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Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mer mar 20, 2019 2:02 pm
da Berto
Diciotti, ribelli 5S pronti a votare "sì" al processo 'Ci stiamo salvinizzando'
Chiara Sarra - Mer, 20/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/diciotti- ... n-tg-bo3Po

La senatrice Nugnes, "a capo" dei dissidenti M5S, pronta a mandare Salvin a processo per il caso Diciotti: "Basta, ci siamo salvinizzati"

"Basta, ci stiamo salvinizzando". È il malumore che serpeggia - ancora - tra i Cinque stelle, oggi alla "conta" in Senato per il voto sul caso Diciotti e la richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Salvini.

Portavoce dei malpancisti è anche stavolta la "ribelle" Paola Nugnes, che già in passato si era distinta per le posizioni ortodosse su sicurezza e migranti e su cui pesa ancora un "processo" per l'eventuale espulsione dal movimento.

"Io resto coerente, dirò sì al processo", ha detto la senatrice al Corriere, "Dopo 8 mesi si rischia di non notare più le differenze fra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Di fatto il Movimento si è salvinizzato posizionandosi anche ideologicamente a destra. Si tratta di una destra identitaria, non liberale. È la destra dei Paesi di Visegrad con cui Matteo Salvini è sempre in contatto. D'altro canto, lo abbiamo visto sul caso Diciotti. Voterò a favore del processo. Ma il governo si è schierato con Salvini. Tradotto: si è seduto al fianco di Visegrad. Salvini è potente. Il leader della Lega sta mettendo in atto una vera rivoluzione culturale. Sta impregnando la società di una nuova missione: una cultura di destra che si basa sui respingimenti, che dice no a chi è diverso. Salvini non si definisce fascista, nazista. Ma è contro gli antifascisti, contro gli antinazisti. In sintesi, è contro le ragioni del '68".

E la Nugnes non cambia idea nemmeno a chi le ricorda che sul tema la base grillina si è espressa per il "no" attraverso la piattaforma Rousseau: "Dal nostro statuto: il risultato di un sondaggio in Rete non è vincolante per il parlamentare", spiega, "Preoccupata che mi caccino? Io non mi preoccupo. Semmai dovrebbe preoccuparsi D'Uva per le scelte che sta facendo fare al movimento. Noi, io ed Elena (Fattori, ndr), riteniamo di essere coerenti con il programma originario del Movimento. D'altro canto, in passato la Rete si era già espressa sull' immunità parlamentare e mi sembra fosse stata abbastanza chiara".

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mer mar 20, 2019 2:03 pm
da Berto
Saviano ora finisce alla sbarra: "Tutta colpa del ministro Salvini"
Angelo Scarano - Mer, 20/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... xC-HlM-TJU

Roberto Saviano andarà a giudizio per aver definito Matteo Salvini "Ministro della Mala Vita". E lo scrittore attacca il ministro

E così l'autore di Gomorra su Repubblica punta il dito ancora una volta contro il titolare del Viminale e va ancora all'attacco: "Sì, confermo la notizia. Verrò processato. Verrò processato per aver definito il ministro dell'Interno "ministro della Mala Vita". Ribadisco pienamente la mia definizione, ne difendo la legittimità e vado con serenità e con certa fierezza a farmi processare. Io, cittadino come tanti, come tutti, sarò processato; il ministro, invece, ha deciso di sottrarsi al processo, seriamente e giustamente spaventato dal fatto che la sua condotta nel caso Diciotti possa farlo condannare".

Parole pesanti che riaprono lo scontro tra lo scrittore e il leader della Lega. Poi rincara la dose: "Questo processo che mi vedrà imputato, se non altro, costringerà Matteo Salvini a dire la verità o, quantomeno, a pronunciare sotto giuramento, dinanzi a uno spazio di verificabilità, le sue affermazioni, cosa che fino a oggi non è mai accaduta, trovandosi nel più agevole ambito della propaganda, dove ogni menzogna è manipolata, costruita, seminata sul terreno della bile, della frustrazione di un Paese disorientato da cui sta, per ora, e solo per ora, ricavando consenso". Ma alle parole dello scrittore aveva già risposto ieri il ministro con un tweet: "Noi lavoriamo per gli italiani, lui insulta dandomi del Ministro della Mala Vita e del buffone. Che dite, oltre al bacione gli regaliamo anche una bella querela???".

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mar apr 16, 2019 7:40 am
da Berto
Diciotti, il Senato vota no all'autorizzazione a procedere contro Salvini. Che in aula ringrazia il M5s: "Le cose si fanno in due"
Tensione per la scelta degli ortodossi cinquestelle. Le senatrici "dissidenti" Fattori e Nugnes votano sì all'autorizzazione: saranno deferite ai probiviri. Anche Conte presente alla votazione
20 marzo 2019

https://www.repubblica.it/politica/2019 ... -222049852

L'aula del Senato ha respinto l'autorizzazione a procedere contro il ministro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato per la nave Diciotti. I no sono stati 232. Anche se i risultati sono parziali, perche si potrà votare fino alle 19, dal tabellone elettronico si può vedere una prevalenza di voti in verde, che negano il rinvio a giudizio del vicepremier. Il risultato sarà ufficializzato alle 19 con la chiusura delle votazioni, ma il quorum è già stato ampiamente superato. Lega e M5s, quest'ultimo con l'eccezione di qualche dissidente, si sono tutti schierati per il no. E hanno potuto contare anche sui voti di Forza Italia.
Diciotti, il Senato vota no all'autorizzazione a procedere contro Salvini. Che in aula ringrazia il M5s: "Le cose si fanno in due"
"Amo la patria, i miei figli e il mio lavoro, mi ritengo un ragazzo fortunato. Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l'opportunità di svolgere il mio lavoro con orgoglio e comunque votiate continuerò a svolgere il mio lavoro senza paura, altrimenti ne farei un altro". Con queste parole Matteo Salvini conclude il suo intervento difensivo di fronte all'aula del Senato, chiamata a decidere in merito all'autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Diciotti. "Quando si mette in dubbio che col mio lavoro abbia abusato della mia carica per qualcosa che ho fatto, faccio e rifarò per difendere i miei figli, mi emoziono - dice il vicepremier parlando dai banchi di senatore e non di ministro - Meno partenze, meno sbarchi e meno morti con noi: qualcuno invece dei porti voleva i cimiteri aperti", afferma Salvini. E aggiunge: "Soccorriamo tutti, non sarò mai il ministro che lascia morire una persona nel mare mediterraneo senza muovere un dito". Poi ringrazia il M5s - unico passaggio applaudito dai cinquestelle - precisando al tempo stesso le responsabilità dell'alleato: "Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell'immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due, evidentemente".
E conclude: "Per andare a processo dovrei dire una bugia", relativamente al fatto di non aver agito per interesse nazionale.



Diciotti, ora spunta il cavillo anti-Salvini: "Ricorso dei giudici possibile"
Franco Grilli - Sab, 23/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... vxJbkOivI8

Secondo il presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, "se l'autorità giudiziaria dovesse ritenere che la decisione è ingiustificata allora può sollevare un conflitto di attribuzione"

C'è una possibilità, forse solo un'ipotesi accademica, ma corroborata dalle dichiarazioni del presidente della Corte Costituzionale: la partita del caso Diciotti potrebbe non essersi chiusa.

Salvini ha esultato per l'autorizzazione a procedere negata dal Senato, ma se volessero i giudici del tribunale dei ministri di Catania potrebbero scrivere un nuovo capitolo.

A rivelarlo è Giorgio Lattanzi, il presidente della Consulta durante la relazione sull'attività della Corte costituzionale tenuta nella seduta straordinaria davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella. Alla domanda su cosa potrebbe succedere su un caso come quello del ministro Salvini, la toga ha risposto chiaramente che "se l'autorità giudiziaria dovesse ritenere che la decisione è ingiustificata allora può sollevare un conflitto di attribuzione". Questo non significa che la partita del caso Diciotti si riaprirebbe automaticamente, perché "poi, ovviamente, si vedrà se è ammissibile o meno". Ma sarebbe sicuramente un'altra possibile puntata dell'infinita vicenda che parte la scorsa estate.

I fatti sono noti. La nave Diciotti della Guardia costiera viene tenuta in porto per alcuni giorni con a bordo i 117 migranti recuperati al largo della Libia. Il governo tratta una soluzione con l'Europa per la redistribuzione dei richiedenti asilo. Poi arriva lo sbarco e l'apertura dell'indagine da parte della procura di Agrigento. Il fascicolo passa di mano in mano e arriva alla fine al Tribunale dei ministri di Catania, che chiede al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno.

La giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama dà parare negativo, nonostante i mal di pancia interni al Movimento Cinque Stelle. Poi nei giorni scorsi arriva il "no" del Senato al processo: Salvini ha agito nell'interesse dello Stato. Non va messo alla sbarra.

Il parere di Lattanzi ha fatto drizzare le antenne al presidente della Giunta per le autorizzazione di Palazzo Madama, che ha sostenuto il "no" all'autorizzazione a procedere. "Non credo sia necessario ricordare al presidente della Corte Costituzionale Lattanzi il comma 3 dell'articolo 9 della legge costituzionale 1/1989 che definisce 'insindacabile' ciò che decide l'assemblea o del Senato o della Camera sui membri del governo inquisiti - dice Gasparri - Poiché la decisione di negare l'autorizzazione a procedere sul caso Salvini-Diciotti, presa dal Senato, è stata ampiamente motivata sotto ogni profilo giuridico e costituzionale, ed è stata votata in modo pressoché plebiscitario dall'aula, non ci sono spazi per dubbi o per affermazioni incostituzionali". Per Gasparri "l'amore per il cavillo o per teorie astratte non può lasciare adito a dubbi".

"Se la Corte vuole rispetto, rispetti il Parlamento - attacca il forzista - Più Costituzione meno cavilli. Meno ordinanze politiche più rispetto del ruolo di tutti e del valore della vita. I fatti sono chiari, come relatore e come presidente delle Giunta per le immunità e le elezioni del Senato ho garantito il pieno rispetto delle norme della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti. "Dopo la approvazione con ampio consenso delle mie ampie relazioni in giunta e in aula, le decisioni del Senato sono chiare, congruamente motivate e insindacabili per il voto ottenuto. Non credo sia un caso che il giorno dopo la decisioni di Palazzo Madama anche il Tribunale dei ministri di Catania abbia desistito da ulteriori iniziative, francamente, se non temerarie, quanto meno superflue".

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mar apr 16, 2019 7:41 am
da Berto
Salvini di nuovo indagato per la Sea Watch: "Ma finché sono ministro io i porti restano chiusi"
15 aprile 2019

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... -224072624

"I colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma finchè faccio io il ministro i porti in Italia rimangono chiusi, se il ministro Di Maio e Trenta la pensano diversamente me lo dicano in Cdm e faremo una sana e franca discussione". Matteo Salvini, a Monza per inaugurare la nuova questura, attacca ad alzo zero sulla questione immigrazione, sul governo della città di Roma, sui campi Rom. E in conferenza stampa in prefettura detta la linea agli alleati del Movimento 5 Stelle nella polemica ormai quotidiana in vista delle Europee. Il ministro è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati per il reato di "sequestro di persona commesso in Siracusa dal 24 al 30 gennaio 2019". Lo ha detto lo stesso Salvini a Monza spiegando che il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato una "contestuale richiesta di archiviazione".
Sea Watch, Salvini: "Sono indagato ma ribadisco: i porti restano chiusi. Se 5S hanno cambiato idea lo dicano"

Salvini e la vicenda Sea Watch
Sulla nuova iscrizione nel registro degli indagati per il caso Sea Watch spiega: "La Procura distrettuale della Repubblica di Catania mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo. E' la nave olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n'è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico", ha continuato. "Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c'è un procedimento penale nei miei confronti".

Lo scontro nel governo tra Salvini, Di Maio e Trenta
"A Di Maio non mi permetto di dare lezioni su come risolvere le centinaia di crisi aziendali che sono ferme sul suo tavolo. Chiedo altrettanto rispetto: di ordine pubblico, sicurezza, difesa dei confini mi occupo io. Ci metto la faccia e rischio personalmente". A dirlo è il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando le parole del vicepremier Di Maio sui porti chiusi. E aggiunge: "Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione. I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani". E alla domanda su una eventuale crisi di governo risponde: "Non lo so, io non cambio idea: se qualcuno ha cambiato idea nel governo, nei Cinquestelle, me lo dica. I numeri ci danno ragione. Quest'anno abbiamo ridotto del 90% gli sbarchi, abbiamo ridotto di tantissimo i morti e i dispersi. Se qualcuno ha nostalgia degli sbarchi a centinaia di migliaia, dei porti aperti, avanti c'è spazio per tutti, accogliamo tutto il resto del mondo, ha trovato il ministro sbagliato. Salvini e la Lega dicono no".


Migranti, scatta la direttiva Salvini: nuova stretta sulle ong
15 aprile 2019

https://www.unionesarda.it/articolo/new ... 67932.html

"Le acque italiane si varcano solo se si ha diritto a farlo".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini annuncia una nuova direttiva, la terza in meno di un mese, per contrastare l'operato delle ong che salvano migranti nel Mediterraneo, ribadendo la sua politica dei "porti chiusi".
Nel nuovo provvedimento, si ribadisce che i salvataggi non coordinati dall'Italia non possono concludersi sulle nostre coste e che le imbarcazioni delle organizzazioni non governative non devono entrare nelle acque del nostro Paese se prive di autorizzazione.
Il vicepremier ha parlato della misura, commentando il possibile arrivo di migranti, scappati dalla Libia in guerra.
"La pace viene prima degli interessi economici e degli egoismi nazionali. Questo lo dico a qualche alleato o presunto alleato. Inoltrerò a tutte le autorità una direttiva che ribadisce che le acque italiane, i cieli italiani, si varcano se si ha il diritto di farlo", ha dichiarato.
"Il confine tra bontà e fesseria è labile. Gli stranieri vanno accolti nei limiti del possibile e questo limite è stato superato", ha concluso il leader leghista.

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: sab mag 18, 2019 8:40 pm
da Berto
"Una congiura contro Salvini perché domina in Italia". Vittorio Feltri svela la "maleodorante" alleanza in magistratura
15 Maggio 2019

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... E.facebook

Non ho capito perché il sindaco di Milano, Sala, debba venire condannato. Non ha commesso reati. Lui è una persona seria e se fa degli errori sono politici e non dovrebbero interessare la magistratura, bensì gli elettori. Lo stesso discorso vale per il governatore della Lombardia, Fontana, eccellente amministratore. Incomprensibile il motivo per cui debba essere considerato colpevole di qualcosa, solo poiché ha affidato un incarico marginale a un tipo di sua fiducia, remunerato come una serva a ore.

Quello scoppiato a Milano mi sembra uno scandalo del menga, una specie di tangentopoli di serie C con protagonisti dei poveretti semisconosciuti, il peggiore dei quali al massimo è un rubagalline. Da giorni non si parla che di questo pasticcio e nessuno è riuscito ad afferrare il senso dell'inchiesta, se non il seguente: chi occupa un posto nelle istituzioni rischia la galera a prescindere dal proprio comportamento.

Se sei un assessore e ti telefona un amico per chiederti un favore devi buttare giù la cornetta, altrimenti vai incontro a guai seri. Non si tiene conto che un uomo o una donna che sieda su una poltrona di responsabilità è subissato di preghiere: aiuta mio cugino, fammi una cortesia, ho un nipote che gradirebbe un impiego. Tu che fai? Prendi tempo, tergiversi, affermi che proverai a risolvere il problema che poi magari non risolverai affatto. Tuttavia non puoi mandare a fare in culo chiunque ti rivolga una supplica.

Questo non significa che tu sia corrotto e voglia commettere un delitto degno di essere perseguito come avessi ucciso la portinaia giacché non te la dava. Possibile che i Pm non abbiano dimestichezza con la vita e le relazioni che essa comporta? Hanno interrogato il governatore per tre ore su un pirla che percepiva mille euro al mese. Se la smettono di accanirsi su Fontana, quasi fosse un delinquente, quei mille euro li risarcisco io, di tasca mia, purché cessino tale imbarazzante pantomima. Non solo, essi hanno torchiato a lungo Giulia Martinelli, capo di gabinetto della Regione e ex di Matteo Salvini, come fosse Rina Fort per scoprire i segreti delle nomine nella sanità. Ma quali segreti?

Se bisogna mandare un direttore di ospedale a Pavia ci destini una persona di tuo gradimento, non un cretino che non sai chi sia. Cosa volete che importi alla Martinelli se viene scelto Tizio anziché Caio. Il risultato è che la sanità lombarda è la più efficiente d'Italia, dato che i meridionali se hanno la bua vengono a curarsi a Milano, perché sono terroni, non scemi, e sono consapevoli che qui si guarisce mentre altrove si crepa.

Tutti gli attacchi al Pirellone sono probabilmente strumentali. L'obiettivo da colpire è la Lega ovvero Salvini che si accinge a mietere voti alle Europee. Non siamo di fronte a una congiunzione astrale bensì a una congiura nei confronti di un partito che sta dominando nella penisola.

La sensazione è che tra Palazzi di Giustizia e Di Maio vi sia una alleanza tacita eppure maleodorante. Forse sbaglio, spero di sbagliarmi. Ma temo di no.

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mer mag 22, 2019 6:58 pm
da Berto
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Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: mer mag 22, 2019 6:58 pm
da Berto
Le toghe rosse contro Salvini: "Governo rispetti i magistrati"
Angelo Scarano - Lun, 20/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 98015.html

Le toghe progressiste di Area attaccano Salvini dopo lo scontro con Patronaggio per lo sbarco dei migranti di Sea Watch

Lo scontro tra il Viminale e le toghe si accende sempre di più.

La mossa della procura di Agrigento di dare l'ok allo sbraco dei migranti della Sea Watch e il conseguente sequestro della nave dell'ong ha dato vita ad un braccio di ferro duro tra Salvini e il pm Patronaggio. Il titolare del Viminale ha mandato un messaggio chiaro alla toga agrigentina. Di fatto il ministro ha messo nel mirino in modo diretto il pm: "Il procuratore di Agrigento - ha detto Salvini - ha imposto questa iniziativa senza avvisare il ministro che non ha dato nessuna autorizzazione? Se c’è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chiunque agevoli gli sbarchi dovrà vedersela con la legge".

Una posizione questa che ha immediatamente acceso (ancora una volta) lo scontro tra una parte della magistratura e il governo. E adesso le toghe progressiste di Area difendono Patronaggio e puntano il dito contro il ministro degli Interni: "Compito della magistratura è tutelare i diritti delle persone e i loro beni fondamentali, fra i quali in primis la salute, l'integrità fisica e la dignità, e svolgere ogni doverosa attività di indagine ogni qualvolta siano ravvisabili possibili notizie di reato - sottolinea la segretaria di Area, Cristina Ornano - Nello svolgimento di tali compiti la magistratura è soggetta soltanto alla legge e alle verifiche interne previste dal sistema processuale". A questo punto arriva un vero e proprio affondo sul governo gialloverde: "In ossequio al principio della separazione dei poteri e dell'autonomia e indipendenza della magistratura, non è consentito interferire, limitare o porre veti all'azione della autorità giudiziaria nell'espletamento dei suoi doveri. Chiediamo perciò che la politica rispetti le prerogative della magistratura e non effettui indebite invasioni di campo". Insomma tra la magistratura progressista e il Carroccio ormai è scontro aperto. Il braccio di ferro tra toghe e Salvini potrebbe avere esiti imprevedibili sulla tenuta dell'esecutivo.


Alberto Pento
I magistrati rispettino il governo e i suoi ministri che rappresentano la volontà popolare che fa le leggi. Le leggi le fanno i cittadini sovrani non i magistrati che non debbono nemmeno stravolgerle interpretandole in modo da snaturarle e da vanificarle.
Compito della magistratura italiana è innanzi tutto quello di tutelare i diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani e i loro beni fondamentali come il territorio del loro paese, la loro sovranità politica, le loro risorse economiche e finanziarie, la loro sicurezza personale e sociale.
L'immigrazione clandestina è un crimine grave che danneggia i cittadini italiani alle fondamenta dei loro diritti alla loro terra e alla loro sovranità.

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: ven giu 07, 2019 6:30 am
da Berto
Il giudice sbaglia? Va rimosso più che multato - Errori giudiziari
Valentino Maimone
Carlo Nordio
18 Maggio 2015 -12 Aprile 2019

https://www.errorigiudiziari.com/il-mag ... s=og.likes


Carlo Nordio

Dopo soli due mesi dalla sua promulgazione, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati finisce già davanti alla Corte Costituzionale. Lo ha deciso un giudice civile di Verona, lamentandone l’indeterminatezza e il rischio che possa condizionare il corso e l’esito dei processi. È presumibile che questa iniziativa sia seguita dalle inevitabili polemiche dovute alla singolarità del problema. Si dirà che i giudici contestano una legge che li riguarda personalmente, e che il conflitto sarà risolto in famiglia, cioè da altri giudici. Al che sarà facile rispondere che solo un giudice può giudicare un altro giudice, o una legge che riguarda i giudici, esattamente come solo un chirurgo può operare un altro chirurgo. E la querelle continuerà.

Il problema è serio perché l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui esista un potere senza responsabilità. Prendiamo il pubblico ministero. È il capo della polizia giudiziaria, e quindi dirige le indagini con una discrezionalità che può sconfinare nell’arbitrio, conferendogli attribuzioni impensabili. Ad esempio, solo spedendo un’informazione di garanzia, può condizionare la vita politica di un parlamentare, di un governo e magari di una legislatura. Una simile forza dovrebbe essere bilanciata da una responsabilità equivalente; negli Stati Uniti, ad esempio, è controllata dalla volontà popolare, perché il District Attorney viene eletto dai cittadini.

Invece da noi il Pm gode delle stesse garanzie di indipendenza e autonomia del giudice, e quindi non risponde a nessuno. Può imbastire processi lunghi, costosi e fantasiosi. Alla fine dirà che l’azione penale è obbligatoria, e che ha solo fatto il suo dovere.

Se dal pubblico ministero passiamo al giudice, il problema è anche più serio. L’Italia è l’unico Paese con un processo accusatorio dove un cittadino assolto possa essere riprocessato e condannato in una sequenza infinita. I casi sono noti, e sarebbe doloroso farne i nomi. Questa è una follia logica, perché se la condanna può intervenire solo quando le prove a carico resistono a ogni ragionevole dubbio, bisognerebbe ammettere che i magistrati che avevano assolto erano degli imbecilli. A parte questo, in una simile catena di sentenze, che negli anni hanno coinvolto decine di magistrati, chi avrà sbagliato e chi no? Difficile dirlo. Ancor più difficile distinguere tra responsabilità dei giudici togati e di quelli popolari, che, in corte d’assise, hanno gli stessi poteri dei primi. Faremo causa anche a loro? Chissà.

Di fronte a problemi così complessi, governo e parlamento hanno risposto in modo emotivo. Condizionati dallo slogan del “chi sbaglia paga”, invece di incidere sulle cause degli errori giudiziari – come ad esempio l’irresponsabile potere dei pubblici ministeri – hanno preferito agire sull’effetto intimidatorio delle sanzioni, privilegiando peraltro quelle pecuniarie. Scelta inutile, perché ci penserà l’assicurazione; e irragionevole, perché la toga inetta o ignorante non va multata, va destituita.

L’aspetto più singolare di questa vicenda è stata tuttavia la reazione dei magistrati. Alcuni hanno minacciato lo sciopero, altri forme più blande di protesta, tutti hanno, apparentemente, mugugnato. Alla fine non è successo nulla, salvo il rinvio alla Consulta della parte più ambigua della legge: quella che appunto consente, o pare consentire, di far causa allo Stato (e quindi al giudice) prima che la causa sia definitivamente conclusa, con l’effetto automatico di paralizzare i processi. Perché il magistrato denunciato si potrà astenere, passando il fascicolo al collega, e questo a un altro, e così per l’eternità.

Era dunque ovvio che sarebbe finita come ha disposto il giudice di Verona, e come certamente nei prossimi giorni disporranno decine di tribunali. La legge sarà forse parzialmente abrogata dalla Corte, e comunque la montagna avrà partorito un topolino. I magistrati impreparati o inetti tireranno un sospiro di sollievo. E come dice Shakespeare, quando il principe sospira, il popolo geme.

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: ven giu 07, 2019 6:31 am
da Berto
La giudice fan di ong e immigrati che contesta rimpatri e porti chiusi
Andrea Indini - Gio, 30/05/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... tect=false

Firenze è una delle città con il più alto numero di rifugiati d'Italia. A presiedere la sezione che decide è un magistrato fan dell'accoglienza

È stata relatrice di una sentenza contro il ministero dell'Interno, va in giro per l'Italia a denunciare la "deumanizzazione delle migrazioni", partecipa ai dibattiti con le ong, che infrangono le leggi per riempire l'Italia di clandestini, e sponsorizza libri schierati contro i respingimenti degli irregolari e la chiusura dei porti.

Il magistrato in questione si chiama Luciana Breggia e a Firenze è presidente della sezione specializzata per l'immigrazione e la protezione internazionale del tribunale toscano. "La democrazia è bellissima - commenta Matteo Salvini - invito questo giudice a candidarsi alle prossime elezioni per cambiare le leggi che non condivide".

Firenze è una delle città con il più alto numero di rifugiati d'Italia. A presiedere una delle 26 sezioni italiane, istituite alla fine di luglio del 2017 dall'allora ministro Marco Minniti per decidere se un immigrato ha diritto o meno alla protezione internazionale, è proprio la Breggia, ultrà dell'accoglienza che non fa mistero di non sposare le politiche portate avanti da Salvini per contrastare l'immigrazione clandestina. E così succede che, nel secondo semestre 2017, su 41 ricorsi presentati dai richiedenti asilo la sezione da lei presieduta ne ha accolti 35. Un numero a dir poco impressionante: più dell'85%. Nel 2018-2019 non si è ancora pronunciata su alcun ricorso, ma è plausibile che il trend sia pressoché lo stesso. "Dietro quelle pratiche, quei fascicoli, c'è la storia umana del nostro tempo - ha spiegato il magistrato in una recente intervista - non sono numeri, ma persone e spesso dietro a queste persone ci sono altre persone in bilico, in pericolo".

Lo scorso 15 maggio la Breggia ha emesso una sentenza con cui ha negato al ministero dell'Interno la possibilità di impugnare una decisione del tribunale di Firenze che aveva precedentemente disposto l'immediata iscrizione all'anagrafe del Comune di Scandicci di un richiedente asilo somalo. "Ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale - aveva deciso lo scorso marzo il giudice Carlo Carvisiglia - deve intendersi comunque regolarmente soggiornante, in quanto ha il diritto di soggiornare nel territorio dello Stato durante l'esame della domanda di asilo". La sentenza della Breggia ha, quindi, tolto al Viminale la possibilità di opporsi alla sentenza e ha lasciato ai sindaci la completa autonomia di decidere contrastando, in questo modo, quello che al ministero definiscono "un orientamento giurisprudenziale consolidato". "Il rischio - fanno sapere dallo staff di Salvini - è avere interpretazioni difformi sul territorio e su un tema delicato come quello anagrafico".

La Breggia on si limita a schierarsi contro Salvini soltanto in Aula, ma "occupa" anche presentazioni e dibattiti e rilascia interviste per dimostrare tutta la propria avversione nei confronti delle misure prese dal governo Conte. In un'occasione è stata relatrice alla presentazione del libro L'attualità del male, la Libia dei lager è verità processuale di Maurizio Veglio, avvocato membro dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi). Al tavolo con lei c'era anche Alessandra Sciurba, la portavoce della ong di Luca Casarini & Co., "Mediterranea Saving Humans". A marzo, in una lunga chiacchierata con Famiglia Cristiana, ha raccontato di girare "molto per le scuole" d'Italia per sensibilizzare su certi temi e di scrivere di "quegli uomini ridotti in condizione di schiavi". Nelle occasioni pubbliche non si fa mai problemi a dirsi contraria ai Centri di accoglienza straordinaria che difinisce "limbo di insicurezza". "Ci sono casi di richiedenti asilo che sono letteralmente impazziti durante la lunga attesa, anche a causa delle gravi situazioni dei familiari rimasti in loco - è la sua idea - storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, storie di enorme sofferenza".

Per la Breggia "le leggi, che costituiscono il diritto, non sempre vanno nella direzione della giustizia". È forse sulla base di questa convinzione che si oppone quotidianamente, in Aula e non solo, a quelli che ritiene provvedimenti ingiusti. Un'ingerenza che Salvini trova inaccettabile: "Mi aspetto che un magistrato applichi le norme, anziché interpretarle". Da qui l'invito a "candidarsi alle prossime elezioni per cambiare le leggi che non condivide".

Re: Magistrati eversori processate anche me

MessaggioInviato: ven giu 07, 2019 6:32 am
da Berto
È scontro aperto tra Salvini e la magistratura
Angelo Scarano - Gio, 06/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... uBEmaTLdgU

Non si placa la tensione tra Viminale e magistratura. Salvini: "Alcune toghe fanno spot all'immigrazione di massa"

È scontro aperto fra il Viminale e la magistratura. Il ministero dell'Interno ieri ha annunciato infatti la volontà di impugnare la sentenza del Tar di Firenze contro le cosiddette "zone rosse", e quelle dei tribunali di Bologna e Firenze a proposito dell'iscrizione anagrafica di alcuni cittadini stranieri.

Due provvedimenti "in rotta di collisione" con la linea di Matteo Salvini. Ma c'è di più: il Viminale intende rivolgersi anche all'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi, lasciando il fascicolo ad altri, per l'assunzione di posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini. Idee, si legge in una nota del ministero, "espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come "Diritto, immigrazione e cittadinanza" o con avvocati dell'Asgi (associazione studi giuridici per l'immigrazione) che hanno difeso gli immigrati contro il Viminale". Un attacco che viene corredato da nomi e cognomi di tre giudici: Rosaria Trizzino, presidente della seconda sezione del Tar della Toscana, Matilde Betti, presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna e Luciana Breggia, magistrato del tribunale di Firenze. A quest'ultima viene pure contestata "la partecipazione alla presentazione di un libro dove era seduta accanto alla portavoce di Mediterranea e al professor Emilio Santoro, che ha bollato in un'intervista l'esecutivo gialloverde come: il governo della paura".

Oggi il leder della Lega è tornato sulla questione. E, ospite di Mattinocinque su Canale 5, ha affermato: "Non c'è nessuna lista con i nomi dei magistrati che hanno criticato il governo sui migranti. Dico però che su migliaia di giudici che fanno onestamente il loro lavoro qualcuno fa politica. Mi chiedo se è normale che qualche giudice scriva libri e vada a convegni che sono uno spot per l'immigrazione di massa e poi giudichi sulle domande dei richiedenti asilo e sulle norme sull'immigrazione del ministero dell'Interno. Ognuno è libero di avere le sue idee ma se fai il giudice dovresti essere imparziale e al di sopra di ogni schieramento politico. Se 99 giudici applicano la legge in una maniera e ce ne è uno che fa il bastian contrario e la applica in maniera opposta, va bene la libertà di pensiero però la legge è legge. Io voglio che in Italia arrivino persone che scappano davvero dalla guerra ma voglio poter rispedire a casa loro i delinquenti".

Intanto, la Presidente della Corte d'Appello di Firenze, Margherita Cassano, ha indetto una conferenza stampa per oggi "in merito alle critiche del Ministero dell'Interno sull'operato dei magistrati di Firenze". La conferenza si terrà alle 12.30 presso la sala del Consiglio giudiziario del palazzo di giustizia.



Articolo a sostegno di Matteo Salvini, si dimette il direttore del settimanale diocesano
Redazione 01 giugno 2019

http://www.modenatoday.it/attualita/dim ... C7a79BTe1o

"La gente comune, attraverso i social e le centinaia di comizi, ritiene che Salvini sia 'uno di noi'. Parla semplice, schietto. E fa, o almeno ci prova, quel che dice. Dicevamo: la coerenza. Dopo essere stata tradita da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire". Sono queste le parole che, dopo un'analisi dei dati elettorali delle Europee, chiudono l'articolo apparso sull'ultima edizione del settimanale della Diocesi di Carpi, Notizie. A scriverle è stato lo stesso direttore della testata cattolica, don Ermanno Caccia, o per meglio dire ex direttore, dal momento che questo editoriale è costato ieri le dimissioni al sacerdote.

L'articolo ha generato diverse polemiche a Carpi, nella stessa Curia e negli ambienti cattolici, che poco hanno gradito l'espressione così diretta di un'opinione politica da parte di un sacerdote e di un giornalista del settimanale diocesano. Le pressioni esercitate nelle ore successive alla pubblicazione hanno convinto don Caccia a rassegnare le dimissioni.

Il prete, 49enne bergamasco oggi parroco di Mortizzuolo, spiega: "In riferimento, all’opinione a firma ERCAMO (pseudonimo regolarmente segnalato all’Ordine dei Giornalisti) dello scrivente Ermanno Caccia del titolo “Perché?”, con la quale esprimevo ed esplicitavo un’opinione circa la recente consultazione Europea, e a seguito delle illazioni apparse sulla Voce di Carpi volte a legare la mia personale opinione con quella dell’editore del settimanale il Vescovo Francesco Cavina, la presente per smentire ogni e qualsivoglia coinvolgimento, controllo preventivo e condivisione dell’editore nella suddetta opinione. Constatata la levata di scudi “strumentale”, da una parte di coloro che non condividono in libertà la stessa, amareggiato e colpito da tanto clamore in serenità e in coscienza, rassegno le dimissioni da direttore del settimanale diocesano Notizie".

Sul suo blog personale il parroco però commenta amaramente: "Ne ho sentite e ne ho lette di tutti i colori: incomprensioni, su incomprensioni, per aver detto circostanziando il tutto con dati incontrovertibili un fatto chiaro a tutti, tranne ai ciechi e ai sordi. Cari miei sono stato frainteso, mi hanno fatto passare per una persona imprudente, esaltato, dalla testa calda; si è messo addirittura in dubbio il mio attaccamento alla Chiesa, la mia intelligenza, e la cosa che fa più male e brucia e che ciò è stato fatto da preti che stentiamo a conoscere la fotografia talmente sono assenti [...] A coloro che insistentemente e con veemenza poco cristiana e poco misericordiosa, chiedono e hanno ottenuto la mia testa eccovi serviti".

Da parte sua l'editore, la società Arbor Carpensis srl, precisa in una nota: "I contenuti dell’articolo “Perché? L’opinione” a firma “Ercamo” apparso nell’ultimo numero, non rappresentano la linea editoriale del giornale, improntata ad assoluta equidistanza ed indipendenza di giudizio rispetto ad ogni vicenda politica sia locale sia nazionale. Né tanto meno, si conferma con forza, interpretano il pensiero della Diocesi e del suo Vescovo".







Migranti. Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mare
Nello Scavo giovedì
6 giugno 2019

https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... e-viminale

A rivelare l’esistenza di un nuovo fascicolo non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Il Viminale: non ci risulta

Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mare

Sono almeno tre le procure italiane che stanno indagando sul Viminale e le procedure con cui ripetutamente sono state ostacolate le operazioni di soccorso e sbarco dei migranti alla deriva nel Mediterraneo. Matteo Salvini si aspetta un nuovo avviso di garanzia da Catania. Ma stavolta a investigare c’è anche la procura di Palermo.
I reati ipotizzati nell’indagine dei magistrati del capoluogo isolano non sono noti. Ma di certo la polizia giudiziaria ha acquisito gli atti del ministero dell’Interno e quelli del ministero delle Infrastrutture per il caso della Sea Watch, arrivata a Lampedusa dopo il soccorso di 65 persone salvate il 15 maggio, poi sequestrata e infine dissequestrata dalla procura di Agrigento. A bordo c’erano anche dei minori, la cui tutela è affidata al Tribunale dei minorenni di Palermo.

A rivelare l’esistenza dell’indagine non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Rispondendo alla richiesta di accesso agli atti depositata il 21 maggio, gli uffici ministeriali spiegano di non poter fornire la documentazione relativa al caso e neanche la copia delle comunicazioni interne alle autorità italiane perché «l’evento in parola è oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo e, pertanto, sui relativi atti sussistono le limitazioni all’accesso». L’avvocato Alessandra Ballerini aveva chiesto per conto dell’Associazione Diritti e frontiere (Adif), la consegna del «contenuto dei provvedimenti emessi e delle comunicazioni trasmesse, a far data dal 15 maggio scorso, da parte del ministero dell’Interno, ovvero, del ministero delle Infrastrutture», in riferimento al «divieto di approdo delle nave nei porti italiani». I migranti vennero poi fatti sbarcare su ordine della procura di Agrigento, che aveva aperto un’inchiesta indagando il comandante della nave umanitaria, che aveva disobbedito all’ordine di non avvicinarsi ai porti italiani, accertando poi che l’equipaggio non aveva commesso alcun reato e aveva agito nell’interesse delle vite umane.

Al Gabinetto del Viminale, però, "non risulta" l'avvio di una inchiesta della procura di Palermo in merito al suo operato nella vicenda della Sea Watch 3, ovvero l'acquisizione da parte della polizia giudiziaria degli atti del ministero dell'Interno e anche quelli del ministero delle Infrastrutture riguardanti il divieto di approdo della nave della Ong tedesca nei porti italiani. Notizia che, come risulta da documento qui pubblicato, è stata fornita nero su bianco dal Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.

Intanto il tribunale dei ministri di Catania procede con l’inchiesta su un altro episodio avvenuto a gennaio tra Siracusa e Catania, ancora una volta con la Sea Watch al centro degli strali del ministro dell’Interno. In quella occasione, come rivelato da Avvenire pochi giorni dopo, avvennero una serie di anomalie e omissioni a danno dei minori non accompagnati. I magistrati etnei hanno già interrogato alcuni funzionari, tra i quali il capo di Gabinetto di Salvini, e i riscontri finora ottenuti sembrano confermare il contenuto delle inchieste giornalistiche su cui, inizialmente, aveva indagato la procura di Roma che poi aveva trasmesso gli atti in Sicilia.
Nel mirino della magistratura ci sono anche le ultime due direttive di Salvini: quella del 15 aprile con al centro la Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human, e quella del 15 maggio emanata subito dopo il salvataggio effettuato da Sea Watch.