Perché la sinistra amoreggia con l'islam, tace stizzita sugli stupri da parte dei maghrebini, e non denuncia gli sconvolgimenti causati dell'immigrazione selvaggia?
Piergiorgio Molinari.
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L'islam, su tutto, è quanto di più vicino ci possa essere al male assoluto: assassino, oppressivo, oscurantista, mafioso, bigotto, pedofilo, omofobo e misogino. Come può dunque un'ideologia simile essere accettata dalla sinistra, che si è sempre proclamata paladina dei diritti gay, delle “minoranze” e della “trasgressione”?
Risposta: per la stessa ragione per cui in tutti i paesi in cui il socialismo si è pienamente avverato, i gay, le minoranze e i trasgressori sono sempre stati fucilati, deportati o spediti nei campi di concentramento. Ovvero, perché la sinistra considera questi elementi come utensili utili ad abbattere l'ordine borghese, ma da gettare poi via con disprezzo una volta raggiunto lo scopo.
Facciamo un passo indietro.
Quella bambinesca accozzaglia di idiozie che è la dottrina di Marx postulava come inevitabile la crisi del capitalismo e come necessaria la lotta di classe dei proletari contro i borghesi. Nella realtà, il capitalismo ha trionfato evolvendosi e i proletari, se ancora esistono, ambiscono semmai a diventare borghesi. Quindi, di tutta l'impalcatura marxiana è presto rimasta solamente la lotta di classe. Ma chi l'avrebbe mai condotta, se i proletari neanche si sognavano di farlo? Ecco arrivare il '68, che ha instillato nelle fragili menti degli stessi borghesi arricchiti l'idea secondo cui la causa storica di ogni male era la stessa civiltà occidentale, massima espressione dei valori capitalistico-borghesi.
Così, individui vagamente istruiti ed educati all'odio di sé si sono messi diligentemente all'opera, generazione dopo generazione, per cinquant'anni. Non è un caso che la furia distruttrice della sinistra si sia accanita contro i tradizionali pilastri dell'identità borghese: Dio (con il rinnegamento delle radici giudaico-cristiane dell'Occidente), Patria (con la distopia del mondo senza frontiere né nazioni), Famiglia (il rifiuto dell'istituzione matrimoniale, la sua parodizzazione nel matrimonio omosessuale, e più recentemente con la teoria gender).
Perfino i comuni delinquenti - ladri, sbandati, vandali, e ora gli immigrati clandestini - giacché la loro opera sovverte l'odiato ordine borghese, possono essere elevati a livello di eroi e tutelati. A questo provvede con zelo la magistratura, terreno d'occupazione privilegiato della sinistra.
Infine la sinistra si è illusa di trovare un ulteriore alleato nell'islam. Una forza antitetica a tutti i valori capitalistico-occidentali, che ha per converso nei suoi meccanismi di sottomissione moltissimi punti di contatto con gli schematismi mentali della sinistra. In particolare, il rifiuto del concetto stesso di libertà individuale e l'annullamento del singolo in un'entità astratta che tutto domina: allah per i mussulmani, lo stato etico per la sinistra. Ma allah e lo stato etico sono solo icone verbali, perché la valenza ideologica è la stessa. Nella mente della sinistra sono sostanzialmente equivalenti, purché l'uno o l'altro portino all'annientamento del sistema di valori occidentale-borghese.
Come sempre nella sua storia, dopo Lenin, Stalin, Mao, Ho Chi Minh, la sinistra sceglie di schierarsi dalla parte sbagliata della storia. Non solo sbagliata in senso razionale e morale, ma soprattutto perché l'islam non è uno strumento che si lascia utilizzare e poi riporre. L'islam li fagociterà tutti e trionferà anche sul socialismo.
Questo, tuttavia, non sarà un problema per gli individui di sinistra. Come osservava John Sparrow “la causa cui un uomo si vota rivela il tipo di persona che egli è in realtà”. E coloro che hanno sposato un'ideologia di sottomissione sono già di per sé schiavi. Obbedire, uccidere e farsi uccidere nel nome del Piccolo Padre, del Grande Fratello o di allah è, dopotutto, per loro indifferente.
Per questo tacciono di fronte alle belve, e anelano a farsi divorare dal mostro islamico.Perché la sinistra amoreggia con l'islam, tace stizzita sugli stupri da parte dei maghrebini, e non denuncia gli sconvolgimenti causati dell'immigrazione selvaggia?