L'atto di accusa infondato dei magistrati siciliani che confondono e manipolano i diritti e i non diritti delle persone e manipolano i doveri dei ministri e l'interpretazione delle leggi e delle convenzioni internazionali e nazionali.
Diciotti, sequestro e abuso di potere. Ecco le accuse contro Salvini
Luca Romano - Gio, 24/01/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 33962.html
Negli atti inviati da Tribunale dei Ministri di Catania viene contestata la gestione dell'emergenza Diciotti. Il ministro: "Non mollo"
Il caso della nave Diciotti rimasta nel porto di Catania per alcuni giorni con a bordo 177 migranti continua a far discutere.
Il Tribunale dei Ministri di fatto ha chiesto l'auotorizzazione al Senato per procedere contro Matteo Salvini. Il titolare del Viminale non ha fatto passi indietro e ha rilanciato: "Io continuerò a lavorare per difendere i confini del mio Paese e la sicurezza degli italiani, non mollo. Ci riprovano: rischio da 3 a 15 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi dei clandestini in Italia", ha affermato. Fin qui i fatti di oggi. Ma adesso, proprio dalle carte del tribunale dei ministri (riportate dall'Adnkronos) emergone le accuse contro il ministro degli Interni. Secondo quanto scrive il tribunale, il ministro è sotto accusa per il reato di sequestro di persona aggravato "per avere, nella sua qualità di Ministro dell'Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 177 migranti di varie nazionalità giunti al porto di Catania a bordo della unità navale di soccorso "U. Diciotti" della Guardia Costiera italiana alle more 23:49 del 20 agosto 2018".
La ricostruzione dalla vicenda negli atti
A questo punto le carte inviate dal tribunale dei ministri al Senato spiegano nel dettaglio le accuse sul ministro: "In particolare, il Senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro, violando le Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali (Convenzione SAR, RisoluzioneMSC167-78, Direttiva SOP009/15), non consentendo senza giustificato motivo al competente Dipartimento per le Libertà Civili per l'Immigrazione - costituente articolazione del Ministero dell'Interno- di esitare tempestivamente la richiesta di POS (place of safety) presentata formalmente da IMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Center) alle ore 22:30 del 17 agosto 2018, bloccava la procedura di sbarco dei migranti, così determinando consapevolmente l'illegittima privazione della libertà personale di questi ultimi, costretti a rimanere in condizioni psico-fisiche critiche a bordo della nave ''U.Diciotti'' ormeggiata nel porto di Catania dalle ore 23:49 del 20 agosto e fino alla tarda serata del 25 agosto, momento in cui veniva autorizzato lo sbarco. Fatto aggravato dall'essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonché per essere stato commesso anche in danno di soggetti minori di età".
"Obbligo di salvare vite"
A questo punto gli atti definiscono l'obbligo di "salvare vite" ponendolo sopra le "norme anti-immigrazione": "L'obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell'immigrazione irregolare. Le Convenzioni internazionali in materia, cui l'Italia ha aderito, costituiscono un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli art.10, 11 e 117 della Costituzione, non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell'autorità politica, assumendo un rango gerarchico superiore rispetto alla disciplina interna".
La presenza di minori a bordo
Poi negli atti viene sottolineato un altro aspetto che riguarda la presenza di minori a bordo: "La legge zampa - dicono i giudici - sancisce il divieto assoluto di respingimento ed espulsione dei minori extracomunitari non accompagnati". "Ciò nonostante lo sbarco dei 29 minori veniva autorizzato dal ministro Salvini solo la sera del 22 agosto è solo dopo l'intervento della procura per i minori di Catania". Adesso questi atti saranno valutati dal Senato. I parlamentari possono finire alla sbarra solo con l'autorizzazione del Parlamento. Gli atti in una prima fase passano dalla "Giunta per le Immunità" che ha trenta giorni per esprimere il proprio parere. Successivamente il Senato sarà chiamato a votare.
Da Palermo l'"Atto di accusa sulla violazione dei diritti dei migranti"
febbraio 5, 2019
Si apre la prima Udienza del Tribunale Permanente dei Popoli
Da Palermo l’Atto di accusa sulla violazione dei diritti dei migranti
http://www.tppsessionepalermo.it/da-pal ... i-migranti
Nel luglio 2017 il Tribunale Permanente dei Popoli ha avviato una sessione a Barcellona, sostenuta da oltre cento organizzazioni e associazioni internazionali, sulle violenze dei diritti umani delle persone migranti e rifugiate, con l’obiettivo di identificare la catena di attori coinvolti nelle diffuse e sistemiche violazioni dei diritti umani, e quindi di denunciare le politiche di confine dell’Italia e dell’Unione Europea. La Sicilia, luogo simbolo del transito di tantissimi popoli, ha chiesto che il suo capoluogo ospitasse una tappa di questa sessione del Tribunale, mettendo in luce quanto sta accadendo nel Mediterraneo, confine meridionale dell’Europa e del’Italia, che da crocevia ed incontro di culture è stato trasformato in una frontiera di separazione tra Nord e il Sud del mondo: un “mare mortum”, cimitero per migliaia di uomini, donne e bambini in fuga.
“Una sessione che ha un’importanza particolare per la storia e per il futuro di questa stessa Istituzione, specifica Gianni Tognoni , Segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli – e rappresenta il punto non solo di partenza ma anche di arrivo dottrinale per il modo in cui il Tribunale affronta il rapporto tra i diritti dichiarati e i diritti attribuiti ai popoli reali. C’è una violazione non occasionale ma sistematica e strutturale dei diritti dei popoli da parte degli Stati che si ritengono gli unici proprietari di un diritto e della sua amministrazione e che trasformano attraverso varie strategie e procedure questi soggetti reali in vittime o persone che devono giustificare la propria esistenza e la propria identità di soggetti di diritto”
“La Sessione di Palermo che si è aperta questa mattina è frutto del lavoro di circa 95 organizzazioni che l’hanno sostenuta. – spiega Pasqua de Candia, rappresentate della rete di associazioni al fianco della Sessione palermitana del Tribunale – Abbiamo raccolto i racconti di molti esperti del settore, testimonianze di operatori e migranti che hanno vissuto in maniera diretta le violazioni. Abbiamo cercato di definire, descrivere la frontiera e quello che lì sta accadendo, attraverso immagini e parole che avvicinano e irrimediabilmente svuotano le nostre coscienze, a partire dalle violenze dei campi in Libia, dove decine di migliaia di persone sono arbitrariamente imprigionate, sfruttate, e la cui esistenza ogni giorno svanisce in un buco nero”.
Questa sessione del Tribunale Permanente dei Popoli è chiamata ad accertare se le politiche adottate dall‟Unione Europea in tema di migrazione e asilo, di cui sono espressione politiche, normative e prassi recenti degli Stati membri, configurino, nei loro effetti concreti sul popolo migrante, un crimine contro l‟umanità, verificando e valutando quindi le responsabilità di queste violazioni.
Da queste premesse, Alessandra Sciurba della Clinica Legale per i Diritti Umani, Università di Palermo e Daniele Papa dell’ Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, hanno dato lettura dell’Atto di Accusa dell’udienza di Palermo: “È imprescindibile indagare quali responsabilità possano essere ricondotte all‟Unione europea e al Governo italiano, rispetto alle gravissime violazioni commesse ai danni dei migranti bloccati in mare dalle forze libiche e poi ricondotti nei centri di detenzione del territorio; luoghi in cui, come ha di recente denunciato anche l‟Alto Commissario per i Diritti Umani dell‟Onu, non vige alcuno stato di diritto, efferate violenze sono all‟ordine del giorno, e nei quali le persone divengono spesso vittime di compravendita, tratta, schiavitù. Vanno prese in considerazione, in particolare, le politiche di esternalizzazione dal governo Italiano – condotte con il sostegno politico ed economico dell‟Ue – realizzate attraverso accordi con i paesi di origine e di transito dei migranti, e in particolare con la Libia, valutando i loro effetti sostanziali sui diritti del popolo migrante costretto ad attraversare la rotta del Mediterraneo centrale inteso come frontiera meridionale dell‟Europa”.
“La città di Palermo da qualche tempo ha deciso di essere non più soltanto una città della legalità del diritto, ma di essere sempre più la città della legalità dei diritti, essendo troppo spesso questi ultimi in contrasto con i diritti umani – ha dichiarato il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervenuto durante l’Udienza – Abbiamo espresso con molta forza il nostro dissenso rispetto a tutti i vincoli, primo fra tutti il permesso di soggiorno, che costituisce una nuova tortura al pari della pena di morte. Nel Mediterraneo è in atto un vero e proprio genocidio e sono certo che un giorno, forse sui libri di storia o davanti una corte di giustizia, si farà un secondo processo di Norimberga. La città di Palermo vuole restar fuori dal banco degli imputati, e tenere alta l’asticella dei diritti umani serve a non rinunciare all’ambizione di vedere riconosciuta ai migranti la condizione di persone umane, non più oggetto, numero o problema di sicurezza”.
Il Tribunale Permanente dei Popoli
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è una istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso, come strumento di visibilità e presa di parola per quei popoli vittime di violazioni dei diritti fondamentali enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (Algeri, 1976), marginalizzati dal diritto internazionale, che con i suoi esperti da tutto il mondo esaminando cause e modalità di tali violazioni, denuncia all’opinione pubblica mondiale i loro autori, intervenendo laddove “le legislazioni nazionali ed internazionali non difendono il diritto dei popoli”;promuove il rispetto universale ed effettivo dei diritti fondamentali dei popoli, prendendo in esame casi di violazione grave e sistematica dei diritti umani commesse dagli Stati, da autorità non statali, da gruppi o organizzazioni private. Il TPP si pronuncia su crimini di Stato, crimini contro la pace e l’umanità, crimini di genocidio, sulle violazioni gravi e sistematiche dei diritti e delle libertà degli individui, dei popoli e delle minoranze.
La principale funzione del Tribunale è quella sussidiaria, poiché agisce in assenza di una giurisdizione internazionale competente a pronunciarsi sui casi di giustizia dei popoli. Nelle sue Sentenze, il Tribunale non si limita ad applicare le norme esistenti, ma mette in evidenza lacune o limiti del sistema internazionale di tutela dei diritti umani per indicarne linee di sviluppo.
La giuria internazionale del Tribunale è composta da:
Franco Ippolito, magistrato e Presidente del TPP
Philippe Texier, magistrato francese e vicepresidente del TPP
Carlos Beristain, medico e psicologo spagnolo, esperto di diritti umani e politiche di memoria
Donatella Di Cesare, filosofa, docente all’Università la Sapienza di Roma e alla Normale di Pisa
Luciana Castellina, politica, giornalista e scrittrice
Francesco Martone, esperto in relazioni internazionali, pacifismo e diritti umani
Luis Moita, professore di teoria delle relazioni internazionali – Università Autonoma di Lisbona
Alberto Pento
Non si confondano i diritti e i non diritti delle persone.
Le persone non sono tutte eguali e lo stesso si può dire dei loro diritti e dei loro non diritti.
Le persone sono si tutte esseri umani però si suddividono in una molteplice varietà con i relativi diritti e non diritti:
1) in cittadini e non cittadini;
2) in migranti regolari e legali e in migranti clandestini-irregolari e illegali e in quanto tali criminali e pericolosi, l'illegalità di per sé rendele persone pericolose e criminali;
3) in persone certificate e non certificate e da certificare ai fini della sicurezza e della salute pubblica;
4) in naufraghi legittimi e in naufraghi illegittimi che abusano del soccorso in mare per costringere gli altri a salvarli e così entrare clandestinamente o con la frode e l'inganno nei paesi altrui; un po' come le false vittime della strada che quando vai a soccorreli ti rapinano;
5) in veri e falsi profughi, in profughi compatibili e in profughi incompatibili e pericolosi;
6) in veri e finti minori non certificati;
7) in clandestini taluni certificati da documenti falsi;
8) in clandestini taluni affetti da malattie epidemiche pericolose e mortali;
9) in terroristi nazi maomettani e in criminali mafiosi;
...
Non è un diritto umano, delle persone e civile:
-cercare di entrare con la frode e l'inganno nei paesi altrui;
-invadere i paesi altrui e violarne il territorio e la sovranità;
-abusare delle convenzioni sul soccorso in mare per entrare clandestinamente nei paesi altrui e farsi ospitare e mantenere;
-essere accolti, ospitati e mantenuti abusando delle scarse risorse altrui;
-essere certificati sulla parola specialmente per quanto riguarda l'età minorile;
-poter girare liberamente nei paesi altrui senza essere anagraficamente certificati, senza essere verificati come stato di salute, senza permesso o autorizzazione;
-per i non cittadini clandestini godere dei diritti civili e politici dei cittadini dei paesi da loro violati;
- non è un diritto del clandestino essere accolto e amato come un figlio, un fratello, un famigliare o un amico;
-non è un diritto essere amati per forza della generica umanità;
...
-non è un diritto per i clandestini godere dell'assistenza sanitaria specializzata e
Far passare questi non diritti per diritti è un crimine.
Il primo dovere di un ministro è quello di tutelare, proteggere e difendere i diritti umani delle persone che sono i suoi concittadini e non i presunti diritti e i non diritti di altri come sono i clandestini.
Le leggi e le convenzioni internazionali che violano o mettono a rischio i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini non vanno assolutamente rispettate ed è un dovere interpretarle correttamente, cambiarle, promuoverne il cambiamento in tutte le sedi nazionali, europee e internazionali.
Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.
viewtopic.php?f=205&t=2668
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2617721208
Questi non salvano vite ma ci tolgono la vita; questi sono criminali che violano i nostri diritti umani e civili.