Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Re: Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » mar mag 04, 2021 10:42 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » gio mag 06, 2021 9:36 pm

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Re: Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » gio mag 06, 2021 9:42 pm

5) Il disprezzo dei sinistri social internazi comunisti per il lavoro autonomo


Palestre e bar sono solo “lavoretti”: così Zingaretti umilia gli italiani
Gianluigi Paragone
15 Aprile 2021

https://www.ilparagone.it/attualita/pal ... -italiani/

“Lavoretti”, con tanto di gesto delle dita a mimare delle parentesi, accentuando così il tono scherzoso. E ancora: “Piccoli professionisti che si erano inventati un lavoro”. Con queste parole Nicola Zingaretti si è riferito in diretta, ospite di Lucia Annunziata nel programma Rai Mezz’ora in più, a migliaia e migliaia di italiani che si guadagnano da vivere lavorando nei bar e nelle palestre, impegnati come camerieri o personal trainer. Un’espressione che fa rabbrividire, considerando che a utilizzarla è uno degli esponenti di punta di quella sinistra che un tempo era il punto di riferimento proprio delle classi sociali più in difficoltà. La perfetta cartina di tornasole di un governo, quello attualmente in carica, che verso i cittadini e le loro esigenze non nutre il minimo interesse.

Una presa in giro inaccettabile, in un momento in cui gli italiani supplicano Draghi e i suoi ministri di poter finalmente tornare a svolgere quei “lavoretti” con i quali si guadagnavano da vivere dignitosamente. Costretti prima ad assistere alle promesse tradite da un esecutivo che continua a parlare di aiuti in arrivo senza mai davvero tendere la mano, e ora persino sbeffeggiati pubblicamente dall’ex segretario del Pd, uno dei difensori convinti del ministro Roberto Speranza e della sua politica delle chiusure sempre e comunque. Una frase offensiva e che denota, tra l’altro, tutta l’ignoranza del governatore della Regione Lazio.

Quel “lavoretti” uscito dalla bocca di Zingaretti è infatti figlia della convinzione che impieghi come il personale dei bar e dei ristoranti o quello delle palestre siano per natura precari, saltuari, da svolgersi quando non si ha un’occupazione migliore. E dunque da non prendere nemmeno troppo in considerazione al momento di varare un piano per assistere gli italiani chiusi in casa, senza poter lavorare. Ignorando così la disperazione di migliaia di persone che si trovano da mesi a non sapere più come mantenere la propria famiglia, esasperati, in piazza a urlare la propria rabbia. Ristoratori, baristi, ambulanti, commessi, allenatori, partite Iva. Con testimonianze drammatiche da ogni Regione.

Ecco, questo popolo sconfortato, abbandonato da quei politici che avevano promesso loro, all’indomani dell’arrivo in Italia del Covid-19, assistenza e sostegno, meriterebbe oggi molto, molto di più dello scherno, irritante, di Nicola Zingaretti. L’ennesima dimostrazione di una sinistra lontana anni luce dai cittadini, dalle piazze, un tempo suo habitat naturale, molto più a suo agio nei palazzi del potere. E armata oggi di una spocchia intollerabile, con la quale umilia quella che un tempo era la sua gente.




Esternazione della Guzzanti suoi commercianti
commento di Nico Colani
19 apr 2021
https://www.youtube.com/watch?v=v-Nm3eySsDw
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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » gio mag 06, 2021 9:43 pm

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 10, 2021 7:35 am

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » lun mag 10, 2021 7:36 am

6)
Questo disprezzo per chi lavora e del lavoro (specialmente per quello manuale, per quello autotomo o indipendente, imprenditoriale, finanziario e del datore di lavoro in quanto tale, imprenditori e datori di lavoro che producono profitto, ricchezza per sè e per coloro a cui danno da lavorare) è alla base anche della demonizzazione di chi possiede della ricchezza e la usa naturalmente per il suo godimento ed anche per la ricchezza stessa.


Dopo il disprezzo per il lavoro manuale, autonomo, imprenditoriale e finanziario vi è la demonizzazione e la criminalizzazione di chi lavora autonomamente (artigiani, agricoltori, commercianti, professionisti, imprenditori vari, capitalisti, banchieri e finanzieri), del denaro, del capitale. delle attività finanziarie, dell'impresa specialmente multinazionale e della ricchezza da loro prodotta.

Da aggiungere il disprezzo ideologico e religioso, di talune demenziali ideologie religiose e di talune ideologie socio economiche, del denaro, della finanza, dei beni materiali, della ricchezza e la demonizzaione del natuale e legittimo uso personale della ricchezza che loro chiamano egoistico, della proprietà privata che abboriscono specialmente nel caso della legittima difesa nei confronti dei ladri, dei rapinatori, degli estorsori tra cui lo stato parassita attraverso la giusta evasione.

Un caso emblematico è quello dei veneti e del Veneto, la loro terra, definiti dagli italici parassiti della sinistra dei grandi lavoratori ma proprio per questo tanto ignoranti perché preferiscono il piacere del fare, del lavoro produttivo alle chiacchere sul lavoro, alle critiche di chi lavora, e magari perché qualche veneto ama ostentare la sua legittima e onesta ricchezza di cui è più che morale civile e culturale andar fieri;
veneti che preferiscono vivere del loro lavoro che di quello degli altri attraverso la schiavitù, il caporalatio, l'estorsione mafiosa o di stato;
veneti che magari preferiscono il fare di mettere su un'impresa, di leggere un buon libro tecnico, di coltivarsi l'orto, allevarsi degli animali, costruirsi la casa piuttosto che perdere tempo a leggere demenziali libri sulle tematiche in voga del politicamente corretto;
veneti sono tra i maggiori contribunti fiscali dell'Italia che a volte però sono costretti ad evadere perché strozzati dagli estorsori di stato e da tutti i suoi parassiti che vivono delle tasse estorte (similmente al pizzo delle mafie) e che difronte ...




Zaia difende il Veneto: "Nessuno osi dire che pensiamo solo ai soldi"
Alberto Giorgi
20 Aprile 2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 56202.html

Il governatore leghista ricaccia al mittente le accuse per la sua scelta di optare per un lockdown soft in vista di una riapertura anticipata, sottolineando l'importanza delle autonomie regionali soprattutto in tema di Sanità
Zaia difende il Veneto: "Nessuno osi dire che pensiamo solo ai soldi"

"Nessuno si permetta di dire che noi veneti pensiamo soltanto al dio denaro". Luca Zaia non ci sta e ricaccia così al mittente le accuse dei detrattori delle autonomie regionali, sottolineando invece l'importanza dell'autonomia per ogni realtà regionale dello Stivale.

"Io continuo a credere che l'autonomia sia un'opportunità, da Nord a Sud", spiega il presidente del Veneto in un'intervista al Corriere della Sera, dedicata in larghissima parta a come la cosiddetta "locomotiva d'Italia" ha affrontato l'emergenza sanitaria e la crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus.

"Non lo dico per i 54 milioni di contributi che ci sono arrivati da imprenditori, cittadini e anche da bambini che hanno rotto il salvadanaio. Il fatto è che noi abbiamo un tessuto economico e una forma mentis che è la nostra, e non è questione di denaro. E se non l'avessimo, non avremmo neanche questa sanità...", ha aggiunto l'esponente di spicco della Lega, che etichetta come "boutade", ovvero come una battuta, o meglio battute, le uscite di alcuni membri della maggioranza di governo sul tema della Danità e della necessità – in loro opinione – che torni a essere sotto il controllo centrale di Roma e non decentrata in mano, appunto, alle regioni. A tal proposito, Zaia dichiara: "Chi lo dice punta a un'equa divisione del malessere e non del benessere. Ma se fosse vero, io vedo: vado a referendum. Chiederò ai cittadini se vogliono essere curati da Roma o dalla loro regione. Aggiungo che mi sono ripromesso di non parlare di autonomie fino a quando non sarà archiviata l'emergenza. Ma sia chiaro che non mi sono dimenticato del voto dei veneti…".

Dunque, nel corso della chiacchierata, il governatore del Carroccio si difende anche dalle accuse di chi ha aspramente criticato la sua linea contro il coronavirus, facendosi promotore di un lockdown soft, reso possibile dalla bravura, con un pizzico di fortuna, del Veneto di contenere con successo l'epidemia di Covid-19: "La Fase 2 dell'epidemia è quella della convivenza, più che della ripartenza. Tenendo fisso in mente che, prima di tutto, viene la salute dei cittadini. Noi siamo pronti, rispettosi del gioco di squadra e certamente non cerchiamo prove muscolari. Diciamo però che bisogna decidere".

Ecco, è qui che Zaia incalza la maggioranza giallorossa di Giuseppe Conte: "C'è chi dice che bisogna tenere tutto chiuso fino a quando l'ultimo paziente diventa negativo. Che però, rischia di farci morire per assenza di ossigeno. Poi ci sono quelli che dicono che occorre una mediazione politica, come se il virus fosse una questione politica. E poi, c'è chi ritiene che occorra ripartire attraversando, e gestendo, una fase di convivenza. Tra l'altro, ogni giorno che passa aggiunge un problema psichiatrico in più, abbiamo tanta gente completamente isolata e sola...".



Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti
Mercoledì 4 Febbraio 2015

https://www.ilgazzettino.it/pay/naziona ... 44923.html

Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti polentoni. E da ultimo, grazie al fotografo Oliviero Toscani, veneti ubriaconi. Etichette, insulti, giudizi pesanti che fanno arrabbiare e riflettere. Non sfuggono agli industriali del Veneto, capaci di conquistare con i loro prodotti i mercati mondiali, nel giorno in cui lanciano l'"operazione Regionali", un percorso innovativo per costruire un manifesto di programmi e proposte da sottoporre alla politica in vista delle elezioni di maggio. «Quelli sui veneti sono stereotipi da film. La radice contadina in realtà è la nostra salvezza, io ne vado orgoglioso. Ma la realtà è che abbiamo un'immagine devastata» sottolinea Roberto Zuccato, presidente di Confindustria veneto nella conferenza stampa di presentazione di "Veneto 2020" con i vicepresidenti Luciano Miotto ed Enrico Carraro.
L'affondo è contro «l'indipendentismo, che non ci fa buon gioco a livello nazionale, lasciamolo a chi lo propaganda.
L'isolamento fa solo male, ci danneggia. Dobbiamo svegliarci, stare attenti e guardare sempre di più all'Europa. Ci vuole più fiducia, anche da parte nostra». Zuccato boccia oltre all'idea del Veneto indipendente (oggetto di referendum regionale assieme a quello sull'autonomia), anche il Veneto a statuto speciale, «impossibile da raggiungere, per noi, che pure confiniamo con Trentino e Friuli, come per le altre Regioni a statuto ordinario».
Per il leader di Confindustria invece «il Veneto deve tornare ad essere centrale in Italia sia sul piano economico - e i segnali di ripresa qui ci sono, siamo in anticipo grazie alla vocazione all'export - sia sul piano politico: per riuscirci, anzichè cercare di staccarsi dal Paese, il Veneto intero deve diventare una realtà metropolitana». Giudizi a cui la Lega Nord replica con durezza. «Sono meravigliato - dice Federico Caner, capogruppo in Consiglio regionale - Gli iscritti a Confindustria la pensano diversamente, mi ripetono di lottare senza risparmio per l'autonomia regionale affinchè il gettito fiscale rimanga sui territori. Quindi o Zuccato ha espresso un'opinione personale o non condivide le idee dei suoi associati». Mentre approva quanto ha fatto la Regione per tamponare la crisi dell'occupazione, Zuccato applaude il Jobs act («porterà un'impennata delle assunzioni a tempo indeterminato») e scorge «nel presidente del Consiglio un'attenzione particolare per il Veneto, è consapevole che qui c'è un fermento nuovo».
Così, in prospettiva Regionali e con l'occhio ai prossimi cinque anni, Confindustria si attrezza lanciando l'iniziativa "Veneto 2020", tre incontri a porte chiuse con imprenditori, opinion leader, categorie economiche sul nuovo manifatturiero, il primo domani a Vicenza (cultura), il 26 febbraio a Treviso (capitale umano innovativo), il 12 marzo all'aeroporto di Venezia (vocazione metropolitana). Tappa finale il 27 marzo a Mestre, aperta alle forze politiche e ai candidati alle elezioni, cui sarà consegnato il manifesto programmatico, «non una lista della spesa, ma un contributo di visione». Aggiunge Enrico Carraro: «Il 2020 non è una data lontana, è l'oggi. Sappiamo che il 90% del budget della Regione è sanità, quindi i margini sono pochi». Luciano Miotto mette in evidenza un altro aspetto: «Il lavoro che andiamo a fare serve anche a noi imprese, per trovare insieme, grandi e piccole, un'idea comune di sviluppo». Conclude Zuccato: «Sì, la disponibilità della Regione è scesa in cinque anni da 1 miliardo a 40-50 milioni. Ma bisogna ragionare in termini diversi. La Regione deve coordinare».



Un esempio di questo disprezzo demenziale per il fare, per il lavoro, per i skei, per la proprietà e per i veneti viene proprio da un veneto sinistro e sinistrato il comico Balasso, un demenziale presuntuoso ignorante che si crede un sapiente:

Il nord-est ce la fa
https://www.youtube.com/watch?v=PkBSvpJsMXU

Un'altro pseudo artista intellettuale che disprezza il lavoro dei veneti e i veneti stessi è l'ignorante, presuntuoso e arrogante sinistro Oliviero Toscani per anni il fotografo dei veneti Benetton




“Come affermava Rothbard, l’odio degli intellettuali per l’economia di mercato, per il capitalismo, per il merito e per la libertà economica nasce dall’invidia sociale.

Antonio Restaneo

https://www.facebook.com/franco.leonard ... 3697858211

“Come affermava Rothbard, l’odio degli intellettuali per l’economia di mercato, per il capitalismo, per il merito e per la libertà economica nasce dall’invidia sociale.
Sulla stessa scia di Rothbard, Zitelmann affermava che l’avversione degli intellettuali per la sfera imprenditoriale nasce sui banchi di scuola. Il marciume intellettualoide non è mai riuscito a capacitarsi come mai le persone più concrete, più intraprendenti, più dinamiche e magari meno brave a scuola, siano riuscite a diventare un’ottima classe imprenditoriale. L’unica per via per sconfiggere il capitalismo, per gli intellettuali, si chiama Stato. È lo Stato che fornisce agli intellettuali- affermava ancora Rothbard- quel minimo di mercato per farli sopravvivere grazie ai loro castelli di carta teorici. Ma è l’imprenditore, non l’intellettuale, che fornisce alla società quel valore aggiunto indispensabile. L’imprenditore coordina i fattori produttivi, gestisce le risorse, fa prosperare l’economia reale, crea lavoro e possibilità autentiche di sviluppo. Mentre l’intellettuale si rifugia nei suoi inutili cliché, l’imprenditore orienta l’economia ed il benessere dei consumatori. La tassazione, che è prima di ogni altra cosa una punizione, diventa per ciò lo scopo di vita degli intellettuali: punire i migliori per esaltare i peggiori!”
Cit. Adalberto Ravazzani
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Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:50 am

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Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:52 am

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Disprezzo e demonizzazione del lavoro e della ricchezza

Messaggioda Berto » mar mag 11, 2021 8:52 am

7) La ricchezza non è un male ma un bene
viewtopic.php?f=202&t=2915

La ricchezza non è un male ma un bene e i ricchi non sono assolutamente i cattivi e i carnefici, come i poveri e gli ultimi non sono necessariamente e naturalmente i buoni e le vittime.
La ricchezza come la salute o lo star bene, la bellezza, la bontà e la forza non sono un male.
Anche il denaro è un bene e non un male



La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2495


Il denaro è santo, altro che la manna dal cielo, caro Bergoglio della mia polenta!

Il denaro vero è santo e buono, è il sudore della fronte e la fatica, è l'impegno e il sacrificio, è il lavoro delle creature del Creato, è la responsabilità, è lo studio e la ricerca, è la scienza, è il merito;
il denaro cattivo è soltanto quello falso dei falsari da cantina o di stato, quel denaro che pare manna dal cielo e che non è prodotto dal sudore della fronte ma dal ladrocinio e dallo svilimento del denaro buono e santo.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 9037783168


La proprietà è ciò che distingue l'uomo libero e sovrano dallo schiavo
viewtopic.php?f=205&t=2936
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2247064892

La gratuità? La vita non è un caso e nemmeno un dono gratuito.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2729

L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2515
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8760165384


Aiutati che il ciel ti aiuta e la provvidenza divina (e le provvidenze di stato)
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2703
Aiutati che il ciel ti aiuta è la vera provvidenza divina che non appartiene all'idolatria delle varie religioni ma che è insita nella vita, nella natura, nelle leggi fisiche dell'universo e morali o etiche delle creature; sopratutto è presente nella responsabilità dell'uomo.
La provvidenza divina si realizza esclusivamente nelle opere dell'uomo di buona volontà e non certo nei miracoli soprannaturali per opera di qualche "santo fanfarone".
L'altra, quella religiosa e miracolistica delle preghiere e delle invocazioni/raccomandazioni idolatre, non esiste è una menzogna.
Il mito tabù degli ultimi e dei poveri
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2706
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... nref=story


Non deprediamo e non uccidiamo la nostra gente con l'irresponsabile accoglienza indiscriminata e scriteriata a spese delle scarse risorse pubbliche, dei nostri figli e nipoti e dei nostri compaesani e concittadini
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2605





Quest'uomo è un benemerito

L’uomo più ricco d’Italia
Matteo Canella
Questo signore si chiama Leonardo Del Vecchio ed è attualmente l’uomo più ricco d’Italia.
14 gennaio 2022
https://it.geosnews.com/p/it/sicilia/ag ... a_36952391

Lo è adesso, decine di miliardi (non milioni) di euro di patrimonio personale, ma quando nacque a Milano non era così.
È partito praticamente da zero. Era figlio di un fruttivendolo proveniente da Barletta che ebbe la malaugurata idea di andare al Creatore prima che lui nascesse, lasciando la famiglia praticamente in povertà assoluta.
La madre, presa dalle necessità, prima gli da il nome del padre morto e poi lo affida al famoso orfanotrofio milanese Martinitt. Un rifugio per i poverissimi, gli ultimi...
Cresce negli stenti e dalla parte sbagliata della vita, però non si piange addosso, fa esperienza ed impara veloce.
A 15 anni viene assunto a Milano come garzone in una ditta di medaglie e coppe, ma lo notano subito e gli consigliano di studiare: la sera ovviamente perché doveva portare innanzitutto il pane a casa.
Lui lo fa con determinazione e ferrea volontà finché a 22 anni non si trasferisce in Trentino, prima come operaio, poi come proprietario di una ditta di minuterie metalliche per occhiali.
Ma è solo l’anno successivo, nel 1958, nel piccolo centro di Agordo nel Veneto, che trova finalmente la sua “casa” definitiva.
Da lì è tutta un’ascesa verso la nascita della Luxottica e la creazione di un impero che conta 150.000 dipendenti in tutto il mondo.
Adesso è proprietario di marchi americani mitici come Ray-Ban, Oakley. Marchi italiani storici come Persol e titolare di tanti altri marchi prestigiosi in licenza (D&G, Prada, Bulgari, ecc...). La sua azienda è quotata allo Stock Exchange di New York oltre che a Piazza Affari a Milano.
Ma non ha dimenticato da dove viene, la miseria e la fatica per arrivare lassù in cima. E nei momenti difficili della vita lui si immedesima negli ultimi, perché nessuno debba essere lasciato indietro, perché ognuno è importante, ognuno può avere le potenzialità per trasformarsi in una storia di successo celata, solo temporaneamente, dalle difficoltà del momento.
Lui lo sa...
Ci è passato, ha combattuto e vinto e adesso vuole dare una mano.
Già qualche settimana fa ha donato ben 10 milioni di euro e 6 respiratori all’ospedale della Fiera a Milano.
Non pago, ha deciso di integrare la Cassa Integrazione Guadagni per tutti i suoi dipendenti in Italia (stiamo parlando di oltre 10.000 persone) in modo che nessuno abbia decurtazioni di stipendio, e di donare un bonus di €500 (netti, non lordi) per chi sta ancora lavorando in Italia.
Ma la cosa più straordinaria è che questo grandissimo esborso sarà ripianato con una decurtazione del 50% dello stipendio di tutti i dirigenti, compreso lui...
Perché nei momenti duri della vita sono i più fortunati che devono fermarsi, voltarsi indietro ed allungare un braccio, porgere una mano a chi ne ha più bisogno.
Un Imprenditore italiano “solidale”, come amo definire, che guarda alla globalità della sua azienda, dove ognuno è importante, dal singolo operaio che lavora alla catena di montaggio, su, su... fino a salire al vertice della scala gerarchica, al CEO.
Perché non è detto che si debba fare impresa asservendola esclusivamente al Dio Profitto, ma è moralmente “cosa buona e giusta” modellarla anche alla meravigliosa Dea Giustizia Sociale. Perché non è detto che un “Martinitt” non possa diventare l’uomo più ricco d’Italia ed il 50mo al mondo, se messo nelle condizioni di diventarlo.
Un imprenditore ”etico” stile Olivetti, per intenderci...
Solo per farvi capire il personaggio... lui è sempre così...
Alle cene aziendali di Natale organizza delle feste separate: una per gli operai degli stabilimenti di Serico ed Agordo e un’altra per i manager di Milano. Quelle destinate agli operai sono NETTAMENTE più fastose di quelle per i Manager.
Pensate che ha costruito appositamente il PalaLuxottica per contenerli tutti, le cene sono preparate da Chef prestigiosi e noti come Oldani e cantano personaggi come Robbie Williams...
Quelle di Milano sono “solo” organizzate allo spazio Armani in Via Manzoni in centro.
Lo si vede spesso al bar del paese con i vecchi amici di un tempo oppure a prendere un caffè negli stabilimenti con gli operai, i magazzinieri, gli autisti. Come se fosse uno di loro.
Perché lui È uno di loro, perché non ha dimenticato le sue umili origini, e questo lo fa un vero gigante; imprenditoriale, ma sopratutto umano...
Insomma, un italiano per il quale essere “Proud of Italy”...
Se alla ripartenza da questo incubo non capiremo che i Media dovranno parlare più di questi italiani piuttosto che dei vari Tronisti, Uomini e Donne, calciatori, veline, la D’Urso, Grandi Fratelli, Pupe e secchioni vari, avremo perso una grande occasione tutti. Avremmo perso due volte: perché oltre ad aver perso tantissimo della nostra vita in questa quarantena, avremmo perso anche la conseguente lezione....
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