Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mar giu 13, 2017 12:23 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mer giu 21, 2017 6:32 am

??? Quante menzogne raccontano questi dementi manipolatori di diritti e di doveri ???

La giornata del rifugiato più amara che si potesse immaginare

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/0 ... re/3673624

Una giornata del rifugiato più amara di quella 2017 è difficile da immaginare: mai così tanti i profughi, mai tanto dure e miopi le politiche dei paesi occidentali. Qualche numero: secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati sarebbero 65 milioni gli individui in fuga e solo la settimana passata potrebbe essere di 100 vittime il tragico bilancio settimanale dei morti nel Mediterraneo.

L’Unione europea guarda, il governo italiano pensa a non indispettire gli elettori e gli esecutivi di mezza Europa continuano, senza un briciolo di decenza, a stare con i piedi in due staffe, praticando il pragmatismo a parole e il populismo nei fatti.

L’anno passato e quello precedente abbiamo visto un po’ di tutto: le frontiere esterne sono sigillate e militarizzate (no, muri e filo spinato in mare non è ancora possibile costruirne), quelle frontiere interne vengono aperte e chiuse a discrezione (vedi il caso danese), i leader europei stanno – de facto – già costringendo i richiedenti asilo nei paesi limitrofi ai loro, senza alcun rispetto degli standard minimi di tutela dei diritti umani, anche se, nel Vecchio Continente, ospitiamo solo due rifugiati su dieci. Chi parla di “tsunami” dovrebbe andare a vedere quanti rifugiati accolgono Turchia e Libano: se Ankara ne ospita quasi 3 milioni, in Libano sono – addirittura – un abitante del Paese su quattro.

Anche in Europa, però, abbiamo record da difendere. La Repubblica Ceca ha un primato invidiabile, per esempio: dal 2015 ha ospitato dodici rifugiati: sì, avete letto bene, dodici. E sembrano davvero un esercito rispetto a Polonia e Ungheria dove il saldo è zero. E qui parliamo dei Paesi “cattivi” ma anche a sbirciare tra i numeri di quelli virtuosi la situazione non migliora: il piano europeo di redistribuzione dei migranti giunti in Italia e Grecia è indietro perché nessuno Stato sta rispettando proprio quelle quote che si è imposto: ad oggi, infatti, solo il 5% dei migranti è stato ricollocato. Ma come, non doveva essere “respingimenti e flusso regolato”; fermezza e umanità? Se la parte militare sembra pienamente operativa, quella politica è ancora non pervenuta.

In Europa questa è la desolante situazione nella Giornata del rifugiato. E mentre i governi perdono tempo, di volta in volta, con nuove sofisticate geometrie per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte – grazie a provvedimenti-toppa che durano giusto il tempo di una legislatura – le problematiche alla base rimangono immutate: nessun canale legale per chi fugge, poche soluzioni umane per chi è arrivato, pochissime risorse per l’integrazione e per coloro ai quali è stata respinta la richiesta d’asilo.

L’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi ha detto che i richiedenti asilo andrebbero premiati per resistenza e coraggio. E ha ragione da vendere. Fuggire da guerre e persecuzioni per trovarsi poi a dover fare i conti con burocrazia, razzismo e ignoranza richiede una forza d’animo ed un coraggio fuori dal comune.
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mer giu 21, 2017 6:35 am

Altri criminali manipolatori e falsari

Sos Mediterranee si racconta in un documentario - «Umanizzare il rapporto fra migranti e cittadini»
Silvia Buffa 16 Giugno 2017

http://palermo.meridionews.it/articolo/ ... -cittadini


Cronaca – Realizzato da Maghweb e firmato dagli autori Gabriele Tramontana e Vincenzo Allotta, è stato proiettato all’ex noviziato dei crociferi alla Kalsa. Dieci minuti intensissimi di immagini, riprese e testimonianze raccolte in un anno di attività della nave Aquarius. Medici senza frontiere: «Raccontarli dà loro dignità»
«Potrei raccontarvi un sacco di storie, di ragazze trafficate che hanno solo un numero, un contatto a cui appigliarsi. Di donne violentate più di cento volte e vendute nei loro paesi. Di uomini denudati, umiliati e costretti a combattere contro altri uomini fino a uccidersi. Dei ragazzi di un intero autobus costretti con la forza a violentare una coetanea. Sembra di fare la lista della spesa, ma pensate a cosa significa solo una di queste cose». La voce di Giorgia Linardi, che fa parte della staff di Medici senza frontiere, non trema mentre traccia il macabro elenco. Giorgia però non è un medico. Il suo compito è quello di sentire le storie di ogni singolo migrante, una per una, e di segnalare poi i casi più delicati che necessitano di un’attenzione particolare. Per otto mesi è stata una testimony collector a bordo della nave Aquarius, l’imbarcazione con cui l’associazione umanitaria franco-italo-tedesca Sos Mediterranee ha salvato migliaia di vite da morte certa. A un anno dall’inizio della sua attività, l’associazione fondata da Klaus Vogel si racconta in un breve docufilm realizzato da Magheweb, a firma degli autori Gabriele Tramontana e Vincenzo Allotta.

Dieci minuti, sufficienti per mostrare quello che lo staff di Aquarius fa quotidianamente in mezzo al Mediterraneo. «Le prime vittime sono sempre i bambini», si legge subito sullo schermo. Uno dei motivi per cui, nel bene e nel male, secondo Laurin Schmidh «questo lavoro ti cambia la vita». La prima proiezione ufficiale è avvenuta ieri sera all’ex noviziato dei crociferi, nel cuore della Kalsa. «Non siamo qui per celebrare i salvatori della patria. Il punto non siamo noi, né come eroi o criminali, gli eroi sono loro che sopravvivono a cose terribili e che noi abbiamo il dovere di accogliere e aiutare, facendo sì che il nostro impegno abbia valore», continua a dire Linardi. Per lei i migranti vanno sempre raccontati, loro non si raccontano da soli, serve un filtro che sia però il più genuino possibile, ma lei assicura di «portarli tutti sulla pelle», quei migranti. Come la ragazza di vent'anni che, appena salita a bordo dell’Aquarius, le muore tra le mani: «Abbiamo provato a rianimarla per mezzora ma non ce l’ha fatta - racconta - Alla fine mi sono accorta di avere la sua pelle ustionata fra le mani e questo mi ha impressionata. So che è dura, ma solo raccontarli dà loro identità».

Sono oltre 300 le testimonianze raccolte a bordo della nave. Storie di sopravvissuti, che portano addosso i segni di quel viaggio per mare e di quello precedente, attraverso il deserto. Arrivano a bordo sfiancati, sporchi di vomito e maleodoranti, puzzano di carburante. Ma la salvezza trasforma subito l’atmosfera. «Cominciano a cantare e a ballare, insomma si festeggia, quasi abbiano dimenticato quanto passato solo fino a poche ore prima», si spiega nel documentario, che fa di tutto per far sentire lo spettatore a bordo dell’Aquarius insieme al suo team di volontari. Ma di fatto oggi esiste un problema: «Si tende a criminalizzare la solidarietà. Il tentativo è quello di rendere perseguibile l’intervento umanitario, anche in caso di assenza di scopo di lucro. Lo conferma il recente attacco indiscriminato alle Ong», spiega Fulvio Vassallo Paleologo, dell’associazione Diritti e frontiere. Secondo lo studioso la sfida odierna sarebbe quella di mettere insieme le comunità locali, per «umanizzare il rapporto fra migranti e cittadini». Basterebbe, insomma, che ognuno facesse la propria parte.

Fino a quel momento Aquarius continuerà la sua navigata per il Mediterraneo, fino a quando non ci saranno più barconi e sos a cui rispondere. E Klaus Vogel, il fondatore, non ha dubbi in merito: «Quando ti sporgi e tendi le tue braccia per afferrarne altre due e così trarle in salvo, lì sai che è la cosa giusta da fare».
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom giu 25, 2017 7:51 pm

Criminali e irresponsabili difensori dell'Islam o nazismo maomettano
viewtopic.php?f=188&t=2263

Il Papa bugiardo e l'infernale alleanza con l'Islam
viewtopic.php?f=188&t=2378

Utopie demenziali e criminali - falsi salvatori del mondo e dell'umanità
viewtopic.php?f=141&t=2593
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mar lug 25, 2017 3:07 am

??? I dementi irresponsabili e manipolatori dei diritti umani di questo giornalaccio infame. Ricordo a questi imbecilli che i paesi dell'Est di sono liberati della mostruosità sovietica dell'URSS non certo per finire in un'altra mostruosità simile che è l'UE ???

Polonia, gli Stati dell'Est fanno la guerra su diritti, giustizia e migranti: così la Contro-Europa demolisce i valori dell'Ue
di Leonardo Coen | 24 luglio 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07 ... ue/3751519

La riforma dell'ordinamento giudiziario voluta dal governo di Varsavia è solo l'ultimo episodio: gli Stati di Visegrad - Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia - riemersi dal blocco comunista, mettono in discussione i principi fondanti dell'Unione e le decisioni di Bruxelles a partire dal ricollocamento dei richiedenti asilo in nome della sovranità statale. Una battaglia aperta, culturale ed ideologica contro il sistema democratico che Bruxelles rischia di perdere ???

Ricorsi della Storia? Vengono i brividi, ad immaginare il potenziale distruttivo che incombe su di noi. Anche nel 1939 tutto cominciò da quella che allora venne chiamata “crisi polacca”, in realtà un pretesto inventato dai nazisti, che invasero la Polonia fieramente nazionalista – coll’assenso di Stalin – innescando la Seconda Guerra Mondiale. Quasi ottant’anni dopo, un’altra minaccia grava sull’Europa che si vorrebbe unita e che invece è sempre più divisa e incontrollabile. Il governo polacco, guidato dal partito che beffardamente si chiama Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedlywose, formazione iper conservatrice, nazionalista ed euroscettica pilotata dall’ex premier Jaroslaw Kaczynski, anche se formalmente non occupa alcuna funzione), sta infatti distruggendo lo Stato di diritto del Paese. Per il momento, parte di questo progetto dittatoriale è stato frenato dal no del presidente Andrzej Duda e dalle proteste che si sono diffuse in tutta la Polonia. In realtà, la mossa di Duda – che è sempre stato una “pedina” di Diritto e Giustizia – è stata dettata dalla paura che la Commissione Europea inneschi l’articolo 7 del Trattato di Lisbona, ossia la sanzione che priverebbe Varsavia del suo diritto di voto. Sinora non è mai stato applicato. Gli eurocrati la chiamano “bomba nucleare istituzionale” perché di fatto conduce al bando dall’Unione.

E qui arriviamo al dunque: la Polonia ha ancora tanto da guadagnare, a star dentro l’Ue, da cui ha avuto e vuole tutti i vantaggi e gli aiuti strutturali possibili. A tal punto che la scommessa di Bruxelles pareva vinta, perché la Polonia aveva assunto il passo di una “tigre” europea, con tassi di crescita da rendere gelosi tutti, e con pretese politiche – più influenza sui processi direttivi dell’Unione – che l’hanno affiancata sovente alla Francia e alla Germania. Però, in cambio, Varsavia si è fatta arrogante: non è disposta a concedere nulla. Dunque, un’ingrata. Il problema è che non è sola. Come lei, si stanno comportando altri Paesi riemersi dal blocco comunista centrale ed orientale. Un’anomalia tollerata da Bruxelles, giacché il Trattato di Lisbona sancisce – sarebbe più corretto dire: recepisce – il principio internazionalistico della sovranità statale, se ce ne fossero ragioni di sicurezza nazionale e di ordine pubblico interno. Un’anomalia, tuttavia, forzata. Al punto che due anni fa Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia – il nucleo mitteleuropeo del Comecon sovietico – hanno creato il Gruppo dei Quattro di Visegrad. La contro Europa dei populisti e dei regimi autoritari. ???

I governi di questi quattro Paesi si riuniscono regolarmente per dettare agende di lavoro in comune, per difendere i propri interessi (alla faccia di Bruxelles), ma soprattutto per dare sostanza a progetti sovversivi nei confronti dei valori su cui si basa l’Europa. Mettendo a tacere l’opposizione. Monopolizzando l’informazione. Distruggendo l’indipendenza della magistratura e dello Stato di diritto: insomma, tutto nelle mani del potere politico. Che si garantisce la perpetuità. In barba alla democrazia.

Violazioni inammissibili del Trattato istitutivo dell’Unione. A Bruxelles, per troppo colpevole tempo si è finto di non vedere. Una tolleranza intollerabile: ci si è accontentati di definire i regimi di questi Paesi come “democrazie illiberali”, che è poi l’autodefinizione che ha coniato uno dei leader più sulfurei dell’Est, l’ineffabile premier magiaro Viktor Orban. L’impunità a lui concessa da Bruxelles gli ha gonfiato i muscoli e la lingua. Per lui, e gli altri tre soci di Varsavia, Praga e Bratislava, l’afflusso dei migranti è da respingere con ogni mezzo. Perché scuoterebbe gli equilibri sociali interni. Perché portatore di sconquassi economici. E di terrorismo. Ossia minano gli spazi “comuni” della sicurezza, della giustizia, della libertà, è la loro conclusione. Quindi, i Quattro di Visegrad (con il tacito assenso dell’Austria) non accettano alcun ricollocamento, anche se questa è stata la decisione di Bruxelles.

Come ben sappiamo noialtri. Sabato 22 luglio Orban ha sproloquiato contro l’Italia, saltando sul cavallo di battaglia dei migranti – con il plauso vergognoso ed irresponsabile dei nostri Salvini e Meloni, grandi agit-melmatori – ed accusando Roma di inanità. Come se il flusso dei migranti verso la Penisola fosse una manovra orchestrata dagli italiani per destabilizzare l’Europa: “Una nazione che non è capace di difendere i suoi interessi non è una nazione, nemmeno esiste, e scomparirà”, ha tuonato Orban. Dichiarazione che in altri tempi avrebbe scatenato una guerra. O, perlomeno, avrebbe fatto richiamare gli ambasciatori. Budapest dimentica il suo vergognoso ruolo accanto ai nazisti, dimentica i bagni di sangue per reprimere i democratici, dimentica i governi comunisti fantocci di Mosca, la repressione del 1956 coi carri armati che sparavano contro chi voleva la libertà e uno Stato di diritto.

Ecco, questa Europa che simula un europeismo basato sull’esasperazione del sovranismo e dell’identitarismo è perniciosa. Dicono che lo scopo del polacco Kaczynski – personaggio assai misterioso che comanda a bacchetta governo e Parlamento – sia quello di far uscire la Polonia da “l’occidentalismo decadente” imposto dall’Ue e che vorrebbe ricondurre il suo Paese all’identità cattolica più retriva e fondamentalista. In verità, stanno emergendo due Polonie, ostili l’una all’altra. Quella urbana, aperta, europeista e prospera. E quella rurale, cattolica, conservatrice e emarginata dal boom economico.

Un divario che enfatizza le debolezze della transizione dal comunismo alla democrazia, pilotata da Bruxelles, ed aggravata dalla globalizzazione. Le ineguaglianze hanno favorito il populismo, la rabbia, la frustrazione sociale. Il meccanismo è noto. Trump insegna. L’inganno populista sfrutta tutto ciò, soprattutto l’odio nei confronti di una classe politica incapace di soddisfare le esigenze e le aspettative. La colpa si scarica anche sullo stato di diritto e sulle garanzie costituzionali, incapaci di dare a tutti un po’ di tutto. Liberalismo e socialdemocrazia vengono visti e additati come “nemici” del popolo. A demonizzare la “società civile”.

Un revisionismo politico che ha portato Varsavia ad abbracciare Budapest, in una sorta di “fronte del rifiuto”, come hanno scritto parecchi analisti. In fondo, Orban è stato il primo ad erigere il filo spinato per arginare i migranti, scatenando l’emulazione e contestando così lo spazio Schengen. E’ una battaglia aperta, non occulta, culturale ed ideologica, contro il sistema democratico, così come lo abbiamo concepito in Occidente. Il risultato è che il malessere sociale e la protesta degli “esclusi” è stato abilmente strumentalizzato dai leader populisti che appena insediati si sono subito rivelati autoritari più che autorevoli e si sono guardati bene dal trasferire al popolo il potere. Hanno solo sostituito un’élite con altre élite: bramosa di regime e di privilegi, di soldi e di muri. Ha dunque senso tenere in Europa questa non-Europa? Intanto, chi si strofina le mani per compiacersi della situazione è Putin…
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom lug 30, 2017 5:35 am

I falsi buoni che fanno del male - I falsi salvatori del mondo
viewtopic.php?f=141&t=2574
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0904548886

Europeo, aiuta la tua gente prima di solidarizzare con il resto del mondo; anche al tuo paese ci sono tante persone che ne avrebbero bisogno, non abbandonarle e disprezzarle, se puoi aiutale e tutta la comunità e il mondo intero saranno migliori.


Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
viewtopic.php?f=194&t=2624


Non deprediamo e non uccidiamo la nostra gente con l'irresponsabile accoglienza indiscriminata e scriteriata a spese delle scarse risorse pubbliche, dei nostri figli e nipoti e dei nostri compaesani e concittadini
viewtopic.php?f=196&t=2605


Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
viewtopic.php?f=194&t=2460


Parassiti, falsi, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita
viewtopic.php?f=205&t=2668

Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mar ago 29, 2017 6:38 am

Immigrato si masturba sull'autobus ed eiacula addosso ad una ragazza: niente arresto
Giacoma Chimenti
2 agosto 2017

http://news.fidelityhouse.eu/cronaca/im ... 92735.html

Masturbarsi su un autobus, eiaculando sui vestiti di un passeggero di sesso femminile, oggetto delle proprie fantasie sessuali, non è considerata violenza sessuale. A decidere ciò il giudice di Torino, Alessandra Cecchelli, la quale non ha ritenuto necessario accettare la richiesta di custodia cautelare in carcere, avanzata dal pubblico ministero, Andrea Padalino, nei confronti dell’uomo in questione.

Lo squilibrato marocchino, reo di aver eiaculato addosso ad una ragazza a bordo di un autobus, è stato registrato dalle telecamere di videosorveglianza del mezzo pubblico, mentre si masturbava quasi a contatto di una ragazza, la quale guardava fuori dal finestrino. La ragazza si è resa conto di avere gli indumenti sporchi di sperma soltanto quando il marocchino era già sceso dall’autobus.

Il maniaco è stato ripreso, seppur di spalle, dalle attente telecamere di sicurezza del mezzo pubblico. Chiaramente scossa e furiosa per l’accaduto, la ragazza vittima dell’atto osceno è stata aiutata e confortata sia dagli altri passeggeri che dagli agenti della Municipale.

Il depravato, autore dell’indecente gesto, dopo essere stato accompagnato al Comando di polizia per i rilievi fotodattiloscopici e l’espletamento di tutti i consueti atti di rito, non avendo precedenti penali a suo carico, è stato rilasciato e indagato in stato di libertà.

L’ordinanza emanata dal giudice recita ciò: “Nel racconto della donna non sono presenti elementi per confermare che lo sfregamento masturbatorio ipotizzato sia stato compiuto in appoggio alla gamba della passeggera”. Per cui, il giudice di Torino Alessandra Cecchelli ha dichiarato che è molto difficile considerare il gesto di autoerotismo compiuto dall’uomo come una vera e propria violenza sessuale, bensì può essere considerato soltanto come atto osceno in luogo pubblico.

Nessuna condanna e/o arresto per chi compie atti osceni in luogo pubblico, per via della depenalizzazione di questo reato, attuata dal d.lgs n.8 del 2015. Coloro che si appostano nei luoghi frequentati da bambini e/o giovani donne, con lo scopo di masturbarsi davanti ai loro occhi, non verranno penalizzati né tantomeno arrestati.

Cosa ne pensa l’autore

Gloria La Barbera - Un'inenarrabile oscenità. Per il depravato africano, protagonista di questa notizia, è prevista soltanto una multa. Un tempo, i maniaci sessuali venivano condannati fino a tre mesi di reclusione. Ad oggi, purtroppo, è sufficiente pagare una multa per risolvere un'infrazione del genere. Paradossalmente, chi è ricco – un ricco maniaco sessuale – può sollazzarsi ed eiaculare addosso ai vestiti di signorine sconosciute, e farla franca pagando una sanzione.



Si masturba in treno vicino ad una 24.enne: arrestato
02 agosto 2017

http://www.cdt.ch/svizzera/cronaca/1805 ... -arrestato


BASILEA - La polizia tedesca ha arrestato stamani su un treno passeggeri uno svizzero di 36 anni che, in preda ai fumi dell'alcol, si era masturbato vicino a una 24.enne.

Stando a quanto riferiscono le forze dell'ordine l'uomo, residente a Zurigo, viaggiava sul treno Eurocity 207 che collega Francoforte alla città sulla Limmat. All'altezza di Offenburg si è seduto vicino alla giovane, ha aperto i pantaloni e ha praticato dell'auto-erotismo. La donna ha informato la polizia, che alle 10.25 ha preso in consegna l'esibizionista alla stazione di Friburgo in Brisgovia.

L'uomo era visibilmente ubriaco: una verifica ha messo in luce un'alcolemia del 2,9 per mille. Nei suoi confronti è stato aperto un procedimento per oltraggio sessuale. Le indagini hanno fatto inoltre emergere che l'individuo è già registrato in Svizzera quale delinquente sessuale.


Paura e choc in treno: si masturba davanti a tre ragazze. E finisce così
11 giugno 2015

http://www.caffeinamagazine.it/la-stori ... nisce-cosi

È stato condannato a una multa di 7500 euro, pena sospesa, un avvocato di Firenze accusato di atti osceni in luogo pubblico. Il professionista si sarebbe infatti masturbato in uno scompartimento del treno fermo a Rimini davanti a tre ragazze. I fatti risalgono allo scorso anno quando il 53enne, non curante della presenza di altre persone, avrebbe dato sfogo alle sue pulsioni sessuali. Il suo avvocato aveva chiesto l’assoluzione per irrilevanza del fatto ma il giudice ha rigettato l’istanza e condannato l’uomo.



La costringe a guardarlo mentre si masturba in treno
2017/07/24

https://www.edizionecaserta.it/2017/07/ ... urba-treno

VAIRANO SCALO/ACERRA. Sono dovuti intervenire gli agenti della Polfer di Cassino per bloccare un maniaco 60enne che nella serata di ieri ha molestato una giovane di Cassino. L’episodio è avvenuto proprio sul treno regionale che da Napoli attraverso le varie fermate del Casertano conduce nella cittadina laziale.
All’altezza della stazione di Vairano Scalo l’uomo ha atteso che gli altri passeggeri scendessero per rimanere da solo con la giovane. A quel punto le ha bloccato qualsiasi movimento con i piedi. La giovane è stata colta di sorpresa, poi il 60enne, residente ad Acerra, le ha detto: “Guarda” e si è slacciato i pantaloni mostrandole gli attributi.
La ragazza ha cominciato ad urlare e l’uomo è riuscito a scendere alla stazione di Vairano, dove però ha trovato ad attenderlo gli uomini della Polfer che lo hanno arrestato. Ha trascorso la notte in camera di sicurezza in attesa della convalida. La ragazza ha raccontato di essere stata oggetto delle attenzioni del 60enne fin da Napoli: nell’ora del viaggio non ha fatto altro che fissarla intensamente, poi a Vairano Scalo lo squallido gesto.
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mar ago 29, 2017 6:38 am

???

Giulio Meotti
27 minuti fa ·

Mi ero promesso di non reintervenire, visto il liquame d'odio che mi era colato addosso dopo tre brevi articoli in cui si invitava il Memoriale della Shoah di Milano che ha aperto agli immigrati a non strumentalizzare e banalizzare la memoria. Ma se un deputato della Repubblica, Milena Santerini, mi attacca (articolo sotto), si merita una risposta, non rimarrò in silenzio. Specie perchè questa professoressa e politica, citando Liliana Segre, mi paragona alla "gente perbene" che nel 1943 rimase in silenzio mentre da Milano si deportavano gli ebrei ad Auschwitz. Santerini ha almeno l'onestà di paragonare gli ebrei avviati al macello industriale ai migranti avviati alla salvezza umanitaria: "l'indifferenza degli spettatori", dice. Quella di Santerini è una pagliacciata ideologica spacciata per buoni sentimenti, è tornaconto elettorale, è falsa coscienza, è posizionamento di comodo, è abuso della storia, della politica e delle parole. Per questa gente la memoria è un banale rito pedagogico, o peggio, un intrattenimento popolare alla Vita è bella. La stanno uccidendo la memoria. A Milano ci sono state marce con decine di migliaia di persone a favore dei migranti. Ogni giorno sulla nostra stampa si paragonano gli ebrei decimati ai migranti salvati. Averne avuti gli ebrei di tanta "indifferenza" nel 1943, mentre li portavano al crematorio di Birkenau, ai camion a gas di Belzec, ai roghi a cielo aperto di Chelmno, nelle fosse delle Einsatzgruppen.
Questi onorevoli, questi custodi della memoria, non si sono mai visti quando gli ebrei saltavano in aria nei bus ad Afula, quando i missili finivano nelle loro scuole a Sderot, quando venivano sgozzati nei loro letti a Itamar, quando venivano fatti a pezzi al Dolphinarium. Nessuno di loro parla mai sul mondo arabo-islamico negazionista dell'Olocausto.
Anzi, spesso il giorno dopo questi compassionevoli di professione denunciavano la "rappresaglia" di Israele, la sua "occupazione" come causa di quei bagni di sangue. Ho incontrato troppi parenti di israeliani assassinati per non provare vergogna del loro doppio standard e della loro memoria vuota che usano come una clava. All'onorevole Santerini faccio infine notare che non sono affatto "per bene", ma proprio un "fascista", un "razzista", uno "xenofobo", peggio dunque degli spettatori di allora.



Il fastidio della "gente perbene" e l'accoglienza dei profughi al Memoriale della Shoah di Milano

http://www.huffingtonpost.it/milena-san ... a_23075490


Al Memoriale della Shoah di Milano, il "Binario 21", sotto la Stazione centrale, anche questa estate, come ormai da tre anni, sono accolti profughi che approdano stanchi e feriti, dopo viaggi inimmaginabili, in cerca di una vita migliore. Il Memoriale li ospita per la notte nei locali di servizio: una brandina, una cena, tanta simpatia e ascolto da parte delle centinaia di volontari milanesi che si alternano ogni sera nei bui sotterranei della Stazione da cui nel 1944 partirono i convogli verso Auschwitz.

Da quando il piazzale e i marciapiedi antistanti la Stazione sono divenuti tappa dei viaggi di speranza di siriani, somali, afghani, eritrei, la Fondazione, in collaborazione con la Comunità di S.Egidio, ha aperto le porte. All'ingresso, a caratteri cubitali, la parola "INDIFFERENZA" voluta da Liliana Segre, una dei pochissimi milanesi tornati indietro dai treni della morte. Quello che mi ha ferito di più, racconta Liliana, è stato il silenzio della "gente perbene" della sua città davanti alla deportazione degli ebrei, l'indifferenza degli spettatori.

Per questo oggi non si può restare zitti davanti a tante vite interrotte, a famiglie e bambini che scappano dalle bombe in Siria o agli adolescenti che fuggono da violenza e povertà. Eppure -oggi come allora- tanta "gente perbene" critica l'accoglienza e arriva a considerare un sacrilegio l'ospitalità nei sotterranei da cui un tempo partivano i treni per "ignota destinazione".

Come se la memoria della Shoah fosse turbata dal vedere nei corridoi della Stazione altre donne, altri bambini, altri uomini sofferenti. Invece è il contrario: si tradisce la memoria quando ci si gira dall'altra parte davanti ad altri drammi della storia e si assiste inerti al dolore altrui. Certo, le migrazioni contemporanee sono completamente altra cosa dalla Shoah del '900, diverse nella sostanza, negli scopi, nei protagonisti. Non c'è il disegno nazista di morte e la macchina dello sterminio: nessuno si sognerebbe di paragonare eventi storici così diversi da essere incommensurabili. Ma c'è una cosa in comune: l'indifferenza degli spettatori.

Dare da bere, ascoltare, consolare un giovane africano o una donna siriana che ha perso tutto proprio tra le mura della Stazione, dove è iniziata la deportazione, ha un significato particolare. Chi in questo momento critica l'opportunità di accogliere i profughi al Binario 21, crede di difendere la sacralità della memoria. In realtà - oltre che cedere alla strumentalizzazione politica che in questi giorni attacca chi salva e chi aiuta - tradisce la domanda delle vittime. Primo Levi ci ha insegnato che quando vince l'assuefazione alla degradazione umana, quando prevale "il dogma inespresso" magari inconsapevole che "ogni straniero è nemico", alla fine della catena c' è il lager. Per questo bisogna prendere prima la decisione morale che non avvenga mai più, in qualsiasi parte del mondo, in nessun'altra forma, che ci si volti dall'altra parte davanti al dolore altrui.


Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » lun set 04, 2017 7:35 am

Manipolazione dei diritti umani da parte delle caste parassitarie

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La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male
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Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » ven set 08, 2017 6:22 am

???

Violazione di domicilio, Cassazione: "Homeless che si ripara dal freddo in abitazione privata non commette reato"
di F. Q. | 7 settembre 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09 ... to/3843128

Un homeless che per ripararsi dal freddo si introduce in un’abitazione privata non commette reato. Lo ha deciso la Cassazione con un verdetto che dimostra vicinanza agli “ultimi“. La Suprema corte ha infatti annullato una condanna a tre mesi e dieci giorni di reclusione emessa dalla dalla Corte di Appello di Brescia a un “soggetto senza fissa dimora”. Si tratta di uno straniero proveniente dall’est Europa – Ion T. di 36 anni – condannato in secondo grado nel giugno 2015 dopo essere finito sotto processo, e non era la prima volta, per essersi introdotto nell’abitazione di Luca G., a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, la sera del 24 novembre 2014 per ripararsi “dai rigori dell’inverno”.

Nel ricorso agli ermellini, la difesa dell’homeless ha chiesto che fossero tenute in considerazione “le particolari condizioni di emarginazione in cui era maturato il reato” e “l’esigenza di Ion T., soggetto senza fissa dimora, di reperimento di un alloggio notturno“. Secondo i giudici della Cassazione, “le particolari condizioni dell’imputato, quali le particolari circostanze di miseria e di emarginazione, e la considerazione dei motivi a delinquere attinenti al reperimento di un alloggio notturno, escludenti una spiccata capacità a delinquere ed una maggiore gravità soggettiva, giustificano ampiamente, ad avviso del collegio, la valutazione di particolare tenuità del fatto”, con “conseguente annullamento senza rinvio, della sentenza impugnata”.

Applicando la legge che ha “depenalizzato” i reati di scarso allarme sociale – come appunto la violazione di domicilio – la Suprema Corte ha quindi annullato la condanna dell’homeless. Molto più severa, invece, la posizione della procura generale della Cassazione, che aveva chiesto di dichiarare “inammissibile” il ricorso di Ion T. E invece gli ermellini hanno deciso in modo opposto: chi è in condizioni di emarginazione o miseria non può dormire all’addiaccio.



Gino Quarelo
Eh sì! Con la stessa logica demenziale chi è senza casa e ne occupa una non commette reato poiché ogni uomo ha il diritto ad avere una casa; allo stesso modo che se uno non ha soldi e ha fame può entrare in un negozio e prendersi quello che vuole e mangiarselo, oppure sedersi in un ristorante e pranzare senza dover pagare.
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