Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

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Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 7:21 am

Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani e nazisti maomettani
viewtopic.php?f=205&t=2690




Chi non rispetta e non ama gli ebrei e Israele non merita il mio rispetto e il mio amore ed è mio nemico.



Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei
viewtopic.php?f=197&t=2662
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 7:23 am

Antisemiti comunisti
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Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 7:23 am

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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 7:23 am

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Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 7:23 am

Antisemiti cristiani


L'orrore dei cristiani antiebrei e pronazismo islamico
viewtopic.php?f=197&t=2172


Convegno dell’Associazione biblica italiana: “Israele popolo di un Dio geloso: coerenze e ambiguità di una religione elitaria”.
11 marzo, 2017
Giulio Meotti

http://www.amicidisraele.org/2017/03/co ... e-elitaria

Dall’11 al 16 settembre a Venezia, l’Associazione biblica italiana organizza un convegno con studiosi italiani ed europei che sembra uscito dalle ombre del primo Novecento. “Israele popolo di un Dio geloso: coerenze e ambiguità di una religione elitaria”.

Niente meno.

L’Associazione, riconosciuta dalla Cei, di cui fanno parte esponenti del clero cattolico e protestante, 800 studiosi e professori di cultura laica e che il Papa ha salutato a Roma lo scorso settembre, discuterà delle “radici di una religione che nella sua strutturazione può dare adito a manifestazioni ritenute degeneranti”.

Degeneranti? L’ebraismo avrebbe come conseguenze spesso il “fondamentalismo” e “l’ assolutismo”. “Il pensarsi come popolo appartenente in modo elitario a una divinità unica ha determinato un senso di superiorità della propria religione”, recita il programma veneziano.

Non si è fatta attendere la risposta, durissima, dei rabbini italiani.

Giuseppe Laras, già rabbino capo di Milano e presidente emerito dell’Assemblea rabbinica italiana, ha scritto ai vertici dell’Associazione biblica, denunciandone le posizioni, ma senza ottenere risposta. “Sono, ed è un eufemismo, molto indignato e amareggiato!”, scrive Laras nella lettera che il Foglio anticipa qui. “Certamente, indipendentemente da tutto, ivi incluse le possibili future scuse, ripensamenti e ritrattazioni, emergono lampanti alcuni dati inquietanti, che molti di noi avvertono nell’aria da non poco tempo e su cui vi dovrebbe essere da parte cattolica profonda introspezione: un sentore carsico di risentimento, insofferenza e fastidio da parte cristiana nei confronti dell’ebraismo; una sfiducia sostanziale nella Bibbia e un ridimensionamento conseguente delle radici bibliche ebraiche del cristianesimo; un abbraccio con l’islam che è tanto più forte quanto più si è critici da parte cristiana verso l’ebraismo, inclusa ora perfino la Bibbia e la teologia biblica”.

Secondo Laras, “questo programma dell’Associazione biblica italiana è la sconfitta dei presupposti e dei contenuti del dialogo ebraico-cristiano, ridotto ahimé da tempo a fuffa e aria fritta. Personalmente registro con dolore che uomini come Martini e il loro Magistero in relazione a Israele in seno alla chiesa siano stati evidentemente una meteora non recepita, checché tanto se ne dica”.

Questa teologia ha conseguenze politiche, dice Laras: “La causa dell’instabilità del medio oriente e dunque del mondo sarebbe Israele (colpa politica); la causa remota del fondamentalismo e dell’assolutismo dei monoteismi sarebbe la Torah, con ricadute persino sul povero islam (colpa archetipica, simbolica, etica e religiosa). Ergo siamo esecrabili, abbandonabili e sacrificabili.

Questo permetterebbe un’ipotesi di pacificazione tra cristianesimo e islam e l‘individuazione del comune problema, ossia noi. E stavolta si trova un patrigno nobile nella Bibbia e un araldo proprio nei biblisti”.

D’accordo con Laras i principali rabbini italiani, a cominciare da Roberto Della Rocca, responsabile dell’educazione nelle comunità ebraiche italiane.

“Non voglio fare il processo alle intenzioni”, dice al Foglio il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib. “Ma o è uno scivolone o è qualcosa di preoccupante. Sono argomentazioni teologiche usate nel passato come arma antiebraica il Dio vendicativo degli ebrei, il Dio della giustizia contrapposto al Dio dell’amore, usate come propaganda antiebraica. Quando si usano argomentazioni del genere a noi si alzano le antenne.

La chiesa cattolica nel dialogo ebraico-cristiano ha superato queste argomentazioni. Sembra che ora vengano riprese. L’idea dell’ebraismo elitario che si sente superiore è stata usata nel passato in maniera preoccupante. È chiaramente il sospetto che si voglia avere una ricaduta sull’attualità, su Israele”.

D’accordo con Arbib il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che al Foglio dice: “O è una cosa fatta con piena coscienza e quindi gravissima, oppure non si rendono conto. Non è solo una analisi teologica, biblica, ma un discorso che si presta a essere con-testualizzato al medio oriente, con implicazioni micidiali in politica”.

Alla stesura della lettera di protesta dei rabbini ha partecipato anche un laico, David Meghnagi, docente a Roma Tre, esperto di didattica della Shoah e membro dell’Unione comunità ebraiche italiane. “Sono convinto che il convegno sia l’indice che dentro la chiesa, fra gli intellettuali e gli studiosi, gli elementi di marcionismo che l’hanno corrotta non sono stati superati”, dice Meghnagi al Foglio. “E sono presenti anche nella cultura laica che legge la Bibbia Lo si vede negli interventi di Eugenio Scalfari su Repubblica, la contrapposizione fra il Dio veterotestamentario e quello del Nuovo Testamento.

Nel 1990, alla prima giornata dell’amicizia fra ebrei e cristiani della Cei, mentre piovevano i missili su Tel Aviv da parte dell’Iraq, mi si avvicina un vescovo e mi dice: Lo sa quanta fatica noi cristiani facciamo per nobilitare il Vecchio Testamento?’.

Il linguaggio cristiano rispetto agli ebrei presenta diverse patologie, compresa la valutazione degli ebrei come popolo decaduto, di cui si eredita la primogenitura.

Solo dopo la Shoah c’è stata una rivalutazione. Nella cultura più ampia di molti laici e democratici ci sono pregiudizi che arrivano da questa visione”.

Ecco allora che in tante, troppe guerre, Israele finisce per diventare “il nuovo Erode” e i palestinesi “il nuovo Gesù”.

“Siccome non viviamo nel vuoto, la scelta di privilegiare questa riflessione si incontra con una teologia palestinese e di matrice cristiano-orientale, che trova ascolto nei movimenti pacifisti e terzomondisti, che tende a vedere l’attuale contrapposizione in medio oriente come la riedizione su più vasta scala della violenza del Dio biblico, l’ebraismo della carne contrapposto allo spirito, i valori della terra contro quelli dello spirito”, conclude Meghnagi. “Vorrei citare un articolo di Gianni Baget Bozzo uscito sul Manifesto sulla guerra di Israele come violenza biblica, o quello di Scalfari su Repubblica che parlò del Dio della vendetta. Lo si vede anche nelle vignette di Forattini. È un elemento che è passato nella cultura attraverso la demonizzazione del sionismo, la falsa innocenza della diaspora rispetto allo stato-nazione ebraico da esecrare”.


Alberto Pento
Tra i tre monoteismi del Libro, quello primario e originale è l'ebraismo, le altre sono eresie e varianti improprie.
L'ebraismo è l'ideologia religiosa più ragionevole, umana e la meno idolatra tra le tre;
mentre il cristianismo e il maomettismo o islamismo sono più idolatre, totalitarie e assolutiste;
e il maomettismo o islamismo è la più idolatra e totalitaria, la più disumana, orrenda e terrificante.



Ensemense só e contro łi ebrei
viewtopic.php?f=197&t=2178

L'assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana
viewtopic.php?f=199&t=2589
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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » gio ott 26, 2017 9:26 pm

Nazisti maomettani


Silvia Layla Olivetti
https://www.facebook.com/search/top/?q= ... 20olivetti
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7513346883

https://www.newnotizie.it/2017/07/11/la ... puzzolente




Dopo la nostra denuncia, Alfano caccia il capo della moschea di San Donà che predica lo sterminio degli ebrei. Ma certi segnali inquietano

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/fin ... 43159.html

Ieri mattina il ministro dell'interno Angelino Alfano s'è letto Il Giornale e ha deciso che Raoudi Albdelbar, l'imam marocchino della moschea di San Donà che invocava lo sterminio degli ebrei, non poteva restare nel Belpaese.

E ne ha disposto l'espulsione per turbamento dell'ordine pubblico, minaccia alla sicurezza nazionale e discriminazione per motivi religiosi. «Non è accettabile venga pronunciata un'orazione di chiaro tenore antisemita, contenente espliciti incitamenti alla violenza e all'odio religioso - ha detto il ministro augurandosi che il tutto valga da monito per chiunque pensi di poter predicare odio».

Sapere che il ministro ci legge con attenzione fa piacere. Ma fa anche un po' specie. La questione della predicazione nelle moschee e dell'incitamento all'odio non è argomento di dirompente imprevedibilità. I precedenti di viale Jenner a Milano, per non parlare della moschea Al Qud di Amburgo dove si formò il capo dei kamikaze dell'11 settembre, qualcosa dovrebbero aver insegnato. Invece, 13 anni dopo, tutto sembra come prima. La vigilanza sulle prediche di un imam marocchino in Veneto restano affidate a un think tank di Washington e a un quotidiano italiano pronto a pubblicarne le segnalazioni. Cosa sarebbe successo se Il Giornale non ne avesse scritto? Il presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà di Piave dal 2003 al 2013, ha raccontato che la «presenza di elementi radicali era stata più volte segnalata» anche con esposti ai Carabinieri, segnalazioni rimaste lettera morta. Negligenza non irrilevante visto che nel 2012 la Digos di Venezia aveva arrestato il siriano Ahmad Chaddad, ex imam della stessa moschea fino al 2009, con l'accusa di estorsione ai danni degli immigrati della zona. Sotto la superficie dell'indagine ribollivano i sospetti sul trasferimento in Medioriente di oltre un milione e mezzo di euro serviti - si ipotizzava - a finanziare attività eversive. Un sospetto rafforzato dalle pregresse relazioni di Chaddad con Abu Imad, l'omologo della moschea milanese di viale Jenner, condannato per favoreggiamento del terrorismo. Contatti a cui s'aggiungevano quelli con il «collega» di Como Ben Hassine Mohamed Senoussi, espulso dall'Italia per presunto proselitismo illegale.

Se la distrazione delle autorità è sconfortante l'acquiescente indifferenza di quanti all'interno delle comunità islamiche ignorano incitazioni all'odio e gravi degenerazioni ideologiche è assolutamente inquietante. Nonostante le follie jihadiste di Iraq e Siria molti musulmani continuano a considerare gli estremisti alla stregua di «fratelli che sbagliano» e preferiscono non denunciarli alle autorità di uno stato «infedele». Ieri Bouchaib Tanji, presidente della Federazione Islamica del Veneto ha appoggiato l'espulsione dell'imam ricordando che l'Islam è una religione di pace e ricordando la necessità di «cacciare chi predica la morte». Ma queste adesioni solidaristiche arrivano sempre a posteriori. Come mai chi vive nelle moschee non allontana gli imam estremisti? Domande non proprio illogiche visto che lunedì un imbarazzato Kamel Layachi, imam di San Donà prima dell'arrivo di Raoudi Albdelbar, spiegava a Il Giornale che le invettive del suo successore «riflettono lo stato d'animo, di disagio e di rabbia delle Comunità musulmane d'Italia circa i crimini quotidiani d'Israele perpetrati nei confronti del popolo Palestinese». Come dire che per punire uno Stato (Israele) è giusto invocare lo sterminio di un popolo.
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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » ven ott 27, 2017 6:52 am

Antiebrei israeliani e filopalestinesi maomettani



Vignetta sull’Olocausto Artista veneto nella bufera
L’illustratore è di Castelfranco: «Nè pentito, nè negazionista». Il disegno esposto in Iran
Marco Bonet

http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 3763.shtml

CASTELFRANCO (TREVISO) L’accusa, certo, è di quelle infamanti: sghignazzare sull’Olocausto. Irridere gli ebrei, «sputazzare sulle vittime della Shoah», elevare le vignette «a strumento di un negazionismo e antisemitismo deliranti». Alessandro Gatto, pittore, grafico ed illustratore umoristico di Castelfranco, una lunga serie di riconoscimenti internazionali (più di duecento, dal Portogallo alla Cina), risponde con la concitazione di chi si sente tirato nel mezzo ingiustamente, vittima (e non carnefice) di una storia che «mi perseguita ormai dal 2006». Una storia nata da una vignetta presentata quell’anno all’Holocaust International Cartoon Contest di Teheran, in Iran, che lui non rinnega affatto, anzi: «Rivendico, in qualità di essere pensante prima ancora che di artista, il diritto di esprimere un giudizio su ciò che sta facendo Israele in Palestina. Liberamente». La vicenda nasce da un articolo pubblicato sabato sul Foglio, a firma Giulio Meotti, in cui si racconta della seconda edizione del «concorso internazionale per le vignette che sbeffeggiano l’Olocausto» (così scrive Meotti) organizzato in Iran su idea dell’ex presidente Ahmadinejad.

La descrizione che ne fa il Foglio è sconcertante, tra gigantografie di Khomeini (l’imam che voleva cancellare «il regime di Gerusalemme » dalla storia) e antologie con immagini di ebrei che varcano le camere a gas, e colpisce leggere tra i nomi dei 312 artisti che saranno esposti a Teheran il nome di Gatto, accanto a quelli di Achille Superbi e dell’italo-albanese Agim Sulaj.
Meotti spiega che la seconda edizione del concorso, in agenda per il 9 maggio, è stata decisa dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi «per evidenziare il doppio standard mondiale nella difesa delle caricature di Maometto» e «per chiedersi perché i palestinesi siano “oppressi in compensazione” per l’Olocausto». Parole del segretario della rassegna, Masoud Shojaei-Tabatabaei, che ha voluto anche una sezione dedicata al paragone fra Israele e il nazismo, «Benjamin Hitler e Adolf Netanyahu ». La notizia è stata ripresa ieri da Pierluigi Battista nella sua rubrica sul Corriere «Particelle elementari », con una dura polemica dal titolo «Quei vignettisti italiani alla fiera antisemita in Iran», subito rilanciata su Twitter, su Facebook, oltre che su alcuni siti, su tutti quello dell’Osservatorio antisemitismo del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. «L’automatismo per cui chi critica il governo di Israele per ciò che sta accadendo a Gaza è un antisemita ed un negazionista “a prescindere” è una forzatura frutto di un’ideologia oltranzista e malata - replica Gatto -. Io non ho partecipato alla seconda edizione della rassegna di Teheran, per ragioni organizzative non politiche sia chiaro, dunque la notizia del Foglio è falsa. È vero, invece, che partecipai all’edizione del 2006 e venni premiato per una vignetta che raffigura la giacca di un internato in un campo di concentramento le cui strisce diventano le sbarre della prigione di un palestinese. E’ il dolore degli ebrei che si intreccia con quello dei palestinesi per mano, paradossalmente, dello stesso Stato d’Israele. Questo significa essere negazionisti? Antisemiti? La verità è che la parola Olocausto è tabù, non se ne può parlare. E poco importa che mio padre sia un ex internato o che io abbia decine di amici ebrei». Come sono amici di Gatto Superbi («Un eccellente caricaturista») e Sulaj («Un disegnatore superbo»). E però mica si può prescindere dal contesto in cui le vignette vengono pubblicate o dal come poi queste vengono riutilizzate ...

«Guardi, io le ho detto com’è nata quell’immagine, quale pensiero ci sta dietro. Se poi in Iran viene strumentalizzata da non so chi, non è affar mio». Gatto, peraltro, frequenta da tempo l’Iran: vi era già stato nel 2005 e vi è poi tornato dal 2007 al 2010 per vari concorsi. «Non si ride sull’Olocausto, mai, l’antisemitismo no, punto - ribatte Battista -. Gatto è un orribile antisemita, un personaggio spregevole che ha preso parte ad una parata disgustosa, organizzata da chi vuole distruggere Israele. E così facendo ha aderito idealmente a quel progetto, dando il suo contributo. Glielo ricorderemo ogni anno, nella speranza che ciò arrechi il peggior danno possibile alla sua carriera, perché riconosciamo il suo diritto di disegnare ciò che vuole ma al contempo rivendichiamo il nostro di criticarlo aspramente». E Shaul Bassi, professore di Ca’ Foscari e presidente di Beit, la casa della cultura ebraica di Venezia, commenta amaro: «Dire che non si può fare dell’ironia sull’Olocausto è una stupidaggine clamorosa, provinciale e ignorante. Invito Gatto a leggersi Il mio Olocausto di Tova Reich, che fu tra le vittime di quella tragica pagina di storia. Il parallelismo tra l’Olocausto e la causa palestinese, poi, ricorre a sproposito. Chi lo fa non fa del bene agli ebrei e neppure ai palestinesi».

Con riferimento all’articolo di cui sopra, i legali del signor Agim Sulaj precisano che il loro assistito non ha preso parte alla seconda edizione dell’International Holocaust Cartoon Contest di Teheran, Iran. Il suo nome, in effetti, non compare nell’elenco dei partecipanti pubblicato dal direttore del concorso sul suo profilo Facebook. Compare però nella lista di autori presente sul sito ufficiale della rassegna, irancartoon.com, nella pagina dedicata all’edizione 2015. Di qui l’errore. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori.


Alessandro Gatto, comunista, illustratore, nato nel maggio del 1966 a Roma, si è da sempre interessato di politica, storia e filosofia; ha fatto parte del collettivo di formazione marxista " Stefano Garroni", ha insegnato disegno e tecniche pittoriche ed è dedito alla satira politica su "Golem dalla notizia all'informazione", sin dalla nascita del portale.
http://www.goleminformazione.it/blog/al ... gatto.html

http://www.lfb.it/fff/umor/aut/g/gatto_ale.htm
http://www.focusonisrael.org/2015/04/11 ... i-italiani



Striscia di Gaza (e i nazirazzisti islamici con i loro sostenitori e complici cristiani e comunisti)
viewtopic.php?f=188&t=2142

Basta finanziare il terrorismo arabo islamico palestinese antiebreaico e gli assassini di Allà
viewtopic.php?f=196&t=2193
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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » mar feb 13, 2018 9:14 am

Olocausto/ Dubita della Shoah, docente veneto "cattolico integrale" trasferito. IL CASO
Lunedì, 24 giugno 2013 di Antonino D'Anna
Auschwitz Shoah

http://www.affaritaliani.it/cronache/ol ... refresh_ce

Ma allora, lo hanno sollevato dalla presidenza della commissione di maturità a Padova perché accusato di negazionismo, o c'è dell'altro? Il caso di Franco Damiani, docente veneto di Villafranca Padovana e “cattolico integrale” che all'inizio degli anni 2000 – riferisce “La Nuova Venezia” è stato al centro di polemiche, processi e interrogazioni parlamentari per le sue tesi negazioniste sull'Olocausto.

IL GIALLO DEL TRASFERIMENTO- Sì perché Damiani ha dei dubbi in proposito, che dice di esternare ai suoi docenti per incitarli a riflettere e ragionare con la loro testa. Il fatto è che per questi esami di Maturità 2013 era stato nominato presidente al Liceo Curiel dell'Arcella (PD), dove avrebbe dovuto presiedere la commissione – riferisce il foglio veneto – per le classi 5A e 5G. Il punto è che secondo il giornale Damiani sarebbe stato trasferito d'urgenza a Montebelluna, mentre egli si difende (anche con un intervento sulle pagine del giornale veneto), chiarendo di essere stato “"rimosso" dal "Curiel", ma per essere nominato... a Montebelluna (grande sagacia: non avendo patente non posso materialmente andarvi) e, (...), nella mattinata del 17 giugno, a esami già in corso, ho ricevuto una telefonata dall'ufficio scolastico regionale che mi offriva la presidenza di una commissione al "Calvi" (istituto tecnico di Padova). Dunque a Montebelluna e al "Calvi" un "negazionista" può fare il presidente di comissione, al "Curiel" no? Eccovi un buon quiz per l'estate. Che io mi sto godendo in santa pace, giacché di solito negli anni dispari...non mi nominavano!”. Peraltro il prof ha rinunciato anche a Montebelluna perché si dovrebbe spostare in treno e non arriverebbe in tempo a scuola.

NEGAZIONISTA SI' O NO?- Il docente veneto è una vecchia conoscenza del Ministero della Pubblica Istruzione, e peraltro non è nuovo a polemiche del genere, come ricorda “La Nuova”. Nel 2000, quando insegnava all'istituto turistico Gritti di Mestre (VE), cinque deputati dell'Ulivo presentarono un'interrogazione parlamentare sulle sue affermazioni negazioniste: l'allora ministro Tullio De Mauro spedì un ispettore, parte degli studenti protestarono contro di lui, l'altra parte lo difese. Attenzione perché Damiani ci tiene alle sue idee: nel 2004 due genitori che secondo lui l'hanno diffamato e accusato di negare l'Olocausto, vengono querelati dal professore. Risultato: cinque anni di attività della magistratura italiana per assolvere i due e dare torto a Damiani, nel 2005 trasferito a Camposampiero. E quattro commissioni d'esame presiedute in otto anni. Il 13 giugno scorso, dice “La Nuova Venezia” (ma Damiani contesta il fatto, visto che a Padova il 13 giugno è festa del Santo patrono, Sant'Antonio, e gli uffici sono chiusi), Damiani riceve la lettera di trasferimento per aver: “inopportunamente manifestato riflessioni e valutazioni sulla metodologia didattica adottata dalla scuola”. Che avrebbe detto il prof sulla sua pagina Facebook? Questo: “È tutto sbagliato, siamo nel regno dell’illecito, della falsità, della menzogna propinata ai giovani”. Prende carta e penna e alza lavoce, scrivendo all'ufficio scolastico che lo ha trasferito: non si va a spiare il muro Facebook, dice in sostanza il prof, perché è uno spazio privato e uno nel proprio spazio privato fa e dice quello che vuole. E chiarisce: non ritratto nulla di quanto ha scritto. Motivo del contendere? Un laboratorio sui negazionismi a suo dire “fuori di ogni correttezza metodologica e contenutistica”.

(Segue: La difesa dei cattolici tradizionalisti: il professor Damiani è una persona intellettualmente onesta, vittima "della follia liberticida e del politicamente corretto". Il prof si difende: qui non si tratta di essere pro o contro l'Olocausto, ma è il metodo con cui si fa cultura sull'Olocausto ad essere sbagliato...)


Olocausto/ Dubita della Shoah, docente veneto "cattolico integrale" trasferito. IL CASO
Lunedì, 24 giugno 2013 - 00:39:00

LA DIFESA DI CHRISTUS REX- A questo punto interviene Matteo Castagna, portavoce del circolo cattolico Triveneto “Christus Rex”, che con una nota “Esprime incondizionata solidarietà al suo addetto stampa, professor Franco Damiani, vittima, per l'ennesima volta della follia liberticida e del politicamente corretto”. E ancora: “Un ottimo insegnante cattolico è evidentemente considerato un pericolo dalla scuola laica, in realtà atea, che non consente neppure di esprimere perplessità su una metodologia didattica. La dittatura stalinista nel mondo della scuola produce allievi ignoranti e privi di capacità critica”, per cui: “Diciamo a gran voce: 10, 100, 1000 prof. Damiani!”. Chiarisce ancora Castagna sulle pagine dei commenti FB de “La Nuova”: “Il Prof. Damiani ha parlato esclusivamente di metodologia sbagliata, in quanto mancante di contraddittorio e in quanto sostiene che la relatrice non abbia alcun titolo specifico che le dia l'autorevolezza necessaria per parlare dell'argomento”. Quindi: “Se si usa questo come pretesto per "spiare" le presunte opinioni personali di un docente e si arriva a trasferirlo, significa che l'art. 21 della Costituzione italica non vale per tutti, e questo, in un Paese che si dice libero e democratico è vergognoso! È un vile accanimento contro un ottimo insegnante che ha la sola "colpa" di essere un cattolico romano integrale e di avere idee circostanziate e documentate su argomenti politicamente scorretti”. Il professore, difeso anche dalla moglie sulle pagine dei commenti, riprende 12 domande di Jurgen Graf sull'Olocausto. Ricordiamo ai lettori, per completezza d'informazione, che il signor Graf, classe 1961 da Basilea, è un negazionista e teorico della cospirazione, che per le sue idee in tema di Olocausto (espresse in alcuni libri) nel 1998 è stato condannato a una multa e 15 mesi di carcere da un tribunale svizzero. Ha cercato asilo politico in Iran, paese che sull'Olocausto ha bandito negli anni scorsi un ridicolo quanto disgustoso concorso di vignette a contenuto “umoristico” sulla Shoah, il cui ex presidente Mahmoud Ahmadinejad è da sempre un negazionista a oltranza. E che alla fine si è sposato una bielorussa nel 2001, vivendo oggi a Mosca dove lavora come traduttore (in Svizzera era un filologo). Tra le domande eccone una, la 5: “Disegnate una camera a gas nazista nella quale degli ebrei sono stati assassinati per mezzo dello Zyklon e spiegatene il funzionamento”.

CHE COSA PENSA DAMIANI- Ma come la pensa davvero il professore? La risposta è sempre per iscritto sulle pagine dei commenti: “Comunque qui non si trattava, come in realtà mai, di "Olocausto sì - Olocausto no", chi lo afferma è buono e chi lo nega è cattivo. Questo è il modo volgare e infantile in cui pongono la questione gli ignoranti e i mestatori. (…) Al di là dell'interessato polverone la questione era in realtà molto più semplice e nello stesso tempo ben più profonda: come ha giustamente notato Matteo Castagna mi ero limitato a trovare ignobile che in una scuola pubblica si organizzasse un laboratorio intitolato pomposamente "Negazionismi: un problema storico e filosofico", avente come unica relatrice la signora Valentina Pisanty che, a prescindere dalle competenze (di cui parlerò dopo), è un avversaria dichiarata del revisionismo olocaustico. La "menzogna" è presentare ai giovani come verità indiscutibile un'opinione di parte: e questo si continua da decenni a fare nella scuola”. Professore, viva la libertà di parola e, si capisce, di dibattito: ma la signora Sara Rosenbaum, nel 1945, scampò all'ultima gassazione di bambini avvenuta ad Auschwitz. Lo ha raccontato ad Avvenire nel 2009. Forse anche a lei qualche dubbio sull'Olocausto potrebbe venire.



Gino Quarelo
La verità, diversamente dalla menzogna non ha bisogno di essere difesa impedendo le domande, le verifiche, il dibattito.
È innegabile l'antisemitismo cristiano e in particolare quello cattolico romano; il negazionismo non dovrebbe far paura.
Affrontare la Shoà con chi la mette in discussione serve ad affrontare l'antisemitismo assumendosi completamente le proprie responsabilità, anche quelle cristiane e cattoliche.
La Shoà è usata dalle sinistre in funzione antidestre, per demonizzarle, infatti ai sinistri degli ebrei non interessa nulla come possiamo vedere nei loro atteggiamenti pro nazismo maomettano, proiraniano, propalestinese e contro gli ebrei e Israele.
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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » lun mar 12, 2018 8:48 pm

Ci sono veneti, anche non più giovanissimi, che prendono per buone demenze come queste:
https://www.facebook.com/annamaria.deon ... &ref=notif


LE 13 FAMIGLIE CHE COMANDANO IL MONDO
24 aprile 2015

https://www.sapereeundovere.com/le-13-f ... o-il-mondo

“Illuminati” o ”portatori di luce”. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente controllano e comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono, da molti, anche definiti la “Nobiltà Nera
La loro caratteristica principale è quella di essere nascosti agli occhi della popolazione mondiale. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni, alcuni dicono che risale alla civiltà sumera/babilonese o addirittura che siano ibridi, figli di una razza extraterrestre, i rettiliani. Sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla. Il loro potere risiede nel controllo specie quello economico (gruppo Bilderberg ecc…),“il denaro crea potere” è la loro filosofia. Il loro controllo punta a possedere tutte le banche internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali. Sono infiltrati nella politica e nella maggior parte dei governi e degli organi statali e parastatali. Inoltre negli organi internazionali primo fra tutti l’ONU e poi il Fondo Monetario Internazionale. Ma qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) con un governo mondiale, una banca centrale mondiale, un esercito globale e tutta una rete di controllo totale sulle masse. A capo ovviamente loro stessi, per sottomettere il mondo ad una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo, quello di Lucifero.
Questo progetto va avanti, secondo alcuni, da millenni ma ebbe un’incremento nella prima metà del 1700 con l’incontro tra il “Gruppo dei Savi di Sion” e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale. L’incontro portò alla creazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. Suddiviso in 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico. Rothschild successivamente aiutò e finanziò l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte creò il famigerato gruppo segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elaborò verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che porterà una piccola minoranza di persone al controllo globale. La sua strategia si basava sulla soppressione dei governi nazionali e alla concentrazione di tutti i poteri sotto unici organi da loro controllati.

Loro hanno un piano ben preciso che portano avanti a piccoli passi, proprio per non destare alcun sospetto. Creare la divisione delle masse, è un passo fondamentale, in politica, nell’economia, negli aspetti sociali, con la religione, l’invenzione di razze ed etnie ecc… Scatenare conflitti tra stati, così da destabilizzare l’opinione pubblica sui governi, l’economia e incutere timore e mancanza di sicurezza nella popolazione. Corrompere con denaro facile, vantaggi e sesso, quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di spicco all’interno di uno stato o di un’organo statale. Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole: dalla scuola infantile all’Università per fare in modo che i giovani talenti siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente parte del complotto. Indottrinando la popolazione su come si può o non può vivere, su quali sono le regole da rispettare, gli usi e i costumi ecc… Infiltrarsi in ogni decisione importante (meglio a lungo termine) dei governi degli stati più potenti del mondo. Facendo coincidere queste decisioni con il progetto finale. Controllare la stampa e l’informazione in generale, creando false notizie, false emozioni, paura ed instabilità. Abituare le masse a vivere sulle apparenze ed a soddisfare solo il loro piacere ed il materialismo così da portare la società alla depravazione, stadio in cui l’uomo non ha più fede in nulla. Arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi spontaneamente. Uno dei loro obbiettivi è cippare la popolazione così da manipolare il loro pensiero ed il loro comportamento, oltre che rendere molto facile la loro identificazione e localizzazione. Tutto questo con la scusante della sicurezza personale.

Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente confermato e completato da un suo seguace americano, il gran maestro, Albert Pike che elaborò un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) attraverso tre Guerre Mondiali. Lui sosteneva che attraverso questi tre conflitti la popolazione mondiale, stanca della violenza e della sofferenza, avrebbe richiesto spontaneamente protezione e pace e la creazione di organi mondiali che controllassero ciò. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU. Per Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima sarebbe poi servita alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania (cosa che accadde), manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi (occidente cristiano contro l’Islam cosa che si sta avverando e anche velocemente), programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale.
Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere ed operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: la forza del denaro, loro hanno costituito e controllano il sistema bancario internazionale; la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle società segrete (logge massoniche). Gli Illuminati e chi con loro controlla queste società, sono pressoché Satanisti e praticano la magia nera e sacrifici umani. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. Molti asseriscono che è anche da questa scienza di tipo occulto che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Poco tempo fa sono emersi anche i nomi delle suddette famiglie:
ASTOR, BUNDY, COLLINS, DUPONT, FREEMAN, KENNEDY, LI, ONASSIS, ROCKFELLER, ROTHSCHILD, RUSSELL, VAN DUYN, MEROVINGI
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani

Messaggioda Berto » ven mag 11, 2018 4:22 am

La vergogna dei veneti antisemiti e antisraeliani



REPUBBLICA VENETA: CHI HA INVESTITO SUL FUOCO IN SIRIA ORA RISCHIA DI BRUCIARSI!
https://www.facebook.com/venezia.capita ... 0565698657

La guerra Siriana, con l'intervento scoperto dello Stato "Israele", mette finalmente in luce i veri protagonisti.
Fin qui lo Stato “Israele" soffiava sul fuoco o colpiva l'esercito siriano, ma nascondeva la mano.
Ora, però, di fronte al consolidamento di un'alleanza militare tra Siria, Iraq, Iran e Libano, lo Stato Israele, temendo la perdita della sua superiorità militare, esce allo scoperto attaccando l'organizzazione dello Stato siriano.
Quella che si è appena aperta, sarà una guerra durissima, che metterà alla prova il giovane Stato "Israle", forte sì finanziariamente e tecnologicamente, ma con troppi nemici coltivati e cresciuti intorno a sé.
Una guerra che non si limiterà al fronte siriano ma che ne aprirà molti altri e in tutti i continenti.
Le vittorie tecnologiche di Israele si riveleranno presto delle "vittorie" di Pirro. "Israele" paga per la politica aggressiva che ha tenuto fin qui e per la mancanza di una politica di pace, di amicizia, di distensione con i paesi lo circondano.
La guerra aperta sarà durissima ma ancora una volta, come ci insegna la storia romana, non basterà l'impiego degli "elefanti" per vincere una guerra che si annuncia interminabile!
La Repubblica Veneta, ancora occupata, ritiene che gli equilibri internazionali non possano basarsi solo sulla prepotenza, ma sull'affermazione di una civiltà mondiale basata sul diritto. Anche noi Veneti abbiamo subito le vittorie criminali dei nostri occupanti, ma il prezzo della loro sopraffazione non potrà essere eluso!
Insomma, chi ha acceso il conflitto siriano rischia ora di bruciarsi!
Venezia 11.5.2018
Albert Gardin


Alberto Pento
Gardin anche antisemita e antisraeliano e filo nazimaomettano sei diventato.



Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani e nazisti maomettani
viewtopic.php?f=205&t=2690

Io veneto sto con Israele e i suoi ebrei che sono tra gli uomini più umani e civili della terra
viewtopic.php?f=197&t=2759

Israele da 70 anni stato indipendente, con Gerusalemme la sua capitale
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1773238259
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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