Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » gio gen 31, 2019 3:28 am

GLI ESTREMISTI DEMENZIALI DEI "DIRITTI UMANI"
Niram Ferretti
30 gennaio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Mai frode fu più riuscita di quella che consiste nell'associare a una organizzazione la terminologia "Diritti Umani". Subito siaaprono i sesami che nascondono immensi tesori di plauso e riconoscenza, tutto luccica di oro e pietre preziose. Basta pronunciare le parole magiche.

Adolf Hitler amava la forza che si imponeva, quella brutale e assertiva, ma i cultori della violenza che si nasconde dietro il Bene sono assai più subdoli e insidiosi. Ti accarezzano i capelli con il binomio lessicale e ti fanno credere di impegnarsi per la Giustizia, per i più deboli, per i reietti. Funziona. Oh sì, se funziona.

Amnesty International, da lungo tempo una organizzazione politica con una agenda ferocemente antisionista interviene pesantemente su Arbnb e altre compagnie di booking di alloggi, perchè si renderebbero colpevoli di, udite udite, "crimini di guerra".

In cosa consisterebbero i crimini? Nell'offrire possibilità di alloggio in Israele, in Giudea e Samaria, o Cisgiordania. E perchè sarebbe un crimine?, perchè gli insediamenti ebraici sarebbero "illegali". Ora per Amnesty International questa presunta "illegalità" stabilita come tale unicamente dall'ONU sulla base di risoluzioni fortemente politiche e che non hanno alcuna valenza giuridica obbligante, ammonterebbe addirittura a un crimine di guerra. Siamo alla follia. Ma a tanto si può giungere nell'odio contro Israele e nel più selvaggio pregiudizio ideologico.

Amnesty International è da tempo contigua al BDS, il movimento antisemita anch'esso travestito da movimento per i diritti umani, che vuole l'isolamento commerciale di Israele e fondamentalmente la sua sparizione.

Su Amnesty International Joshua Muravchik ha evidenziato alcuni fatti che qui occorrerà riportare:

“Amnesty International ha collaborato apertamente con la Campagna di Solidarietà Palestinese. Uno dei membri inglesi del suo staff si rivolse a un gruppo pro-palestinese dicendo che Israele appartiene ‘alla lista degli stupidi regimi dittatoriali…insieme a Burma, la Corea del Nord, l’Iran e il Sudan“, mentre il presidente del suo ramo finlandese scrisse nel suo blog che Israele è ‘un paese canaglia’. Nel 2013, Amnesty scelse Roger Waters del gruppo rock Pink Floyd come conduttore del suo annuale Ambassador of Conscience Award, malgrado il fatto (o forse in virtù di esso), che Waters fosse notoriamente un collaboratore del sito web Electronic Intifada e un instancabile promotore del boicottaggio di Israele…Amnesty esercita al meglio solo una tenue pretesa di neutralità. Per esempio, quando pubblicò un press release nel 2009 denunciando l’aiuto americano a Israele e chiedendo a ‘tutti i governi di imporre un embargo immediato e generale nei confronti di Israele e ai gruppi armati palestinesi’. L’inclusione dei ‘gruppi armati palestinesi’ fu una frase buttata lì in quanto il loro principale rifornitore è l’Iran. il quale non ha mai manifestato il minimo interesse nei confronti di ciò che dice Amnesty”.

BDS, il forsennato psicotico Roger Waters, un fantomatico "diritto umanitario internazionale", ora persino "l'illegalità" degli insediamenti paragonata ai crimini di guerra. Mancano solo gli slogan adottati negli anni Settanta da un'altra organizzazione di pio sostegno, Soccorso Rosso, quelli contro "l'imperialismo" e il "fascismo", così si chiuderebbe magnificamete il cerchio.


L'Europa antisemita e filonazimaomettana boicotta Israele, io no!
viewtopic.php?f=92&t=2010


ONU - UNESCO e altri FAO - UNICEF (no grazie!) - e Facebook ?
Mito e organizzazioni parassitarie e criminali che non promuovono affatto i diritti umani, le libertà, il rispetto e la fraternità tra gli uomini, le genti, i popoli, le etnie, le nazioni, gli stati.
viewtopic.php?f=205&t=2404
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » lun feb 04, 2019 10:36 pm

Ogni tanto è bene rinfrescare la memoria,c'è ancora troppa ignoranza sull'argomento.
Noi che amiamo Israele

LO STATO PALESTINESE

- Prima di Israele, c'era il mandato britannico, non uno stato palestinese.

- Prima del mandato britannico, c'era l'Impero turco Ottomano musulmano, non uno stato palestinese.

- Prima dell'Impero Ottomano, c'era lo stato islamico dei Mamelucchi d'Egitto, non uno stato palestinese.

- Prima dello stato islamico dei Mamelucchi d'Egitto, c'era l'Impero arabo-curdo ayyubide, non uno stato palestinese.

- Prima dell'Impero ayyubide, c'era il Regno di Gerusalemme, cristiano, non uno stato palestinese.

- Prima del Regno di Gerusalemme, c'era l'impero omayyade e Fatimide, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero omayyade e Fatimidi, c'era l'Impero Bizantino, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero bizantino, c'erano i Sassanidi, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero sassanide, c'era l'Impero Bizantino, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero bizantino, ci fu l'Impero Romano, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero romano, c'era lo stato degli Asmonei, non uno stato palestinese.

- Prima dello stato degli Asmonei, c'era quello seleucide, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero seleucide, c'era l'impero macedone di Alessandro Magno, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero macedone, c'era l'impero persiano, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero persiano, c'era l'impero babilonese, non uno stato palestinese.

- Prima dell'impero Babilonese, c'erano i Regni di Israele e di Giuda, non uno stato palestinese.

- Prima dei Regni di Israele e di Giuda, vi era il Regno di Israele, non uno stato palestinese.

- Prima del regno di Israele, c'era la teocrazia delle dodici tribù di Israele, non uno stato palestinese.

- Prima della teocrazia delle dodici tribù di Israele, vi era un agglomerato di cananei città-regni indipendenti, non uno stato palestinese.

In realtà, su questo pezzo di terra, c'è stato di tutto, TRANNE uno stato palestinese.

Fonte A. Moreschi.
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » lun feb 11, 2019 9:04 pm

Olanda, Paese sempre più basso “Non riconosciamo parti di Israele Gaza, Gerusalemme est e West Bank ”
11 febbraio 2019
Gerry Freda

http://www.italiaisraeletoday.it/olanda ... 9vpNaRF0Ck

L’Olanda ha in questi giorni annunciato che non riconoscerà più la Striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est come “parti di Israele”. Le autorità olandesi, per bocca del sottosegretario agli Affari interni Raymond Knops, hanno infatti dichiarato che, da oggi in poi, considereranno formalmente i territori in questione come “entità autonome”. Di conseguenza, gli stranieri che giungeranno in futuro nei Paesi Bassi provenendo da tali unità amministrative non verranno più qualificati, sui documenti ufficiali olandesi, come “cittadini israeliani”.

L’esecutivo dell’Aia ha giustificato la recente decisione evidenziando il fatto che lo Stato ebraico non avrebbe “alcun titolo giuridico” per accampare pretese di sovranità sulla Striscia, sulla Cisgiordania e su Gerusalemme Est. Secondo la tesi enunciata dai Paesi Bassi, la giurisdizione israeliana sui territori in questione si fonderebbe su un’“illegittima occupazione militare” e quindi la comunità internazionale sarebbe tenuta, alla luce delle “norme imperative del diritto delle genti”, a non riconoscere le tre unità amministrative come “parti dello Stato ebraico”.

epa06377511 Protesters burn a mock US flag as they take part in an anti-Trump anti-Israel march outside the US Embassy in Amman, Jordan, 08 December 2017. Palestinians announced general strike and a rage day to protest against US President Donald J. Trump declaration recognizing Jerusalem as the capital of the Israel. US President Trump on 06 December announced he is recognising Jerusalem as the Israel capital and will relocate the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. EPA/AMEL PAIN

Le stesse autorità dell’Aia hanno però poi puntualizzato che tale svolta non “costituirebbe affatto” un “atto ostile” nei confronti del governo Netanyahu, ma sarebbe esclusivamente una “ritorsione proporzionata” alle “violazioni del diritto internazionale” perpetrate negli ultimi anni da Israele.

Nonostante le giustificazioni fornite dall’Olanda, lo Stato ebraico ha definito “assurda” e “patetica” la decisione di quest’ultima. Ad esempio, Tzipi Hotovely, viceministro degli Esteri, ha accusato le autorità dei Paesi Bassi di avere “dato credito” alle “mistificazioni propagandate dai Palestinesi” e ha quindi ribadito il diritto di Israele a esercitare la propria “sovranità” sulla Striscia di Gaza, sulla Cisgiordania e su Gerusalemme Est.


Alberto Pento
Forza Israele!



Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e nazi cristiano)
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Razismo e razzisti contro gli ebrei e Israele
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Le ensemense só e contro łi ebrei
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Nazionalismi europei antisemiti e antisionisti
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Il sano nazionalismo è un valore/diritto umano fondamentale
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » sab mar 02, 2019 3:48 am

Islam, palestinesi, ebraismo, ebrei, Israełe
viewtopic.php?f=188&t=1924





La confessione di Abu Mazen “Dal 1965 paghiamo i terroristi per uccidere gli israeliani…”
1 marzo 2019
(Memri, Israelenet)

http://www.italiaisraeletoday.it/la-con ... israeliani


È dal 1965 che la dirigenza palestinese paga vitalizzi ai terroristi detenuti e ai famigliari di quelli morti o feriti compiendo attentati. Lo ha detto apertamente il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) parlando lo scorso 19 febbraio davanti a una delegazione di membri del Congresso degli Stati Uniti e di esponenti dell’organizzazione “pacifista” americana J-Street.

La strage del 2014 alla sinagoga Kehilat Yaakov”

Il video del suo discorso, trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese, è stato sottotitolato in inglese dal Middle East Media Research Institute (Memri).

Attaccando Israele per la decisione di decurtare dalle entrate fiscali, che riscuote per conto dei palestinesi, la quota che l’Autorità Palestinese versa mensilmente ai terroristi, Abu Mazen ha affermato: “Se avessimo anche solo da 20-30 milioni di shekel (4,8-7,3 milioni di euro), che è la somma versata ai famigliari dei martiri, la verseremmo comunque a loro. Se l’Autorità Palestinese non avesse altro che quella somma, io la verserei alle famiglie dei martiri, ai prigionieri e ai feriti”.




Israele si difende ma secondo l’ONU non può farlo
Marco Loriga on Marzo 1, 2019

https://www.rightsreporter.org/israele- ... -puo-farlo

Ancora una incredibile presa di posizione del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu che accusa Israele di “crimini contro l’umanità” per essersi difeso dagli attacchi di Hamas

Mentre un pallone con esplosivo partito dalla Striscia di Gaza (ormai diventata leader nel lancio di palloni esplosivi/incendiari e di razzi di ogni tipo…) durante la notte danneggiava un’ abitazione privata in Israele, la risposta delle Forze di Difesa è stata immediata, colpendo gli obbiettivi dei terroristi di Hamas con elicotteri e aerei.

Le IDF hanno dichiarato che vigileranno e continueranno a operare contro questi attacchi che mettono in pericolo l’incolumità dei propri cittadini, insomma un semplice e biblico occhio per occhio dente per dente.

Il fronte nord invece, quello al confine con il Libano e con la Siria, è in costante controllo da parte dei droni e dei jet con la Stella di David. Ogni tanto si verificano sorvoli di qualche caccia che pattuglia il sud del Libano, pronti ad intervenire su Hezbollah o sugli obbiettivi iraniani in Siria.

Mentre Israele si protegge, una commissione d’inchiesta dell’ONU incaricata direttamente dal consiglio per i diritti umani accusa lo Stato ebraico di aver aperto intenzionalmente il fuoco contro i “manifestanti” lungo il confine con Gaza, durante la cosiddetta “marcia di ritorno” dell’anno scorso.

L’obbiettivo finale della commissione dovrebbe essere quello di accusare Israele di crimini contro l’umanità. Cosa che non avverrà visto che ci sarà il veto americano.

Nessuno di quelli che erano incaricati di accusare Israele hanno preso in considerazione le foto dei miliziani di Hamas che portavano armi automatiche, ordigni di vario tipo o pneumatici incendiari che rotolavano verso le barriere in modo da poter aprire un varco lungo le barriere di confine, oppure le cataste di pneumatici che bruciavano, avvelenando l’aria con le lunghe e nere colonne di fumo, mettendo così a repentaglio la salute dei loro stessi abitanti.

Per non parlare poi degli aquiloni e palloni con cariche esplosive, inaugurati in quel contesto, che dalla striscia di Gaza volavano (e volano tuttora) verso i campi coltivati mettendo a rischio le comunità che abitano e lavorano nell’area e sterminando la fauna locale.

Nessuno della commissione ha pensato ai rischi e al costante stress che gli abitanti del sud di Israele hanno dovuto sopportare con tutti i missili e razzi che a centinaia venivano o vengono periodicamente lanciati, soprattutto di notte quando si è più vulnerabili. Un’altra occasione in cui la commissione dei diritti umani si è dimostrata ridicola.



Basta finanziare il terrorismo arabo islamico palestinese antiebreaico e gli assassini di Allà
viewtopic.php?f=196&t=2193


I terroristi nazi maomettani palestinesi di Gaza stanno bombardando Israele
viewtopic.php?f=197&t=2779
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » dom mar 03, 2019 9:40 pm

“I TERRITORI OCCUPATI”, UNA DEFINIZIONE SCORRETTA
Progetto Dreyfus
marzo 2019

https://www.facebook.com/saved/?list_id ... 8116215692

L'espressione più diffusa per parlare del West Bank, cioè della Cisgiordania, è Territori occupati. La definizione è storicamente, geograficamente e politicamente scorretta e fuorviante. Il West Bank fu conquistato da Israele all'indomani della Guerra dei Sei Giorni, dopo che gli eserciti egiziano, giordano, iracheno avevano schierato le truppe lungo i confini con Israele: gli egiziani cacciarono le truppe delle Nazioni Unite (UNEF) e si allinearono lungo i propri confini e lungo quelli della Striscia di Gaza, mentre i giordani e gli iracheni si posizionarono lungo il confine giordano e della Cisgiordania (Transgiordania).

La Cisgiordania infatti (un tempo Giudea e Samaria), dopo esser stata sotto il controllo ottomano, passò nelle mani degli inglesi, per poi essere conquistata dalla Giordania. Ovviemente, non è mai stato territorio del popolo palestinese, perché la Palestina non è stata altro che una regione geografica così denominata dai Romani. Al tempo della conquista giordana, infatti, il West Bank non è mai stato definito "Territorio occupato" ai danni dei palestinesi.

Questa definizione venne apposta soltanto dopo la conquista israeliana del '67. Da lì i palestinesi ne rivendicarono la proprietà come Palestina.

I Territori restarono quindi contesi per decenni, fino a quando negli Accordi di Oslo del 1993 israeliani e palestinesi si accordarono per una spartizione provvisoria del West Bank, per tendere comunque ad altri negoziati che definiscano linee definitive. La Cisgiordania fu quindi divisa in tre aree: A, B, C. La prima controllata appieno dall'Autorità palestinese, la seconda sotto controllo civile palestinese e militare israeliano e la terza sotto il totale controllo israeliano.

Si tratta quindi di territori ancora contesi, ma temporaneamente spartiti. È chiaro però che fa comodo alla propaganda araba chiamarli Territori occupati, tanto che ormai la definizione è entrata a far parte dei libri di storia e nelle riviste di geopolitica. Una definizione che contiene in sé l'accusa verso il "nemico sionista" e che non sarebbe mai stata coniata se fosse rimasto tutto sotto il controllo giordano.
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » gio mar 21, 2019 9:33 pm

???

'Trump riconoscerà il Golan siriano occupato come parte di Israele'
24/05/2018

https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... e/82_24081

In un'intervista rilasciata ieri all'agenzia di stampa britannica Reuters, il ministro dell'intelligence israeliana Yisrael Katz ha indicato che la questione del riconoscimento delle alture del Golan come parte dei territori palestinesi occupati ora "è in cima all'agenda" dei colloqui diplomatici tra Tel Aviv e Washington.

Katz, tuttavia, considera questo piano come una possibile estensione della "tattica di confronto" dell'amministrazione Trump contro la presunta espansione della presenza e dell'influenza dell'Iran in Siria.

"Questo è il momento perfetto per compiere un tale passo (...) per riconoscere la sovranità di Israele sulle Alture del Golan, con una dichiarazione degli Stati Uniti, una proclamazione presidenziale, consacrata (in diritto)", ha spiegato Katz, aggiungendo, quindi, che questo "accadrà probabilmente nei prossimi mesi".

Queste dichiarazioni arrivano il giorno dopo che il rappresentante repubblicano Ron DeSantis ha rivelato di aver presentato una proposta al Congresso degli Stati Uniti per riconoscere le Alture occupate del Golan, appartenenti alla Siria come territorio israeliano dopo il trasferimento dell'ambasciata statunitense nella città palestinese di Al-Quds (Gerusalemme).

Israele occupò le alture del Golan, territorio siriano, dopo la guerra dei sei giorni del 1967 e le annesse nel 1981, azione che fu respinta all'unanimità lo stesso anno dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Nonostante questo provvedimento, l'occupazione israeliana ha costruito dozzine di insediamenti illegali nella zona, oltre a utilizzare l'area come punto di partenza per gli attacchi militari contro l'esercito siriano.



Trump completa l’opera, chiude il consolato Usa a Gerusalemme
Michele Giorgio
Medio oriente. Nella città santa opererà solo l'ambasciata. Le questioni palestinesi saranno affrontate direttamente da David Friedman, amnbasciatore Usa sostenitore dei coloni israeliani. Ieri uccisi due palestinesi a nord di Ramallah
4.3.2019

https://ilmanifesto.it/trump-completa-l ... erusalemme

Gerusalemme torna al centro dell’attenzione. Washington ieri ha completato il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv nella città santa voluto dall’Amministrazione Trump. Ed ha anche chiuso il consolato americano che per decenni è stato una sorta di sede diplomatica statunitense per i Territori palestinesi occupati. Un passo mosso mentre di Gerusalemme e della protezione dei luoghi santi hanno discutevano a Baghdad il capo di stato iracheno, Barham Salih, e il presidente palestinese Abu Mazen. Gerusalemme intanto non sembra più un ostacolo nelle relazioni tra Indonesia e Australia che hanno firmato l’accordo di partenariato economico dopo un ritardo di mesi dovuto anche al disappunto degli indonesiani per la decisione del primo ministro australiano, Scott Morrison, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. A dicembre però Morrison ha chiarito di riconoscere solo la parte ebraica della città come capitale di Israele e che il trasferimento dell’ambasciata australiana non avverrà fino a quando palestinesi e israeliani non arriveranno ad un accordo.

Il Dipartimento di Stato ha provato a ridimensionare la portata della chiusura del consolato Usa e del trasferimento definitivo a Gerusalemme dell’ambasciata. «Vogliamo aumentare l’efficienza dei nostri impegni diplomatici, non è un segnale di cambiamento della politica americana su Gerusalemme, la Cisgiordania o la Striscia di Gaza», ha spiegato il portavoce Robert Palladino. Invece il cambiamento è molto netto. Da ieri le questioni palestinesi saranno affrontare da un ufficio che fa capo all’ambasciatore Usa, David Friedman, convinto sostenitore e finanziatore del movimento dei coloni israeliani. Il solco tra palestinesi e Usa si amplia. Già a ottobre, quando il segretario di Stato Mike Pompeo aveva annunciato la chiusura del consolato, il segretario dell’Olp Saeb Erekat aveva parlato di «ultimo chiodo nella bara» della mediazione americana nel conflitto. Ieri Erekat è tornato all’attacco. «Questo nuovo passo – ha commentato – non ha nulla a che fare con l’efficienza, piuttosto riguarda il piacere di un team ideologico statunitense che vuole frantumare le fondamenta del sistema internazionale».

Nel frattempo il genero e inviato per il Medio oriente Jared Kushner prosegue gli incontri in vista della presentazione del piano di pace Usa, il cosiddetto “Accordo del Secolo”, dopo le elezioni israeliane del 9 aprile. Cosciente che i palestinesi non lo accetteranno mai – stando alle indiscrezioni prevede l’autonomia amministrativa di Gaza e di alcune aree palestinesi in Cisgiordania e la fine del diritto al ritorno dei profughi (in cambio di un risarcimento economico) –, Kushner nei giorni scorsi ha provato a vendere il piano ai sauditi, i turchi e ad altri nella regione, non si sa con quale risultati, per isolare i palestinesi.

Ciò di cui il genero di Trump non è cosciente è la tensione in costante aumento nella Cisgiordania occupata. Ieri non lontano da Ramallah un drappello di soldati israeliani ha ucciso due giovani, Amir Darraj e Youssef Anqawi, entrambi ventenni. Secondo la versione israeliana, due soldati erano fermi sul lato della strada vicino all’uscita dal villaggio di Niima quando sono stati investiti intenzionalmente e feriti da un’automobile palestinese. Gli altri militari presenti hanno aperto il fuoco uccidendo due delle tre persone all’interno dell’auto. I palestinesi smentiscono categoricamente che i due colpiti a morte fossero degli attentatori. Ripetono che i due erano solo dei manovali che si stavano recando al lavoro e che causa delle cattive condizioni stradali hanno perso il controllo del loro veicolo. Netanyahu ha annunciato che farà in modo da accelerare la demolizione delle case dei due “terroristi”. I palestinesi chiedono alla Corte penale internazionale di indagare anche su questo episodio nel procedimento che invocano da tempo contro Israele.



IL REALISTA AL CUBO
Niram Ferretti

La decisione di Donald Trump di riconoscere da parte degli Stati Uniti la sovranità israeliana sopra le alture del Golan dopo 52 anni, è un altro storico passo avanti verso la realtà.

Il primo fu il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico, a cui è seguita la decisione di privare l'UNRWA dei 350 milioni di dollari americani, quindi il Taylor Force Act, che taglia i fondi all'Autorità Palestinese relativamente ai vitalizi nei confronti dei terroristi in carcere e delle loro famiglie, quindi la chiusura dell'ufficio di rappresentanza dell'Autorità Palestinese a Washington.

La realtà geopolitica per Trump e il suoi consiglieri, in primis John Bolton, è composta di fatti chiari e nitidi. Il Golan è strategicamente vitale per Israele, che, nel 1981 se lo è annesso, malgrado la comunità internazionale non abbia mai ratificato questa decisione.

Trump ora lo ha fatto. Ha certificato che gli USA non riconoscono alcuna legittimità alla posizione della comunità internazionale, fondata sull'ipocrisia e sulla più palese ostilità nei confronti di Israele. Dai documenti del Dipartimento di Stato, l'espressione "territori occupati", relativamente al Golan è stata ora depennata.

Nessun altro presidente americano, dal dopoguerra ad oggi, ha dimostrato fino ad ora nei confronti di Israele una tale lucidità e determinazione.




Bolton spiega la decisione USA sulle Alture del Golan
22.03.2019

https://it.sputniknews.com/mondo/201903 ... fDGLLrekyg

Il consigliere del presidente USA degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale, John Bolton, ha dichiarato che la decisione sul riconoscimento delle Alture del Golan come parte del territorio israeliano serve a contrastare la Siria e l’Iran nella regione.

Nel 1967, Israele sconfisse la Siria e occupò le alture del Golan e nel 1981 le annesse unilateralmente. Il presidente americano Donald Trump ha scritto su Twitter giovedì che era tempo che gli Stati Uniti riconoscessero le alture del Golan come parte d’Israele nell'interesse della sicurezza di Tel Aviv e della regione nel suo complesso.

"Consentire ai regimi siriani o iraniani di controllare le alture del Golan significherebbe chiudere gli occhi sulle atrocità di Assad e sulla destabilizzante presenza iraniana nella regione.Il rafforzamento della sicurezza d'Israele rafforza la nostra capacità di combattere le minacce comuni insieme", ha scritto Bolton su Twitter.

Il rappresentante del servizio diplomatico dell'UE, Maja Kocijancic, ha già dichiarato che l'Unione europea di non riconoscere ancora le alture del Golan come parte d'Israele. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha affermato che cambiare lo status delle alture del Golan scavalcando il Consiglio di sicurezza è una violazione diretta delle decisioni delle Nazioni Unite. Anche un certo numero di stati mediorientali si opposto alla decisione di Trump.



Con un tweet, il presidente americano riconosce la sovranità di Israele sul Golan
Daniele Raineri
2019/03/22

https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/03/ ... w9ZCB9fuZI

New York. Con uno di quei tweet che fanno alzare il livello di allerta nelle basi americane sparse per il mondo, giovedì il presidente americano Donald Trump ha scritto che “dopo 52 anni è tempo che gli Stati Uniti riconoscano la piena sovranità di Israele sulle alture del Golan, che sono di importanza strategica per la sicurezza dello stato di Israele e per la stabilità della regione”. Le alture del Golan occidentale furono conquistate da Israele durante la guerra del 1967 contro la Siria e furono annesse qualche anno dopo. Sono senz’altro strategiche, perché rappresentano una posizione sopraelevata e privilegiata in caso di combattimenti e sono sempre più importanti adesso che la Siria è diventata vassalla dell’esercito iraniano e del gruppo libanese Hezbollah, che sono nemici acerrimi di Israele (lo era già vassalla, ma dopo l’aiuto ricevuto durante la guerra civile è diventata totalmente dipendente, è una piattaforma militare per le operazioni iraniane). Se Israele non occupasse militarmente le alture del Golan, i suoi nemici potrebbero affacciarsi da esse e guardare il territorio israeliano dall’alto verso il basso.

Di fatto, Israele esercitava già la sua piena sovranità sulle alture del Golan e la dichiarazione di Trump non modifica il quadro militare e di sicurezza. Modifica il quadro politico. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, da tempo faceva pressione sull’Amministrazione perché facesse questo passo e la settimana prossima potrà ringraziare di persona Trump durante la visita ufficiale a Washington prevista per lunedì e martedì. “Non c’è miglior amico di Trump”, ha detto ieri. Il riconoscimento americano della sovranità israeliana sul Golan aiuterà Netanyahu alle elezioni del 7 aprile, come del resto lo aiuta già in generale il sostegno offerto da Trump – con cui una gran parte dell’elettorato israeliano è in sintonia. Il presidente americano ha spostato la sede dell’ambasciata americana a Gerusalemme, riconoscendola anche di fatto come capitale dello stato di Israele, e ha tagliato i fondi americani per l’Autorità nazionale palestinese. Adesso il riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan farà molto arrabbiare il cosiddetto “asse della Resistenza” formato da Iran, Hezbollah e Siria – che però già considerano, specie i primi due, la guerra per cancellare Israele come un dovere esistenziale. Un problema legato al tweet di Trump è semmai che l’America è nel mezzo di un grande ritiro dal medio oriente e dalla Siria, quindi arriva in un momento in cui gli americani stanno di fatto lasciando più scoperto Israele, perché ritirano i soldati americani dalla Siria orientale.


Alture del Golan
https://it.wikipedia.org/wiki/Alture_del_Golan
Le fonti antiche non rivelano molto sulla storia e sulla gente della regione. Le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono al Paleolitico superiore. Nella Bibbia viene considerato parte del Bašan.
Vari imperi hanno controllato la zona nel corso della storia e nel corso del XVI secolo il Golan fu conquistato dai turchi ottomani. Fu nel tardo XIX secolo, verso il 1878 circa, che le autorità ottomane iniziarono a costruire aree per l'insediamento. La regione fece parte del Governorato di Damasco dell'impero turco ottomano fino al 1918 quando passò alla Francia con il Mandato francese della Siria al termine della prima guerra mondiale. Quando il mandato terminò nel 1944, le alture del Golan divennero parte della Repubblica Araba di Siria.
Due terzi della regione vennero occupate da Israele nel corso della Guerra dei Sei Giorni nel 1967. In seguito alla guerra dello Yom Kippur del 1973 Israele ha accettato di restituire circa il 5% del territorio alla Siria per il controllo internazionale e da allora il 95 % del territorio è conteso tra Israele e Siria. Questo 5% del territorio è stato incorporato in una striscia demilitarizzata di terra che corre lungo la linea di cessate il fuoco nota come zona UNDOF. L'UNDOF è stato istituito nel 1974, per supervisionare l'attuazione dell'accordo di disimpegno e mantenere il cessate il fuoco. Attualmente ci sono oltre 1.000 membri delle forze di pace delle Nazioni Unite.
Israele iniziò la costruzione di insediamenti nella parte restante del territorio e governò l'area sotto amministrazione militare fino al 1981 quando approvò la Legge delle Alture del Golan, ponendo la regione sotto il diritto civile, l'amministrazione e la giurisdizione israeliana.[4] Questa scelta è stata condannata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la Risoluzione 497, che ha definito la decisione israeliana di imporre le sue leggi, la sua amministrazione e la sua giurisdizione sulle alture del Golan "nulla e priva di ogni rilevanza giuridica internazionale".[5] Israele sostiene di essere in diritto di trattenere la zona, interpretando in tal senso un passo della Risoluzione 242, adottata dopo la Guerra dei Sei Giorni, che stabilisce il rispetto del diritto di ciascuno Stato "alla propria integrità territoriale, a confini sicuri e riconosciuti, liberi dalla minaccia o dall'uso della forza."
Dal 1988 Israele ha permesso ai pellegrini drusi di attraversare la frontiera per visitare il santuario di Abele in Siria.
Nel 2005 le alture del Golan avevano una popolazione di circa 38.900 persone, di cui circa 19.300 drusi, 16.500 ebrei, e 2.100 musulmani.

Bašan
https://it.wikipedia.org/wiki/Ba%C5%A1an
Bašan (in ebraico: הַבָּשָׁן‎?, ha-bašan, terreno chiaro) è un territorio citato ripetutamente nella Bibbia, proverbiale per i ricchi pascoli e le folte foreste. Esso si trovava a oriente del fiume Giordano fra il Galaad a sud e il monte Ermon a nord. Prima dell'ingresso degli israeliti in Canaan era un regno, governato dal re Og.

Dopo l'esilio babilonese il Bašan fu ripartito in quattro regioni:

La Gaulantide, o Golan, la parte più occidentale.
La Batanea, oggi Al-Bathaniya, ai piedi del Golan.
L'Auranitide, o Hauran
La Traconitide, oggi Al-Lajat
Non è del tutto chiaro se l'Argob, una parte del Bašan citata nel terzo capitolo del Deuteronomio, debba essere identificata con la Traconitide. A parte la Traconitide, tutto il resto del Bašan è un territorio fertile e arabile composto da un terreno di origine vulcanica.
Le principali città citate nell'Antico Testamento sono Aštaroth, Edrei, Golan e Salchah. Nel 106 Traiano creò la provincia romana dell'Arabia, in cui incorporò anche il regno nabateo e ne pose la capitale a Bostra (Bozrah), una città dell'Auranitide, che divenne per alcuni secoli un importante centro commerciale.


Re Og
http://www.treccani.it/enciclopedia/og
Og (ebr. Ōg) Nella Bibbia, re della regione di Basan, con cui gli Israeliti si scontrarono alla vigilia della loro conquista della Palestina. È detto «l’unico superstite dei Refaim», cioè di una antica popolazione locale, che impressionò gli Israeliti per l’alta statura dei suoi componenti. Lo scontro decisivo avvenne a Edrai: Mosè con i suoi uomini vinse il nemico, distruggendolo e conquistandone la terra.


Refaim
https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003695
Tribù o popolo di alta statura. Non si conoscono con precisione né il significato né l’origine del nome. Probabilmente si chiamavano refaim perché discendenti di un uomo di nome Rafa. In 2 Samuele 21:16 ricorre l’espressione haRafàh (lett., “il Rafà”): il nome del padre sembra essere stato usato per indicare l’intera stirpe di giganti.

In epoca remota i refaim si erano evidentemente stanziati a E del Mar Morto. I moabiti, che li spodestarono, li chiamavano emim (“cose spaventose”). Gli ammoniti li chiamavano zamzummim (forse da una radice che significa “avere in mente; tramare”). (De 2:10, 11, 19, 20) Quando Chedorlaomer re di Elam si diresse a O per far guerra a cinque re ribelli nei pressi del Mar Morto (prendendo prigioniero Lot), sconfisse i refaim ad Asterot-Carnaim. (Ge 14:1, 5) Quindi a quell’epoca i refaim si trovavano in Basan, a E del Giordano. Poco dopo Dio disse che avrebbe dato ai discendenti di Abraamo la Terra Promessa, che includeva la regione abitata dai refaim. — Ge 15:18-20.

Oltre 400 anni più tardi, quando Israele stava per giungere in Canaan, “il paese dei refaim” si identificava ancora con Basan. Là gli israeliti sconfissero Og re di Basan (De 3:3, 11, 13; Gsè 12:4; 13:12), il solo ‘rimasto di ciò che restava dei refaim’. Non si può dire con certezza se questo significa che era l’ultimo re dei refaim o l’ultimo dei refaim nella regione, dato che poco dopo furono trovati refaim a O del Giordano.

Nella Terra Promessa gli israeliti ebbero delle difficoltà con i refaim, poiché alcuni di loro rimasero nei boschi della regione montagnosa di Efraim. I figli di Giuseppe ebbero paura di scacciarli. (Gsè 17:14-18) Mentre combattevano contro i filistei, Davide e i suoi servitori abbatterono quattro uomini “nati ai refaim a Gat”. Uno di loro era “un uomo di statura straordinaria che aveva sei dita a ciascuna mano e a ciascun piede, ventiquattro”. La descrizione della loro armatura indica che erano tutti uomini di alta statura. Uno di questi era “Lami fratello di Golia il gattita”. (1Cr 20:4-8) Questo Golia, ucciso da Davide, era alto sei cubiti e una spanna (quasi 3 m). (1Sa 17:4-7) In 2 Samuele 21:16-22, anziché “fratello di Golia” come in 1 Cronache 20:5, il testo ha “Golia”, e questo potrebbe indicare che c’erano due Golia. — Vedi GOLIA.

Il termine ebraico refaʼìm ricorre anche in un altro senso nella Bibbia. A volte è chiaro che non si riferisce a un popolo particolare, ma ai morti in generale. Ricollegando questo vocabolo a una radice che significa “cascare, rilassarsi”, alcuni studiosi ritengono che significhi “sprofondati, impotenti”. Nei versetti in cui il termine ha questo significato la Traduzione del Nuovo Mondo lo rende “quelli impotenti nella morte”, e molte altre traduzioni usano espressioni come “defunti” o “trapassati”. — Gb 26:5; Sl 88:10; Pr 2:18; 9:18; 21:16; Isa 14:9; 26:14, 19.
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » gio mar 28, 2019 10:08 pm

"La Ue si dissocia da Washington: 'Il Golan non è di Israele' ".

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/03/2019, a pag.1 "Andrea's Version" di Andrea Marcenaro; dal MESSAGGERO, a pag. 13, il redazionale "La Ue si dissocia da Washington: 'Il Golan non è di Israele' ".
Informazione Corretta
Andrea Marcenaro

http://www.informazionecorretta.com/mai ... aIL6fsiRmI

Il fanatismo contro Israele della rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini non è una novità. Con le dichiarazioni sul Golan, Mogherini non ha fatto che confermarlo, contribuendo così a demonizzare l'unica democrazia del Medio Oriente.

Il bambino può essere certo dell’amore dei genitori, oppure no; l’adolescente può dubitare delle verità apprese in famiglia e cercarne di altre; il giovane non sa che strada prendere; l’adulto non è più sicuro se lavorerà anche domani; l’anziano, se verrà amato o sopportato; molti non sono certi della propria identità, altri si interrogano se valga la pena di mettere al mondo dei figli, ma esisterà Dio? si domanda angosciata una quantità di persone. Troppi dubbi attanagliano la vita di troppi. Questo è doloroso. Eppure una certezza esiste, forse una sola, e nonostante tutto salda come roccia: sarà oggi, o domani al più tardi, ma un’uscita imbecille su Israele la Mogherini la farà.

«La posizione dell'Unione europea per quanto riguarda lo stato delle alture del Golan non è cambiata. In linea con il diritto internazionale e le risoluzioni 242 e 497 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'Unione europea non riconosce la sovranità israeliana sulle alture occupate del Golan». È quanto ha affermato l'Alto rappresentante dell'Unione europea, Federica Mogherini. Nei giorni scorsi il presidente Usa, Donald Trump, aveva detto di riconoscere il diritto di Israele di avere la sovranità sulle Alture del Golan. Per provare ad allentare la tensione è stato riunito il Consiglio di Sicurezza dell'Onu su richiesta della Siria, per discutere del riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità israeliana sulle alture del Golan. A comunicarlo è stata la missione israeliana al Palazzo di Vetro.
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » ven mar 29, 2019 9:14 pm

La sovranità di Israele sulle alture del Golan è legale e giustificata
29 marzo 2019

http://www.linformale.eu/la-sovranita-d ... HwPyB0Xjtc

Lo scorso giovedì 21 marzo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha twittato che era arrivato il momento per gli Stati Uniti di “riconoscere pienamente la sovranità di Israele sulle alture del Golan, che sono di un’importanza fondamentale dal punto di vista strategico e di sicurezza per lo Stato di Israele”. Lunedì, 25 marzo, Trump ha firmato un ordine esecutivo facendo esattamente questo.
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha elogiato il presidente americano per aver riconosciuto la sovranità di Israele sull’altopiano di notevole importanza strategica. Numerosi opinionisti hanno vociato che si tratta di uno stratagemma per aiutare Bibi a vincere le prossime elezioni politiche in Israele del 9 aprile.
Forse.
Altri hanno ipotizzato che questo sviluppo affosserà di certo la già remota possibilità che la proposta da parte di Trump di un piano di pace per Medio Oriente sarà accolta positivamente nella regione.
Può darsi.
Ma, di fatto, e secondo il diritto internazionale, tutto ciò è solo clamore fuorviante.La questione è molto semplice.Il 5 giugno 1967, scoppiò la guerra fra Israele e l’Egitto.
Il giorno seguente, si unirono anche la Siria e la Giordania, attaccando Israele sul fronte orientale e su quello settentrionale. Il 10 giugno era finito tutto. Incredibilmente, Israele non aveva soltanto respinto gli assalitori, ma aveva preso il controllo del deserto del Sinai, della sponda occidentale del fiume Giordano e delle alture del Golan, a nord.
Contrariamente a circa il 99 per cento delle notizie che trapelano in questi giorni sull’argomento, una dichiarazione israeliana di sovranità sulle alture del Golan e il riconoscimento americano di tale sovranità non sono contrari al diritto internazionale.

Le note di biasimo espresse a riguardo di quest’ultima perfidia israeliana sono di fatto inaccurate e giuridicamente scriteriate.
Il prossimo mercoledì, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (CSNU) terrà, su richiesta della Siria, una riunione di emergenza per occuparsi dello status del Golan. A parte gli Stati Uniti, possiamo aspettarci aspre critiche da parte di Israele e l’invocazione delle Risoluzioni 224 e 338 del CSNU, approvate per auspicare il cessate-il-fuoco rispettivamente del 1967 e del 1973. Il pretesto sarà che tali risoluzioni vietano qualsiasi riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan.

Non è così.
Il diritto internazionale consta di un’accozzaglia di convenzioni, dichiarazioni, Risoluzioni delle Nazioni Unite e via dicendo. Dalla Seconda guerra mondiale, l’interpretazione accettata e riconosciuta del diritto internazionale in merito alla perdita territoriale durante un conflitto è abbastanza semplice: il paese aggressore non può conservare in modo permanente la terra acquisita a seguito di un conflitto armato.

Questo principio è alla base della condanna del riconoscimento americano della sovranità israeliana sulle alture del Golan. In questo contesto, abbiamo sentito parlare molto di come l’occupazione russa della Crimea sia distinta dalla presa di Israele sul Golan. Come se l’una fosse attinente all’altra. La Russia ha invaso la Crimea e occupa il territorio di quel paese. Non è stata la Crimea a invadere la Russia.L’Iraq ha invaso il Kuwait e ha occupato il territorio di quel paese. Non è stato il Kuwait a invadere l’Iraq. La Siria e la Giordania attaccarono Israele nel 1967. Non fu Israele ad attaccare la Siria.Il paradigma della Seconda guerra mondiale nel diritto internazionale non contempla l’insieme unico di circostanze che prevalgono in questo angolo di Medio Oriente, ma si limita a occuparsi della situazione più comune in cui il paese aggressore, e non quello che si difende, conquista. Non vi è dubbio che la Siria attaccò Israele nel 1967 (e di nuovo nel 1973). E non ci sono dubbi che, alla fine di entrambi i conflitti, Israele avesse il pieno controllo delle alture del Golan. In effetti, in seguito alle leggendarie battaglie di carri armati sulle alture del Golan nel 1973 (che sono state studiate a West Point), l’esercito siriano era collassato e Israele era pronto ad andare avanti e conquistare Damasco. Un accordo per il cessate-il-fuoco era nell’interesse di tutti.

Dal 2011, la Siria è devastata dalla guerra civile, in cui il presidente Bashar al-Assad ha attaccato i propri cittadini con armi chimiche in diverse occasioni. Ampie zone della Siria erano controllate dall’Isis fino a tempi molto recenti, comprese le aree che si affacciano direttamente sulle alture del Golan vicino al confine con Israele. Oggi, lo Stato siriano esiste a malapena. È una polveriera violenta e del tutto disfunzionale di alcuni dei più brutali regimi e movimenti al mondo. Non è ammissibile che la Siria rivendichi la sovranità sul Golan, così come non è possibile che la rivendichi sulla sponda orientale del fiume Eufrate. Anche se potesse, non è nell’interesse di alcuna nazione responsabile constatare un risultato del genere. La Siria violò il diritto internazionale nel 1967, nel 1973 e in molte altre occasioni, attaccando Israele senza aver ricevuto alcuna provocazione e promettendo di distruggere il paese. Non solo la Siria non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo bellicoso, ma è stata costretta ad accettare un cessate-il-fuoco per evitare l’umiliazione totale: una conquista israeliana di Damasco.

Benvenuti in Medio Oriente!

Ci sono conseguenze per gli attacchi militari, specialmente quanto l’aggressore perde. Il diritto internazionale tace su questo punto e lo fa per una buona ragione. Perché, su una base logica, è difficile da comprendere.

Le persone possono detestare il presidente Trump e il primo ministro Netanyahu. Possono essere sprezzanti nei confronti della tempistica con cui l’America ha riconosciuto la sovranità di Israele sulle alture del Golan. Ma ciò non è contrario al diritto internazionale. E non altera affatto l’esito del conflitto israelo-palestinese.

Traduzione di Angelita La Spada
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » sab apr 06, 2019 9:47 pm

IL TRUMPISMO DI BIBI
Niram Ferretti
6 aprile 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

A pochi giorni dalle elezioni in Israele, Benjamin Netanyahu se ne esce con una dichiarazione trumpiana. Se verrà riletto, Israele annetterà gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria. Questa la sua promessa elettorale.

“Applicherò la sovranità israeliana, ma non distinguo tra i blocchi degli insediamenti e insediamenti isolati. Dal mio punto di vista, ognuno di questi insediamenti è israeliano. Noi abbiamo una responsabilità nei loro confronti come govermo di Israele. Non ne trasferirò nessuno, e non trasferirò la loro sovranità ai palestinesi. Mi occuperò di tutti".

È improbabile che Netanyahu abbia fatto questa dichiarazione senza il consenso della Casa Bianca, e se l'ha fatta di sua iniziativa, è un forte azzardo soprattutto prima che il tanto annunciato piano di pace americano abbia visto la luce.

La sovranità israeliana sopra l'Area C della Giudea e Samaria, o Cisgiordania, o West Bank, dove vivono 400.000 cittadini ebrei, sanerebbe di fatto una situazione che permane sospesa dal 1967, quando Israele vinse la Guerra dei Sei Giorni, ed entrò in un territorio occupato abusivamente per diciannove anni e poi annesso illegalmente dalla Giordania nel 1951. Un territorio che il Mandato Britannico per la Palestina del 1922 assegnava interamente all'abitabilità ebraica.

Con gli Accordi di Oslo del 1993-1995 e la ripartizione del territorio in tre aree distinte, la A, la B e la C, l'Area C è rimasta fino ad oggi sotto la piena sovraintendenza israeliana.

Va ricordato che la Giudea e la Samaria rappresenta un territorio legalmente privo di un detentore sovrano e che su di esso Israele ha una rivendicazione totalmente legittima. Con gli Accordi di Oslo esso ha già ceduto una parte del territorio ai palestinesi in cambio di una pace che non è mai arrivata. La cosiddetta "occupazione" è di fatto cessata allora con il ritiro delle truppe israeliane da zone cedute all'Autorità Palestinese.

L'estensione della sovranità israeliana sopra l'Area C, rappresenterebbe, come la sovranità israeliana sopra il Golan e il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele, l'affermazione del trionfo della realtà sull'ideologia e l'ipocrisia.

Rappresenterebbe, finalmente, dopo 52 anni, il ristabilimento della giustizia, il ritorno a Israele di un territorio che il Mandato Britannico gli aveva assegnato, a seguito di una guerra, quella del 1948, che ve lo aveva estromesso e dopo la sua cattura a seguito di un'altra guerra, quella del 1967, in cui gli eserciti dell'Egitto, della Giordania e della Siria, coadiuvati da altri stati arabi, lo avevano attaccato cercando di distruggerlo.

Nessun diritto internazionale intima a una nazione che ha conquistato un territorio perso da una nazione che l'ha aggredita di restituire questo territorio all'aggressore. Il diritto internazionale, dalla Seconda guerra mondiale a oggi, è unanime nel rigettare la legittimità di terriori conquistati da una nazione che aggredisce, non da una che si difende.

Sta ora a Netanyahu, se verrà riletto, mantenere la parola.




TRUMPETE
6 aprile 2019
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

La dichiarazione di Benjamin Netanyahu, che se dovesse vincere le elezioni annetterà Giudea e Samaria, per inteso l'Area C, di fatto già israeliana dal 1993, è una dichiarazione tutta trumpiana ed è in linea con l'ufficializzazione da parte della Casa Bianca della sovranità israeliana sul Golan.

A tre giorni dalle elezioni in Israele, Netanyahu, con spregiudicata scaltrezza fa una dichiarazione che non può che risultare appetibile alla gran parte dell'elettorato, visto che solo il 34% degli israeliani è a favore di due stati. Finalmente, Netanyahu ha detto quello che avrebbe dovuto dire tempo fa, "Uno Stato palestinese rappresenta per noi una minaccia esistenziale".

Difficile che una mossa così eclatante non abbia il consenso della Casa Bianca, difficile che Netanyahu si muova su una questione così rilevante in modo estemporaneo e senza che non abbia nel presidente americano una sponda a cui appoggiarsi. Se così non fosse si esporrebbe al rischio di una clamorosa sconfessione pubblica da parte USA.

Trump è la carta da giocare. Il presidente americano più risolutamente dalla parte di Israele dal 1948 ad oggi, quello che maggiormente ha inciso sul contesto del conflitto modificando uno scenario che nessuno prima di lui osava toccare da decenni.

Se Benjamin Netanyahu dovesse vincere queste difficilissime elezioni, nessuno si inganni su chi gliele avrà fatte vincere.
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Re: Israele non ha rubato e occupato alcuna terra altrui

Messaggioda Berto » gio apr 11, 2019 10:42 pm

Il Golan sarebbe già tornato alla Siria se Damasco avesse accettato di riconoscere Israele
Lo ha detto l’ex presidente egiziano Mubarak ricordando il rifiuto di Assad delle offerte negoziali avanzate da Netanyahu nel 1998
(Da: Jerusalem Post, 10.4.19)

https://www.israele.net/il-golan-sarebb ... Oh0opziKBU

La Siria respinse un’offerta israeliana di cedere le alture del Golan in cambio della normalizzazione delle relazioni fra i due paesi e dell’apertura di rispettive ambasciate. Lo ha detto l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak ai mass-media egiziani.

“Contattai gli israeliani – ha detto Mubarak, citato mercoledì dal quotidiano al-Hayat – per cercare di recuperare le alture del Golan, e loro chiesero in cambio l’apertura di un’ambasciata israeliana a Damasco e di un’ambasciata siriana nel loro paese come una sorta di riconoscimento da parte siriana dello stato d’Israele”. Secondo il reportage del giornale pan-arabo edito a Londra, le trattative del 1998 tra Israele, all’epoca guidato da Benjamin Netanyahu al suo primo mandato come primo ministro, vennero respinte dall’allora presidente siriano Hafez al-Assad (padre dell’attuale presidente Bashar al-Assad). Il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso 25 marzo, ha aggiunto Mubarak, “è il risultato del fallimento di quei colloqui”. Mubarak ha anche detto ad al-Hayat che, mentre l’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon era più incline alla collaborazione, “Netanyahu è uno dei negoziatori più difficili” con cui abbia avuto a che fare.

L’anno scorso Uzi Arad, ex consigliere di Netanyahu, ha detto a radio Galei Tzahal che negli scorsi dieci anni il primo ministro israeliano ha tenuto due cicli di negoziati “seri” con Damasco (a quel punto sotto Bashar al-Assad) sulla possibilità di cedere le alture del Golan alla Siria. Il primo round di negoziati nel 2009 fu abbandonato finché Washington non riuscì a convincere i due paesi a impegnarsi in colloqui indiretti l’anno successivo. I colloqui iniziati nel 2010 vennero però interrotti bruscamente nel 2011 a causa dello scoppio della guerra civile siriana. Secondo un reportage del 2012 di Yediot Aharonot, che citava un alto funzionario americano direttamente coinvolto nei negoziati, i colloqui erano “seri e di ampia portata e probabilmente si sarebbero conclusi con un accordo se non fossero stati interrotti” dalla guerra civile.

Giugno 1996: il presidente egiziano Hosni Mubarak (a sinistra) con il presidente siriano Hafez al-Assad (al centro) e al principe ereditario saudita Abdallah, all’aeroporto di Damasco al termine di un incontro nella capitale siriana

L’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Dan Shapiro ha dichiarato al Jerusalem Post che la base dei negoziati era il principio “terra in cambio di un accordo di pace” analogamente al trattato di pace tra Israele ed Egitto del 1979. Ma, ha aggiunto Shapiro, “era tempo perso: i siriani non sono mai stati realmente disposti a porre fine alle loro relazioni con l’Iran e al loro sostegno a Hezbollah. Questo, per il regime di Assad, era molto più importante che recuperare le alture del Golan”. All’epoca Shapiro, che poi sarebbe stato ambasciatore degli Stati Uniti in Israele tra il 2011 e il 2017, si trovava a Washington ed era coinvolto nel coordinamento politico presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale.

Israele conquistò dalla Siria le strategiche alture del Golan, un’area di circa 1.200 kmq, durante la guerra dei sei giorni del giugno 1967 e vi applicò la sua giurisdizione a partire dal 1981. L’accordo di disimpegno delle forze del 1974, firmato dopo la guerra di Yom Kippur dell’anno precedente, istituì una zona cuscinetto tra i due paesi che è stata pattugliata da caschi blu delle Nazioni Unite fino a quando questi non subirono minacce e sequestro ad opera dei ribelli siriani nel 2014, per poi mettersi in salvo in Israele. Le truppe del regime siriano hanno riconquistato la Siria meridionale sette anni dopo averla persa, e sono tornate sulle loro posizioni insieme ad operativi di Hezbollah. Attualmente sono schierate lungo il confine del Golan sia le forze di pace delle Nazioni Unite che la polizia militare russa. Il mese scorso le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato d’aver scoperto una rete di Hezbollah sulle alture del Golan progettata per agire contro Israele non appena le venisse dato l’ordine di farlo.
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