ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

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Messaggioda Berto » ven dic 07, 2018 9:41 am

LA MOZIONE ANTI HAMAS ALL'ONU.
Niram Ferretti
A breve le Nazioni Unite si esprimeranno all'Assemblea Generale sulla mozione americana che condanna Hamas. Sarà l'ultima mozione presieduta da Nikki Haley in veste di Ambasciatore degli Stati Uniti all'ONU.
Per la prima volta sembra che l'Unione Europa appoggi Israele e gli USA sulla mozione. Se la mozione passerà sarà anche questa la prima volta che l'ONU condannerà il gruppo terrorista sunnita costola dei Fratelli Musulmani che controlla la Striscia dal 2007 dopo avere esautorato Fatah in un regolamento di conti sanguinario.
Va ricordato che su 193 stati membri, 22 sono arabi, che, assommati agli altri stati musulmani arrivano a 57 stati islamici. A questi vanno poi aggiunti tutti gli altri stati che subiscono la pressione araba e da cui in buona parte dipendono per il petrolio, il che significa che 120 stati su 193 sono generalmente sbilanciati a favore degli arabi-palestinesi.
Vedremo quali paesi UE voteranno a favore della condanna di Hamas.
Nell'attesa salutiamo la formidabile Nikki Haley. Non la dimenticheremo facilmente.



LA BANCARAOTTA MORALE
Niram Ferretti
6 dicembre 2018

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

“L'Assemblea Generale ha votato 700 risoluzioni di condanna nei confronti di Israele e nemmeno una di condanna nei confronti di Hamas" ha dichiarato Nikki Haley, dopo che ieri, la risoluzione di condanna di Hamas proposta dagli Stati Uniti all'ONU, non ha ottenuto i due terzi necessari a farla passare.

87 paesi hanno appoggiato il testo, 57 hanno votato contro, tra cui Russia e Cina, 33 si sono astenuti, e 23 non erano presenti.

Molti dei paesi che hanno votato contro la risoluzione hanno sperimentato il terrorismo islamico per decenni ma nonostante ciò hanno votato contro la risoluzione.

Danny Danon, l'ambasciatore israeliano all'ONU ha dichiarato:

“Il vostro silenzio difronte al male rivela chi siete veramente, rivela da che parte state".

"Non c'è nulla di più antisemita che rifiutarsi di condannare il terrorismo quando ha come obbiettivo lo Stato ebraico", ha evidenziato Nikki Haley.

Non bisogna essere sorpresi più di tanto dall'esito della votazione. Va ricordato che su 193 stati membri dell'ONU, 22 sono arabi, che, assommati agli altri stati musulmani arrivano a 57 stati islamici. A questi vanno poi aggiunti tutti gli altri stati che subiscono la pressione araba e da cui in buona parte dipendono per il petrolio, il che significa che 120 stati su 193 sono generalmente sbilanciati a favore degli arabi-palestinesi.

La Russia, erede dell'Unione Sovietica, il paese che più di ogni altro ha determinato la demonizazzione di Israele dal 1956 ad oggi, ha votato a favore del terrorismo jihadista di Hamas, nostante la questione cecena. La Cina le è andata dietro. Paesi autoritari, antidemocratici che non hanno nessun problema a usare la forza in modo assai risoluto quando si tratta della propria sicurezza e del proprio ordine interno ma che sostengono chi desidera la distruzione di Israele.

Non poteva però mancare la proverbiale ciliegina sulla torta. Dopo la mancata maggioranza per consentire l'approvazione della risoluzione di condanna contro Hamas, l'Assemblea Generale ha approvato una breve risoluzione proposta dall'Irlanda, il paese il cui Senato ha scelto di dare il proprio sostegno alla legislazione anti-Israele più estrema in Europa approvando la legge su i "territori occupati" in base alla quale è vietata l'importazione o la vendita di beni o servizi provenienti dalla comunità israeliane della Cisgiordania.

La risoluzione chiede la fine dell'"occupazione israeliana" e che Israele torni ai confini indifendibili pre-1967, quelli che Abba Eban, Ministro degli Esteri israeliano all'epoca della Guerra dei Sei Giorni, definiva, "i confini di Auschwitz".

La risoluzione è passata comodamente con 156 voti.
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Messaggioda Berto » dom dic 09, 2018 9:51 pm

VERGOGNA. L’ONU non condanna Hamas. Che sorpresa…
Adrian Niscemi
7 dicembre 2018

https://www.rightsreporter.org/vergogna ... 8VIGV3z2vk

Solo una settimana fa eravamo felici per l’annuncio che nella giornata del 6 dicembre (ieri n.d.r.) l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la prima volta avrebbe votato una risoluzione di condanna contro Hamas. Ieri quella felicità si è tramutata in sgomento e forse schifo.

Nonostante il testo di condanna scritto e appoggiato dagli Stati Uniti avesse sulla carta un largo appoggio, i numeri non sono bastati per far passare la risoluzione contro Hamas.

Serviva che i due terzi dell’Assemblea votasse a favore della risoluzione di condanna e invece con 87 paesi a favore, 57 contrari e 33 astenuti (23 paesi erano addirittura assenti) la risoluzione non è passata.

Poco male, era un atto politico, oltre che fortemente simbolico, che avrebbe finalmente (ri)posto l’ONU al ruolo che gli compete che è quello di un organismo super partes che mira a garantire la pace e a condannare l’illegalità e la violenza. Invece come sempre l’ONU ha dimostrato la sua assoluta inutilità se non complicità con il terrorismo islamico.

Durissimo l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Danny Danon, che seppur soddisfatto per essere riusciti a portare i terroristi di Hamas davanti alla giustizia internazionale, ha durramente criticato i paesi che hanno votato contro, che si sono astenuti o che addirittura non si sono presentati.

«Oggi abbiamo raggiunto una pluralità. Quella pluralità sarebbe stata una maggioranza se il voto non fosse stato condizionato da una mossa politica di procedura», ha detto Danny Danon, dopo il voto. «Ma con una sola voce forte e coraggiosa, abbiamo portato Hamas di fronte alla giustizia. Per quegli stati membri che hanno respinto questa risoluzione dico solo che dovrebbero vergognarsi do loro stessi» ha concluso l’ambasciatore israeliano.

La risoluzione intitolata “Attività di Hamas e altri gruppi militanti a Gaza”, avrebbe condannato Hamas «per aver lanciato ripetutamente missili contro Israele e per incitare alla violenza, mettendo così a rischio i civili».

Sarebbe stata la prima misura dell’Assemblea Generale a colpire il gruppo terroristico, che di fatto tiene in ostaggio la Striscia di Gaza con un governo dittatoriale.

Soddisfazione invece da parte dei terroristi islamici di Hamas. «Il fallimento dell’avventura americana alle Nazioni Unite rappresenta uno schiaffo per l’amministrazione statunitense e la conferma della legittimità della resistenza», ha scritto il portavoce Sami Abu Zahri su Twitter.

Soddisfatto anche il Presidente della Autorità Palestinese, Abu Mazen, che in un comunicato diffuso dall’Agenzia Wafa ha detto che «la presidenza della Autorità Palestinese ringrazia tutti gli stati che hanno votato contro la bozza di risoluzione americana, affermando così che non si consentirà la condanna della lotta nazionale palestinese».

Che dire? Uno schifo e una vergogna che resterà per sempre negli annali dell’ONU, un organismo di cui ormai davvero non si vede più l’utilità.

Nazioni Unite: un mezzo per legalizzare le prepotenze islamiche?
Franco Londei
8 dicembre 2018

https://www.rightsreporter.org/nazioni- ... m_Ox4qCwa4

Quanto successo giovedì alle Nazioni Unite, cioè la mancata condanna di Hamas, non dovrebbe stupire più di tanto. Se in tanti anni nessun organismo delle Nazioni Unite ha mai condannato Hamas, Hezbollah e altri importanti gruppi terroristici islamici un motivo c’è.

Qualcuno dirà che si tratta di odio verso Israele o addirittura di antisemitismo. E’ vero solo in parte. La Russia di Putin o la Cina, per fare solo due esempi di Paesi di grosso calibro che hanno votato contro la risoluzione presentata dagli Stati Uniti, non sono certo antisemiti. Non si possono considerare amici di Israele, ma non per sentimento anti-israeliano quanto piuttosto per ragioni geo-strategiche.

Quindi, se permettete, voglio evitare l’argomento dell’antisemitismo come motivo della mancata condanna di Hamas (e della Jihad Islamica). Può valere per alcuni, ma non per tutti e non basta a giustificare il fatto che alle Nazioni Unite i gruppi terroristici islamici non vengono mai condannati.

Temo purtroppo che la realtà sia diversa. Certo, Israele è da sempre nel mirino delle Nazioni Unite nonostante sia l’unica democrazia in Medio Oriente, ma l’argomento è più vasto, più complesso per essere circoscritto al solo fenomeno dell’antisemitismo o all’appoggio a quella malattia che si chiama “palestinesimo”.



Un ossimoro vivente

Le Nazioni Unite sono un ossimoro vivente. Piazzano i sauditi alla guida della Commissione ONU per i Diritti Umani e membro della UN Women, l’organismo delle Nazioni Unite deputato alla tutela della parità di genere e a combattere le discriminazioni verso le donne, l’Iran nella Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne (Commission on the Status of Women).

E cosa dire del Sudan, accusato per il genocidio in Darfur e piazzato incredibilmente all’interno del Comitato ONU sulle ONG (UN Committee on NGOs) il potentissimo organismo delle Nazioni Unite che decide quali ONG per la difesa dei Diritti Umani possono essere accreditate all’ONU, nonché membro del Comitato esecutivo dell’UNESCO e del Comitato che governa le petizioni sui Diritti Umani (CR Committee)?

Questi sono solo pochi esempi delle tante porcherie che avvengono all’interno del Palazzo di Vetro. Mi viene in mente anche il Venezuela membro del Comitato Esecutivo del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Executive Board of the U.N. Development Program) o la Siria che fa parte del Comitato di decolonizzazione (U.N. decolonization committee) che dovrebbe contrastare la sottomissione, la dominazione e lo sfruttamento dei popoli. Se non fossero cose così serie ci sarebbe da ridere.


La continua riaffermazione della prepotenza islamica

Quella che vediamo applicata alle Nazioni Unite è la continua riaffermazione delle prepotenza islamica che trova in Israele lo sfogo naturale in quanto lo Stato Ebraico è considerato il nemico numero uno dell’espansionismo islamico.

L’antisemitismo è solo un tassello del grande puzzle che purtroppo vede l’occidente supino, per interesse, alle prepotenze islamiche e che porta molte nazioni che fanno della difesa delle democrazia un proprio vanto, voltare le spalle a quell’unica democrazia che ancora si oppone ad un Medio Oriente completamente islamizzato.

Il bravissimo e sempre attento Niran Ferretti ci fa notare le parole di Nikki Haley, ambasciatrice americana all’ONU, purtroppo dimissionaria:

L’Assemblea Generale ha votato 700 risoluzioni di condanna nei confronti di Israele e nemmeno una di condanna nei confronti di Hamas

In poche parole viene racchiuso tutto quello che sono diventate oggi le Nazioni Unite e l’intero occidente, cioè un insieme completamente succube della prepotenza islamica, perché è impensabile che in quelle 700 risoluzioni contro lo Stato Ebraico, molte votate la scorsa settimana, non ci siano anche i voti dei Paesi occidentali (Italia compresa) che ha parole si dicono difensori della democrazia ma nei fatti assecondano proprio quella prepotenza islamica che immancabilmente dopo aver preso di mira Israele prenderà di mira anche le democrazie occidentali.

E allora viene da chiedersi: che senso hanno le Nazioni Unite se sono totalmente succubi delle prepotenze islamiche?

Un senso in realtà ce l’hanno. Sono diventate il mezzo per legalizzare e legittimare proprio quelle prepotenze islamiche che, tra le tante cose, portano gruppi terroristici come Hamas o come Hezbollah ad essere considerati “legittima resistenza” invece che pericolosissimi conquistatori islamici.

E quando anche le democrazie occidentali apriranno finalmente gli occhi e vedranno il mostro che hanno contribuito a creare, forse sarà troppo tardi.
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » gio dic 13, 2018 8:23 am

Salvini in Israele: "Sull'Onu ho la stessa visione di Netanyahu"
Renato Zuccheri - Mer, 12/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sal ... m7io1n0EVE

Il ministro dell'Interno, in visita a Gerusalemme, blinda l'asse con Israele e conferma che ci sarà un cambiamento dell'Italia sul tema delle risoluzioni Onu

Matteo Salvini è perfettamente in linea con Benjamin Netanyahu sul fronte delle risoluzioni delle Nazioni Unite riguardo Israele: "Ne ho parlato con Netanyahu abbiamo la stessa visione".

Il vicepremier e ministro dell'Interno ha dato questa risposta a un rappresentante della comunità italiana che gli ha chiesto come si ponesse sul tema delle "risoluzioni Onu anti-Israele". Al termine della visita al museo dell'Olocausto, tappa del viaggio in Israele, Salvini ha detto: "Settecento me ne ha contate di risoluzioni contro Israele". "Ci sarà un deciso cambiamento in questo senso", ha aggiunto rispondendo a chi gli domandava di un "appiattimento italiano sulla posizione Ue".

Al termine della visita allo Yad Vashem, il ministro dell'Interno ha dichiarato: "Ribadisco l'impegno mio e del governo italiano da uomo e da papà prima ancora che da ministro a fare tutto quello che è umanamente possibile perché non solo non si ripeta ma che non si possa neanche mai più pensare in futuro a crimini come quelli, che sono fortunatamente testimoniati e che arrivano dal passato, perché tutti i bimbi sorridano, e ci metteremo tutto l'impegno, il cuore, la testa e l'amore possibile". Poi Salvini ha concluso: "La prossima volta conto di tornarci con i miei figli".

Su Gerusalemme e sulla possibilità di considerarla la capitale di Israele, il discorso di Salvini è stato: "Sapete come la penso: step by step. C'è un governo di coalizione e quindi devo ascoltare anche i partner". "Per quanto riguarda il negazionismo e l'antisemitismo verrà combattuto in ogni sua forma: fortunatamente sono pochi e sono fuori dal mondo", ha concluso il vice premier.


Chi difende Israele ? Non l’Onu
23-12-2018
Ugo Volli

https://www.shalom.it/blog/editoriali-b ... nu-b260711

È passata solo una decina di giorni dal fallito tentativo americano di far condannare il terrorismo di Hamas dall’assemblea generale dell’Onu, dopo i 500 razzi sparati in un giorno su città e villaggi israeliani. L’altro giorno è toccato al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che a differenza dell’Assemblea è l’organismo decisivo, che può prendere provvedimenti anche militari. Anch’esso non è stato in grado di condannare un’aggressione contro Israele, questa volta da parte di Hezbollah (http://www.jewishpress.com/news/global/ ... 018/12/21/). E anche in questo caso, la violazione era stata palese: quattro delle gallerie che l’organizzazione terroristica sciita ha scavato dal territorio libanese oltre il confine, fin dentro Israele, sono stati visitati e riconosciuti come illegali dall’Unifil, la forza internazionale di interposizione su quel confine. L’Onu, dunque manca di ogni volontà di difendere il diritto alla sicurezza di Israele, che pure ne è uno stato membro. O meglio, per la maggior parte degli stati del mondo le aggressioni militari contro Israele non meritano condanna. Il filosofo Giorgio Agamben, per descrivare la Shoà, ha fatto riferimento a una figura del diritto romano, “homo sacer”, che non vuol dire “sacro” ma “maledetto”: l’individuo che per qualche ragione legale o religiosa veniva messo fuori dalla protezione della legge e poteva essere impunemente ucciso da chiunque. Gli ebrei anche prima di Auschwitz hanno subito una posizione analoga nelle società cristiane e musulmane per molti secoli. Ora è toccato a Israele diventare “sacer”, cioè aggredibile impunemente da chiunque. Se non fosse per le capacità di autodifesa dello stato ebraico, bisognerebbe dire che le cose non sono cambiate granché da quei secoli bui.
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » mer dic 26, 2018 5:17 am

Manovra, giro di vite del governo: tagliati i contributi all'Onu
Sergio Rame - Lun, 24/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 21090.html

Nei mesi scorsi gli scontri su immigrazione e razzismo. Ora il governo riduce di 32 milioni i contributi alle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite, a pochi giorni dal braccio di ferro sul Global Compact, si trovano a dover fare i conti con una nuova chiusura da parte dell'Italia.

A partire dall'anno prossimo, infatti, il governo gialloverde taglierà parte dei finanziamenti che puntualmente è costretto a versare nelle casse dell'Onu.

Si tratta di un minimo taglio del contributo che ogni anno l'Italia versa all'Onu. Però è un messaggio chiaro della direzione che il governo guidato dal premier Giuseppe Conte intende dare al Paese. Una misura annunciata tempo fa proprio dal vice premier leghista Matteo Salvini che, lo scorso settembre, era entrato in contrasto con l'organizzazione dopo che questa aveva minacciato di inviare in Italia i commissari per monitorare "forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e rom". Reprimende dall’Onu, una "organizzazione che costa miliardi di euro, a cui l'Italia dà più di 100 milioni all'anno di contributi”, Salvini non è stato disposto ad accettarle. E così, già nei mesi scorsi, aveva annunciato che avrebbe ragionato con il vice premier Luigi Di Maio "sull'utilità di continuare a dare tutti questi soldi per finanziare sprechi, mangerie, ruberie".

Il taglio del contributo dell'Italia all'Onu è stato inserito dal governo gialloverde nella manovra, votata domenica notte dal Senato e che nei prossimi giorni andrà in terza lettura alla Camera. Il contributo verrà, quindi, ridotto di 35,3 milioni di euro nel 2019 e di 32,3 milioni di euro a decorrere dal 2020. Il contributo è previsto dalla legge 848 del 1957, che diede piena esecuzione da parte italiana allo Statuto delle Nazioni Unite. Spetterà al ministero degli Esteri provvedere "agli adempimenti necessari, anche sul piano internazionale, per rinegoziare i termini dell'accordo internazionale concernente la determinazione dei contributi alle organizzazioni internazionali di cui l'Italia è parte".

Un messaggio che i rapporti tra le Nazioni Unite e il governo italiano stavano cambiando era arrivato dallo strappo sul Global Compact. Su impulso di Salvini, infatti, Conte ha deciso di non firmare il documento che punta a introdurre il diritto a migrare.
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » mer gen 30, 2019 8:51 pm

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Messaggioda Berto » mer gen 30, 2019 8:51 pm

Ancora vergogna Amnesty International: nuova campagna anti-israeliana
Sarah G. Frankl
30, 2019

https://www.rightsreporter.org/ancora-v ... dOH6bxRuvI

Amnesty International in un delirante rapporto paragona il turismo a Gerusalemme Est, nel mar Morto e in Giudea e Samaria a un “sostegno ai crimini di guerra” e chiede ai colossi delle prenotazioni online di boicottare quelle mete e di toglierle dai loro cataloghi. Ma i primi ad essere danneggiati sono proprio i palestinesi

Quando le ONG si mettono a fare politica non solo perdono la loro supposta indipendenza ma perdono anche di credibilità, anche se in un lontano passato hanno vinto premi Nobel per la pace. E’ il caso di Amnesty International.

Ieri la famosa ONG per la difesa dei Diritti Umani ne ha fatta un’altra delle sue nelle lunga lista delle azioni palesemente anti-israeliane già viste nel recente passato.

Nell’ambito della campagna “Destination: Occupation” Amnesty International ha chiesto ai giganti delle prenotazioni turistiche online di smettere di inserire nei loro database le località israeliana in Giudea e Samaria.

In particolare Amnesty International si è rivolta ai colossi del turismo digitali Airbnb, Booking.com, Expedia e TripAdvisor, sostenendo che «i crimini di guerra non sono un’attrazione turistica» e che quindi avrebbero dovuto togliere dalle loro proposte le mete turistiche israeliane in Giudea e Samaria.

In una presentazione pubblicata questa mattina, Amnesty International scrive che: «l’insediamento di civili israeliani nei territori palestinesi occupati (OPT) viola il diritto internazionale umanitario ed è un crimine di guerra. Nonostante ciò, le quattro società continuano a operare negli insediamenti e traggono profitto da questa situazione illegale».

La campagna anti-israeliana di Amnesty International si concentra in particolare sulle prenotazioni turistiche che riguardano Gerusalemme Est, che secondo loro sarebbe occupata illegalmente, e su alcune mete di Giudea e Samaria comprese nella zona C a controllo israeliano.
Un vero e proprio delirio dettato dall’odio

L’appello di Amnesty International è un vero e proprio delirio. Scrivono i sapientoni della ONG inglese che «per aumentare le prenotazioni, molti annunci negli insediamenti vantano la loro vicinanza a zone di bellezza naturale nei territori occupati, come il Mar Morto, le riserve naturali e il deserto» aggiungendo poi che «elencando e promuovendo queste caratteristiche naturali, le attività e le attrazioni naturali, le società digitali stanno aumentando l’attrattiva delle mete, assicurando un maggior numero di turisti e in ultima analisi beneficiando finanziariamente dello sfruttamento illegale delle risorse naturali palestinesi».

Quindi non solo Gerusalemme Est sarebbe occupata illegalmente ma addirittura posti come il Mar Morto sarebbero “risorse naturali palestinesi”. E si sa, chi sfrutta le risorse naturali di un altro paese (che per di più non esiste ancora) compie crimini di guerra.

In pratica equiparano il turismo nelle mete di Giudea e Samaria o a Gerusalemme Est alla stregua di uno sfruttamento di risorse naturali, come lo può essere quello della Cina in Africa o come quello dei trafficanti di diamanti e coltan che fruttano i bambini per estrarre i minerali. Davvero un delirio inenarrabile e che non si può giustificare se non con l’odio ormai più volte dimostrato da questa ONG che si vanta di difendere il Diritto e i Diritti.

Una nota a margine va dedicata al fatto che le mete turistiche che Amnesty International vuole boicottare producono ricchezza anche per migliaia di famiglie palestinesi che lavorano nel campo del turismo e dell’accoglienza. Un autogol simile a quello che fece il Movimento BDS con il boicottaggio di Sodastream o quello della UE nei confronti dei prodotti israeliani prodotti in Giudea e Samaria che come unico risultato ottenne l’improvviso impoverimento di 60.000 famiglie palestinesi. Una dimostrazione che l’odio va molto oltre la più elementare intelligenza.
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » sab feb 09, 2019 8:41 am

Amnesty è sotto accusa: "Assocazione razzista"
Gerry Freda - Gio, 07/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/amn ... QBhA6g7o4c

Kumi Naidoo, segretario generale dell’organizzazione umanitaria, ha reagito alla pubblicazione del rapporto definendolo “sconvolgente” e promettendo “riforme drastiche” al fine di fare cessare “al più presto” tali “pratiche vergognose”

L’organizzazione umanitaria Amnesty International è divenuta di recente oggetto di feroci critiche da parte della stampa occidentale.

Tale offensiva mediatica è stata scatenata dalla pubblicazione di un dossier indipendente che ha additato l’associazione come in preda a una vera e propria “condizione di emergenza”.

La società di consulenza KonTerra Group ha infatti in questi giorni esposto i contenuti di un rapporto da essa realizzato intervistando “oltre 475” dipendenti dell’ong. In base alle ricerche condotte da tale organismo di valutazione, commissionate proprio dai vertici di Amnesty, l’associazione starebbe divenendo un luogo di lavoro “sempre più tossico”. Le testimonianze raccolte da KonTerra Group descrivono infatti l’organizzazione come “dominata da razzismo, sessismo e nepotismo”.

I dipendenti interpellati dalla società di consulenza hanno quindi affermato di essere stati vittime e testimoni, negli ultimi anni, di “reiterate pratiche discriminatorie” da parte dei dirigenti di Amnesty. Nelle varie sedi dell’ong sparse per il mondo, gli alti funzionari di quest’ultima, a detta del rapporto, avrebbero abitualmente costretto gli impiegati a subire “insulti razzisti”, “molestie sessuali”, “percosse”, “immotivate decurtazioni salariali”, “ingiustificate assegnazioni a mansioni inferiori”. Il dossier attesta inoltre che le promozioni all’interno dell’organizzazione verrebbero decise dai vertici in base a “parentele” o “amicizie”, senza l’applicazione di “alcun criterio meritocratico”.

Sempre secondo le ricerche condotte da KonTerra Group, la trasformazione dell’ong in un ambiente di lavoro “sempre più velenoso” starebbe inducendo un numero crescente di impiegati a “togliersi la vita”. Le ultime “vittime della degenerazione di Amnesty” sarebbero Gaëtan Mootoo e Rosalind McGregor, dipendenti di lungo corso suicidatisi lo scorso anno perché, secondo la società di consulenza, “indotti dalle persistenti molestie e umiliazioni perpetrate nei loro confronti dai rispettivi superiori”.

Kumi Naidoo, segretario generale dell’organizzazione umanitaria, ha reagito alla pubblicazione del rapporto definendolo “sconvolgente” e promettendo “riforme drastiche” al fine di fare cessare “al più presto” tali “pratiche vergognose”, capaci di “pregiudicare irrimediabilmente” l’immagine di Amnesty International.



Abusi, sette dirigenti di Amnesty International si dimettono
Nicola De Angelis - Sab, 23/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 50480.html

Un durissimo colpo alla ong Amnesty International dopo che sette manager hanno rassegnato le dimissioni in seguito ad un rapporto di KonTerra Group: "Serve un cambiamento strutturale"

Un clima che non dovrebbe esistere all'interno di una ong come Amnesty International, che in queste ore ha visto dimettersi sette importanti dirigenti del gruppo per abusi e intimidazioni.

Il clima che si respirava dentro la ong è stato tracciato da un rapporto stilato dalla KonTerra Group, in cui si evincono grossi problemi interni e "un clima di lavoro tossico". Bullismo, sessismo ed episodi di iperlavoro sarebbero all'ordine del giorno. La notizia è trapelata tra le pagine dei Guardian, che raccoglie anche la lettera inviata dai dirigenti al Segretario Kumi Naidoo: "Siamo davvero dispiaciuti che la maggioranza dei colleghi si senta sottovalutata e non supportata, e siamo disposti a tutto pur di cambiare questa situazione. Nell'interesse di Amnesty International abbiamo tutti detto a Kumi che ognuno di noi è pronto a farsi da parte". I sette dirigenti sostengono che sicuramente sono stati fatti alcuni errori di cui si assumono le responsabilità, mentre Naidoo dal canto suo ha già rivelato che molto probabilmente non accetterà tutte le dimissioni.

KonTerra Group nel suo rapporto ha tracciato un ambiente lavorativo estremo, dove i manager molto spesso utilizzano la loro posizione per decidere ed escludere determinati membri dello staff a loro piacimento. Oltre a questo, diversi lavoratori di Amnesty segnalano veri e propri abusi, oltre ad essere stati trattati malissimo in alcune riunioni e aver ricevuto messaggi come:"Sei una mer***". Una vera e propria vagonata di segnalazioni che citano anche il nepotismo che da sempre aleggerebbe all'interno di una delle ong più importanti al mondo che da sempre si occupa della tutela dei diritti dell'uomo.

"Il rapporto della società KonTerra Group e altre fonti danno un'immagine fosca della gestione interna di Amnesty International e fanno luce su un'allarmante mancanza di fiducia all'interno del Segretariato Internazionale così come sulle impegnative sfide interne che abbiamo di fronte come organizzazione", dice Kaidoo. "l Senior Leadership Team del Segretariato Internazionale è pronto a farsi da parte, come ammissione di una responsabilità condivisa per il clima di tensione e di sfiducia che è via via emerso nel corso degli anni nella cultura organizzativa di Amnesty International". Nel commento alla vicenda però lo stesso Kaidoo ribadisce che analizzerà ogni posizione e potrebbe non accettare tutte le dimissioni del team: "Il cambiamento deve avvenire in modo realistico, strutturato e non un pezzo per volta onde assicurare la necessaria continuità e anche la dovuta sensibilità per le difficoltà che stiamo affrontando all'interno dell'organizzazione".

Già ad inizio febbraio erano arrivate pesanti accuse all'ong ma sembrava che tutto si fosse calmato, ora invece tornano gli spettri di inizio mese e le accuse di abusi.
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Messaggioda Berto » mar feb 26, 2019 4:08 pm

Noi che amiamo Israele

https://www.facebook.com/watch/?v=255533615378745

Danimarca e Australia hanno chiesto al Consiglio Onu per i diritti umani (UNHRC) di cessare il trattamento parziale contro Israele eliminando il controverso punto 7 dell’ordine del giorno, che obbliga l’agenzia a discutere di presunte violazioni israeliane in ogni sua sessione. Israele è l’unico paese al mondo oggetto di tale trattamento. “Come stato membro, la Danimarca opererà per avere un Consiglio che tratti tutti gli stati in modo equo e corretto – ha affermato il ministro degli esteri danese Anders Samuelsen – Mina la credibilità di questo Consiglio e dei suoi membri il fatto di continuare a prendere di mira un solo paese, Israele”. Ieri Samuelsen ha chiesto espressamente a tutti i 47 stati membri dell’UNHRC di rimanere in silenzio durante il dibattito sul punto 7, che si terrà il 18 marzo. “Tutti i paesi dovrebbero essere trattati su un piano di parità. Pertanto, non parleremo sotto il punto 7, ma affronteremo la situazione in Israele/Palestina in base al punto 4 dell’ordine del giorno come tutti gli altri casi specifici”, ha detto Samuelsen. La ministra degli esteri australiana Marise Payne ha aggiunto: “È nostra ferma convinzione che un punto all’ordine del giorno separato incentrato sulla situazione di un singolo paese sia inappropriato giacché non accade per nessun altro contesto e per nessun altro paese”.
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » ven mar 01, 2019 9:07 am

L'Onu accusa Israele: "A Gaza nel 2018 commessi crimini contro l'umanità"
Ludovica Colli
Gerusalemme, 28 feb 2019

https://www.ilprimatonazionale.it/primo ... ita-106422

Israele ha commesso dei crimini contro l’umanità in risposta alle proteste palestinesi del 2018 a Gaza, quando i cecchini delle forze armate israeliane presero di mira persone che si vedeva benissimo che erano bambini, personale sanitario e giornalisti. E’ l’accusa lanciata da un’inchiesta dell’Onu.

“I soldati israeliani violarono le norme internazionali sui diritti umani e umanitarie. Alcune di queste violazioni possono costituire crimini di guerra o crimini contro l’umanità“, ha affermato il presidente della Commissione d’indagine indipendente sulle proteste nel Territorio palestinese occupato, Santiago Canton, in una nota.
La strage della Grande marcia del ritorno

Le Nazioni Unite condannano Israele per le uccisioni sul confine con la Striscia di Gaza dei manifestanti palestinesi della Grande marcia del ritorno. L’inchiesta commissionata dal Consiglio diritti umani dell’Onu ha indagato su possibili violazioni commesse dall’inizio della protesta il 30 marzo 2018 al 31 dicembre.

“Oltre seimila manifestanti disarmati sono stati colpiti dai cecchini militari, settimana dopo settimana sui luoghi delle proteste”, si legge nella nota.

“La Commissione ha rilevato ragionevoli basi per ritenere che i cecchini israeliani abbiano sparato a giornalisti, sanitari, bambini e persone con disabilità, sapendo che erano chiaramente riconoscibili in quanto tali“.

Gli investigatori hanno specificato che hanno basi ragionevoli per ritenere che le truppe israeliane uccisero e ferirono palestinesi che “non partecipavano direttamente alle ostilità nè rappresentavano una minaccia imminente“.

Circa 250 palestinesi sono stati uccisi in quei mesi durante le manifestazioni lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele per chiedere la fine del blocco israeliano e il diritto dei palestinesi di poter tornare ai loro villaggi di origine. Migliaia sono stati feriti da colpi di arma da fuoco e fra questi molti rimarranno disabili a vita.
“Dietro le manifestazioni dei palestinesi nessun atto di terrorismo”

Il team dell’Onu ha anche smentito la tesi israeliana che le proteste miravano a nascondere atti di terrorismo. “Le manifestazioni erano di natura civile, con obiettivi politici enunciati chiaramente”.

Nonostante alcuni atti di violenza significativi, la Commissione ha rilevato che “le manifestazioni non costituirono dei combattimenti o campagne militari“, si legge nel comunicato.

La commissione ha condotto 325 interviste con vittime, testimoni e altre fonti, esaminando oltre ottomila documenti. Gli investigatori hanno esaminato video girati da droni e altro materiale audiovisivo.

“Le autorità israeliane non hanno risposto a ripetute richieste da parte della Commissione di informazioni e di accesso al Territorio palestinese occupato” affermano gli investigatori.
Israele respinge le accuse: “Nessuno può negarci diritto autodifesa”

Dal canto suo, Israele respinge il rapporto. Lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim Yisrael Katz definendo il Consiglio Onu stesso “un teatro dell’assurdo che ha prodotto un altro ostile, falso e prevenuto” atto.

“Nessuna istituzione può negare il diritto di Israele all’autodifesa e il suo dovere di difendere i propri cittadini e le frontiere dagli attacchi violenti. Israele respinge quel rapporto”, conclude Katz.




Alberto Pento

L'ONU è un covo di nazi maomettani e di nazi comunisti; un orrore disumano che viola i diritti umani universali.
Gli Israeliani ebrei sono tra i più umani e civili popoli della terra, mentre i nazi-maomettani detti impropriamente palestinesi sono tra i peggiori. Israele si difende ogni santo giorno dai nazi-maomettani e dagli antisemiti demenziali come te Enzo Faiani.





La confessione di Abu Mazen “Dal 1965 paghiamo i terroristi per uccidere gli israeliani…”
1 marzo 2019
(Memri, Israelenet)

http://www.italiaisraeletoday.it/la-con ... israeliani


È dal 1965 che la dirigenza palestinese paga vitalizzi ai terroristi detenuti e ai famigliari di quelli morti o feriti compiendo attentati. Lo ha detto apertamente il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) parlando lo scorso 19 febbraio davanti a una delegazione di membri del Congresso degli Stati Uniti e di esponenti dell’organizzazione “pacifista” americana J-Street.

La strage del 2014 alla sinagoga Kehilat Yaakov”

Il video del suo discorso, trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese, è stato sottotitolato in inglese dal Middle East Media Research Institute (Memri).

Attaccando Israele per la decisione di decurtare dalle entrate fiscali, che riscuote per conto dei palestinesi, la quota che l’Autorità Palestinese versa mensilmente ai terroristi, Abu Mazen ha affermato: “Se avessimo anche solo da 20-30 milioni di shekel (4,8-7,3 milioni di euro), che è la somma versata ai famigliari dei martiri, la verseremmo comunque a loro. Se l’Autorità Palestinese non avesse altro che quella somma, io la verserei alle famiglie dei martiri, ai prigionieri e ai feriti”.




Israele si difende ma secondo l’ONU non può farlo
Marco Loriga on Marzo 1, 2019

https://www.rightsreporter.org/israele- ... -puo-farlo

Ancora una incredibile presa di posizione del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu che accusa Israele di “crimini contro l’umanità” per essersi difeso dagli attacchi di Hamas

Mentre un pallone con esplosivo partito dalla Striscia di Gaza (ormai diventata leader nel lancio di palloni esplosivi/incendiari e di razzi di ogni tipo…) durante la notte danneggiava un’ abitazione privata in Israele, la risposta delle Forze di Difesa è stata immediata, colpendo gli obbiettivi dei terroristi di Hamas con elicotteri e aerei.

Le IDF hanno dichiarato che vigileranno e continueranno a operare contro questi attacchi che mettono in pericolo l’incolumità dei propri cittadini, insomma un semplice e biblico occhio per occhio dente per dente.

Il fronte nord invece, quello al confine con il Libano e con la Siria, è in costante controllo da parte dei droni e dei jet con la Stella di David. Ogni tanto si verificano sorvoli di qualche caccia che pattuglia il sud del Libano, pronti ad intervenire su Hezbollah o sugli obbiettivi iraniani in Siria.

Mentre Israele si protegge, una commissione d’inchiesta dell’ONU incaricata direttamente dal consiglio per i diritti umani accusa lo Stato ebraico di aver aperto intenzionalmente il fuoco contro i “manifestanti” lungo il confine con Gaza, durante la cosiddetta “marcia di ritorno” dell’anno scorso.

L’obbiettivo finale della commissione dovrebbe essere quello di accusare Israele di crimini contro l’umanità. Cosa che non avverrà visto che ci sarà il veto americano.

Nessuno di quelli che erano incaricati di accusare Israele hanno preso in considerazione le foto dei miliziani di Hamas che portavano armi automatiche, ordigni di vario tipo o pneumatici incendiari che rotolavano verso le barriere in modo da poter aprire un varco lungo le barriere di confine, oppure le cataste di pneumatici che bruciavano, avvelenando l’aria con le lunghe e nere colonne di fumo, mettendo così a repentaglio la salute dei loro stessi abitanti.

Per non parlare poi degli aquiloni e palloni con cariche esplosive, inaugurati in quel contesto, che dalla striscia di Gaza volavano (e volano tuttora) verso i campi coltivati mettendo a rischio le comunità che abitano e lavorano nell’area e sterminando la fauna locale.

Nessuno della commissione ha pensato ai rischi e al costante stress che gli abitanti del sud di Israele hanno dovuto sopportare con tutti i missili e razzi che a centinaia venivano o vengono periodicamente lanciati, soprattutto di notte quando si è più vulnerabili. Un’altra occasione in cui la commissione dei diritti umani si è dimostrata ridicola.



Basta finanziare il terrorismo arabo islamico palestinese antiebreaico e gli assassini di Allà
viewtopic.php?f=196&t=2193


I terroristi nazi maomettani palestinesi di Gaza stanno bombardando Israele
viewtopic.php?f=197&t=2779
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Re: ONU - UNESCO e altri (no grasie!) - e Facebook ?

Messaggioda Berto » mar mar 12, 2019 9:41 pm

ONU vs Israele: una storia infinita di calunnie e pregiudizio
Ugo Volli
9 Marzo 2019

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 2189624798

L’Onu, si sa, è un’immensa organizzazione burocratica che ha più di 100.000 dipendenti https://www.progettodreyfus.com/tag/onu-un (anche se è difficilissimo trovare le cifre esatte, qui ci sono dei dati disaggregati, ma non il totale https://www.unsystem.org/content/hr-nationality ) con un bilancio“core” cioè centrale di circa sei miliardi di euro e probabilmente il triplo di spese complessive https://www.independent.co.uk/news/worl ... 65906.html .
Ne fanno parte https://it.wikipedia.org/wiki/Organizza ... ioni_Unite 27 enti istituiti dall’assemblea generale 14 dal segretariato, 28 dal consiglio economico e sociale 4 tribunali. Ognuna di queste realtà ha consigli, segretari, consulenti, “special rapporteurs”, consulenti dei consulenti e così via, che parlano sempre dicendo di essere l’Onu. Dato che nell’organizzazione internazionale vige una ferrea lottizzazione politica e statale e dato che dei 193 stati che vi aderiscono vi è un’automatica maggioranza terzomondista, islamista, post- o neocomunista, e che quindi questi funzionari, “esperti” e reggicoda sono nominati in grandissima parte perché aderiscono a queste posizioni, è chiaro che dichiarazioni, prese di posizione opinioni e giudizi “dell’Onu” si moltiplicano contro tutto ciò che non sia islamicamente e terzomondisticamente corretto.

Prendiamo alcuni fatti recenti. Il 25 febbraio scorso è uscito un rapporto “dell’Onu” che condanna Israele nei termini più violenti per aver difeso la propria frontiera con Gaza contro i tentativi di sfondamento di massa e gli attacchi terroristici commessi durante le “marce per il ritorno” organizzate da Gaza. Il rapporto, se a qualcuno interessa, si trova qui https://www.ohchr.org/Documents/HRBodie ... _40_74.pdf . Fra falsità palesi, per cui per esempio gli assalti armati alla frontiera diventano “pacifiche dimostrazioni” esagerazione di numeri, unilateralità (mai si parla dei continui attacchi missilisti su Israele, delle bombe volanti lanciate da Hamas, della distruzione dei posti di frontiera, delle minacce di “cancellare Israele”), la paziente e modarata autodifesa israeliana dei confini viene travestita da attacco ai diritti palestinesi, scambiando aggressore e aggredito, com’è da secoli abitudine degli antisemiti.

Sennonché questo scritto non è “dell’Onu” come la stampa ha riportato, ma di uno dei suoi organi più velenosi e deviati, di quel Consiglio dei Diritti Umani (HRC), di cui fanno parte stati famigerati per la loro mancanza degli stessi diritti come Afganistan, Algeria, Angola, Azerbaigian, Burkina Faso, Cina Cuba, Egitto, Eritrea, Etiopia, Indonesia, Pakistan, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Somalia Venezuela, Vietnam… Da che pulpito! Ma i realtà il rapporto non è neppure ancora del consiglio, ma di tre consulenti che vengono da Argentina, Bangladesh e Kenia,

Ma presto il consiglio rimedierà. Il 18 marzo è prevista una giornata antisraeliana con sette rapporti e cinque risoluzioni contro Israele https://www.europe-israel.org/2019/03/n ... -du-monde/ . È la giornata in cui l’ebraismo europeo (con significative delegazioni anche dall’Italia) si mobiliterà a Ginevra davanti alla sede della commissione per denunciare il carattere antisemita della persecuzione di Israele. Per la cronaca, la sede di Ginevra dell’Onu ha appena deciso di esporre una gigantografia del personaggio con cui evidentemente l’organizzazione si identifica: Che Guevara, terrorista, avventuriero, torturatore di nemici politici, carnefice di omosessuali e dissidenti http://www.ilgiornale.it/news/mondo/gig ... 55208.html .

La tentazione di non prendere sul serio questo consiglio, di considerarlo una barzelletta dentro un ferrovecchio inutile, è fortissima. Ma sarebbe un’errore. C’è un metodo in queste follie: quello goebbelsiano della ripetizione. A forza di mozioni, di risoluzioni, di rapporti che si richiamano l’un l’altro, sulla carta la colpa di Israele diventa inequivocabile, come lo era quella degli ebrei nei documenti dell’Inquisizione. E il vecchio antisemitismo islamico ed europeo trova facile alimento. Bisogna reagire, documentare, distinguere, non accettare la calunnia come se fosse una cosa normale.


Israele, crimini di guerra L’ultima beffa firmata Onu
22 marzo 2019
Franco Meda

http://www.italiaisraeletoday.it/israel ... IaVoTqA62Q

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha votato un rapporto che accusa Israele di violazioni dei diritti umani, compresi crimini di guerra, per la risposta violenta agli attacchi al confine israeliano lungo la frontiera con Gaza. La quarantesima sessione del Consiglio ha votato a Ginevra con un margine di 23-9, con 14 astensioni e un’assenza. Il rapporto dell’UNHRC ha accusato l’esercito israeliano di prendere di mira i civili arabi ed ha condannato l’uso di munizioni vere contro i rivoltosi di Gaza che attaccano le forze israeliane al confine o tentano di violare il confine israeliano recinzione.

“La commissione ha trovato fondati motivi – si legge nel rapporto – che singoli membri delle forze di sicurezza israeliane, nel corso della loro risposta alle manifestazioni, abbiano ucciso e gravemente ferito civili che non stavano né direttamente partecipando alle ostilità né ponendo una minaccia imminente”.

I nove paesi che hanno votato contro sono incluso Brasile, Australia, Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Ungheria, Ucraina, Togo e Figi. Mentre i 14 paesi che si sono astenuti sono Regno Unito, Danimarca, Islanda, Italia, India, Giappone, Argentina, Bahamas, Croazia, Congo, Nepal, Ruanda, Slovkia e Uruguay.

Le 23 nazioni che hanno votato a favore dell’adozione sono: Afghanistan, Angola, Bahrain, Bangladesh, Burkina Faso, Cile, Cina, Cuba, Egitto, Eritrea, Iraq, Messico, Nigeria, Pakistan, Perù, Qatar, Arabia Saudita, Senegal, Somalia, Sudafrica, Spagna e Tunisia.

Il ministero degli esteri israeliano ha respinto le accuse denunciando il Consiglio per i diritti umani per le “assurde ipocrite” critiche al comportamento di Israele. E nel contempo “Israele nota con soddisfazione che 9 paesi hanno votato contro la risoluzione parziale e che la maggioranza dei paesi non ha approvato la risoluzione. Voti e astensioni da tradursi come un voto di sfiducia verso la relazione. Israele continuerà ad esercitare il suo diritto all’autodifesa e proteggerà i suoi cittadini dal terrore e dall’aggressione “.

La cronaca racconta che a partire dal marzo 2018, decine di migliaia di rivoltosi si sono radunati sul confine israeliano con la striscia di Gaza governata da Hamas, tentando di sfondare la barriera di confine lanciando bombe incendiarie, pietre contro i soldati israeliani.


Gli scontri al confine di Gaza

I rivoltosi di Gaza hanno anche usato bombe attaccate a aquiloni e palloncini per colpire le città israeliane vicino al confine.

Le rivolte hanno raggiunto il picco il 14 maggio 2018, durante il 70 ° Giorno dell’Indipendenza di Israele, in coincidenza con la presentazione dell’ambasciata USA a Gerusalemme. Circa 60 rivoltosi sono stati uccisi in scontri al confine tra Israele e Gaza. La commissione sostiene,invece, che un totale di 183 abitanti di Gaza furono uccisi durante le rivolte, con migliaia di feriti in più.
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