Parassiti, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita

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Messaggioda Berto » sab set 23, 2017 7:59 pm

La bufala dei migranti africani che salvano il nostro Pil: ora anche la Bce lo smentisce
redazione
23 settembre 2017

http://www.informazioneitalia.com/la-bu ... -smentisce

La bufala dei migranti economici in arrivo dall’Africa che salvano il nostro Pil: ora anche il report della Bce smentisce la favoletta economico-buonista. In base ai dati di Eurotower, infatti, la ripresa si deve sì ala lavoro femminile e all’apporto degli immigrati, ma di quelli provenienti dall’Est Europa, e non dai paesi dell’Africa sub-sahariana…


Quando Boeri profetizzava il possibile disastro delle nostre casse se…

Vi ricordate quella nefasta previsione – poi smontata con la veridicità della matematica percentuale e l’attendibilità dei calcoli probabilistici – secondo cui, a detta di Boeri – il presidente dell’Inps – profetizzava che «chiudere le frontiere agli immigrati» – che nel nostro caso significa impedire o dirottare gli sbarchi di migranti economici provenienti quasi esclusivamente da paesi africani – avrebbe avuto un costo pari a circa «38 miliardi» oltre che la «distruzione del nostro sistema di protezione sociale»?

Ebbene, per capire come e perché questa ardimentosa e discutibile teoria – già smontata negli ultimi due mesi da addetti ai lavori a suon di obiezioni politico-economiche e riscontri vari – continui ad essere smentita nei fatti (numerici), basta dare un’occhiata all’ultimo rapporto mensile della Bce pubblicato ieri nel quale – come riporta tra gli altri il sito de il Giornale in queste ore, si sottolinea che «l’immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa riflettendo soprattutto l’afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell’Unione europea».


Bce, non sono i migranti africani a salvare il nostro Pil

Di fatto, ragionando sull’analisi degli economisti capitanati da Mario Draghi – un report assai tecnico all’interno del quale non ci avventureremo, se non per quanto concerne il risultato finale enucleato – si evince che il sostanzioso afflusso di immigrati seguito all’ampliamento dell’Eurozona a partire dal 2004 – e che ha registrato i suoi picchi massimi tra il 2007 e il 2009 e che, come riporta sempre il Giornale «(le statistiche si possono riassumere in un flusso di circa 10 milioni di persone nei maggiori Paesi dell’Unione)» – ha alimentato tra domanda e risposta il mercato del lavoro che sarebbe stato messo in crisi dall’incombente invecchiamento della popolazione.

«In questo modo – spiega allora il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti – «la domanda di lavoro ha potuto trovare uno sbocco quando la ripresa si è avviata e così sono cresciuti consumi e Pil». Il punto, però, è che questa cresciuta non si è dovuta ai migranti africani, ma ai flussi d’immigrazione all’interno della stessa area Ue. Tanto che, come scrive il Giornale, «Implicitamente l’Eurotower ha riaffermato l’importanza dell’Ue e della moneta unica come spazio economico efficiente («ottimale» per gli economisti) in quanto si incoraggia la mobilità dei lavoratori contenendo in questo modo le pressioni salariali».

Il che, per la proprietà transitiva dell’eguaglianza – sempre per rimanere in ambito matematico-economico – vuol dire che la manovalanza d’importazione dall’Africa subsahariana soprattutto non ha prodotto nessun incremento positivo del Pil: e così la Bce torna a sfatare, una volta di più, il falso mito secondo cui i profughi economici salvano i nostro conti.
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Messaggioda Berto » gio set 28, 2017 4:36 am

Macron, rilancio Ue anche dopo il voto tedesco: "Polizia di frontiera, esercito europeo e un ufficio centrale su diritto d'asilo"
Il presidente francese sfida i timori delle cancellerie dopo l'indebolimento della Germania europeista di Angela Merkel e l'affermazione di AfD. "I migranti non sono una crisi ma una sfida a lungo termine. Piegarsi sulle frontiere è illusorio.
26 settembre 2017

http://www.repubblica.it/esteri/2017/09 ... -176563723


PARIGI - Proprio nel momento in cui le cancellerie guardano con timore alla Germania europeista e "umanitaria" di Angela Merkel indebolita dall'ingresso nel Bundestag dell'estrema destra, il presidente francese Emmanuel Macron spinge con vigore e coraggio sul pedale del progetto comunitario. Riportando l'attenzione proprio su quei nodi su cui l'Italia da tempo chiede alla Ue di agire da Ue: l'accoglienza dei migranti, il contrasto all'immigrazione clandestina e la responsabilità condivisa sulla gestione dei richiedenti asilo. Parlando alla Sorbona, Macron ha detto a chiare lettere: "La crisi migratoria non è una crisi, è una sfida a lungo termine. Il nostro destino è legato a quello del Medio Oriente e dell'Africa".

Macron sa perfettamente quanto la sua visione sia disarmonica rispetto al coro polifonico che in queste ore recita il de profundis all'europeismo commentando lo sfondamento in Germania di Alternative fur Deutschland. Ma il presidente francese non indietreggia: "Non cederò nulla a chi promette odio, divisione, ripiegamento nazionale. Bisogna rifondare un'Europa sovrana, unita e democratica".

La difesa dei confini comunitari per Macron deve passare attraverso l'istituzione di "una polizia europea delle frontiere". Ma il ripiego sulle frontiere "sarebbe illusorio e inefficace" perché il Mediterraneo deve essere la chiave della politica estera dell'Europa e deve vedere l'Africa come partner strategico per il futuro. L'aiuto allo sviluppo deve aumentare ed essere europeo, anche con una tassa europea sulle transazioni finanziarie da devolvere agli aiuti allo sviluppo, è la proposta che Macron lancia dalla Sorbona. Quanto ai richiedenti asilo, il capo dell'Eliseo sgombra con decisione il campo dalla grande ipocrisia, il trattato di Dublino, che scarica ogni onere sul Paese in cui chi fugge da guerre o è perseguito per le sue idee o credo religioso mette il primo piede nella Ue.

Un meccanismo iniquo su cui tanto la Commissione quanto un'apposita commissione parlamentare stanno lavorando, sin qui senza molto ottimismo, per portare sul tavolo del Consiglio Ue un progetto di revisione che ripartisca la gestione dei richiedenti asilo in modo solidale tra tutti gli Stati membri dell'Unione. Anche in questo caso, Macron parla chiaro: "Dobbiamo integrare realmente e accogliere quelli che hanno diritto all'asilo. Fin quando lasceremo i nostri partner sommersi, senza aiutarli a difendere le frontiere, fin quando saremo incapaci di organizzare il ritorno migranti senza diritto all'asilo, mancheremo di umanità. Nell'anno che viene voglio venga costituito un vero ufficio europeo dell'asilo per accelerare e armonizzare le nostre procedure".

Nella prospettiva di una politica comunitaria di difesa, serve anche un esercito europeo. Per Macron, in Europa "manca una cultura strategica comune", che va costruita, servono "una forza congiunta di intervento, un budget comune e una dottrina comune: propongo di accogliere nei nostri eserciti nazionali dei militari che vengano da tutti i Paesi europei". "La prima chiave è la sicurezza", ha aggiunto Macron nel suo discorso, parlando delle minacce che l'Europa affronta: "Bisogna lottare contro il terrorismo e la propaganda terroristica, bisogna rafforzare la sicurezza informatica". E anche qui il presidente francese lancia la sua proposta: "Una procura europea antiterrorismo, in modo da poter agire insieme, dalla prevenzione alla repressione".

"Costruiamo il prima possibile una zona euro forte, efficace, solidale. E domani questa potenza beneficerà a tutti coloro che vorranno integrarla - è l'esortazione di Macron -. Abbiamo bisogno di un bilancio più forte in seno alla zona euro. La solidarietà richiesta da un bilancio comune può andare solo di pari passo con maggiori responsabilità e rispetto delle regole". Il presidente è quindi tornato a spingere per la creazione di un ministro delle Finanze comune e un controllo parlamentare sul bilancio di Eurolandia.

Ma la posta in gioco nella zona euro "non è un meccanismo che risolva tutti i problemi, non è di mutualizzare i debiti del passato, risolvere i problemi di finanza pubblica di un Paese o dell'altro, ma è la disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani". L'obiettivo della zona euro, deve essere "creare l'occupazione e fare in modo che la generazione attuale non sia quella della disoccupazione a causa dei nostri squilibrì. Per farlo ciascun Paese prenda le sue responsabilità e faccia le riforme necessarie. Noi abbiamo avviato riforme inedite. Non ho una linea rossa, solo orizzonti".

E si ritorna a parlare di Germania. "Io e Angela Merkel - spiega Macron - condividiamo questo impegno per l'Europa. E io so che la sua risposta alle mie proposte sarà coraggiosa. La partnership tra Francia e Germania sarà ancora decisiva per l'Europa. E nelle prossime settimane, tutti i Paesi membri che condividono questa generale visione dell'Europa potrebbero riunirsi e fondare un gruppo per la rifondazione della Ue".

E Macron porta ad esempio proprio l'Italia: "Condividiamo le nostre ambizioni europee anche con l'Italia.
Domani con il primo ministro Gentiloni prenderemo i primi impegnì in proposito. Lavorerò con ognuno dei partner con umiltà ma con decisione".


Alberto Pento
Un demagogo irresponsabile, falso e opportunista, populista di centro-sinistra (-destra) e non di destra e non di sinistra.
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Messaggioda Berto » dom ott 15, 2017 4:30 pm

???

Migranti, Leoluca Orlando: «Denuncio la Ue per genocidio»
Milano, 15 ottobre 2017
Il sindaco di Palermo parla di «gestione criminogena» del fenomeno. C’è materia sufficiente perché si faccia un processo penale»
(Ansa) (Ansa)

http://www.corriere.it/politica/17_otto ... 5c9c.shtml

Sulla gestione «criminogena» dei migranti «l’Europa è responsabile di un vero e proprio genocidio. Presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo rivolta agli stati europei, all’Unione europea. Poi sarà la Procura a decidere». Lo annuncia il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervistato da Sky Tg24. «La mia è un’accusa da giurista - attacca Orlando - non mi riferisco alla distinzione, che io non accetto, tra migranti economici e richiedenti asilo. Ma al fatto che in base alla propria legislazione, l’Europa riconosce il diritto all’asilo dei siriani, ma poi non li mette in condizione di raggiungere l’Europa. Li costringe a vendersi a mercanti di morte, quando potrebbero viaggiare in business, atterrando a Londra, piuttosto che a Berlino o a Amsterdam. Questa è materia sufficiente perché si faccia un processo penale».

«Continua l’intreccio perverso e criminale tra genocidio e business», ha aggiunto Orlando. «L’Europa - attacca - ogni tanto si sveglia dal suo sonno criminale e scopre quello che sta accadendo, cioè una vera e propria strage degli innocenti. Frutto di un sistema europeo criminogeno che alimenta la criminalità organizzata. Adesso sono arrivati gli ucraini, i russi, gli yacht, le barche a vela...E il business continua». «Dimenticando che il finanziamento di dittatori, ieri in Turchia oggi in Libia, produce soltanto un ulteriore incentivo al business criminale». Per questo, ha ribadito il sindaco di Palermo, «presenterò una pronuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, nei confronti di questo ignobile mercato che riguarda gli stati europei e l’Unione Europea. Questo genocidio ci farà vergognare di essere europei».



Alberto Pento
Questo è un demente. Uno di quei parassiti irresponsabili e cattivi che tendono a coprisrsi apparendo come buoni.
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Messaggioda Berto » sab ott 21, 2017 7:15 pm

???


Vincenzo Paglia, il probabile nuovo Vicario del Papa: "I migranti feconderanno l'Europa"
20 Ottobre 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... uropa.html

C'è una voce che agita le diocesi italiane: che Monsignor Vincenzo Paglia, sostenitore di Papa Francesco, possa diventare cardinale e addirittura Vicario del Pontefice. Secondo Alessandro Meluzzi de il Tempo, le posizioni progressiste esternate a più riprese da Paglia, sarebbero il frutto di calcoli politici più che di veri convincimenti personali. L'attuale presidente della "Pontificia accademia per la vita", istituto voluto da Giovanni Paolo II che si occupa di bioetica, ha un passato poco limpido. Quando era vescovo di Terni, venne coinvolto in alcune vicende giudiziarie relative alla compravendita di immobili della Chiesa e ad altri traffici commerciali poco chiari, inchieste dalle quali uscì miracolosamente indenne, forse grazie al suo incarico alla Comunità di Sant'Egidio, luogo di carità e di diplomazia politica.

Il suo cursus honorum ecclesiastico non fu scalfito minimamente dalle vicende giudiziarie, venendo così chiamato da Bergoglio a ricoprire la carica di presidente dell'Accademia pontificia per la vita, il cui delicato compito è portare avanti gli storici valori della chiesa in campo etico: la critica all'aborto, all'eutanasia e alla teoria gender, il rifiuto della procreazione assistita e la difesa della famiglia tradizionale. E qui le posizioni del Monsignore non sono esattamente ortodosse. Alla morte di Marco Pannella, Paglia si profuse in lodi per il più anticlericale dei politici italiani, auspicando che lo spirito del leader dei Radicali avrebbe continuato ad aleggiare su di noi per guidarci.

Più di recente, hanno fatto discutere le dichiarazioni di Paglia sui migranti, la cui presenza riempirà e feconderà la sterile Europa. Il terzomondismo di cui è fautore Bergoglio troverà un supporto fondamentale in Paglia, qualora venisse fatto Vicario del Papa. E l'indirizzo politico del pontificato di Bergoglio potrà influenzare in modo incisivo l'azione dei futuri governi italiani, soprattutto sul tema dell'immigrazione.
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Messaggioda Berto » dom ott 22, 2017 8:59 pm

“Pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini”
ANDREA TORNIELLI

http://www.lastampa.it/2017/10/22/vatic ... agina.html

«Pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini», afferma il Papa all’Angelus e «il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà umane e sociali senza contrapporre “Dio” e “Cesare”, ma illuminando le realtà terrene con la luce che viene da Dio». Dunque, «è giusto sentirsi cittadini di uno Stato, ma siamo immagine di Dio», mentre «contrapporre Dio e Cesare è un atteggiamento fondamentalista».

Francesco rivolge un pensiero a Barcellona dove «ieri sono stati beatificati Matteo Casals, Teofilo Casajús, Fernando Saperas e 106 compagni martiri, appartenenti alla Congregazione religiosa dei Claretiani e uccisi in odio alla fede durante la guerra civile spagnola». Quindi «il loro eroico esempio e la loro intercessione sostengano i cristiani che anche ai nostri giorni, in diverse parti del mondo, subiscono discriminazioni e persecuzioni».

Il Pontefice sottolinea che oggi si celebra la Giornata missionaria mondiale, sul tema «La missione al cuore della Chiesa». Ed esorta tutti a «vivere la gioia della missione testimoniando il Vangelo negli ambienti in cui ciascuno vive e opera». Al tempo stesso, «siamo chiamati a sostenere con l’affetto, l’aiuto concreto e la preghiera i missionari partiti per annunciare Cristo a quanti ancora non lo conoscono». Ricorda anche che è «mia intenzione promuovere un Mese Missionario Straordinario nell’ottobre 2019, al fine di alimentare l’ardore dell’attività evangelizzatrice della Chiesa ad gentes».

Nel giorno in cui ricorre «la memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, Papa missionario, affidiamo alla sua intercessione la missione della Chiesa nel mondo».

Stamattina in un tweet il Papa ha puntualizzato che «la Chiesa è missionaria per natura: la missione è al cuore della fede cristiana». Poi in piazza San Pietro esplicita il senso di questa vocazione, lanciando un appello ai fedeli. «Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera per la pace nel mondo: in questi giorni seguo con particolare attenzione il Kenya, che ho visitato nel 2015, e per il quale prego affinché tutto il Paese sappia affrontare le attuali difficoltà in un clima di dialogo costruttivo, avendo a cuore la ricerca del bene comune».

Ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per la preghiera mariana, Francesco spiega il «mistero stupendo». E cioè «è Dio che ti ha dato tutto quello che sei e che hai, dunque la nostra vita, giorno per giorno, possiamo e dobbiamo viverla nel riconoscimento di questa nostra appartenenza fondamentale e nella riconoscenza del cuore verso il nostro Padre, che crea ognuno di noi singolarmente, irripetibile, ma sempre secondo l’immagine del suo Figlio amato, Gesù». Perciò, avverte il Pontefice, «l’affidamento prioritario a Dio e la speranza in Lui non comportano una fuga dalla realtà, ma anzi un rendere operosamente a Dio quello che gli appartiene». È per questo che «il credente guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere la vita terrena in pienezza, e rispondere con coraggio alle sue sfide».

Francesco invoca la Vergine Maria affinché «ci aiuti a vivere sempre in conformità all’immagine di Dio che portiamo in noi, dando anche il nostro contributo alla costruzione della città terrena». Il Papa sottolinea come «il Vangelo di questa domenica ci presenta un nuovo faccia a faccia tra Gesù e i suoi oppositori». Il tema affrontato, sottolinea il Pontefice, è «quello del tributo a Cesare: una questione spinosa, circa la liceità o meno di pagare la tassa all’imperatore di Roma, al quale era assoggettata la Palestina al tempo di Gesù».

Le posizioni erano diverse, evidenzia Jorge Mario Bergoglio. Pertanto, «la domanda rivoltagli dai farisei (è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?) costituisce una trappola per il Maestro». Infatti, «a seconda di come avesse risposto, sarebbe stato accusabile di stare o pro o contro Roma», precisa il Papa. Ma «Gesù, anche in questo caso, risponde con calma e approfitta della domanda maliziosa per dare un insegnamento importante, elevandosi al di sopra della polemica e degli opposti schieramenti. Dice ai farisei: mostratemi la moneta del tributo». Essi, prosegue il Pontefice, gli presentano un denaro, e Gesù, osservando la moneta, domanda: di chi è questa immagine e l’iscrizione? I farisei non possono che rispondere: di Cesare. Allora Gesù conclude: «rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Quindi, commenta Francesco, «da una parte, intimando di restituire all’imperatore ciò che gli appartiene, Gesù dichiara che pagare la tassa non è un atto di idolatria, ma un atto dovuto all’autorità terrena; dall’altra – ed è qui che Gesù dà il colpo d’ala – richiamando il primato di Dio, chiede di rendergli quello che gli spetta in quanto Signore della vita dell’uomo e della storia».

Infatti, «il riferimento all’immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo – con diritti e doveri – cittadini dello Stato, ma simbolicamente fa pensare all’altra immagine che è impressa in ogni uomo: l’immagine di Dio. Egli è il Signore di tutto, e noi, che siamo stati creati a sua immagine apparteniamo anzitutto a Lui». Perciò, osserva il Papa, «Gesù ricava, dalla domanda postagli dai farisei, un interrogativo più radicale e vitale per ognuno di noi: a chi appartengo? Alla famiglia, alla città, agli amici, alla scuola, al lavoro, alla politica, allo Stato? Sì, certo. Ma prima di tutto – ci ricorda Gesù – tu appartieni a Dio».

Dopo l’Angelus, saluta «tutti voi, pellegrini provenienti dall’Italia e da vari Paesi». In particolare, «i fedeli del Lussemburgo e quelli di Ibiza, il Movimento Famiglia del Cuore Immacolato di Maria del Brasile, le Suore della Santissima Madre Addolorata. Benedico con affetto la comunità peruviana di Roma, qui radunata con la sacra Immagine del Señor de los Milagros». Infine saluta «i gruppi di fedeli di tante parrocchie italiane, e li incoraggio a proseguire con gioia il loro cammino di fede».


Gino Quarelo
Bergoglio quando mi restituisci i soldi dell'8xmille che contro la mia volontà mi vengono estorti dallo stato e che finiscono alla tua chiesa? Secondo te cosa pensa in merito il Padre Eterno?
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Messaggioda Berto » mer nov 15, 2017 3:56 am

Magistrato arrestato per pedofilia: sorpreso in hotel con un minore
Claudio Cartaldo - Mer, 11/11/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93146.html

L'accusa è di prostituzione minorile e pedopornografia. Arrestato il 20 ottobre, il Palazzo di giustizia ha tenuto la notizia riservata

Dicono fosse un magistrato tutto d'un pezzo. Ma il giudice 73enne (da due anni in pensione) nascondeva ai suoi colleghi un secondo volto orribile.

O, almeno, questo è quello che emerge dalle indagini: il magistrato è accusato di prostituzione minorile e pedopornografia ed è stato sorpreso in flagranza di reato mentre in un hotel si era appartato insieme ad un 16 romeno e stava per iniziare atti sessuali. A

Colto sull'atto (sessuale). Come racconta ilCorriere, l'inchiesta è partita dalla procura di Roma, quando alla stazione viene trovato un cellulare appartenente ad un minorenne in cui si trovava il numero del magistrato. A quel punto sono iniziate le indagini, con intercettazioni e pedinamenti. Proprio l'ascolto di una chiamata telefonica permette alla Polfer di scoprire l'uomo mentre stava per iniziare un rapporto sessuale con un minorenne in una stanza d'albergo. In hotel gli agenti trovano anche lo zio del ragazzino che fungeva da "manager" della prostituzione per quel magistrato. Il prezzo? 50 euro a mediazione.

Le preferenze del giudice, da quanto si apprende, erano rivolte a minorenni romeni e nordafricani. Dal giorno del suo arresto, avvenuto il 20 ottobre scorso, la notizia è stata tenuta riservata dal pm Bianca Maria Eugenia Baj Macario e dal procuratore aggiunto del pool reati sessuali Pietro Forno. Intanto il Tribunale del riesame ha confermato l'arresto.

L'uomo, ovviamente, si difende e rigetta ogni capo d'accusa. Dopo aver ammesso di avere "impulsi verso visi fanciulleschi", dice di avere sempre cercato solo persone maggiorenni, chiedendo ai ragazzi adescati di mostrare i documenti di identità. Secondo l'avvocato della difesa Cristina Bava, i ragazzi avrebbero mostrato dei documenti contraffatti. E per quanto riguarda il sesso a pagamento, il magistrato si difende affermando che i soldi li ha "regalati" ai ragazzi perché "si affezzionava ai ragazzini". Ad alcuni dava i soldi per il permesso di soggiorno, ad altri per tornare a casa in Romania. Poi, però, c'è quella intercettazione in cui chiede allo zio dell'adolescente romeno di "inviargli delle foto ricordo": secondo la procura si tratta di video pornografici.
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Messaggioda Berto » sab nov 25, 2017 7:43 am

“L’invasione degli immigrati la hanno voluta gli scemi di sinistra. Buttino nel cesso quell’accordo
19 novembre 2017

https://www.fattidalweb.com/2017/11/19/ ... laccordo-3

Se sarà confermato ciò che la Bonino ha detto, avremo in mano un documento, il certificato di stupidità dei nostri governanti, sulle cui incapacità varie volte ci siamo espressi attirandoci critiche feroci e accuse di qualunquismo, leghismo e, ultimamente, populismo. Secondo la leader radicale, fu il gabinetto Renzi a firmare un patto che assegnava all’Italia il compito di coordinare le operazioni di salvataggio migranti. E fin qui, amen. Simile cosa non s’era da fare per ovvie ragioni, ma sorvoliamo perché i fessi ci fanno pietà.

Tra le righe del “contratto” che ci conferisce l’onore di comandare nel Mediterraneo, risulta chiaro anche l’onere per noi di tenerci coloro che, col pretesto di fuggire a guerre inesistenti, salgono su orrende imbarcazioni sapendo che andremo a prenderceli. Praticamente gli scemi della sinistra si sono incastrati da soli. E dato che sono tonti non da poco, non sono neppure capaci di prendere il trattato erroneamente siglato e di buttarlo nel cesso, il luogo più idoneo onde archiviarlo. Nossignori, quali beoti di lungo corso, mentre l’intera Europa, la parte seria di essa, ovvero Spagna, Francia, Austria, Germania, se ne strafotte di noi quanto dei migranti e ci ride in faccia: arrangiatevi tra voi, terroni e finti profughi. Non c’è verso di creare un club di nazioni che si spartiscano fraternamente gli africani che vengono nel Vecchio Continente a rompere le palle. Tocca solo agli italiani ospitarli, dato che si sono offerti volontariamente di farlo e ora non hanno il coraggio di disdire l’impegno incautamente assunto. I cittadini leggono i giornali o seguono i notiziari radiofonici e televisivi, senza contare quelli telematici, e scoprono che sono le anime belle delle Ong (organizzazioni non governative) a tirare fuori dalle acque, pronte a inghiottirli, gli extracomunitari o migranti o come cavolo volete chiamarli.

Ma a questi simpatici signori non governativi chi glielo fa fare di comprare o noleggiare navi, spesso battenti bandiere straniere, e di affrontare le onde perigliose per strappare all’annegamento uomini e donne che avrebbero fatto meglio a stare a casa loro? Evidentemente ci guadagnano. Chi li paga e quanto li paga? E se gli togliessimo la licenza di bagnini internazionali e li costringessimo ad andare a lavorare o a dedicarsi almeno ai casi propri? Personalmente non conosco un solo individuo che campi facendo il pescatore di carne umana, per cui ignoro come funzioni la faccenda, ma escludo il protagonismo delle palanche. Chi le scuce? Chi le intasca? Ma ce lo volete dire, progressisti del menga, perché lasciate attraccare nei nostri porti bastimenti svedesi e tedeschi carichi di neri adulti e perfino piccoli, che poi spariscono perché magari vengono fatti a pezzi allo scopo di venderne gli organi. Il ministro dell’Interno Minniti dà l’impressione di essere equilibrato e provveduto.Gli chiediamo di raccontarci come mai ci siamo cacciati nei guai e non siamo in grado di uscirne, comportandoci non quali marziani (non abbiamo pretese così ambiziose) ma come i tedeschi, gli austriaci, gli olandesi, spagnoli e francesi che piuttosto di accogliere un profugo gli sparano in fronte? Ma chi ha stabilito che le porte della penisola debbano essere aperte a chiunque, cani porci e cavallette? Io sono un estimatore di Bello Figo, un africano scuro come la pece, che canta canzoni di successo da lui medesimo scritte e diffuse su internet o interpretate in concerti. Come si giustifica il trionfo di Bello Figo? È l’unico che sugli immigrati dice la verità; ascoltate i suoi motivetti: «…non pago affitto… non faccio opraio…». Vale di più un suo ritornello che mille saggi sociologici scritti osservando la realtà da un’aula universitaria.
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Messaggioda Berto » dom nov 26, 2017 7:21 am

Perego l' ignorante vergognosamente bugiardo


"Senza migranti l'Europa muore"
Luca Romano - Dom, 17/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 14276.html

Il direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego: "Per rigenerare l'Europa serve l'incontro con il Sud del mondo"

"Per rigenerare l'Europa serve l'incontro con il Sud del mondo". Lo ha affermato il direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, intervenuto ad "A Sua Immagine" su Rai Uno, in occasione dell'odierno Giubileo dei Migranti.

"L'Europa - ha detto - senza migranti muore. Nei prossimi 5 anni avremo il 30 per cento in meno di giovani, e solo in Italia abbiamo avuto l'anno scorso un saldo negativo tra morti e nascite di 168 mila persone, un dato che ci riporta alla Prima Guerra Mondiale".

"Ci sono forti distorsioni nell'informazione su questi temi, a causa di interessi politici", ha denunciato da parte sua il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che da parte sua ha ricordato i milioni di "migranti economici" che l'Italia ha dato a tanti paesi del mondo. Tarquinio ha anche sottolineato che le aggressioni alle donne attribuite a rifugiati della Siria e del Nord Africa in Germania "non sono espressioni della cultura islamica quanto piuttosto di un incontro con una cultura come quella occidentale che mercifica e strumentalizza troppo spesso il corpo delle donne".



Alberto Pento
A questo prete Perego l'ignorante vergognosamente bugiardo, ricordo che i migranti italici migravano in tutto il mondo a loro spese, in regola con i documenti e i permessi e andavano a lavorare (a parte i mafiosi); non erano ospitati in alberghi, in ostelli, in centri appositi e mantenuti per mesi e anni; sopratutto non mancavano di rispetto ai paesi che gli accoglievano; non andavano a rubare, a rapinare, a stuprare, a spacciare (a parte i mafiosi che comunque erano una minoranza migrata per lo più negli USA).



Non si confondano gli stranieri (per lo più europei e cristiani) regolari e legali residenti che lavorano, che rispettano la terra e la gente che li ospiata, con i "migranti invasori" clandestini, irregolari, illegali e i profughi o i finti profughi nazi-maomettani afro-asiatici che continuano ad arrivare e ad invaderci che non lavorano e non possono lavorare perché il lavoro non c'è, che vivono alle nostre spalle e che delinquono, che stuprano, rubano, rapinano, spacciano, ci minacciano e progettano attentati terroristici.
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Parassiti, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita

Messaggioda Berto » sab dic 16, 2017 9:26 am

I campi in Libia e l'ipocrisia di "Amnesty"
Gian Micalessin - Mer, 13/12/2017
Dopo il rapporto sui migranti in Libia diffuso ieri, Amnesty farebbe meglio a ribattezzarsi Amnesia International

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 73512.html

Il documento intitolato «Libia, un oscuro intreccio di collusione» è, infatti, un capolavoro di disinformazione frutto di una volontaria amnesia selettiva. Un'autentica patacca umanitaria realizzata documentando con certosina minuzia le condizioni degli ultimi sei mesi, ma omettendo deliberatamente qualsiasi riferimento alle situazioni, assolutamente identiche, perpetuatesi nei centri di detenzione legale e illegale dal 2014 a metà 2017.
Il tutto per dimostrare che quel dramma non è la conseguenza della tratta di uomini gestita dalle organizzazioni criminali, ma bensì delle misure assunte negli ultimi sei mesi dall'Europa, e in primis dall'Italia per arginare gli sbarchi. «Decine di migliaia di persone sono imprigionate a tempo indeterminato in centri di detenzione sovraffollati e sottoposte a violenze ed abusi sistematici.
I governi europei sostiene John Dalhuisen direttore di Amnesty International per l'Europa - non solo sono pienamente a conoscenza di questi abusi, ma sostengono attivamente le autorità libiche nell'impedire le partenze e trattenere le persone in Libia. Dunque, sono complici di tali crimini». Vien da chiedersi dove fossero John Dalhuisen e Amnesty dal 2014 al giugno di quest'anno, ovvero nei tre anni e mezzo precedenti le misure di contenimento degli sbarchi. Tre anni e mezzo in cui i migranti sono stati sistematicamente imprigionati e inscatolati in prigioni e depositi per umani dove le donne venivano sistematicamente violentate e gli uomini derubati dei loro averi o costretti a lavorare come schiavi. Una situazione esattamente identica a quella odierna che però né Amnesty, né i grandi media, si prendevano la briga di documentare. Finché i migranti sbarcavano sulle nostre coste i trafficanti incassavano contanti e le navi delle Ong donazioni nessuno sbirciava dietro le quinte dello struggente esodo. Del resto ancora oggi Amnesty si guarda bene dal fare i conti con i cadaveri e dal ricordare che oltre duemila, su 2mila e 800 migranti affogati nel Mediterraneo dall'inizio del 2017, sono morti prima di luglio ovvero prima dell'entrata in azione del nostro governo. Questo significa che l'attività di regolamentazione delle Ong e di contenimento degli sbarchi avviata da luglio ha contribuito non solo a ridimensionare l'esodo, ma anche ad evitare la consueta strage. Una strage che, guarda caso, ha raggiunto i suoi massimi livelli nel 2016 quando grazie all'effetto calamita giocato dalle navi delle Ong sono scomparsi tra i flutti oltre 5000 esseri umani. Ma i loro cadaveri non rientrano nella categoria della «pietas» riconosciuta e documentata da Amnesty. Come non vi rientra la denuncia delle attività criminali dei trafficanti di uomini. E così nella favoletta su misura confezionata da Amnesty gli unici colpevoli si cui puntare il dito restano l'Italia e l'Europa.

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
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Messaggioda Berto » sab dic 16, 2017 7:50 pm

Slogan demenziale: Diritti senza confini


A Roma corteo pro-migranti, sos infiltrati
2017/12/15

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... d11fd.html

È allerta per il corteo nazionale di oggi pro-immigrati a Roma che sfila per le strade del centro storico della città.

La manifestazione "Diritti senza confini", parte da piazza della Repubblica diretta a piazza del Popolo.

"Siamo in 25mila", dicono i promotori del corteo. I manifestanti stanno arrivando ora a piazza del Popolo, dove si conclude la manifestazione, al grido "Libertà".

"Il 12 dicembre abbiamo chiesto un incontro al ministro Minniti, siamo in attesa di una risposta. Non vogliamo intermediazione". A dirlo Aboubakar Soumahoro, del coordinamento "Diritti senza Confini" promotore del corteo pro migranti in corso a Roma. "Vogliamo sapere da lui cosa vuole fare con noi invisibili", ha aggiunto.

"Oggi è la giornata degli invisibili, di tutti quelli che sono stati confinati nelle periferie, nelle campagne, di tutti quelli che sono stati colpiti dalle norme repressive. Ma è la giornata soprattutto per dire che chiediamo giustizia sociale, libertà di circolazione e diritti". E' quanto afferma Abdoul, uno dei tanti migranti che sta manifestando a Roma. "E' la nostra giornata - aggiunge il giovane che viene dal Senegal - Ci siamo tutti in piazza. Vogliamo finalmente vogliono riprendersi tutto". E' un corteo "meticcio" con in testa molti migranti, provenienti soprattutto dai Paesi dell'Africa centrale, seguiti poi dai movimenti per l'abitare, centri sociali e studenti. Tra gli slogan: "Libertà senza confini" e "Permesso di soggiorno per tutti".

Ad aderire all'evento il 'mondo antirazzista': dall'Usb alla Coalizione Internazionale Sans-Papiers, dai movimenti per i diritti all'abitare agli studenti, alle realtà della sinistra estrema. Per gli investigatori il rischio, però, è che nel corteo possano infiltrarsi gruppi di violenti, provenienti anche da altre città italiane, con l'obiettivo di creare disordini.

Vietato indossare caschi e indumenti per travisarsi come anche portare oggetti contundenti, mazze di ogni tipo, artifizi pirotecnici o esplosivi. Controlli su persone, borse e zaini lungo tutto il tragitto della manifestazione.

Le rimozioni di veicoli e cassonetti sono scattate fin da questa mattina alle 8. Anche le consuete bonifiche lungo il percorso. Sotto la 'lente' le stazioni ferroviarie e i caselli autostradali all'ingresso della Capitale dove confluiranno i partecipanti provenienti da altre città italiane.

Ieri nel tardo pomeriggio si è svolto un tavolo tecnico in Questura a cui hanno partecipato anche gli organizzatori del corteo che avrebbero assicurato si tratterà di una manifestazione pacifica.

Intanto nel lancio della manifestazione i promotori avevano sottolineato: "Siamo i dannati della globalizzazione e delle politiche antisociali imposte dall'Unione europea e dalla Banca centrale europea (BCE) alle popolazioni d'Europa e d'Italia, che privano le persone del reddito, del lavoro e dell'alloggio indipendentemente dalla provenienza geografica". Tra i punti della piattaforma proposta: la libertà di circolazione e di residenza; la solidarietà, l'antirazzismo e la giustizia sociale; la regolarizzazione dei migranti presenti in Italia; l'abolizione delle "leggi repressive".


Diritti Umani Universali che non esistono
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