Preghiere islamiche contro i non islamici

Preghiere islamiche contro i non islamici

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 12:01 pm

Preghiere islamiche contro i non islamici
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2502

Preghiere che insultano, ingiuriano offendono tutti i non islamici diversamente religiosi;
chiare espressioni del razzismo proprio del nazismo maomettano o Islam con la sua "pura razza dell'umma mussulmana".


I musulmani che pregano tutti i giorni per 17 volte condannano ebrei e cristiani
http://www.youtube.com/watch?v=CvH-pmz2 ... ture=share

Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... lamego.jpg



La Sura prima del Corano
https://it.wikipedia.org/wiki/Al-F%C4%81ti%E1%B8%A5a
Secondo i musulmani essa racchiude l'essenza dell'intero Libro Sacro dell'Islam, ed è spesso usata e come preghiera (l'unica Sura assolutamente necessaria per la Ṣalāt) e come formula rituale per sottolineare la pietas islamica di chi la recita.

Nel nome di Dio,il Compassionevole,il misericordioso

2. Sia lodato Dio, il Signore dei mondi
3. il Compassionevole e misericordioso
4. Re del giorno del giudizio
5. Te adoriamo, Te invochiamo in aiuto
6. Guidaci alla diritta via,
7. la via di quelli che hai colmato di grazia, non di quelli di cui Ti Sei adirato, né quelli che sono erranti.

Riguardo al contenuto, molti punti hanno suscitato perplessità nell'interpretazione, in particolar modo l'identificazione di coloro cui si fa riferimento quando si parla di "quelli che ti fanno adirare" e "quelli che errano". Le interpretazioni tradizionali vogliono che nei primi siano indicati gli israeliti e nei secondi i cristiani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche)

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 12:04 pm

Magdi Allam: «L'Islam è violento» (razzista, nazista, offensivo, ingiurioso, insultante, demenziale)
26/06/2013
http://www.famigliacristiana.it/articol ... lento.aspx

«Il dialogo tra persone è possibile, quello tra religioni no», afferma l'europarlamentare, «quella islamica, a differenza di ebraismo e cristianesimo, predica l'odio nei confronti di ebrei e cristiani. Guai a legittimarla e consentire in Europa la costruzione di moschee»

Onorevole Magdi Cristiano Allam, perché è difficile la convivenza tra cristiani e musulmani?

«Anzitutto, bisogna distinguere sempre tra le persone e le religioni. Con le persone si può e si deve sempre dialogare e cercare una civile e pacifica convivenza perché tutti gli uomini, a prescindere dal loro credo religioso, sono uguali sul piano dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà. Sulle religioni invece dobbiamo avere il coraggio di dire che non sono tutte uguali».

L’Islam in cosa si differenzia dalle altre?

«Nella preghiera che i musulmani recitano cinque volte al giorno diretti verso la Mecca, facendo riferimento al Corano, dicono questo: “Credo che non c’è altro Dio al di fuori di Allah. Che Maometto è il suo inviato. Concedici la retta via, non la via di coloro nei cui confronti sei adirato né la via di coloro che hanno negato”. Tutti i teologi islamici concordano sul fatto che “coloro nei cui confronti sei adirato e che hanno negato la verità” sono proprio gli ebrei e i cristiani. Cinque volte al giorno, dunque, i musulmani nella loro preghiera condannano ebrei e cristiani. Se noi ignoriamo tutto questo non riusciamo a capire come sia potuto accadere che dopo sette secoli in cui tutto il Mediterraneo era cristiano a partire dal settimo secolo la sponda orientale e meridionale da cristiana sta diventando gradualmente islamica. Oggi stiamo assistendo alla spoliazione finale di quelle terre dalla residua presenza cristiana dopo l’eliminazione della presenza ebraica».

L’espansionismo aggressivo, quindi, ha un fondamento religioso?

«Nel Corano si dice chiaramente che l’insieme dell’umanità deve essere sottomessa all’Islam anche con la violenza e si fa diretto ed esplicito riferimento agli ebrei, ai cristiani, agli apostati, agli infedeli considerati tutti nemici dell’Islam da sottomettere con la violenza ed eliminandoli, se necessario, anche con l’uccisione. Questo è chiaramente scritto, non è opinabile. Cristianamente noi dobbiamo amare il prossimo a prescindere dalla sua fede, etnia o cultura. Ma al tempo stesso però dobbiamo essere consapevoli che nel momento in cui l’Islam si vuole applicare letteralmente e integralmente, nella sua integrità e integralità, l’Islam è fisiologicamente violento. Possiamo far finta che la realtà non sia questa, poi però dobbiamo fare i conti con la realtà, con quello che, ad esempio, è successo in Iraq, in Egitto e che sta accadendo ora in Siria. Una situazione che personalmente mi sta facendo inorridire».

Perché?

«Perché l’Occidente cristiano, o presunto tale, oggi sta dando manforte ad Al-Qaeda, ai Fratelli musulmani e ai gruppi salafiti nel nome di un’opposizione ad un regime dittatoriale laico all’insegna della cosiddetta primavera araba con il risultato che la presenza cristiana in Siria si va assottigliando sempre di più. L’Arcivescovo libanese monsignor Issam John Darwish, che sta accogliendo alla frontiera con il Libano migliaia di profughi cristiani in fuga dalla Siria, ha detto chiaramente di non aiutare i terroristi islamici in Siria perché nel momento in cui dovesse finire la presenza cristiana in Medio Oriente, il giorno successivo toccherà ai cristiani in Europa. I martiri cristiani sono anche la conseguenza della nostra ignoranza e, peggio ancora, della nostra collusione con il radicalismo islamico».

Non c’è quindi la possibilità di una vita normale per i cristiani nei paesi a musulmani?

«C’è stata in passato. Io sono nato nel ’52 al Cairo, in Egitto, e c’era una realtà molto più laica e rispettosa tra persone di religioni diverse anche se era pur sempre una società prevalentemente musulmana. Quello di Nasser era un regime laico socialista, le donne non erano costrette a portare il velo, i Fratelli musulmani erano fuorilegge, i loro dirigenti incarcerati o costretti ad emigrare altrove. Non veniva applicata l’ideologia islamica che è avversa ai cristiani e agli ebrei. Questa è la verità. Dopo la sconfitta degli eserciti arabi nella guerra del 5 giugno 1967, il declino del panarabismo e l’avvento del panislamismo noi assistiamo alla crescita dell’intolleranza islamica nei confronti di cristiani ed ebrei. Aggiungo che il problema si pone anche all’interno dell’Europa stessa. Oggi, ad esempio, come ha denunciato un mese fa il responsabile antiterrorismo dell’Unione europea, in Siria ci sono circa 800 cittadini europei che combattono con un gruppo, il “Fronte della vittoria”, legato ad Al-Qaeda. In Italia abbiamo avuto qualche giorno l’esempio di un giovane genovese di 24 anni, Giuliano Ibrahim Delnevo, che combatteva proprio con questo gruppo ed è stato ucciso. Si parla di una cinquantina di italiani o residenti in Italia che combattono laggiù con Al-Qaeda. Questo significa che il radicalismo islamico è diventata una realtà autoctona europea. Facciamo attenzione quindi a certi errori come quello di immaginare che per il rispetto, doveroso, nei confronti dei musulmani come persone si debba legittimare l’Islam come religione e concedere la costruzione di moschee che si stanno diffondendo a macchia d’olio anche in Europa con il risultato che all’interno di questi luoghi si predica un’ideologia intrisa di odio, di morte e di violenza nei confronti di ebrei e cristiani. Se c’è un Delnevo che a 20 anni va in Siria a combattere e farsi uccidere perché convinto che attraverso il martirio islamico accederà al paradiso islamico vuol dire che è già tardi, vuol dire che abbiamo già consentito il radicamento di un estremismo che rappresenta una minaccia per la nostra civiltà cristiana qui in Europa».

Un Islam moderato quindi non esiste?

«Esistono i musulmani moderati, io lo sono stato per 56 anni. Ci sono tanti musulmani per bene con i quali noi possiamo e dobbiamo dialogare ma lo dobbiamo fare nella consapevolezza che la verità è solo nel Cristianesimo e in Gesù Cristo che non può essere relativizzato. Laicamente, il dialogo è possibile a due condizioni: richiedendo a tutti, musulmani e non, la condivisione di quei valori che giustamente si definiscono “non negoziabili” in quanto sostanziano l’essenza della nostra comune umanità, mi riferisco alla sacralità della vita, alla dignità della persona e alla libertà di scelta, ed esigendo il rispetto delle regole che sono a fondamento della civile convivenza».


Magdi Cristiano Allam smaschera l'imam di Bari: "Ecco cosa ha letto in chiesa"
Ancora polemiche sull'imam di Bari, Sharif Lorenzini: scontro con Magdi Cristiano Allam in tv da Belpietro
Claudio Torre - Mar, 02/08/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 92444.html

Ancora polemiche sull'imam di Bari, Sharif Lorenzini.

L'imam ha partecipato all'incontro in chiesa con i cattolici lo scorso 31 luglio dopo l'uccisione da parte di due jihadisti di padre Jacques Hamel nei pressi di Rouen. Lorenzini partecipando all'incontro nella cattedrale di Bari ha affermato: "Siamo tutti uguali, non importa il colore della pelle o il luogo dove siamo nati. Nessuna fede fomenta l'odio e provoca la morte - ha detto Lorenzin - L'Islam condanna il terrorismo: il suo nome deriva da Salam, pace, e chi dice il contrario sta soltanto strumentalizzando". L'imam poi è stato ospite di Maurzio Belpietro a "Dalla vostra parte". In collegamento, durante la trasmissione, è intervenuto anche Magdi Cristiano Allam che ha sottolineato un aspetto che in pochi hanno notato. Rivolgendosi verso l'imam di Bari, Allam ha affermato: "Bisogna dire cosa ha letto in chiesa. Lei, durante l'incontro in cattedrale, ha letto l'Aprente del Corano. Ovvero dei versetti che recitano queste parole 'Allah guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che sono incorsi nella tua ira, né di coloro che vagano nell'errore". Poi Allam fornisce all'imam e ai telespettatori l'interpretazione dei versi: "Tutti i teologi islamici concordano sul fatto che 'coloro che hai colmato di grazia' sono i musulmani, 'coloro che sono incorsi nella tua ira' sono gli ebrei, 'coloro che vagano nell'errore' sono i cristiani. Quindi lei - rivolgendosi sempre all'imam - in chiesa ha di fatto letto versetti che riguardano i miscredenti, ovvero i cristiani e gli ebrei". L'imam ha ascoltato le parole di Allam con qualche imbarazzo. Il dubbio resta: la scelta della Sura de l'Aprente è stata una provocazione?


https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 2323101355



http://www.sufi.it/Islam/salat_foto.htm
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche)

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 12:05 pm

EVVIVA IL CORANO! - È l’Arma assoluta contro l’Islam
http://www.cristianicattolici.net/coran ... edeli.html

Dopo la lettura di queste poche pagine, potrete rispondere alle domande seguenti:
L’Islam è una religione come le altre?
È una religione di tolleranza e di pace?

1. ISLAM, CORANO, HADITH E SUNNA

L’Islam è un sistema religioso, politico, giuridico e sociale iniziato nel VII secolo da Muhammad (Maometto), che si dichiara essere l’ultimo Profeta e quindi IL Profeta a cui Allah avrebbe trasmesso i suoi precetti per tramite dell’Angelo Gabriele. Questi precetti sono compilati nel Corano. Il Corano, fisso, immutabile, non interpretabile, è formato da 114 capitoli chiamati Sura e ogni Sura è formata da un numero variabile di frasi chiamate Versetti (Hayat). Le Sura e i Versetti sono numerati in maniera standard dal 1923, per esempio [4:34] designa il Versetto 34 della Sura 4. C’è da notare che Muhammad ha udito le parole dell’Angelo Gabriele durante delle crisi mistiche! “I testimoni dicono che Muhammad aveva delle sincopi (svenimenti) nel corso delle quali aveva la bava alla bocca e emetteva dei ruggiti analoghi a quelli di un giovane cammello” (Mizanu’l Haqq, p. 345).

Oltre al loro libro santo, gli islamici prendono pure per modello Muhammad, ispirandosi ai suoi atti e alle sue parole, riportati fra l’VIII e il X secolo dai Tradizionisti (Muhaddith) Bukhari, Muslim, Daoud e altri ancora, negli Hadith (Detti), che formano la Sunna (Tradizione).

Percorrendo gli Hadith e il Corano (tradotto in francese da Hamidullah, versione largamente accettata dagli islamici, e pure quella che si trova sul sito dell’UOIF, tradotto in italiano da Hamza Piccardo, versione approvata dall’UCOII), constaterete che l’Islam è violento dalle suo origini, che è in egualitario e discriminatorio verso le donne, i non-islamici, gli omosessuali, eccetera, e che di fatto, l’Islam rigetta combattendo tutto ciò che non è sé stesso.

È un’ideologia che strumentalizza una religione allo scopo di sottomettere tramite la persuasione o la violenza tutti i non-islamici del mondo. Ed infatti Islam vuol dire, dall’arabo, Sottomissione, e islamico sottomesso. Beninteso gli islamici non condividono questa analisi, e perciò ecco questo argomentarlo, che ha per obiettivo di contraddirli con l’aiuto del loro stesso Corano, come pure di mostrare che l’Islam è incompatibile con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, che fonda la Costituzione (francese).

2. TATTICA E DIALETTICA DELL’ISLAM (A GRANDI LINEE)

a) Un punto fondamentale: non siate mai stupiti per il fatto che un islamico menta per omissione o attivamente, dissimuli, o falsifichi, perché è una prescrizione cranica. Quando si tratta di far crescere l’Islam, tutti i colpi sono permessi. La Taqqya, che si scrive anche Takia (Dissimulazione), è un dovere per i credenti in situazione d’inferiorità (= di minoranza). Per contro, dal momento in cui il rapporto di forza è inverso, allora l’islamico può prendere in considerazione l’aggressione: “Non siate dunque deboli e non proponete l’armistizio mentre siete preponderanti. Allah è con voi e non diminuirà [il valore del]le vostre azioni.” [47:35]

Si troverà un esempio di questa “arte della Taqqya” all’indirizzo seguente: http://www.anti-religion.net/hamidullah.htm

b) Quando ci si oppone ad un islamico che afferma che l’Islam è una religione di tolleranza, di pace e d’amore, citandogli alcune Sura violente, misogine, anti-cristiane o anti-ebraiche, e che si trova a corto di argomenti, finisce sempre col dire che in fin dei conti “… il Corano, per comprenderlo, bisogna leggerlo in arabo.” La questione è semplice: se questo fosse il caso, allora un convertito francese, a meno che non leggesse l’arabo, ciò che dev’essere estremamente raro, sarebbe una persona che adotta una religione di cui sarebbe incapace di leggere anche solo una parola del libro santo! Non sta in piedi, dunque l’islamico deve poter riconoscere implicitamente che esistono delle traduzioni del Corano in francese, accettabili per un muhammedano (maomettano), non fosse altra che quella dell’UOIF (o dell’UCOII), che non si può sospettare d’essere isalmofobica, e di cui si può leggere all’indirizzo http://www.uoif-online.com ( o http://www.islam-ucoii.it/ ). In seguito, resta da contraddirlo con le Sura del “suo” Corano.

c) Bisogna pure confutare l’argomento ricorrente utilizzato da degli islamici che spesso non hanno mai letto il Corano, come pure da dei francesi (o italiani) ignari di Islamologia, che recitano gli “utili idioti dell’Islam” e che affermano che l’Islam è una religione come le altre, e che dunque gli islamici hanno gli stessi diritti degli adepti delle altre religioni. Bisogna obiettare a questa affermazione poiché numerosi Versetti incitanti all’omicidio figurano nel Corano (andare al paragrafo 4 per degli esempi), e numerosi Hadith dicono che il messaggero d’Allah, Muhammad (Maometto) stesso, ha comandato numerosi assassini. Dunque l’Islam non è considerabile una religione come le altre.

d) Alla lunga lista di Versetti del Corano che chiamano chiaramente all’omicidio dei miscredenti, gli islamici rispondono spesso che non sono altro che una risposta intesa a difendersi di fronte agli attacchi dei “cattivi” politeisti. Si riconosce già a quest’epoca l’attitudine vittimista degli islamici. Bisogna dunque credere che gli arabo-islamici abbiano conquistato immensi territori in nome di Allah, unicamente difendendosi, perché gli altri popoli li attaccavano.

Per convincersi, al contrario, dell’arroganza e dell’aggressività del capo di guerra Muhammad (Maometto), basta leggere alcune lettere missionarie che inviava ai differenti capi o re, per “invitarli” ad abbracciare l’Islam: ai capi delle tribù d’Arabia, ai re di Bisanzio, di Persia, d’Abissinia, eccetera. Ecco la “lettera d’invito” al popolo dell’Oman: “Pace sia su colui che segue la retta guida. Di seguito vi invito entrambi alla chiamata dell’Islam. Abbracciate l’Islam. Allah mi ha mandato quale Profeta a tutte le sue creature perché io instilli paura di Allah nei cuori delle sue creature disobbedienti, così che non ci rimanga alcuna scusa per coloro che negano Allah. Se voi due accettate l’Islam, rimarrete al comando del vostro Paese, ed io Profeta sarò acquisirò preponderanza sul vostro Regno.” ( tradotto dall’inglese su http://www.rasoulallah.net/v2/document. ... n&doc=2063 ).

e) Bisogna pure sapere che due Versetti possono contraddirsi, ma Allah, essendo onnisciente ed infallibile, ha previsto tutto. In un caso simile, ha sviluppato la dottrina dei Versetti abroganti (Nasikh) e dei Versetti abrogati (Mansukh) che consiste nel decidere che i Versetti più recenti annullano i più vecchi, e dunque che un Versetto medinese o post-hegira può annullare, in caso di contraddizione, un Versetto meccano o pre-hegira. L’Hegira designa il periodo in cui Muhammad (Maometto) è stato cacciato dalla Mecca ed è andato a rifugiarsi a Medina.

Per dimostrare quanto precede, si possono citare due Versetti: “Non abroghiamo un versetto, né te lo facciamo dimenticare, senza dartene uno migliore o uguale. Non lo sai che Allah è Onnipotente?“ [Corano 2:106] e “Quando sostituiamo un versetto con un altro – e Allah ben conosce quello che fa scendere – dicono: “Non sei che un impostore”. La maggior parte di loro nulla conosce.” [Corano 16:101]. Dunque, non lasciatevi disarcionare quando un adepto di Allah vi cita un Versetto tollerante poiché è stato verosimilmente abrogato o reso obsoleto da un Versetto medinese. Se l’Islam fosse pacifico non ci dovrebbe essere un solo Versetto violento nel Corano … ora, delle parole quali “uccidere”, “combattere” o “Jihad” vi appaiono centinaia di volte!

3. SCELTA DEL CORANO

Abbiamo già segnalato quanto interessante sia per noi scegliere un Corano in francese, concordato dagli islamici stessi. È dunque il Corano d’Hamidullah (o quello di Hamza Piccardo) che servirà da riferimento qui di seguito, ed unicamente quello. Lo si può scorrere sul sito http://www.religare.org/unity-mmu.htm ( o http://www.corano.it/corano.html ), che è molto utile per qualcuno che desideri coltivarsi sul Corano e sull’Islam. Qualsiasi persona appassionata di rigore avrà il piacere di verificare quel che diciamo, consultanto Internet o procurandosi il Corano d’Hamidullah (o di Hamza Piccardo) su carta.

Nota importante: il Corano (che dall’arabo significa “Recitazione”) è meno un testo e più una recitazione di questo testo in arabo. È dunque, per i non-arabofoni, una lunga serie di suoni imparati a memoria, in “Scuole coraniche” (Madrassa, dove gli islamici imparano ad odiare l’Occidente). Si tratta di una vera propaganda, di un lavaggio del cervello al quale l’islamico viene sottomesso, spesso dall’età di 4 anni!

4. A FIL DI CORANO

In quanto segue, quando le parole “gli” o “loro” non verranno precisate, esse designeranno tutti coloro che non si sono sottomessi ad Allah: gli ebrei, i cristiani, gli eretici, gli infedeli, gli associatori, i politeisti e i miscredenti.

a) Chiamata all’assassinio

[Corano 2:191] “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.”

[Corano 4:89] “Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati.” [Corano 4:91] “Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.” [Corano 5:33] “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.” [Corano 8:12]

“E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo [decapitateli], colpiteli su tutte le falangi!” [Corano 8:17] “Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.” Altrimenti detto è l’assoluzione anticipata per un omicida, perché uccida un infedele in nome d’Allah. [Corano 9:5] “Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.” [Corano 17:33] “E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se qualcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorità al suo rappresentante; che questi però non commetta eccessi [nell'uccisione] e sarà assistito.”

Dunque, secondo il Corano, esistono delle ragioni assolutamente valide, conformi al Diritto, per uccidere. [Corano 33:61]

“Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte [nella versione francese: “… uccisi senza pietà”]”. [Corano 47:4]

“Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo [decapitateli] finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah.”

b) Odio contro gli ebrei, i cristiani e gli infedeli

[Corano 5:51] “O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni [versione francese: “… gli ebrei e i cristiani”],
essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.” [Corano 9:30] “Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!” [Corano 5:14]

“Con coloro che dicono: “Siamo cristiani”, stipulammo un Patto. Ma dimenticarono una parte di quello che era stato loro ricordato.

Suscitammo tra loro odio e inimicizia fino al Giorno della Resurrezione. Presto Allah li renderà edotti su quello che facevano.” Negli Hadith, si può facilmente fare una “messe” di propositi anti-ebraici e anti-cristiani, a volte molto violenti, come

“Un gruppo dei Banu Israele (Figli d’Israele) si era perduto. Non so cosa gli sia capitato, ma penso che si siano trasformati in ratti.” (Detto d’Abu Huraira, Muslim XLII 7135 e Bukhari LIV 524).

c) Le 3 ineguaglianze fondamentali dell’Islam
L’islamico è superiore al non-islamico [Corano 3:110] “Voi siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah.

Se la gente della Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n’è qualcuno che è credente, ma la maggior parte di loro sono empi [versione francese: “… sono dei pervertiti”].”

L’uomo è superiore alla donna
[Corano 4:34] “Gli uomini sono preposti alle donne [versione francese: “… hanno autorità sulle donne”], a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.”

Il padrone è superiore allo schiavo

L’Islam non ha ancora abrogato la Schiavitù, ancora praticata in Arabia Saudita e nel Sudan, dove la Tratta dei neri è ancora d’attualità, come l’attesta la testimonianza commovente di un sudanese nero e cristiano, di nome Simon Deng, ridotto in Schiavitù dal Regime arabo islamista di Khartoum, testimonianza raccolta dalla giornalista francese Caroline Fourest, che si può trovare sul sito Internet: http://www.occidentalis.com/article.php?sid=2738 (in francese). Se l’Islam non ha abolito la Schiavitù (lo può fare?) è semplicemente dovuto al fatto che il suo obiettivo è il Califfato mondiale dove i non-islamici avrebbero la scelta fra la conversione, la morte o, nel migliore dei casi, la Dhimmitude per le “genti del Libro” (ebrei e cristiani), che è uno statuto di sub-uomo ( http://www.dhimmitude.org/archive/articlef1.html ).

d) Pena di morte per colui che lascia l’Islam

“Ma senza alcun dubbio li avrei uccisi perché il Profeta ha detto: se qualcuno (un islamico) si allontana dalla sua religione, uccidetelo.” (Detto d’Ikrima, Bukhari LII 260). Voi ne conoscete molte, di religioni, che chiamano ad uccidere colui che desidera lasciarle?

5. MUHAMMAD (MAOMETTO), IL “BUON ESEMPIO”

Non possiamo finire senza parlare di questo simpatico “profeta” per questa simpatica “religione”. Qualche tratto del carattere di colui che qualsiasi buon islamico deve imitare, trovato negli Hadith o nel Corano:

Muhammad (Maometto) ha fatto:

“Quando l’apostolo di Allah ebbe tagliato i piedi e le mani di quelli che gli avevano rubato i cammelli e che ebbe loro levato gli occhi con dei chiodi riscaldati sul fuoco, Allah lo ammonì e rivelò: la punizione di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo apostolo e che li affrontano con tutte le loro forze per seminare la discordia sulla Terra, sarà l’esecuzione (per Decapitazione) o la Crocefissione.” (Detto d’Abu Zinad, Dawud XXXVIII 4357).

Muhammad (Maometto) ha fatto:

“L’apostolo di Allah ha lapidato a morte una persona della tribù dei Banu Aslam, un ebreo e sua moglie.” (Detto di Jabir Abdullah, Muslim XVII 4216).

Muhammad (Maometto) diceva e faceva:

“Quando l’apostolo di Allah aveva intenzione di condurre una spedizione per saccheggiare (Ghazw o Ghazwa in arabo, ciò che in francese si traduce con “Razzia” – nel caso del Profeta un tale Saccheggio costituiva un aspetto della Jihad) egli impiegava una formula equivoca per far credere che andava in un’altra direzione.” (Detto di Ka’b ibn Malik, Bukhari LII 197). “Ti interrogheranno a proposito del bottino. Di’: “Il bottino appartiene ad Allah e al Suo Messaggero”. Temete Allah e mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero, se siete credenti.” [Corano 8:1].

Note : Tale è l’Islam da quattordici secoli! È un’ideologia che strumentalizza una religione e che mira a sottomettere l’umanità allo stesso titolo che il Nazismo o il Comunismo. L’Islam è dunque incompatibile con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino costitutiva delle leggi della (nostra) Repubblica francese. Si possono trovare gli Hadith (in inglese) sul sito della Muslim Students Association of South California University: http://www.usc.edu/dept/MSA/reference/searchhadith.html.

Per sapere se una Sura è medinese o meccana, visitate il sito: http://www.islamophile.org/spip/rubrique5.html. Potete trovare questa presentazione (in francese) in formato .pdf su: http://www.grouik-grouik.org/sita/prese ... _islam.pdf o http://www.coranix.org/action/presentation_islam.pdf. Questo documento è stato verificato da uno specialista dell’Islam. Alcune URL sono soggette ad essere provvisoriamente disattivate.

Diffondete questo documento in forma stampata o elettronica!

tratto dal sito http://sitamnesty.files.wordpress.com/2 ... ano_v1.pdf

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Re: Preghiere xlameghe (islamiche)

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 12:07 pm

Il pregare mussulmano

http://www.islaminticino.ch/La%20%20Preghiera.asp

È una adorazione, ed e’ composta sia da parola sia da azione; inizia con il tekbir e si conclude con il teslim, ed e’ uno dei pilastri dell’Islam, anzi essa e’ il pilastro portante dell’Islam.
Viene riferito da Anas, che Dio si compiaccia di lui: “La preghiera fu resa obbligatoria durante l’israa e inizialmente era cinquanta volte al giorno, poi venne diminuita fino a cinque, poi venne chiamato: “O Muhammad, Io non cambio quello che ho detto e con queste cinque (preghiere) hai la ricompensa di cinquanta”.
La prima azione della quale ci verra’ chiesto il nel Giorno del Giudizio e’ proprio la preghiera. Disseil Profeta (s): “La prima cosa della quale all’uomo viene reso conto e’ proprio la preghiera. Se essa e’ compiuta bene, risultano positive tutte le sue azioni; se invece e’ compiuta male, tutto il resto delle sue azioni saranno negative”.
L’ultima raccomandazione del Profeta (s) sul letto di morte era: “La preghiera, la preghiera, la preghiera”
Il Profeta Ibrahim chiese ad Allah, in Sura Ibrahim, v.40:
O Signore, concedi a me e ad una parte della mia progenie di assolvere all'orazione. Esaudisci la mia preghiera, o Signor nostro!

Posizione della preghiera nell’Islam

Chi segue i versetti del Corano, vede che Allah l’Altissimo nomina sempre la preghiera e la pone a volte con il ricordo di Allah (dhikr), altre volte con la pazienza, altre volte con la zakat.
Preghiera e dhikr:
Sura Al’ankabut, v.45:
Recita quello che ti è stato rivelato del Libro ed esegui l'orazione. In verità l'orazione preserva dalla turpitudine e da ciٍ che è riprovevole. Il ricordo di Allah è certo quanto ci sia di più grande . Allah conosce perfettamente quello che operate.
Sura Al a’ala, vv.14-15 :
Avrà successo chi si sarà purificato, e avrà ricordato il Nome di Allah e assolto all'orazione.
Sura Taha, v14:
In verità Io sono Allah: non c'è dio all'infuori di Me. AdoraMi ed esegui l'orazione per ricordarti di Me.

Preghiera e zakat:
Sura Albaqarah, v.110:
Assolvete l'orazione e pagate la decima. E tutto quanto di bene avrete compiuto lo ritroverete presso Allah. Allah osserva tutto quello che fate.

Preghiera e pazienza :
Sura Al kawthar, 2:
Esegui l'orazione per il tuo Signore e sacrifica!
Sura alan’aam, v.162-163:
Di': « In verità la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte appartengono ad Allah Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi è stato comandato e sono il primo a sottomettermi».
La preghiera e’ talmente importante che Allah l’ha resa obbligatoria in tutte le condizioni: se uno e’ in viaggio, se e’ residente, se e’ ricco, povero, se e’ sano, malato, se ha paura, se e’ in pace se e’ in guerra, ecc.
Sura Albaqara, vv.238-239:
Siate assidui alle orazioni e all'orazione mediana e, devotamente, state ritti davanti ad Allah. Ma se siete in pericolo, [pregate] in piedi o a cavallo. Poi, quando sarete al sicuro, ricordatevi di Allah, ché Egli vi ha insegnato quello che non sapevate.
Sura Annisaa’, vv.102-103:
Quando sei tra loro e annunci l'orazione, un gruppo stia ritto dietro di te e tenga le armi. Dopo la prosternazione arretri, e venga avanti l'altro gruppo che non ha ancora pregato e preghi con te tenendo le armi. Ai miscredenti piacerebbe vedere che abbandonate le armi e le salmerie per piombarvi addosso in un sol colpo. Non ci sarà colpa se a causa della pioggia o della malattia deporrete le armi, ma state in guardia. In verità Allah ha preparato un castigo umiliante per i miscredenti. Poi, dopo l'orazione, ricordatevi di Allah, in piedi, seduti o coricati su un fianco. Quando poi siete al sicuro eseguite l'orazione [normalmente]. In verità, per il credente, l'orazione è un obbligo in tempi ben determinati.

Sura Mariam, v.59:
Coloro che vennero dopo di loro tralasciarono l'orazione, e si abbandonarono alle passioni. Incontreranno la perdizione.
Sura Ma’uun, vv.4-5:
Guai a quelli che fanno l'orazione e sono incuranti delle loro orazioni.


Chi tralascia la preghiera

viene riferito da Jaber, che Dio si compiaccia di lui: “Tra la miscredenza e la fede, sta la preghiera”.
Solo tre categorie vengono perdonati: chi si e’ fatto prendere dal sonno, chi non e’ pubere, il pazzo.
Disse il Profeta (s): “obbligate i vostri figli a compiere la preghiera all’eta` di sette anni, picchiateli dopo i dieci se non la compiono, e divideteli nei letti”.
Le preghiere quotidiane sono cinque e si compiono in tempi determinati; disse il Profeta (s): “Allah ha prescritto ai suoi servi cinque preghiere, chi le compie senza tralasciarne nessuna e le apprezza, e’ come se facesse un patto con Dio che gli garantisce il Paradiso”.
Adhan: e’ il richiamo alla preghiera. Quando viene fatto e’ vietato parlare quello che viene detto dal muaddin, e il tempo tra l’adhan e la iqama e’ un periodo nel quale le invocazioni vengano esaudite.


I segreti della preghiera

1. quando si dice Allahu akbar, si lascia la vita terrena dietro di se’, mentre dinnanzi si ha l’Altissimo. Chi si umilia dinnanzi Allah , viene innalzato dall’Altissimo nella vita terrena. Non bisogna avere paura se non di Allah. Davanti alla persona c’e` Allah, dietro la morte, alla destra il paradiso, alla sinistra l’inferno. Si accresce il sentimento del tawhid.
2. si mette la mano destra sulla sinistra: questo ricorda l’uomo che la mano che da’ e’ migliore di quella inferiore che riceve. Entrambe sono sul cuore e cio’ ricorda che la niya e’ molto importante (hadith: le azioni valgono secondo le intenzioni) e in piu’ lascia il cuore sensibile e in adorazione.
3. quando si dice subhanallah o subhana rabbi al’ala ci innalziamo al livello degli angeli perche’ facciamo cio’ che loro fanno sempre. Disse il Profeta (s): “il cielo e’ appesantito ed ha ragione di esserlo perche’ non c’e` un palmo del cielo dove non ci sia un angelo che prega o in piedi o in rukuu o in sujud”
4. sujud. Disse il Profeta (s): “ il servo e’ piu’ vicino ad Allah quando e’ in prostrazione (sujud), quindi aumentate nel duaa”.
Perche’ si fa sujud sulla terra, che significati ha?
Questo gesto ci ricorda che siamo creati dalla terra e ad essa torniamo, e da essa ritorneremo. Sura Taha, v.55:
Da essa vi abbiamo creati, in essa vi faremo ritornare e da essa vi trarremo un'altra volta
Sura Al’alaq, v.19:
No, non gli obbedire, ma prosternati e avvicinati
Sura Al fath, v.29:
Il loro segno è, sui loro volti, la traccia della prosternazione


Condizioni della preghiera

1. tempo
2. tahara (dal grande e dal piccolo evento): disse il Profeta (s): “Allah non accetta alcuna preghiera senza tahur,e nessuna sadaqa dai beni rubati”.
3.tahara del corpo, dell’abbigliamento, del posto dove si fa la preghiera
4. coprire la ‘aura
5. vestiti della preghiera
6. volgersi verso la qibla: deve sempre essere presa la direzione della qibla, tranne nel caso in cui uno si trova su un mezzo. Rabi’ vide il Profeta (s) pregare ed era sul suo cavallo e pregò nella direzione che seguiva il cavallo


Obblighi della preghiera

1. niya, e il suo posto e’ il cuore
2. tekbir al ihram. Disse il Profeta (s): “la chiave della preghiera e’ la purificazione rituale, e la sua consacrazione e’ il tekbir e la sua conclusione e’ il teslim”
3.qiyam (stare in piedi) nel fard. Imran bin Hasir, soffriva di emorroidi e chiese al Profeta (s) come fare la preghiera e gli rispose: “Prega in piedi, se non riesci da seduto, e se non riesci coricato sul fianco”
4. recitare la fatiha in tutte le rakaa e pure nelle preghiere nafil. Disse il Profeta (s): “Non esiste preghiera se non si legge l’aprente”
5. ruku’. Sura Alhajj, v.77: O voi che credete, inchinatevi, prosternatevi e adorate il vostro Signore e operate il bene, sì che possiate prosperare. Disse il Profeta (s): “i peggiori tra la gente sono quelli che rubano dalla preghiera”gli chiesero come rubano? Rispose: quelli che non mantengono diritta la schiena”.
6. alzarsi dal ruku’. Disse il Profeta (s): “si alza la testa e si torna alla posizione iniziale in modo che ogni vertebra torni al suo posto”
7. sujud. Disse il Profeta (s): “quando il servo si prosterna, sette organi toccano terra: il suo viso, i palmi, le ginocchia e i piedi”. Tutti gli organi sono nella direzione della qibla.
8. sedersi alla fine e recitare il tashahhud
9. teslim. Il primo e’ di obbligo mentre il secondo e’ sunna.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche)

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 12:19 pm

Sul concetto di fratellanza nell’Islam (Le religioni non sono tutte uguali)
Scritto il 2 settembre 2013

http://islamicamentando.altervista.org/ ... ratellanza

Un musulmano, secondo l’Islam, può considerare fratello solo un altro musulmano. Il fratello del musulmano è qualsiasi altro musulmano.

I credenti e le credenti sono alleati gli uni degli altri. Ordinano le buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, eseguono l’orazione pagano la decima e obbediscono ad Allah e al Suo Messaggero. Ecco coloro che godranno della misericordia di Allah. Allah è eccelso, saggio. (IX,071)

Aggrappatevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi e ricordate la grazia che Allah vi ha concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli. E quando eravate sul ciglio di un abisso di fuoco, è Lui che vi ha salvati. Così Allah vi manifesta i segni Suoi affinché possiate guidarvi. (III, 103)

In verità i credenti sono fratelli: ristabilite la concordia tra i vostri fratelli e temete Allah. Forse vi sarà usata misericordia. (XLIX, 10)

Sarà anche necessario cessare di essere solidali con la propria parentela, se questa persevera nell’infedeltà:

O voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti. (IX, 23)

Non troverai alcuno, tra la gente che crede in Allah e nell’Ultimo Giorno, che sia amico di coloro che si oppongono ad Allah e al Suo Inviato, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o appartenessero al loro clan. Egli ha impresso la fede nei loro cuori e li ha rafforzati con uno spirito proveniente da Lui. Li farà entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, in cui rimarranno in perpetuo. Allah si compiace di loro e loro si compiacciono di Lui. Essi sono il partito di Allah. Ebbene, il partito di Allah non è forse quello di coloro che trionferanno? (LVIII, 22)

Solo i credenti, dunque, formano la comunità dei fratelli. Gli infedeli sono nemici sia dell’Islam che dei musulmani. Solo se si convertono possono essere considerati fratelli:

Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli nella religione. Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per gente che comprende. (XI, 11)

Non bisogna compromettersi con loro, né dar loro fiducia, né prenderli come affiliati.

[…]Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah.[…] (IV, 89)

Nell’attesa il non musulmano non può essere oggetto di vero amore. Non è un fratello. Maometto stesso si leva contro i non credenti, li combatte, non può far nulla per loro, non prega in loro favore e si disinteressa della loro sorte (qui e qui). Fra gli altri:

Che tu chieda perdono per loro o che tu non lo chieda, [è la stessa cosa], anche se chiedessi settanta volte perdono per loro, Allah non li perdonerà, perché hanno negato Allah e il Suo Messaggero e Allah non guida il popolo degli empi. (IX, 80)

Se Allah avesse voluto, non Gli avrebbero attribuito alcun consimile. Non ti abbiamo nominato loro custode e neppure sei loro difensore. (VI, 107)

Di’: “O uomini! Vi è giunta la verità da parte del vostro Signore. Chi è sulla Retta Via lo è per se stesso, e chi se ne allontana lo fa solo a suo danno. Io non sono responsabile di voi”. (X, 108)

Soltanto quando tutti gli uomini saranno divenuti musulmani l’Islam conoscerà le dimensioni quantitative della fraternità cristiana. Il Cristianesimo, infatti, riconosce la piena universalità della fratellanza umana. Agli occhi di Allah, di Maometto e dei musulmani la carità non può accogliere contemporaneamente i membri della comunità e gli infedeli: questi ultimi sono normalmente i nemici di Dio e dei credenti.

Per il cristiano la prospettiva è completamente diversa. Prima di tutto non c’è collusione tra religioso e sociale, e un nemico della nazione non è automaticamente un nemico della fede. Inoltre la società cristiana non è incaricata di esercitare rigori contro gli infedeli, la vendetta è lasciata alla giustizia di Dio e, soprattutto, alla sua misericordia. Perché Dio non è un giustiziere che svia e poi punisce. Dio è il padre, il benefattore universale che distribuisce a tutti i suoi favori, ai buoni e ai cattivi. E poiché Dio abbraccia nel suo amore tutti gli uomini, il cristiano dovrà anch’egli amarli ugualmente tutti:

“ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.” (Mt. 5, 44 -45)

San Giovanni scrive molto chiaramente:

“Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni con gli altri.” (1, Gv 4, 11)

La fraternità si estende duqnue a tutti gli uomini senza eccezione, anche a coloro che sono considerati nemici. (parabola del buon Samaritano, Lc 10, 25 – 37).

Il cristianesimo prevede un amore incondizionato per ogni uomo perché in qualsiasi uomo si cela l’immagine di Dio. In Mt. 25,32-46 è chiaramete espresso, che qualunque cosa, positiva e negativa, fatta da ogni singola persona veso gli altri uomini, Gesù la reputerà fatta a se stesso, e non ci sono scusanti: non vi sono vincoli di religione, sesso, nazionalità, etnia, razza, e condotta morale: chi vuole fare la volontà di Dio si deve mostrare compassionevole e misericordioso verso tutti, senza distinzioni.

Inoltre nella 1Gv 4,19-21 è detto chiaramente che solo chi ama il fratello, anche qui senza distinzione alcuna, può dire di amare Dio, al contrario se dice di mare Dio ma non ama il fratello, esso è da considerarsi un bugiardo:

“Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.”
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 1:28 pm

Il vescovo tuona contro le preghiere islamiche in chiesa
A Pistoia il vescovo blocca l'iniziativa di due preti che avevano aperto le porte della chiesa per la preghiera dei musulmani
Ivan Francese - Lun, 21/03/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 37767.html

In chiesa si prega Cristo, non Allah: il monito che arriva dal vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, non lascia scampo.

Il titolare della diocesi toscana ha voluto così stoppare l'iniziativa di due preti che avevano aperto ai migranti musulmani le porte delle proprie chiese.

Don Massimo Biancalani e don Alessandro Carmignani, spiega Repubblica Firenze, avevano annunciato di voler aprire la chiesa di Vicofaro alla preghiera dei profughi di fede islamica, perché "per fare vera accoglienza non possiamo farli pregare in uno scantinato". Di fronte alle (prevedibili) critiche, si erano giustificati sostenendo di stare solo seguendo l'appello per l'accoglienza lanciato da papa Francesco.

L'iniziativa però non è piaciuta a monsignor Tardelli, che non ha perso tempo per sconfessarla pubblicamente: "la doverosa, necessaria e rispettosa accoglienza delle persone che professano altri culti e religioni non si fa offrendo spazi per la preghiera all'interno delle chiese destinate alla liturgia e all'incontro della comunità cristiana", scrive in una nota. "Per quella si possono trovare benissimo altri spazi e altri luoghi ben più adatti e più rispettosi anche di chi ha un'altra fede".

La morale della storia insomma è chiara: sì all'accoglienza, ma le chiese sono luoghi consacrati al culto di Cristo. Pregare un altro Dio sarebbe inopportuno e irrispettoso, per i cristiani e per gli stessi musulmani.
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici

Messaggioda Berto » gio mar 02, 2017 8:41 pm

Preghiere buone e preghiere cattive, il pregare non è tutto e sempre uguale, specialmente quando serve a discriminare gli altri e quando è rivolto a un idolo.


Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... -akbar.jpg

Il pregare idolatra, ideologico e militarizzato dei mussulmani
Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... lamego.jpg


Preghiere dell'uomo e comande divine
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... f=24&t=483
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici

Messaggioda Berto » mer mag 31, 2017 1:01 pm

Canada - Preghiera islamica contro tutti gli ebrei e i cristiani
https://www.youtube.com/watch?v=bE_e3K- ... e=youtu.be

Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici

Messaggioda Berto » gio giu 29, 2017 7:30 pm

Apre la sala di preghiera islamica: polemiche contro l'università di Parma
L'università concede una sala di preghiera agli studenti islamici. Scoppia la polemica: barricate di Lega e Fdi. Ma l'ateneo: "È pluralismo religioso"
Sergio Rame - Gio, 29/06/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 14562.html

"Parma - si vanta l'università sul proprio sito - è il primo ateneo dell'Emilia Romagna a rispondere a questa esigenza". L'apertura, celebrata ieri pomeriggio in pompa magna alla presenza del pro rettore all'Edilizia e Insediamento urbano Carlo Quintelli, è stata preceduta da un seminario dal titolo Le sfide di un'Università plurale. I diritti delle persone, l’ampliamento della conoscenza, il valore del dialogo che ha voluto essere una sorta di invito al pluralismo religioso in una società multiculturale.

La nuova sala di preghiera per gli studenti musulmani si trova nel plesso dell'università di Parma in via D'Azeglio, negli spazi già utilizzati come archivio della Biblioteca dell'ex Istituto di Storia. Come rivela Repubblica, il consiglio di amministrazione dell'ateneo ha deciso che al suo interno "non si possono affiggere volantini di alcun tipo", non si possono tenere "sedute prolungate, dibattiti e discussioni" ed "è vietato consumare cibi e bevande, togliere o lasciare le scarpe fuori dalla sala". La gestione della sala, che potrà rimanere aperta soltanto negli stessi orari del plesso universitario, è stata affidata all'Associazione studentesca musulmana universitaria.

La decisione dell'ateneo di Parma ha scatenato forti mal di pancia. Non solo tra gli studenti. Anche partiti come la Lega Nord e Fratelli d'Italia si sono apertamente schierati contro l'apertura della nuova sala di preghiera islamica. Tanto che, come riporta l'Eco di Parma, sono fioccate anche numerose interrogazioni in Regione tese a ribadire il principio di laicità nelle università italiane. Tuttavia l'ateneo ha fatto muro davanti alle polemiche spiegando che la decisione di dare una sala di preghiera agli studenti musulmani "va inquadrata nell'ottica del pluralismo religioso in una società multiculturale".


Alberto Pento
Credo che sia un dovere dell'Università di Parma chiedere i testi delle preghiere islamiche che vengono lette, dette o recitate collettivamente all'interno del luogo di preghiera onde verificare che siano rispettosi dei diritti umani universali, delle altre religioni, dell'altrui pensiero, dell'altrui spiritualità e non incitino o istighino al razzismo, al nazismo maomettano, alla violenza, alla discriminazione, al disprezzo, all'odio, allo sterminio dei non islamici, degli apostati e dei critici dell'Islam.
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Re: Preghiere xlameghe (islamiche) contro i non islamici

Messaggioda Berto » gio giu 29, 2017 8:05 pm

NEL CORANO LA RADICE DEL JIHAD
Francesco Borgonovo, Libero, 29/02/2016

parla Bat Ye'Or

Partiamo dalle basi. Che cos'è il jihad? "Il jihad è un sistema teologico, politico, giuridico, ed economico di guerra perpetua che la comunità musulmana, l'umma, è obbligata a fare contro i non-musulmani. Secondo questa ideologia, l'umanità è divisa in due campi nemici: il campo in cui governa la legge di Allah (la shari'a), cioè il dar al-islam, regione di pace e di giustizia; e il campo dei non-musulmani che non obbediscono alla shari'a.
Questa regione è quella del male, dell'idolatria, ed è chiamata dar al-harb, regione della guerra (harb) perché i musulmani sono costretti a conquistarla per imporvi la shari'a. Gli abitanti del dar al-harb sono chiamati harbi, quelli a cui si fa la guerra. Non sono divisi fra loro da nazionalità o religione, tutti insieme costituiscono il mondo dei non credenti. Il diritto di vivere degli harbi non è riconosciuto. Il musulmano può ucciderli o prenderli in ostaggio o ridurli in schiavitù. Alla base del jihad c'è la credenza che tutta la Terra appartiene ad Allah e che lui la destina soltanto alla sua comunità di fedeli. Quando i musulmani prendono un Paese del dar al-harb, di fatto riprendono un bene che era loro e che i miscredenti possedevano illegalmente. Quando fanno la guerra, dunque, si tratta di una guerra di difesa per riprendere il bene a loro destinato da Allah e se il miscredente si oppone, l'aggressore è lui».

E questo cambio di prospettiva che cosa comporta? «Vediamo che in questa interpretazione i termini di aggressore e di resistenza o difesa sono invertiti. Se ci sono violenza, guerra e morti, sono i miscredenti i responsabili, perché avrebbero dovuto sottomettersi agli eserciti musulmani senza resistenza. Prima di fare la guerra, il califfo domanda alla popolazione infedele di convertirsi all'islam o di accettare senza opporsi la dominazione musulmana. Se essa rifiuta, allora gli fa la guerra».

Come viene condotto il jihad? «Questa guerra dev'essere portata avanti secondo le leggi teologiche che oggi sono applicate dallo Stato Islamico. Basate sulla shari'a, esse regolamentano le strategie e le tattiche delle operazioni militari, il trattamento dei popoli vinti, il regime fiscale da assegnare ai territori conquistati e lo statuto giuridico dei vinti chiamati ormai dhimmi (sotto la protezione dell'islam). Ma il jihad può farsi anche con mezzi pacifici: il proselitismo, la propaganda, e la corruzione messa in atto da personaggi in posizioni di responsabilità».

Come vengono trattati gli abitanti dei Paesi a cui i musulmani fanno guerra? «ll harbi, in quanto abitante del territorio della guerra, è un nemico che non può avventurarsi nelle terre dell'islam, in cui secondo la legge, ogni musulmano è autorizzato a ucciderlo e a impadronirsi dei suoi beni. Tuttavia la sua sicurezza può essere garantita dall'aman, una protezione temporanea. Quando una porzione del dar al-harb è conquistata e diventa parte dal dar al-islam, i suoi abitanti (harbi) sono considerati prigionieri di guerra. L'imam può condannarli al massacro, alla schiavitù, all'esilio, oppure trattare con i loro rappresentanti e concedere loro un patto di protezione (dhimma), che conferisce loro lo stato di dhimmi. Poiché la condizione di dhimmi è il diretto risultato del jihad, essa è legata al contratto che sospende l'originario diritto del vincitore sui vinti, in cambio dell'accettazione da parte dei dhimmi del pagamento di un tributo e della loro sottomissione all'islam. In quanto guerra permanente, il jihad esclude la nozione di pace ma prevede delle tregue temporanee legate alle contingenze politiche. Queste tregue sono limitate a dieci anni e possono essere revocate unilateralmente dall'imam dopo notificazione all'avversario. La legge jihadista regola pure le modalità dei trattati con il dar al harb, le condizioni del pagamento del tributo o del vassallaggio nello stadio intermedio di non guerra. Considerato dai dotti dell'islam uno dei pilastri della fede, è obbligatorio per tutti i musulmani di contribuire al jihad sia nella guerra sia con il denaro o in altri modi».

Può spiegare quando è nato il jihad e come è nato? ll jihad nacque a Yathrib (più tardi chiamata Medina) dopo la fuga di Maometto dalla Mecca (nel 622), dov'era perseguitato dagli idolatri. Lì il Profeta organizzo alcune spedizioni volte a intercettare le carovane che commerciavano con La Mecca. Una serie di rivelazioni divine, elaborate ad hoc per tali spedizioni, vennero a legittimare i diritti dei musulmani sui beni e la vita dei loro nemici pagani, e furono creati versetti coranici finalizzati a santificare di volta in volta il condizionamento psicologico dei combattenti, la logistica e le modalità delle battaglie, la spartizione del bottino e la sorte dei vinti. A poco a poco, negli attacchi contro ebrei e cristiani, fu definita la natura delle relazioni da adottare nei confronti dei non musulmani nel corso delle imboscate, delle battaglie e delle tregue, ossia dell'intera gamma di strategie in cui si articolava la guerra santa necessaria ad assicurare l'espansione dell'islam».

Perché al Profeta serviva una giustificazione religiosa alla guerra nel Corano? «In quel tempo la gente era molto religiosa. Tutte le forme di autorità e di governo erano basate sulla religione. L'islam è nato in una società nomade e bellicosa che aveva le sue regole di guerra e che praticava la razzia sui sedentari - artigiani, contadini e mercanti - non protetti dai pagamenti che garantivano "protezione" alle tribù. La dottrina del jihad mutua le pratiche razziatorie tipiche dei nomadi, ma mitigandole con una serie di ingiunzioni contenute nel Corano. Gli Arabi pagani di Medina chiedevano a Maometto di fornire loro un libro sacro come quello che avevano gli ebrei e i cristiani. Un libro che sarebbe stato per loro una guida e che avrebbero studiato come avevano visto fare agli ebrei di Medina».

Che cosa comporta il fatto che il jihad sia una istituzione dell'islam? «Questo ha due conseguenze. 1) Il jihad, essendo una parte importante della religione, non può essere revocato senza un serio esame delle sue fonti teologiche e giuridiche. 2) Tutte le relazioni umane con gli infedeli sono disciplinate dalle regole religiose del jihad. Tuttavia oggi moltissimi musulmani non conoscono la teoria del jihad o la rifiutano. Le sanzioni jihadiste contro gli apostati sono ancora più severe che contro gli infedeli».

Possiamo dire che la religione islamica crea uno stato di guerra permanente contro gli infedeli? «Finché il jihad non è revocato si può dire che le relazioni con gli infedeli si sviluppano all'interno di questo quadro. La guerra contro Israele è un jihad. Con l'Egitto e la Giordania c'è una pace fredda. L'Europa e l'America sono nella categoria della tregua, che impone dei doveri».

Quali? «ll più importante è la loro cooperazione al jihadismo palestinese per distruggere Israele. Quando Europa e America non obbediscono, il terrorismo le colpisce. L'antisionismo dell'Europa è la sottomissione di un continente alla minaccia jihadista. Oggi l'implicazione dell'Occidente contro movimenti radicali musulmani ha intensificato e mondializzato il terrorismo jihadista. Gli altri doveri della tregua sono l'accettazione dell'immigrazione musulmana, la costruzione di moschee, il permesso per la da'wa, le sanzioni contro la blasfemia, il pagamento del tributo, il dovere di vassallaggio per sostenere le cause musulmane. Gli infedeli dei Paesi della tregua sono tenuti a non ostacolare l'avanzata dell'islam nel loro territorio. La legge islamica non riconosce alcun trattato contrastante con tali accordi, che inoltre è obbligatorio rinnovare ogni dieci anni. II rifiuto di permettere la diffusione dell'islam nei Paesi della tregua equivale a un casus belli e può provocare una ripresa del jihad».

Ci sono però musulmani che a livello individuale non accettano la dottrina jihadista. «Sì. I Kurdi per esempio. Io ho parlato di una dottrina vecchia di tredici secoli. Questo non vuol dire che l'insieme del mondo musulmano l'accetti. Oggi il mondo musulmano è molto diviso su questo problema. Il generale egiziano Al-Sisi, per esempio, ha chiesto alle più alte autorità musulmane di modernizzare la religione. In Turchia, Atatürk fece una rivoluzione che cambio il Paese».

Poi, però, ci sono i gruppi che fanno ricorso al terrorismo... «II terrorismo oggi ubbidisce alle tattiche del jihad. Non ce ne rendiamo conto perché non le conosciamo, ma viviamo in un tempo di mondializzazione del jihad che si manifesta in tutti i continenti contro i non-musulmani ma anche contro i musulmani modernizzati e apostati e contro gli Stati musulmani che non applicano le regole della shari'a. La guerra dei Palestinesi contro Israele è un jihad come lo sono gli attacchi terroristici in tutto il pianeta. La condizione stabile fra gli Stati dell'Unione europea e i Paesi della Lega Araba e quelli dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (56 Paesi musulmani) rappresenta uno stato di tregua temporanea, che esige il pagamento di tributi e il vassallaggio. L'Europa pagava per lo sviluppo economico dei Paesi arabi del Maghreb ed altri del Medio Oriente, per l'Unrwa. Partecipa alla guerra contro Israele con una propaganda di odio e di delegittimazione, adotta la narrazione musulmana della storia e cambia l'istruzione scolastica. Inoltre accetta una immigrazione massiva, la costruzione di moschee e i comandamenti della shari'a, proibisce le critiche dell'islamismo».

Alcuni europei, tuttavia, non hanno voglia di sottomettersi. «Oggi parecchi Paesi europei partecipano alle guerre intra-musulmane, e le loro popolazioni si oppongono all'immigrazione, allo sviluppo delle moschee, alle condanne per blasfemia - queste sono condizioni per un casus belli che provochi la ripresa del jihad. Non si può proibire l'immigrazione e la costruzione di moschee nei Paesi della tregua...».



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