterne fossimo stati esclusi dalla vita civile con le accuse più infamanti. Ne abbiamo passate tante, ma non ci piangiamo addosso, nonostante ci accusino del contrario.

Noi ebrei non abbiamo chiesto alle squadre di calcio di indossare una stella gialla. Non imponiamo la lettura del Diario di Anna Frank, la programmazione di Shindler’s List, l’imposizione del Giorno della Memoria o le scorte ai nostri sopravvissuti minacciati. Noi ebrei non imponiamo nulla, ma una richiesta l’abbiamo: chiediamo quanto meno ai compatrioti di essere informati sulle vicende del paese che ci ha dato i natali, perché le leggi razziali, il fascismo, l’attentato alla Sinagoga di Roma, le offese alla Senatrice Segre non sono “storia ebraica”, ma “storia italiana”.

Noi ebrei non vogliamo più che la nostra religione - l’ebraismo - sia confusa con una nazionalità - quella israeliana - e trovarci in contesti in cui ci si dice di “tornare a casa nostra”, quando sull’italico suolo mi sono guadagnato più diritto di stare di quelli che sputano sul tricolore o hanno voltato le spalle ai valori fondanti della Repubblica. Non abbiamo grosse pretese, ma siamo stanchi di essere guardati con sospetto quando si parla di noi malgrado noi, con il risultato che quando indosso la kippà, mentre vado a comprare il latte io venga guardato come fossi l’avanguardia dei Savi di Sion che vogliono conquistare Roma.

Noi ebrei. Non siamo più ricchi o più poveri, più intelligenti o più stupidi, più di destra o di sinistra di ogni altro individuo con il quale lavoriamo ogni giorno fianco a fianco. Noi ebrei, che vorremmo riappropriarci della libertà di poter essere uomini tra gli uomini, giudicati per le nostre opere e non per la proiezione ripetuta degli interessi di parte.


Commenti

Alberto Pento
Allora non schieratevi con chi promuove e sostiene politiche che in Europa fanno del male a molta gente, politiche inter-nazi-social-comuniste che violano i diritti umani naturali e universali, e i diritti civili e politici di milioni e milioni di nativi e di indigeni cittadini italiani ed europei che a casa loro e nei loro paesi hanno tutto il diritto di essere democraticamente sovrani.
Chi è che ha dato il nome a questa fantomatica Commissione Segre se non una ex ebrea perseguitata dai nazisti e ora divenuta cristiana che ha prestato il suo cognome a un organismo politico che con il pretesto della lotta all'antisemitismo promuove la persecuzione dei cittadini italiani ed europei che difendono il loro sacrosanti diritti umani, civili e politici a casa loro, al loro paese?
Come si può pretendere rispetto se non si rispetta!

Alex Zarfati
Alberto Pento eccone uno che non ha capito un cazzo.
Lo hai capito o no che gli ebrei hanno il diritto di schierarsi con chi cazzo gli pare perché vivono in Italia non “per concessione” di qualche idiota ma per diritto? E che la loro sacrosanta possibilità di esprimersi nn debba venire meno anche quando scegliessero idee che a te non piacciono?
Vivadd-o manco l’abc del vivere civile...

Alberto Pento
E allora non lamentarti quando mancando di rispetto e facendo del male vieni ripagato con la stessa moneta, devi solo vergognarti, non si tratta di idee ma di azioni politiche che se sono malvage fanno del male a tanta gente.


Alex Zarfati
Alberto Pento ma perché tu sai cosa penso io su certi temi?

Alberto Pento
L'hai scritto sopra cosa pensi e io ti rispondo che la Commissione Segre è una mostruosità; sarebbe stata cosa buona e giusta se si fosse "limitata lodevolmente" a occuparsi dell'antisemitismo in Italia, ovunque e comunque esso si manifesti senza colpevolizzare nessuno in generale e senza specularci sopra per demonizzare anche chi non è antisemita come me, per fini diversi dall'arginare e combattere l'antisemitismo.


Alex Zarfati
Alberto Pento ...vabbè...

Antonio Mandrone
Seguendo il filo di questa considerazione viene proprio da chiedersi se non via sia un qualche legame causale tra questa tristissima realtà dell'Italia e il cattolicesimo romano e la romanità antica precristiana e cristiana..... firmato Alberto Pento .... che odia i musulmani....però non è antisemita....


Francesco Zumbo
Alberto Pento non hai capito una beata minkia


Alberto Pento
Io odio il male quindi odio i mussulmani in quanto nazi-maomettani, come odio i fascisti, i nazi hitleriani e gli inter-nazi-social-comunisti, tutti demenzialismi totalitari dittatoriali assolutisti che hanno fatto e che continuano a fare del male molto male all'umanità intera.
Maometto è stato un invasato idolatra criminale molto peggiore di Hitler e di Stalin e il suo Corano è assai più razzista del Mein Kampf e il suo idolo di morte Allah è una mostruosità disumana di gran lunga peggiore e più razzista del mito ariano.
Antisemitismo è termine coniato nel 1879 a Berlino da parte del nazionalista Wilhelm Marrper per indicare l'antigiudaismo-antiebraismo e gli arabi semiti non vi entrano minimamente, tanto meno i mussulmani che sono a stragrande maggioranza non semiti.
Sono i demo-sinistri e i nazi-comunisti che santificano e portano i nazi maomettani che vogliono annientare gli ebrei, distruggere Israele e sterminare ogni diversamente religioso e pensante e sottomettere con le minacce e la violenza l'intera umanità al loro profeta criminale e al suo idolo mostruoso di morte Allah.

Alex Zarfati, per quanto riguarda lo Stato italiano che anche gli ebrei hanno contribuito a realizzare aderendo al Risorgimento e facendo proprio il mito risorgimentale, non so proprio come facciano ad andarne fieri, visto il risultato dopo 150 anni che pone lo Stato italiano tra i peggiori dell'Occidente (il più indebitato, il più corrotto, con il maggior numero di parassiti e di irresponsabili, il più mafioso, tra i più ingiusti, il meno democratico ...). Io sono veneto e se penso alla miseria diffusa in Veneto e alla emigrazione biblica della mia gente post annessione e alla prima guerra mondiale che ha distrutto la mia terra veneta non vedo proprio cosa vi sia per andar fieri di questo stato e della sua storia unitaria.

Io credo che il giudaismo come cultura e religione sia legato indissolubilmente all'etnia ebraica e alla terra ebraica: Sion, Gerusalemme e Israele e alla politica ebraica di Israele.
Un ebraismo religioso senza etnia ebraica e sensa terra ebraica perderebbe la sensatezza, l'identità culturale e storica divenendo alla lunga completamente altro.
Che possano esistere ebrei che vivono un loro ebraismo religioso (etnico e politico) diluito etnicamente e politicamente in altri paesi e nazionalità e cittadinanze diverse da quella Israeliana è possibilissimo e naturale, con però una conseguente diminuzione dell'identità etnico religiosa, però molti di questi ebrei sono diventati ferocemente antisraeliani, nemici dei loro stessi fratelli ebrei di Israele.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:15 am

Anche i nazi maomettani si servono dell'olocausto e della persecuzione degli ebrei per farsi passare per vittime


A Parigi i militanti islamici riscrivono la storia. Alla manifestazione contro l'"islamofobia" di ieri, anche i bambini musulmani indossano la stella gialla della persecuzione antiebraica, sotto lo sguardo compiaciuto di una senatrice della Repubblica. Infami!
Giulio Meotti
https://www.facebook.com/meotti.giulio/ ... 0719248727


Alberto Pento
Spaventoso, orripilante! Anche questi usano a loro tornaconto la persecuzione degli ebrei, stravolgendo ogni valore.
Ma gli ebrei non hanno mai compiuto atti terroristici come quelli di Charlie Hebdo o del Bataclan.
Chissà cosa avrà da dire la signora Segre, chissà se sarà d'accordo.

Era Maometto che perseguitava tutti: cristiani, ebrei, zoroastriani, politeisti, diversamente religiosi e pensanti e così hanno fatto i suoi seguaci e fanno ancora oggi.
Se non si afferma questa verità storica allora non si sa più cosa sia il bene e cosa sia il male.





Sull'uso islamico della stella gialla e altre violenze simboliche
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
a destra: La versione islamista
all'Università di San Diego, California
27.12.2015

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=60870

Cari Amici,

Che l'Occidente attuale e in particolare il suo versante “progressista” non abbia simpatia per Israele e si senta invece vicino all'Islam e responsabile per esso lo sappiamo tutti. Come sappiamo che questo sguardo progressista è del tutto indifferente alla realtà, che è tutta intollerante e repressiva, e invece si rappresenti una mitica innocenza e debolezza da proteggere.
Fra i mille esempi che si potrebbero portare di questa volontaria cecità, alcuni gravissimi e sistematici come la pulizia religiosa dei cristiani in Siria, Iraq, Turchia e territori amministrati dall'Autorità palestinese, vi indico oggi solo la proibizione del Natale non solo in Somalia e Tajukistan (http://www.theguardian.com/world/2015/d ... tan-brunei ), che possiamo supporre siano luoghi primitivi e devastati dalla guerra, ma anche nel prospero Brunei, ricchissima enclave dentro la Malesia, il cui sovrano assoluto (certe volte designato come l'uomo più ricco del mondo) ha deciso che chi festeggia il Natale con una canzone o -terribile- con un albero o un cappello rosso sia punito con 5 anni di galera (http://www.dailymail.co.uk/news/article ... stray.html ).

E già che siamo da quelle parti, dove l'Islam dell'estremo oriente dovrebbe essere buono e saggio, lontano dai bagni di sangue del Medio Oriente, vi segnalo che la Malesia, contro tutte le regole del comitato olimpico, ha proibito l'ingresso di atleti israeliani al campionato juniores di windsurf (http://www.jpost.com/Israel-News/Sports ... ips-438220 ).

Piccole cose, ne convengo, di fronte alle mattanze provocate dalle “primavere arabe”. Ma segni chiarissimi di un'intolleranza intrinseca all'Islam, di una sua fondamentale incompatibilità con la democrazia e la convivenza civile, che l'Occidente progressista si rifiuta di vedere.
Ma al di là del tragico ridicolo di tale cieca simpatia suicida, spiegabile solo con un'educazione profondamente deformata dettata dagli intellettuali ex comunisti che hanno trovato nell'Islam un sostituto per i loro sogni falliti di dittatura del proletariato, ci sono alcune cose in questo atteggiamento che non possono non indignare.
Per esempio è successo nei giorni scorsi che un gruppo di professori e di allievi dell'Università di San Diego in California, uno dei migliori atenei del mondo, abbiano deciso di indossare la stella gialla imposta agli ebrei dai nazisti (e prima da molti stati cattolici e prima ancora, un'invenzione islamica, frutto del genio del califfo Omar II nell'ottavo secolo: https://en.wikipedia.org/wiki/Yellow_badge ) per protestare contro “l'islamofobia” (http://www.jpost.com/Diaspora/U-of-San- ... bia-438137 ).

Ora che un gruppo guidato da tal Bahar Davary, professore di teologia islamica di origini iraniana (http://freebeacon.com/issues/college-pr ... amophobia/ ), cioè legato alle infinite dichiarazioni antisemite dall'Islam, che partono almeno dal Corano e anche alle minacce quotidiane di annientamento di Israele praticate dal suo paese, si appropri dello strumento più pubblico del carattere antisemita della Shoà per protestare contro quella che lui chiama il dominio della “retorica antimusulmana”, che forse ha qualcosa a che fare con gli attentati islamisti di Parigi, Londra, Madrid, Bruxelles, New York ecc., ma soprattutto di Gerusalemme e dintorni, è peggio di una sciocca banalizzazione (in cui sono caduti tanti, compreso Marco Pannella da noi: http://www.radicalparty.org/it/content/ ... -un-errore ).

È una provocazione, un tentativo ignobile di confondere gli assassini e le vittime. Che nessun altro, salvo le comunità ebraiche americane abbia protestato, che nessuno protesti perché proprio i musulmani i quali hanno discriminato, umiliato e massacrato per più di un millennio gli ebrei (e i cristiani, naturalmente) e che continuano a praticare nei limiti della loro possibilità l'eliminazione delle altre religioni, si fingano perseguitati e tolgano alle vittime anche i segni della discriminazione che loro stessi gli hanno imposto per primi - questo è un segno terribile della decadenza politica e anche morale del nostro mondo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:16 am

Repubblica ha gonfiato i dati: il rapporto che inchioda i buonisti
Roberto Vivaldelli - Lun, 11/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... URohI22-g4


Il rapporto parla chiaro: i dati si riferiscono al 2018, non al 2019 e gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno

Gli insulti indirizzati alla senatrice Liliana Segre hanno animato il dibattito politico italiano nelle ultime settimane.

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano La Repubblica, sarebbero più di 200 i messaggi di odio razziale che riceve ogni giorno la senatrice a vita, sopravvissuta all'Olocausto. Notizia che - giustamente - ha scosso - il mondo politico, che ha subito espresso la sua solidarietà bipartisan nei confronti della senatrice.

La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha sottolineato che "i messaggi carichi di odio" verso la Segre "sono un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso". Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è detto "schifato. Non trovo termine più adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete".

Tutto giusto e doveroso, perché anche un solo messaggio d'odio va segnalato e deve preoccupare. Tuttavia, a qualche giorno di distanza dal report di Repubblica, emerge una notizia che sembra ridimensionare il numero degli insulti - che, a scanso di equivoci, rimangono ingiustificabili anche in numero inferiore. Come sottolineato da Nicolò Zuliani su Termometro Politico, in un'analisi ripresa anche da Dagospia, Repubblica, anticipando i dati contenuti nel rapporto dell’osservatorio ha scritto che la Segre riceveva 200 insulti al giorno. Il rapporto pubblicato due giorni dopo dice però una cosa diversa; i dati si riferiscono al 2018, non al 2019. Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno. Si parla poi in generale: "Personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana e Liliana Segre sono spesso vittime di invettive antisemite, specie sui social" e non di Liliana Segre in particolare.

Come sottolinea Termometro Politico, "prima dell’articolo Liliana Segre non riceveva 200 insulti e non aveva bisogno di scorta, adesso è finita alla ribalta e non solo li riceve eccome, è pure diventata un bersaglio per tutti quegli animali analfabeto-psicotici che se sentono profumo di cinepresa non esitano a fare le cose più turpi e immonde col sorrisetto ebete". Una vergogna, per un Paese civile. La senatrice a vita dallo scorso 7 novembre, infatti, ha la scorta.

I carabinieri del comando provinciale di Milano garantiranno la propria presenza al fianco della senatrice a vita a ogni evento pubblico. La misura di protezione - che già da tempo era sotto esame - è stata disposta la scorsa settimana dal Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico presieduto dal prefetto Renato Saccone e al cui tavolo erano presenti anche i vertici cittadini delle forze dell'ordine. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha inserito il provvedimento di tutela nelle priorità.

La decisione è stata presa in seguito sia all'escalation di commenti offensivi e insulti apparsi recentemente sui social nei suoi confronti sia all'intensificazione degli impegni pubblici che la vedono protagonista. Commenti che - paradossalmente - sono aumentati in maniera esponenziale con l'esplosione mediatica del caso.


Le bugie sull'onda antisemita che non esiste
12 novembre 2019

https://www.panorama.it/news/cronaca/bu ... MILYdOsuqc

Da quando settimana scorsa è stata concessa la scorta a Liliana Segre alcuni giornali (i soliti), opinionisti (i soliti pure quelli) e diversi programmi tv ci hanno raccontato di un Italia invasa da un'ondata antisemita a dir poco preoccupante. Un'ondata, hanno scritto e detto, che porta a raccogliere 200 episodi al giorno di insulti, attacchi, offese.

Certo. Anche solo una di queste frasi non è tollerabile, anzi. Si tratta di parole inaccettabili, vergognose. E questo è fuori discussione.

Quello che però è altrettanto assurdo è montare un caso nazionale dove caso non esiste. Perché quanto ci hanno raccontato, almeno nei numeri (cioè nei fatti), è semplicemente falso. Una bugia grossa come una casa.

Le analisi e gli articoli prendevano spunto dall'ultimo rapporto redatto dall'Osservatorio Antisemita, la principale ed autorevole organizzazione in Italia che appunto si occupa di questi attacchi raccogliendoli, catalogandoli, analizzandoli. Bene. Nel rapporto presentato scrivono che gli episodi sono stati 197 ma non al giorno: all'anno. Aggiungono anche che la tendenza è in crescita e che quest'anno, il 2019, supererà quota 200. Lo ripetiamo: all'anno.

Si può definire allarme una cosa che in un paese di 60 milioni di persone (50 milioni di adulti) raccoglie in tutto 200 episodi? No, assolutamente no. Ma a qualcuno per ovvi motivi (politici) fa gioco farlo credere. certo. Potremmo anche pensare che il primo a lanciare l'allarme con un bell'articolo si sia sbagliato inavvertitamente confondendo giorno con anno. Ma, chissà perché, propendiamo per una cosa voluta, pensata perché ad oggi, da quelle stesse pagine dello stesso giornale non abbiamo ancora letto smentite o correzioni al proposito.

Molto più comodo creare l'allarme, una bella fake news per cercare di seminare il panico contro Salvini, l'odio, il centrodestra, il ritorno dei fascisti (altra bugia dato che ad ogni elezione non arrivano all'1%).

Ogni giorno sul web ci sono centinaia di italiani che cercano droga, armi, contenuti pedopornografici. E nessuno parla di allarme nazionale. Quindi, per cortesia, smettiamola di prendere in giro la gente. Che tanto, stupida non è e sa benissimo leggere gli studi, le parole e soprattutto i numeri. Che non mentono. Mai.


Lite di fuoco Gruber-Meloni: "Ora le faccio togliere l'audio"
Nico Di Giuseppe - Mar, 12/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... Y7HMziZGM4

Scontro di fuoco in diretta tra Gruber e la Meloni a Otto e mezzo

Non è la prima che si scontrano in tv. C'era quindi da aspettarselo che tra Lilli Gruber e Giorgia Meloni sarebbe finita anche questa volta in rissa.

E così è stato. Il tutto davanti a un attonito Marco Travaglio.
Gli animi si scaldano subito sul tema del razzismo, dell'antisemitismo e del caso Liliana Segre. La Gruber chiede se pensa che nella destra ci sia qualche ambiguità sul tema, ma la Meloni non ci sta, nega che ci siano ambiguità e incalza facendo l'esempio di Chef Rubio che "scrive "sionisti cancro del mondo" e al quale "il Pd vuole dare un programma in Rai" e voi chiedete a me sull'antisemitismo? Chiedete al PD!". La Gruber incassa e non riesce a ribattere se non minacciando di togliere l'audio al leader di Fratelli d'Italia perché "già facciamo tardissimo" e altrimenti "mi licenziano".

Le due hanno continuato a parlarsi addosso per qualche altro secondo. Poi Lilli Gruber ha chiuso la discussione lanciando la pubblicità. “Anche stasera volevano togliermi l’audio ma penso di essermela cavata comunque”, ha commentato a caldo sui social la Meloni. "La Gruber stasera ha invitato Giorgia Meloni con l'evidente obiettivo di farle un'imboscata. Ne è uscita asfaltata. La Gruber. #ottoemezzo"' così Francesco Lollobrigida di Fratelli d'Italia su twitter.

Neanche un mese fa, c'era stato un altro durissimo scontro tra le due donne. La miccia che allora fece scattare il caos fu il tema dell'Unione europea e l'indulgenza nei confronti del governo Renzi rispetto a Salvini. "L’Unione europea ha imposto un deficit all'1,4 per cento adesso vediamo cosa dirà", aveva detto la leader di Fratelli D'Italia. La Gruber aveva ribattuto: “Onorevole Meloni, sta dicendo una sciocchezza”. A quel punto la Meloni non ha retto e ha replicato: "Io sono stufa di questo atteggiamento. Se dice che io dica delle sciocchezze mi deve rispondere nel merito, perché io sono abituata ad argomentare”. "Guardi io non mi metto a litigare con lei", "Eh no, deve argomentare, sono stufa di sentirmi dire che dico sciocchezze". Continuiamo pure, dice la Gruber, “Sì ma con rispetto” concludeva senza peli sulla lingua Giorgia Meloni.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven nov 22, 2019 9:17 am

Liliana Segre e Segre Liliana, varie


Liliana Segre presidente della Repubblica

DEMAGOGHI UN TANTO AL CHILO
Niram Ferretti
11 novembre 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"Sottoscriviamo una proposta alta e nobile, quale quella di candidarla per sottrarre una carica così importante alla dinamica delle correnti, indicando un simbolo dell'idea che un'altra visione dell'Italia e dell'Europa è possibile" dichiara Carlo Verdelli, direttore di "Repubblica" a proposito dell'ultimo urlo della demagogia, quello lanciato da Lucia Annunziata. Candidare Liliana Segre alla presidenza della Repubblica.

Verdelli altro grande alfiere della libertà, della giustizia e del decoro, di cui il giornale di De Benedetti è da sempre un simbolo, ha aggiunto, "Ha scosso il mondo il fatto che in Italia sia stato ritenuto necessario un servizio di sorveglianza per mettere al riparo una donna così anziana e provata, subissata di minacce e insulti sulla rete. Ogni giorno c'è un atto di antisemitismo - ha concluso Verdelli -. In Danimarca ieri ottanta tombe sono state profanate nel cimitero ebraico: sottovalutarlo è gravissimo".

A parte il mondo scosso, Verdelli su una cosa ha ragione. L'antisemitismo è costante. Strano però che il suo giornale quasi mai o proprio mai riferisce degli atti di antisemitismo di matrice islamica che da decenni colpiscono gli ebrei in Europa, e che in Francia hanno provocato una drastica diminuzione della comunità ebraica. Gli ebrei francesi vanno in Israele, dove si sentono molto più sicuri.

Ma per il giornale dove scrivono "pezzi da novanta" come Gad Lerner e Roberto Saviano, l'antisemitismo può solo essere di destra e possibilmente di matrice nazifascista.

A proposito di scorte. In Francia, l'imam Hassen Chalghoumi deve vivere con 14 poliziotti che lo blindano ad ogni uscita pubblica. La sua colpa? Avere denunciato la radicalizzazione dei musulmani e avere preso la difesa degli ebrei.

Nessuno si è, ovviamente, lontanamente sognato di proporlo all'Eliseo, ma nemmeno di insignirlo di qualche attestato di benemerenza.



La senatrice Liliana Segre (cristiana e non più ebrea) ha cambiato idea su Salvini ?

Segre: “Salvini è il volto nuovo dell’Europa, rispettare il volere del popolo”
11 novembre 2019
https://www.imolaoggi.it/2019/11/11/seg ... re-popolo/
Epocale batosta per la sinistra italiana. Un giornalista chiede a Liliana Segre: “Salvini è il volto nuovo dell’Europa?” e lei risponde: “Credo che ci vada molto vicino. Bisogna rispettare il desiderio del Popolo.
Salvini e la signora Segre si sono incontrati per un colloquio privato.
Lucia Annunziata, sostenuta dal direttore de La Repubblica, ha fatto il nome di Liliana Segre come presidente della Repubblica.


La senatrice Liliana Segre (cristiana e non più ebrea) sentenzia contro Salvini e gli italo-europei che lo votano

Liliana Segre, la senatrice a vita: “Salvini? È il volto nuovo dell’Europa, ma di un’Europa dell’indifferenza”
14 settembre 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4625983/

Matteo Salvini il volto nuovo dell’Europa come dice il Time? “Penso che ci vada molto vicino, ma di un’Europa volutamente indifferente, perché è la fase più comoda quella dell’indifferenza”. Ad attaccare è la senatrice a vita, Liliana Segre, a margine della presentazione del volume ‘Razza e inGiustizia‘ in Senato, ottanta anni dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938 da parte del regime di Benito Mussolini.
Secondo la testimone della Shoah, è proprio l’indifferenza che lega il clima di intolleranza razziale crescente in Italia e in Europa verso i migranti rispetto al clima che si viveva all”epoca delle persecuzioni anti-ebraiche: “Questa è la sola similitudine, non politica ma morale: l”indifferenza”, ha rivendicato. Perché, “nell”indifferenza il mio popolo è stato umiliato, denunciato, fatto vittima, arrestato, deportato, gasato e bruciato per la colpa di esser nati, nell’indifferenza generale del mondo. E la similitudine con l”oggi, non è tanto con la nave Diciotti o Aquarius, ma è l‘indifferenza con cui si chiude il mare sopra i barconi dei migranti che senza nome vengono dimenticati, annegano, e il mare si chiude sopra. È il mare dell’indifferenza“.

Pur non volendo commentare nel merito le politiche del governo sull’immigrazione, Segre ha ricordato di essersi “astenuta dalla fiducia” e di voler stare “a vedere”. E sulle parole (contestate da Di Maio e Salvini) del commissario Ue Pierre Moscovici, che aveva parlato di “piccoli Mussolini” in Europa, con un chiaro riferimento ai sovranisti, Segre ha replicato: “Dopo la seconda guerra mondiale, chi aveva le teorie che oggi avanzano, le tenevano sopite perché si vergognava, dopo quanto avvenuto in Europa. Ma gli anni passano, la storia si nega e si minimizza, muoiono vittime e carnefici. E tutto può ricominciare. Se la democrazia ritrovata non è contenta e si vuole tornare a qualcuno che decide e gli altri sono più tranquilli, bisogna rispettare il volere del popolo”.




La Segre e l'Europa
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