Sto Farrell kì el me fa oror, el predica ca morimo martiri, bauco, lè pexo dei musulmani ke łi more copando, sto kì el voria ke i creistiani łie se fese copar martiri e ke no łi se difendense, lè purpio n'enesemenio!
Farrell a Socci: caro Antonio, basta attaccare Bergogliodi Nick Farrell
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... tonio.htmlCaro Socci,
sono Nicholas, Nick Farrell da Forlì detto "l’inglese", e ho letto i tuoi ultimi articoli in cui sostieni che l’elezione di Papa Francesco non sia valida e critichi le sue omelie e il suo pontificato perché troppo "comunista". Invece a me, che non sono uno studioso della Chiesa e non mi appassiono delle dispute tra teologi ed esegeti vaticani, Papa Francesco è sempre piaciuto, sebbene tu stesso sappia quanto io sia anti-comunista. Mi è piaciuto dal primo momento, da quando si è affacciato al balcone e ci ha chiesto con umiltà di pregare per lui. Un tale carisma l’ho visto solo in Giovanni Paolo II. Non pensare che da ex anglicano - di recente convertito al cattolicesimo - non mi sia mai interessato al Papa o al Vaticano o alla Chiesa. Quando nel 1998 sono venuto in Italia, annotavo sempre le sante parole di Giovanni Paolo II in un taccuino che portavo sempre con me. Questo, col senno di poi, mi ha aiutato. Qui in Italia ho incontrato una donna molto cattolica - romagnola - che ho sposato e che, contro ogni mia previsione, mi ha dato cinque figli (dagli 11 ai 2 anni).
E insomma, un inglese doc come me non critica mai la sua regina. Ora, mi chiedo: perché tu, un cattolico doc, critichi così duramente Papa Francesco? Il Papa è "eletto" dallo Spirito Santo: chi sono io per giudicare la sapienza e lo spirito di Dio? Tu parli di irregolarità durante il conclave dei cardinali: avrebbero dovuto votare solo quattro volte in un sol giorno - sostieni - e invece hanno votato cinque volte, e così via. Ma, in fin dei conti, chi se ne frega? Dove vorresti arrivare? Un nuovo conclave? Un nuovo Papa? Dài, su.
Io credo che Papa Francesco, a dispetto di tutti coloro che lo criticano, stia facendo un grande pontificato. Non è per niente "comunista": vuole, per quanto mi risulta, più misericordia verso gli esclusi e basta. Nello specifico, ho l’impressione che vorrebbe soltanto permettere ai divorziati risposati di fare la comunione. Niente di più.
Tu, Socci, critichi il Papa - che secondo te non è infallibile in quanto irregolarmente eletto - anche perché non fa il guerrafondaio nei confronti dei cristiani perseguiti nei Paesi musulmani. Che cosa dovrebbe, che cosa potrebbe dire, per accontentarti? Che per salvare i poveri cristiani perseguitati bisognerebbe ammazzare tutti i tagliagole dell’Isis? Questo dovrebbe dire un Papa a capo di una Chiesa che predica la pace? I martiri nella Chiesa ci sono sempre stati, assieme alle persecuzioni. Non vedo che cosa possa fare il Papa di realmente concreto per fermare il martirio dei cristiani. Un cristiano, se segue Gesù e la sua parola, non ha paura del martirio. ???Papa Francesco sta costruendo ponti dove ci sono muri per far amare Cristo da tutti. Sta preparando, guidato dallo spirito di Dio e dalla mano materna di Maria, un terreno fertile affinché tutti si convertano, anche Scalfari e Pannella, i lontani e i mangiapreti come quelli del Leoncavallo e i comunisti tutti. Sta cercando di portare più anime possibili a Dio, perché è questo ciò che conta ora: i martiri sono già tra le braccia di Dio, ma non gli Scalfari, i Pannella, gli autonomi, i comunisti.
Lui dialoga con tutti per far conoscere Gesù a tutti. Sta seminando affinché un giorno il maggior numero di persone siano anch’esse pronte al martirio - perché tu sai, questa vita è un battito di ciglia. Per cui, credo che non si debba studiare il Papa in ogni sua minima parola o gesto, e aspettare la minima virgola considerata fuori posto per puntare il dito e accusarlo come facevano (e tu lo sai meglio di me) i farisei con Gesù. Noi vedremo solo dopo la sua morte tutto il bene che lui sta facendo alla Chiesa intera. E tutte le persone che, grazie a lui, sono arrivate a Cristo e si sono salvate. Preghiamo per lui e per le conversioni che grazie a lui avvengono. Non possiamo giudicare l’opera che Dio compie tramite un pontefice, non possiamo perché non siamo in possesso dello Spirito di Dio che Papa Francesco invece possiede in grande quantità. Fidiamoci, capiremo poi.
Questo è ciò che Gesù vuole. Noi cattolici siamo già con Dio, non abbiamo bisogno delle «coccole» del Papa. Ma i non credenti sì, devono capire la grandezza di Cristo per arrivare a lui e non lasciarlo mai più al costo della vita. Non comportiamoci quindi da figli unici gelosi dei fratelli non credenti: dobbiamo invece, proprio come i martiri, esultare per la conversione dei nostri carnefici, o per quella dei non credenti - leoncavallini o scalfariani che siano. Per cui ti do un consiglio: fidati di Francesco. Affidati a lui, sapendo che Dio, proprio tramite lui, ha già pianificato tutto. Non era forse criticato anche Gesù, come Francesco, perché col suo ardore di voler portare più anime possibili al Padre si intratteneva con pubblicani, prostitute e adultere e cacciava i demoni?
Poi, riguardo ai tuoi dubbi sulle conversioni di Scalfari e Pannella, nel 4° volume della Valtorta che sto leggendo Gesù dice: «Vedete come è misurato il Signore nel volere. Non esige conversioni fulminee. Non pretende l’assoluto da un cuore. Sa attendere. Diversamente non dovremo credere alla conversione della Maria di Magdala o di S. Francesco o di S. Agostino avvenute dopo anni di vita mondana, o non dovremo nemmeno credere alla conversione di un delinquente come Bruno Cornacchiola o lo stesso buon ladrone». Lo stesso Gesù, sempre nello stesso volume, aggiunge che lui non fa nessuna distinzione tra coloro che l’hanno sempre seguito e i grandi peccatori che si sono in seguito convertiti. Nessuna distinzione! Incredibile. Che misericordia!
Pubblicani e prostitute vi passeranno avanti nel regno dei cieli. Chissà se un giorno ti vedrai passare avanti Scalfari e Pannella o magari me, peccatore incallito
Sto kì lè n'omo, on bon cristian kel ghe tien a la vida!“Al Parlamento europeo, a favore di Israele si è presentato un sacerdote in abito talare, alto e maestoso, barba folta, Gabriel Naddaf.”https://www.facebook.com/padregabrielit Con queste parole il coraggioso giornalista e scrittore italiano Giulio Meotti ha voluto presentare Padre Gabriel Naddaf ai lettori del Foglio, in occasione della sessione di dicembre del Parlamento europeo sulla marchiatura dei prodotti israeliani dalla Cisgiordania, marchiatura contro cui il Foglio ha lanciato una campagna che ha raccolto oltre cinquemila firme.
Riportiamo per esteso l’articolo di Meotti raggiungibile a questo link:
http://www.ilfoglio.it/…/scegliete-o-con-isis-o-con-israele…
“Si tratta di antisemitismo”, ha esclamato Naddaf. “La marchiatura dei prodotti israeliani tradisce il nucleo del patrimonio cristiano dell’Europa, ed è un ulteriore segno dell’indebolimento dei valori cristiani in Europa”.
Poi l’accusa di ipocrisia rivolta a Bruxelles: “Mentre l’Europa è occupata nella marchiatura dei prodotti israeliani, le terre in tutto il medio oriente e l’Africa sono inzuppate del sangue dei cristiani. In medio oriente c’è un solo paese dove i cristiani possono vivere in sicurezza, in cui possono prosperare, e dove ci sono la libertà di espressione e quella religiosa. In quel paese i cristiani sono in grado di praticare le loro tradizioni religiose, possono essere eletti al Parlamento e hanno pieni diritti democratici. È l’unico paese del medio oriente, dove la popolazione cristiana cresce e prospera.
Questa è la nazione ebraica, la nazione di Israele. E noi, i cristiani, dobbiamo proteggere questa terra santa, che è la fonte della fede cristiana”.Non si era mai sentito nulla di simile in un’aula del Parlamento europeo. Naddaf è una figura unica in medio oriente. Leader carismatico della chiesa greco-ortodossa in Israele, il sacerdote deve andare in giro con la scorta messagli a disposizione dalle autorità israeliane. La “colpa” di Padre Naddaf è quella di denunciare la sorte dei cristiani nel mondo arabo-islamico e di essere filoisraeliano. Si capisce perché sulla testa di Naddaf pesa oggi una taglia promossa dagli islamisti. La sua vita è in pericolo. È stato definito “un traditore” e “un apostata”.
I suoi pneumatici sono stati trinciati più volte e stracci insanguinati vengono spesso lasciati fuori da casa sua. Il sacerdote viene regolarmente minacciato al telefono e il figlio è stato aggredito fuori casa da un giovane brandendo una mazza di ferro. “Gesù era ebreo, di famiglia ebraica e parlava aramaico, non arabo”, dice al Foglio Padre Naddaf. “Dobbiamo sempre ricordarcelo. Ogni cinque minuti un cristiano viene ucciso in quanto cristiano in medio oriente. In Siria, c’erano due milioni di cristiani, oggi sono solo duecentomila. In Iraq, nel 2000, c’erano quattro milioni di cristiani, mentre ora ce ne sono solo trecentomila. I massacri quotidiani vissuti dai cristiani hanno aperto gli occhi dei loro correligionari in Israele, dove invece c’è una comunità cristiana che cresce ogni anno di più”. Secondo il Central Bureau of Statistics di Gerusalemme, erano 158 mila i cristiani in Israele nel 2012. Alla fine del 2014 erano 163 mila, cinquemila in più. Ma soprattutto, dal 1948 a oggi il loro numero totale è più che quadruplicato.
“Il nostro debito verso la Terra Santa passa attraverso la protezione di Israele e della sua democrazia”, ci spiega Padre Naddaf. “Altrove, i fanatici islamici sono ansiosi di uccidere cristiani. Soltanto in Israele possiamo prosperare. E’ il tempo della chiarezza. Cosa aspettiamo a dire la verità? Israele deve essere forte anche per noi minoranze. Ogni giorno rivolgiamo appelli per salvare i cristiani del medio oriente ma nessuno risponde. Perché?”.
A quanto risulta, il Dipartimento di stato americano intende designare come “genocidio” gli attacchi perpetrati dallo Stato islamico contro gli yazidi, escludendo così i cristiani. “Perché quando il califfo promise di eliminare la cristianità i nostri capi non dissero nulla?”, continua Naddaf. “Io non ho paura, andrò avanti a dire la verità, ovvero che come cristiani non possiamo che stare dalla parte del popolo ebraico e che Israele è l’unico paese che non cerca di buttare fuori i cristiani, costringendoli a cercare rifugio. Coloro che vogliono distruggere lo stato ebraico stanno firmando anche la condanna a morte degli ultimi cristiani liberi in Terra Santa”.