L'Italia come stato non può accogliere nessuno, nemmeno donne e bambini (dopo arrivano anche gli uomini e tutti i parenti), perché:
-ha un debito di oltre 2.200 miliardi di euro che la soffoca, che va pagato e ridotto, senza farne altro;
-non ha risorse pubbliche da regalare a chichessia, di alcun tipo;
-non ha lavoro nemmeno per i suoi cittadini,
ha milioni di disoccupati;
-ha milioni di famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese;
-ha milioni di poveri, di anziani, di ammalati, di disabili con poca o nessuna assistenza;
-ha milioni di giovani senza lavoro che non possono farsi una casa, una famiglia e dei figli e centinaia di migliaia che ogni anno emigrano per il mondo;
-non ha nemmeno le risorse per pagare i suoi fornitori,
ha decine di migliaia di imprese che chiudono soffocate dalle tasse ogni anno;
...
accogliere clandestini sarebbe un atto di demenziale irresponsabilità o un crimine contro gli italiani;
tutto quello che viene dato ai clandestini, ai profughi, ai rifugiati, ai migranti umanitari, ambientali ed economici, ai parassiti e ai criminali, viene distolto, sottratto, malversato, rubato, estorto ai cittadini italiani e ciò è un crimine, un tradimento della fratellanza nazionale e della cittadinanza, una violazione delle costituzioni italiana ed europea, una violazione dei diritti umani naturali universali e civili degli italiani e degli europei.
Perciò chi è complice, promuove od è a favore dell'accoglienza indiscriminata e scriteriata è semplicemente un demente irresponsabile o un criminale, sia esso un cristiano o un ateo.
Le convenzioni internazionali valgono solo se non violano i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei (e tenuto conto delle possibilità e delle compatibilità di ogni paese) e per quanto riguarda l'art. 10 della Costituzione italiana esso vale solo compatibilmente con altri articoli delle Costituzioni italiana ed europea che tutelano i cittadini italiani ed europei, la loro sovranità e la loro sicurezza che valgono di più e che vengono prima di ogni presunto diritto di qualsiasi clandestino.
Patrizio Colagiovanni
no, non sono d'accordo. Aiutare migranti in mare con donne e bambini non è assolutamente un violazione di nulla, anzi è rispettare la Dichiarazione Universale sui Diritti dell'Uomo e la Costituzione Italiana, due gioielli di democrazia e maturità civile. I problemi che vive l'Italia sono problemi condivisi da molti Stati Europei che però stanno accogliendo molto e bene le ondate di migranti, dichiarare il contrario è non essere informati. Nessun crimine, anzi, anche in questo caso , come con la Diciotti, siamo al limite tollerabile di irresponsabilità verso delle vite umane, che NON DEVONO essere giudicate mentre rischiano la vita. La vita è sacra e nessuno ha il diritto di decidere sulla vita altrui. I problemi dell'Italia non li risolveranno cacciando persone, ma facendo rispettare le leggi agli Italiani prima di tutto (mafia, evasione i reali colpevoli del debito). Un italiano fiero non resta a guardare mentre la gente muore in mare.
Michele Carpentiere
Concordo con Patrizio Colagiovanni e vorrei aggiungere che la Costituzione italiana è chiarissima per quanto riguarda l'accoglienza dello straniero (articolo 10). Rifiutare di accogliere chi ne ha diritto è una palese violazione della nostra Costituzione.
Alberto Pento
Le convenzioni internazionali valgono solo se non violano i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei (e tenuto conto delle possibilità e delle compatibilità di ogni paese) e per quanto riguarda l'art. 10 della Costituzione italiana esso vale solo compatibilmente con altri articoli delle Costituzioni italiana ed europea che tutelano i cittadini italiani ed europei, la loro sovranità e la loro sicurezza che valgono di più e che vengono prima di ogni presunto diritto di qualsiasi clandestino.
Comportamenti diversi sono chiaramente una violazione delle Costituzioni italiana ed europea, una violazione dei diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei e un crimine contro l'umanità.
La vita e l'esistenza dei cittadini italiani ed europei è molto più importante.
Gli italiani, l'Italia e lo Stato Italiano non hanno alcuna responsabilità ed alcun obbligo verso gli africani e gli asiatici, tanto meno verso i nazi maomettani.
L'obbligatorietà a cui fanno riferimento Patrizio Colagiovanni e Michele Carpentiere è solo una subdola e orripilante forma di riduzione in schiavitù dei cittadini italiani ed europei.
Se in Nigeria fanno 5/7 figli a coppia e non possono mantenerli non dobbiamo mantenerli noi che non ce la facciamo nemmeno a mantenere i nostri e a farne di nostri; se i nazi maomettani si scannano tra di loro non dobbiamo farci carico noi dei loro problemi e della loro malvagità; se in Africa vi sono delle carestie dovute al clima
I problemi debitori, economici, finanziari, criminali dell'Italia non vanno aggravati importando altri parassiti e altri criminali dal resto del mondo.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento no, forse non ha letto la Dichiarazione, tutto qui. I diritti dei migranti sono i diritti umani, non è possibile che una sovranità sia più importante dei diritti umani. La Costituzione italiana è stata scritta nello stesso periodo storico della Dichiarazione, quando l'Europa era appena uscita dalle conseguenze di una pessima gestione della sovranità nazionale, è scritta appositamente per evitare gli stessi errori, e tale anche la Dichiarazione, su scala mondiale.
Patrizio Colagiovanni Alberto Pento inoltre i Paesi sono tenuti a mantenere SEMPRE le possibilità per tutelare i diritti umani, in caso contrario non esiste democrazia, è altro.
Alberto Pento
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani la conosco bene e non va manipolata, manipolarla è un crimine.
I diritti umani hanno un loro ordine naturale e civile. Ogni essere umano ha i diritti civili del suo paese. Non si possono violare i diritti umani e civili dei cittadini di un paese per assumere in carico i diritti umani e civili negati o violati in un altro paese, specialmente quando mancano le risorse, quando non vi sono le compatibilità culturali e politiche e quando ciò pregiudicherebbe il benessere, la sicurezza, la sovranità di un paese e dei suoi cittadini.
Poi non va dimenticato che i clandestini sono dei criminali che abusano del soccorso in mare e che usano la violenza della frode e dell'inganno per introdursi illegalmente nei paesi altrui abusando delle convenzioni internazionali con la complicità dei trafficanti di uomini e dei manipolatori dei diritti umani.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento guardi che queste cose se le sta inventando lei, i diritti umani esistono per tutti senza distinzioni razziali e geografiche. E non esistono scuse come le risorse per comportarsi in maniera disumana nei confronti di donne e bambini in mare. Davvero non esiste. Poi paragonare le proprie difficoltà italiane alla realtà africana è impossibile, è una giustificazione di una tristezza tremenda. Bisogna proprio non conoscere l'attualità. I clandestini non sono criminali, ma neanche si avvicinano, non esiste il reato di "migrazione" o di "clandestinità" , incolparli di un qualsiasi reato prima che sia commesso è inaccettabile, naturalmente. Lei non è certo un mafioso, eppure è italiano. Per lo stesso motivo non accuso lei di nessun crimine, perchè non la conosco.
La migrazione clandestina o illegale è un crimine universale:
https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_illegale
Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
viewtopic.php?f=194&t=2754
Non esiste il diritto a migrare dove si vuole a proprio piacimento
viewtopic.php?f=194&t=2498
Tanto meno esiste il dovere assoluto ad accogliere e il diritto assoluto ad essere accolti.
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
viewtopic.php?f=205&t=2813
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Migranti, la Cassazione: «Clandestinità non è reato tenue, no assoluzione»
Venerdì 4 Maggio 2018
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 10080.html
Il reato di clandestinità esiste e, almeno secondo la Cassazione, non conosce attenuanti che valgano l'assoluzione. Regge al vaglio del Palazzaccio il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato": non si tratta di una «condotta occasionale», per cui non è possibile invocare la tenuità del fatto per evitare la condanna. Il dibattuto reato di "immigrazione clandestina", introdotto dal governo Berlusconi nel 2009, scampato alla depenalizzazione due anni fa, non può essere aggirato - dice ora la Corte - attraverso un proscioglimento per «particolare tenuità del fatto».
Non è possibile invocarla perché manca il requisito dell'«occasionalità della condotta», sottolinea la Prima sezione penale che in una serie di decisioni identiche ha accolto il ricorso della Procura generale di Milano contro alcune sentenze del Giudice di pace di Como che aveva prosciolto numerosi migranti, di diversa nazionalità, privi di permesso di soggiorno nella zona di Ponte Chiasso, a Como. Il reato è punito con un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro per chi arriva in Italia e non ha nulla. È stato oggetto di dure critiche da parte dei pubblici ministeri delle procure di "frontiera", che lo considerano un aggravio di lavoro e di costi, con migliaia di fascicoli aperti ogni anno, e dall'ex presidente della Cassazione Giovanni Canzio, che nella sua relazione all'anno giudiziario nel 2016, quando si discuteva la depenalizzazione, poi naufragata, lo definì un reato «inutile e dannoso».
Nei casi arrivati ora in Cassazione, il Giudice di pace di Como aveva accolto la richiesta della difesa di proscioglimento per la tenuità del fatto, dando per buono il fatto che i migranti, incensurati, fossero in transito verso la Svizzera. Invece per gli 'ermellinì, il giudice ha decretato l'occasionalità della condotta «senza aver illustrato alcuna situazione di fatto che autorizzasse l'affermazione circa il mero transito degli imputati dal territorio italiano verso la Svizzera e non viceversa», né «consentisse di ritenere di contenuta durata la loro permanenza». La non punibilità per tenuità del fatto, spiega la Cassazione, è possibile quando si realizzano tre condizioni: «esiguità del danno o del pericolo», «occasionalità della condotta» e «modesto grado di colpevolezza». Nel caso dei migranti irregolari, la condotta non è «per nulla occasionale», spiega il collegio, che ha rinviato al giudice di pace.
Alberto Pento
Bisogna modificare il reato di "immigrazione clandestina o immigrazione illegale" e renderlo un reato gravissimo come anche dovrebbe essere fatto con quello della violazione di domicilio a scopo di furto, rapina, estorsione, sequestro, violenza, occupazione illegale di edifici abitati e momentaneamente disabitati.
https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... on_generic
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento infatti è risaputo che la chiusura di porti, di mercati e di teste (cioè la chiusura mentale) sono i primi fattori di danno di un'economia, mentre al contrario un'economia virtuosa si basa proprio sull'apertura, sugli scambi commerciali e sulla capacità di osare ed unificare i mercati. Stesso dicasi su qualsiasi organismo collettivo, come le nazioni.
Alberto Pento
La Legge Naturale e universale, nonché la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non mi pare che stabiliscano che una madre e un padre trascurino o abbandonino i loro figli e la loro la famiglia per occuparsi dei figli e della famiglia di altri; né tanto meno ciò viene stabilito per le comunità nazionali e statuali.
Anzi la Legge N. e la Dichiarazione U.d D.U. mi pare che sensatamente suggeriscano di occuparsi innanzi tutto dei propri figli e cari e della propria gente e se avanzano risorse e tempo di occuparsi anche degli altri.
Patrizio Colagiovanni mi pare che lei faccia un casino terribile, confonde le merci con le persone, l'Europa con il Mondo, gli stati nazionali e le loro federazioni con uno stato mondiale che per fortuna ancora non esiste, i diritti civili con i diritti umani, i diritti negativi con quelli positivi omettendo i doveri naturali, confonde la realtà con l'utopia, la ragionevolezza con il fanatismo idolatra religioso e politico ideologico, la libertà irresponsabile e senza regole con la libertà responsabile e regolata in ogni settore della vita umana: economico, sociale, politico, nazionale, internazionale. Lei dimostra di non avere una coscienza equilibrata e ragionevole e i suoi discorsi oltre ad essere confusi confondono e ingannano le menti non formate-deformate e deboli, manipolano, distorcono e falsificano i valori-i doveri e i diritti umani naturali, universali e civili, danneggiando le persone, i cittadini, l'umanità, la legalità, la civiltà, la fraternità e la libertà umane. Lei favorisce la menzogna, l'illegalità, l'ingiustizia, la dittatura castuale ademocratica, ... la criminalità nostrana e mondiale.
Il mercato è buono solo quando è libero, corretto, regolamentato e controllato.
La libertà senza regole favorisce i prepotenti, i violenti, i ladri, i furbi, i criminali; in un mercato i monopoli, gli oligopoli, le castualità pubbliche, la mancanza di concorrenza, la concorrenza sleale, i dazi come quelli europei e cinesi danneggiano il mercato e gran parte degli operatori, dei consumatori e dei cittadini costretti a subire.
Emanuela Carosso
Patrizio Colagiovanni non è che "tentano il mare", si imbarcano quando c'è la nave ong che li attende oltre il bagnasciuga. Quanto al fatto che dove mangiano in due mangiano anche in tre, mi sa che non hai ben presente quanti abitanti conta l'Africa (1.288 miliardi nel 2018) e quanti l'Europa (742,6 milioni nel 2018). L'Africa è grande 30.321.253 km quadrati contro i 10,18 milioni di km quadrati dell'Europa. Comunque, se tu sei sotto soglia di povertà, sappi che io aiuto un italiano ultracinquantenne disabile che da oltre 4 anni vive in auto, senza famiglia, senza tetto, senza lavoro, col posto in dormitorio solo 2/3 mesi l'anno perché i dormitori sono intasati da stranieri. Non esiste welfare per gli italiani, non esiste lavoro per gli ultracinquantenni, non esiste assistenza per i disabili, i "servizi" aspettano solo che muoiano. E i globalisti lavorano per la sostituzione etnica. E concludo dicendoti che non credo che una persona di media intelligenza possa davvero credere alle corbellerie che scrivi tu.
Annarella Atzeni
Patrizio Colagiovanni perché non accogli qualche italiano disoccupato che forse faresti più bella figura
Luca Marchetto
Patrizio Colagiovanni potresti andare direttamente in Africa a portare la tua disponibilità, sicuramente faresti un grande piacere ai parenti delle vittime caduti nelle mani di alcuni tra questi migliaia di clandestini spesso delinquenti, sbarcati in Italia tra gli applausi delle magliette rosse.
Vincenzo Chianella
Alessandro Ratti infatti sti deustch la loro intenzioni e' di aprire una falla
Patrizio Colagiovanni
Emanuela Carosso non credo che i morti in mare siano restati proprio nel bagnasciuga, per fortuna le Ong ne hanno salvati alcuni in tempo. Fortunatamente non tutta l'Africa sta facendo i bagagli per approdare in Italia o in Europa, solo alcuni stati di cui nemmeno tutta la popolazione rientra nel fenomeno migratorio. Bene, fa benissimo ad aiutare quell'italiano, è proprio quello che bisogna fare, così per lui, così per chiunque abbia bisogno, senza fare miracoli, ma con i mezzi a disposizione, che quotidianamente vengono razionati e dimezzati solo per gli stranieri, che stranamente al contrario quotidianamente sono sempre più palestrati , sempre più ricchi, sempre più incolpati di tutto. Qui i conti non tornano, e i mediamente intelligenti lo sanno bene, perchè è palese Sostituzione etnica e piano Kalergi sono al pari del terrapiattismo, la base che li alimenta è l'ignoranza. Non mi sento offeso dalle sue insinuazioni, non è mio interesse risultare più intelligente di nessuno. Continuare a accettare giustificazioni traballanti e superbe alla disperazione altrui, al grido di "prima gli italiani" ,è solo una tristezza di cui non voglio far parte.
Patrizio Colagiovanni
Annarella Atzeni non mi interessa fare bella figura, mi scusi. Nonostante questo, mi capita spesso di aiutare colleghi di lavoro o conoscenti in difficoltà, sempre con i miei piccoli mezzi, che ho semplicemente imparato ad utilizzare senza sprechi o egoismi.
Patrizio Colagiovanni
Luca Marchetto si, ma "spesso delinquenti" è solo un suo parere senza dati oggettivi a confronto, prima di essere giudicati da lei, sono esseri umani e degni di pari diritti e opportunità, e non lo dico io ma leggi italiane ed europee scritte da persone molto più preparate di noi in materia. In ogni caso, la ringrazio del consiglio, per il momento continuo a comportarmi in questo modo.
Nicola Lomurno
Ma sai che sono esseri umani anche gli Italiani o te li scordi per fare bella FIGURA( solo d'avanti) poi quelli come te bisogna stare attenti al di dietro CIAO....
Diritti positivi, negativi e intermediazione politica
2010/12/22
https://ventinovesettembre.wordpress.co ... e-politica
La versione originale del liberalismo sosteneva che ogni persona aveva diritto alla propria vita, alle proprie libertà e alle proprie proprietà. Sosteneva, cioè, che gli uomini avessero il diritto di usare come volevano il frutto del proprio lavoro. Il diritto, almeno per logica e per i contenuti generali, preesisteva alla comunità politica, e la difesa del diritto era l'unico scopo dell'autorità politica.
Reinterpretiamo questo in termini di diritti positivi e negativi (non è la prima volta che lo scrivo, credo): un diritto negativo è un diritto a non subire qualcosa da qualcun altro, un diritto positivo è un diritto a qualcosa che richiede l'attiva partecipazione di qualcun altro.
Il diritto alla vita è un diritto negativo se si intende che uccidere è un crimine, diventa un diritto positivo se si intende che qualcuno ha l'obbligo giuridico di fare qualcosa per salvare la vita altrui. Si noti come il diritto negativo alla vita sia perfettamente definito, mentre il diritto positivo alla vita non abbia contenuti intrinseci, perché tutto sta nel definire cosa l'altro è obbligato a fare.
I diritti liberali sono diritti negativi, con poche eccezioni: l'eccezione fondamentale è che tutti i membri di un corpo politico hanno il dovere (obbligo giuridico) di sovvenzionare lo Stato per proteggere i diritti negativi di tutti gli altri membri. La sicurezza, cioè, è un diritto positivo, e il contenuto specifico del diritto positivo sono la polizia, le forze armate, i tribunali, e gli strumenti amministrativi e fiscali necessari a sostenere queste istituzioni.
Dire che il liberalismo non ha diritto positivi è quindi erroneo. L'anarcocapitalismo, coerentemente con i diritti lockeani, non ammette diritti positivi, ma in linea di massima, nonostante sia evidente il compromesso con i principi originali, tutti i liberali ritengono la sicurezza un diritto positivo.
Temperare con un compromesso pragmatico gli ideali normativi del liberalismo non rende quest'ultimo più incoerente di quanto la mancanza dei diritto di voto dei bambini rende incoerente l'ideale democratico. L'impossibilità della perfezione non ha mai impedito il progresso: la coerenza con dei principi astratti piace molto agli ideologi, ma non è una necessità logica e non implica dunque contraddizione.
Torniamo all'argomento principale. I diritti negativi tendono ad avere un contenuto chiaro perché non implicano alcun dovere o obbligo, ma solo divieti generali. Il diritto di proprietà nel liberalismo consente l'ordine sociale, perché si tratta di semplici regole generali che rendono possibile la coordinazione degli individui, cioè gli scambi, gli accordi, i contratti. Da queste semplici regole scaturisce l'ordine sociale.
Si deduce da questo un'altra caratteristica del diritto liberale: il diritto non è considerato un meccanismo per dare ordini e realizzare obbiettivi sociali, non è lo strumento di amministrazione di un esercito, e l'individuo non è un funzionario di una burocrazia. L'individuo è un agente con i propri fini e i propri mezzi, che ha bisogno di cooperare con gli altri agenti in un contesto di regole condivise (il rispetto dei diritti negativi fondamentali) in modo da generare l'ordine sociale esteso, di cui l'archetipo più puro è certamente il mercato, ma non è necessario che lo sia: il diritto regola la possibilità di fondare corpi intermedi, associazioni, fondazioni, famiglie, club.
Tutto ciò non ha nulla a che fare con il labirinto di leggine e di regolamentazioni a cui ci hanno abituato i nostri parlamenti, che siccome ritengono la società una grande burocrazia, la amministrano con criteri amministrativi e pubblicistici, anziché limitarsi a regolare il quadro generale delle norme con cui gli individui interagiscono. La maggior parte delle politiche prendono un'altra forma: bisogna realizzare un certo obiettivo, e bisogna impartire determinati ordini.
Qui abbiamo un problema: con la fine del liberalismo, sia il diritto che i diritti hanno subito una mutazione. E, cosa affatto strana, questa mutazione è andata a beneficio della classe politica, che ha visto il suo controllo sociale estendersi a dismisura.
I diritti positivi sono corvèe: implicano obblighi da parte di terzi. Inoltre non hanno contenuti specifici: implicano leggi interpretative che specifichino questi obblighi. I diritti positivi sono eminentemente conflittuali, perché consentono ai beneficiari di ottenere prestazioni dagli altri, e perché queste rivendicazioni non sono predeterminate e tenute entro certi limiti, sono limitate soltanto dalla capacità di influenzare le politiche.
La politica dei diritti positivi degenera quindi in un bellum omnium contra omnes: non esistendo più principi generali che regolano i contenuti delle leggi, ogni pretesa avanzata con successo diventa una fonte di obblighi per qualcun altro, a volte senza che neanche se ne accorga (l'obbligo di servirsi di produttori nazionali sotto un regime protezionistico sfugge alla maggior parte dei consumatori, che normalmente non si accorgono nemmeno dei prezzi aumentati con cui sovvenzionano le lobby inefficienti protette).
Questa fonte di conflitti può degenerare in una guerra civile, e tutta la storia della prima metà del XX secolo ne è la prova: si rivendicava il diritto di espropriare chi aveva qualcosa, e di vivere a spese altrui grazie alla coercizione. Si rivendicava il diritto di escludere gli stranieri e i lavoratori non sindacalizzati dal mercato del lavoro. Si rivendicava il diritto di espropriare le case ed abitarci. Si rivendicava il diritto di espropriare i capitali e utilizzarli. Le guerre civili del secolo scorso sono tutte dovute a queste rivendicazioni sui frutti del lavoro altrui.
La soluzione al conflitto è che lo Stato funga da arbitro, che centellini e razioni i diritti positivi, che lasciati agli appetiti delle fazioni politiche distruggerebbero le fondamenta stesse della società. Nel suo ruolo di arbitro di questi appetiti, la classe politica assume un ruolo nuovo, che prima non aveva (o aveva in parte molto minore): non difendere dei diritti già esistenti, ma creare diritti, e dunque distruggere diritti. Come intermediario monopolista del conflitto sociale, lo Stato è in grado di guadagnare una rendita politica, e più l'ambito dei diritti positivi è oscuro (ed è per questo che i diritti negativi non consentono un analogo sviluppo del ruolo della classe politica), più il suo ruolo è fondamentale, pena il conflitto civile.
La società perde la sua capacità di organizzare i propri affari tra individui liberi, perché ora esiste lo strumento sistematico per vivere del lavoro altrui: è sufficiente organizzarsi politicamente per avanzare pretese credibili, e l'intermediario politico che fiuta l'affare avanzare la proposta e introdurrà una nuova forma di rent seeking.
In questa idealtipizzazione occorre fare alcune puntualizzazioni: i confini sono spesso netti in teoria, ma mai netti nella pratica. Aggiungo queste ultime note solo per evitare obiezioni irrilevanti.
1. Non è vero che il conflitto può esistere solo con i diritti positivi: non accettare un diritto negativo altrui è causa sufficiente di conflitto. I diritti positivi espandono a dismisura l'ambito della conflittualità.
2. Non è vero che la politica prima era tesa a difendere i diritti liberali e ora non più: la politica è sempre stata una cosa sporca. Solo che oggi non abbiamo strumenti di autodifesa dalla classe politica, che è diventata de facto onnipotente.
3. Non è vero che tutti i conflitti del XX secolo sono colpa delle rivendicazioni assurde dei socialisti: molta ricchezza e molto potere erano frutto di privilegi politici anche prima. Oggi, semplicemente, la situazione è peggiorata di diversi ordini di grandezza.
4. Non è vero che oggi esiste solo il diritto pubblico e non più quello privato: se fosse così, non sarebbe possibile il funzionamento del mercato, e saremmo già tutti morti di fame. Semplicemente, le forme più pubblicistiche del diritto hanno assunto un'importanza enorme rispetto a prima.
Leggo che per alcuni il controllo degli ingressi alle frontiere sarebbe in contrasto con la filosofia libertaria.
https://www.facebook.com/pagnogno.mosca ... 3653833803
Nulla di più falso, la filosofia libertaria è figlia della logica della responsabilità individuale. Nel momento stesso in cui un costo viene fatto ricadere arbitrariamente su terzi, tale costo va considerato coercitivo.
La responsabilità essendo, per noi libertari, sempre individuale non potrà mai essere sociale e l'immigrazione incondizionata è un costo a tutti gli effetti che dovrà essere in qualche modo sostenuto dalla collettività a mezzo imposte.
I confini aperti hanno senso solo se applicati alle merci non alle persone le quali hanno bisogni da soddisfare.
Tali bisogni potranno essere soddisfatti solo da persone invitate che potranno dare un contributo minimo effettivo pari alla copertura stessa del loro costo.
Uno stato senza confini sconfessa la ragione stessa della propria esistenza, motivo per il quale noi libertari saremmo pure favorevoli all'abolizione dei confini nazionali, a patto di dispensare gli abitanti dal pagamento di qualsiasi tipo di imposta, con la logica conseguenza dell'abolizione totale di qualsiasi forma di welfare.
Cit. A. P.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento vedo che non le è chiaro il punto. Cerco di spiegarglielo. Un migrante diviene illegale quando sbarca in un Paese ospite e non fa richiesta d'asilo. Tutto il contrario della maggiorparte di migranti che sbarcano in Italia. Capisce ora cosa intendo quando dico che la migrazione non è reato?!?! Lei sta dando per scontato che i migranti che sbarcano in Italia siano interessati a farlo illegalmente, quando non è affatto così. C'è l'emergenza, c'è lo sbarco, poi c'è la richiesta di asilo. Ho letto i suoi link e parlano di diritti a migrare e diritti a non accogliere, bene, siamo d'accordissimo. Però in questo periodo storico affidarsi al diritto di non accogliere persone che rischiano di morire in mare, è una scelta contro i diritti umani a vivere ed essere aiutati e contro la Costituzione che tutela gli stessi diritti. Per questo finora si è sempre aiutato chi richiedeva asilo con queste modalità. Vede, quando una persona rischia la vita, si presuppone che non lo faccia per mero interesse personale o per obiettivi criminosi, spero che per lei sia chiaro questo punto, non vorrei augurarle di rischiare la vita per sapere cosa si prova. Ripeto, so bene che esiste il diritto a non accogliere, ma ad esercitare questo diritto io mi vergogno, ben coscente che non c'è motivo, e il motivo non sarà mai l'aumento della delinquenza, ne la mancanza di risorse. Vede,. non sono motivi sufficienti a farmi dimenticare che sono un essere umano che può aiutare il prossimo. Inoltre non mi permetterei mai di giudicare una persona senza conoscere lei o la sua storia, l'ho già spiegato e lo ribadisco, sarà un procedimento lento ma lo preferisco perchè mentiene vivi i processi democratici che fanno di noi una Nazione evoluta, non uno Stato africano. Lei sta giudicando migliaia di persone senza conoscerne una soltanto, come fa? Senza sapere cosa hanno fatto, di cosa hanno bisogno,lei si basa sulle notizie che legge dalle fonti che ritiene opportune, ripeto, come fa?!? io non mi permetto mica di chiamare qualcuno delinquente senza sapere nulla di lui, e guardi, nessuno lo fa con me.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento lei desidera, a quanto pare, più legalità, bene, sono d'accordo, ma non è certo questo il modo di creare meno criminalità, anzi l'aumenta vertiginosamente. Basti vedere dall'attuazione del Decreto Salvini quanti migranti si sono ritrovati per strada senza mezzi di sostentamento. È un invito a delinquere!! E non esiste un piano di rimpatrio, perchè è stata approvata la legge senza un piano per le conseguenze che si stanno manifestando già da ora.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento esiste sicuramente una soluzione che accontenti tutti, sia i pro immigrazione che i contro, ed è per questo che paghiamo profumatamente i nostri politici, non certo per fargli raggiungere soluzioni buone al bar o su facebook, cacciarli tutti lo sa dire anche il beone al bancone, mentre invece trovare una soluzione democratica alla migrazione e all'accoglienza necessaria è un colpo da maestro che tanto serve all'Italia. Un politica brava, figlia di studio ed impegno serio, non di pancia e istinto furbo che chiede consenso dalla paura del prossimo.
Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento "Lo status degli immigrati illegali è, nella maggior parte dei casi, temporaneo. Può accadere che persone entrate clandestinamente, senza presentare le proprie generalità ai controlli di frontiera, riescano successivamente a sanare la loro posizione sul territorio, tramite "sanatorie" o "regolarizzazioni". Viceversa persone entrate legalmente sul territorio possono restarvi per un tempo superiore al previsto e divenire quindi "irregolari" (“overstaying”, cioè soggiornanti oltre il tempo consentito), non riuscendo a rientrare nelle casistiche previste per ciascuna "sanatoria".
Gli immigrati sono di solito mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori: spesso i Paesi di provenienza sono poveri, oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili; in quest'ultimo caso, essi potrebbero avere diritto ad ottenere lo status di rifugiati richiedenti asilo." Guardi è scritto proprio nel link Wikipedia che ha postato lei c'è qualcosa che non le è chiaro, rispetto a ciò che ho scritto anch'io sulla condizione dei migranti ? Qui di crimine non si parla proprio, anzi, si parla al massimo di condizioni momentanee di irregolarità.
Fabrizio Perduto
Tutte le argomentazioni iniziali (marcate con un trattino -) cadono semplicemente ricordandoci che l'Italia è fra i dieci paesi più ricchi del mondo, e che essere nati qui, anziché in uno dei rimanenti 196 più poveri, è un privilegio per il quale non abbiamo alcun merito. Per questo, aiutare chi è meno fortunato è semplicemente giusto. Il contrario è un semplice atto di egoismo.
Patrizio Colagiovanni
Fabrizio Perduto sintesi efficace ed opportuna
Alberto Pento
La faccio corta e chiudo la discussione, per quanto mi riguarda.
Patrizio Colagiovanni e Fabrizio Perduto
a casa mia decide la mia famiglia e in caso di necessità chi è più autorevole e responsabile decide chi può o non può entrare e se far entrare qualcuno, nessun'altro decide per noi.
Così vale anche per il territorio nazionale o statuale di una comunità di genti sovrane che nel caso dell'Italia hanno democraticamente espresso la volontà politica di non accogliere più nessuno di coloro che arrivano senza chiedere il permesso e senza risorse, abusando di convenzioni, dichiarazioni e trattati vari che non hanno alcun valore se violano la nostra sovranità, la nostra libertà e mettono in pericolo la nostra sicurezza, la nostra vita e il nostro benessere.
Questa volontà politica espressa democraticamente dai cittadini italiani ha dato mandato al ministro degli interni di chiudere i porti, proteggere i confini, non accogliere più nessuno e rimpatriare tutti i clandestini e quelli che non hanno alcun titolo, alcun diritto, i criminali e i parassiti.
Per noi questa volontà politica è il bene, tutte le vostre considerazioni contrarie sulla povertà, sulla ricchezza, sul dovere alla solidarietà, sull'egoismo, sulle difinizioni di clandestino e di illegale ecc. non hanno alcun valore;
quello che conta a casa nostra e nel nostro paese è la nostra volontà, la nostra libertà, la nostra vita e la nostra sovranità; se a voi non sta bene sono affari vostri e se questi affari si fanno complici del male vanno trattati come il male.