Paratornadori o manipoładori dei Diriti Omani Ogniversałi

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Messaggioda Berto » sab nov 28, 2015 3:46 pm

Paratornadori o manipoładori e malversadori de l'ordene nadural dei Diriti Omani Ogniversałi
viewtopic.php?f=141&t=2023


Se pol spiegar cosa ke lè sto ordene nadural co sto somexo:

I Diritti Umani Universali hanno un loro ordine naturale secondo il quale una madre e un padre non possono trascurare i loro figli per accudire i figli degli altri.

Diriti e doveri omani naturałi e ogniversałi
viewtopic.php?f=205&t=2150

Diriti Omàni dei Nativi e de łi Endexeni
viewtopic.php?f=25&t=2186
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Paratornadori o manipoładori dei Diriti Omani Ogniversałi

Messaggioda Berto » sab nov 28, 2015 3:53 pm

L'ordene natural dei diriti omàni lè łiga a ła tera e łe so etnie, a ła storia omana e a łe difarenti coulture e tradision de ogni tera e de ogni etnia.


El caxo del Nadal, del prexepio e del croxefegà o encroxà.

Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà
viewtopic.php?f=141&t=2022
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Messaggioda Berto » mer dic 02, 2015 4:34 pm

Sta kì lè ona ke ła paratorno o manipoła l'Ordene Natural dei Diriti Omani Ogniversali

https://www.facebook.com/SabinaGuzzanti ... tif_t=like

CHIEDIAMO ALLE MAMME DI QUESTI DUE DI DISSOCIARSI
ieri i cittadini di Rozzano hanno dimostrato d'essere dei leoni:
- io ho sempre fatto l'albero di Natale e se qualcuno mi viene a dire che non gli sta bene FUORI"
Colti- Vengono a casa nostra a mettere bocca sui pupazzi del presepe! Ma noi siamo ITALIANI capito?
Acuti osservatori - gli italiani sono senza casa perché la danno ai profughi!
E intanto la GELMINI canta "tu scendi dalle stelle", come se fosse "bella ciao".
Scene così ridicole e disperate non si vedavano dai tristissimi tempi in cui Berlusconi "regalava" le c.a.s.e. ai terremotati.
Quella gazzarra è stata provocata a scopo elettorale.
Aizzare i poveri contro i poveri, cosa si può immaginare di più cinico e vile?
Chissà se è colpa delle loro mamme?
Chiediamo sempre ai mussulmani di dissociarsi dal terrorismo a cui non si sono mai associati.
Vorrei sentire le MAMME di Salvini e della MELONI dissociarsi dalle loro creature e gridare in piazza che a farle nascere è stato l'amore.


El me comento:

Lei, Guzzanti, ha scritto:
"Aizzare i poveri contro i poveri, cosa si può immaginare di più cinico e vile?"

Mi dispiace tanto ma lei, Guzzanti, con queste parole si pone nel novero di quelle orrende entità umane, che promuovono la violazione dell'Ordine Naturale dei Diritti Umani Universali; manipolare quest'ordine è un crimine contro l'umanità.

L'Ordine Naturale dei Diritti Umani Universali è ben rappresentato dai genitori di tutto il mondo, dalla mamma e dal papà di ogni famiglia di ogni popolo, di ogni parte della Terra che prima di occuparsi dei figli degli altri si occupano e curano i figli che loro stessi hanno generato.
Un padre e una madre che trascurassero o abbandonassero i loro figli naturali (e anche adottati) per dedicarsi ai figli di altri sarebbero considerati, da tutte le genti del mondo, folli, snaturati e violerebbero sia il codice civile che il codice penale.

Così dovrebbe essere anche per uno stato, prima dovrebbe occuparsi dei suoi cittadini e poi degli altri e soltanto se i suoi cittadini glielo ordinano.
Usare le risorse dei suoi cittadini, prodotte con il loro lavoro, il loro sacrificio, le loro tasse, per occuparsi di altre persone che non gli appartengono come cittadinanza, trascurando i propri cittadini, la propria gente, financo quelli che soffrono la povertà, la miseria, l'handicap, la disoccupazione, le difficoltà economiche, ... è un crimine contro l'Umanità è una malversazione, una sottrazione indebita di risorse ai legittimi proprietari, è un furto e un tradimento dei valori naturali del patto nazionale; chi lo promuove e lo attua dovrebbe essere perseguito per alto tradimento.
Anche le tradizioni, gli usi, i costumi, le consuetudini e i simboli rientrano a pieno titolo in questo Ordine Naturale dei Diritti Umani Universali; in questo ordine hanno diritto di precedenza quelli millenari e secolari dei cittadini indigeni rispetto a quelli dei migranti da altre comunità e da altre culture che si sono fatti nuovi cittadini.
Essere nuovo cittadino significa innanzi tutto rispettare i vecchi cittadini.
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Messaggioda Berto » lun dic 21, 2015 9:38 am

Tuta bruta maraja parasida, ke no ła ga creansa par l'Ordene Natural dei Diriti Omani Ogniversałi e ke ła vive a ła granda so ła nostra skena, xentaja parte de ła casta parasidara, sasina e ladra del stado tałian.
Tuta bruta xente ke se serve dei diriti de łi altri par negarne i nostri e cavarse fora łi so onti priviłej
.

Renzi, Mattarella, Grasso e Boldrini I coatro de l'oror!

Ue apre procedura sui migranti. Renzi: continuiamo a salvare vite
10/12/2015
http://it.radiovaticana.va/news/2015/12 ... te/1193513
La Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia, e non solo, anche Grecia e Croazia, per aver violato le regole comunitarie in materia di asilo, di non aver registrato completamente i migranti sbarcati, con la raccolta di impronte. Oltre l’80% di chi arriva viene identificato è stata la replica del prefetto Morcone, capo dipartimento immigrazione del Viminale, mentre a Bruxelles ha risposto indirettamente anche il premier Renzi, dal palco della Conferenza sul Mediterraneo, a Roma. Francesca Sabatinelli:
L’Italia continuerà a salvare vite nel Mediterraneo, anche a costo di voti o insulti da qualche partner. Renzi non cita la procedura di infrazione, ma dedica ai migranti gran parte del suo intervento al Parco dei Principi. Qualche Paese subito dopo le tragedie dimentica, l’Italia no, continua il premier che accusa l’Europa di non fare tutto il possibile per affrontare la questione, non basta, dice - lavarsi la coscienza dando qualche soldo a qualche paese. Non c’è alternativa, aggiunge poi, alla “cooperazione di tutti i popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente e di tutte le fedi religiose e le estrazioni culturali".
Il dialogo, il confronto, e quindi la cultura, fanno “il sistema immunitario delle società contro la deriva del fanatismo”, continua Renzi, che indica nella distruzione dell’Is un’assoluta priorità. Serve comunque una soluzione strategica e non last minute, e va sviluppata la collaborazione internazionale, dice, esprimendo inoltre l’auspicio che la conferenza di domenica sulla Libia sia un punto di svolta, considerando che l’Is “sta tentando di conquistare più spazio” in quella regione a cui l’Italia è legata. Circa l’allarme terrorismo che ormai dilaga nelle città europee, Renzi parla di problemi non derivati da agenti esterni, poiché “una parte rilevante dei terroristi” che ha colpito Parigi così come altrove “è cresciuta e si è abbeverata in Europa”. E quindi a chi chiede di chiudere Schenghen, ecco la risposta del premier italiano: perché, non volete farli scappare?”


Mattarella: “E’ nostro dovere accogliere i migranti”
Posted on 19 ottobre 2015
http://www.radioradio.it/mattarella-e-n ... i-migranti

“I mercanti di uomini oggi hanno il volto degli scafisti che, su imbarcazioni insicure, traghettano clandestinamente migliaia di disperati, in fuga dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla fame, dal fanatismo. Tutelare le vittime, accogliere chi rischia la vita e grida aiuto è nostro dovere morale, che va affiancato ad un’azione determinata e implacabile contro le organizzazioni criminali che lucrano su queste tragedie”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione della Sesta Giornata europea contro la Tratta di esseri umani. E a Bruxelles Mattarella chiede: “L’Unione Europea deve attuare pienamente le norme che si è data contro la Tratta, offrendo modello e strumenti esemplari a questo fine. L’umanità è chiamata in questo momento storico a un grande sforzo per la pace. Al mondo intero serve l’Europa all’altezza dei suoi ideali di libertà e difesa della dignità che appartiene a ogni essere umano”. “La Giornata europea – ha sottolineato Mattarella – è espressione alta di un impegno comune delle istituzioni dell’Unione e di ciascuno degli Stati membri. La portata inedita dei flussi migratori aggiunge una nuova dimensione di rischio. Lavoro forzato, sfruttamento inumano delle donne, spesso di minori, sostanziale riduzione in schiavitù, vendita di esseri umani come se fossero merci, sono fenomeni che ne escono amplificati e riemergono oltre che ai confini dei Paesi sviluppati, nelle nostre stesse periferie. L’Europa, unita nel contrasto alle violazioni dei diritti umani, deve essere vigile e protagonista perché da questo dipende l’affermazione dei suoi valori di civiltà”.

Mattarella: un dovere accogliere i minori migranti
http://it.radiovaticana.va/news/2015/11 ... i_/1188209
"Le tragiche vicende dei bambini e degli adolescenti migranti scuotono le nostre coscienze e ci impongono di agire, per garantirne accoglienza e assistenza e per consentire loro di approdare ad una crescita senza violenza e privazioni". E' quanto ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in occasione del convegno su bambini e adolescenti immigrati, tenutosi stamani a Roma nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri. Accogliere i minori migranti - ha affermato inoltre il presidente del Senato Pietro Grasso - è un dovere per un Paese civile. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Chiudere le porte a bambini e adolescenti migranti – ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso - contraddice i principi democratici e i valori religiosi che vogliamo difendere. Questi minori sono stati derubati dell’infanzia e in diversi casi – ha aggiunto Grasso - sono stati anche vittime di organizzazioni criminali:
“Un sistema criminale che si serviva anche dei minori non accompagnati. E questo è veramente tragico, doppiamente tragico!”
Tutti i minori non accompagnati, profughi o rifugiati, sono in pericolo. Fuggono da guerre e da violenze. Arrivano in Italia con un numero di telefono in tasca e spesso, nella traversata, hanno perso genitori o parenti. Secondo dati del Viminale, riferiti ai primi mesi del 2015, sono oltre 10 mila. Quelli irreperibili, dallo scorso primo gennaio, sono almeno 5 mila. Il presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Michela Vittoria Brambilla:
“Sono ancora troppi gli irreperibili: migliaia di ragazzi e di bambini che arrivano nel nostro Paese senza le loro famiglie e verso i quali noi abbiamo un dovere morale, oltreché giuridico di soccorso, e che spariscono, diventando possibilmente anche prede di criminalità organizzata, sfruttamento, abuso e di tutte le peggiori cose che possiamo immaginare. Io credo che verso i bambini e i ragazzi l’Italia debba rispondere con una solidarietà senza esitazioni quando arrivano con il fenomeno della migrazione. Perciò, non possiamo farci imporre la chiusura delle frontiere con il terrore: questa penalizzerebbe i più deboli e coloro che arrivano nel nostro Paese perché in fuga dal terrore e dalla guerre”.
Per favorire una vera integrazione, le risposte da dare ai minori migranti devono seguire molteplici direttici. E’ quanto ha ricordato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti:
“Noi stiamo lavorando su molti versanti perché la risposta non è una sola. Dobbiamo fare un’opera di costruzione di un sistema che parta dalla scuola, da tutte quelle condizioni che possono diventare elemento di discriminazione se non vengono costruite con grande sensibilità e attenzione a queste situazioni. Ad esempio, cito una cosa molto bella che abbiamo fatto con il Coni sullo sport – sulla cittadinanza sportiva – perché abbiamo visto che, ad esempio, naturalmente i bambini nel gioco e nello sport trovano un’automatica e diretta condizione di integrazione. Io credo che questo sia il modo giusto: non ragionare per emergenze, ma ragionare con una logica che ci dice che questi fenomeni sono strutturali, sono una componente essenziale della nostra società e bisogna gestirli come tali”.
Nel giorno in cui si celebra la Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la parlamentare Michela Vittoria Brambilla si è soffermata infine sulla situazione dei minori in Italia:
“Abbiamo quasi due milioni di bambini che vivono in una condizione di povertà. Sono 91.000 i minori che sono stati oggetto di maltrattamenti. Sono tanti gli abusi in famiglia. Abbiamo ancora tanta povertà, materiale ed educativa, che dobbiamo combattere. Quindi dobbiamo unire tutte le forze perché questa diventi finalmente una priorità in un’agenda di politica di governo che ancora non la vede al primo posto”.


Grasso: accogliere migranti è un dovere giuridico e morale
19/12/2015

http://ilsudconsalvini.info/grasso-acco ... o-e-morale

ASSISI (PERUGIA), 19 DIC – “Abbiamo il dovere giuridico e morale di accogliere queste persone e di predisporre tutto ciò che serve per la loro sussistenza”: il presidente del Senato Piero Grasso è tornato a parlare così del tema dei rifugiati. Lo ha fatto a margine della registrazione del concerto di Natale nella Basilica superiore di San Francesco, ad Assisi.
“Da sempre sostengo – ha detto Grasso – che non bisogna considerare questa un’emergenza ma qualcosa di strutturale con cui ci dobbiamo confrontare”. ansa


Boldrini a Padova: "Migranti, basta usare la parola emergenza"
La presidente della Camera al convegno della Fiom. Landini: "La ripresa? Forse Renzi la vede da Riad"
09 novembre 2015
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.12415005
PADOVA. «Dobbiamo smettere di usare la parola "emergenza", una brutta parola che non porta mai buone cose perché fa paura e permette di derogare le regole, e vediamo con Mafia Capitale cosa può accadere derogando le regole. È la parola usata da chi lavora sulla paura, facendone uno strumento politico. Come si smonta la paura? Conoscendo, facendo in modo che le persone si guardino in faccia e capiscano che si tratta di essere umani. La conoscenza e incontro sono l’unico antidoto alla paura». Così il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ad un convegno sull’immigrazione organizzato dalla Cgil a Padova. «Sappiamo bene che i migranti non rubano il lavoro, ma anzi che fanno i lavori piu difficili e pesanti. Di chi è la colpa se un migrante viene pagato la metà? È sua o di un sistema che strangola tutti, anche i piccoli produttori che non ce la fanno ad arrivare ad una paga dignitosa?», ha concluso Boldrini.


BOLDRINI MIGRANTI SONO AVANGUARDIA DEL NOSTRO FUTURO STILE DI VITA
31-03-14
http://www.agenziavista.it/4989_31-03-1 ... vita-01_03

(Agenzia VISTA) - ROMA, 31 marzo – “Dobbiamo dare l’esempio concreto di una cultura dell’accoglienza, che sia integrale, che sappia misurarsi con la sfida della globalizzazione, quella sfida che porta con sé anche maggiori opportunità di circolazione delle persone, perché nell’era globale tutto si muove". Lo ha detto Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati. “I migranti oggi sono l’avanguardia di questa globalizzazione, e ci offrono uno stile di vita che presto sarà uno stile di vita molto diffuso per tutti noi” ha concluso Boldrini.

Laura Boldrini ne dice un’altra: «Sono i migranti a farci capire i nostri valori»
http://www.secoloditalia.it/2015/09/lau ... tri-valori
Non se ne fa mancare una, Laura Boldrini. E riesce sempre a scatenare l’ira del popolo del web. Sembra farlo di proposito, sembra una provocazione continua nei confronti di chi è costretto spesso a subire gli atteggiamenti aggressivi degli immigrati. Ignora le proteste della gente comune, delle mamme che accompagnano i figli a scuola e vengono sbeffeggiate dai profughi affacciati alle finestre. Ignora la rabbia di chi vive in forti difficoltà economiche e vede invece “premiati” i cosiddetti migranti con tanto di alberghi confortevoli.
La nuova performance di Laura Boldrini
Niente da fare, è la sua linea e nessuno riesce a farle fare un passo indietro. Anche l’ultima performance è destinata a restare “storica”. Alla plenaria del Consiglio d’Europa ha affermato testualmente: «I rifugiati che cercano la salvezza in Europa ci hanno ricordato cosa significhi essere europei e che dobbiamo esserne fieri. Ci hanno ricordato quali siano i valori su cui si fonda il progetto europeo. Le recinzioni di filo spinato o i muri sono in contrasto con tutti questi valori e non sono un segnale di forza – al contrario, sono sintomo di debolezza e di miopia». In pratica, grazie ai migranti scopriamo i nostri valori. Complimenti. Ma non solo: «L’Europa è come un iceberg: in superficie può apparire ostile, inospitale, troppo attenta ai propri problemi per occuparsi del resto del mondo. Sotto le onde, però – ha osservato Laura Boldrini – c’è l’enorme massa silenziosa di milioni di persone pronte a impegnarsi, pronte ad aiutare chi ha bisogno. Questa è l’Europa che amo. Questa è l’Europa che noi tutti amiamo, l’Europa della solidarietà». Una solidarietà che però manca per tantissima gente che soffre, che si trova in difficoltà, che vive ancora nei container dopo anni dal terremoto o che dorme in auto perché non ha uno straccio di euro. Lì l’iceberg non ha nulla sotto le onde. Nemmeno le parole di Laura Boldrini.


Migranti, rifujanti o axilanti, clandestini, invaxori
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Messaggioda Berto » lun dic 21, 2015 9:43 am

El rasista comounista Saverio Tommasi

https://www.facebook.com/SaveTommasi/?fref=photo

I GIOIELLI CHE NON POTRETE MAI SEQUESTRARCI
In Danimarca c'è una proposta di legge, che probabilmente verrà votata e approvata a gennaio, che prevede la possibilità per la Polizia di sequestrare i gioielli ai migranti che entrano nel Paese, per poi rivenderli e così "sostenere le spese del loro mantenimento nella nazione". Esattamente come facevano i nazisti con gli internati nei campi di concentramento, a cui sequestravano i beni "perché pagargli la mensa aveva un costo".
Cari razzisti europei, potete trovare tutte le scuse che volete, per giustificare il sequestro di una fede d'oro o quello della collana regalata dalla nonna alla nipote che fugge dalla guerra, saranno comunque scuse che qualcuno ha già trovato prima di voi. Sto parlando dei protagonisti della pattumiera della storia, quelli con la croce uncinata. Voi siete quella roba lì. Siete quella roba lì anche se cambiate slogan, se vi fate i selfie, se il mercoledì andate a calcetto cercando di rivestire la vostra vita di normalità. Voi non siete normali. La cattiveria non è normale. Sequestrare un anello a chi fugge dalla persecuzione politica, dal terrorismo e dalla guerra, non è normale.
E lo dico forte perché tutti sentano, e nessuno possa dire di non aver udito.


Comento mio:

Viva la civilissima, democratica, libera e sovrana Danimarca!
I danesi, a casa loro, hanno il diritto e il dovere di fare come vogliono, come ritengono giusto in base alle loro possibilità (il dovere dell'accoglienza non può derogare dalla volontarietà perché altrimenti diverrebbe di fatto una forma subdola di schiavitù). Secondo me dovrebbero limitare grandemente gli ingressi e selezionare per bene chi entra. La casa, la terra, il territorio degli uomini, di ogni uomo, di tutti gli uomini è sacra. I Diritti Umani Universali e il loro Ordine Naturale vale per tutti gli uomini, anche per gli abitanti indigeni di un qualsiasi paese africano, asiatico, americano, europeo. I veri razzisti (non solo i nazisti ma forse più i comunisti e gli islamisti) sono quelli che vorrebbero limitare, impedire e negare agli altri, agli indigeni a casa loro, di esercitare i loro Diritti Umani. Io per esempio non farei mai entrare e non accoglierei i mussulmani perché i fatti odierni e 1.400 anni di storia, dimostrano oltre ogni dubbio, che un domani potrebbero cacciarmi da casa mia, come hanno fatto ovunque nel mondo, da Maometto in poi, quando sono divenuti forte minoranza e maggioranza:

Nella storia dove è arrivato l'Islam è poi sempre avvenuta la guerra civile e religiosa.
viewtopic.php?f=188&t=1895
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0147022373

E come i mussulmani palestinesi vorrebbero fare anche con gli ebrei di Israele. Viva Israele dove anche i diversamente religiosi, gli arabi e i mussulmani possono vivere senza essere ammazzati! Grazie Israele e grazie ebrei che avete regalato al mondo e ai cristiani l'ebreo Cristo, che diversamente dal terrorista assassino Maometto, non ha mai ucciso e perseguitato nessuno.

Ixlam, pałestinexi, ebraixmo, ebrei, Ixraełe
viewtopic.php?f=188&t=1924



Sto kì lè bon!

Migranti, Mattarella fa la predica: "È crudele spogliarli dei beni"
Il capo dello Stato accusa la Danimarca: "Accoglierli e ferirne la dignità è una beffa". Poi si ricorda anche dei risparmiatori truffati dalle banche: "Ora accertamento rigoroso sulle responsabilità"
Sergio Rame - Lun, 21/12/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 06799.html

Dalla finanza all'accoglienza, dalle politiche europee all'immigrazione. Durante la cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, del forze politiche e della società civile il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha attaccato duramente la Danimarca, che ieri ha proposto di sequestrare i beni di valore agli immigrati per sostenere le spese del welfare, e ha invitato i politici italiani ad aprire ulteriormente le porte del Paese agli extracomunitari che ogni giorni continuano a valicare le nostre frontiere.
"A fronte dei tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno - ha detto - assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un Paese dell'Unione".
"Aver cura della Repubblica per costruire il futuro: è il messaggio che vorrei esprimere in questo incontro di fine anno, che introduce al 70° anniversario della scelta popolare per la Repubblica". Mattarella ha chiesto "non soltanto di svolgere con impegno il proprio servizio, ma anche di collaborare lealmente per il bene comune". Un bene comune che, a suo dire, deve guardare anche agli immigrati che a migliaia continua ad arrivare in Italia. "Le potenzialità di cui disponiamo sono più grandi di quanto noi stessi, a volte, simo propensi a riconoscere. Ne abbiamo la responsbilità non soltanto nei confronti della nostra storia migliore, ma soprattutto verso le nuove generazioni". Ed è proprio sul tema dell'accoglienza che il capo dello Stato si è schierato in modo più aperto: "La portata delle migrazioni crea comprensibili preoccupazioni nelle nostre popolazioni. L'Europa è la dimensione minima attraverso la quale gli stati membri dell'unione possono attuare una politica efficace - ha detto - è un illusione pensare di proteggersi con con muri e i fili spinati. È un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di essere umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell'immigrazione".
Dopo essersi schierato al fianco degli immigrati, Mattarella si è ricordato anche dei risparmiatori truffati dalle banche. Obbligazionisti italiani che, dopo il fallimento di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti, passeranno un Natale per nulla tranquillo. Un incubo che il governo ha contribuito a creare. Tanto che lo stesso presidente della Repubblica ha chiesto "un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità". Accertamenti che, per colpa del decreto "salva papà" voluto da Matteo Renzi per tutelare il padre del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, difficilmente porteranno a rifarsi sui veri responsabili del crac. "Di fronte a gravi recenti episodi, relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione - ha comunque auspicato il capo dello Stato - si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli". Durante l'intervento al Quirinale ha, poi, confermato la propria fiducia nei confronti dei vertici della Banca d'Italia che molti hanno accusato di non aver vigilato sui traffici illeciti delle banche.
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Messaggioda Berto » gio feb 11, 2016 8:21 pm

La legge sui clandestini ci salva dall'invasione
Piero Ostellino - Ven, 15/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 13589.html

L'abolizione del reato di immigrazione clandestina, ipotizzata dal governo Renzi, smantellerebbe, di fatto e legalmente, il principio fondante dello Stato moderno (il concetto di sovranità) e disarmerebbe chi (il governo) è preposto alla tutela di quello stesso principio, che è, poi, la difesa dei confini nazionali.

Che piaccia o no, la fine del reato che garantiva la pace fra i popoli, disarma chi era (è) preposto alla sua difesa, ripristina di fatto le invasioni barbariche, incoraggiandole e producendo una regressione rispetto al mondo in cui l'umanità è vissuta da quando è nato lo Stato moderno. Ripristina, e di fatto autorizza, l'antica prassi delle invasioni, che hanno devastato l'Italia nei secoli precedenti la nascita dello Stato nazionale, cancellando il principio nel quale siamo vissuti finora. C'è da augurarsi che gli italiani prendano atto che la guerra e la pace sono dipese, appunto, dal rispetto delle molteplici sovranità nazionali e si comportino di conseguenza.

Mi chiedo, infatti, a questo punto, se Renzi si renda conto delle conseguenze che questa irresponsabile decisione comporterebbe. Il fatto, poi, che essa sia stata chiaramente annunciata (e poi momentaneamente stoppata) per compiacere una parte politica la sinistra, oltretutto partecipe della maggioranza di governo, che ne minaccia la sopravvivenza rivela che in cima alle preoccupazioni del presidente del Consiglio non c'è l'interesse nazionale, bensì il proprio tornaconto personale. Per restare dove è inopinatamente finito, pare disposto a fare qualsiasi cosa, facendola pagare ai cittadini... Dopo aver fatto incetta di voti parlamentari, con metodi spesso in contraddizione legale e morale con la democrazia, Renzi farebbe ora, con l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, un passo ulteriore nello smantellamento dello Stato moderno. Il ragazzotto fiorentino, passato da sindaco di Firenze a capo del governo, senza averne la cultura, ma solo le ambizioni, si sta rivelando una iattura.

Che cosa significa, in concreto, l'abolizione del reato di immigrazione clandestina? Significa che chiunque voglia ridurre l'Italia terreno di conquista o via di transito verso altri Paesi lo può fare impunemente. Che ne direbbero gli italiani se chiunque potesse entrare a proprio piacimento a casa loro? È questa l'idea di convivenza civile e di libertà di movimento che ha il governo Renzi?
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Messaggioda Berto » gio feb 11, 2016 8:23 pm

Jexuiti castrà e eresponsabiłi

P. Nicolás: essere grati ai migranti, aprono il nostro cuore
11/02/2016
(A cura di Alessandro Gisotti)

http://it.radiovaticana.va/news/2016/02 ... re/1207620

“Bisogna essere grati ai migranti”, “ci aiutano a scoprire il mondo”. E’ l’esordio dell’intervento di padre Adolfo Nicolás, superiore della Compagnia di Gesù, in occasione della sua visita al Centro Astalli di Roma. Il discorso, tenuto a braccio in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, viene pubblicato sull’ultimo numero di “Civiltà Cattolica”, in uscita.

I migranti ci aiutano a non rinchiuderci in noi stessi
“Ogni Paese – afferma il Preposito generale dei gesuiti – corre il rischio di rinchiudersi in orizzonti molti limitati, molto piccoli, mentre grazie a loro il cuore può aprirsi e anche lo stesso Paese può aprirsi a dinamiche nuove”. Padre Nicolás ricorda gli esempi degli Stati Uniti e dell’Argentina, nazioni nate grazie ai migranti. Costoro, è la sua convinzione, “non sono semplicemente ospiti, ma gente che può dare un contributo al vivere civile, e che offre un apporto notevole alla cultura e alle sue evoluzioni profonde. Proprio grazie ad essi continuiamo ad approfondire l’umanesimo”. Anche le religioni, annota, “si sono diffuse nel mondo grazie ai migranti che hanno abbandonato i loro Paesi e si sono mossi da un luogo all’altro”.

Vincere pregiudizi, l’umanità ha bisogno di tutti
Per padre Nicolás è giunto il momento “in cui l’umanità si deve pensare come un’unità e non come un insieme di tanti Paesi separati tra loro con le loro tradizioni, le loro culture e i loro pregiudizi”. I migranti, invece, “ci rendono consapevoli del fatto che l’umanità non è formata solo da una parte ma proviene dal contributo di tutti”. Essi, afferma ancora il superiore della Compagnia di Gesù, “hanno imparato a non essere bloccati dalle difficoltà nella loro voglia di futuro. Hanno saputo superare la solitudine con la solidarietà aiutando gli altri e hanno mostrato che l’umanità è debole, ma può anche essere forte”.

Impariamo dai migranti come essere misericordiosi con gli altri
Da ultimo, nell’Anno della Misericordia, padre Nicolás sottolinea che dai migranti e dai rifugiati possiamo imparare “ad essere misericordiosi con gli altri”, “impariamo da loro ad essere umani nonostante tutto”, ad avere “come orizzonte il mondo e non la nostra piccola, ristretta cultura. Impariamo da loro ad essere persone del mondo”.



Migranti, Papa: Europa garantisca rispetto dignità umana
http://www.lapresse.it/video/migranti-p ... umana.html

L'ennesimo invito all'Europa ad accogliere i migranti da parte di Papa Francesco è arrivato questa mattina nel discorso d'inizio anno che del pontefice ha tenuto di fronte al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede."L'attuale ondata migratoria - ha detto - sembra minare le basi di quello spirito umanistico che l'Europa da sempre ama e difende". "Tuttavia - ha precisato Francesco - non ci si può permettere di perdere i valori e i principi di umanità, di rispetto per la dignità di ogni persona, di sussidiarietà e di solidarietà reciproca, quantunque essi possano costituire, in alcuni momenti della storia, un fardello difficile da portare". L'Europa, ha spiegato il Papa, deve mettere la persona al centro e vincere la paura della grave emergenza immigrazione. "L'Europa - ha detto - deve avere gli strumenti per difendere la centralità della persona umana e trovare il giusto equilibrio tra il suo duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di garantire l'assistenza e l'accoglienza dei migranti".


Papa Francesco: “L’Europa deve e può cambiare, sorrida ai migranti”
08 Febbraio 2016

http://www.stranieriinitalia.it/attuali ... ranti.html

Città del Vaticano – 8 febbraio 2016 – “L’Europa sorrida ai migranti”. Papa Francesco è preoccupato per i muri alzato dal Vecchio Continente contro chi fugge da guerre e miserie, nutre la speranza che alla fine saprà accogliere.

“Quando andai a Lampedusa, il problema dell’immigrazione era appena agli inizi. E adesso è esploso” dice spesso Bergoglio, secondo il Corriere della Sera. E in un colloquio pubblicato oggi dal quotidiano ammette che l’immigrazione è “una sfida da affrontare con intelligenza, naturalmente, perché dietro c’è il problema enorme e terribile del terrorismo”.

“L’Europa – esorta il Papa - deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i Paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo. Si è rotto un sistema educativo: quello che trasmetteva i valori dai nonni ai nipoti, dai genitori ai figli. Ebbene, occorre porsi il problema di come ricostruirlo”.

Quindi Bergoglio ricorda la figura biblica di Sara, la moglie di Abramo che ebbe un figlio a novant’anni. “L’Europa”, ama ripetere Francesco, “è come Sara, che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto”. La sua speranza, riferisce chi gli ha parlato, è che l’Europa “sorrida di nascosto” agli immigrati. E intanto Francesco cita l’esempio della “donna-sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini”, per il suo impegno accanto ai disperati che sbarcano sull’isola.


Per Papa Francesco l'Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo, e gli immigrati sono la grazia divina che la renderà fertile
di Magdi Cristiano Allam 10/02/2016

http://www.magdicristianoallam.it/blogs ... rtile.html

Cari amici, Papa Francesco per l'ennesima volta pone al centro del suo apostolato l'accoglienza dei clandestini. In un colloquio con il Corriere della Sera arriva a concepire i clandestini come il seme miracoloso che consentirà all'Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico.

Addirittura paragonando i clandestini alla grazia divina che in tarda età permise a Sara, la moglie di Abramo, di avere un figlio. Secondo Papa Francesco, "l'Europa è come Sara", la moglie sterile di Abramo, "che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto" e la speranza è che l'Europa "sorrida di nascosto" agli immigrati.

Papa Francesco valuta positivamente la prospettiva di un'Europa caratterizzata dal meticciato antropologico e culturale, conseguente alla mescolanza degli europei autoctoni con i clandestini: "L'Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo".

Cari amici, noi non siamo affatto d'accordo sull'eutanasia delle popolazioni europee e il suicidio della civiltà laica e liberale dalle radici ebraiche, cristiane, greche, romane e illuministe della nostra civiltà. Siamo convinti che si debba promuovere una strategia per la rinascita demografica e civile delle popolazioni europee, mettendo al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, l'economia reale, i valori e le regole. Riteniamo che i clandestini vadano aiutati affinché possano vivere dignitosamente a casa propria. Ci dispiace Papa Francesco: non siamo d'accordo. Resta la domanda: perché questo Papa insiste tutti i giorni sull'accoglienza incondizionata dei clandestini?

Sto Papa lè on pericolo par naltri ouropei.


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Paratornadori o manipoładori dei Diriti Omani Ogniversałi

Messaggioda Berto » sab feb 20, 2016 7:16 am

Migranti, il Papa a Trump: “Chi vuole solo muri non è cristiano”
L’intervista a tutto campo sul volo di ritorno dal Messico. Le unioni civili: «Il Papa non si immischia nella politica italiana. Un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata». Il virus Zika: «L’aborto non è un male minore, è un crimine, è da far fuori come fa la mafia». Il prete pedofilo «”mangia” il bambino e con un sacrificio diabolico lo distrugge». Anche il Papa «ha bisogno dell’amicizia e del pensiero delle donne». «Serve una “rifondazione” dell’Europa. Il mio sogno? Andare in Cina»
andrea tornielli
Inviato sul volo Ciudad Juarez-Roma

https://www.lastampa.it/2016/02/18/vati ... agina.html

Nella giornata che si è conclusa con la messa e la preghiera silenziosa davanti al confine con gli Stati Uniti sul quale migliaia di migranti provenienti dal Messico e dal Sudamerica hanno trovato la morte, Papa Francesco dialogando con i giornalisti ha risposto a una domanda sulle ultime dichiarazioni di Donald Trump. E pur concedendo al controverso politico repubblicano il beneficio del dubbio, Francesco ha detto papale papale che non può essere cristiano chi pensa solo a costruire muri invece di gettare ponti. Parole riferite alla situazione americana, ma applicabili anche a chi in Europa evoca o già costruisce muri e barriere per bloccare i migranti. Francesco per 45 minuti ha risposto a tutte le domande dei cronisti che viaggiavano con lui. Ecco la trascrizione dell’intervista.

Santo Padre, in Messico ci sono migliaia di persone scomparse, e il caso dei 43 studenti di Ayotzinapa è emblematico. Vorrei chiedere: perché non ha ricevuto i loro familiari?

«Nei miei messaggi ho fatto continui riferimenti agli assassinati, alle morti e alla vita comprata da tutte queste bande di narcotrafficanti e di trafficanti di persone, dunque di questo problema ho parlato, ho parlato delle piaghe che sta soffrendo il Messico. C’erano molti gruppi, anche contrapposti tra loro, con lotte interne, che volevano essere ricevuti e allora ho preferito dire che alla messa di Ciudad Juarez li avrei visti tutti, o se preferivano in una delle altre messe, che c’era questa disponibilità. Era praticamente impossibile ricevere tutti questi gruppi, che d’altra parte si affrontavano tra di loro, in una situazione difficile da comprendere per me che sono straniero. Ma credo che sia la società messicana a essere vittima di tutto questo, dei crimini, dello scarto delle persone: è un dolore tanto grande, questo popolo non si merita un dolore così».

Il tema della pedofilia, come ben sa il Messico, ha radici molto dolorose. Il caso di padre Maciel ha lasciato eredità pesanti, soprattutto con le vittime. Le vittime si sentono non protette. Che pensa di questo tema? Ha pensato di riunirsi con le vittime? E quando i sacerdoti vengono coinvolti in casi di questo tipo ciò che si fa è di cambiare loro parrocchia, niente di più...

«Innanzitutto, un vescovo che cambia di parrocchia un prete che ha commesso abusi sui minori è un incosciente, è meglio che rinunci. Chiaro! Nel caso Maciel bisogna fare un omaggio a colui che ha si è opposto a tutto questo, Ratzinger, il cardinale Ratzinger, un uomo che ha presentato tutta la documentazione sul caso Maciel e come Prefetto ha fatto l’indagine, ha raccolto tutta la documentazione e poi non ha potuto andare oltre nella sua messa in pratica. Ma se vi ricordate, dieci giorni prima della morte di san Giovanni Paolo II, durante la Via Crucis, Ratzinger disse a tutta la Chiesa che bisognava pulire la sporcizia della Chiesa. E nella messa “Pro eligendo Pontifice” pur sapendo che era candidato - ma non tonto - non gli è importato di fare operazioni di maquillage sulla sua posizione, disse esattamente lo stesso. Oggi stiamo lavorando abbastanza, con il cardinale Segretario di Stato e con il C9. Ho deciso di nominare un altro segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede perché si occupi solo di questi casi. Si è costituito un tribunale d’appello presieduto da monsignor Scicluna. I casi continuano. Poi c’è la commissione per la tutela dei minori, che si occupa di protezione: mi sono riunito una mattina intera con i sei membri, già vittime di abusi. E a Philadelphia mi sono incontrato con le vittime. Rendo grazie a Dio perché questa pentola è stata scoperchiata, bisogna continuare scoperchiandola ancora. Gli abusi sono una mostruosità, perché un sacerdote è consacrato per portare un bimbo a Dio e invece se lo “mangia” e con un sacrificio diabolico lo distrugge».

Lei ha parlato molto dei problemi degli immigrati, dall’altra parte della frontiera, negli Usa c’è una campagna abbastanza dura su questo. Il candidato repubblicano Donald Trump ha detto in un’intervista che lei è un “uomo politico” e una “pedina” del governo messicano per le politiche migratorie. Trump ha detto di voler costruire 2.500 chilometri di muro e di voler deportare 11 milioni di immigrati illegali. Che cosa pensa? Un cattolico americano può votarlo?

«Grazie a Dio ha detto che io sono politico, perché Aristotele definisce la persona umana come “animale politico”, e questo significa che almeno io sono una persona umana. Io una pedina? Mah, lo lascio al vostro giudizio e al giudizio della gente. Una persona che pensa solo a fare muri e non ponti, non è cristiana. Questo non è nel Vangelo. Votarlo o non votarlo? Non mi immischio, soltanto dico che quest’uomo non è cristiano, se veramente ha parlato così e ha detto quelle cose».

L’incontro con Kirill e la firma della dichiarazione comune ha provocato reazioni dei greco cattolici dell’Ucraina: hanno detto di sentirsi traditi e parlano di un documento politico, di appoggio alla politica russa. Lei pensa di andare a Mosca o a Creta per il sinodo pan-ortodosso?

«Io sarò presente, spiritualmente, a Creta con un messaggio. Mi piacerebbe andarci ma bisogna rispettare il sinodo. Ci saranno degli osservatori cattolici e dietro di loro ci sarò io, pregando con i migliori auguri che gli ortodossi possano andare avanti. I loro vescovi sono vescovi come noi. Con Kirill, mio fratello, ci siamo abbracciati e baciati e poi abbiamo avuto un colloquio di due ore, dove abbiamo parlato come fratelli sinceramente: nessuno sa di che cosa abbiamo parlato. Sulla dichiarazione degli ucraini: quando l’ho letta, mi sono un po’ preoccupato perché l’ha fatta l’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc degli Ucraini Sviatoslav Schevchuk. È lui che ha detto che il popolo si sente profondamente deluso e tradito. Io conosco bene Sviatoslav, a Buenos Aires per quattro anni abbiamo lavorato insieme. Quando, a 42 anni è stato eletto arcivescovo maggiore, è venuto a salutarmi e mi ha regalato un’icona della Madonna della tenerezza dicendo: mi ha accompagnato tutta la vita, voglio lasciarla a te che mi hai accompagnato in questi quattro anni. Io ce l’ho a Roma, tra le poche cose che ho portato da Buenos Aires. Ho rispetto per lui, ci diamo del tu, mi è sembrata un po’ strana la sua dichiarazione. Ma per capire una notizia o una dichiarazione bisogna cercare l’ermeneutica complessiva. Ora quella dichiarazione di Schevchuk è nell’ultimo paragrafo di una lunga intervista. Lui si dichiara figlio della Chiesa, in comunione col vescovo di Roma, parla del Papa e della sua vicinanza col il Papa. Sulla parte dogmatica, nessuna difficoltà, è ortodossa nel buon senso della parola, cioè è dottrina cattolica. Poi ognuno ha il diritto di esprimere le sue opinioni, sono sue idee personali. Tutto quello che ha detto è sul documento, non sull’incontro con Kirill. Il documento è discutibile, e anche c’è da aggiungere che l’Ucraina è in un momento di guerra, di sofferenza: tante volte ho manifestato la mia vicinanza al popolo ucraino. Si capisce che un popolo in quella situazione senta questo, il documento è opinabile su questa questione dell’Ucraina, ma in quella parte della dichiarazione si chiede di fermare questa guerra, che si facciano degli accordi. Io personalmente ho auspicato che gli accordi di Minsk vadano avanti e che non si cancelli col gomito quello che hanno scritto con le mani. Ho ricevuto ambedue i presidenti e per questo quando Schevchuk dice che ha sentito questo dal suo popolo, io lo capisco. Non bisogna spaventarsi per quella frase. Una notizia la si deve interpretare con l’ermeneutica del tutto, non della parte».

Il patriarca Kirill l’ha invitata a Mosca?

«Il patriarca Kirill mi ha invitato? Io preferisco fermarmi solo a quello che abbiamo detto in pubblico. Il colloquio privato è privato ma posso dirle che io sono uscito felice, e anche lui lo era».

Lei in questi giorni ha parlato di famiglia: in Italia si dibatte sulle unioni civili. Che cosa pensa delle adozioni e in particolare dei diritti dei figli?

«Prima di tutto io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano, il Papa non s’immischia nella politica italiana. Nella prima riunione che ho avuto con i vescovi nel maggio 2013 ho detto loro: col Governo italiano arrangiatevi voi. Il Papa non si mette nella politica concreta di un Paese. L’Italia non è il primo paese che fa questa esperienza. Quanto al mio pensiero, io penso quello che la Chiesa sempre ha detto su questo tema».

Da qualche settimana c’è molta preoccupazione per il virus Zika, con il rischio per le donne in gravidanza. Alcune autorità hanno proposto l’aborto e la contraccezione per evitare le gravidanze. La Chiesa può prendere in considerazione in questo caso il male minore?

«L’aborto non è un male minore, è un crimine, è far fuori, è quello che fa la mafia. Per quanto riguarda il male minore, quello di evitare la gravidanza, si tratta di un conflitto fra il quinto e il sesto comandamento. Il grande Paolo VI, in Africa aveva permesso alle suore di usar gli anticoncezionali in una situazione difficile. Ma non bisogna confondere l’evitare la gravidanza con l’aborto, che non è un problema teologico, ma è un problema umano, medico, si uccide una persona, contro il giuramento di Ippocrate. Si assassina una persona per salvarne un’altra, nel migliore dei casi. È un male umano, come ogni uccisione. Invece evitare una gravidanza non è un male assoluto, e in certi casi, come in quello che ho citato del beato Paolo VI, questo è chiaro. Io esorterei i medici perché facciano di tutto per trovare i vaccini contro queste zanzare che portano questo male».

Lei riceverà il premio Carlo Magno, tra i più prestigiosi della Comunità europea. Anche Giovanni Paolo II teneva molto a questo premio e all’unità dell’Europa che sembra stia andando un po’ in pezzi. Lei ha una parola per noi europei che viviamo questa crisi?

«Per quanto riguarda il premio: io avevo l’idea di non accettare onorificenze o dottorati, non per umiltà, ma perché non mi piacciono queste cose. Però in questo caso sono stato convinto dalla santa e teologica testardaggine del cardinale Kasper che è stato scelto per convincermi. Ho detto sì, ma a riceverlo in Vaticano e lo offro per l’Europa: che sia un premio perché l’Europa possa fare quello che io ho indicato a Strasburgo, per far sì che l’Europa non sia nonna ma sia madre. L’altro giorno, mentre sfogliavo un giornale, ho letto una parola che mi è piaciuta, la “rifondazione” dell’Europa e ho pensato ai grandi padri. Oggi dove c’è un Schumann, un Adenauer, questi grandi che nel dopoguerra hanno fondato l’Unione Europea? Mi piace questa idea della rifondazione, magari si potesse fare, perché l’Europa ha una storia, una cultura che non si può sprecare e dobbiamo fare di tutto perché la Ue abbia la forza e anche l’ispirazione di andare avanti».

Lei ha parlato molto delle famiglie nell’anno santo della misericordia, ma come essere misericordiosi con i divorziati risposati? Si ha l’impressione che sia più facile perdonare un assassino che un divorziato che si risposa...

«Sulla famiglia hanno parlato due sinodi e il Papa ha parlato tutto l’anno nelle catechesi del mercoledì. La sua domanda è vera, mi piace. Nel documento post-sinodale che uscirà forse prima di Pasqua si riprende tutto quello che il sinodo ha detto: in uno dei capitoli ha parlato dei conflitti, delle famiglie ferite. La pastorale delle famiglie ferite è una delle preoccupazioni, come pure una preoccupazione è la preparazione al matrimonio. Per diventare prete ci vogliono otto anni, e poi se non ce la fai, chiedi la dispensa. Invece per un sacramento che dura tutta la vita, solo quattro incontri. La preparazione al matrimonio è molto importante. La Chiesa, almeno nella pastorale comune in Sudamerica, non ha valutato tanto questo. Alcuni anni fa nella mia patria c’era l’abitudine a sposarsi di fretta quando c’era un bambino in arrivo e così coprire socialmente l’onore della famiglia. Lì non erano liberi e tante volte questi matrimoni sono nulli. Come vescovo ho proibito ai sacerdoti di fare questo: che venga il bambino, che i due continuino da fidanzati e quando si sentono di impegnarsi per tutta la vita, che si sposino. Poi ricordiamo che le vittime dei problemi della famiglia sono i figli: ma sono anche vittime che i genitori non vogliono, quando papà o mamma non hanno tempo di stare con i loro figli. Quando io confesso uno sposo o una sposa, domando “quanti figli ha”? Si spaventano un po’, forse perché pensano che i figli dovrebbero essere di più, e allora io domando: lei gioca con i suoi figli? Tante volte dicono: non ho mai tempo! Interessante che nell’incontro con le famiglie a Tuxtla Gutierrez, ci fosse una coppia di risposati in seconda unione, bene integrati nella pastorale della Chiesa. La parola chiave che usò il Sinodo, e io riprenderò nell’esortazione, è “integrare” nella vita delle Chiesa le famiglie ferite. E non dimenticare i bambini, sono le prime vittime».

Significa che i divorziati risposati potranno fare la comunione?

«Integrare non significa dare la comunione. Io conosco cattolici risposati che vanno in chiesa due volte l’anno e vogliono fare la comunione, come se fosse un’onorificenza. Lavoro di integrazione, tutte le porte sono aperte, ma non si può dire che possono fare la comunione, perché questo sarebbe una ferita per i matrimoni e non farà fare loro quel cammino di integrazione. Questa coppia di divorziati risposati era felice. Hanno usato un’espressione molto bella: noi non ci comunichiamo con l’eucaristia, ma sì, siamo in comunione quando visitiamo gli ospedali e condividiamo cose. La loro integrazione è questa. Se poi ci sarà qualcosa di più lo dirà il Signore. È una strada, un cammino».

Numerosi media hanno evocato e fatto clamore sull’intensa corrispondenza fra Giovanni Paolo II e la filosofa Anna Teresa Tymieniecka. Un Papa può avere un’intensa corrispondenza con una donna? E lei ne ha?

«Questo rapporto di amicizia tra san Giovanni Paolo II e Teresa Tymieniecka lo conoscevo. Un uomo che non sa avere un buon rapporto di amicizia con una donna - non parlo dei misogini che sono malati - è un uomo a cui manca qualcosa, e io per mia esperienza, quando chiedo consiglio a un collaboratore amico, anche mi interessa sentire il parere di una donna: loro ti danno tanta ricchezza, guardano le cose in un altro modo. A me piace dire che la donna è quella che costruisce la vita nel grembi e ha questo carisma di darti cose per costruire. Un’amicizia con una donna non è peccato. Un rapporto amoroso con una donna che non sia tua moglie è peccato! Il Papa è un uomo, e ha bisogno anche del pensiero delle donne. Anche il Papa ha un cuore che può avere un’amicizia santa e sana con una donna. Ci sono stati santi come Francesco e Chiara... Non spaventarsi! Però le donne ancora non sono ben considerate nella Chiesa, non abbiamo ancora capito il bene che possono fare alla vita di un prete, alla vita della Chiesa, con un consiglio, un aiuto, una sana amicizia».

Torno sull’argomento della legge sulle unioni civili che sta per essere votata al Parlamento italiano. C’è un documento della Congregazione per la dottrina della fede del 2003 dove si afferma che i parlamentari cattolici non devono votare queste leggi. Qual è il comportamento per un parlamentare cattolico in questi casi?

«Non ricordo bene quel documento, ma un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata, questo direi, soltanto questo, è sufficiente, e parlo di coscienza ben formata, cioè non quello che mi sembra o che mi pare. Ricordo quando fu votato il matrimonio fra persone dello stesso sesso a Buenos Aires, io stavo lì, i voti erano pari allora un parlamentare ha consigliato all’altro: “Tu ci vedi chiaro?”. “No”. “Neanch’io, pero così perdiamo. Se non andiamo a votare non si raggiunge il quorum, ma se raggiungiamo il quorum diamo il voto a Kirchner. Preferisco darlo a Kirchner e non a Bergoglio, e andiamo!”. Questa non è una coscienza ben formata».

Dopo l’incontro con il Patriarca di Mosca il Cairo, c’è un altro disgelo all’orizzonte, ci sarà l’udienza con l’imam di Al Azhar?

«La scorsa settimana monsignor Ayuso, segretario del cardinale Tauran, è andato a incontrare il vice dell’imam. Io voglio incontralo, so che a lui piacerebbe, stiamo cercando il punto, sempre tramite il cardinale Tauran».

Dopo questo viaggio messicano, che viaggi farà, quali viaggi sogna?

«Rispondo: la Cina, andare là, mi piacerebbe tanto! Vorrei anche dire una cosa giusta sul popolo messicano: è un popolo che rappresenta una ricchezza tanto grande, un popolo che sorprende, ha una cultura millenaria. Voi sapete che oggi in Messico si parlano 65 lingue, è un popolo di una grande fede ma che anche ha sofferto persecuzioni religiose, ci sono martiri, adesso ne canonizzerò due. Un popolo non lo si può spiegare, non è una categoria logica, è una categoria mitica, non si può spiegare questa ricchezza, questa gioia, questa capacità di far festa nonostante le tragedie che vive. Questa unità, un popolo che è riuscito a non fallire, a non finire, con tante cose che accadono: a Ciudad Juarez c’era un patto per il cessate il fuoco, dodici ore per la mia visita, poi riprenderanno. Questo popolo solo si spiega con Guadalupe e io vi invito a studiare seriamente il fatto Guadalupe, la Madonna è lì, io non trovo altra spiegazione».

Che cosa ha chiesto alla Madonna di Guadalupe? Lei sogna in lingua italiana o in spagnolo?

«Sogno in esperanto! Alcune volte sì, ricordo un sogno in altra lingua, ma sognare in lingue no, sogno piuttosto immagini. Ho chiesto alla Guadalupana per prima cosa la pace, quella poverina deve aver finito con la testa così... Ho chiesto perdono, ho chiesto che la Chiesa cresca sana, ho pregato per il popolo messicano. Ho chiesto tanto che i preti siano veri preti, e le suore vere suore, i vescovi veri vescovi. Ma le cose che un figlio dice alla mamma sono un segreto».

Qui la conferenza stampa integrale del Papa sul volo di ritorno dal Messico
http://press.vatican.va/content/salasta ... 00288.html
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » dom feb 28, 2016 7:48 pm

Il signor Dalemmah e Tariq Ramadan: una bella accoppiata!
di Giulio Meotti
27 febbraio 2016
L’ex premier e il predicatore Ramadan. In nome della comune battaglia contro “gli islamofobi”. Dopo i convegni con il furbastro Ramadan, l’articolo a due mani sull'”islam religione europea”.

http://www.focusonisrael.org/2016/02/27 ... accoppiata


“Do you trust this man?”, ha chiesto il quotidiano inglese Independent su Tariq Ramadan, mentre Bernard Kouchner, fondatore di Medici senza frontiere ed ex ministro degli Esteri francese, lo definiva “un uomo estremamente pericoloso”. Il compianto Fouad Ajami diceva che “Ramadan non è altro che un frammento staccatosi dall’antico blocco: la Fratellanza musulmana”. E quando Ramadan fu invitato all’Università di Aosta, Luciano Caveri, allora presidente ulivista della regione, bloccò la lezione: “Mio padre è stato ad Auschwitz, dovrei accogliere chi sostiene che Israele va distrutto?“.

Non la pensa cosi Massimo D’Alema. Cosa possono avere in comune un ex primo ministro e ministro degli Esteri italiano, un ex comunista dalle impeccabili credenziali laiche, e un islamologo ginevrino dalla barba ben curata e per il quale l’Europa è “dar al shahada”, terra di missione religiosa? Molto, a giudicare dalle intense attività congiunte. Lo scorso dicembre all’Università di Lovanio (posto edificante, il Belgio, per elogiare il multiculturalismo), Ramadan e D’Alema hanno tenuto una conferenza in francese. Protagonista del flirt dalemian-ramadaniano la Foundation for European Progressive Studies, di cui D’Alema è presidente. Adesso D’Alema e Ramadan firmano persino un editoriale assieme sul quotidiano belga Le Soir. “Carta bianca” per parlare di islam e immigrazione. L’ex premier e il nipote del fondatore dei Fratelli musulmani attaccano l’idea che l’Europa diventi “una fortezza tagliata fuori dal mondo”, dicono che i flussi migratori “non possono essere fermati”, si compiacciono che l’Europa “sta diventando una società multietnica, multireligiosa, multiculturale e multilingue”. Celebrano I”‘ islam religione europea”.

Nell’articolo su Le Soir, Massimo D’Alema e Tariq Ramadan dicono che “non è che non siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri cittadini, ma non dobbiamo dimenticare che l’educazione e la diversità sociale sono elementi essenziali per consolidare pace e convivenza“. “Come rispondere all’islamofobia“, chiedono all’unisono? Ricordando che “i nostri concittadini musulmani sono in prima linea nella lotta contro l’estremismo violento“. Poi l’affondo: “Ironia della sorte, gli estremisti islamici e gli europei islamofobici condividono la stessa idea che l’islam è violenza“. Abbiamo bisogno di un “islam europeo” per respingere entrambi, l’Isis e gli xenofobi, e quell’islam europeo “sarebbe un potente antidoto al fanatismo religioso che esiste in tutte le religioni“.
Infine il panegirico che manderebbe in estasi qualunque imam con manie di grandezza: “Gli stati dell’Unione e le loro istituzioni devono riconoscere che l’islam è una religione europea“. Forse D’Alema sarà stato attratto dall’immagine dell’amabile tradizionalista che offre sempre Ramadan, il brillante conversatore, l’alfiere della xenofilia, l’altermondista che si appella alla libertà religiosa e civile, il seduttore dei progressisti, il sociologo spirituale. Comunque, nell’articolo su Le Soir la strana coppia si ferma lì.

Tariq Ramadan invece no. E in una recente conferenza a Saint-Denis, la banlieue di Parigi dove sono sepolti i re di Francia e vivevano anche gli autori degli attentati del 13 novembre nella capitale francese, Ramadan ha detto che “le fonti dell’islamofobia le conosciamo: l’ottanta per cento sono discorsi legati ciecamente a organizzazioni sioniste“.

Alcuni giorni fa il quotidiano francese Figaro si è imbucato a una conferenza di Ramadan organizzata al Grand Palais di Lilla, davanti a un pubblico di tremila persone, tra cui molte donne velate e uomini barbuti che indossavano il gamìs (l’abito prediletto dai salafiti). Colui che ha ricevuto il nome di Tariq ibn Ziyad, l’architetto della conquista araba della Spagna nell’VIII secolo, ha detto che “l’islam è una religione di lingua francese” e che “il francese è una lingua dell’islam”. Forse D’Alema non se n’è ancora accorto, ma per dirla con lo studioso Jacques Jomier, l’obiettivo di Tariq Ramadan “non è modernizzare l’islam, ma islamizzare la modernità”. E in questo caso la celebre regola non vale: cambiando l’ordine degli addendi, il risultato cambia. Eccome.



L’Islam europeo
Guido Lenzi
28 febbraio 2016

http://blog.rubbettinoeditore.it/guido- ... am-europeo

Interessante, come sempre fuorviante, il tentativo di Tariq Ramadan, spalleggiato da Massimo D’Alema, di razionalizzare l’affermarsi di un ‘Islam europeo’, auspicabile certo ma sempre meno percepibile. Nelle loro funzioni di Presidenti rispettivamente della’ Fondazione europea per gli Studi progressisti’ e del ‘Network musulmano europeo’, hanno reso pubblico un articolato testo elaborato in comune (in lingua inglese, per una sua maggiore diffusione).

Vi si lamenta l’instaurarsi di una “fortezza europea” che rinnega il fatto di essere “diventata una società multietnica, multiconfessionale, multiculturale, multilinguistica” (come se il pluralismo non ne costituisse da secoli l’essenza, il fondamento stesso della sua democrazia), “incapace di costruire uno spazio sostenibile di coabitazione” (come se una mancata integrazione di alcune differenze le fosse improvvisamente imputabile). “L’educazione nella diversità sociale” viene indicata come elemento essenziale della coabitazione (come se ‘unità nella diversità’ non fosse da tempo il motto stesso dell’Unione a Ventotto), l’islamofobia, nella sua equazione fra Islam e violenza, viene denunciata come malattia da estirpare (come se fosse una malapianta spontanea, invece che la reazione a quel che si vede e si sente nell’Islam reale).

Donde la necessità di ‘un Islam europeo … ispirato da menti aperte, … potente antidoto contro il rigido, utraconservatore Islam proclamato talvolta da alcuni gruppi terroristici” (che spetterebbe all’Occidente di assicurare senza l’indispensabile concorso dei nuovi arrivati). Se ne conclude che “se i musulmani condividono la responsabilità di far emergere un tale Islam europeo, gli Stati membri dell’UE e le loro istituzioni devono riconoscere che l’Islam è una religione europea [sic!] e che il suo contributo è necessario ed importante”. Affermazioni apodittiche che attendono di avere conferma nella realtà dei fatti concreti e delle iniziative politiche da ambo i lati del nostro mare comune.

Nel frattempo, le ondate immigratorie disgregano, invece di consolidare come le astrazioni utopistiche immaginano, il tessuto della solidarietà europea. A contenerne gli effetti, la stessa NATO si schiera alle nostre frontiere nell’Egeo, con una squadra navale composta da Canada e Germania, oltre ai diretti interessati Grecia e Turchia (da anni ai ferri corti). Non per difesa territoriale -ha dichiarato il Segretario generale Stoltenberg- ma a scopi di monitoraggio e coordinamento delle informazioni (cioè essenzialmente dissuasivi). Con l’impegno, nota bene, di riportare in Turchia i profughi che venissero soccorsi in mare. Dimostrazione ulteriore, come quel che accade nei confronti della Libia, di quanto il rapporto operativo fra la NATO e l’UE rimanga indispensabile. Con buona pace di chi si lamenta al contempo della passività di Bruxelles e dell’iperattivismo dell’Alleanza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » gio mar 03, 2016 3:07 pm

Papa Francesco: "È in atto un'invasione araba dell'Europa, ma non è per forza un male"
Ivan Francese - Gio, 03/03/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 31806.html

Parole che non stonerebbero in bocca a Innocenzo XI, pontefice della metà del Seicento; ma che lasciano basiti quando scopriamo che a pronunciarle è stato Papa Francesco, in una recente intervista al periodico cattolico francese Vie.

Il Santo Padre ha ammesso senza timore che il Vecchio Continente è di fronte a "un'invasione", ma ha specificato subito dopo che egli non giudica negativamente il fenomeno. "Si può parlare oggi di invasione araba. È un fatto sociale - ha spiegato Francesco - uante invasioni l’Europa ha conosciuto nel corso della sua storia! E ha saputo sempre superarsi e andare avanti per trovarsi infine come ingrandita dallo scambio tra le culture."

Una conferma dell'ispirazione cosmopolita che sembra animare questo pontificato e che non piace troppo alle frange più conservatrici della galassia cattolica. Tuttavia, anche di fronte a chi è critico nei confronti dell'immigrazione incontrollata il Papa insiste nelle sue esortazioni evangeliche: "Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso... Pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare!". Il Pontefice si rivolge poi agli euroscettici, domandandosi "dove si possa trovare uno Schumann o un Adenauer" dell'Europa moderna. Quindi il richiamo alla memoria: "Talvolta mi domando dove si possano trovare uno Schumann, un Adenauer, questi grandi fondatori dell’Europa moderna".

Dure, infine, le parole che il Santo Padre ha riservato alla Francia: "Una critica che faccio alla Francia è che la laicità risulta talvolta troppo dalla filosofia dei Lumi, per la quale le religioni erano una sottocultura. La Francia non è ancora riuscita a superare questa eredità. La Francia deve diventare uno Stato più laico, con un’apertura a tutte le forme di trascendenza, secondo le differenti tradizioni religiose e filosofiche."


A digo mi:
Credo che Francesco sia un Papa molto ignorante, perché non sa che gli arabi e gli islamici che nel passato hanno invaso la Spagna, poi l'Italia meridionale, Malta, Grecia e Macedonia e che si sono spinti sino a Vienna sono stati poi cacciati dalle terre europee prima conquistate; dove hanno resistito è stato soltanto in Bosnia, Albania, Kossovo e Cipro, alimentanto secoli di conflitti e di guerre civili che durano tutt'ora. Caro Papa Francesco mi pare che tu abbia tanto poco rispetto per noi autoctoni e indigeni europei; per me oltre che ignorante sei un irresponsabile. Francesco aggiornati pure sulla differenza tra arabi e islamici o mussulmani. Eppoi Francesco dicci cosa c'è di trascendente nella violenza islamica (o dottrina politico-religiosa mussulmana): forse il pregare 5 volte al giorno inneggiando alla grandezza di Allah (il più grande degli idoli) e contro i cristiani e gli ebrei e nel ramadam e nel viaggio alla Mecca e nel velo/burka e nella violenza della sharia?
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