L'enperiałixmo del Papa roman, va via Papa, portate drio el Vatican e ła to baxełega de san Piero, va via!Giovedì santo: Lavanda Papa Francesco per 12 profughiPer la prima volta il rito si svolgerà fuori Roma a Castelnuovo di Porto
25 marzo 2016
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 4a195.html"Tutti noi, insieme, musulmani, indi, cattolici, copti, evangelici, fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliamo vivere in pace, integrati: un gesto. Tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell'Europa, da gente che non vuole vivere in pace, ma dietro quel gesto" "ci sono i fabbricatori, i trafficanti delle armi che vogliono il sangue non la pace, la guerra, non la fratellanza". Il Papa ha spiegato così la lavanda dei piedi che stava per compiere nel CARA di Castelnuovo di Porto. "Due gesti, - ha riflettuto - Gesù lava i piedi e Giuda vende Gesù per denaro, noi tutti insieme diverse religioni, di diverse culture ma figli dello stesso padre, fratelli, e quelli che comprano le armi per distruggere". Papa Francesco ha voluto imprimere il sigillo della unità dei credenti per la pace, e della fratellanza contro l'odio, le guerre e il traffico di armi, al rito della lavanda dei piedi che ha compiuto al CARA, acronimo per Centro di accoglienza per richiedenti asilo, cioè dove i profughi vengono ospitati in attesa che vengano espletate le procedure per accogliere o meno la loro domanda di protezione internazionale. Bergoglio ha lavato i piedi a 11 profughi e una operatrice del CARA, in tutto cinque cattolici, quattro musulmani, un indù e tre cristiani copti.
Il CARA, - dove papa Francesco è arrivato nel pomeriggio a bordo di una Golf blu, accolto da mons. Rino Fisichella e dai dirigenti, ha stretto tante mani e autografato a pennarello, con il suo 'Franciscus' in calligrafia minuta uno striscione che gli dava il benvenuto, in italiano e in altre 10 lingue - ospita 892 persone da 25 diversi Paesi, di cui 15 Paesi africani, 9 asiatici, uno europeo extra Ue. 849 sono uomini, 36 donne, 7 minori. L'ottanta per cento degli ospiti sono giovani con una età compresa tra i 19 e i 26 anni, ma c'è anche una famiglia irachena che comprende quattro generazioni, dalla bisnonna in giù. Nella forte omelia, tenuta interamente a braccio, il Papa - che nella visita è stato accompagnato da tre migranti che gli hanno fatto da interprete, l'afgano Ibrahim, il maliano Boro e l'eritreo Segen - ha accennato alle storie che ognuno degli ospiti del CARA ha alle spalle. Ci sono tutte le rotte della disperazione nelle vite dei profughi cui ha lavato i piedi: c'è Mohamed, arrivato al CARA da meno di due mesi, nato in Siria, da dove è scappato varcando il confine con la Libia, è approdato a Lampedusa. Ha appena compiuto 22 anni ed è musulmano. Dalla Libia sono approdati al CARA anche Sira, 37 anni, del Mali, e Lucia, Dbra e Luchia, tre cristiane copte partite dall'Eritrea. Khurram, invece è partita dal Pakistan e attraverso Iran, Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria e Austria è arrivata a Caltanissetta.
Uomini e donne di diverse religioni, accomunati da queste rotte del dolore e dallo stesso desiderio di vita e di futuro, quei profughi che sono priorità del pontificato dal primo viaggio, a Lampedusa nel luglio 2013, e per i quali, ancora per tutto il mese di marzo parallelamente ai tre vertici europei e alla cronaca internazionale, non ha smesso di spendere interventi e appelli. "E' bello vivere insieme come fratelli, con culture e religioni differenti, ma siamo tutti fratelli, questo ha un nome, pace e amore", ha detto ancora il Papa dopo aver ascoltato alcuni canti in tigrigno, e prima di stingere la mano, uno per uno, a tutti gli 892 ospiti del CARA. I migranti hanno donato al Pontefice un quadro raffigurante Gesù, mentre Francesco, già questa mattina, ha fatto consegnare loro 200 uova di cioccolato, una scacchiera e palloni da calcio e palline da baseball autografate da campioni. Noi pastori "con il popolo scartato", aveva incitato al mattino, nella messa del crisma celebrata con cardinali e vescovi e incentrata sulla "dinamica della misericordia" che è la "dinamica del samaritano". A questa umanità scartata Bergoglio ha cercato oggi di restituire dignità e di sostenerne la speranza, in un incontro che resterà tra i più significativi del giubileo che il Papa ha intitolato alla misericordia. (
giovanna.chirri@ansa.it)
El ghe da ła colpa ai marcadanti de armi; anvense de darghe ła colpa a ki ke łe dopara. Li arabi muxlin pałestinexi łi ghe salta doso a łi ebrei de Ixrael co i cortełi e no ghe xe trafeganti de armi ke tegna co i cortełi;
va ła Papa vargognate!http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -e-pie.jpgPapa Francesco laverà i piedi ai profughi in un centro a maggioranza musulmana24/03/2016
http://www.huffingtonpost.it/2016/03/24 ... 38638.htmlPer il rito pasquale della lavanda dei piedi Papa Francesco ha scelto un luogo e dei protagonisti molto simbolici. Il pontefice, infatti, celebrerà questo pomeriggio la messa in Coena Domini con gli 892 migranti ospiti del Centro accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, e con i 114 operatori dell'Auxilium che lavorano in questa struttura, gestita dalla cooperativa dal 7 aprile 2014.
Il Pontefice laverà i piedi a 12 tra migranti e operatori. La maggior parte degli ospiti che trovano accoglienza nel Cara sono musulmani (562) e tra i cristiani (248), insieme ai cattolici, ci sono anche moltissimi copti e protestanti. Arrivano da 25 Paesi. Il gruppo più numeroso proviene dall'Eritrea. Tra loro 849 uomini, 36 donne e 7 minorenni. Oggi sarà presente anche l'imam della moschea della Magliana, Sami Salem.
"Con il popolo scartato". "Non abbiamo paura di eccedere in incontro e perdono". Come Pietro, vergogniamoci dei nostri peccati ma accettiamo la dignità della missione. Il Papa celebrando la messa del Crisma, nella basilica di San Pietro, attorniato da vescovi e cardinali, ha tracciato il progetto di quella "dinamica della misericordia", che altro non è che la "dinamica del buon samaritano", alla quale si ispira particolarmente nell'anno giubilare che ha intitolato alla misericordia. La misericordia, ha ricordato, si contrappone a "indifferenza e violenza", e "la dinamica della misericordia lega un gesto con l'altro e, senza offendere nessuna fragilità, si estende un po’ di più nell'aiuto e nell'amore".
Per uno dei gesti giubilari più significativi dell'Anno Santo, dunque, Papa Francesco ha scelto i profughi, che sono una priorità del suo pontificato dal primo viaggio, a Lampedusa nel luglio 2013, e per i quali, ancora per tutto il mese di marzo parallelamente ai tre vertici europei e alla cronaca internazionale, non ha smesso di spendere interventi e appelli. Lavare i piedi è un gesto di servizio, che il cristiano è chiamato a compiere verso ogni essere umano, e oggi il Papa laverà i piedi a 12 uomini e donne, tra loro anche molti di religione islamica. Celebrando in un CARA la lavanda dei piedi, Papa Bergoglio rende ancora più significativo questo rito suggestivo che ricorda quello compiuto da Gesù verso i suoi discepoli, lo stesso giorno in cui ha istituito l'eucaristia.
Nel 2013 infatti il Papa lo ha compiuto nel carcere minorile di Casal Del Marmo, nel 2014 in un centro per disabili gravi di Don Gnocchi e nel 2015 nel carcere di Rebibbia; in tutte queste precedenti occasioni tra i 12 c'erano uomini e donne, alcuni di religione islamica. Il CARA di Castelnuovo di Porto - prima lavanda dei piedi del giovedì santo celebrata da Bergoglio fuori Roma - ospita 892 persone da 25 diversi Paesi, di cui 15 Paesi africani, 9 asiatici, uno europeo extra Ue. 849 sono uomini, 36 donne, 7 minori. L'ottanta per cento degli ospiti sono giovani con un'età compresa tra i 19 e i 26 anni, ma c'è anche una famiglia irachena che comprende quattro generazioni, dalla bisnonna in giù. Il CARA ospita 557 musulmani, 239 cristiani, tra copti, cattolici e protestanti, 94 pentecostali e due indù.
“Come sacerdoti ci identifichiamo con il popolo scartato”, ma a volte siamo ciechi, per "un eccesso di teologie complicate", ha detto il Papa nella omelia della messa del Crisma, riflettendo sul ruolo dei pastori di trasmettere la misericordia di Dio. "Come sacerdoti - ha detto - noi ci identifichiamo con quel popolo scartato, che il Signore salva, e ci ricordiamo che ci sono moltitudini innumerevoli di persone povere, ignoranti, prigioniere, che si trovano in quella situazione perché altri li opprimono. Ma ricordiamo anche che ognuno di noi sa in quale misura tante volte siamo ciechi, privi della bella luce della fede, non perché non abbiamo a portata di mano il Vangelo, ma per un eccesso di teologie complicate".
"Sentiamo - ha proseguito Papa Francesco - che la nostra anima se ne va assetata di spiritualità, ma non per mancanza di Acqua Viva, che beviamo solo a sorsi, ma per un eccesso di spiritualità 'frizzanti', di spiritualità 'light'. Ci sentiamo anche prigionieri, non circondati, come tanti popoli, da invalicabili mura di pietra o da recinzioni di acciaio, ma da una mondanità virtuale che si apre e si chiude con un semplice click". E ancora: "Siamo oppressi - ha proseguito - ma non da minacce e spintoni, come tanta povera gente, ma dal fascino di mille proposte di consumo che non possiamo scrollarci di dosso per camminare, liberi, sui sentieri che ci conducono all'amore dei nostri fratelli, al gregge del Signore, alle pecorelle che attendono la voce dei loro pastori".
Giovedì Santo, cosa significa la lavanda dei piedihttp://www.famigliacristiana.it/articol ... piedi.aspx24/03/2016 Il gesto che compie Gesù nei confronti dei discepoli durante l'Ultima Cena, prima di essere condannato a morte, è raccontata dal Vangelo di Giovanni ed era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico dove lavare i piedi, che si sporcavano a causa delle strade fangose e polverose, era un dovere dello schiavo verso il padrone e veniva effettuata servendosi di un catino apposito e un asciugatoio
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavanda_dei_piediDurante la sera gli apostoli e il loro maestro si riunirono nel luogo scelto da Gesù stesso. I vangeli divergono riguardo agli avvenimenti succedutisi durante il pasto, in particolare quelli precedenti all'istituzione eucaristica. Giovanni ci rivela già da principio lo stato d'animo di Gesù: "Sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine".
I discepoli, ignari degli eventi che sarebbero presto accaduti, da bravi uomini del loro tempo erano in contraddizione a causa dei posti (secondo Luca avviene dopo l'istituzione eucaristica): ognuno di loro desiderava un posto più onorifico e già nascevano le lamentele su chi di loro fosse il più grande fra i dodici. Gesù aveva già precedentemente sedato una discussione simile con una parabola e con la celebre frase: "Gli ultimi saranno i primi".
Ora a quell'umiliante scenata Gesù risponde, secondo Giovanni, con i fatti. Dopo avergli espresso come sia il più grande colui che si renderà schiavo dei suoi fratelli, egli si alzò dal tavolo, si cinse al fianco un asciugatoio e, preso un catino, cominciò a lavare i piedi ai propri discepoli dimostrando come lui, che era il maestro, si era reso il più umile fra loro. Solo Pietro tentò di fermare il gesto del maestro, dicendo: "Signore, tu lavi i piedi a me?" e ricevendo come risposta il fatto che, se non avesse accettato questo servigio, non sarebbe stato partecipe con lui nel Regno dei cieli.
La Chiesa vede nel gesto della lavanda dei piedi un simbolo dell'amore di Dio. Il gesto riassume tutta la vita di Gesù, il quale "non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mc 10,45).
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Il gesto che compie Gesù non è dunque da intendersi come un rituale di purificazione sullo stile di quelli giudaici, ma viene visto come il simbolo della purificazione che attuerà per coloro che gli appartengono con la sua passione, morte e risurrezione, gesto estremo di amore per noi.
Lavarsi i piedi gli uni gli altri significa per i cristiani fare memoria dell'amore che Gesù ha avuto per i suoi discepoli.
La Chiesa cattolica rivive il gesto della lavanda dei piedi durante la liturgia del Giovedì santo, nella messa in Cena Domini. Questa memoria prende anche il nome di Mandatum. I cistercensi praticavano questo gesto settimanalmente, ogni sabato, all'interno della loro comunità.
Buongiorno amici. Papa Francesco ha lavato i piedi, nel Giovedì santo, a 11 clandestini e a una operatrice del CARA (Centro accoglienza richiedenti asilo), di cui 5 cattolici, 4 musulmani, 3 cristiani copti e 1 indù. Il Papa ha attribuito un significato ecumenico alla lavanda dei piedi di persone di fedi diverse: "Tutti noi, insieme, musulmani, indù, cattolici, copti, evangelici, fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliamo vivere in pace, integrati: un gesto".
Noi ci permettiamo di ricordare a Papa Francesco che Gesù lavò i piedi solo ai suoi discepoli, ai suoi più stretti adepti, a chi credeva in lui, a chi era stato investito della missione di tramandare e diffondere il suo Verbo dopo la sua morte terrena. Non li lavò a chi lo perseguitava e a chi si apprestava a condannarlo a morte.
Noi ci permettiamo di dire a Papa Francesco che lavare i piedi a un musulmano si presta quantomeno a un grosso fraintendimento. Nel corso di 1500 anni i cristiani hanno subito il più colossale genocidio della Storia per mano dei musulmani. Erano il 98 per cento della popolazione sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo nel Settimo secolo, mentre oggi si sono assottigliati al 3 per cento. Dal punto di vista di chi concepisce l'islam come l'unica vera religione e condanna l'ebraismo e il cristianesimo come delle eresie da sopprimere, se il capo della più cospicua comunità cristiana al mondo bacia i piedi di un musulmano, ciò viene percepito come un atto di sottomissione all'islam.
Cari amici, in 1500 anni di Storia l'islam ha massacrato e sottomesso i cristiani. Nel Corano Allah promette che tutta l'umanità sarà sottomessa all'islam. Sarebbe bene che Papa Francesco imparasse che Allah non è il nostro Dio, che i musulmani non considerano che il Dio Padre e Gesù siano la stessa cosa di Allah.
Cari amici, questo relativismo religioso contraddice la ragione e svilisce la fede cristiana. Liberiamocene. Basta con la legittimazione dell'islam. Basta con la delegittimazione del cristianesimo.