Dialogo interreligioso - la Nostra Aetate e l'Islamviewtopic.php?f=24&t=2561 Il Papa tende la mano all'islam: "Costruiamo insieme l'avvenire"Francesco Boezi - Lun, 04/02/2019
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pap ... 39445.htmlPapa Francesco si trova ad Abu Dhabi, per la prima e storica visita apostolica negli Emirati Arabi Uniti.
Papa Francesco parla ad Abu Dhabi e chiede ai religiosi musulmani di costruire insieme il futuro dell'umanità. Firmato un documento per la Fratellanza con il grande imam di Al Azhar
Bergoglio, intervenendo nel corso del Founder's Memorial, il primo appuntamento di questa lunga 48 ore, non si è di certo risparmiato.
Le parole del pontefice argentino sono apparse dense di significato, specie quando il vertice della Chiesa cattolica è arrivato ad asserire che "non esiste violenza che possa essere religiosamente giustificata". "Nel nome di Dio Creatore - ha specificato l'ex arcivescovo di Buenos Aires - , dunque, va senza esitazione condannata ogni forma di violenza, perché è una grave profanazione del nome di Dio utilizzarlo per giustificare l'odio e la violenza contro il fratello". Il futuro dell'umanità, secondo la visione del Santo Padre, passa per la costruzione unitaria del domani.
Altrimenti, questo stesso futuro, tanto drammaticamente quanto semplicemente, non vedrà mai luce: "È giunto il tempo - ha proseguito papa Francesco, come si apprende sull'Adnkronos - in cui le religioni si spendano più attivamente, con coraggio e audacia, senza infingimenti, per aiutare la famiglia umana a maturare la capacità di riconciliazione, la visione di speranza e gli itinerari concreti di pace". Una presa di posizione considerevole, tenendo presenti pure i rischi nascosti dietro questo storico viaggio nella penisola del Golfo.
Il vescovo di Roma ha preso parte all'incontro, rivolgendosi, oltre che a tutti coloro che nel mondo si sono posti in ascolto, anche a centinaia di delegati religiosi fisicamente presenti ed espressione di diverse confessioni. Ma l'accento, com'era naturale che fosse, è stato posto sul dialogo interreligioso tra il cattolicesimo e l'islam: "Con animo riconoscente al Signore - ha scandito ancora il Santo Padre - , nell'ottavo centenario dell'incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil, ho accolto l'opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo". Il pontefice argentino, come riportato pure sull'Agi, ha optato per utilizzare una macchina utilitaria in sostituzione di un'altra, molto più costosa, sulla quale sarebbe potuto salire in virtù di questo appuntamento.
Le religioni, ha aggiunto ancora il papa, dovrebbero "smilitarizzare" il cuore degli esseri umani. Specie all'interno di questa fase storica. L'ultima riflessione è stata dedicata ai conflitti bellici ancora persistenti nel mondo e alla tendenza, che secondo l'opinione di Bergoglio sembrerebbe imperare pure nel Vecchio Continente, ad assecondare atteggiamenti di chiusura verso l'altro: "Penso - ha scandito - in particolare allo Yemen, alla Siria, all'Iraq e alla Libia. Insieme, impegniamoci contro la logica della potenza armata, contro la monetizzazione delle relazioni, l'armamento dei confini, l'innalzamento di muri, l'imbavagliamento dei poveri. Dio - ha rammentato Francesco - sta con l'uomo che cerca la pace". Francesco, alla fine del summit, ha sottoscritto un documento, finalizzato alla promozione della "Fratellanza umana per la pace". L'altro firmatario del testo è il grande imam di Al-Azhar, Ahamad al-Tayyib.
Papa: "Fedi smilitarizzino il cuore dell'uomo, stop armi e guerre"Emirati Arabi Uniti 04 febbraio 2019
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 7a4db.html Alle religioni, "forse come mai in passato, spetta, in questo delicato frangente storico, un compito non più rimandabile: contribuire attivamente a smilitarizzare il cuore dell'uomo". Per il Papa, "la corsa agli armamenti, l'estensione delle proprie zone di influenza, le politiche aggressive a discapito degli altri non porteranno mai stabilità. La guerra non sa creare altro che miseria, le armi nient'altro che morte!". E ha aggiunto, nel summit interreligioso ad Abu Dhabi: "penso in particolare allo Yemen, alla Siria, all'Iraq e alla Libia".
Senza libertà non si è più figli della famiglia umana ma schiavi
"Senza libertà non si è più figli della famiglia umana ma schiavi". Lo ha detto il Papa spiegando che "se crediamo nell'esistenza della famiglia umana, ne consegue che essa in quanto tale va custodita" e "come in ogni famiglia, ciò avviene anzitutto mediante un dialogo quotidiano ed effettivo". Un dialogo, chiarisce il Pontefice, che "presuppone la propria identità, cui non bisogna abdicare per compiacere l'altro. Ma al tempo stesso domanda il coraggio dell'alterità, che comporta il riconoscimento pieno dell'altro e della sua libertà e il conseguente impegno a spendermi perché i suoi diritti fondamentali siano affermati sempre, ovunque e da chiunque".
Tra le libertà, prosegue il Papa, "vorrei sottolineare quella religiosa. Essa non si limita alla sola libertà di culto, ma vede nell'altro veramente un fratello, un figlio della mia stessa umanità che Dio lascia libero e che pertanto nessuna istituzione umana può forzare, nemmeno in nome suo. Il coraggio dell'alterità è l'anima del dialogo, che si basa sulla sincerità delle intenzioni. Il dialogo è infatti compromesso dalla finzione, che accresce la distanza e il sospetto: non si può proclamare la fratellanza e poi agire in senso opposto. Ciascuno gode del diritto alla libertà".
Papa: profana Dio usarlo per motivare odio e violenza
"Nel nome di Dio creatore, dunque, va senza esitazione condannata ogni forma di violenza, perché è una grave profanazione del nome di Dio utilizzarlo per giustificare l'odio e la violenza contro il fratello. Non esiste violenza che possa essere religiosamente giustificata", ha aggiunto Papa Francesco.
Compito urgente fedi costruire ponti tra i popoli
"Non c'è alternativa: o costruiremo insieme l'avvenire o non ci sarà futuro. Le religioni, in particolare, non possono rinunciare al compito urgente di costruire ponti fra i popoli e le culture. È giunto il tempo in cui le religioni si spendano più attivamente, con coraggio e audacia, senza infingimenti, per aiutare la famiglia umana a maturare la capacità di riconciliazione, la visione di speranza e gli itinerari concreti di pace". Così il Papa nell'incontro interreligioso sulla "fratellanza umana", ad Abu Dhabi.
Contro odio e fake news investire sulla cultura
"Investire sulla cultura favorisce una decrescita dell'odio e una crescita della civiltà e della prosperità. Educazione e violenza sono inversamente proporzionali", ha detto il Papa. "Gli istituti cattolici - ben apprezzati anche in questo Paese e nella regione - promuovono tale educazione alla pace e alla conoscenza reciproca per prevenire la violenza". In particolare, "i giovani, spesso circondati da messaggi negativi e fake news, hanno bisogno di imparare a non cedere alle seduzioni del materialismo, dell'odio e dei pregiudizi; imparare a reagire all'ingiustizia e anche alle dolorose esperienze del passato; imparare a difendere i diritti degli altri con lo stesso vigore con cui difendono i propri diritti". "Saranno essi, un giorno, a giudicarci: bene, se avremo dato loro basi solide per creare nuovi incontri di civiltà; male, se avremo lasciato loro solo dei miraggi e la desolata prospettiva di nefasti scontri di inciviltà".
Poveri non sono statistiche ma fratelli
"La pace muore quando divorzia dalla giustizia, ma la giustizia risulta falsa se non è universale. Una giustizia indirizzata solo ai familiari, ai compatrioti, ai credenti della stessa fede è una giustizia zoppicante, è un'ingiustizia mascherata!", ha aggiunto Papa Francesco. "Le religioni hanno anche il compito di ricordare che l'avidità del profitto rende il cuore inerte e che le leggi dell'attuale mercato, esigendo tutto e subito, non aiutano l'incontro, il dialogo, la famiglia, dimensioni essenziali della vita che necessitano di tempo e pazienza. Le religioni - ha detto Francesco - siano voce degli ultimi, che non sono statistiche ma fratelli, e stiano dalla parte dei poveri; veglino come sentinelle di fraternità nella notte dei conflitti, siano richiami vigili perché l'umanità non chiuda gli occhi di fronte alle ingiustizie e non si rassegni mai ai troppi drammi del mondo".
Con imam al-Azhar firma documento su fratellanza umana
Al termine del suo discorso Papa Francesco ha firmato insieme al grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, il documento congiunto sulla "fratellanza umana".
Il premier degli Emirati: momento storico
"Oggi celebriamo insieme la firma del Documento sulla Fratellanza Umana. Si tratta di un momento storico che enfatizza soprattutto l'importanza di coltivare un rispettoso dialogo e comprensione tra i seguaci non solo delle due religioni rappresentate qui oggi, ma tra tutte le persone, di tutte le fedi". Lo ha dichiarato Mohammed bin Rashid Al Maktum, premier degli Emirati nonché attuale emiro di Dubai, rivolgendosi a Papa Francesco e al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, nel corso dell'incontro interreligioso presso il Founder's Memorial di Abu Dhabi.
"Gli Emirati Arabi Uniti sono profondamente lieti di servire da pilastro portante e da palcoscenico per questo evento straordinario", ha affermato Al Maktoum, che ha annunciato la creazione del 'Premio della Fratellanza Umana - da Dar Zayed'. "L'obiettivo di questo premio - ha spiegato - è onorare tutti coloro che lavorano senza sosta e con onestà per unire la gente. Oggi, gli Emirati Arabi Uniti hanno l'onore di conferire questo premio inaugurale a Sua Santità Papa Francesco e a Sua Eminenza al-Tayyib per gli sforzi esemplari e determinati volti a promuovere la pace tra i popoli di tutto il mondo".
Franco Marta
No, non è Oliviero Toscani. È l’incontro ravvicinato del Papa con l’imam di Al Azhar oggi negli Emirati. È lo stesso religioso islamico che aveva sospeso ogni dialogo con il Vaticano nel 2010, dopo che Benedetto XVI aveva osato chiedere rispetto a seguito di una serie di attacchi devastanti alle chiese copte. Da allora, la condizione dei cristiani nel mondo islamico - i loro numeri, le loro persecuzioni - è ovunque peggiorata, al Cairo, a Damasco, a Mosul, nelle Filippine, in Kenya. Allora mi domando: c’era proprio bisogno di questa dimostrazione fisica di affetto? Il dialogo non dovrebbe basarsi sui fatti, più che sulle effusioni e sulle parole giuste a favore delle telecamere? Così, mi domando, da quel malpensante che sono. È che quando tutti si eccitano penso che ci sia qualcosa che non va.
https://www.youtube.com/watch?v=0hFNtcAgQXIMagdi Cristiano Allam4 febbraio 2019
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... __tn__=K-R Francesco rinuncia a fare il Papa e si riduce a essere un militante pacifista che vuole conciliare tutte le religioni costi quel che costi. È il suicidio della Chiesa cattolica e di quest’Europa relativista ed islamofila
Cari amici, è sempre più evidente che Papa Francesco si concepisce come un operatore di pace da conseguire anche a costo di rinnegare se stessi e la fede cristiana, anziché il Vicario di Cristo e il Capo della Chiesa universale la cui missione è di evangelizzare promuovendo l’abbraccio dell’intera umanità a Gesù.
Il logo della visita iniziata ufficialmente oggi negli Emirati Arabi Uniti è non a caso una semplice colomba della pace con i colori della bandiera emiratina, ma manca del tutto la croce. Fonti del Vaticano non hanno remore a confessare che la croce non c’è per una scelta deliberata al fine di non urtare la suscettibilità dei padroni di casa islamici. Anche il titolo del tema di questo viaggio papale “Make me a channel of your pace”, Rendimi uno strumento della tua pace, conferma la natura laica e non religiosa dell’orientamento di Papa Francesco.
Si tratta di una pace, ha spiegato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, che “esprime la nostra preghiera affinché la visita di Papa Francesco negli Emirati Arabi possa diffondere in modo speciale la pace di Dio nel cuori di tutta la gente di buona volontà”.
Una pace che è stata al centro del mega-incontro interreligioso sulla “Fratellanza” con 700 leader di varie fedi. Al fianco del Papa c'è sempre il Grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al Tayyeb, che Papa Francesco definisce «amico e fratello». Al Tayeb, paragonabile al "Papa dell'islam maggioritario sunnita", è in realtà un apologeta del terrorismo islamico suicida palestinese. Il 4 aprile 2002 Al Tayyeb sentenziò: “La soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah. I paesi, governanti e sovrani islamici devono sostenere questi attacchi”. Nel 2003 Al Tayyeb confermò: “Le operazioni di martirio in cui i palestinesi si fanno esplodere sono permesse al cento per cento secondo la legge islamica”.
Un Papa che si riduce ad un essere un militante pacifista rinnega la missione cristiana di evangelizzare l’umanità. Un Papa che persegue costi quel che costi l’unità tra le religioni, che è cosa diversa dall’unità tra le persone, rinnega il cristianesimo che si fonda sulla fede esclusiva in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Papa Francesco si sta rivelando sempre più come il principale teorico di una sorta di “Religione Mondiale Unificata”, basata innanzitutto sull’alleanza tra la Chiesa cattolica e l’islam maggioritario sunnita. È un suicidio per la Chiesa cattolica. Ma sarà anche un suicidio per questa Europa relativista e islamofila che condivide la follia di legittimare l’islam come religione e di favorire l’islamizzazione della stessa Europa.
Cari amici, noi diciamo “No” a questa scelta suicida. Nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, noi condanniamo l’islam come religione perché è del tutto incompatibile con le nostre leggi, con le regole su cui si fonda la civile convivenza, con i valori che sostanziano la nostra civiltà. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.
Papa Francesco ad Abu Dhabi esorta i cristiani alla mitezza: non fate crociate4 febbraio 2019
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/pa ... 79054.htmlAbu Dhabi (Emirati Arabi) – Niente liti, nè dispute, nè tantomeno crociate: sono le raccomandazioni del Papa ai cristiani che vivono nei Paesi musulmani. Lo stadio di Abu Dhabi è gremito, gli spalti sono pieni di gente che ha viaggiato tutta la notte per non mancare alla prima messa pubblica che sia mai stata concessa sul sacro suolo del Golfo. Una croce alta 10 metri viene esibita all'interno, dove è stato allestito il palco papale. Il Papa celebra la messa davanti a quasi centomila cristiani, concludendo con un bagno di folla la sua missione negli Emirati Arabi, prima di ripartire per Roma. C'è tanta commozione. Francesco affida ai fedeli le stesse raccomandazioni che San Francesco otto secoli fa diede ai suoi frati che andavano in Terra Santa e «presso i Saraceni».
«Sono venuto qui a ringraziarvi per come vivete il Vangelo che abbiamo appena ascoltato» dice il Papa. È commosso. Il brano che è stato appena letto riguarda le Beatitudini, Beati i miti, dell'evangelista Matteo. «Non è beato chi aggredisce o sopraffà, ma chi mantiene il comportamento di Gesù che ci ha salvato: mite anche di fronte ai suoi accusatori. Mi piace citare san Francesco, quando ai frati diede istruzioni su come recarsi presso i Saraceni e i non cristiani. Scrisse: Che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani. In quel tempo, mentre tanti partivano rivestiti di pesanti armature, san Francesco ricordò che il cristiano parte armato solo della sua fede umile e del suo amore concreto. È importante la mitezza: se vivremo nel mondo al modo di Dio, diventeremo canali della sua presenza; altrimenti, non porteremo frutto».
Nello stadio si prega in arabo. Ci sono fedeli caldei, copti, greco-cattolici, greco-melchiti, latini, maroniti, siro-cattolici, siro-malabaresi, siro-malancaresi. Ai cristiani che vivono nei Paesi a maggioranza musulmana, dove manca il concetto di libertà religiosa, Papa Francesco indica la strada della mitezza e si raccomanda. “Siate sempre operatori di pace».
L'imam plaude al papa per il documento sulla FratellanzaL'imam Pallavicini commenta positivamente quanto stabilito dal Documento firmato ieri dal papa e dalla massima autorità religiosa sunnita. Le confessioni religiosi non avrebbero più spazio per "le ambiguità"
Giuseppe Aloisi - Mar, 05/02/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 40057.htmlIl Documento sulla Fratellanza che alla fine della giornata di ieri papa Francesco ha sottoscritto con il grande imam di Al - Azhar pone la parola 'fine' allo "spazio per le ambiguità".
Yahia Pallavicini, che è il presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana ha accolto con entusiasmo quanto disposto attraverso la stipulazione di quello che, a tutti gli effetti, costituisce, a oggi, il primo trattato di questa tipologia. Il vertice della Chiesa cattolica e la massima autorità sunnita hanno messo nero su bianco che le confessioni religiose, in nessun caso, possono essere strumentalizzate per la diffusione di odio e guerre. Della sintonia tra Bergoglio e Ahmad al-Tayyib abbiamo raccontato più volte. Ci si poteva aspettare, insomma, che un passo del genere sarebbe stato fatto.
E Pallavicini, che è a sua volta un imam, ha detto la sua, rilasciando un'intervista alla Sir: "Sottoscrivendo un Documento congiunto - ha dichiarato - , si chiude definitivamente qualsiasi possibilità di confusione dove uno possa in nome di un Dio o in nome di una presunta religione organizzare una criminalità violenta a discapito della vita di un popolo o di una persona". L'islam e il cattolicesimo, insomma, non hanno più alibi. Una pietra miliare è stata posta sul cammino del dialogo interreligioso.
A qualcuno potrebbe far specie che le due tradizioni storico - dottrinali siano state in qualche modo equiparate, ma tant'è. Chi sostiene la bontà di quanto stabilito ha una visione chiara: "È rilevante - ha aggiunto l'imam Pallavicini - il fatto che nella regione medio-orientale araba, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno vissuto in modi differenti l’illusione e la manipolazione dell’Islam politico fondamentalista e ne hanno preso radicalmente le distanze, condannando qualsiasi strumentalizzazione dei movimenti fondamentalisti o, addirittura, del terrorismo di al-Qaeda e del sedicente Califfato".
Nel voler contrarre questo Documento non c'è stata alcuna "sottomissione", volendo usare un'espressione cara a Michel Houllebecq, e il papa e il grande imam, finalmente, hanno lanciato un segnale di concordi e fratellanza al mondo intero. Questa, almeno, è l'opinione di chi ritiene che "d’ora in poi" non ci sia più "spazio per qualsiasi mistificazione della religione o divinità che possa legittimare una violenza".
Il bacio degli idolatriMagdi Cristiano Allam
5 febbraio 2019
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 4101606166 Il bacio della sottomissione di Papa Francesco all’islam. Il “Documento sulla fratellanza umana” sottoscritto con il Grande Imam di Al-Azhar prelude a una “Religione Unica Mondiale”
Cari amici, ieri ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, Papa Francesco e il Grande Imam dell’Università islamica di Al-Azhar che ha sede al Cairo, Ahmad Al-Tayyeb, hanno sottoscritto un “Documento sulla Fratellanza umana”, “Per la pace mondiale e la convivenza comune”. A suggellare questo Documento c’è stato un bacio bocca a bocca tra il Papa e il Grande imam, come attesta la foto scattata e diffusa dall’agenzia di stampa Reuters.
Il Documento inizia così: «In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace». La verità è che il Dio Uno e Trino del cristianesimo non è lo stesso Dio Allah dell'islam. L'islam divide l'umanità in “credenti” e “miscredenti”, ritenendo che i credenti siano solo i musulmani mentre i miscredenti sono tutti i non musulmani. Allah è un Dio Clemente e Misericordioso solo con i musulmani, mentre è vendicativo e violento con i non musulmani.
Il Documento prosegue: «In nome dell’innocente anima umana che Dio ha proibito di uccidere, affermando che chiunque uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chiunque ne salva una è come se avesse salvato l’umanità intera». Si tratta di una spregiudicata estrapolazione dei versetti 33-34 della Sura 5 del Corano che recita: «Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità. I nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra. La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso, eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso». La verità è che questi versetti sono rivolti specificatamente agli ebrei e di fatto li si condanna a morte perché si oppongono all'islam e diffonderebbero la «corruzione sulla terra».
Il Documento concepisce il cristianesimo e l'islam impegnati in una comune missione sia contro l'ateismo sia contro l'integralismo religioso: «Tutto ciò contribuisce a diffondere una sensazione generale di frustrazione, di solitudine e di disperazione, conducendo molti a cadere o nel vortice dell’estremismo ateo e agnostico, oppure nell’integralismo religioso, nell’estremismo e nel fondamentalismo cieco, portando così altre persone ad arrendersi a forme di dipendenza e di autodistruzione individuale e collettiva».
Il Documento assolve l'islam da qualsiasi legame con il terrorismo islamico e equipara l'islam al cristianesimo come religione di pace: «Altresì dichiariamo – fermamente – che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di religione che hanno abusato – in alcune fasi della storia – dell’influenza del sentimento religioso sui cuori degli uomini per portali a compiere ciò che non ha nulla a che vedere con la verità della religione, per realizzare fini politici e economici mondani e miopi. Per questo noi chiediamo a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione. Lo chiediamo per la nostra fede comune in Dio, che non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra di loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e nella loro esistenza. Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente».
Il Documento afferma che il terrorismo islamico sarebbe la conseguenza o di una errata interpretazione dell'islam o la conseguenza di ingiustizie subite dai popoli: «Il terrorismo esecrabile che minaccia la sicurezza delle persone, sia in Oriente che in Occidente, sia a Nord che a Sud, spargendo panico, terrore e pessimismo non è dovuto alla religione – anche se i terroristi la strumentalizzano – ma è dovuto alle accumulate interpretazioni errate dei testi religiosi, alle politiche di fame, di povertà, di ingiustizia, di oppressione, di arroganza; per questo è necessario interrompere il sostegno ai movimenti terroristici attraverso il rifornimento di denaro, di armi, di piani o giustificazioni e anche la copertura mediatica, e considerare tutto ciò come crimini internazionali che minacciano la sicurezza e la pace mondiale. Occorre condannare un tale terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni».
Il Documento sostiene che l'Occidente, ossia il cristianesimo, dovrebbe imparare e ispirarsi sul piano spirituale all'Oriente, ossia all'islam: «L’Occidente potrebbe trovare nella civiltà dell’Oriente rimedi per alcune sue malattie spirituali e religiose causate dal dominio del materialismo. E l’Oriente potrebbe trovare nella civiltà dell’Occidente tanti elementi che possono aiutarlo a salvarsi dalla debolezza, dalla divisione, dal conflitto e dal declino scientifico, tecnico e culturale».
Il Documento preannuncia una “Religione Unica Mondiale”: «In conclusione auspichiamo che questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà; (…) sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano. Questo è ciò che speriamo e cerchiamo di realizzare, al fine di raggiungere una pace universale di cui godano tutti gli uomini in questa vita».
Cari amici, ciò che sfugge a Papa Francesco è che l'islam si concepisce come l'unica vera religione e condanna di miscredenza sia l'ebraismo sia il cristianesimo sia qualsiasi altra religione o ideologia. Così come è indubbio il legame tra il terrorismo islamico e l'islam, perché è prescritto da Allah nel Corano e l'ha detto e praticato Maometto. Lo stesso Ahmad al-Tayyeb è un apologeta del terrorismo islamico suicida palestinese. Va inoltre considerato che il Grande imam dell'Università islamica di Al-Azhar, nonostante il prestigio indubbio che questa istituzione ha tra gli Stati islamici per la qualità dei suoi studi islamici, non è il “Papa dell'islam maggioritario sunnita”. Quindi questo Documento non è da considerarsi vincolante per l'insieme degli Stati o dei musulmani sunniti nel mondo.
Preoccupa la strategia sincretista che mette sullo stesso piano cristianesimo ed islam a prescindere da ciò che Allah prescrive nel Corano e da ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Preoccupa la strategia globalista finalizzata a promuovere una “Religione Unica Mondiale” basata innanzitutto sull'alleanza tra la Chiesa cattolica e l'islam maggioritario sunnita, principalmente per combattere insieme la crescente secolarizzare delle società, anche se non c'è nulla di comune tra il cristianesimo e l'islam, a cominciare dal contrasto assoluto tra il Dio del cristianesimo e l'Allah islamico e tra Gesù e Maometto. Ecco perché di fatto il bacio in bocca di Papa Francesco al Grande imam Ahmad al-Tayyeb è un atto di sottomissione all'islam che prelude ad una “Religione Unica Mondiale” senza il vero cristianesimo.
IL FRATELLO E MODERATONiram Ferretti
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063 Il papa, nella sua visita negli emirati arabi, la prima volta da parte di un pontefice, afferma che “Nel nome di Dio Creatore va senza esitazione condannata ogni forma di violenza, perché è una grave profanazione del Nome di Dio utilizzarlo per giustificare l’odio e la violenza contro il fratello”. E ancora: “Non esiste violenza che possa essere religiosamente giustificata”.
Come non sottoscrivere?
Però dovrebbe convincere di questo anche quel Ahmad Al-Tayyib, Grande Imam di Al-Azhar, da lui considerato "fratello" e reputato un moderato, per il quale, il ventottesimo versetto della quinta sura coranica, “Scoprirai che i più veementi nella loro ostilità contro i credenti sono gli ebrei e gli idolatri (o politeisti)” sarebbe "Una prospettiva storica che non è mutata fino ai nostri giorni".
Lo stesso Al-Tayyib che disse, “Tutti i principali gruppi terroristici sono i nuovi prodotti dell’imperialismo al servizio del sionismo globale nella sua nuova versione, il cui obbiettivo è quello di distruggere il Medioriente”.
Rincarò la dose in un’altra occasione riproponendo uno degli evergreen antisionisti musulmani creato ad hoc negli anni ’30 da Amin al Husseini, il presunto tentativo ebraico di impadronirsi della moschea di Al Aqsa:
“Per costruire l’Egitto dobbiamo essere uniti. La politica è insufficiente. Allah è la base di tutto. La moschea di al-Aqsa è attualmente sotto attacco a causa di una offensiva da parte degli ebrei…Non permetteremo ai sionisti di giudaizzare al-Quds (Gerusalemme)”
Sì, “Nel nome di Dio Creatore va senza esitazione condannata ogni forma di violenza, perché è una grave profanazione del Nome di Dio utilizzarlo per giustificare l’odio e la violenza contro il fratello”.
Bergoglio firma documento musulmano rinnegando GESU’ CRISTO2019/02/04
https://cronicasdepapafrancisco.com/201 ... uNYnXWP4z8 «Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua….. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» (Mc.8,31-38)
Papa Francesco ha appena firmato il nuovo Documento sulla Fratellanza Umana.. vedi qui, con l’Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Una FRATELLANZA SENZA GESU’ CRISTO, MA CON IL DIO DELL’ISLAM, un Dio senza volto e senza nome…
“Un documento – afferma il testo – ragionato con sincerità e serietà per essere una dichiarazione comune di buone e leali volontà, tale da invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli…”
E Gesù?? semplice, per papa Francesco E’ NEL FRATELLO… La fede in Dio? MA IN QUALE DIO? E dunque non più la fede in Gesù Cristo, ma NELLA FRATELLANZA UMANA… dentro la quale “Gesù” è immerso, nascosto, anonimo! Nell’Angelus del Primo dell’anno idem: Bergoglio ha affermato che il nome di Dio è Signore! Ma ciò è teologicamente falso perché per NOI Cattolici il Nome di Dio è GESU’, come spiega infatti san Paolo ai Filip. 2,5-11 “perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.” Quando poi leggiamo il Vangelo alla Messa, cosa rispondiamo al termine? LODE A TE O CRISTO! E la lettura del Vangelo non è “Parola di Dio, del Signore”? Insomma: Gesù è Dio sì o no!?
Il Documento sviolina poi una bella serie di “IN NOME DI….” e si parte DAL DIO secondo la visione sincretista di un “dio generico” senza un volto e senza un nome, per poi affermare che in NOME DI TUTTI GLI ALTRI: dell’anima, dei poveri, dei bisognosi e degli emarginati, dei miseri… IN NOME degli orfani, delle vedove, dei rifugiati e degli esiliati, persino di quanti vivono nella paura (??); dei popoli DELLA LIBERTA’, della giustizia e della misericordia; insomma IN NOME DI TUTTI SENZA DISTINZIONE ALCUNA.. (ma Gesù è escluso).. conclude il testo ufficiale:
“Al-Azhar al-Sharif – con i musulmani d’Oriente e d’Occidente –, insieme alla Chiesa Cattolica – con i cattolici d’Oriente e d’Occidente –, dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio…“
E’ Dio dell’Islam, del Corano, il Dio a cui l’Islam crede….?? e per la qual fede però Gesù NON è Dio di cui parlano e per cui Bergoglio ha firmato! Lo si vede nella firma che NON è quel Dio della Chiesa Cattolica, ma che i musulmani d’Oriente e d’Occidente INSIEME ALLA CHIESA CATTOLICA.. dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via.. mentre LA VIA E’ GESU’ CRISTO!! (Gv.14,6). E’ perciò inevitabile pensare che Bergoglio abbia RIGETTATO GESU’ CRISTO in nome del dio dell’Islam, o di un dio senza volto e senza nome, generico, che non dia fastidio a nessuno!
Molto interessante anche il commento ragionato in Chiesaepostconcilio, qui.
E’ evidente che il Documento mira ad una PACE UNIVERSALE in difesa delle religioni, ma CONTRO chi non si dice: CHI E’ CHE MINACCIA LE RELIGIONI? Chi minaccia oggi le religioni? CHI STA PERSEGUITANDO I CRISTIANI? Papa Francesco fa finta di non vedere e di non sentire…
Il testo è una vera “calata di braghe” della falsa-chiesa di Bergoglio all’evangelizzazione perchè, si afferma anche, che QUESTO DOCUMENTO sia usato come testo di studio NELLE SCUOLE….. una vera APOSTASIA dalla vera Fede in Cristo Gesù, qui avevamo descritto i tratti di questa “cronaca di una morte annunciata”.
La VERA CHIESA, sul brano di Marco riportato sopra, insegna quanto segue e che riportiamo da diversi testi patristici sui Vangeli:
Dopo la protesta di Pietro, a causa della quale Gesù lo ammonisce duramente: voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini»…. i discepoli si trovano ora di fronte a una decisione nuova.
Chiamati a sé: espressione che Marco usa per importanti insegnamenti.
rinneghi se stesso: aparnéomai; ossia, porre la sequela di Gesù al di sopra dei propri desideri e progetti. Cf. Lc 14,26. Il verbo appare ancora una sola volta in Marco quando Pietro rinnega Gesù (14,30.31.71-72). E nei Vangeli nulla è casuale o scritto “per caso”.
prenda la sua croce: Marco presenta la sequela della croce nell’esempio di Simone di Cirene (15,21); si vergognerà di me: il vergognarsi è qui posto come più grave del rinnegare del particolare riportato da Lc 12,9. Non è un rinnegare per paura o timori, non è in senso psicologico, ma come comportamento oggettivo di UNA SCELTA, il monito di Gesù è grave, in quel vergognarsi di parlare di LUI è un atto contro di lui.
La generazione adultera e peccatrice è il luogo dove ci si vergogna (e ci si vergognerà nel tempo) di Gesù, del suo Nome e delle sue parole.
Il Figlio dell’uomo: è la scena che ci porta al Suo ritorno, alla parusia.
Mentre la prima parte della frase prospetta solo il caso di chi è pronto a perdere la propria vita, il secondo gli oppone il contrario. Seguire Gesù e morire per LUI, senza appunto vergognarsi di Lui, significa dunque “salvare la propria vita”; il caso di colui, invece, “che vuole salvare la propria vita”, vergognandosi di Gesù, del suo santo Nome e delle sue parole, al suo ritorno glorioso, cioè nel giorno del suo Giudizio, Gesù si vergognerà di lui, cioè egli perderà la propria vita.
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la firma di Bergoglio del rinnegamento di Gesù Cristo
Così la visione del Regno di Dio, l’esperienza della salvezza e di ciò che ci attende, non è rinviata a dopo la morte, nel mondo futuro, al giudizio, ma è già presente, “qui” e ora. La misericordia di Dio ritarda la maledizione fino alla fine, ma fin d’ora dà la benedizione, ma maledice anche colui che di Lui si vergognerà pensando così di salvare la propria vita, arrivando a perderla. Gesù ammonisce, sta avvisando e sta mettendo in guardia i suoi Discepoli, riportandoci ad una domanda molto inquietante: «Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8); come a farci riflettere – per salvarci ancora in tempo – in che modo possiamo averlo tradito, o ci siamo vergognati di LUI, dal momento che, sopraggiunto il Giudizio, chi si sarà di Lui vergognato, di certo perirà.
Concludiamo:
Unire le religioni sotto l’”unico Dio” riconosciuto da tutti per formare la “fratellanza universale” è tipico del pensiero modernista («sintesi di tutte le eresie», San Pio X, enciclica Pascendi Dominici Gregis, 8 settembre 1907, vedi qui).
Emblematico è, per esempio, il caso del sacerdote don Primo Vannutelli (1885-1945), – amico e collaboratore del “grande vecchio” del modernismo italiano, il prete-apostata Ernesto Bonaiuti (1891-1946) – il quale, dopo essere stato sospeso a divinis negli anni ’30, per essere riabilitato ritirò tutti i suoi scritti e recitò il giuramento antimodernista, ma si trattò di uno spergiuro. Infatti, prima di morire, scrisse il suo “testamento spirituale” – pubblicato postumo nel 1978 col titolo Il testamento di fede di don Primo Vannutelli – in cui proclamava sì di amare Gesù Cristo, ma dichiarava di non credere che Egli fosse il Verbo di Dio incarnato. L’unico modo per unire le “religioni abramitiche” (ebraismo, cristianesimo e islam) era, secondo Vannutelli, lasciar cadere finalmente la tesi della divinità di Gesù. Una coincidenza?
I gesuiti hanno purtroppo fatto proprio il modernismo, rinnegando Cristo in nome di Cristo! Ne è una prova il fatto che il cast del film “Silence”, ove si racconta che i missionari gesuiti giapponesi abiurarono per aver salva la vita col “permesso” di Gesù, è stato accolto con una standing ovation dai vertici della new-Compagnia e anche da papa Francesco a Casa Santa Marta….
Interessante la riflessione breve dal sito CampariedeMaistre:
Il documento “Fratellanza umana” pubblicato oggi, nel quale Bergoglio dichiara il valore della fratellanza universale assieme all’Imam di Al Azhar potrebbe essere commentato in molti modi. Certo all’interno del testo non c’è il Dio uno e trino, ma c’è una divinità condivisa fra tutte le religioni, che sembra laureata in architettura.
Ci chiediamo però alcune cose:
– se, come dice, il documento “Il pluralismo e le diversità di religione […] sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani”, per quale motivo Gesù è venuto a farsi crocifiggere? Si è sbagliato? Secondo Bergoglio la Croce e la Resurrezione che valore avrebbero? Sono necessarie si o no? Se pensa di no, cosa vuole da noi?
– se le religioni portano tutte, come dice il documento, “veri insegnamenti”, perché allora ci sono preti, vescovi e papi? A questo punto si dimettano tutti e ci diano i soldi indietro.