A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Re: A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Messaggioda Berto » mar apr 07, 2020 8:19 pm

Vivere e convivere contro natura

http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2847

Costringere le persone più disparate e le genti e i popoli più diversi a vivere e a convivere contro la loro natura e compatibilità, contro la loro volontà e libertà e scelta e sovranità, è una violenza disumana che può generare violenza indicibile, proprio come con gli animali.
Quindi la costrizione all'accoglienza, all'ospitalità attraverso la demonizzazione civile, il ricatto religioso, le decisioni governative e sovranazionali imposte alle persone e ai popoli è un crimine contro l'umanità che ha la sua natura, le sue leggi, i suoi ritmi, i suoi bisogni naturali e universali;
qualsiasi innaturale forzatura produce conseguentemente del male a non finire, sofferenze immani, rivolte, guerre e bagni di sangue.

Soltanto gli idealismi utopici e le loro ideologie dogmatiche e teocratiche, nella loro cieca presunzione e arrogante ignoranza delle cose, del vero e del reale, possono arrivare a tali aberranti mostruosità di manipolazione della natura umana, della società, della vita, della politica.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Messaggioda Berto » lun mar 22, 2021 7:48 am

Ius soli e cittadinanza
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1772


Sinistra salva-quartieri "Limiti agli immigrati"
Gian Micalessin
21 marzo 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1616311559

Il governo progressista prova a evitare i ghetti: tetto del 30% per i "non occidentali"

Al Parlamento europeo i «compagni» social-democratici della premier danese Mette Frederiksen e del ministro degli interni Kaare Dybvad Bek siedono nello stesso gruppo del nostro Partito democratico, ma c'è da chiedersi se si siano mai confrontati su temi come immigrazione e accoglienza.

Anche perché mentre Enrico Letta rispolvera lo «ius soli» i suoi «compagni» danesi si preparano a votare, su proposta di Kaare Dybvad Bek e d'intesa con il resto della coalizione, una legge per limitare al 30 per cento la presenza di immigranti «non occidentali» nei cosiddetti quartieri «ghetto».

In Italia i «dem» nostrani griderebbero al razzismo e alla xenofobia. In Danimarca i «compagni» socialdemocratici la considerano invece uno strumento indispensabile per arginare lo sviluppo di «società parallele» gestite da gruppi religiosi ed etnici poco disponibili ad accettare le leggi dello Stato.
Un fenomeno denunciato anche dal presidente francese Emmanuel Macron impegnato in una vera guerra ad un Islam radicale pronto ad imporre le proprie regole a banlieu e periferie.
Ma l'obiettivo della proposta di legge presentata dal ministro dell'Interno Kaare Dybvad Bek è anche quello di proteggere i connazionali rimasti in quartieri dove gli immigrati mettono a rischio la coesione sociale.
I socialdemocratici danesi sono infatti convinti che concetti come «diversità» e «multiculturalismo» rappresentino non un vantaggio, ma un problema. E vadano controllati per garantire un'omogeneità sociale rispettosa di leggi e tradizioni. Proprio per questo la bozza messa a punto da Dybvad Bek prevede attente verifiche sull'insediamento di nuovi immigrati «non occidentali» nei cosiddetti quartieri «ghetto» con l'intento di ridurne la presenza sotto il 30 per cento entro dieci anni. La classificazione dei quartieri «a rischio», per quanto emendata dal termine «ghetto» - definito «fuorviante» nella nuova bozza di legge - si applica a qualsiasi zona urbana con più di mille abitanti dove sussistano due dei seguenti quattro fattori: la presenza del 40 per cento di disoccupati, una criminalità tripla rispetto alla media nazionale, stipendi lordi inferiori del 55 per cento alla media e un 60 per cento di residenti tra i 39 e i 50 anni senza diploma superiore. Attualmente almeno una quindicina di aree urbane ricadono in questa classificazione mentre altre 25 sono considerate assai vicine alla soglia di rischio.
Già oggi le leggi introdotte a scopo preventivo impongono la riduzione del 40 per cento degli alloggi popolari disponibili in queste zone, l'applicazione di penalità doppie per le infrazioni commesse dai loro residenti e l'immediato ritiro degli assegni familiari a chiunque non iscriva i figli al nido già dal primo anno d'età. Il tentativo di «bonifica» delle periferie si affianca ai drastici provvedimenti già introdotti dalla social-democrazia danese per controllare l'immigrazione e imporre un limite a moschee e predicatori islamisti.
Come si ricorderà il governo guidato da Mette Frederiksen aveva autorizzato la confisca, a scopo di garanzia, di denaro gioielli e di qualsiasi oggetto di valore portato con sé dai migranti. E solo due settimane fa il governo socialdemocratico ha approvato una nuova norma che vieta qualsiasi finanziamento alle moschee da parte di governi stranieri.
La legge, arrivata dopo quella sul divieto di burqa e niqab, punta a neutralizzare l'azione di paesi come Qatar, Arabia Saudita e Turchia accusati di favorire la diffusione dell'Islam radicale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Messaggioda Berto » sab apr 10, 2021 7:30 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Messaggioda Berto » sab apr 10, 2021 7:31 pm

'Devono conoscere la lingua...' La nuova legge per i migranti
Gerry Freda
23 marzo 2021

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/da ... 33054.html

La nuova legge sul servizio-taxi entrerà in vigore nel 2022 ed è stata fortemente voluta dal governo di Copenaghen in nome del "buonsenso"

In Danimarca, il governo a guida socialdemocratica è finito nel mirino delle organizzazioni pro-migranti a causa della nuova legge sul servizio taxi, promossa proprio dall’esecutivo.

In base alla riforma citata, approvata dal parlamento di Copenaghen a larga maggioranza, i tassisti in servizio nel Paese dovranno dimostrare di sapere parlare correttamente la lingua nazionale. Finora, il governo del primo ministro Mette Frederiksen si è contraddistinto per l’attuazione della linea del rigore in ambito migratorio, dichiarando guerra ai quartieri-ghetto e accelerando le procedure di espulsione degli stranieri irregolari.

Secondo la nuova legge voluta dal governo, per esercitare la professione di tassista in Danimarca bisognerà, a partire dal 2022, sapere intrattenere una conversazione in danese con i clienti che saliranno a bordo del mezzo. Una conoscenza superficiale della lingua nordica da parte dei tassisti non sarà quindi più tollerata dalle autorità. La riforma in questione renderà, di conseguenza, più lungo e complesso l’iter per il rilascio della licenza di autista, dato che gli aspiranti conducenti dovranno superare un test di lingua danese per potersi mettere alla guida di un taxi.

A difesa della legge si è subito schierato uno dei suoi maggiori promotori, ossia il ministro dei Trasporti Benny Engelbrecht, che l’ha presentata come una misura di buonsenso: “È un requisito perfettamente ragionevole che si debba essere in grado di avere una conversazione in danese quando si guida un taxi. Ora abbiamo un quadro normativo migliore. Alla luce della situazione attuale, con la pandemia in corso, al momento non è opportuno apportare importanti modifiche alla legge sui taxi, che non entrerà in vigore fino al 2022”. La normativa ha ultimamente ricevuto anche il sostegno di 3F, il sindacato più forte della Danimarca, con i suoi dirigenti che hanno affermato che la riforma contribuirà a migliorare nel complesso il servizio-taxi e a rafforzare l’istruzione dei conducenti: “Per la maggior parte dei tassisti migranti questo non è un problema, perché vivono da anni in Danimarca. Per coloro che sono arrivati nel Paese da poco ci sono invece diverse possibilità di imparare il danese al livello necessario prima di iniziare il lavoro come tassista. Questo non è un attacco ai lavoratori migranti, ma uno dei tanti modi per ottenere un settore migliore e più incentrato sui servizi”.

A tuonare contro la normativa, bollandola come discriminatoria, è stata invece l’ong Sos-Racisme, con i suoi rappresentanti danesi che hanno dichiarato: “Perché un tassista deve parlare bene il danese? Ha solo bisogno delle competenze linguistiche di base”. Secondo tale organizzazione, la nuova legge avrà il solo effetto di rendere più complicata la vita nel Paese per i migranti e i richiedenti asilo.

Di fatto, la nuova legge cambierà poco il servizio-taxi nelle zone rurali, dato che lì i tassisti sono quasi tutti danesi di nascita, mentre nella capitale Copenaghen la situazione è diversa, con più conducenti che provengono dall'estero e parlano il danese solo come seconda lingua.



In Danimarca nuova stretta sui ghetti: “Società parallele, via i non occidentali”
Monica Perosino
25 marzo2021

https://www.lastampa.it/topnews/primo-p ... 1.40068332

Ha cancellato frettolosamente il termine «ghetto» perché «fuorviante», ma la sostanza rimane uguale: il governo socialdemocratico danese prevede un nuovo giro di vite sui «quartieri svantaggiati», quelli che fino a ieri erano chiamati ufficialmente «ghetti», nei quali la quota di residenti di origine «non occidentale» non dovrà superare il 30%. Come ha lapidariamente sintetizzato il ministro dell’Interno, Kaare Dybvad Bek, estensore della proposta di legge, troppi stranieri non occidentali in un’area «aumentano il rischio di nascita di società religiose e culturali parallele», e a questo occorre porre rimedio.


La Danimarca vuole cambiare la demografia delle periferie
venerdì 19 Marzo 2021

https://www.ilpost.it/2021/03/19/danima ... immigrati/
Il governo propone di ridurre la presenza di persone «non occidentali» in quelli che attualmente definisce «ghetti»
Il governo della Danimarca ha presentato una proposta di legge per limitare la presenza di persone «non occidentali» in alcune particolari zone periferiche e disagiate delle città, che definisce “ghetti”. La proposta è stata presentata dal ministro dell’Interno, il socialdemocratico Kaare Dybvad Bek, e si inserisce in una più ampia serie di iniziative prese dal governo negli ultimi anni per la gestione di queste aree. La proposta di Bek è però diversa rispetto alle precedenti misure adottate: si basa sull’idea di allontanarsi dal concetto di “ghetto” che aveva caratterizzato le politiche del governo finora, e prevede che nel giro di 10 anni in queste aree i residenti “non occidentali” non siano oltre il 30 per cento del totale.

Nonostante la proposta del governo sia diversa rispetto alle misure passate, l’obiettivo rimane lo stesso: limitare il rischio di creare quelle che il governo danese sostiene siano “società parallele” religiose e culturali, in contrasto con quella danese tradizionale. Il governo non ha ancora fissato una data per la discussione della proposta di legge in parlamento, che però ha buone possibilità di essere approvata.

Nonostante sia considerato un paese progressista, la Danimarca ha una delle politiche più aggressive dell’Unione Europea nei confronti dell’immigrazione e una delle più dure in termini di integrazione, o più precisamente “assimilazione”. Su questo tema, il governo di centrosinistra, che è al potere dal 2019, ha continuato quello che la precedente amministrazione di centrodestra aveva cominciato. Secondo le statistiche ufficiali, in Danimarca quasi 360mila persone sono immigrati di provenienza non occidentale o loro discendenti, su una popolazione totale di 5,8 milioni di abitanti: poco più del 6 per cento.

Già dal 2018 infatti nel paese erano entrate in vigore leggi per regolare la vita delle persone non occidentali che vivevano nei cosiddetti “ghetti”, termine con cui la legislazione danese chiama i quartieri in grave difficoltà economica e sociale, e dove i reati sono puniti con pene maggiori rispetto alle altre zone del paese.

Per la legge danese, un “ghetto” è una zona con più di mille abitanti, in cui più della metà dei residenti sia di origine non occidentale, e in cui sussistano almeno 2 di 4 criteri molto definiti. Il primo è che più del 40 per cento dei residenti sia disoccupato; il secondo è che più del 60 per cento delle persone tra i 39 e i 50 anni non abbia fatto le superiori; il terzo è che la percentuale di crimini sia almeno il triplo della media nazionale; il quarto è che i residenti guadagnino meno del 45 per cento della media regionale. Sulla base di queste condizioni, in Danimarca 15 quartieri sono “ghetti”, e altri 25 sono considerati “a rischio” di diventarlo. Ogni anno l’elenco viene aggiornato.

Una delle leggi approvate nel 2018 prevedeva che i bambini dei “ghetti” a partire da un anno di età venissero separati dalle loro famiglie per almeno 25 ore a settimana, per ricevere un’istruzione obbligatoria in “valori danesi”. Un’altra aveva avviato la drastica riduzione di offerte di alloggi a canoni calmierati, che era portata avanti da alcune associazioni no profit e di cui beneficiavano quasi solo gli stranieri non occidentali. Le Nazioni Unite avevano espresso più volte preoccupazione per l’atteggiamento della Danimarca nei confronti di quella parte di popolazione di origine non occidentale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente

Messaggioda Berto » sab apr 10, 2021 7:33 pm

La Svezia prevede di inasprire le norme sull'immigrazione
Fausto
10 Aprile 2021

https://www.islamnograzie.com/la-svezia ... igrazione/

La coalizione socialdemocratico-verde svedese prevede di inasprire le norme sull’immigrazione che, negli ultimi 10 anni, hanno permesso l’insediamento di circa 400.000 cittadini extra-UE, lo scrive il portale di notizie e opinioni Mandiner. L’attuale legislazione, dal 2016, dichiarata temporanea sulla scia dell’ondata migratoria europea del 2015, avrebbe dovuto essere valida solo fino al 2019; tuttavia, è stato poi estesa a causa della mancanza di consenso politico.

Secondo il progetto, in futuro gli immigrati riceveranno un permesso di soggiorno di tre anni. Una volta scaduto, la residenza permanente sarà concessa solo se soddisfano diversi requisiti, come la padronanza della lingua svedese e un reddito sufficiente.

Prima della legge sull’immigrazione del 2016, ai rifugiati sono stati concessi diritti di alloggio permanenti in Svezia, che è considerata uno degli Stati europei più inclusivi. In termini di popolazione, la Svezia ha ricevuto il maggior numero di migranti nell’Unione europea dal 2015. A quel tempo, 160.000 migranti arrivarono nello stato scandinavo, la maggior parte dei quali dalla Siria. Secondo le autorità svedesi per l’immigrazione, il paese di 10,3 milioni di persone ha concesso asilo e ricongiungimento familiare a oltre 400.000 persone nell’ultimo decennio.

Voci anti-immigrazione

In risposta ai vantaggi ottenuti del partito anti-immigrati dei democratici svedesi, gli altri grandi partiti svedesi, tra cui i socialdemocratici, hanno inasprito la politica di immigrazione negli ultimi cinque anni, manifestatasi con il ritiro dei permessi di soggiorno permanenti.

“Con questa bozza, la Svezia non sarà più una destinazione attraente per i richiedenti asilo come lo era nel 2014 e nel 2015”, ha detto il ministro socialdemocratico dell’Immigrazione Morgan Johansson durante il dibattito sul disegno di legge.

Johansson ha difeso il disegno di legge giovedì, affermando che “fornisce un quadro di regolamento a lungo termine” e si assicura che il principio dei permessi di soggiorno a tempo limitato non abbia “effetti sproporzionati”. L’estensione di un permesso di soggiorno temporaneo è possibile sia per i bambini e per gli adulti in circostanze “estremamente dolorose”, sotto il titolo di “protezione dell’umanità”.

Un anno e mezzo prima delle elezioni parlamentari del settembre 2022, il leader dei democratici svedesi di destra radicale, Jimmie Akesson, ha attaccato la disposizione per i minori non accompagnati. Secondo la bozza, questi ultimi potranno rimanere in Svezia fino alla fine dei loro studi e riceveranno “protezione umanitaria”.

La legislazione temporanea, prorogata l’ultima volta nel 2019, scadrà quest’estate. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore a luglio se il Parlamento la approverà.

Un altro Stato scandinavo, la Danimarca, ha già annunciato quest’anno un ulteriore inasprimento per frenare l’immigrazione. Il primo ministro socialdemocratico Mette Frederiksen ha detto che l’obiettivo del suo paese è quello di avere “zero immigrazione” perchè “i danesi vogliono rimanere danesi”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Precedente

Torna a Diritti e doveri umani naturali e universali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron