Miracoli veri e falsi

Miracoli veri e falsi

Messaggioda Berto » lun giu 15, 2015 12:18 pm

Miracoli veri e falsi
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =24&t=1687


Il miracolo vero è la creazione, l'universo, il ciello stellato, ogni filo d'erba, ... la vita e la morte.

Il miracolo più falso che ci sia è quello della resurrezione di in uomo morto già veramente morto (e non dolo dato per morto). Dio no è un pagliaccio o un simmunito e non può violare le sue leggi universali e i suoi comandamenti per capriccio o per la raccomandazione intercessione di un santo, di una donna come la madonna, di un uomo che si dice suo figlio e Dio stesso, non avrebbe alcun senso e non avrebbe senso nemmeno la stessa creazione.


El miracoło vero lè ła Creasion, l'ogneverso entiero, el çeło stełà, el fiło d'erba ... ła vida e ła morte.

El miracoło falbo pì miracołoxo e miracołante ca ghe sipia lè ła "sorjensa de on morto" se ono lè morto dal bon nol pol pì sorxar, se el par kel sorxa vol dir ke nol jera morto. Dio ke no lè on pajàso e n'ensemenio nol pol viołar łe so meme comande e łej, nol pol prima far morir na creadura e dapò farkla tornar en vida pèar enterçesion de na madona o de on santo, ła saria na ensemensa granda e cascaria tuto el palco de ła Creasion.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Miracoli

Messaggioda Berto » lun giu 15, 2015 12:18 pm

Pagani, ma ki sarisełi?
viewtopic.php?f=181&t=1364

Anca i miracołi e łe cexe łi xe de orexene pagana.

http://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo
Si definisce miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa), in teologia, un evento straordinario, al di sopra delle leggi naturali, che si considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura. Nel linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo indica anche un fatto eccezionale, che desta meraviglia. Colui che si ritiene abbia compiuto dei miracoli di natura medica è detto taumaturgo.

Il miracolo nelle religioni
Nell'ebraismo, così come nell'Islam, i miracoli sono considerati segni dell'onnipotenza di Dio.
Nella Bibbia svariati eventi vengono presentati come miracolosi. Si deve tuttavia fare una differenza tra l'interpretazione ebraica, ovviamente limitata all'Antico Testamento, e l'interpretazione cristiana, che abbraccia soprattutto il Nuovo Testamento, del quale l'Antico è letto come prefigurazione.
I miracoli nell'Induismo
I testi sacri propri dell'Induismo contengono vari esempi di miracoli, tra cui la comparsa di un ponte sull'oceano per lasciare che gli eserciti di Rama lo attraversino, il salvataggio divino di Prahlada alla cui vita si era attentato con molti mezzi (fuoco, calpestamento ad opera di elefanti, ecc), la scomparsa del corpo fisico di Mirabai e Andal mentre entrano nel santuario di un tempio, Krishna che risuscita dai morti Parikshit. In epoca recente si sarebbero verificati miracoli da parte del dio Ganesha; tra i più rilevanti quello del 21 settembre 1995, quando in diverse parti del mondo - dall'Asia alle comunità induiste europee ed americane - le statue della divinità avrebbero bevuto del latte[3].
I miracoli nel Cristianesimo
Nel Nuovo Testamento i principali miracoli sono opera di Gesù, e sono accompagnati da un valore simbolico; spesso capita che lo stesso Gesù si rifiuti di fare miracoli per fare proseliti. Da ricordare, come momento topico, la tentazione di Satana che nel deserto propone a Gesù di cambiare i sassi in pane; Gesù rifiuta, con questo e altri segni, di far diventare i miracoli segni per convincere i testimoni. Da ricordare, dopo la moltiplicazione dei pani, come Gesù si nasconda per fuggire alla gente che voleva farlo re. Gesù evita che i miracoli da lui operati possano venir equivocati dalla folla. Numerose sono le volte che Gesù chiede ai miracolati di rimanere in silenzio e di non dirlo, è sempre fatto divieto a chi riceve un miracolo di seguirlo. Nell'ottica complessiva del messaggio evangelico, l'unico segno attorno a cui ci si deve convertire è quello duro e crudo della croce. Il Nuovo Testamento riferisce anche di miracoli operati dagli Apostoli, attribuendoli esplicitamente al potere concesso loro da Gesù, perché potessero testimoniare la loro fede e annunciare il regno di Dio. Essi vengono presentati dagli evangelisti come opere di Gesù, il Cristo, termine greco che traduce l'ebraico Messia, e sono considerati come parte della proclamazione del regno divino, a solo scopo di sollecitare il pentimento e la conversione a Dio. Nel Nuovo Testamento è presente anche la figura di Simone Mago che compie prodigi considerati veri miracoli dai testimoni.

http://it.wikipedia.org/wiki/Miracoli_di_Ges%C3%B9
La religione cristiana chiama miracoli di Gesù alcuni eventi narrati nei vangeli canonici, nei vangeli apocrifi e in altri libri del Nuovo Testamento, ritenuti prodigiosi ed attribuiti a Gesù.
Per la dottrina cattolica[1][2], e in generale per la fede cristiana, soltanto i miracoli attestati nei Vangeli canonici (diversamente dagli apocrifi) sono da considerarsi come fatti storici, con significato trascendente. Anche altre confessioni[3] esprimono di credere ai miracoli, e così anche la religione musulmana, che considera Gesù un profeta dell'Islam[4]. Secondo singoli esegeti biblici, sia cristiani sia non credenti, i miracoli di Gesù sono dei racconti allegorici[5][6].


http://www.treccani.it/vocabolario/miracolo
miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. –

1.
a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana. In partic., per la teologia cattolica, fatto sensibile straordinario, fuori e al di sopra del consueto ordine della natura, operato da Dio direttamente o per l’intermediazione di una creatura: il m. della resurrezione di un morto; i m. di Gesù Cristo; il m. della moltiplicazione dei pani e dei pesci. I m. della Madonna, di un santo, compiuti da Dio per la loro intercessione o valendosi di loro come strumento (quando siano compiuti dai santi in vita), in quanto per definizione teologica i miracoli possono essere attribuiti soltanto a Dio; il m. delle noci, raccontato da fra Galdino nei Promessi Sposi; il santo dei m., per antonomasia, sant’Antonio da Padova; fare, operare miracoli. Gridare al m., annunciare pubblicamente che è avvenuto un miracolo, gridare che si è in presenza di un fatto miracoloso; per estens., sollevare rumore per cosa che appaia straordinaria, fare grandi manifestazioni di meraviglia. Sapere, raccontare vita, morte e miracoli di qualcuno, propr. di un santo, ma per lo più fig., conoscere o narrare per filo e per segno tutte le vicende, i casi, le azioni di una qualsiasi persona.

b. Per iperbole, riferito all’uomo o alle cose umane, fatto straordinario e superiore alle possibilità comuni, azione che ha effetti insperati, intervento che ha la capacità di modificare radicalmente una situazione e sim.; per lo più al plur.: abbiate pietà di questo odio e di questo amore, fate che per un m. unico io possa amare me stesso come amo una cosa pure a me inferiore (Penna); tu pretendi miracoli da me; cercherò di rimediare, ma non aspettarti dei m.; soprattutto nella frase far miracoli, fare assai più di quanto un uomo possa fare normalmente: considerata la scarsità dei mezzi di cui disponevamo, abbiamo fatto m.; è uno scolaro volenteroso che in pochi mesi ha fatto m., ha fatto progressi notevolissimi nello studio; il medico ha fatto m., ma non è riuscito a salvarlo; e di cose, con sign. simile: è una cura, una medicina, un prodotto che fa m., che ha effetti prodigiosi; la chirurgia moderna riesce a far miracoli.

2. Evento che sembra miracoloso, che ha dell’incredibile; con questo sign. è sempre usato in funzione di predicato, a proposito di fatti che superano ogni speranza o aspettativa, così da far quasi credere che siano dovuti all’intervento di forze soprannaturali, oppure di fatti tanto insoliti ed eccezionali, che non possono non stupire grandemente: fu un m. che mi trovassi io lì presente; è stato un m. che non ti sia rotta una gamba; sarà un m. se riuscirà a cavarsela; mi pare ancora un m. che sia rimasto vivo, e con uso iperb.: sarebbe un m. se arrivasse puntuale. Per la corte dei miracoli nella Parigi medievale, v. corte, n. 1 c. Frequente nella locuz. avv. per miracolo, in modo che sembra quasi incredibile: si salvò per m.; fu promosso per m.; si regge in piedi per miracolo. Spesso in forma ellittica, in frasi esclam. e per lo più di tono iron. (con intenzionale esagerazione della meraviglia): gran m., che tu non abbi fatto quello che non hai potuto (Leopardi); m. che non ti abbia trattato male!; m. che si sia ricordato di noi! Assol., ha voluto offrirci da bere: miracolo! (o che miracolo!; quale miracolo!); anche, per antifrasi, quando si finge, per ironia, di ritenere eccezionale un fatto che è invece consueto: hai preso un brutto voto a scuola: miracolo!

3.

a. Con senso più vicino a quello originario latino (non senza influenza, spesso, più o meno diretta del sign. religioso), cosa meravigliosa, fuori del comune: par che sia una cosa venuta Da cielo in terra a miracol mostrare (Dante, con riferimento a Beatrice); i m. della scienza, della tecnica, le loro straordinarie invenzioni, i loro prodigiosi ritrovati, e in genere il meraviglioso progresso rivelato dai loro prodotti; i m. dell’arte, i grandi capolavori, soprattutto delle arti figurative (e Prato dei m. è comunem. detto lo spiazzo erboso di Pisa da cui si elevano i capolavori architettonici del Duomo col campanile, del Battistero e del Camposanto vecchio); un m. di natura, spettacolo, aspetto, fenomeno naturale che colpisca per i caratteri o le qualità eccezionali.

b. M. economico, espressione con cui è indicato il rapido sviluppo che ha avuto l’economia italiana, e il benessere sociale che ne è conseguito, negli anni ’50 e ’60 del Novecento.

c. Persona che, per le sue doti straordinarie o per l’alto grado in cui possiede determinate qualità, si allontana molto dalla norma, così da destare ammirazione e meraviglia: L’alto e novo miracol ch’a’ dì nostri Apparve al mondo (Petrarca, di Laura); è un m. di bellezza, di memoria, d’ingegno, di bontà, di pazienza (ma anche un m. di bruttezza, di stupidità, di sfacciataggine); fu un bambino così precoce che ai suoi tempi era considerato un miracolo (cfr., con sign. analoghi, prodigio, portento, fenomeno). Anche riferito a cose: un congegno così perfetto, che è un m. di precisione; o alle qualità stesse: ha una memoria, una capacità d’apprendere che è un vero miracolo.

4. Con usi affini a meraviglia, in alcuni dei suoi sign.:

a. Dire, raccontare, scrivere miracoli di qualcuno, narrare sul conto suo fatti strabilianti, o esaltarne con molta esagerazione le imprese, le virtù, i pregi; analogam., di cose, vantarne i prodigiosi effetti.

b. non com. Al plur. (per lo più in unione col verbo fare), espressioni di gran meraviglia per fatti da poco, manifestazioni esagerate o insistenti di vario genere (di dolore, di stupore scandalizzato, di protesta, di stizza, di sdegno, di disgusto, ecc.): quanti m. per un aeroplano che passa, come se tu non ne avessi mai visti!; sapevi che le cose andavano male, non capisco perché ora fai tanti m.; per un piccolo taglietto al dito fai tanti m.!; quanti m. per un capello nella minestra!

5. Nel medioevo, nome generico della sacra rappresentazione, per lo sviluppo che in essa aveva la parte dedicata ai miracoli.

Miracolo!!! Il volto di Gesù appare sull'Ostia durante la Santa Messa
https://www.youtube.com/watch?v=rNp48amAhvE


Baxełega (basilica), pałaso de ła raxon o de l’arengo e sała
viewtopic.php?f=44&t=76

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xibkE/edit
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Re: Miracoli veri e falbi

Messaggioda Berto » lun giu 15, 2015 8:22 pm

La bufala di Medjugorje

La Santa Sede sembra vicina a esprimere un giudizio ufficiale sui presunti miracoli di Medjugorje, ma la ‘Lourdes dei Balcani’ non è quella che credono i pellegrini…
Stefano Dalla Casa - giugno 12, 2015


http://www.wired.it/play/cultura/2015/0 ... medjugorje

Nella sua omelia di martedì scorso Papa Franscesco è tornato sul tema del rapporto tra apparizioni mariane e fede cristiana. Radio Vaticana riporta:

“Ci sono ‘quelli che sempre hanno bisogno di novità dell’identità cristiana’ e hanno ‘dimenticato che sono stati scelti, unti’ che ‘hanno la garanzia dello Spirito’ e cercano: ‘Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?’ Per esempio, no? E vivono di questo. Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama ‘Gesù’ e niente di più.”

Papa Francesco non lo ha detto esplicitamente, ma è ovvio che il riferimento ai presunti veggenti riguarda Medjugorje: a gennaio sono terminati i lavori della Commissione d’Inchiesta voluta da Ratzinger e pochi giorni fa Bergoglio aveva raccontato ai giornalisti che le decisioni della Congregazione per la Dottrina delle Fede erano vicine.

Le dure parole dell’omelia confermerebbero quindi lo storico scetticismo della Chiesa Cattolica sui presunti fenomeni soprannaturali che hanno reso famosa la città bosniaca, e in Italia i tanti vip che li hanno promossi sono già sulla difensiva.

Comunque vada a finire tra la Chiesa Cattolica e le decine di milioni di pellegrini, rimane il fatto che è possibile indagare sui presunti miracoli usando gli strumenti della scienza e della razionalità. Stabilire se una guarigione è realmente inspiegabile, o se un certo oggetto è davvero una reliquia, non è cioè una esclusiva di chi esercita la Fede. Le indagini su Medjugorje non mancano, e il quadro che da tempo è emerso è molto distante dall’immagine che ne hanno fedeli.

Sesso, guerra e politica
Secondo molti credenti, a Medjugorje la Madonna ha cominciato a a manifestarsi nel 1981 agli occhi di 6 bambini, 4 femmine e 2 maschi, di età compresa tra 10 e 17 anni. Da allora, quasi quotidianamente, avrebbe cominciato a lasciare precisi messaggi da riferire.

All’inizio la figura si sarebbe manifestata sopra una collina, poi la sede ufficiale delle apparizioni è stata spostata in una vicina chiesa. La presenza della Madonna a Medjugorje sarebbe confermata da diversi altri fenomeni frequentemente dichiarati nei santuari mariani: guarigioni inspiegabili, miracoli del sole, rosari di argento trasmutati in oro, ecc…

Già nel 1993 l’investigatore Joe Nickell scriveva nel libro Looking for a Miracle i motivi per cui a Medjugorje non stava avvenendo proprio nulla di inspiegabile. I racconti dei bambini erano contraddittori e i messaggi riferiti erano banali, sgrammaticati, e teologicamente ridicoli: per esempio Nostra Signora di Medjugorje è stata soprannominata ironicamente La Madonna Protestante, visto che ha negato dogmi come l’Immacolata Concezione.

Persino il vescovo Pavao Zanic, all’inizio entusiasta di assistere alla nascita di una Lourdes dei Balcani, si rese rapidamente conto della natura molto terrena dei messaggi quando la presunta Madonna prese le parti dei Francescani, che non solo gestivano la Parrocchia di San Giacomo dove avvenivano le apparizioni, ma si stavano contendendo con la Chiesa (e, quindi, con Zanic) il territorio.

Il vescovo, morto nel 2000, ha infatti sempre accusato Tomislav Vlasic, il francescano guida spirituale dei veggenti, di essere il burattinaio che ha fatto diventare Medjugorje famosa nel mondo.

Se è difficile identificare un unico responsabile per l’emergenza del culto, è però utile ricordare che Vlasic è stato scomunicato nel 2009 non solo per accuse che vanno dal sospetto misticismo alla manipolazione delle coscienze, ma anche per uno scandalo sessuale consumatosi nel 1976, quando Vlasic divenne padre a tutti gli effetti mettendo incinta una suora, che poi nascose in Germania. Oggi Vlasic è coinvolto in un progetto religioso chiamato Nucleo Centrale che sembra pescare a piene mani dalla New Age. Per un profano è un po’ complicato capire dove si voglia andare a parare, ma è certo che gli alieni non mancano.

Insomma, dal punto di vista del dogma cattolico, le scelte della Madonna di Medjugorje sembrano perlomeno un po’ bizzarre, mentre per quanto riguarda le manifestazioni annesse non esiste nessuna prova di guarigioni, i miracoli del sole sono illusioni e un rosario di argento si “trasforma in oro” solo se in realtà si tratta, come spesso accade, di ottone placcato in argento…

In una prospettiva più ampia è plausibile che quanto accaduto a Madjugorje, così come in altre sedi di presunte apparizioni mariane, sia stato fortemente determinato dal clima politico e sociale. Il professore di sociologia Raymond A. Eve spiega che in piena Guerra Fredda nella Yugoslavia di Tito la religione era osteggiata e ridicolizzata con ogni mezzo ma, specialmente nelle comunità rurali, la fede rimaneva molto forte. In questo clima la notizia dei giovani veggenti si diffuse rapidamente, perché credere (e far credere) nel miracolo era per molti anche una forma di opposizione e affermazione della propria identità.

Miracoli da esportazione
La mania di Medjugorje si è diffusa in tutto il mondo, al punto che persino negli Stati Uniti esistono diversi santuari che presentano una connessione con la cittadina bosniaca. Anche questi miracoli in franchising, però, non erano tali. Per l’Italia è utile ricordare il caso delle madonne piangenti.

Sì, perché la famosa Madonnina di Civitavecchia, che nel 1995 ha riempito i telegiornali, è stata realizzata da un artigiano croato e venduta a Medjugorje in uno dei tanti negozi che ancora campano grazie alla storia dei 6 giovani veggenti.

L’oggetto inizialmente si trovava in un giardino privato, ma venne poi rapidamente spostato nella parrocchia di Sant’Agostino. A oggi la Chiesa Cattolica non si è ancora espressa sulla natura miracolosa del fenomeno, eppure dalle indagini è lampante che dietro c’è una mano umana.

Far piangere una madonna non è particolarmente complicato: il chimico Luigi Garlaschelli del Cicap, per esempio, spiega:

“Basta usare una statuetta cava, di materiale poroso, come il gesso, smaltata. Si pone del liquido nella cavità interna. Il gesso si imbeve, ma la smaltatura impedisce che esso trasudi esternamente. Se si graffia in modo impercettibile lo smalto sugli occhi, il liquido fuoriuscirà solo in quel punto, e si vedranno lacrime prodursi dal nulla.”

Ma nel caso di Civitavecchia, e probabilmente nella maggior parte dei tentativi di imitazione, la bufala è assai meno sofisticata: basta applicare il liquido sul volto della statua dall’esterno, magari con un contagocce o con un dito. E questa è infatti la conclusione delle perizie eseguite per la Questura. Alle analisi il liquido rosso con cui era stata imbrattata la statua si rivelò effettivamente sangue ma, sorpresa, apparteneva a un individuo di sesso maschile.

Questa rivelazione non ebbe però grandi contraccolpi sui credenti, già numerosi, per esempio il vescovo Girolamo Grillo difese il miracolo dicendo che anche il sangue di Gesù doveva essere maschile.

Se non era proprio possibile prelevare il sangue di Gesù per un confronto, sarebbe stato però utile prelevare il sangue dei proprietari della statuetta, che però si opposero.

Sulla scelta del sangue per la messa in scena, Garlaschelli ha commentato:

“Oggigiorno le madonne piangono sangue. Io penso che questo accada perché ora abbiamo la tv a colori.”
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Re: Miracoli veri e falbi

Messaggioda Sixara » lun giu 15, 2015 8:29 pm

Però mi - co jero fare i fanghi - na dòna la parlava co naltra ke la jera stà Mejugorie , e sicome ke mi a scoltava intaresà ( ca jero drio scrivare de Verjene e piena de gra'zia) la me ga fato vedare el video...
bè, a se vedeva propio kel fenomeno lì de l sole, na spece de eclìsi de sole ... el disco solare el ghea tuto n alone nero tutatorno... e a se vedea na lùxe stranba, scura, me ga fato inpresion comuncue. :?
Dopo a scòla on colega el me lo gà spiegà anca kel fenomeno lì - gnente miracoli ma na roba de rifra'zion, no sò... però mi me ga inpresionà istéso. E - a vojo dire - sa m inpresiono MI figurarse i altri... cuei ke ga de l màe n caxa, cuei ke no ga pì speran'ze se no' kei viaji lì ke i fà verso i santoari.
Ke - i dixe - a basta solo ke cueo : el viajo de speran'za ca te fa canbiare, ca te sì difarente dopo da cueo ca te jeri prima de ndarghe. Cueo xe el miracolo vero. I dixe - ke mi no ghe vago te kei posti lì, màsa zènte, màsa confuxion.
No ghè bixogno de èsare n conpagnia de miliàri de altri pa pregare tuti asième alta oxe , la ghe sente istéso anca sa te stè 'zìto. :)
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Berto » ven giu 19, 2015 7:44 pm

Fetiço (feticcio) o fatiço/fatiso (artefato, falso, falbo)
viewtopic.php?f=24&t=1513

http://it.wikipedia.org/wiki/Feticismo
In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità primitiva che prevede l'adorazione di feticci, ovvero di oggetti - spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi - ritenuti dotati di poteri magici.
Il termine di fétichisme fu impiegato per la prima volta dal filosofo e linguista francese Charles de Brosses nel 1760.
Il feticismo dagli antropologi evoluzionisti era ritenuto come uno degli stadi più primitivi della religiosità umana, ed era considerato una variante dell'animismo: in realtà si è visto in seguito come le due pratiche religiose si distinguano sotto numerosi aspetti.
Attualmente la definizione di "feticcio" viene usata in modo particolare per quegli oggetti considerati carichi di potenza sacra nell'ambito dei culti dei nativi dell'Africa occidentale.
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Berto » mer giu 24, 2015 6:00 pm

Anca la Sindone lè on "mistiero" falbo come i miracoli de Medjugorje

http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/si ... grini.aspx

Sindone, superato il milione di pellegrini

Dalla Cattedrale dove è in corso l’ostensione alla Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco dove si venerano le spoglie di don Bosco nel bicentenario dalla nascita passando per il Cottolengo: a Torino in questi giorni c’è il mondo. Hanno superano il milione i pellegrini che finora si sono recati a venerale la Sindone e centinaia di migliaia sono quelli che proseguono il loro pellegrinaggio sulle orme del santo dei giovani sostando nella Cittadella della carità, la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Tra questi, ieri, in forma strettamente privata, anche la moglie del premier Renzi, Agnese Landini con la figlia Ester ha sostato in preghiera davanti all’Uomo della Sindone. E nel fine settimana, in prossimità della visita del Papa nel capoluogo subalpino, si prevede che molte migliaia di persone giungeranno la città. Domenica la visita alla Sindone è sospesa e riprenderà lunedì per chiudersi mercoledì 24 giugno, festa di san Giovanni Battista, patrono della Chiesa torinese: quindi c’è ancora la possibilità di prenotare – gratuitamente – la visita alla Sindone. Tutte le informazioni sul sito http://www.sindone.org oppure telefonando al call center dell’ostensione (011.5295550 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 14).

Ai malati e ai disabili che desideravano accostarsi alla Sindone è stata dedicata una giornata – il mercoledì – per la visita con un percorso ridotto e assistito: finora sono stati 30mila le persone sofferenti che hanno potuto contemplare la Sindone e, per chi ha bisogno di assistenza medica specifica, fin dall’inizio dell’ostensione è stato allestito un servizio di accoglienza con 70 posti letto in due strutture ospedaliere attrezzate appositamente anche per i familiari. Un migliaio i malati che hanno usufruito di questo servizio chiamato come si usa a Lourdes «accueil». Duecento i volontari tra medici e infermieri che hanno garantito la visita fosse «su misura» per chi non è in grado di camminare o con gravi patologie. Per tutti gli altri pellegrini il punto di accoglienza per entrare nella Cattedrale per la visita alla Sindone è presso i Giardini reali dove parte il percorso di avvicinamento al Duomo, lungo 850 metri e quasi completamente coperto.

La «macchina» dell’ostensione non avrebbe potuto funzionare senza l’«esercito» di volontari della Sindone: 4.662 donne e uomini di tutte le età in giacchetta viola che si sono occupati, turnando sette giorni su sette, dell’accoglienza dei pellegrini, dei giornalisti (circa mille gli accreditati alla Sala stampa all’ostensione), dal presidio del percorso di avvicinamento al Telo, della pulizia dei locali. Per indossare la "giacchetta viola" hanno frequentato un percorso di formazione guidato da don Roberto Gottardo, presidente della Commissione diocesana per la Sindone. Numeri più contenuti ma stesso spirito di servizio a Valdocco dove 200 "giacchette gialle", coordinate dal salesiano don Enrico Lupano, sono gli «angeli custodi» delle migliaia di persone che in questi mesi dalle 132 nazioni dove sono presenti i figli di don Bosco vengono a Torino per il bicentenario.
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Berto » dom giu 28, 2015 7:23 pm

Pellegrinaggi, conversioni e presunti miracoli. Ma Medjugorje non convince il Vaticano

L'avversione di papa Francesco per il fanatismo, la curiosità di Wojtyla che confidava il desiderio di visitare i luoghi delle apparizioni. A 34 anni dai primi fenomeni raccontati dai veggenti, il mondo cattolico è diviso. Sono 40 milioni le persone arrivate in Bosnia, tra vip e malati
di ANDREA GUALTIERI 26 giugno 2015

http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... -117740610

CITTA' DEL VATICANO - Sembra prevalere la linea fredda in Vaticano su Medjugorje: la Congregazione per la dottrina della fede ha discusso il caso e formulato orientamenti restrittivi, ma il verdetto del Papa potrebbe slittare a dopo l'estate. Sono passati 34 anni dai primi fenomeni raccontati dai presunti protagonisti delle apparizioni. Di ritorno dal viaggio che lo aveva portato a Sarajevo, il 6 giugno scorso, Francesco aveva annunciato: “Siamo lì lì per prendere delle decisioni”, aggirando però le richieste di anticipazioni. Il pontefice argentino finora non si è mai pronunciato citando in modo diretto Medjugorje, ma più volte aveva lasciato intendere la sua avversione nei confronti del fanatismo che circonda i veggenti. In un'omelia a Santa Marta, nel novembre 2013, aveva citato quanti affermano: “Ma io conosco un veggente, una veggente, che riceve lettere della Madonna, messaggi dalla Madonna”. E la risposta di Francesco è stata: “Ma, guardi, la Madonna è madre! E ci ama a tutti noi. Ma non è un capoufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste novità – ha poi aggiunto - allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio”. E di nuovo, il 9 giugno scorso, aveva criticato quelli che si chiedono: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?”. “Questa non è identità cristiana – aveva sottolineato il Papa -. L'ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più”.

Diverso era stato l'atteggiamento di Giovanni Paolo II. Pur senza sbilanciarsi sulla veridicità dei fenomeni, in privato avrebbe espresso diverse volte la volontà di visitare Medjugorje: “Se non fossi Papa sarei lì a confessare”, è l'espressione che - secondo quanto riferisce monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di canonizzazione di Wojtyla - sarebbe stata pronunciata dal pontefice polacco nel 1987 durante l'incontro con Mirijana Dragicevic, la donna che, insieme a Ivanka Ivankovic, Mirijana Dragicevic, Vicka Ivankovic e Ivan Dragicevic, ha raccontato di aver avuto la prima visione.

Fu il 24 giugno 1981, secondo la loro testimonianza, il giorno in cui tutto ebbe inizio. Due giorni dopo, ai quattro ragazzi si aggiunsero anche Marija Pavlovic e Jakovcolo. Tutti erano giovanissimi, avevano tra i 6 e i 16 anni. La loro storia si diffuse entusiasmando un numero crescente di devoti, che cominciarono ad affollare la rocciosa altura della cittadina balcanica nonostante i divieti del regime comunista e le riserve delle autorità religiose. Sin dall'epoca delle prime apparizioni, il vescovo della vicina Mostar, Pavao Zanic, definì il caso come “la più grande truffa nella storia della Chiesa”. E nel 1991, la Conferenza episcopale jugoslava dichiarò: “Sulla base delle ricerche sin qui compiute, non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali”.

Nel frattempo, però, i veggenti affermano di aver avuto altre apparizioni: tre di loro dicono di vedere la Madonna ogni giorno alla stessa ora ovunque si trovino. Riferiscono messaggi che sono diffusi in tutto il mondo attraverso una rete di devozione globale e che invitano alla conversione e alla preghiera per la pace, argomenti in linea con l'insegnamento cristiano. Accanto ad essi, però, ci sono i misteriosi segreti che i veggenti affermano siano stati rivelati loro. Nessuno dei sei ragazzi, nel frattempo, è diventato religioso. Una si è trasferita in Italia, mentre quattro di loro vivono ancora stabilmente a Medjugorje dove si stima siano 40 milioni i pellegrini arrivati negli anni, compresi molti sacerdoti e vescovi. C'è ad esempio il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e allievo di Ratzinger, che ha celebrato nella chiesa locale la veglia di capodanno del 2010 e in un'intervista ha ammesso di frequentare quei luoghi dagli anni Ottanta, testimoniando di aver visto fiorire vocazioni e conversioni. Tra i sostenitori di Medjugorje anche padre Livio Fanzaga, direttore della popolarissima Radio Maria e numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, da Paolo Brosio – che ha raccontato il fenomeno in numerosi libri e trasmissioni tv – all'allenatore dell'Inter Roberto Mancini, che sull'altura rocciosa voleva portare anche Mario Balotelli. E c'è pure chi afferma di essere stato miracolato. Nel 2013 un uomo della provincia di Cosenza, affetto da Sla, è tornato a camminare dopo 4 anni nel corso di un viaggio nella località bosniaca e al ritorno a casa gli è stato tolto il tubicino tramite il quale veniva ormai alimentato.

Nel frattempo, però, una dichiarazione del Vaticano del 2007, che non è mai stata modificata e che è rimasta l'unica posizione ufficiale sino ad oggi, aveva precisato che i pellegrinaggi “si svolgono in maniera privata” e sono permessi “a condizione che non siano considerati come un'autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa”. Ad affermarlo fu il futuro segretario di Stato Tarcisio Bertone, che all'epoca era segretario della Congregazione per la dottrina della fede diretta da Joseph Ratzinger. L'atteso esame inizio il 17 marzo 2010 proprio per decisione di Ratzinger che, diventato papa, affidò il caso Medjugorje a una commissione composta da 13 membri permanenti - tra i quali cinque porporati - ai quali si sono affiancati numerosi esperti. A presiedere l'organismo fu scelto il cardinale Camillo Ruini e fu lui quattro anni dopo a consegnare il dossier nelle mani di Francesco. Era il 17 gennaio 2014: diciassette mesi dopo, un altro slittamento.


Medjugorje, i dubbi del Sant'Uffizio: "Non c'è nulla di soprannaturale"
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/0 ... 117732282/

Il dossier in Vaticano: il rapporto tra i fedeli e il santuario non è in discussione ma secondo la Congregazione per la Dottrina della Fede le apparizioni non avrebbero nulla di soprannaturale. Per i sei veggenti c'è il divieto di partecipare a raduni e divulgare messaggi attribuiti alla Madonna. Dopo l'estate si pronuncerà il Papa
di MARCO ANSALDO

CITTÀ DEL VATICANO - Le apparizioni di Medjugorje non avrebbero nulla di soprannaturale. Divieto ai sei veggenti di partecipare ai raduni. Imposizione ai vescovi di non farli invitare né di accoglierli. Sono questi gli orientamenti più importanti emersi nella riunione di mercoledì scorso alla Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dal cardinale Gerhard Ludwig Mueller, in Vaticano. Un incontro molto atteso, soprattutto dopo la consegna da parte della Commissione di inchiesta presieduta dal cardinale Camillo Ruini, della documentazione raccolta e messa a disposizione del Papa.

Un anniversario amaro (il 34°) per le apparizioni al santuario nell'Erzegovina, visitato ogni anno da milioni di pellegrini. Nella riunione il luogo sacro non è stato messo in discussione, né tanto meno il rapporto tra i fedeli e il santuario. Il caso controverso riguarda semmai le visioni e i tour periodicamente compiuti dai sei veggenti. Dopo le parole critiche pronunciate da Papa Francesco sulla genuinità delle apparizioni il 6 giugno scorso sul volo da Sarajevo, l'altro ieri è stata la volta della plenaria all'ex Sant'Uffizio. Diversi i punti toccati. Secondo gli orientamenti emersi le apparizioni di Medjugorje non avrebbero nulla di soprannaturale e il loro messaggio verrebbe considerato addirittura come inconsistente sotto il profilo teologico. I sei veggenti hanno ora l'espresso divieto di partecipare a raduni e di divulgare messaggi che essi sostengono provenire dalla Madonna. Inoltre i vescovi sono invitati a non accoglierli per assemblee dei fedeli.

Ma quel che soprattutto ha colpito i membri della Congregazione è uno degli elementi forti dell'inchiesta guidata da Ruini. E cioè il consistente giro di denaro attorno al fenomeno Medjugorje. Il sospetto è che ci possano essere operazioni di lucro sui pellegrini che si riuniscono in grande numero nei raduni dei veggenti all'estero, ma anche forti interessi economici locali in gioco per hotel e agenzie di viaggio. Un dato che, arrivato alle orecchie di un Pontefice che predica la sobrietà come Jorge Bergoglio, non è sfuggito al nuovo corso in Vaticano.

FOCUS: Lo scetticismo di Bergoglio, la curiosità di Wojtyla

Alcune fonti vicine a Medjugorje parlano ora di "cordone sanitario eretto intorno ai veggenti", ma invitano a distinguere la sacralità del luogo mariano dalle presunte apparizioni. Quella di mercoledì scorso non sarà comunque l'ultima riunione dedicata al caso. Ce ne sarà infatti un'altra, probabilmente dopo l'estate. Dopodiché arriverà il pronunciamento del Papa. Ma il suo pensiero sul caso è già molto preciso.
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Berto » gio lug 16, 2015 8:09 pm

Stigmate
https://it.wikipedia.org/wiki/Stigmate

Le stigmate (grafia più moderna: stimmate; grafia antiquata: stimate) (dal greco στίγμα, stigma, che significa marchio) sono tipicamente le piaghe nelle mani, nei piedi e nel costato di Gesù Cristo, provocate dai traumi subiti durante la sua passione; per successiva estensione, indicano lesioni corporali che in particolari soggetti offrono una riproduzione, temporanea o permanente, completa o parziale, delle piaghe di Cristo (o di altre conseguenze della Passione). In ulteriore traslato, con la parola "stigmate" si indicano i segni fisici, o psichici, o sociali, lasciati in individui o collettività da eventi avversi di varia natura, e che in terze persone destano reazioni comunque negative.
La Chiesa cattolica riconosce il fenomeno, ma non lo propone a credere con sentenza dogmatica o dottrinale.

ASSISI-SAN FRANCESCO-LE STIMMATE-I segni delle stimmate

Il Celano nella sua “Vita Prima” ci dice (FF 485): “Ecco: nelle sue mani e nei piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena visto in quel misterioso uomo crocifisso. Le sue mani e i suoi piedi apparvero trafitti nel centro da chiodi, le cui teste erano visibili nel palmo delle mani e sul dorso dei piedi, mentre le punte sporgevano dalla parte opposta. Quei segni erano rotondi dalla parte interna delle mani, e allungati all'esterno, e formavano quasi una escrescenza carnosa, come fosse punta di chiodi ripiegata e ribattuta. Così pure nei piedi erano impressi i segni dei chiodi sporgenti sul resto della carne. Anche il lato destro era trafitto come da un colpo di lancia, con ampia cicatrice (cicatrice obtunda), e spesso sanguinava, bagnando di quel sacro sangue la tonaca e le mutande”.

San Bonaventura nella “Legenda Maior” dice (FF 1226): “Scomparendo, la visione gli lasciò nel cuore un ardore mirabile e segni altrettanto meravigliosi lasciò impressi nella sua carne. Subito, infatti, nelle sue mani e nei suoi piedi, incominciarono ad apparire segni di chiodi, come quelli che poco prima aveva osservato nell'immagine dell'uomo crocifisso. Le mani e i piedi, proprio al centro, si vedevano confitte ai chiodi (...). Il fianco destro era come trapassato da una lancia e coperto da una cicatrice rossa, che spesso emanava sacro sangue, imbevendo la tonaca e le mutante”.

La descrizione delle stimmate è precisa, ma ci si domanda se le neoformazioni dei chiodi apparirono dopo che Francesco ebbe trapassate mani, piedi e costato. La ferita al costato conduce a dare risposta positiva a questa domanda. La ferita al costato appare certamente come un colpo di lancia, una ferita che a volte sanguinava. Il Celano e Bonaventura parlano di cicatrice, ma non si tratta di cicatrice nel senso di segno di ferita cicatrizzata, poiché cicatrice ed emissione di sangue sono realtà incompatibili. Con ciò anche le mani e i piedi dovettero essere in primis trafitti da raggi di fuoco; poi seguì la formazione dei chiodi. Quel “cominciarono a comparire” del Celano e quel “incominciarono ad apparire” di san Bonaventura, indica non un'azione repentina segnata dal dolore, come ci si aspetterebbe, ma la formazione permanente dei chiodi come segno dell'incontro di Francesco con il Crocifisso. I due autori, come pure la Leggenda dei tre compagni e i Fioretti, non parlano di dolore provato da Francesco; ma il dolore è essenziale nella partecipazione alla passione di Cristo mediante la stimmatizzazione, per cui dobbiamo aggiungere questo tassello mancante e importante alla stimmatizzazione di san Francesco. Questo tassello è testimoniato dall'affresco di Giotto sulla stimmatizzazione di san Francesco nella Basilica superiore di Assisi (1290 - 1295) e da quello di Pietro Lorenzetti nella Basilica inferiore (1310 - 1320). www.perfettaletizia.it
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Berto » gio lug 23, 2015 6:14 am

Se pol credar ai miracołi, a łe 'parision e a i Santi?

http://digilander.libero.it/nonsoloperf ... ede/17.htm
Com’è stato detto, il cristiano che crede perché ha ricevuto il dono immenso della fede, non ha bisogno d’altro. Gli basta credere nel Dio di Cristo, e quindi seguire il suo comandamento dell’amore e riferirsi per questa conoscenza alle scritture ed al magistero della Chiesa che è la millenaria custode della Verità rivelata.
Credere ai miracoli, alle apparizioni o ricorrere alle devozioni dei santi, non è assolutamente indispensabile. L’unica devozione che può considerarsi quasi necessaria per raggiungere la fede piena in Gesù, è quella per la Madonna, la Madre, la corredentrice, colei che, pregata con fede, ci porta al Figlio suo e quindi al Padre.
La conoscenza della vita dei santi però è sicuramente utile per l’accrescimento della fede, in quanto essi rappresentano esempi significativi di come il cristiano sia chiamato alla perfezione e come questa sia effettivamente raggiungibile. La loro esistenza è finalizzata alla perfetta conoscenza di Cristo, alla sua imitazione nella Carità e quindi al raggiungimento dell’unione mistica con lui. Non sempre nella vita dei santi si assiste alla realizzazione di miracoli o comunque di fatti straordinari. Diversi tra gli ultimi santi, elevati agli onori degli altari dall’attuale pontefice Giovanni Paolo II, hanno condotto una vita “normale”.
...

Il santo dei miracoli (łe racomandasion)
http://www.santantonio.org/portale/sant ... mirac1.asp
Sant'Antonio è conosciuto come il Taumaturgo, ovvero l’operatore di prodigi. Meglio noto come il Santo dei miracoli.
Miracolo deriva dal latino mirari, provar meraviglia, stupore. Indica un evento che sorprende chi ne è testimone diretto o indiretto. Nell'ámbito della teologia cattolica il miracolo viene definito come un fatto sensibile (che cioè viene udito, visto, toccato, sperimentato dalle persone), operato da Dio per lo più tramite un santo. Fatto che va o contro, o si situa sopra, oppure al di fuori delle comuni "leggi" della natura, come sono recepite in un determinato ambiente ed epoca.

Pensè se Dio ke no lè on pajàso el pol derogar da łe so lej ogniversałi par ła racomandasion de on "Santo", Dio nol pol farse coronpar da gnaona racomandasion e łe so łeji łe xe sagre e no łe deroga par kikesipia.

Ajografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Agiografia
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Re: Miracołi veri e falbi

Messaggioda Sixara » ven lug 24, 2015 8:25 pm

Berto ha scritto:Se pol credar ai miracołi, a łe 'parision e a i Santi?

Sa te ghè n ànema putìna SI , sa te sì deventà grando NO, ke solo i putìni i ghe crede te i miracoli, e solo ke lori i pòe vedarli.
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