Pregar, preghiera

Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » ven mar 03, 2017 12:59 pm

Oracolo


https://it.wikipedia.org/wiki/Oracolo
L'oracolo (dal latino oraculum) è una profezia o un ente di consiglio, un'autorità infallibile, solitamente di natura spirituale. Lo stesso termine può riferirsi anche a una predizione del futuro dispensata dagli dei attraverso oggetti o forme di vita ma anche grazie a delle sacerdotesse che, cadute in estasi assumevano il dio nel proprio corpo. Il volere degli dei era dispensato in vario modo: con segni sulle viscere delle vittime sacrificali, con i movimenti della statua del dio durante la processione, con i movimenti degli oggetti gettati in una fonte, attraverso lo stormire delle fronde di un albero sacro, oppure attraverso la bocca di un essere umano, come nel caso di Delfi, in Grecia. Nell'antichità molti luoghi guadagnarono la reputazione di dispensare oracoli: divennero noti anch'essi come "oracoli", così come le profezie stesse.


http://www.etimo.it/?term=oracolo
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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » ven mar 03, 2017 12:59 pm

Oracolo veneto di Gerione
https://it.wikipedia.org/wiki/Gerione_(mitologia)



L'oracolo Jerion e l'ixla de Eritia:

Egetora, aimo, eik, goltanos, louderobos
viewtopic.php?f=164&t=900

Mego dona.s.to a.i./nate.i. re.i.tiia.i. pora.i. / e.getora. r.i.mo.i. ke lo/.u.derobos
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... RwUkU/edit
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Egeria e Jerion (etimoloja del filologo Xuane Semeran)


???
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... reitia.jpg


http://veneto-tradizioni-storia.blogspo ... cation=ufi

ARA VOTIVA DEDICATA AD APOLLO DI ABANO - (Adeptus/Apollini/v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito). Unica iscrizione votiva attestante il culto di Apollo nella zona termale aponense euganea. Apollo venerato in quest’ambito per la sua particolare virtù di “allontanare i dolori” era associato al Numen tutelare della fonte termale, il venetico Aponus.
Già a partire dalla metà del I sec.a.C. quando oramai la Venetia era entrata completamente a far parte dello stato romano, la zona termale euganea cominciò ad assumere importanza sempre più rilevante ed il primitivo centro religioso paleoveneto , compreso fra il colle di San Pietro Montagnon ed il colle Castello iniziò a svilupparsi maggiormente soprattutto verso est ovvero Montegrotto ed Abano. Il centro iniziò ad assumere connotati non solo religiosi e cultuali ma anche residenziali e funerari, con intensa attività edilizia durante la quale vennero costruiti numerosi centri termali e residenze private. L’area più antica del centro termale aponense rimase tuttavia il cuore pulsante e spirituale dei colli Euganei fra l’area di Montegrotto ed il Montagnonne, la “Fons Aponi”, ovvero la Fonte di Apono, nume tutelare delle fonti ribollenti che diedero per tradizione tramandataci da Claudio Claudiano “i natali ad Antenore”. Le fonti termali euganee vennero considerate sacre e salutifere dall’età paleoveneta più antica, luoghi di culto salutari e profondamente legati alla religiosità pagana dei Veneti e degli Euganei. Accanto all’antichissimo culto delle acque termali ed ad altri culti ad esso collegati dei quali possediamo solamente testimonianze epigrafiche, di particolare importanza religiosa connessa al potere salutifero delle acque termali vi fu l’istituzione oracolare legata al mitico “demone” infernale Gerione ed al suo uccisore, Eracle. Nella zona sottostante e vicina alla chiesa parrocchiale di S.Pietro Montagnon sono state ritrovate delle “sortes oracolari” ed un’iscrizione murata nella sacrestia della chiesa dei S.S. Pietro ed Eliseo testimonia l’esistenza di una struttura oracolare presente nella zona aponese dalla funzione strettamente legata al “daimon Gherion”.
Svetonio accenna ad una sosta di Tiberio presso il “fons Aponi” per consultarne l’oracolo gerioneo ed il poeta Claudiano in un suo carmen scritto appositamente per descrivere la bellezza ed i culti religiosi della zona, accenna alla presenza di solchi incavati da Ercole sulla roccia che venivano mostrati ed onorati ancora al suo tempo. La saga erculea narra che l’eroe dopo aver ucciso in Spagna un mostro tricorpore di nome Gerione si diresse e superò le Alpi, poi seguendo la costa tirrenica arrivò nel Latium dove avrebbe affrontato il mostro Caco, dopociò raggiunse la Sicilia. La zona di “fons Aponi” pertanto risulterebbe decisamente estranea a questa versione della leggenda del percorso di Eracle attraverso le terre di Hesperia, Saturnia Tellus, l’Italia, tuttavia questa circostanza secondo Luciano Lazzaro è dovuta all’eccezionale diffusione che l’antica saga dell’eroe “italico” ebbe sino a diventare una sorta di “vulgata mistica”. Non sorprende la presenza di un importante culto tributato al leggendario Gerione nella zona termale aponese poiché il mostro (in questo caso divenuto Numen Tutelare e Genius Locii) assumeva carattere di eroe abitatore della zone infere dalle quali attraverso spiragli e spelonche, comunicava con i mortali e necessitava di tributi ed offerte. Gerione venne dipinto nella “Tomba dell’Orco” a Tarquinia e posto accanto ad Ade e Persefone, inoltre anche Virgilio ne sottolineò la natura infernale ed alla sua “forma tricorporis umbrae” mentre Orazio lo ricorda come “Ter amlus Geryon” parlando delle piaghe infernali. Come in altri casi, il culto di una divinità Triforme nel Veneto è ben documentato con la presenza di Hekate e della stessa “ Dea Veneta” Reitia, inoltre Eracle era associato alla figura di Apollo e di Ermes, come i Dioscuri alla figura del Timavo (altro Numen protector locii). La natura stessa del luogo termale inoltre esplica la presenza di un oracolo legato a questo culto infero e ctonio: le acque fumanti, le colline vicine fra loro e gli anfratti della roccia erano il luogo adatto per l’insediamento del Nume oltre che per le Divinità dell’Oltretomba e della Morte ma anche un Dio legato alla potenza benefica delle acque salutifere fuso con lo stesso numen tutelare delle fonti il venetico Aponus in un unione che faceva risaltare l’eterno contrasto fra morte e vita, morbo e salute ma anche fra il calore delle acque vulcaniche che poteva uccidere ma se sapientemente e ritualmente utilizzato, portava alla guarigione. Convivenza di elementi contrari e tremendi. In Gallia il demone Gerione veniva rappresentato come divinità acquatica collegata spesso con il dio Vulcano il quale era venerato anche nella zona Euganea definita da Cluadiano “ Regio Vulcanica”. L’origine del culto a Gerione ed ad Eracle nella zona paleoveneta di “fons Aponi” potrebbe essere ricondotta (secondo il Ciaceri) all’importazione in Italia Settentrionale da parte dei soldati di Dionigi di Siracusa che arrivarono ad Adria nel momento di massima espansione siracusana i quali inoltrati nella terraferma, alla visita dell’oracolo ad un eroe locale, Aponus, credettero che non si trattasse altro che Eracle e del culto tributato a Gerione. Recentemente il Braccesi ha sottolineato che in tutta l’area patavina sono attestati numerosi miti di origine greca (a differenza di altre zone d’Italia settentrionale) primo fra tutti il mito di Antenore il leggendario Troiano fondatore di Padova ma anche quello di Diomede presente alle foci del Timavo e quello di Eracle come “eroe mitico” della zona euganea. Le recenti testimonianze archeologiche hanno dimostrato che l’origine del culto tributato a Gerione risultò da una sovrapposizione ad un culto locale, infatti le popolazioni paleovenete che abitavano la zona di “fons Aponi” avevano da lungo tempo un oracolo collegato alle acque termali ed alla loro potenza. I Veneti antichi avevano sviluppato una forma di religiosità molto raffinata e legata indissolubilmente all’acqua e quando essi vennero a contatto in forma maggiore con la cultura greca e romana vollero dar lustro alle loro antiche e potenti istituzioni religiose fondendo nel culto oracolare tributato al Numen locale Aponus con quello che Greci e Romani riservavano a Gerione. Si tratta di un culto collegato ad un substrato greco che solo successivamente venne assimilato alla leggenda di Eracle. Questo è il classico esempio di un’interpretatio di una divinità strettamente locale.



On ligo el ghè dovaria esar anca co sta voxe grega riferia a Ermete Trixmejsto:
(Hermete Trixmejsto el jera dito: ēgḗtōr/ēghḗtōr onéirōn = guida de li sogni ???)

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... hermes.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rmes-2.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... gatora.jpg


http://veneto-tradizioni-storia.blogspo ... cation=ufi



Abano e Montegroto (etimoloja e storia)
viewtopic.php?f=43&t=97

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... h4d0E/edit

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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » ven mar 03, 2017 1:08 pm

Cfr. co:

Lengoa, łenga, langue, lecar, ciuciar, suggere, Zunge, tongue , parlar, pregar, eloquio, dir, sermo, verna, word, mot, sigar, saràka, oro-orasion-oracoło...
viewtopic.php?f=44&t=1570


Oxar, oxar e oxana - oxe, voxe, voce
viewtopic.php?f=44&t=55
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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » lun mar 06, 2017 6:26 am

PADRE E RE NOSTRO - Avinu Malkeinu (canto ebraico) in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=1_iHmFs5TMs
Cover di "Avinu Malkeinu" - Canto Ebraico, considerato il "Padre Nostro" degli Ebrei, portato al successo da Barbara Streisand e inciso da molti altri - Traducanzone di Andrea Buriani.

Cantà da Barbara Streisand
https://www.facebook.com/Un.bacari.suel ... 6949913785

https://www.facebook.com/15910898712022 ... 8281165451


Orasion popolari
viewtopic.php?f=24&t=276


Pare nostro k'a te stè dapartuto,
entel çeło darente e drento łe stełe,
e so ła tera a rente e drento ogni gran de poldre.

Par tuti lè santo el to nome,
ente ogni dì vive el to regno,
ke ła vegna senpre fata ła to volontà
ente łi çełi e ente ła tera.

Pare nostro
dane anca ancò on toco de pan bon
come k'a te ghe lo dè a tute łe creadure,

scançełane i debeti
come ke femo naltri co łi nostri fradei,
e no sta màsa tentarne col mal
ma aiane a k'a se ło tegnemo lonsi.

Ke cusì sipia ancò e diman!





Amidà: Il cuore della preghiera ebraica giornaliera
https://youtu.be/aFFSA4izYso

https://www.facebook.com/isegretidellatorah

La Neshamà: Che lingua parla l'anima?
https://www.youtube.com/watch?v=emmQM9h ... CaJa7EJmLP
Neshama il soffio di Dio in noi
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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » dom giu 11, 2017 1:03 pm

???

Donaci la pace! ..e non ci indurre in tentazione! - Inno alla solidarietà.
Europress Berlin- di Mario Tamponi
https://www.youtube.com/watch?v=EluSZ8A ... e=youtu.be


Una religione così non è una buona religione ma un male dello spirito
viewtopic.php?f=199&t=2590


Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527

Cosa ci sarà mai di spirituale in questa gente, in questo culto politico-religioso dell'orrore e del terrore, nel loro pregare idolatra e ossessivo?

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamica.jpg
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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » gio lug 27, 2017 8:18 am

No alla preghiera terrorista, così si fa!

Israele
Preghiera di strada proibita, risolta con colpi di cannone ad acqua.

https://www.facebook.com/francedebouts/ ... 3780711975
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Re: Pregar, preghiera

Messaggioda Berto » mar set 19, 2017 8:22 am

Il Papa: “Chi governa preghi, se è ateo si confronti”
2017/09/18

http://www.lastampa.it/2017/09/18/vatic ... agina.html

Bisogna pregare per chi governa. Anche se sbaglia. Non farlo è peccato. Allo stesso tempo, i governanti non devono tralasciare la preghiera, altrimenti restano solo col «gruppetto» del loro partito. Chi è ateo o agnostico, «si confronti». È l’appello di papa Francesco rivolto questa mattina nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta, riportata da Radio Vaticana .

La riflessione del Pontefice si basa sulla Prima Lettura e sul Vangelo odierni. Oggi si legge rispettivamente che san Paolo consiglia a Timoteo di recitare preghiere per i governanti, e di un governante che prega: è il centurione che ha un servo malato.

Osserva il Vescovo di Roma: «Quest’uomo sentì il bisogno della preghiera», non soltanto perché «amava» ma anche perché «aveva la coscienza di non essere il padrone di tutto, non essere l’ultima istanza». È consapevole che su di lui c’è un altro che comanda; ha dei subalterni, i soldati, ma egli stesso è un subalterno. E lo sa bene. Perciò, prega.

Se il governante non prega, «si chiude nella propria autoreferenzialità o in quella del suo partito, in quel circolo dal quale non può uscire; è un uomo chiuso in se stesso. Ma quando vede i veri problemi, ha questa coscienza di subalternità, che c’è un altro che ha più potere di lui». Ma «chi ha più potere di un governante? Il popolo, che gli ha dato il potere, e Dio, dal quale viene il potere tramite il popolo. Quando un governante ha questa coscienza di subalternità, prega».

Papa Bergoglio evidenzia, quindi, l’importanza della preghiera del governante, «perché è la preghiera per il bene comune del popolo che gli è stato affidato».

Francesco cita il colloquio avuto proprio con un governante che tutti i giorni trascorreva due ore in silenzio davanti a Dio, sebbene fosse indaffarato.

Ovviamente, un amministratore deve domandare al Signore la saggezza e la grazia di poter governare bene.

Ribadisce il Papa: è «tanto importante che i governanti preghino» e chiedano a Dio di non togliere loro «la coscienza di subalternità» dal Signore e dal popolo: «Che la mia forza si trovi lì e non nel piccolo gruppetto o in me stesso».

E a chi è agnostico o ateo, Francesco dice: «Se non puoi pregare, confrontati, con la tua coscienza», con «i saggi del tuo popolo»; l’importante è «non rimanere da solo con il piccolo gruppetto del tuo partito», perché «questo è autoreferenziale».

Francesco ricorda che quando un politico compie qualche azione o scelta che non piace, viene criticato; al contrario, è lodato; in ogni caso – dice il Pontefice – è lasciato solo con il suo partito, con il Parlamento. Nota il Papa: «”No, io l’ho votato – l’ho votato dal mio” – “Io non l’ho votato, faccia il suo”. No, noi non possiamo lasciare i governanti da soli: dobbiamo accompagnarli con la preghiera. I cristiani devono pregare per i governanti. “Ma, Padre, come vado a pregare per questo, che fa tante cose brutte?” – “Ha più bisogno ancora. Prega, fa penitenza per il governante”. La preghiera d’intercessione – è tanto bello questo che dice Paolo – è per tutti i re, per tutti quelli che stanno al potere. Perché? “Perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla”». Infatti, quando «il governante è libero e può governare in pace – assicura - tutto il popolo approfitta [beneficia] di questo».

Francesco termina esortando a un esame di coscienza: «Io vi chiedo un favore: ognuno di voi prenda oggi cinque minuti, non di più. Se è governante, si domandi: “Io prego a quello che mi ha dato il potere tramite il popolo?”. Se non è governante, “io prego per i governanti? Sì, per questo e per quello sì, perché mi piace; per quelli, no”. E hanno più bisogno quelli di questo! “Prego per tutti i governanti?”. E se voi trovate, quando fate l’esame di coscienza per confessarvi, che non avete pregato per i governanti, portate questo in confessione. Perché non pregare per i governanti è un peccato».



Alberto Pento
Che povero Papa, che povero uomo. Quante ensemenze, che i governanti credenti debbano solo pregare e non confrontarsi come gli atei?
E nemmeno un accenno alla vera democrazia, al popolo sovrano.
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