Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » gio gen 28, 2016 2:16 pm

Immigrati non pagano le tasse: niente parco ai figli di evasori
Claudio Cartaldo - Mer, 27/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ok+Interna

Niente parco giochi se tuo papà o tua mamma non pagano le tasse. È la decisone, drastica ma "necessaria" di Michela Rosetta, sindaca leghista di San Germano (Vercelli).
"Le imposte servono a finanziare i servizi - dice il sindaco alla Stampa - e chi non ne paga non ha diritto". Così le famiglie morose dovranno dire addio ai parchi giochi, ai sacchetti dei rifiuti, al teatro comunale e alla mensa scolastica. Decisione netta, dura. Che non ha mancato di sollevare polemiche. Soprattutto perché gran parte dei morosi fanno parte della comunità marocchina della zona.
L'elenco dei furbetti è composto da 180 nomi, tenerli tutti d'occhio non è difficile in un piccolo comune. "Non volgiamo vietare - precisa il sindaco - ma educare al rispetto della cosa pubblica". Principio che si amplifica quando molti dei debitori sono immigrati di origine marocchina. "Tra le famiglie a cui è stato sospeso l’ingresso al parco giochi ci sono molti nuclei di origine marocchina - Aity Ahmed, presidente dell’associazione culturale musulmana Al Aman - Non è giusto far ricadere le responsabilità dei grandi sui bambini, che ora sanno di non essere ben accetti. Molti di noi sono cittadini italiani, e anche i nostri figli, ma non è la prima volta che il sindaco discrimina gli stranieri".
Ma il sindaco non ci sta. "Le mie porte sono sempre aperte - dice - ma non accetto che si parli di discriminazione o razzismo, io discrimino solo chi non paga. Alcuni rappresentanti dell’associazione devono restituire qualcosa ai sangermanesi, comincino loro: noi applichiamo le regole e chi non ci sta è libero di andare altrove".


Sti kì łi voria vivar a spexe de łi altri, łi crede ke sipia on so dirito, ma łe se xbaja de gròso.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » gio gen 28, 2016 2:41 pm

Dirito de axiło e limiti de sto dirito

http://www.treccani.it/enciclopedia/dir ... rnazionale

Istituto che consiste nella protezione accordata da uno Stato a individui che intendono sottrarsi nello Stato di origine a persecuzioni fondate su ragioni di razza, religione, nazionalità, di appartenenza a un particolare gruppo sociale o di opinioni politiche. Il diritto d’asilo non va confuso con lo status di rifugiato, disciplinato dalla Convenzione del 1951 (Rifugiati. Diritto internazionale). Nella prassi si distingue altresì l’asilo territoriale, che viene concesso dallo Stato sul suo territorio, dall’asilo extraterritoriale o diplomatico, accordato dallo Stato all’estero nelle proprie sedi diplomatiche o consolari (Agenti diplomatici, Consoli).
La disciplina dell’asilo. - Al livello internazionale, l’asilo non si configura come un diritto soggettivo dell’individuo a ottenerlo, ma come un potere discrezionale dello Stato, cui spetta decidere, nell’ambito dell’esercizio della propria sovranità, se concederlo.
Per quanto riguarda l’Italia, l’art. 10, co. 3, della Costituzione stabilisce che lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Nel diritto internazionale, non esiste una normativa specifica che regoli la condotta degli Stati in materia di asilo. Il diritto di concedere l’asilo può però subire limitazioni in base ai trattati internazionali di cui lo Stato è parte, specie quelli di estradizione.
Al livello universale, il diritto di asilo è menzionato in alcuni atti dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di carattere non vincolante – come l’art. 14 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (Diritti umani. Diritto internazionale) e nella Dichiarazione del 1967 sul diritto di asilo territoriale) – mentre a livello regionale sono stati stipulati alcuni accordi, in particolare tra gli Stati latino-americani (Convenzione sull’asilo dell’Avana del 1928, Convenzione sull’asilo politico di Montevideo del 1933, Trattato sull’asilo e il rifugio politico di Montevideo del 1939, Convenzione sull’asilo diplomatico di Caracas del 1954).

https://www.unhcr.it/sites/53a161110b80 ... ionale.pdf
http://www.studiperlapace.it/view_news_ ... =cherubini
http://www.asgi.it/wp-content/uploads/p ... o.2012.pdf


Nota mia:

Uno stato non può privare delle risorse fondamentali i suoi cittadini, limitando e violando i loro diritti, per far fronte al diritto di asilo vero o presunto dei non cittadini richiedenti asilo o rifugio, quando il loro numero eccede una quantità economicamente sostenibile o quando i richiedenti asilo possono mettere a rischio la sicurezza esistenziale, sociale e politica dei cittadini stessi.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » ven gen 29, 2016 7:36 am

Olanda, treni per rimpatriare i migranti irregolari in Turchia
Sergio Rame - Gio, 28/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ola ... 17950.html

L'Europa va in ordine sparso. La Svezia espellerà tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo.

Li rispedirà a casa affittando voli charter: i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più. Un altro segnale di chiusura arriva dall'Olanda: rispedirà in Turchia tutti i richiedenti asilo che arrivano in Grecia via mare in cambio di un piano di ingresso regolare in Europa per accogliere tra i 150mila e i 250mila rifugiati. Nel giorno dell'ennesimo naufragio nell'Egeo, l'Unione europea perde ancora pezzi.

La decisione della Svezia ha scoperchiato il vaso di Pandora. "Per l'Ue rimpatriare i migranti illegali è una questione di credibilità - spiega il portavoce della Commissione Ue all'Immigrazione Natasha Bertaud - è essenziale anche per l'accoglienza di chi ha davvero titolo alla protezione internazionale".
Ora il contro-ordine impartito da Bruxelles, dopo aver a lungo predicato l'accoglienza senza se e senza ma, è di "non dare l'impressione che l'Europa sia una porta aperta". "Le persone che non hanno diritto a restare in Ue devono essere rimpatriate", ha spiegato la portavoce ribadendo che a dicembre c'è stato un aumento di arrivi di immigrati illegali dalla Turchia. "I Paesi sono intitolati ed obbligati a rimpatriare i migranti illegali e li stiamo assistendo a farlo - ha concluso - i rimpatri sono uno dei pilastri della politica migratoria dell'Unione europea".

In questo senso l'Olanda sta lavorando a un piano per rimpatriare in treno i richiedenti asilo arrivati in Grecia dalla Turchia. In cambio è disposta ad accogliere tra i 150mila e i 250mila rifugiati veri. Secondo il leader laburista del PvdA, Diederik Samson, il governo del premier Mark Rutte lavora a questo piano almeno da dicembre. L'Olanda, che questo semestre occupa la presidenza di turno del Consiglio Ue, ha già avviato i contatti con un gruppo di Paesi dell'Ue e l'obiettivo è cominciare ad applicarlo a partire dalla primavera, prima però la Turchia deve ottenere la definizione di Paese sicuro dall'Unione europea.

Anche il Regno Unito si sta armando per non soccombere al peso dell'invasione. Il governo britannico accoglierà soltanto i figli di rifugiati che siano stati separati dalla loro famiglia a causa dei conflitti in Siria e in altri Paesi. In gergo si chiamano "minori non accompagnati". Londra ha chiesto all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di "identificare le situazioni eccezionali nelle quali è meglio, nell'interesse dei minori, il loro trasferimento nel Regno Unito", precisando tuttavia che nella "grande maggioranza" dei casi è bene che rimangano vicino al loro Paese di origine con familiari.

Solo l'Italia, a conti fatti, sembra passiva nel subire un'invasione che non è in grado di sostenere.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » ven gen 29, 2016 7:42 am

???

"La Turchia tortura i migranti"
Andrea Riva - Mer, 16/12/2015
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tur ... 05078.html


"L'Unione europea rischia di rendersi complice di gravi violazioni dei diritti umani ai danni di rifugiati e richiedenti asilo in Turchia".

A lanciare l'allarme è Amnesty International in un rapporto che parla di rifugiati e richiedenti asilo arrestati dalle autorità turche e spinti a tornare in zone di guerra. La denuncia viene proprio poche settimane dopo il contributo di 3 miliardi di euro versato dall'Europa alla Turchia per gestire l'emergenza migranti.

Il rapporto, intitolato Il piantone dell'Unione europea, denuncia come da settembre, in parallelo con i colloqui tra Turchia e Ue in tema d'immigrazione, Ankara abbia fermato centinaia di rifugiati e richiedenti asilo e li abbia trasferiti verso centri di detenzione isolati.

Alcuni di loro hanno riferito di essere rimasti incatenati per giorni, di essere stati picchiati e infine di essere stati rinviati nei paesi da cui erano fuggiti.

"Affidando alla Turchia il ruolo di piantone dell'Europa nell'attuale crisi dei rifugiati, l'Ue rischia di ignorare e incoraggiare gravi violazioni dei diritti umani. La cooperazione con la Turchia in tema d'immigrazione deve cessare fino a quando questi fatti non saranno indagati e non vi sarà posta fine", ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty.

Prima di settembre, gli arresti arbitrari e i rimpatri forzati non figuravano tra le preoccupazioni per la situazione dei diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Turchia, paese che ospita la più ampia popolazione di rifugiati al mondo, circa 2.200.000 registrati provenienti dalla Siria e circa 230.000 da altri paesi.

Nell'ambito del "Piano d'azione" firmato a novembre da Ue e Turchia, Bruxelles, "sempre più desiderosa di assicurarsi la cooperazione di Ankara allo scopo di ridurre l'immigrazione irregolare, sta consentendo l'uso dei suoi fondi per dotare di equipaggiamento e infrastrutture i centri dai quali i rifugiati e i richiedenti asilo vengono spinti a rientrare in paesi come Siria e Iraq", recita il rapporto.

Funzionari dell'Ue ad Ankara hanno confermato ad Amnesty che i sei centri di accoglienza descritti nella bozza del "Piano d'azione" datata 6 ottobre funzioneranno di fatto come centri di detenzione. Tutti i rifugiati e i richiedenti asilo con cui ha parlato Amnesty hanno riferito di essere stati fermati nelle province di confine occidentali e trasferiti in centri situati in quelle orientali e meridionali, in particolare in un campo nella provincia di Osmaniye e nel centro di detenzione di Erzurum, dove sono rimasti anche per due mesi, senza poter avere contatti con il mondo esterno.

Amnesty ha documentato tre casi di violenza fisica nei centri di detenzione e ha raccolto una numerosa serie di denunce di maltrattamenti. Per molti rifugiati e richiedenti asilo, l'esperienza della detenzione illegale è stata seguita dal rimpatrio forzato verso Siria o Iraq. I rifugiati hanno confermato che l'unico modo per uscire dai centri era quello di accettare di tornare nel paese di provenienza. È stato documentato oltre un centinaio di rimpatri forzati in Siria e Iraq negli ultimi mesi, ma si teme che il numero effettivo sia molto più elevato e comprenda anche casi di rimpatrio in Afghanistan.

Amnesty chiede quindi a Ue e Turchia di sospendere l'accordo fino alla creazione di meccanismi efficaci e indipendenti di monitoraggio dell'attuazione del "Piano d'azione".



Sta kì lè na organixasion enternasional ke no ła recognose e ke ła vioła i Diriti Omàni dei Nativi o Endexeni
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » lun feb 08, 2016 11:04 pm

Buongiorno amici. Finalmente c'è un'autorità nella Chiesa cattolica che ha la lucidità e il coraggio di dire "basta immigrati". Lo ha fatto il presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, il cardinal Reinhard Marx: "Alla carità bisogna accompagnare la ragione. La Germania non può farsi carico di tutti i bisognosi della terra".

https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam

In una intervista pubblicata il 6 febbraio sul Passauer Neue Presse il cardinale Marx spiega che "come Chiesa noi abbiamo bisogno di una riduzione nel numero di rifugiati", perché la Germania "non può accogliere tutti i bisognosi di questo mondo."

Da rilevare che il cardinale Max dice queste cose da una posizione politica ostile alla destra che sta crescendo nei sondaggi. Denuncia che "tristemente la destra e l'ultradestra estremista e razzista hanno del potenziale per aumentare i propri consensi (...) Questa ideologia si è consolidata e ha raggiunto anche le classi più alte (...) Stiamo assistendo a incitamenti a odio contro stranieri anche in ambienti borghesi. Evidentemente la vernice di civiltà non è così spessa come pensavamo.”

Avranno Papa Francesco, i cardinali Bagnasco e Scola, monsignor Galantino, la stessa lucidità intellettuale e coraggio umano per riconoscere che questa auto-invasione di clandestini è un suicidio per la Chiesa, oltre che l'eutanasia della nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane?

Cari amici, noi siamo giorno dopo giorno confortati e incoraggiati dalla crescita della consapevolezza della realtà e della condivisione della verità. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!


Il card. Marx chiude le porte ai profughi: “Non possiamo accogliere tutti”
"Non basta la carità, serve anche la ragione", dice il presidente della Conferenza episcopale tedesca
di Matteo Matzuzzi | 08 Febbraio 2016 ore 18:10
Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca (LaPresse)

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/02/0 ... e_c118.htm

Roma. La Conferenza episcopale tedesca prende posizione sull’emergenza migratoria, che da mesi – in particolare dopo le aperture estive di Angela Merkel, che garantì piena disponibilità all’accoglienza dei profughi in fuga dalla Siria, senza fissare limiti o quote – ha visto arrivare in Germania centinaia di migliaia di richiedenti asilo (più di un milione nel 2015, e le previsioni per l’anno corrente sono simili, come più volte sottolineato dal ministro dell’Interno, Thomas de Maizière, allarmato dal constatare che tra i profughi non vi sono solo individui che scappano da paesi in guerra). E’ stato il cardinale Reinhard Marx, presidente dell’organismo che riunisce i presuli locali nonché arcivescovo di Monaco e Frisinga e ascoltato collaboratore del Papa (è membro della speciale consulta incaricata di riformare la curia romana e coordinatore del Consiglio per l’economia della Santa Sede), a dire che “è necessaria una riduzione del numero di rifugiati”. Lo ha fatto in un’ampia intervista concessa al Passauer Neue Presse, dalle cui colonne ha osservato che “la Germania non può farsi carico di tutti i bisognosi del mondo”. Il punto centrale è che “non si tratta solo di guardare alla carità, ma anche alla ragione. La politica deve essere sempre concentrata su ciò che è possibile fare” e nel caso specifico “ci sono sicuramente dei limiti”. La ricetta proposta da Marx – che ribadisce “il massimo rispetto per la signora Merkel e le sue politiche” anche se sembra appoggiare implicitamente le tesi della Csu bavarese – è quella di “aiutare i profughi nei loro paesi d’origine, in Africa e nel medio oriente”.

Di certo, la soluzione non può essere quella prospettata dall’Alternativa per la Germania (Afd), il partito populista ed euroscettico – dato in costante crescita nei sondaggi – che ritiene legittimo sparare contro i migranti che tentano di entrare in territorio tedesco: “Purtroppo qui l’estremismo di destra e il razzismo hanno sempre avuto un certo potenziale per esprimersi, ed evidentemente questa ideologia si è ulteriormente consolidata. Questa violenza e la propaganda contro i rifugiati mi spaventano molto, stiamo assistendo anche in ambienti borghesi all’incitamento contro gli stranieri”. La presa di posizione della Conferenza episcopale tedesca non è il primo segnale del genere che giunge dall’Europa. In estate, mentre Francesco nei suoi Angelus ribadiva la necessità di accogliere chi fugge dalle guerre (l’ha ribadito anche domenica scorsa, riferendosi al conflitto intestino che da quasi cinque anni lacera la Siria), furono diversi vescovi ungheresi – con il distinguo dell’arcivescovo di Budapest, il cardinale Péter Erdo – a plaudire la scelta del primo ministro Viktor Orbán di costruire un muro per prevenire gli afflussi dalla vicina Serbia: “Papa Francesco ha torto e i rifugiati ci invadono”, diceva mons. László Kiss-Rigo, in un’intervista al Washington Post, bollando come “invasione” i tentativi dei migranti di passare le frontiere dell’Unione europea: “Vengono qui al grido di Allahu Akbar, ci vogliono conquistare. Sono totalmente d’accordo con il primo ministro”, i rifugiati minacciano i “valori universali, cristiani” dell’Europa.

Sulla stessa linea anche il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Budapest, monsignor János Székely: “Con una difesa fisica il processo d’immigrazione illegale si ferma. E’ una soluzione forte ma efficace”. In una successiva dichiarazione pubblicata a inizio settembre, i vescovi magiari si dicevano sì interessati a “conoscere le sorti dei cristiani in medio oriente”, ma allo stesso tempo chiarivano come pendesse sugli stati “il diritto e il dovere di proteggere i propri cittadini”.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » dom feb 28, 2016 7:51 pm

Paratornadori o manipoładori de l'ordene nadural dei Diriti Omani Ogniversałi
viewtopic.php?f=141&t=2023

Il signor Dalemmah e Tariq Ramadan: una bella accoppiata!
di Giulio Meotti
27 febbraio 2016
L’ex premier e il predicatore Ramadan. In nome della comune battaglia contro “gli islamofobi”. Dopo i convegni con il furbastro Ramadan, l’articolo a due mani sull'”islam religione europea”.

http://www.focusonisrael.org/2016/02/27 ... accoppiata


“Do you trust this man?”, ha chiesto il quotidiano inglese Independent su Tariq Ramadan, mentre Bernard Kouchner, fondatore di Medici senza frontiere ed ex ministro degli Esteri francese, lo definiva “un uomo estremamente pericoloso”. Il compianto Fouad Ajami diceva che “Ramadan non è altro che un frammento staccatosi dall’antico blocco: la Fratellanza musulmana”. E quando Ramadan fu invitato all’Università di Aosta, Luciano Caveri, allora presidente ulivista della regione, bloccò la lezione: “Mio padre è stato ad Auschwitz, dovrei accogliere chi sostiene che Israele va distrutto?“.

Non la pensa cosi Massimo D’Alema. Cosa possono avere in comune un ex primo ministro e ministro degli Esteri italiano, un ex comunista dalle impeccabili credenziali laiche, e un islamologo ginevrino dalla barba ben curata e per il quale l’Europa è “dar al shahada”, terra di missione religiosa? Molto, a giudicare dalle intense attività congiunte. Lo scorso dicembre all’Università di Lovanio (posto edificante, il Belgio, per elogiare il multiculturalismo), Ramadan e D’Alema hanno tenuto una conferenza in francese. Protagonista del flirt dalemian-ramadaniano la Foundation for European Progressive Studies, di cui D’Alema è presidente. Adesso D’Alema e Ramadan firmano persino un editoriale assieme sul quotidiano belga Le Soir. “Carta bianca” per parlare di islam e immigrazione. L’ex premier e il nipote del fondatore dei Fratelli musulmani attaccano l’idea che l’Europa diventi “una fortezza tagliata fuori dal mondo”, dicono che i flussi migratori “non possono essere fermati”, si compiacciono che l’Europa “sta diventando una società multietnica, multireligiosa, multiculturale e multilingue”. Celebrano I”‘ islam religione europea”.

Nell’articolo su Le Soir, Massimo D’Alema e Tariq Ramadan dicono che “non è che non siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri cittadini, ma non dobbiamo dimenticare che l’educazione e la diversità sociale sono elementi essenziali per consolidare pace e convivenza“. “Come rispondere all’islamofobia“, chiedono all’unisono? Ricordando che “i nostri concittadini musulmani sono in prima linea nella lotta contro l’estremismo violento“. Poi l’affondo: “Ironia della sorte, gli estremisti islamici e gli europei islamofobici condividono la stessa idea che l’islam è violenza“. Abbiamo bisogno di un “islam europeo” per respingere entrambi, l’Isis e gli xenofobi, e quell’islam europeo “sarebbe un potente antidoto al fanatismo religioso che esiste in tutte le religioni“.
Infine il panegirico che manderebbe in estasi qualunque imam con manie di grandezza: “Gli stati dell’Unione e le loro istituzioni devono riconoscere che l’islam è una religione europea“. Forse D’Alema sarà stato attratto dall’immagine dell’amabile tradizionalista che offre sempre Ramadan, il brillante conversatore, l’alfiere della xenofilia, l’altermondista che si appella alla libertà religiosa e civile, il seduttore dei progressisti, il sociologo spirituale. Comunque, nell’articolo su Le Soir la strana coppia si ferma lì.

Tariq Ramadan invece no. E in una recente conferenza a Saint-Denis, la banlieue di Parigi dove sono sepolti i re di Francia e vivevano anche gli autori degli attentati del 13 novembre nella capitale francese, Ramadan ha detto che “le fonti dell’islamofobia le conosciamo: l’ottanta per cento sono discorsi legati ciecamente a organizzazioni sioniste“.

Alcuni giorni fa il quotidiano francese Figaro si è imbucato a una conferenza di Ramadan organizzata al Grand Palais di Lilla, davanti a un pubblico di tremila persone, tra cui molte donne velate e uomini barbuti che indossavano il gamìs (l’abito prediletto dai salafiti). Colui che ha ricevuto il nome di Tariq ibn Ziyad, l’architetto della conquista araba della Spagna nell’VIII secolo, ha detto che “l’islam è una religione di lingua francese” e che “il francese è una lingua dell’islam”. Forse D’Alema non se n’è ancora accorto, ma per dirla con lo studioso Jacques Jomier, l’obiettivo di Tariq Ramadan “non è modernizzare l’islam, ma islamizzare la modernità”. E in questo caso la celebre regola non vale: cambiando l’ordine degli addendi, il risultato cambia. Eccome.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » gio mar 03, 2016 3:22 pm

Papa Francesco: "È in atto un'invasione araba dell'Europa, ma non è per forza un male"
Ivan Francese - Gio, 03/03/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 31806.html

Parole che non stonerebbero in bocca a Innocenzo XI, pontefice della metà del Seicento; ma che lasciano basiti quando scopriamo che a pronunciarle è stato Papa Francesco, in una recente intervista al periodico cattolico francese Vie.

Il Santo Padre ha ammesso senza timore che il Vecchio Continente è di fronte a "un'invasione", ma ha specificato subito dopo che egli non giudica negativamente il fenomeno. "Si può parlare oggi di invasione araba. È un fatto sociale - ha spiegato Francesco - uante invasioni l’Europa ha conosciuto nel corso della sua storia! E ha saputo sempre superarsi e andare avanti per trovarsi infine come ingrandita dallo scambio tra le culture."

Una conferma dell'ispirazione cosmopolita che sembra animare questo pontificato e che non piace troppo alle frange più conservatrici della galassia cattolica. Tuttavia, anche di fronte a chi è critico nei confronti dell'immigrazione incontrollata il Papa insiste nelle sue esortazioni evangeliche: "Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso... Pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare!". Il Pontefice si rivolge poi agli euroscettici, domandandosi "dove si possa trovare uno Schumann o un Adenauer" dell'Europa moderna. Quindi il richiamo alla memoria: "Talvolta mi domando dove si possano trovare uno Schumann, un Adenauer, questi grandi fondatori dell’Europa moderna".

Dure, infine, le parole che il Santo Padre ha riservato alla Francia: "Una critica che faccio alla Francia è che la laicità risulta talvolta troppo dalla filosofia dei Lumi, per la quale le religioni erano una sottocultura. La Francia non è ancora riuscita a superare questa eredità. La Francia deve diventare uno Stato più laico, con un’apertura a tutte le forme di trascendenza, secondo le differenti tradizioni religiose e filosofiche."


A digo mi:
Credo che Francesco sia un Papa molto ignorante, perché non sa che gli arabi e gli islamici che nel passato hanno invaso la Spagna, poi l'Italia meridionale, Malta, Grecia e Macedonia e che si sono spinti sino a Vienna sono stati poi cacciati dalle terre europee prima conquistate; dove hanno resistito è stato soltanto in Bosnia, Albania, Kossovo e Cipro, alimentanto secoli di conflitti e di guerre civili che durano tutt'ora. Caro Papa Francesco mi pare che tu abbia tanto poco rispetto per noi autoctoni e indigeni europei; per me oltre che ignorante sei un irresponsabile. Francesco aggiornati pure sulla differenza tra arabi e islamici o mussulmani. Eppoi Francesco dicci cosa c'è di trascendente nella violenza islamica (o dottrina politico-religiosa mussulmana): forse il pregare 5 volte al giorno inneggiando alla grandezza di Allah (il più grande degli idoli) e contro i cristiani e gli ebrei e nel ramadam e nel viaggio alla Mecca e nel velo/burka e nella violenza della sharia?


Sovegnemoghe a sto Papa ca anca naltri ouropei a ghemo i nostri boni diriti
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » mar mar 08, 2016 7:00 am

La viołensa e ła viołasion dei Diriti Omani Ogniversałi no ła xe coultura ma encoultura

Somalo molesta una bimba, poi chiede le "attenuanti culturali"
Ivan Francese - Lun, 07/03/2016 - 15:47

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ok+Interna

Prima ha molestato diverse donne, quindi si è difeso in tribunale sostenendo che il suo retroterra culturale gli impedisce di distinguere il confine fra approccio e molestia sessuale.

Il giudice però non gli ha creduto e così un trentaquattrenne somalo residente in Inghilterra dal 2011 è stato condannato a seguire un programma di rieducazione della durata di tre anni all'interno di una comunità.

La storia arriva da Torquay, città costiera dell'Inghilterra nel Devon: un immigrato del Corno d'Africa, Ali Abdullahi, è stato fermato per aver tentato di baciare una quindicenne alla stazione del treno e aver molestato altre due donne. Tuttavia, pur essendosi dichiarato responsabile del gesto, ha negato di aver commesso nulla di male, spiegando alla polizia che le motivazioni del suo gesto erano da ricercarsi nel suo retroterra culturale "conservatore", che gli avrebbe impedito di ben comprendere i rapporti fra i sessi all'interno della cultura britannica.

Il giudice Graham Cottle, riferisce però Torquay Express, ha rifiutato di liquidare la questione giustificando le molestie come "differenza culturale" e ha condannato Abdullahi: il somalo dovrà seguire un corso di rieducazione che gli chiarisca le idee sui rapporti fra i sessi.


Profugo «trentino» tenta di rapire una bambina di 9 anni, arrestato.
Domenica, 06 Marzo 2016

http://www.lavocedeltrentino.it/index.p ... -arrestato

Il grave episodio è successo a Bronzolo sabato pomeriggio e ha visto protagonista un cittadino nigeriano di 30 anni che chiedeva l’elemosina davanti a un supermercato e che è stato arrestato con la accusa di tentato sequestro di persona.
Dalle prime notizie rilanciate dalla stampa altoatesina sembra che l'immigrato sia residente in Trentino e sia in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. In pratica quindi si tratterebbe di un profugo.
La vittima è una bambina di 9 anni che, mentre rientrava a casa da scuola verso le ore 13, sarebbe stata presa con forza e strattonata per alcuni metri. Secondo la versione fornita dalla ragazzina il giovane africano le avrebbe strappato la giacca cercando deliberatamente di portarla nel garage del supermercato, pochi metri distante. La bambina è stata liberata dal pronto intervento del padre che solo per caso stava controllando il rientro della figlia dalla finestra di casa adiacente al supermercato.
Gli stessi inquirenti si sono chiesti cosa ci facesse un profugo trentino in Bassa Atesina visto i controlli ai quali sono sottoposti i profughi del progetto di accoglienza in Trentino.
L’avvocato difensore del profugo Nicola Nettis, ha affermato: “Il mio cliente saltuariamente fa il mendicante e viene dalla zona di Trento”. Segno che gli spostamenti dei profughi in Alto Adige potrebbero avvenire non solo occasionamente.
Le reazioni della politica trentina sono state immediate, «La provincia di Trento è molto disponibile con i profughi trentini, mettendo a disposizione autobus e treni gratis su tutto il territorio. Forse questa “possibilità” concessa al profugo lo ha spinto ad andare fino in Bassa Atesina a fare il mendicante» - queste le prime dichiarazioni di Maurizio Fugatti consigliere provinciale della Lega Nord.
Il consigliere del carroccio ha dichiarato di aver depositato un'interrogazione alla giunta provinciale su quanto successo dove viene chiesto in quale centro di accoglienza fosse residente il profugo arrestato, come possa aver eluso i controlli delle associazioni preposte all'accoglienza e se in provincia di Bolzano i treni, e i bus siano gratuiti per i profughi come in Trentino.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » mar mar 08, 2016 7:16 am

En Ouropa vałe ła coultura ouropea e no coeła dei paexi da endoe ca vien i migranti; cogna ke sti migranti e sti iman łi se axorne.


Turchia: il dramma infinito delle spose bambine
Ivan Francese - Lun, 21/12/2015

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tur ... 06790.html

Quando sentiamo parlare di spose bambine, molto spesso siamo abituati a pensare all'India o all'Africa nera: alle aree insomma più povere del pianeta, dove le famiglie indigenti sono costrette a vendere le proprie figlie femmine nella speranza di assicurare loro un qualsiasi tipo di futuro.

Eppure questa barbara pratica non è prerogativa solo di quello che una volta si chiamava terzo mondo, ma è ben radicata anche alle porte d'Europa. In Turchia, ad esempio, la situazione è particolarmente drammatica.

Come svela un'inchiesta de La Stampa, ad esempio, nel Paese della Mezzaluna si contano 181mila spose sotto i 16 anni negli ultimi tre anni. Molto spesso finiscono in moglie a uomini ben più anziani di loro. Nel solo 2012 ben 20mila famiglie hanno acconsentito a questo tipo di pratica, con un numero di casi particolarmente alto nel sud-est del Paese, specie fra la popolazione di etnia curda.

Citando i dati di una conferenza recentemente tenutasi a Smirne, il quotidiano torinese stima che le cifre ufficiali celino una realtà molto più vasta: i matrimoni celebrati unicamente in moschea non vengono registrati dalla legge e quindi non possono essere conteggiati nei registri statali.

La piaga delle spose bambine in Anatolia è stata denunciata anche dall'Agenzia Onu per i rifugiati, che ha recentemente stigmatizzato il fiorente traffico di ragazzine tra i 13 e i 20 anni che entrano nel Paese da Siria e Iraq per poi sposare uomini turchi in cerca di una moglie. Molti osservatori, all'interno e all'esterno della Turchia, accusano le autorità di Ankara di non fare abbastanza per promuovere l'emancipazione della donna: i casi di abbandono scolastico vedono protagoniste le femmine per il 97% dei casi.


L'imam: "Accettate le spose bambine: è la cultura dei migranti"
Claudio Cartaldo - Lun, 15/02/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 25008.html


L'esortazione dell'imam suona inascoltabile alle orecchie degli occidentali. E per quanto possa sembrare assurdo pensare che qualcuno in Europa sostenga la necessità di accettare per legge i matrimoni con spose bambine, un importante imam danese è arrivato a dichiararlo pubblicamente.

Osama El-Saadi, della moschea di Aarhus, in una intervista ad un giornale danese ha esortato il governo ad accettare le spose bambine perché tale pratica è nella cultura dei migranti che arrivano nel Paese.

Ecco, secondo l'imam, visto che gli immigrati che stanno invadendo l'Europa sono soliti far sposare le bambine, anche i Paesi occidentali dovrebbero accettarlo. Una pratica disumana. Ma visto che è "cultura", dovremo renderla legale.

Il tema in questione, secondo El-Saadi, dovrebbe essere visto da "una prospettiva diversa". "Questa si tratta di una straordinaria situazione umanitaria e penso che bisogna prendersi cura di queste famiglie. Sono sposati e, anche se l'uomo è due volte più vecchio, hanno comunque costruito una famiglia. Dobbiamo accettare il fatto che si tratta di una cultura diversa".

Sarebbero altri, inoltre, i benefici delle spose bambine. "Se si guardano alle condizioni dei campi profughi - ha detto - spesso sono piene di incertezze e violenza. Far sposare una figlia può dare maggiore stabilità". E poco importa se la piccola non ha ancora superato la maggiore età. Se è ancora una bambina.

La dichiarazione dell'imam, scrive Russia Today, segue l'annuncio del governo danese che ha comunicato l'intenzione di intervenire nei campi profughi per separare le bambine sposate con uomini molto più grandi. "Dobbiamo assulutamente garantire che nei centri d'accoglienza non ci siano ragazze costrette a vivere una relazione con un adulto", ha dichiarato il ministro dell'Integrazione Inger Støjberg. Secondo i dati emersi da alcune indagini, sarebbero 27 le bambine che rientrano nel sistema di accoglienza danese ad essere vittime di matrimoni forzati.

Ma non è solo la Danimarca ad essere stata investita da questo problema. Anche la Norvegia ha diffuso dei dati in merito. E l'anno scorso erano 61 le donne richiedenti asilo sposate e con una età inferiore a quella necessaria per dare un consenso libero al matrimonio. La più giovane aveva 11 anni.

Una forma di schiavitù. Che l'imam vuole imporre a tutta l'Europa.


Ła dona entel mondo arabo, xlamego, musulman
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Re: Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi

Messaggioda Berto » mar mar 08, 2016 7:47 am

Coultura da adotar par l'Ouropa e da respetar?

https://www.facebook.com/tefajust/video ... 3579624384
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