Era ora che il comunismo fosse equiparato al fascismo e al nazismohttps://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0064872736 Era ora che il comunismo fosse equiparato al fascismo e al nazismo, ora non resta che aggiungervi il maomettismo o Islam o nazismo maomettano che è il peggiore di tutti.https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0064872736 Nella giornata di ieri il Parlamento europeo con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti ha approvato la mozione di condanna dell'uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo.
Bene. Era ora!L'anticomunismo diventa regola delle istituzioni europee di Sergio Cararo
20 settembre 2019
http://contropiano.org/news/politica-ne ... ee-0118896Giovedi il Parlamento europeo ha approvato con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che in molti paesi europei celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo. Ma l’operazione messa in campo sulla spinta convergente delle destre e dei liberaldemocratici di sinistra e di centro, è più insidiosa e vergognosa di una semplice legittimazione dell’anticomunismo istituzionale in vigore in alcuni paesi dell’Europa dell’Est (Repubbliche Baltiche, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca etc.). E’ una risoluzione propedeutica ad una rimozione storica funzionale a quello “stile di vita europeo” evocato dalla Von der Leyen e all’azzeramento della storia ufficiale europea alla nascita della Ue. Una sorta di anno zero dal quale vanno eliminate, anche con la forza, tutte le dissonanze, in particolare quella comunista.
I punti D, E, F, a premessa della risoluzione, scrivono testualmente:
“D. considerando che, dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della Seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei sono riusciti a procedere alla ricostruzione e a intraprendere un processo di riconciliazione, mentre per mezzo secolo altri paesi europei sono rimasti assoggettati a dittature, alcuni dei quali direttamente occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, e hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico;
considerando che, sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo e di altre dittature;
considerando che in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste;
Ma il capolavoro di manipolazione e rovescismo storico, che equipara nazismo e comunismo come regimi totalitari, si palesa nei 21 punti della risoluzione, lì dove sono indicati gli impegni ai quali i governi dell’Unione Europea dovranno attenersi. Possiamo dire che sono il coronamento della tesi dello storico revisionista tedesco Ernst Nolte, il quale ha diffuso la tesi secondo cui il nazismo non doveva essere considerato come un’entità demoniaca, ma andava analizzato come un fenomeno storico, nato in contrapposizione della crisi della Repubblica di Weimar e in antitesi al comunismo sovietico. Una giustificazione del nazismo che Nolte riaffermò nel 1986 con il saggio “Un passato che non vuole passare”, dove lo storico tedesco scrisse che anche la Shoah era stata una conseguenza rispetto ai precedenti “delitti” del bolscevismo.
Se le tesi revisioniste di Nolte fino ai primi anni Novanta erano state contestate e avevano trovato opposizione anche in molti ambiti politici, storici ed intellettuali europei, con questa risoluzione il Parlamento Europeo nel 2019, fa propria la visione dell’anticomunismo storico, rinato proprio in Germania e fortissimo anche in paesi come l’Italia, dove il blocco anticomunista continua a contare su forti consensi e rilevanti sostegni. Un anticomunismo che l’Unione Europea e l’impianto neoliberale tornato egemone porta dentro il proprio dna.
Riproduciamo qui di seguito integralmente gli ultimi 15 dei 21 punti che impegnano i governi dell’Unione Europea a darne attuazione:
Il Parlamento Europeo (….) invita tutti gli Stati membri dell’UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista;
condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all’interno dell’Unione;
condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell’UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e per il ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell’Unione europea ed è turbato dalle notizie di collusione di leader politici, partiti politici e forze dell’ordine con movimenti radicali, razzisti e xenofobi di varia denominazione politica in alcuni Stati membri; invita gli Stati membri a condannare con la massima fermezza tali accadimenti, in quanto compromettono i valori di pace, libertà e democrazia dell’UE;
invita tutti gli Stati membri a celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari a livello sia nazionale che dell’UE e a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole dell’Unione; invita gli Stati membri a promuovere la documentazione del tragico passato europeo, ad esempio attraverso la traduzione dei lavori dei processi di Norimberga in tutte le lingue dell’UE;
invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto, compresa la banalizzazione e la minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e a prevenire la banalizzazione nei discorsi politici e mediatici;
chiede l’affermazione di una cultura della memoria condivisa, che respinga i crimini dei regimi fascisti e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come modalità per promuovere la resilienza alle moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le generazioni più giovani; incoraggia gli Stati membri a promuovere l’istruzione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l’istruzione in merito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, come l’Olocausto, e alla sistematica disumanizzazione delle sue vittime nell’arco di alcuni anni;
chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell’esecuzione del comandante Witold Pilecki, eroe di Auschwitz) sia proclamato “Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo”, in segno di rispetto e quale tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno reso testimonianza del loro eroismo e di vero amore nei confronti dell’umanità, dando così alle future generazioni una chiara indicazione dell’atteggiamento giusto da assumere di fronte alla minaccia dell’asservimento totalitario;
invita la Commissione a fornire un sostegno effettivo ai progetti di memoria e commemorazione storica negli Stati membri e alle attività della Piattaforma della memoria e della coscienza europee, nonché a stanziare risorse finanziarie adeguate nel quadro del programma “Europa per i cittadini” per sostenere la commemorazione e il ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma “Diritti e valori” 2021-2027;
dichiara che l’integrazione europea, in quanto modello di pace e di riconciliazione, è il frutto di una libera scelta dei popoli europei, che hanno deciso di impegnarsi per un futuro comune, e che l’Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia e il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia all’interno che all’esterno del suo territorio;
sottolinea che, alla luce della loro adesione all’UE e alla NATO, i paesi dell’Europa centrale e orientale non solo sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno anche dato prova di successo, con l’assistenza dell’UE, nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei, come previsto dall’articolo 49 TUE;
sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato;
è profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico; considera tali sforzi una componente pericolosa della guerra di informazione condotta contro l’Europa democratica allo scopo di dividere l’Europa e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi;
esprime inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti;
osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari;
condanna il fatto che forze politiche estremiste e xenofobe in Europa ricorrano con sempre maggior frequenza alla distorsione dei fatti storici e utilizzino simbologie e retoriche che richiamano aspetti della propaganda totalitaria, tra cui il razzismo, l’antisemitismo e l’odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altro tipo;
esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neofascisti e neonazisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi il nazismo e il fascismo o qualsiasi altra forma di totalitarismo, rispettando nel contempo l’ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali;
sottolinea che il tragico passato dell’Europa dovrebbe continuare a fungere da ispirazione morale e politica per far fronte alle sfide del mondo odierno, come la lotta per un mondo più equo e la creazione di società aperte e tolleranti e di comunità che accolgano le minoranze etniche, religiose e sessuali, facendo in modo che tutti possano riconoscersi nei valori europei;
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.
Di seguito tutti i parlamentari che hanno votato questa infame mozione, tra i quali tutti i parlamentari del PD. Pd e Lega/Fratelli d’Italia/Forza Italia hanno molto più in comune di quanto vogliano far credere in Italia. E questa ne è una ulteriore dimostrazione. Destra e Pd non sono molto dissimili. Apprezzabile il fatto che tra chi ha votato a favore non ci siano europarlamentari del M5S.
S&D: Bartolo (PD), Benifei (PD), Bonafè (PD), Calenda (PD), Chinnici (PD), Cozzolino (PD), Danti (PD), De Castro (PD), Ferrandino (PD), Gualmini (PD), Moretti (PD), Picierno (PD), Pisapia (PD), Tinagli (PD).
ID: Adinolfi Matteo (Lega), Baldassarre (Lega), Bardella (Lega), Basso (Lega), Bizzotto (Lega), Bonfrisco (Lega), Borchia (Lega), Bruna (Lega), Camponemosi (Lega), Caroppo (Lega), Casanova (Lega), Conte (Lega), Da Re (Lega), Donato (Lega), Dreosto (Lega), Grant (Lega), Lancini (Lega), Lizzi (Lega), Panza (Lega), Regimenti (Lega), Rinaldi (Lega), Sardone (Lega), Tardino (Lega), Tovaglieri (Lega), Vuolo (Lega), Zambelli (Lega).
PPE: Berlusconi (FI), Dorfmann (SV), Martusciello (FI), Milazzo (FI), Salini (FI), Tajani (FI)
ECR: Fidanza (FdI), Fiocchi (FdI), Fitto (FdI), Stancanelli (FdI).
Sarà bene segnarseli da qualche parte, perché purtroppo ci sono esponenti politici “ di sinistra”, come Pisapia, che godono di indulgenze straordinarie e periodiche catarsi sulle loro scelte del passato e adesso del presente.
20 Settembre 2019 - © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Parlamentari PD votano la condanna dell'uso di simboli del comunismo. L'indignazione dei comunisti. Parlamento Europeo. PCI: Vergogna!
https://www.italia-news.it/parlamentari ... 17196.html“Nella giornata di ieri il Parlamento europeo con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti ha approvato la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo.” D’ quanto si apprende da una nota dell’ufficio stampa del PCI pubblicata sul proprio sito istituzionale.
“Di seguito tutti i parlamentari che hanno votato questa infame mozione, tra i quali tutti i parlamentari del PD. – continua la nota-
S&D: Bartolo (PD), Benifei (PD), Bonafè (PD), Calenda (PD), Chinnici (PD), Cozzolino (PD), Danti (PD), De Castro (PD), Ferrandino (PD), Gualmini (PD), Moretti (PD), Picierno (PD), Pisapia (PD), Tinagli (PD).
ID: Adinolfi Matteo (Lega), Baldassarre (Lega), Bardella (Lega), Basso (Lega), Bizzotto (Lega), Bonfrisco (Lega), Borchia (Lega), Bruna (Lega), Camponemosi (Lega), Caroppo (Lega), Casanova (Lega), Conte (Lega), Da Re (Lega), Donato (Lega), Dreosto (Lega), Grant (Lega), Lancini (Lega), Lizzi (Lega), Panza (Lega), Regimenti (Lega), Rinaldi (Lega), Sardone (Lega), Tardino (Lega), Tovaglieri (Lega), Vuolo (Lega), Zambelli (Lega).
PPE: Berlusconi (FI), Dorfmann (SV), Martusciello (FI), Milazzo (FI), Salini (FI), Tajani (FI).” conclude la nota.
I comunisti italiani stanno in queste ore dimostrando sui social il proprio dissenso ad un provvedimento che di fatto parifica il comunismo al nazifascismo.
Parlamento Europeo. Santoro (CS): il voto anticomunista è un errore storico e morale che richiede una risposta dura e decisa
Sulla stessa linea anche il segretario nazionale di Convergenza Socialista, Manuel Santoro che con una nota dichiara:
“Il Parlamento Europeo ha deciso di insultare la storia equiparando il comunismo al nazifascismo”, commenta Manuel Santoro, segretario nazionale di Convergenza Socialista. “Con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti, il Parlamento Europeo ha approvato la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo tra l’altro la rimozione dei monumenti che celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa. Il nazismo è stato sconfitto dai sovietici, non dagli angloamericani. Ricordiamolo ai buffoni del Parlamento Europeo.”
“Naturalmente, dall’Italia, non poteva mancare il supporto favorevole di forze liberali, liberiste, moderate e centriste, legate a doppio filo ai poteri forti e vicine all’animo fascista delle istituzioni europee. Forze quali il PD, la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia. E pensare che c’è ancora chi, a sinistra, si allea o pensa di allearsi a livello locale e nazionale con una forza de facto reazionaria come il PD. Una vera vergogna.”
“La decisione del Parlamento Europeo non solo ci vede contrari, avversari, ma è una decisione che rimandiamo con forza al mittente”, conclude Santoro. “Inizierà da parte nostra una lotta anche storica, oltre che teorica e politica, e faremo di tutto per sconfiggere i giullari del capitale che oggi risiedono nelle istituzioni e che si fanno gioco della decenza, dell’intelligenza e della storia.”
Nessuno ne parla ma il Parlamento Ue ha approvato una mozione che equipara Comunismo e NazifascismoComunismo e nazismo equiparati per una risoluzione del parlamento Ue
https://www.tpi.it/politica/comunismo-n ... lamento-ue Nella giornata di ieri, 19 settembre, il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato ad ampia maggioranza una risoluzione dal titolo “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”, che oggi sta facendo molto discutere. Sono in diversi infatti ad accusare il testo approvato di attuare una sostanziale equiparazione fra il nazifascismo e il comunismo.
La risoluzione è stata votata con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti. Si sono espressi a favore in particolare il gruppo del PPE, di cui fa parte Forza Italia, il gruppo Identità e Democrazia a cui aderisce la Lega, il gruppo dei Conservatori e Riformisti di cui fa parte Fratelli d’Italia e anche quello dei Socialisti e Democratici di cui è membro il PD. Tutti i parlamentari italiani di tali gruppi presenti in aula ieri, risultano aver votato a favore.
Comunismo e nazismo: la risoluzione approvata dal Parlamento Ue
Il testo della risoluzione è piuttosto lungo e, fra i vari passaggi, recita che il “patto Molotov-Ribbentrop, e i suoi protocolli segreti, dividendo l’Europa e i territori di Stati indipendenti tra i due regimi totalitari e raggruppandoli in sfere di interesse, ha spianato la strada allo scoppio della Seconda guerra mondiale”.
Il testo parla di “riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo” e più avanti prosegue: “i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità”
La risoluzione poi “invita tutti gli Stati membri dell’Ue a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista”.
Poi “sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato”.
E ancora “esprime inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”.
Inoltre “osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari”.
Va precisato che la versione approvata della risoluzione è frutto di un compromesso fra i principali gruppi dell’Europarlamento: originariamente infatti esistevano quattro diversi testi sullo stesso tema, proposti appunto dai gruppi parlamentari principali, che contenevano versioni più o meno edulcorate e perentorie rispetto al testo poi approvato.
Le polemiche
Nel pomeriggio di questo venerdì 20 settembre, dopo che il testo della risoluzione è stato pubblicato in italiano sul sito del Parlamento Europeo, sono iniziate le prese di posizioni critiche e le polemiche. In particolare si sono espressi contro il Partito della Rifondazione Comunista, col segretario Maurizio Acerbo, ma anche il Partito Comunista di Marco Rizzo e il PCI di Mauro Alboresi.
Tutti contestano il fatto che questo voto dell’Europarlamento in sostanza equipara il comunismo al nazifascismo, operando un sostanziale revisionismo storico e politico. Sullo stesso tema, un paio di giorni fa, si era espresso criticamente anche il movimento di estrema destra Forza Nuova con il proprio segretario Roberto Fiore.
Alberto PentoOra non resta che aggiungervi il maomettismo o Islam o nazismo maomettano che è il peggiore di tutti.