Le leggi internazionali che violano i nostri diritti umani

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Messaggioda Berto » mer gen 11, 2023 7:08 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Le leggi internazionali che violano i nostri diritti umani

Messaggioda Berto » mer gen 11, 2023 7:08 am

26)
Le politiche della UE sinistrata, social democratica e politicamente corretta, pro invasione, pro filo nazi maomettani e antisemita/antisraelina sta facendo molto male alle genti europee.
Le sentenze sinistrate della CEDU o Corte Europea dei Diritti dell'Uomo del Consiglio d'europa a danno dei nostri diritti umani, naturali, universali, civili, politici ed economici.


La Francia condannata per mancata accoglienza dei richiedenti asilo
Giuseppina Perlasca
8 dicembre 2022

https://scenarieconomici.it/la-francia- ... nti-asilo/

Macron attacca la Meloni, ma non guarda a casa propria. Giovedì 8 dicembre, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che la Francia è responsabile per non aver accolto i richiedenti asilo nonostante le decisioni del tribunale di Tolosa (Haute-Garonne) del 2018. Come riportato da Le Monde, il tribunale ha condannato la Francia a pagare 5.000 euro alle tre famiglie ricorrenti, oltre a 7.150 euro di spese.

La storia è iniziata nell’aprile 2018, quando due famiglie congolesi e un georgiano sono arrivati in Francia. Dopo aver ottenuto il certificato di richiesta d’asilo, i rifugiati sono rimasti sbalorditi quando hanno visto che non era stato concesso loro un alloggio. Tutti erano stati rifiutati dalla prefettura dell’Haute-Garonne. Dopo aver deferito il caso al tribunale amministrativo, il giudice di pace ha ordinato al prefetto di prendere provvedimenti, ma invano. Dopo diversi procedimenti giudiziari infruttuosi, la CEDU ha finalmente preso in carico il caso. La CEDU ha ritenuto che lo Stato, rappresentato dal prefetto, “non abbia risposto alle richieste dei ricorrenti” e che quindi vi sia stata una “violazione dell’articolo 6.1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, che sancisce il diritto di accesso a un tribunale.

Quindi la Francia attacca l’Italia per la mancata accoglienza dei richiedenti asilo, poi si dimentica dei propri. Una discreta ipocrisia di puro stampo macroniano.



La CEDU è una corte sinistrata che sentenzia a nostro danno sulla base dei trattati e delle convenzioni internazionali sul succorso in mare, sull'asilo politico e sull'aiuto umanitario che consentono il loro abuso sistematico a nostro danno.

La Corte europea dei diritti dell'uomo (abbreviata in CEDU o Corte EDU) è un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959[3] dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950, per assicurarne l'applicazione e il rispetto. Vi aderiscono quindi tutti i 46 membri del Consiglio d'Europa.
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_eur ... ell%27uomo
Sebbene abbia sede a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non fa parte dell'Unione europea; non deve nemmeno essere confusa con la Corte di giustizia dell'Unione europea, con sede in Lussemburgo, che, invece, è un'istituzione effettiva dell'Unione europea, la cui competenza, peraltro, è di tutt'altra natura, vertendo sull'applicazione del diritto comunitario nell'interpretazione e nell'applicazione dei trattati fondativi dell'Unione.


Il testo della Convenzione è presentato così come modificato dalle disposizioni del Protocollo n. 15 (STCE n. 213) in vigore dal.
https://www.echr.coe.int/documents/convention_ita.pdf
Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali
La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali o CEDU è una convenzione internazionale redatta e adottata nell'ambito del Consiglio d'Europa.


Gino Quarelo
Secondo questa demenziale sentenza della sinistrata CEDU, chiunque arrivi in Europa, anche clandestinamente e presenti richiesta di asilo politico o di aiuto umanitario, deve essere accolto, ospitato e mantenuto degnamente da noi con le nostre risorse.
Secondo questa demenziale sentenza, l'Italia che è piena di debiti (il paese più indebitato dell'Occidente), che ha milioni di disoccupati e di cittadini italiani che non arrivano a fine mese (circa 10 milioni di poveri relativi) e almeno 6 milioni di poveri assoluti, dovrebbe usare le sue scarse risorse pubbliche per accogliere, ospitare e mantenere degnamente tutti gli stranieri che arrivassero nel suo territorio anziché aiutare e assistere la sua gente ossia gli italiani.


In Ruanda i richiedenti asilo: sì della Corte Suprema britannica
Anna Bono
20-12-2022

https://lanuovabq.it/it/in-ruanda-i-ric ... 8.facebook

Contro il veto della Corte Europea dei Diritti Umani, la Corte Suprema britannica dà via libera all’accordo con il governo ruandese per trasferirvi i rifugiati che bussano alle porte di Londra: è un Paese stabile, per cui il progetto non viola la Convenzione di Ginevra. Una misura di contrasto all’immigrazione illegale che dispiace solo a chi usa la richiesta di asilo come espediente.

Trasferire altrove, nel caso specifico in Ruanda, le persone che chiedono asilo in Gran Bretagna è lecito, non viola i diritti umani e la Convenzione di Ginevra sui rifugiati. A stabilirlo il 19 dicembre è stata la Corte Suprema britannica con una sentenza che dà via libera al progetto dell’ex ministro dell’interno Priti Patel, inteso a contrastare l’immigrazione illegale, di cui finora una serie di obiezioni di carattere legale avevano impedito l’attuazione. Il progetto, per la realizzazione del quale è stato stanziato un primo fondo di 120 milioni di sterline, prevede che i richiedenti asilo, ad eccezione dei minori non accompagnati, possano essere portati in Ruanda e che là la loro pratica sia esaminata.

In base all’accordo firmato il 14 aprile con il governo ruandese, le persone che otterranno asilo riceveranno per cinque anni dal governo britannico aiuti economici e altre forme di sostegno affinché possano integrarsi nella vita economica e sociale del Paese se lo desiderano. Quelle le cui richieste saranno respinte potranno presentare domanda per rimanere in Ruanda ad altro titolo oppure saranno trasferite nei rispettivi Paesi di origine, nei quali evidentemente non corrono alcun pericolo, prova ne sia che lo status di rifugiato è stato loro negato, o in altri Stati in cui hanno diritto di risiedere.

Un primo gruppo di sette richiedenti asilo sarebbe dovuto partire alla volta del Ruanda il 14 giugno, ma il volo era stato sospeso all’ultimo momento perché la Corte Europea per i Diritti Umani era intervenuta in favore di uno degli uomini a bordo, un iracheno secondo il quale nel Paese africano avrebbe corso «il rischio reale di subire danni irreversibili». Sul suo esempio, anche gli altri richiedenti asilo avevano presentato ricorso assistiti da legali e così tutti gli ordini di trasferimento erano stati revocati. «La loro partenza è stata solo rimandata, abbiamo già iniziato i preparativi per il prossimo volo», avevano assicurato le autorità britanniche.

Ma il 6 settembre è caduto il governo del primo ministro Boris Johnson. Il governo successivo guidato da Liz Truss è durato meno di 20 giorni e soltanto il 25 ottobre Rishi Sunak ha assunto la carica di premier e ha quindi formato l’attuale esecutivo. Il nuovo ministro dell’interno Suella Braverman ha subito dichiarato l’intenzione di realizzare il progetto ideato dal suo predecessore: «Abbiamo sempre sostenuto che si tratta di un provvedimento legittimo – ha commentato all’annuncio della sentenza – e oggi la corte lo ha confermato. Mi impegno a far funzionare l’accordo con il Ruanda, intendo procedere quanto prima. Siamo pronti a difendere l’iniziativa contro ulteriori attacchi legali». A sua volta il primo ministro Sunak ha accolto con favore la sentenza: «Vogliamo fare il più rapidamente possibile», ha detto, senza tuttavia presentare una tabella di marcia.

Quest’anno la Gran Bretagna ha registrato la cifra record di oltre 40mila arrivi irregolari. Come nel resto d’Europa, solo in minima parte si tratta di persone che fuggono da guerra e violenza, ma tutte si dicono profughi e chiedono asilo. Insieme ad altri provvedimenti, il trasferimento in Ruanda servirà a scoraggiare i tentativi di entrare illegalmente nel paese abusando delle norme sull’asilo, ridurrà i tempi di attesa per i veri rifugiati sfoltendo le pratiche da esaminare e ne affretterà l’accoglienza. Inoltre salverà vite umane. Come nel Mediterraneo, la traversata del canale della Manica partendo dalle coste francesi comporta dei rischi: la settimana scorsa quattro persone sono annegate quando il loro gommone è affondato.

Facendosi portavoce di altre organizzazioni non governative, Detention Action tuttavia ha commentato la sentenza della Corte Suprema dicendosi dispiaciuta che sia stata giudicata legittima «la deportazione di rifugiati in uno Stato autocratico che uccide la gente e pratica la tortura». Per il partito laburista il progetto è impraticabile e immorale. I legali che assistono i richiedenti asilo sostengono che sia disumano. Ma la Gran Bretagna non è il primo stato ad attuare una politica di riallocazione dei richiedenti asilo. L’ha preceduta l’Australia che “confina” gli emigranti illegali in attesa di conoscere l’esito delle loro richieste di asilo in Papua Nuova Guinea e a Nauru. In Europa, anche la Danimarca ha in progetto di trasferire i propri richiedenti asilo in stati terzi extra Unione Europea e ha avviato contatti tra l’altro anche con il Ruanda.

Il trasferimento in Ruanda – sostiene a ragione il governo britannico – non viola la Convenzione di Ginevra. L’articolo 33 della Convenzione afferma infatti: «Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate». Il Ruanda è un Paese stabile, il suo governo si è impegnato a rispettare e tutelare i richiedenti asilo che quindi saranno al sicuro. In attesa di sapere se otterranno lo status giuridico di rifugiato, saranno liberi di circolare nel Paese, ospitati a spese della Gran Bretagna nell’Hope Hostel, l’Ostello della speranza ristrutturato per l’occorrenza, dove in passato furono alloggiati alcuni sopravvissuti al genocidio dei Tutsi.

Solo chi usa la richiesta di asilo come espediente per non essere respinto e ha come obiettivo di stabilirsi in Gran Bretagna vive la prospettiva di essere trasferito in Ruanda come un fallimento e questo in effetti dovrebbe dissuaderlo dallo spendere migliaia di dollari e affrontare i disagi di lunghi viaggi clandestini. Chi davvero cerca scampo da minacce estreme può accettare serenamente di vivere in qualunque paese, tanto più se reso ospitale dalla garanzia che sia la Gran Bretagna a farsi carico di tutte le spese di accoglienza.


Convenzioni di Ginevra
https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzioni_di_Ginevra

Le convenzioni antecedenti la seconda guerra mondiale erano sei:

Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei militari feriti in guerra, Ginevra, 22 agosto 1864 (abrogata dalla Convenzione del 1906)
Convenzione per il miglioramento della sorte dei feriti e malati negli eserciti di campagna, Ginevra, 6 luglio 1906 (abrogata dalla Convenzione del 1929)
Convenzione per l'adattamento alla guerra marittima dei principi della Convenzione di Ginevra del 1906, L'Aja, 18 ottobre 1907 (abrogata dalla II Convenzione del 1949)
Convenzione del 25 aprile 1926 concernente le schiavitù
Convenzione per il miglioramento della sorte dei feriti e malati negli eserciti di campagna, Ginevra, 27 luglio 1929 (abrogata dalla I Convenzione del 1949)
Convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra, Ginevra, 27 luglio 1929 (abrogata dalla III Convenzione del 1949).

Le convenzioni in vigore

Nel corso del XX secolo, con il mutare dello scenario internazionale, sono state realizzate nuove convenzioni ed integrazioni a quelle già sottoscritte.

Il 12 agosto 1949 furono adottate quattro convenzioni, destinate a sostituire tutto il corpo giuridico preesistente in materia:

I Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei feriti e dei malati delle Forze armate in campagna, Ginevra, 12 agosto 1949
II Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei feriti, dei malati e dei naufraghi delle Forze armate sul mare, Ginevra, 12 agosto 1949
III Convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra, Ginevra, 12 agosto 1949
IV Convenzione sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra, Ginevra, 12 agosto 1949

Sessantuno Stati ratificarono le quattro Convenzioni favorendo la successiva ratifica da parte di altri Stati.

Il processo di decolonizzazione e l'estendersi dei conflitti non simmetrici condusse all'integrazione delle Quattro Convenzioni di Ginevra mediante due Protocolli Aggiuntivi, adottati sempre a Ginevra l'8 giugno 1977:

I protocollo aggiuntivo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, Ginevra, 8 giugno 1977
II protocollo aggiuntivo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati non internazionali, Ginevra, 8 giugno 1977.

Poiché la sottoscrizione e la ratifica di questi due protocolli ha incontrato forti opposizioni, specie fra le grandi potenze e le potenze regionali europee, le norme ivi contenute non hanno per il momento assunto valenza di diritto internazionale consuetudinario.

Infine, a causa di recenti avvenimenti che, in alcuni paesi, hanno coinvolto in atti di violenza le strutture della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, è stato ultimamente adottato un terzo protocollo aggiuntivo, che prevede l'uso, da parte delle organizzazioni internazionali umanitarie, di un simbolo non collegato né confondibile con una qualsiasi confessione religiosa:

III protocollo aggiuntivo relativo all'adozione di un emblema distintivo aggiuntivo, Ginevra, 8 dicembre 2005

Altre convenzioni ed accordi internazionali delle Nazioni Unite sono state adottate a Ginevra, ma non vanno confuse con i trattati sopra menzionati, anche se ci si riferisce ad essi come «convenzioni di Ginevra». Alcune di esse sono:

Convenzione di Ginevra sulla circolazione stradale (1949). Sostituita nel 1968 dall'analoga Convenzione di Vienna.
Convenzione relativa allo status dei rifugiati (1951);
Convenzione sul mare territoriale e la zona contigua (1958);
Protocollo relativo allo status dei rifugiati (1967);
Convenzione su certe armi convenzionali (1980).



Alberto Pento
Alcune convenzioni sono da riformare come quelle sui rifugiati (sull'asilo politico e sulla protezione umanitaria)



La Grecia è una polveriera di clandestini pronta a esplodere. Nella vigliaccheria dell’Europa
Antonio Pannullo
5 Mar 2020

https://www.facebook.com/giovanni.tarei ... qGRbceaYxl

Incredibile, ora la Ue fa la sovranista. Dopo aver permesso che per anni clandestini e ong violassero i confini italiani. “I confini di Grecia, Bulgaria e Cipro “sono i confini dell’Ue. Sosterremo tutti i loro sforzi per proteggerli e gli attraversamenti illegali non verranno tollerati dall’Ue”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno e vicepremier croato Davor Bozinovic, a margine del Consiglio Affari Interni straordinario a Bruxelles. Stupore per l’inversione di tendenza, anche di Giorgia Meloni, che infatti ha ironizzato.
“Ora la Ue sull’immigrazione parla come Fratelli d’Italia. Il commissario agli affari interni della Commissione Europea, la social democratica svedese, Ylva Johansson, riguardo la pressione migratoria proveniente dalla Turchia ai confini con Grecia e Bulgaria ha ddetto che i confini della Ue non sono aperti e non devono esserlo. Non c’è contraddizione tra difendere i nostri confini e difendere i diritti umani’. È quello che Fratelli d’Italia ha sempre provato a spiegare al PD e alla sinistra italiana. Ora che lo dice la Ue capiranno?”.

La Ue imbelle non difende la Grecia
In questa bruttissima storia abbiamo poche certezze. Una è che la Grecia è una polveriera di clandestini pronta a esplodere. L’altra è che il dittatore turco Erdogan sta riversando i clandestini in Europa per ricattare l’Unione europea. Ue imbelle, vigliacca, che non ha detto una parola quando le truppe turche hanno invaso uno Stato sovrano come la Siria, che usciva da una guerra di sette anni contri i terroristi che insanguinano l’Europa. La Grecia è destinazione di clandestini da tutte le parti, che passano attraverso la complice Turchia per invaderci.

La Grecia ha approntato un piano, ma Erdogan la boicotta
La Grecia ha approntato un piano per trasferire i clandestini in cinque isole dell’Egeo, scatendando la sacrosanta rivolta dei residenti. Quelli di Lesbo ne sanno qualcosa: violenze, furti, ruberie da parte dei clandestini. I residenti delle isole vorrebbero che i clandestini fossero trasferiti nella Grecia continentale. I nuovi campi, voluti dal governo di destra di Mitsotakis, saranno molto più rigidi, impedendo ai clandestini di fuggire sulla terraferma. Il campo di Moria, a Lesbo, fu costruito per accogliere massimo tremila persone. Oggi ce ne sono ventimila, e quasi tutti sotto i 18 anni. Questo ha scatenato i buonisti di tutta Europa per le condizioni disagiate.

Il governo di Atene: i confini sono chiusi, non si entra
Il problema è che i residenti si oppongono alla costruzione di altri campi, ma la Turchia sta facendo arivare un sacco di disperati, per mettere in difficoltà il governo greco e la Ue. Così ora sulle isole ci sono quarantamila disperati, che rubano e mangiano bestiame, infastidiscono i residenti, depredano le case. I residenti dicono che si tratta di una vera bomba a orologeria, e che la salute pubblica è a rischio. A questo si aggiunge l’ostilità delle sinistre europee verso la grecia. Da quanto il governo ha detto che i confini sono chiusi, e che rimane solo chi ha il diritto di rimanere. Parole condivisibili al 100 per 100.
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Messaggioda Berto » mer gen 11, 2023 7:09 am

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Messaggioda Berto » mer gen 11, 2023 7:11 am

27)
Il diritto internazionale è materia variegata complessa e articolata, non sempre coerente, in molti casi contradditoria e soggetta a interpretazioni contrastanti da parte degli stati, dei governi, degli schieramenti politici, delle magistrature giudiziarie ideologicamente, fideisticamente e pregiudizialmente orientati.
Ma quale è il diritto e l'ordine delle sue leggi che debbono o dovrebbero rispettare gli stati che lo hanno riconosciuto e adottato?
Beh io credo che il primo diritto sia quello umano, naturale e universale, civile e politico, culturale ed economico dei cittadini italiani ed europei.


I trattati e le convenzioni internazionali come quelle sull'asilo politico, l'aiuto umanitario e il soccorso in mare, trovano il loro limite naturale quando entrano in contrasto e laddove violano i diritti umani, naturali e universali, civili e politici, culturali ed economici dei cittadini italiani ed europei che all'interno del territorio dello stato sono i primi che debbono essere salvaguardati dalla politica del governo, dalle leggi della nazione e dalle sentenze dei giudici.
La legge da far valere all'interno della casa degli italiani che è il terrirorio dello Stato italiano è quella decisa/stabilità/formulata dalla sovranità democratica dei cittadini ed è la sola che va osservata e fatta rispettare quando vi sia contrasto tra le leggi internazionali e i diritti dei cittadini dello stato che sono primari rispetto a tutti gli altri richiamati dalle leggi internazionali.

Non esiste alcun automatismo giuridico assoluto che obblighi e imponga gli stati ad accogliere e ospitare chiunque o chichessia di qualsiasi altro paese della terra
che abbia problemi veri o presunti al suo paese (persecuzione politica e giudiziaria, civile e sociale, carestie e povertà, ... ) possa e debbe a sua discrezione venire in Italia per chiedere asilo politico o aiuto umanitario e che gli italiani debbano farsi carico indiscriminatamente della loro accoglienza e della loro ospitalità.
Un obbligo assoluto di tale natura costituirebbe di fatto una subdola forma di schiavitù.
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Messaggioda Berto » mer gen 11, 2023 7:11 am

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