È scontro aperto tra Salvini e la magistraturaAngelo Scarano - Gio, 06/06/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... uBEmaTLdgUNon si placa la tensione tra Viminale e magistratura. Salvini: "Alcune toghe fanno spot all'immigrazione di massa"
È scontro aperto fra il Viminale e la magistratura. Il ministero dell'Interno ieri ha annunciato infatti la volontà di impugnare la sentenza del Tar di Firenze contro le cosiddette "zone rosse", e quelle dei tribunali di Bologna e Firenze a proposito dell'iscrizione anagrafica di alcuni cittadini stranieri.
Due provvedimenti "in rotta di collisione" con la linea di Matteo Salvini. Ma c'è di più: il Viminale intende rivolgersi anche all'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi, lasciando il fascicolo ad altri, per l'assunzione di posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini. Idee, si legge in una nota del ministero, "espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come "Diritto, immigrazione e cittadinanza" o con avvocati dell'Asgi (associazione studi giuridici per l'immigrazione) che hanno difeso gli immigrati contro il Viminale". Un attacco che viene corredato da nomi e cognomi di tre giudici: Rosaria Trizzino, presidente della seconda sezione del Tar della Toscana, Matilde Betti, presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna e Luciana Breggia, magistrato del tribunale di Firenze. A quest'ultima viene pure contestata "la partecipazione alla presentazione di un libro dove era seduta accanto alla portavoce di Mediterranea e al professor Emilio Santoro, che ha bollato in un'intervista l'esecutivo gialloverde come: il governo della paura".
Oggi il leder della Lega è tornato sulla questione. E, ospite di Mattinocinque su Canale 5, ha affermato: "Non c'è nessuna lista con i nomi dei magistrati che hanno criticato il governo sui migranti. Dico però che su migliaia di giudici che fanno onestamente il loro lavoro qualcuno fa politica. Mi chiedo se è normale che qualche giudice scriva libri e vada a convegni che sono uno spot per l'immigrazione di massa e poi giudichi sulle domande dei richiedenti asilo e sulle norme sull'immigrazione del ministero dell'Interno. Ognuno è libero di avere le sue idee ma se fai il giudice dovresti essere imparziale e al di sopra di ogni schieramento politico. Se 99 giudici applicano la legge in una maniera e ce ne è uno che fa il bastian contrario e la applica in maniera opposta, va bene la libertà di pensiero però la legge è legge. Io voglio che in Italia arrivino persone che scappano davvero dalla guerra ma voglio poter rispedire a casa loro i delinquenti".
Intanto, la Presidente della Corte d'Appello di Firenze, Margherita Cassano, ha indetto una conferenza stampa per oggi "in merito alle critiche del Ministero dell'Interno sull'operato dei magistrati di Firenze". La conferenza si terrà alle 12.30 presso la sala del Consiglio giudiziario del palazzo di giustizia.
Articolo a sostegno di Matteo Salvini, si dimette il direttore del settimanale diocesanoRedazione 01 giugno 2019
http://www.modenatoday.it/attualita/dim ... C7a79BTe1o "La gente comune, attraverso i social e le centinaia di comizi, ritiene che Salvini sia 'uno di noi'. Parla semplice, schietto. E fa, o almeno ci prova, quel che dice. Dicevamo: la coerenza. Dopo essere stata tradita da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire". Sono queste le parole che, dopo un'analisi dei dati elettorali delle Europee, chiudono l'articolo apparso sull'ultima edizione del settimanale della Diocesi di Carpi, Notizie. A scriverle è stato lo stesso direttore della testata cattolica, don Ermanno Caccia, o per meglio dire ex direttore, dal momento che questo editoriale è costato ieri le dimissioni al sacerdote.
L'articolo ha generato diverse polemiche a Carpi, nella stessa Curia e negli ambienti cattolici, che poco hanno gradito l'espressione così diretta di un'opinione politica da parte di un sacerdote e di un giornalista del settimanale diocesano. Le pressioni esercitate nelle ore successive alla pubblicazione hanno convinto don Caccia a rassegnare le dimissioni.
Il prete, 49enne bergamasco oggi parroco di Mortizzuolo, spiega: "In riferimento, all’opinione a firma ERCAMO (pseudonimo regolarmente segnalato all’Ordine dei Giornalisti) dello scrivente Ermanno Caccia del titolo “Perché?”, con la quale esprimevo ed esplicitavo un’opinione circa la recente consultazione Europea, e a seguito delle illazioni apparse sulla Voce di Carpi volte a legare la mia personale opinione con quella dell’editore del settimanale il Vescovo Francesco Cavina, la presente per smentire ogni e qualsivoglia coinvolgimento, controllo preventivo e condivisione dell’editore nella suddetta opinione. Constatata la levata di scudi “strumentale”, da una parte di coloro che non condividono in libertà la stessa, amareggiato e colpito da tanto clamore in serenità e in coscienza, rassegno le dimissioni da direttore del settimanale diocesano Notizie".
Sul suo blog personale il parroco però commenta amaramente: "Ne ho sentite e ne ho lette di tutti i colori: incomprensioni, su incomprensioni, per aver detto circostanziando il tutto con dati incontrovertibili un fatto chiaro a tutti, tranne ai ciechi e ai sordi. Cari miei sono stato frainteso, mi hanno fatto passare per una persona imprudente, esaltato, dalla testa calda; si è messo addirittura in dubbio il mio attaccamento alla Chiesa, la mia intelligenza, e la cosa che fa più male e brucia e che ciò è stato fatto da preti che stentiamo a conoscere la fotografia talmente sono assenti [...] A coloro che insistentemente e con veemenza poco cristiana e poco misericordiosa, chiedono e hanno ottenuto la mia testa eccovi serviti".
Da parte sua l'editore, la società Arbor Carpensis srl, precisa in una nota: "I contenuti dell’articolo “Perché? L’opinione” a firma “Ercamo” apparso nell’ultimo numero, non rappresentano la linea editoriale del giornale, improntata ad assoluta equidistanza ed indipendenza di giudizio rispetto ad ogni vicenda politica sia locale sia nazionale. Né tanto meno, si conferma con forza, interpretano il pensiero della Diocesi e del suo Vescovo".
Migranti. Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mareNello Scavo giovedì
6 giugno 2019
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... e-viminale A rivelare l’esistenza di un nuovo fascicolo non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Il Viminale: non ci risulta
Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mare
Sono almeno tre le procure italiane che stanno indagando sul Viminale e le procedure con cui ripetutamente sono state ostacolate le operazioni di soccorso e sbarco dei migranti alla deriva nel Mediterraneo. Matteo Salvini si aspetta un nuovo avviso di garanzia da Catania. Ma stavolta a investigare c’è anche la procura di Palermo.
I reati ipotizzati nell’indagine dei magistrati del capoluogo isolano non sono noti. Ma di certo la polizia giudiziaria ha acquisito gli atti del ministero dell’Interno e quelli del ministero delle Infrastrutture per il caso della Sea Watch, arrivata a Lampedusa dopo il soccorso di 65 persone salvate il 15 maggio, poi sequestrata e infine dissequestrata dalla procura di Agrigento. A bordo c’erano anche dei minori, la cui tutela è affidata al Tribunale dei minorenni di Palermo.
A rivelare l’esistenza dell’indagine non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Rispondendo alla richiesta di accesso agli atti depositata il 21 maggio, gli uffici ministeriali spiegano di non poter fornire la documentazione relativa al caso e neanche la copia delle comunicazioni interne alle autorità italiane perché «l’evento in parola è oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo e, pertanto, sui relativi atti sussistono le limitazioni all’accesso». L’avvocato Alessandra Ballerini aveva chiesto per conto dell’Associazione Diritti e frontiere (Adif), la consegna del «contenuto dei provvedimenti emessi e delle comunicazioni trasmesse, a far data dal 15 maggio scorso, da parte del ministero dell’Interno, ovvero, del ministero delle Infrastrutture», in riferimento al «divieto di approdo delle nave nei porti italiani». I migranti vennero poi fatti sbarcare su ordine della procura di Agrigento, che aveva aperto un’inchiesta indagando il comandante della nave umanitaria, che aveva disobbedito all’ordine di non avvicinarsi ai porti italiani, accertando poi che l’equipaggio non aveva commesso alcun reato e aveva agito nell’interesse delle vite umane.
Al Gabinetto del Viminale, però, "non risulta" l'avvio di una inchiesta della procura di Palermo in merito al suo operato nella vicenda della Sea Watch 3, ovvero l'acquisizione da parte della polizia giudiziaria degli atti del ministero dell'Interno e anche quelli del ministero delle Infrastrutture riguardanti il divieto di approdo della nave della Ong tedesca nei porti italiani. Notizia che, come risulta da documento qui pubblicato, è stata fornita nero su bianco dal Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.
Intanto il tribunale dei ministri di Catania procede con l’inchiesta su un altro episodio avvenuto a gennaio tra Siracusa e Catania, ancora una volta con la Sea Watch al centro degli strali del ministro dell’Interno. In quella occasione, come rivelato da Avvenire pochi giorni dopo, avvennero una serie di anomalie e omissioni a danno dei minori non accompagnati. I magistrati etnei hanno già interrogato alcuni funzionari, tra i quali il capo di Gabinetto di Salvini, e i riscontri finora ottenuti sembrano confermare il contenuto delle inchieste giornalistiche su cui, inizialmente, aveva indagato la procura di Roma che poi aveva trasmesso gli atti in Sicilia.
Nel mirino della magistratura ci sono anche le ultime due direttive di Salvini: quella del 15 aprile con al centro la Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human, e quella del 15 maggio emanata subito dopo il salvataggio effettuato da Sea Watch.