Migrare e invadere la casa, il paese altrui non è un diritto

Migrare e invadere la casa, il paese altrui non è un diritto

Messaggioda Berto » dom gen 06, 2019 10:28 pm

L'Italia come stato non può accogliere nessuno, nemmeno donne e bambini (dopo arrivano anche gli uomini e tutti i parenti), perché:

-ha un debito di oltre 2.200 miliardi di euro che la soffoca, che va pagato e ridotto, senza farne altro;
-non ha risorse pubbliche da regalare a chichessia, di alcun tipo;
-non ha lavoro nemmeno per i suoi cittadini,
ha milioni di disoccupati;
-ha milioni di famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese;
-ha milioni di poveri, di anziani, di ammalati, di disabili con poca o nessuna assistenza;
-ha milioni di giovani senza lavoro che non possono farsi una casa, una famiglia e dei figli e centinaia di migliaia che ogni anno emigrano per il mondo;
-non ha nemmeno le risorse per pagare i suoi fornitori,
ha decine di migliaia di imprese che chiudono soffocate dalle tasse ogni anno;
...
accogliere clandestini sarebbe un atto di demenziale irresponsabilità o un crimine contro gli italiani;
tutto quello che viene dato ai clandestini, ai profughi, ai rifugiati, ai migranti umanitari, ambientali ed economici, ai parassiti e ai criminali, viene distolto, sottratto, malversato, rubato, estorto ai cittadini italiani e ciò è un crimine, un tradimento della fratellanza nazionale e della cittadinanza, una violazione delle costituzioni italiana ed europea, una violazione dei diritti umani naturali universali e civili degli italiani e degli europei.
Perciò chi è complice, promuove od è a favore dell'accoglienza indiscriminata e scriteriata è semplicemente un demente irresponsabile o un criminale, sia esso un cristiano o un ateo.

Le convenzioni internazionali valgono solo se non violano i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei (e tenuto conto delle possibilità e delle compatibilità di ogni paese) e per quanto riguarda l'art. 10 della Costituzione italiana esso vale solo compatibilmente con altri articoli delle Costituzioni italiana ed europea che tutelano i cittadini italiani ed europei, la loro sovranità e la loro sicurezza che valgono di più e che vengono prima di ogni presunto diritto di qualsiasi clandestino.



Patrizio Colagiovanni
no, non sono d'accordo. Aiutare migranti in mare con donne e bambini non è assolutamente un violazione di nulla, anzi è rispettare la Dichiarazione Universale sui Diritti dell'Uomo e la Costituzione Italiana, due gioielli di democrazia e maturità civile. I problemi che vive l'Italia sono problemi condivisi da molti Stati Europei che però stanno accogliendo molto e bene le ondate di migranti, dichiarare il contrario è non essere informati. Nessun crimine, anzi, anche in questo caso , come con la Diciotti, siamo al limite tollerabile di irresponsabilità verso delle vite umane, che NON DEVONO essere giudicate mentre rischiano la vita. La vita è sacra e nessuno ha il diritto di decidere sulla vita altrui. I problemi dell'Italia non li risolveranno cacciando persone, ma facendo rispettare le leggi agli Italiani prima di tutto (mafia, evasione i reali colpevoli del debito). Un italiano fiero non resta a guardare mentre la gente muore in mare.

Michele Carpentiere
Concordo con Patrizio Colagiovanni e vorrei aggiungere che la Costituzione italiana è chiarissima per quanto riguarda l'accoglienza dello straniero (articolo 10). Rifiutare di accogliere chi ne ha diritto è una palese violazione della nostra Costituzione.



Alberto Pento

Le convenzioni internazionali valgono solo se non violano i diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei (e tenuto conto delle possibilità e delle compatibilità di ogni paese) e per quanto riguarda l'art. 10 della Costituzione italiana esso vale solo compatibilmente con altri articoli delle Costituzioni italiana ed europea che tutelano i cittadini italiani ed europei, la loro sovranità e la loro sicurezza che valgono di più e che vengono prima di ogni presunto diritto di qualsiasi clandestino.
Comportamenti diversi sono chiaramente una violazione delle Costituzioni italiana ed europea, una violazione dei diritti umani naturali, universali e civili dei cittadini italiani ed europei e un crimine contro l'umanità.

La vita e l'esistenza dei cittadini italiani ed europei è molto più importante.
Gli italiani, l'Italia e lo Stato Italiano non hanno alcuna responsabilità ed alcun obbligo verso gli africani e gli asiatici, tanto meno verso i nazi maomettani.
L'obbligatorietà a cui fanno riferimento Patrizio Colagiovanni e Michele Carpentiere è solo una subdola e orripilante forma di riduzione in schiavitù dei cittadini italiani ed europei.
Se in Nigeria fanno 5/7 figli a coppia e non possono mantenerli non dobbiamo mantenerli noi che non ce la facciamo nemmeno a mantenere i nostri e a farne di nostri; se i nazi maomettani si scannano tra di loro non dobbiamo farci carico noi dei loro problemi e della loro malvagità; se in Africa vi sono delle carestie dovute al clima
I problemi debitori, economici, finanziari, criminali dell'Italia non vanno aggravati importando altri parassiti e altri criminali dal resto del mondo.



Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento no, forse non ha letto la Dichiarazione, tutto qui. I diritti dei migranti sono i diritti umani, non è possibile che una sovranità sia più importante dei diritti umani. La Costituzione italiana è stata scritta nello stesso periodo storico della Dichiarazione, quando l'Europa era appena uscita dalle conseguenze di una pessima gestione della sovranità nazionale, è scritta appositamente per evitare gli stessi errori, e tale anche la Dichiarazione, su scala mondiale.
Patrizio Colagiovanni Alberto Pento inoltre i Paesi sono tenuti a mantenere SEMPRE le possibilità per tutelare i diritti umani, in caso contrario non esiste democrazia, è altro.


Alberto Pento
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani la conosco bene e non va manipolata, manipolarla è un crimine.
I diritti umani hanno un loro ordine naturale e civile. Ogni essere umano ha i diritti civili del suo paese. Non si possono violare i diritti umani e civili dei cittadini di un paese per assumere in carico i diritti umani e civili negati o violati in un altro paese, specialmente quando mancano le risorse, quando non vi sono le compatibilità culturali e politiche e quando ciò pregiudicherebbe il benessere, la sicurezza, la sovranità di un paese e dei suoi cittadini.

Poi non va dimenticato che i clandestini sono dei criminali che abusano del soccorso in mare e che usano la violenza della frode e dell'inganno per introdursi illegalmente nei paesi altrui abusando delle convenzioni internazionali con la complicità dei trafficanti di uomini e dei manipolatori dei diritti umani.



Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento guardi che queste cose se le sta inventando lei, i diritti umani esistono per tutti senza distinzioni razziali e geografiche. E non esistono scuse come le risorse per comportarsi in maniera disumana nei confronti di donne e bambini in mare. Davvero non esiste. Poi paragonare le proprie difficoltà italiane alla realtà africana è impossibile, è una giustificazione di una tristezza tremenda. Bisogna proprio non conoscere l'attualità. I clandestini non sono criminali, ma neanche si avvicinano, non esiste il reato di "migrazione" o di "clandestinità" , incolparli di un qualsiasi reato prima che sia commesso è inaccettabile, naturalmente. Lei non è certo un mafioso, eppure è italiano. Per lo stesso motivo non accuso lei di nessun crimine, perchè non la conosco.


La migrazione clandestina o illegale è un crimine universale:
https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_illegale

Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
viewtopic.php?f=194&t=2754

Non esiste il diritto a migrare dove si vuole a proprio piacimento
viewtopic.php?f=194&t=2498
Tanto meno esiste il dovere assoluto ad accogliere e il diritto assoluto ad essere accolti.

Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
viewtopic.php?f=205&t=2813
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


Migranti, la Cassazione: «Clandestinità non è reato tenue, no assoluzione»
Venerdì 4 Maggio 2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 10080.html

Il reato di clandestinità esiste e, almeno secondo la Cassazione, non conosce attenuanti che valgano l'assoluzione. Regge al vaglio del Palazzaccio il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato": non si tratta di una «condotta occasionale», per cui non è possibile invocare la tenuità del fatto per evitare la condanna. Il dibattuto reato di "immigrazione clandestina", introdotto dal governo Berlusconi nel 2009, scampato alla depenalizzazione due anni fa, non può essere aggirato - dice ora la Corte - attraverso un proscioglimento per «particolare tenuità del fatto».

Non è possibile invocarla perché manca il requisito dell'«occasionalità della condotta», sottolinea la Prima sezione penale che in una serie di decisioni identiche ha accolto il ricorso della Procura generale di Milano contro alcune sentenze del Giudice di pace di Como che aveva prosciolto numerosi migranti, di diversa nazionalità, privi di permesso di soggiorno nella zona di Ponte Chiasso, a Como. Il reato è punito con un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro per chi arriva in Italia e non ha nulla. È stato oggetto di dure critiche da parte dei pubblici ministeri delle procure di "frontiera", che lo considerano un aggravio di lavoro e di costi, con migliaia di fascicoli aperti ogni anno, e dall'ex presidente della Cassazione Giovanni Canzio, che nella sua relazione all'anno giudiziario nel 2016, quando si discuteva la depenalizzazione, poi naufragata, lo definì un reato «inutile e dannoso».

Nei casi arrivati ora in Cassazione, il Giudice di pace di Como aveva accolto la richiesta della difesa di proscioglimento per la tenuità del fatto, dando per buono il fatto che i migranti, incensurati, fossero in transito verso la Svizzera. Invece per gli 'ermellinì, il giudice ha decretato l'occasionalità della condotta «senza aver illustrato alcuna situazione di fatto che autorizzasse l'affermazione circa il mero transito degli imputati dal territorio italiano verso la Svizzera e non viceversa», né «consentisse di ritenere di contenuta durata la loro permanenza». La non punibilità per tenuità del fatto, spiega la Cassazione, è possibile quando si realizzano tre condizioni: «esiguità del danno o del pericolo», «occasionalità della condotta» e «modesto grado di colpevolezza». Nel caso dei migranti irregolari, la condotta non è «per nulla occasionale», spiega il collegio, che ha rinviato al giudice di pace.



Alberto Pento
Bisogna modificare il reato di "immigrazione clandestina o immigrazione illegale" e renderlo un reato gravissimo come anche dovrebbe essere fatto con quello della violazione di domicilio a scopo di furto, rapina, estorsione, sequestro, violenza, occupazione illegale di edifici abitati e momentaneamente disabitati.




https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... on_generic


Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento infatti è risaputo che la chiusura di porti, di mercati e di teste (cioè la chiusura mentale) sono i primi fattori di danno di un'economia, mentre al contrario un'economia virtuosa si basa proprio sull'apertura, sugli scambi commerciali e sulla capacità di osare ed unificare i mercati. Stesso dicasi su qualsiasi organismo collettivo, come le nazioni.

Alberto Pento
La Legge Naturale e universale, nonché la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non mi pare che stabiliscano che una madre e un padre trascurino o abbandonino i loro figli e la loro la famiglia per occuparsi dei figli e della famiglia di altri; né tanto meno ciò viene stabilito per le comunità nazionali e statuali.
Anzi la Legge N. e la Dichiarazione U.d D.U. mi pare che sensatamente suggeriscano di occuparsi innanzi tutto dei propri figli e cari e della propria gente e se avanzano risorse e tempo di occuparsi anche degli altri.

Patrizio Colagiovanni mi pare che lei faccia un casino terribile, confonde le merci con le persone, l'Europa con il Mondo, gli stati nazionali e le loro federazioni con uno stato mondiale che per fortuna ancora non esiste, i diritti civili con i diritti umani, i diritti negativi con quelli positivi omettendo i doveri naturali, confonde la realtà con l'utopia, la ragionevolezza con il fanatismo idolatra religioso e politico ideologico, la libertà irresponsabile e senza regole con la libertà responsabile e regolata in ogni settore della vita umana: economico, sociale, politico, nazionale, internazionale. Lei dimostra di non avere una coscienza equilibrata e ragionevole e i suoi discorsi oltre ad essere confusi confondono e ingannano le menti non formate-deformate e deboli, manipolano, distorcono e falsificano i valori-i doveri e i diritti umani naturali, universali e civili, danneggiando le persone, i cittadini, l'umanità, la legalità, la civiltà, la fraternità e la libertà umane. Lei favorisce la menzogna, l'illegalità, l'ingiustizia, la dittatura castuale ademocratica, ... la criminalità nostrana e mondiale.
Il mercato è buono solo quando è libero, corretto, regolamentato e controllato.
La libertà senza regole favorisce i prepotenti, i violenti, i ladri, i furbi, i criminali; in un mercato i monopoli, gli oligopoli, le castualità pubbliche, la mancanza di concorrenza, la concorrenza sleale, i dazi come quelli europei e cinesi danneggiano il mercato e gran parte degli operatori, dei consumatori e dei cittadini costretti a subire.



Emanuela Carosso
Patrizio Colagiovanni non è che "tentano il mare", si imbarcano quando c'è la nave ong che li attende oltre il bagnasciuga. Quanto al fatto che dove mangiano in due mangiano anche in tre, mi sa che non hai ben presente quanti abitanti conta l'Africa (1.288 miliardi nel 2018) e quanti l'Europa (742,6 milioni nel 2018). L'Africa è grande 30.321.253 km quadrati contro i 10,18 milioni di km quadrati dell'Europa. Comunque, se tu sei sotto soglia di povertà, sappi che io aiuto un italiano ultracinquantenne disabile che da oltre 4 anni vive in auto, senza famiglia, senza tetto, senza lavoro, col posto in dormitorio solo 2/3 mesi l'anno perché i dormitori sono intasati da stranieri. Non esiste welfare per gli italiani, non esiste lavoro per gli ultracinquantenni, non esiste assistenza per i disabili, i "servizi" aspettano solo che muoiano. E i globalisti lavorano per la sostituzione etnica. E concludo dicendoti che non credo che una persona di media intelligenza possa davvero credere alle corbellerie che scrivi tu.

Annarella Atzeni
Patrizio Colagiovanni perché non accogli qualche italiano disoccupato che forse faresti più bella figura

Luca Marchetto
Patrizio Colagiovanni potresti andare direttamente in Africa a portare la tua disponibilità, sicuramente faresti un grande piacere ai parenti delle vittime caduti nelle mani di alcuni tra questi migliaia di clandestini spesso delinquenti, sbarcati in Italia tra gli applausi delle magliette rosse.

Vincenzo Chianella
Alessandro Ratti infatti sti deustch la loro intenzioni e' di aprire una falla

Patrizio Colagiovanni
Emanuela Carosso non credo che i morti in mare siano restati proprio nel bagnasciuga, per fortuna le Ong ne hanno salvati alcuni in tempo. Fortunatamente non tutta l'Africa sta facendo i bagagli per approdare in Italia o in Europa, solo alcuni stati di cui nemmeno tutta la popolazione rientra nel fenomeno migratorio. Bene, fa benissimo ad aiutare quell'italiano, è proprio quello che bisogna fare, così per lui, così per chiunque abbia bisogno, senza fare miracoli, ma con i mezzi a disposizione, che quotidianamente vengono razionati e dimezzati solo per gli stranieri, che stranamente al contrario quotidianamente sono sempre più palestrati , sempre più ricchi, sempre più incolpati di tutto. Qui i conti non tornano, e i mediamente intelligenti lo sanno bene, perchè è palese Sostituzione etnica e piano Kalergi sono al pari del terrapiattismo, la base che li alimenta è l'ignoranza. Non mi sento offeso dalle sue insinuazioni, non è mio interesse risultare più intelligente di nessuno. Continuare a accettare giustificazioni traballanti e superbe alla disperazione altrui, al grido di "prima gli italiani" ,è solo una tristezza di cui non voglio far parte.

Patrizio Colagiovanni
Annarella Atzeni non mi interessa fare bella figura, mi scusi. Nonostante questo, mi capita spesso di aiutare colleghi di lavoro o conoscenti in difficoltà, sempre con i miei piccoli mezzi, che ho semplicemente imparato ad utilizzare senza sprechi o egoismi.

Patrizio Colagiovanni
Luca Marchetto si, ma "spesso delinquenti" è solo un suo parere senza dati oggettivi a confronto, prima di essere giudicati da lei, sono esseri umani e degni di pari diritti e opportunità, e non lo dico io ma leggi italiane ed europee scritte da persone molto più preparate di noi in materia. In ogni caso, la ringrazio del consiglio, per il momento continuo a comportarmi in questo modo.

Nicola Lomurno
Ma sai che sono esseri umani anche gli Italiani o te li scordi per fare bella FIGURA( solo d'avanti) poi quelli come te bisogna stare attenti al di dietro CIAO....


Diritti positivi, negativi e intermediazione politica
2010/12/22
https://ventinovesettembre.wordpress.co ... e-politica

La versione originale del liberalismo sosteneva che ogni persona aveva diritto alla propria vita, alle proprie libertà e alle proprie proprietà. Sosteneva, cioè, che gli uomini avessero il diritto di usare come volevano il frutto del proprio lavoro. Il diritto, almeno per logica e per i contenuti generali, preesisteva alla comunità politica, e la difesa del diritto era l'unico scopo dell'autorità politica.

Reinterpretiamo questo in termini di diritti positivi e negativi (non è la prima volta che lo scrivo, credo): un diritto negativo è un diritto a non subire qualcosa da qualcun altro, un diritto positivo è un diritto a qualcosa che richiede l'attiva partecipazione di qualcun altro.

Il diritto alla vita è un diritto negativo se si intende che uccidere è un crimine, diventa un diritto positivo se si intende che qualcuno ha l'obbligo giuridico di fare qualcosa per salvare la vita altrui. Si noti come il diritto negativo alla vita sia perfettamente definito, mentre il diritto positivo alla vita non abbia contenuti intrinseci, perché tutto sta nel definire cosa l'altro è obbligato a fare.

I diritti liberali sono diritti negativi, con poche eccezioni: l'eccezione fondamentale è che tutti i membri di un corpo politico hanno il dovere (obbligo giuridico) di sovvenzionare lo Stato per proteggere i diritti negativi di tutti gli altri membri. La sicurezza, cioè, è un diritto positivo, e il contenuto specifico del diritto positivo sono la polizia, le forze armate, i tribunali, e gli strumenti amministrativi e fiscali necessari a sostenere queste istituzioni.

Dire che il liberalismo non ha diritto positivi è quindi erroneo. L'anarcocapitalismo, coerentemente con i diritti lockeani, non ammette diritti positivi, ma in linea di massima, nonostante sia evidente il compromesso con i principi originali, tutti i liberali ritengono la sicurezza un diritto positivo.

Temperare con un compromesso pragmatico gli ideali normativi del liberalismo non rende quest'ultimo più incoerente di quanto la mancanza dei diritto di voto dei bambini rende incoerente l'ideale democratico. L'impossibilità della perfezione non ha mai impedito il progresso: la coerenza con dei principi astratti piace molto agli ideologi, ma non è una necessità logica e non implica dunque contraddizione.

Torniamo all'argomento principale. I diritti negativi tendono ad avere un contenuto chiaro perché non implicano alcun dovere o obbligo, ma solo divieti generali. Il diritto di proprietà nel liberalismo consente l'ordine sociale, perché si tratta di semplici regole generali che rendono possibile la coordinazione degli individui, cioè gli scambi, gli accordi, i contratti. Da queste semplici regole scaturisce l'ordine sociale.

Si deduce da questo un'altra caratteristica del diritto liberale: il diritto non è considerato un meccanismo per dare ordini e realizzare obbiettivi sociali, non è lo strumento di amministrazione di un esercito, e l'individuo non è un funzionario di una burocrazia. L'individuo è un agente con i propri fini e i propri mezzi, che ha bisogno di cooperare con gli altri agenti in un contesto di regole condivise (il rispetto dei diritti negativi fondamentali) in modo da generare l'ordine sociale esteso, di cui l'archetipo più puro è certamente il mercato, ma non è necessario che lo sia: il diritto regola la possibilità di fondare corpi intermedi, associazioni, fondazioni, famiglie, club.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con il labirinto di leggine e di regolamentazioni a cui ci hanno abituato i nostri parlamenti, che siccome ritengono la società una grande burocrazia, la amministrano con criteri amministrativi e pubblicistici, anziché limitarsi a regolare il quadro generale delle norme con cui gli individui interagiscono. La maggior parte delle politiche prendono un'altra forma: bisogna realizzare un certo obiettivo, e bisogna impartire determinati ordini.

Qui abbiamo un problema: con la fine del liberalismo, sia il diritto che i diritti hanno subito una mutazione. E, cosa affatto strana, questa mutazione è andata a beneficio della classe politica, che ha visto il suo controllo sociale estendersi a dismisura.

I diritti positivi sono corvèe: implicano obblighi da parte di terzi. Inoltre non hanno contenuti specifici: implicano leggi interpretative che specifichino questi obblighi. I diritti positivi sono eminentemente conflittuali, perché consentono ai beneficiari di ottenere prestazioni dagli altri, e perché queste rivendicazioni non sono predeterminate e tenute entro certi limiti, sono limitate soltanto dalla capacità di influenzare le politiche.

La politica dei diritti positivi degenera quindi in un bellum omnium contra omnes: non esistendo più principi generali che regolano i contenuti delle leggi, ogni pretesa avanzata con successo diventa una fonte di obblighi per qualcun altro, a volte senza che neanche se ne accorga (l'obbligo di servirsi di produttori nazionali sotto un regime protezionistico sfugge alla maggior parte dei consumatori, che normalmente non si accorgono nemmeno dei prezzi aumentati con cui sovvenzionano le lobby inefficienti protette).

Questa fonte di conflitti può degenerare in una guerra civile, e tutta la storia della prima metà del XX secolo ne è la prova: si rivendicava il diritto di espropriare chi aveva qualcosa, e di vivere a spese altrui grazie alla coercizione. Si rivendicava il diritto di escludere gli stranieri e i lavoratori non sindacalizzati dal mercato del lavoro. Si rivendicava il diritto di espropriare le case ed abitarci. Si rivendicava il diritto di espropriare i capitali e utilizzarli. Le guerre civili del secolo scorso sono tutte dovute a queste rivendicazioni sui frutti del lavoro altrui.

La soluzione al conflitto è che lo Stato funga da arbitro, che centellini e razioni i diritti positivi, che lasciati agli appetiti delle fazioni politiche distruggerebbero le fondamenta stesse della società. Nel suo ruolo di arbitro di questi appetiti, la classe politica assume un ruolo nuovo, che prima non aveva (o aveva in parte molto minore): non difendere dei diritti già esistenti, ma creare diritti, e dunque distruggere diritti. Come intermediario monopolista del conflitto sociale, lo Stato è in grado di guadagnare una rendita politica, e più l'ambito dei diritti positivi è oscuro (ed è per questo che i diritti negativi non consentono un analogo sviluppo del ruolo della classe politica), più il suo ruolo è fondamentale, pena il conflitto civile.

La società perde la sua capacità di organizzare i propri affari tra individui liberi, perché ora esiste lo strumento sistematico per vivere del lavoro altrui: è sufficiente organizzarsi politicamente per avanzare pretese credibili, e l'intermediario politico che fiuta l'affare avanzare la proposta e introdurrà una nuova forma di rent seeking.

In questa idealtipizzazione occorre fare alcune puntualizzazioni: i confini sono spesso netti in teoria, ma mai netti nella pratica. Aggiungo queste ultime note solo per evitare obiezioni irrilevanti.

1. Non è vero che il conflitto può esistere solo con i diritti positivi: non accettare un diritto negativo altrui è causa sufficiente di conflitto. I diritti positivi espandono a dismisura l'ambito della conflittualità.
2. Non è vero che la politica prima era tesa a difendere i diritti liberali e ora non più: la politica è sempre stata una cosa sporca. Solo che oggi non abbiamo strumenti di autodifesa dalla classe politica, che è diventata de facto onnipotente.
3. Non è vero che tutti i conflitti del XX secolo sono colpa delle rivendicazioni assurde dei socialisti: molta ricchezza e molto potere erano frutto di privilegi politici anche prima. Oggi, semplicemente, la situazione è peggiorata di diversi ordini di grandezza.
4. Non è vero che oggi esiste solo il diritto pubblico e non più quello privato: se fosse così, non sarebbe possibile il funzionamento del mercato, e saremmo già tutti morti di fame. Semplicemente, le forme più pubblicistiche del diritto hanno assunto un'importanza enorme rispetto a prima.


Leggo che per alcuni il controllo degli ingressi alle frontiere sarebbe in contrasto con la filosofia libertaria.
https://www.facebook.com/pagnogno.mosca ... 3653833803
Nulla di più falso, la filosofia libertaria è figlia della logica della responsabilità individuale. Nel momento stesso in cui un costo viene fatto ricadere arbitrariamente su terzi, tale costo va considerato coercitivo.
La responsabilità essendo, per noi libertari, sempre individuale non potrà mai essere sociale e l'immigrazione incondizionata è un costo a tutti gli effetti che dovrà essere in qualche modo sostenuto dalla collettività a mezzo imposte.
I confini aperti hanno senso solo se applicati alle merci non alle persone le quali hanno bisogni da soddisfare.
Tali bisogni potranno essere soddisfatti solo da persone invitate che potranno dare un contributo minimo effettivo pari alla copertura stessa del loro costo.
Uno stato senza confini sconfessa la ragione stessa della propria esistenza, motivo per il quale noi libertari saremmo pure favorevoli all'abolizione dei confini nazionali, a patto di dispensare gli abitanti dal pagamento di qualsiasi tipo di imposta, con la logica conseguenza dell'abolizione totale di qualsiasi forma di welfare.
Cit. A. P.


Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento vedo che non le è chiaro il punto. Cerco di spiegarglielo. Un migrante diviene illegale quando sbarca in un Paese ospite e non fa richiesta d'asilo. Tutto il contrario della maggiorparte di migranti che sbarcano in Italia. Capisce ora cosa intendo quando dico che la migrazione non è reato?!?! Lei sta dando per scontato che i migranti che sbarcano in Italia siano interessati a farlo illegalmente, quando non è affatto così. C'è l'emergenza, c'è lo sbarco, poi c'è la richiesta di asilo. Ho letto i suoi link e parlano di diritti a migrare e diritti a non accogliere, bene, siamo d'accordissimo. Però in questo periodo storico affidarsi al diritto di non accogliere persone che rischiano di morire in mare, è una scelta contro i diritti umani a vivere ed essere aiutati e contro la Costituzione che tutela gli stessi diritti. Per questo finora si è sempre aiutato chi richiedeva asilo con queste modalità. Vede, quando una persona rischia la vita, si presuppone che non lo faccia per mero interesse personale o per obiettivi criminosi, spero che per lei sia chiaro questo punto, non vorrei augurarle di rischiare la vita per sapere cosa si prova. Ripeto, so bene che esiste il diritto a non accogliere, ma ad esercitare questo diritto io mi vergogno, ben coscente che non c'è motivo, e il motivo non sarà mai l'aumento della delinquenza, ne la mancanza di risorse. Vede,. non sono motivi sufficienti a farmi dimenticare che sono un essere umano che può aiutare il prossimo. Inoltre non mi permetterei mai di giudicare una persona senza conoscere lei o la sua storia, l'ho già spiegato e lo ribadisco, sarà un procedimento lento ma lo preferisco perchè mentiene vivi i processi democratici che fanno di noi una Nazione evoluta, non uno Stato africano. Lei sta giudicando migliaia di persone senza conoscerne una soltanto, come fa? Senza sapere cosa hanno fatto, di cosa hanno bisogno,lei si basa sulle notizie che legge dalle fonti che ritiene opportune, ripeto, come fa?!? io non mi permetto mica di chiamare qualcuno delinquente senza sapere nulla di lui, e guardi, nessuno lo fa con me.

Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento lei desidera, a quanto pare, più legalità, bene, sono d'accordo, ma non è certo questo il modo di creare meno criminalità, anzi l'aumenta vertiginosamente. Basti vedere dall'attuazione del Decreto Salvini quanti migranti si sono ritrovati per strada senza mezzi di sostentamento. È un invito a delinquere!! E non esiste un piano di rimpatrio, perchè è stata approvata la legge senza un piano per le conseguenze che si stanno manifestando già da ora.

Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento esiste sicuramente una soluzione che accontenti tutti, sia i pro immigrazione che i contro, ed è per questo che paghiamo profumatamente i nostri politici, non certo per fargli raggiungere soluzioni buone al bar o su facebook, cacciarli tutti lo sa dire anche il beone al bancone, mentre invece trovare una soluzione democratica alla migrazione e all'accoglienza necessaria è un colpo da maestro che tanto serve all'Italia. Un politica brava, figlia di studio ed impegno serio, non di pancia e istinto furbo che chiede consenso dalla paura del prossimo.

Patrizio Colagiovanni
Alberto Pento "Lo status degli immigrati illegali è, nella maggior parte dei casi, temporaneo. Può accadere che persone entrate clandestinamente, senza presentare le proprie generalità ai controlli di frontiera, riescano successivamente a sanare la loro posizione sul territorio, tramite "sanatorie" o "regolarizzazioni". Viceversa persone entrate legalmente sul territorio possono restarvi per un tempo superiore al previsto e divenire quindi "irregolari" (“overstaying”, cioè soggiornanti oltre il tempo consentito), non riuscendo a rientrare nelle casistiche previste per ciascuna "sanatoria".

Gli immigrati sono di solito mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori: spesso i Paesi di provenienza sono poveri, oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili; in quest'ultimo caso, essi potrebbero avere diritto ad ottenere lo status di rifugiati richiedenti asilo." Guardi è scritto proprio nel link Wikipedia che ha postato lei c'è qualcosa che non le è chiaro, rispetto a ciò che ho scritto anch'io sulla condizione dei migranti ? Qui di crimine non si parla proprio, anzi, si parla al massimo di condizioni momentanee di irregolarità.


Fabrizio Perduto
Tutte le argomentazioni iniziali (marcate con un trattino -) cadono semplicemente ricordandoci che l'Italia è fra i dieci paesi più ricchi del mondo, e che essere nati qui, anziché in uno dei rimanenti 196 più poveri, è un privilegio per il quale non abbiamo alcun merito. Per questo, aiutare chi è meno fortunato è semplicemente giusto. Il contrario è un semplice atto di egoismo.

Patrizio Colagiovanni
Fabrizio Perduto sintesi efficace ed opportuna


Alberto Pento
La faccio corta e chiudo la discussione, per quanto mi riguarda.
Patrizio Colagiovanni e Fabrizio Perduto
a casa mia decide la mia famiglia e in caso di necessità chi è più autorevole e responsabile decide chi può o non può entrare e se far entrare qualcuno, nessun'altro decide per noi.
Così vale anche per il territorio nazionale o statuale di una comunità di genti sovrane che nel caso dell'Italia hanno democraticamente espresso la volontà politica di non accogliere più nessuno di coloro che arrivano senza chiedere il permesso e senza risorse, abusando di convenzioni, dichiarazioni e trattati vari che non hanno alcun valore se violano la nostra sovranità, la nostra libertà e mettono in pericolo la nostra sicurezza, la nostra vita e il nostro benessere.
Questa volontà politica espressa democraticamente dai cittadini italiani ha dato mandato al ministro degli interni di chiudere i porti, proteggere i confini, non accogliere più nessuno e rimpatriare tutti i clandestini e quelli che non hanno alcun titolo, alcun diritto, i criminali e i parassiti.
Per noi questa volontà politica è il bene, tutte le vostre considerazioni contrarie sulla povertà, sulla ricchezza, sul dovere alla solidarietà, sull'egoismo, sulle difinizioni di clandestino e di illegale ecc. non hanno alcun valore;
quello che conta a casa nostra e nel nostro paese è la nostra volontà, la nostra libertà, la nostra vita e la nostra sovranità; se a voi non sta bene sono affari vostri e se questi affari si fanno complici del male vanno trattati come il male.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Migrare e invadere la casa, il paese altrui non è un diritto

Messaggioda Berto » lun gen 07, 2019 6:45 pm

Matteo Salvini dal discorso agli Italiani del 6/1/2019

https://www.facebook.com/mauro.bertame/ ... 1200649805

Perché dico no all'apertura dei porti:
perché se cediamo il 6 gennaio, il 7 siamo da capo, e l'8 gennaio ancora, il 9 ancora di più, e gli scafisti torneranno a far quattrini, e le ONG (che non rispettano REGOLE e LEGGI) continueranno ad aiutare i trafficanti di esseri umani.

Aprire i porti ADESSO, significherebbe TORNARE INDIETRO.

Io voglio un Paese APERTO, apertissimo per chi porta rispetto, cultura, valore, tradizioni, ma CHIUSO per i trafficanti di schiavi. Sicché non mollo. Non mollo neanche di un millimetro: chi fa i soldi con questo ignobile traffico, non trova e non troverà un porto italiano dove venire a fare e concludere i suoi affari.

Personalmente, da Ministro dell'Interno, ho firmato e continuerò a firmare il permesso di arrivare in Italia, in aereo, a centinaia di profughi africani riconosciuti da agenzie serie (DAVVERO) in fuga da guerre, che sono arrivati e continueranno ad arrivare in Italia in aereo, grazie ai corridoi umanitari. Queste persone che fuggono davvero dalla guerra e da torture, troveranno in Italia la loro casa, il loro presente e il loro futuro di vita.
In Italia si arriverà solo se si avrà il diritto di arrivare, avendo una motivazione grave, chiedendo "permesso", dicendo "per favore", e magari alla fine regalando un "grazie". Se per anni qualcuno nei precedenti governi ha abituato gli Italiani a regalare TUTTO a TUTTI, a fare finta che non esistono CONFINI, REGOLE, ORDINI e LEGGI, adesso non è più così, perché è arrivato il Ministro che ha deciso di far rispettare le REGOLE. In ogni ambito. Così come avviene in Australia, in Canada, in Svizzera, negli Stati Uniti e in altri Paesi civili nel mondo. Ai sindaci e ai governatori ribelli, che sono contro la sicurezza e l'omonimo decreto approvato dal Parlamento e dal Presidente della Repubblica, io dico: ma non avete neanche un po' di VERGOGNA?
Al sindaco di Napoli che fa il fenomeno e dice "mando io le barche a salvare i migranti", mentre ha MIGLIAIA di Napoletani che non hanno una CASA, un LAVORO, una SCUOLA o un POSTO IN OSPEDALE se non in mezzo ai rifiuti e alle FORMICHE, io chiedo: ma non ha un po' di RITEGNO?
Al governatore della Toscana, che dice "bisogna aiutare i migranti", mentre ha decine di migliaia di cittadini toscani che aspettano una CASA POPOLARE, e CHIUDE gli ospedali, io domando: non ha un po' di BUON SENSO, di DIGNITÀ?
Chi non riesce a risolvere i problemi di Napoli, di Palermo, di Firenze, di Reggio Calabria, di Pescara e di Milano, deve passare le sue giornate preoccupandosi dei problemi dell'altra parte del mondo?
In Italia abbiamo 5 MILIONI di POVERI che a Natale non hanno festeggiato col salmone, che non sono andati a sciare a Cortina a Capodanno, e a cui la Befana stamattina non ha portato NULLA, se non, forse, una tazza di LATTE. I "dispensatori" di accoglienza, di bontà, di generosità in grande stile, le dimostrino nei confronti di questi 5 MILIONI di POVERI e nei confronti di 1 MILIONE e 200.000 bambini INDIGENTI.
Noi, come Governo, ci metteremo tutto l'impegno ed i soldi possibili. E solo quando avremo risolto il problema di coloro che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, ci dedicheremo interamente ad aiutare tutto il mondo. Nel frattempo io sono andato in Ghana, da Ministro dell'Interno, a fare un accordo col governo ghanese per garantire là vitto, alloggio, sanità, scuola e futuro a migliaia di ragazzi che così non saranno costretti a lasciare il proprio Paese, ad attraversare il deserto e a rischiare di morire sul fondo del Mar Mediterraneo. E continuerò su questa strada della diplomazia per stabilire accordi e dare vita a progetti di cooperazione in Africa. Ma non voglio più vedere persone sui gommoni e non sarò mai complice degli spregevoli trafficanti di esseri umani. E coloro che consapevolmente o inconsapevolmente si rendono loro COMPLICI, non avranno mai il mio sostegno. Per questo, non mollo.



Migranti Ong, Conte ora apre ancora di più: "Non solo donne e bimbi"
Bartolo Dall'Orto - Lun, 07/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 25072.html

Da Palazzo Chigi trapelano le intenzioni del premier: "Prenderemo 15 persone, anche i mariti". Ma Salvini insiste: "Con me i porti restano chiusi"

Se Luigi Di Maio ha per primo aperto la porta, ora Conte sembra volerla spalancare.

Da Palazzo Chigi, infatti, trapelano queste parole: dei migranti su Sea Watch e Sea Eye, "noi ne prenderemo 15 su 49, e prenderemo anche i mariti perché non siamo gente che smembra le famiglie: daremo un segnale all’Europa, ma dopo che tutti avranno rispettato le regole".

Si apre così un nuovo fronte nel governo. Ieri Matteo Salvini aveva ribadito che "finché sarò ministro" i porti italiani "erano, sono e rimarranno chiusi". La linea del leghista è chiara: l'Italia non accoglierà neppure donne e bambini perché ha già accolto migliaia di persone, ora tocca agli altri Paesi fare la loro parte. Compresa Malta, che invece si rifiuta di farli sbarcare.

Secondo Palazzo Chigi far arrivare nel Belpaese ben 15 migranti permetterebbe di salvare capra e cavoli. "La linea di Salvini e del governo è salva - è il Conte pensiero, secondo quanto scrive il Corriere - i nostri porti restano e resteranno chiusi, quindi ogni accordo è possibile un attimo dopo che Malta avrà fatto sbarcare sul proprio territorio i clandestini che si trovano sulle due navi".

Il fatto è che La Valletta sta tenendo i 49 migranti in mare perché intende costringere l'Europa anche a redistribuire altri 249 migranti salvati a fine dicembre e già approdati a Malta. "Non faremo la parte di Babbo Natale", ha detto ieri il premier Muscat secondo cui cedere allo sbarco delle Ong sull'isola significherebbe "creare un precedente". Avramopoulos ha preparato un piano Ue per la divisione dei clandestini, progetto che ha trovato l'ok di alcune capitali europee.

Da Palazzo Chigi fanno sapere al Corriere che sugli altri 249 migranti l'Italia non entrerebbe comunque in campo. Ma 15 famiglie Conte vorrebbe accoglierle. Dietro ci sarebbero anche le pressioni della Germania, che all'Ue e a Malta ha dato una condizione per accettare la ripartizione di 50 migranti presenti sull'isola: "L'Italia deve fare la sua parte". Se Salvini dovesse cedere (ma non pare intenzionato a farlo), allora si arriverebbe all'accordo tra Italia, Malta, Olanda, Francia e Germania e così gli immigrati verrebbero ripartiti.

Forse il ministro dell'Interno si oppone al piano europeo anche per altri due motivi. Il primo è di metodo: le Ong hanno "violato le regole", come rivelato in esclusiva dal Giornale.it. Ieri Toninelli lo ha spiegato dettagliatamente: "La nave di Sea Eye ha mentito sullo stato del barcone dal quale ha prelevato i migranti - ha detto il ministro dei Trasporti - che non stava affatto affondando come da essa comunicato. I due interventi sono avvenuti in acque Sar libiche, toccava dunque a Tripoli agire". E da Palazzo Chigi fanno notare che invece "la Sea Watch è stata contattata dalle autorità libiche, e invece ha deciso di lasciare le acque libiche per andare in quelle maltesi".

Il secondo motivo dell'avversione salviniana riguarda invece il passato. Quando la Diciotti arrivò a Catania e il ministro dell'Interno tenne i migranti a bordo per alcuni giorni in porto, solo Irlanda e Albania accettarono di ripartire i richiedenti asilo. Dagli altri, nessun aiuto. Perché dunque l'Italia dovrebbe correre in soccorso di Malta?



Migranti Ong, Salvini pronto allo scontro: il piano per fermare Conte
Bartolo Dall'Orto - Lun, 07/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 25402.html

Il ministro sarebbe "deciso a dichiarare non sicuro alcun porto italiano". L'obiettivo: bloccare l'accoglienza del premier

I rapporti nel governo si fanno molto freddi. Gelidi, verrebbe da dire. Di Maio e Salvini da un paio di giorni si inviano piccati messaggi di sfida a distanza.

"Accogliamo donne e bambini", ha iniziato il grillino. "Porti chiusi", ribadisce da giorni il leghista. E così la querelle sullo sbarco dei 49 migranti a bordo delle Ong al largo di Malta finisce col creare una profonda frattura nell'esecutivo gialloverde.

Oggi da Palazzo Chigi è trapelata l'intenzione di Giuseppe Conte di aprire le porte (e i porti) a circa 15 dei 49 migranti delle navi umanitarie. Dunque non solo donne e pargoli, come ipotizzato dal vicepremier del M5S. Ma anche i rispettivi familiari.

Salvini a ben vedere non era d'accordo neppure con Di Maio, figuriamoci con le ulteriori aperture di Conte. E secondo quanto raccolto dall'Agi da fonti a lui vicine, il ministro dell'Interno sarebbe pronto ad andare allo scontro aperto con gli alleati di governo. Il leghista è "molto deciso e non intende cedere", riportano le fonti, affinché non si venga a creare un nuovo caso-Diciotti. Non solo. Sarebbe pronto anche un "piano" per ostacolare l'accoglienza ipotizzata dal premier Conte. Il titolare del Viminale sarebbe infatti "determinato a dichiarare 'non sicuro' alcun porto", rendendo così tecnicamente impossibile lo sbarco dei richiedenti asilo.

"Conte sta facendo tutto di testa sua", dicono le fonti leghiste all'Agi. "Ha già promesso e organizzato, senza confrontarsi con alcuno". Insomma: nella Lega non si nasconde una certa "sorpresa e irritazione" per lo scatto in avanti del premier che sembrerebbe volersi ritagliare un ruolo più centrale nel governo. "Il premier è una persona per bene, come poche; uno che mantiene la parola data", assicurano dal Carroccio. Ma le ultime mosse, dopo l'approvazione in Ue della manovra e la sfida sulle Ong, hanno fatto alzare l'asticella dell'attenzione. Sempre secondo l'Agi, peraltro, se tra Di Maio e Salvini dopo l'inizio della "lite" ci sarebbe stato almeno un sms, il leghista non avrebbe risposto ad un tentativo di contatto da parte del presidente del Consiglio. Ma fonti leghiste del governo, sempre all'Agi, poco dopo la pubblicazione della notizia gettano acqua sul fuoco: "Nessuna polemica", dicono, tra il ministro Matteo Salvini, il presidente Giuseppe Conte e altri componenti del governo sul caso Sea Watch 3 e Sea Eye.
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Messaggioda Berto » mar gen 08, 2019 7:28 am

???

Le bugie di Malta sui migranti e il silenzio assordante dell'Europa
Lorenzo Vita
7 gennaio 2019

http://www.occhidellaguerra.it/migranti-malta-europa

Mentre infuria lo scontro sui migranti a bordo della Professor Albrecht Penck e di Sea Watch-3, Malta continua a fare la voce grossa. Ma c’è una realtà diversa, fatta di politica, accordi, comportamenti scorretti e soprattutto di necessità di rendere effettive alcune politiche finora rimaste sulla carta. Il tutto, con il silenzio assordante dell’Europa, che ha letteralmente abbandonato i governi degli Stati membri. E con loro, i 49 migranti a bordo della due imbarcazioni.

Le dichiarazioni di Muscat

Ieri, il primo ministro maltese Joseph Muscat ha detto: “Se si fosse accettato di far sbarcare le navi delle due Ong sin dall’inizio senza chiarimenti, i bulli avrebbero vinto, mentre i Paesi come Malta, che rispettano le leggi e salvano vite, sarebbero finiti per essere le vittime”.

Le dichiarazioni di Muscat arrivano non solo dopo 16 giorni in cui le navi delle Ong sono ferme al largo di Malta. Ma arrivano soprattutto dopo anni in cui La Valletta ha fatto tutto meno che salvare vite, come dimostrato dalle continue richieste di intervento all’Italia nonostante l’area del naufragio o del ritrovamento fosse nella Sar (Search and Rescue) maltese.

Il comportamento di questi anni da parte delle autorità maltesi è stato a dir poco ambiguo. Frutto di un calcolo sulla pelle dei migranti e soprattutto basato sulle capacità di intervento italiana, la cui Marina è stata costretta molto spesso ad agire su richiesta di Malta poiché l’isola non ha i mezzi per garantire l’intervento nella vastissima area che si è scelta.

E le ultime dichiarazioni di Muscat nascondono una realtà ben diversa: La Valletta mente. E lo ha fatto anche adesso. Come spiegato da Il Fatto Quotidiano “i maltesi sostengono che Sea Watch 3 e Sea Eye abbiano soccorso – anzi solo trasbordato – i migranti in acque più vicine all’Italia che a La Valletta. È falso. Il Fatto ieri ha pubblicato atti che dimostrano qualcosa di peggio: nell’agosto scorso Malta s’ è rifiutata di soccorrere 190 naufraghi, nelle sue acque Sar, indirizzandoli all’Italia”.

L’area Sar della Libia

Ma se l’area Sar di Malta è un problema perché è troppo vasta, si sovrappone a quella italiana e non garantisce che siano le motovedette de La Valletta a intervenire, dall’altra parte c’è un grande nodo da sciogliere: la Sar libica.

In teoria, la Libia aveva dichiarato una sua prima area Sar a luglio 2017. Come spiegato da Fabio Caffio per Affari Internazionali, “Tripoli, nel proclamare nel luglio 2017 la sua zona Sar, aveva incredibilmente dichiarato di delegare alla Valletta la responsabilità di coordinare le operazioni Sar. Questa dichiarazione era stata poi revocata, su impulso dell’Imo (Organizzazione marittima internazionale ndr), forse perché non confermata dal cointeressato”.

Di quell’area Sar, non si è saputo più niente. Anzi, a dicembre del 2017, la stessa Libia aveva abbandonato i progetti di un’area sotto la sua autorità ritirando la sua comunicazione all’Imo. I mezzi non erano sufficienti né adeguati al salvataggio in mare, e soprattutto mancava (come adesso) un’autorità effettiva e unica nel Paese.

Poi, a giugno 2018, la Libia ha dichiarato di nuovo la propria zona di soccorso e recupero. Un’area che tuttavia è apparsa fino ad ora come una vera e proprio farsa. Il motivo? La Libia continua a non avere i mezzi né un’autorità. Ma soprattutto, come spiega Il Fatto Quotidiano, “in base al trattato di Amburgo si chiede all’autorità nordafricana di coordinare i soccorsi e fornire un posto sicuro per lo sbarco dei naufraghi”.

Ed ecco il problema: la Libia non ha un porto sicuro. A livello burocratico, Tripoli ha una sua Sar e dunque una capacità di salvare e riportare indietro i barconi. Ma da un punto di vista sostanziale, non è affatto così. Nessuno considera la Libia un Paese di approdo sicuro dei migranti. Molto spesso la marina libica non ha alcun interesse a riportare i migranti sulle coste nordafricane.

L’Italia non può prescindere dalla Libia. E noi vogliamo tornare sul campo per raccontarvi la nostra sfida. Scopri come sostenerci

E gli stessi migranti non vogliono tornare in Libia, creando spesso situazioni di caos anche a bordo delle motovedette battenti bandiera libica. Una situazione caotica che, unita alle operazioni delle Ong a largo delle acque territoriali di Tripoli e con la rete di trafficanti che si nasconde dietro la tratta, rende le acque libiche più che bollenti e incapaci di garantire salvataggi e accoglienza.
L’assurdo silenzio dell’Europa

Con Malta che teme di essere invasa e l’Italia che fa muro sia per motivi di sicurezza, sia per motivi politici (le elezioni europee sono alle porte), l’Unione europea non ha praticamente battuto ciglio.

Nel Mediterraneo centrale ci sono le navi della missione Sophia, da Bruxelles arrivano richiami costanti alla presunta redistribuzione dei migranti in base alle quote. Ma dall’Ue non sono arrivati segnali. E del resto, non potranno arrivare finché non si supererà il trattato di Dublino.

Come spiegava La Stampa, il motivo delle critiche alla Convenzione nasce da due problemi: “viene contestato l’obbligo del Paese di primo approdo di gestire tutti gli accessi e accogliere chi arriva, sia l’Italia, la Grecia o l’Ungheria, alfieri europei più esposti agli sbarchi e desiderosi di maggiore solidarietà. In seconda battuta, lo stesso precetto impedisce di diritto la possibilità di arrivare a un meccanismo di emergenza che conduca alla redistribuzione obbligatoria di parte dei rifugiati nei momenti di maggiore crisi, ipotesi suggerita da Francia e Germania”.

Finché non si supererà il Trattato, l’Europa rimarrà immobile, Italia e Malta continueranno a lottare fra loro. Ma l’Unione europea non sembra per niente interessata al meccanismo di redistribuzione né al coordinamento.



Perché Malta non soccorre e non accoglie?
viewtopic.php?f=194&t=2656
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Messaggioda Berto » mar gen 08, 2019 7:56 am

Finkielkraut: “La mia Francia si sta disintegrando”
scrive Le Figaro (7/1/2019)

http://www.controversoquotidiano.it/201 ... 8bbcG-AMzI

Quattro anni dopo gli attacchi del gennaio 2015, “la Francia si sta disintegrando”, dice il filosofo francese Alain Finkielkraut al Figaro. “È difficile rendersi conto che il jihadismo è la forma parossistica di un fenomeno senza precedenti: lo scontro di civiltà all’interno della stessa comunità nazionale. La Francia si sta disintegrando e, di fronte alla forza dei numeri, non ci sono ricette per colmare il divario”. Parla di antisemitismo. “Agli occhi dei sostenitori dell’ospitalità incondizionata, dell’apertura infinita delle frontiere, l’uomo che arriva non è definito dalla sua origine o destinazione, ma dal suo vagare. È un viaggiatore e, per di più, un viaggiatore senza bagagli. Questa cecità è ovviamente problematica e pericolosa, perché l’antisemitismo di cui l’Europa è ora teatro non è più endogeno. Viene dall’esterno, è un prodotto importato legato all’immigrazione. Non si tratta di descrivere i migranti come invasori pogromisti. Ma questo problema dovrebbe essere evocato. Tuttavia, con la parola ‘migrante’ è impossibile e questa realtà è oscurata. L’immigrazione è l’ultimo rifugio dell’antirazzismo ideologico. È una fortezza che mi sembra molto difficile da conquistare”. Da ultimo, Finkielkraut parla di populismo: “Attraverso questa critica al populismo e al nazionalismo, l’obiettivo è quello di criminalizzare il diritto dei popoli alla continuità storica. Se vogliamo che il nostro paese rimanga vivibile, dobbiamo rallentare i flussi migratori, perché la forza dei numeri rende impossibile l’assimilazione e l’integrazione”.
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Messaggioda Berto » mar gen 08, 2019 8:26 am

Demenziale il vetero marxista DIEGO FUSARO:
NO all'idiotismo xenofobo delle destre e No al buonismo acefalo delle sinistre.
Marx, l'immigrazione e l'esercito industriale di riserva
https://www.youtube.com/watch?v=HfDsX7C ... ture=share


Alberto Pento
Non sono tanto gli industriali a voler l'invasione dei "migranti clandestini" ma principalmente i non industriali, i parassiti, i nazi-comunisti, i nazi maomettani che vogliono invaderci e sottometterci e i seguaci irresponsabili del fanatico cristiano Bergoglio, gli invasati ideologici dell'accoglienza e di un mondo senza frontiere e della cittadinanza universale che negano i diritti alla proprietà, alla libertà e alla sovranità per l'uomo di buona volontà.
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Messaggioda Berto » mar gen 08, 2019 9:08 pm

Con Salvini chiusi i confini d'Italia a Est: fermati 1.500 clandestini
Claudio Cartaldo - Mar, 08/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 25924.html

Nel 2018 la polizia di fronriera di Trieste ha fermato quasi 1500 immigrati irregolari. Salvini impose una stretta sui controlli di polizia

La blindatura delle frontiere a Est per fermare i migranti della rotta balcanica ha portato i suoi frutti.

Nel corso del 2018, infatti, sono stati 1.494 i migranti irregolari rintracciati nella fascia confinaria in prossimità di Trieste.

Il controllo delle frontiere trentine era stato intensificato su indicazione del ministro Salvini e richiesta del governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga. Nell'ultimo anno state impegnate 3975 le pattuglie, per un totale di 55.276 le persone identificate e 17.604 i veicoli controllati.

I dati che emergono in queste ore arrivano dal bilancio annuale realizzato dalla polizia di frontiera di Trieste. Dei 1.500 migranti bloccati, 300 sono stati immediatamente riammessi in Slovenia. Ben 95 invece sono stati arrestati, di cui 29 per favoreggiamento di immigrazione illegale. Sono poi scattate le manette anche per altre 30 persone, di cui ben 23 trasgressori del divieto di reingresso nel territorio nazionale. Un numero di clandestini fermati più che triplicato rispetto all'anno precedente, così come è raddoppiato il numero dei favoreggiatori arrestati. Lo stesso vale per il numero di persone indagate in stato di libertà, un dato raddoppiato rispetto all'anno precedente: si tratta soprattutto di cittadini extracomunitari denunciati per la violazione della normativa sull'immigrazione.

L'incremento del flusso di immigrati è incrementato dal maggio scorso, con una particolare forza tra luglio e ottobre, proprio quando il ministero ha deciso di rinforzare il controllo delle frontiere.

A tentare l'ingresso nel Belpaese sono soprattutto cittadini pakistani e afghani, ma anche algerini, bengalesi, iraniani, iracheni, indiani, marocchini, siriani e turchi.
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Messaggioda Berto » lun gen 14, 2019 10:26 pm

Migranti, la Cei attacca i politici: "Scaricate il malcontento degli italiani su di loro"
Giovanni Neve - Lun, 14/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/migranti- ... 28769.html

Bassetti bacchetta la politica: "Sui migranti si vuole scaricare il malcontento sociale degli italiani". E accusa: "Paure e ignoranza trasformate in rabbia"

"I migranti sono diventati l'obiettivo su cui scaricare il malcontento sociale degli italiani".

È questa l'accusa che, come riporta l'agenzia AdnKronos, il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, lancia nella prolusione d'apertura ai lavori del consiglio permanente. "Mentre sul migrante e sulla persona fragile stentiamo perfino a confrontarci con serenità, pronti come siamo a scaricare su di loro un malcontento sociale che, come sostiene Papa Francesco, 'enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza', la piccola comunità sulla costa crotonese ha scritto una pagina di segno contrario", osserva il cardinale ringraziando gli abitanti di Torre Melissa che erano intervenuti per soccorere un gruppo di naufraghi. "Sui poveri non ci è dato di dividerci, né di agire per approssimazione - avverte - la stessa posizione geografica del nostro Paese e ancor più la nostra storia e la nostra cultura ci affidano una responsabilità nel Mediterraneo come in Europa".

Aprendo i lavori del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana, come riporta l'AdnKronos, Bassetti parla di "clima caratterizzato da smarrimento e confusione" e denuncia "atteggiamenti di chiusura, provocati con astuzia da chi vuole trasformare le nostre paure in rabbia". "Non temo tanto le difficoltà, quanto lo scoraggiamento e la sfiducia, che costituiscono il terreno sul quale il male attecchisce e cresce - sottolinea il presidente della Cei - Temo l'indifferenza con cui il male si impadronisce delle nostre paure per trasformarle in rabbia. Temo l'astuzia che si serve dell'ignoranza. Temo la vanità che avvelena gli arrivisti. Temo l'orizzonte angusto dei luoghi comuni, delle risposte frettolose, dei richiami gridati". Al tempo stesso, il cardinale afferma che "se la confusione è grande, non dobbiamo essere noi ad aumentarla; se ci sentiamo provocati o criticati, dobbiamo cercare di capirne le ragioni; se siamo ignorati, dobbiamo tornare a bussare con rispetto e convinzione - incalza poi - se veniamo tirati per la giacca, dobbiamo riflettere prima di acconsentire e fare".

Durante la prolusione d'apertura dei lavori del consiglio permanente, Bassetti non manca poi di lanciare un consiglio all'esecutivo in carica ricordandogli che governare un Paese significa "servirlo e curarlo come se lo si dovesse riconsegnare in ogni momento". Da qui l'esortazione a lavorare insieme per l'unità facendo rete e condividendo esperienza e innovazione. Ricordando, poi, che cento anni fa don Luigi Sturzo fondava il Partito Popolare italiano, "con l'attenzione a coniugare l'integralità del Cristianesimo con il rispetto della laicità della politica, anche per evitare che la religione venga compromessa in agitazioni politiche e in ire di parte", il numero uno della Cei assicura che "come Chiesa, faremo la nostra parte con pazienza e coraggio, senza cercare interessi di bottega, per meritarci fino in fondo la considerazione e la stima del nostro popolo".

https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... 9435607459

Alberto Pento
Questi bugiardi matricolati confondono appositamente i migranti regolari che lavorano, si pagano il soggiorno e rispettano gli italiani, la nostra cultura e le nostre leggi (contro i quali nessuno in Italia ha nulla da ridire), con i clandestini parassiti e criminali che ci invadono violando/abusando le convenzioni internazionali sul soccorso in mare, che ci sfruttano e ci fanno del male e con i nazi maomettani che ci portano la morte in casa con la loro disumanità e inciviltà.
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Messaggioda Berto » mer gen 16, 2019 8:44 pm

La CEI un covo di parassiti, idolatri, irresponsabili, che violano i nostri diritti umani e la nostra sovranità


https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... 4132592459

Cei: "Sbagliato ricondurre ai migranti la mancanza di sicurezza"
Marco Ferrese - Mer, 16/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 29764.html

Il segretario generale dei vescovi, monsignor Stefano Russo, difende la politica delle porte aperte

"Accostare il problema della sicurezza all'accoglienza dei migranti" è un'operazione "eccessiva e sbagliata".

Lo ha detto questa mattina monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, rispondendo ai giornalisti riguardo al decreto sicurezza.

Il prelato, vescovo di Fabriano-Matelica e successore nella carica di numero 2 dell'episcopato a monsignor Nunzio Galantino, è intervenuto al termine del Consiglio permanente della Conferenza espiscopale.

Una riunione importante quella che si è svolta dal 14 al 16 gennaio. L'organo della Conferenza episcopale ha discusso diversi temi tra cui l'istituzione del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa.

I membri del Consiglio permanente hanno poi rilanciato la raccomandazione del Papa per la promozione di un’iniziativa che aiuti a celebrare, conoscere e diffondere la Bibbia; hanno individuato il tema principale della prossima Assemblea Generale della CEI (Roma, 20-23 maggio 2019) che sarà su "Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria"; e hanno approvato, a livello di proposta, tre temi concernenti l’argomento su cui impostare la prossima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2021). Si tratta di: Il Vangelo sociale: giustizia, lavoro ed ecologia integrale; Il ministero ordinato: formazione per nuove modalità di presenza e cura pastorale; Collegialità e sinodalità.


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Questi bugiardi matricolati confondono appositamente per trarre in inganno, i migranti regolari che lavorano, si pagano il soggiorno e rispettano gli italiani, la nostra cultura e le nostre leggi (contro i quali nessuno in Italia ha nulla da ridire), con i clandestini parassiti e criminali che ci invadono violando/abusando le convenzioni internazionali sul soccorso in mare, che ci sfruttano e ci fanno del male e con i nazi maomettani che ci portano la morte in casa con la loro disumanità e inciviltà.
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Messaggioda Berto » sab gen 19, 2019 9:54 pm

Migranti, giravolta della Germania buonista: vara una stretta sugli ingressi
Giuseppe De Lorenzo - Sab, 19/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mig ... 30973.html

La Germania approva una riforma per inserire altri 4 Stati nella lista dei Paesi sicuri: le espulsioni saranno più rapide

Ricordate la Merkel delle porte aperte e il suo accorato appello in favore del Global Compact? "I migranti portano prosperità", disse la Cancelliera di fronte ai delagati Onu a Marrakech.

Discorso molto applaudito e apprezzato. Peccato che alle belle parole seguano fatti che vanno in un'altra direzione, se non opposta quantomeno discordante.

La Germania si appresta ad ampliare la sua lista di "stati di origine sicuri" con l'ingresso di Algeria, Georgia, Marocco e Tunisia. La misura è stata votata dal Bundestag con 509 deputati e solo 138 contrari (Partito dei Verdi e della Sinistra). Per diventare definitiva manca solo il via libera del Bundesrat. È una vittoria delle politiche che puntano alla limitazione dei flussi migratori, non certo di quelle che incoraggiano il "diritto a migrare".

In fondo se Merkel non è più nel pieno del suo potere lo deve (anche) alle sue decisioni in tema di immigrazione. Dapprima aprì le porte ai siriani, poi fu costretta a una rapida retromarcia. Le violenze, gli stupri e gli omicidi compiuti dai profughi in tutta la Germania hanno scatenato la rivolte di una buona fetta di tedeschi. La Merkel ha pagato scotto. La Cdu e i suoi alleati hanno perso elezioni importanti in diversi Lander e la Cancelliera è stata costretta al passo indietro: non guida più il partito e non si ricandiderà alla guida del Paese. Una debacle.

Ad Angela ora non resta che l'Europa. Nel Vecchio Continente ha ancora un peso specifico notevole, almeno fino a maggio. Se però - come sembra - i movimenti sovranisti dovessero strappare una grossa fetta di eurodeputati, il Ppe potrebbe essere costretto a scendere a patti con Le Pen e Salvini. A pagare il conto di un simile accordo sarebbe il simbolo del vecchio schema popolari-socialisti: Frau Merkel.

Ecco perché la Cancelliera (e la Germania) cerca di tenere un piede in due staffe: quella moderata del "i migranti portano prosperità" e quella più dura della regolazione agli ingressi. Spinge per il patto Onu sui migranti, si spende per una "soluzione europea" alla redistribuzione dei migranti, pianifica con la Francia la riforma di Dublino e al tempo stesso mette in atto una stretta sul diritto d'asilo. Coi migranti, il bastone e la carota. Regole e buonismo.

L'ampliamento della "lista di Paesi d'origine sicuri" (cioè dove non ci sono persecuzioni, torture, trattamenti inumani o conflitti armati) permetterà alla Germania di velocizzare l'analisi delle richieste di asilo: se vieni da uno di quegli Stati, o presenti le prove del pericolo che corri nel rientrare a casa oppure vieni rimpatriato. Per Helge Lindh (Spd) la legge permette di non dare "false speranze" sul futuro che attende i migranti un Germania. La Merkel spera così di non perdere il voto di chi chiede una stretta sull'immigrazione. E le tanto decantate porte aperte?
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Migrare e invadere la casa, il paese altrui non è un diritto

Messaggioda Berto » ven gen 25, 2019 10:07 pm

Shutdown, Trump tende la mano. Ma i democratici respingono l'offerta
Renato Zuccheri - Sab, 19/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/shu ... sRGMtyYbdo

Il presidente degli Stati Uniti, dalla Casa Bianca, conferma la sua offerta per il muro al confine con il Messico rivolta ai democratici. Che però l'hanno già respinta

Donald Trump parla alla nazione sulla fine dello shutdown e sulla questione del muro al confine fra Stati Uniti e Messico.

Per il presidente Usa, che ha parlato dalla Diplomatic room della Casa Bianca, al confine degli Stati Uniti "esiste una crisi umanitaria e di sicurezza che richiede azioni urgenti".

Trump è tornato sulla sua proposta per finanziare il muro. In queste ore, il sito americano Axios aveva svelato in anticipo l'offerta di The Donald ai democratici che consisteva in una sorta di compromesso fra le leggi sui dreamer e la possibilità di ricevere i fondi per il muro. Proposta che però è stata respinta dai democratici, in primis da Nancy Pelosi, la potente speaker della Camera. "I democratici speravano che il presidente fosse finalmente pronto a riaprire il governo e procedere con una discussione di cui si sente un gran bisogno per proteggere il confine", si legge in una dichiarazione di Pelosi. "Sfortunatamente, le notizie iniziali rendono chiaro che questa proposta è un insieme di iniziative precedenti già respinte, tutte inaccettabili". Per la speaker, "è improbabile che qualcuna di queste disposizioni da sola possa passare alla Camera". Che poi continua: "Il presidente deve firmare le leggi per riaprire il governo immediatamente e mettere fine a questo shutdown senza senso che tiene il popolo americano in ostaggio".

Per Trump, la sua proposta del muro è "una risposta di buon senso che entrambe le parti dovranno abbracciare, la sinistra radicale non potrà mai controllare le nostre frontiere, non lo permetterò mai". "I muri non sono immorali, in realtà sono l'opposto di qualcosa di immorale, perché salveranno molte vite", ha detto il presidente.

Ma qual è l'offerta proposta da Trump? Lo ha spiegato lo stesso presidente durante il discorso. Il capo della Casa Bianca ha offerto un'estensione delle tutele legali per "tre anni per i 700 mila giovani che sono entrati illegalmente nel Paese tanto tempo fa", che sono appunto i cosiddetti dreamer. "Una proroga - prosegue il tycoon - che darà loro la possibilità di lavorare e la protezione dall'espulsione".

Inoltre, Trump ha offerto "una proroga di tre anni dello status legale per i titolari di protezione temporanea (Tps); 300 mila migranti che hanno lo status in scadenza avranno tre anni in più di certezza". In cambio, il presidente degli Stati Uniti vuole una sola cosa: i soldi per il muro al confine con il Messico. "I problemi possono essere risolti, ma solo se abbiamo il coraggio politico: tutte le parti a Washington devono unirsi, ascoltarsi, creare fiducia e trovare soluzioni". "Purtroppo il sistema di immigrazione che abbiamo è da tempo danneggiato. Molti presidenti e parlamentari nel corso del tempo non hanno compiuto progressi nel campo dell'immigrazione e ora viviamo conseguenze tragiche portate da decenni di stasi politica e noncuranza nazionale", ha dichiarato Trump. Che conclude: "Come candidato alla presidenza avevo garantito che avrei rispettato la promessa" sull'immigrazione "e intendo farlo in un modo o nell'altro".

Alberto Pento
Che dichiari l'emergenza nazionale e lo faccia d'imperio come gli consente la legge USA.



Il Senato Usa boccia la legge anti shutdown. Contromossa di Trump: emergenza nazionale e 7 miliardi per il muro
Il presidente, secondo la Cnn, ha già pronta la bozza che gli consentirebbe di porre fine alla paralisi scavalcando il Congresso
dalla nostra inviata ANNA LOMBARDI
24 gennaio 2019

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... -217393006

NEW YORK - Doppia bocciatura in Senato per i disegni di legge rivali, uno presentato dai repubblicani l’altro dai democratici, che dovevano servire a tirar fuori il Paese dall’incubo di uno shutdown che dura da ormai 34 giorni. Ma secondo gli analisti proprio l’aver testato la compattezza dei due schieramenti costringerà ora democratici e repubblicani a sedersi al tavolo delle trattative e cercare al più presto una via d’uscita. Che la questione non si possa più rimandare lo sa bene anche il presidente Donald Trump pressato da ogni lato e con il suo gradimento personale in picchiata, sceso ormai al 34 per cento. Tanto che avrebbe già dato appuntamento ai leader dei due partiti per domani alla Casa Bianca.

La doppia bocciatura era ampiamente prevista. Prima è caduta la mozione repubblicana, che ha incassato appena 50 voti, addirittura 2 meno del previsto, contrari anche i rep Tom Cotton dell’Arkansas e Mike Lee dell’Utah che evidentemente hanno ascoltato l’appello rivolto la sera prima dalla leader dem Nancy Pelosi: "Ribellatevi, smettetela di essere ostaggio di Donald Trump". Bocciato dunque il testo sull’ipotesi di Donald Trump di dare tre anni di sollievo ai 700 mila dreamers, i figli di clandestini, in cambio dei 5,7 miliardi per finanziare il muro al confine col Messico. Pochi minuti dopo anche la mozione dem non riesce a raggiunge i 60 voti necessari. Cavandosela appena un po’ meglio, con 52 voti a favore della proposta di riaprire il governo per due settimane, fino all’8 febbraio che la mattina era già passata alla Camera e che avrebbe dato almeno modo di pagare gli stipendi degli 800 mila lavoratori federali ormai in bolletta e riprendere le trattative senza il ricatto dello shutdown.

Ora dunque non resta che parlarsi. Tanto più dopo l’ipotesi che inorridisce tutti profilata dal Washington Post, che ha rivelato come il capo dello staff presidenziale Mick Mulvaney abbia commissionato un report sull’impatto di uno shutdwon che arriva a fine marzo. Intanto il gradimento del presidente crolla di 10 punti, al 34 per cento. Il ministero del Tesoro teme ripercussioni sul dollaro e il numero uno di Bank of America parla di gravi ripercussioni sull’economia. Il caos insomma. Evocato perfino dai controllori di volo che ieri hanno avvertito: “Lo shutdown sta mettendo la sicurezza dei cieli sempre più a rischio”. L’America non ne può più. E i suoi leader lo sanno.

Ma questo non distoglie Trump dalla sua ossessione, il muro lungo il confine con il Messico. La Casa Bianca sta preparando una bozza di proclamazione dello stato di emergenza nazionale al confine col Messico ed ha individuato oltre 7 miliardi di dollari da destinare alla costruzione del muro. Lo riporta la Cnn citando alcuni documenti venuti in suo possesso e spiegando che nessuna decisione è stata ancora presa. Il piano servirebbe a porre fine allo shutdown scavalcando il Congresso.

"Il massiccio afflusso di stranieri che entrano illegalmente negli Stati Uniti ogni giorno è una minaccia diretta alla sicurezza del nostro Paese e costituisce una emergenza nazionale", si legge nella bozza ottenuta dalla Cnn che sarebbe stata aggiornata l'ultima volta la scorsa settimana. "Perciò - prosegue il testo - io Donald J. Trump, vista l'autorità di cui sono investito dalla costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, dichiaro che esiste una emergenza nazionale al confine sud degli Usa".

Per quel che riguarda i 7 miliardi di dollari per il muro, 681 milioni verrebbero dai fondi non spesi del Tesoro, 3,6 miliardi da fondi per le costruzioni militari, 3 miliardi dai fondi del Pentagono per le opere pubbliche, 200 milioni dai fondi del dipartimento per la sicurezza nazionale. Se la dichiarazione sarà proclamata saranno dispiegati al confine con il Messico gli uomini del genio militare per la costruzione del muro.
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