L'assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

L'assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 9:16 am

L'assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana
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La grande presunzione degli idolatri cristiani
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 9:17 am

L'idolatra, irragionevole e assurda eresia cristiana, dell'invasato ebreo Cristo che disprezzava la breve e unica vita sulla terra e il lavoro umano, preferendo le menzogne sulla vita eterna nell'altro mondo dopo la morte e per vivere i miracoli in questo mondo;

uno che si credeva figlio di Dio della stessa onnipotenza del padre celeste e che anziché lavorare come tutti gli uomini di buona volontà e tutte le creature della terra, presuntuosamente, arrogantemente, assurdamente pretendeva di fare miracoli creando ricchezza dal nulla,
uno che disprezzava il lavoro che produce ricchezza con il sudore della fronte e con gli scambi del mercato, come tristemente appare nell'episodio della cacciata dei mercanti dal cortile del tempio; quel cortile che da sempre era anche la piazza del mercato fonte di vita, di benessere, di civiltà, di scambio, di progresso, di incontro per tutte le comunità umane.


L'ebreo Gesù Cristo, dal culto cristiano emerge come un invasato fanatico che si credeva Dio.
Non solo figlio di Dio come possono esserlo tutte le creature fatte dal Creatore e che in loro hanno una parte dello spirito divino, quello spirito o fiato di Dio che nel racconto della Genesi biblica anima il fango con cui il Creatore ha plasmato le creature infondendovi la vita.
Così si racconta dicesse: Io sono la via, la verità e la vita, ma avrebbe dovuto aggiungere: anche la morte.


Sicuramente è da preferire l'eresia dell'invasato e nonviolento miracolistico ebreo Cristo che viveva di carità facendo miracoli, all'eresia idolatra e totalitaria dell'invasato violento, assassino beduino Maometto che viveva di rapine, di sequestri e di schiavitù.




Buona domenica amici. Tra le tante opere significative e per noi illuminanti di Gesù ci fu la cacciata dei mercanti dal tempio: “Gesù fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio … disse: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato” (Gv 2,15-16).

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 5268930054

Oggi spetta a tutti noi rimboccarci le maniche per cacciare dal Tempio della Politica, intesa come amministrazione del bene comune, tutti i mercanti che hanno mercificato la politica, perseguendo il proprio lucro e la perpetuazione del proprio potere anziché il bene dei cittadini e l’interesse della collettività. Senza fare di tutte le erbe un fascio e demonizzare l’intera classe politica, è indubbio che oggi dobbiamo riscattare una civiltà che metta al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, l’economia reale, il legittimo amor proprio, la cultura della vita, la sovranità nazionale, il senso del dovere, delle regole e della responsabilità, la certezza e l’orgoglio di chi siamo sul piano delle nostre radici, fede, identità e valori, la salvaguardia dei nostri Comuni e dell’Italia concependoli come la nostra casa comune. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.


Alberto Pento
Infatti fece politica e da invasato e fanatico (la presunzione demenziale di dire la "casa di mio Padre"). Cacciare i mercanti dal cortile del tempio dove da migliaia di anni stavano in tutta la Mesopotamia (già nelle ziqqurat dove si raccoglievano e smistavano le derrate alimentari) è stata una idiozia ed è un delitto (il disprezzo per i mercanti è il disprezzo per il lavoro e per l'uomo di buona volontà che è il solo a produrre il sostentamento umano; non sono certo i miracoli, la manna dal cielo e la provvidenza divina a dar da mangiare all'uomo che come tutte le creature si deve guadagnare il pane con il sudore della fronte e quando non riescono muoiono). I mercanti vendevano le primizie a km 0 degli orti e degli allevamenti per le offerte e i sacrifici e anche le monete da donare al tempio; cibo e monete che poi finivano anche ai poveri, ai pellegrini oltre che al sostentamento dei sacerdoti e dei sacrificatori del tempio. Inoltre si consideri che i cambiavalute scambiavano le monete romane con le monete locali ebraiche preferite per le offerte religiose ebraiche e per i tributi da pagare all'autorità ebraica e a quella romana. Meglio i mercanti al tempio che i fanatici come certi cristiani e i nazisti maomettani in moschea, e i parassiti della politica e della religione. Il tempio fin dalla preistoria è il luogo sociale per eccellenza, luogo d'incontro dei popoli, dei membri sparsi delle comunità, luogo di scambio, di mercato, di accordi di lavoro e politici, di trattati di amicizia e collaborazione, di matrimonio, della nascita e della morte ... e prima di essere il luogo di Dio o degli dei o degli idoli è il luogo degli uomini. Il cortile del mercato è la parte umana del tempio.



L'ANTISEMITISMO CRISTIANO, PIÙ ANTICO DELL'ISLAMICO
https://www.facebook.com/zio.Ferdinando ... 8868329586

Nella Prima Lettera ai Tessalonicesi di Paolo di Tarso, databile intorno all’anno 50, a proposito degli ebrei vi si legge: “Costoro hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti, hanno perseguitato noi, non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini. Essi impediscono a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano sempre di più la misura dei loro peccati! Ma su di loro l’ira è giunta al colmo” (2,15-16).

Questo testo di san Paolo trasmette sugli ebrei le seguenti convinzioni:
1) sono colpevoli della morte di Gesù;
2) non piacciono più a Dio;
3) coltivano un senso di inimicizia verso tutti gli uomini;
4) il loro peccato ha suscitato l’ira divina, giunta oramai al colmo.

È da notare anche l’equivalenza tra ebrei che impediscono la predicazione cristiana, ed ebrei che uccisero Gesù. Perché, essendo evidente per ragioni cronologiche che non si tratta delle medesime persone, si ha qui l’inaugurazione del concetto di colpa collettiva.


Franco Matteo Mascolo
Probabilmente ce l'aveva soltanto con gli Ebrei più fanatici e chiusi che volevano lasciare i Gentili nel loro brodo...e con i dirigenti Ebrei che preferirono sacrificare Yeshua per evitare contraccolpi armati dei Romani (almeno come deducibile dal vangelo di Giovanni, il discorso di Giuseppe Caifa al Sinedrio, nel caso fosse stata realtà cronachistica oggettiva); non andrei giù così pesante su Saulo-Paolo, era stato fanatico nel perseguitare i "Nozrim",sarà rimasto un poco altrettanto fanatico nell'avercela con gli ex colleghi rigoristi anti-Nozrim---
Inoltre è possibile che alcune espressioni siano state mal tradotte in greco, se dettate a discepoli di lingua aramaica - per non parlare della possibilità di "aggiustamenti" della lettera in senso ambiguo-polemico...


Alberto Pento
Se si considera il cristianismo come una eresia dell'ebraismo si può convenire che l'antisemitismo religioso cristiano si origina nel conflitto interno all'ebraismo tra l'ortodossia ebraica e l'eresia ebraico cristiana.
Se vi è fanatismo religioso questo è palesemente più quello ebraico cristiano che quello ebraico ortodosso, che è innegabile come è palese e innegabile quello di Cristo originato nel suo fideismo e nella sua esaltazione presuntuosa e idolatra di credersi prima il Messia e poi figlio di Dio e Dio Stesso.
Questa presunzione fanatica e idolatra dell'ebreo eretico Gesù Cristo si è trasmessa ai suoi seguaci nei secoli.



LE RADICI dell'anti-giudaismo prima e dell'antisemitismo dopo, nel cristianesimo:
La SHOAH con i suoi milioni di morti è occorsa agli ebrei per aver 'rifiutato il messaggio cristiano' ?
Hitler quindi fu uno strumento della collera divina?
https://www.facebook.com/zio.Ferdinando ... 1171664689

Se questa macabra teologia della storia avesse un minimo senso, occorrerebbe chiedersi allora quale potrebbe essere la ragione teologica del genocidio di quasi due milioni di armeni, di fede invece cristiana, avvenuti prima della Shoah. Nonché di tutte le stragi che la storia conosce da Caino ai nostri giorni.
In questo modo si trasforma Dio nel più mostruoso criminale di tutti i tempi, uno da cui prima ci si libera meglio è, il che peraltro è quanto sta progressivamente e sistematicamente avvenendo in Occidente.

Cattedrale di Strasburgo (1230): la chiesa trionfante, la sinagoga sconfitta.


Franco Matteo Mascolo
La Torah dei 10 Comandamenti nè è amata dai Gentili, nè è propagandata dagli Ebrei, spesso neanche sotto la forma dei 7 ordini di precetti noachidi, ecco il dramma !! - e i fanatici pseudo credenti musulmani ne approfittano per presentarsi come i salvatori delle patrie internazionali... les neo-parvenus...

Alberto Pento
Non si tratta di Dio ma dell'interpretazione di Dio scambiata per Dio e quindi divenuta automaticamente idolatria. Da qui si origina il male, da questa presunzione idolatra, dall'idolo religioso scambiato per Dio che come conseguenza porta all'esaltazione, al fanatismo e al disprezzo.
Il fanatismo esaltato maomettano è ancora maggiore di quello cristiano, poiché la sua presunzione è molto più grande come è più grande la violenza che vi si accompagna.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 9:34 am

???


III Domenica di Quaresima (Anno B) (23/03/2003)
Vangelo: Gv 2,13-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )
don Mario Campisi

http://www.qumran2.net/parolenuove/comm ... ra_id=1226

Si tratta di uno degli episodi più significativi, di quelli che restano impressi nella memoria, e vengono citati anche da chi non frequenta la chiesa – soprattutto da costoro!

È necessario approfondirlo in tutta la sua dimensione, per non cedere alle tentazioni di visioni riduttive e di strumentalizzazioni polemiche.

Il punto di vista peggiore per la scena della cacciata dei mercanti dal Tempio è senza dubbio quello dello spettatore che non c'entra con quanto accade.

Viene istintivo mettersi in un angolo, in disparte e compiacersi di quanto sta facendo Gesù, cioè piazza pulita.

Già. La cosa riguarda sempre gli altri!. Magari i preti con le loro tariffe per matrimoni o funerali; o coloro che vendono medagliette o ceri. E si commenta: "è una vergogna, una cosa intollerabile...".

Con un atteggiamento del genere, puerile, non afferriamo il significato dell'azione di pulizia di Gesù.

Nessuno può ritenersi dispensato da quella pulizia.

Chi di noi è sicuro di non essere un frequentatore "abusivo" del Tempio?
Chi può sostenere di non essere andato qualche volta a mercanteggiare con Dio?
Chi non ha mai preso la strada della chiesa soltanto per sentirsi a posto, tranquillo?
Il gesto di Gesù lo si comprende soltanto se ci si colloca tra i destinatari della sua pulizia.
Il Tempio è purificato a patto che non entrino coloro che si ritengono "puri".
Ancora. Se il Tempio non è "casa di preghiera" sarà inevitabilmente "luogo di mercato". Se non vi si celebra la liturgia della gratuità del dono di Dio, si celebra il mercato. O i riti di Dio o quelli dell'uomo.

Il mercato nel Tempio consiste in una copertura divina su traffici e interessi meschini. E mercante non è solo colui che ricava guadagni da Tempio, ma anche onori, carriera, titoli, voti, privilegi.

Ma torniamo al significato centrale della scena di oggi.

La frase di Gesù: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera... voi ne avete fatto una spelonca di ladri", riguarda un certo tipo di religiosità.

Non si va al Tempio per ottenere una specie di impunità, per sentirsi a posto a buon mercato. Bisogna, piuttosto, convertirsi.

Con Dio non mercanteggia, come si fa al mercato. Non si sistemano le cose storte con qualche salmo o preghiera. Le cose storte si sistemano... raddrizzandole. Non si può andare in pellegrinaggio al Tempio e poi continuare a rubare, sfruttare, calunniare il prossimo, fare cortile...

Non si può essere sinceri con Dio quando si inganna la persona con la quale stringiamo la mano in segno di pace e comunione.

Dio non accetta le genuflessioni di chi calpesta e disprezza la giustizia.

Ciò che Gesù condanna è la frequentazione del Tempio come rifugio (ecco la caverna, il covo, che mette al riparo i delinquenti). Oserei dire siamo dei latitanti spirituali.

Ciò che si condanna è la pietà religiosa come alibi. Un culto del genere è un culto menzognero e la sicurezza che una ne ricava è una falsa sicurezza.

Purificazione del Tempio, in questo senso, significa smascherare l'ipocrisia delle persone religiose e praticanti che credono di sistemare le proprie faccende poco pulite col Signore dietro pagamento di qualche pratica, un certificato di buona coscienza.

Allora che cosa dobbiamo fare? Occorre modificare la condotta e non moltiplicare le invocazioni e le preghiere.

L'alternativa al Tempio "covo di ladri" è il Tempio aperto!!!, non certo a persone perfette, ma a persone che vogliono vivere nella fedeltà, nella chiarezza e nella sincerità, e che cercano in Dio non un "complice" disposto a chiudere un occhio su certe faccende, ma un Dio che guida su una strada di rettitudine.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 9:37 am

Mesopotamia il tempio sumero vero e proprio è sempre collocato in posizione elevata sia per evitare che venga danneggiato dalle inondazioni, sia perché è in alto che deve abitare la divinità.

http://win.itczappa.it/progetti/maya/maya/mesopota.htm

Inizialmente il tempio sorgeva su un' enorme piattaforma artificiale; in seguito venne posto ancora più in alto, al vertice di una struttura a torre costituita da più terrazze sovrapposte a piante decrescenti verso l’alto, la caratteristica forma a ziggurat quella di piramide tronca a più piani. Lo ziggurat è come una montagna sacra posta tra il cielo e la terra così da permettere la comunicazione tra gli uomini e gli dei. Un piccolo tempio era solitamente eretto sulla sommità dell’edificio; le ziggurat erano costruite con mattoni crudi e cotti, legati tra loro con bitume. Il senso della monumentalità delle ziggurat era dato soprattutto da scalinate che mettevano in comunicazione i vari piani.
Il complesso del tempio era molto vasto perché era il centro della vita economica e della vita politica della città; esso comprendeva gli edifici per il culto, le residenze dei sovrani, dei funzionari e dei servi, i magazzini per le derrate alimentari, i laboratori artigianali e gli uffici amministrativi.

Presso la maggior parte dei templi sono state ritrovate le registrazioni dell’afflusso dei tributi: questo prova l’importanza economica del tempio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ziqqurat



Tempio di Salomone e di Gerusalemme
https://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Salomone
https://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Gerusalemme

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... l_BW_2.JPG
Immagine
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 9:40 am

Il cortile del tempio come piazza e come la piazza della chiesa e del mercato, fonte di vita, di benessere, di civiltà, di scambio, di progresso, di incontro per tutte le comunità umane; luogo dell'adunanza pubblica e della democrazia diretta.


Una volta il tempio era il luogo di mercato, ora si fa del mercato il tempio
Nel tempo le istituzioni, immancabilmente, diventano fine a se stesse, oggetto del potere dei re e dei sacerdoti che ci campano su, tutti e due, a spese del popolo. Nell’antico Israele c’era, però, qualcosa di più, e di diverso: il profeta, che è un anti-istituzionalista e che richiama politici e...
di Silvano Fausti
http://www.linkiesta.it/it/article/2012 ... -il-t/4955

Nel tempo le istituzioni, immancabilmente, diventano fine a se stesse, oggetto del potere dei re e dei sacerdoti che ci campano su, tutti e due, a spese del popolo. Queste istituzioni – rappresentate da chi governa politicamente, il re, e da chi rappresenta il mondo dei valori, i sommi sacerdoti, oggi diremmo la Chiesa – ci sono sempre state in tutte le culture.

Nell’antico Israele c’era, però, qualcosa di più, e di diverso. Da un lato, re e sacerdoti che difendono le istituzioni: è il loro mestiere. Dall’altro, c’è sempre il profeta, che è un anti-istituzionalista e che richiama re e sacerdoti. Il profeta è il grillo parlante alla loro coscienza. Se manca il profeta, sia il sacerdote sia il re decadono perché nessuno dice la verità e ognuno fa i propri interessi. Allora ci si calpesta a vicenda, tutto diventa un mercato, un’oppressione. E quella che dovrebbe essere la casa di Dio, un mondo giustamente governato con leggi oneste, diventa invece tutto un luogo di avallo dell’ingiustizia e dell’oppressione.

Nel brano che segue, Gesù si mette sulla linea dei profeti, di fatti non è né re, né sacerdote, è profeta, annuncia la Parola: il suo potere è quello della parola di verità.

Giovanni 2, 13-17
Ed era vicina la Pasqua dei giudei, Gesù salì a Gerusalemme. E incontrò nel tempio chi vendeva buoi e pecore, colombe e cambiavalute seduti. E fatto un flagello di cordicelle tutti scacciò dal tempio e le pecore e i buoi e sparse le monete dei cambiavalute e rovesciò le tavole e a chi vendeva colombe disse: «Togliete queste cose da qui, non fate della casa del Padre mio una casa di mercato». Si ricordarono i suoi discepoli che sta scritto: «Lo zelo della tua casa mi divorerà».

Nell’occasione della Pasqua a quei tempi salivano a Gerusalemme anche centomila persone, si ammazzavano sui 18/20 mila agnelli. Era un grosso affare perché i tributi venivano pagati al tempio. La gente che veniva da lontano portava monete sulle quali spesso v’erano effigi pagane: non erano monete valide per il tempio, erano impure, allora venivano cambiate in “monete pure”. Ecco perché c’erano i cambiavalute. E nel cambio ci si guadagna sempre molto, già da allora. Il tempio veniva ad essere proprio un luogo di mercato in termini materiali: era addirittura la banca centrale di Israele.

Il tempio per sé in tutte le culture rappresenta l’ombelico del mondo, dove l’universo è collegato alla sorgente della vita, è il luogo divino da cui scaturisce l’umano. È il centro attorno al quale ruota tutto. Nelle città antiche c’è il tempio, il “fano”, e poi il “pro-fano”, ciò che sta davanti al tempio. Attorno al tempio, si organizza la città, anche urbanisticamente. Simbolicamente il tempio rappresenta il mondo di valori che struttura la società. Provate a pensare, cosa sta al centro della città? C’è il puro mercato. Una volta si faceva del tempio il luogo di mercato, ora si fa del mercato il tempio. I veri templi oggi sono dove si fanno gli affari, il mondo gira attorno a lì, quello è il dio.

Si racconta di una antica tribù che essendo nomade non poteva avere il tempio, allora avevano il bastone, un palo sacro sul quale si era arrampicato il loro fondatore prima di salire al cielo. Il palo sacro rappresentava per loro l’unione col cielo, col mondo dei trapassati, con il mondo della tradizione. Ovunque andavano piantavano questo palo e attorno a quel palo potevano abitare perché qualunque posto diventavo loro, perché lì era il centro e lì si organizzavano. Una volta si ruppe il palo, la gente andò un po’ vagabondando, poi si sedette angosciata e si lasciò morire; perché l’uomo senza centro è come una ruota senza mozzo, è schizzata.

È importantissimo il tempio. Gesù comincia la sua azione proprio dal tempio perché il tempio rappresenta quel mondo di valori per i quali noi viviamo. Noi parliamo di Dio, di tempio, di uomo: sono tre concetti omogenei, l’immagine che hai di Dio è la stessa che hai di uomo. Se Dio è il padrone che ha in mano tutto e domina su tutto, l’uomo sarà quello che vuol essere padrone di tutti e aver in mano tutto, e il tempio sarà la garanzia di questo, tutto un culto e una religiosità che garantisce il potere e il dominio. Se Dio è uno che si fa servo di tutti e dona la vita perché è umile, allora l’uomo realizzato sarà un uomo che sa servire, sa amare, sa donare, sa perdonare e il tempio sarà un’altra cosa. Dal tipo di tempio, si capisce che tipo di uomo sei.

Allora, non a caso Gesù comincia con la frusta nel tempio: per disinfestare la nostra immagine di Dio e di uomo ed il modo di vivere questa immagine. Di fatti cosa c’era nel tempio? Buoi, pecore e colombe: sono gli animali per il sacrificio grosso e minuto. Il tempio diventa un mercato, è sempre stato così, però oggi è molto peggio. Ci sono i templi laici che sono più rigorosi di quelli religiosi, dove non puoi sgarrare perché ne va dei destini, cioè dell’economia.

La possibilità per vivere non è l’economia del possesso. Il possesso distrugge, divide gli uomini tra loro e distrugge le cose. Si vive di dono, di condivisione, di solidarietà, quindi se il tempio è un’immagine di compra-vendita vuol dire che il nostro mondo è tutto organizzato così, perché si compra e si vende per guadagnarci, è chiaro, non per perderci. Ma non produci niente nel comprare e vendere: vendi soltanto del prodotto che hai in più ad un altro che ha lavorato di più. Sono misteri da comprendere questi, per me il mistero più grosso è che avevo letto una decina di anni fa che in pochi giorni nella Borsa passa il corrispondente dei beni prodotti in un anno in tutto il mondo. È una cosa notevole: tutto passa lì, in adorazione, sotto controllo.

Dentro il tempio Gesù fa un flagello, cioè una frusta. Non è gran cosa una frusta davanti a tutto quello che c’è, e però è importante che sia una frusta e solo una frusta: Gesù non fa un’azione violenta ma un gesto profetico. Cosa avviene, dunque, se il tempio è così? Avviene ciò che indica la frusta: il flagello, il castigo di Dio. Ma non è Dio che a castigare, siamo noi che agendo così distruggiamo il creato e Gesù simbolizza con questo flagello ciò che sta capitando.

*biblista e scrittore

Il testo è la sintesi redazionale della lectio divina tenuta dall’autore nella Chiesa di San Fedele in Milano. L’audio originale può essere ascoltato qui.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 8:17 pm

???

La cacciata dei mercanti dal tempio (Santaruina)
29 aprile 2011 14
Alberto Medici

https://www.ingannati.it/2011/04/29/la- ... santaruina

“Entrando nel tempio, si mise a cacciare quelli che vendevano e quelli che compravano, rovesciò i banchi dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe, nè permetteva che si attraversasse il tempio portando dei carichi. E insegnava dicendo loro: “Non è forse scritto: La casa mia sarà chiamata casa di preghiera da tutte le genti? Voi ne avete fatto una caverna di briganti!” Essendo venuto ciò a conoscenza dei grandi sacerdoti e degli scribi, essi cercavano come farlo morire; ma avevano paura di lui, perchè tutta la folla era ammirata dal suo insegnamento.” [Marco 11, 15]

I Vangeli ci narrano di un Gesù che vive e predica con grande serenità, sempre amichevole e ben disposto, anche di fronte ai peggiori peccatori. Gesù mantiene la sua calma fermezza anche nei momenti più difficili, persino di fronte al sinedrio, persino nell’episodio dell’ultima cena, quando si trova di fronte a quello che per ogni uomo rappresenta uno dei dolori più grandi: il tradimento di un amico.

Ma vi è un episodio, un unico episodio, in cui Gesù abbandona la sua proverbiale pacatezza e reagisce con estrema energia, ovvero quando entrato nel Tempio vi trova i mercanti. Ma la veemenza di Cristo non si abbatte genericamente sui “mercanti”, ma, come ci viene espressamente detto da Matteo e Marco, colpisce i cambiamonete e i venditori di colombe.

Un episodio che può offrire dei profondi spunti di riflessione, specialmente alla luce del periodo che stiamo attualmente vivendo. Che cosa facevano in realtà questi cambiavalute e questi venditori di colombe? Perchè meritavano un’ira così accesa, una reazione così esplosiva? Gesù non reagì così con i soldati che lo arrestarono nell’Orto dei Gezzemani, e nemmeno davanti al Sinedrio, che quanto a corruzione morale aveva pochi eguali. In fondo Gesù era un non violento. O no? È arrabbiato coi “mercanti” semplicemente perchè fanno del commercio in luogo sacro? È il commercio di per sè attività così empia?

???
Ebbene questi cambiavalute speculavano sul denaro, governandone la scarsità o l’abbondanza. La moneta circolante all’interno dell’Impero Romano a quei tempi non era uniforme. Circolavano, regolarmente accettati da commercianti ed artigiani, monete romane, greco-ellenistiche, mediorientali, locali giudaiche. Ed era ovviamente ancora usatissimo il baratto.

Il fisco imperiale però accettava in pagamento delle tasse (che fra l’altro erano molto più basse delle nostre attuali) solo monete romane in argento, con tanto di effige imperiale (“Date a cesare quel che è di Cesare”; o meglio parafrasando “Date a Cesare quello che ha l’effigie di Cesare”). Questi cambiavalute, ricchissimi, erano in grado di fare incetta sul mercato delle monete romane circolanti, e ne creavano la scarsità al momento del pagamento delle decime. A quel punto artigiani, commercianti e popolino erano costretti a pagare cifre esorbitanti, in altre valute, beni, proprietà, per poter “acquistare” la moneta che i romani avrebbero accettato in pagamento delle imposte.
???
In pratica questi speculatori, che controllavano il denaro, erano in grado di manipolare la pressione sanguigna sociale. Si nutrivano immoralmente della linfa vitale della popolazione, depredandola fraudolentemente della propria ricchezza. La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.



È inutile dire che i sacerdoti del tempio avevano le loro royalties su questo empio commercio: i “mercanti”, cambiavalute e “colombari”, pagavano una commissione per svolgere le loro attività speculative. Un vero sistema a delinquere costituito da speculatori, autorità politiche e autorità religiose a spese della povera gente.

Gesù va contro tutta questa associazione a delinquere.

E infatti il pezzo dell’evangelista Marco lascia intendere che è proprio questo gesto di violenta contestazione contro i “mercanti del tempio” che spinge sacerdoti e scribi a condannare Gesù a morte. Gesù ha sfidato il sistema e deve morire. Ma “il re è sempre nudo di fronte ai governati”, e Gesù gode del favore popolare. Sarà necessario ingannare il popolo, distoglierne l’attenzione per potersi sbarazzare del Messia… In duemila anni le cose non sono cambiate in meglio…

Davvero, in duemila anni poco è davvero mutato. I cambiavalute con i loro trucchi continuano ad appropriarsi della ricchezza dei poveri, fedeli servitori del loro dio, quel Mammona che Gesù scacciò dal tempio di suo padre. Gesù che sempre indulgente di fronte a tutti i peccatori, vide nei cambiavalute coloro che avrebbero trascinato i suoi fratelli nel peggiore dei baratri. Come effettivamente è successo. Un baratro in primo luogo morale, ed in seguito concreto.


Alberto Pento
Mi dispiace tanto per questa storiella ma questi cambiavalute svolgevano un servizio più che utile, essi comperavano le monete d'argento romane ad un prezzo più alto di quello che erano state pagate, in questo modo chi doveva poi pagare le tasse con le momnete d'argento romane sapeva dove trovarle, altrimenti per procurarsele avrebbe dovuto girare in lungo e in largo per riuscire a trovarle perdendo tempo e denaro, magari pagandole anche di più oppure rischiando di non trovarne a sufficenza.
Questi cambiavalute erano più onesti e utili dei venditori di miracoli e della vita eterna.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 20, 2017 8:40 pm

Per me è molto ma molto peggio chi vende le favole dei miracoli ai mercanti di moneta.

La credenza nei miracoli è una pura demenza idolatra, preistorica, superstiziosa, pagana, disumana, incivile, falsa, diseducativa, antidemocratica, castuale e fonte primaria del cattivo costume della raccomandazione, un insulto all'uomo di buona volontà e alla sua responsabilità, alla reagionevolezzza e al libero arbirio, un'offesa a Dio alla sue leggi universali e alla sua giustizia.

D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche
viewtopic.php?f=201&t=2491

Credere nei miracoli comporta il credere nella provvidenza divina, nella manna dal cielo, nell'intermediazione dei santi e degli sciamani;
nella raccomandazione delle caste di intermediari prezzolati, di presunti illuminati ed eletti dall'idolo;
deresponsabilizza l'impegno, il sacrificio, la buona volontà umana e castra l'uomo di buona volontà.
Credere nei miracoli favorisce le dittature, le teocrazie, i regimi totalitari, allontana dalla democrazia e dalla sovranità popolare di tutti e di ognuno.

Per me due sono i miracoli possibili e veri la Creazione in atto ad opera di D-o e quello che quotidianamente compiono le sue creature tra cui l'uomo di buona volontà;
credere ad altri miracoli non fa bene all'uomo, gli toglie responsabilità e buona volontà e lo allontana da D-o, quello vero e naturale che non che non ha nulla che fare con gli idoli miracolosi e miracolanti delle religioni.


Miracoli veri e falsi
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Il miracolo vero è la creazione, l'universo, il ciello stellato, ogni filo d'erba, ... la vita e la morte.
Il miracolo più falso che ci sia è quello della resurrezione di in uomo morto già veramente morto (e non dolo dato per morto). Dio no è un pagliaccio o un simmunito e non può violare le sue leggi universali e i suoi comandamenti per capriccio o per la raccomandazione intercessione di un santo, di una donna come la madonna, di un uomo che si dice suo figlio e Dio stesso, non avrebbe alcun senso e non avrebbe senso nemmeno la stessa creazione.

Idolatria e spiritualità naturale e universale
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Spiritualità e religiosità non sono la stessa cosa
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L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » sab apr 22, 2017 7:52 pm

???

Il perdono della vedova copta sconvolge i musulmani
di Benedetta Frigerio
22-04-2017
Martiri copti

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il- ... -19609.htm

Dodici secondi di silenzio sono quelli dove si è fatto spazio ad una presenza imponente come raramente accade in televisione. Dodici secondi che in una trasmissione tv (https://vimeo.com/212755977 ) paiono un’eternità ma nel senso letterale del termine. Perché è di questa natura, eterna, la sostanza dello squarcio di luce aperto dalla testimonianza di una cristiana copta intervistata da un’emittente araba che ha ammutolito il conduttore.

"VI PERDONO, CREDETEMI!" - In studio c’era Amr Adeeb, uno dei giornalisti musulmani più noti in Egitto, che ascoltava una sua collega inviata ad Alessandria mentre intervistava la moglie vedova Di Naseem Faheem, custode della cattedrale di Alessandria, in cui un attentato islamista ha ucciso i cristiani riuniti per celebrare la Messa la domenica delle Palme. Faheem aveva bloccato prima dell’entrata in Chiesa il kamikaze, che si era fatto quindi esplodere vicino a lui, riducendo così il numero delle vittime. La moglie intervistata sull’accaduto risponde letteralmente così: “Non sono arrabbiata con chi ha compiuto questo gesto, voglio dirglielo: possa Dio perdonarti. Non sei nel giusto, figlio mio, credimi, non la pensi nel modo giusto. Credimi non sono arrabbiata. Lui ora non c’è più, è morto. E io chiedo a Dio di perdonarli e di aiutarli a ravvedersi. Pensateci! Pensateci! Credetemi, se ci pensassero capirebbero che non abbiamo fatto nulla di male a loro. Pensateci ancora, cosa state facendo, è giusto o sbagliato? Ripensateci ancora. Possa Dio perdonarvi e noi anche vi perdoniamo. Credetemi, vi perdono. Avete portato mio marito in un posto che non avrei mai potuto nemmeno sognare. Credetemi, sono orgogliosa di lui. E avrei voluto essere lì al suo fianco, credetemi, e ringrazio”.

LA STESSA ANSIA DI CRISTO - È così che di fronte a una donna che ha l’ansia del perdono e delle salvezza delle anime degli aguzzini del marito (la stessa ansia che aveva Cristo in croce) e che aspira alla stessa sorte, che Adeeb ha taciuto per dodici secondi. Dopodiché ha preso fiato e ha commentato di getto così: “I cristiani egiziani sono fatti d’acciaio!”. E ancora: “I cristiani egiziani da 100 anni sopportano atrocità e disastri, i cristiani egiziani amano profondamente questo paese. I cristiani egiziani sopportano di tutto per la salvezza di questa nazione”. Ma, soprattutto, ha esclamato il giornalista profondamente colpito: “Oh, ma quanto è grande la quantità di perdono che avete? Se i vostri nemici sapessero la quantità di perdono che avete per loro, non ci crederebbero”. Anche perché, ha ammesso il musulmano, “se fosse stato mio padre, non avrei mai potuto dirlo. Questa gente ha così tanto perdono…questa è la loro fede, la loro religione”. E, poi, quasi ammettendo che non può che esserci qualcosa di sovrannaturale Adeeb, come totalmente coinvolto dalle immagini viste e dalle parole sentite, continua: “Questa gente è fatta di una sostanza diversa! Possa Dio avere compassione di Naseem che è un eroe, un martire e un grande esempio per tutti noi, per tutti coloro che stanno seduti e criticano questo paese per come stanno andando le cose”. Infatti, constatando che questa è la vera forza del paese, ha sottolineato: “Il paese va avanti con la pazienza, con la perseveranza e la resistenza di questa grande donna e dei suoi figli, in cui vive ancora il loro padre, cresciuti per essere veri uomini!”. Anche uno dei figli a ridosso dell’attentato aveva ringraziato pubblicamente Dio per il dono di un padre martire, soprattutto per via della nascita imminente del figlio che avrebbe potuto ricevere così la testimonianza di fede di un nonno morto per Cristo.

COME I PRIMI MARTIRI - La potenza del martirio è esattamente identica a quella della crocifissione di Cristo e dei primi martiri morti con il sorriso sulla bocca e che 2000 anni fa convertì migliaia di persone. Non solo i nemici dei cristiani, non solo i musulmani oggi, ma ora persino i cattolici occidentali che, pur praticanti e convinti che esista il paradiso, sentono la coscienza della Chiesa copta come un richiamo poderoso alla propria debole fede e alla necessità di domandarla a Dio. Insieme al richiamo, la letizia per la speranza che la Chiesa sarà salvata dal sacrificio di questi fratelli.



Alberto Pento
Non è un martire ma un eroe.
Mi dispiace tanto ma per me perdonare non ha senso e diventa complicità con il male se non vi è pentimento, risarcimento, giustizia e difesa. Il fanatismo cristiano del martirio senza resistenza e difesa è disumano, innaturale e ingiusto; in ogni caso quest'uomo cristiano, custode della chiesa ha cercato di difendere i cristiani in essa radunati, bloccando il terrorista assassino sulla porta del tempio e per questo è morto per fare il suo dovere di custode e di buon uomo responsabile, per me più che un martire è un eroe perché ha cercato difendere la vita anche degli altri rischiando la sua, non è stato una vittima passiva, un inutile martire ma un vero eroe, un grandissimo eroe, un uomo di buona volontà, come hanno già fatto e fanno tuttora altri esseri umani senza essere cristiani. La vedova può perdonare, il male è già stato fatto, però la società, la comunità, lo stato, le istituzioni devono perseguire i responsabili e condannarli esemplarmente e assieme ai cristiani organizzarsi per difenderli e impedire che ciò si verifichi ancora.

Anche gli ebrei perdonano; il perdono cristiano è la continuazione del perdono ebraico.



Legittima difesa umana e cristiana
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La peggio morte, morire martire per un idolo
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » lun mag 01, 2017 7:53 am

Il Papa all’Azione Cattolica: «State tra la gente e non siate clericali»
Alberto Bobbio
I vescovi all'Azione Cattolica: "Grazie e continuate così"

http://www.famigliacristiana.it/articol ... lismo.aspx

“State in mezzo al popolo, aprite le porte, ma non fate esami di perfezione cristiana alla gente, perché altrimenti promuoverete un fariseismo ipocrita”. Papa Francesco parla per quasi un’ora e mezzo ai delegati internazionali dell’Azione Cattolica che rappresentano l’associazione in 52 Paesi. Doveva essere un discorso di venti minuti, ma Bergoglio si prende tutto il tempo necessario perché alla più grande e antica organizzazione dei laicato cattolico mondiale, che quest’anno compie 150 anni, ci tiene molto.

Detta in spagnolo una road map dalla quale sarà impossibile deviare e sulla quale bisognerà state attenti ad inciampare. Francesco ha indicato i rischi con chiara limpidezza e trasparenza. E altrettanto ha fatto per il perimetro dell’impegno che nulla deve trascurare e nessuno deve lasciare fuori. Non ha nascosto che ciò “vi causerà problemi, perché vorranno far parte dell’istituzione persone che apparentemente non sono in condizioni di farlo: famiglie in cui i genitori non si sono sposati in Chiesa, fenomeno oggi diffuso, uomini e donne con un passato o un presente difficile ma che lottano, giovani disorientati e feriti. È una sfida alla maternità ecclesiale dell’Azione Cattolica; ricevere tutti e accompagnarli nel cammino della vita con le croci che portano sulle spalle”. Insomma l’Azione Cattolica può offrire “lo spazio di accoglienza e di esperienza cristiana a quanti, per motivi personali, si sentono cristiani di second’ordine”. Ma per farlo bisogna evitare alcune trappole. La prima è quella del “clericalismo”: “Non siate più restrittivi della stessa Chiesa, né più papisti del Papa”.

Ai dirigenti ha chiesto di “non clericalizzare i laici” e di non aspirare di far parte “del sinedrio delle parrocchie che circonda il parroco”, ma di lavorare “con passione per il Regno”, perché uno di Ac è prima di tutto un “missionario”, che sta “tra la gente”. L’altra trappola è la “tentazione dello strutturalismo”, cioè quella “perfezionista dell’eterna preparazione per la missione e delle eterne analisi, che si concludono quando sono già passate di moda o sono superate”.

Il Papa ha denunciato lo spreco di “energie” in piani pastorali che “quando sono terminati” nella loro redazione “sono già passati”. E ha ripetuto la critica alla tentazione di “rimanere fissi”, invece di “ripensare i piani di formazione, le forme di apostolato e perfino la stessa preghiera” in modo tale che siano “essenzialmente e non occasionalmente missionarie”: “Bisogna abbandonare il vecchio criterio del si è sempre fatto così, perché ci sono cose che sono state davvero molto buone e meritorie, che oggi sarebbe fuori contesto se le volessimo ripetere”.
Poi va evitato ogni “progetto di proselitismo”.

Un’Azione Cattolica che non si incarna non è cattolica

Bergoglio ha ripetuto le parole di Benedetto XVI, il quale una volta ha detto che “la Chiese cresce non per profetismo, ma per attrazione”: “Mi dà molto fastidio quando vedo agenti pastorali, laici, consacrati, sacerdoti, vescovi che portano avanti il proselitismo. La frase geniale di Benedetto XVI deve marcare il nostro cammino”. Ha indicato l’”incarnazione” nella storia come missione dell’Azione Cattolica, che deve essere presente “nel mondo politico, imprenditoriale, professionale non perché ci si creda perfetti e formati, ma per servire meglio”. Ma deve essere presente anche “nelle carceri, negli ospedali, nelle strade, nelle baraccopoli, nelle fabbriche”. E ha ammonito: “Se così non sarà, sarà un’istituzione di esclusivisti che non dicono nulla a nessuno, neppure alla stessa Chiesa”.

Bergoglio ha invitato a non “burocratizzare la grazia”, a non predisporre “dogane”, ad essere “più popolari”, nel senso di stare “in mezzo al popolo”, attraverso “la realtà delle parrocchie”: “Voglio un’ Azione Cattolica tra la gente”. E ha criticato con parole severe “quei gruppuscoli” che “vivono per sé, magari con molto studio”, che sono “magari santi, ma non cattolici” e ha ripetuto che “un’Azione Cattolica che non si incarna non è cattolica, è azione, molto buona magari, ma non è cattolica”.

Al Pontefice prima del suo lungo discorso è stata regalata una Bibbia in inglese che l’Azione Cattolica di Lampedusa ha trovato sul fondo di un barcone, un testo provato dal viaggio per mare con le pagine impastate di sale, ma con una pagina piegata con cura sul salmo 55, che dice: “Porgi l’orecchio Dio alla mia preghiera…Dammi ascolto…mi agito ansioso e sono sconvolto dalle grida del nemico, dall’oppressione del malvagio”. Il Papa l’ha presa e l’ha baciata.
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Re: L' assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana

Messaggioda Berto » mar mag 02, 2017 12:40 pm

Se gli uomini di buona volontà

che con il loro impegno, lavoro, fatica, sacrificio quotidiano tengono in piedi il mondo dell'uomo e danno da mangiare all'umanità intera,

seguissero il consigli di Cristo:

Chi desidera vivere più intimamente con Gesù è esortato a praticare i tre consigli evangelici di perfezione, conforme all'invito del Salvatore: Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri ed avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi". (Mt 19,21). Segui Gesù imitandone l'obbedienza, la povertà, la castità.

cosa ne sarebbe dell'umanità intera, cosa ne sarebbe delle nostre famiglie, dei nostri figli, dei nostri malati, dei nostri vecchi, delle nostre case, dei nostri paesi, delle nostre città, del nostro essere creature sulla terra il cui compito primario è quello di vivere come ci è stato comandato con il dono della vita?


L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
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I falsi buoni che fanno del male
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