Magistrati eversori processate anche me

Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mar feb 05, 2019 10:22 pm

L'atto di accusa infondato dei magistrati siciliani che confondono e manipolano i diritti e i non diritti delle persone e manipolano i doveri dei ministri e l'interpretazione delle leggi e delle convenzioni internazionali e nazionali.


Diciotti, sequestro e abuso di potere. Ecco le accuse contro Salvini
Luca Romano - Gio, 24/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 33962.html

Negli atti inviati da Tribunale dei Ministri di Catania viene contestata la gestione dell'emergenza Diciotti. Il ministro: "Non mollo"
Il caso della nave Diciotti rimasta nel porto di Catania per alcuni giorni con a bordo 177 migranti continua a far discutere.

Il Tribunale dei Ministri di fatto ha chiesto l'auotorizzazione al Senato per procedere contro Matteo Salvini. Il titolare del Viminale non ha fatto passi indietro e ha rilanciato: "Io continuerò a lavorare per difendere i confini del mio Paese e la sicurezza degli italiani, non mollo. Ci riprovano: rischio da 3 a 15 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi dei clandestini in Italia", ha affermato. Fin qui i fatti di oggi. Ma adesso, proprio dalle carte del tribunale dei ministri (riportate dall'Adnkronos) emergone le accuse contro il ministro degli Interni. Secondo quanto scrive il tribunale, il ministro è sotto accusa per il reato di sequestro di persona aggravato "per avere, nella sua qualità di Ministro dell'Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 177 migranti di varie nazionalità giunti al porto di Catania a bordo della unità navale di soccorso "U. Diciotti" della Guardia Costiera italiana alle more 23:49 del 20 agosto 2018".


La ricostruzione dalla vicenda negli atti

A questo punto le carte inviate dal tribunale dei ministri al Senato spiegano nel dettaglio le accuse sul ministro: "In particolare, il Senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro, violando le Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali (Convenzione SAR, RisoluzioneMSC167-78, Direttiva SOP009/15), non consentendo senza giustificato motivo al competente Dipartimento per le Libertà Civili per l'Immigrazione - costituente articolazione del Ministero dell'Interno- di esitare tempestivamente la richiesta di POS (place of safety) presentata formalmente da IMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Center) alle ore 22:30 del 17 agosto 2018, bloccava la procedura di sbarco dei migranti, così determinando consapevolmente l'illegittima privazione della libertà personale di questi ultimi, costretti a rimanere in condizioni psico-fisiche critiche a bordo della nave ''U.Diciotti'' ormeggiata nel porto di Catania dalle ore 23:49 del 20 agosto e fino alla tarda serata del 25 agosto, momento in cui veniva autorizzato lo sbarco. Fatto aggravato dall'essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonché per essere stato commesso anche in danno di soggetti minori di età".


"Obbligo di salvare vite"

A questo punto gli atti definiscono l'obbligo di "salvare vite" ponendolo sopra le "norme anti-immigrazione": "L'obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell'immigrazione irregolare. Le Convenzioni internazionali in materia, cui l'Italia ha aderito, costituiscono un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli art.10, 11 e 117 della Costituzione, non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell'autorità politica, assumendo un rango gerarchico superiore rispetto alla disciplina interna".

La presenza di minori a bordo

Poi negli atti viene sottolineato un altro aspetto che riguarda la presenza di minori a bordo: "La legge zampa - dicono i giudici - sancisce il divieto assoluto di respingimento ed espulsione dei minori extracomunitari non accompagnati". "Ciò nonostante lo sbarco dei 29 minori veniva autorizzato dal ministro Salvini solo la sera del 22 agosto è solo dopo l'intervento della procura per i minori di Catania". Adesso questi atti saranno valutati dal Senato. I parlamentari possono finire alla sbarra solo con l'autorizzazione del Parlamento. Gli atti in una prima fase passano dalla "Giunta per le Immunità" che ha trenta giorni per esprimere il proprio parere. Successivamente il Senato sarà chiamato a votare.


Da Palermo l'"Atto di accusa sulla violazione dei diritti dei migranti"
febbraio 5, 2019
Si apre la prima Udienza del Tribunale Permanente dei Popoli
Da Palermo l’Atto di accusa sulla violazione dei diritti dei migranti

http://www.tppsessionepalermo.it/da-pal ... i-migranti

Nel luglio 2017 il Tribunale Permanente dei Popoli ha avviato una sessione a Barcellona, sostenuta da oltre cento organizzazioni e associazioni internazionali, sulle violenze dei diritti umani delle persone migranti e rifugiate, con l’obiettivo di identificare la catena di attori coinvolti nelle diffuse e sistemiche violazioni dei diritti umani, e quindi di denunciare le politiche di confine dell’Italia e dell’Unione Europea. La Sicilia, luogo simbolo del transito di tantissimi popoli, ha chiesto che il suo capoluogo ospitasse una tappa di questa sessione del Tribunale, mettendo in luce quanto sta accadendo nel Mediterraneo, confine meridionale dell’Europa e del’Italia, che da crocevia ed incontro di culture è stato trasformato in una frontiera di separazione tra Nord e il Sud del mondo: un “mare mortum”, cimitero per migliaia di uomini, donne e bambini in fuga.

“Una sessione che ha un’importanza particolare per la storia e per il futuro di questa stessa Istituzione, specifica Gianni Tognoni , Segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli – e rappresenta il punto non solo di partenza ma anche di arrivo dottrinale per il modo in cui il Tribunale affronta il rapporto tra i diritti dichiarati e i diritti attribuiti ai popoli reali. C’è una violazione non occasionale ma sistematica e strutturale dei diritti dei popoli da parte degli Stati che si ritengono gli unici proprietari di un diritto e della sua amministrazione e che trasformano attraverso varie strategie e procedure questi soggetti reali in vittime o persone che devono giustificare la propria esistenza e la propria identità di soggetti di diritto”

“La Sessione di Palermo che si è aperta questa mattina è frutto del lavoro di circa 95 organizzazioni che l’hanno sostenuta. – spiega Pasqua de Candia, rappresentate della rete di associazioni al fianco della Sessione palermitana del Tribunale – Abbiamo raccolto i racconti di molti esperti del settore, testimonianze di operatori e migranti che hanno vissuto in maniera diretta le violazioni. Abbiamo cercato di definire, descrivere la frontiera e quello che lì sta accadendo, attraverso immagini e parole che avvicinano e irrimediabilmente svuotano le nostre coscienze, a partire dalle violenze dei campi in Libia, dove decine di migliaia di persone sono arbitrariamente imprigionate, sfruttate, e la cui esistenza ogni giorno svanisce in un buco nero”.

Questa sessione del Tribunale Permanente dei Popoli è chiamata ad accertare se le politiche adottate dall‟Unione Europea in tema di migrazione e asilo, di cui sono espressione politiche, normative e prassi recenti degli Stati membri, configurino, nei loro effetti concreti sul popolo migrante, un crimine contro l‟umanità, verificando e valutando quindi le responsabilità di queste violazioni.

Da queste premesse, Alessandra Sciurba della Clinica Legale per i Diritti Umani, Università di Palermo e Daniele Papa dell’ Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, hanno dato lettura dell’Atto di Accusa dell’udienza di Palermo: “È imprescindibile indagare quali responsabilità possano essere ricondotte all‟Unione europea e al Governo italiano, rispetto alle gravissime violazioni commesse ai danni dei migranti bloccati in mare dalle forze libiche e poi ricondotti nei centri di detenzione del territorio; luoghi in cui, come ha di recente denunciato anche l‟Alto Commissario per i Diritti Umani dell‟Onu, non vige alcuno stato di diritto, efferate violenze sono all‟ordine del giorno, e nei quali le persone divengono spesso vittime di compravendita, tratta, schiavitù. Vanno prese in considerazione, in particolare, le politiche di esternalizzazione dal governo Italiano – condotte con il sostegno politico ed economico dell‟Ue – realizzate attraverso accordi con i paesi di origine e di transito dei migranti, e in particolare con la Libia, valutando i loro effetti sostanziali sui diritti del popolo migrante costretto ad attraversare la rotta del Mediterraneo centrale inteso come frontiera meridionale dell‟Europa”.

“La città di Palermo da qualche tempo ha deciso di essere non più soltanto una città della legalità del diritto, ma di essere sempre più la città della legalità dei diritti, essendo troppo spesso questi ultimi in contrasto con i diritti umani – ha dichiarato il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervenuto durante l’Udienza – Abbiamo espresso con molta forza il nostro dissenso rispetto a tutti i vincoli, primo fra tutti il permesso di soggiorno, che costituisce una nuova tortura al pari della pena di morte. Nel Mediterraneo è in atto un vero e proprio genocidio e sono certo che un giorno, forse sui libri di storia o davanti una corte di giustizia, si farà un secondo processo di Norimberga. La città di Palermo vuole restar fuori dal banco degli imputati, e tenere alta l’asticella dei diritti umani serve a non rinunciare all’ambizione di vedere riconosciuta ai migranti la condizione di persone umane, non più oggetto, numero o problema di sicurezza”.

Il Tribunale Permanente dei Popoli

Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è una istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso, come strumento di visibilità e presa di parola per quei popoli vittime di violazioni dei diritti fondamentali enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (Algeri, 1976), marginalizzati dal diritto internazionale, che con i suoi esperti da tutto il mondo esaminando cause e modalità di tali violazioni, denuncia all’opinione pubblica mondiale i loro autori, intervenendo laddove “le legislazioni nazionali ed internazionali non difendono il diritto dei popoli”;promuove il rispetto universale ed effettivo dei diritti fondamentali dei popoli, prendendo in esame casi di violazione grave e sistematica dei diritti umani commesse dagli Stati, da autorità non statali, da gruppi o organizzazioni private. Il TPP si pronuncia su crimini di Stato, crimini contro la pace e l’umanità, crimini di genocidio, sulle violazioni gravi e sistematiche dei diritti e delle libertà degli individui, dei popoli e delle minoranze.

La principale funzione del Tribunale è quella sussidiaria, poiché agisce in assenza di una giurisdizione internazionale competente a pronunciarsi sui casi di giustizia dei popoli. Nelle sue Sentenze, il Tribunale non si limita ad applicare le norme esistenti, ma mette in evidenza lacune o limiti del sistema internazionale di tutela dei diritti umani per indicarne linee di sviluppo.

La giuria internazionale del Tribunale è composta da:

Franco Ippolito, magistrato e Presidente del TPP
Philippe Texier, magistrato francese e vicepresidente del TPP
Carlos Beristain, medico e psicologo spagnolo, esperto di diritti umani e politiche di memoria
Donatella Di Cesare, filosofa, docente all’Università la Sapienza di Roma e alla Normale di Pisa
Luciana Castellina, politica, giornalista e scrittrice
Francesco Martone, esperto in relazioni internazionali, pacifismo e diritti umani
Luis Moita, professore di teoria delle relazioni internazionali – Università Autonoma di Lisbona




Alberto Pento
Non si confondano i diritti e i non diritti delle persone.
Le persone non sono tutte eguali e lo stesso si può dire dei loro diritti e dei loro non diritti.
Le persone sono si tutte esseri umani però si suddividono in una molteplice varietà con i relativi diritti e non diritti:

1) in cittadini e non cittadini;
2) in migranti regolari e legali e in migranti clandestini-irregolari e illegali e in quanto tali criminali e pericolosi, l'illegalità di per sé rendele persone pericolose e criminali;
3) in persone certificate e non certificate e da certificare ai fini della sicurezza e della salute pubblica;
4) in naufraghi legittimi e in naufraghi illegittimi che abusano del soccorso in mare per costringere gli altri a salvarli e così entrare clandestinamente o con la frode e l'inganno nei paesi altrui; un po' come le false vittime della strada che quando vai a soccorreli ti rapinano;
5) in veri e falsi profughi, in profughi compatibili e in profughi incompatibili e pericolosi;
6) in veri e finti minori non certificati;
7) in clandestini taluni certificati da documenti falsi;
8) in clandestini taluni affetti da malattie epidemiche pericolose e mortali;
9) in terroristi nazi maomettani e in criminali mafiosi;
...


Non è un diritto umano, delle persone e civile:

-cercare di entrare con la frode e l'inganno nei paesi altrui;
-invadere i paesi altrui e violarne il territorio e la sovranità;
-abusare delle convenzioni sul soccorso in mare per entrare clandestinamente nei paesi altrui e farsi ospitare e mantenere;
-essere accolti, ospitati e mantenuti abusando delle scarse risorse altrui;
-essere certificati sulla parola specialmente per quanto riguarda l'età minorile;
-poter girare liberamente nei paesi altrui senza essere anagraficamente certificati, senza essere verificati come stato di salute, senza permesso o autorizzazione;
-per i non cittadini clandestini godere dei diritti civili e politici dei cittadini dei paesi da loro violati;
- non è un diritto del clandestino essere accolto e amato come un figlio, un fratello, un famigliare o un amico;
-non è un diritto essere amati per forza della generica umanità;
...
-non è un diritto per i clandestini godere dell'assistenza sanitaria specializzata e

Far passare questi non diritti per diritti è un crimine.



Il primo dovere di un ministro è quello di tutelare, proteggere e difendere i diritti umani delle persone che sono i suoi concittadini e non i presunti diritti e i non diritti di altri come sono i clandestini.
Le leggi e le convenzioni internazionali che violano o mettono a rischio i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini non vanno assolutamente rispettate ed è un dovere interpretarle correttamente, cambiarle, promuoverne il cambiamento in tutte le sedi nazionali, europee e internazionali.



Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.
viewtopic.php?f=205&t=2668
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2617721208

Questi non salvano vite ma ci tolgono la vita; questi sono criminali che violano i nostri diritti umani e civili.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mer feb 06, 2019 8:38 pm

Se un criminale muore mentre sta compiendo un crimine e a causa del suo crimine ben gli sta!

Se un ladro o un rapinatore muoiono mentre stanno rubando o rapinando, uccisi dalle vittime che si difendono, ben li sta, non provo alcun sentimento di dispiacere;
così anche per i clandestini che vogliono entrare e invadere i paesi altrui con la frode e l'inganno, se muoiono annegati mentre stanno compiendo il crimine dell'invasione clandestina dei paesi altrui ben li sta, non provo alcun sentimento di dispiacere.
così anche per i clandestini che vogliono entrare e invadere i paesi altrui con la frode e l'inganno, se muoiono annegati mentre stanno compiendo il crimine dell'invasione clandestina dei paesi altrui ben li stà, non provo alcun sentimento di dispiacere.
Se muore un criminale a causa del suo crimine non provo alcun dolore.
I clandestini criminali che muoiono in mare mentre compiono il crimine dell'invasione clandestina, non sono vittime degli scafisti o trafficanti di uomini e della nostra indifferenza, sono vittime solo di se stessi, del loro male, del loro crimine.

Brescia, annunci funebri pro immigrazione: l'ultima trovata dei buonisti
Federico Garau - Mar, 05/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 40119.html

I manifesti sono comparsi nelle vie principali di San Paolo, nella piazza centrale e dinanzi alle scuole. Obiettivo dichiarato quello di “rompere il velo del silenzio”, ma il sindaco non gradisce ed annuncia pronte indagini per scovare i responsabili

Nuova polemica iniziativa da parte dei sostenitori dell’accoglienza senza limiti, che hanno deciso di colpire a San Paolo, un piccolo comune della provincia di Brescia.

Obiettivo esplicito quello di creare dei sensi di colpa negli individui che invece si oppongono alle loro idee, con la creazione di manifesti recanti annunci funebri creati ad hoc per simulare la morte in mare di “generici” italiani perché respinti alle frontiere. “E se quei morti in mare fossimo noi?”, è la domanda che dovrebbe sorgere in chi si sofferma a guardare.

Per far ciò, gli ideatori dello stratagemma propagandistico hanno utilizzato nomi e cognomi abbastanza comuni e diffusi nella zona della provincia di Brescia, così da ottenere un maggiore impatto empatico. Anche le età scelte per i “deceduti” sono tra le più varie: si passa dai 6 anni, fino ad arrivare ai 45.

I luoghi scelti per dar spazio all’ennesima manifestazione buonista sono tra quelli più frequentati dai residenti. Decine di manifesti sono stati infatti affissi nella piazza principale di San Paolo, dinanzi alle scuole e nelle vie più battute. “Addolorati Nessuno ne danno il triste annuncio”, è la frase che campeggia negli annunci funebri, come riportato da “Repubblica”. “I funerali si svolgeranno nel mar Mediterraneo”, prosegue il manifesto, che anticipa le celebrazioni nella chiesa di Santa Maria del Mare. Tutti riferimenti decisamente espliciti.

Non mancano neppure riferimenti al vangelo di Matteo, il cui senso viene stravolto per dare, ancora una volta, più peso al messaggio principale degli ideatori. “Ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito”. “Siamo soltanto nati dal lato giusto del mare”, prosegue la reprimenda.

Ancora ignoti gli ideatori del gesto, che si fregiano del merito di aver agito in questo modo per “rompere il velo del silenzio”. Il sindaco, tuttavia, ha annunciato l’inizio delle indagini per scovare chi ha ideato questo “messaggio macabro”.



Alberto Pento
Se muore un criminale a causa del suo crimine non provo alcun dolore, tanto meno colpa.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
I clandestini criminali che muoiono in mare mentre compiono il crimine dell'invasione clandestina, non sono vittime degli scafisti o trafficanti di uomini e della nostra indifferenza, sono vittime solo di se stessi, del loro male, del loro crimine.

I clandestini vanno considerati come i ladri, i rapinatori, gli estorsori, gli assassini, ossia dei criminali che vengono con la frode, l'inganno, la truffa, la violenza, abusando del soccorso, della solidarietà e dell'accoglienza per rubare il nostro territorio, la nostra cittadinanza, i nostri diritti civili, le nostre risorse, la nostra sovranità, i nostri diritti politici, la nostra vita e il nostro futuro.



Ben gli sta a questo ladro, morto per causa del suo crimine (fortunatamente non ha provocato la morte di innocenti)

Torino, agente indagato: criminale si schiantò durante inseguimento
Federico Garau - Mer, 06/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 40621.html

Il poliziotto inseguiva due ladri seriali quando uno di questi, passando dritto a tutta velocità attraverso un incrocio trafficato, andò a schiantarsi contro un’autovettura, subendo gravi ferite. Dopo la sua morte, avvenuta lo scorso dicembre, l’agente è stato inquisito
La procura di Torino ha avviato le indagini nei confronti di un agente della squadra mobile locale che, lo scorso novembre, si lanciò all’inseguimento di due criminali noti alle forze dell’ordine per i furti di orologi di lusso commessi ai danni dei passanti.
Durante la folle corsa ad oltre 100 km all’ora, uno dei malviventi perse la vita.
I ladri, che viaggiavano su due distinti scooter, accellerarono subito dopo essersi resi conto che due volanti della polizia li stavano seguendo. Decisi a sfuggire all’arresto, bruciarono l’incrocio presente fra via Madama Cristina e via Petrarca, ed uno dei due andò a schiantarsi contro una Ford Focus, riportando lesioni gravissime al torace ed all’addome. Il complice, invece, riuscì a fuggire.
A finire in codice rosso al Cto di Torino il 36enne Nunzio Giuliano, originario di Napoli e figlio di un ex camorrista. L’uomo, rimasto a lungo ricoverato, è morto il 30 dicembre scorso.
Il fatto ha quindi avuto ripercussioni sull’agente di polizia che stava seguendo il criminale. Il poliziotto, infatti, è stato inquisito dopo il decesso di Giuliano.
Quest’ultimo viaggiava ad una velocità di 120 km orari (dato rilevato sul contachilometri dagli inquirenti) a bordo di un veicolo, fra l’altro, non coperto da assicurazione. La procura ha incaricato gli stessi agenti che si erano occupati delle pratiche relative all’incidente in cui fu coinvolto il 36enne di gestire le investigazioni. Il procedimento è stato avviato come atto dovuto a garanzia del poliziotto coinvolto.
Bisognerà dunque dimostrare che, durante l’inseguimento, l’agente si era limitato a svolgere il proprio dovere, senza far nulla (come ad esempio urtare lo scooter) che possa avere provocato lo schianto fatale.
Al momento si sa solo che il poliziotto ha seguito i malviventi a sirene spianate e con lampeggiante acceso, così da segnalare la propria presenza. Le indagini sono in corso.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » dom feb 10, 2019 1:32 am

Cerca di varcare confine: giovane migrante muore assiderato tra l'Italia e la Francia
Franco Grilli - Gio, 07/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... AFrKx38xzU

L'immigrato, originario del Togo, aveva 29 anni: è morto assiderato sul colle Monginevro
Il cadavere di un migrante di 29 anni è stato ritrovato questa mattina in mezzo alla strada nazionale N94 del colle del Monginevro (che collega Piemonte e Alta Savoia), mentre cercava di varcare il confine tra l'Italia e la Francia.
L'extracomunitario, originario del Togo, è morto assiderato per la neve e le bassissime temperature.
A notarlo, sepolto dalla neve ai margini della strada, intorno alle tre di note, sarebbe stato un camionista. La Procura ha aperto un fascicolo per "omicidio involontario".
Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi e il freddo rendono ancora più inaccessibili sentieri e stradine della zona e hanno complicato ulteriormente l'attraversamento della frontiera per i migranti.
Da quanto si apprende da fonti italiane, sul posto è presente la polizia francese: si tratta del primo cadavere trovato quest'anno sul confine italo-francese dell'alta Val Susa dopo che l'anno scorso erano stati rinvenuti tre corpi nelle medesima località di frontiera, un passaggio molto battuto dai migranti.


https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... ment_reply

Alberto Pento
Un criminale clandestino. Se non avesse cercato di violare clandestinamente il territorio francese o italiano non sarebbe morto.
La morte è una conseguenza del suo crimine.

Patrizio Colagiovanni
scritto così sembra che abbia meritato la morte. Invece un fatto del genere dovrebbe stimolare una creazione più veloce di canali legali per i flussi migratori.


Alberto Pento

I clandestini vanno considerati come i ladri, i rapinatori, gli estorsori, gli assassini, ossia dei criminali che vengono con la frode, l'inganno, la truffa, la violenza, abusando del soccorso, della solidarietà e dell'accoglienza per rubare il nostro territorio, la nostra cittadinanza, i nostri diritti civili, le nostre risorse, la nostra sovranità, i nostri diritti politici, la nostra vita e il nostro futuro.

Non esiste alcun diritto umano naturale, civile e giuridico a emigrare invadendo clandestinamente e illegalmente i paesi altrui;
e non esiste alcun obbligo giuridico e dovere umano morale morale naturale di accogliere e ospitare gli invasori clandestini, chiunque essi siano, indipendentemente dal diritto inalienabile di non accogliere e di non ospitare chi non si vuole, chi non è certificato, chi costituisce un pericolo o può costituire un pericolo, chi non è compatibile ideologicamente-religiosamente-politicamente incompatibile, chi è un criminale comune o religioso o politico, chi non si può accogliere e ospitare per mancanza di risorse e di lavoro.

Se a casa tua potesse entrare chiunque lo volesse non sarebbe più casa tua, così è per il tuo paese, nessuno ha diritto di violarlo impunemente e tu hai tutto il diritto di difenderlo anche con le armi.


Oscar Giraudo
Patrizio Colagiovanni e allora dal corridoio questo non avrebbe avuto il diritto di passare. Migrante non vuol dire mantenuto a vita, libero di delinquere, spacciare e violentare

Patrizio Colagiovanni
ok evidentemente state mescolando personali problematiche con i fatti di attualità. Quello che è stato scritto qui non è "clandestino". Veramente, da come è scritto è evidente una non obiettività, ed una visione fin troppo personale ed emotiva dei fatti. Clandestino, o meglio immigrato irregolare è solo una persona senza documenti in regola per sostare in un Paese, si possono caricare di mille sentimenti più o meno pertinenti ma sicuramente personali questa definizione, ma resta tale. Esistono infinite motivazioni per diventare irregolari, sia Alberto Pento che Oscar Giraudo ne hanno menzionati una minima parte. Quella che interessa a loro, aggiungo., e che disegna un'interpretazione della realtà incompleta e pilotata. Preferisco mantenere un pensiero autonomo ed obiettivo. Vi ringrazio in ogni caso per lo scambio di idee. Ogni bene.


Alberto Pento
Il termine esatto è clandestino.
Nell'articolo non è specificato in modo diretto che si tratta di un clandestino ma che lo fosse lo si ricava dal fatto che questo individuo stava percorrendo la via dei clandestini (migranti illegali e irregolari) per andare in Francia e violarne il territorio, i confini e che per questo suo atto criminale è morto.
Si tratta semplicemente di un delinquente già introdottosi clandestinamente nel territorio italiano; nessuna giustificazione può esservi per queste persone come nessuna giustificazione vi può essere per i ladri, i rapinatori, gli estorsori, i sequestratori, gli stupratori che non rispettano le donne, i pedofili che abusano dei bambini, i mafiosi in generale, i politicanti che espropriano i cittadini della loro sovranità e che ne manipolano i diritti al pari di certa arrogante e criminale magistratura eversiva, come non vi può essere per i criminali nazi maomettani, nazi comunisti, nazi ariani (tutti antisemiti) e per gli zingari disumani che ovunque depredano e uccidono i non zingari.
Da ribadire con forza che i criminali clandestini violano i diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei.


Renata Magagnoli
Patrizio Colagiovanni con i canali legali non di guadagna nulla.......Ancora c è chi crede che dietro tutto questo ci sia l'interesse x l immigrato?

Dami Mormile
Alberto Pento salve mi dispiace dirle che non è come dice lei. esistono da sempre moltissimi diritti della persona umana connessi al tema della libertà di movimento e delle migrazioni, addirittura le prima norme internazionali di tutela dei diritti umani, che hanno imposto obblighi in tal senso agli stati, si sono formate riguardo al trattamento dello straniero. quanto alla situazione odierna le consiglio la lettura di questo articolo,
https://ilmanifesto.it/per-mare-e-per-t ... n-un-reato



Marianna Maresca
Alberto Pento,quali diritti umani violano?


Alberto Pento

Marianna Maresca ha chiesto:
Alberto Pento, quali diritti umani violano i "clandestini"?

Alberto Pento risponde:
violare il territorio e i confini di un paese, violare il domicilio e la casa altrui, violare la proprietà e i beni altrui, violare la libertà e la vita altrui, la sovranità e i diritti civili altrui legati alla cittadinanza di un paese o stato non è un diritto ma sono tutti crimini molto gravi che vanno perseguiti e puniti severamente.
Il territorio di un paese o stato, le risorse pubbliche di un paese o stato, i diritti (con i suoi valori e doveri) civili e politici di un paese o stato appartengono ai suoi cittadini sovrani, sono una loro proprietà inalienabile e inviolabile, tutelata dalle leggi nazionali e internazionali e dalle convenzioni internazionali sui diritti umani-civili e politici, e niente e nessuno può violarli nemmeno in nome della solidarietà umana internazionale o mondiale o universale.


Dami Mormile ha scritto:
Alberto Pento salve mi dispiace dirle che non è come dice lei. esistono da sempre moltissimi diritti della persona umana connessi al tema della libertà di movimento e delle migrazioni, addirittura le prima norme internazionali di tutela dei diritti umani, che hanno imposto obblighi in tal senso agli stati, si sono formate riguardo al trattamento dello straniero.

Alberto Pento risponde:
I diritti delle persone straniere e dei non cittadini in generale non comprendono alcun tacito, universale e assoluto permesso o presunto diritto di introdursi o invadere clandestinamente con la frode, l'inganno, la truffa, la violenza magari abusando delle convenzioni sul soccorso in mare per violare il territorio dei paesi altrui su cui i cittadini di ogni paese esercitano la loro preziosa sovranità con i suoi inviolabili diritti civili e politici;
i diritti delle persone straniere e dei non cittadini in generale non implicano nessun presunto diritto ad abusare delle convenzioni internazionali (trattasi di convenzioni il cui obbligo è sempre relativo e subordinato agli interessi primari del paese tra cui la sicurezza e la volontà politica dei suoi cittadini) per essere soccorsi, accolti, ospitati e mantenuti a spese delle risorse dei cittadini degli altri paese;
le convenzioni internazionali sui diritti d'asilo per i perseguitati politici-religiosi-etnici o per coloro che scappano dalla guerra, dalla fame e dalla miseria o che semplicemente cercano un futuro migliore altrove, sono soltanto convenzioni e non obblighi assoluti e trovano il loro limite nel diritto primario e inalienabile degli stati e dei loro cittadini a tutelare la loro sicurezza pubblica e integrità territoriale, la loro libertà e sovranità, la loro cultura e tradizioni, il loro benessere e le loro risorse pubbliche e private e sono subordinati alla volontà e alla libertà di accogliere e di non accogliere di ogni paese con i suoi specifici e sovrani criteri di scelta e di esclusione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » dom feb 10, 2019 1:32 am

Il Papa invita i magistrati a essere indipendenti e implicitamente all'eversione e alla violazione dell'ordine democratico e della volontà popolare attraverso la libera interpretazione delle leggi.

Papa Francesco si appella ai giudici: "Siate indipendenti"
Giuseppe Aloisi - Sab, 09/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 42659.html

Papa Francesco, ricevendo in udienza l'Anm, ha richiamato i giudici all'indipendenza e li ha avvertiti sui rischi della disinformazione. Un monito è stato lanciato pure sulle tempistiche processuali

Papa Francesco, nel corso della mattinata di oggi, ha domandato ai giudici italiani un serio impegno a favore dell'indipendenza.

L'occasione per un confronto con la magistratura del Belpaese è arrivata grazie a un'udienza con l'Associazione Nazionale Magistrati, che Bergoglio ha ricevuto in virtù di una ricorrenza specifica: i cento anni dalla fondazione.

Il Santo Padre è stato piuttosto esplicito, quando ha attaccato "i favoritismi e le correnti, che inquinano scelte, relazioni e nomine" e quando ha chiesto a coloro che erano posti in ascolto di essere "liberi dalla ricerca di vantaggi personali, capaci di respingere pressione, segnalazione o sollecitazione diretta ad influire indebitamente sui tempi e sui modi di amministrazione della giustizia". Lo riporta, tra gli altri, l'Agi.

C'è stato spazio pure per un riferimento alla bioetica. In questi giorni, presso la commissione Giustizia e Affari Sociali della Camera dei deputati, si sta discutendo della legge d'iniziativa popolare, promossa pure dall'Associazione Luca Coscioni, che vorrebbe liberalizzare l'eutanasia. Esiste, non è un mistero, un vuoto legislativo che la Consulta ha invitato a riempire. La palla, adesso, è nelle mani del legislatore. E Francesco consigliato ai giudici di mettersi al riparo dai rischi comportati da quella che non ha esistato a definire "disinformazione": "Il vostro impegno nell'accertamento della realtà dei fatti - ha detto il pontefice argentino - , anche se reso più difficoltoso dalla mole di lavoro che vi è affidata, sia quindi sempre puntuale, riportato con accuratezza, basato su uno studio approfondito e su un continuo sforzo di aggiornamento".

E ancora: "Esso - ha continuato - saprà avvalersi del dialogo con i diversi saperi extra-giuridici, per comprendere meglio i cambiamenti in atto nella società e nella vita delle persone, ed essere in grado di attuare con sapienza, ove necessario, un'interpretazione evolutiva delle leggi, sulla base dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione". Il papa, in sintesi, sembrerebbe aver ammonito sui pericoli portati in dote da una certa dose d'ideologia. Infine, il monito sui tempistiche processuali: "Proprio i tempi e i modi in cui la giustizia viene amministrata toccano - ha concluso il papa della Chiesa cattolica - la carne viva delle persone, soprattutto di quelle più indigenti, e lasciano in essa segni di sollievo e consolazione, oppure ferite di oblio e di discriminazione".

Ma Bergoglio, com'è noto, ha a cuore la causa dell'accoglienza. L'immigrazione e la sua gestione rappresentano il centro della sua pastorale. Parlando con l'Associazione Nazionale Magistrati, il vescovo di Roma ha sostenuto che quella dei migranti è una "realtà complessa" e che i magistrati italiani dovrebbero procedere, giudicando "con indipendenza.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » ven feb 15, 2019 11:07 pm

L'Europa dà ragione all'Italia. Crolla l'immigrazione clandestina
Lorenzo Vita
15 febbraio 2019

http://www.occhidellaguerra.it/europa-i ... landestina

In pochi giorni, l’Europa ha dovuto ammettere che la ricetta italiana sull’immigrazione clandestina funziona. A dirlo non sono né partiti sovranisti né gli alleati del governo italiano, ma due organi della stessa Unione europea: l’agenzia Frontex e l’Easo, ovvero lo European Asylum Support Office, l’ufficio che si occupa delle richieste di asilo.

Frontex, in questi giorni, ha pubblicato gli ultimi rilevamenti sugli arrivi illegali in Europa. E il quadro fornito sugli ultimi mesi e sul rapporto fra gennaio 2018 e gennaio 2019 mostra chiaramente che il numero degli ingressi illegali all’interno del territorio dell’Unione europea si è drasticamente ridotto. E sul fronte del Mediterraneo, larga parte dei meriti di questa interruzione dei flussi clandestini, coadiuvati dai trafficanti di esseri umani, è da assegnare proprio alla scelta del governo di fermare la rotta Libia-Italia.

Come riportato da Il Giornale, il report di Frontex ha dimostrato in maniera molto netta il crollo degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale. A gennaio è stato registrato un calo del 73% rispetto a dicembre 2018 e del 96% rispetto a gennaio 2018. I dati sono chiari. Ma sono chiari soprattutto se messi in relazione con le altre due rotte del Mediterraneo: quella occidentale e quella orientale.

La Spagna, in questi mesi, è diventata la meta preferita dai trafficanti di esseri umani nonostante i rapporti di stretta collaborazione fra il governo spagnolo e il Marocco sul contrasto all’immigrazione clandestina. Il boom di arrivi illegali sulle coste andaluse e gli assalti a Ceuta e Melilla hanno reso evidente lo spostamento del baricentro dell’immigrazione clandestina a ovest. E questo non può non essere ricondotto anche alle differenti politiche messe in atto da Madrid e da Roma sul fenomeno migratorio. Con Pedro Sanchez che è stato costretto in extremis a fare una clamorosa marcia indietro per evitare il tracollo in termini di consenso.

Dall’altra parte del Mediterraneo, in particolare sulle coste greche, si registra anche qui un calo rispetto all’anno precedente. Ma non così drastico come quello che si è avuto in Italia. Le frontiere marittime fra Turchia e Grecia appaiono in grado di reggere l’urto dei profughi siriani. Ma le frontiere terrestri fra i due Paesi non sono così impermeabili. E nel tempo sono diventate sempre più porose. Non solo per le pressioni di Recep Tayyip Erdogan, ma anche per le enormi difficoltà della Grecia di poter mantenere un controllo capillare su centinaia di isole e sulla terraferma e con fondi ridotti a causa dell’austerity.

Per Frontex, la questione è quindi molto chiara: l’Italia garantisce la tutela dei confini europei meridionali dall’immigrazione illegale. E grazie ai porti chiusi e agli accordi con la Libia ha saputo far scendere il numero di arrivi clandestini non solo in territorio italiano, ma in tutta l’Unione europea. Un aiuto estremamente utile alla sicurezza e al sistema d’integrazione dell’Ue che però a Bruxelles sembrano non voler apprezzare (almeno pubblicamente).

Dopo le conferme di Frontex, sono arrivati i dati dello European Asylum Support Office. Il report pubblicato di recente dall’Easo mostra che nel 2018 il numero domande d’asilo presentate nei Paesi Ue Plus, che comprende i Paesi membri dell’Unione più Norvegia e Svizzera, è calato del 10% rispetto al 2017, tornando così ai livelli del 2014. Le domande sono state 634.700. E solo il 34% ha avuto una risposta positiva.

L’Easo fa giustamente notare che nel 2017 le domande di asilo rispetto al 2016 erano già crollate del 44%. Ma se si considera che fra il 215 e il 2016 c’è stato il boom delle domande con la crisi dei rifugiati siriani che attraversavano i Balcani, va da sé che il calo del 10% rispetto a un anno di “normalità” è estremamente significativo. Significa che le politiche sull’immigrazione hanno avuto un effetto negativo sulle domande di asilo (che nella maggior parte vengono bocciate) in un momento di relativa tranquillità sul fronte degli arrivi di massa. E non è un caso che ciò sia avvenuto da quando l’Italia ha impostato una netta virata nei confronti dell’immigrazione. Ma di questo, l’Europa non ringrazierà Roma. Anche se è anche merito di questa politica se può dire di mantenere l’immigrazione sotto controllo.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » ven feb 15, 2019 11:09 pm

Trump dichiara l'emergenza nazionale per costruire il muro
La mossa mette a disposizione della Casa Bianca 8 miliardi di dollari. La barriera al confine con il Messico punta a fermare l'arrivo di migranti negli Stati Uniti
15 febbraio 2019

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... -219223310

WASHINGTON - Il presidente americano Donald Trump parlando alla Casa Bianca ha annunciato la dichiarazione dell'emergenza nazionale al confine con il Messico: "Non è solo una questione di promesse elettorali, c'è una vera e propria crisi della sicurezza. E dire che il muro non funziona è solo una bugia, una grande bugia". Il muro è necessario per fermare crimini, droga e non solo: "Siamo di fronte a un'invasione di droga, di gang, di criminali, di persone, e questo è inaccettabile". "Vogliamo fermare l'ingresso in America di droga e criminalità".

La mossa di Trump, insieme a provvedimenti che il presidente si appresta a varare, metterà a disposizione della Casa Bianca oltre 8 miliardi di dollari per la costruzione del muro-anti immigrazione al confine meridionale degli Stati Uniti, una delle promesse più importanti fatte durante la campagna elettorale. Dopo un lungo braccio di ferro fra democratici e repubblicani, che aveva provocato 35 giorni di paralisi (shutdown) di tutti i servizi federali, il Congresso aveva concesso al presidente un pacchetto che prevede da 1,375 miliardi di dollari (contro i 5,7 miliardi richiesti) non per il muro di cemento lungo una prima tranche 321 km, come chiedeva il tycoon, ma per nuove recinzioni metalliche su 88 km.

Non è detto che la scelta di bypassare il Congresso funzioni: i democratici guidati da Alexandria Ocasio-Cortez e dal collega Joaquin Castro hanno già annunciato che presenteranno una legge in grado di bloccare la dichiarazione di emergenza. Per essere approvata la norma dovrebbe - ed è più che possibile - raccogliere il consenso della metà dei rappresentanti repubblicani di Camera e Senato: molti dei quali si sono già detti contrari alla scelta di Trump. Inoltre, secondo la rete tv Abc, il dipartimento di Giustizia ha avvertito la Casa Bianca che i giudici quasi certamente bloccheranno l'emergenza nazionale se sarà dichiarata per finanziare la costruzione del Muro. A quel punto alla Casa Bianca non resterebbe che ricorrere in Appello.



Alberto Pento
Bravo Trump tu sì che sei un uomo e un politico serio che tutela il suo paese e i suoi concittadini elettori.




Trump, colpo da 8 miliardi: "Il muro col Messico si farà"
Valeria Robecco - Sab, 16/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 46199.html

Il presidente dichiara l'emergenza nazionale: «C'è una crisi di sicurezza». I Dem pronti allo scontro

New York Una firma per evitare un nuovo shutdown, e un'altra per dichiarare l'emergenza nazionale, bypassando il Congresso per la costruzione del muro al confine con il Messico.

Dopo due mesi di botta e risposta, negoziati, e la paralisi record di 35 giorni del governo federale, il presidente americano Donald Trump usa il pugno duro sulla sicurezza alla frontiera. E non si tratta soltanto - assicura - di mantenere quanto promesso gli elettori (anche in vista della corsa per la rielezione nel 2020), ma di fronteggiare quella che torna a definire un'invasione. Per farlo, si prepara a sbloccare circa otto miliardi di dollari di fondi. «Non è solo una questione di promesse elettorali, c'è una vera e propria crisi della sicurezza. Dire che il muro non funziona è solo una bugia, una grande bugia», chiosa il tycoon. «Siamo di fronte a un'invasione di droga, gang, criminali, e questo è inaccettabile», continua Trump. «È molto semplice, vogliamo fermare l'ingresso in America di droga e criminalità».

The Donald è consapevole che i democratici faranno di tutto per fermarlo, e pure che la mossa fa storcere il naso a una parte del suo partito. Ma questi ultimi «non sono molti», dice. «L'emergenza nazionale è stata firmata tante volte in passato, da molti presidenti, e raramente è stato un problema, a nessuno interessava», spiega dal giardino della Casa Bianca. «Con la dichiarazione il presidente avrà accesso a circa otto miliardi di dollari che possono essere utilizzati per proteggere il confine meridionale», spiega da parte sua il capo di gabinetto, Mick Mulvaney. L'accordo bipartisan raggiunto da repubblicani e democratici, che finanzia il governo sino al 30 settembre, prevede solo 1,375 miliardi di dollari per barriere fisiche (non un muro di cemento, ma recinzioni metalliche) su poco meno di 100 km al confine meridionale. Molto meno dei 5,7 miliardi per 320 km chiesti dal tycoon.

Oltre a questa cifra, secondo i funzionari Usa, Trump sta pensando di fare ricorso come canali di finanziamento a circa 3,5 miliardi di fondi del Pentagono destinati a costruzioni militari, 2,5 miliardi del programma per la lotta al traffico di droga sempre del Dipartimento della Difesa, e 600 milioni di dollari da un fondo del Dipartimento del Tesoro. I democratici sono sul piede di guerra.

La speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, promettono di usare «ogni rimedio possibile» a Capitol Hill e in tribunale. «Questa è chiaramente una presa di potere da parte di un presidente deluso, che ha fallito, e cerca di ottenere quello che vuole al di fuori della legge. Il presidente non è al di sopra della legge e il Congresso non può lasciare che stracci la Costituzione», continuano, invitando i repubblicani contrari a unirsi ai loro sforzi. Mentre la deputata socialista Alexandria Ocasio-Cortez annuncia sui social che intende presentare un provvedimento per bloccare la dichiarazione di Trump. Iniziativa che porterà avanti insieme al parlamentare dem Joaquin Castro, il quale nei giorni scorsi ha spiegato come la legge consenta al Congresso l'autorità di impedire l'emergenza nazionale con una risoluzione comune, che va introdotta e approvata.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mar feb 19, 2019 9:40 am

Diciotti, ora è caos nel M5S: "Nessun allarmismo sul quesito"
Agostino Corneli - Dom, 17/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 46859.html

Il quesito sull'autorizzazione a procedere per Matteo Salvini sulla Diciotti agita il Movimento 5 Stelle. E il blog predica calma dopo le critiche di Beppe Grillo

Il Movimento 5 Stelle si interroga sul quesito che domani sarà sottoposto ai partecipanti della piattaforma Rousseau sul caso Diciotti.

Dopo le critiche di Beppe Grillo e di alcuni esponenti del partito, sul "blog delle stelle" è apparso un post in cui si predica la calma.

"Nessun allarmismo. La questione è semplice. La risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto di domani è uguale a quella che sarà chiesta martedì ai senatori della Giunta. Cioè se in quel caso si sia agito o meno 'per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo'".

"I senatori martedì in giunta dovranno votare sì per dire che c'è stato quell'interesse e negare l'autorizzazione a procedere e no per dire che non c'è stato e concedere l'autorizzazione a procedere, esattamente come sarà per gli iscritti del MoVimento 5 Stelle che parteciperanno al voto su Rousseau. Proprio questa complessa articolazione dimostra che non stiamo parlando dell'immunità di un politico. È giusto prendere le decisioni importanti con cittadini informati e che sappiano anche prendere coscienza della complessità del tema".

Il blog continua poi precisando che "per questo è stato deciso di fare una votazione online. E per questo si è deciso di porre nel quesito il reale oggetto della questione, che coinvolge anche le decisioni politiche del presidente Conte, del vice presidente Di Maio e del ministro Toninelli. Non si tratta di decidere se 'mandare a processo il ministro dell'Interno' ma di valutare se la decisione di trattenere i migranti qualche giorno a bordo della nave Diciotti è stata presa sulla base di un interesse dello Stato o no".

Salvini, in collegamento dalla Sardegna per la trasmissione Non è l'Arena, ha commentato così la prossima votazione sulla piattaforma: "È giusto ascoltare gli italiani come hanno deciso di fare i 5 Stelle, anche se spero che poi non finisca come a Sanremo in cui la giuria ribalta il voto popolare". E sulla decisione del Pd di votare a favore dell'autorizzazione a procedere, Salvini ha detto: "Sono garantisti tranne quando si tratta di me, il governo comunque andrà avanti".


'No al processo per la Diciotti' Il M5S si schiera con Salvini
Chiara Sarra - Lun, 18/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 47465.html

La sentenza degli iscritti a Roussau: per il 59% dei 52mila votanti il ministro ha agito per tutelare l'interesse nazionale

Alla fine ha vinto il Sì (che vale quanto un No): per la maggioranza degli iscritti al M5S che oggi hanno votato su Rousseau Matteo Salvini ha agito per tutelare l'interesse nazionale nel bloccare i migranti sulla nave Diciotti al largo di Catania e per questo non deve andare a processo.

Tra rallentamenti e quesito "invertito", sono stati poco più di 52mila i votanti (esattamente 52.417, circa la metà degli iscritti) sulla piattaforma gestita dalla Casaleggio e Associati. E i "Sì" hano prevalso on 30.948 voti (il 59,05%), mentre i No sono stati 21469 (il 40,95%). Con questo risultato l'indicazione è quindi quella di negare l'autorizzazione a procedere per Salvini.


M5S salva Salvini
(l'M5S ha salvato se stesso e la democrazia dal tentativo di eversione criminale della magistraura social-comunista)
2019/02/18

https://www.huffingtonpost.it/2019/02/1 ... mg00000001

No al processo di Matteo Salvini sulla vicenda Diciotti. Il Movimento 5 Stelle emette on-line il suo responso. Non senza travaglio: il voto sull'immunità al vicepremier leghista spacca gli alleati. La piattaforma Rousseau, che in genere consegna risultati plebiscitari, questa volta vede i 52.417 votanti schierarsi per il 59,05% a favore del no al processo, il 40,95% per il sì. "Far votare i cittadini è parte del dna M5s, sono orgoglioso", rivendica Luigi Di Maio.

Ma chi voleva vedere Salvini a processo lo fa proprio in nome di un dna che vedeva il M5s contro ogni tipo di immunità.

Il D-Day del voto degli iscritti al M5S sul caso Diciotti è il giorno dello snodo cruciale del governo giallo-verde. Sulla piattaforma Rousseau, di fatto, i militanti del Movimento in dieci ore e trenta sono chiamati a votare non solo sull'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini ma sulla stessa opportunità dell'alleanza tra M5S e Lega. La tensione, nel Movimento, è altissima anche perchè in serata, un'assemblea congiunta potrebbe certificare il dissenso nei confronti del capo politico Luigi Di Maio. Mentre la Lega, al di là delle rassicurazioni di Salvini sulla tenuta del governo, aumenta il suo pressing. Quello del M5S è "un voto anche sull'operato dei loro al governo", sentenzia il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Ma le sue parole, più o meno apertamente, sono condivise anche dalla gran parte dei Cinque Stelle. Non a caso Di Maio, dopo aver visitato con il premier Giuseppe Conte gli stabilimenti Leonardo a Pomigliano D'Arco, salta l'appuntamento alla Federico II di Napoli e rientra in anticipo a Roma. Al capo politico, in mattinata, arriva la "piena fiducia" di Beppe Grillo ma la giornata, per il M5S, non inizia benissimo visto che il via libera alla consultazione online - con il quesito lievemente cambiato con l'aggiunta di un inciso sul fatto che l'azione di Salvini fosse, o meno, a tutela dell'interesse dello Stato - è segnato dal crashdown della piattaforma. L'inizio delle votazioni slitta così dalle 10 alle 11 e il termine viene prorogato dalle 20 alle 21:30 per "l'alta affluenza". E la base, in parte, si ribella contro i rallentamenti di Rousseau, "coadiuvata" anche dalla fronda di dissidenti. "Da marzo Rousseau ha ottenuto circa 1 milione di euro dai parlamentari per implementare il sistema.

Dovrebbe funzionare come un orologio svizzero", sottolinea Elena Fattori attaccando la "trasparenza" dell'associazione presieduta da Davide Casaleggio: "dei miei versamenti non ho ricevuto neanche una ricevuta". Di Maio e Salvini, il primo in Campania e il secondo il Sardegna, cercano di spargere tranquillità. "Sono sereno, ho fatto il mio dovere", spiega il leader leghista mentre il suo omologo e alleato assicura: "Sul governo si va avanti. Intendo portare avanti il mio impegno". Ma Di Maio assicura, allo stesso tempo, che "sosterrà il risultato della votazione online". E il risultato, fino a sera inoltrata, è aperto anche perchè c'è chi, tra i parlamentari e i militanti, resta convinto che votare contro l'autorizzazione tradirebbe l'identità pentastellata. "Questo è un voto sul governo, sulla nostra linea, sia nell'esecutivo sia sul caso Diciotti", avverte un parlamentare M5S. A increspare le acque, nel pomeriggio, indiscrezioni di stampa diffondono un commento, molto critico, del premier Conte, sulla scelta di affidare il voto sul caso Diciotti a Rousseau. Ragionamenti prontamente e seccamente smentiti da Palazzo Chigi. "Conte non intende influenzare nè il voto degli iscritti nè le scelte autonome dei senatori", chiamati domani in Giunta per le immunità a votare, riferisce la presidenza del Consiglio. La giornata è elettrica. Al Senato l'opposizione insorge per l'ennesimo stop ai lavori in commissione sul decretone imputando i rinvii alla volontà di attendere il voto su Rousseau. Mentre Giorgetti da un lato rassicura sulla tenuta del governo ma dall'altro non esclude l'ombra della manovra correttiva. "Vedremo nei prossimi mesi...", spiega il sottosegretario, dando voce ai rumors, sempre più insistenti, su una manovra-bis dopo le Europee. E la sentenza di Rousseau potrebbe avere un peso su quale sarà l'esecutivo chiamato a farla. Perchè un contratto, in fondo, è come un cuore: si può infrangere.



Salvini incassa la vittoria: "Ringrazio tutti per la fiducia"
Pier Francesco Borgia Roberto Scafuri - Mar, 19/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 47487.html

Il pasticcio politico dei 5s rafforza Matteo che gongola «Non amo le giurie fighette, ma ero e resto tranquillo»

Hic manebimus optime: il governo non cade. Anzi, di più: regge e tende a rafforzarsi indipendentemente dal «giudizio del popolo» inscenato dai Cinquestelle in un concentrato - sotto vuoto spinto - di inesperienza politica, incapacità gestionale, cupio dissolvi.

Consegnarsi mani e piedi all'«alleato»: di rado la storia politica ha offerto un esempio più eclatante di quello voluto dal gruppo dirigente grillino che, da ieri, si può ben definire in totale balia delle onde. Che non sono quelle smosse dall'accozzaglia confusa e arrogante dei votanti su «piattaforma Rousseau», quanto quelle di una politica che si dimostra affare ben più complesso di quanto il Movimento sia in grado di concepire.

Matteo Salvini incassa, ringrazia e vola via (di comizio in comizio). D'altronde lo ripete da giorni, prima allo staff, quindi anche in pubblico, e ha perfettamente ragione: «Comunque vada, per me è un successo». Il voto di ieri l'ha ampiamente dimostrato. «Il governo non rischia, a prescindere da come vada», aveva ragionato con serenità in attesa del responso, concedendosi persino qualche sarcasmo. «Io preferisco la giuria popolare proprio come Sanremo, piuttosto che la giuria di qualità dei fighetti radical chic». Tranquillità ostentata, e rafforzata anche prima dell'inopinata scelta grillina dalla compattezza mostrata dal governo sul controverso «caso Diciotti». «Luigi (Di Maio, ndr) da subito mi ha parlato con chiarezza e mi ha detto: Matteo stai tranquillo, è stata una decisione collegiale, abbiamo agito in maniera limpida e responsabile, il governo siamo tutti noi». Una tesi non solo ribadita dal premier Conte (tra i primi, pare, a comprendere l'enorme errore politico compiuto con la «giuria del popolo»), ma ripetuta in litania dal quartier generale leghista. Dal sottosegretario Giorgetti, «governare significa assumersi delle responsabilità» al viceministro Rixi che sottolineava come il voto su Salvini abbia finito per trascendere in un «voto al governo» (e pace a loro se si vogliono suicidare, il sottinteso). Anche perché ciò che ha fatto il ministro dell'Interno «è quanto previsto dal contratto di governo», forzature comprese. E, come spiegava Salvini ieri, «anche Conte e Di Maio dovranno avvalersi delle immunità». Se questo è il contesto, è facile intuire che la partita del capo leghista era di quelle win-win. Tale da potergli concedere un'altra giornata di piena propaganda elettorale (stavolta in Sardegna, ma poi ci marcerà fino alle Europee). Con dichiarazioni a tutto campo qua e là intervallate da commenti sulla via Crucis imboccata dai Cinquestelle. «Che votino con coscienza, io sono tranquillo di aver agito nel solco della Costituzione... E vado avanti come un treno, non mollo di un millimetro, se pensano di spaventarci con qualche processo...». E poi, visto il risultato: «Li ringrazio per la fiducia, poi non sono qua ha stappare spumante, né mi sarei depresso se fosse stato il contrario. Ero tranquillo prima e sarò tranquillo domani».

Effettivamente, non è dei giudici che il «martire» Salvini può avere paura, anche qualora dalla giunta per l'immunità del Senato uscisse un risultato a lui sfavorevole. Chi porterà la corona di spine, ancora una volta e per sempre, sarà invece Di Maio, di cui è stata sancita ufficialmente l'incapacità di fronteggiare un'emergenza politica e sopportare una responsabilità così grande. La vita dei prossimi mesi del governo sarà perciò legata all'appannamento definitivo di uno dei due alleati. Ecco perché è l'intero M5S ad aver comunque perso, e chissà se sopravviverà a lungo alla propria eclisse.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » sab mar 16, 2019 1:58 pm

Migranti, il giudice elogia la linea Salvini. E viene "processato" dai colleghi
Franco Grilli - Sab, 16/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 63631.html


Roberto Politi, presidente del Tar di Brescia, definisce l'attuale governo "un esecutivo finalmente non più pavido" e applaude al cambio di corso sui migranti

Ha espresso le sue opinioni sulle politiche migratorie e per il presidente del Tar di Brescia, Roberto Politi, i colleghi avvocati hanno subito riservato critiche aspre.

La sua colpa? Aver detto che l'Italia oggi ha un "esecutivo finalmente non più pavido" e che un serio dibattito sui migranti è stato spesso osteggiato da una "penosa litania dei diritti fondamentali".

Le sue riflessioni Politi le ha espresse durante la presentazione della relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale amministrativo. Al centro del discorso la massa di cause pendenti dei richiedenti asilo che fanno ricorso contro le decisioni delle Commissioni territoriali per il diritto di asilo. Il presidente del Tar, riporta il Corriere, ha sostanzialmente plaudito alle nuova linea sui migranti e ha auspicato una stagione di riforme in favore dei "cittadini italiani, nati in Italia da cittadini a loro volta italiani". Infine, Politi ha stigmatizzato le "penose litanie" sui diritti che favoriscono una "classe super protetta a tutela di posizioni contraddistinte dal vizio originario della clandestinità".

Ora: si può anche criticare la scelta del magistrato di esprimersi in queste parole durante una cerimonia ufficiale. Ma nel farlo occorre anche ricordare, solo per fare un esempio, che anche l'ex procuratore capo di Torino, Armando Spataro, non ha mai mancato di dire la sua sull'immigrazione.

Comunque, Politi è finito rapidamente nell'occhio del ciclone. Ad attaccarlo gli avvocati delle camere penali di Brescia. "Appare offensivo definire penosa litania di diritti fondamentali la richiesta del rispetto dei diritti inviolabili riconosciuti dalla nostra Costituzione ad ogni individuo, indipendentemente dalla sua cittadinanza", hanno scritto in una nota. Per gli avvocati bresciani le parole del giudice sono "gravi per un magistrato nell'esercizio delle sue funzioni che proprio su quei diritti è chiamato a giudicare".



Alberto Pento
Non esiste alcun diritto universale a violare la casa e la terra altrui per farsi accogliere, ospitare, mantenere a spese altrui e riducendo gli altri in schiavitù imponendo loro questo obbligo.
Un tale presunto diritto sarebbe un crimine contro l'umanità che induce, comporta la riduzione in schiavitù.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » lun mar 18, 2019 10:42 pm

Diciotti, nuove rivelazioni
18/03/2019

https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca ... s801czJk-8

A bordo della nave Diciotti "non si poteva escludere la presenza di soggetti pericolosi". A metterlo a verbale, nero su bianco, nelle carte di cui è venuta a conoscenza l'Adnkronos, è il capo di gabinetto del ministero dell'Interno, Prefetto Matteo Piantedosi, ascoltato dai giudici del Tribunale dei ministri di Catania. Ma dalle pagine del provvedimento con cui il Tribunale dei ministri decide di chiedere l'autorizzazione a procedere per il ministro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona, non emerge questo particolare. Anzi, al contrario, i giudici scrivono che "nessuno dei soggetti ascoltati da questo Tribunale ha riferito di informazioni sulla possibile presenza di 'persone pericolose' per la sicurezza e l'ordine pubblico nazionale". Come emerge dalle dichiarazioni di Piantedosi, a precisa domanda il capo di gabinetto risponde che "non c'è stata una specifica segnalazione di allarme sulle persone a bordo della Diciotti, ma la possibile presenza di soggetti pericolosi non si poteva escludere".

"Tanto che l'allarme di possibili infiltrazioni di radicalizzati sui barconi era suonata ufficialmente già a ferragosto, durante il comitato nazionale ordine e sicurezza, a San Luca". "C'è un allarme generalizzato", mette a verbale Piantedosi, "in questo caso non lo sapevamo perché non c'era un allarme specifico" ma "il modello di comportamento tiene conto anche di questo... c'è il tema di proteggere le frontiere, la protezione delle frontiere anche dalla possibile verificazione di cortocircuiti di questo tipo" ovvero dell'arrivo di soggetti pericolosi. Eppure a pagina 43 della relazione del tribunale di Catania si legge che "nessuno dei soggetti ascoltati da questo tribunale ha riferito di informazioni sulla possibile presenza tra i soggetti soccorsi di 'persone pericolose' per la sicurezza e l'ordine pubblico nazionale".
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mer mar 20, 2019 2:02 pm

Il governo nel mirino dei pm: "In procura atti su Sea Watch"
Luca Romano - Dom, 17/03/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... XDZciuag4k

Esplode il caso dello sbarco dei migranti minori dalla Sea Watch a gennaio. Trasmessi gli atti alla procura generale di Catania

Potrebbe riaprirsi di nuovo il fronte immigrazione nel governo. Dopo due mesi dallo scontro sul caso Sea Watch, con la nave tenuta al largo per diversi giorni, è la procura dei minori a tirare in ballo le presunte "violazioni" commesse a danno nei migranti minorenni.

Il procuratore dei minori di Catania, Caterina Ajello ha inviato gli atti alla procura generale di Catania. A sua volta il procuratore Roberto Saieva, riporta Report, "conferma di averli ricevuti, ma non conferma né smentisce di aver a sua volta inviato quegli atti al procuratore capo Carmelo Zuccaro per aprire un fascicolo penale". Dalla segnalazione, fa però notare Avvenire, potrebbe nascere "una inchiesta simile a quella del caso Diciotti".

Al centro dell'attenzione c'è la questione dei quindici migranti minorenni che erano a bordo della Sea Watch questo gennaio. La nave umanitaria rimase in rada di fronte al porto di Siracusa per quasi una settimana in attesa di un accordo politico europeo sui migranti. Poi venne "dirottata" a Catania e qui gli immigrati, minori e aduti, scesero a terra. Era il 31 gennaio.

Il 25 gennaio però il procuratore dei minori di Catania prese carta e penna e scrisse sia al Viminale che al Mit per segnalare "i diritti di questi minori stranieri che non potevano essere esercitati se non dopo lo sbarco". Il problema, sottolinea il pm, è che "non abbiamo ricevuto risposta". "A rispondere alle sollecitazioni della procuratrice - spiega Report - è solo la Questura di Siracusa, che afferma di non poter agire poiché 'a livello centrale non era stato ancora individuato il Place of safety (Pos), cioè il porto di sbarco'".

Secondo la Ajello nella gestione del caso Sea Watch c'è stata "sicuramente una violazione", almeno "sotto il profilo dei minori". Dovevano sbarcare subito?, chiede il giornalista. "I minori hanno diritto al permesso di soggiorno in Italia", conferma la Ajello.

Ora che gli atti sono stati inviati alla procura, però, spetta al pm di Catania competente decidere il da farsi. Sia il fascicolo aperto a Siracusa, sia gli atti del procuratore dei minori sono passati al procuratore generale di Catania dopo lo sbarco dei 47 immigrati nella città etnea. Che la violazione "costituisca reato è da vedere - spiega la Ajello - e comunque non sono io a dovermene occupare".



Alberto Pento
Prima di poterli definire minori, vanno accertate le loro generalità, non basta di certo la loro parola e soltanto dopo vanno sbarcati una volta acclarato che sono minori e se non ricercati e criminali.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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