L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab nov 30, 2019 8:13 pm

Ecco il testo che istituisce la Commissione Segre



Commissione contro l'odio, il testo della mozione di Liliana Segre
(30 ottobre 2019)

http://moked.it/blog/2019/10/30/commiss ... ana-segre/


Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni
di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Ecco il testo della mozione, con prima firmataria Liliana Segre, approvata oggi in Senato.



“Premesso che:

tradizionalmente in Senato l’istituzione della Commissione straordinaria o speciale attesta l’attenzione dell’Istituzione per la tutela e lo sviluppo dei valori costituzionali, come avvenne il 2 agosto 2001 con l’approvazione della mozione 1-00020 della XIV Legislatura, a prima firma Alberti Casellati, sull’istituzione di un organo del Senato per la tutela dei diritti umani. Alla stessa stregua di quel nobile precedente, occorre oggi corrispondere ad istanze fortemente sentite, anche nelle sedi interparlamentari, come dimostra il fatto che il Consiglio d’Europa ha recentemente istituito la “No hate parliamentary alliance”, con lo scopo di prevenire e contrastare l’incitamento all’odio. Di questa rete fanno parte parlamentari di tutti i Paesi, che intendono impegnarsi a livello nazionale e internazionale contro l’odio in tutte le sue forme e in particolare contro l’hate speech (https://it.wikipedia.org/wiki/Incitamento_all%27odio );
negli ultimi anni si sta assistendo ad una crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web. Parole, atti, gesti e comportamenti offensivi e di disprezzo di persone o di gruppi assumono la forma di un incitamento all’odio, in particolare verso le minoranze; essi, anche se non sempre sono perseguibili sul piano penale, comunque costituiscono un pericolo per la democrazia e la convivenza civile. Si pensi solo alla diffusione tra i giovani di certi linguaggi e comportamenti riassumibili nella formula del “cyberbullismo”, ma anche ad altre forme violente di isolamento ed emarginazione di bambini o ragazzi da parte di coetanei;
è un fatto che non esiste ancora una definizione normativa di hate speech; tuttavia in base alla raccomandazione n. (97) 20 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa del 30 ottobre 1997, il termine copre tutte le forme di incitamento o giustificazione dell’odio razziale, xenofobia, antisemitismo, antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo. Per meglio definire il fenomeno si ricorre alle categorie dell’incitamento, dell’istigazione o dell’apologia. Il termine incitamento può comprendere vari tipi di condotte: quelle dirette a commettere atti di violenza, ma anche l’elogio di atti del passato come la “Shoah”; ma incitamento è anche sostenere azioni come l’espulsione di un determinato gruppo di persone dal Paese o la distribuzione di materiale offensivo contro determinati gruppi. Chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale e chi incita a commettere atti di discriminazione o di violenza è incriminato a titolo di pericolo presunto quando il pregiudizio razziale, etnico, nazionale o religioso si trasforma da pensiero intimo del singolo a pensiero da diffondere in qualunque modo, con «argomenti», quali la superiorità della propria razza, etnia, nazione o gruppo, ma anche compiendo o incitando a compiere atti di discriminazione;
nel 2014 è stata lanciata la campagna nazionale “No hate speech”, con la messa in onda, anche sulle reti della RAI, di spot televisivi e radiofonici che si inseriscono all’interno dell’omonimo progetto internazionale, promosso dal Consiglio d’Europa come forma di tutela dei diritti umani di fronte a fenomeni di odio e di intolleranza espressi attraverso il web, in preoccupante crescita: soltanto in Italia, circa il 41 per cento dei casi di discriminazione segnalati nel 2012 sono da ricondurre al web. Anche un gruppo di editori e di riviste italiani ha promosso recentemente la campagna “Le parole uccidono”, per indicare il pericolo del linguaggio violento e offensivo. Esiste inoltre un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui partecipano le istituzioni che hanno la possibilità, in base alle loro competenze, di sensibilizzare i giovani a contrastare l’odio diffuso on line;

considerato che:

il fenomeno denunciato è purtroppo in crescita in tutte le società più avanzate. La comunità internazionale da anni sta cercando delle strategie di contenimento e di contrasto. La norma fondamentale che vieta ogni forma di odio deve essere considerato il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, adottato a New York il 19 dicembre 1966 e reso esecutivo nel nostro Paese dalla legge 25 ottobre 1977, n. 881, che, ex articolo 20, prevede che vengano espressamente vietati da apposita legge qualsiasi forma di propaganda a favore della guerra, ma anche ogni appello all’odio nazionale, razziale o religioso che possa costituire forma di incitamento alla discriminazione o alla violenza. Insomma l’insieme di quei fenomeni che oggi sono meglio noti come hate speech. La stessa legge prevede le relative misure e sanzioni penali. Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà d’espressione, Frank La Rue, ha precisato che ci sono differenze tra espressioni che costituiscono un’offesa secondo il diritto internazionale e che andrebbero perseguite penalmente, espressioni dannose, offensive o sgradite, che tuttavia gli Stati non sono tenuti a proibire penalmente, ma che possono giustificare una sanzione civile, e, invece, espressioni che non danno luogo a sanzioni penali o civili, ma che comunque causano preoccupazione in merito alla tolleranza e al rispetto altrui. Anche il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD), seppur non ricorrendo esplicitamente all’uso dell’espressione hate speech, ne ha comunque identificato le varie manifestazioni: si tratti di discorsi orali o scritti, veicolati nei mass media o su internet, attraverso simboli o immagini. Resta vero che una precisa definizione di hate speech è resa difficile dal fatto che la Convenzione ha stabilito vari standard di protezione, definendo la discriminazione come qualsiasi distinzione basata sull’etnia, sul colore o sulla nazionalità, che abbia lo scopo o l’effetto di annullare o indebolire il godimento di qualsiasi diritto umano o libertà fondamentale. È stabilito altresì che gli Stati considereranno reato punibile per legge le seguenti categorie di attività: ogni diffusione di idee basate sulla superiorità o sull’odio razziale, ogni incitamento alla discriminazione razziale, nonché ogni atto di violenza o incitamento a tali atti, rivolti contro qualsiasi gruppo di individui di diverso colore o origine etnica; andrà inoltre punita ogni assistenza ad attività razziste compreso il loro finanziamento;
l’espressione hate speech, nonostante non sia indicata nella Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), è stata usata dalla Corte per la prima volta l’8 luglio 1999. La Corte ha però evitato una definizione precisa del fenomeno (nel timore che ciò limitasse il proprio futuro raggio d’azione), ricorrendo di volta in volta ad un approccio mirato, che tenesse conto delle varie circostanze del caso concreto: l’intento dello speaker, l’intensità e la severità dell’espressione, il fatto che essa fosse diretta o indiretta, esplicita o velata, singola o ripetuta. Un approccio articolato di estrema importanza e utilità nella ricerca di più adeguate e incisive politiche di risposta e contrasto al problema. La CEDU differenzia i discorsi di odio per categorie (razziali, sessuali, religiosi, etnici o politici). Gli hate speech, stando alla definizione del dizionario Oxford, consistono in un intenso ed estremo sentimento di avversione, rifiuto, ripugnanza, livore, astio e malanimo verso qualcuno. Diversamente dall’hate speech, i crimini di odio (hate crimes) costituiscono un’offesa penale diretta intenzionalmente contro una vittima predeterminata e pertanto possono rendersi necessarie restrizioni di carattere repressivo;
gli hate speech sono difficili da definire e suscettibili di applicazioni arbitrarie, i codici penali di molti Stati membri, infatti, con riferimento all’incitamento alla violenza o all’odio, utilizzano svariate terminologie e di conseguenza vari criteri di applicazione. Gli aspetti più divergenti fra le varie legislazioni dipendono per lo più dai seguenti fattori: il peso attribuito all’intento, alla motivazione, allo strumento di comunicazione prescelto, al contesto e alle conseguenze prevedibili in date circostanze. Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa definisce gli hate speech come le forme di espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o più in generale l’intolleranza, ma anche i nazionalismi e gli etnocentrismi, gli abusi e le molestie, gli epiteti, i pregiudizi, gli stereotipi e le ingiurie che stigmatizzano e insultano;
al riguardo è intervenuta anche l’Unione europea con l’adozione della decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio del 28 novembre 2008, che, nella lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia, ricorre al diritto penale. Secondo questa decisione gli Stati membri devono garantire che siano punibili i discorsi di incitamento all’odio, intenzionali e diretti contro un gruppo di persone o un membro di essi, in riferimento alla razza, al colore, alla religione o all’etnia. Deve risultare, altresì, punibile l’istigazione pubblica alla violenza o all’odio, quale che sia la forma di diffusione: scritti, immagini o altro materiale. Lo stesso dicasi per l’apologia o la negazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e di quelli di guerra e, infine, quanto ai comportamenti atti a turbare l’ordine pubblico o minacciosi, offensivi e ingiuriosi. La stessa Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea (OSCE) si è impegnata, con la decisione 9/2009 “Combating hate crimes”, a riconoscere e sanzionare i crimini dell’odio in quanto tali, cioè basati su motivi razzisti o xenofobi;
anche in Italia ovviamente esiste un’ampia produzione normativa in materia e importanti iniziative legislative sono state incardinate la scorsa Legislatura e annunciate di recente. Basti ricordare la legge 13 ottobre 1975, n. 654, di recepimento della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 1966 e il decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, “decreto Mancino”, che reprime l’incitamento alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Nel corso della XVII Legislatura è stata approvata invece la legge 16 giugno 2016, n. 115, che recepisce la già ricordata decisione quadro europea 2008/913 GAI, ed attribuisce rilevanza penale alle affermazioni negazioniste della Shoah, ma in genere di tutti gli atti di genocidio e di crimini di guerra e contro l’umanità. L’interruzione della legislatura ha invece impedito l’approvazione definitiva della “legge Fiano”, che colpisce con strumenti aggiornati ogni forma di apologia del fascismo. Sempre nella XVII Legislatura la Camera dei deputati ha istituito una Commissione sui fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia e razzismo intitolata alla parlamentare del Regno Unito, Jo Cox, uccisa nel 2016 per motivi di odio e intolleranza. Con l’istituzione della Commissione, composta da parlamentari e non, si intese corrispondere all’invito del Consiglio d’Europa ad una sempre maggiore sensibilizzazione dei Parlamenti nazionali in fatto di conoscenza e contrasto di tutte le forme di intolleranza e razzismo;

rilevata, pertanto, l’esigenza di provvedere all’immediata istituzione di un organismo ad hoc, in modo tale da permettere al Senato della Repubblica di onorare la sua tradizione e l’impegno per la salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone,

delibera di istituire una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, costituita da 25 componenti in ragione della consistenza dei gruppi stessi; la Commissione elegge tra i suoi membri l’Ufficio di Presidenza composto dal Presidente, da due vice presidenti e da due segretari; la Commissione ha compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche. Essa controlla e indirizza la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza, nelle loro diverse manifestazioni di tipo razziale, etnico-nazionale, religioso, politico e sessuale.
La Commissione svolge anche una funzione propositiva, di stimolo e di impulso, nell’elaborazione e nell’attuazione delle proposte legislative, ma promuove anche ogni altra iniziativa utile a livello nazionale, sovranazionale e internazionale.
A tal fine la Commissione: a) raccoglie, ordina e rende pubblici, con cadenza annuale: 1) normative statali, sovranazionali e internazionali; 2) ricerche e pubblicazioni scientifiche, anche periodiche; 3) dati statistici, nonché informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte da istituzioni, organismi o associazioni che si occupano di questioni attinenti ai fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, sia nella forma dei crimini d’odio, sia dei fenomeni di cosiddetto hate speech; b) effettua, anche in collegamento con analoghe iniziative in ambito sovranazionale e internazionale, ricerche, studi e osservazioni concernenti tutte le manifestazioni di odio nei confronti di singoli o comunità. A tale fine la Commissione può prendere contatto con istituzioni di altri Paesi, nonché con organismi sovranazionali e internazionali ed effettuare missioni in Italia o all’estero, in particolare presso Parlamenti stranieri, anche, ove necessario, allo scopo di stabilire intese per il contrasto all’intolleranza, al razzismo e all’antisemitismo, sia nella forma dei crimini d’odio, sia dei fenomeni di hate speech; c) formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente al fine di assicurarne la rispondenza alla normativa dell’Unione europea e ai diritti previsti dalle convenzioni internazionali in materia di prevenzione e di lotta contro ogni forma di odio, intolleranza, razzismo e antisemitismo; la Commissione, quando necessario, può svolgere procedure informative ai sensi degli articoli 46, 47 48 e 48-bis del Regolamento; formulare proposte e relazioni all’Assemblea, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, del Regolamento; votare risoluzioni alla conclusione dell’esame di affari ad essa assegnati, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento; formulare pareri su disegni di legge e affari deferiti ad altre Commissioni, anche chiedendone la stampa in allegato al documento prodotto dalla Commissione competente, ai sensi dell’articolo 39, comma 4, del Regolamento; entro il 30 giugno di ogni anno, la Commissione trasmette al Governo e alle Camere una relazione sull’attività svolta, recante in allegato i risultati delle indagini svolte, le conclusioni raggiunte e le proposte formulate; la Commissione può segnalare agli organi di stampa ed ai gestori dei siti internet casi di fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche, quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche, richiedendo la rimozione dal web dei relativi contenuti ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca”.


Dall'elenco degli hate speech citati in questa mozione mancano:

l'odio presente nella "cristianofobia";

l'odio nazi maomettano o islamico per ogni diversità religiosa, non religiosa e pensante,
l'odio nazi maomettano o islamico per la libertà di pensiero, di parola e di critica,
l'odio nazi maomettano o islamico per la democrazia;

l'odio comunista per il capitalismo e per le società e gli ordinamenti liberali e per gli USA;

l'odio per il sionismo e per gli ebrei di Israele;


il razzismo predatorio degli zingari per i non zingari;

l'odio per l'Occidente, per i bianchi e per la loro civiltà;
l'odio per i diritti umani, civili e politici dei nativi cittadini italiani ed europei.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » lun dic 02, 2019 8:11 am

Il presidente dei rabbini europei “Ora i problemi d’antisemitismo vengolo soprattutto da sinistra”
2 dicembre 2019
Yoni Kempinski
Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei (CER) e Yoni Kempinski

http://www.italiaisraeletoday.it/il-pre ... DxBmzEKFfo

“Siamo davanti ad un fenomeno completamente nuovo – ha detto il rabbino Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei (CER) – Negli ultimi anni nessun ebreo è stato ucciso dai neonazisti in Europa. Questa è la verità ed è il dato da cui ripartire. Oggi i maggiori problemi li abbiamo dalle sinistre, questa è la grande novità sul fronte dell’antisemitismo“

E che cosa si pu fare davanti a questa nuova realtà?

“Oggi abbiamo degli attacchi alla libertà religiosa, contro la shechita (macellazione rituale) e la bris milah (circoncisione). Sono molti i fronti aperti. stiamo combattendo. Stiamo combattendo ma a non è una lotta facile. La cosa principale è ottenere supporto dalle nostre comunità e dai nostri alleati. Noi ebrei abbiamo vissuto in Europa per oltre mille anni e nessuno ha detto una parola su bris milah . Ora non è più così.”

Ma che cosa è successo per questo cambio di scenario?

“La causa è l’immigrazione di milioni e milioni di persone dal Medio Oriente. È molto semplice.”

Ma è così grave?

“Si ora è diventato un vero gigantesco problema. Se non facciamo nulla, è possibile che in molti paesi d’Europa, la bris milah sarà proibita. E questo automaticamente rappresenterà la fine di una comunità ebraica organizzata in quelle città e paesi”

Quali sono le vostre richieste delle Comunità ebraiche?

“Molti europei affermano che” l’Europa senza ebrei non è l’Europa. La Francia senza ebrei non è la Francia. Va bene, ma se è davvero così fai qualcosa per dimostrarlo. Ed invece che cosa dice la Francia? “Non permetteremo agli ebrei di mangiare carne. Non permetteremo agli ebrei di praticare la loro religione”. E allora vuol dire che sono solo chiacchiere”

E ad Israele che cosa avete da chiedere?

“Prima di tutto, di fare un governo. E poi un Ministro degli Affari della Diaspora.”
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » ven dic 06, 2019 10:35 pm

Germania: Estremisti di sinistra minacciano di uccidere un Menbro del Parlamento di AfD
4 dicembre 2019

https://www.islamnograzie.com/germania- ... 4ycbBwM1QI


Mercoledì 4 Dicembre gli estremisti di sinistra hanno minacciato di uccidere un membro del parlamento dal partito alternativo per la Germania (AFD) , lasciando fuori dal suo ufficio una croce di legno con sopra scritto : “Nazi puttana Baum, per te nessun nessun gallo canterà, sei morta entro il 31 dicembre 2019.”

La polizia di Heilbronn ha confermato “l’incidente” che si è verificato al di fuori dello studio dentistico di Christina Baum a Lauda-Königshofen, Württemberg. Fonte: Spiegel Online

“La croce aveva varie iscrizioni, da un lato insulti e dall’altra minacce di cui una per il membro del parlamento”, ha detto la polizia in un comunicato. dopo che il servizio di intelligence interna tedesca ha assunto la direzione delle indagini.

Baum, che è stata eletta nel parlamento dello stato del Baden-Württemberg nel 2016, ha postato una foto della croce sui social media, scrivendo: “L’odio dei nostri avversari politici sta dando i suoi frutti.”

Questa non è la prima esperienza di Baum con gli estremisti di sinistra. Nel mese di ottobre, l’ufficio della campagna di Baum a Tauberbischofsheim è stato attaccato e ha subito notevoli danni materiali.

In risposta all’incidente, il leader AfD Jörg Meuthen ha detto: “I semi dell’odio che stanno diffondendo i vecchi partiti di governo contro l’AfD sono scoraggianti, e questa minaccia per Christina Baum è solo la punta dell’iceberg, con gli attacchi a funzionari AFD che diventano sempre più comuni e ora a quanto pare contro la vita e l’incolumità fisica dei politici AFD “.

“Esorto con forza i vecchi partiti e i media a fermare il loro odio e il loro incitamento contro l’AfD,” ha aggiunto Meuthen.

Nel terzo trimestre di quest’anno, l’alternativa per la Germania è diventata la vittima più frequente della violenza politica. Dei 52 attacchi alle sedi del partito e agli uffici dei politici che si sono verificati, 26 sono stati diretti al AfD.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab dic 07, 2019 2:49 pm

“Per attaccare Salvini hanno strumentalizzato la Segre”
5 dicembre 2019
Alberto Giannoni

http://www.italiaisraeletoday.it/per-at ... M2u-pHmMrA

Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del tribunale rabbinico del Centro-Nord-Italia, cosa pensa del caso di Siena e delle deliranti esternazioni antisemite del professor Castrucci? «Intanto mi chiedo come sia possibile che nelle sedi accademiche non vi sia stato un veglio critico, che non siano stati mai segnalati né verificati questi deliri. Nessuno si è mai reso conto di nulla? Non è mai venuto fuori nulla? Mi sembra molto strano».

«È inquietante che in un’accademia accada una cosa del genere, così come inquietante che nelle università vi siano trend intellettuali di un antisemitismo che si esprime come antisionismo. Questo signore ha espresso un antisemitismo filonazista. In una misura più diffusa e spesso più difficile da indagare e contrastare si trova un antisemitismo che si esprime nell’anti-Stato di Israele e nel suo boicottaggio. C’è una recrudescenza e serve una presa di coscienza della comunità accademica. Se non si interviene su entrambi i fenomeni, l’intervento è monco».

Martin Luther King scrisse che «quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei». E il rabbino Giuseppe Laras considerava l’antisionismo una «ambigua forma» di antisemitismo. Ma c’è chi sostiene che debbano essere considerate due cose diverse.

«Oggi Alain Finkielkraut e Georges Bensoussan, con altri, pongono il problema di questo antisemitismo che cova anche grazie al terzomondismo e al globalismo di certi ambienti. È un problema serio che vediamo in Francia nella sinistra soprattutto radicale e in Inghilterra nei laburisti.

Cose distinte? Le accuse antisioniste ricalcano e aggiornano vecchi stereotipi: il crimine rituale si ritrova nella narrazione degli israeliani che uccidono i bimbi palestinesi; l’ebreo che succhia il sangue nell’idea di sfruttamento del mondo arabo; l’ebreo che sotto-sotto è il peggiore razzista si ritrova nell’accusa di apartheid. Ci sono vignettisti che ripropongono orrori antigiudaici. L’antisemitismo è anche un problema degli intellettuali».

Cosa intende?

«Quando si è strutturata la teoria della sostituzione si è proposto il mito dell’ebreo errante. Oggi si vede l’Ue, con Paesi che hanno avuto connivenze e gravi corresponsabilità passate, non riconoscere il nome ebraico del Muro occidentale e del Monte del tempio, e utilizzare esclusivamente quello islamico. Significa negare l’ebraicità dei luoghi più santi dell’ebraismo, è negazione del passato, del presente e del futuro ebraico, cancella la storia ebraica. Se non è antisemitismo questo…È istituzionale, culturale, ma resta antisemitismo che si traduce anche nella negazione della radice biblica, e quindi anche cristiana, dell’Europa».

Sono però vicende diverse da quelle deliranti di Siena.

«Certo, non siamo sullo stesso livello. Sono cose diverse, sofisticate. Ma c’è un’ossessione per alcuni aspetti e una sottovalutazione di altri. Faccio un esempio. Un professore, Alessandro Barbero, scrive che non sa se sia corretto considerare genocidio quello armeno. Non entro nella questione ma la parola genocidio è stata inventata da un ebreo pensando proprio agli armeni. Mi chiedo: e se fosse stato detto della Shoah?».

Il genocidio armeno è considerato la vicenda più tragicamente prossima alla Shoah.

«Certo, e ispirò i nazisti, questo è documentato. Se qualcuno lo avessero fatto con la Shoah sarebbe stato sommerso dalle accuse. Allora la Memoria e la giusta e capillare attenzione per Shoah rischiano di avere questo effetto imprevisto. Si condanna solo il nazismo e non l’antiebraismo. Con lo Shoahismo non si comprende l’antisemitismo islamista e quello di sinistra. Gli ebrei sono stati fatti oggetto d’odio con pretesti anche opposti fra loro».

La tragedia degli ebrei nei Paesi islamici. Ne ha scritto.

«Parte della mia famiglia viene dalla Libia. Gli ebrei c’erano da prima degli arabi. Di questa presenza là oggi non è rimasto niente, solo silenzio riempito raramente di nostalgia, più spesso dalla propaganda e dall’odio, alimentato anche dai classici del nazismo tradotti col favore prima dei nazisti e poi dei comunisti. Non è tutto l’islam, ma è tanta parte, sia nei Paesi islamici sia ora in Europa, con ammiccamenti a sinistra. In Italia il fenomeno è attenuato».

In Europa la situazione è diventata preoccupante.

«L’aggressione dei gilet gialli a Finkielkraut, e la deriva del Labour inglese, dicono che c’è il rischio che a sinistra si formino covi di antisemitismo. Diversamente in Italia, ma qualcosa nel tessuto europeo si è già rotto. Il rabbino capo d’Inghilterra ha invitato a non votare Corbyn. Le destre serie, i liberali e le sinistre laiche, compreso il Pd e Renzi, devono affrontare ciò in modo efficace e magari in sinergia».

La commissione Segre?

«Se si fosse evitato di strumentalizzare una questione così importante per andare contro Salvini si sarebbe rispettata la biografia di Liliana Segre, che arricchisce il nostro universo democratico e civile. Poi ci sono anche persone che, pur rispettando Liliana come persona e come senatrice, possono legittimamente dissentire. Speriamo che produca strumenti utili, ma la possibilità di intervenire esiste già, anche in casi come quello di Siena».



Oriana Fallaci: "Sull'Antisemitismo"
Il celebre articolo del 2002 con cui la grande giornalista attaccava e condannava l'antisemitismo

https://www.panorama.it/news/politica/o ... nk0SRLiyOw

Io trovo vergognoso che in Italia si faccia un corteo di individui che vestiti da kamikaze berciano infami ingiurie a Israele, alzano fotografie di capi israeliani sulla cui fronte hanno disegnato una svastica, incitano il popolo a odiare gli ebrei. E che pur di rivedere gli ebrei nei campi di sterminio, nelle camere a gas, nei forni crematori di Dachau e di Mauthausen e di Buchenwald e di Bergen-Belsen eccetera, venderebbero a un harem la propria madre.

Io trovo vergognoso che la Chiesa Cattolica permetta a un vescovo, peraltro alloggiato in Vaticano, uno stinco di santo che a Gerusalemme venne trovato con un arsenale di armi ed esplosivi nascosti in speciali scomparti della sua sacra Mercedes, di partecipare a quel corteo e piazzarsi a un microfono per ringraziare in nome di Dio i kamikaze che massacrano gli ebrei nelle pizzerie e nei supermarket. Chiamarli «martiri che vanno alla morte come a una festa».

Io trovo vergognoso che in Francia, la Francia del Liberte-Egalite-Fratemite, si brucino le sinagoghe, si terrorizzino gli ebrei, si profanino i loro cimiteri.
Trovo vergognoso che in Olanda e in Germania e in Danimarca i giovani sfoggino il kaffiah come gli avanguardisti di Mussolini sfoggiavano il bastone e il distintivo fascista.

Trovo vergognoso che in quasi tutte le università europee gli studenti palestinesi spadroneggino e alimentino l'antisemitismo. Che in Svezia abbiano chiesto di ritirare il Premio Nobel per la Pace concesso a Shimon Peres nel 1994, e concentrarlo sulla colomba col ramoscello d'olivo in bocca cioè su Arafat.

Trovo vergognoso che gli esimi membri del Comitato, un Comitato che (a quanto pare) anziché il merito premia il colore politico, abbiano preso in considerazione la richiesta e pensino di esaudirla. All'inferno il Premio Nobel e onore a chi non lo riceve.

Io trovo vergognoso (siamo di nuovo in Italia) che le Televisioni di Stato contribuiscano al risorto antisemitismo piangendo solo sui morti palestinesi, facendo la tara ai morti israeliani, parlando in modo sbrigativo e spesso in tono svogliato di loro.

Trovo vergognoso che nei loro dibattiti ospitino con tanta deferenza i mascalzoni col turbante o col kaffiah che ieri inneggiavano alia strage di New York e oggi inneggiano alle stragi di Gerusalemme, di Haifa, di Netanya, di Tel Aviv.

Trovo vergognoso che la stampa scritta faccia lo stesso, che si indigni perché a Betlemme i carri armati israeliani circondano la Chiesa della Natività, che non si indigni perché nella medesima chiesa duecento terroristi palestinesi ben forniti di mitra e munizioni ed esplosivi (tra loro vari capi di Hamas e Al-Aqsa) siano non sgraditi ospiti dei frati (che poi dai militari dei carri armati accettano le bottiglie d'acqua minerale e il cestino di mele).

Trovo vergognoso che dando il numero degli israeliani morti dall'inizio della Seconda Intifada, (quattrocentododici), un noto quotidiano abbia ritenuto giusto sottolineare a gran lettere che nei loro incidenti stradali ne muoiono di più. (Seicento all'anno).

Io trovo vergognoso che l'Osservatore Romano cioè il giornale del Papa, un Papa che non molto tempo fa lasciò nel Muro del Pianto una lettera di scuse per gli ebrei, accusi di sterminio un popolo sterminato a milioni dai cristiani. Dagli europei.

Trovo vergognoso che ai sopravvissuti di quel popolo (gente che ha ancora il numero tatuato sul braccio) quel giornale neghi il diritto di reagire, difendersi, non farsi sterminare di nuovo.

Trovo vergognoso che in nome di Gesù Cristo (un ebreo senza il quale oggi sarebbero tutti disoccupati) i preti delle nostre parrocchie o Centri Sociali o quel che sono amoreggino con gli assassini di chi a Gerusalemme non può recarsi a mangiar la pizza o a comprar le uova senza saltare in aria.

Trovo vergognoso che essi stiano dalla parte dei medesimi che inaugurarono il terrorismo ammazzandoci sugli aerei, negli aeroporti, alle Olimpiadi, e che oggi si divertono ad ammazzare i giornalisti occidentali. A fucilarli, a rapirli, a tagliargli la gola, a decapitarli. (Dopo l'uscita de La Rabbia e l'Orgoglio qualcuno in Italia vorrebbe farlo anche a me. Citando versi del Corano esorta i suoi «fratelli» delle moschee e delle Comunita Islamiche a castigarmi in nome di Allah. A uccidermi. Anzi a morire con me. Poiché e un tipo che conosce bene l'inglese, in inglese gli rispondo: «Fuck you»).

Io trovo vergognoso che quasi tutta la sinistra, quella sinistra che venti anni fa permise a un suo corteo sindacale di deporre una bara (quale mafioso avvertimento) dinanzi alla sinagoga di Roma, dimentichi il contributo dato dagli ebrei alia lotta antifascista. Da Carlo e Nello Rosselli, per esempio, da Leone Ginzburg, da Umberto Terracini, da Leo Valiani, da Emilio Sereni, dalle donne come la mia amica Anna Maria Enriques Agnoletti fucilata a
Firenze il 12 giugno 1944, dai settantacinque dei trecentotrentacinque uccisi alle Fosse Ardeatine, dagli infiniti altri morti sotto le torture o in combattimento o dinanzi ai plotoni d'esecuzione. (I compagni, i maestri, della mia infanzia e della mia prima giovinezza).

Trovo vergognoso che anche per colpa della sinistra anzi soprattutto per colpa della sinistra (pensa alia sinistra che inaugura i suoi congressi applaudendo il rappresentante dell'OLP, in Italia il capo dei palestinesi che vogliono la distruzione di Israele) gli ebrei delle città italiane abbiano di nuovo paura. E nelle città francesi e olandesi e danesi e tedesche, lo stesso.

Trovo vergognoso che al passaggio dei mascalzoni vestiti da kamikaze tremino come a Berlino tremavano la Notte dei Cristalli cioè la notte in cui Hitler avviò la Caccia all'Ebreo.

Io trovo vergognoso che obbedendo alla stupida, vile, disonesta, e per loro vantaggiosissima moda del Politically Correct i soliti opportunisti anzi i soliti parassiti sfruttino la parola Pace. Che in nome della parola Pace, ormai più sputtanata delle parole Amore e Umanità, assolvano da una parte sola l'odio e la bestialità. Che in nome d'un pacifismo (leggi conformismo) delegato ai grilli canterini e ai giullari che prima leccavano i piedi a Pol Pot aizzino la gente confusa o ingenua o intimidita. Che la imbroglino, la corrompano, la riportino indietro di mezzo secolo cioè alla Stella gialla sul cappotto. Questi ciarlatani ai quali dei palestinesi importa quanto a me importa di loro. Cioè nulla.

Io trovo vergognoso che tanti italiani e tanti europei abbiano scelto come vessillo il signor (si fa cosi per dire) Arafat. Questa nullità che grazie ai soldi della Famiglia Reale Saudita fa il Mussolini ad perpetuum e che nella sua megalomania crede di passare alla Storia come il George Washington della Palestina. Questo sgrammaticato che quando lo intervisti non riesce nemmeno a compilare una frase completa, un discorso articolato. Sicché per ricomporre il tutto, scriverlo, pubblicarlo, duri una fatica tremenda e concludi che paragonato a lui perfino Gheddafi diventa Leonardo da Vinci. Questo falso guerriero che va sempre in uniforme come Pinochet, mai che indossi un abito civile, e che tuttavia non ha mai partecipato ad una battaglia. La guerra la fa fare, l'ha sempre fatta fare, agli altri. Cioè ai poveracci che credono in lui. Questo pomposo incapace che recitando la parte del Capo di Stato ha fatto fallire i negoziati di Camp David, la mediazione di Clinton. No-no-Gerusalemme-la-voglio-tutta-per-me.
Questo eterno bugiardo che ha uno sprazzo di sincerity soltanto quando (en prive) nega a Israele il diritto di esistere, e che come dico nel mio libro si smentisce ogni cinque secondi. Fa sempre il doppio gioco, mente perfino se gli chiedi che ora e, sicché di lui non puoi fidarti mai. Mai! Da lui finisci
sistematicamente tradito. Questo eterno terrorista che sa fare solo il terrorista (stando al sicuro) e che negli Anni Settanta cioè quando lo intervistai addestrava pure i terroristi della Baader-Meinhof. Con loro, i bambini di dieci anni. Poveri bambini. (Ora li addestra per fame kamikaze. Cento baby-kamikaze sono in cantiere: cento!).
Questa banderuola che la moglie la tiene a Parigi, servita e riverita come una regina, e che il suo popolo lo tiene nella merda. Dalla merda lo toglie soltanto per mandarlo a morire, a uccidere e a morire, come le diciottenni che per meritarsi l'uguaglianza con gli uomini devono imbottirsi d'esplosivo e disintegrarsi con le loro vittime. Eppure tanti italiani lo amano, si.

Proprio come amavano Mussolini. Tanti altri europei, lo stesso.

Lo trovo vergognoso e vedo in tutto ciò il sorgere d'un nuovo fascismo, d'un nuovo nazismo. Un fascismo, un nazismo, tanto più bieco e ributtante in quanto condotto e nutrito da quelli che ipocritamente fanno i buonisti, i progressisti, i comunisti, i pacifisti, i cattolici anzi i cristiani, e che hanno la sfacciataggine di chiamare guerrafondaio chi come me grida la verità. Lo vedo, si, e dico ciò che segue.
Io col tragico e shakespeariano Sharon non sono mai stata tenera. («Lo so che è venuta ad aggiungere uno scalpo alla sua collana» mormorò quasi con tristezza quando andai a intervistarlo nel 1982). Con gli israeliani ho litigato spesso, di brutto, e in passato i palestinesi li ho difesi parecchio. Forse più di quanto meritassero. Però sto con Israele, sto con gli ebrei. Ci sto come ci stavo da ragazzina cioè al tempo in cui combattevo con loro, e le Anne Marie morivano fucilate. Difendo il loro diritto ad esistere, a difendersi, a non farsi sterminare una seconda volta. E disgustata dall'antisemitismo di tanti italiani, di tanti europei, mi vergogno di questa vergogna che disonora il mio Paese e l'Europa. Nel migliore dei casi, non una comunità di Stati ma un pozzo di Ponzi Pilato. Ed anche se tutti gli abitanti di questo pianeta la pensassero in modo diverso, io continuerò a pensarla cosi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab dic 21, 2019 8:45 am

Matteo Salvini: su Israele e antisemitismo parole chiare
Deborah Fait
Informazione Corretta
06.12.2019

http://www.informazionecorretta.com/mai ... W-vMAXCW44

"Chi nega la Shoah è malato di mente, chi se la prende con gli ebrei è malato di mente, chi odia Israele è nemico dell'umanità" Queste le parole pronunciate da Matteo Salvini a Stasera Italia, programma condotto con molta eleganza da Barbara Palombelli, in onda ogni sera su Rete 4. Parole che avranno fatto venire il mal di pancia a più di una persona e a tutti quegli antisemiti che si dicono semplicemente critici della politica di Netanyahu. Urlare "Stato criminale" è una critica? Scrivere sui social che Israele è uno stato canaglia è una critica? Parlare di apartheid è una critica? No, sono solo infami menzogne. Giustificarsi con il patetico "sono antisionista non antisemita" ormai non vale più dal momento che persino l'Assemblea nazionale francese ha equiparato l'antisionismo all'antisemitismo. Forse la Francia, travolta per anni da ondate di odio contro gli ebrei e da manifestazioni in cui veniva regolarmente bruciata la bandiera di Israele e urlati slogan di morte per lo stato ebraico e per le comunità ebraiche del mondo, incomincia a porsi qualche domanda. Può darsi che il film "L'Ufficiale e la Spia", capolavoro di Roman Polanski, in tempi bui e confusi come quelli che stiamo vivendo, abbia avuto il suo peso nella decisione presa così inaspettatamente.


La locandina del film di Roman Polanski

La storia è storia e il famoso J'accuse di Emile Zola è ritornato di grande attualità dimostrando che l'antisemitismo e l'odio che ne deriva rendono debole qualsiasi stato. Un gesto simbolico importante che, mi auguro, avrà il suo peso anche sulle mozioni contro Israele in seno all'ONU. Matteo Salvini, che già in passato aveva dimostrato di essere amico di Israele, ha detto parole che nessun ministro o politico europeo ha mai avuto il coraggio di pronunciare, le ha quasi gridate davanti alla Palombelli aggiungendo che la Lega sta preparando una mozione contro l'antisemitismo per riconoscere che essere antisemiti significa essere dei dementi che odiano gli ebrei ma anche Israele. Un grande Salvini dunque, un grande amico di Israele. Purtroppo accade uno strano fenomeno, me ne rendo conto leggendo i social, vi sono persone, anche amiche di Israele, persino ebrei ( ovviamente di sinistra) che dubitano…" lo dice per avere i voti degli ebrei"… che arrivano anche a dileggiare le sue dichiarazioni…"figurarsi, è solo propaganda, lui è amico di Casa Pound"… Insomma qualsiasi cosa dica è sbagliata, regolarmente derisa, negata, addirittura usata contro. Ormai esiste un enorme, immenso movimento che va dall'Europa alle Americhe, un movimento di sinistra i cui sforzi sono tesi solamente a delegittimare ogni cosa dica o faccia la destra, naturalmente quella liberale e democratica, per indurre tutti al pensiero unico. Leader importanti come Trump, statisti come Netanyahu vengono demonizzati e indagati nel tentativo di eliminarli. Politici come Matteo Salvini vengono derisi e insultati. "Chi odia Israele è nemico dell'umanità" è un' affermazione che, in momenti bui come i nostri, pregni di un odio antisemita mai visto dalla fine della guerra, dovrebbe far tremare i polsi, dovrebbe commuovere ed entusiasmare. Invece no! Invece, siccome lo dice Salvini, deve essere svilito, non creduto quando non addirittura deriso. Bene, cari i miei sinistri odiatori, tenetevi Di Stefano che, da Gerusalemme, dice "Saluti dalla Palestina", tenetevi Grillo che nega la dittatura degli ayatollah e le impiccagioni pubbliche a Teheran, tenetevi D'Alema che va a spasso con i terroristi Hezbollah, tenetevi un Corbyn che ha 11 accuse di antisemitismo conclamato sul groppone, che considera amici tutti i terroristi arabi palestinesi, che porta corone di fiori sulle tombe degli assassini della strage di Monaco. Teneteveli tutti e mi rivolgo anche alle comunità ebraiche da cui non è giunta una sola voce di soddisfazione per le dichiarazioni del leader della Lega. Pare brutto dire "Grazie Matteo"? Si, certo, pare bruttissimo, poi magari, si sa il paese è piccolo e la gente mormora, qualcuno potrebbe pensar male, qualche vicino, qualche amico, qualche collega potrebbe sussurrare la parola fascismo e allora sai che figura! Amare Israele, parlar bene di Israele, persino difendere con le parole Israele e la sua democrazia non è cosa buona per la sinistra e se lo fa uno che si chiama Matteo Salvini, diventato il capro espiatorio della classe politica, sardine comprese, può essere trasformato addirittura in anatema! Però non tutto è perduto, vi sono segnali, piccoli ma incisivi, che ci fanno capire che forse qualcuno si è reso conto di essere andati troppo in là nell'odio contro gli ebrei, forse qualcuno sta capendo che un'Europa senza ebrei diventerebbe un povero continente, privo di cultura in mano a milioni di seguaci di Allah. Forse qualcuno incomincia a capire che salvare gli ebrei significa salvare se stessi. C'è ancora molta strada da fare e avremo ancora molte cadute nel baratro ma la banalità del male non deve mai più vincere su democrazia e libertà. Mi auguro che il coraggio di Salvini sia solo l'inizio di un cambiamento di rotta della politica. Sono troppo ottimista? Forse ma sperare fa bene alla salute.




DA CHE PARTE STA LA PESTE
Niram Ferretti
5 dicembre 2019

https://www.facebook.com/groups/1960533 ... 576052707/

"Chi odia Israele odia l'umanità" afferma Matteo Salvini durante una trasmissione tv. Lo stesso che, dopo il suo viaggio in Israele quando venne accolto calorosamente da Benjamin Netanyahu, dichiarò senza mezzi termini che Hezbollah è una formazione terrorista, lo stesso il quale il 25 aprile scorso ha detto da Ministro dell'Interno, che le bandiere israeliane hanno piena legittimità di sfilare accanto al corteo della Brigata Ebraica, insultata ogni anno dagli eredi del Mufti di Gerusalemme fiancheggiati da estremisti di sinistra. Ma, c'è un ma, Salvini non va bene. Qualsiasi cosa dica o faccia non va bene. E' perchè? Semplice. Si sarebbe "contaminato" con Casa Pound, avendo, nel febbraio 2015 condiviso a Roma un palco a Piazza del Popolo insieme a Simone Di Stefano, leader della formazione di estrema destra, durante una manifestazione contro il governo Renzi. Non solo lì, ma anche all'Esquilino, Salvini ha condiviso di nuovo il palco con Di Stefano e poi ha osato andarci a cena.

Cose devastanti. Mai viste prima. E poi Salvini non avrebbe detto che gli aderenti a Casa Pound e il suo leader sono i fascisti del nuovo millennio e soprattutto un pericolo per la democrazia. Roba seria. Dovrebbe farlo ogni giorno e pentirsi di avere stretto rapporti nel 2015, certamente non basati sul comune afflato per Israele.

Certo Jeremy Corbyn, che sfiderà Boris Johnson alle prossime elezioni inglesi il 12 dicembre, il quale, nel 2014 vola a Tunisi per partecipare a una cerimonia in onore dei 47 palestinesi morti a causa di un attacco israeliano su una base dell'OLP nel 1985, nello stesso luogo in cui sono sepolti i terroristi di Settembre Nero responsabili del massacro di Monaco del 1972, lo stesso che considera Hamas e Hezbollah amici e ha portato il partito laburista su posizioni antisioniste mai viste prime, lui sì va bene. Ad ossequiarlo a Londra andarono l'ex presidente del Senato Pietro Grasso e l'ex Segretario del partito democratico Maurizio Martina.

Non risultano comunicati allarmati da parte dell'UCEI relativamente a queste visite a un leader, dichiarato antisemita dall'ex Gran Rabbino di Inghilterra, Lord Jonathan Sacks.

E no. Perchè l'antisemitismo e l'antisionismo, si sa, possono solo venire dall'estrema destra. D'altronde, recentemente, Luzzato Voghera, del CDEC, ci ha spiegato durante una intervista che il rigurgito di antisemitismo che c'è in Italia (vedere alla voce Liliana Segre), sarebbe una conseguenza delle Leggi razziali del 1938.

A questo punto è tutto chiaro. 1938. Casa Pound. Fascisti del terzo millennio. Orda nera.

Devi fartene una ragione Matteo Salvini, qualsiasi cosa tu faccia e dica per mostrare che sei vicino ad Israele, a costoro non basterà mai, ti preferiranno sempre il compagno Corbyn.



Commenti

Gaetano Berton
Salvini puo dire quello che vuole ma lui è un fascista e quindi un antisemita e quello che gli stringe la mano Netanyau è solo un povero scemo quello che conta è che l'Intellingence Israeliana la migliore del mondo sa benissimo chi è Salvini uno che va in giro con la giacca di CasaPound sia chiaro non c'è soltanto Salvini antisemita nel nostro schifoso paese sono tutti da Dalema alla Mogherini certo a parole tutti dicono di essere amici di Israele e questo in fondo è l'aspetto positivo tutti dicono di essere amici di Israele perche è un paese piccolo ma militarmente potente e tutti hanno paura di lui

Gaetano Berton
CHI E DI DESTRA E UN ANTISEMITA PER DEFINIZIONE CHI DICE DI ESSERE DI SINISTRA ED E ANTISEMITA VEDI DALEMA CORBYN ETC E SOLO UN FASCISTA ANTISEMITA MASCHERATO

Roberto Bianchi
salvini è un politico di destra,colluso con la meloni e Berlusconi,e frange estreme di destra,ricordiamo cosa ha combinato il fascismo in Italia contro gli ebrei,allora le lacrime di coccodrillo e marcie indietro sono fuori luogo,le bestie fasciste non hanno e non devono avere nessun riferimento,contatti ecc con il fiero popolo ebraico,scelti da JHWH che sia lodato!!!


Gino Quarelo
La matrice socialista dei fascisti e dei nazisti è la stessa dei comunisti; sono tutte ideologie totalitarie, illiberali e antidemocratiche da bandire; la peggiore è quella comunista che ha fatto e continua a fare i danni maggiori, ancor più peggiore di quella social-internazi-comunista è solo quella maomettista del inter-nazismo dell'Umma.
Inoltre sono tutte antisemite e in particolare quelle comuniste e maomettiste sono anche antisioniste e antisraeliane che è la versione moderna e sinistra dell'antisemitismo.
Il pericolo maggiore in Europa e per gli ebrei deriva dal social-internazi comunismo alleatosi con il nazismo dell'Umma maomettana, orrore al massimo grado.
Le destre in stragrande maggioranza sono liberali e democratiche e Salvini è oggi un uomo di destra anche se riceve i voti delle minoranze dell'ultra destra fascista; ultra destra che è l'altra faccia dell'ultra sinistra ancor più violenta, antisemta/antisraeliana e assai peggiore dell'ultra destra.

Forza Netanyahu, forza Trump e forza Salvini!
Io voto Salvini, amo i buoni ebrei che mi amano e mi rispettano e amo Israele il loro paese comprensivo della Giudea e della Samaria con Gerusalemme la loro capitale.
Io abborrisco con tutto me stesso i social-internazi comunisti e non amo gli ebrei social-internazi comunisti collusi e alleati degli internazi maomettani dell'Umma che sono la vergogna dell'umanità e il male assoluto della storia di ieri e di oggi.
Anche Israele è piena di alcuni cristiani e di tanti maomettani antisemiti e antisionisti/antisraeliani e certi demenziali ebrei di sinistra vorrebbero allearsi con loro al governo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab dic 21, 2019 8:46 am

???

Centinaia di sindaci in marcia per Liliana Segre a Milano: "Cancelliamo le parole odio e indifferenza"
Corteo da piazza Mercanti a piazza Scala passando per la Galleria. Unico intervento quello della senatrice sotto scorta. In Galleria la gente canta "Bella Ciao" e grida "Liliana, Liliana". I sindaci le consegnano la fascia tricolore, la piazza canta l'Inno d'Italia
10 dicembre 2019
Il tweet di Parisi: "Altro che Bella Ciao, gli americani liberarono gli ebrei dai lager"

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... ayR2OdARAc

"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa": Liliana Segre parla dal palco di piazza della Scala tra gli applausi, poi tutta la piazza si ferma per un minuto di silenzio, prima che il presidente di Anci consegni alla senatrice a vita una fascia tricolore e tutti cantino l'Inno d'italia. Seicento sindaci e loro rappresentanti, tutti con la fascia tricolore, ma senza simboli di partito, in prima fila i sindaci Beppe Sala, Leoluca Orlando, Giorgio Gori, Antonio Decaro. E tanta gente comune, a formare quella "scorta civile" per la senatrice a vita Liliana Segre e per dire che "l'odio non ha futuro". E' stata la marcia dei sindaci, organizzata dal Comune di Milano,assieme all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.

"Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l'affetto nei confronti di Liliana Segre. Con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese". Così il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha parlato ai giornalisti del senso della marcia. Decaro ha spiegato che sono state circa 1000 le adesioni e che a Milano sono arrivati circa 600 sindaci. "Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l'unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà, la democrazia e il rispetto degli altri. - ha aggiunto -. Per questo oggi con le nostre fasce tricolori vogliamo fare da scorta civica a Liliana Segre. Oggi siamo tanti di tutti gli schieramenti politici". "Ci sono questioni sulle quali non ci si può dividere e i sindaci su questi temi non si dividono mai. Noi siamo qui oggi per condannare le parole di violenza che sono arrivate a Liliana Segre", ha concluso.

"Non siamo organizzatissimi in termini di ordine ma di idee sì, siamo tutti molto felici di essere qua e io spero che lo sarà soprattutto la Segre e il paese per questa nostra testimonianza di cui c'è bisogno": così il sindaco di Milano Beppe Sala alla partenza della marcia da piazza Mercanti, con qualche problema logistico per far partire il corteo tra la folla dello shopping di Natale. "Oggi è veramente la giornata per la Segre, della Segre, per l'Italia e infatti abbiamo deciso che nessuno dei sindaci parlerà dal palco, solo la senatrice - ha aggiunto -. A noi il gesto, a lei le parole e le parole di Liliana sono sempre le parole giuste".

"Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre rivolgendosi dal palco di piazza Scala a Milano, ai 600 sindaci in fascia tricolore. "Nell'Italia degli 8 mila Comuni c'è un giacimento straordinario di storia che può essere tramandata alla comunità. Una storia che resta relegata a musei, istituti, vie, pietre di inciampo. Sta alla sensibilità delle amministrazioni comunali fare in modo che questo giacimento non venga abbandonato" ha esortato la senatrice a vita. "Fare sì che quelle fredde lastre di pietra dei trasformino in occasioni antiretoriche per rinnovare un patto tra generazioni" ha concluso.

Il corteo attraversa per la prima volta la Galleria Vittorio Emanuele II e fermarsi in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino. Qui un solo intervento: quello della senatrice Segre, che si unisce alla marcia dall'Ottagono della Galleria. "Penso sia giusto che prenda la parola solo lei a conclusione della marcia perché la politica porterà la sua testimonianza e la voglia di essere la scorta della senatrice, aspettiamo le sue parole", ha detto il sindaco Sala.

"È importante essere qui dal punto di vista istituzionale sia dei cittadini perché è evidente che va contrastato un clima anche lessicale di odio e di intolleranza". Lo ha detto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, in fascia tricolore in piazza Mercanti a Milano. "Il fatto di manifestare in prima persona è cercare di essere rappresentanti autorevoli, un modo diverso di fare politica e società civile. "Ha fatto benissimo Sala a non schierarsi dal punto di vista degli inviti politici, dobbiamo essere compatti".

Siamo qui "per dimostrare ancora una volta, al di là delle strumentalizzazioni politiche, che i sindaci della Lega sono contro ogni tipo di odio, di violenza e di razzismo e sono vicini alla senatrice Segre e tutte le persone che come lei hanno vissuto gli anni bui dello scorso secolo". Lo ha detto il sindaco di Chiuduno (Bergamo) Stefano Locatelli, responsabile enti locali della Lega, presente alla marcia.

"Non si può restare indifferenti di fronte al dilagare di intolleranza e odio, sentimenti che in alcuni casi possono tramutarsi in atti di violenza. La risposta di questa sera è straordinaria. Non c'è solo Milano in piazza, ma tutta l'Italia". Così il vice Ministro dell'Interno, Matteo Mauri, arrivando a Milano alla manifestazione "L'odio non ha futuro". "Qui c'è un Paese vivo - aggiunge il Vice Ministro - che scende in piazza per testimoniare vicinanza alla senatrice Liliana Segre, oggi purtroppo sotto scorta per le minacce antisemite ricevute, e per difendere i propri valori di tolleranza e di libertà contro ogni deriva estremista, contro il linguaggio dell'odio e delle paura che alcune forze politiche continuano a diffondere in modo meschino e irresponsabile. Grazie al sindaco di Milano Beppe Sala per aver pensato a questa bella iniziativa di solidarietà. Difendere la memoria storica è fondamentale perché rappresenta la base su cui si poggia la nostra convivenza civile". C'è anche l'eurodeputato del Pd Pierfrancesco Majorino.

Le adesioni arrivate sono, appunto, già più di seicento: la marcia lanciata da Beppe Sala e da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, ha poi raccolto l'adesione della sindaca di Roma, Virginia Raggi: "L'odio non ha futuro Roma aderisce alla manifestazione che si terrà a Milano in favore di Liliana Segre, dopo gli insulti e le minacce intollerabili che ha ricevuto. Tutti insieme contro odio e razzismo", ha scritto Raggi su Facebook. Ci sono anche il sindaco di Bari e presidente di Anci Antonio Decaro e Chiara Appendino, sindaca di Torino Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Giorgio Gori da Bergamo, Dario Nardella da Firenze, Virginio Merola da Bologna, Valeria Mancinelli da Ancona. Ci sono - dopo le polemiche con Matteo Salvini - anche sindaci del centrodestra, come quello di Cagliari Paolo Truzzu, Claudio Scajola da Imperia o come il leghista Mario Conte, primo cittadino di Treviso, il responsabile degli enti locali del Carroccio Stefano Locatelli. E c'è anche Roberto Di Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni che ha rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, assieme all'assessore leghista Stefano Bolognini.



SEGRETERIE, SEGRE E SARDINE
Niram Ferretti
12 dicembre 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

No, no, no, non c'e l'ho proprio con la senatrice Segre, ormai trasformata in Icona assoluta del Bene che trionfa sul Male. E non vorrei più parlarne, come non vorrei più parlare del Messia ambientalista Greta, e di altre cose consimili, ma non posso farne a meno. Come scriveva il sommo Samuel Beckett, "Non posso continuare, devo continuare".
Dunque, apprendiamo da La Repubblica che, la senatrice avrebbe mandato un messaggio di solidarietà alle Sardine, sapete, quel movimento "antifascista" e assolutamente spontaneo, assolutamente non eterodiretto, che ha riempito tante piazze e continuerà a riempirle, per mostrare a tutti l'Italia migliore, la mejo gioventù, quella che resiste ("Resistere, resistere, resistere") contro l'orda nera di quei brutti ceffi dei "sovranisti".
Poi c'è un colpo di scena. La senatrice Segre smentisce il messaggio. I sardiniani affermano che è arrivato eccome. È lì, e giunge dalla segreteria della senatrice.
Dunque c'è qualcuno che fa parte dell'ufficio stampa o della segreteria della senatrice che scrive per lei dei messaggi e li invia.
Strano. Perché si poteva pensare fino a qualche tempo fa che la senatrice Segre come le Sardine, fosse un fenomeno assolutamente spontaneo e non, come è diventata, (suo malgrado?) un nuovo branding della sinistra.
Senatrice, lei è donna degnissima e con alle spalle una storia lacerante, perchè farsi strumentalizzare in questo modo? La Shoah e l'antisemitismo non sono appannaggio della sinistra. Non sono bandiere ideologiche. Sono fatti tremendi e drammatici che non hanno colore politico. O così dovrebbero essere.
Ma in Italia non lo sono più, perchè la sinistra da salottino e quella meno salottiera, stanno tentando di sequestrarli e di usarli come clave contro l'opposizione.
Ormai il gioco è scoperto. Occorre dunque, a destra, una bella presa di coscienza e una contromossa, perché finora la sinistra, come lo è da sempre, si è mostrata egemone nella propaganda.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab dic 21, 2019 8:47 am

L'OMISSIS E LA REALTA' DEI FATTI
Scrive Guy Milliere nel suo ultimo articolo pubblicato sul "Gatestone Institute":
Niram Ferretti
20 dicembre 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"I leader politici francesi dichiarano spesso che la lotta all'antisemitismo è della massima importanza; lo dicono ogni volta che un ebreo viene assassinato nel paese. L'unico antisemitismo che sembrano pronti a combattere, tuttavia, è l'antisemitismo di destra. Apparentemente si rifiutano di vedere che tutti gli ebrei uccisi o aggrediti in Francia dal 2006 sono stati vittime di antisemiti musulmani - e i leader politici francesi non hanno mai pronunciato una parola al riguardo. Sembrano nascondere l'antisemitismo islamico - incorporato nel Corano e negli Hadith e rafforzato negli anni '30 dall'amicizia dei nazisti con il Grand Mufti di Gerusalemme, Haj Amin al-Husseini - sotto l'odio musulmano per gli ebrei basato su un presunto "legittimo" odio musulmano verso i 'crimini sionisti'

Apparentemente i leader politici francesi rifiutano anche di vedere un'altra forma di antisemitismo in aumento: l'antisemitismo di sinistra. È proprio questo antisemitismo di sinistra che usa la maschera dell'antisionismo per diffondere l'odio antiebraico".

Tutto incontestabile, ma alla sinistra conviene a puro scopo di propaganda fare credere che oggi il pericolo maggiore per gli ebrei venga da destra, o meglio dall'estrema destra, il che non significa, come è ovvio, che gruppi di estremisti di destra, neofascisti o neonazisti che siano non vadano monitorati, ma significa semplicemente che oggi l'odio per Israele e l'avere fatto dell'antisionismo una vera e propria ideologia lo si deve soprattutto alla sinistra.

Dunque non può sorprendere che la Commissione Segre contro l'odio non elenchi tra le forme di odio da combattere l'antisionismo. È un omissis indicativo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2020 8:35 pm

Matteo Salvini, come me, ama gli ebrei e Israele ed è contro ogni antisemitismo e antisionismo e antisraelismo fascista, nazista, comunista e maomettista


Le nuove forme dell’antisemitismo
(16.01.2020)
https://www.facebook.com/salviniofficia ... MyNzI2MTQ/


Antisemitismo, Salvini: "Risoluzione su modello Austria"
"Va curato e prevenuto con l'educazione ma anche con la legge"
16 gennaio 2020

http://www.ansa.it/sito/videogallery/it ... aGFMnDenzg



LE PAROLE DI SALVINI E LA MEMORIA CORTA
Niram Ferretti
16 gennaio 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Parole chiare e nette che forse non saranno sufficienti nè a Gad Lerner nè ad altri ebrei progressisti, i quali vedono l'antisemitismo come specifico culturale della sola destra negando l'evidenza storica che esiste un antisemitismo di sinistra principalmente trasfuso nell'antisionismo.

Sono le parole di Matteo Salvini, oggi a Roma, a Palazzo Giustiniani, durante il convegno dal titolo, "Le nuove forme di antisemitismo".

«L’antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa...Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti locali e nazionali. La Lega si esprime con i suoi voti».

Precedentemente a queste dichiarazioni, a cui è seguita, per l'ennesima volta, la dichiarazione da parte di Salvini, della vicinanza a Israele da parte della Lega, la presidente del Consiglio dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, aveva dichiarato all'ANSA "Salvini deve prendere atto di essere una figura di riferimento dei gruppi di estrema destra e non legittimarli"

Il fatto di essere una figura di riferimento per estremisti di destra non significa in alcun modo che chi lo sia faccia proprie le loro istanze e bene ha fatto Salvini a ribadire la sua distanza.

Noemi Di Segni ha anche voluto sottolineare che la vicinanza a Israele espressa da Salvini sarebbe "da apprezzare" "coraggiosa" e non condivisa "da altri esponenti della destra italiana".

Sarebbe stata buona cosa che la presidente dell'UCEI avesse anche detto che le posizioni di Salvini su Israele non sono condivise nemmeno da esponenti, numerosi, della sinistra italiana. E non lo sono a partire dal 1956, non da Ieri, per poi conclamarsi in modo sempre più radicale dal 1967 in poi.

Invitiamo la presidente Di Segni a ripercorrere con attenzione le posizioni dell'ex PCI nei confronti di Israele e poi quelle del PD e in seguito di Rifondazione Comunista. La invitiamo altresì a leggersi con attenzione la stampa di sinistra su Israele, a partire dall'Unità, il Manifesto, Repubblica, l'Avanti. Ha a disposizione gli interi archivi.

Guardare solo a Salvini come a colui che deve oggi deve "discolparsi" e prendere le distanze, senza chiedere per esempio una resipiscenza a Massimo D'Alema, ex presidente del Consiglio e ex Ministro degli Esteri, nonchè ex Segretario del PD, da sempre accanitamente avverso allo Stato ebraico, non è solo effetto di strabismo ma di una parzialità evidente.


Matteo Salvini: su Israele e antisemitismo parole chiare
Deborah Fait
Informazione Corretta
06.12.2019

http://www.informazionecorretta.com/mai ... W-vMAXCW44

"Chi nega la Shoah è malato di mente, chi se la prende con gli ebrei è malato di mente, chi odia Israele è nemico dell'umanità" Queste le parole pronunciate da Matteo Salvini a Stasera Italia, programma condotto con molta eleganza da Barbara Palombelli, in onda ogni sera su Rete 4. Parole che avranno fatto venire il mal di pancia a più di una persona e a tutti quegli antisemiti che si dicono semplicemente critici della politica di Netanyahu. Urlare "Stato criminale" è una critica? Scrivere sui social che Israele è uno stato canaglia è una critica? Parlare di apartheid è una critica? No, sono solo infami menzogne. Giustificarsi con il patetico "sono antisionista non antisemita" ormai non vale più dal momento che persino l'Assemblea nazionale francese ha equiparato l'antisionismo all'antisemitismo. Forse la Francia, travolta per anni da ondate di odio contro gli ebrei e da manifestazioni in cui veniva regolarmente bruciata la bandiera di Israele e urlati slogan di morte per lo stato ebraico e per le comunità ebraiche del mondo, incomincia a porsi qualche domanda. Può darsi che il film "L'Ufficiale e la Spia", capolavoro di Roman Polanski, in tempi bui e confusi come quelli che stiamo vivendo, abbia avuto il suo peso nella decisione presa così inaspettatamente.


La locandina del film di Roman Polanski

La storia è storia e il famoso J'accuse di Emile Zola è ritornato di grande attualità dimostrando che l'antisemitismo e l'odio che ne deriva rendono debole qualsiasi stato. Un gesto simbolico importante che, mi auguro, avrà il suo peso anche sulle mozioni contro Israele in seno all'ONU. Matteo Salvini, che già in passato aveva dimostrato di essere amico di Israele, ha detto parole che nessun ministro o politico europeo ha mai avuto il coraggio di pronunciare, le ha quasi gridate davanti alla Palombelli aggiungendo che la Lega sta preparando una mozione contro l'antisemitismo per riconoscere che essere antisemiti significa essere dei dementi che odiano gli ebrei ma anche Israele. Un grande Salvini dunque, un grande amico di Israele. Purtroppo accade uno strano fenomeno, me ne rendo conto leggendo i social, vi sono persone, anche amiche di Israele, persino ebrei ( ovviamente di sinistra) che dubitano…" lo dice per avere i voti degli ebrei"… che arrivano anche a dileggiare le sue dichiarazioni…"figurarsi, è solo propaganda, lui è amico di Casa Pound"… Insomma qualsiasi cosa dica è sbagliata, regolarmente derisa, negata, addirittura usata contro. Ormai esiste un enorme, immenso movimento che va dall'Europa alle Americhe, un movimento di sinistra i cui sforzi sono tesi solamente a delegittimare ogni cosa dica o faccia la destra, naturalmente quella liberale e democratica, per indurre tutti al pensiero unico. Leader importanti come Trump, statisti come Netanyahu vengono demonizzati e indagati nel tentativo di eliminarli. Politici come Matteo Salvini vengono derisi e insultati. "Chi odia Israele è nemico dell'umanità" è un' affermazione che, in momenti bui come i nostri, pregni di un odio antisemita mai visto dalla fine della guerra, dovrebbe far tremare i polsi, dovrebbe commuovere ed entusiasmare. Invece no! Invece, siccome lo dice Salvini, deve essere svilito, non creduto quando non addirittura deriso. Bene, cari i miei sinistri odiatori, tenetevi Di Stefano che, da Gerusalemme, dice "Saluti dalla Palestina", tenetevi Grillo che nega la dittatura degli ayatollah e le impiccagioni pubbliche a Teheran, tenetevi D'Alema che va a spasso con i terroristi Hezbollah, tenetevi un Corbyn che ha 11 accuse di antisemitismo conclamato sul groppone, che considera amici tutti i terroristi arabi palestinesi, che porta corone di fiori sulle tombe degli assassini della strage di Monaco. Teneteveli tutti e mi rivolgo anche alle comunità ebraiche da cui non è giunta una sola voce di soddisfazione per le dichiarazioni del leader della Lega. Pare brutto dire "Grazie Matteo"? Si, certo, pare bruttissimo, poi magari, si sa il paese è piccolo e la gente mormora, qualcuno potrebbe pensar male, qualche vicino, qualche amico, qualche collega potrebbe sussurrare la parola fascismo e allora sai che figura! Amare Israele, parlar bene di Israele, persino difendere con le parole Israele e la sua democrazia non è cosa buona per la sinistra e se lo fa uno che si chiama Matteo Salvini, diventato il capro espiatorio della classe politica, sardine comprese, può essere trasformato addirittura in anatema! Però non tutto è perduto, vi sono segnali, piccoli ma incisivi, che ci fanno capire che forse qualcuno si è reso conto di essere andati troppo in là nell'odio contro gli ebrei, forse qualcuno sta capendo che un'Europa senza ebrei diventerebbe un povero continente, privo di cultura in mano a milioni di seguaci di Allah. Forse qualcuno incomincia a capire che salvare gli ebrei significa salvare se stessi. C'è ancora molta strada da fare e avremo ancora molte cadute nel baratro ma la banalità del male non deve mai più vincere su democrazia e libertà. Mi auguro che il coraggio di Salvini sia solo l'inizio di un cambiamento di rotta della politica. Sono troppo ottimista? Forse ma sperare fa bene alla salute.


I Manganellatori dal cuore nobile
Caratteri Liberi
di Niram Ferretti
16 gennaio 2020

http://caratteriliberi.eu/2020/01/16/in ... e09TIOgTPo

Su La Repubblica, giornale alfiere della nostra buona salute democratica e forse persino custode della nostra libertà, ieri appare un titolo cubitale, “Cancellare Salvini”. Sarebbe il riassunto, icastico di una intervista con il Capogruppo PD alla Camera, Graziano Delrio, il quale, come ci ricorda l’attuale direttore del giornale, Carlo Verdelli, intendeva riferirsi ai decreti sicurezza proposti da Salvini. Verdelli, lo ribadisce oggi in un suo fiero editoriale, dopo la reazione sdegnata di Salvini. Vale la pena riportarne un pezzo.

Ma in campagna elettorale vale tutto, per Salvini almeno, e così, da un palco di Casalecchio di Reno, ha trasformato l’attacco di un esponente della maggioranza di governo alla sua linea sovranista, nazionalista e anche razzista, in una minaccia alla sua persona, in una “istigazione alla violenza senza precedenti”, agitando la prima pagina di Repubblica come fosse un manifesto di caccia all’uomo. Non era, con tutta evidenza, un wanted in stile Western. Ma a lui serviva farlo credere. E per tutto il giorno, fino a notte, e probabilmente ancora oggi e domani, è questo giornale che è diventato il mostro da cacciare. Buona continuazione, senatore. Nella speranza che vengano tempi più seri. Con la certezza che Repubblica, come ama ripetere lei nelle sue citazioni nostalgiche, non arretrerà di un millimetro.

Ci vuole una faccia tosta senza precedenti per scrivere parole simili. Fingere che quel titolo non avesse anche un doppio senso, voluto, preciso, intenzionale, è un sprezzante insulto nei confronti dell’intelligenza dei lettori, soprattutto venendo da un giornale che ha fatto della demonizzazione di Matteo Salvini, reo secondo lo stesso Verdelli di avere lasciato all’Italia un’eredità di disumanità, nemmeno fosse Tamerlano, il proprio vessillo principale.

Non c’è stato giorno in cui il giornale di De Benedetti, non ci abbia spiegato dall’alto della sua cattedra di tutore morale della nazione, che Salvini è un pericolo pubblico, un eversore, un delinquente a piede libero, e sì, anche un Untermensch. Ce lo ha detto anche tempo fa L’Espresso, settimanale dello stesso gruppo editoriale, pubblicando una copertina dal titolo vittoriniano, “Uomini e no”, in cui sopra il sostantivo appariva la foto di un migrante di colore e sotto l’avverbio, quella del leader della Lega. Razzismo invertito. Trovata sopraffina.

Bisogna, infatti, rendersi conto che cancellare Salvini, è anche il portato della convinzione fatta propria dall’intellighenzia di La Repubblica, che Salvini apparterrebbe a una sottocategoria ontologica. Ce lo ha detto recentemente Umberto Galimberti, uno degli intellettuali di riferimento del giornale. Per Galimberti, Salvini, sarebbe, addirittura “pre-culturale”, immerso dunque in una tenebra originaria. Ma non solo Salvini, beninteso, anche chi lo vota e in lui si riconosce, questa almeno è l’opinione espressa da un altro insigne pensatore del giornale, Corrado Augias. Poco tempo fa spiegò al ridanciano Giovanni Floris, che chi vota a destra lo fa sulla base degli istinti, delle pulsioni primarie, non come gli uomini e le donne di sinistra, loro sì adusi alla hegeliana fatica del concetto.

In questo titolo volutamente inteso ad affermare, che Salvini va rimosso dalla scena, non lui fisicamente, questo no, ci mancherebbe, ma tutto quello che rappresenta, vi è infatti una precisa Weltanschauung, che autorappresenta perfettamente la convinzione di una parte politica, e dei suoi sostenitori, di essere una casta superiore, illuminata dalla ragione e in grado di captare con assoluta precisione il senso profondo della storia e delle cose. Roberto Saviano, Gad Lerner, Francesco Merlo, altri, che scrivono per il giornale, ce lo ricordano ogni giorno di essere i Migliori.

E’ l’eterno complesso di superiorità della sinistra, dei presunti alfieri del progresso, che, naturalmente, mai potrebbero essere razzisti o discriminare chicchessia.

I manganellatori di La Repubblica è così che procedono, “Cancellare Salvini”, è un titolo che manifesta alla perfezione il loro sentire più profondo, il loro desiderio. Su una cosa, Verdelli ha ragione, non arretreranno di un millimetro, nonostante il paese guardi altrove, è la loro vocazione.



Salvini prende le distanze da CasaPound e Forza Nuova: «L'antisemitismo di certa destra è nostro nemico»
16 gennaio 2020

https://www.open.online/2020/01/16/salv ... K-T80txBX0


«L’avversione contro gli ebrei è tornata a essere un tema di grande attualità, il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità». Ad aprire, con queste parole, il convegno Le nuove forme dell’antisemitismo è la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Durante l’incontro, organizzato dalla Lega a Palazzo Giustiniani, a Roma, tutte le telecamere, però, sono puntate su Matteo Salvini.

Il segretario del partito ha sottolineato un’assenza importante: quella di Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ai campi di concentramento, ha declinato l’invito della Lega. «Mi spiace che qualcuno non sia oggi qui perché avremmo dovuto parlare di tutto: è una classica metodologia italiana», ha detto Salvini.


«Nessun rapporto tra Lega, CasaPound e Forza Nuova»

«L’antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa» – ha affermato il segretario della Lega. Poi, ha voluto rimarcare la distanza dai gruppi di estrema destra italiani: «Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti locali e nazionali. La Lega si esprime con i suoi voti».


Attacco all’Unione europea e all’Onu

«Una Ue che nega le radici giudaico-cristiane ed etichetta i prodotti israeliani, una Onu che nel 2018 dedica alla condanna di Israele 18 risoluzioni e neanche una all’Iran e Turchia è un problema – ha dichiarato Salvini -. Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi ora e sempre. Chi ne vuole la distruzione è antisemita e va contestato. Odiare Israele ha già fatto troppi danni nella storia».
«Non sono razzista»

«Non confondiamo il legittimo controllo delle frontiere e della immigrazione con la barbarie della Shoah e dell’odio verso Israele. Trovo assurde le accuse a me di razzismo per aver fatto il mio dovere nel controllare le frontiere del mio Paese da ministro – ha concluso con una frecciatina a Carola Rackete -. Io ritengo che Liliana Segre abbia tanto da insegnare a me e al resto del mondo, Carola Rackete no, e mi ritengo in diritto di sostenerlo liberamente».


Di Segni: «Salvini non deve legittimare i gruppi estrema destra»

La presidente del Consiglio dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, ha voluto mandare un messaggio al leghista: «Salvini deve prendere atto di essere una figura di riferimento dei gruppi di estrema destra e non legittimarli – ha dichiarato all’Ansa, sottolineando tuttavia che -, l’attenzione di Salvini al tema dell’odio verso Israele è sicuramente da apprezzare. Sono posizioni precise, coraggiose, non condivise da altri esponenti della destra italiana».

«Esistono gruppi di estrema destra che si alimentano in simboli e personaggi, ricercando la matrice in certe politiche italiane – ha precisato Di Segni -. Questo è preoccupante. L’invito a Salvini è che si renda conto che questi gruppi esistono, sono forti e non possono essere legittimati. E lui deve prendere atto di essere una figura di riferimento per questi gruppi di estrema destra».



Alberto Pento
La demosinistra Di Segni deve orientare i suoi strali ai veri e maggiori antisemiti odierni che stanno per lo più a sinistra (dalla parte politico-ideologica della Di Segni) e nel mondo nazi maomettano che vuole sterminare gli ebrei e distruggere Israele.

Alla sinistra giornalista Claudia Fusani
ricordo che gli zingari sono tra i più feroci razzisti che esistano e che l'invasione clandestina è un crimine:


Zingari: vittime innocenti o carnefici razzisti e nazisti?
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 150&t=2790
Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

L'invasione clandestina è un crimine contro l'umanità, la nostra umanità!
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2813
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


Bellissima risposta di Salvini al demenziale sinistro che ha tirato in ballo Soros e la Rakete.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2020 8:39 pm

Salvini, “È antisemitismo opporsi all’esistenza dello Stato ebraico”
16 gennaio 2020

http://www.italiaisraeletoday.it/salvin ... v-yfyBWvpM

“L’antisemitismo va curato e prevenuto con l’educazione ma anche con la legge”, perciò dopo la “messa fuori legge del movimento anti-Israele in Austria lo faremo anche noi”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un convegno su ‘Le nuove forme dell’antisemitismo’, aggiungendo di ispirarsi anche alle politiche messe in atto ultimamente dal presidente Usa Trump. “Abbiamo organizzato questo convegno perché vogliamo che i nostri figli non conoscano gli orrori e gli errori del passato – ha spiegato -. Noi non vogliamo che venga cancellato niente e nessuno. Chi vuole cancellare Israele ha in noi un avversario sempre”.

“Si riaccendono pericolosi focolai in casa nostra, in scuole e accademie – osserva sempre Salvini- Come combattere questa malattia? Con la concretezza che ci contraddistingue”. Perciò chiediamo di “accelerare in Parlamento l’approvazione del documento su come si identifica l’antisemitismo oggi”. Tutto questo – conclude – non preclude la libera critica alle politiche di Israele, ma opporsi all’esistenza dello Stato ebraico è antisemitismo” e lo è anche “negare il diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico”.

“L’avversione contro gli ebrei – ha detto il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati – è tornata a essere un tema di grande attualità, il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità”.

“La storia ci ha consegnato un messaggio importante: una società forte della propria identità, una società rispettosa della dignità e della libertà di ogni essere umano è per sua natura una società che ripudia l’intolleranza e il razzismo, qualunque ne sia la forma, qualunque ne sia la natura. Difendere questa società è una questione di civiltà”.



SALVINI, COMBATTERE L’ANTISEMITISMO E METTERE FUORI LEGGE I MOVIMENTI DI BOICOTTAGGIO CONTRO ISRAELE
Progetto Dreyfus
16 gennaio 2020

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 3544367657

«Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi ora e sempre, Gerusalemme per me dovrà essere la capitale di Israele. L’avversione contro gli ebrei è tornata a essere un tema di grande attualità, il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità». Durante un convegno organizzato a Roma dalla Lega su “Le nuove forme dell'antisemitismo”, Matteo Salvini ha esposto in modo molto netto e chiaro le sue coordinate su ebrei, Israele e i movimenti di boicottaggio dei prodotti israeliani che andrebbero “messi fuorilegge” sullo sfondo dei recenti rigurgiti antisemiti in Italia e nel mondo. «Non confondiamo il legittimo controllo delle frontiere e della immigrazione con la barbarie della Shoah e dell’odio verso Israele. Trovo assurde le accuse a me di razzismo per aver fatto il mio dovere nel controllare le frontiere del mio paese da ministro. Io ritengo che Liliana Segre abbia tanto da insegnare a me e al resto del mondo». Il segretario della Lega rispondendo alle domande della platea ha anche chiarito i suoi legami con le formazioni di estrema destra notoriamente xenofobe e antisemite: «Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti locali e nazionali. La Lega si esprime con i suoi voti. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa».


Alberto Pento
Salvini ama gli ebrei e Israele ma ama anche il suo paese e i suoi concittadini ed è perciò assolutamente contro gli antisemiti e gli antisraeliani di destra, di sinistra e nazi maomettani e assolutamente e giustamente contro l'invasione dei clandestini, contro l'immigrazione scriteriata e contro i nazisti maomettani.


https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... on_generic


Di Segni: invito Salvini a non usare antisemitismo come tema politico
16 Gennaio 2020

https://www.romadailynews.it/politica/d ... o-0437987/

Roma – “L’invito sincero che faccio a Salvini e a tutti quanti è di non usare l’antisemitismo e la Shoah come tema di confronto politico”. Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, a margine dell’iniziativa ‘Un calcio al razzismo’, torna sul convegno contro l’antisemitismo organizzato dal leader della Lega a Palazzo Giustiniani.

“Il tema antisemitismo e la Shoah non devono essere usati per una dialettica partitica o politica, sono temi che toccano le anime, le identità e i valori devono essere trasversali, non si può essere piu’ bravi perché si parla di antisemitismo o meno bravi perché non se ne è parlato”, ha continuato. Di Segni vuole “credere alle parole” di Salvini che ha ribadito di non avere legami con Forza Nuova e CasaPound anche se “la realtà evidenzia situazioni ben diverse”.

L’ex ministro dell’Interno “dovrebbe rendersi conto che lui è un punto di riferimento per i gruppi di estrema destra” e percio’ “dovrebbe prendere le distanze”, ha continuato Di Segni rispondendo alle domande del cronista della Dire. Questi gruppi, presenti e organizzati anche nelle curve delle squadre di calcio, “non vanno legittimati. Non e’ legittimo consentire cerimonie a Predappio ne’ e’ ammissiblie il business degli oggetti del fascismo”.

Occorre fare “un lavoro sui valori” per formare l’identità dei giovani. Infine, ancora sull’iniziativa di Salvini di questa mattina, dove non erano presenti relatori che parlassero a nome dell’ebraismo italiano, la presidente Ucei ha ricordato che un convegno sull’antisemitismo “va gestito con pianificazione e attenzione”.



Alberto Pento

Questa donna non merita risposta essa è politicamente schierata con gli antisemiti/antisraeliani di sinistra e nazi maomettani. Una vergogna.
Il suo schieramente politico-ideologico ha sempre usato la shoà e l'antisemitismo per dare contro alla destra, ai sovranisti/populisti e a tutti coloro che difendono i loro sacrosanti diritti umani, civili e politici al loro paese, senz afare alcuna distinzione.
Questi credono di avere il monopolio culturale della shoà e della lotta antisemitismo e di poter strumentalizzare a loro piacimento tutto ciò anche a danno di gran parte dei cittadini italiani ed europei, di Israele e dei suoi ebrei.


Luca Delli Santi
La strumentalizzazione della shoà e dell'antisemitismo da parte dei demo sinistri e dei social internazi comunisti danneggia non solo gli ebrei e Israele ma anche i non ebrei e il sottoscritto in qualità di nativo e indigeno italiano ed europeo, quindi sono più che titolato a trattare la questione, specialmente quando si manipolano e si falsificano le cose paragonando gli ebrei perseguitati ai clandestini invasori.

Può darsi che in passato Salvini si sia turato il naso, però la puzza antisemita maggiore (nella sua versione ansionista, antisraeliana e filopalestinese) oggi si sente a sinistra e laddove vi sono i nazi maomettani sostenuti dai sinistri tra cui tantissimi ebrei che pare non si rendano conto del danno che fanno a loro stessi a Israele e a noi tutti non ebrei.


Thomas Lay
Cominci lui dal suo elettorato e ricordiamo che i "suoi", se ne sono stati allegramente seduti quando la Senatrice Segre ha ricevuto l'applauso unanime dal resto della camera.
Ma di che stiamo parlando.

Gino Quarelo Hanno fatto benissimo.

Thomas Lay Gino Quarelo si, infatti oggi la Segre vive con la scorta.


Gino Quarelo
homas Lay Non vi è alcuna vera ragione che la signora Segre viva con la scorta, è stata solo una montatura mediatica orchestrata dalla sinistra e dai mostruosi media pubblici e privati che la sostengono.
La Kommissione cosidetta Segre è una strumentalizzazione sinistra per demonizzare le destre, tutte le destre che in maggioranza non sono antisemite e non tocca il vero antisemitismo che invece è quello demosinistro, internazi comunista e nazi maomettano nella sua versione moderna e più odiosa di antisionismo e antisraelismo.
Tale sinistra Kommissione non si è ancora mai pronunciata contro l'antisemitismo antisionista e antisraeliano delle sinistre e dei nazi maomettani e contro i criminali movimenti BDS che promuovono il boicottaggio di Israele e dei prodotti israeliani.

E questa sinistra Kommissione non si è ancora pronunciata contro il feroce razzismo in atto contro i bianchi, gli indigeni italiani, i nativi europei, i cristiani d'Occidente e del Mondo e contro la demonizzazione delle loro organizzazioni associative e politiche che difendono i loro diritti umani naturali, civili e politici e che giustamente sono contro l'invasione dei clandestini, l'immigrazione scriteriata e indiscriminata e contro il feroce disumano e assassino nazismo maomettano.


Bartolomeo Antonio Scalzi Cara Tina Tedesco, qui non si tratta di opinioni ma di fatti.
Al comizio a Roma di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, vennero accolti dal palco, quindi, pubblicamente, gli esponenti di Casa Poind al loro ingresso in Puazza con le loro bandiere.
Non fidatevi di quest'uomo.
Interrogatelo sulla Storia del '900 e su quale opinione lui abbia sui partigiani, ecc.

Gino Quarelo
I partigiani rossi sono il peggio del peggio.

Giuseppe Pergolizzi
Illuminato, oltre a parlare di Casapound mi dice qlc sui vostri meravigliosi centri sociali?

Bartolomeo Antonio Scalzi
Scusate siamo in un fr a tutela del popolo ebraico e di Israele p un qualsiasi altro consesso?
Nel primo caso: dove sono gli aidmin?
Moderiamo i termini oltraggiosi, per favore.
Vi trovate un gentile Vs amico è lo trattate così?
Centri sociali? Ma con chi crede di avere a che fare? Con il primo punk abbestia del quartiere? Eh?
Errori la sinistra me ha fatti e me farà ma tutto ciò non arricchisce la discussione: serve solo a buttarsi fango a vicenda. Ma io non ci sto. Stiamo parlando della Lega? Monitoriamo se ci saranno loro mosse discriminatorie nei prox mesi sia a livello locale (soprattutto a livello amministrativo) sia s livello centrale.
E indignatevi pt favore per qualsiasi iniziativa che riguardi altri diversi.
Ricordatevi che la Sematrice L. Segre fu attaccata quando si indignò su discriminazioni diverse dall'antisemitismo.
Infine i partigisni rossi, ci furono errori ed orrori? Certo. E vanno puniti è in parte furono punito è molto no.
Ma questo non esclude la partecipazione necessaria dei partigiani rossi quanto di quelli cattolici d delle brigate ebraiche. Tant'è vero che dovrebbero sfilare tutte assieme d non con strane rappresentanze palestinesi.

Nel secondo caso non rispondo.



Gino Quarelo
Bartolomeo Antonio Scalzi

Io monitoro (e interrogo) tutti:

monitoro innanzi tutto me stesso e poi gli altri,
monitoro la destra e la sinistra, sia quelle moderate che le estreme,
monitoro i cristiani, gli ebrei e i nazi maomettani, anche gli atei e gli aidoli,
monitoro i personaggi pubblici e i media,
monitoro i potenti della terra e gli idoli delle religioni, i profeti di vita e di morte e gli invasati, gli ossessi e gli utopici ... e l'uomo ragionevole di buona volontà che preferisco a tutti gli altri.

Lo stato unitario monarchico italiano promosso nell'ottocento ha prodotto delle mostruosità come anche la sua versione repubblicana e resistenziale promossa nel novecento ha prodotto altrettante mostruosità ci cui c'è poco da andare fieri.

A me interessano il rispetto vero e il buon senso e non le sfilate sinistre.

Chi è più pericoloso e antisemita e da monitorare di chi si schiera a sostegno dell'Iran, della sua dittatura teocratica nazi maomettana che vuole annientare Israele e tutti i suoi ebrei?
Altro che Salvini!

Ex ambasciatore Israele in Usa: antisemitismo cresce in Europa e in Stati Uniti
17 gennaio 2020

https://www.shalom.it/.../ex-ambasciato ... e-in-usa...

"Tutti coloro che hanno sale in zucca" non possono non riconoscere "l'esplosione di incidenti antisemiti in Europa e in America. In Gran Bretagna il numero di incidenti, da 500 nel 2013, è passato a 16mila, nel 2018, con un aumento del 300 per cento. In Francia l'aumento di questi incidenti e' stato del 74 per cento". È quanto ha sostenuto Dore Gold, presidente del Jerusalem center for public affairs, ed ex ambasciatore israeliano a Washington, durante il convegno 'Le nuove forme dell'antisemitismo', svoltosi ieri. Gold ha poi parlato dell'Iran: "Se cercate su Youtube le parate militari di Teheran degli ultimi 15 anni, vedrete camion che sono lanciarazzi e altri che hanno delle scritte che dicono sempre 'Israele deve essere distrutto'. Questo è un messaggio di stampo genocida che ci rimanda all'Olocausto. Dobbiamo far sì che non accada di nuovo l'Olocausto". "L"antisemitismo esiste e sta crescendo. Cresce costantemente. C'è", ha aggiunto.

Gino Quarelo
Io sfilerei volentieri contro il fascismo, il nazismo, il comunismo e il maomettismo che è l'ismo peggiore di tutti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'abuso dell'Olocausto per demonizzare l'Europa e le destre

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2020 8:42 pm

LE PAROLE DI SALVINI E LA MEMORIA CORTA
Niram Ferretti
16 gennaio 2020

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 946&type=3

Parole chiare e nette che forse non saranno sufficienti nè a Gad Lerner nè ad altri ebrei progressisti, i quali vedono l'antisemitismo come specifico culturale della sola destra negando l'evidenza storica che esiste un antisemitismo di sinistra principalmente trasfuso nell'antisionismo.

Sono le parole di Matteo Salvini, oggi a Roma, a Palazzo Giustiniani, durante il convegno dal titolo, "Le nuove forme di antisemitismo".

«L’antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa...Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti locali e nazionali. La Lega si esprime con i suoi voti».

Precedentemente a queste dichiarazioni, a cui è seguita, per l'ennesima volta, la dichiarazione da parte di Salvini, della vicinanza a Israele da parte della Lega, la presidente del Consiglio dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, aveva dichiarato all'ANSA "Salvini deve prendere atto di essere una figura di riferimento dei gruppi di estrema destra e non legittimarli"

Il fatto di essere una figura di riferimento per estremisti di destra non significa in alcun modo che chi lo sia faccia proprie le loro istanze e bene ha fatto Salvini a ribadire la sua distanza.

Noemi Di Segni ha anche voluto sottolineare che la vicinanza a Israele espressa da Salvini sarebbe "da apprezzare" "coraggiosa" e non condivisa "da altri esponenti della destra italiana".

Sarebbe stata buona cosa che la presidente dell'UCEI avesse anche detto che le posizioni di Salvini su Israele non sono condivise nemmeno da esponenti, numerosi, della sinistra italiana. E non lo sono a partire dal 1956, non da Ieri, per poi conclamarsi in modo sempre più radicale dal 1967 in poi.

Invitiamo la presidente Di Segni a ripercorrere con attenzione le posizioni dell'ex PCI nei confronti di Israele e poi quelle del PD e in seguito di Rifondazione Comunista. La invitiamo altresì a leggersi con attenzione la stampa di sinistra su Israele, a partire dall'Unità, il Manifesto, Repubblica, l'Avanti. Ha a disposizione gli interi archivi.

Guardare solo a Salvini come a colui che deve oggi deve "discolparsi" e prendere le distanze, senza chiedere per esempio una resipiscenza a Massimo D'Alema, ex presidente del Consiglio e ex Ministro degli Esteri, nonchè ex Segretario del PDS, da sempre accanitamente avverso allo Stato ebraico, non è solo effetto di strabismo ma di una parzialità evidente.


Niram Ferretti
Il tuo amico ha ragione Roberta Vital. Oggi, l'antisionismo è stato trasformato in categoria a sè. Si può tranquillamente affermare che Israele dovrebbe essere distrutto o non avrebbe mai dovuto nascere o che è nato nella colpa, senza suscitare particolare indignazione, perchè queste sarebbero legittime posizioni politiche. No, non lo sono. Sono chiari esempi di antisemitismo e nemmeno tanto camuffate, perchè basterebbe semplicemente una piccola sostituzione e mettere al posto di "Israele", il sostantivo "ebrei" e rendersi conto subito che l'antisionismo è una foglia di fico. Hitler ha portato questa convinzione alla sua parossistica conclusione logica. Per lui erano gli ebrei a essere colpevoli e andavano distrutti, esattamente come, per gli antisionisti, Israele sarebbe nato nella colpa e andrebbe rimosso dal Medioriente. Dove sta la differenza?


???
Vecchia volpe Salvini: si professa amico di Israele, così può dare dell’antisemita a tutti gli altri
Carmelo Palma
17 gennaio 2020

https://www.linkiesta.it/it/article/202 ... IQ03cgUk_c


Per smentire che l’opposizione alla Commissione Segre fosse motivata da forme di intolleranza religiosa, Salvini ha invitato l’anziana senatrice a vita a partecipare al convegno "Le nuove forme dell'antisemitismo", che la Lega ha tenuto ieri in Senato, per lanciare una grande “campagna in difesa di Israele”.

Liliana Segre ha declinato l’invito per impegni precedenti e ha dichiarato di apprezzare l’iniziativa, ma anche di ritenere «che non si debba mai disgiungere la lotta all'antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base alle origini, alle caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose. Questa visione mi pare tanto più necessaria in questa fase storica, in cui le condizioni di disagio sociale spingono tanti a indirizzare la propria rabbia verso un capro espiatorio, scambiando la diversità per minaccia».

La senatrice Segre ha colto il punto. Oggi esiste un duplice utilizzo strumentale della “questione ebraica”. Uno è quello volgarmente cospiratorio, che in linea con una tradizione politico-culturale a lungo rimossa, ma non superata e ora riemergente, addebita agli ebrei e allo stato ebraico, semplicemente, la responsabilità di tutto il male del mondo. Ne esiste un secondo, più sottilmente dissimulato, che dissolve nell’amicizia incondizionata con lo Stato e il governo di Israele ogni sospetto di antisemitismo e giustifica, come forme tutto sommato diverse, e quindi legittime, altre forme di intolleranza o di vera e propria criminalizzazione della diversità etnico-religiosa.

Alla prima categoria appartengono i politici e i propagandisti della destra e della sinistra sovranista (e in Italia anche della palude antipolitica grillina), che riesumano panzane storiche come i Protocolli dei Savi di Sion e alimentano il sospetto verso gli ebrei e verso Israele come fenomeni troppo “irregolari” e influenti nella storia del mondo per non nascondere qualche inconfessabile segreto.

Alla seconda categoria appartengono i politici del sovranismo meno ingenuo e più, per così dire, “adulto”, che riciclano i materiali dell’antisemitismo e del negazionismo nazista, come il fantomatico Piano Kalergi, in funzione non anti-ebraica, ma xenofoba e nazionalista, per ribaltare il progetto di dominio del mondo, storicamente addebitato al popolo ebraico, su massonerie internazionali apolidi e cosmopolitiche, impegnate a usurpare la legittima sovranità degli stati nazionali e a “genocidare” demograficamente le maggioranze bianche del Nord del mondo.

A questa seconda categoria appartiene Salvini («È in corso un’operazione di sostituzione etnica coordinata dall’Europa»; «la sinistra, a livello mondiale, ha pianificato un’invasione, una sostituzione di popoli») e presto, con un po’ di intelligenza, potrebbe iscriversi anche Meloni, che ha già imparato il gioco, se ha rintuzzato la critica al suo volgare attacco contro “l’usuraio” Soros per un finanziamento al partito di +Europa, sostenendo che, poiché “l’usuraio” è persona sgradita anche al governo israeliano e al premier Netanyahu, non poteva certo il suo attacco essere giudicato antisemita, pur essendo rivolto ad un ebreo.

D’altra parte sono ormai molti i leader politici internazionali che scambiano il tributo a Israele e alle sue scelte con una patente di rispettabilità politico-religiosa offerta dal governo Netanyahu. E il fatto che il governo israeliano, interessato a incassare sostegni un tempo impensabili, sorvoli allegramente sulla effettiva rispettabilità dei suoi interlocutori e sia disposto a ricevere con tutti gli onori perfino uno come Duterte, che si era orgogliosamente paragonato a Hitler, spiega come questa strada continuerà a essere battuta da qualunque nazionalista interessato a lavare la propria immagine da macchie di intolleranza.

Una analoga strada, abbastanza incredibilmente, sta per essere inaugurata ufficialmente anche dall’Afd, in cui alcuni esponenti, proprio per diluire posizioni negazioniste e antisemite di altri, dichiarano un sostegno incondizionato all’esistenza e alla sicurezza di Israele e al suo attuale governo.

Non c’è dubbio che questa politica di scambio risponde, in larga misura, anche a interessi e strategie interne allo stato ebraico. Non di legittimazione degli interlocutori “impresentabili”, ma di allargamento della rete di relazioni e di sostegni di un paese che sembra avere scelto il nazionalismo anche come reazione a quel senso di angoscioso isolamento politico patito per decenni da un’Europa formalmente amica, ma sostanzialmente inservibile per le sue strategie di sicurezza. Se il prezzo di tutto questo è stato anche quello di crescenti incomprensioni con la comunità ebraica internazionale, Israele deve averlo messo preventivamente nel conto.

Ma sul conto dell’Europa sovranista sta la trasformazione dello stato ebraico, al di là della sua effettiva realtà sociale e civile, in un modello dell’esclusivismo etnico-religioso e in una sorta di terra promessa dell’intolleranza nazionalista. Che è in fondo un’altra delle immeritate caricature mostruose a cui gli ebrei e Israele sono stati condannati nella loro storia.

Sui nostri lidi toccherà poi assistere al rovesciamento parodistico della polemica, con Salvini e qualunque sovranista pronto a dare dell’antisemita a chiunque dica su Netanyahu le stesse cose che dice Benny Gantz e alla fine a insegnare l’ebraismo “politicamente corretto” pure a Liliana Segre. Si può dare dell’orango a Cecile Kyenge, ma al riparo di ogni accusa di razzismo, grazie all’amicizia di ferro con Netanyahu.


Niram Ferretti
Carmelo Palma de LINKIESTA, una pubblicazione online che ha fatto della demonizzazione di Salvini uno dei suoi vessilli, è comico di terza fila. Lui sa che Salvini non è un vero amico di Israele, e no, come potrebbe esserlo? Non solo, l'apertura di Netanyahu a Salvini è frutto "di un paese che sembra avere scelto il nazionalismo anche come reazione a quel senso di angoscioso isolamento politico patito per decenni da un’Europa formalmente amica, ma sostanzialmente inservibile per le sue strategie di sicurezza". Siamo a un livello tale di idiozia che più in basso è difficile scendere. Davvero Israele avrebbe scelto il nazionalismo ultimamente e non dal 1948, anno della sua fondazione? Sarebbe una "reazione" a un senso di "angoscioso isolamento politico". "Angoscioso"?. Israele che ha, dal 1948, come alleato principale gli USA sarebbe angosciato dall'isolamento politico creato dalla UE e si sarebbe dunque rivolto a Salvini, Orban e Kurtz per attenuarlo? Non è, più semplicemente, che Israele cerca interlocutori che condividono la sua posizione in merito alla lotta al terrorismo islamico, alla difesa di fondamentali valori, che una volta venivano chiamati "occidentali", che ha una naturale propensione a chi ha nella propria agenda politica la difesa dei confini nazionali e la lotta all'immigrazione incontrollata? No, Israele è angosciato, Salvini professa la sua vicinanza ma in realtà è un sostenitore del piano Kalergi...Raramente ho letto un cumulo tale di stronzate in una volta sola.



Gold “Sbagliano gli scettici Salvini guiderà in Europa la sfida della difesa degli ebrei”
Maurizio Caprara
17 gennaio 2020
(Corriere della Sera)

http://www.italiaisraeletoday.it/gold-s ... lhXlVt9v68

Come le è parso il convegno sull’antisemitismo al quale ha partecipato? «Ho apprezzato come ognuno abbia preso l’argomento molto seriamente, in particolare Matteo Salvini», rispondeva ieri sera l’ex ambasciatore israeliano all’Onu Dore Gold, uno degli ospiti d’onore dell’incontro organizzato a Palazzo Giustiniani dal segretario della Lega. Intervenuto in qualità di presidente di un istituto di ricerca, il Jerusalem Center for Public affairs, Gold ha nella sua biografia incarichi che riconducono soprattutto a due storici uomini di governo conservatori israeliani dei quali è stato consigliere, Ariel Sharon e Benjamin Netanyahu.

Lei sa che Liliana Segre, una sopravvissuta alla Shoah, non è andata al convegno e ha scritto non solo di essere occupata. Anche di credere che «non si possa disgiungere la lotta all’antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base alle origini, alle caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose».

«Non voglio essere annegato in politica interna italiana. Non ho dubbi nella sincerità di Salvini sul convegno».

Liliana Segre è senatrice a vita, ma non una dirigente politica. Le sue sono osservazioni più ampie.

«Mia suocera è stata ad Auschwitz, tutti noi abbiamo i nostri legami familiari. Però adesso ciò che cresce in Europa, veda nel Regno Unito, importa di più. Winston Churchill guidò la guerra all’Asse e oggi lì c’è un Partito laburista antisemita. Penso che Salvini prenda la guida contro questa sfida al futuro degli ebrei in Europa e che possa essere un modello. Direi un’altra cosa».

Quale? «Quando qualcuno tende la mano al popolo ebraico sta a noi tendere la nostra e lavorare con lui affinché questo terribile flagello sia sconfitto».

Lei parlava di Asse. Da dirigente di destra, Salvini sul fascismo ha un’agilità maggiore di quella che possono avere altri entrati invece in politica, in passato, da neofascisti. E a elettori fascisti lancia segnali. Chiede «pieni poteri», espressione già impiegata da Benito Mussolini. Gioca sulla vaghezza di alcune affermazioni. Pur condannando le leggi razziali dice che il fascismo fece «tante cose» senza evidenziare troppo una netta condanna complessiva del regime fascista. Lei apprezza? «Non ne sono al corrente. Ma ai fondamentali del popolo ebraico Salvini è andato incontro. E venuto in Israele, a Gerusalemme e allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah. Se uno fa questo non cominci a dubitare su quale sia il suo coinvolgimento».



Il durissimo attacco del vicepresidente del comitato di Auschwitz contro Salvini: «È un fascista, risveglia l'antisemitismo»
17 gennaio 2020

https://www.open.online/2020/01/17/il-d ... nDEj90ycfE

«Salvini è un fascista, dal mio punto di vista». A dirlo è Christoph Heubner, vicepresidente del Comitato di Auschwitz. Heubner, intervenendo da Berlino a margine di una conferenza stampa in occasione del Giorno della Memoria, che si celebrerà il 27 gennaio, ha detto anche che «i messaggi che trasmette Salvini risvegliano l’antisemitismo. E lui si rivolge agli antisemiti, che si trovano nel suo entourage».
Heubner vede anche nell’ex ministro il principale responsabile degli attacchi contro Liliana Segre. «Lui è il prototipo di quei politici – da noi in Germania lo sono i rappresentati dall’Afd – che preparano l’umore sociale e rendono il fascismo chic», ha detto il vicepresidente, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa.
«Noi proteggiamo la democrazia e proteggiamo Liliana Segre – ha ribadito Heubner – Per noi sono cose identiche. E questa è una posizione molto importante», ha aggiunto il vicepresidente del Comitato di Auschwitz. Heubner ha aggiunto che l’allarme sull’antisemitismo «è una sfida europea», che oltre alla Germania «riguarda Paesi come Ungheria, Francia, Italia e altri».
Il Comitato internazionale di Auschwitz è stato fondato nel 1952 dai sopravvissuti al campo di concentramento. Il comitato è nato con l’intenzione di coordinare i vari comitati e le associazioni nazionali, attualmente ne aderiscono organizzazioni di 19 Paesi, tra cui l’Italia. Lo scopo del comitato è «promuovere la memoria della Shoah».


Iki Scortsaru

Un'altro di quei sinistroidi che preferiscono i politici antisionisti. Noi Israeliani abbiamo bisogno proprio di politici come Salvini che cercano di cancellare dalla mente di 60 milioni di Italiani, i brutti racconti su Israele fatti dai vari governi in passato, da quelli della sinistra fino al DC.
Finché Israele riuscirà a starci in mezzo ai milioni di musulmani che desiderano un'altro olocausto di ebrei, resteranno al sicuro pure gli ebrei nella diaspora. A questo irresponsabile individuo bisogna insegnare che gli ebrei francesi scappano in Israele dalla Francia per colpa del antisemitismo dei musulmani francesi e di quelli della sinistra, che si vestono con dei vestiti antisionisti.




Dieci domande a "La Repubblica"
Alessandro Sallusti - Ven, 17/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... P4VTVG4C7k

Vorrei rispolverare le loro famigerate "dieci domande" al regnante Silvio Berlusconi per capire fino a che punto può arrivare l'ipocrisia di un giornale come Repubblica.

La «Repubblica dell'odio», dopo il titolo «Cancellare Salvini» dell'altro giorno non solo non si pente ma rilancia.

Il quotidiano che fu di Scalfari, alle prese come tutti i giornali con la crisi di mercato, cerca di risalire la china prendendo un nemico da agguantare alla giugulare, cinica e vigliacca formula sperimentata con successo per un ventennio nei confronti di Silvio Berlusconi. Il suo attuale direttore, Carlo Verdelli, ne ha facoltà e per questo non mi associo - a differenza loro nei nostri confronti - a chi vorrebbe trascinarlo davanti al tribunale speciale dei giornalisti. Sono convinto che la libertà di stampa, anche nelle sue forme più estreme, sia inviolabile e che gli unici giudici di un giornale sono i lettori. Saranno il numero delle copie e i risultati elettorali a scrivere la sentenza.
Ma detto questo vorrei rispolverare le loro famigerate «dieci domande» al regnante Silvio Berlusconi per capire fino a che punto può arrivare l'ipocrisia di un giornale come Repubblica.

1. Perché se Salvini ferma una nave carica di immigrati vìola i diritti dell'uomo ma se la stessa cosa la fa la ministra Lamorgese e un governo di sinistra (ottobre 2019, caso Ocean Viking, 100 persone di cui 48 bambini lasciati in mare dieci giorni senza permesso di attracco) non avete nulla da obiettare?
2. Perché se da destra qualcuno contesta la partecipazione della democratica Rula Jebreal al Festival di Sanremo è un caso di sessismo politico mentre se Elisabetta Gregoraci viene esclusa in quanto «donna di destra» è cosa irrilevante?
3. Perché chi vuole regolare l'immigrazione è razzista e chi a sinistra nega il diritto all'esistenza di Israele no?
4. Perché un falso allarme bomba a La Repubblica è un attentato e una bomba vera che esplode in una sede della Lega è una cazzata?
5. Perché ironizzare sulla stazza della ministra Bellanova per voi è grave ma farlo sull'altezza di Brunetta no?
6. Perché le nostre inchieste - poi confermate dalla magistratura come nel caso di Fini - le bollate come «macchina del fango» e le vostre sono «grande giornalismo»?
7. Perché (giustamente) indagate sugli intrighi finanziari del capitalismo italiano ma tacete sulla lotta di potere fratricida dei vostri ex e nuovi editori (De Benedetti e Elkann) per il controllo del vostro giornale?
8. Come fate a conciliare il vostro entusiasta appoggio al movimento di Greta ed essere pagati dal più grande costruttore di auto a combustione d'Europa?
9. Come avete fatto a celebrare Gianpaolo Pansa senza riconoscergli il merito di avere scoperchiato le schifezze e le stragi dei partigiani?
10. Come fate a non vergognarvi di tutto questo?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Diritti e doveri umani naturali e universali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron