Le statue stełe (o statue-menhir)http://it.wikipedia.org/wiki/Statue_stele Le statue stele (o statue-menhir) sono monumenti in pietra, di tipo antropomorfo, che rientrano nel fenomeno del megalitismo, comune alle popolazioni pre-protostoriche dell'Europa a partire dal III millennio a.C.. Le statue-stele sono presenti in molteplici culture europee, dall'Europa centro-orientale sino alla Spagna, nell'arco alpino (da Aosta al Trentino), oltre che in Corsica e in Sardegna. Nella penisola italiana le statue-stele più antiche sono localizzate in un'area al confine tra Liguria e Toscana, in Lunigiana, oltre che in Puglia settentrionale.
In Italia per secoli sono state distrutte in quanto ritenute divinità pagane e non esiste documentazione certa su quante siano state rinvenute fino al XVIII secolo.
Carta catamentihttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... menhir.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Copia.jpghttp://www.statuestele.orgL’esperienza dell’altro. Scambi e relazioni transculturali nella preistoria e nella protostoria della regione alpina centrale."http://www.emscuola.org/labdocstoria/Pu ... h/Fr06.htmUmberto Tecchiati:
§ 4. Trasmissione delle idee. Culto e ideologia
L’idea che l’incontro tra culture diverse abbia portato con se l’acquisizione di idee, credenze religiose e altri aspetti del mondo ideologico delle comunità preistoriche e protostoriche, è implicito per così dire nella trattazione che, molto sommariamente, si è potuto condurre nei §§ precedenti sugli aspetti propriamente materiali di questo incontro. Come già notava Bagolini “man mano che procediamo nel tempo verso di noi, l’immagine si fa meno sfocata, più ricca di dettagli di vita, ma pur sempre priva di qualche cosa di essenziale che solo il documento storico o l’analisi etnografica dal vivo dei popoli tradizionali attuali possono dare”.
Un discorso organico sulla trasmissione delle idee, o sulle idee stricto sensu non può essere fatto per ogni epoca, ma solo per alcune, cosicché non è possibile tracciare un quadro evolutivo, o almeno diacronico, di questi aspetti. Le informazioni sono molto carenti soprattutto per le epoche più antiche. Il mondo ideologico che ruota intorno alla rappresentazione di figure femminili in pietra o osso, o alla riproduzione più o meno stilizzata di animali, caratteristica del Paleolitico superiore, sopravvive in area atesina fino al mesolitico e al primo neolitico come documentano i manufatti “d’arte” del Riparo Gaban (38) presso Trento, e rimandano a un vasto areale europeo. A contatti con il mondo ideologico balcanico-danubiano, e a credenze “religiose” certamente molto dissimili da quelle tardo-paleolitiche o mesolitiche, rimandano invece le figure femminili in osso o terracotta caratteristiche soprattutto del pieno neolitico dell’Italia settentrionale, documentate ancora una volta al Riparo Gaban (39), dove si data al neolitico antico, e a Stufles, quartiere di Bressanone, in associazione con ceramica della cultura dei Vasi a Bocca Quadrata..
Non è chiaro quale fosse il senso di marcia di questa diffusione, ma è fondato ritenere che in area alpina atesina tali influssi provenissero direttamente dalla cultura padana dei Vasi a Bocca Quadrata.
Una lacuna di grande estensione cronologica, legata alla generale scarsità della documentazione archeologica, riguarda il tardo neolitico, e cioè in sostanza buona parte del IV millennio a.C. Se nel novero delle manifestazioni di culto dobbiamo considerare anche gli aspetti del rituale funerario, vale la pena citare una piccola necropoli di incinerati recentemente scavata a Barbiano in Val d’Isarco (altipiano del Renon), datata con il metodo del carbonio 14 all’incirca a cavallo della metà del IV millennio a.C. La rarità di sepolcreti o anche di singole sepolture databili a questo periodo rende problematica una ricerca dei confronti utili a un inquadramento culturale del fenomeno. E’ tuttavia significativo osservare che il rito della cremazione appare complessivamente estraneo alla ritualità funeraria dell’area alpina meridionale, almeno fino alla media e recente età del bronzo, quando i processi formativi della cultura dei campi d’urne, a nord delle Alpi, inducono vasti fenomeni di diffusione della cremazione. Per tutto il neolitico, l’età del rame e gran parte dell’età del bronzo l’inumazione, o tutt’al più l’inumazione di resti riesumati (deposizione secondaria) appare prevalente, cosicché il caso di Barbiano deve essere visto come un fenomeno eccezionale, legato a contatti con cerchie esterne, o alla penetrazione a sud dello spartiacque alpino di piccoli gruppi di immigrati.
Dati di maggiore ampiezza quantitativa e qualitativa si riferiscono invece all’età del rame (fine del IV-fine del III millennio a.C.), e soprattutto alle fasi piene e terminali di essa (tra 3000 e 2200 circa a.C.), quando la diffusione, anche in area alpina atesina, delle statue stele antropomorfe, deve essere intesa appunto come circolazione e trasmissione di idee tra gruppi diversi, quanto agli esiti della cultura materiale, ma certamente affini nella sostanza della vita spirituale e della mentalità.
Lastre di pietra squadrate e decorate con figurazioni simboliche (armi, elementi dell’abbigliamento, oggetti d’adorno etc.), le statue stele antropomorfe, così chiamate perché richiamano sinteticamente alla figura umana, rientrano nel più ampio fenomeno del megalitismo e caratterizzano vaste aree d’Europa dal Mar Nero alla Penisola Iberica e dall’Inghilterra al Mediterraneo (40).
In Italia Settentrionale le statue stele sono principalmente diffuse in Lunigiana, in Val d’Aosta e in Lombardia (Valcamonica e Valtellina) (41), mentre un gruppo denominato “atesino” si sviluppa con un notevole addensamento di resti in Trentino e in Alto Adige (42).
Gli oggetti rappresentati, in particolare le armi, confrontati con oggetti reali rinvenuti negli scavi archeologici, permettono di datare le statue stele al III millennio a.C.
Sul fenomeno delle statue stele antropomorfe esiste una nutrit letteratura, alla quale si rimanda per ulteriori approfondimenti . In questa sede importa sottolineare come la realizzazione di tali monumenti in pietra di norma locale porta ad escludere una importazione di oggetti finiti. Bisogna insomma ammettere che la loro fabbricazione dipenda dalla diffusione di idee, forse veicolate da “artisti” (o sacerdoti?) in continuo spostamento. La ricorrenza della raffigurazione di armi (pugnale, alabarda, ascia, arco e frecce) almeno sulle statue stele “maschili”, allude da un lato all’esistenza di un permanente clima di bellicosità, dall’altro ad una gerarchizzazione della società in cui il personaggio più importante è quello meglio armato, che possiede più armi, e quindi più potere, ed è in grado di redistribuire direttamente le armi ai suoi compagni. Questo elemento è ben distinguibile nei santuari (per es. Arco, o Lagundo) (43) in cui le statue stele maschili si differenziano tra statue ricche di raffigurazioni di armi e statue in cui compare solamente un pugnale. In questo quadro si inseriscono suggestivamente, a titolo di rappresentazione di società stabilmente differenziate oltre che in base al censo, anche al sesso e all’età, statue stele femminili e statue stele asessuate o di “infanti”.
Il fenomeno non riguarda solamente la piena età del rame caratterizzata dalla diffusione di statue stele con pugnale “remedelliano” (dalla necropoli di Remedello Sotto nel bresciano), ma, come dimostra la statua stele di Velturno (44), con rappresentazione di un pugnale tipo “Ciempozuelos” caratteristico degli assemblaggi della cultura del Vaso Campaniforme, anche la tarda età del rame.
In questa età, che poniamo tra la metà del III millennio a.C. e la formazione, intorno al XXIII-XXII sec. a.C., delle prime culture dell’antica età del bronzo, la circolazione di idee, oltre che di tecniche e di prodotti legati alla metallurgia del rame, deve essere stata molto intensa.
Un’ampia lacuna riguarda ancora, circa la conoscenza di aspetti legati alla trasmissione delle idee, buona parte dell’età del bronzo (il II millennio a.C.). Solamente in momenti tardi o finali di questa età, la diffusione di luoghi di culto incentrati sul “rogo votivo” (Brandopferplatz), spesso situati in alta montagna, apparentemente anche connessi alla ritualità funeraria (cremazione), pare indicare l’esistenza di un sostrato religioso comune, almeno in ampie porzioni dell’arco alpino centrale, che si riconosceva nella venerazione di remote divinità uraniche.
La scheda: Statue, stele e coppellehttp://www.valsenales.com/it/escursioni ... ologici/a6Il menhir di Laces risalente al III millennio a.C. ritrovato nel 1992 nella chiesa "Di nosta Signora Al Colle" a Laces.Mentre per la maggioranza dei reperti archeologici si è in grado di definirne abbastanza precisamente età e funzione, per le statue stele, le statue menhir, e le coppelle questi dati sono ancora abbastanza enigmatici. ( Le statue menhir sono monoliti dalla forma naturale, le statue stele sono massi intenzionalmente modellati dall'uomo ed hanno forme e caratteristiche antropomorfe). Ne sono state trovate in molte regioni europee ma volendoci limitare all'arco alpino possiamo citare la val d'Aosta, la Valcamonica e la Valtellina, Sion nel Vallese ed il Trentino-Alto Adige. Nella nostra provincia ne sono venute alla luce 11, e ben sei di esse in ambito venostano. Le si fanno risalire alla fase finale del neolitico, in quel periodo detto eneolitico, parola composta da aeneus = di bronzo e lithikos = di pietra. Un periodo di transizione tra l'uso di oggetti di pietra e l'inizio dell'uso dei metalli. Oggetti che forse proprio per il loro valore e la loro importanza venivano appunto scolpiti sulle stele. Queste statue venivano erette in luoghi particolari ma non sappiamo per quale motivo, erano forse dipinte e disposte in cerchio, sembra escluso che volessero rappresentare divinità: molto più probabilmente raffiguravano persone dotate di grande carisma, dei condottieri; insomma erano una sorta di monumenti ad eroi, come quelli che adornano ancora oggi le nostre piazze! Poi all'improvviso questa cultura è stata spazzata via, le stele spezzate o divelte e quindi scomparse. Per le coppelle il discorso è ancora più incerto, anche se ne esistono migliaia in tutto l'arco alpino. Nella provincia di Bolzano se ne trovano a centinaia, concentrate in modo particolare nella conca di Bressanone e in val Venosta. In molti casi non è neppure possibile stabilirne l'antichità per non parlare poi del loro uso, sul quale sono sorte decine di teorie: calendari astronomici, culto dei morti, indicatori di vie... Sta di fatto che anche lungo alcuni degli itinerari da noi suggeriti ne troveremo diverse, da quelle grandi solo pochi centimetri a quelle della grandezza di un cranio, collegate tra di loro da canalette o croci, singole o in gruppi, su massi isolati o sulla soglia di edifici. Chissà, forse anche quelle conche per l'acqua benedetta che si trovano nei nostri cimiteri si rifanno alle più antiche coppelle. Comunque sia, coppelle e menhir esistono, attirano e affascinano e forse un giorno saremo in grado di capire le storie che questi, per ora, muti testimoni di pietra ci raccontano.
Menhir statue stele sardehttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... menhir.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Laconi.png Statue stełe lunijanahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... IANA-1.jpg Statue stełe area alpinahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -bresa.jpgStatue stełe Val Senaleshttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... _laces.jpgStatua steła de Bagnoło entel bresanhttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rescia.jpg Statua steła alto Gardahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... llwide.jpg Statue stełe Dauniehttp://it.wikipedia.org/wiki/Stele_daunie http://www.artepreistorica.com/stele-dauniehttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ega-01.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -stele.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... daunie.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 2fa1_1.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... dusion.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... steleb.jpg Statue stełe ara françoxahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... %A7oxe.jpg Statue stełe ara Corsegahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... orsika.jpg Petit-Chasseur-presso-Sion-datata-al-2700http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 0-a.C..jpg Stele-da-Hamangia-Baia-Romaniahttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... omania.jpg