Noialtri non siamo pecore e voialtri non siete i nostri pastori - Naltri no semo piegore e valtri no si pastoriviewtopic.php?f=199&t=2154 La chiesa cattolica romana ha bisogno di fiumi sangue, del sangue dei nuovi martiri cristiani, allo stesso modo dell'idolo Allah che si nutre del sangue dei martiri assassini islamici.http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/18791.htmlNel catechismo della Chiesa cattolica, al n. 2473, troviamo questa descrizione: “II martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede. Il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana, affronta la morte con un atto di fortezza”. Ed è interessante che in questi numeri del catechismo della Chiesa cattolica viene citata quella lettera molto famosa di Sant’Ignazio di Antiochia: “Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio. A nulla mi gioverebbero tutto il mondo e tutti i regni di quaggiù. Per me è meglio morire per unirmi a Gesù Cristo che essere re fino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi, io voglio colui che per noi risuscitò. Il parto è imminente”.
Il sangue dei martiri: un seme13/02/2013
http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/ ... quotidiano «È così che "il sangue dei martiri è seme di cristiani"» (Tertulliano, Apologeticus, 50; Catechismo, 852).
Il primo martire della fede è Stefano, uno dei diaconi scelti dagli apostoli per assistere le vedove nella Chiesa. Il suo articolato discorso che precede la sua lapidazione (cf. Atti 7,2-53) è incentrato sui segni e i luoghi della Gloria di Dio. La storia della salvezza è un manifestarsi della Gloria o della presenza di Dio, che però non abita in luoghi costruiti da mani d'uomo, ma in mezzo al suo popolo. Il suo non è un discorso contro il tempio e i luoghi di culto, bensì contro qualsiasi forma di religiosità che tenda a costringere Dio in uno spazio. E, durante il martirio, a Stefano è concesso di contemplare la Gloria in Gesù Cristo, il Signore, seduto alla destra del Padre.
Perché il sangue dei martiri è seme di cristiani? Perché hanno dato la vita per una giusta causa? O perché restano nella memoria delle generazioni future? Senza negare tali motivazioni – che peraltro valgono per tutti i martiri della fede e non soltanto per i cristiani – in occasione del martirio di Stefano l'evangelista Luca adduce la ragione ultima: la loro vita è imitazione originale e irripetibile della passione di Cristo. Per questo le parole finali di Stefano sono quelle di Gesù sulla croce: «Signore, non imputare loro questo peccato» (Atti 7,20; Luca 23,34). Purtroppo, quello dell'imitazione di Cristo è un percorso compromesso nella spiritualità cristiana, perché abbiamo confuso l'imitazione con la riproduzione di una copia con scarso valore rispetto all'originale e l'abbiamo relegata nell'ambito della morale o della volontà. In realtà è l'intimità o l'assimilazione a chi si ama che crea l'esigenza di riprodurre la sua vita nella propria. I martiri completano nella loro carne quel che manca alla passione di Cristo non rispetto al suo sacrificio che è perfetto, bensì a favore del suo corpo che è la Chiesa (Colossesi 1,24). Questa è la sola ragione per cui il sangue dei martiri è seme, come sostiene Tertulliano, e frumento macinato di Dio (Ignazio di Antiochia).
Sto Farrell kì el me fa oror, el predica ca morimo martiri, bauco, lè pexo dei musulmani ke łi more copando, sto kì el voria ke i creistiani łie se fese copar martiri e ke no łi se difendense, lè purpio n'enesemenio!Farrell a Socci: caro Antonio, basta attaccare Bergogliodi Nick Farrell
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... tonio.htmlCaro Socci,
sono Nicholas, Nick Farrell da Forlì detto "l’inglese", e ho letto i tuoi ultimi articoli in cui sostieni che l’elezione di Papa Francesco non sia valida e critichi le sue omelie e il suo pontificato perché troppo "comunista". Invece a me, che non sono uno studioso della Chiesa e non mi appassiono delle dispute tra teologi ed esegeti vaticani, Papa Francesco è sempre piaciuto, sebbene tu stesso sappia quanto io sia anti-comunista. Mi è piaciuto dal primo momento, da quando si è affacciato al balcone e ci ha chiesto con umiltà di pregare per lui. Un tale carisma l’ho visto solo in Giovanni Paolo II. Non pensare che da ex anglicano - di recente convertito al cattolicesimo - non mi sia mai interessato al Papa o al Vaticano o alla Chiesa. Quando nel 1998 sono venuto in Italia, annotavo sempre le sante parole di Giovanni Paolo II in un taccuino che portavo sempre con me. Questo, col senno di poi, mi ha aiutato. Qui in Italia ho incontrato una donna molto cattolica - romagnola - che ho sposato e che, contro ogni mia previsione, mi ha dato cinque figli (dagli 11 ai 2 anni).
E insomma, un inglese doc come me non critica mai la sua regina. Ora, mi chiedo: perché tu, un cattolico doc, critichi così duramente Papa Francesco? Il Papa è "eletto" dallo Spirito Santo: chi sono io per giudicare la sapienza e lo spirito di Dio? Tu parli di irregolarità durante il conclave dei cardinali: avrebbero dovuto votare solo quattro volte in un sol giorno - sostieni - e invece hanno votato cinque volte, e così via. Ma, in fin dei conti, chi se ne frega? Dove vorresti arrivare? Un nuovo conclave? Un nuovo Papa? Dài, su.
Io credo che Papa Francesco, a dispetto di tutti coloro che lo criticano, stia facendo un grande pontificato. Non è per niente "comunista": vuole, per quanto mi risulta, più misericordia verso gli esclusi e basta. Nello specifico, ho l’impressione che vorrebbe soltanto permettere ai divorziati risposati di fare la comunione. Niente di più.
Tu, Socci, critichi il Papa - che secondo te non è infallibile in quanto irregolarmente eletto - anche perché non fa il guerrafondaio nei confronti dei cristiani perseguiti nei Paesi musulmani. Che cosa dovrebbe, che cosa potrebbe dire, per accontentarti? Che per salvare i poveri cristiani perseguitati bisognerebbe ammazzare tutti i tagliagole dell’Isis? Questo dovrebbe dire un Papa a capo di una Chiesa che predica la pace?
I martiri nella Chiesa ci sono sempre stati, assieme alle persecuzioni. Non vedo che cosa possa fare il Papa di realmente concreto per fermare il martirio dei cristiani. Un cristiano, se segue Gesù e la sua parola, non ha paura del martirio.??? Papa Francesco sta costruendo ponti dove ci sono muri per far amare Cristo da tutti. Sta preparando, guidato dallo spirito di Dio e dalla mano materna di Maria, un terreno fertile affinché tutti si convertano, anche Scalfari e Pannella, i lontani e i mangiapreti come quelli del Leoncavallo e i comunisti tutti. Sta cercando di portare più anime possibili a Dio, perché è questo ciò che conta ora: i martiri sono già tra le braccia di Dio, ma non gli Scalfari, i Pannella, gli autonomi, i comunisti. Lui dialoga con tutti per far conoscere Gesù a tutti. Sta seminando affinché un giorno il maggior numero di persone siano anch’esse pronte al martirio - perché tu sai, questa vita è un battito di ciglia. Per cui, credo che non si debba studiare il Papa in ogni sua minima parola o gesto, e aspettare la minima virgola considerata fuori posto per puntare il dito e accusarlo come facevano (e tu lo sai meglio di me) i farisei con Gesù. Noi vedremo solo dopo la sua morte tutto il bene che lui sta facendo alla Chiesa intera. E tutte le persone che, grazie a lui, sono arrivate a Cristo e si sono salvate. Preghiamo per lui e per le conversioni che grazie a lui avvengono. Non possiamo giudicare l’opera che Dio compie tramite un pontefice, non possiamo perché non siamo in possesso dello Spirito di Dio che Papa Francesco invece possiede in grande quantità. Fidiamoci, capiremo poi. ???
Questo è ciò che Gesù vuole. Noi cattolici siamo già con Dio, non abbiamo bisogno delle «coccole» del Papa. Ma i non credenti sì, devono capire la grandezza di Cristo per arrivare a lui e non lasciarlo mai più al costo della vita. Non comportiamoci quindi da figli unici gelosi dei fratelli non credenti: dobbiamo invece, proprio come i martiri, esultare per la conversione dei nostri carnefici, o per quella dei non credenti - leoncavallini o scalfariani che siano. Per cui ti do un consiglio: fidati di Francesco. Affidati a lui, sapendo che Dio, proprio tramite lui, ha già pianificato tutto. Non era forse criticato anche Gesù, come Francesco, perché col suo ardore di voler portare più anime possibili al Padre si intratteneva con pubblicani, prostitute e adultere e cacciava i demoni?
Poi, riguardo ai tuoi dubbi sulle conversioni di Scalfari e Pannella, nel 4° volume della Valtorta che sto leggendo Gesù dice: «Vedete come è misurato il Signore nel volere. Non esige conversioni fulminee. Non pretende l’assoluto da un cuore. Sa attendere. Diversamente non dovremo credere alla conversione della Maria di Magdala o di S. Francesco o di S. Agostino avvenute dopo anni di vita mondana, o non dovremo nemmeno credere alla conversione di un delinquente come Bruno Cornacchiola o lo stesso buon ladrone». Lo stesso Gesù, sempre nello stesso volume, aggiunge che lui non fa nessuna distinzione tra coloro che l’hanno sempre seguito e i grandi peccatori che si sono in seguito convertiti. Nessuna distinzione! Incredibile. Che misericordia!
Pubblicani e prostitute vi passeranno avanti nel regno dei cieli. Chissà se un giorno ti vedrai passare avanti Scalfari e Pannella o magari me, peccatore incallito.