Magistrati eversori processate anche me

Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » ven giu 07, 2019 6:33 am

Il Governo dei giudici
Mauro Anetrini
2019/06/06

http://www.opinione.it/editoriali/2019/ ... dipendenza

Metti che, in Italia, ci siano 8mila magistrati circa. A fronte dei pochi indagati, la maggior parte dei loro colleghi lavora in silenzio, lontano dai clamori e dai giochi di potere.

Quei “pochi”, tuttavia, al netto delle responsabilità individuali (o di gruppo, per dirla chiaramente), hanno creato una rete di controllo intollerabile in un Paese democratico. Hanno fatto esattamente ciò che, nei convegni pubblici, contestano al mondo politico, diventando essi stessi centro di un potere occulto, sottratto ad ogni controllo e, anzi, capace di condizionare o sostituirsi alla politica.

Quando parlavamo di governo dei Giudici, ci riferivamo proprio a questo: ad un sistema e non sporadici episodi. Avanti così non si può andare. Non è possibile che qualcuno possa pensare di controllare il Paese attraverso le nomine dei Procuratori di Roma, Milano e di coloro che, in forza delle regole sulla competenza, vigilano sul loro operato.

Qualche cosa bisognerà pur fare, estendendo l’intervento ben oltre (e addirittura indipendentemente da) la separazione delle carriere. Però, non dobbiamo neppure dimenticare gli “altri”, quelli che lavorano in silenzio, il cui operato rischia di essere delegittimato senza motivo.

Invertiamo la prospettiva: se davvero vogliamo cambiare le cose, pensiamo ai “buoni”, proteggiamo loro (e noi stessi) e scriviamo regole che impediscano loro di cedere alle tentazioni. Equilibrio e moderazione, non vendetta.

Dopo lo scandalo, molti magistrati hanno inteso ribadire la loro incondizionata adesione al principio secondo il quale il Giudice deve essere indipendente, sottolineando la connotazione morale del concetto di indipendenza. Giusto, giustissimo, anzi: sacrosanto.

Ma qui non è in discussione l’indipendenza della magistratura. Qui parliamo di un sistema di potere che ha piegato leggi ed istituzioni ad interessi inconfessabili, facendosi scudo anche o soprattutto con l’indipendenza. Strano, vero? Quelli che dovrebbero essere impermeabili agli altri poteri, scelgono di usarli, intimidirli, condizionarli e di costruirci la carriera e le fortune personali. Ad occhio, direi che l’indipendenza non c’entra affatto. Mercanteggiare cariche in nome dell’indipendenza non mi sembra una bella cosa.

Mettiamola così: facciamo due o tre ritocchini alle leggi vigenti e allarghiamo un po’ lo spettro dei controlli sull’operato extragiudiziario dei magistrati. L’obbligo di rendiconto sulle amicizie e sui regali ricevuti non mina la vostra indipendenza. In compenso, mette tranquilli noi, che (pensate un po’) siamo costretti dalla legge a fidarci di voi.


La riforma della giustizia imposta dai fatti
Arturo Diaconale
2019/06/06

http://www.opinione.it/editoriali/2019/ ... ia-procure

C’è molta schizofrenia in quanti s’indignano per le cene in cui i rappresentanti delle correnti della magistratura s’incontrano per tessere trame (che essendo notturne sono ovviamente oscure) sulle nomine dei capi delle Procure. E contemporaneamente si ergono a difesa dell’indipendenza della magistratura quando Matteo Salvini denuncia il fenomeno di giudici che manifestano pubblicamente il loro sostegno all’accoglienza indiscriminata ed emettono sentenze ispirate rigorosamente alle proprie convinzioni politiche.

L’indipendenza della magistratura dovrebbe valere in entrambi i casi. Non solo in quello in cui i giudici interpretano la legge sulla base delle proprie convinzioni politiche, ma anche in quello in cui si riuniscono in cene aperte anche ad esponenti di un partito per trovare intese sulle nomine dei procuratori. Invece in questo momento le trame sono oscure e fanno scattare sdegno, condanna ed esecrazione mentre la denuncia di un comportamento politico nell’uso della giustizia suscita furibonde levate di scudi in difesa del diritto inalienabile del magistrato a nutrire e manifestare le proprie opinioni politiche.

La spiegazione di tanta bizzarra schizofrenia non è il doppiopesismo morale ma il diverso interesse politico. Dipingere gli artefici delle trame oscure come una banda di toghe degenerate da espellere dalla magistratura è il modo migliore per favorire un ricambio nel Csm che veda la prevalenza di quelle correnti di sinistra estrema su quelle più moderate uscite vincitrici alle ultime elezioni interne alla categoria. Al tempo stesso, difendere le toghe che applicano la legge sulla base delle proprie convinzioni ideologiche è uno dei tanti modi per creare problemi al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A cui non si perdona di aver vinto le elezioni europee e di essere diventato l’avversario principale di quella parte della sinistra che da sempre nasconde dietro il diritto del magistrato-cittadino a manifestare le proprie opinioni la tentazione e la pratica ad usare la giustizia come strumento di battaglia politica.

A fare danni ed a provocare una ennesima ondata di sfiducia dei cittadini nei confronti dell’intero sistema della giustizia, però, sono sia le cene dei congiurati correntizi che le sentenze ispirate alle convinzioni politiche ed ideologiche. E per eliminare questa sfiducia c’è un solo modo: riformare alle radici il sistema che consente la degenerazione delle correnti e l’interpretazione politica della legge!
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 8:16 am

Docenti universitari, avvocati e magistrati: ecco i fan rossi dell'immigrazione
Andrea Indini - Mer, 05/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/do ... r3pLfHVN3Q

Dai tribunali di Firenze e Bologna al Tar della Toscana, ecco chi sono gli ultrà dell'accoglienza che combattono Salvini a suon di sentenze

"Quei magistrati avrebbero dovuto astenersi". Al ministero dell'Interno non nascondo l'insofferenza nei confronti delle recenti incursioni da parte di certe toghe rosse contro le direttive firmate Matteo Salvini.

Ma fanno anche sapere che non sono disposti a rimanere inermi dinnanzi a una simile ingerenza. Nei prossimi giorni, infatti, il Viminale impugnerà la sentenza del Tar di Firenze contro le cosiddette "zone rosse" e riformulerà l'ordinanza per allontanare balordi e sbandati da alcune aree cittadine. Non solo. Verrà anche presentato il ricorso contro le sentenze dei tribunali di Bologna e Firenze che, facendo carta straccia del decreto Sicurezza, hanno permesso l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.

"Intendiamo rivolgerci all'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi, lasciando il fascicolo ad altri", fanno sapere dal Viminale ricordando che questi stessi giudici avevano assunto in passato posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini. Idee che sono state espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come Diritto, immigrazione e cittadinanza o con avvocati dell'Associazione studi giuridici per l'immigrazione (Asgi) che hanno difeso i migranti contro il Viminale. Tra le toghe rosse contro cui Salvini punta il dito c'è Luciana Breggia, la presidente della sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale del Tribunale di Firenze. Come avevamo già scritto nei giorni scorsi, è lei la relatrice della sentenza che ha escluso il ministero dal giudizio sull'iscrizione anagrafica di un immigrato.

Da certi magistrati la propria militanza politica viene manifestata alla luce del sole. La Breggia, per esempio, durante un dibattito pubblico organizzato a Firenze l'8 aprile, ha censurato l'uso della parola "clandestini". In un'altra occasione, invece, ha partecipato alla presentazione del libro L'attualità del male, la Libia del male è verità processuale, scrotto dell'avvocato dell'Asgi Maurizio Veglio, lo stesso legale che ha assistito l'immigrato che ha fatto ricorso contro il Viminale sull'iscrizione anagrafica e a cui la Breggia ha dato ragione. Durante l'incontro il magistrato, che è anche coordinatrice della onlus "Rete per l'ospitalità nel mondo", era seduta accanto a Alessandra Sciurba, la portavoce dell'ong di Luca Casarini & Co. "Mediterranea Saving Humans", e al professore Emilio Santoro che, in una recente intervista, ha definito l'attuale esecutivo "il governo della paura".

Santoro è docente ordinario di Filosofia del diritto e Diritto degli stranieri proprio nel polo delle Scienze sociali dell'università di Firenze dove ha sede la redazione della rivista online Diritto, immigrazione e cittadinanza con cui collaborano sia il presidente della seconda sezione del Tar della Toscana, Rosaria Trizzino, che ieri ha bocciato le zone rosse anti balordi, e il presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna, Matilde Betti, che il 27 marzo 2019 non ha accolto il ricorso del Viminale contro la decisione del giudice monocratico del capoluogo emiliano che disponeva l'iscrizione nel registro anagrafico di due immigrati. Uno di questi era difeso da un altro avvocato dell'Asgi, Nazzarena Zorzella, che per anni ha co-diretto Diritto, immigrazione e cittadinanza e che ora è nel comitato editoriale dove siede anche la Betti. Un impegno pubblico che sfocia nella militanza politica. Tanto che in più di un'occasione Salvini li ha invitati a smettere la toga e ad affrontare le urne: "Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati lasci il tribunale e si candidi con la sinistra".




Niram Ferretti
La falange della magistratura politicizzata, in Italia, come in Israele, come negli Stati Uniti, come un po' dappertutto, è assai attiva. Qui da noi la componente antisalviniana, come prima era antiberlusconiana, è oggi, pro-immigrazionista.
Non bisogna farsi illusioni. E' dal dopoguerra, che con geometrica espansione, la sinistra è entrata in tutti i gangli dello Stato, costruendo fortilizi, istituendo guarnigioni, formando nuovi quadri.
Costruire l'egemonia culturale, sulla falsariga del dettato gramsciano, è stata l'operazione serrata della sinistra, forte della demonizzazione ad oltranza di tutto ciò che sapeva di destra.
Operazione perfettamente riuscita.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 9:51 am

Salvini, la crociata contro i magistrati e una democrazia non ancora matura
Carlo Melzi d'Eril
2019-06-06

https://www.ilsole24ore.com/art/norme-e ... 1559838731

I giornali riportano una “offensiva” del Viminale nei confronti di tre magistrati che si sono recentemente occupati di casi in materia di pubblica sicurezza e immigrazione. La circostanza ha fatto molto rumore, pur non essendo chiaro se tali affermazioni – di cui non si conosce il testo preciso – provengono da una nota ufficiale o da fonti diverse.

L'Ansa riferisce che il ministro sta verificando «la possibilità di chiedere un intervento dell'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi e passare il fascicolo ad altri a causa delle proprie posizioni sulla politica del governo». Idee che, dice il Viminale, sono state «espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come “Diritto, immigrazione e cittadinanza” o con avvocati dell'Asgi (associazione studi giuridici per l'immigrazione) che hanno difeso gli immigrati contro il Viminale».

Vengono poi citati per nome e cognome tre giudici: “responsabili” – da soli o in collegio – della decisione circa l’esclusione del ministero dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato; di quella che ha bocciato le “zone rosse”, dove le persone denunciate per alcuni reati non potevano circolare; di quella che non ha accolto il ricorso del ministero contro la decisione che disponeva l’iscrizione nel registro anagrafico di due cittadini stranieri.

Se, come sembra avere confermato il Ministro Salvini in una trasmissione televisiva, l’iniziativa ministeriale è stata correttamente riportata, possiamo senza timore incolonnarci tra coloro che ne stigmatizzano merito e metodo. E ciò per almeno tre ragioni.

La prima, e più ovvia: il Ministero non può tentare di fare pressione sulla magistratura, il cui sindacato sugli atti amministrativi deve restare libero e indipendente. Una simile condotta ricorda la grave insofferenza del governo nei confronti di chiunque non aderisca plaudente e, con ciò, dimostra se non altro scarsa dimestichezza con l’esistenza di poteri e contropoteri, tipica della dialettica di una democrazia liberale.

La seconda: al Ministero non può spettare un controllo ideologico sulle menti dei magistrati, a maggior ragione di quelli che si occupano di procedimenti in cui l’amministrazione stessa è coinvolta. Un conto è prendere parte attivamente alla vita politica, circostanza inopportuna per un magistrato, un conto è avere delle idee. Mentre la militanza infatti potrebbe – ma si sottolinea il condizionale – influenzare la delicata attività interpretativa della legge, avere opinioni è ciò che contraddistingue un essere umano pensante ed esprimerle liberamente è diritto di tutti, anche di chi indossa la toga.

La terza ragione è stata forse quella meno sottolineata. Tra le “colpe” dei magistrati vi sarebbe la collaborazione a una rivista scientifica, “Diritto, immigrazione e cittadinanza”, additato come un organo “di parte”. Così, una delle riviste più affermate ed apprezzate nel settore viene svilita a foglio propagandistico, il che da un lato mistifica la realtà, dall’altro mostra ancora una volta quanto poco l’impegno e la ricerca siano considerati dai vertici del governo. Quando invece, non ci stancheremo di ripeterlo, è cosa antica e buona che tutti i giuristi, teorici e pratici, seduti su qualunque banco delle aule di giustizia, partecipino al confronto sui temi del diritto.

Infine, una considerazione: è nota la teoria dei vasi comunicanti tra i poteri, secondo la quale quando quello politico è più fragile, quello giudiziario tende a prendere il sopravvento, con un'opera di supplenza tante volte criticata. Ora sembra che simile teoria valga anche in senso opposto: in un momento in cui la magistratura pare piegata da polemiche e discussioni, la politica ne approfitta per occupare un terreno che non le spetta.

Insomma: siamo ben lontani da una democrazia matura, ove chi è forte non usa il proprio potere per regolare i conti con altri poteri in quel momento più deboli.


Gino Quarelo
Salvini ha più che ragione. L'ordine giudiziario deve sottostare alla volontà politica dei cittadini che attraverso il Parlamento e il Governo (potere legislativo ed escutivo) fanno le leggi che i magistrati debbono rispettare e non certo manipolare e calpestare.
Forza Salvini!
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 10:13 pm

Migranti e Europa, il ritorno del partito delle toghe rosse
Andrea Zambrano
8 giugno 2019


http://www.lanuovabq.it/it/migranti-e-e ... M.facebook

Lo scontro tra Salvini e i giudici sull'anagrafe per i migranti è figlio di un clima di delegittimazione e "sabotaggio" della politica portato avanti da settori di sinistra della Magistratura. Immigrazionismo, europeismo, persino Resistenza e Congresso delle famiglie di Verona: ormai le correnti di Sinistra dei giudici sono diventate dei partiti politici.

Il nuovo fronte aperto dal ministro Salvini con i giudici tocca nel vivo un problema italiano mai risolto, quello del rapporto tra la politica e la giustizia. La vicenda si snoda su una dura reazione del Ministro degli Interni dopo tre decisioni diverse di giudici, donne, in merito all’iscrizione all’anagrafe di alcuni richiedenti asilo. Iscrizioni a cui il Ministero si è opposto, ma che invece sono state avallate da giudici, alcune delle quali accusate da Salvini di fare politica esplicitamente, ad esempio rifiutando la parola “clandestini” e partecipando a presentazioni di libri di associazioni dichiaratamente filo migrazioniste o eventi con Ong.

Lasciando da parte il merito delle decisioni delle togate, che attengono alla sfera giuridica, è chiaro quale sia il retroterra culturale cresciuto in questi mesi presso molti magistrati italiani, di aperta ostilità a un governo che non piace.

Basta guardare l’attività di quelle correnti della magistratura che assomigliano sempre più a un organo politico. È un’attività di delegittimazione che viene dalla parte più a Sinistra della magistratura a giudicare da quanto scrivono i siti e le riviste d’area.

Sul tema migrazioni sembra esserci quasi un’ossessione.

Magistratura Democratica ad esempio, si vanta di influenzare il dibattito. In effetti, quello di fare cultura politica è davvero un terreno scivoloso per chi, poi, è chiamato ad applicare la legge e non a interpretarla in base alle proprie sensibilità politiche.

Dicevamo, il tema migrazioni sembra monomaniacale: sui siti ci sono sezioni apposite, appelli, articoli. Molti scritti da giudici, anche autorevoli. Il che fa capire bene quale sia il clima che si porta avanti. Solo che a volte si affrontano argomenti con approcci utpostici: «È in atto un tentativo ormai esplicito, che non ha bisogno di celarsi, di criminalizzare il diverso, di costringere alla “clandestinizzazione” i più sfortunati sfruttando gli strumenti di legge» scrivono su Area democratica per la giustizia, una delle correnti più di Sinistra.

Il concetto è lo stesso di chi rifiuta la parola clandestino. Qui, dare del clandestino equivale a criminalizzare. Ci si spinge persino a equiparare il destino dei migranti attuali a quello di Ulisse, peccato che al pari di Enea e persino di Gesù, fosse un profugo e non un migrante economico.

Spulciando qua e là si trovano anche documenti politici sul caso Aquarius, ma ci sono anche altre tematiche affrontate con la logica del partito politico, cioè con un unico nemico: il sovranista, il populista, il conservatore etc…

Ad esempio tra i nemici si scopre che ci sono anche i partecipanti dell’ultimo Congresso delle famiglie di Verona: qui e qui. Leggiamo: «Nella città veneta si riverserà la rete mondiale di coloro che si oppongono ai diritti di autodeterminazione e libera scelta in tema di sessualità, maternità, famiglia e laicità». E ancora: «E questa urgenza di testimonianza, che parte della magistratura, avverte come un dovere professionale (…) ha il senso più alto di evidenziare (…) quale sia lo stato dell’arte del diritto vivente laddove circostanze specifiche (…) si pongano come messaggeri di contenuti contrari ai principi di diritto».

Insomma: se sei contro il matrimonio omosessuale e vuoi tutelare la famiglia naturale, rischi di trovare sul tuo cammino magistrati che avvertono come “dovere professionale” il contrastare chi si fa “messaggero contrario al diritto”. Inquietante.

Un ruolo quasi sacerdotale, quello di certi togati: «Verona e il Medioevo delle famiglie. L’auspicio è che a quella piazza si risponda con una generale presa di coscienza sociale che sappia con forza opporsi». Dobbiamo ringraziare magistrati di tal fatta se il sabato precedente la marcia hanno sfilato - legittimate indirettamente da una chiamata alle armi di questo genere - femministe agguerrite e incattivite proferendo bestemmie nei confronti dei partecipanti?

Ovviamente i correntisti di Sinistra ultimamente non dimenticano i macro temi economici sull’europeismo o il populismo (leggi anche qui).

Non poteva mancare una lettura eccessivamente faziosa e, perciò inaccettabile del 25 aprile tanto da far sembrare MD una sezione distaccata dell’Anpi. Una nuova “chiamata alle armi” nel segno dei migranti e peana a Bella ciao e «all’antifascismo come nuova religione civile». Eppure c’è un’Italia che non si identifica affatto in questa religione civile perché ricorda il nonno desapercido e ucciso come nemico del popolo proprio da chi cantava Bella ciao.

È vero, l’atteggiamento muscoloso di Salvini - che ha fatto nomi e cognomi - rischia di serrare le fila e far scattare un meccanismo di protezione corporativa della categoria. In ogni caso è sotto gli occhi questa ossessiva e aprioristica opposizione politica nel nome dell’indipendenza della magistratura che fa sembrare il correntismo di Sinistra un partito politico.

Certo, un giudice deve poter esprimere il proprio parere sulle norme che vengono approvate dal Parlamento - come ha detto il giudice Giancarlo Caselli -. Ma lo scontro non sembra giocarsi su letture più o meno critiche, ma su una letteratura coordinata di iniziative giudiziarie, che puntano alla disapplicazione di una legge che politicamente non piace. Di fronte alle critiche sulla costituzionalità di una legge, lo strumento a disposizione del potere giudiziario è l’eccezione di legittimità costituzionale, non l’aggiramento della legge in nome di una interpretazione “costituzionalmente orientata” e infine il sabotaggio della norma. E nemmeno la chiamata alle armi sulle riviste d’area.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » ven ago 30, 2019 6:21 am

Open Arms, Matteo Salvini indagato per sequestro di persona
Alessandra Benignetti - Gio, 29/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... Ch4EdI8H-I

È questo il reato ipotizzato dai pm per "i pubblici ufficiali in corso di identificazione” che hanno trattenuto i 150 migranti a bordo della Ong spagnola a largo di Lampedusa. Il leader della Lega: "Un orgoglio difendere i confini"

Nel giorno del conferimento dell’incarico per formare il nuovo governo al premier designato Giuseppe Conte, i pm aprono un nuovo fascicolo contro il leader della Lega, Matteo Salvini.

È lo stesso ministro dell’Interno uscente a darne notizia tramite i suoi canali social. “Porti chiusi a scafisti e Ong, in arrivo un'altra indagine contro di me per sequestro di persona per il caso Open Arms”, scrive il leader del Carroccio. Un epilogo simile a quello del caso Diciotti e non del tutto inaspettato per il leghista che già nel giorno dello sbarco dei migranti, lo scorso 20 agosto, aveva detto di attendere “un’altra denuncia”.

La procura di Agrigento, infatti, oltre a disporre il sequestro preventivo della nave, per garantire la salute fisica e psicologica dei profughi a bordo dell’imbarcazione, aveva aperto anche un’inchiesta per “abuso di ufficio contro ignoti”. Ora il provvedimento di convalida del sequestro della Open Arms, redatto dal gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, e reso pubblico dall’Adnkronos, parla di “illecita e consapevole privazione della libertà personale” per i naufraghi presi in carico dalla Ong spagnola, e rimasti per 19 giorni al largo delle coste di Lampedusa. I migranti, secondo il documento, sono stati “costretti a bordo per un apprezzabile lasso di tempo contro la loro volontà”. Non solo. Con riferimento all’ispezione fatta a bordo dal Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, il giudice sottolinea come il giorno dello sbarco fossero “presenti a bordo ancora un centinaio di naufraghi con gravi rischi per la loro incolumità e per la loro salute fisica e psichica”.

Il reato ipotizzato, quindi, è quello di “sequestro di persona da parte dei pubblici ufficiali in corso di identificazione”. Il Tar del Lazio, spiega il gip nel provvedimento, “aveva sospeso il divieto di ingresso in acque territoriali e i migranti sono, quindi, stati trattenuti indebitamente dal 14 agosto”. Zammuto aggiunge, inoltre, come ad essere "omesso" sia stato anche "il preciso obbligo di individuare un porto sicuro spettante all'Italia, in quanto primo porto di approdo in base al trattato di Dublino”. Il Tribunale di Agrigento ha così convalidato il sequestro preventivo disposto d’urgenza dal pm, ma, per effetto del respingimento della richiesta di emissione del decreto di sequestro preventivo, ha ordinato contestualmente il dissequestro della nave, che ora potrà tornare in possesso della Ong spagnola. Gli attivisti sono stati così sollevati da ogni colpa. “Non sussistono, dopo l'evacuazione e il soccorso dei migranti – ha scritto il giudice - esigenze probatorie anche in considerazione del fatto che non si ascrive all'organizzazione e all'equipaggio alcuna responsabilità”.

“Nessun problema, nessun dubbio, nessuna paura”, è invece il commento di Matteo Salvini. “Difendere i confini e la sicurezza dell'Italia per me è stato, è e sarà sempre un orgoglio!”, ha rivendicato sui social. Proprio sul caso Open Arms c'era stato nei giorni immediatamente successivi all'apertura della crisi di governo, uno degli scontri più duri tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno uscente.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » dom nov 10, 2019 8:05 pm

Immigrazione, l'offensiva delle toghe rosse: "Adesso servono porti aperti"
Angelo Scarano - Dom, 10/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 7ClYfUteEo

Il tema dell'immigrazione resta al centro del dibattito della politica e... della magistratura.
I magistrati progressisti tirano per la giacchetta il governo giallorosso e adesso dettano l'agenda sull'immigrazione

Infatti le toghe progressiste cominciano a tirare per la giacchetta l'esecutivo giallorosso per assestare il colpo di grazia ai dl Sicurezza fortemente voluti dall'ex ministro degli Interni, Matteo Salvini. Il nuovo corso del Viminale intrapreso dal ministro Luciana Lamorgese ha di fatto riaperto i porti alle ong basandosi sulla politica dei ricollocamenti del debolissimo accordo di Malta. Le toghe di sinistra però adesso fanno un passo in avanti e di fatto chiedono a gran voce una politica più morbida proprio sul fronte dell'immigrazione. Una mossa che viene messa sul campo al convegno ’La frontiera del diritto e il diritto della frontiera, organizzato a Lampedusa da AreaDG e dall’Asgi, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione.

I partecipanti all'incontro sono tutti esponenti dell'area della magistratura e non solo più critica sulle politiche dell'ex titolare del Viminale: la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, il sindaco di Linosa e Lampedusa, Salvatore Martello, il presidente emerito della Corte Costituzionale, Valerio Onida, Riccardo Clerici, responsabile dell’ufficio legale dell’Unhcr; Armando Spataro, ex procuratore capo di Torino, Pietro Bartolo, vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo, Luigi Patronaggio, e procuratore della Repubblica di Agrigento.
E le politiche suggerite al governo sul fronte dell'immigrazione le rende più chiare Eugenio Albamonte, segretario di Area democratica per la giustizia: "Superare la politica dei porti chiusi, ripristinare il permesso di soggiorno per motivi umanitari e consentire la registrazione anagrafica ai richiedenti asilo, riattivare il sistema di accoglienza degli Sprar".
Una sorta di decalogo che l'esecutivo giallorosso dovrebbe seguire per ribaltare la politica dei porti chiusi voluta dal precedente governo. Albamonte poi spiega meglio la sua posizione e quella di Area: "Bisogna interrompere la sovrapposizione del tema dell’immigrazione, che è tema sociale, con quello della politica criminale e della sicurezza. Va fatta una contro narrazione su questo, perché non esiste un’emergenza migrazione e non esiste un’emergenza criminalità collegata ai migranti". Insomma i magistrati sono sempre di più sul campo per dare un colpo di spugna sui decreti sicurezza e invertire la rotta voluta da Salvini. Le parole di Spataro su questo fronte sono abbastanza precise: "'Il Governo ancora non ha affrontato, al netto degli annunci fatti, una decisa revisione di molte inaccettabili previsioni contenute nei 'Decreti sicurezza'. Ci auguriamo, perciò, che si affermi quanto prima il dovuto rispetto dei valori costituzionali, come auspicato anche dal presidente della Repubblica". La sfida al piano Salvini è aperta.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mar nov 12, 2019 11:32 pm

Condannato il prete anti Salvini: "Multa e danni per gli insulti"
Federico Garau - Lun, 11/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... M6Y2yxJ08E

Per i pesanti insulti rivolti al leader del Carroccio, l'ex parroco di Monte a Rovagnate dovrà versare 7.500 euro di ammenda, oltre ai 7mila da corrispondere quale risarcimento

Il processo nei suoi confronti fu rinviato durante la seduta del 23 settembre scorso, ma oggi, 11 novembre, il giudice monocratico del tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni si è pronunciata, condannandolo.

L'ex parroco di Monte a Rovagnate (Lecco) don Giorgio De Capitani dovrà dunque pagare 7.500 euro, oltre ad ulteriori 7mila come risarcimento del danno di diffamazione ai danni di Matteo Salvini.

I fatti contestati, e per i quali il religioso era stato querelato dal leader del Carroccio, risalgono al 2015. Per la precisione ad un periodo compreso tra i mesi di marzo ed ottobre, con specifico riferimento al contenuto di post dal contenuto offensivo e diffamatorio diffusi da don Giorgio sia sul suo blog personale che tramite social network.

Il pm Paolo Del Grosso, che aveva richiesto una condanna al risarcimento pari a 10mila euro, ha parlato di "attività diffamatoria reiterata nel tempo", come riportato da "Lecco Notizie". Il magistrato ha interpretato gli insulti e l'invettiva come strumento di attacco a un'ideologia politica. "Parte dal dissenso politico, un valore in sé da tutelare nella nostra democrazia. Ma la critica deve avvenire nei modi e nei termini previsti dalla legge, senza insulti e offese", conclude Del Grosso.

Una tesi che non ha invece convinto il legale del Carroccio Claudia Eccher, secondo la quale si tratta di un attacco mirato, pesante, ossessivo e reiterato."Sono offese ad personam. Non si critica un’ideologia ma si punta il dito contro Salvini e contro i leghisti, volgarizzandoli, senza giustificazione o riferimenti a fatti o atti politici specifici", ricorda l'avvocato. Neppure durante il procedimento a suo carico, poi, il religioso si era fermato. "Una produzione ossessiva quella di Don Giorgio e mai ritrattata, rifiutando ogni offerta di composizione bonaria, senza un ravvedimento nei toni, anzi, il prelato ha continuato a pubblicare post offensivi anche durante le fasi di questo processo", fa notare il legale.

Non solo, dinanzi alla proposta di ritirare la denuncia in cambio di scuse ed una cifra da donare ai bisognosi, don Giorgio aveva risposto con un'ulteriore provocazione."Si è fatto bello dicendo che lui sarebbe pronto a ritirare la querela purché io chieda scusa e sborsi una certa cifra per i bisognosi. Mi ritirerò in un convento per riflettere sulla proposta, e dopo un anno di meditazione silenziosa darò la risposta. L'offerta ho già scelto a chi darla: ai primi profughi clandestini che arriveranno in Italia", aveva detto a settembre.

"Idiozia, pezzo di m***a, morto di fame, la m***a richiama m***a, Salvini è uno schizzo salito un po' più in alto, pluri-assenteista di m***a” , ricorda la Eccher. Per espressioni come queste, oltre che per l'augurio della morte a Salvini, il religioso dovrà ora pagare quasi 15mila euro.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mer nov 20, 2019 7:52 am

Open Arms, Salvini è indagato. I pm: "Fu sequestro di persona"
Andrea Indini - Mar, 19/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... W0P38gito4

Nuovo assalto della magistratura. Adesso l'ex ministro dell'Interno è indagato per aver provato a respingere la nave dell'ong spagnola che aveva a bordo 164 clandestini

I pm tornano a caricare Matteo Salvini. L'assalto è la fotocopia del caso Diciotti.

L'ex ministro dell'Interno si ritrova nuovamente iscritto nel registro degli indagati della procura di Agrigento. Le accuse che gli hanno mosso contro sono sequestro di persona e omissione di atti di ufficio. A questo giro la magistratura lo vuole inchiodare per aver bloccato per diciannove giorni i 164 immigrati clandestini che, dopo essere stati recuperati al largo della Libia, la Open Arms, la nave dell'ong spagnola fondata nel 2015 dal catalano Oscar Camps, aveva portato nel porto di Lampedusa non appena il Tar del Lazio aveva annullato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane firmato dal governo.

Stesso copione, stesse accuse, stesso teorema. In soccorso delle ong, che affollano il Mediterraneo facendo la spola dalle coste del Nord Africa ai porti italiani per aiutare i clandestini che tentano la rotta via mare per raggiungere il Vecchio Continente, si è fiondata (ancora una volta) la magistratura siciliana andando a indagare Salvini per un caso che risale allo scorso agosto, poco prima che il leader leghista facesse saltare il primo governo Conte. E gli spagnoli di Open Arms già esultano. "Venti giorni davanti alle coste di Lampedusa senza poter far sbarcare uomini, donne e bambini vulnerabili - ha scritto l'organizzazione non governativa su Twitter - 68 evacuazioni mediche, quindici persone recuperate dopo essersi gettate in acqua nel tentativo di raggiungere terra. Sequestro di persona". Accuse che non hanno assolutamente scalfito Salvini che non solo ha rivendicato quanto fatto quando sedeva sulo scranno più alto del Viminale ma che ha anche assicurato di essere pronto a "rifare tutto" una volta che tornerà al governo. "Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l'onore dell'Italia? - ha commentato - per me è una medaglia".

Adesso il fascicolo è sul tavolo del procuratore capo Franco Lo Voi che ha a disposizione dieci giorni per fare le proprie valutazioni e decidere se confermare o meno le ipotesi di reato, che sono state mosse contro Salvini, riformularle oppure chiederne l'archiviazione. Lo scorso marzo per un caso analogo, quello scoppiato nell'agosto del 2018 quando era stata bloccato la nave della Guardia costiera italiana "Ubaldo Diciotti" dopo che questa aveva soccorso 190 immigrati al largo dell'isola di Malta, il parlamento aveva negato agli stessi pm di Agrigento l'autorizzazione a procedere nei confronti del leader del Carroccio.

https://www.facebook.com/groups/1059950 ... 165019995/



Gino Quarelo
Innondiamo la procura di autodenuncie con questa

Io ... , cittadino sovrano della Repubblica democratica italiana,
dichiaro di essere uno dei milioni di cittadini sovrani mandanti del ministro dell'Interno Salvini;
dichiaro di aver votato coscientemente e responsabilmente Salvini con il preciso e tassativo mandato politico
- di difendere i diritti umani naturali e universali, civili e politici dei cittadini italiani ed europei,
- di fermare la criminale e scriteriata invasione dei clandestini e dei nazi maomettani portatori di odio e di morte, che abusano delle leggi e delle convenzioni internazionali sul soccorso in mare, sull'asilo politico e sull'aiuto umanitario per violare i nostri confini del nostro paese e introdursi illegalmente per appropriarsi dell'assistenza pubblica e dei nostri beni civili e politici con la complicità delle ong e di altre organizzazioni sia politiche che religiose
- di vigilare e difendere i confini o frontiere dei territori della Repubblica italiana e della UE
- e di operare in tutte le sedi europee e internazionali affinché i clandestini siano essi presunti o veri rifugianti e asilanti o semplici migranti economici o approfittatori e parassiti internazionali, di tutte le età e di ogni genere non violino più la terra italiana ed europea, entrandovi di frodo e con il subdolo inganno dell'abuso criminale delle convenzioni e delle leggi internazionali sul soccorso in mare, sull'asilo politico e sull'aiuto umanitario.


Non esiste alcun diritto umano naturale, civile e giuridico a emigrare invadendo clandestinamente e illegalmente i paesi altrui;
e non esiste alcun obbligo giuridico e dovere umano morale morale naturale di accogliere e ospitare gli invasori clandestini, chiunque essi siano, indipendentemente dal diritto inalienabile di non accogliere e di non ospitare chi non si vuole, chi non è certificato, chi costituisce un pericolo o può costituire un pericolo, chi non è compatibile ideologicamente-religiosamente-politicamente incompatibile, chi è un criminale comune o religioso o politico, chi non si può accogliere e ospitare per mancanza di risorse e di lavoro.
Se a casa tua potesse entrare chiunque lo volesse non sarebbe più casa tua, così è per il tuo paese, nessuno ha diritto di violarlo impunemente e tu hai tutto il diritto di difenderlo anche con le armi.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mer nov 27, 2019 10:19 pm

Il tribunale dei ministri dà ragione a Salvini: "Le Ong sbarchino nei loro Paesi"
Andrea Indini
Mer, 27/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/tribunale ... o8PXm_iccs

Il tribunale dei ministri annienta le tesi dei magistrati buonisti: "Lo Stato di primo contatto è quello della nave che ha provveduto al salvataggio"

Giusto una settimana fa la procura di Agrigento si è rimessa in testa di provare a inchiodare Matteo Salvini accusandolo dei reati di sequestro di persona e omissione di atti di ufficio.

Per farlo hanno ritirato fuori il caso dei 164 immigrati clandestini che, dopo essere stati recuperati al largo della Libia, la Open Arms, la nave dell'ong spagnola fondata nel 2015 dal catalano Oscar Camps, aveva portato nel porto di Lampedusa. L'allora ministro dell'Interno li aveva bloccati una ventina di giorni nel tentativo di far rispettare il decreto Sicurezza. E così i pm hanno fatto fioccare un'inchiesta fotocopia di quella (già archiviata) sul caso Diciotti. E pensare che, come riportano il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano, anche il fascicolo sui 65 che si trovavano a bordo della "Alan Kurdi", la nave della ong tedesca Sea Eye, è stato liquidato dal tribunale dei ministri di Roma lo scorso 21 novembre. Certo, in questo caso le accuse sono omissione di atti di ufficio e abuso di ufficio, ma quel che conta è che le toghe hanno rimarcato un principio sacrosanto: "Le organizzazioni non governative devono sbarcare nel proprio Paese".

Sin da quando Salvini ha avviato la campagna contro l'immigrazione clandestina, i magistrati hanno fatto di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. "Per me difendere il mio Paese è sempre una medaglia", ha ripetuto in più di un'occasione l'ex ministro dell'Interno tirando avanti nonostante le inchieste e i ripetuti tentativi di vari magistrati di smantellare i decreti Sicurezza per riaprire i porti italiani. Adesso, però, il tribunale dei ministri ha messo nero su bianco che la linea del leader leghista non solo è lecita ma dovrebbe anche essere rispettata a livello europeo. Sebbene la responsabilità di assegnare un "porto sicuro" all'imbarcazioni, che trasportano gli immigrati prelevati in mare, tocchi allo "Stato di primo contatto", le indicazioni ricavate da Convenzioni e accordi internazionali stabiliscono che "lo Stato di primo contatto non può che identificarsi in quello della nave che ha provveduto al salvataggio". Pertanto non spetta all'Italia farsi carico delle organizzazioni non governative che continuano a bussare alle loro porta. Nel caso della "Alan Kurdi", che dopo il "no" di Roma si era diretta a Malta, ha dunque fatto bene Salvini a bloccarla visto che l'imbarcazione batte bandiera tedesca. Anche perché, nonostante in alcuni casi le coste del Paese di riferimento della nave siano lontane, "la normativa non offre soluzioni precettive idonee ai fini di un intervento efficace volto alla tutela della sicurezza dei migranti". Nemmeno quando questi sono in pericolo.

Sul caso dei clandestini bloccati a bordo della Sea Eye lo scorso aprile non ci sarà dunque alcun processo. "Ora sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre procure", ha rimarcato Salvini dopo l'archiviazione. Purtroppo, come già anticipa Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, il provvedimento del tribunale dei ministri non metterà la parola fine ad altre inchieste. Le motivazioni del collegio ministeriale di Roma restano comunque una vittoria politica per il leader leghista che ci ha subito tenuto a rimarcare che "finalmente" è stato riconosciuto da un giudice che "bloccare gli sbarchi non autorizzati di immigrati non è reato". E così, sulla scorta di questa sentenza, ha fatto ugualmente bene tutte le volte che da ministro dell'Interno ha spronato il governo a opporsi ai blitz delle ong straniere nei porti italiani. Anche quando, come nel caso della Sea Watch 3, Carola Rackete era addirittura arrivata a infrangere il divieto di ingresso e a speronare una motovedetta della Guardia di Finanza pur di entrare nel porto di Lampedusa (guarda il video). Peccato però che per la sinistra nostrana la capitana resterà sempre una campionessa di civiltà e il capitano il male assoluto. Il tutto in barba alla legge italiana.


La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2665
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1291917795
Non soccorrere in mare e non accogliere chi ti può fare del male, chi abusa della legge del mare per invaderti clandestinamente, per depredarti, per ridurti in schiavitù e per ucciderti, lascialo al mare.
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Re: Magistrati eversori processate anche me

Messaggioda Berto » mer nov 27, 2019 10:21 pm

Frase oscena contro Salvini e chi lo vota: condannato Toscani. Dovrà sborsare 8mila euro
mercoledì 27 novembre
Aldo Garcon

https://www.secoloditalia.it/2019/11/fr ... m=facebook

Ha diffamato Matteo Salvini. La Corte d’Appello di Milano ha condannato Oliverio Toscani a 8mila euro di multa, confermando la sentenza di primo grado del 2017. Nel dicembre 2014 il fotografo, ospite de La Zanzara su Radio 24, aveva attaccato il leader della Lega per un servizio fotografico sul settimanale Oggi: «Ma poverino, non ha proprio niente da fare. In quelle foto sembra un maialino sotto il piumino. Uno che dice di uscire dall’Europa e poi si fa fotografare così».

Non era finita qui: «Salvini fa i pomp***, va benissimo per quello. A chi li fa? Salvini fa i pomp*** ai cretini, fa anche rima. Prende per il c*** chi vota». Adesso per quel durissimo attacco è arrivata una condanna in appello con 8mila euro di multa. Somma che lo stesso Toscani dovrà versare a Salvini. Il leader della Lega aveva già promesso di devolvere la somma incassata da Toscani a «giusta causa».

Il fotografo ha più volte attaccato l’ex ministro degli Interni. Solo qualche tempo fa ai microfoni di Radio Capital non era stato per niente tenero con Salvini: «Io non sono nemico di Salvini – aveva detto Toscani – è lui che è nemico dell’Italia! Gli italiani che votano sono il 40%, di quel 40% lui prende una percentuale inferiore a quella del Pd. Smettiamola di fare i frignoni, noi non salvinisti». Qualche settimana fa invece era stata archiviata dal giudice l’ultima sua invettiva contro il segretario del Carroccio: «È un fascista? No, di più. Peggio, dopo aver visto ciò che si è visto. Chi è che parla di castrazione? E lui dice no, non possono sbarcare…non sono clandestini sui barconi c’è della gente. Salvini è un incivile». Anche in questo caso era scattata la querela da parte dell’ex ministro. Ma il giudice aveva archiviato. Ora però è arrivata una condanna.
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