Ecco esempi di antifascisti comunisti peggiori dei fascistiPotere al Popolo, il voto utile per un'alternativa al sistema e ai fascismi
Fabio Marcelli
21 febbraio 2018
Giurista internazionale
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... mi/4164592L’Italia è in preda a una crisi profonda, non solo di natura economica, ma anche e soprattutto culturale e morale. Stiamo sprofondando in un abisso e riemergono i nostri peggiori incubi: fascismo, con omaggi di politici di varia estrazione alle virtù di Benito Mussolini; razzismo, con migranti e rifugiati fatti bersagli delle peggiori frustrazioni e sfogatoio per malesseri che hanno ben altra origine, che però disonestamente molti non ammettono; mafia, che grazie alla finanziarizzazione è oggi forte come non mai e riannoda significative alleanze con vari settori politici; individualismo e menefreghismo, che si manifestano mediante evasioni fiscali e contributive e abusivismi vari che vedono in prima fila imprenditori vari.
La situazione sociale è pessima e va peggiorando: povertà diffusa e crescente; disoccupazione giovanile; fuga dei giovani e dei cervelli; degrado crescente di scuola, università e ricerca.
La classe politica ha raggiunto livelli senza precedenti di squallore culturale ed umano. Renzi, compiuta la sua missione storica di restituire lo scettro a Berlusconi, si appresta a un’imbarazzante competizione senza pietà con Minniti ed altri per stabilire chi dei sopravvissuti politicanti dem sarà ammesso a saltare sulla zattera del Caimano, mentre il buon Gentiloni si candida a successore di Prodi come candidato dell’alternanza o a erede di Monti come espressione di un governo bipartisan completamente succube della Germania (e degli Stati Uniti). La destra si rafforza attingendo spregiudicatamente agli incubi nazionali di cui sopra, approfittando di un’opinione pubblica fiaccata da lunghi anni di berlusconismo, centrosinistra e renzismo. I Cinquestelle deludono e la svolta a destra di Di Maio ha comportato, come prevedibile, l’afflusso nelle liste pentastellate di più di un personaggio poco raccomandabile, oltre a stemperare brutalmente i connotati di un programma che presentava qualche aspetto positivo. Liberi ed Uguali, lista guidata da persona di grande dignità come Pietro Grasso, e con elementi interessanti nel suo programma, risente però purtroppo a sua volta delle logiche perverse della politica politicante, oltre ad accogliere tra le sue fila non pochi di coloro che furono responsabili a suo tempo di scelte sciagurate su vari piani, D’Alema in testa.
Situazione apparentemente disperata, come si vede.
Siamo un popolo di smemorati. Il ricordo della Resistenza è ormai sbiadito. La tutela dell’onore antifascista è lasciata ai giovani, non certo pochi, che hanno manifestato di recente a Macerata il 10 febbraio contro la tentata strage razzista compiuta da Traini, unico attentato terrorista avvenuto in Italia negli ultimi anni,e contro i tentativi dei fascisti di manifestare a Bologna, Napoli e altrove. Dall’altra parte un ministro degli Interni che sembra la caricatura di Tambroni. Forza Nuova e CasaPound, raggruppamenti che dovrebbero essere sciolti a norma di Costituzione e di leggi dello Stato, godono da molte parti dei favori delle forze dell’ordine quasi che fascismo e nazismo fossero idee come le altre, una posizione da ultimo smentita dalla magistratura.
A una crisi radicale va data una risposta radicale e non ci si può certo illudere di arginare il fascismo, il razzismo, gli egoismi dei poteri forti continuando ad alimentare coloro le cui colpe ed omissioni sono alla base di tali fenomeni. Sono in molte e molti a capirlo e crescono ogni giorno di più. Nonostante l’evidente boicottaggio dei media si sta manifestando un crescente consenso nei confronti di “Potere al popolo”, che secondo i sondaggi supera il 3% ed è certamente destinato a raggiungere un ottimo risultato: l’unica lista che si propone di rifondare dal basso la democrazia italiana in crisi dando spazio e voce alle vittime della crisi economica, senza distinzione di origine, etnia, religione, genere ed altro. Va riattivato un canale di partecipazione diretta tra società e istituzioni ed esistono già molte proposte utili a invertire la nostra attuale disastrosa rotta levando di mezzo la classe politica degli incompetenti e dei corrotti e costruendo un polo di effettiva alternativa aggregando le forze migliori esistenti anche in altri schieramenti. Per tutti questi motivi l’unico voto utile il 4 marzo è quello al “Potere al popolo”. Una storia nuova, per tornare a fare la storia. Una storia che non si fermerà certo il 4 marzo, perché l’Italia ha bisogno di un’alternativa di sistema. Una lista che raccoglie crescenti consensi anche secondo i sondaggi ufficiali, destando preoccupazioni diffuse fra lorsignori e scatenando reazioni violente da parte dei neofascisti come il gravissimo accoltellamento di stanotte a Perugia.
Moni Ovadia per Potere al Popolo: «Si fottano i moderati!»1 febbraio 2018
http://popoffquotidiano.it/2018/02/09/m ... o-moderati L’endorsement di Moni Ovadia per la lista della sinistra alternativa al Pd. L’appello degli intellettuali per Potere al Popolo lanciato da Citto Maselli
Il regista Citto Maselli ha lanciato un appello al mondo della cultura, dell’informazione e della conoscenza per il voto alla lista Potere al popolo, in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo. All’appello hanno già aderito decine di intellettuali, attori, registi, giornalisti, docenti.
Tra i firmatari Moni Ovadia, Francesca Fornario, Paolo Pietrangeli, Paolo Cacciari, Angelo D’Orsi, Peppino Di Lello, Massimo Dapporto, Enzo Di Salvatore, Valerio Evangelisti, Vera Pegna, Christian Raimo, Edoardo Salzano,Vauro, Guido Viale e molte/i altre/i voci del mondo della cultura italiano.
Noi firmatari – si legge nel testo – di questo appello votiamo “Potere al popolo” perché ci siamo battuti e continueremo a batterci contro le politiche neoliberiste portate avanti dai governi di centrodestra e centrosinistra in questi anni; contro la barbarie che oggi ha mille volti».
Di seguito il testo completo dell’appello e tutti i firmatari.
Appello del mondo della cultura, dell’informazione e della conoscenza per il voto a Potere al popolo
Siamo lavoratori della cultura, dell’informazione e della conoscenza. Siamo scrittori, docenti, autori, musicisti, giornalisti, registi, ricercatori, attori, artisti, scenografi, direttori della fotografia, produttori; abbiamo tutti storie personali diverse e diversi percorsi interni alla sinistra. Ma tutti ci siamo ritrovati concordi nello scegliere, oggi, di votare i candidati della lista di “Potere al popolo”.
Noi firmatari di questo appello votiamo “Potere al popolo” perché ci siamo battuti e continueremo a batterci contro le politiche neoliberiste portate avanti dai governi di centrodestra e centrosinistra in questi anni; contro “la barbarie che oggi ha mille volti: il lavoro che sfrutta e umilia, la povertà e l’ineguaglianza, i migranti lasciati annegare in mare, i disastri ambientali, i nuovi fascismi, la violenza sulle donne, la crescente repressione, i diritti negati”. Viviamo il tempo buio di una crisi economica, sociale, ambientale e culturale che apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri, il razzismo, la xenofobia.
Noi firmatari di questo appello votiamo “Potere al popolo” perché ci battiamo per la costruzione di una sinistra basata sulla connessione tra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, che coinvolga persone, associazioni, partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale, culturale e politica, antiliberista e anticapitalista; una sinistra che in tutti questi anni si è battuta contro le ingiustizie e lo sfruttamento, la demolizione della democrazia, dei diritti sociali e civili, contro la mercificazione della cultura, dei diritti, della vita, per la piena applicazione della Costituzione; una sinistra che non si è mai arresa; una sinistra che non ha rinunciato ad elaborare un pensiero forte, che non ha rinunciato alla sfida per l’egemonia e alla costruzione di un nuovo senso comune alternativo al pensiero unico neoliberista. Pensiero unico che l’intera gamma della comunicazione ha costruito in anni e anni di lavoro determinando una ormai generalizzata sfiducia e “insofferenza” nei confronti della politica e delle istituzioni, che produce rifiuto senza la forza di proposte di cambiamento.
Noi firmatari di questo appello votiamo “Potere al popolo” perché ci riconosciamo nell’alternativa di società che propone: una società fondata sulla dignità e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sull’eliminazione di ogni discriminazione, sull’affermazione dei diritti delle donne, sul principio di eguaglianza sostanziale, sulla riconquista dei diritti sociali e civili, sulla salvaguardia del patrimonio ambientale, culturale ed artistico, sul ripudio della guerra.
Noi firmatari di questo appello votiamo “Potere al popolo” perché vogliamo cambiare lo stato delle cose esistenti.
Citto Maselli (regista, primo firmatario),
Moni Ovadia (autore, regista, attore),
Francesca Fornario (scrittrice),
Paolo Pietrangeli (regista, cantautore),
Fabio Alberti (fondatore di Un ponte per),
Carmine Amoroso (regista),
Gianluigi Antonelli (compositore),
Enzo Apicella (designer, pittore, giornalista),
Piero Arcangeli (etnomusicologo e compositore),
Giorgio Arlorio (sceneggiatore),
Marco Asunis (presidente Ficc, Federazione italiana circoli del cinema),
Manuela Ausilio (direttivo International Gramsci society Italia)
Saverio Aversa, (attivista lgbt e autore teatrale),
Stefano G. Azzarà (filosofo, ricercatore università di Urbino),
Simona Baldanzi (scrittrice),
Tiziana Barillà (giornalista e scrittrice),
Mauro Berardi (produttore cinematografico),
Cesare Bermani (storico),
Luca Bigazzi (direttore della fotografia),
Paola Boffo (ricercatrice),
Susanna Bhome-Kuby (storica),
Cinzia Bomoll (registra e scrittrice),
Marina Boscaino (docente, pubblicista),
Sergio Brenna (urbanista, Politecnico di Milano),
Mario Brunetti (meridionalista),
Pino Bruni (critico cinematografico),
Benedetta Buccellato (attrice, autrice teatrale),
Paolo Cacciari (scrittore),
Francesco Calandra (filmaker),
Enrico Calamai (ex Console italiano a Buenos Aires),
Riccardo Cardellicchio (giornalista, scrittore, storico),
Francesco Caruso (ricercatore, università di Catanzaro),
Carlo Cerciello (regista, direttore Teatro Elicantropo di Napoli)
Salvatore Cingari (Storico delle dottrine politiche – Università per stranieri di Perugia),
Lorenzo Cini (sociologo Scuola normale superiore, Pisa),
Paolo Ciofi (saggista),
Elena Coccia (avvocato),
Gastone Cottino (giurista, docente emerito università di Torino)
Wasim Dahmash (università di Cagliari),
Franco D’Aniello (musicista Modena City Ramblers),
Massimo Dapporto (attore),
Fabio de Nardis (sociologo, università del Salento),
Marco Dentici (scenografo),
Pippo di Marca (regista teatrale),
Enzo di Salvatore (professore di Diritto costituzionale , università di Teramo)
Angelo d’Orsi (storico, università di Torino),
Peppino Di Lello (ex-magistrato),
Valerio Evangelisti (scrittore),
Amedeo Fago (architetto, regista),
Paolo Favilli (storico, università di Genova),
Luigi Fazzi (guida turistica specializzata),
Beppe Gaudino (regista),
Alfonso Giancotti (ricercatore universitario),
Michele Giorgio (giornalista, Il Manifesto)
Giovanni Greco (scrittore, autore teatrale),
Alexander Hobel (storico, università Federico II, Napoli),
Antonio Iuorio (attore),
Maria Jatosti (scrittrice),
Francesca Lacaita (insegnante),
Maria Lenti (poetessa),
Maria Grazia Liguori (sceneggiatrice),
Guido Liguori (docente di Storia del pensiero politico, presidente della International Gramsci Society Italia),
Antonio Loru (docente di filosofia),
Fabiomassimo Lozzi (regista),
Romano Luperini (critico letterario),
Silvia Luzzi (attrice),
Gino Marchitelli (scrittore),
Maicol&Mirco (fumettisti),
Lucio Manisco (giornalista),
Danilo Maramotti (disegnatore di fumetti),
Fabio Marcelli (responsabile Questioni internazionali Giuristi democratici),
Eugenio Melandri (direttore di Solidarietà internazionale),
Lidia Menapace (giornalista, femminista),
Magda Mercatali (attrice, volontaria Casa dei diritti sociali),
Maria Grazia Meriggi (storica),
Massimo Modonesi (professore ordinario università nazionale del Messico – Unam)
Francesco Moneti (musicista Modena City Ramblers e Casa del Vento),
Giorgio Montanini (comico e attore),
Giovanna Montella (università di Roma),
Lia Francesca Morandini (costumista),
Raul Mordenti (docente università di Tor Vergata),
Roberto Musacchio (ex parlamentare europeo),
Federico Odling (musicista),
Federico Oliveri (ricercatore precario università di Pisa),
Federico Pacifici (attore),
Marco Pantosti (musicista),
Vera Pegna (scrittrice),
Riccardo Petrella (economista),
Pina Rosa Piras (università Roma tre),
Sabika Shah Povia (giornalista)
Alberto Prunetti (scrittore),
Stefania Ragusa (giornalista),
Christian Raimo (scrittore),
Elisabetta Randaccio (critico cinematografico)
Gianfranco Rebucini ( antropologo, Ehess, Parigi),
Gianluca Riggi (regista teatrale, Teatro Furio Camillo),
Annamaria Rivera (antropologa, università di Bari),
Annalisa Romani (scrittrice e traduttrice),
Maria Letizia Ruello (ricercatrice universitaria)
Mimma Russo (pittrice, scultrice)
Nino Russo (regista),
Giovanni Russo Spena (giurista),
Arianna Sacerdoti (ricercatrice universitaria),
Carla Salinari (insegnante),
Cesare Salvi (giurista),
Edoardo Salzano (urbanista),
Antonio Sanna (attore),
Giovanni Saulini (produttore cinematografico),
Angela Scarparo (scrittrice),
Marino Severini (musicista, Gang),
Alessandro Simoncini (docente di filosofia),
Ernesto Screpanti (docente Economia politica università di Siena),
Paolo Sollier (ex calciatore, allenatore e scrittore).
Massimo Spiga (scrittore e traduttore),
Stefano Taglietti (compositore),
Angelo Tantaro (direttore Diari di cineclub),
Enrico Terrinoni (ordinario di Letteratura inglese Università per stranieri di Perugia),
Mario Tiberi (Docente di politica economica, La Sapienza),
Stefania Tuzi (architetto – ricercatrice),
Renzo Ulivieri (allenatore di calcio),
Pierfrancesco Uva (vignettista),
Fulvio Vassallo Paleologo (giurista),
Vauro (vignettista, editore),
Guido Viale (sociologo),
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Annalisa Volpone (professore Anglista Università di Perugia),
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Giulia Zoppi (critica cinematografica e teatrale),
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