Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano
Inviato: ven feb 22, 2019 9:13 am
L'antisemitismo europeo nazi maomettano
Giulio Meotti
18 febbraio 2019
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 3024697249
“In 50 anni, paesi come Belgio e Francia potrebbero essere totalmente islamizzati”. Lo ha appena detto lo scrittore algerino Boualem Sansal alla radio pubblica belga. “Non sono parole scioccanti, è ciò che osservo. Dire che l'islamismo dominerà non significa che tutti i francesi o i belgi diventeranno musulmani. C'è una minoranza attiva, coloro che si sottomettono e che la accompagnano per ragioni tattiche, perché commerciamo con i paesi arabi e non vogliamo scandalizzare Sua Maestà il Sultano dell'Arabia Saudita. È un processo che sta avvenendo a velocità diverse. Ma non abbiamo visto un declino negli ultimi trent'anni, aumenta soltanto. I governi europei sono legati mani e piedi di fronte all'ascesa dell'islamismo”. È quello che ha detto ieri anche Alain Finkielkraut su Bfmtv dopo le minacce di morte a Parigi da parte di un convertito all'islam: “L'uomo barbuto mi dice 'la Francia è nostra'. Questa terribile frase significa: siamo la Grande Sostituzione e tu sarai il primo a pagare”. Sono gli ultimi intellettuali europei a parlare apertamente in questo modo, a rischio per la propria vita. Tutti gli altri sono entrati in modalità sindrome di Stoccolma, compresi tanti che stimavo.
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 4489533869
“L'antisemitismo è un'epidemia che minaccia tutti", ha detto sulla Francia il primo ministro israeliano Netanyahu. Intanto Macron deponeva i fiori nel cimitero vandalizzato con le svastiche, mentre Sarkozy e Hollande marciavano a Parigi. Un film già visto con i tre presidenti francesi. Dopo Ilan Halimi, dopo i bambini di Tolosa, dopo il supermercato, dopo Mireille Knoll, stesse scene, stesso sassolino, stessa bella frase, stesso volto accigliato, compreso un ministro israeliano che dice “tornate a casa”, salvo fare poco per renderlo possibile. Fa parte del copione ormai. L’antisemitismo è l’unica cosa che mette d’accordo tutti: estrema destra, estrema sinistra e islamisti. Nelle ultime ore, solo in Francia, un filosofo ebreo è stato minacciato di morte da un salafita in pieno giorno, una sinagoga di Sarcelles veniva usata come bersaglio di una carabina e negozi e targhe e cimiteri ebraici venivano attaccati. Si aspetta il prossimo morto.
Finkielkraut: “Non sono stati i ‘burini’, ma l’immigrazione nordafricana, a cacciare gli ebrei dalle banlieue”
Le Figaro (18/2/2019)
http://www.controversoquotidiano.it/201 ... e-banlieue
“Qualche anno fa un’amica giornalista mi ha confidato, sorridendo, che si sente più prossima a un londinese o a un berlinese che a un abitante di Limoges. Sono rimasto disgustato di questa tranquilla confessione. Non immaginavo che i progressisti delle metropoli ‘smart’ assumessero la loro condizione apolide con una tale serenità e tenessero in così scarsa considerazione i ‘burini’ della cintura urbana, delle città medie e della campagna.
Gli emarginati della nuova economia e degli aiuti sociali hanno fatto sentire la loro voce, hanno temporaneamente trasformato le rotonde, questi centri nevralgici dell’epoca dei flussi, in piazze del villaggio, e mi sento oggi come ieri solidale a questa protesta. Ma le cose si sono guastate molto in fretta”.
Così parla Alain Fienkielkraut, filosofo e accademico di Francia, dopo che sabato ha subìto un’aggressione verbale antisemita a una manifestazione dei gilet gialli. “Non è colpa dei ‘gilet gialli’ se la Francia conosce oggi quella che Édouard Philippe ha definito una ‘alya interna’ (l’alya è l’emigrazione degli ebrei verso Israele, ndr). Gli ebrei francesi lasciano in numero sempre maggiore i comuni di banlieue dove la loro vita diventa infernale per trasferirsi in certi quartieri di Parigi o per… Limoges, appunto. Un antisemitismo venuto dal Maghreb, dalla Turchia, dal Medio Oriente, dall’Africa e dalle Antille si impianta in Francia, e ne avremo per tanto tempo. (…)
Non sono stati i ‘gilet gialli’ che hanno segato i due alberi piantati in memoria di Ilan Halimi (un giovane di origine ebraico-marocchina rapito, torturato e ucciso nel 2006, ndr) nel luogo dove era stato ritrovato agonizzante. Tanto meno fanno riferimento alla sfera del fascismo gli esaltati che hanno etichettato la ex giornalista di Charlie Hebdo Zineb El Rhazoui come ‘puttana degli ebrei’ perché dopo l’attentato di Strasburgo ha osato dichiarare: ‘Bisogna che l’islam si sottometta alla critica! Che si sottometta all’umorismo!’.
Per capire bene quello che succede, bisogna collegare le aggressioni antisemite alle profanazioni di chiese e agli altri atti anti-cristiani che pure conoscono, al giorno d’oggi, una crescita esponenziale. Che non ci si venga a riproporre, per favore, il paragone con gli anni Trenta: in Francia, nel XXI secolo, gli ebrei e i cattolici sono sulla stessa barca. Dieudonné e Soral (polemisti antisionisti, ndr) hanno fatto un sogno: riunire una Francia nera, bianca e maghrebina attorno all’odio per gli ebrei.
Questo sogno rischia di essere il nostro peggiore incubo, poiché viviamo nell’era delle reti sociali.
In questo nuovo mondo le inibizioni sono tolte, ciascuno si lascia andare e viene a pescare, al posto della verità, la menzogna che risponde alla sua attesa. La stampa tipografica aveva reso possibile la democratizzazione della cultura. Lo schermo interattivo opera la sua sostituzione. Tutte le grandi distinzioni del vero e del falso, del bello e del brutto, dell’alto e del basso, della barbarie e della civiltà sono abolite. L’uguaglianza regna ed essa ha il sapore della morte. Il termine ‘vivre-ensemble’ è stato inventato per mascherare la scomparsa della cosa. A parte qualche associazione militante, questo termine non inganna più nessuno. C’è più di una Francia, nella realtà, e l’alleanza terranoviana (da Terra Nova, un think tank della sinistra francese, ndr) fra le metropoli e i quartieri è un fantasma che la realtà si incaricherà presto di annientare”.
Il ministro israeliano: "In Francia troppo antisemitismo, tornate in Israele"
Renato Zuccheri - Mar, 19/02/2019
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/min ... 48009.html
Gli atti antisemiti in Francia sono in aumento. E sono molti gli ebrei che hanno scelto di emigrare in Israele: nel 2018 sono stati 2300
In Francia, l'antisemitismo è in aumento. E il ministro dell'Immigrazione di Israele, Yoav Gallant, dopo l'orrore delle 80 tombe profanate in un cimitero ebraico in Alsazia, a Quatzenheim, lancia un appello: "Condanno con vigore l'antisemitismo in Francia e lancio un appello agli ebrei: rientrate a casa, immigrate in Israele".
In questi giorni, in Francia, si parla spesso di antisemitismo. Il ministro dell'Interno Cristophe Castaner ha comunicato i dati del suo dicastero e ha lanciato l'allarme: gli incidenti antisemiti sono aumentati del 74% rispetto all'anno precedente. Nel 2018 sono stati registrati 541 atti antisemiti: nel 2017 erano stati 311.
Gli atti di questo stampo sono in aumento. In questi giorni, ha fatto scalpore l'aggressione verbale contro il filosofo Alain Finkielkraut durante un sabato di protesta dei gilet gialli. L'autore del gesto era un uomo identificato come vicino all'estremismo islamico. Ma preoccupano anche altri episodi, come la scritta "Juden" apparsa la scorsa settimana sulla saracinesca di un negozio. Un fenomeno che è confermato anche dai numeri dell'emigrazione dalla Francia verso Israele: nei primi 10 mesi del 2018, 2300 ebrei hanno scelto di trasferirsi nello Stato ebraico per questo motivo.
Islamizzazione dell'Europa
viewtopic.php?f=92&t=2209
Giulio Meotti
18 febbraio 2019
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 3024697249
“In 50 anni, paesi come Belgio e Francia potrebbero essere totalmente islamizzati”. Lo ha appena detto lo scrittore algerino Boualem Sansal alla radio pubblica belga. “Non sono parole scioccanti, è ciò che osservo. Dire che l'islamismo dominerà non significa che tutti i francesi o i belgi diventeranno musulmani. C'è una minoranza attiva, coloro che si sottomettono e che la accompagnano per ragioni tattiche, perché commerciamo con i paesi arabi e non vogliamo scandalizzare Sua Maestà il Sultano dell'Arabia Saudita. È un processo che sta avvenendo a velocità diverse. Ma non abbiamo visto un declino negli ultimi trent'anni, aumenta soltanto. I governi europei sono legati mani e piedi di fronte all'ascesa dell'islamismo”. È quello che ha detto ieri anche Alain Finkielkraut su Bfmtv dopo le minacce di morte a Parigi da parte di un convertito all'islam: “L'uomo barbuto mi dice 'la Francia è nostra'. Questa terribile frase significa: siamo la Grande Sostituzione e tu sarai il primo a pagare”. Sono gli ultimi intellettuali europei a parlare apertamente in questo modo, a rischio per la propria vita. Tutti gli altri sono entrati in modalità sindrome di Stoccolma, compresi tanti che stimavo.
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 4489533869
“L'antisemitismo è un'epidemia che minaccia tutti", ha detto sulla Francia il primo ministro israeliano Netanyahu. Intanto Macron deponeva i fiori nel cimitero vandalizzato con le svastiche, mentre Sarkozy e Hollande marciavano a Parigi. Un film già visto con i tre presidenti francesi. Dopo Ilan Halimi, dopo i bambini di Tolosa, dopo il supermercato, dopo Mireille Knoll, stesse scene, stesso sassolino, stessa bella frase, stesso volto accigliato, compreso un ministro israeliano che dice “tornate a casa”, salvo fare poco per renderlo possibile. Fa parte del copione ormai. L’antisemitismo è l’unica cosa che mette d’accordo tutti: estrema destra, estrema sinistra e islamisti. Nelle ultime ore, solo in Francia, un filosofo ebreo è stato minacciato di morte da un salafita in pieno giorno, una sinagoga di Sarcelles veniva usata come bersaglio di una carabina e negozi e targhe e cimiteri ebraici venivano attaccati. Si aspetta il prossimo morto.
Finkielkraut: “Non sono stati i ‘burini’, ma l’immigrazione nordafricana, a cacciare gli ebrei dalle banlieue”
Le Figaro (18/2/2019)
http://www.controversoquotidiano.it/201 ... e-banlieue
“Qualche anno fa un’amica giornalista mi ha confidato, sorridendo, che si sente più prossima a un londinese o a un berlinese che a un abitante di Limoges. Sono rimasto disgustato di questa tranquilla confessione. Non immaginavo che i progressisti delle metropoli ‘smart’ assumessero la loro condizione apolide con una tale serenità e tenessero in così scarsa considerazione i ‘burini’ della cintura urbana, delle città medie e della campagna.
Gli emarginati della nuova economia e degli aiuti sociali hanno fatto sentire la loro voce, hanno temporaneamente trasformato le rotonde, questi centri nevralgici dell’epoca dei flussi, in piazze del villaggio, e mi sento oggi come ieri solidale a questa protesta. Ma le cose si sono guastate molto in fretta”.
Così parla Alain Fienkielkraut, filosofo e accademico di Francia, dopo che sabato ha subìto un’aggressione verbale antisemita a una manifestazione dei gilet gialli. “Non è colpa dei ‘gilet gialli’ se la Francia conosce oggi quella che Édouard Philippe ha definito una ‘alya interna’ (l’alya è l’emigrazione degli ebrei verso Israele, ndr). Gli ebrei francesi lasciano in numero sempre maggiore i comuni di banlieue dove la loro vita diventa infernale per trasferirsi in certi quartieri di Parigi o per… Limoges, appunto. Un antisemitismo venuto dal Maghreb, dalla Turchia, dal Medio Oriente, dall’Africa e dalle Antille si impianta in Francia, e ne avremo per tanto tempo. (…)
Non sono stati i ‘gilet gialli’ che hanno segato i due alberi piantati in memoria di Ilan Halimi (un giovane di origine ebraico-marocchina rapito, torturato e ucciso nel 2006, ndr) nel luogo dove era stato ritrovato agonizzante. Tanto meno fanno riferimento alla sfera del fascismo gli esaltati che hanno etichettato la ex giornalista di Charlie Hebdo Zineb El Rhazoui come ‘puttana degli ebrei’ perché dopo l’attentato di Strasburgo ha osato dichiarare: ‘Bisogna che l’islam si sottometta alla critica! Che si sottometta all’umorismo!’.
Per capire bene quello che succede, bisogna collegare le aggressioni antisemite alle profanazioni di chiese e agli altri atti anti-cristiani che pure conoscono, al giorno d’oggi, una crescita esponenziale. Che non ci si venga a riproporre, per favore, il paragone con gli anni Trenta: in Francia, nel XXI secolo, gli ebrei e i cattolici sono sulla stessa barca. Dieudonné e Soral (polemisti antisionisti, ndr) hanno fatto un sogno: riunire una Francia nera, bianca e maghrebina attorno all’odio per gli ebrei.
Questo sogno rischia di essere il nostro peggiore incubo, poiché viviamo nell’era delle reti sociali.
In questo nuovo mondo le inibizioni sono tolte, ciascuno si lascia andare e viene a pescare, al posto della verità, la menzogna che risponde alla sua attesa. La stampa tipografica aveva reso possibile la democratizzazione della cultura. Lo schermo interattivo opera la sua sostituzione. Tutte le grandi distinzioni del vero e del falso, del bello e del brutto, dell’alto e del basso, della barbarie e della civiltà sono abolite. L’uguaglianza regna ed essa ha il sapore della morte. Il termine ‘vivre-ensemble’ è stato inventato per mascherare la scomparsa della cosa. A parte qualche associazione militante, questo termine non inganna più nessuno. C’è più di una Francia, nella realtà, e l’alleanza terranoviana (da Terra Nova, un think tank della sinistra francese, ndr) fra le metropoli e i quartieri è un fantasma che la realtà si incaricherà presto di annientare”.
Il ministro israeliano: "In Francia troppo antisemitismo, tornate in Israele"
Renato Zuccheri - Mar, 19/02/2019
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/min ... 48009.html
Gli atti antisemiti in Francia sono in aumento. E sono molti gli ebrei che hanno scelto di emigrare in Israele: nel 2018 sono stati 2300
In Francia, l'antisemitismo è in aumento. E il ministro dell'Immigrazione di Israele, Yoav Gallant, dopo l'orrore delle 80 tombe profanate in un cimitero ebraico in Alsazia, a Quatzenheim, lancia un appello: "Condanno con vigore l'antisemitismo in Francia e lancio un appello agli ebrei: rientrate a casa, immigrate in Israele".
In questi giorni, in Francia, si parla spesso di antisemitismo. Il ministro dell'Interno Cristophe Castaner ha comunicato i dati del suo dicastero e ha lanciato l'allarme: gli incidenti antisemiti sono aumentati del 74% rispetto all'anno precedente. Nel 2018 sono stati registrati 541 atti antisemiti: nel 2017 erano stati 311.
Gli atti di questo stampo sono in aumento. In questi giorni, ha fatto scalpore l'aggressione verbale contro il filosofo Alain Finkielkraut durante un sabato di protesta dei gilet gialli. L'autore del gesto era un uomo identificato come vicino all'estremismo islamico. Ma preoccupano anche altri episodi, come la scritta "Juden" apparsa la scorsa settimana sulla saracinesca di un negozio. Un fenomeno che è confermato anche dai numeri dell'emigrazione dalla Francia verso Israele: nei primi 10 mesi del 2018, 2300 ebrei hanno scelto di trasferirsi nello Stato ebraico per questo motivo.
Islamizzazione dell'Europa
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