Suprematismo, identitarismo/civilizzazionismo e sovranismo

Suprematismo, identitarismo/civilizzazionismo e sovranismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:33 pm

Il deputato giordano Dr. Mohammad Nouh Qudah: Allah ha dichiarato che gli arabi hanno tratti e geni diversi rispetto ai non arabi
16 luglio 2020

https://www.islamnograzie.com/il-deputa ... non-arabi/

Il deputato giordano Mohammad Nouh Qudah, che era ministro giordano dello Sport e della Gioventù e Ministro delle Donazioni Religiose, ha detto in un’intervista del 12 luglio 2020 su Iqra TV (Kuwait) che quando Allah ha rivelato il Corano agli arabi, ha anche conferito loro “tratti di leadership” che altri popoli non hanno.

Ha detto che gli arabi non sono stati creati per fare il lavoro vero e proprio, ma piuttosto per fornire una guida ai non arabi. Qudah ha aggiunto che gli arabi sono i padroni del mondo, che Allah li ha creati per predicare al mondo, che gli arabi hanno diversi geni e tratti intrinseci, e che il lavoro dei non arabi è complementare alla nercè degli arabi. Ha anche detto che non lo dice per razzismo, ma i bambini arabi agiscono anche in modo diverso dai bambini non arabi.

Mohammad Nouh Qudah: “Quando gli arabi hanno ricevuto l’Islam, gli è stato detto che essi sono i padroni del mondo.

Oggi, alcuni vogliono che produciamo aerei, automobili e treni e poi competiamo con l’Europa e l’America, ma questo non è lo scopo per cui siamo stati creati.

Quando Allah ci ha creati come “popoli e tribù” [come dice il Corano], Egli ci ha dotato di pensiero e guida e ha creato gli altri popoli come studenti che seguono la nostra guida.

Sono loro che dovrebbero lavorare. In questo modo, il nostro pensiero e il loro lavoro si completano a vicenda, ed è così che si costruisce il mondo. Ecco perché Dio disse nel Corano: ‘… e abbiamo sollevato alcuni di loro sopra gli altri in ranghi.

[…]

“Siamo i padroni del mondo. Non lo dico per senso di superiorità. No, no. Questo è il motivo per cui Dio ha inviato il messaggio alla nazione araba.

Instillò nei tratti di leadership arabi che egli non consentiva agli altri. Dico ai miei fratelli che ci guardano dall’Europa, dall’America o da un’altra parte: Andate in qualsiasi scuola, dove ci sono bambini. Guardate il modo in cui i bambini si muovono, e noterete che i bambini arabi sono diversi dai bambini dal resto del mondo.

Si vede! Portateli in un viaggio, e vedrete che i bambini arabi sono diversi. Non si tratta di caste, di razzismo o di discriminazione. Sto parlando di tratti e geni diversi che Allah ha instillato nella nazione araba, quando ha mandato il suo messaggio. Così Allah ha creato noi arabi come predicatori che consegnano il Suo messaggio agli altri”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:35 pm

Cronaca del naufragio: Intervista con Magdi Allam
Niram Ferretti
In esclusiva per Caratteri Liberi.

http://caratteriliberi.eu/2019/02/06/ag ... gdi-allam/

Da anni, la voce controcorrente di Magdi Allam è presente nel mercato delle idee, con forza, lucidità e coerenza. Il prezzo che ha pagato e continua a pagare per raccontare un Islam nudo e crudo che nulla ha a che vedere con la cornice apologetica in cui è stato collocato dal discorso egemone è stato ed è ancora alto. Come altri intellettuali ex musulmani o musulmani critici dell’Islam, tra cui Ayaan Hirsi Alì, Ibn Warraq, Hamed Abdel Samad, gli è stata gettata addosso l’abituale accusa di essere islamofobo, lo psicoreato creato apposta per tacitare coloro che, della religione fondata da Maometto nel VII secolo, hanno da fornire una devastante critica.


Magdi Allam, di cosa parliamo esattamente quando parliamo di Islam? Ha un senso distinguere l’Islam come religione dall’Islam politico?

L’Islam si fonda su due pilastri, il Corano e Maometto. Il Corano è ciò che sostanzia, invera Allah. Per i musulmani il Corano è Allah stesso che si rivela a Maometto e il contenuto della rivelazione è riportato nel Corano. Il Corano è un testo sacro increato, al pari di Allah, della stessa sostanza di Allah, quindi guai a dire che il Corano è stato scritto da Maometto. Il Corano è Allah stesso. Diciamo che così come il cristianesimo si fonda sulla fede in Gesù Cristo, sul Dio che si fa uomo e si incarna in Gesù, l’Islam è la religione del Dio che si fa testo e si incarta nel Corano. Poi c’è Maometto, i cui detti e le cui azioni sono raccolte nella Sunna che rappresenta la seconda fonte sacra dell’Islam a cui si attinge per elaborare la sharia, la legge. Ma in realtà ciò che Allah prescrive nel Corano non è null’altro di ciò che Maometto ci dice che Allah gli avrebbe rivelato. Quindi, noi, dalla lettura del Corano, scopriamo innanzitutto una grande contraddizione tra la tesi fondante dell’Islam e cioè che il Corano è un testo increato e la realtà del contenuto del Corano che è invece totalmente calato nel tempo e nello spazio in cui visse Maometto.

Abbiamo un libro del tutto trascendente con un contenuto immanente legato intimamente alla vita di Maometto, alle sue gesta. Ecco perché, quando ci domandiamo che cosa è l’Islam noi dobbiamo calarci innanzitutto nella vita di Maometto il quale nacque nel 570 alla Mecca in una delle aree più torride del mondo dove c’è un deserto assoluto e poche fonti d’acqua da cui dipende la sopravvivenza delle persone. Ciò comporta sul piano del vissuto che l’individuo, per potere sopravvivere, doveva obbligatoriamente fare parte di una tribù, di un clan che garantendo militarmente il controllo del territorio garantiva anche l’accesso alle poche fonti d’acqua e di conseguenza alla sua sopravvivenza. Nel 622, i meccani cacciarono Maometto perché si ostinava a sostenere che bisognava adorare solo Allah, e Allah, va precisato subito, non è il nome arabo che corrisponde al Dio unico dell’ebraismo o al Dio uno e trino del cristianesimo. Allah è un dio pagano preesistente all’Islam. Il padre di Maometto, che lui non conobbe perché morì prima della sua nascita, si chiamava Abdallah, lo schiavo di Allah. Allah esisteva prima di Maometto, era uno dei 360 idoli che venivano adorati all’interno di un pantheon politeista arabo raffigurati da statuette o da immagini custoditi nella Kaʿba, che sarebbe poi diventato il principale luogo di culto dell’Islam. Ma prima dell’Islam lo stesso luogo era il principale luogo di culto del paganesimo arabo, dove le varie tribù adoravano i 360 idoli menzionati, tra i quali c’era appunto anche Allah.

Allah veniva considerato come il dio supremo, l’equivalente di Giove nel pantheon politeista romano o Zeus in quello greco. Maometto non ha creato una religione folgorato da un dio nuovo che all’improvviso compare nella sua vita. Maometto ha limitato il culto al dio pagano arabo Allah, monopolizzandolo e personalizzandolo sostenendo che Allah rivelava solo a lui ciò che i comuni mortali erano tenuti a fare o a non fare. I meccani lo cacciarono e lui si trasferì a Medina e lì creò una tribù dei musulmani, una propria tribù, e chi vi aderiva doveva obbligatoriamente adorare solo Allah e sottomettersi al suo potere. L’Islam nasce come uno Stato in nuce a partire da una tribù fondata da Maometto che lui non chiama tribù ma comunità. Quindi l’Islam, fin dall’inizio non è solo fede ma si presenta come un sistema di potere, un sistema politico, a cui si poteva e si può aderire molto facilmente. E’ sufficiente affermare “Credo che non vi è altro Dio al di fuori di Allah e credo che Maometto è il messaggero di Allah“, ma uscirne era impossibile, così come era impossibile uscire da qualsiasi tribù del deserto, perché si tradiva la tribù e si metteva a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. E’ il motivo per cui ancora oggi l’Islam resta un sistema di potere impositivo, invasivo, e violento, perché nacque con queste connotazioni. Chi abbandonava la tribù di Maometto, la comunità musulmana, veniva subito condannato a morte perché veniva considerato come una minaccia. La sua fuoriuscita significava, infatti, che aveva preso accordi con un’altra tribù, che era diventato un nemico a tutti gli effetti.

Il jihad accompagna la storia dell’Islam dai suoi esordi. Intendo riferirmi al jihad non come sforzo inteso a disciplinare se stessi ma come guerra di conquista. Vi sono autori che arrivano a considerarlo il sesto pilastro dell’Islam. Quale è la sua posizione in merito?

Il Corano è pieno di versetti che fanno riferimento al jihad e il jihad è inteso in modo inequivocabile come guerra santa, perché in modo inequivocabile fu praticato da Maometto come guerra santa. Da quando, nel 622, fu cacciato dalla Mecca alla sua morte nel 632, tra razzie nei confronti di carovane di commercianti della Mecca e vere e proprie guerre, sia nei confronti di tribù arabe pagane che con la violenza furono obbligate a convertirsi all’Islam, sia anche nei confronti di tribù ebraiche e di tribù cristiane, e Maometto, va sottolineato, fu particolarmente violento nei confronti degli ebrei, complessivamente egli fu responsabile di un centinaio di razzie e guerre e in buona parte vi partecipò.

Maometto, negli ultimi dieci anni della sua vita è stato predone del deserto e ha personalmente combattuto, ha personalmente ucciso, ha personalmente sgozzato e decapitato i suoi nemici. Quindi il jihad è nella vita di Maometto e Maometto, per i musulmani, è l’esempio da emulare. Nessun musulmano contraddice ciò che ha fatto o detto Maometto perché questo significherebbe sconfessare le fondamenta stesse dell’Islam.

Storicamente noi dobbiamo sempre rifarci al vissuto di Maometto. Tutto ciò che è scritto nel Corano va riferito a questo vissuto. Quando, nel 621, Maometto volle convincere i rappresentati della tribù dei Banu Khazrai di Medina a convertirsi all’Islam e a proteggerlo una volta che lui si fosse trasferito, comprendendo che erano predoni del deserto e che sopravvivevano di razzie, ripensò quella che era stata la sua precedente posizione e legittimo l’uso della violenza. Nei versetti del Corano 36, 43 della sura 42, in un versetto si dice, “La sanzione di un torto è un male corrispondente ma chi perdona e si riconcilia avrà in Allah il suo compenso“. Questa era la posizione precedente che Maometto aveva assunto, poi però, comprendendo che per esigenze pratiche, doveva cambiare, modificò la sua posizione. Ai Banu Khazraj disse questo, sura 22, versetti 39 e 45, “A coloro che sono stati aggrediti è data l’autorizzazione di difendersi perché certamente sono stati oppressi e in verità Allah ha la potenza di soccorrerli…A coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case solo perché dicevano, ‘Allah è il nostro signore’”. Maometto dunque legittima il fatto che ai musulmani viene data la possibilità di contrastare chi si oppone loro.

Nel 624, nella battaglia di Badr, dal nome di una località dove Maometto riuscì a vincere un numero superiore di meccani che caddero in una trappola, Allah gli avrebbe rivelato che “Non si addice ad un profeta prendere prigionieri finché non avrà completamente soggiogato la terra”. Vi è qui un chiaro obbligo nei confronti dei musulmani ad uccidere. Nel versetto 39 della sura ottava è scritto, “Combatteteli finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah”.

Il politeismo era la spiritualità prevalente all’epoca nel deserto dell’Arabia dove nacque Maometto. Ci sono versetti del Corano in cui Allah dice che il jihad è un obbligo. Combattere i miscredenti non è facoltativo ma è un dovere. Va oltretutto aggiunto che, sempre in tema di guerra santa, esiste il concetto di martirio. Nel versetto 111 della sura nona si dice, “Allah ha comprato dai credenti le loro vite e i loro beni dando in cambio il paradiso poiché combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi“. Il paradiso è un luogo in cui entra chi uccide ed è ucciso. In questa prospettiva, per meritarsi il paradiso, è necessario uccidere il numero più alto possibile di miscredenti e poi si deve essere a propria volta uccisi. Vi è un altro versetto che legittima ciò, il versetto 169 della terza sura del Corano il quale recita, “E non chiamare morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah, anzi, vivi sono, nutriti di grazia presso il Signore”.

Morire da martiri non è la morte ma è la vera vita. Si tratta di tutti quei versetti a cui fanno riferimento i terroristi islamici per rivendicare le atrocità che commettono. È fondamentale comprendere questo punto. Non si tratta di pazzi, come si vorrebbe far credere, di folli che disattenderebbero il vero Islam. È vero esattamente il contrario. Si tratta di quelli che più di altri ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive loro nel Corano e a ciò che ha fatto e detto Maometto nel corso della propria vita.

Lei da studioso dell’Islam e come egiziano conosce molto bene la storia della Fratellanza musulmana, il gruppo fondato da Hasan al Banna in Egitto nel 1928. Secondo il politologo tedesco Matthias Kuntzel, il ritorno del jihad in ambito islamico si deve principalmente a questo gruppo salafita rigorista. In altre parole, prima della fondazione dei Fratelli Musulmani, il jihad come dovere fondamentale, l’autoimmolazione e il culto della morte si erano sopiti all’interno dell’Islam. E’ d’accordo?

È la realtà storica. Noi abbiamo registrato, prima una decadenza del califfato turco-ottomano, che ha rappresentato l’ultima manifestazione dei califfati islamici, e quando, nel 1924, con la dissoluzione del califfato turco ottomano e la nascita della repubblica turca per mano del generale Kemal Ataturk, che era dichiaratamente un ateo che odiava l’Islam e disprezzava Maometto e che de-islamizzò e de-arabizzò la Turchia, abbiamo registrato la diffusione della laicità in tutto il Medio Oriente.

Per decenni la laicità è stata la realtà prevalente in Turchia, in Libano, in Siria, in Iraq, nell’Iran, nell’Egitto di Nasser dove io sono nato negli anni Cinquanta, nella Tunisia di Bourguiba. La laicità, in ambito islamico, significa sostanzialmente anteporre la ragione e il cuore ad Allah e a Maometto, ed il tratto più manifesto della laicità è l’emancipazione della donna. Nei vent’anni in cui io sono nato e vissuto al Cairo non ho mai visto donne velate per la strada. Le donne erano emancipate al pari degli uomini. I Fratelli Musulmani sono stati la realtà che ha combattuto in modo frontale questa svolta laica. Il regime di Nasser e ancora prima, la monarchia, hanno avuto nei Fratelli Musulmani il principale nemico, proprio per questa volontà di riesumare l’Islam delle fondamenta, delle radici, attribuendo al jihad una connotazione centrale, sia quando si trattava di chiamare a raccolta gli egiziani per combattere gli inglesi sia quando si trattò di combattere contro il regime laico di Nasser.

Nasser combatte dall’interno i Fratelli Musulmani e la laicità riuscì a manifestarsi solo in virtù di questa spietata repressione della Fratellanza culminata nell’arresto e nell’impiccagione di quello che è stato l’ideologo di punta del movimento in tema di jihad, Sayyid Qutb, per il quale tutto quello che non era aderente a ciò che Allah prescrive nel Corano andava combattuto con la guerra santa.

Ciò che afferma Kuntzel è storicamente corretto, ovvero individuare nei Fratelli Musulmani il movimento islamico che diede un impulso fondamentale alla ripresa del jihad. I Fratelli Musulmani, al pari di Al Qaeda, al pari dell’ISIS, perseguono lo stesso obbiettivo, che è quello di sottomettere l’intera umanità all’Islam, ma lo fanno in modo più scaltro entrando in seno alle istituzioni e sfruttando la democrazia e le sue leggi. In Egitto si sono infiltrati bene in alcuni settori, la magistratura, l’istruzione, un po’ come fecero i comunisti in Italia dopo il 1945. Laddove invece ritengono che si debbano impugnare le armi lo fanno, come fa Hamas contro Israele. Possono fare ricorso sia a una strategia militare terroristica o a una strategia, tra virgolette, politica, apparentemente conciliante, ma senza mai perdere di vista l’obbiettivo finale, che è sottomettere all’Islam l’intera umanità. Questa è la ragione per cui i Fratelli Musulmani sono molto più pericolosi dell’ISIS e di Al Qaeda, perché mentre questi ultimi operando sul piano quasi esclusivamente militare e terroristico, noi li possiamo sconfiggere, perché siamo più forti di loro, laddove invece noi consentiamo loro nel nome della democrazia e della libertà di avere una rete sempre più ampia di moschee, di madrase, di enti assistenziali, finanziari, di centri di studi e di formazione, di strutture ricreative, ambulatori e altro, avremo un mini stato islamico all’interno dello Stato di diritto. Alla fine ci ritroviamo con questo corpus separatum in seno allo Stato di diritto che avvalendosi anche dell’arma demografica finirà per prevalere, per imporsi. Abbiamo numerosi esempi in questo senso, in Gran Bretagna, in Francia, in Belgio, dove, proprio l’aspetto demografico è quello che finisce per far sì che gli islamici abbiano acquisito la consapevolezza che non serve più combattere. E’ sufficiente strumentalizzare la democrazia e le sue leggi per conquistare il potere.

L’ISIS, il Califfato, il gruppo o setta rigorista islamica nato in Iraq nel 2014, ha sempre rivendicato la propria stretta osservanza al Corano, e dunque la propria fedele appartenenza all’Islam, riproducendo nelle proprie azioni le gesta del profeta guerriero Maometto, esempio da seguire per ogni musulmano pio come lei ha ricordato prima. Per alcuni studiosi musulmani, l’ISIS, tuttavia, non rappresenterebbe l’Islam ma una sua deformazione e deviazione. E’ così?

Ha ragione l’ISIS. Loro hanno operato, uso il passato perché sostanzialmente l’ISIS è finito come stato, come realtà che controlla un territorio e che esercita la propria autorità su questo territorio, conformemente alla sharia, la legge islamica. E’ essenziale comprendere una cosa, i terroristi islamici non sono dei pazzi. Noi troviamo delle similitudini nel comportamento dell’Arabia Saudita, per esempio. L’Arabia Saudita è il primo stato teocratico della storia moderna. Nel 1932 nasce dal sodalizio tra la monarchia e una corrente islamica rigorista, quella wahabita, il cui predicatore, Muhammad ibn Abd al-Wahhab, era contrario a qualsiasi innovazione, modernizzazione dell’Islam. L’Arabia Saudita nasce come stato teocratico con l’obbiettivo di riproporre l’era del VII secolo, esattamente come l’ISIS, poi la monarchia si trovò costretta a fare i conti con la realtà, per esempio, si trovò costretta a introdurre il telegrafo e ci fu un contrasto con i religiosi perché dissero che nel Corano non si parla di telegrafo. Si trovarono costretti a introdurre la stampa per potere proporre le immagini delle persone e per i documenti di identità, e ancora una volta i religiosi si opposero dicendo che il Corano vieta la rappresentazione di qualsiasi essere vivente. Ci sono tanti aneddoti che evidenziano come la modernità, la gestione di uno stato moderno, è totalmente in contrasto con l’ottemperanza letterale e integrale di ciò che Allah prescrive nel Corano.

L’ISIS è una realtà di stato islamico che coniuga ciò che di meglio può offrire la materialità della modernità con ciò che di più rigoroso o puritano è previsto in seno all’Islam. L’ISIS non si è fatto scrupoli nell’usare armi e tecnologie. Ha avuto nel sistema mediatico una delle sue punte di maggiore incisività, tutto studiato in modo puntiglioso. Le immagini raccapriccianti delle decapitazioni erano finalizzate a incutere paura e sottomettere attraverso la paura il nemico. L’esercito iracheno, nel 2014, si arrese all’ISIS senza combattere. Non fu l’ISIS a vincere ma fu l’esercito iracheno a consegnarsi. Avevano in mente le immagini delle teste decapitate, e per non incorrere nello stesso destino si arresero. La paura è stata l’arma principale dell’ISIS per sconfiggere il nemico così è stata l’arma principale di Maometto. Maometto sgozzò, decapitò, e mostrò le teste decapitate. Nell’arco di dieci anni conquistò un territorio molto vasto sul quale poi nacquero i califfati islamici, e tutto questo lo fece attraverso la violenza. L’uso della paura è stato lo strumento principale usato da Maometto per la sottomissione.

Nel Corano è presente una spiccata componente antiebraica. Quale fu l’atteggiamento di Maometto nei confronti degli ebrei?

A Medina vivevano da dieci secoli tre tribù ebraiche, che di fatto rappresentavano la realtà autoctona della città ed erano anche la realtà più benestante grazie al fatto che erano più capaci a coltivare la terra, erano più capaci nell’allevamento delle greggi, erano più capaci anche nel fabbricare oggetti di artigianato e nel produrre armi. Avevano, diremmo oggi, un livello tecnologico più elevato e questo consentiva loro di avere anche un beneficio economico in quanto vendevano parte di quello che producevano.

Quando Maometto si trasferì a Medina volle appropriarsi dei beni degli ebrei e li indico pertanto come dei nemici. Riuscì astutamente a dividere le tre tribù ebraiche, anche perché ciascuna tribù faceva riferimento, sul piano delle alleanze, a una diversa tribù araba pagana. Non erano unite le tre tribù ebraiche. Maometto riuscì a dividerle ulteriormente e a costringere le prime due tribù che erano quelle meno forti e meno ricche ad abbandonare Medina lasciando lì i loro beni. La terza tribù ebraica, quella dei Banu Qurayshi, che era la più forte e la meglio armata ma era rimasta sola, nel 627, sempre dopo che Allah aveva rivelato a Maometto il versetto in cui gli ordinava di sterminarla, Maometto pose l’assedio alla fortezza in cui risiedevano, per 25 giorni.

I Banu Qurayshi erano impreparati all’assedio e si arresero. Maometto entrò e fece scavare una fossa nella piazza del mercato e fece portare uno ad uno gli ebrei maschi adulti e ad uno ad uno furono sgozzati e decapitati. Esattamente come ha fatto l’ISIS con i suoi nemici.

Nel Corano e soprattutto per quello che riguarda il dettaglio, nella raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto, la Sunna, si precisa che il totale degli ebrei maschi adulti della tribù dei Banu Qurayshi decapitati oscilla tra i 600 e i 900 e Maometto personalmente decapitò i capi della tribù ebraica. Noi possediamo i nomi delle persone che furono personalmente decapitate da Maometto. Maometto è stato profondamente antiebraico e di conseguenza il Corano è un testo profondamente antiebraico che non ha nulla da invidiare sotto questo profilo al Mein Kampf. Gli ebrei sono considerati maledetti e i “più lontani dalla retta via” e per questo trasformati in scimmie e maiali, come leggiamo nei versetti coranici 51, 57 e 84 appartenenti alla quinta sura. “Troverai che i più acerrimi nemici di Allah sono i giudei e i politeisti” recita un altro versetto.

Questo versetto che ha appena citato, il ventottesimo, appartenente sempre alla quinta sura, venne citato da Ahmad al Tayyib, il Grande Imam dell’Università di Al Azhar al Cairo, considerato un interlocutore “moderato”, il 25 di ottobre del 2013, durante una trasmissione televisiva egiziana, in cui, a suggello del versetto, aggiunse, “Questa è una prospettiva storica che non è mutata fino ai nostri giorni”. Ha ragione?

Sì, ha ragione. Nei confronti degli ebrei nel Corano si affermano cose raccapriccianti. Facendo una sintesi dei versetti antiebraici, Allah ha affermato che gli ebrei sono le bestie peggiori in quanto miscredenti, i nemici peggiori di coloro che credono, coloro che Allah ha maledetto perché hanno ucciso ingiustamente i profeti, coloro che praticano l’usura, che con falsi pretesti divorano i beni della gente e per questo sono stati da lui trasformati in scimmie e porci. Questo è quello che troviamo nel Corano a proposito degli ebrei. Il Corano è un testo profondamente antiebraico, perché, torno a ripeterlo, Maometto è stato profondamente antiebraico. Ha disprezzato gli ebrei perché era invidioso e si sentiva inferiore nei loro confronti. Ordinò l’uccisione di tre poeti ebrei che lo avevano schernito nelle loro poesie. Fu particolarmente feroce con loro non solo perché erano ebrei ma perché erano dei poeti. Dobbiamo comprendere che per Maometto il Corano era una forma di poesia. La poesia, all’epoca, era l’arte nobile delle comunicazione e lui non concepiva che potessero esserci dei poeti che gli facessero concorrenza. Ecco perché, nel Corano, c’è un odio nei confronti dell’arte, perché tutto ciò che è arte offende e fa concorrenza ad Allah. Se infatti Allah aveva manifestato a Maometto il Corano, si poteva diffondere solo quello e gli ebrei che erano anche la realtà più colta in quell’area del deserto furono individuati da Maometto come dei nemici. Ad oggi l’unico collante tra i paesi islamici è l’odio nei confronti di Israele. E’ l’unica cosa che li unisce, su tutto il resto sono divisi, fratelli coltelli, ma quando c’è da coalizzarsi contro lo Stato ebraico sono tutti quanti uniti, anche quei paesi islamici che hanno, e sono pochi, stretto relazioni diplomatiche con Israele. Riconoscono Israele come status quo, ma non riconoscono il diritto alla sua esistenza come stato del popolo ebraico. Tutto ciò ha, come si è visto, una spiegazione coranica, una spiegazione nell’ambito della vita di Maometto.

Secondo al Bukhari, uno dei massimi esegeti islamici, la sura 9, sarebbe l’ultima a essere stata rivelata a Maometto. La sura in questione contiene la celebre esortazione “Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità finchè non versino umilmente il tributo e siano soggiogati”. Come è possibile considerare l’islam una religione di pace quando, insieme ad altri versetti estremamente violenti, il Corano si concluderebbe con un vero e proprio manifesto di guerra?

L’Islam non è una religione di pace perché Maometto non fu un uomo di pace, nel modo più assoluto. Maometto ha combattuto per dieci anni, fino alla sua morte, per sottomettere con la violenza le tribù ebraiche, le tribù cristiane, le tribù pagane arabe, che rappresentavano la maggioranza della realtà in quell’area del deserto. Va tenuto presente che anche nella preghiera, che i musulmani sono tenuti a ottemperare cinque volte al giorno, in base alla posizione che assume il corpo, può essere una posizione eretta, o inchinata, o prostrata, a ogni cambio di posizione assunto, si recita la prima sura del Corano, che si chiama l’Aprente. E’ una delle sure più corte, di soli sette versetti, ed è l’unica che fa eccezione nella disposizione delle sure del Corano, che iniziano dalla più lunga e proseguono con la più corta. Negli ultimi due versetti della sura l’Aprente, si eleva questa esortazione ad Allah, “Dacci la retta via, la via di coloro che hai colmato con la tua grazia, non coloro che sono incorsi nella tua ira, non coloro che vagano nell’errore”. Fu Maometto stesso a spiegare, e tutti i teologi e i giureconsulti islamici, concordano obbligatoriamente con la spiegazione di Maometto, che, “coloro che hai colmato con la tua grazia” sono i musulmani, “coloro che sono incorsi nella tua ira” sono gli ebrei, “coloro che vagano nell’errore” sono i cristiani. I cristiani vagano nell’errore, perché, dal punto di vista islamico, sono politeisti. Quindi, il musulmano, che regolarmente prega, per diciassette volte al giorno, di fatto condanna la miscredenza degli ebrei e dei cristiani, anche se ne è ignaro, perché la maggioranza dei musulmani, e lo dico da ex musulmano, essendolo stato per quarantasei anni, non conosce l’Islam, non ha letto correttamente e integralmente il Corano, ma soprattutto, la maggioranza dei musulmani, sa poco o nulla di Maometto. L’Islam non è in alcun modo una religione di pace, perché, come già detto, Maometto non è stato un uomo di pace, e perché la sua vita è stata quella di un predone del deserto che si è fatto strada attraverso l’uso della violenza, come, dopo di lui, gli eserciti islamici che si ispiravano alle sue gesta.

Sempre di più oggi, anche e soprattutto alla luce di una crescente presenza dei musulmani in Europa, vi è da parte di alcuni studiosi e storici la volontà di evidenziare che di fatto l’Islam apparterrebbe all’Occidente e l’Occidente all’Islam. Quanto c’è di vero o di falso in questa affermazione?

E’ totalmente falsa e denota una grande ignoranza della storia o una profonda malafede. E’ preoccupante che ci siano degli storici che affermino questo. Vorrei restringere l’ambito della questione all’Europa. La prima volta nella storia in cui compare la parola “europei” intesa politicamente, cioè intesa come comunità di persone che risiedono in un territorio, è in un testo di lingua latina che racconta la vittoria di Carlo Martello nel 732 a Poitiers, in cui, per “europei” si intendono i cristiani che sulla sponda settentrionale del Mediterraneo si opposero all’avanzata e all’invasione islamica. In cento anni dopo la morte di Maometto, che risale al 632, gli eserciti islamici avevano invaso e occupato la sponda orientale, la sponda meridionale del Mediterraneo, avevano attraversato lo Stretto di Gibilterra, si erano insediati in Spagna per circa otto secoli, e a Poitiers, Carlo Martello li fermò in nome del cristianesimo, perché tutto il Mediterraneo era cristiano. La popolazione, al 98 per cento era cristiana, c’era anche una presenza ebraica, ma la stragrande maggioranza della popolazione era una popolazione cristiana. Questa popolazione prevalentemente cristiana venne man mano sottomessa e costretta a convertirsi all’Islam. Si tratta dunque, inequivocabilmente, di una storia di sottomissione.

Se l’Europa ha potuto opporsi all’Islam, ha potuto non fare la fine della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo, le cui popolazioni erano anch’esse interamente cristiane, lo deve solo alle vittorie militari degli eserciti cristiani, a Poitiers nel 732, ma anche alla riconquista della Spagna nel 1492, alla vittoria navale di Lepanto, il 7 ottobre del 1571 e soprattutto alla vittoria a Vienna, l’11 e il 12 settembre del 1683. Senza queste vittorie militari anche l’Europa sarebbe stata inevitabilmente sottomessa all’Islam. E se si considerano le date, 732 Poitiers, 1683 Vienna, sono quasi mille anni. Mille anni in cui gli islamici non hanno mai rinunciato ai loro programmi di conquista e di sottomissione. Nell’830 e nell’846, per due volte gli islamici invasero Roma e per due volte saccheggiarono la Basilica di San Pietro. Le mura che oggi cingono lo Stato del Vaticano si chiamano Mura leonine perché furono edificate nell’847 dall’allora pontefice Leone IV. Esse vennero edificate un anno dopo la seconda invasione islamica, il secondo saccheggio della Basilica di San Pietro, e furono edificate per difendere la Chiesa, servirono a salvaguardare la cristianità. La verità è che l’Islam è sempre stato il nemico storico dell’Europa.

Oggi, che ci sia in seno all’Unione Europea chi dice che bisogna riconoscere le radici islamiche dell’Europa afferma innanzitutto un falso storico e poi ci prepara al suicidio, perché l’Islam si concepisce come l’unica vera religione naturale dell’uomo e condanna di miscredenza sia l’ebraismo sia il cristianesimo. L’Islam è disponibile ad una tregua, alla collaborazione, fin tanto che è minoranza, ma quando diventa maggioranza sottomette perché è nutrito dalla convinzione di essere l’unica vera religione di tutta l’umanità. L’Europa si sta orientando verso un vero e proprio suicidio che è accelerato dal tracollo demografico, il vero tallone d’Achille del continente. L’Europa intesa come Unione Europea ma il discorso vale anche per la Russia in questo caso, è l’area del mondo che ha in assoluto il più basso tasso di natalità. Le popolazioni europee, di questo passo sono destinate a estinguersi perché hanno smesso di fare figli. Le popolazioni dei 28 paesi membri dell’Unione Europea, formano in tutto 500 milioni di abitanti, di cui solo il 16 per cento, pari a 80 milioni, hanno meno di trent’anni. Dei 500 milioni che popolano la sponda orientale e meridionale dal Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia, all’Iran, il 70 per cento ha meno di trent’anni. Il confronto è dunque impietoso, 80 milioni contro 350 milioni. Il risultato è che l’Europa è destinata ad essere colonizzata demograficamente, ecco perché è assolutamente necessario porre fine a questa follia suicida di legittimare l’Islam e qui il ruolo della Chiesa cattolica è fondamentale. L’attuale papa rappresenta, sotto questo aspetto, un totale disastro, perché sta accelerando il suicidio dell’Europa ma anche il suicidio della stessa Chiesa cattolica.

Il 10 dicembre del 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo documento non è stato fatto proprio dall’Islam, che, il 18 settembre del 1981, vi ha contrapposto la propria dichiarazione secondo la quale i diritti dell’uomo verrebbero meglio tutelati dalla legge divina desumibile dal Corano. Alla luce dell’essenza teopolitica dell’Islam come è possibile pensare che vi possa essere convivenza pacifica tra un ordinamento liberale democratico e un ordinamento islamico?

Infatti non c’è conciliazione alcuna, perché nel momento in cui l’Islam non riconosce la sacralità della vita di tutti, la vita degli ebrei, la vita dei cristiani, la vita degli israeliani, nel momento in cui non riconosce la pari dignità tra uomo e donna, nel momento in cui non riconosce la libertà di scelta individuale, compresa la libertà religiosa, compresa la libertà di abbandonare l’Islam, e di convertirsi o non convertirsi ad altre religioni, non c’è conciliazione possibile. Quello che possiamo dire è che uno stato che è presente in un consesso internazionale e che è legato da rapporti economici, commerciali, e anche politici con altri stati cerca di salvare il salvabile sostenendo che ci possa essere una sorta di compromesso tra la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e la sharia, ma in realtà sono assolutamente antitetiche. Lo ripeto, fin tanto che l’Islam è una realtà minoritaria si mostra conciliante, questo è il punto. In nessun paese a maggioranza islamica abbiamo una realtà di rispetto e di autorizzazione nei confronti di altre religioni di potere operare in piena libertà. Anche laddove ci sono le chiese e le sinagoghe, anche dove si consente ai fedeli autoctoni di recarvisi, è però severamente vietato fare proselitismo perché per l’Islam si tratta di realtà di miscredenza.

In Italia, per esempio, ed è una cosa di cui non si parla mai, ad oggi l’Islam non è una religione riconosciuta dallo Stato italiano e non a caso, perché le religioni, in Italia, vengono riconosciute se ottemperano all’Articolo 8 della nostra costituzione, che dice che le religioni beneficiano di pari libertà di fronte alla legge, se hanno stipulato una intesa e se il loro ordinamento giuridico non è in contrasto con le leggi dello stato. L’Islam non ha stipulato nessuna intesa e l’ordinamento giuridico dell’Islam è totalmente in contrasto con le leggi dello stato. Se l’Italia fosse veramente uno stato di diritto che si rispetti, non dovrebbero esserci moschee, perché le moschee sono conseguenti al riconoscimento dell’Islam come religione. E’ come una persona che non ha la laurea in medicina, non è iscritta all’ordine dei medici e nonostante ciò esercita la professione medica. Noi consentiamo ai musulmani di beneficiare delle prerogative di una religione riconosciuta quando in realtà l’Islam non lo è.

Secondo Robert Spencer e Mordechai Kedar non esiste un Islam moderato contrapponibile ad un Islam radicale, ma solo un Islam e diversi modi di viverlo, il che ci conduce inevitabilmente alle forti contraddizioni presenti all’interno del Corano tra un messaggio maggiormente improntato alla tolleranza ascrivibile al periodo della predicazione maomettana alla Mecca e uno esplicitamente più violento, successivo al determinarsi dell’Islam come realtà politica, dopo l’egira di Maometto a Medina. E’ possibile secondo lei risolvere queste contraddizioni?

No, non è possibile. All’inizio del mio discorso ho chiarito che per i musulmani il Corano è un testo increato, al pari di Allah, ne consegue che esso possa essere spiegato ma non interpretato. Spiegare significa illustrare il significato letterale di un concetto, interpretare significa potergli attribuire un significato allegorico. Noi non possiamo attribuire significati allegorici a ciò che Allah prescrive. Non possiamo contestualizzarlo nel tempo e nello spazio, non possiamo attribuirgli significati che ci consentano di venire incontro a quelle che sono le necessità della modernità, poiché, così facendo, si tradirebbe Allah stesso.

Nell’Islam essendo il Corano ciò che sostanzia, ciò che invera Allah, viene meno la presenza della ragione, ed è per questo motivo che non c’è mai stato un illuminismo in seno all’Islam. Non c’è stato ne mai ci sarà perché manca la legittimità dell’uso della ragione come strumento per entrare nel merito dei contenuti della fede. Chi lo ha fatto o lo fa viene considerato un eretico, così come vennero considerati eretici i discepoli della scuola Mutazilita, nata nel VIII secolo, un secolo dopo Maometto, e che affermò la tesi eterodossa del Corano creato e non increato, intendendo di fatto che fosse stato scritto da Maometto. Il nome più noto di questa scuola è quello di Averroè, che viene elogiato in Europa e in Occidente come l’emblema dell’Islam moderato, ma si dimentica di dire la fine che fece. Venne accusato di eresia, le sue opere furono bruciate e fu costretto alla fuga per non subire la condanna a morte che gli sarebbe spettata.

Non ci può essere dunque un Islam distinto da ciò che Allah prescrive e aggiungo, da ciò che Maometto ha detto e ha fatto. I musulmani in quanto persone possono essere moderati, quindi noi dobbiamo distinguere tra la dimensione della soggettività personale e quella della religione. Le persone vanno valutate nella loro individualità, ognuno risponde delle proprie azioni e nell’ambito dei musulmani come persone noi indubbiamente troviamo delle persone moderate, delle persone raziocinanti, delle persone che antepongono la ragione e il cuore ad Allah e a Maometto, io lo sono stato per 46 anni e sono stato condannato a morte proprio per questo, quando, nel 2003 ho condannato i terroristi islamici palestinesi suicidi e ho difeso la sacralità della vita degli israeliani e da allora vivo sotto scorta. Ma l’Islam come religione è uno, si può manifestare per ragioni storiche, per ragioni territoriali con modalità diverse, i sunniti, gli sciiti, però esso si fonda sempre e comunque su due pilastri che sono identici e perenni, il Corano e Maometto. Quando il presidente turco Erdogan, che io considero l’uomo più pericoloso oggi in Medio Oriente, afferma che non esiste un Islam moderato, che l’Islam è l’Islam, ha perfettamente ragione. L’Islam è l’Islam, non esiste un Islam moderato e un Islam non moderato, e questo vale anche a proposito dell’attività dei terroristi islamici. Sono quelli che più di altri ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e fatto Maometto.

Spesso, quando si fa riferimento alla violenza presente all’interno del Corano, i difensori dell’Islam affermano che anche nella Bibbia, esplicitamente nell’Antico Testamento, vi sarebbero esortazioni alla violenza attribuite al volere divino. Tuttavia, vi è un ovvia differenza: il messaggio di violenza contenuto nel Corano è di natura prescrittiva ed è agito ancora oggi, mentre la violenza narrata dalla Bibbia e attribuita a Dio riguarda epoche passate che non sono più di riferimento per nessuno. Non è forse ciò dovuto al fatto che diversamente dalla Bibbia per l’Islam il Corano è un testo dettato parola per parola, fuori dal tempo e dallo spazio e dunque, relativamente alle sure, valido per sempre?

La domanda formula già la risposta in modo corretto. Sia la Bibbia, sia i Vangeli, vengono concepiti come testi sacri scritti da uomini, seppure ispirati da Dio, il Corano invece non è considerato un testo sacro scritto da uomini, guai ad affermarlo, ma, come già sottolineato, è un testo sacro che sostanzia, invera Allah. Per i musulmani il Corano è Allah stesso, questa è la differenza fondamentale. Ciò che è scritto nella Bibbia e nei Vangeli noi lo possiamo interpretare, lo possiamo contestualizzare nel tempo e nello spazio, gli possiamo attribuire un significato allegorico, tutto questo non lo si può fare con ciò che Allah prescrive nel Corano. Questa è la ragione per cui oggi solo i musulmani sgozzano, decapitano, si fanno esplodere nel nome di Allah, non lo fa nessun ebreo, non lo fa nessun cristiano. E’ la ragione fondamentale per cui l’Islam non è modificabile, non può diventare una realtà moderata, perché significherebbe tradire l’Islam, far venire meno l’essenza, la quintessenza dell’Islam che è appunto quella di ritenere il Corano un testo increato in cui ciò che è prescritto da Allah deve essere ottemperato letteralmente e integralmente perché ha una valenza assoluta, universale.

Desidero aggiungere che gli esegeti del Corano hanno individuato circa 200 versetti che ne contraddicono altrettanti. Quando ciò succede vale il versetto rivelato cronologicamente successivamente, in questo senso è stata creata la categoria dei versetti abroganti e dei versetti abrogati. Dato che i versetti rivelati cronologicamente successivamente sono quelli del periodo di Medina, quando Maometto, negli ultimi dieci anni della sua vita combatte, uccise, sgozzò e decapitò i suoi nemici, ciò fa sì che la connotazione principale dell’Islam sia all’insegna della violenza.

Ne ha già accennato prima, ma vorrei sapere come giudica l’attuale posizione espressa dal pontefice nei confronti dell’Islam?

Già nel 2013, poco dopo il suo insediamento pubblicai in prima pagina su Il Giornale, con cui collaboravo, una lettera aperta a Papa Francesco in cui annunciai la mia dissociazione dalla Chiesa cattolica, proprio perché non posso in alcun modo accettare che il papa legittimi l’Islam come religione. Io sono stato musulmano per 46 anni, ho abbandonato l’Islam, mi sono convertito al cristianesimo e non posso accettare un papa che legittima l’Islam, ciò equivarrebbe a una mia autosconfessione. Allo stesso modo espressi le mie riserve sull’enfasi posta e che il papa continua a porre riguardo alla cosiddetta accoglienza, tenendo presente che gran parte di coloro che vengono accolti sono musulmani. La stragrande maggioranza di questi giovani che provengono dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente è musulmana ed è parte integrante del processo di islamizzazione demografica dell’Europa. Ora, come nulla di ciò che accade ad alto livello può essere casuale, perché può anche darsi che il papa non sia molto competente sull’Islam, ma sicuramente, essendo un capo di stato, essendo il capo supremo della Chiesa di Roma, sicuramente ha una cerchia di collaboratori che conoscono bene la realtà dell’Islam, che sa bene cosa implica oggi l’invasione di questi migranti che sono prevalentemente musulmani.

Sono estremamente preoccupato perché mi rendo conto che papa Francesco sta operando in sintonia con una strategia che mira ad omologare, ad uniformare, a omogenizzare, l’intera umanità, abbattendo gli stati nazionali, le identità localistiche e riducendo sostanzialmente le persone a semplici strumenti di produzione e di consumo. Più consumo che non produzione, perché ci viene detto che nel futuro prossimo la produzione verrà interamente demandata alla robotica. In questa prospettiva, papa Francesco tenderebbe a una sorta di pan-religione, una specie di sincretismo che coniuga in prima battuta cristianesimo e Islam. In tale senso sta tessendo rapporti molto intensi con l’università islamica di Al Azhar al Cairo, con gli imam, in particolare con il grande imam Ahmed Al Tayibb, che è un apologeta del terrorismo islamico suicida palestinese. Nel 2002, durante la Seconda Intifada in Israele, legittimò gli attentati terroristici suicidi islamici nei confronti degli israeliani e specificò anche che erano legittimi nei confronti dei bambini ebrei. Tutte queste cose un papa non può non saperle.

Non può non venirmi in mente la convergenza tra le istanze che promuove questo papa e, per esempio, il progetto esplicito, manifesto della Open Society Foundations di George Soros. E’ d’accordo?

Sì. Ecco perché sono estremamente preoccupato. I fatti sono fatti, non sono né di destra, né di sinistra, né di centro, non hanno alcuna connotazione ideologica. Noi vediamo che Soros ha questa fondazione presso cui ha dirottato il grosso delle sue sostanze, e finanzia tutte quelle attività che hanno come obbiettivo la disgregazione degli stati nazionali, lo scardinamento di quelle realtà che corrispondono a quelle civiltà che mettono al centro la persona, la famiglia biologica, la comunità locale, l’economia reale, per promuovere una globalizzazione che sostanzialmente significa mettere al centro la moneta e non la persona, una umanità in cui gli individui saranno ricettori e strumenti di manipolazione da parte di un mercato unico, in cui la sostituzione etnica della popolazione europea che, come già detto, è in forte decrescita, viene promossa con giovani che provengono prevalentemente dall’Africa, dall’Asia e che hanno tutti una età compresa tra i venti e i trent’anni, l’età, non a caso, che corrisponde all’esplosione della fertilità maschile. Che il papa si presti anche lui a questa strategia in un contesto dove la forte crisi economica che registra il Vaticano viene mitigata con i proventi di questa accoglienza, perché lo stato italiano investe fiumi di denaro per la cosiddetta accoglienza e la gran parte di chi accoglie in Italia sono strutture cattoliche, legate alla Chiesa, c’è dunque un tornaconto finanziario notevole, è raccapricciante. Credo che sia necessario acquisire correttamente la realtà dei fatti e sia necessario diffondere questa realtà e avere chiara la prospettiva. Bisogna salvaguardare una civiltà che ci consenta di tutelare noi stessi come persone, come famiglia, come comunità, come economia reale che fornisce beni e servizi, come sistema di valori, di regole, perché dobbiamo tramandare ai nostri figli e ai nostri nipoti il loro diritto alla vita, alla dignità, alla libertà. Tutto questo rischia di scomparire se l’Europa dovesse trasformarsi in una significativa realtà meticcia, in cui l’Islam, così come sta accadendo in Gran Bretagna, in Francia, in Belgio, in Olanda.

Ci sono quattro capitali europee, Londra, Bruxelles, Amsterdam e Oslo, dove tra i nuovi nati il nome più diffuso è Mohammed. Queste non sono ipotesi, ma è realtà e bisogna fare in fretta. La battaglia culturale oggi è in assoluto la più importante. Diffondere informazione corretta, promuovere una formazione costruttiva che consenta a ciascuno, illuminato dalla verità e fortificato dal recupero della certezza e dall’orgoglio di chi siamo. La sfida è che si riesca, in questo modo, a invertire una rotta che rischia di portarci nella condizione in cui si trovò l’impero romano di Occidente quando fu travolto dai barbari. Fece la stessa cosa che stiamo facendo noi oggi, faceva meno figli e apriva le frontiere, accordò la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell’impero, erano venuti meno i valori e le regole, c’era la dissolutezza sul piano dei costumi. Noi rischiamo di fare la stessa fine ma con una aggravante sostanziale, che all’impero romano di Occidente è poi seguito il cristianesimo, a questa Europa seguirà l’Islam.

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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:36 pm

A seguito di alcuni interventi sulla mia bacheca, ripubblico la lunga ed esaustiva intervista che feci a Magdi Cristiano Allam nel febbraio del 2019. Per chi non l'avesse letta o desiderasse leggerla ancora.
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/permalink.php? ... ment_reply

"Il Corano è pieno di versetti che fanno riferimento al jihad e il jihad è inteso in modo inequivocabile come guerra santa, perché in modo inequivocabile fu praticato da Maometto come guerra santa. Da quando, nel 622, fu cacciato dalla Mecca alla sua morte nel 632, tra razzie nei confronti di carovane di commercianti della Mecca e vere e proprie guerre, sia nei confronti di tribù arabe pagane che con la violenza furono obbligate a convertirsi all’Islam, sia anche nei confronti di tribù ebraiche e di tribù cristiane, e Maometto, va sottolineato, fu particolarmente violento nei confronti degli ebrei, complessivamente egli fu responsabile di un centinaio di razzie e guerre e in buona parte vi partecipò".


Marco Bazzi
se era stato cacciato un motivo ci sarà

Alberto Pento
Maometto si è autoesiliato dalla Mecca a Medina perché alla Mecca era inviso e molesto ai più poiché voleva imporre ad ogni costo la sua idolatria politico-religiosa e il suo potere senza riuscire a convincere nessuno.

Poi a Medina è riuscito a crearsi una banda di fedeli-seguaci e
ha iniziato a imporsi con la violenza, visto che con la sensatezza della parola non gli riusciva di convincere nessuno è passato alle minacce, all'intimidazione e all'omicidio.

L'Islam politico/religioso molesto nasce con Maometto già alla Mecca e si fa violento dopo a Medina sempre con Maometto che prima di morire fa in tempo a compiere un lungo elenco di crimini contro l'umanità.


Alberto Pento
In origine, alla Mecca, Maometto non aveva alcun potere e siccome era assai molesto con la sua presunzione religiosa e voleva averlo a tutti i costi ma non riusciva a convincere che poche persone, allora i meccani l'hanno costretto all'esilio a Medina dove poi, sfortunatamente per noi, si è fatto forte.
Il potere politico lui lo voleva già alla Mecca prima di doversene andare a Medina ma non è riuscito ad averlo con le sole parole "profetiche", così poi è tornato alla Mecca con le armi da Medina dove invece era riuscito a convincere e conquistarsi una schiera di seguaci ed era diventato religiosamente, politicamente e militarmente potente.

O la borsa o la vita!
Alla Mecca per i primi 12 anni Maometto ha praticato il jihad pacifico o dawa, attraverso la persuasione, l’indottrinamento, la benevolenza ma non avendo ottenuto alcun risultato se non quello di rendersi molesto e antipatico al punto da doversene andare a Medina è passato allo jihad el kitai, quello violento e della guerra, o con le buone o con le cattive che è la pratica islamica o nazi maomettana da sempre.


Alessandro Bertonelli
Fatti che anche gli affiliati consapevoli all’open society e simili , conoscono bene e che non possono smentire .Per questo usano il metodo del “cataloga e discredita l’interlocutore” Sistema che mi sembra sia molto efficace nel creare legioni d’inconsapevoli “affiliati “soprattutto tra coloro che hanno una buona cultura generale ma non hanno una cultura specifica sul tema .Per quanto riguarda rapporti tra open society e affini da una parte e Fratellanza e simili dall’altra mi sembra che il vecchio adagio il nemico del mio nemico è mio amico sia perfetto


Magdi Cristiano
Allam Grazie di cuore carissimo Niram per la tua straordinaria volontà e capacità di dire la verità in libertà. Siamo in un’Europa decadente dove ci vuole tanto coraggio per essere pienamente se stessi. E tu ce l’hai.

Niram Ferretti
Grazie a te caro Magdi per la tua testimonianza e per il tuo lavoro. Il tuo coraggio, pagato in modo salato, è un esempio per tutti coloro che hanno a cuore la verità.

Emanuele Marco Mongiovi
Emanuele Marco Mongiovi Magdi Cristiano Allam
Invece i cristiani “mansueti” cosa hanno fatto nei secoli ?

Nessuna guerra , nessun massacro, nessun rogo, nessun ghetto, nessuna invasione di paesi e popoli , nessun battesimo forzato , nessuna tortura, nessun pogrom, nessuna censura di libri e di arte, nessuna imposizione di feste, e nessuna accumulazione di averi, tesori, terre ...

Mi scusi, signor Cristiano, mi si è stancato il dito nell’enumerare i tanti troppi benefici per l’umanità portati dal cristianesimo in tutti questi secoli !

Insomma, un mondo ideale !

Niram Ferretti
Emanuele Marco Mongiovi ma lei è obbligato da cosa nel fare interventi così insulsi? Il cristianesimo è stato per secoli una religione di Stato e, come sanno anche i discenti di anni 10, è stato strumentalizzato e asservito a interessi che con il dettato evangelico non avevano nulla a che vedere. L'Islam nasce come religione armata nel IV secolo, anzi nasce come apparato teopolitico. I due aspetti non sono districabili. La violenza è insita nell'Islam perchè la si trova prescritta nel Corano e perchè l'ha praticata il suo fondatore Maometto. Ma al di là di queste ovvietà, che chiunque abbia un minimo sindacale di cultura, dovrebbe sapere, le guerre a sfondo religioso che hanno insanguinato l'Europa, e certo non per volontà di Gesù Cristo, sono terminate con la pace di Westfalia nel 1648. L'Islam non ha mai avuto una pace di Westfalia, nè dentro il suo perimetro, nè fuori di esso. Approfitti dell'estate per fare delle buone letture, perchè un commento come il suo rivela una profonda indigenza storica, non da esibire ma da occultare con cura. Buon proseguimento.

Emanuele Marco Mongiovi
Niram Ferretti
Intervento insulso ?
Ma la conosce la storia ?
Cos’è, dobbiamo dimenticare il passato ?
Io ho escluso le guerre di religione per limitarmi alle distruzioni arrecate dal cristianesimo a interi popoli , in primis il Suo,
... oremus et pro perfidis judaeis ...
Se poi per dovere di ospitalità non si devono ricordare le nefandezze cristiane , di molte volte superiori all’Islam


Emanuele Marco Mongiovi
Niram Ferretti
Vorrei solo ricordare che Roncalli vescovo salvò un certo numero di ebrei dai nazisti , raccomandando di no battezzarli ...
c’è anche questo

Niram Ferretti
Emanuele Marco Mongiovi il suo intervento è semplicemente demenziale. L'intervista con Magdi Allam mette in rilevio chiaramente che cos'è l'islam. Non chieda a me se conosco la storia, faccia il bravo, non si renda ridicolo ulteriormente. Nessuno nega che il cristanesimo nel corso della storia ha commesso anche atrocità e ha assunto teologicamente nei confronti degli ebrei una posizione intollerabile, ma questo appartiene al passato. La Chiesa ha riconosciuto le proprie colpe, l'Islam nessuna. Il cristianesimo non perseguita nessuno da centinaia di anni, l'islam continua a farlo. Il cristianesimo non ispira terrorismo, il jihadismo trae fondamento dal Corano. Legga Mongiovi, legga, e non venga qui a cercare di interloquire con me di temi di cui ha una conoscenza nemmeno (magari) da Readers Digest.

Niram Ferretti
Emanuele Marco Mongiovi c'è molto di negativo, ma, molto, e molto di più di straordinario. Ma non starò qui a fare l'elenco dei contributi fondamentali del cristianesimo all'Occidente e in modo specifico all'Europa. Il suo anticristianesimo è, da come lo manifesta, davvero imbarazzante per chi ha una istruzione che è andata oltre il ginnasio.

Emanuele Marco
Mongiovi Niram Ferretti
E io metto in evidenza cosa è stato il cristianesimo , inoppugnabilmente , anzi solo un piccolo saggio
Vuole negare i misfatti contro gli ebrei ?
Di tutti i mali causati dai cristiani, papa Giovanni Paolo II chiese perdono ...

Lei continua ad insultarmi
Dandomi del demente ... dellignorante , che leggo il Readers Digest, senza discutere su alcun singolo punto
Dispongo invece di una nutrita biblioteca e per sua informazione ho due lauree

Non comprendo tutta questa arroganza, violenza verbale e anche maleducazione !


Stella Rio
Stella Rio Grazie ad entrambi per quello che fate!!!


Niram Ferretti
Emanuele Marco Mongiovi è una giornata calda. Non ho tempo ulteriore da dedicarle. No, io non la insulto affatto, è lei che insulta la mia bacheca con i suoi interventi completamente a sproposito perchè nulla hanno a che vedere con la mia intervista a Magdi Allam e con quello che Magdi Allam dice dell'Islam. Se lei poi vuole sostenere che il cristianesimo è come l'Islam, capisce da solo che nessuno dotato del ben dell'intelletto possa o voglia interloquire con lei. Aveva già fatto qualche giorno fa un altro intervento insulso relativo al mio post in cui citavo Josph Ratzinger. Vedo che anche questa volta non ha voluto smentirsi. Buone cose.

Niram Ferretti
Emanuele Marco Mongiovi mi complimento per le lauree, evidentemente nessuna delle due in storia delle religioni, quanto alla fornita biblioteca, non so che libri contenga. Si può avere anche una fornita biblioteca stipata di libri insignificanti. Ma, davvero, credo che sia giunto il momento del congedo, da parte mia intendo. P.S. Attendo con impazienza il suo saggio maggiore su "cosa è stato il cristianesimo" in libreria. Cerchi di non superare le 500 pagine.



Emanuele Marco Mongiovi
Niram Ferretti

Le mie lauree sono in Giurisprudenza e Lettere (musicologia) , non so dei tuoi titoli di studio
Ho una biblioteca fornita ‘anche’ di (moltissimi) libri di religione

Tanto per intenderci :
In questi gg leggo di Lattanzio il De mortis persecutorum , in un’edizione olandese del 1693 , che non puoi conoscere, anche se si dice espressamente di ebrei che hanno ‘crocifisso’ Cristo (falso storico, che però a te sta bene, giacché interloquisci con islamici cristianizzati, mediocri altresì !)

Ho finito di leggere I Principia di Origene , idem come sopra (ed. UTET) , dopo aver letto la sua (falsa) interpretazione del Cantico dei cantici.
Scrivere un libro scopiazzato da altre fonti non è mio interesse

Roberto Razzi
Emanuele Marco Mongiovi tutto vero (purtroppo) ciò che lei (giustamente) elenca dei misfatti della Chiesa nel corso dei secoli.
Però mi consenta: l'accostamento con l'islamismo non è (non può essere) nemmeno proponibile come idea.
Il cristianesimo ha prodotto ignobili azioni (le ha già elencate lei, quindi non le ripeto) ma come giustamente asserisce Niram Ferretti ha comunque "abbassato il tiro" facendo mea culpa anche abbastanza umilianti (N.B. ciò non vuol dire "che la Chiesa non commette più atti esecretabili" ma che comunque "è attenta a non farli più sfacciatamente")
L'islamismo invece no: è sempre quello...da sempre!
È sempre quello che non vuole nel modo più assoluto "socializzare con coloro considerati infedeli".
L'islam (è la sua politica che lo richiede...essendo innanzitutto un partito politico mascherato da religioso; la religiosità per gli islamici checchè ne dicano loro...viene dopo) non ammette contrarietà: di nessuna specie!
Quindi, per concludere, un'altra grande differenza (fondamentale differenza) è che mentre il cristianesimo ha comunque prodotto durante la sua storia ottimi elementi (in vari campi) l'islam -per le ragioni già accennate, cioè al suo radicalismo..."che non va modificato"- non ha fatto altrettanto: e si vede benissimo!


Roberto Razzi
Niram Ferretti sbagli, non è vero che la Chiesa (direttamente o indirettamente) non faccia più atrocità "da un secolo": basta -per fare qualche esempio- fare riferimento all'Argentina degli anni 70 con il dittatore Videla che aveva come "ammiratori" e sopratutto come "consiglieri sul campo" personaggi molto ma molto dentro le Mura Vaticane che applaudivano (l'attuale Papa, Francesco, al tempo "solo" Mario Jorge Bergoglio, è stato uno di quelli) cosi come in Polonia ai tempi di Jaruzelski (con Lech Walesa al contropotere) sempre più o meno in quegli anni...e altro ancora.
Quindi sono avvenimenti di circa 50 anni fa...non di oltre 100 anni fa!
Sono d'accordo con te sul fatto che però la Chiesa passi in avanti ne ha fatti per redimersi... specialmente nei confronti degli ebrei, facendo visite nella Grande Sinagoga di Roma e visite ad Auschwitz-Birkenau, da parte degli tre Papi.
Ma il cammino è ancora lungo...molto lungo!


Niram Ferretti
Roberto Razzi il fatto che la Chiesa abbia avuto simpatia anche in tempi recenti con dei dittatori non ha niente a che vedere con quello che ho scritto. Non sbaglio affatto. Commettere atrocità, con riferimento, al cristianesimo, significa uccidere o perseguitare sulla base della religione praticata. Le guerre di religione intracristiane sono terminate in Europa nel Seicento. Quanto al rapporto con l'ebraismo, dalla Nosta Aetate in poi, la Chiesa ha derubricato l'accusa infamante di decidio e ha riconosciuto pubblicamente l'inestricabile debito nei confronti degli ebrei. Che il cammino dell Chiesa nei confronti degli ebrei debba essere ancora molto lungo, non so cosa significhi. Più che riconoscere i propri gravi errori e le proprie colpe e non tentare più di convertire forzatamente o non forzatamente gli ebrei, non so cosa debba fare.

Alberto Pento
Roberto Razzi mi dispiace doverle dire che che le cose non sono proprio come ha descritto lei:

L'ebreo Gesù Cristo non fu un assassino e nemmeno i suoi apostoli e i suoi seguaci diretti infatti la razzia e l'assassinio sono bandite dai Vangeli o Nuovo Testamento, Cristo non ha mai commesso violenza e comandato di usare violenza a chichessia.
Invece il beduino Maometto fu un predone assassino come lo furono i suoi discepoli e i suoi diretti seguaci e come lo furono sempre anche tutti gli altri dopo di loro e come è prescritto nell'orrendo Corano.

Il cristianismo non prescrive nessuna violenza come invece la prescrive l'Islam o nazismo maomettano.
I buoni cristiani non commettono alcun crimine perché imitano il nonviolento e pacifico Cristo, i "buoni" maomettani invece sì perché imitano l'assassino Maometto.

Nell'antichità il cristianismo per i primi secoli si diffuse con la parola e con l'esempio, senza alcuna violenza, sino a diventare la religione prevalente e più influente dell'Impero romano ed è per questo che divenne la religione dell'Impero.
Soltanto dopo divenendo religione di Stato e di potere il cristianismo perse parte della sua religiosità pacifica e non violenta e si lasciò corrompere dal potere tradendo Cristo e le sue consegne non violente e fraterne.

Il nazismo maomettano o Islam si sviluppò fin da subito con la minaccia, il ricatto, la violenza, l'omicidio e la strage.
Maometto fu il primo islamista assassino e criminale dell'Islam.
Il Corano prescrive ogni possibile violenza per affermare il potere di Maometto e del suo mostruoso idolo Allah, al contrario dei Vangeli dove vi è alcuna prescriszione disumana e violenta.

Chi tratta della violenza dei cattivi cristiani come se fosse naturale, normale e prescritta da Cristo e dai Vangeli, lo fa esclusivamente per demonizzare il cristianismo e tutti i cristiani e per giustificare la violenza mostruosa dell'Islam o nazismo maommettano che è nata con Maometto, codificata nel Corano e connaturata a questa demenziale e criminale fede religiosa.

Nè l'ebraismo né il cristianismo sono religioni o ideologie religiose suprematiste, imperialiste, tanto meno razziste e naziste nei confronti dei non ebrei e dei non cristiani o diversamente religiosi e pensanti.
Se gli ebrei nella loro storia sono stati violenti lo sono stati solo ed esclusivamente per legittima difesa, per ricavarsi uno spazio vitale e per difenderlo e non certo per conquistare e sottomettere all'ebraismo il resto del mondo e dell'umanità o per depredare e schiavizzare il prossimo.
Anche oggi gli ebrei debbono difendersi da chi li vorrebbe cacciare dalla loro terra e sterminare proprio perché sono ebrei e vogliono restare tali.
Anche i cristiani a cominciare dall'ebreo Cristo non professano una ideologia religiosa suprematista, razzista, violenta e nazista, infatti Cristo non ha mai usato violenza contro chichessia né tantomeno ha ordinato ai suoi seguaci di far del male ai non cristiani e di imporre loro con la violenza il cristianismo.
Che poi qualche cristiano abbia compiuto dei crimini contro i non cristiani in nome del cristianismo lo ha fatto contravvenendo all'esempio di Gesù Cristo e alle sue prescrizioni evangeliche.
È da molto tempo che i cristiani hanno chiesto scusa al mondo per il male fatto in nome di Cristo violando la stessa fede cristiana.

I 10 Comandamenti e i 2 comandamenti sull'amore ebraico-cristiano testimoniano dell'eticità di queste due ideologie religiose che non hanno corrispondenze nel maomettismo.

Quindi non è possibile alcun paragone, tra l'ebraismo, il cristianismo, gli ebrei, Gesù Cristo, i cristiani e i loro libri etico religiosi, con i nazi maomettani, con il predone assassino Maometto, con il suo esempio in vita e con le parole e le prescrizioni razziste e naziste del suo idolo Allah riportate nell'orrendo Corano.

Gli ebrei e i cristiani come ebrei e come cristiani non vanno in giro per il mondo ad amazzare i non ebrei e i non cristiani in nome delle loro credenze religiose, dei loro dii o dei o divinità o idoli, al contrario di quello che fanno invece i demenziali e criminali nazi maomettani in nome di Maometto e del suo idolo Allah.

Roberto Razzi
Niram Ferretti quindi essere compiacenti o addirittura complici di azioni orribili (e la Chiesa è molto più complice che compiacente: ci sono centinaia di foto e filmati che lo documentano) è, per te, una cosa da niente, una cosa "che si può facilmente dimenticare e rinchiudere nel famoso armadio degli scheletri" giusto?
Non è necessario "farli in prima persona" certi obbrobri per esserne appunto o complici o compiacenti!
E se permetti forse è anche peggio da un punto di vista etico e morale...assistere senza intervenire e/o condannare!
Si la Chiesa con Nostra Aetate ha dato un segnale anche forte: ma nella pratica è stato fatto molto poco!
Il mio riferimento è diretto al fatto che (e forse non ne sei al corrente) in molte chiese il prete di turno ancora celebra il deicidio, le azzime fatte con il sangue dei bambini cristiani ecc ecc (queste cose le ho sentite io personalmente!)
Quello che voglio dire, e voglio dirti, è che non basta "un battito di petto" oppure "una redenzione orale": serve, è fondamentalmente necessaria una educazione pratica, sul posto...se no il popolo non capirà mai e quindi non metterà mai in pratica il cambiamento con Nostra Aetate e simili.
Renditi conto che se è vero (ed è vero!) che l'odierno antisemitismo è più di carattere islamico, è anche vero (è verissimo!) che l'antisemitismo cristiano, è ancora vivo...e non è tenero!
(P.S. poi sull'odio atavico contro gli ebrei possiamo discuterne se vuoi)


Alberto Pento
Roberto Razzi In parte sono d'accordo ma va distinto Cristo, la sua dottrina, la sua vita e il suo esempio, i Vangeli e le loro prescrizioni che definiscono in modo chiaro il cristianismo, dai comportamenti di certi suoi seguaci o da certi cristiani che nel corso della storia, hanno assunto in contraddizione con il cristianismo di Cristo, delle scritture evangeliche, dei primi cristiani e della storia dei primi secoli cristiani.

Roberto Razzi
Alberto Pento ma che dice?
O meglio: dove io dico che Gesù e i suoi apostoli erano assassini?
"Il cristianesimo non prescrive nessuna violenza...": certo...le fa fare agli altri!
O devo ricordargli le storie dei vari papi (crociate a parte) tra italiani e francesi?


Alberto Pento
Lei è un calunniatore dei cristiani e del cristianismo.

Roberto Razzi
Alberto Pento lei è un fanatico bigotto!


Alberto Pento
Roberto Razzi Lei è ignorantissimo, bugiardo e calunniatore.

Roberto Razzi
Lei è un presuntuoso finto acculturato!
Stia alla larga da me!


Alberto Pento
L'ebreo Gesù Cristo non ha mai depredato, schiavizzato e ucciso nessuno e mai ha ordinato ai suoi seguaci di depredare, schiavizzare e uccidere chichessia.
I primi ebrei eretici cristiani subirono violenza da parte degli ebrei ortodossi, il primo martire fu l'ebreo cristiano Stefano.

Ecco quanto scritto da Roberto Razzi

O meglio: dove io dico che Gesù e i suoi apostoli erano assassini?
"Il cristianesimo non prescrive nessuna violenza...": certo...le fa fare agli altri!
O devo ricordargli le storie dei vari papi (crociate a parte) tra italiani e francesi?


Roberto Razzi
Ed è pure confuso...perchè nemmeno lei sa cosa dice in quanto prima è "quasi" d'accordo con me...e poi delira: esiste il Maalox...se ne prenda una boccetta intera...le farà bene...forse!


Roberto Razzi
Sta ridicolizzandosi parola dopo parola ops delirio dopo delirio!
BIGOTTO, FANATICO E IGNORANTE!
Sciò...via...aria!


Niram Ferretti
Roberto Razzi "in molte chiese il prete di turno celebra il deicidio, le azzime fatte con il sangue dei bambini cristiani". Ascolta, se vuoi interloquire con me non devi scrivere queste bestialità, se no chudiamo subito qui e chi si è visto si è visto. Che ci siano singoli preti che non hanno accettato il Concilio Vaticano II, sicuramente ci sono, che ci siano preti antisemiti, sicuramente ci sono, ma affermare che in "molte chiese", quali, dove?, in Italia?, nelle omelie il prete di turno affermi che gli ebrei sono responsabili del deicidio e si cibano di azzime cotte con il sangue dei bambini cristiani, questa devo dire non l'avevo ancora sentita, ma la sento oggi. E si commenta da sola per la sua follia. Se tu hai ascoltato una simile aberrazione, dovresti dirmi dove e quando, e avresti dovuto rendere la cosa pubblica. P.S. Da un po' di tempo non riesci a comprendere ciò che scrivo, e sì che non commento "La Fenomenologia dello Spirito" di Hegel. Ci riprovo. In un italiano che ritengo sufficientemente chiaro e comprensibile ho scritto che la Chiesa da centinaia di anni non si rende più responsabile di persecuzioni e violenze nei confronti di nessuno, diversamente dall'Islam. Punto.

Alberto Pento
Roberto Razzi Le critiche corrette sono condivisibili mentre quelle scorrette no.


Roberto Razzi A
Alberto Pento è lei che è entrato a piedi uniti...non io: si rilegga...e lo scoprirà!
Lei mi ha accusato (nel suo primo commento) che io avrei detto che Gesù e gli Apostoli erano assassini; e su questo punto gli ho risposto che io non ho assolutamente detto una cosa del genere e di conseguenza l'ho invitata a mostrarmi dove e come l'avrei detto.
Ma lei non l'ha fatto...perchè evidentemente si è reso conto che stava in errore: e gli è scattato il nervoso cominciando a insultare (io gli ho solo risposto!)
Di nuovo: si rilegga!


Alberto Pento
Ecco quanto scritto da Roberto Razzi

O meglio: dove io dico che Gesù e i suoi apostoli erano assassini?
"Il cristianesimo non prescrive nessuna violenza...": certo...le fa fare agli altri!
O devo ricordargli le storie dei vari papi (crociate a parte) tra italiani e francesi?

Vede Razzi il cristianismo è innanzi tutto l'ebreo Cristo, la sua vita, le sue opere, le sue parole, il suo esempio e i Vangeli.
Mi dica lei dove Cristo e i Vangeli prescrivano una qualsivoglia violenza da far fare agli altri.


Roberto Razzi
Niram Ferretti come fai a dire che non sono vere le mie affermazioni su alcuni preti che durante la messa parlano male degli ebrei?
Sarei un bugiardo allora secondo te?
E che denunciavo pubblicamente...con quali prove in mano...se per questo tipo di reato morale, etico e religioso ci vogliono prove udibili da un registratore e simili...che io non ho fatto?
(Il prete -con i miei modi, da soli- l'ho redarguito bene bene...tranquillo!)

Io -altrettanto chiaro e in italiano- ribadisco e ti ridomando: essere compiacenti spettatori e/o addirittura complici per te è una cosa effimera?
Sai benissimo che Bergoglio in quel periodo, in quei frangenti, fu abbastanza coinvolto: quindi...lo mettiamo nel passato dicendo "ok lo ha fatto...non lo fa più?".
Chissà che ne pensano le Madri di Plaza de Mayo, le Abuelas di Plaza de Mayo e sopratutto il giornalista-scrittore, suo grande accusatore, Horacio Verbitsky?!?


Niram Ferretti
Roberto Razzi senti, comincio a essere un po' stufo dei tuoi sproloqui incessanti. Tu hai scritto che hai ascoltato delle messe (vai a Messa, ma non sei ebreo?) in cui durante l'omelia il prete di turno ha dichiarato che gli ebrei sono responsabili di decidio e che usano cibarsi di azzime cotte con il sangue dei cristiani. E questo, addirittura, in "molte chiese". "Il mio riferimento è diretto al fatto che (e forse non ne sei al corrente) in molte chiese il prete di turno ancora celebra il deicidio, le azzime fatte con il sangue dei bambini cristiani ecc ecc (queste cose le ho sentite io personalmente!)". Dunque, tu hai ascoltato personalmente, queste cose, in molte chiese. Lo escludo. A meno che tu non avessi assunto della psilocibina.

Mordechai Bar Yekutiel
Alberto Pento lei è in errore, e pure grossolano, quando dice che il cristianesimo è innanzi tutto l'ebreo Gesù (lei usa -me lo consenta, in riferimento a Gesù- Cristo che in greco significa messia: non ci siamo...Gesù era soltanto un rabbino non il messia...degli ebrei!)...quando Gesù (Yeshua) era un rabbino, se vogliamo, riformatore, e anche "ribelle", per quei tempi: ma nulla di più.
Certo che nei Vangeli non si celebra nè si professa e ancor meno si chiede violenza, ma, il cristianesimo si basa proprio su certe dottrine, quindi è normale che non sia (suppostamente e possibilmente), una religione di guerra.
Però, altro discorso è invece in alcuni personaggi legati alla Chiesa, i quali, nel corso dei secoli non si sono comportati esattamente, come Gesù, appunto, predica!
Ne converrà...credo!
È questo il punto su cui alcuni commentatori (in particolar modo, Roberto Razzi) convergono!


Niram Ferretti
Mordechai Bar Yekutiel Gesù è considerato Dio per i cristiani. Ovviamente per gli ebrei no. Quindi, affermare che fosse "soltanto un rabbino", è del tutto lecito nella prospettiva ebraica, ma inaccettabile in quella cristiana. Nessun insegnamento desumibile dai Vangeli può condurre alla guerra, esattamente il contrario, e non starò qui a citare passi celeberrimi. La Chiesa è una istituzione che dura da duemila anni, l'istituzione più veneranda del pianeta insieme alla sinagoga. Si è macchiata di molte colpe, indubbiamente, tra cui quella nei confronti degli ebrei. Che abbia tradito, sotto diversi aspetti l'isegnamento di Gesù, (e ciò avviene ancora, Sant Ambrogio, uno dei Padri della Chiesa, la chiamava, non a caso Casta Meretrix ), anche su questo non ci sono dubbi. Che abbia formato in buona parte la coscienza occidentale e fatto da levatrice all'Occidente, nel bene e nel male, anche su questo non ci sono dubbi. Il cristianesimo non è solo Gesù, chiaramente, è tutta la sua storia. Ma Alberto Pento è nel giusto quando evidenzia che un conto sono i libri santi dei cristiani, i Vangeli, e un conto è il cristianesimo per come si è realizzato nella storia. Quanto a Gesù, Dio per i cristiani, un semplice uomo per gli ebrei, resterà comunque ebreo per sempre.

Roberto Razzi
Niram Ferretti (e poi chiudo!): i sproloqui dei preti li ho sentiti molti anni fa (ma ciò non significa che non li abbia sentiti!) e per quanto riguarda il numero dei preti che hanno accusato ancora gli ebrei di nefandezze l'ho ampliato...più per distrazione che per altro (ma anche fosse uno solo la cosa è grave, converrai spero su questo?!?)
Per il resto...restiamo con i nostri rispettivi pensieri ok?


Niram Ferretti
Roberto Razzi non si tratta di "rispettivi pensieri". Tu hai fatto delle affermazioni precise, che hai ascoltato dei preti, in molte chiese, accusare gli ebrei di deicidio e di mangiare azzime cotte con il sangue dei bambini cristiani, una accusa, questa, che risale al 1400. Uno conto sono degli sproloqui, un conto sono queste affermazioni. Se tu avessi scritto che hai ascoltato dei preti sproloquiare contro gli ebrei, non sarei neanche intervenuto, ma hai scritto altro. Oltretutto hai affermato di avere ascoltato queste accuse durante delle messe, e la cosa risulta curiosa. Non ho capito se sei ebreo, ma se lo sei è ben curioso che tu vada a Messa, e non solo una volta (per interesse culturale o religioso) ma molte volte, visto che le cose che affermi di avere ascoltato le avresti acoltate in molte chiese.

Mordechai Bar Yekutiel
Niram Ferretti ovvio che lo dico dalla mia prospettiva, cioè quella ebraica!
Ma non l'ho detto in tono polemico...tutt'altro!


Niram Ferretti
Mordechai Bar Yekutiel lo so benissimo. Non vi ho trovato alcun accento polemico, come non è minimamente polemica la mia replica.



Antonio Carrino
Per coloro che amano la lingua di Shakespeare un breve articolo scritto poco dopo l'11 Settembre

Islam and Terrorism: a Humanist View
David Schafer
https://americanhumanist.org/what-is-hu ... nist-view/


Andrea Serra
Niram Ferretti da un po' di anni c'è un'epidemia di persone che vedono i vecchi torti della Chiesa ma non quelli attuali dell'Islàm.
Tutti a tirare fuori Numeri 31 e le Crociate ma dimenticano i versetti medinesi del Corano e le azioni criminose di Maometto che ancora oggi fanno scuola. Che strano.


Alberto Pento
Ecco chi era Maometto!
Maometto fu assai peggio di Hitler e di Stalin e di Toto Riina!

Maometto fu un ignorante, presuntuoso, invasato, esaltato, idolatra che si inventò il suo dio Allah tratto dagli idoli della Mecca, un dio-idolo dell'orrore, del terrore e di morte,
uno che abusò della credulità popolare e che poi si impose con la minaccia, l'intimidazione, il ricatto, la violenza (che non fu affatto per legittima difesa come raccontano i suoi seguaci per giustificarsi ma fu predatoria, aggressiva, sopraffatrice, assassina);

fu un bugiardo, un ladro, un razziatore rapinatore, sequestratore e ricattatore, schiavista, assassino e sterminatore;

fu un razzista al massimo grado che discriminò chiunque non si sottomettesse a lui e al suo idolo e che depredò, cacciò e sterminò ebrei, cristiani, zoroastriani e ogni diversamente religioso, areligioso e pensante che gli si contrapponesse e non si sottomettesse;

invase, depredò, ridusse in schiavitù e fece strage nei paesi altrui imponendo con la minaccia la sua politica e la sua criminale ideologia-teologia religiosa imperialista e totalitaria;

indusse al suicidio, all'omicidio e allo sterminio e fece dire al suo idolo, dettandolo ai suoi seguaci, ciò che poi fu scritto nel Corano e che da 1400 anni induce e istiga alla violenza, alla discriminazione, alla falsità, alla minaccia, alla depredazione, al disprezzo degli altri non maomettani, alla riduzione in schiavitù e alla dhimmitudine, all'omicidio, al suicidio-omicidio, all'assassinio e allo sterminio di ogni diversamente religioso, areligioso e pensante della terra che non si sottometta ai suoi seguaci e al loro orrendo idolo Allah.

A chi esalta e santifica l'invasato criminale Maometto!
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è santificare il male, un mettersi dalla parte di ciò che di più maligno esista sulla faccia della terra.
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano dichiarandoli elevatori di spiritualità e portatori di umanità, di amore, di pace, di fratellanza, di giustizia, di cultura e di civiltà significa ingannare e illudere l'umanità intera specialmente quella che soffre a causa dell'Islam e che vorrebbe potersi difendere e liberare da tutto ciò;
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è farsi demenzialmente, irresponsabilmente e vilmente complici del male, e costituisce di per sé un grave crimine contro l'umanità.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:40 pm

Kamau Kambon era un professore di psicologia riguardante la psiche degli afroamericani, qui in questo discorso dice che bisogna sterminare tutti i bianchi. Vi meraviglia che questo non sia considerato un discorso d'odio?
https://www.facebook.com/102notizie/vid ... 510015216/

Kobi Kazembe Kambon
https://en.wikipedia.org/wiki/Kobi_Kambon
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:41 pm

Il sociologo del Qatar Dr. Abd Al-Aziz Al-Khazraj Al-Ansari attacca gli intellettuali riformatori nel mondo arabo: dovrebbero essere impiccati, crocifissi e avere le loro lingue tagliate


https://www.islamnograzie.com/il-sociol ... -tagliate/


Il sociologo del Qatar Dr. Abd Al-Aziz Al-Khazraj Al-Ansari ha detto in un video che ha caricato sul suo popolare canale YouTube il 25 luglio 2020 che i “cani rabbiosi che si oppongono all’Islam” sono in aumento.

Ha discusso un piano per girare una serie TV su Khalid Ibn Al-Walid – un piano che è stato criticato da intellettuali riformisti nel mondo arabo, che hanno suggerito che una tale serie avrebbe promosso l’ideologia estremista.

Al-Ansari ha citato tweet dei giornalisti Ibrahim Eissa e Abdallah Wafia, e ha detto che se il profeta Maometto fosse stato qui, avrebbe impiccato queste persone.

Il Dr. Al-Ansari ha criticato le persone che predicano l’Islam “carino”, l’Islam “prendere e facile” e l’Islam “facile” e hanno detto che se fosse stato per lui, avrebbe pubblicamente infilato la sua scarpa nella bocca di queste persone.

Al-Ansari ha detto che “Islam forte” significa l’attuazione della legge shari’a, che comporterebbe la crocifissione e il taglio delle lingue di persone come Eissa e Wafia.
Ha aggiunto: “Allora le lingue di queste persone sarebbero state tagliate”. .

Trascrizione video

Dr. Abd Al-Aziz Al-Khazraj Al-Ansari: “Cari spettatori, i cani rabbiosi che si oppongono all’Islam sono in aumento in questi giorni. Nessuno mi dica che dovremmo avvicinarci a loro con ‘saggezza e bella predicazione’.
Cari fratelli, se il Profeta Maometto o i Califfi giustamente guidati fossero qui, non parlerebbe loro nel modo in cui parlo con loro. Li appenderebbero alla forca.
Queste persone sono eretiche. Non sono solo infedeli ma combattono Allah e il Suo Messaggero.
Conosci la tua religione. Vorrei ribadire – non fatevi ingannare da persone che predicano l’Islam ‘carino’, ‘take-it-easy’ Islam, islam easy-going…
Vogliono che ci rivolciamo educatamente a queste persone. Educatamente? Per Allah, cari fratelli, se dipendesse da me, porterei qui [uno di loro] a vivere in onda, mi toglierei la scarpa e gliela infilierei in bocca. Cosa ne pensi? Questo è l’Islam forte.

[…]

“Se attuassimo la shari’a di Allah, persone come [giornalisti] Ibrahim Eissa e Abdallah Wafia] sarebbero crocifisse. La punizione per hiraba sarà attuata su di loro.

[…]

“Questo è l’Islam forte. Permettetemi di dire ancora una volta che l’Islam forte non è quando sono qui a parlare. L’Islam forte è quando siamo effettivamente presenti e applichiamo la legge di Allah. Allora le lingue di queste persone saranno tagliate. Spero che il mio messaggio sia arrivato chiaro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:41 pm

Dopo Santa Sofia, ecco come Erdogan vuole usare l'islam per minacciare i rivali della sua Turchia
Dorian Gray
28 luglio 2020

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... a-turchia/

“La Grecia ha dimostrato nuovamente la sua ostilità verso l’Islam e la Turchia, con la scusa di reagire all’apertura della Moschea di Santa Sofia alla preghiera”.

Sono queste le parole con cui il ministro degli esteri turco, Hami Aksoy, ha commentato le critiche di Atene verso alla decisione di Ankara di permettere la riconversione della Basilica di Santa Sofia a Moschea. Teniamo a mente queste parole, su cui ritorneremo più avanti.

Venerdì scorso, il giorno più santo per l’islam, come noto si è tenuta alla Hagia Sophia la prima preghiera dopo la riconversione a Moschea. Una preghiera durante la quale l’imam Ali Erbas, ministro degli affari religiosi turco, ha impugnato una spada ottomana nella mano sinistra, “simbolo della conquista dei cuori”.

Ora, ci si può soffermare quanto si vuole sui dettagli delle simbologie. Si può – probabilmente si deve anche – notare la differenza tra impugnare la spada nella mano destra o in quella sinistra, sottolineare che la jihad nell’islam è primariamente una questione di sforzo spirituale interno e rimarcare come molti musulmani ricordino costantemente che nell’islam non deve esserci alcuna costrizione di fede (Corano 2:256).

Ma tutto questo non è che una interpretazione dell’islam dei settori più moderati del mondo musulmano, che a volte è servita come mera propaganda verso l’Occidente e che, ad ogni modo, è stata ampiamente rigettata dalle frange politiche radicali.

Così, se continuiamo nella lettura del passo “non c’è costrizione nella religione”, leggiamo anche che “la retta via ben si distingue dall’errore. Chi dunque rifiuta l’idolo e crede in Allah, si aggrappa all’impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente” (Corano 2:256). E ancora: nella lettera del profeta Maometto al governatore romano Eraclio si legge: “Vi invito ad accettare l’Islam. Se accettate l’Islam, troverete la sicurezza. Se accettate l’Islam, Dio vi darà una doppia ricompensa. Tuttavia, se lo deprecate, su di voi sarà il peccato”.

Dunque, spada o non spada, per chi fonda la sua politica sull’islam, è la religione il metro di giudizio per stabilire chi è nel giusto e chi nell’errore. E chi è nell’errore, ha solo una opportunità: sottomettersi, sperando di essere inclusi in una delle minoranze considerate “protette” (dhimmi), dietro il pagamento di una tassa speciale (i protetti sono i cristiani, gli ebrei e gli zoroastri).

Ora ritorniamo all’inizio di questo articolo, la replica del ministro turco alle proteste greche. Applichiamo quanto abbiamo appena descritto ai rapporti internazionali. Ciò che ne ricaviamo è un messaggio molto chiaro: chi si sottomette alla decisione turca sulla Basilica di Santa Sofia è considerato un amico dell’islam e di Ankara. Chi al contrario rigetta la decisione, è visto come un nemico.

E siccome la decisione turca su Santa Sofia ha un carattere religioso, ma è fondata su motivazioni molto politiche – il prestigio di Erdogan nel mondo islamico, la propaganda nazionalista per gestire il consenso durante una grave crisi economica interna – le proteste che arrivano da Paesi, come la Grecia, storicamente antagonisti di Ankara, verranno ritenute di primaria importanza. Contro queste, per l’appunto, Ankara ha deciso di innalzare il livello dello scontro, trasformando la questione geopolitica in questione anche religiosa.

Dunque, se le motivazioni di Erdogan sono anche di natura nazionalista, tuttavia ergersi a paladino dell’Islam politico e dichiarare qualcuno nemico dell’Islam, ha implicazioni anche di carattere religioso, porta il confronto sul piano della jihad. Una jihad giustificata come difesa, davanti ad un nemico che “si oppone alla verità”.

Le conseguenze di questa sorta di “fatwa politica” sono imprevedibili. Può implicare un aumento della retorica priva di conseguenze militari, ma anche portare a motivare scontri in realtà dettati da interessi economici e geopolitici (come il gas nel Mediterraneo), ma che ricevendo una giustificazione religiosa, chiamano all’azione contro la Grecia anche tutto il mondo dell’islam politico che oggi si riconosce in Erdogan (la Fratellanza Musulmana). Con conseguenze che vanno dalle proteste di piazza contro Atene in varie parti del mondo, a potenziali attacchi contro le rappresentanze diplomatiche greche nel mondo.

Non è finita qui. Quello che oggi riguarda solo la Grecia, domani potrebbe riguardare Cipro, l’Egitto e la Francia (che proprio in questi giorni hanno svolto una esercitazione militare congiunta nel Mediterraneo), la Germania se rifiutasse ancora di pagare Ankara per bloccare i migranti dai Balcani, la Russia ortodossa e la stessa Italia, nel caso in cui Roma decidesse di non voler più accettare i ricatti di Erdogan a Tripoli e davanti alle coste di Cipro con le navi trivellatrici.

Insomma, molti Paesi, anche europei, sono potenzialmente soggetti ad essere accusati da Ankara di essere “ostili all’Islam”, se per caso decidessero di scontentare Erdogan su qualche dossier.

Abbiamo già un esempio di ciò di cui parliamo, ovvero la Repubblica Islamica dell’Iran. La rivoluzione khomeinista fu salutata positivamente anche da una certa intelligentsia occidentale, pronta a giustificare tutto in nome della lotta allo Shah. Come è andata a finire lo sappiamo tutti. Oltre ad avere un Iran fondamentalista, negazionista, antisemita e anti-occidentale, il regime ha dichiarato fatwe ad hoc contro scrittori musulmani, considerati nemici dell’Islam per le loro opere.

Eppure, a distanza di quaranta e passa anni dalla rivoluzione islamica iraniana, c’è ancora in Occidente chi giustifica Teheran nel nome dell’antiamericanismo.

Con Santa Sofia, si apre una nuova fase nelle relazioni tra Turchia e Occidente. I conflitti geopolitici resteranno gli stessi, ma cambieranno radicalmente le loro giustificazioni. Difficile dire quale sia il modo migliore di reagire a questa offensiva di un Paese così strategico per la Nato. Restare passivi però non può essere considerata una opzione, perché si rischia di incoraggiare Erdogan, non facendo emergere in superficie tutte le debolezze e contraddizioni del suo potere. I governi occidentali dovrebbero ricordare in ogni occasione che la Turchia non ha solo da offrire, ma anche necessità di ottenere qualcosa. Far parte della Nato conferisce prestigio ad Ankara, status, anche rispetto a partner/contendenti come la Russia. Così come la pipeline che porta il gas russo attraverso il territorio turco ha valore perché c’è qualcuno dall’altra parte che lo acquista.

Essere clienti non ci rende solo dipendenti, ma anche pretendenti. Come tutti i clienti, dovremmo anche pretendere di avere un buon prodotto. Prendendoci anche il rischio di minacciare di non acquistare più, andare a vedere fino a che punto il “monopolista” è disposto a spingersi per farci cedere. Non siamo così sicuri che il “mercante Erdogan” sia disposto a rischiare di chiudere il suo “bel negozio” dando seguito alle sue minacce…
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2021 8:42 pm

Alexandre Del Valle come Oriana Fallaci: "La sinistra italiana apre la strada ai tagliagole islamici, non escludo un attentato"
Azzurra Barbuto
1 gennaio 2021

https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... B.facebook

È con una punta di orgoglio che Alexandre Del Valle, professore e politologo francese di origini italiane, autore di 18 saggi tradotti pure in italiano e spagnolo, rivendica a buon titolo di essere stato il primo uomo in Francia, oltre vent' anni fa, a mettere in guardia popolo e istituzioni dai pericoli insiti nell'islamismo radicale nonché di avere coniato l'espressione «totalitarismo islamico», assimilando in tal modo l'islamismo al nazismo e al comunismo.

«Ritengo più corretto adoperare il termine "totalitarismo" piuttosto che "integralismo", dal momento che l'islamismo radicale costituisce una forma di suprematismo, mirando al controllo totale della società ed essendo caratterizzato dall'assenza di individualismo, dal senso marcato di superiorità e dalla violenza sacralizzata, elevata altresì a metodo di governo», puntualizza l'esperto internazionale di geopolitica e islam, con il quale siamo a colloquio.
Come ha conosciuto Oriana Fallaci? «In un mio articolo pubblicato su Le Figaro difesi Oriana, la quale era stata ferocemente attaccata in Francia dopo l'uscita del suo libro La rabbia e l'orgoglio. Evidenziai che la giornalista aveva fatto ricorso a parole senza dubbio dure, ma che pure non poteva essere tacciata di razzismo e fascismo, dato che era stata una partigiana. Un giorno mi telefonò per chiedermi documenti e informazioni che le sarebbero serviti per la stesura de La forza della Ragione. Nel 1996 avevo lavorato nei servizi segreti francesi in qualità di analista e fornii ad Oriana ciò di cui aveva bisogno. Nacque così un rapporto di intensa stima, Oriana volle a tutti i costi che i miei libri venissero tradotti e pubblicati in Italia. Non intendeva essere vista, dunque ci scrivevamo. Era una persona non facile, molto autoritaria, soffriva di sbalzi d'umore, del resto era alle prese con una malattia terribile. Tuttavia ascoltò il mio suggerimento: le dissi che era stato un errore parlare dei musulmani come ratti che si riproducono. E lei assunse un approccio più "morbido" nel libro La forza della Ragione. Nel 2004, quando fu pubblicato il mio saggio Il totalitarismo islamista, come prefazione l'editore volle allegare una lettera che mi aveva inviato anni prima Oriana, la quale era affascinata dalle mie teorie».

Dal 2015 in particolare si è imposto in Francia un clima di terrore, a causa dei ripetuti attentati che hanno provocato 260 morti in meno di cinque anni, com' è vivere da quelle parti oggi?
«In Francia le aggressioni a cristiani o ebrei sono quotidiane nei quartieri dove ha attecchito l'islamismo radicale che ha preso in ostaggio i musulmani. Le prime vittime sono le donne, che devono rinunciare alle più banali libertà. Non possono neppure indossare la gonna corta. Gli ebrei non possono avere alcun segno di distinzione altrimenti rischiano di essere picchiati o ammazzati. L'80% delle moschee sono controllate dai Fratelli musulmani, non solo in Francia ma anche in Italia».
Lei stesso ha patito violenti attacchi da parte della sinistra francese, che la incrimina di diffondere l'islamofobia. Il suo impegno è servito a qualcosa o abbiamo lasciato gli occhi chiusi e le coscienze sopite?
«I francesi hanno capito di recente i pericoli che corriamo. Esattamente un anno fa io e una decina di esperti siamo stati consultati dalla commissione del Senato sulla radicalizzazione islamica, istituita da una senatrice macroniana. Per la prima volta il governo ha preso sul serio il nostro allarme. Da lì è poi partita la campagna internazionale promossa da Erdogan che imputa al presidente Macron, il quale ha ormai compreso che gli islamici usano la nostra tolleranza per invaderci, di essere islamofoba».
La sinistra francese e quella italiana sono complici del declino dell'Europa, della resa incondizionata e dell'assoggettamento ad un'altra civiltà? Chi sono i "tagliatori di lingue" di cui lei spesso scrive?
«Essi non ammazzano ma preparano il terreno ai tagliatori di gole. Rappresenta una piaga l'islamicamente corretto difeso dalla sinistra eversiva terzomondista, dalla estrema sinistra e dai buonisti, ma addirittura dalla destra molle, quella filoturca, una destra interessata. La destra berlusconiana, ad esempio, fu filoturca. Tajani mi rimproverò di "mettere i turchi in mare", dal momento che ero contrario all'ingresso della Turchia nell'UE. Persino la Chiesa è filoislamica e fa di tutto per aiutare i Fratelli musulmani e danneggiare i sovranisti».
La paura di essere incolpati di razzismo e fascismo è ancora oggi più forte della paura nei confronti del terrorismo islamico?
«L'etnomasochismo di cui siamo affetti è una patologia psichiatrica più che una questione politica. Nel mio ultimo libro Il complesso occidentale ho dimostrato che il nostro vero nemico è la tendenza all'auto-colpevolizzazione nonché all'auto-razzismo: siccome siamo bianchi ed europei, dobbiamo scomparire incamerando chi ci odia di più. Abbiamo più timore di essere targati razzisti che di annientarci, preferiamo annullarci in funzione espiatoria che tutelare la nostra identità. Eppure siamo l'unica civiltà che abbia afferrato l'importanza dell'autocritica (l'islam non si critica mai), la quale ha permesso l'illuminismo, l'affermazione della ragione e la scienza. Tuttavia, quando l'autocritica diventa perversa, si trasforma in autolesionismo».
L'Italia si reputa al riparo dal terrorismo islamico e, in effetti, ad oggi il nostro Paese è stato risparmiato. Secondo lei, per quale motivo non abbiamo ancora subito attentati? Inoltre, questa calma apparente, a suo giudizio, potrebbe saltare in un prossimo futuro?
«L'Italia non ha ancora avuto attentati per due ragioni: la Chiesa cattolica dagli anni Sessanta ha dimostrato di essere sottomessa all'islam proclamando il principio dell'uguaglianza delle religioni. La Chiesa è diventata "dhimmi", parola che nel Corano indica il cristiano che va risparmiato solo se accetta la superiorità dell'islam. La Chiesa si comporta da vigliacca: ad esempio, non converte i musulmani. La seconda ragione consiste nel fatto che il Bel Paese è uno Stato-rifugio per i radicali musulmani ricercati nel mondo arabo, una zona franca. Eppure ciò non risparmierà l'Italia. Essa sarà colpita pure perché il Daesh è più anticristiano rispetto ad Al Qaeda. Non sarei sorpreso se tra qualche mese, o qualche anno, pure sul suolo italiano entrassero in azione i terroristi».
Nei mesi della emergenza sanitaria abbiamo accolto oltre 34 mila clandestini, provenienti soprattutto dalla Tunisia. Cosa si dice in Francia della maniera italiana di affrontare il problema della immigrazione illegale?
«Il cittadino francese è molto più filoitaliano di quanto non si pensi. Pure la stampa francese di destra difende Matteo Salvini e l'Italia, obbligata dall'Europa ad aprire le braccia ai clandestini. La scorsa estate i francesi si scandalizzarono nell'apprendere che a Lampedusa ci fossero più extracomunitari che abitanti. C'è un progetto dei governi del Nord Europa mirante a rendere i Paesi del Sud "campi profughi". Il governo italiano, per ottenere fondi, si piega a tale disegno».
I francesi vedono un pericolo nella politica dei porti aperti perpetrata dall'esecutivo italiano?
«Macron è ora più lucido riguardo l'islamismo radicale, però la sinistra blocca una presa di coscienza che si traduca in provvedimenti. Macron stesso è terrorizzato dalla possibilità di essere targato fascista dalle lobby europee».
Esiste o no un islam pacifista e moderato, il quale auspica l'integrazione con la cultura occidentale?
«Esistono musulmani credenti che hanno una visione della fede moderata. Occorre integrarli. E il modo migliore per farlo è trasmettere a scuola l'amore per la patria». "Patria" è oggigiorno una parolaccia, almeno in Italia.
«Occorrerebbe ricordare a chi ne ha orrore che "patria" fu la parola più pronunciata ed amata dai partigiani. Questo me lo insegnò Oriana».
Lei sostiene che l'integrazione non è più possibile quando l'immigrazione supera una certa percentuale, in quanto il numero diventa forza e subisce l'influenza dei Paesi di provenienza dove l'intolleranza nei confronti degli infedeli è legge. In Italia siamo vicini a questa soglia di non ritorno?
«Voi avete ancora pochi migranti rispetto alla Francia. E quelli che ospitate ancora non hanno la cittadinanza italiana. Noi, invece, abbiamo già le seconde e terze generazioni. Per l'Italia c'è speranza. Un domani un governo sovranista potrebbe porre a capo delle moschee imam miti. La sinistra di oggi, non patriottica, vede come una specie di espiazione il fatto di essere invasi e lo ius soli, tanto declamato, ha la funzione di scongiurare il ritorno della destra al potere nel futuro».
L'Europa può ancora salvarsi dalla deriva a cui si è autocondannata o è già troppo tardi? E qual è la soluzione?
«Non è mai troppo tardi. Personalmente non mi preoccupa tanto l'alta percentuale di migranti quanto che molti nostri lettori abbiano smarrito la speranza. Se già ci consideriamo sconfitti, lo diventiamo. Dobbiamo nutrire fiducia nel domani e anche fare bambini».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Suprematismo e identitarismo

Messaggioda Berto » lun gen 25, 2021 8:36 am

Demenzialità suprematiste fascio-naziste e nazi maomettane, di due poveri italiani.



Ventiduenne arrestato per propaganda suprematista
22 gennaio 2021

https://www.ansa.it/liguria/notizie/202 ... 461e7.html

La polizia ha arrestato un 22enne di Savona nell'ambito di un'operazione antiterrorismo in ambienti della destra radicale contigui al terrorismo di matrice suprematista.

L'indagato è accusato di aver costituito un'associazione con finalità di terrorismo nonché di aver svolto azione di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. Sono in corso anche 12 perquisizioni nei confronti di persone vicine al 22enne nelle città di Genova, Torino, Cagliari, Forlì-Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo.

L'operazione antiterrorismo della polizia è diretta in particolare ad ambienti della destra radicale contigui al terrorismo di matrice suprematista.

L'attività investigativa, diretta dalla procura di Genova, è condotta dalle Digos di Genova e Savona e dal Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-UCIGOS.

Il giovane si ispirava al gruppo suprematista statunitense AtomWaffen Division e alle Waffen-SS naziste. Per questo aveva creato anche delle chat dove istigava alla violenza contro gli ebrei. Il ragazzo aveva anche redatto e diffuso sul web documenti di matrice neonazista e antisemita con i quali incitava alla rivoluzione violenta contro "lo Stato occupato dai sionisti" ed alla eliminazione fisica degli ebrei. L'indagato è accusato di associazione con finalità di terrorismo e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. Era anche pronto a fare il "salto" e a commettere un attacco. Tra gli obiettivi che lui stesso dichiarava sul web o in chat c'era il compimento di azioni terroristiche di matrice suprematista come quelle realizzate nel 2011 e nel 2019 rispettivamente a Utoya (Norvegia) e Christchurch (Nuova Zelanda). Nelle conversazioni, gli investigatori hanno trovato vere e proprie istigazioni a commettere gesti estremi anche sacrificando la propria vita, incoraggiando lo "school shooting", i massacri nelle scuole, o il "day of the rope", il massacro di chi viene considerato traditore.

"Voglio fare una strage a una manifestazione di femministe. Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici. Le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne da sterminare", sono alcune delle frasi intercettate dagli investigatori. Mentre il giovane è intercettato dice anche: "Gli ebrei sono il male primo da eliminare. Gli ebrei sono nati per distruggere l'umanità". E ancora: "Io una strage la faccio davvero. L'unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0", l'uomo che nel 2018 sparò in centro a Macerata, 6 feriti. "Meglio morire con onore in uno school shooting che vivere una vita di merda".

C'è anche un minorenne indagato nell'inchiesta della Digos. Assiema al suprematista, aveva messo in piedi un canale su Telegram, Sole Nero, al quale erano iscritti più di 400 persone. Per reclutare gli adepti avevano stilato un questionario con 30 domande e in base alle risposte si decideva se ammetterli al gruppo oppure no. "Cosa pensi di Hitler e Mussolini? Vale di più il sangue o il denaro? Cosa pensi degli ebrei?" erano alcuni dei quesiti. A luglio dello scorso anno gli investigatori avevano sequestrato cautelativamente alcune armi al padre di Cavalleri proprio perché avevano capito la pericolosità del ragazzo.


Terrorismo islamico, arrestato in Turchia un foreign fighter italiano
22 gennaio 2021

https://www.progettodreyfus.com/terrori ... -italiano/

Si chiama Stefano Costantini il ragazzo di origine italiana finito in manette in Turchia perché accusato di essere un foreign fighter. Secondo gli inquirenti il 24enne sarebbe affiliato alla formazione qaedista Jabath Fatah al-Sham e avrebbe combattuto in Iraq e in Siria assieme alla moglie, nata in Germania ma cresciuta in Turchia.

Le indagini della Digos di Pescara e dell’Antiterrorismo hanno avuto inizio nel 2015 per poi trovare un primo risultato nel 2017, anno in cui venne ordinata la cattura di Costantini, la cui individuazione è avvenuta poche settimane fa in Siria, precisamente a Idlib, che si trova nel nord-ovest del paese ed è situata vicino al confine con la Turchia, nei pressi dell’antica città archeologica di Ebla.

L’arresto, però, è avvenuto nella città turca di Hatay, grazie all’alacre lavoro dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna.

Stefano Costantini è accusato di associazione con finalità di terrorismo nazionale e internazionale, arruolamento, apologia del terrorismo e istigazione a commettere crimini.

Secondo le prime informazioni, il giovane, cresciuto in Svizzera da genitori emigranti dalla provincia di Pescara, si convertì all’Islam ancora minorenne e solo in un secondo momento avrebbero iniziato la radicalizzazione.

Trasferitosi nel 2014 in Medio Oriente, Stefano Costantini è sposato ed ha 4 figli che, come ha rivelato il questore di Pescara Luigi Liguori durante la conferenza stampa, “sono stati portati al sicuro” e sono rimasti in Turchia assieme alla madre.

Questa vicenda ha una particolarità: una volta rintracciato a Idlib, è stato lo stesso Stefano Costantini a chiedere di potersi consegnare alle autorità italiane.

Secondo una lista fatta anni fa, sarebbero 146 i foreign fighters italiani che hanno sposato la Jihad, alcuni dei quali sono morti, mentre altri hanno fatto perdere le loro tracce.



SAVONA, 22ENNE ACCUSATO DI TERRORISMO SUPREMATISTA: "FARO' STRAGE DI EBREI E FEMMINISTE"
«Voglio fare una strage a una manifestazione di femministe. Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici. Le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne da sterminare». Sono frasi del suprematista savonese intercettate dagli investigatori. Mentre il giovane è intercettato dice anche: «Gli ebrei sono il male primo da eliminare. Gli ebrei sono nati per distruggere l’umanità». E ancora: «Io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0», l’uomo che nel 2018 sparò in centro a Macerata, 6 feriti. «Meglio morire con onore in uno school shooting che vivere una vita di m..».
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 1098310892


Gino Quarelo
E' un demente ideologico fascio-nazista come i nazi-maomettani, gli inter nazi-comunisti, i BLM, li antifa, e altri.

Alberto Pento
Tutti i suprematisti (di ogni colore, razza, etnia e ideologia politico religiosa) sono demenziali e non vanno confusi con gli uomini di buona volontà di tutta la terra che nella loro casa, nella loro terra, nel loro paese difendono i loro sacrosanti diritti umani, civili e politici, la loro vita, i loro beni, la loro dignità, la loro libertà e sovranità
L'analisi della realtà e la attribuzione delle colpe e delle responsabilità del male esistente, proprie di questi demenziali suprematisti è condizionata da abissale ignoranza e da pregiudizialità insensate e immotivate che ricalcano il modello preistorico del capro espiatorio scelto sulla base di tradizioni come quella antisemita che il buon senso e la storia hanno ampiamente dimostrato non avere alcun fondamento.
Io nel mio passato e nel passato della mia gente, lungo almeno 2000 anni, non trovo alcun episodio in cui gli ebrei ci abbiano fatto del male, anzi trovo solo comportamenti umani e civili.
Cosa che invece non trovo nei cristiani poco cristiani e in particolare nei maomettani osservanti e negli utopisti di matrice socialista come i fascisti, i nazisti e i comunisti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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