Questo è tra i peggioriSaviano mente sui migranti (clandestini) Ecco tutte le sue fake newsMassimo Malpica - Ven, 29/06/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 45973.html Lo scrittore sbugiardato da «Lavoce.info»: è una bufala che l'Ue ci abbuoni 5 miliardi di debito per l'accoglienza
Roma «È una bugia. È falso», giurava in tv Roberto Saviano, snocciolando due settimane fa a «Di Martedì», su La7, le sue verità sull'immigrazione e sull'accoglienza.
Peccato che nell'occasione sia stato lui a diffondere fake news e a dire il falso. Mica l'accusa arriva da un Salvini qualunque. A beccare in fallo l'autore di Gomorra sono stati infatti i fact checker di Lavoce.info, il quotidiano online fondato da Tito Boeri, analizzando le parole dello scrittore.
Ma che aveva detto Saviano? Attaccando il governo per aver chiuso i porti, aveva appunto definito «falsa» la narrazione dell'esecutivo, che sostiene di essere stato «abbandonato dall'Europa a sostenere il peso economico dell'immigrazione». E perché per Saviano sarebbe «una bugia» quello che «il governo vuol farci credere»? Perché, spiegava lo scrittore, «solo negli ultimi anni al nostro Paese sono stati dati 800 milioni di euro di fondi dall'Europa per la gestione dei flussi dei rifugiati, ma l'apporto più corposo lo si riceve indirettamente». Ossia, proseguiva Saviano, grazie alla «concessione» fatta dalla Ue all'Italia «di scorporare dal bilancio questi 5 miliardi che servono per i rifugiati e che quindi non vanno a pesare sul rapporto debito/Pil, cioè non pesano sul debito italiano, non sulle nostre tasche».
Parole dure, accuse decise e senza tentennamenti. Ma false. A dirlo, appunto, lavoce.info, che analizza le parole dello scrittore ed emette un verdetto drastico. Quella di Saviano è una fake news, a tutto tondo. Cominciamo dai soldi. Quegli 800 milioni di euro sono veri? Sì, anche se non è chiaro che cosa intendesse con «ultimi anni». I soldi incassati dall'Italia negli ultimi otto, per esempio, sono 690 milioni di euro, un po' meno di quanto dice Saviano, che magari si riferiva al decennio. La cosa interessante, semmai, è quanto queste «elargizioni» pesino sul totale delle spese sostenute dal nostro Paese per l'accoglienza. E qui si ride: per Saviano quella è la prima prova del «non abbandono» italiano da parte Ue, eppure rispetto agli oltre 20 miliardi di euro spesi dall'Italia nell'accoglienza negli ultimi 8 anni, quei soldi sono meno del 3,4 per cento. Alla faccia del supporto: praticamente un'elemosina, e meno male che era il governo a mentire.
Va detto però che Saviano stesso diceva che «l'apporto più corposo» è quello indiretto, ossia la possibilità di «scorporare» i miliardi spesi per accoglienza dal debito. Peccato che sia un errore piuttosto grossolano anche quello. Anzi, per dirla con Gabriele Guzzi, l'autore del fact-checking per lavoce.info, una «grave imprecisione».
«Egli (Saviano, ndr) - si legge nel «verdetto» - ritiene che il margine di flessibilità per l'accoglienza ai migranti sia equivalente a uno scorporo della spesa dal computo del deficit». Ma quei costi, a prescindere dalla (peraltro parziale) concessione di deviare dal percorso di consolidamento dei conti pubblici, «devono essere sempre finanziati o con tasse o con deficit». Parafrasando Saviano - e correggendo con l'occasione la sua «dichiarazione falsa» - «pesano sul debito italiano, pesano sulle nostre tasche».
Ma anche il Tito Boeri è un gran bugiardo che racconta come i clandestini che arrivano in Italia solo per il fatto do arrivare, ci pagherebbero le pensioni, è come se arrivando in Italia arrivassero con valige di soldi che appena messo piede su siuolo italiano corrono a versarli all'INPS per pagarci le pensioni.Pensioni, Boeri lancia l'allarme sulla riduzione dell'immigrazione2018/06/29
https://www.lettera43.it/it/articoli/ec ... one/221506 Il contenimento dell'immigrazione potrebbe avere ripercussioni acnhe sul piano previdenziale. A sostenerlo è il presidente dell'Inps Tito Boeri, secondo cui «gli scenari più preoccupanti per la spesa pensionistica prevedono una forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto».
«IL SISTEMA NON È IN GRADO DI ADATTARSI». «Il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti» legata al calo dei nati in Italia, ha proseguitoBoeri. «Il problema è serissimo e dell'immediato. Volenti o nolenti l'immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi».
«SERVIRANNO 20 ANNI PER LE NUOVE GENERAZIONI». Col calo dei flussi, ha spiegato Boeri, l'arrivo di migranti «comincia a essere non più sufficiente» a controbilanciare «il calo degli autoctoni. Le previsioni ci dicono che nel giro di pochi anni perderemmo città intere e questo è un problema molto serio per il nostro sistema pensionistico. Anche se gli italiani ricominciano a fare i figli, ci vorranno almeno 20 anni prima che comincino a pagare contributi». «Chiunque abbia un ruolo» - ha aggiunto - «deve spiegare agli italiani questo problema» che si manifesta già «e non fra 10 anni».
Pronta la replica del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: «Secondo Boeri, presidente dell'Inps, la 'riduzione dei flussi migratori' è preoccupante perché sono gli immigrati a pagare le pensioni degli italiani...E la legge Fornero non si tocca. Ma basta!!!»
Alberto PentoQuesto è tra più dementi e bugiardi che vi sianoNon si confondano gli stranieri (per lo più europei e cristiani) regolari e legali residenti che lavorano, che rispettano la terra e la gente che li ospita, con i "migranti invasori" clandestini, irregolari, illegali e i profughi o i finti profughi nazi-maomettani afro-asiatici che continuano ad arrivare e ad invaderci che non lavorano e non possono lavorare perché il lavoro non c'è, che vivono alle nostre spalle e che delinquono, che stuprano, rubano, rapinano, spacciano, ci minacciano e progettano attentati terroristici.Non si confondano gli stranieri regolari residenti che lavorano con i migranti irregolari e i profughi che continuano ad arrivare che non lavorano e non possono lavorare perché il lavoro non c'è.
Nella penisola italica a giugno 2015, secondo i dati ISTAT il 12,7% della popolazione era disoccupata.
Cosa significa?
Significa che tutti questi "migranti irregolari" che arrivano dal mare, sono persone disoccupate che vanno ad aggiungersi ai disoccupati già esistenti e a gravare sulle casse dello stato che è pieno di debiti da far paura e che strozza di tasse le genti italiche che lavorano.
viewtopic.php?f=194&t=1801"Non è affatto vero che i migranti ci pagano le pensioni"Claudio Cartaldo - Ven, 27/10/2017
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 57003.html Gian Carlo Blangiard, demografo e professore all' Università Bicocca di Milano, smonta la bugia buonista sulle pensioni e i migranti
Non è tutto oro quel che luccica. E non è sempre così vero che "i migranti ci pagano le pensioni".
Il classico ritornello buonista che vuole tutti gli stranieri alacremente impegnati per pagarci il riposo dopo il lavoro, non trova d'accordo tutti gli studiosi. Non si allinea a questa posizione Gian Carlo Blangiard, demografo e professore all' Università Bicocca di Milano. Secondo cui "tutto questo discorso potrebbe economicamente avere un senso, solo immaginando che gli immigrati alla fine mollino tutto e se ne vadano via, lasciandoci i contributi in via definitiva. Ma non è così".
Il professore ha analizzato i dati, spiegando per quale motivo bisogna smetterla di dire che gli immigrati ci pagano le pensioni. "Nel nostro sistema pensionistico, quando paghi hai dei diritti e un giorno dovrai ricevere ciò che hai versato. Nel bilancio complessivo c'è sempre questa brutta tendenza a considerare i versamenti previdenziali come se fossero lasciati in via definitiva al bilancio statale o comunque dell' Inps. Non è affatto così".
In sostanza gli stranieri sarebbero una miniera d'oro solo se lavorassero qui tutta la vita e poi, arrivati all'età della pensione, se ne tornassero nel loro Paese senza chiedere all'Inps nemmeno un euro. Cosa che, ovviamente, non accadade. "Peraltro - spiega il professore - se vanno via, le norme sono tali per cui avranno diritto a riceverla, ovunque siano andati. E comunque, non se ne vanno . Non c' è nessuna evidenza empirica di soggetti che tornano a casa una volta diventati anziani".
Blangiard ha provato a fare una stima. "Nell' arco di dieci anni, circa 2 milioni di stranieri diventeranno italiani. Questi, se tornano a casa loro, è solo per le vacanze. Non possiamo e pensare che questa gente a un certo punto se ne vada lasciandoci i contributi". Chiaro. Il conto economico, quindi, alla fine sarà in pareggio, se non negativo. "Se togliamo di mezzo il contributo previdenziale - conclide il professore - e non lo consideriamo come un regalo, ma semplicemente come un prestito, come deve essere, allora la differenza tra quanto danno e quanto ricevono è negativa. Ricevono non tantissimo, ma un po' di più rispetto a quello che danno. Questo è un dato di fatto. Il prestito che loro ci fanno è utile dal punto di vista della cassa, cioè per pagare le pensioni oggi. Ma i conti torneranno quando sarà il momento a nostra volta di pagare le loro di pensioni".
I clandestini e i finti profughi disoccupati non aumentano il PIL e non pagano le pensioni ai pensionatiÈ chiaramente una menzogna quello che raccontano certi fanfaroni che questi "migranti irregolari e nuovi disoccupati" possano contribuire con la loro disoccupazione ad aumentare il PIL e a pagare le pensioni dei pensionati.
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