Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mer set 27, 2017 7:31 am

Perché la sinistra amoreggia con l'islam, tace stizzita sugli stupri da parte dei maghrebini, e non denuncia gli sconvolgimenti causati dell'immigrazione selvaggia?
Piergiorgio Molinari.

https://www.facebook.com/pagnogno.mosca ... 9829230484

L'islam, su tutto, è quanto di più vicino ci possa essere al male assoluto: assassino, oppressivo, oscurantista, mafioso, bigotto, pedofilo, omofobo e misogino. Come può dunque un'ideologia simile essere accettata dalla sinistra, che si è sempre proclamata paladina dei diritti gay, delle “minoranze” e della “trasgressione”?
Risposta: per la stessa ragione per cui in tutti i paesi in cui il socialismo si è pienamente avverato, i gay, le minoranze e i trasgressori sono sempre stati fucilati, deportati o spediti nei campi di concentramento. Ovvero, perché la sinistra considera questi elementi come utensili utili ad abbattere l'ordine borghese, ma da gettare poi via con disprezzo una volta raggiunto lo scopo.

Facciamo un passo indietro.
Quella bambinesca accozzaglia di idiozie che è la dottrina di Marx postulava come inevitabile la crisi del capitalismo e come necessaria la lotta di classe dei proletari contro i borghesi. Nella realtà, il capitalismo ha trionfato evolvendosi e i proletari, se ancora esistono, ambiscono semmai a diventare borghesi. Quindi, di tutta l'impalcatura marxiana è presto rimasta solamente la lotta di classe. Ma chi l'avrebbe mai condotta, se i proletari neanche si sognavano di farlo? Ecco arrivare il '68, che ha instillato nelle fragili menti degli stessi borghesi arricchiti l'idea secondo cui la causa storica di ogni male era la stessa civiltà occidentale, massima espressione dei valori capitalistico-borghesi.
Così, individui vagamente istruiti ed educati all'odio di sé si sono messi diligentemente all'opera, generazione dopo generazione, per cinquant'anni. Non è un caso che la furia distruttrice della sinistra si sia accanita contro i tradizionali pilastri dell'identità borghese: Dio (con il rinnegamento delle radici giudaico-cristiane dell'Occidente), Patria (con la distopia del mondo senza frontiere né nazioni), Famiglia (il rifiuto dell'istituzione matrimoniale, la sua parodizzazione nel matrimonio omosessuale, e più recentemente con la teoria gender).
Perfino i comuni delinquenti - ladri, sbandati, vandali, e ora gli immigrati clandestini - giacché la loro opera sovverte l'odiato ordine borghese, possono essere elevati a livello di eroi e tutelati. A questo provvede con zelo la magistratura, terreno d'occupazione privilegiato della sinistra.
Infine la sinistra si è illusa di trovare un ulteriore alleato nell'islam. Una forza antitetica a tutti i valori capitalistico-occidentali, che ha per converso nei suoi meccanismi di sottomissione moltissimi punti di contatto con gli schematismi mentali della sinistra. In particolare, il rifiuto del concetto stesso di libertà individuale e l'annullamento del singolo in un'entità astratta che tutto domina: allah per i mussulmani, lo stato etico per la sinistra. Ma allah e lo stato etico sono solo icone verbali, perché la valenza ideologica è la stessa. Nella mente della sinistra sono sostanzialmente equivalenti, purché l'uno o l'altro portino all'annientamento del sistema di valori occidentale-borghese.
Come sempre nella sua storia, dopo Lenin, Stalin, Mao, Ho Chi Minh, la sinistra sceglie di schierarsi dalla parte sbagliata della storia. Non solo sbagliata in senso razionale e morale, ma soprattutto perché l'islam non è uno strumento che si lascia utilizzare e poi riporre. L'islam li fagociterà tutti e trionferà anche sul socialismo.
Questo, tuttavia, non sarà un problema per gli individui di sinistra. Come osservava John Sparrow “la causa cui un uomo si vota rivela il tipo di persona che egli è in realtà”. E coloro che hanno sposato un'ideologia di sottomissione sono già di per sé schiavi. Obbedire, uccidere e farsi uccidere nel nome del Piccolo Padre, del Grande Fratello o di allah è, dopotutto, per loro indifferente.
Per questo tacciono di fronte alle belve, e anelano a farsi divorare dal mostro islamico.Perché la sinistra amoreggia con l'islam, tace stizzita sugli stupri da parte dei maghrebini, e non denuncia gli sconvolgimenti causati dell'immigrazione selvaggia?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom ott 01, 2017 11:12 am

LA “SINISTRA” TIRANNIA DEL BENE, DOVE SI IMBAVAGLIA IN NOME DEL DIALOGO
Antonio Socci
30 settembre 2017

http://www.antoniosocci.com/la-sinistra ... #more-6534

Più sono a corto di argomenti razionali, più alzano la voce. I sostenitori dello Ius soli non danno nessuna seria motivazione, né analizzano i problemi concreti che si creano, in questo momento storico, con una legge del genere.

Ripetono una frase apodittica: “è una scelta di civiltà”. Cosa che non significa nulla, ma serve a bollare chi si oppone come incivile e barbaro.

Nei giorni scorsi Alain Finkielkraut, un filosofo francese, una mente libera perciò indigesta alla “gauche”, ha spiegato che “il sinistrismo si fonda sulla certezza arrogante di incarnare la direzione di marcia del mondo”, il senso profondo della storia.

Così chi ha idee diverse dalle loro diventa automaticamente un nemico dell’umanità, l’incarnazione del male metafisico da demonizzare e possibilmente imbavagliare, di volta in volta bollandolo come fascista, oscurantista, populista, xenofobo, razzista o omofobo.

IL CASO FINKIELKRAUT

Per esempio Finkielkraut, quasi settantenne, un intellettuale che sta fra gli “immortali” dell’Académie Française, figlio di ebrei sopravvissuti alla deportazione ad Auschwitz, fu preso a sputi in faccia, anno scorso, a Place de la Rèpublique, a Parigi, e fu cacciato al grido “vattene sporco fascista”: è un episodio simbolo del nostro tempo.

Perché egli rappresenta una delle voci più acute e più anticonformiste che si trovi oggi in Europa. Ha fatto sua la massima di Henri Michaux: “chi canta in coro, quando glielo chiederanno metterà suo fratello in prigione”.

Egli sa ragionare e ama far ragionare: dunque è finito nel mirino dei fanatici paladini della “ragione”, quelli che, usandola come bandiera, sono refrattari a usarla per capire.

Alain esprime – con eleganza – domande e considerazioni controcorrente che mettono in discussione i dogmi del “pensiero unico” sull’Islam, sull’emigrazione di massa, sull’identità francese ed europea, sull’ideologia gender e su papa Bergoglio che ha definito “Sommo Pontefice dell’ideologia giornalistica mondiale”.

Quando Bergoglio si rifiutò di parlare di “violenza islamica” a proposito dello sgozzamento sull’altare di padre Jacques Hamel, perché – disse l’argentino – in Italia “c’è chi uccide la fidanzata e chi la suocera e sono battezzati cattolici violenti… Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica”, Finkielkraut replicò – per volterriana irriverenza – con una definizione durissima.

Nei giorni scorsi al “Figaro Magazine”, il filosofo francese ha spiegato che oggi si è bollati come “islamofobi” se si mette in guardia da quella “seconda società che s’impone nel seno della nostra Repubblica” e si è considerati “fascisti” se “si osa pronunciare la parola identità nazionale”. Col pretesto dell’antirazzismo “perseguitano gli indocili”.

C’è un evidente rischio totalitario. Dice Finkielkraut: “Il male totalitario deriva dalla certezza di appartenere al campo del Bene”.

È tipico della sinistra scaricare sulla propria politica (mancante di ragioni) il macigno dell’assoluto: il Bene contro il Male.

Ecco perché lo Ius soli è per loro “una battaglia di civiltà”. E quelli che non sono d’accordo con questa bischerata, sono identificati con l’Inciviltà.

Del resto anche colui che, a Parigi, ha sputato in faccia a Finkielkraut con ogni probabilità riteneva di stare dalla parte della Civiltà e si sentiva infiammato dalla santa causa della Bontà umanitaria.

DITTATURA

Viviamo al tempo della dittatura del Bene. Si arriva perfino a dare la morte ai nascituri, per legge, a fin di Bene (un’altra battaglia di civiltà), figurarsi se per una tal bandiera non si sputa in faccia al dissidente.

E’ la tirannia del Bene planetario e le istituzioni internazionali, come l’Onu o l’UE, ne sono i guardiani implacabili, con succursali statali, vaticane, governative e “non governative”, comunali, ministeriali e professionali. Tutte pronte a scagliarsi contro gli eretici.

Guai a far domande o mettere in discussione i sacri Dogmi della Nuova Religione Cosmopolita, Migrazionista, Ecumenica e Sincretista, Umanitaria, Ecologica, (sedicente) Scientifica, Antipopulista, Europeista e Antinazionalista.

Nella tirannia del Bene si imbavaglia in nome della Tolleranza, si odia in nome dell’Amore Universale, si perseguita in nome della Filantropia, si mette al rogo (mediatico) in nome della Fraternità, si censura in nome della Libertà, si discrimina in nome dell’Uguaglianza, si scomunica in nome dell’Apertura Mentale, si mette all’Indice in nome del Dialogo.

È d’obbligo pensare sempre in branco e in branco assalire il non allineato.

Avevano cominciato – nel ’68 – dicendosi libertari, abbatterono tutti i tabù per spazzare via la mentalità “perbenista e censoria” della borghesia.

Però i libertari di ieri – quelli che gridavano: “vietato vietare” – sono diventati oggi i torvi padroni del pensiero che imbavagliano e normalizzano anche il linguaggio, perfino spazzando via le espressioni più intime e primarie come padre e madre, diventate genitore 1 e genitore 2.
Come spiega – amaramente – Camille Paglia “la sinistra è diventata una polizia del pensiero stalinista che ha promosso l’autoritarismo istituzionale e ha imposto una sorveglianza punitiva delle parole e dei comportamenti”.

MINISTERO DELLA VERITA’

È vero. A proposito di autoritarismo istituzionale il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha appena affidato alla neocommissaria al digitale Mariya Gabriel la “lotta alle fake news”. Si tenta così di imbavagliare il dissenso in nome del Bene del popolo.

Anche in Unione Sovietica si reprimeva il dissenso, che mostrava i fallimenti del sistema comunista sostenendo che erano menzogne (fake news) disfattiste da cui il popolo andava “protetto”.

I “ministeri della verità” che stabiliscono quello che è consentito dire e quello che invece è proibito sono tipici di tutti i totalitarismi: i despoti hanno a cuore il Bene e la tranquillità del popolo.

Oggi in Italia se solo metti in dubbio le facoltà taumaturgiche dell’euro ti aspetta la colonna infame. Se ritieni dannosa questa Unione europea diventi un pericolo pubblico da monitorare.

Se dissenti dall’indottrinamento gender dei tuoi figli nelle scuole (magari per aver letto l’insospettabile Camille Paglia) e se dici che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine, sei un omofobo da mettere al bando e zittire.

Se chiedi come fanno a criminalizzare Putin oggi quelle sinistre che ieri osannavano i più putridi e sanguinari regimi sovietici, rischi quasi di passare per un losco figuro al soldo del Cremlino.

Se poi osi (magari citando Marx) esprimere contrarietà all’emigrazione di massa che, fra l’altro, distrugge le conquiste sociali dei lavoratori, vieni quantomeno considerato uno xenofobo (salvo poi scoprire che anche per l’anomalo leader laburista inglese Jeremy Corbyn “l’importazione all’ingrosso di lavoratori sottopagati dall’Europa centrale ha distrutto le condizioni di quelli britannici”).

E se metti in guardia dall’islamizzazione sempre più vasta dell’Europa, finisci come Oriana Fallaci o forse peggio perché se hanno tritato così perfino un gigante del giornalismo, figuriamoci i comuni mortali.

Addirittura se ti azzardi ad avanzare qualche dubbio sulla necessità di dieci vaccinazioni obbligatorie per tuo figlio (magari perché hai letto sul Corriere della sera del 15 settembre, e hai visto a Piazzapulita, che almeno qualche raro caso di legame fra vaccini e patologia esiste ed è riconosciuto), vieni trattato da untore, rischi sanzioni e addirittura la perdita della patria potestà.

Sono tolleranti solo se dai loro ragione. Ed eccoli pronti ad accusare di razzismo e xenofobia chiunque abbia idee diverse dalle loro che però si sentono antropologicamente superiori alla “feccia destrorsa”.

Come ha notato il professor Luca Ricolfi, credono “di rappresentare la parte migliore del paese, di essere titolari di una superiorità etica, culturale e politica”.

È il regime del Bene. Quello che gronda Amore Umanitario da tutti gli artigli.


Ius soli e cittadinanza
viewtopic.php?f=141&t=1772


L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
viewtopic.php?f=141&t=2515
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom nov 19, 2017 11:10 am

Un demente falsificatore della storia e della realtà

Oliviero Toscani al Sacro Convento di Assisi: "Non voglio essere sul banco degli imputati in una nuova Norimberga per crimini contro l'umanità"
2017/09/17

http://www.huffingtonpost.it/2017/09/17 ... a_23212383

"Io, caro frate, non voglio essere fra dieci anni sul banco degli imputati di un nuovo processo di Norimberga per crimini contro l'umanità". Oliviero Toscani è ad Assisi per il Cortile di Francesco, la manifestazione che ha visto confrontarsi per quattro giorni importanti relatori sul tema del "cammino".

"Oggi - dice il fotografo, parlando della cronaca quotidiana di violenza e morte, muri e indifferenza - dobbiamo sovvertire con la nostra comunicazione un sistema iniquo, che manipola la razza umana, che è contro. Per dirla alla Bob Dylan: se dovessi fare un giornale serio, la gente si vergognerebbe di quello che è". Secondo Toscani "siamo di fronte a un momento epocale: io non voglio stare dalla parte dei condannati per non aver visto - o non aver voluto vedere - quello che oggi sta accadendo nel prossimo processo di Norimberga".

Non è la tv ad aprirci gli occhi, perché, spiega, "davanti alla tv siamo tutti ciechi. Dobbiamo toglierci il velo dagli occhi. Dobbiamo fare di Assisi un contrappunto, un controcanto. Ho bisogno di proporre delle alternative secche: la guerra e la pace, la bruttezza e la bellezza. E chiamare l'uomo a decidere da che parte stare, perché non è più tempo di stare fermi".


Europa e i diritti negati e calpestati dei cittadini nativi europei
viewtopic.php?f=92&t=2682
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom dic 03, 2017 8:55 am

Così i giudici cancellano la Costituzione
Francesco Forte - Sab, 02/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 69825.html

Secondo il tribunale di Bergamo la circolare Inps che dispone che il bonus bebè denominato «mamma domani» non si applica ai figli degli stranieri residenti in Italia, è illegittima perché discrimina fra italiani e stranieri.

Ciò sarebbe contrario alla nostra Costituzione, interpretata secondo la direttiva europea, non ancora attuata dall’Italia, secondo cui per la sicurezza sociale, gli stranieri residenti devono avere i benefici degli italiani.

L’articolo 3 della nostra Costituzione applica il principio di non discriminazione solo ai cittadini italiani. Il tribunale di Bergamo lo applica anche agli stranieri, introducendo in Italia lo ius soli, per il bonus bebè, con conseguenze per altri benefici. Ma la nostra Costituzione non può essere modificata da una direttiva europea, sin quando l’Italia non perde la sovranità nazionale. Per applicare anche agli stranieri residenti in Italia la direttiva europea, ci vorrebbe una modifica della legge sui bonus bebè, che lo estenda agli stranieri nati in Italia, introducendo così lo ius soli per questa ipotesi, a cui altre ne potrebbero seguire, con una adozione rateale dello ius soli.

Ma la sentenza contrasta anche con l’articolo 53 della Costituzione che collega il dovere di pagare i tributi secondo la capacità contributiva al diritto a fruire delle spese pubbliche. Esso non si riferisce solo ai cittadini italiani ma a «tutti», quindi anche gli stranieri. Chi conosce un minimo di diritto tributario sa che gli stranieri residenti in Italia non pagano le stesse imposte dei cittadini italiani, che risiedono in Italia, perché per i proventi che gli stranieri fanno all’estero non sono tassati in Italia. Le auto immatricolate all’estero non pagano il bollo in Italia eccetera. Ne viene che il diritto alle spese pubbliche dei cittadini italiani non si estende automaticamente agli stranieri residenti in Italia, perché ciò violerebbe il principio di eguaglianza a parità di capacità contributiva, che è un principio costituzionale, senza cui il sistema tributario è iniquo. Il tribunale di Bergamo ha voluto sostituirsi al legislatore, con una interpretazione evolutiva del diritto, che ne distrugge la certezza, trasformando il potere giudiziario in potere legislativo, e ignorando la Costituzione italiana, nella parte fiscale. Il conto lo pagheremmo sempre noi, con i bonus bebè ridotti per estendere lo ius soli.



Ius soli e cittadinanza
viewtopic.php?f=141&t=1772

Europa e i diritti negati e calpestati dei cittadini nativi europei
viewtopic.php?f=92&t=2682
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 7:49 am

Salvini: "Allarme razzismo? Invenzione della sinistra"
Pubblicato il: 28/07/2018

http://www.adnkronos.com/fatti/politica ... IAxuI.html

"L'allarme 'razzismo' è un'invenzione della sinistra, gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita". E' quanto ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Io, da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città".



Alberto Pento
Il razzismo è una pratica costante della sinistra nei confronti dei cittadini indigeni, nativi, italiani, europei, occidentali, bianchi e cristiani. I sinistri sono complici e sostenitori dell'orrendo e mostruoso nazismo maomettano, del nazismo feroce degli zingari, del nazismo africano e nero contro i bianchi e l'occidente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Manipołasion criminal dei diriti omàni ogniversałi

Messaggioda Berto » mer giu 12, 2019 6:54 am

Donatella Di Cesare all'Huffpost: "L'Italia va de-salvinizzata"
09/06/2019
Nicola Mirenzi

https://www.huffingtonpost.it/entry/don ... _e0jgAic9o

La diagnosi è chiara: “Molti italiani sono dentro un sogno che si trasformerà, prima o poi, in un incubo feroce. Non stanno dormendo, né sono davvero svegli: sono dei sonnambuli che marciano incantati dalla musica dolce del pifferaio magico, che li sta portando dentro un universo fatato, dove anche gli enigmi più complessi del mondo contemporaneo sembrano avere una soluzione istantanea. Peccato che, quando si sveglieranno, scopriranno che non è così”. La cura, per il sonnambulismo dell’Italia stregata dal leghismo a 5 stelle è più difficile da individuare: “Non ho ricette facili da offrire”, dice Donatella Di Cesare, una delle filosofe più impegnate nella dimensione pubblica italiana, ordinaria di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma.

“L’Italia – spiega all’HuffPost – è stata salvinizzata grazie al contributo del Movimento 5 stelle. L’alleanza di governo con la Lega di Salvini, che nemmeno il risultato delle ultime elezioni europee ha spezzato, ha portato al governo una destra molto diversa da quella a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa. È un’ultra-destra, che si è innestata nel discorso pubblico nazionale con slogan identitari, propaganda anti-migranti, una risposta reazionaria e, addirittura, anti-storica ai grandi interrogativi del nostro tempo, dalla globalizzazione allo smarrimento esistenziale. Per questo, dico che occorre de-salvinizzare l’Italia”. Gli ultimi tre libri di Di Cesare − Stranieri residenti, La vocazione politica della filosofia (Bollati Boringhieri) e Marrani (Einaudi) − hanno al centro il tema dell’estraneità, che non riguarda solo gli immigrati, ma tutti noi: “I filosofi sono i migranti del pensiero. Perché quando qualcuno pensa intensamente, è assorto, dà l’impressione che sia altrove. Pensare estranea, rende stranieri”.

E il migrante, a sua volta, è un filosofo?

Certo che no! Migrante non è che il participio presente del verbo migrare. Sembrerebbe un termine neutro. Invece, ha assunto un significato spregiativo. Non è né un cittadino, né uno straniero, parola che comunque si porta con sé un’aura epica e sacra. Il migrante è di troppo ovunque. È un intruso. Suscita imbarazzo.

Il filosofo, invece?

Socrate era un estraneo nella sua città, Atene. Sollevava continuamente domande. Metteva in discussione ogni cosa. Era inopportuno. Irritava. La sua estraneità, però, era ciò che gli consentiva di vedere al di là della città, ciò che c’era oltre. Finì per essere condannato a morte.

Perché l’estraneità dovrebbe riguardarci tanto?

Perché, se non sbaglio, il suo accento mi dice che lei non è romano. Anche lei è estraneo a questa città. Chi di noi, oggi, vive esattamente nel posto in cui è nato? L’esilio è la condizione esistenziale del nostro tempo.

Il sovranismo è una reazione a questo sentimento?

È un modo per affermare: “Io non voglio vivere questa condizione dolorosa”.

E non è legittimo?

È irreale, è la pretesa di liberarsi delle condizioni oggettive del nostro tempo, un desiderio di uscire fuori dalla storia, negandola.

È falso dire: “Siamo italiani”?

Ma che cos’è l’Italia? L’Italia è tutto fuorché un’identità monolitica. La storia dell’Italia è la storia delle repubbliche marinare, dei comuni, dei principati, delle casate, di una costante conflittualità interna. Come si fa a riassumere tutto questo innalzando un unico vessillo? Il salvinismo è profondamente anti italiano. Nega la nostra storia.

Eppure, Salvini riconosce le tante ‘piccole patrie’, tanto è vero che ogni volta indossa una felpa con il nome della città che visita.

Ma quello di Salvini è un richiamo brutale. Afferma: “Io sono tutt’uno con il luogo in cui abito, mi identifico con esso e rivendico il diritto di essere sovrano su questo spazio, cioè di escludere chi non è identico a me”. È un discorso pericolosissimo. Non è il razzismo del sangue. È il razzismo del suolo.

È diventato un sentimento maggioritario?

Per fortuna, gli italiani che votano Salvini sono poco più del trenta per cento e non credo che siano tutti razzisti. La maggior parte di essi nemmeno si rende conto delle estreme conseguenze a cui conduce l’idea salviniana del primato degli italiani. È questo il sonnambulismo di cui le parlavo prima. Non sono abbastanza svegli per rendersene conto, né sono abbastanza addormentati per poter dire: “Non c’ero”.

Non sottovaluta le capacità di giudizio di una buona fetta di italiani?

Non mi permetto di giudicare l’intelligenza di chi vota per Salvini. Mi permetto di giudicare l’ignoranza. In Italia, c’è un alto livello di analfabetismo di ritorno. Sempre più persone non leggono i giornali. Hanno informazioni lacunose. È ovvio che l’assenza di strumenti culturali porti a reazioni viscerali.

Però ci sono anche degli intellettuali che hanno teorizzato il sovranismo e il populismo?

A chi pensa?

Alla destra francese, ai De Benoist, ai Camus.

Queste figure hanno sviluppato una critica della globalizzazione che io ritengo schematica, e faccio anche fatica ad attribuirgli la dignità di una vera e propria critica.

Ma perché, scusi?

Perché il loro mantra è piuttosto rozzo. Dicono: “Siccome il capitale è diventato globale, per opporsi a esso occorre ripristinare i confini, restaurare la sovranità nazionale”. Inoltre, c’è sempre, nelle loro analisi, un sottotesto complottistico, come se l’evoluzione capitalistica sia stata decisa a tavolino, da Soros e da qualche lobby di banchieri.

Invece, lei perché critica il capitalismo?

Io critico il fatto che, dopo la caduta del muro di Berlino, tutti i possibili sistemi politici ed economici alternativi al capitalismo siano stati bollati come totalitari, nonostante sia chiaro che questo sistema economico produca grandi disuguaglianze e ingiustizie. Essere svegli, significa anche cercare di guardare oltre.

Bisognerebbe guardare anche oltre la democrazia?

Negli ultimi trent’anni, la filosofia è stata al servizio della democrazia liberale, rinunciando al suo ruolo, che è la critica.

Considerando le minacce che incombono su di essa, non pensa che la democrazia vada più protetta che criticata?

No, penso che la cosa migliore da fare sia criticarla costruttivamente.


Gino Quarelo
È una persona ignorante, presuntuosa, arrogante, stupida, ademocratica, senza rispetto, un'abusiva della filosofia, una manipolatrice dei valori, dei doveri e dei diritti umani naturali, universali, civili e politici, del tutto ideologizzata e politicizzata.
Dovrebbe essere cacciata dall'università perché fa danni ai giovani che hanno la sfortuna di averla come insegnante.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Precedente

Torna a Diritti e doveri umani naturali e universali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron