Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:32 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:32 am

Forza Francia,
forza Macron,
gli uomini di buona volontà di tutta la terra sono a vostro fianco nella battaglia di civiltà contro la mostruosa barbarie idolatra del nazismo maomettano
Se i paesi nazi maomettani non esportano l'Islam e la violenza islamica di cui sono intrisi, implodono su se stessi per la loro violenza intrinseca e strutturale.
Esportare l'Islam equivale a scaricare altrove la violenza nazi maomettana.



7 disegni di Charlie Hebdo sono stati proiettati sulla facciata di 2 hotel di zona a Tolosa e Montpellier. Non sono d'accordo. Significa riconoscere gli zum come interlocutori. Non si discute con i tagliatori e i loro amici, si schiacciano come scarafaggi.
https://www.facebook.com/dragor.alphan. ... 5189214427




RISVEGLIATI E SVEGLI
Niram Ferretti
25 ottobre 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Il risveglio di Emanuel Macron contro il radicalismo islamico è tardivo, ma, come si suol dire in questi casi, meglio tardi che mai.
Uscito dal sonno, Macron ha scoperto che vi sarebbe in Francia un separatismo islamico che compromette le regole del paese creando una società alternativa nella quale le proprie leggi e norme, che sono poi quelle codificate dalla Sharia, hanno la meglio su quelle laiche della nazione.
Formidabile.
Sì, è la conseguenza di un portato religioso chiamato Islam. Funziona così da 1400 anni.
Non esiste e non e mai esistito fino ad oggi un islam integrato con il liberalismo e la democrazia, un Islam che abbia mischiatato armoniosamente John Locke, Benjamin Constant e Raymond Aron, con le sure del Corano.
Ora, con circa sei milioni di musulmani sul suolo patrio (anche se bisogna vedere quanti di loro sono praticanti e ortodossi), la questione è abbastanza problematica per il risvegliato Macron.
Nel 2014, L’Institute Montaigne, pubblicò una ricerca di 2,200 pagine dal titolo, "Sobborghi della Repubblica"nella quale veniva mostrato che specifici sobborghi francesi stanno trasformandosi progressivamente in "società islamiche separate" governate dalla Sharia.
A seguito delle sue dichiarazioni, Macron si è dovuto prendere la reprimenda di Erdogan, il quale lo ha accusato di essere mentalmente instabile.
L'islamista Erdogan, membro della NATO con il secondo esercito più cospicuo, e protagonista in questi anni di una arrembante politica neo-ottomana, non perde mai occasione per mostrare la sua arroganza, tanto non ci sono mai conseguenze.
La Francia ha richiamato il proprio ambasciatore in Turchia e ha risposto a stretto giro di posta al rais turco che "Non accetterà insulti".
Risum teneatis.
Ci vuole ben altro con Erdogan e con l'Islam che cerca di imporre il proprio radicalismo. Ci vogliono misure nette e concrete di contrasto. L'Europa langue e la Francia risponde sdegnata, mentre vengono decapitati degli insegnati che hanno osato mostrare in una classe le caricature del profeta che costarono la vita ai giornalisti di Charlie Hebdo ed Erdogan continua sostanzialmente indisturbato a propagare il proprio suprematismo islamico.
I dormienti si svegliano a sussulti, ma chi è sveglio come Erdogan e compagni non perde tempo.



Insegnanti in Francia, prigionieri dell'Islam
di C. Martinetti
25 ottobre 2020

https://www.huffingtonpost.it/entry/ins ... 772655cbb8

Liceo Pierre-d’Aragon, Muret, regione di Tolosa. L’insegnante di storia e geografia parla dei “diritti e dei doveri dei cittadini francesi nel rispetto della laicità”. Si finisce sul diritto di portare il velo e un gruppo di ragazze contesta la professoressa sostenendo che la “sharia islamica viene prima delle leggi della Repubblica”. Nell’intervallo, una ragazza di 16 anni che non era presente, avvertita dalle altre, aggredisce e insulta violentemente la professoressa insieme a due ragazzi. La professoressa è choccata e deve ricorrere a un sostegno psicologico. Il gruppetto viene denunciato alla procura.

Questo episodio è avvenuto il 9 ottobre; una settimana dopo, il 16, a molti chilometri di distanza, appena fuori dal liceo di Conflans- Saint-Honorine nella regione parigina, il professor Samuel Paty, 45 anni, viene decapitato da un diciottenne islamista di origine cecena, a causa delle sue lezioni i laicità, nelle quali aveva mostrato due vignette su Maometto pubblicate su Charlie Hebdo. Il 19 ottobre i facinorosi del liceo di Muret, vengono accusati di oltraggio all’insegnante e arrestati. Sono tutti minori e il procuratore della Repubblica di Tolosa ha precisato a Le Monde - che ieri ha pubblicato la notizia - che rischiano sei mesi di carcere.

La successione dei fatti è importante e c’è da chiedersi se la sanzione e gli arresti a Tolosa sarebbero avvenuti senza la decapitazione del professore a Parigi. Non sappiamo. Quel che è certo è che la Francia sta entrando in un regime di eccezionalità, col drammatico sovrapporsi della tragica fine del professor Paty all’inarrestabile spirale della pandemia Covid.

Sembra che si scopra solo adesso che il mestiere di insegnante è diventato un atto ai limiti dell’eroismo, se non proprio fisico almeno civico. In realtà si sapeva e si taceva, paralizzati dai tabù della correttezza politica e dal mito dell’integrazione repubblicana, ma due anni fa un’approfondita inchiesta di opinione tra gli insegnanti denunciava che il 40 per cento ammetteva di aver subito contestazione da parte di allievi e famiglie e di aver cominciato ad autocensurarsi nel fare lezione. Sul fondo di tutto, la questione religiosa, l’Islam, i suoi valori, il suo racconto del mondo. Ed è un crescendo apparentemente inarrestabile.

I più contestati sono gli insegnati di storia e geografia. Le lezioni più difficili quelle in cui si affrontano i momenti simbolici della storia, colonizzazione e decolonizzazione. Ma anche materie a sfondo sociale, come l’educazione civica e sessuale.

Questa è la testimonianza riportata da Le Point di Sophie, che da dieci anni insegna in “college” (scuola media) “sensibile” di Saint-Denis, banlieue parigina, e confessa di avere sempre un peso sullo stomaco quando entra in classe. “Dall’inizio dell’anno ho parlato dei Carolingi e di Giustiniano e i ragazzi hanno manifestato l’impressione che io stessi facendo del proselitismo confessionale, mentre quando cito Maometto molti di loro, quelli di confessione musulmana, si sentono visibilmente sollevati, lo vivono come una liberazione. Anche quelli che fino ad allora erano rimasti passivi, si rianimano, si mettono a parlare, il che sarebbe piuttosto positivo se non fosse che cominciano a contestare quello che insegno. Alcuni dicono di sapere molte più cose di me, solo per il fatto di essere musulmani. Sono i genitori che li spingono e gli dicono che ciò che insegno io è falso. E allora faccio attenzione a quello che dico, devo calibrare sogni parola, è stressante”.

Ma non è soltanto una questione di contenuti. Racconta la preside di un altro collège della regione parigina: “Anche organizzare un torneo di badminton con squadre miste è una sfida. Gli insegnanti di scienze devono insistere con i ragazzi perché partecipino alle lezioni di educazione sessuale e agli incontri sulla pianificazione famigliare che organizziamo con varie organizzazioni. Durante queste lezioni ci sono delle ragazzine che si tappano ostentatamente le orecchie per non sentire. Le richieste di dispensare le ragazze dai corsi di nuoto sono sempre più numerose, con le scuse più diverse, allergie, mestruazioni dolorose… È tutta una serie di segnali che sembrano deboli ma che messi insieme cominciano a pesare molto sulla scuola. Ci sono delle ragazze che dalla sixième (la prima media) vengono a scuola velate e con le gonne che arrivano ai piedi”.

La filosofa Elisabeth Badinter fa risalire al 1989 la prima manifestazione dell’islam politico su temi quotidiani, quando tre ragazze si sono presentate velate nella loro scuola di Creil, nell’Oise, a nord di Parigi, pretendendo di portare il foulard in classe: “È stato il primo cedimento della Repubblica, in nome della tolleranza, la sinistra allora ha legittimato il loro diktat”.

A seguire il filo di queste storie si arriva lontano, tra strappi e controstrappi. Per esempio a Saint-Ouen, prima banlieue parigina, dove nel 2012 il presidente liceo Edmond Rostand aveva rimandato a casa una ragazza musulmana arrivata a scuola con una gonna troppo lunga giudicata “non laica” e un foulard nero che lasciava scoperto solo l’ovale del viso. L’aveva giudicata una “provocazione” e su Internet si trovano ancora le foto con la ragazza che sorride. Davanti alla scuola ci fu una grande protesta contro il preside di musulmani, tra loro uno dei più agitati era un certo Abdelhakim Sefrioui, un marocchino di Fes schedato dalla polizia, fanatico sostenitore di Hamas, che pochi giorni fa ha ispirato anche la protesta di Brahim Chnina, il padre dell’allieva di Samuel Paty, l’insegnante decapitato. Insieme avevano fatto il video poi messo su YouTube in cui denunciavano il professore per aver mostrato due vignette di Charlie Hebdo a lezione di “libertà di pensiero e laicità”. Questo Brahim, che è separato, ha 48 anni, sei figlie femmine, vive di lavori precari e con i sussidi pubblici, era conosciuto come musulmano integralista ma pacifico ed era molto attivo nelle organizzazioni caritative musulmane, soprattutto nell’aiuto dei disabili. I poliziotti sono andati a prenderlo nel cuore della notte, la figlia più grande ha raccontato che non hanno suonato alla porta, ma l’hanno direttamente sfondata.

Per quel che se ne sa, Brahim giura di non aver mai conosciuto né incrociato Aboullakh Anzorov, il ceceno che ha decapitato il professore di sua figlia con un coltello da cucina di 35 centimetri, sostiene che non era certo sua intenzione provocare la morte dell’insegnante. Ma insiste nel dire che quell’insegnante ha sbagliato, offeso l’Islam e i musulmani.

E poi l’evocazione della Cecenia in questa storia non è senza conseguenze perché apre anche un filone geopolitico: ieri il presidente della repubblica caucasica Ramzan Kadyrov ha attaccato la Francia per aver messo in carcere l’entourage famigliare del boia, a cominciare dal padre, che ha un passato di combattente contro la Russia ed è arrivato in Francia nel 2007 con una domanda di asilo politico, respinta in un primo tempo e accettata nel 2011. Anche lui nega di aver sospettato che il figlio si fosse radicalizzato, sperava anzi che Abdullakh lo seguisse nel lavoro sulla sicurezza, bodyguard e simili in cui sono specializzati molti dei ceceni riparati in Francia, che generalmente operano con un occhio di riguardo della polizia e delle autorità. I rapporti tra loro sono un groviglio inestricabile. In ogni caso Kadyrov, l’uomo che ha instaurato la sharia in Cecenia e governa la piccola repubblica nel nome e per conto di Vladimir Putin, è intervenuto a suo favore, accusando la Francia di essere “un paese dove la democrazia si confonde con il permissivismo e dove vengono disprezzati i valori islamici”. Kadyrov, che è considerato mandante di vari omicidi, tra quelli quello di Anna Politkovskaja, nel 2015 aveva organizzato manifestazioni a Grozny contro Charlie Hebdo.

Una settimana dopo la decapitazione del professore Samuel Paty ha innescato reazioni a catena e giustamente Alberto Melloni, nell’editoriale su quotidiano “Domani” uscito oggi lo definisce un “delitto europeo”. Uno scenario sociale e culturale di cui è difficile venire a capo come dimostra un interrogativo apparentemente banale - nella sua tragicità - e cioè come celebrare il professore ucciso nelle scuole il 2 novembre, quando - Covid permettendo - i ragazzi torneranno in classe dopo le vacanze dei Santi. Un minuto di silenzio? E poi? Tutti ricordano di come fu difficile dopo la strage di Charlie anche soltanto evocare i vignettisti che avevano scherzato sull’immagine del profeta. Fu allora che vennero istituite le “cellule laicità” per aiutare gli insegnanti. Si pensa di leggere un breve testo, ma quale? Come sceglierlo perché possa essere compreso in ogni età? In questi giorni c’è stato chi ha rispolverato la lettera che Albert Camus inviò a Monsieur Germanin, il suo insegnante di lettere, appena vinto il premio Nobel. “Dopo mia mamma, il mio primo pensiero è stato per voi… e per assicurarvi che i vostri sforzi il vostro lavoro e il vostro cuore generoso vivono tuttora nei vostri allievi”. Il professor Paty ne sarebbe sicuramente contento, ma chi avrà il coraggio di leggere oggi una lettera dello scrittore francese cresciuto in Algeria e autore di un testo problematico come Lo Straniero?




Ius soli e ius culturae sono un rischio per la sicurezza nazionale

Giovanni Giacalone - Sab, 24/10/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/iu ... 8403.html#

Il caso della decapitazione del docente parigino Samuel Paty mostra un problema molto serio che riguarda adolescenti che all'intergrazione prediligono l'islamismo

L'omicidio con tanto di decapitazione del docente di educazione civica, Samuel Paty, che lo scorso 16 ottobre ha sconvolto la Francia, oltre a far riemergere per l'ennesima volta il problema del terrorismo di stampo islamista in Europa, è anche un indicatore più che evidente la mancanza di integrazione sociale e culturale, con tutti gli eventuali rischi per eventuale ius soli o ius culturae in Italia.

Ernesto Galli della Loggia ha ragione quando afferma dalle colonne del Corriere della Sera di valutare attentamente l'ipotesi ius culturae, ovvero di "dare la cittadinanza a tutti i giovani stranieri esclusivamente sulla base della frequenza di un ciclo scolastico" visto che il caso Paty fa emergere il ruolo fondamentale di studenti che almeno in teoria dovevano essere integrati ma che hanno invece avuto un ruolo sia nel denunciare il docente alle proprie famiglie in quanto ritenuto colpevole di aver mostrato le vignette satiriche su Maometto ripubblicate da Charlie Hebdo e sia nell'indicare al killer il docente poi aggredito e decapitato.

Lo storico ed accademico fa inoltre notare che forse a un ragazzo immerso in un ambiente inquinato dal fanatismo religioso non basta aver frequentato un ciclo scolastico per essere immune da influenze perverse, così come è giusto controllare adeguatamente le famiglie prima di concedere cittadinanze.

Del resto nemmeno lo ius soli può essere garanzia di integrazione visto che il nascere in un Paese non implica necessariamente il condividerne valori e leggi; lo si è del resto visto con le migliaia di foreign fighters nati e cresciuti in Europa che sono partiti per unirsi all'Isis, così come lo si è visto in numerosi attentati che hanno negli anni preso di mira Francia e Gran Bretagna.

Non bisogna dimenticare che anche l'Italia ha avuto i suoi "naturalizzati" che hanno abbracciato l'ideologia islamista radicale e il jihadismo, come ad esempio Halili El Mahdi, origini marocchine, finito nel mirino dell'antiterrorismo per ben due volte in poco più di tre anni con l'accusa di propaganda a favore dell'Isis e per aver pianificato un attentato con un camion-bomba, così come Anass El Abboubi, anch'egli di origini marocchine e arruolatosi nell'Isis dopo aver lasciato la provincia di Brescia. Giusto per citarne un paio.

Senza dover poi arrivare ad abbracciare il jihad, sono numerosi i casi di personaggi in Italia da decenni, alcuni con cittadinanza ed altri no, alcuni anche attivi in ambiti islamici organizzati italiani (che troppo spesso sfociano in islamismo) e che hanno mostrato simpatia e sostegno per quell'islamismo radicale filo-Hamas e filo-Fratellanza che guarda caso è lo stesso supportato da Abdelhakim Sefrioui, fondatore di un collettivo islamista francese denominato "Shaikh Yasin" in onore del fondatore di Hamas. Sefrioui è stato arrestato assieme a Brahim Chnina (il padre della studentessa che avrebbe segnalato il docente ai propri familiari) con l'accusa di aver istigato il 18enne killer ceceno che ha poi decapitato Samuel Paty.

In Italia abbiamo visto personaggi noti e familiari di personaggi noti agli ambienti islamici che hanno pubblicato post e immagini a favore dei gruppi armati di Hamas, dei Fratelli Musulmani, a favore del jihad; altri che hanno invocato la cancellazione dalla mappa di certi Paesi a loro non graditi. Altri ancora che hanno pubblicamente lodato improponibili predicatori radicali.

L'ideologia islamista radicale è ampiamente presente in tutta Europa e la concessione di una cittadinanza facile rischia di provocare danni enormi. In Italia fin'ora si è riusciti a contenere il problema anche grazie al fatto che non c'è lo ius soli e questo permette l'espulsione immediata di soggetti radicalizzati e impedisce dunque il radicamento di cellule e reti jihadiste, come già illustrato già a suo tempo dal generale Mario Mori, ex comandante del Ros dei Carabinieri ed ex direttore del Sisde: "lo ius soli, che non fa altro che rendere ancor più difficile la gestione del terrorismo islamico. In Italia ci sono 250mila musulmani con cittadinanza italiana - dice Mori - Si pensi che la Francia, dove i musulmani sono tra il 10 e il 12% della popolazione, ha 12 mila neocittadini considerati potenziali terroristi e 4000 di questi sarebbero pronti a compiere subito azioni criminali. Del resto lo ius soli non ha risolto nulla. Nel Regno Unito, dove si è cercata la via del multiculturalismo, il 55% dei musulmani inglesi non si considerano britannici; in Francia, dove si è provata la via dell' integrazionismo, il 50% dei musulmani residenti preferisce il corano alla Costituzione".

Francia e Gran Bretagna sono di fatto i due Paesi europei che hanno fornito il maggior numero di jihadisti a Isis ed al-Qaeda e dove interi quartieri-ghetto sono in mano all'islamismo. E' dunque palese come il multiculturalismo e la cittadinanza facile non siano garanzia di integrazione.

Sulla questione interviene anche l'ufficiale degli Spetsnaz in pensione, Andrej Payusov, che conosce bene il problema del terrorismo di stampo islamista nella Federazione Russa e che critica le politiche migratorie europee in quanto incapaci di scremare tra i diversi tipi di immigrazione; una miopia politico-ideologica che porta l'Ue a cercare di assimilare soggetti pericolosi e terroristi che non hanno però alcuna intenzione di integrarsi ed anzi, sono pronti a colpire alla prima occasione utile.

Insomma, l'attentato dello scorso 16 ottobre a Parigi mostra chiaramente e per l'ennesima volta come ius soli e ius culturae non siano affatto garanzia di integrazione ma anzi, possono svolgere il ruolo di "cavallo di troia" per il terrorismo e per quell'islamismo radicale che va invece combattuto e debellato. Nei confronti di ambiguità, relativismo e doppio linguaggio serve tolleranza zero, perchè il carburante del terrorismo è l'ideologia, come insegna il caso di Parigi, ed è lì che bisogna incidere.




La Francia richiama l'ambasciatore dopo che Erdogan ha messo in discussione la salute mentale di Macron
25 ottobre 2020

https://www.islamnograzie.com/la-franci ... di-macron/

La Francia ha richiamato il suo ambasciatore in Turchia dopo che il presidente recep Tayyip Erdogan ha messo in dubbio la salute mentale dell’omologo francese Emmanuel Macron.

Erdogan ha messo in dubbio la condizione mentale di Macron, criticando l’atteggiamento del presidente francese nei confronti dell’Islam e dei musulmani.

Le sue osservazioni a un congresso locale del partito sono state una risposta apparente alle dichiarazioni di Macron fatte all’inizio di questo mese sui problemi creati dai musulmani radicali in Francia che praticano quello che il leader francese ha definito “”separatismo islamista”.

“Qual è il problema di questa persona chiamata Macron con l’Islam e i musulmani?” Erdogan ha chiesto retoricamente durante il suo partito Giustizia e Sviluppo (AK), nell’incontro nella città centrale anatolica di Kayseri.

“Cos’altro si può dire a un capo di Stato che non comprende la libertà di credo e che si comporta in questo modo verso milioni di persone che vivono nel suo paese che sono membri di una fede diversa?”, ha continuato il leader turco.

La presidenza francese ha reagito ore dopo con una dichiarazione che diceva: “‘L’eccesso e la maleducazione non sono un metodo’ e “‘Non accettiamo insulti”.

Usando un linguaggio insolitamente forte, la presidenza francese ha detto: “Chiediamo a Erdogan di cambiare la sua politica, che è pericolosa sotto tutti gli aspetti”.

I commenti di Macron sul “separatismo islamico” mercoledì sono arrivati in risposta alla decapitazione di Samuel Paty fuori da una scuola in un sobborgo fuori Parigi all’inizio di questo mese.

L’insegnante aveva mostrato vignette del Profeta Maometto durante una lezione di libertà di parola.

Il presidente francese ha sottolineato che Erdogan, un musulmano devoto, non aveva offerto condoglianze. Le autorità giudiziarie francesi stanno indagando sull’uccisione come un attacco terroristico islamista.

In reazione ai commenti di Macron, le catene di supermercati Qatar Al-Meera e Souq al-Baladi hanno rimosso i prodotti francesi dai loro scaffali.

Gli appelli a boicottare i prodotti francesi stanno crescendo nel mondo arabo e non solo, dopo che il presidente francese ha promesso di non “rinunciare alle vignette” raffiguranti il profeta Maometto.

A Gaza, i sostenitori del gruppo militante islamico di Hamas hanno anche protestato sabato contro Macron e la sua repressione contro l’Islam militante in Francia.

Le tensioni tra gli alleati della NATO Francia e Turchia si sono intensificate negli ultimi mesi per questioni che includono i combattimenti in Siria, Libia e Nagorno-Karabakh, una regione all’interno dell’Azerbaigian controllata da separatisti etnici armeni.

Macron ha in particolare accusato la Turchia di aver violato i suoi impegni aumentando la sua presenza militare in Libia e portando combattenti jihadisti dalla Siria.

La Francia si è anche alleata con la Grecia e Cipro nelle tensioni con la Turchia per le trivellazioni offshore di petrolio e gas nel Mediterraneo orientale, suscitando critiche da parte di Ankara.


Prof decapitato, mondo islamico contro Francia: manifestazioni di protesta
25 ottobre 2020

https://voxnews.info/2020/10/25/prof-de ... -protesta/

Vedete? Non è un problema di qualche estremista esagitato. È un questione demografica da affrontare con l’espulsione di milioni di musulmani dall’Europa. Una massa estranea e nemica che risponde agli ordini di governi ostili e che non si integrerà mai.

Si inasprisce ulteriormente, e si allarga pericolosamente nel mondo musulmano, lo scontro fra la Francia e la Turchia innescato dalla polemica sulle vignette di Maometto. Lungi dal cercare di smorzare la polemica dopo il richiamo dell’ambasciatore di Parigi ad Ankara, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna alla carica riaffermando che il suo omologo francese Emmanuel Macron ha bisogno di sottoporsi ad «esami mentali». Mentre il premier pachistano Imran Khan lo accusa di «incoraggiare l’islamofobia» e nelle piazze palestinesi si assiste alle prime manifestazioni di protesta.

Erdogan non ha tenuto in alcun conto la richiesta dell’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell che, giudicando «inaccettabili» le frasi da lui pronunciate sabato in cui metteva per la prima volta in dubbio l’equilibrio mentale di Macron, lo ha invitato a «cessare questa pericolosa spirale di scontro». Al contrario, il presidente turco sembra intenzionato più che mai a tenere alto il livello di una polemica in cui la difesa dell’Islam sembra funzionale all’affermazione degli interessi geopolitici di Ankara e all’espansione della sua influenza nella regione. Non è un mistero che tali interessi abbiano portato da tempo la Turchia in rotta di collisione con la Francia su vari scenari, dalla Libia al Mediterraneo Orientale, al Nagorno Karabakh.

Il premier pachistano: «Attaccando l’Islam, chiaramente senza averne nessuna comprensione, il presidente Macron ha attaccato e ferito i sentimenti di milioni di musulmani in Europa e nel mondo», ha tuonato Imran Khan.

Al centro dello scontro sono le frasi pronunciate da Macron durante la solenne cerimonia in onore di Samuel Paty, l’insegnante ucciso da un giovane immigrato ceceno dopo aver mostrato durante una lezione sulla libertà d’espressione alcune delle vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. «Non rinunceremo alle vignette, anche se altri indietreggiano, perché in Francia i Lumi non si spengono», aveva affermato il presidente francese, che in questi giorni ha anche denunciato un «separatismo islamico» e affermato l’esigenza di «strutturare l’Islam» in Francia. Le prime reazioni delle piazze si sono registrate tra i palestinesi, con una manifestazione di 200 persone a Tel Aviv, davanti alla residenza dell’ambasciatore francese in Israele, e nella Striscia di Gaza, dove sono state bruciate fotografie di Macron. Hamas, che controlla la Striscia, ha affermato che gli «insulti nei confronti di religioni e di profeti» favoriscono «una cultura dell’odio». E una protesta formale viene anche dal governo giordano, secondo il quale la pubblicazione delle caricature «provoca amarezza in due miliardi di musulmani».



Malgrado il "sequestro delle chiese cristiane", Erdogan critica Berlino per il raid alla moschea ...

25 ottobre 2020

https://www.islamnograzie.com/malgrado- ... a-moschea/

La polizia tedesca ha fatto irruzione nella moschea di Mevlana a Berlino mercoledì per quello che ha detto essere un’indagine finanziaria. La moschea ha respinto l’accusa.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato un raid della polizia tedesca all’inizio di questa settimana in una moschea a Berlino.

“Condanno fermamente il raid della polizia alla moschea di Mevlana a Berlino durante le preghiere mattutine”, ha detto Erdogan su Twitter, aggiungendo che l’azione della polizia è stata “ovviamente alimentata dal razzismo e dall’islamofobia, che ha totalmente violato la libertà di credo e ha avvicinato l’Europa all’oscurità del Medioevo”.

“L’Europa, che per anni è stata definita la culla della democrazia, dei diritti umani e delle libertà, oggi si è purtroppo trasformata in una struttura che combatte le sue differenze”, ha detto Erdogan.

Erdogan ha sottolineato che la Turchia non avrebbe mai permesso alcuna scusa per le volgari violazioni di qualsiasi luogo di culto.

La Turchia continuerà con decisione la sua lotta globale contro il razzismo, la xenofobia e l’islamofobia, ha aggiunto.

Un “atto brutto”

In precedenza il ministero degli Esteri turco ha “fortemente condannato” il raid della polizia, dicendo che l’incursione di circa 150 persone con gli stivali durante le preghiere mattutine era “inspiegabile” e un “atto brutto”.

“Un atto così brutto nella capitale di un paese che cerca di dare lezioni agli altri sulla libertà di espressione e di credo è anche stimolante”, ha detto il ministero degli Esteri turco in una dichiarazione di venerdì.

“Questo raid non era solo contro la comunità nella moschea di Mevlana; è stato anche un atto contro tutta la comunità musulmana, ed è inspiegabile”, ha detto.

La Moschea smentisce le accuse

La polizia tedesca ha fatto irruzione nella moschea di Mevlana a Berlino mercoledì per quello che ha detto essere un’indagine finanziaria.

La moschea ha respinto l’accusa in una dichiarazione lo stesso giorno e ha criticato il modo in cui la polizia ha condotto la ricerca, ha riferito il quotidiano turco Daily Sabah.

“La Moschea di Mevlana è una comunità di lunga durata che è conosciuta in tutta Berlino per il suo impegno sociale.

“Invece di premiarlo per questo, la moschea deve giustificarsi. La nostra comunità non meritava questo”, si legge nella dichiarazione.

La Germania “emargina” i musulmani

Ankara ha esortato le autorità tedesche a riconoscere che la comunità musulmana, la cui popolazione in Germania è di quasi cinque milioni, è parte integrante della Germania e smette di “escluderla ed emarginarla”.

Circa 150 poliziotti entrarono all’interno della moschea con i loro stivali, la Turchia lo definisce “imperdonabile”.

“È anche un nuovo esempio del trattamento pregiudiziale, discriminatorio e sproporzionato subito dalla comunità musulmana tedesca”, si legge nella dichiarazione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:32 am

Non esiste distinzione e possibile separazione tra Islam religioso e Islam politico, sono la stessa cosa, due aspetti inseparabili del nazismo maomettano. Come non esiste l'Islam buono e quello cattivo, quello tollerante e nonviolento e quello radicale intollerante e terroristico, si deve avere la lucidità, il coraggio e la responsabilità di riconoscerlo e di dirlo senza farsene un ulteriore problema insormontabile e irrisolvibile poiché il riconoscere e l'affermare ciò implica già la sola soluzione del problema islamico o islamista che consiste nella sua messa al bando come religione e ideologia e pratica politica criminale che in quanto tale va denunciata, combattuta con ogni mezzo e bandita come la più odiosa, disumana, pericolosa e ramificata mafia della terra.
Il fatto che questa ideologia e pratica politica sia ammantata di religiosità e costituisca una religione non significa/implica che sia cosa buona e giusta perché religione ma solo che anche la religiosità di questa ideologia e pratica politica è criminale, un male per l'umanità intera.




Il ministro francese accusa i sindaci di cedere all '"islam politico" sulle piscine
Bruno Le Maire colpisce “l’ideologia che è alla radice del terrorismo”.
25 ottobre 2020

https://www.islamnograzie.com/il-minist ... e-piscine/


PARIGI – Venerdì il ministro delle finanze francese ha accusato alcuni sindaci di cedere all ‘”islam politico” perché concedono solo ore alle donne l’accesso nelle piscine locali, sottolineando con un tono più duro ‘l’indomani della decapitazione di un insegnante’.

“C’è il terrorismo, sì, il crimine che deve essere giudicato e condannato”, ha detto Bruno Le Maire alla radio Europe 1. “E c’è l’ideologia che è alla radice del terrorismo che è più insidiosa: l’Islam politico, che da anni ha i suoi complici in Francia”.

Riferendosi agli orari differenziati nelle piscine municipali, accusate di essere discriminatorie, ha definito tali mosse “vigliaccheria, piccole rinunce e sistemazioni irragionevoli” che “alimentano costantemente l’Islam politico”.

I commenti sono in sintonia con i membri del governo del presidente Emmanuel Macron che si sono espressi più duramente contro l’Islam radicale e il cosiddetto “separatismo” da parte di gruppi religiosi sulla scia dell’attacco – inclusa la denuncia del ministro dell’Interno Gérald Darmanin all’inizio di questa settimana sul cibo religioso nei supermercati.

In una intervista separata concessa al quotidiano conservatore Le Figaro, Le Maire ha invitato gli imprenditori ad aiutare ad affrontare il separatismo religioso.

“Il progetto dell’Islam politico è semplice: distruggere la nazione francese, distruggere i suoi valori, macchiare la nostra memoria nazionale e minare la nostra storia”, ha detto Le Maire. “Per anni, l’Islam politico è impegnato in una continua molestia della nostra nazione”.

Ha anche esortato “gli imprenditori a rendersi conto che anche loro possono contribuire alla pace pubblica e al fatto che il separatismo può essere combattuto”.

Non sono solo i ministri conservatori nel gabinetto di Macron a parlare. Il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, che viene da sinistra, ha anche criticato il cosiddetto “islamismo di sinistra” – un’espressione spesso usata nei circoli di estrema destra per accusare i sostenitori progressisti di inchinarsi all’islam radicale.

All’inizio di ottobre, Macron ha tenuto un discorso tanto atteso su quelli che ha descritto come i modi in cui l’islamismo radicale si infiltra nella società francese.

Ma il recente omicidio di Samuel Paty, un insegnante di storia decapitato per aver mostrato caricature del Profeta Muhammad, lo ha costretto ad adottare una posizione più dura, soprattutto perché il suo avversario politico di estrema destra, Marine Le Pen, cerca un’apertura politica.

All’indomani della morte di Paty, la polizia ha effettuato decine di raid, una moschea è stata chiusa e alcune associazioni accusate di legami con l’Islam radicale sono state smantellate. Questa settimana la rivista di estrema destra Valeurs Actuelles ha chiesto una “guerra” contro l’Islam radicale.



Muftì Gerusalemme, 'immorali' vignette su Maometto
26 ottobre 2020, 12:09

https://www.gazzettadiparma.it/italiamo ... o-4461205/

(ANSA) - TEL AVIV, 26 OTT - Lo Sceicco Mohammad Hussein, Gran Muftì di Gerusalemme e della Palestina, ha condannato la recente pubblicazione da parte di un giornale francese di "caricature offensive del Profeta Maometto" come "immorali e selvagge". Lo riporta l'agenzia Wafa secondo cui per Hussein quelle caricature - la cui pubblicazione è stata difesa dal presidente Emmanuel Macron - sono state prodotte da " un gruppo che odia l'Islam, i musulmani e i loro simboli". Hussein ha detto anche che " tutte le leggi civili e divine proibiscono le offese alle religioni e ai loro simboli" ed ha chiesto al tempo stesso "la promulgazione di una legge internazionale che vieti le offese alle religioni ed ai loro simboli" con la relativa punizione per i trasgressori. Il Gran Muftì ha ammonito che ulteriori pubblicazioni di materiale simile "alimentano odio tra le persone e portano conflitti tra le comunità". Sui social sono comparse immagini di una protesta svoltasi ieri sera nel campo profughi palestinese di Kalandya vicino Ramallah in Cisgiordania. Simili manifestazioni si sono svolte nei giorni scorsi a Gaza e a Giaffa. (ANSA).


Alberto Pento

Non sono le vignette su Maometto ad essere immorali ma Maometto che fu un bugiardo idolatra assassino, un personaggio immorale come il suo mostruoso idolo Allah e le sue demenziali e criminali parole del Corano.
Fare satira su questo individuo criminale, demenzialmente presuntuoso è un dovere morale.
Uno che si spaccia per profeta di Dio può essere solo che deriso e denunciato per le sue menzogne e i suoi crimini contro l'umanità.
Dio non ha profeti e nessun uomo rispettoso di Dio può dirsi profeta di Dio allo stesso modo che nessun uomo può dirsi e farsi Dio, Dio non ha bisogno di profeti.
Dio è il minimo comun denominatore di tutte cose; l'elemento, il valore, il bene comune universale di tutte le creature e di tutti gli uomini che nessun uomo può interpretare a suo arbitrio per appropriarsene a suo vantaggio e contro gli altri esseri umani.
Chi si elegge a profeta di Dio abusando della credulità popolare, con la menzogna, la minaccia e la violenza è solo un idolatra criminale a cui non spetta alcun rispetto morale ma derisione e condanna.



Il Presidente turco ha paragonato la situazione dei musulmani in Europa come quella degli ebrei nella seconda guerra.

27 ottobre 2020

https://www.facebook.com/lionud/posts/3408417825922006

Ascoltami bene...
Gli ebrei Europei furono appunto cittadini europei, lavoravano, pagavano le tasse, mandavano i bambini a scuola, parteciparono nella vita sociale, culturale, politica, fino a che, un giorno, qualcun a deciso sul tavolino di sterminarli.
Non mi risulta che i musulmani europei vengono chiusi contro la loro volontà in un ghetto, non mi risulta che ci sia una legge che impedisce loro di lavorare, comprare/affittare casa, studiare, insegnare in università.
Non mi risulta che devono indossare la mezza luna di colore giallo per essere riconosciuti dalle forze dell'ordine, non mi risulta che devono pagare una certa quantità d'oro per non essere deportati.
Non mi risulta che le loro case vengono perquisite e se qualcuno si oppone viene ucciso con una pallottola, lui, la moglie, i bambini e chiunque altro si trova nella casa.
Non mi risulta che i musulmani devono fare le valigie in fretta per salire sui treni e andare in campo di lavoro forzato, e nemmeno in campo di concentramento, o peggio, in campo di sterminio.
Anzi
A me risulta che i musulmani arrivano in Europa per loro volontà, a volte illegalmente, usano e abusano della legge europea per rimanere, e rimangono!
Vivono di sussidi statali, regionali, locali ed europei, possono studiare, lavorare, divertirsi, esercitare il proprio culto, la propria fede.
I musulmani vengono in Europa per la libertà, per l'economia, per il welfare occidentale, per l'alto livello di vita, di cultura, di arte, per il futuro dei loro figli.
I musulmani scappano da voi, Paesi musulmani, esattamente per le accuse che fai nei confronti dei Paesi occidentali, scappano da te!!
Il sistema occidentale non sarà un sistema perfetto, ma è sicuramente un sistema migliore di quello che avete voi, e in questi giorni ci rendiamo conto di quanto...
Il tuo paragone alle condizioni degli ebrei nella seconda guerra è un paragone propagandistico, indecente, ingiurioso, diffamatorio, calunnioso, inopportuno e assolutamente fuori luogo.
Tu invece, che sei coinvolto contro i popoli in guerra in Libia Egitto Grecia Cipro Siria Armenia Kurdistan NagornoKarabakh tu, a chi somigli?
Lion Udler




La rivista "Charlie il Beduino" presenta il Presidente turco merdocan e pubblica una vignetta beffarda sulla prima pagina di domani, in contrasto con le sue dichiarazioni nei confronti di Macron e della Francia.

"Qualcuno" sta andando su tutte le furie ad Ankara Palace stasera
27 0tt0bre 2020

https://www.facebook.com/photo?fbid=340 ... 1301468018




La libertà di parola non dovrebbe includere l'offesa al profeta Maometto e all'Islam

https://www.islamnograzie.com/la-libert ... -allislam/

In uno show del 17 ottobre 2020 su Channel 9 (Turchia), il conduttore televisivo egiziano Mohamed Abdelbaky ha discusso della recente decapitazione dell’insegnante di storia, Samuel Paty, avvenuta in Francia.

Abdelbaky ha duramente criticato il presidente francese Emmanuel Macron, dicendo che ha “offeso” i musulmani descrivendo la decapitazione come un atto di terrorismo islamico.

Abdelbaky ha criticato le autorità francesi per aver ucciso l’assassino invece di arrestarlo, interrogarlo e cercare di scoprire la “verità”.
Affermando che Macron cerca solo di dimostrare che i musulmani sono terroristi,

Abdelbaky ha detto che la libertà di espressione in Francia non dovrebbe includere discorsi blasfemi contro l’Islam.
Si è anche chiesto perché Paty avesse mostrato le vignette del profeta Maometto in primo luogo.

Channel 9 è uno dei numerosi canali televisivi in lingua araba affiliati ai Fratelli Musulmani che hanno trasmesso dalla Turchia.

Mohamed Abdelbaky:

“Un insegnante di francese in una scuola media di Parigi ha esposto cartoni animati offensivi per il profeta Maometto. Ha fatto infuriare i musulmani, usando il pretesto di esercitare la libertà di parola. Una settimana dopo, un giovane musulmano di origini cecene ha massacrato quell’insegnante di francese per strada.

Di conseguenza, la polizia gli ha sparato e lo ha ucciso sul posto, in uno dei sobborghi di Parigi.

Macron si è presentato immediatamente sulla scena, e ha offeso i musulmani, ancora una volta. Ha descritto questa operazione come “terrorismo islamico”, e ha promesso di affrontare questa oscurità, nelle sue parole.

Evocando la libertà di parola garantita dalla legge francese, Macron e i suoi lacchè hanno accolto con favore l’offesa contro il profeta Maometto.
Tuttavia, con totale disprezzo della legge, hanno ucciso il ragazzo ceceno sul posto senza arrestarlo o interrogarlo, e senza esplorare la verità.

La verità non è l’obiettivo qui. A Macron non importa della verità. Tutto ciò che Macron vuole è dimostrare la sua odiosa e provocatoria teoria che i musulmani sono terroristi.

[…]

“Ci sono molte domande. Perché l’insegnante di francese ha provato i suoi studenti e i musulmani in generale, essendo offensivo nei confronti del profeta Maometto?

Perché il giovane che ha ucciso l’insegnante non è stato arrestato, in modo da poter essere interrogato e sopportare un processo pubblico, in linea con la legge e la costituzione?

Perché il Presidente francese non si limita a questa legge anarchica (libertà di parola), che consente di provocare i sentimenti dei musulmani rovinando la società?

Riesaminare la libertà di legge, Macron.
Traccia una linea per le persone blasfeme contro l’Islam, proprio come si traccia la linea per le persone coinvolte nel cosiddetto antisemitismo.
Bisognava, applicare la legge all’aggressore, piuttosto che ucciderlo.



Gino Quarelo
Non sono le vignette su Maometto ad essere immorali ma Maometto che fu un bugiardo idolatra assassino, un personaggio immorale come il suo mostruoso idolo Allah e le sue demenziali e criminali parole del Corano.
Fare satira su questo individuo criminale, demenzialmente presuntuoso è un dovere morale.
Uno che si spaccia per profeta di Dio può essere solo che deriso e denunciato per le sue menzogne e i suoi crimini contro l'umanità.
Dio non ha profeti e nessun uomo rispettoso di Dio può dirsi profeta di Dio allo stesso modo che nessun uomo può dirsi e farsi Dio, Dio non ha bisogno di profeti.
Dio è il minimo comun denominatore di tutte cose; l'elemento, il valore, il bene comune universale di tutte le creature e di tutti gli uomini che nessun uomo può interpretare a suo arbitrio per appropriarsene a suo vantaggio e contro gli altri esseri umani.
Chi si elegge a profeta di Dio abusando della credulità popolare, con la menzogna, la minaccia e la violenza è solo un idolatra criminale a cui non spetta alcun rispetto morale ma derisione e condanna.



Lettore furioso scrive lettera a Macron

La seguente lettera al presidente francese Macron è stata pubblicata sul quotidiano online francese Riposte Laàque il 18 ottobre.

https://www.islamnograzie.com/lettore-f ... -a-macron/

Riposte Laque pubblica articoli quotidiani e relazioni sui crescenti disordini in Francia. Poiché nessuno può sapere se questi disordini si stanno diffondendo in Europa e quando la Danimarca, dove il governo e il parlamento o la stampa tradizionale non possono comprendere i pericolosi sviluppi in Europa – potrebbe anche menzionare la situazione in Germania e in Italia – trovo rilevante rendere i lettori consapevoli della situazione tesa in Francia. La lettera, che è una traduzione diretta, è uno dei molti messagi dello stesso calibro.

Al presidente Emmanuel Macron

Il popolo francese non è né razzista né xenofobo, ma lo sarà per sua stessa natura, se non lo ha già fatto.

Sì, per sua stessa natura, a causa di tutte le stupidaggini commesse dai vostri predecessori e delle stupidaggini che voi stessi avete commesso durante i primi tre anni del vostro ufficio. In Francia da Valéry Giscard d’Estaing, c’è stata molta politica. quando è stata introdotta la riunificazione familiare, che ha portato al diluvio di invasori che vediamo oggi.

Signor Presidente, guardiamo alla realtà che si applica a milioni di cittadini in questo paese, e prendiamo un esempio che forse lei può comprendere meglio.

Se picchiasse tua moglie, Brigitte Macron, mi troverebbe graziosa?

Se ti sputo in faccia e ti chiamo un francese sporco e un cazzo di formaggio bianco che dovrebbe sottomettersi, mi troverei gentile?

Se mi trovo davanti a te in pantofole e Djellabah e ti tiro da parte e ti minaccio di soffocamento, mi troverei ancora gentile?

Se ogni notte, quando torni a casa nel complesso residenziale dell’Eliseo, ti chiederei di dare il tuoo nome e di indicare il motivo per cui stai attraversando il corridoio – perché io sono il capobanda di origine straniera e sono pronto a colpirti alla minima mossa sbagliata che fai. Penseresti che sia stato ancora più gentile?

Se, in compagnia dei miei amici musulmani, avessi fermato Brigitte Macron che camminava per le strade con una gonna e l’avessi picchiata, se cercasse di rispondermi, mi troverete graziosa?

Se andassi ad Algeri e gridassi davanti alle più alte autorità del paese che i francesi sono criminali e disumani, e la Francia è un paese senza cultura, mi prenderete tra le tue braccia una volta tornata e mi diresti che sono l’uomo dentro il tuo cuore?

Ti chiedo di esaminare questi problemi.

Perché queste sono le condizioni in Francia per tutti coloro che vivono in condizioni povere o modeste nei loro quartieri miserabili.

Questa è la Francia, dove i vostri predecessori dell’Eliseo e i loro luogotenenti dai tempi di Giscard d’astaing (diciamo l’80% della classe politica) vi hanno lasciato con un sacco di rifiuti. Lo farete in Francia?

Una volta capito questo, si consiglia di aprire la porta a un’uscita molto, indipendente dalla Corte internazionale di giustizia, dalle convenzioni internazionali e dai diritti umani, siano essi universali o europei. Inoltre, il diritto di un popolo a vivere in sicurezza e a loro piacere, e il loro diritto di disfarsi di se stesso, sono diritti fondamentali di pari valore, e devono stare in cima alla gerarchia se il pericolo è imminente. E il pericolo è imminente oggi.

E se nessun paese vuole queste persone odiose, le Nazioni Unite devono aiutare. Potrebbero essere collocati in modo appropriato sulla piattaforma ferroviaria o al porto.

Citando il nostro “obbligo” di assistere queste persone, che le ONG non hanno esitato ad assistere nel loro flusso infinito di barche cariche di africani che non esitano a violare il nostro diritto fondamentale, la prego di astenersi dal ricevere chiunque voglia mettersi a capo dell’odio.

Sarebbe una rivelazione favolosa per il mondo esterno se le Nazioni Unite, che sono immediatamente disposte a dare una lezione agli europei, si rifiutassero di aiutare i rifugiati che nessuno vuole, non crede signor Presidente?

Vi dico che se volete davvero creare una nazione, rimpatriare tutti i migranti clandestini, sarebbe la prima cosa da fare.Ci sono milioni di coloro che odiano il paese e la sua gente, e che amano solo i servizi sociali, i benefici e il Corano.

Ma creare una nazione è prima di tutto avere le stesse leggi e costumi accettati nella stessa area geografica, ma insegnare l’arabo nelle scuole per questa popolazione di altra origine etnica non funzionerà mai. Una nazione è composta da coloro che parlano la lingua del paese. Pensavo avessi un’intuizione migliore. I servizi mediatici ti hanno indicato come intelligente, così abbiamo sperato che avresti capito quando hai assunto l’incarico. Devo quindi riconoscere che ci sono diversi tipi di intelligenza.

Per concludere, e a rischio di essere considerato un super discriminante, vorrei chiarire che c’è anche un gruppo francese con carnagione bianca, che si deve dissipare se si vuole creare una nazione. Sono i ribelli (la folla della strada), i comunisti, i giornalisti del Mediapart, Libération e Le Monde che si riversano con gioia nell’anti-Francia. Inoltre, coloro che si sono sottoposti agli apostoli dell’odio, coloro che si sono schierati con i separatisti musulmani e altre minoranze dannose. Anche gli insegnanti di sinistra e l’amministrazione dello Stato profondo nei rettori, che sembrano aver preso il potere al vostro posto a scapito del bene pubblico. E le femministe isteriche per cui il servizio sanitario pubblico dovrebbe chiedersi se debbano essere internate, dal momento che sembrano aver perso la testa e non aver mai capito l’idea di vivere in una società.

Per recuperare l’armonia, è necessario liberarsi dalla devastazione. Mi auguro che la vostra amministrazione invii una lista di coloro che si sono guadagnati un biglietto di sola andata. So che ci vorrà molto tempo, ma è compito tuo accettarlo. Altrimenti, dovremo farrne uno nuovo nel 2022.

Perché, come lei ha letto qui, signor Presidente, ho aperto la via per lei, in modo che lei deve solo rispondere a due domande fondamentali che meritano di essere poste in relazione alla situazione in Francia.

Una domanda personale: sarai il missile sulla lista – introdotto da Valéry Giscard d’estaing, seguito da Mitterrand, Chirac, Sarkozy, Hollande – di cui la storia discuterà in futuro come una disgrazia, o vorresti iniziare un’altra lista?

La seconda domanda riguarda la Francia: avete deciso di salvare il paese o no? In questo caso, inizierai l’immediato rimpatrio di massa di tutti gli indesiderabili prima che non possa essere evitato?




Francia-Islam, dal Bangladesh alla Turchia proteste di piazza. "Bisogna punire Macron"
27 10 2020

https://www.repubblica.it/esteri/2020/1 ... 272004494/


Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Dacca, la capitale del Bangladesh, chiedendo il boicottaggio dei prodotti francesi e bruciando un'immagine del presidente Emmanuel Macron che aveva difeso la libertà di pubblicare le vignette satiriche che raffiguravano il profeta Maometto.

La polizia ha stimato che più di 40 mila persone hanno preso parte alla marcia organizzata da un partito islamista: i manifestati sono stati bloccati prima che potessero avvicinarsi all'ambasciata francese.

I manifestanti hanno cantato slogan chiedendo un "boicottaggio dei prodotti francesi" e di "punire" Macron, "uno dei pochi leader che adorano Satana", ha detto alla folla riunita alla moschea Baitul Mukarram Ataur Rahman, alto funzionario del'partito islamista Iab che ha invitato il governo del Bangladesh a "cacciare" l'ambasciatore francese.
(ansa)

Macron, bersaglio delle proteste

Il presidente francese è diventato il bersaglio di manifestazioni in diversi Paesi dopo aver promesso che la Francia, "Paese dove è nato l'illuminismo", avrebbe continuato a difendere questo genere di caricatura, durante un tributo nazionale mercoledì scorso a Samuel Paty, il professore decapitato in un attacco islamista il 16 ottobre scorso per averne mostrate alcune ai suoi studenti.
(ansa)

Il movimento antifrancese ha preso il via dopo che il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha cavalcato la rabbia dei Paesi musulmani sostenendo che in Francia si trattano i musulmani come gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale. Erdogan ha chiesto il boicottaggio dei prodotti francesi e messo in dubbio la "sanità mentale" di Macron dopo il discorso tenuto per commemorare la morte di Paty.

La polemica rischia di infiammarsi ulteriormente nelle prossime ore: Charlie Hebdo ha infatti pubblicato una vignetta in cui si vede Erdogan alzare l'abito di una donna velata per guardarle il fondoschiena, mentre invoca l'Islam.

Dal Kuwait alla Giordania i supermercati pianificano il boicottaggio. Qatar annulla la "Settimana della cultura francese"

In Kuwait, una catena non governativa di ipermercati ha affermato che oltre 50 dei suoi punti vendita hanno pianificato di boicottare i prodotti francesi, riferisce la Cnn online. Una campagna di boicottaggio è in corso anche in Giordania, dove alcuni negozi di alimentari hanno appeso cartelli dove dichiarano di non vendere prodotti francesi. Anche nel Qatar, diversi negozi stanno facendo lo stesso, compresa la catena di supermercati Al Meera, che ha più di 50 filiali nel Paese arabo. L'Università del Qatar ha inoltre annunciato di aver rinviato indefinitamente la 'Settimana della cultura francese'.

Turchia: "Non comprate prodotti francesi"
I cittadini turchi sono stati chiamati a una protesta nazionale contro la Francia in tutte le province del Paese. Le manifestazioni sono state indette dalla Confederazione Memur-Sen dei sindacati dei dipendenti pubblici, vicina al Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (Akp) al potere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. "Mostrando caricature che insultano il nostro profeta negli edifici pubblici in Francia, l'islamofobia si intensifica. È un gioco di sporche ambizioni politiche", si legge nell'appello alla protesta. Nonostante non ci siano prove di un boicottaggio contro i prodotti turchi in Francia il presidente Turco ha affermato esortando i suoi connazionali: "Dato che lì hanno chiesto di non acquistare prodotti turchi, faccio appello alla mia gente: non comprate prodotti francesi".
Siria, manifestanti a Atareb, nella provincia di Aleppo, strappano il fotomontaggio che raffigura un cane con la testa di Macron (afp)

Arabia Saudita: "La libertà intellettuale sia un faro di rispetto, tolleranza e pace"
Scende in campo anche l'Arabia Saudita. Per la monarchia del Golfo, le vignette satiriche su Maometto sono "offensive". "Il regno respinge ogni tentativo di collegare l'Islam al terrorismo", scrive l'agenzia ufficiale saudita Spa che cita una fonte del ministero degli Esteri di Riad. L'Arabia Saudita chiede che "la libertà intellettuale e culturale siano un faro di rispetto, tolleranza e pace".
Striscia di Gaza, un sostenitore di Hamas cancella l'immagine del presidente Macron fuori dal Centro di cultura francese (reuters)

Iran, convocato l'incaricato d'affari di Parigi a Teheran: "Libertà d'espressione usata per fomentare l'islamofobia"
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato oggi l'incaricato d'affari di Parigi a Teheran, Florent Aydalot, per protestare contro "l'insistenza" delle autorità francesi nel sostenere la pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto della rivista satirica Charlie Hebdo. Il dipartimento per gli Affari europei del ministero ha comunicato all'inviato il rammarico della Repubblica islamica per la posizione definita "non saggia" del suo governo e del presidente Emmanuel Macron. "La libertà d'espressione viene usata da Parigi per fomentare l'islamofobia e iniettare odio nel mondo", ha dichiarato Teheran, che già nei giorni scorsi aveva denunciato la posizione francese.

Tunisia, intellettuali in difesa del presidente francese
La Tunisia, Paese in cui la libertà di espressione è la principale conquista della rivoluzione del 2011, non è sfuggita a un vivace dibattito, soprattutto sui social. Per il filosofo e antropologo Youssef Seddik, difensore di una lettura moderna del Corano, "il presidente francese ha sbagliato". Il suo scopo era "elettorale", di fronte a una "estrema destra" all'offensiva. Sabato nel sud della Tunisia, poche dozzine di manifestanti hanno bruciato la bandiera francese. A differenza del Marocco, dove il governo ha condannato "vigorosamente" le vignette, e dell'Algeria, il cui Alto Consiglio Islamico ha stigmatizzato la "campagna virulenta" contro l'Islam, i leader tunisini non hanno reagito alle parole di Macron. Quaranta intellettuali tunisini hanno firmato una petizione che chiede il processo a un deputato islamista che ha giustificato l'assassinio dell'insegnante francese qualificando l'attacco al profeta musulmano come "il più grande dei crimini" ma deplorano anche gli "insopportabili discorsi islamofobi" di molti programmi dei canali televisivi francesi seguiti in Tunisia.

Russia, il presidente ceceno Kadyrov: "Macron è un ispiratore del terrorismo"
Il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov, che guida la regione russa a stragrande maggioranza musulmana, accusa Emmanuel Macron di provocare il terrorismo e contesta al presidente francese di "aver inscritto nella 'libertà di espressione' quelle vignette offensive per quasi due miliardi di musulmani in tutto il mondo". "Non so in che stato fosse Macron quando ha fatto quella dichiarazione - ha aggiunto in un lungo messaggio sul suo canale Telegram - ma le conseguenze possono essere molto tragiche". "Lo stesso presidente francese sta diventando come un terrorista: sostenendo le provocazioni, invita i musulmani a commettere crimini". Il messaggio si conclude esortando il leader francese a "fermare le provocazioni e gli attacchi alla fede prima che sia troppo tardi".


Bandire il nazismo maomettano o Islam come male peggiore del nazismo hitleriano e dell'internazismo comunistra sovietico e cinese e tutti i paese che lo praticano e boicottarli economicamente, turisticamente, politicamente e militarmente.


Bandire e combattere l'Islam come nazismo maomettano, prima che distrugga l'Europa e il Mondo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2374

Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa - L'Islam è il culto idolatra, politico religioso, dell'orrore e del terrore, il culto di morte dell'idolo Allah e del suo profeta e primo terrorista assassino islamico, modello per tutti i mussulmani, da sempre, per sempre e ovunque.
Chiediamo al Papa cattolico romano, quanti cristiani, europei, occidentali ed altri innocenti del mondo, dovranno ancora morire prima che il suo "D-o o idolo cristiano del perdono, della fraternità e dell'amore universale" sia sazio, del sangue delle vittime, del martirio dei cristiani, degli innocenti di tutto il mondo, di ogni colore e di ogni credo religioso, e si scagli contro questo credo idolatra di morte che è l'Islam.

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8073159753





Non è affatto vero che l'Islam (di Maometto, del Corano e del loro idolo Allah) eleva spiritualmente, promuove la fraternità umana, la pace e la convivenza civile tra le persone, i popoli, i paesi, gli stati;
non è assolutamente così, caso mai è vero proprio il contrario.
Chi sostiene tale demenzialità è un bugiardo, un irresponsabile, un ignorante o un criminale.


Allah non è Dio ma solo l'idolo mostruoso del criminale Maometto.

Ecco in verità chi era Maometto e cos'era la sua pace!
Maometto fu assai peggio di Hitler e di Stalin e di Toto Riina!
Maometto fu un ignorante, presuntuoso, invasato, esaltato, idolatra che si inventò il suo dio Allah tratto dagli idoli della Mecca, un dio-idolo dell'orrore, del terrore e di morte,
uno che abusò della credulità popolare e che poi si impose con la minaccia, l'intimidazione, il ricatto, la violenza (che non fu affatto per legittima difesa come raccontano i suoi seguaci per giustificarsi ma fu predatoria, aggressiva, sopraffatrice, assassina);
fu un bugiardo, un ladro, un razziatore rapinatore, sequestratore e ricattatore, schiavista, assassino e sterminatore;
fu un razzista al massimo grado che discriminò chiunque non si sottomettesse a lui e al suo idolo e che depredò, cacciò e sterminò ebrei, cristiani, zoroastriani e ogni diversamente religioso, areligioso e pensante che gli si contrapponesse e non si sottomettesse;
invase, depredò, ridusse in schiavitù e fece strage nei paesi altrui imponendo con la minaccia la sua politica e la sua criminale ideologia-teologia religiosa imperialista e totalitaria;
indusse al suicidio, all'omicidio e allo sterminio e fece dire al suo idolo, dettandolo ai suoi seguaci, ciò che poi
fu scritto nel Corano e che da 1400 anni induce e istiga alla violenza, alla discriminazione, alla falsità, alla minaccia, alla depredazione, al disprezzo degli altri non maomettani, alla riduzione in schiavitù e alla dhimmitudine, all'omicidio, al suicidio-omicidio, all'assassinio e allo sterminio di ogni diversamente religioso, areligioso e pensante della terra che non si sottometta ai suoi seguaci e al loro orrendo idolo Allah.

A chi esalta e santifica l'invasato criminale Maometto!
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è santificare il male, un mettersi dalla parte di ciò che di più maligno esista sulla faccia della terra.
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano dichiarandoli elevatori di spiritualità e portatori di umanità, di amore, di pace, di fratellanza, di giustizia, di cultura e di civiltà significa ingannare e illudere l'umanità intera specialmente quella che soffre a causa dell'Islam e che vorrebbe potersi difendere e liberare da tutto ciò;
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è farsi demenzialmente, irresponsabilmente e vilmente complici del male, e costituisce di per sé un grave crimine contro l'umanità.




"Guerra santa a Macron". Erdogan guida l'Islam, ma ora l'Europa fa muro
Gian Micalessin - Mar, 27/10/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 99128.html

Il Sultano paragona i musulmani agli ebrei perseguitati: "La Francia è da boicottare"

A giocare con il fuoco si rischia di scottarsi. La Francia lo sta capendo con almeno 10 anni di ritardo. E non per la lungimiranza di Emmanuelle Macron, ma per la sua paura di regalar altri voti ad una Marine Le Pen pronta a far tesoro dell'ondata d'indignazione sollevata dalla decapitazione dell'insegnante Samuel Paty.

Comunque a differenza dei predecessori Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, sempre pronti a flirtare con Qatar e Fratelli Musulmani, il presidente francese ha il merito di guardare in faccia la realtà e denunciare la pericolosità di quello che ha apertamente definito «islam separatista». Un'Islam che dopo aver regalato oltre mille militanti allo Stato Islamico e aver seminato sangue e morte da Parigi a Nizza sta divorando città e periferie sottraendole alle leggi dello Stato. Ma la pericolosita di quell'Islam e delle nazioni musulmane pronte a farsene bandiera mostra il suo vero volto anche sul fronte internazionale. Il più esplicito, ma anche il più arrogante ed aggressivo, è quello esibito dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Ieri dopo aver nuovamente invitato il presidente francese a controllare la sua «stabilità mentale» il «sultano piromane» - come lo definisce Le Monde - ha proposto un boicottaggio di tutti i prodotti d'Oltralpe. Poi, non pago, si è lanciato in una serie di durissimi attacchi alla Germania di Angela Merkel e all'Unione Europea. Dopo aver denunciato l'islamofobia definendola «la peste dei paesi europei» Erdogan ha accusato l'Ue di fomentare una campagna di linciaggio anti islamico «simile a quella contro gli ebrei prima della Seconda Guerra Mondiale». Parole singolari visto che a pronunciarle è un presidente nemico d'Israele e alleato d'Hamas Ma l'attacco più duro è quello riservato ad una Germania che - anche per la presenza sul proprio territorio di quasi 5 milioni di turchi - si è sempre dimostrata assai tollerante verso le intemperanze di Ankara. «Parlate di libertà di religione, ma siete i veri fascisti, gli eredi dei nazisti» ha detto Erdogan rivolgendosi a Berlino. Subito dopo ha nuovamente sparato a zero su Bruxelles sostenendo che «in certi Paesi europei, l'odio verso l'Islam e i musulmani è diventata una pratica promossa persino dai presidenti». Ma dietro gli affondi di Erdogan - definiti inaccettabili da Angela Merkel - si profila uno schieramento di paesi islamici pronti ad allinearsi con la Turchia e a sostenere lo scontro con la Francia e con l'Europa. Certo in molti casi l'ipocrisia è assolutamente macroscopica. Il Qatar, già grande alleato di Sarkozy nella guerra a Gheddafi e agli interessi italiani in Libia, è - oggi - uno dei primi ad attaccare le posizioni secolariste e anti-fondamentaliste del presidente francese. E farebbe quasi ridere - se non fosse tragica - l'ipocrisia di Imran Khan il premier pakistano pronto ad accusare d'islamofobia l'Eliseo mentre a casa sua resta in vigore l'ignobile legge sulla blasfemia. Una legge, utilizzata soprattutto per perseguitare i cristiani, la cui vittima più famosa è stata quell'Asia Bibi condannata alla forca e tenuta in galera per dieci anni dopo esser stata ingiustamente accusata d'aver ingiuriato il Corano e il profeta Maometto. Eppure nonostante quei trascorsi il Pakistan s'è permesso ieri di convocare l'ambasciatore francese. Una convocazione durante la quale è stata espressa «la più energica protesta» per la «pubblicazione di disegni blasfemi» e per le dichiarazioni del presidente Macron in difesa delle vignette su Maometto riproposte da Charlie Hebdo. Secondo il ministro degli Esteri di Islamabad Shah Mahmood Qureshi «le parole irresponsabili di Macron gettano nuova benzina sul fuoco». «Nessuno - ha aggiunto Qureshi - ha il diritto di ferire i sentimenti di milioni di musulmani con il pretesto della libertà d'espressione».




La Francia chiude la moschea dopo l'attentato
Lorenza Formicola
28 10 2020

https://lanuovabq.it/it/la-francia-chiu ... lattentato


Chiusa in Francia per sei mesi la moschea di Saint-Denis. Per gli inquirenti l'ultimo attentato islamico sarebbe nato proprio nella moschea oggi chiusa. Ma in Europa si tende, spregiudicatamente, a ignorare il significato non solo dell'islam, ma anche di cosa sia una moschea. Motivo per il quale ogni misura adottata, sempre dopo una tragedia, è vuota e inconcludente. Anche in Italia.

Il destino della moschea di Pantin, a Seine-Saint-Denis, è ora nelle mani della giustizia. Chiusa alcuni giorni fa, come era prevedibile, è già bersaglio di ricorsi per contestare la chiusura di sei mesi, decisa cinque giorni dopo l'assassinio del professore Samuel Paty.

Per gli inquirenti l'ultimo attentato islamico sarebbe nato proprio nella moschea oggi chiusa. Che non è esattamente a due passi dal luogo della decapitazione e dal liceo dove insegnava il professore. Per le autorità la moschea avrebbe "legami con il salafismo" e sarebbe frequentata "da individui appartenenti al movimento islamista radicale". L'imam e direttore della moschea, M'Hammed Henniche, è nell'occhio del ciclone. Per anni uomo di riferimento dell'islam per la politica francese, prima dell'attentato ha pubblicato, sulla sua pagina Facebook, il video del padre di una studentessa che denunciava l'ormai nota lezione del professore sulla libertà di parola e denunciato, sempre sui social, l'identità del professore e il liceo dove insegnava. Elementi che, denuncerebbero, per le autorità, il legame tra moschea e attentato islamico.

Non sappiamo se il decreto di chiusura alla fine durerà davvero sei mesi, ma soprattutto, decorso il termine, che cosa accadrà?

Ma le moschee vengono ignorate. Non vengono controllate. Tant'è che la decisione brusca, e che non ha precedenti recenti, di chiuderne una ha suscitato una strana reazione nei musulmani di Francia. Dopo le proteste iniziali, la posizione del Ministero è stata declassata a un gesto utile solo a fare clamore per accontentare i francesi un po' innervositi. È quanto sostiene testualmente M'hammed Henniche. È lui che nel 2013, ha firmato un contratto di locazione per 99 anni con il municipio di Pantin per un terreno che ospiterà una futura grande moschea. Oggi è occupata in particolare da una palestra che funge da moschea temporanea (la struttura oggi chiusa) in attesa del completamento del progetto. Il sindaco socialista, Bertrand Kern, ha sostenuto il progetto della Grande Moschea di Pantin a diverse condizioni come, una su tutte, la creazione di una stanza di preghiera per le donne.

L’Europa da sempre tende, spregiudicatamente, a ignorare il significato non solo dell'islam, ma anche di cosa sia una moschea. Motivo per il quale ogni misura adottata, sempre dopo una tragedia, è vuota e inconcludente.

La moschea non è una "chiesa" musulmana, ma il luogo dove i musulmani si "prostrano" e si "radunano". In moschea, che può essere improvvisata ovunque e in qualsiasi contesto, la comunità di islamici si riunisce per esaminare le urgenze politiche, culturali, le questioni sociali del momento presente. Chi limiti la moschea a luogo di preghiera sta facendo un torto alla tradizione musulmana, sta mentendo.

Il venerdì - yawm al-giumu'ah - non è il giorno sacro per l'islam, come quello delle altre grandi religioni. Non esiste un giorno di festa nel quale non si lavori. Ma solo il giorno in cui la comunità si raduna - giumu'ah - e lo fa a mezzogiorno per la preghiera pubblica, cui segue il discorso che non ha niente della predica in senso cristiano. In moschea nascono le riflessioni, i piani per affrontare la vita in un territorio di non-musulmani come è l'Europa. E in casa islam è il posto dove si studiano le strategie per conquistare l'Occidente: con le armi e culturalmente.

Il motivo per cui le moschee nei paesi musulmani come in Europa sono spesso sorvegliate dalla polizia sta nel fatto che le decisioni politiche nascono in quelle stanze. La storia islamica ha sempre visto rivoluzioni e sollevamenti popolari partire dalle moschee. Il jihad, che è "la guerra sul cammino di Dio", obbliga ogni musulmano a difendere la comunità, ed è proclamato sempre in moschea. Non si può in altri contesti.

Quello che è successo in Francia per il professore è, così, semplicemente nella norma. Ed è solo l'ultimo caso di una lunga serie.

L'Italia non è lontana dallo Stato in cui versa la Francia. Da noi gli incidenti inizieranno, in maniera più plateale di quelli a cui già assistiamo, tra quindici anni.

L'infiltrazione è già a uno stato avanzato. E nasce nelle moschee, mentre sta per arrivare nelle scuole, proprio come in Francia.

Quando nel 2018, esplose la notizia dell'acquisto da parte dei musulmani di una chiesa di Bergamo per farne una moschea, sconvolse non poco. Non tanto perché là non ci sarebbero stati più i frati cappuccini ma il Corano, quanto per la quantità di denaro a disposizione degli islamici per completare l'operazione.

Da dove veniva quel denaro non si seppe perché il governatore della Lombardia Fontana, infatti, intervenne per bloccare la vendita: sarebbe stata una beffa per la Regione, che aveva appena approvato norme antimoschee.

I centri islamici legati al wahhabismo, al salafismo e ai Fratelli Musulmani spuntano come funghi e i più giovani vengono spediti in Turchia per formarsi come imam. Soltanto il Qatar, attraverso la Qatar Charity Foundation, fra il 2013 e il 2016 ne ha finanziati 43 con un investimento di 25 milioni di euro. Due milioni e mezzo per mettere tende in mezza Sicilia. Ottocentomila euro per finanziare la maximoschea di Ravenna, quella specializzata nella produzione di foreign fighters per la Siria o l'Iraq.

Le regioni più a rischio rimangono la Lombardia, il Lazio e il triangolo più pericoloso resta quello di Milano-Brescia-Bergamo. I centri islamici abusivi, però, si stanno insediando anche in provincia. In Lombardia, Lazio e Campania abbiamo avuto il 60% delle 12.034 intercettazioni dell'antiterrorismo dal 2005 al 2017. Solo in Lombardia i sospetti monitorati, nel medesimo periodo, sono stati 4567.

Il 2019 è stato l’anno di più grande corsa ad aprire moschee in Italia. Milioni di euro di finanziamenti sono arrivati dal Golfo Persico e dall'Asia minore tramite banche e società finanziarie, finanziatori locali e privati. Lo scopo è raddoppiare le 1250 moschee ufficiali – impossibile censirle tutte dato il numero spropositato di strutture clandestine - sul territorio italiano controllate perlopiù da Turchia e Qatar.

E nel frattempo, Chiesa e Stato collaborano per sostenere l'islam e le moschee. A Bologna il comune ha concordato di cedere gratuitamente un terreno di 7mila metri quadrati per una moschea. A Bergamo si sta collaborando per trasformare una chiesa in moschea. A Sesto Fiorentino è stato direttamente il vescovo ad approvare la vendita di un terreno della Curia per un centro islamico.

Esiste una resistenza islamica nostrana. E l'Italia tra pochi anni sarà come la Francia di oggi: il ritardo è solo imputabile a ragioni storiche e geopolitiche.



LE CROCIATE DI MACRON, EMERGENZA ISLAMOFOBIA E VITTISMI VARI DI ERDOGAN, IL LIBERISTA ERETICO ERNESTO ROSSI, VIALE GAETANO BRESCI E IL GRANDE CONTE DRACULÀ : PERCHÉ IL MIO COMPATRIOTA DI ROMA EST ZERO CALCARE VEDE LE MACERIE, GIUSTAMENTE, MA IGNORA IL MODO PER RICOSTRUIRCI QUALCOSA SOPRA.
Dario Berardi
29 ottobre 2020

https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 4691190044

Una delle Argomentazioni tipiche del vittimismo islamista, che ha inondato purtroppo anche l'Europa è la questione delle crociate, che difatti viene usata come strumento di propaganda dal leader della jihad, Erdogan, che ha affermato più di una volta : "L'Europa deve diventare musulmana come risarcimento delle crociate". Una argomentazione assurda, anche se il politico turco non finisce mai di stupirci ed oggi si è superato dichiarando che "i musulmani in Europa sono trattati come gli ebrei durante il nazismo".
Il problema è che c'è qualcuno che ci crede pure a queste cazzate, altrimenti non ci sarebbe Silvia Romano, pagata dalla UE e sponsorizzata dai fratelli musulmani, a fare il pippone contro l'islamofobia, una cosa che non esiste come non sono esistite le crociate come le racconta Erdogan, in quanto queste ultime furono localizzate solo in terra santa ed avevano come primo obiettivo permettere ai pellegrini di visitare i luoghi dove Cristo ha professato la sua fede e per difendere i cristiani presenti in quel luogo. Tutto questo mentre l'impero Ottomano, la cosa a cui si ispira Erdogan, ha nel corso dei secoli fatto le vere "crociate", cioè quelle musulmane, conquistando Andalusia, Grecia, i Balcani, Bulgaria, le isole dell Egeo ed arrivando fino a Vienna, dove furono sconfitti per fortuna da dragoni ed ussari asburgici, e fino in Romania, dove fu il Conte Dracula, il vero inventore e padre del black metal, a passargli la sveglia.
Oggi a quanto pare l'unico leader politico in Europa che ha deciso di non farsi più prendere in giro dalla storiella dell'islamofobia è Macron, in versione Conte Draculà con l'accento sulla A, che è stato quindi etichettato da turchi, pakistani ed arabi sparsi come "il nuovo crociato".
Ovviamente Macron è solo una persona intelligente e garbata, semplicemente stanca di farsi prendere per i fondelli da quattro ruba cammelli. In realtà MAGARI fosse un nuovo condottiero CROCIATO, anche perché in medioriente i cristiani vengono perseguitati, arrestati ed uccisi.
In merito farei parlare alcune persone che ancora dicono che noi europei siamo colpevoli delle crociate con due miei amici egiziani, di religione copta, che sono scappati dalla loro città perché gli hanno bruciato la casa ed ucciso mezza famiglia. Altro che islamofobia, qui esiste la Cristiano fobia, e sta nella maggior parte dei paesi islamici, non tutti per fortuna, ma nessuno, tranne Macron e pochi altri, fanno qualcosa a riguardo, a quanto pare.
Purtroppo le argomentazioni vittimiste ed islamiste hanno fatto presa anche, mio malgrado, a Roma, soprattutto nel mondo dell'estrema sinistra, che ha come esponente principale nella mia zona il famoso artista Zero Calcare, che oggi in una intervista ha spiegato che vede macerie, esattamente una Roma in macerie.
Ha ragione lui, perché il covid 19 rischia di metterci definitivamente in ginocchio, soprattutto se ci sarà un nuovo lockdown, distruggendo cosi una economia, quella romana, già demolita da tasse, corruzione politica, burocrazia e corporazioni.
Quello su cui Zero Calcare penso non abbia ragione è la ricetta, la soluzione, cioè per lui il comunismo, che ovunque è passato ha lasciato inequivocabilmente povertà ed appunto macerie.
In questo senso, dato che abitiamo vicini, lo invito a farsi un giro qui, nel mio quartiere, per conoscere una altra sinistra, quella non convenzionale, quella liberale e libertaria
Per esempio lo inviterei a conoscere la figura di Ernesto Rossi, molto meglio del sopravvalutatissimo Ernesto Che Guevara, uno tra i più grandi esponenti politici italiani del 900, ripreso oggi dalla cultura mainstream perché considerato un padre fondatore della Unione Europea ( questo secondo me a torto perché era europeista ma la UE non penso gli sarebbe piaciuta, ma questa è solo una mia valutazione personale).
Rossi fu volutamente oscurato dall'egemonia culturale comunista, perché colpevole di non essersi allineato allo stalinismo ed al togliattismo, perché comprese che era il liberismo, cioè la libertà di commercio, di mercato e di azione individuale a creare ricchezza, che il risparmio delle famiglie era una base fondante della società e che il vero anticapitalismo era abolire corporazioni, statalismo e burocrazia, non farli rimanere a loro posto dipinti di rosso.
Io conosco Ernesto Rossi perché qui sotto casa mia c'è una vietta intitolata a lui, un gigante della politica italiana che meriterebbe ben altri scenari ma che io mi tengo stretto anche perché girato l'angolo ho anche via Sacco e Vanzetti, due grandi libertari che hanno fatto la storia del sindacalismo in America e che hanno combattuto per i loro ideali fino alla morte, in senso stretto.
L'unico problema è che abbiamo anche il quartiere "invaso" da una via poco consona alla nostra tradizione libertaria, cioè Via Togliatti, che in realtà parte da noi ed arriva fino a Roma Sud.
Spero che un giorno, magari insieme anche ad uno Zero Calcare finalmente più cosciente delle dinamiche economiche e della realtà umana, potremo cambiare il pezzo di Via Togliatti, quello che passa qui da me, in Via Gaetano Bresci. Ne guadagneremmo in stile, toponomastica e soprattutto verità Storica.
AVANTI CROCIATI DELLA LIBERTÀ!
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Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:34 am

La Polonia ha rifiutato l'asilo alla famiglia cecena coinvolta nell'omicidio dell'insegnante francese
21 Ottobre 2020

https://www.islamnograzie.com/la-poloni ... -francese/

L’assassinio dell’insegnante di storia Samuel Paty per mano del ceceno di Mosca Abudllah Anzorov ha scioccato tutta la Francia. L’assassino ha decapitato l’insegnante per aver condotto una lezione sulla libertà di parola e per aver mostrato caricature del profeta Maometto.

Ora, è venuto alla luce un documento in cui la famiglia di Anzorov aveva chiesto asilo alla Polonia, ma le autorità della Polonia l’ha respinta. In seguito la famiglia di Abudllah Anzorov ha ricevuto un permesso di soggiorno in Francia come rifugiati. Fonte: Salon24.pl.

In seguito al raccapricciante omicidio, la polizia francese ha attualmente arrestato la famiglia e gli amici più stretti del killer mentre le indagini sono ancora in corso.

Patrick Edery, il pubblicista francese che lavora per il settimanale polacco Solidarnosc, ha postato sui social media il rifiuto della Polonia di concedere l’asilo alla famiglia Anzorov. Egli ha sottolineato che a causa delle politiche della Polonia sull’accoglienza dei rifugiati, che sono state “condannate” da altri paesi, i polacchi non hanno subito un attacco terroristico sul loro suolo perché lo Stato protegge i suoi cittadini.

“La Polonia ha rifiutato l’asilo al ceceno (e alla sua famiglia) che ha decapitato Samuel Paty Grazie alla sua politica tanto diffamata, la Polonia non ha subito attacchi sul suo suolo, e i suoi tassi di insicurezza e stupro sono i più bassi d’Europa. Lo Stato [polacco] protegge soprattutto i suoi cittadini”, ha scritto Edery su Twitter.

Funzionari del governo conservatore al potere in Polonia hanno dichiarato in passato di rifiutarsi di ammettere i migranti musulmani illegali a causa della minaccia alla sicurezza che rappresentano.

L’eurodeputato del Partito per la Giustizia (PiS) Dominik Tarczynski ha detto ad Al Jazeera nel 2019 che la Polonia si è rifiutata di accettare un singolo migrante dal regime di quote di migranti dell’UE per mantenere la Polonia sicura, una politica per cui il paese è stato criticato, ma che continua a rifiutare di fare marcia indietro.

In risposta al brutale omicidio, migliaia di persone sono scesi per le strade di Parigi per commemorare Samuel Paty.

“Siamo la Francia”, ha dichiarato il primo ministro Jean Castex che ha partecipato alle proteste di Domenica a Parigi contro l’odio e in difesa della libertà di parola. La citazione di Castex è diventata lo slogan dei manifestanti.

I sindacati degli insegnanti insieme alla rivista satirica Charlie Hebdo hanno chiesto ulteriori manifestazioni a Parigi e in altre grandi città francesi.
Charlie Hebdo è stato il bersaglio di attacchi terroristici il mese scorso dopo che ha deciso di ripubblicare le vignette originali del profeta Maometto che hanno scatenato l’attacco terroristico del 2015.

Diversi insegnanti delle scuole superiori francesi hanno organizzato raduni in tutto il paese.

Gli studenti che frequentavano la classe di Paty sottolinearono che l’insegnante non aveva insultato Maometto. Hanno spiegato, che prima della lezione, Paty aveva chiesto ai bambini musulmani di lasciare la classe in modo che non si offendessero per le caricature di Maometto.

La Francia sta fallendo nella sua lotta contro l’Islam radicale

Il presidente francese Emmanuel Macron è sotto enorme pressione per agire sui numerosi attacchi terroristici islamici in corso sul suolo francese.

Ieri, il governo ha annunciato l’intenzione di chiudere il Collettivo contro l’islamofobia in Francia (CCIF) dopo la decapitazione di Pety.

Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto ieri sul canale Europa 1 che ci sono stati elementi nel CCIF che sono diventati “nemici della Repubblica”.

Tuttavia, molti credono che dopo anni di promesse, le azioni del governo ammontano a troppo poco e troppo tardi.

Infatti, una decapitazione simile in nome dell’Islam è già avvenuta in Francia nel 2015 quando Hervé Cornara è stato decapitato da Yassin Salhi, che ha appeso la testa di Cornara su un palo di recinzione accanto a bandiere di Chahada, un credo islamico.

Hervé Cornara è stato decapitato da un estremista islamico nel 2015, cinque anni prima della decapitazione dell’insegnante di storia Samuel Paty.

Il fratello di Hervé Cornara, Didier Cornara, ha detto ieri a Le Parisien che il tragico omicidio ha distrutto la sua famiglia e che il governo si è dimenticato di lui e dell’omicidio. Ha accusato il governo di Macron di non aver preso provvedimenti contro l’Islam radicale per prevenire un’altra tragedia.

Didier Cornara ha detto ai giornalisti che si chiede quando “i nostri politici toglieranno le mani dalle loro tasche e metteranno fuori questi imam, questi predicatori e tutte queste persone che predicano e fomentano l’odio?
Quando lo dico, non è razzismo. Siamo solo in guerra. E dobbiamo combattere il nemico. Quando si decapita un professore su un marciapiede, se non è una guerra, che cos’è?

La Francia ha la più grande popolazione musulmana d’Europa, e crescerà nei prossimi anni, l’integrazione non è stata solo un fallimento, ma i continui attacchi terroristici e l’aumento della criminalità rappresentano ora una minaccia esistenziale per la Repubblica francese.
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Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:34 am

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Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:36 am

Le religioni sono tutte delle come delle favole per bambini.
Sono tutte un addomesticamento umano di Dio, una umanizzazione, manipolazione di Dio.


Io, la matita
Sono passati 50 anni da quando Leonard E. Read scrisse questo breve racconto, ma forse mai come oggi il suo messaggio è attuale e urgente: si potrebbe in effetti sostituirlo a buona parte dei testi in uso nei corsi di economia, con il risultato di diffondere quella conoscenza del mercato oggi sommersa dal fiume in piena della dottrina della pianificazione centrale. Non a caso l'autore fu anche fondatore della Foundation for Economic Education, nata nell'immediato dopoguerra proprio per contrastare la diffusione del virus statalista nell’economia statunitense.
___________________________
Di Leonard E. Read
Sono una matita di grafite – la comune matita di legno familiare a tutti i ragazzi e ragazze ed adulti che leggono e scrivono.
Scrivere è sia la mia vocazione che la mia occupazione; questo è tutto quel che faccio.
Potreste domandarvi perché dovrei scrivere una genealogia. Beh, tanto per cominciare, la mia storia è interessante. E, poi, io sono un mistero – più grande di un albero o di un tramonto o anche di un lampo. Ma, sfortunatamente, sono accettata come un dato da chi mi usa, come se fossi un semplice episodio senza antecedenti. Questo atteggiamento superficiale mi relega al livello del banale. Questo è un esempio del grave errore in cui l’umanità non può più a lungo persistere senza pericolo. Poiché, osservò il saggio G.K. Chesterton, “periamo per mancanza di stupore, non a causa di stupori”.
Io, matita, per quanto sembri semplice, merito il vostro stupore e rispetto, una rivendicazione che cercherò di provare. Difatti, se potete comprendermi – no, è chiedervi troppo – se poteste divenir coscienti del carattere miracoloso che io simbolizzo, aiutereste a salvare quella libertà che l’umanità sta infelicemente smarrendo. Ho una profonda lezione da impartirvi. E posso darvela meglio di un’auto o di un aereo o di una lavastoviglie perché – beh, perché sono apparentemente tanto semplice.
Semplice? Eppure non una singola persona sulla faccia della terra sa come fabbricarmi. Questo pare inverosimile, no? Specialmente quando ci si rende conto che ci sono circa un miliardo e mezzo di miei simili prodotti ogni anno negli USA.
Prendetemi ed osservatemi. Cosa vedete? Non molto – c’è del legno, della lacca, la marca stampata, della grafite, un poco di metallo e una gomma.
Innumerevoli antecedenti
Proprio come voi non potete risalire troppo all’indietro col vostro albero genealogico, così mi è impossibile nominare e spiegare tutti i miei antecedenti. Ma vorrei suggerirne abbastanza perché su di voi si imprima la ricchezza e complessità dello sfondo.
Il mio albero genealogico comincia con quel che è proprio un albero, un cedro di quelli dritti che crescono nella California del Nord e in Oregon. Adesso pensate a tutte le seghe, ai camion, alle corde e agli innumerevoli altri attrezzi usati per raccogliere e trasportare i ceppi di cedro verso i binari della ferrovia. Pensate a tutte le persone e alle svariate competenze occorse alla loro fabbricazione: l’estrazione del minerale, la fabbricazione dell’acciaio e la sua trasformazione in seghe, asce, motori; la coltivazione della canapa e i vari stadi fino ad ottenere una corda pesante e forte; gli accampamenti nel bosco con i letti e le mense, la cucina e la preparazione delle vivande. Diamine, migliaia di persone hanno avuto un ruolo in ogni tazza di caffè bevuta dai taglialegna!
I ceppi vengono spediti allo stabilimento di San Leandro, California. Riuscite ad immaginare gli individui che hanno prodotto i carri e i binari e i locomotori ed hanno costruito ed installato i sistemi di comunicazione che essi presuppongono? Queste legioni sono tra i miei antecedenti.
Considerate il lavoro a San Leandro. I ceppi di cedro sono tagliati in asticelle piccole, lunghe quanto una matita, meno di un quarto di pollice di spessore. Queste sono asciugate in un forno e poi tinte per lo stesso motivo per cui le donne si mettono il rossetto. La gente vuole che io sembri carina, non pallidamente bianca. Le aste sono incerate e di nuovo asciugate. Quante sono le competenze che concorrono alla tinta e all’asciugatura, alla fornitura del calore, della luce e dell’energia, delle cinghie, dei motori e di tutte le altre cose richieste da una fabbrica? Spazzini dello stabilimento tra i miei antenati? Sì, e vi sono inclusi gli uomini che versarono il calcestruzzo per la diga di una centrale Pacific Gas & Electric Company che fornisce l’energia agli impianti!
Non scordate gli avi vicini e lontani che hanno aiutato a trasportare sessanta carichi di aste attraverso il paese.
Una volta nella fabbrica – 4 milioni di dollari di attrezzature e costruzioni, tutto capitale accumulato da progenitori economi e avveduti- a ogni assicella sono date otto scanalature con una complessa macchina, dopo di che un’altra macchina sistema grafite in un’asta su due, applica colla e pone sopra un’altra asta – un sandwich alla grafite, per così dire. Io e sette fratelli siamo meccanicamente ritagliati da questo sandwich di legno.
La grafite stessa è complicata. Viene estratta a Ceylon. Pensate ai minatori e a chi fa i loro tanti utensili e i sacchi di carta in cui si trasporta la grafite e a chi produce le corde che legano i sacchi e a quelli che li portano sulle navi e che quelle navi costruiscono. Anche il guardiano del faro lungo la rotta ha assistito alla mia nascita – e il pilota del porto.
La grafite è mischiata con argilla del Mississippi di cui viene usato l’idrossido d’ammonio nel processo di rifinitura. Poi sono aggiunti agenti inumidenti come il sego sulfonato- grassi animali che hanno reagito chimicamente con acido solforico. Dopo il passaggio attraverso svariate macchine, la mistura si presenta infine come una lunga estrusione – come per una macchina da salsicce – tagliata su misura, seccata e cotta per molte ore a 1850 gradi Fahrenheit. Per aumentarne la forza e la levigatezza la grafite e poi trattata con una mistura calda che comprende cera del Messico, paraffina e grassi naturali idrogenati.
Il mio cedro riceve sei strati di lacca. Conoscete gli ingredienti della lacca? Chi penserebbe che coltivatori di semi di ricino e raffinatori di olio di ricino ne facciano parte? E’ proprio così. Ebbene, anche i processi attraverso cui la lacca assume un bel color giallo richiedono l’abilità di più persone di quanto se ne possa enumerare!
Osservate la marca. È una pellicola ottenuta scaldando nerofumo misto a resine. Com’è che ricavate le resine e, ditemi, cos’è il nerofumo?
Il mio pezzo di metallo – la ghiera – è d’ottone. Pensate alle persone che estraggono zinco e rame e a quelle che sanno ricavare lucidi fogli d’ottone da questi prodotti della natura. Quegli anelli scuri sulla ghiera sono nickel nero. Cos’è il nickel nero e come viene applicato ? Ci vorrebbero pagine per spiegare solo perché il centro della ghiera non è ricoperto di nickel nero.
Infine c’è il mio supremo motivo di gloria, cui nel commercio con poca eleganza ci si riferisce come al “tampone”, la parte che si usa per cancellare gli errori che si fanno con me. Un ingrediente chiamato “factice” è quel che cancella. E’ un prodotto simile a caucciù prodotto dalla reazione di olio di ravizzone delle indie olandesi e di cloruro di zolfo. Il caucciù, contrariamente a quanto si crede, serve solo a scopo di coesione. Poi ci sono ancora numerosi agenti di vulcanizzazione e accelerazione. La pietra pomice arriva dall’Italia; e il pigmento che dà il suo colore alla “gomma” è solfuro di cadmio.
Nessuno sa
Qualcuno vuol mettere in dubbio la mia precedente affermazione secondo cui nessun singolo sulla faccia della terra saprebbe come costruirmi?
Effettivamente, milioni di esseri hanno partecipato alla mia creazione, nessuno dei quali sa degli altri se non poche cose. Bene, potrete dire che vado troppo lontano collegando la mia creazione al raccoglitore di caffè nel lontano Brasile e ai coltivatori di cibo di altre parti, che questa è una posizione estremista. Devo ribadire quanto sostenuto. Non c’è una singola persona tra questi milioni, incluso il presidente della fabbrica di matite, che contribuisca per più di una piccola, infinitesima parte di competenza. Dal punto di vista del saper fare la sola differenza tra il minatore di grafite di Ceylon e il boscaiolo dell’Oregon è nel tipo di abilità tecnica. Non ci si può dispensare né del minatore né del boscaiolo, non più che del chimico di fabbrica o dell’operaio nel campo di petrolio- essendo la paraffina un derivato del petrolio,
Ecco un fatto sbalorditivo: né il lavoratore petrolifero né il chimico né l’estrattore di grafite né chi equipaggia o costruisce le navi o i treni o i camion né chi manovra la macchina che rifinisce il mio pezzo di metallo né il presidente della compagnia assolve il suo singolare compito perché mi voglia. Ciascuno mi vuole meno, forse, di un bambino nei primi giorni di scuola. In effetti, ci sono molti, in questa vasta moltitudine, che non hanno mai visto una matita né saprebbero come usarla. La loro motivazione è altra da me. Forse è qualcosa del tipo: ognuno di questi milioni vede che così può scambiare il suo piccolo saper fare con beni e servizi di cui abbisogna o che desidera. Io posso rientrare o no tra questi.
Nessuna mente pianificatrice
C’è un fatto ancor più sorprendente: è l’assenza di una mente superiore, di qualcuno che detta o con forza dirige quelle numerose azioni che mi portano ad esistere. Non si può trovare nessuna traccia di una tale persona. Invece, troviamo al lavoro la Mano Invisibile. Questo è il mistero a cui mi riferivo prima.
È stato detto che “solo Dio può creare un albero.” Perché concordiamo su questo ? Non è perché capiamo che noi stessi non potremmo farlo? In effetti, possiamo anche solo descrivere un albero ? Non possiamo, eccetto in termini superficiali. Possiamo dire, per esempio, che una certa configurazione molecolare si presenta come albero. Ma quale mente umana potrebbe registrare, non parliamo di dirigere, i continui mutamenti molecolari che avvengono nel corso della vita di un albero ? Una tale evenienza è assolutamente impensabile!
Io, matita, sono una complessa combinazione di miracoli: albero, zinco, rame, grafite e così via. Ma a questi miracoli che si manifestano in Natura s’aggiunge un miracolo anche più straordinario: la configurazione delle energie umane creatrici – milioni di piccoli saper fare che ingranano naturalmente e spontaneamente in risposta al desiderio e alla necessità umani e in assenza di ogni pianificazione umana! Poiché solo Dio può creare un albero, insisto nel dire che solo Dio potrebbe farmi. L’uomo non può dirigere quei milioni di abilità per darmi vita più di quanto possa riunire molecole per creare un albero.
Questo è quanto intendevo quando scrivevo: “se poteste divenire coscienti del carattere miracoloso che io simbolizzo, potreste aiutare a salvare quella libertà che l’umanità sta infelicemente perdendo.” Perché se ci si rende conto che queste abilità si organizzeranno naturalmente, sì, automaticamente, in modelli creativi e produttivi come risposta al desiderio e alla necessità umani – vale a dire, in assenza di qualsiasi dirigismo governativo o coercitivo – allora si possiederà un ingrediente assolutamente essenziale per la libertà: una fede nelle persone libere. La libertà è impossibile senza questa fede.
Una volta che un governo abbia avuto il monopolio di un’attività creatrice come, per esempio, la consegna della posta, la maggior parte degli individui crederà che la posta non possa essere efficacemente distribuita da uomini che agiscono liberamente. E questo è il motivo: ognuno riconosce di non sapere tutte le cose che concorrono alla consegna postale. Egli ammette pure che nessun altro individuo potrebbe saperlo. Tali supposizioni sono corrette. Nessun singolo possiede abbastanza conoscenze per effettuare la distribuzione nazionale della posta più di quanto possegga abbastanza sapere per produrre una matita. Ora, senza la fede nelle persone libere – nell’inconsapevolezza che milioni di piccole abilità si formerebbero e cooperebbero, in modo naturale e miracoloso, alla soddisfazione di questa necessità – l’individuo non può impedirsi di giungere all’errata conclusione che la posta può essere consegnata solo da uno “pianificazione” governativa.
Testimonianze a profusione
Se io, matita, fossi l’unico articolo a poter dare testimonianza di quel che donne e uomini possono fare quando siano liberi di provare, allora gli scettici avrebbero un giusto motivo. C’e’ però abbondanza di testimonianze; sono dovunque intorno a noi. La distribuzione della posta è estremamente semplice se paragonata, per esempio, alla produzione di un’auto o di una calcolatrice o di una mietitrebbia o di una fresatrice o a decine di migliaia di altre cose. Distribuzione? Bene, nel campo in cui gli uomini sono stati lasciati liberi di tentare, essi diffondono la voce umana intorno al mondo in meno di un secondo; distribuiscono un avvenimento visivamente e in movimento in ogni casa mentre si sta verificando; trasportano 150 passeggeri da Seattle a Baltimora in meno di quattro ore; forniscono gas dal Texas al fornello o alla caldaia di New York a tariffe incredibilmente basse e senza sovvenzioni; forniscono ciascuno quattro libbre di petrolio del golfo persico alla nostra costa orientale – metà del giro del mondo – per meno soldi di quelli chiesti dal governo per consegnare una lettera di un’oncia dall’altro lato della strada!
La lezione che voglio darvi è questa: lasciate fluire liberamente tutte le energie creative. Organizzate solo la società perché agisca in armonia con questa lezione. Fate che l’apparato legale della società rimuova ogni ostacolo meglio che può. Permettete a questi saperi creativi di scorrere liberamente. Abbiate fiducia nell’obbedienza di donne e uomini liberi alla Mano Invisibile. Questa fiducia sarà confermata. Io, matita, per quanto semplice appaia, offro il miracolo della mia creazione come testimonianza di questa fede pratica, pratica come il sole, la pioggia, un cedro, la buona terra.




SCRITTO STRAORDINARIO.
Io sono un’atea cristiana.
Non credo in ciò che indichiamo col termine Dio. Dal giorno in cui m’accorsi di non crederci, (cosa che avvenne assai presto cioè quando da ragazzina incominciai a logorarmi sull’atroce dilemma ma-Dio-c’è-o-non-c’è), penso che Dio sia stato creato dagli uomini e non viceversa.
Penso che gli uomini lo abbiano inventato per solitudine, impotenza, disperazione.

Cioè per dare una risposta al mistero dell’esistenza, per attenuare le irresolubili domande che la vita ci butta in faccia... Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Che cosa c’era prima di noi e di questi mondi, miliardi di mondi, che con tanta precisione girano nell’universo. Che cosa ci sarà dopo... Penso che l’abbiano inventato anche per debolezza, cioè per paura di vivere e di morire. Vivere è molto difficile, morire è sempre un dispiacere, e il concetto d’un Dio che aiuta ad affrontare le due imprese può dare un sollievo infinito: lo capisco bene. Infatti invidio chi crede. A volte ne sono addirittura gelosa. Mai, però, fino a maturare il sospetto quindi la speranza che quel Dio esista.
Che con tutti quei miliardi di mondi abbia il tempo e il modo per rintracciare me, occuparsi di me. Ergo, me la cavo da sola. Quasi ciò non bastasse, sopporto male le chiese. I loro dogmi, le loro liturgie, la loro presunta autorità spirituale, il loro potere. E coi preti vado poco d’accordo. Perfino quando si tratta di persone intelligenti o innocenti non riesco a dimenticare che stanno al servizio di quel potere, e v’è sempre il momento in cui il mio innato anticlericalismo riaffiora. Un momento in cui sorrido al fantasma del mio nonno materno che era un anarchico ottocentesco e cantava: «Con le budella dei preti impiccheremo i re». Tuttavia, ripeto, sono cristiana.
Lo sono anche se rifiuto vari precetti del cristianesimo. Ad esempio la faccenda del porgere l’altra guancia, del perdonare. (Errore che incoraggia la cattiveria e che non commetto mai). E lo sono perché il discorso che sta alla base del cristianesimo mi piace. Mi convince. Mi seduce a tal punto che non vi trovo alcun contrasto col mio ateismo e il mio laicismo. Parlo del discorso fatto da Gesù di Nazareth, ovvio, non di quello elaborato o distorto o tradito dalla Chiesa Cattolica ed anche dalle Chiese Protestanti.
Il discorso, voglio dire, che scavalcando la metafisica si concentra sull’Uomo. Che riconoscendo il libero arbitrio cioè rivendicando la coscienza dell’Uomo ci rende responsabili delle nostre azioni, padroni del nostro destino. Ci vedo un inno alla Ragione, al raziocinio, in quel discorso. E poiché ove c’è raziocinio c’è scelta, ove c’è scelta c’è libertà, ci vedo un inno alla Libertà. Nel medesimo tempo ci vedo il superamento del Dio inventato dagli uomini per solitudine, impotenza, disperazione, debolezza, paura di vivere e di morire. Ci vedo l’oscuramento del Dio astratto onnipotente spietato di quasi tutte le religioni. Zeus che incenerisce con i suoi fulmini, Geova che ricatta con le sue minacce e le sue vendette, Allah che soggioga con le sue crudeltà e le sue insensatezze. E al posto di quei tiranni invisibili, intangibili, un’idea che nessuno aveva mai avuto comunque mai divulgato. L’idea del Dio che diventa Uomo ossia l’idea dell’Uomo che diventa Dio, Dio di sé stesso. Un Dio con due braccia e due gambe, un Dio di carne che va in giro a fare o tentar di fare la Rivoluzione dell’Anima. Che parlando d’un Creatore assiso in Cielo (sennò chi ascolterebbe, chi capirebbe?) si presenta come suo figlio e spiega che tutti gli uomini sono suoi fratelli, quindi a loro volta figli di quel Dio e in grado di esercitare la loro essenza divina. Esercitarla predicando il Bene che è frutto della Ragione, della Libertà, distribuendo l’Amore che prima d’essere un sentimento è un ragionamento. Un sillogismo anzi un entimèma da cui deduci che la bontà è intelligenza e la cattiveria è cretineria. Un Dio, infine, che il dramma dell’Etica lo affronta da uomo. Col cervello di un uomo, il cuore di un uomo, le parole di un uomo, i gesti di un uomo, ed altro che mitezza! Altro che dolcezza, tenerezza, lasciate-che-i-pargoli-vengano-a-me! Come un uomo prende a botte i farisei e i rabbini che fanno mercimonio della religione. Come un uomo affronta il tema del laicismo: date-a-Cesare-quel che-è-di-Cesare-e-a-Dio-quel-ch’è-di-Dio. Come un uomo ferma i vigliacchi che stanno per lapidare l’adultera: chi-è-senza-peccato-scagli-la-prima-pietra. Come un uomo tuona contro la schiavitù, e chi aveva mai tuonato contro la schiavitù?!? Chi aveva mai detto che la schiavitù è inaccettabile inammissibile inconcepibile? Come un uomo, in breve, si batte. Si rode, tribola, sbaglia, soffre, certamente pecca, e infine muore. Senza morire perché la vita non muore. Rinasce sempre, resuscita sempre, è eterna. E, insieme al discorso sulla Ragione, l’idea della Vita che non muore è il punto che mi convince di più. Che mi seduce di più. Perché in essa vedo il rifiuto della Morte, l’apoteosi della Vita. La passione per la Vita che è cattiva, sì, mangia sé stessa, ma è Vita e il contrario della Vita è il nulla. I principii, insomma, che stanno alla base della nostra civiltà.
Oriana Fallaci
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Messaggioda Berto » mer feb 10, 2021 10:36 am

GENIO PROFETICO
Niram Ferretti
9 febbraio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Oggi, 140 anni fa si spegneva a San Pietroburgo, uno dei più grandi scrittori dell'800, Fëdor Dostoevskij. Fu un profeta suo malgrado, seppe con sguardo implacabile anticipare il futuro che si stava preparando.
Aveva già contemplato gli uomini che sarebbero venuti, i senza Dio, gli utopisti, i radicali rivoluzionari, gli apprendisti stregoni sanguinari.
Ne “I Demoni” tutto è anticipato, i conti sono fatti, l’incartamento è pronto da consegnare ai posteri.
Ci sono dentro senza mai, ovviamente, essere nominati, Engles, Bakunin, Trotzky, Hitler, Lenin, Stalin, Pol Pot, Che Guevara, le Brigate Rosse, la Banda Bader Meihof ecc.
Il genio prodigioso del grande russo è onnivoro, inglobante. Sa già che il futuro che verrà sarà terribile.
L’utopismo iconoclastico dei nichilisti raccontati da Dostoevskij, è la dura profilassi a cui, per fare venire in essere il regno della dis-alienazione, nessuno potrà sottrarsi.
Tentare di rovesciare il mondo per rifarlo nuovo è il più grottesco e spaventoso segno della hybris umana, del quale Dostoevskij era lucidamente consapevole, e già anticipato nel suo capolavoro del 1864, Memorie del sottosuolo, in cui, il tormentato protagonista del monologo irride gli edificatori dei presunti “palazzi di cristallo” in cui dovrebbero vivere gli uomini redenti.
Dostoevskij sapeva bene che la redenzione non verrà mai attraverso l’umano, che, in questa veste, essa sarà sempre una parodia, un inganno cupo, da pagare con la follia e con il sangue.
Così come sapeva che il male più seducente adotta gli abiti del bene. I Demoni annunciano l’irretimento che verrà, quando uomini e donne si sarebbero sottomettesse all’illusione, ai sogni sognati per loro da lestofanti e da invasati, i presunti iniziati al vero sapere della felicità.



Elisabetta Noè
É grandissimo. Dopo aver letto I fratelli Karamazov si potrebbe tranquillamente cestinare un bel po’ di letteratura per non dire di filosofia

Valerio Cipolla
Federico Giardina Stephen D'Avola

Stephen D'Avola Valerio Cipolla
il più grande scrittore della storia.

Federico Giardina
Dopo Andrea Scanzi ovviamente


Paola Canzoneri Onofrio
La banalità del male secondo Hannah Arler insomma

Augusto Vasselli
Bravissima


Paola Canzoneri Onofrio
Arendt , corrige Hannah Arendt

Ernesto Cicconetti
Verissimo! I Demoni anticipano l'orrore accaduto e tuttora in corso.


Francesco Birardi
Pochi avevano la lucidità per capire cosa stava già da allora germinando nel ventre molle dell'Occidente. D'altronde, alcuni aspetti e alcuni personaggi della Rivoluzione francese già prefiguravano i totalitarismi del Novecento e le utopie deliranti di oggi....

Dragor Alphan
Si' ma per lui la salvezza veniva dalla religione che invece e' parte del problema. I veri salvatori sono i liberi pensatori. Ecco il tocco che manca al genio per essere perfetto.

Alessandro Drudi
Parte del problema è anche l'analisi ideologizzata dell'arte

Dragor Alphan
Senza dubbio Alessandro Drudi. Un libero pensatore non ha ideologie.

Alessandro Drudi
Dragor Alphan
alcuni liberi pensatori possono pensare che non vi si ha alcuna necessità di veri salvatori.

Alessandro Bertonelli
Dragor Alphan
i liberi pensatori quindi sono tali se sono atei e antireligiosi ?

Alessandro Bertonelli
Alessandro Drudi
Dio ci scampi e liberi da filosofi , poeti , scrittori quando pensano di essere portatori di salvezza o si fanno profeti di chi vuol realizzare il Paradiso in terra. Tutti siamo esseri umani quindi ognuno ha le sue virtù e miserie, e questo non inficia la genialità che solo alcuni hanno in determinati settori ( arte, letteratura, sport etc)

Dragor Alphan
No, Alessandro Bertonelli. Altrimenti sarebbero militanti.


Niram Ferretti
Dragor Alphan
esattamente il contrario. Se mi fornisci un esempio di libero pensatore da cui viene la "salvezza" te ne sarei grato. Io non ne conosco uno. La salvezza può venire solo da Dio, perchè noi non possiamo salvare proprio niente, e se non esiste Dio, non c'è nessuna salvezza ma solo il nulla.


Niram Ferretti
Dragor Alphan
mi fornisci un esempio noto di "libero pensatore" il cui pensiero non sia inficiato da una visione ideologica o perlomeno da una ben precisa Weltanschauung?


Niram Ferretti
Dragor Alphan
infatti. Sono militanti. Militano contro Dio.


Gina Fani
Niram Ferretti
appunto, il nulla! Questa potrebbe essere la cruda realtà


Niram Ferretti
Gina Fani
se non c'è Dio c'è il nulla, ma non veniamo dal nulla credimi. Proprio no. Dal nulla non nasce nulla. Gli atei al posto di Dio mettono la Natura, con la maiuscola, affermando che il razionale nascerebbe dall'irrazionale. Tesi assai ardua da sostenere.


Gina Fani
Niram Ferretti
vedi, se osservi l'immensita' dell'universo ti rendi conto che siamo niente..potrebbe essere che la nascita dell'uomo sia stato un puro caso e che la spiegazione di tutto ciò non c'è dato capire...potrebbe essere..


Niram Ferretti
Gina Fani
, Se osservo l'immensità dell'universo mi sento sicuramente una cosa assai piccola, ma allo stesso tempo assai grande perchè posso appunto contemplarlo e rendermi conto con stupore che esiste qualcosa di cosi immenso e di così perfettamente regolato da ferree leggi matematiche. La filosofia nasce dallo stupore, thaumàzein, in greco. L'Essere è il non essere non è. L'Essere ci precede e noi ne facciamo parte e lo interroghiamo, unici esseri viventi a farlo.


Adriano Mastromarco
Dragor Alphan
Dio o un'ideologia simile che differenza fa ? Se sostituisci Dio con patria, con socialismo, nazismo o con progressismo/mondialismo puoi ottienere le stesse aberrazioni. Secondo me non bisognerebbe essere solo a favore o solo contro, avere dei pregiudizi preclude ogni strada verso la vera democrazia che è l'obiettivo da raggiungere, l'unico possibile.


Pietro Fanelli
Niram Ferretti
Povero Severino


Niram Ferretti
Pietro Fanelli
perchè povero? Severino aveva capito perfettamente che la totalità dell'Essere non si esaurisce nel divenire e che il divenire non è la totalità dell'Essere. Per altro ciò, oltre a Parmenide era perfettamente chiaro sia a Platone che ad Aristotele.

Gino Quarelo
Salvezza cosa significa?
Concordo con Dragor la salvezza quella terrena, esistenziale, vitale, viene solo dall'uomo di buona volontà (o libero pensatore e scienziato) che si corregge e si migliora che impara e scopre dai segreto di Dio e che partecipa con Dio alla creazione che è perennemente in atto.
Tutti gli esseri viventi partecipano alla creazione e si interrogano.
Altra salvezza per non ha alcun senso e non esiste.

Niram Ferretti
Gino Quarelo
nessun uomo scopre i segreti di Dio, se Dio non li manifesta, perchè Dio è completamente altro dall'uomo. Un uomo da solo può salvarsi solo in senso empirico, tipo, salvarsi da un pericolo, da una bancarotta, da una malattia, ecc. Non si può salavare in alcun altro modo. Nella prospettiva religiosa biblica l'unica salvezza, ovvero la liberazione dell'uomo dalla morte e la sua eternità, è data solo da Dio.


Gino Quarelo
Per me questa è l'unica salvezza sensata, la salvezza eterna per me è un non senso. Io come essere vivente o creatura non ho alcun bisogno della liberazione dalla morte e della vita eterna che appartengono solo alla natura di Dio e Dio è ben altro dagli idoli delle religioni.
Io sono un credente naturale senza religione e senza idoli. Poi gli altri possono avere una religione e credere al suo idolo per me non è un problema mi basta il rispetto.

Niram Ferretti
Gino Quarelo
libero di pensarla come credi. È il pensiero di chi non crede in Dio. L'uomo è soltanto una specie superiore a un topo, ma come il topo finirà nel nulla. Anche i topi si salvano unicamente scampando i pericoli, dalle bancarotte no, non ne rischiano alcuna.

Dragor Alphan
Niram, gli dei sono un'astrazione. Conta quello che danno sul campo. Ai tempi del Genio russo lo Stato piu' teista del mondo occidentale era quello della Chiesa dove si torturava, si squartava, si decapitava in nome di Dio. Credo di avere letto da qualche parte che lo stesso Dostoevskij, benche' fervente cristiano almeno da vecchio, ha partecipato alle proteste contro questi orrori. Per definizione il libero pensatore e' un personaggio fluido, difficile da inquadrare, spesso uno strumento del Destino. Secondo Victor Hugo, che pure ha denunciato le pratiche papali, un libero pensatore non puo' essere inquadrato in un'ideologia, una dottrina politica o in una corrente filosofica. I suoi fondamenti sono la logica, la ragione, l'empirismo, il pragmatismo, il dubbio. Victor Hugo e' stato spalleggiato da altre persone che, pur di origini geografiche, sociali e culturali molto diverse, reclamavano un trattamento piu' umano dei prigionieri. Sono Lord Brummel, Mark Twain, Charles Dickens. Credo che in quel momento si potessero definire liberi pensatori. Secondo me meritano questa qualifica Baruch Spinoza, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Cesare Beccaria, Edward Jenner, Charles Darwin, Sigmund Freud, Max Planck, Albert Einstein e altri che in certi momenti della loro vita hanno saputo andare contro la Doxa dominante per contribuire alla scienza e migliorare la societa'. Non parliamo dell'arte dove questi personaggi abbondano. Anch'io quando ho rinunciato al mio pacifismo per prendere le armi contro la dittatura razzista del trio infernale Habyarimana, Wojtyla, Bertello. Sullo slancio vorrei sfatare un altro luogo comune:che la laicita' sarebbe nemica della religione. Al contrario, e' la sua migliore protettrice. Chi fissa i paletti per costringere le religioni a convivere in armonia, senza scannarsi a vicenda?

Niram Ferretti
Dragor
la laicità non è nemica della religione, lo è il laicismo, che è una ideologia ben precisa. Gesù separò in modo chiaro l'ambito del sacro da quello del politico. Il cristianesimo ha una lunga e faticosa storia. L'ebraismo per un periodo della sua storia fu teocratico, poi con la distruzione del Secondo Tempio dovette rinunciare al locus della sua rappresentanza. I nomi che citi sono vari. Spinoza era un immanentista. Non credeva nel Dio bliblico, Victor Hugo era anticlericale, Twain era ateo, Freud anche, Galileo non lo era, ma non era un libero pensatore, era uno scienziato, Giordano Bruno aveva idee assolutamente non conformi alla dottrina cristiana, e all'epoca, purtroppo poteva costare caro, Einsten, Planck, Darwin erano scienziati, il primo, come Spinoza non credeva nel Dio biblico, ma vedeva nell'universo una razionalità stupefacente che riteneva non fosse frutto del caso. La pace di Vestfalia è del 1648, quando la laicità era ancora assai al di là da venire. L'Islam non l'ha mai avuta. Buona parte di quello che l'Illuminismo ha propugnato viene da ebraismo e cristianesimo. Si è squartato e decapitato in nome di Dio, e in suo nome i musulmani uccidono ancora, ma sono stati regimi pagani ed atei, come il nazismo e il comunismo che hanno, in nome delle Leggi della Storia o della Superiorità della Razza, messo a morte milioni di esseri umani, sull'altare del Progresso. Il fanatismo può indossare indistintamente sia i panni della religione sia quelli del laicismo. Il massacro della Vandea venne perpetrato da laicissimi rivoluzionari. Il problema non è chi ha ucciso di più o di meno, chi ha utilizzato i mezzi più efferati, il problema è la natura umana. Per Fyodor Dostoevsky
, senza Dio, tutto è permesso, perchè se non c'è un limite a ciò che l'uomo può fare, se non c'è un codice morale che precinde dalle contingenze, allora saranno solo gli uomini a decidere cosa è il bene e cosa è il male. L'uomo non salva se stesso dal male in nessuna forma, la storia lo dimostra senza sosta. L'uomo non salva se stesso dalla sua miseria, dalla sua ignoranza, dalla sua corruzione, dalla sua brama di potere e di sopraffazione, non ne è capace. Come diceva Kant, "Dal legno storto dell'umanità non è mai stato fatto nulla di diritto". O perlomeno, qualcosa sì, e chi è riuscito a fare qualcosa di diritto lo ha fatto credendo in una realtà che lo superava e se non era Dio, era l'Uomo o l'Umanità, perchè se l'uomo non crede in Dio, dovrà credere in qualcosa d'altro da mettere al suo posto. Tuttavia, nonostante progressi sociali e tecnico-scientifici, l'uomo non si è emendato dalle sue magagne, è sempre lo stesso nei millenni.

Anna Alcini Rigato
A me pare che l'Universo non abbia bisogno di Dio. L'uomo sì, solo il timore del divino vince la sua connaturata ferinità.

Niram Ferretti
Anna
l'universo non essendo senziente e non avendo un'autocoscienza non ne ha bisogno, l'uomo è religioso per natura. Laddovè non c'è Dio, ci sono gli idoli. Nessun uomo non crede in niente, o crede nel Nada. Quanto alla ferinità, c'è una istanza che p… Altro...

Anna Alcini Rigato
Niram Ferretti
Non penso affatto che l'uomo abbia bisogno della paura, credo che gli sia più necessario il sacro timore del divino. Il nostro "razionalismo" dimentica il fondamentale valore della religione nello sviluppo della civiltà, come saggiamente sosteneva Vico. Molte religioni, antiche e recenti, ahimè, sono concepite in analogia con sanguinarie dittature, assegnano premi e punizioni senza elevare la natura ferina a una visione superiore. Si potrebbe dire dei popoli: dimmi in cosa credono e ti dirò chi sono.


Anna Alcini Rigato
Sull'universo. Ci accompagna la domanda dell'ingenuo pastore errante per l'Asia "a che tante facelle?"

Pietro Fanelli
Niram Ferretti
Se osservo l'immensità dell'universo mi sento sicuramente una cosa assai piccola (Kant), ma allo stesso tempo assai grande perchè posso appunto contemplarlo (Hegel). Una buona sintesi?

Pietro Fanelli
Niram Ferretti
"ma noi non veniamo dal nulla credimi", quindi veniamo dall'essere. Gli essenti non vengono, non nascono, sono eterni. Almeno per Severino.

Alfio Simeoni
Unico difficile da leggere ma con intuizioni meravigliose su chi è l'uomo e la sua esistenza. Grande fedele cristiano.

Nicla de Pinto
In Delitto e castigo, che ho letto in varie fasi della mia vita, ho intravisto i prodromi della moderna criminologia!

Nicoletta Levis
" Siamo tutti idolatri, non atei "

Ferruccio Bovio
un capolavoro straordinario, la cui rilettura è una delle cose che mi sono riproposto di fare prima di morire. E' impressionante fermarmi a riflettere su quanta sia la musica che ho amato e che pure non ascolterò mai più...e quanta sia anche la letteratura. Ma a parte queste considerazioni personalissime di cui le chiedo scusa, lei Niram Ferretti, scrive dei "senza Dio" e di Dovstoevskij che sapeva bene che " la redenzione non avverrà mai attraverso l'umano". Però, c'è anche chi non crede in alcun tipo di redenzione...Con buona pace di tutti i pensatori cattolici che sovente intervista Meotti e che, sistematicamente, lamentano il lento annullarsi dell'Europa dovuto alla perdita di attaccamento ai valori della religione, se uno pensa che Dio non esista cosa deve fare ? Tacere il proprio ateismo od il proprio agnosticismo per il timore di favorire l'affermazione di una nuova fede spietata, retrograda ed intollerante di importazione medio orientale ? Si, sinceramente, io sono proprio uno di quelli ( credo pochissimi ) che lo fanno, ma mi sento nella frustrante condizione di chi finisce, essenzialmente, per subire comunque l'arrogante minaccia dell'islam.

Niram Ferretti
Ferruccio Bovio
grazie per la sua testimonianza. La fede, naturalmente è qualcosa che non si sceglie di avere. Detto questo chi non ha fede come lei, dovrà pensarla alla fine come Sartre, pur non sposando necessariamente la sua filosofia, ovvero che la vita sia una "passione inutile", perché se non c'è Dio, non esiste un significato che ci inglobi e raccolga le nostre singole esistenze e alla fine della fiera, che uno sia stato Gilles De Retz o San Francesco d'Assisi, non fa una grande differenza, o meglio la fa solo qui, nell'arco della nostra vita mortale, ma bene e a male, scegliere uno al posto dell'altro, è del tutto insignificante nella cornice di un cosmo indifferente. L'Islam non va criticato, a mio parere, necessariamente facendo professione di ateismo, anche se chi è ateo, evidentemente sarà avverso a ogni religione, ma lo si dovrebbe criticare, come per altro è avvenuto per secoli, quando il cristianesimo era ancora una cosa seria, anche su base religiosa.

Pietro Fanelli
Il "regno della dis-alienazione" e la "redenzione" sono concetti diversi, ma possono coesistere (teologia della liberazione) Hanno, poi, un'origine comune: un giudizio negativo sul presente: sfruttamento, peccato. Magari qualche "libero pensatore" pensa al progresso fatto, non né utopista né redentore: fa quello che che può per migliorare le cose.



Alberto Pento

Ma cosa e chi avrebbe mai salvato l'ebreo Gesù Cristo scambiato dai cristiani per il Messia-Salvatore-Figlio di Dio e Dio stesso nella Trinità del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, in duemila anni a oggi?
In questa vita non ha salvato proprio nessuno a parte i miracolati che mi pare siano assai pochi, molto pochi "ladrone-lestes-sicario-rivoltoso-patriota-malfattore" compreso;
nell'altra dopo la morte in questa, poi non è ancora dimostrato che esista, non si sà nulla, essa esiste solo per chi ha fede, per chi crede nella sua esistenza.

Sicuramente non ha salvato i milioni di ebrei morti perseguitati dai cristiani e dai maomettani, tanto meno ha salvato i cristiani martirizzati dai non cristiani, in particolare dai maomettani e sicuramente non salverà l'umanità dall'Islam o nazismo maomettano dato che Bergoglio il Papa cristiano cattolico romano lo ha santificato facendolo assurgere a religione/credo di salvezza e di redenzione umana e spirituale al pari dell'ebraismo e del cristianismo.

Scusate tanto ma questa discussione verte tutta sul filo di un credo idolatra come lo sono tutti i credi religiosi.
Dall'Islam ci può salvare solo l'uomo di buona volontà e libero pensatore che ama la vita e la libertà e che è disposto a morire combattendo per poter vivere liberamente senza alcuna minaccia, ricatto e costrizione. A cominciare dalla sua critica, dalla sua denuncia come ideologia e pratica politico religiosa idolatra, violenta e criminale, razzista e nazista al massimo grado.
Non si combatte un idolo con un altro idolo, una demenziale e mostruosa religione che fa dell'omicidio-suicidio un martirio che ti farebbe guadagnare una felice vita eterna con un'altra religione che fa dell'essere ucciso un martirio che ti farebbe guadagnare la felicità paradisiaca dopo la morte.

Non vi è alcuna spiritualità in tutto ciò ma solo credenza idolatra che non offre, non dà e non porta alcuna salvezza né in questa né nella supposta o presunta altra vita dopo la morte/fine di questa.
Poi chi vuol crederci è libero di continuare a crederci e di scambiare l'ebreo Gesù Cristo per Dio come io da aidolo o uomo di buona volontà e libero pensatore areligioso, sono libero di non credere che Gesù Cristo sia Dio come non sia Dio alcuna delle divinità di tutte le religioni della terra passate presenti e future e che esse siano soltanto e nulla più che idoli, alcuni umani, benigni e nonviolenti, altri disumani, maligni e violenti da combattere con ogni mezzo rischiando finanche la vita.

Niram Ferretti
Alberto Pento
purtroppo le tue osservazioni dimostrano che del cristianesimo hai capito ben poco, e lo dico senza alcuna offesa naturalmente, è una semplice, asciutta, constatazione. Dio, nella prospettiva cristiana e anche ebraica non impedisce agli uomini di morire. La natura fa il suo corso. Non impedisce che gli uomini esercitino il loro libero arbitrio e che purtroppo, nel loro esercitarlo, facciano cose allucinanti. Non impedisce i terremoti, le alluvioni, le morti premature. Non è il mago della lampada. Se tu avessi letto la Bibbia, o la leggessi, vedresti che la storia di Israele è una storia piena di catastrofi, di allontanamento da Dio, di adorazione di idoli, perchè nella prospettiva monoteista ebraica, tutto ciò che non è Dio è un idolo se lo si adora al suo posto. La salvezza, nella prospettiva cristiana è quella che Cristo ha dato a ogni uomo consentendogli di essere sottratto dalla morte eterna in virtù dell'amore che si è manifestato massimamente attraverso il suo sacrificio espiatorio sulla Croce. Questa è la fede cristiana. Tu sei libero di pensare ciò che credi e di non credere, nessuno te lo impedisce, naturalmente, ma bisognerebbe conoscere ciò di cui si parla, quando se ne parla, perlomeno averlo approfondito, e da ciò che scrivi, purtoppo mi risulta che tu ne abbia una conoscenza approssimativa e superficiale.


Dostoevskij antigiudaico
https://it.wikipedia.org/wiki/F%C3%ABdor_Dostoevskij
Nello stesso anno Dostoevskij assume la direzione della rivista conservatrice Graždanin ("Il cittadino"), dove inizia a pubblicare dal 1873 il Diario di uno scrittore, una serie di articoli d'attualità nei quali emergerà anche un certo antigiudaismo dell'autore. Dostoevskij, come dichiarerà nel suo articolo Il problema ebraico (marzo 1877), in risposta a un attacco da parte di un corrispondente ebreo, affermerà però di non essere un antisemita razziale, e che egli "non odiava l'ebreo come popolo ma gli ebrei d'alto rango, i Re delle borse, i padroni delle banche, che influenzavano la politica internazionale; e gli ebrei usurai, gli sfruttatori delle popolazioni autoctone, citando gli esempi dei negri d'America e della popolazione lituana".

Niram Ferretti
Alberto Pento
e dunque? Dostoevskij aveva anche dei pregiudizi e aveva avversioni e odi. Ripeto, e dunque? Uno dei più grandi scrittori del Novecento, Louis-Ferdinand Céline era antisemita. Wagner era antisemita. Martin Heidegger se non propriamente antisemita aveva nei confronti degli ebrei idee antisemite. Il genio, spesso non è esente da distorsioni e disfunzioni. Raramente non lo è.


Alberto Pento
Per me il cristianismo in tutte le sue versioni, è semplicemente una fede o credenza idolatra che ha amplificato la tradizione preistorica e magica del capro espiatorio nella sua triplice valenza:
a) di offertà di libagione alla divinità per ingraziarsela e farsi perdonare qualche colpa lieve con il sacrificio di qualche animale;
b) di sacrificio umano dei figli di dio, dei primogeniti, dei prigionieri di guerra, degli schiavi per placare l'ira della divinità nei casi più gravi di carestia, pestilenze e guerre;
e
b) di animale o capro espiatorio che assume in sè i mali e le colpe dell'uomo e i suoi demoni e che poi viene allontanato dalla comunità o ucciso con il fuoco purificatore per eliminare il male.

Per me la fede cristiana è una favola per bambini come quelle di Babbo Natale e di Alì Baba.
Non ho alcun bisogno di credere a tali favole infantili, preferisco la spiritualità naturale con la sua cruda e nuda realtà, con il suo carico di responsabilità, coscienza, libertà, vita, morte, gioia e dolore, speranza e delusione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io credo in Dio o spirito universale in modo areligioso

Messaggioda Berto » gio dic 02, 2021 9:04 pm

Vi sono grosso modo tre tipi di atei:

1) gli atei liberali che non si fanno alcun problema sulla religiosità e le religioni non violente come sono l'ebraismo, il cristianismo, lo zoroastrismo, il buddismo e il confucianismo; e che si limitano a dire io non ci credo e finisce lì; e che prendono posizione contro le religioni e le ideologie politico religiose violente, assassine e senza rispetto;

2) gli atei destro-sinistrati di origine socialista, nazionalisti ariani e/o internazi comunisti che hanno in odio razzista i liberali, gli ebrei e i cristiani ma hanno un debole per i religiosi nazi maomettani e il loro nazismo dell'Umma che è l'ideologia e la pratica politico religiosa più razzista della terra e della storia, più ancora del nazismo ariano di Hitler e dei suoi seguaci;

3) gli atei credenti o aidoli come me che credono nella spiritualità naturale e universale areligiosa che corrisponde a un credere senza credere (al Dio dei filosofi) e che considerano le divinità di tutte le religioni nulla più che idoli ma che come gli atei liberali hanno tolleranza e rispetto verso le religioni/le fedi e i credi non violenti e rispettosi delle diversità religiose, areligiose e non religiose e di pensiero; e che come i liberali atei sono assolutamente contro le religioni e le ideologie politico religiose violente, assassine e senza rispetto.


Per quanto riguarda la violenza religiosa:

1) non tutte le religioni si possono mettere sullo stesso piano sia in una prospettiva dottrinale e teologica, che storica, che socio-giuridico-politica;

2) per esempio il cristianismo ha avuto un fondatore, l'ebreo Gesù Cristo, che non ha mai praticato né mai ha ordinato ai suoi apostoli, discepoli e seguaci di praticare la violenza per imporre la fede cristiana; al contrario di Maometto, il fondatore dell'Islam che ha praticato e ordinato di praticare la violenza, la discriminazione, il terrore e lo sterminio per imporre la fede islamica all'umanità intera;

3) i 4 libri sacri dei cristiani cioè i Vangeli non contengono alcuna prescrizione violenta, assassina e sterminatrice dei non cristiani; al contrario il Corano il libro sacro dei nazi maomettani prescrive la violenza, l'assassinio e lo sterminio dei non mussulmani; il cristianismo si è diffuso in tutto l'Impero romano e anche fuori senza alcuna violenza divenendo in circa trecento anni la religione più importante, seguita e praticata dai popoli dell'Impero romano, solo dopo essere divenuta religione di stato-dello stato romano, si è in parte snaturata divenendo violenta in conflitto con la dottrina cristiana dei Vangeli e del fondatore Gesù Cristo; ma non tutti i cristiani furono violenti, spcialmente quelli vissuti fuori dall'Impero romano;
poi i cristiani hanno fatto ammenda e chiesto scusa, risconoscendo il male fatto al prossimo e di aver deviato dall'esempio e dall'insegnamento dell'ebreo eretico Gesù Cristo;

4) anche la religione ebraica da cui deriva quella eretica cristiana non è una religione violenta, quantunque nei libri della Bibbia, ove si racconta della protostoria degli ebrei, vi sia molta violenza relativa, non tanto ad un imperialismo religioso universalistico come quello nazi maomettano, ma solo alle lotte politiche tribali per la conquista della libertà come popolo e della terra come Madrepatria in cui insediarsi, vivere e prosperare. Tutti i popoli della protostoria avevano il loro idolo totemico tribale guerriero e violento sia che si tratti di ambiti religiosi politeisti che monoteisti. L'idolo degli ebrei non impone al suo popolo la conquista del mondo e la sottomissione dell'umanità intera né con la nonviolenza né con la violenza.
Gli ebrei come religiosi, da almeno 2mila anni non hanno mai predato e depredato nessuno;

5) al contrario dell'ebraismo e del cristianismo, il maomettismo o islam o nazismo maomettano ha da sempre praticato la violenza per imporsi, a cominciare dal suo fondatore criminale Maometto, violenza che pratica ancora oggi ovunque, senza della quale l'Islam scomparirebbe; violenza che è codificata e prescritta come ordine assoluto nel Corano questo libro che è ancora più demenziale del Mein Kampf di Hitler.



Teista, Ateo, Idolo, Idołatra, Aidoło

Idolatria e spiritualità naturale e universale
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Spiritualità e religiosità non sono la stessa cosa

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Libertà delle "religioni" e libertà dalle "religioni", da tutte le idolatrie religiose, specialmente da quelle totalitarie, disumane, terroristiche e violente come quella nazi maomettana
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Ebraismo e Cristianesimo : violenti come l'islam? No!

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I tre libri e la violenza
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Le religioni non sono tutte uguali, vi sono quelle umane e quelle disumane, quelle nonviolente e quelle violente, quelle pacifiche e quelle terroristiche, quelle che promuovono la responsabilità umana e quelle che impongono l'irresponsabilità, quelle laiche e quelle teocratiche, quelle che promuovono la buona volontà e quelle che promuovono la schiavitù, quelle che rispettano i valori/doveri/diritti umani universali, naturali e civili e quelle no, quelle che promuovono il bene e la vita e quelle che producono il male e la morte, quelle che rispettano la libertà e la diversità e quelle no.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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