Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » mar feb 13, 2018 8:49 am

I crimini della Chiesa Cattolica Romana

http://nicolaiannazzo.org/2015/03/28/%E ... ica-romana

“…l’ora viene che chiunque v’ucciderà, crederà di offrir servigio a Dio” (Giovanni 16:2)

“E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù.” (Apocalisse 17:4,6)”

Riporto parte di un interessante articolo che riassume in breve i crimini compiuti nel passato dalla Chiesa Cattolica Romana, affinchè le atrocità compiute dal Cattolicesimo nel corso dei secoli non siano dimenticate, a maggior ragione che qualcuno ha fatto ben notare che da “qualche anno è in corso nella Chiesa Cattolica un “processo di revisionismo” della storia, avente come obiettivo la negazione di 500 anni di crimini contro l’Umanità” (Leggi: “Dimenticare 500 anni di stragi?”).

A fine articolo troverete infine i link ad altri gravi crimini molto più recenti in ordine di tempo, poco o nulla diffusi all’opinione pubblica.

Non può essere accettato nessun “revisionismo storico” dunque. La storia è storia, non può essere distorta e nemmeno annullata. Le atrocità compiute dalla Chiesa Cattolica Romana nel corso dei secoli sono solo l’ulteriore prova che essa non è mai stata la vera Chiesa di Cristo.

“Con l’editto di Milano dell’imperatore Costantino nel 313 d.c. cessarono in tutto l’Impero le persecuzioni contro i Cristiani e nel 380 d.c., con l’editto di Tessalonica, il Cristianesimo fù proclamato Religione ufficiale dell’Impero. Da quel momento iniziò la distruzione dei Templi pagani e la persecuzione contro i seguaci dell’antico culto imperiale. Molti pagani, che rifiutavano di convertirsi alla nuova Religione, venivano torturati ed uccisi, inoltre furono proibiti tutti i rituali non cristiani e le discussioni pubbliche di argomento religioso. Sistematica fu anche la distruzione della cultura ellenistica che era stata uno dei momenti più eccelsi della cultura e della filosofia umana.

In questo periodo, la Chiesa si serviva di orde di Barbari cristianizzati, sopratutto Goti, per eliminare ogni resistenza pagana, con distruzioni e saccheggi di città intere e stragi di seguaci dell’antica religione.

In questo clima, nel 415 d.c., ad Alessandria, vi fu il famoso episodio in cui la filosofa Ipazia fu martirizzata ed uccisa dai fanatici cristiani ed il suo corpo fatto a pezzi. I brandelli del suo corpo vennero portati in giro per la città e bruciati insieme a tutti i suoi libri.

L’umanità civile e progredita delle civiltà greca, ellenistica e romana era stata ormai definitivamente sostituita da una civiltà intollerante, violenta e basata su dottrine e superstizioni infantili ed elementari: la civiltà cristiana [N.d.R. leggi Cattolica Romana].

Ma il peggio doveva ancora arrivare.

Da allora iniziò una terribile storia fatta di stragi, violenze, torture e crudeltà inenarrabili e sarebbe veramente difficile riportarle tutte in questa breve nota.


Riportiamo solo qualche esempio:

Nel 782, 4.550 Sassoni vengono “cristianamente” decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico.

Nel 1096, 800 ebrei vengono massacrati dai cattolici a Worms, in Germania ed altri 700 ebrei vengono massacrati a Magonza.

Nel 1191, 2.700 progionieri di guerra musulmani sono cristianamente decapitati dai Cristiani in Palestina.

Nel 1208, 20.000 “eretici” catari vengono massacrati dai Crociati a Beziers in Francia.

Nel 1219 altri 5.000 catari sono massacrati a Marmande, sempre in Francia.

Nel 1391 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna.

Non possiamo poi tralasciare ciò che avvenne durante le Crociate: nella cosidetta crociata dei pezzenti vi furono violenze inenarrabili che causarono la morte di migliaia di persone: venivano arrostiti allo spiedo perfino i bambini! Quando, nel corso della prima crociata, fu presa Gerusalemme nel 1099, furono trucidate dai Cristiani [N.d.R. leggi Cattolici Romani] 60.000 persone, senza nessuna distinzione tra musulmani, ebrei, donne e bambini. Le violenze si ripetettero per tutte le altre Crociate.

Ma la perla della storia della Chiesa fu l’istituzione della Santa Inquisizione (ancora oggi esistente con il nome di Congregazione per la Dottrina della fede) ufficialmente avvenuta in Spagna nel 1478, ma già operante in altri paesi europei, con altri nomi, da secoli prima. Forse il suo vero atto di nascita fu la Bolla di Papa Innocenzo IV con la quale nel 1252 si autorizzava l’uso della tortura contro chi fosse in disaccordo con la Dottrina della Chiesa Cattolica.

Si calcola in varie centinaia di migliaia il numero delle persone bruciate vive sul rogo dalla Chiesa con le accuse più varie, dall’eresia alla stregoneria.
Prima del rogo, le confessioni venivano estorte ai condannati con le torture più varie. Diamo solo alcuni esempi:

ANNODAMENTO: era una tortura specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli delle streghe a un bastone. Robusti uomini ruotavano l’attrezzo in modo veloce, provocando un enorme dolore e in alcuni casi arrivando a togliere lo scalpo e lasciando il cranio scoperto.

CREMAGLIERA: era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano passati sopra la tavola fino a slogare tutte le articolazioni.

CULLA DELLA STREGA: questa era una tortura a cui venivano sottoposte solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco poi legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolio causava profondo disorientamento e aiutava a indurre a confessare. Vari soggetti hanno anche sofferto durante questa tortura di profonde allucinazioni.

CULLA DI GIUDA O TRIANGOLO: l’accusato veniva spogliato e issato su un palo alla cui estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro. Alla fine alla vittima venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi.

FANCIULLA DI FERRO O VERGINE DI NORIMBERGA: era una specie di contenitore di metallo con sembianze umane (di fanciulla appunto) con porte pieghevoli. Nella parte interna delle porte, erano inserite delle lame metalliche. I prigionieri venivano chiusi dentro in modo che il loro corpo fosse esposto a queste punte in tutta la sua lunghezza, ma senza ledere in modo mortale gli organi vitali. La morte sopraggiungeva lentamente fra atroci dolori.

FORNO: questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate. Nel XVII secolo più di duemila fra ragazze e donne subirono questa pena nel giro di nove anni. Questo conteggio include anche 2 bambini.

GARROTA: non è altro che un palo con un anello in ferro collegato alla vittima, seduta o in piedi; le veniva fissato e andava stretto poi per mezzo di viti o di una fune. Spesso si rompevano le ossa della colonna vertebrale.

IMMERSIONE DELLO SGABELLO: questa punizione era usata più spesso sulle donne. La vittima veniva legata a un sedile che impediva ogni movimento delle braccia. Questo sedile veniva poi immerso in uno stagno o in un luogo paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato dall’acqua gelida.

IMPALAMENTO: è una delle più antiche forme di tortura. Veniva attuata per mezzo di un palo aguzzo inserito nel retto della persona, forzato a passare lungo il corpo per fuoriuscire dalla testa o dalla gola. Il palo era poi invertito e piantato nel terreno, così, queste miserabili vittime, quando non avevano la fortuna di morire subito, soffrivano per alcuni giorni prima di spirare. Tutto ciò veniva fatto ed esposto pubblicamente.

MASTECTOMIA: alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico, ma anche per sconvolgere la mente delle vittime. La mastectomia era una di queste. La carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate finchè non venivano completamente strappati i seni.

ACQUA INGURGITATA: l’accusato, incatenato mani e piedi ad anelli infissi nel muro e posato su un cavalletto, è costretto a ingurgitare più di nove litri d’acqua, e ancora altrettanti se il primo tentativo non risultava convincente, per un totale di diciotto litri.

ORDALIA DEL FUOCO: consisteva nel camminare a piedi nudi sopra carboni ardenti, a volte con gli occhi bendati. Dopo la prova, le ferite venivano coperte e, allo scadere di 3 giorni una giuria controllava lo stato delle ustioni. Se le ferite non erano rimarginate l’accusato era colpevole, altrimenti era considerato innocente.

PERA: era un terribile strumento che veniva impiegato il più delle volte per via orale. La pera era usata anche nel retto e nella vagina. Questo strumento era aperto con un giro di vite da un minimo a un massimo dei suoi segmenti. Questa era una pena riservata alle donne accusate di avere avuto rapporti sessuali col Maligno.

RUOTA: Alle vittime venivano spezzati gli arti e il corpo veniva sistemato tra i raggi della ruota che veniva poi fissata su un palo. L’agonia era lunghissima e poteva anche durare dei giorni;

SEDIA INQUISITORIA: era una sedia provvista di punte e aculei alla quale il condannato era legato mediante strette fasciature. Il fondo poteva essere arroventato per produrre gravi ustioni;

SEGA: terribile metodo di esecuzione applicato, nella maggior parte delle volte, agli omosessuali. Il condannato veniva appeso a testa in giù con le gambe divaricate e con una sega veniva tagliato in 2 verticalmente. Veniva tenuto a testa in giù affinché il dissanguamento fosse più lento e perchè il maggior afflusso di sangue al cervello acuisse la sensibilità al dolore. Pare anche che la vittima restasse cosciente finchè la sega arrivava al cranio.

SQUASSAMENTO: era una forma di tortura usata insieme alla “strappata”. L’accusato qui veniva sempre issato sulla carrucola, ma con dei pesi legati al suo corpo che andavano dai 25 ai 250 chili. Le conseguenze erano gravissime.

STIVALETTO SPAGNOLO: le gambe venivano legate insieme in una sorta di stivale di ferro, che il boia stringeva fino allo spappolamento delle ossa;

STRAPPATA: l’accusato veniva legato a una fune e issato su una sorta di carrucola. L’esecutore faceva il resto tirando e lasciando di colpo la corda e slogando, così, le articolazioni.

IL TOPO: Tortura applicata a streghe ed eretici. Un topo vivo veniva inserito nella vagina o nell’ano con la testa rivolta verso gli organi interni della vittima e spesso, l’apertura veniva cucita. La bestiola, cercando affannosamente una via d’uscita, graffiava e rodeva le carni e gli organi dei suppliziati.

Non possiamo trascurare, in questa breve nota, gli orrendi crimini perpetrati dalla Chiesa Cattolica nella “Cristianizzazione” del Sud America con conversioni forzate, torture, uccisioni e veri e propri genocidi.

Una menzione a parte meritano anche le stragi dei Valdesi del 1545 (2.740 morti) e del 1561 (2.000 morti), il massacro operato dai cristiani [N.d.R. leggi Cattolici Romani] di oltre 10.000 Ugonotti in Francia nel 1572 e le migliaia di Ebrei bruciati vivi dai cattolici nel corso dei secoli perchè accusati di Deicidio.

Abbiamo citato solo degli esempi, ma vi sono una infinità di altri episodi simili, facilmente reperibili negli archivi storici. Infine ai giorni nostri l’ultima perla: la pedofilia nella Chiesa Cattolica. In realtà non si tratta propiamente di pedofilia, ma di abusi su minori sessualmente maturi. Il fenomeno è di una vastità inquietante: migliaia di casi in tutto il mondo che mostrano come queste pratiche siano la regola e non l’eccezione all’interno della Chiesa. Si va dai semplici palpeggiamenti, al sesso orale, al sesso anale, alla masturbazione reciproca, a punizioni a sfondo sessuale.

La cosa più inquietante è che questi episodi siano stati finora coperti e tenuti nascosti dalle alte gerarchie cattoliche, spesso coinvolte in prima persona nei fatti.

(Da: https://giuseppemerlino.wordpress.com/2 ... cattolica/)

Concludo l’articolo con questo avvertimento. Un tempo il Cattolicesimo verso gli “eretici” usava la tortura e l’inquisizione per chi non “abiurava” la propria fede per ritornare sotto il papato; oggi le cose non son più così lo sappiamo, per il “ricongiungimento” ha soltanto cambiato tattica, la sua strategia ora è l’adulazione e l’inganno col falso pretesto “dell’unità fra Cristiani”.

Non illudetevi, la Chiesa Cattolica Romana ha cambiato pelle ma non la sostanza; chi l’ha compreso baderà bene nel non farsi ingannare da chi ha sparso tanto sangue (compreso quello dei veri cristiani) nel corso dei secoli.



Gino Quarelo
Sì ma bisogna anche ricordare che Cristo non uccise e non ordinò ai suoi seguaci di uccidere chichessia, ma di amare e perdonare; che per secoli i primi cristiani non usarono violenza alcuna.
La violenza arrivò solo quando il cristianismo divenne religione dello stato romano, religione del potere imperiale romano.
Le vittime dei romani cristiano cattolici furono tante ma non furono mai milioni come quelle di Moametto e dei maomettani.
Le crociate furono organizzate per liberare la Palestina dalla invasione e dall'oppressione maomettana; poi furono commesse anche atrocità contro gli ebrei odiati dai cristiani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » mar feb 13, 2018 8:53 am

L'orrore dei cristiani antiebrei e pronazismo islamico
viewtopic.php?f=197&t=2172

Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei
viewtopic.php?f=197&t=2662
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » dom mar 11, 2018 2:45 pm

Lo sterminio dei catari o albigesi

https://it.wikipedia.org/wiki/Crociata_albigese


Bogomilismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Bogomilismo
Il Bogomilismo fece la sua prima comparsa in Bulgaria, terra conquistata dall'imperatore bizantino Basilio II (976-1025) all'inizio dell'XI secolo e di recente evangelizzazione, dove il cristianesimo era ancora avvertito dalla popolazione come un'imposizione di Bisanzio e dove il clero, pur di lingua slava, nulla poteva contro il persistere dei culti pagani e, forse, manichei. Dopo alcuni decenni di stasi, necessari al formarsi di una dottrina distinta da quella ufficiale, l'eresia si espanse in buona parte dell'impero bizantino aiutata dalla profonda crisi di fiducia che si era venuta a creare tra la popolazione e i vertici religiosi e militari di questa, seguita alla terribile sconfitta nella battaglia di Manzicerta: già al termine di questo secolo le prime missioni bogomile erano riuscite a far proseliti persino nei più raffinati circoli di Costantinopoli. Fino a quel momento il movimento eretico era riuscito a rimanere nell'ombra così efficacemente che la Chiesa ortodossa, pur adottando misure rigorose, non ne aveva in nessuna maniera limitato l'influsso.
...
Per il suo carattere segreto, era necessaria una idonea iniziazione prima di entrare a far parte della comunità dei fedeli. Era un processo che avveniva per gradi: non tutti i segreti della dottrina erano rivelati ai nuovi adepti nello stesso momento ma vi era una forma di istruzione progressiva, simile a quella dei movimenti gnostici e che esercitava un'analoga attrattiva.

La cerimonia di iniziazione era duplice: dopo un periodo di preparazione veniva posto sul capo dell'adepto il Vangelo di Giovanni e veniva invocato lo Spirito Santo. Seguiva a questa cerimonia un periodo di ritiro spirituale nella quale veniva accertata l'idoneità del candidato a cui, superato questo esame, seguiva la cerimonia finale, nella quale il nuovo membro veniva battezzato con un'ulteriore apposizione sul capo del Vangelo: veniva posto così in essere il battesimo dello Spirito (in contrapposizione con il battesimo satanico dell'acqua, perpetrato per la prima volta da Giovanni Battista, che ritenevano precursore dell'Anticristo).

Il neofita, impegnandosi solennemente a sottrarsi al mondo materiale di Satana, veniva in tal modo a far parte della comunità dei theotokoi (perfetti). Ogni comunità aveva i suoi eletti, tra i quali potevano trovarsi anche donne, dediti all'ascetismo più severo. Alcuni di questi diventavano missionari e vagavano per il mondo compiendo esorcismi e testimoniando la propria fede: in questo modo si ritiene che il bogomilismo abbia influenzato i catari la cui dottrina ricalca fedelmente, in alcuni tratti, le tesi dell'eresia orientale.

Non vi era una vera e propria struttura gerarchica: a differenza della Chiesa ufficiale questa eresia non aveva strutture di comando centralizzate: ogni comunità si autodeterminava e, nonostante tutte facessero capo a una guida spirituale di cui non sappiamo né le funzioni né i criteri di elezione, manteneva una discreta autonomia.




???
La BBC conferma: l’Inquisizione un fenomeno gonfiato per colpire la Chiesa. Addio ad uno dei suoi grandi calunniatori, Umberto Eco

http://antimassoneria.altervista.org/la ... mberto-eco

Se oggi pensare al medioevo e alla Chiesa dell’epoca alla maggior parte del popolo poco informato vengono subito in mente roghi, streghe, superstizione e barbarie di tutti i generi lo dobbiamo sicuramente alla massoneria: si sa, sono i vincitori che scrivono la storia, o almeno quella storia ricca di reticenze, omissioni, spesso di vere e proprie falsità; accuse che si continuano a scagliare anche a distanza di molti secoli. Infatti, una ricerca storica al di fuori dei libri di testo ci da un quadro chiaro -e del tutto diverso come vedremo- da quello cosiddetto ufficiale.
Il 19 Febbraio 2016 se ne va uno dei grandi calunniatori e mistificatori del medioevo e soprattutto, della Chiesa e della Santa Inquisizione. E così anche Umberto Eco, pieno di sè fino all’orlo, ha dovuto piegarsi davanti al ciclo naturale della vita, e alla natura come Dio l’ha creata, a cosa gli è servita tanta superbia se anche lui, “filosofo illuminato”, ha dovuto piegarsi-come i tutti i comuni mortali- dinnanzi sua ora? Il suo romanzo “Il Nome della Rosa” è uno dei libri più venduti di tutti i tempi insieme al “Codice da Vinci” di Dan Brown e a “50 sfumature di Grigio” , ciò la dice lunga sui gusti dei lettori occidentali, che sembrano chiedere: “meno fede, più sesso”.

Ateo incallito, Eco ha fatto del suo meglio per trascinare il pubblico mondiale in direzione delle sue vedute personali contro la Cristianità, anche se questo ha significato mentire senza scrupoli e dipingendo il medioevo come un’epoca barbara e incivile e la fede come una tortura per gli uomini glissando sulle luminosissime arti del medievo, le sue scoperte scientifiche, la sua architettura, l’umanità e la profonda spiritualità dell’uomo medievale. (anche i programmi del figlio di Angela confermano: il medioevo un’epoca ingiustamente screditata)

Ingenuamente fedele al suo credo, Eco, non ha considerato che nemmeno gli alti prelati all’interno della Chiesa, nel corso di 2000 anni sono riusciti a distruggerla, ma ha creduto di poterlo fare lui. Umberto Eco – intervistato dal Corriere in occasione degli eventi di Charlie Hebdo– si schierò in favore della cancellazione di tutte le religioni, portatrici, secondo lui di odio e di distruzione, appoggiando in pieno il piano di dell’Unica Religione Globale in piena sintonia coi signori del potere e della globalizzazione.
Non una parola ovviamente sulle cause reali di questi attentati, -che di islamico, a dir la verità hanno poco o nulla,- ma a questi eventi verranno contrapposti quelli della Santa Inquisizione, come dire: due false flag a confronto. Muoiono anche gli illuminati, quelli che gridano “Dio è morto” , e nonostante nuovi filosofi o semplici anti-cristiani nasceranno, tra cento anni staremo ancora a discutere su questo, mentre Dio e la Sua Chiesa saranno sempre al loro posto. Se abbia invocato la Divina Misericordia– l’unica possibilità di salvezza- non lo sapremo mai, ma sappiamo per certo che le sue menzogne, i suoi romanzi e le sue affermazioni continueranno ad essere riprese dai grembiulini (o massoni senza grembiule) che contunueranno a servirsene per attaccare ingiustamente la Chiesa Cattolica e i suoi fedeli. -Introduzione a cura di Floriana Castro –

PREMESSA: LE CIFRE INDICATE IN BASSO SONO ANCHE RIPORTATE DA NUMEROSE FONTI LAICHE, TRA CUI ANCHE L’ENCICLOPEDIA TRECCANI. NON SI TRATTA DUNQUE DI UNO SCOOP DELLA BBC, NE TANTOMENO DI TENTATIVI DI INSABBIAMENTI STORICI DA PARTE DEI CATTOLICI, AL CONTRARIO CIO’ CHE SI PERSEGUE IN QUESTO BLOG E’ LA RICERCA DELLA VERITA’ (Enciclopedia Treccani)

le foto in basso son tratte dal film il nome della rosa(Le foto riportate nell’articolo sono tratte dal dalla versione cinematografica de “Il nome della Rosa” diJean-Jacques Annaud. Raffigurano il falso scenario medievale che si è inculcato nella mente del popolo medio: volti raccapriccianti, torture, donne innocenti accusate e scene di sesso tra presunte streghe e monaci, la più grande mistificazione di tutti i tempi)

Testo in basso tratto da Appuntiitaliani.com

Finalmente un documentario della BBC, una fonte sicuramente non di parte Cattolica, che smonta il mito sulla Santa Inquisizione con il quale la Chiesa Cattolica e’ stata calunniata per secoli. (guarda video). Tutto falso signori, e’ tutto falso. La Chiesa non e’ quel covo di torturatori sadici depressi e maniaci che ha compiuto stragi, anzi, questa accusa torna al mittente, ossia la propaganda rivoluzionaria francese, i protestanti, gli inglesi anglicani che hanno attaccato la Chiesa Cattolica con accuse infamanti coprendo invece i loro misfatti.

Ebbene si, sono loro i torturatori sadici depressi e maniaci che hanno ucciso e torturato civili sopratutto Cattolici in quanto oppositori dei loro regimi. Basti pensare ai 2 milioni di francesi uccisi dalla massonica Rivoluzione Francese, ai Vandeani trucidati, ai Cattolici perseguitati in Inghilterra, facendo 70.000 vittime. Un clima di terrore quotidiano, ghigliottine, carceri, omicidi e genocidi. Questi sono coloro che accusano gli altri di colpe che invece sono le loro. Forza Cattolici, non fatevi intimidire, la Chiesa non deve chiedere scusa di niente e tantomeno bisogna vivere in soggezione per un presunto passato oscuro. Lo stesso Napoleone, invasa la Spagna, credeva di trovare archivi insanguinati ed invece non trovo’ niente. Forse avrebbe dovuto indagare sui suoi fratelli a Parigi.

Vorrei proporvi questo interessante articolo che riassume i nuovi studi storici sulla cosidetta leggenda dell’Inquisizione Cattolica, uno dei cavalli di battaglia della Massoneria ma sopratutto del Protestantesimo anglosassone fresco di tradimento nei confronti di Roma ed in competizione con l’egemonia del nascente Impero Spagnolo. Altro interessantissimo documento a supporto dei fatti e’ il documentario della BBC inglese -fonte sicuramente non di parte Cattolica- che dimostra come i fatti storici siano stati ingigantiti e manipolati in chiave anticattolica dalla propaganda protestante.

Naturalmente i cavalieri anticattolici si stracciano le vesti e si inneggiano a difensori della dignita’ umana solo quando si tratta della storia del Cattolicesimo, dimenticandosi invece delle colpe ben piu’ gravi e maggiori per esempio di Lutero che perseguito’ i Cattolici e fece uccidere 100.000 anabattisti, oppure degli eccidi di Cattolici da parte dell’anglicanesimo, e non dimentichiamo i 2.000.000 di francesi, il 10% della popolazione delle Francia inclusi i 600,000 Vandeani, uccisi durante la Rivoluzione Francese, la quintessenza della liberta’ e della superiorita’ anticlericale ed invece dimostratasi la madre di tutte le dittature. E che dire del Comunismo che fece 100 “milioni” di morti nel mondo, dei quali 30 “milioni” solo in Russia, per i quali pero’ non c’e’ memoria ne’ si grida allo scandalo?

Per non parlare del genocidio armeno e quello in corso di Cristiani in medio oriente. Nessuna menzione riguardo agli eccidi dell’impero Azteco che sacrificava la popolazione con riti propiziatori in quantita’ industriale fino a raggiungere i 30.000 morti ogni anno e che giustamente sono stati travolti dagli spagnoli che hanno letteralmente liberato la popolazione locale da tale tirannia satanica, non solo si vorrà vedere quei territori liberati da quel male, ma si accuserà persino il condottiero spagnolo, Hernan Cortes di inciviltà e barbarie contro quel civile e pacifico popolo. Ma si sa’, l’unica liberazione accettabile e’ quella della dittatura liberale che ha portato guerra in Europa negli ultimi tre secoli ed ora bombarda civili per esportare la falsa democrazia, nel silenzio totale dei sostenitori degli eroi che avrebbero liberato il mondo dalla millantata tirannia della Chiesa Cattolica

Streghe e Inquisizione: la verità storica oltre i luoghi comuni, di Bartolo Salone

Quando si parla di caccia alle streghe, nell’immaginario collettivo è immediato l’accostamento all’Inquisizione cattolica. Centinaia di migliaia, anzi milioni di donne sarebbero state sterminate per colpa di quell’esecrabile Istituzione, che certa storiografia liberal ci ha abituati a vedere come un covo di fanatici e integralisti religiosi assetati di sangue. Ma sono andate veramente così le cose? La ricerca storica, di recente, ha ribaltato questa prospettiva, dimostrando la falsità di una delle più diffuse “leggende nere” anticattoliche.

Possiamo definire la stregoneria come quell’insieme di pratiche che una persona, in particolare relazione col Maligno, possa esercitare per nuocere ai suoi simili (secondo la credenza popolare). Benché si parli sovente di streghe e di caccia alle stesse, in realtà – come risulta dai documenti storici – la persecuzione riguardò, seppur in misura più ridotta, anche gli uomini e, in qualche raro caso, perfino i bambini. Contro un diffuso luogo comune di stampo femminista, va dunque rilevato come la “caccia” non era rivolta al sesso femminile in quanto tale, nascendo invece da una più generale ossessione per il diabolico. Ossessione – e qui va sfatato un altro luogo comune – sorta non nella Cristianità medievale, bensì nell’Europa moderna, proprio in quella osannata Europa della Riforma e del Rinascimento.

Se nel Medioevo la credenza nella stregoneria non attecchì presso il popolo si deve proprio alla Chiesa cattolica, la quale, in numerosi Concili dal VI al XIII secolo (si pensi al Concilio di Praga del 563 o di Lione dell’840, fino ad arrivare ai Concili di Rouen e di Parigi, rispettivamente celebrati nel 1189 e nel 1212), condannò come superstiziosa idolatria la credenza che esistessero persone capaci di esercitare la magia nera in forza dei loro rapporti con il diavolo. A partire dalla fine del XIII secolo, le credenze stregonesche, per ragioni storiche che in questa sede non è possibile riepilogare, si fanno sempre più diffuse sia presso il popolo che presso alcuni ecclesiastici ed uomini di cultura. Sul piano dogmatico la posizione ufficiale della Chiesa sulla stregoneria (formulata nei predetti Concili) non muta, tuttavia muta la risposta al fenomeno: streghe e stregoni, proprio perché contravvengono agli insegnamenti della Chiesa e al divieto di esercitare le arti magiche, vengono considerati alla stregua degli eretici, e pertanto la competenza giurisdizionale, nei Paesi cattolici, viene sottratta ai tribunali civili e assegnata ai tribunali inquisitoriali.

Secondo una certa vulgata (sostenuta con forza da intellettuali “liberal” e da romanzieri asciutti di storia alla Dan Brown) questo avrebbe segnato l’inizio di una vera e propria mattanza, che nell’arco di tre secoli avrebbe portato al rogo non migliaia, ma addirittura milioni di donne (tutte ascrivibili, manco a dirlo, al fanatismo e alla misoginia propri del mondo cattolico). Fin qui la “leggenda”. La verità è però ben diversa e per rendercene conto basterà riferirsi ad alcuni dati tratti dall’opera più completa ed aggiornata di cui ad oggi si dispone in tema di stregoneria e di caccia alle streghe: si tratta della “Enciclopedia della stregoneria, la Tradizione occidentale” edita nel 2007 dalla Abc-Clio e curata dallo storico anglosassone Richard Golden, per un totale di ben 752 voci, compilate da 172 studiosi di 28 diverse nazionalità. Innanzitutto, facciamo attenzione alla periodizzazione e alla “geografia” del fenomeno: la cosiddetta “caccia alle streghe” (ma, come visto, non mancarono anche roghi di stregoni) va dal 1450 al 1750 (siamo dunque in piena età moderna, non nel “buio” Medioevo) e interessò un po’ tutti i Paesi europei, sia cattolici che protestanti.

Quante le persone giustiziate per stregoneria? Centinaia di migliaia o milioni, come ci ripetono alcuni? Ebbene, la cifra “vera” si aggira tra le 30.000 e le 50.000 unità, da “spalmare” nel corso di tre secoli: una cifra considerevole, ma comunque irrisoria se paragonata ai milioni di morti delle grandi rivoluzioni e guerre dell’800 e delle stragi del ‘900, e in ogni caso non tale da giustificare la definizione di “genocidio” né tantomeno di “olocausto”.

Un fenomeno prevalentemente cattolico, dovuto alla furia dei tribunali inquisitoriali? Anche questa è una falsità bell’e buona. Infatti nei Paesi che avevano l’Inquisizione, le “streghe” giustiziate furono soltanto 310 (precisamente, 300 in Italia e Spagna e soltanto 10 in Portogallo), a cui si aggiungono (per rimanere in ambito cattolico) i 600 casi della Francia e i 4 dell’Irlanda. La grande massa (tra le 15.000 e le 25.000 vittime) è concentrata in Germania, mentre la piccola Svizzera contribuì al massacro con 3.000, la Scandinavia con 2.000 e la Scozia con 1.000. Si ha quindi conferma che la mattanza fu concentrata soprattutto nei Paesi luterani, calvinisti, anglicani o in quei piccoli Stati tedeschi che non avevano l’Inquisizione cattolica. Dunque, l’Inquisizione costituì non un incentivo (come a lungo ci è stato fatto credere), bensì un freno (e molto efficace) contro la persecuzione delle “streghe”.
Le ragioni ci sono spiegate dallo storico Richard Golden in questo modo: “Nelle terre dove regnava la legge dell’Inquisizione cattolica vi furono meno vittime rispetto ad altre regioni d’Europa. Questo si deve al fatto che le tre Inquisizioni applicavano regole omogenee ovunque, avevano propri tribunali composti da giudici con nozioni basilari di diritto e applicavano la legge seguendo canoni universali, rispondendo a un unico potere. In Germania, invece, dove si ebbe il numero più alto di streghe uccise, la realtà era opposta: ognuno degli oltre trecento principati e staterelli aveva un sovrano con un suo tribunale che applicava la legge a piacimento e di conseguenza i pericoli per le presunte streghe aumentavano. I tribunali laici del nord e del centro dell’Europa condannarono a morte molte più streghe di quanto fecero quelli dell’Inquisizione cattolica romana, che facevano maggiore attenzione al rispetto di garanzie legali e di conseguenza limitavano il ricorso alla tortura”.

Non penso ci sia bisogno di aggiungere altro, se non che da cattolici realmente maturi e amanti della verità dovremmo imparare ad andare oltre certi luoghi comuni e a guardare con più serenità ed obiettività al nostro passato. E non solo per un dovere di carità verso quanti ci hanno preceduto nella fede, ma anche per saper rispondere a ragion veduta a quanti vorrebbero farci vergognare della nostra fede presentandoci una visione parziale e in molti casi deformata della storia della Chiesa.

Introduzione Floriana Castro testo seguente tratto da appuntiitaliani.com

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Na ‘olta, coanti omani ghe jera ente la tera veneta?
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » dom mar 11, 2018 2:45 pm

"Denuncio la crisi di fede di un clero che ha tradito"
Marco Tosatti
2702/2018

http://www.lanuovabq.it/it/denuncio-la- ... ha-tradito

Il cardinal Sarah in Belgio ha parlato della crisi della fede a partire dalle alte gerarchie ecclesiastiche e non ha esitato a denunciare il tradimento dei chierici per mancanza di fede.

Nei giorni scorsi il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, era in Belgio, dove alla presentazione del suo libro “Dio o niente”, ha risposto a certi tentativi di modificare la morale cattolica, in particolare per quello che riguarda il matrimonio e la famiglia, oltre che l’insegnamento sulla vita. Si può leggere in certe sue parole una risposta alle esternazioni del cardinale tedesco Reinhard Marx, del vicepresidente di quella conferenza episcopale, Franz-Josef Bode, e al cardinale di Vienna, Schoenborn?

Sembra proprio di sì. Davanti a una chiesa piena di fedeli, con in prima fila il nunzio apostolico, il cardinale De Kesel, il Borgomastro Woluwé-Saint Pierre e anche l’abate Philippe Mawet, responsabile della pastorale francofona, che aveva criticato il libro del cardinale qualche giorno prima in un articolo sul quotidiano di sinistra “Libre Belgique”, il porporato ha evocato le ideologie e i gruppi di pressione che “con mezzi finanziari e mediatici potentissimi, attaccano le finalità naturali del matrimonio e si impegnano a distruggere la cellula della famiglia”.

Ma il porporato guineano, in un delle Chiese più disastrate del Continente non ha avuto paura di aggiungere parole dure verso i suoi confratelli nell’episcopato. “Degli alti prelati, provenienti soprattutto dalle nazioni opulente, si danno da fare per apportare modifiche alla morale cristiana per ciò che riguarda il rispetto assoluto della vita dal suo concepimento fino alla sua morte naturale, la questione dei divorziati risposati e altre situazioni familiari problematiche.

Questi ‘guardiani della fede’ dovrebbero tuttavia non perdere di vista il fatto che il problema posto dalla frammentazione degli scopi del matrimonio è un problema di morale naturale”. Ma il cardinale non si è fermato lì. Ha proseguito con tranquillità: “Le grandi derive sono sorte quando alcuni prelati o intellettuali cattolici hanno cominciato a dire o a scrivere ‘semaforo verde per l’aborto’, ‘semaforo verde per l’eutanasia’. Ora, a partire dal momento in cui i cattolici abbandonano l’insegnamento di Gesù e il Magistero della Chiesa, contribuiscono alla distruzione dell’istituzione naturale del matrimonio come della famiglia ed è tutta la comunità umana che si trova incrinata da questa nuovo tradimento dei chierici”.

Nell’anno in cui si celebra il mezzo secolo di vita dell’enciclica “Humanae Vitae”, con i tentativi neanche troppo nascosti di attenuare in qualche maniera il suo insegnamento, il cardinale ha pronunciato parole molto forti: “Bisognerebbe che la Chiesa tornasse all’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI così come agli insegnamenti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI su queste questioni vitali per l’umanità. Lo stesso papa Francesco resta nel solco dei predecessori quando sottolinea la coincidenza fra il vangelo dell’amore e il vangelo della pace. Bisogna affermare con forza e senza ambiguità il peso magisteriale di tutto questo insegnamento, mettere in rilievo la sua coerenza e proteggere questo tesoro contro i predatori di questo mondo senza Dio”.

In un’intervista concessa a Cathobel, ha messo in evidenza che la Chiesa oggi debba affrontare grandi questioni, e soprattutto “la sua fedeltà a Gesù, al suo Vangelo, all’insegnamento che ha sempre ricevuto dai primi papi, dai concili…e questo non è evidente, perché la Chiesa desidera adattarsi al suo ambiente, alla cultura moderna”.

E poi la fede: “La fede è venuta a mancare, non solo a livello di popolo di Dio, ma anche fra i responsabili della Chiesa, ci si può chiedere qualche volta se abbiamo davvero la fede”. Il card. Sarah ha ricordato l’episodio del Credo, di don Fredo Olivero, e ha concluso: “Penso che oggi ci sia una grande crisi di fede e anche una grande crisi della nostra relazione personale con Dio”.

E l’Europa? “Non solamente l’Occidente sta perdendo la sua anima, ma si sta suicidando, perché un albero senza radici è condannato a morte. Penso che l’Occidente non possa rinunciare alle sua radici, che hanno creato la sua cultur, i suoi valori”. Il porporato ha continuato così: “Ci sono cose agghiaccianti che succedono in occidente. Penso che un parlamento che autorizza la morte di un bimbo innocente, senza difesa, sia una grave violenza fatta contro la persona umana. Quando si impone l’aborto, soprattutto in Paesi in via di sviluppo, dicendo che se non lo fanno non li si aiuterà più, è una violenza. Non c’è da stupirsi. Quando si ha abbandonato Dio, si abbandona l’uomo, non si ha più una visione chiara dell’uomo. C’è una grande crisi antropologica oggi in Occidente. E questo porta a trattare le persone come oggetti”.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » dom mar 11, 2018 2:46 pm

L'inevitabile irrilevanza dei cattolici
La Nuova Bussola Quotidiana - Stefano Fontana

http://www.lanuovabq.it/it/linevitabile ... -cattolici

I cattolici in politica non ci sono più per il semplice fatto che da molto tempo hanno cessato di esserci nella società e nella cultura. In politica vince chi semina idee e forma le menti, e la Chiesa non semina più da tempo. Si deve re-iniziare un cammino di formazione.

Cosa dire di cattolico sui cattolici in politica dopo che di cattolici in politica non ce ne sono più? Con queste elezioni sembrano finite molte cose: finita la seconda repubblica, finita la sinistra, finito il bipolarismo, finito il berlusconismo … finiti i cattolici in politica.

Prima delle elezioni avevamo scritto (vedi qui) che i cattolici sarebbero andati a votare più sfarinati del solito, nudi e al buio. Purtroppo è andata veramente così. La loro insignificanza politica è ormai un dato acquisito e ha sostanzialmente vinto chi, dentro la Chiesa, la teorizza da tempo: la scomparsa dei cattolici dalla scena politica come esito della (provvidenziale, a loro dire) fine del regime costantiniano.

Oltre ad aver previsto lo sfarinamento della presenza cattolica, avevamo anche scritto che bisognava vivere il momento elettorale in modo disincantato, senza chiedere troppo, e pensare a ricominciare da lontano, prendendosi gli spazi dei tempi lunghi. Il momento politico in generale e quello elettorale in particolare sono il frutto di idee seminate, di culture sedimentate, di educazione dei cittadini e non solo di interessi.

I cattolici in politica non ci sono più per il semplice fatto che da molto tempo hanno cessato di esserci nella società e nella cultura. L’editoria cattolica è morente. La stampa cattolica è priva di identità. Di insegnanti cattolici nella scuola non se ne vedono. Gli intellettuali cattolici si beccano tra loro come i polli di Renzo, e chi dice che la legge sulle DAT è giusta e chi dice che è ingiusta. I movimenti cattolici non formano i loro aderenti ad una mentalità cattolica comprendente anche l’impegno politico e quando lo fanno sarebbe meglio che non lo facessero. Ben venga che Gianluigi Gigli, dopo aver sostenuto il governo Renzi nella passata legislatura, scopra che alle regionali del Lazio Parisi è meglio di Zingaretti, ma contemporaneamente Andrea Riccardi registra un video in appoggio ad un candidato della stessa giunta Zingaretti, quella che aveva bandito un concorso riservato a medici abortisti. E stiamo parlando nientemeno che di Movimento per la Vita e Comunità di Sant’Egidio.

Stante questa situazione ci si chiede perché mai i cattolici dovrebbero avere dei risultati in politica.

Queste elezioni hanno dimostrato che in politica vince chi semina idee e forma le menti. Vince chi prima delle elezioni ha educato, anche diseducando. Possono cambiare i candidati e i simboli dei partiti, ma le correnti culturali e ideologiche rimangono e si travestono in forme politicamente nuove.

La sinistra esce largamente sconfitta dalle elezioni politiche, ma quanti elementi della cultura della sinistra, e addirittura della cultura comunista, sono transitati nell’ideologia del Movimento 5 stelle, un partito statalista, centralista e collettivista? Vogliono requisire la terza casa, non vogliono più dare i soldi alla scuole cattoliche, vogliono il gender obbligatorio in tutte le scuole, hanno promesso il reddito di cittadinanza garantito senza lavorare … si potrebbe parlare di un comunismo pentastellato. Se gli uomini e perfino i partiti passano, le idee rimangono, si adattano alla nuova situazione e transitano sotto altre bandiere. L’importante è “informare” la società e la mentalità, poi verranno anche i risultati politici. Ed è ciò che i cattolici non fanno più ormai da molto tempo.

Anche Emma Bonino, pur essendo eletta ugualmente grazie alla coalizione, si può dire che abbia perduto in questa occasione elettorale: il suo partito non ha superato nemmeno la soglia del tre per cento. Eppure molte delle sue idee sono presenti ampiamente in tanti partiti usciti più o meno bene dalle elezioni: Forza Italia è piena di personaggi che la pensano come la Bonino e i Cinque Stelle pure, con perfino qualche posizione ancora più spinta. Se domani ci fosse una maggioranza 5 Stelle–Partito Democratico, la Bonino avrebbe vinto, anche se il 4 marzo ha perso, perché a vincere sarebbero state le sue idee. Solo chi semina raccoglie, in proprio o tramite altri.

La stessa Lega ha ottenuto il suo successo dopo aver seminato a lungo. Seminato a suo modo, ma comunque seminato. I cattolici cosa hanno seminato? E perché ora dovrebbero raccogliere? Chi non lavora non mangi. Se non ci sono più in politica è perché non ci sono più in tanti altri settori della vita sociale e culturale e talvolta non ci sono nemmeno nelle proprie istituzioni, quelle che magari contengono ancora nella denominazione l’aggettivo cattolico.

La scomparsa dei cattolici dal parlamento è segno della fine del cattolicesimo sociale e culturale con presa sulla comunità. Quando la Chiesa non educa più – e proprio questo sta avvenendo in campo politico – succede che i laici cattolici spariscano dai parlamenti e che siano allora i vescovi a trattare direttamente con i partiti e i governi. È il nuovo clericalismo, che si limita ad ottenere risultati per patteggiamento, senza avere investito. È il contrario di quanto sta facendo la rete di Scuole di Dottrina sociale della Chiesa che anche la NBQ appoggia e sostiene. Se cinque anni fa si fosse iniziato un chiaro cammino in questo senso si poteva sperare qualcosa di meglio. Se a formare le teste sono solo gli altri non si possono pretendere risultati.



Gino Quarelo
Nella sana politica dovrebbe vincere chi rispetta i valori, i doveri e i diritti umani universali, chi rispetta il prossimo a cominciare dai nativi (popoli e comunità) di ogni terra, paese e stato, partendo dai loro diritti civili e politici. Io ho smesso di essere cristiano e cattolico e mi sento più uomo più umano, libero e felice.
Che seguito può avere una chiesa che santifica il nazismo maomettano e che non rispetta i diritti umani dei cittadini nativi europei e italiani e che promuove l'invasione dei clandestini e dei criminali da tutto il mondo?




Caro Papa Françesco (na bołetina)
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La demenza irresponsabile di Bergoglio, dei suoi vescovi e dei falsi buoni che fanno del male e che non rispettano i nostri diritti umani, questi idolatri presuntuosi che si credono salvatori dell'umanità e del mondo a nostre spese.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » lun mar 12, 2018 10:19 pm

???

Vaticano, Ratzinger difende Francesco: "Basta a stolto pregiudizio contro di lui"
12 marzo 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ui/4221473

Basta con lo “stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano di oggi”. Sono le parole con cui Benedetto XVI difende il suo successore alla vigilia del 5° anno di pontificato del papa “venuto dall’altra parte del mondo”, come lo stesso Jorge Mario Bergoglio si autodefinì la sera del 13 marzo 2013 affacciato su piazza San Pietro, e che il papa emerito firma in una lettera resa nota a margine di un incontro dal Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, monsignor Dario Viganò. I volumi della collana La Teologia di Papa Francesco presentati oggi, prosegue Ratzinger, “mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.

Parole che suggellano l’anniversario dell’arrivo di Papa Bergoglio sul soglio di Pietro, proprio dopo il gesto rivoluzionario di Benedetto XVI che, considerata la sua età e il diminuire delle forze, aveva scelto di fare un passo indietro per consentire l’arrivo di una guida più vigorosa per la Chiesa. Monsignor Viganò ha raccontato che aveva mandato questi volumi della Lev a Ratzinger per chiedergli se volesse scrivere una pagina di teologia. Il Papa emerito invece ha scelto di inviare un messaggio con chiare parole di plauso per il lavoro e il pensiero teologico del suo successore. Non è la prima volta che emerge una grande sintonia tra il Papa emerito e Papa Francesco che comunque continuano ad avere uno stretto rapporto, fatto di incontri, telefonate, e soprattutto di preghiera.

L’anniversario riempie i media che gravitano attorno alle Mura leonine: “Papa di destra o di sinistra”?, si domanda Vatican News, il sito ufficiale del Vaticano e di Papa Francesco, a proposito del suo pontificato che ha compiuto cinque anni. “Inizialmente tutti o quasi parlavano bene di Francesco. Pian piano sono arrivate le critiche” si osserva, commentando evangelicamente: “Una buona notizia, visto quello che ha detto Gesù: ‘Guai a voi quando tutti parleranno bene di voi’…”. Vatican News sottolinea che “da destra, si accusa il Papa di essere comunista, perché attacca l’attuale sistema economico liberista: ‘è ingiusto alla radice’, ‘questa economia uccide’, fa prevalere la ‘legge del più forte che mangia il più debole’. E parla troppo di migranti e di poveri: oggi ‘gli esclusi non sono sfruttati, ma rifiuti, avanzì…”. “Da sinistra – prosegue il sito – si accusa il Papa di essere fermo sulle questioni etiche: difende a spada tratta la vita, contro aborto e eutanasia: ‘Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana’. Difende la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, condanna la teoria gender, ‘sbaglio della mente umana’ e la dittatura del pensiero unico e le colonizzazioni ideologiche, anche nelle scuole”.

“Cinque anni fa erano davvero pochi quelli che avevano saputo prevedere l’elezione in conclave dell’arcivescovo di Buenos Aires e meno ancora quanti si aspettavano il nome che avrebbe scelto il successore di Benedetto XVI dopo la rinuncia al pontificato, per la prima volta dopo sei secoli. Nessun pontefice aveva scelto di chiamarsi Francesco”, scrive il direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian, nell’editoriale sui primi cinque anni di pontificato di Papa Francesco. Sottolinea Vian: “Appare chiara la forza di quel nome, che evoca la figura di san Francesco per tre motivi: l’attenzione e la vicinanza ai poveri, la predicazione di pace, la custodia del creato. Tre componenti del messaggio cristiano che stanno caratterizzando lo svolgersi dei giorni del primo Papa americano, che è anche il primo non europeo da quasi tredici secoli e il primo gesuita”.

Anche la rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica, traccia un bilancio di questi cinque anni evidenziando come Francesco sia “l’unico vero leader morale del mondo”. “La diplomazia di Francesco è frutto di una visione del mondo che ha almeno due capisaldi: il fatto che mai nulla si possa dare per perso nei rapporti tra popoli, Stati e nazioni; e l’attitudine a capovolgere la prospettiva tra centro e periferie”, sottolinea Civiltà Cattolica. E conclude: “Che cosa bisogna attendersi per il futuro da questo pontificato? Lo capiremo nel corso del tempo, perché, come diceva il poeta Antonio Machado: Se hace camino al andar, il cammino si apre strada facendo”.


???

Peggio di quello che pensavo. Una smerdata cosmica: Non leggerà neanche quello che il buffone ha scritto,e,a scatola chiusa,non vuole fare prefazione sui "PICCOLI VOLUMI"... GRANDIOSO!!

Benedictus XVI
Papa Emeritus

Rev.mo Signore
Mons. Dario Edoardo Viganò
Prefetto della
Segreteria per la Comunicazione

Città del Vaticano
7 febbraio 2018

Reverendissimo Monsignore,

La ringrazio per la sua cortese lettera del 12 gennaio e per l'allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole.

Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi.

I piccoli volumi mostrano, a ragione, che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento.

Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi una breve e densa pagina teologica perché in tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo, anche solo per ragioni fisiche, non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti.

Sono certo che avrà comprensione e la saluto cordialmente.

Suo,
Benedetto XVI





Una lettera personale di Benedetto XVI; a renderla pubblica il prefetto della Segreteria per la comunicazione, monsignor Viganò
«Continuità interiore tra i due pontificati»
Mimmo Muolo lunedì 12 marzo 2018

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/r ... -francesco

La teologia di papa Francesco esiste eccome. Parola di Benedetto XVI, per il quale l'attuale Pontefice «è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica». E sbaglia dunque chi sostiene il contrario. Il Papa emerito ha scritto una breve ma significativa lettera a monsignor Dario Edoardo Viganò in occasione della presentazione della collana "La Teologia di Papa Francesco", pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana. Ed è stato lo stesso Prefetto della Segreteria per la comunicazione, che della collana è l'ideatore, a renderla nota nella sede della Radio Vaticana, durante l'incontro con la stampa.

«Plaudo a questa iniziativa – scrive Benedetto XVI in riferimento alla collana - che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi». «I piccoli volumi – aggiunge Benedetto XVI - mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento».

Il Papa emerito ringrazia di aver ricevuto in dono gli undici libri scritti da altrettanti teologi di fama internazionale che compongono la collana curata da don Roberto Repole, presidente dell’Associazione Teologica Italiana, presente insieme con il cardinale Walter Kasper all'incontro, mentre l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non è potuto intervenire a causa di una lieve indisposizione, ma ha comunque mandato il suo testo letto dal sottosegretario dello stesso dicastero, don Matteo Visioli. Secondo Kasper la teologia di papa Francesco è di tipo profetico.

«Una profezia che parla con le parole, ma anche e soprattutto con i gesti». Egli annuncia «un tempo di misericordia, particolarmente propizio in un periodo storico segnato da brutale violenza, dal dominio del "dio-denaro" e dalla globalizzazione dell'indifferenza». Questa "rivoluzione" introduce perciò, ha aggiunto il porporato, «una mistica dagli occhi aperti ai bisogni del fratello, associata a una antropologia che coniuga storicità e trascendenza dell'uomo».

Papa Bergoglio «non è dunque un liberale, ma un radicale». Va cioè alla radice del Vangelo e invita gli uomini a «lasciarsi guidare dalla pedagogia di Dio».L'accento sulla misericordia, come vero nome di Dio, è stato posto anche dall'intervento di Ladaria, mentre Repole ha ricordato, come il magistero del Papa possa essere letto come un discernimento sulla cultura tardo-moderna del nostro tempo, per recepirne, proprio come ha insegnato il Concilio, gli aspetti positivi e criticarne profeticamente quelli inconciliabili con il Vangelo.

L'esempio tipico è quell'autonomia dell'uomo, che «è positiva quando porta a collaborare con Dio» nell'opera della salvezza, ma diventa dominazione tecnocratica, se sganciata da questa collaborazione.Durante l’evento, il nuovo responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana, fra Giulio Cesareo, ha precisato che sono in corso trattative con editori di tutto il mondo. Fino ad ora, sono stati siglati accordi per la distribuzione della collana in inglese, spagnolo, francese, portoghese, polacco e romeno.



CINQUE ANNI DI BERGOGLIO. APPUNTI SUL NAUFRAGIO
13 marzo 2018
Antonio Socci

https://www.antoniosocci.com/cinque-ann ... -naufragio

Lo avevo scritto subito, a caldo, lunedì sera, appena il Vaticano ha diffuso la notizia di quella lettera di Benedetto XVI che sembrava – a prima vista – un clamoroso applauso di approvazione a Bergoglio, nell’anniversaio della sua elezione.
Avevo chiesto: perché non rendono nota tutta la lettera? Perché estrapolano solo tre frasi?
Adesso è tutto chiaro. L’ottimo Sandro Magister – nel giro di 24 ore – ha pubblicato per intero la lettera di papa Benedetto che il Vaticano lunedì non aveva distribuito ai giornali e così scopriamo che nella seconda parte – con sottile sarcasmo – Benedetto XVI fa capire come va interpretato il “pedaggio” che ha dovuto pagare nella prima parte ( VEDI QUI ).
In sostanza il papa emerito spiega che non ha tempo per scrivere un commento al “formidabile” pensiero telogico di Bergoglio (come gli avevano chiesto) e nemmeno ha tempo per leggere “gli undici piccoli volumi”, di vari autori, che dispiegano tutta la sapienza bergogliana. Saranno utilissimi a illustrare il pensiero del papa argentino, ma lui, Benedetto, fa sapere che non li ha letti e nemmeno ha intenzione di leggerli perché ha altro da fare. Capita l’antifona? A buon intenditor poche parole (a me pare un’elegante e sublime presa in giro).
PER CAPIRE MEGLIO QUESTA RISPOSTA SI DEVE RICORDARE CHE RECENTEMENTE IL PAPA EMERITO AVEVA SCRITTO “DI SUA INIZIATIVA” UNA BELLISSIMA PREFAZIONE TEOLOGICA AL LIBRO DEL CARD. SARAH (VEDI QUI ). PROBABILMENTE ANCHE PER QUESTO DAL VATICANO LA PRETENDEVANO PURE PER BERGOGLIO. MA BENEDETTO HA RISPOSTO CHE AVEVA DA FARE (“IMPEGNI GIA’ ASSUNTI”). MAGISTRALE IRONIA!

Per valutare questi cinque anni del papa argentino bisogna usare il criterio dettato da Gesù stesso: “ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi… dunque dai loro frutti li potrete riconoscere” (Mt 7, 17-20).

Quali sono i frutti del bergoglismo? Mi piacerebbe dire “buoni”, ma purtroppo non è così: sono pessimi. Anzitutto c’è il crollo della pratica religiosa dovunque, ma specialmente nel continente più bergogliano (il Sud America) e nel Paese con l’episcopato più bergogliano, la Germania.

Si possono vedere anche casi specifici, prendendo due dei maggiori artefici dell’elezione Bergoglio, cioè il card. Danneels (ex primate del Belgio) e il card. Maradiaga (ancora primate dell’Honduras) e scopriremo che la Chiesa, nel Belgio di Danneels e nell’Honduras di Maradiaga, cola a picco: basti dire che in Honduras in venti anni la percentuale di chi si professa cattolico è passata dal 76 per cento al 47 per cento.

E nella diocesi di Bruxelles, quando Danneels lasciò per limiti di età, c’erano quattro seminaristi (quattro!), in una citta di più di un milione di abitanti.

Del resto per capire che la linea perorata da costoro e incarnata da Bergoglio era la peggiore bastava considerare proprio l’Argentina da quando lui diventò arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina: dal 1999 al 2014 il numero dei seminaristi in tutto quel vasto Paese è passato da 1.500 a 827. Una catastrofe spirituale.

Invece le vocazioni (più 17,4 per cento) e i cristiani crescono nel continente africano, quello del card. Robert Sarah: dal 2014 al 2015 lì si è avuto un aumento del 19,4 per cento dei cattolici battezzati, passati da 186 a 222 milioni.

Non a caso l’episcopato africano si è distinto ai Sinodi sulla famiglia per la critica alla rivoluzione bergogliana: i vescovi si sono espressi contro ogni apertura sull’omosessualità e sulla comunione per i divorziati risposati. Inoltre l’episcopato africano si oppone da anni all’emigrazione di massa dall’Africa che invece Bergoglio sostiene.

Ma non sono solo le statistiche a mostrare un bilancio fallimentare. C’è qualcosa di gravissimo che esse non possono misurare: è lo smarrimento generale dei cattolici di fronte al pauroso sbandamento dottrinale e pastorale del Vaticano di Bergoglio.

Ho scritto due libri sui disastri di questo pontificato e non posso certo sintetizzare un tale cataclisma in poche righe.

In pratica il papa argentino ha abbandonato il sentiero tracciato dai suoi predecessori e ha fatto sua l’Agenda Obama (sotto la cui presidenza egli è salito al soglio pontificio). Ecco i punti fondamentali di tale agenda: favorire le migrazioni di massa, resa incondizionata della Chiesa sui temi etici, abbraccio con l’Islam ed ecocatastrofismo.

La chiesa bergogliana, passando dall’annuncio di Cristo, unico Salvatore, alla politica dei “diritti umani” d’impronta obamiana “si sovrappone ampiamente – ha notato Ernesto Galli della Loggia – ad altre presenze organizzative, ideali e politiche, che nulla hanno a che fare con la sua tradizione. A cominciare ovviamente dalle grandi agenzie internazionali come l’Onu o la Fao”.

Inoltre si sovrappone – prosegue Galli – a “componenti laico-progressiste” e alla “straripante presenza pubblica di alcune ricchissime e influentissime figure di ‘filantropi mondialisti’ – non saprei come altro chiamarli: tipo Soros o Zuckerberg o Bezos – ormai assurti al rango di veri e propri profeti mediatici: anch’essi non solo estranei ma senz’altro ostili al cristianesimo cattolico”.

Questa omologazione al potere implica la necessità bergogliana di “bombardare” quotidianamente i cattolici fedeli a Cristo come “fondamentalisti” (anche annichilendo fiorenti famiglie religiose come i Francescani dell’Immacolata). Per poi indicare come esempi da ammirare personaggi come Emma Bonino, Giorgio Napolitano e Marco Pannella.

Nell’orizzonte di questa omologazione al potere mondano vanno letti anche altri fatti sconcertanti come la quasi canonizzazione di Lutero (e il progetto di attacco alla Messa cattolica) o la resa vaticana al regime comunista cinese, con tanti saluti ai cattolici perseguitati che vengono abbandonati (come quelli vittime dei regimi islamici).

Sul fallimento dei progetti di riforma della Curia da parte di Bergoglio sono concordi perfino i bergogliani più zelanti.

Oggi la confusione oltretevere è totale e c’è sconcerto anche per i metodi dispotici che egli pratica. Ma più grave ancora è la confusione spirituale nel popolo di Dio che si sente allo sbando. Tradito dai pastori.

Anche fra i cardinali che lo hanno eletto e sostenuto crescono lo sconcerto e l’allarme, tanto che uno di costoro, fra i più importanti, in uno scontro trapelato sui media, è arrivato ad alzare la voce: “noi ti abbiamo eletto per riformare, non per distruggere tutto!”.

Se assumiamo come criterio di giudizio la fedeltà alla Sacra Scrittura e al magistero costante della Chiesa, dovere primario di ogni pontefice, quello di Bergoglio è probabilmente il papato più disastroso della bimillenaria storia della Chiesa.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » mar mar 13, 2018 5:37 pm

Il suo peccato: relativizzare persino Gesù
Camillo Langone - Lun, 12/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 03920.html

Cinque anni di dispiaceri. Non è precisamente un giudizio e nemmeno un giudizio negativo, siccome un Papa non viene certo eletto a fini edonistici.

La storia è piena di uomini di Dio sgraditi ai contemporanei, si pensi ai profeti biblici le cui parole dispiacevano a tanti ebrei perché troppo controcorrente. Ma quelle di Francesco I (chiamarlo Francesco e basta mi sembrerebbe sminuire San Francesco d'Assisi) dispiacciono ad alcuni cattolici, me compreso, per il motivo opposto, ossia perché troppo conformiste. «Guai a voi quando tutti parleranno bene di voi»: quando pressoché tutti si misero a parlare bene del nuovo Papa, io, messo sull'avviso dal Discorso della Montagna, cominciai a temere nuove sventure per la Chiesa e il mondo. Cinque anni di dispiaceri: non un giudizio ma una personale constatazione. Non c'è stato anno del presente pontificato che non mi abbia recato due o tre nuove pene spirituali. Per sintetizzare al massimo ho sfrondato il mio cahier de doléance fino a lasciare un solo dispiacere per anno.
Primo anno (quello iniziato il 13 marzo 2013): il terribile «Chi sono io per giudicare?» pronunciato sull'aereo in volo fra il Brasile e Roma, le cinque parole con cui 1,2 miliardi di cattolici perdettero la loro guida morale.
Secondo anno: la nomina di monsignor Galantino a segretario generale della Cei, l'uomo che avrebbe portato in 26.000 parrocchie italiane il verbo dell'immigrazionismo e dell'islamofilia.
Terzo anno: l'enciclica Laudato si', documento che il filosofo cattolico Flavio Cuniberto ha definito «un vero programma rivoluzionario nel senso più giacobino della parola: un programma post-cristiano».
Quarto anno: l'esortazione apostolica Amoris laetitia, testo relativista che aggredisce le parole assolute pronunciate da Cristo sull'indissolubilità del matrimonio (Matteo 19).

Il capo dei gesuiti ebbe in seguito coerentemente a dire che al tempo di Gesù non c'era il registratore: dunque il Vangelo non è vero e chi insiste a crederlo è un sorpassato...
Quinto anno (quello che si conclude domani): la morte del cardinal Caffarra forse di crepacuore, certamente nel dolore di non essere mai più stato ricevuto dal Papa (che nel frattempo riceveva allegramente Emma Bonino) dopo aver firmato i Dubia, le domande sulla giusta interpretazione da dare all'ambiguissima, maliziosissima Amoris laetitia.

Ben poco misericordiosi, per un credente, questi cinque anni.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 6:39 pm

La corte di Papa Francesco
di Matteo Matzuzzi
2018/03/16

https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/03/ ... sco-184344

Roma. Francesco le corti non le ama, dice di non tollerare i pappagalli e men che meno i pavoni che svolazzando attorno alla sua persona sperano di entrare nelle sue grazie e di ottenere così qualche incarico, magari una croce pettorale da esibire o un posticino in qualche ufficio pubblicando libercoli su periferie e povertà, rilasciando interviste su ospedali da campo e uscite in missione. Forse non le ama perché sa che possono creare solo danni, a lui e alla chiesa. È un po’ sempre accaduto così, dopotutto: cortigiani più o meno autorizzati si sono presentati come portavoce del Papa, interpreti non autorizzati del pensiero del vicario di Cristo. Sia che si dovesse decidere la qualità dell’ermellino sintetico da applicare al cappellino da imporre sul capo del povero Pontefice, sia che si tratti ora di mazzolare per bene i dissenzienti veri o immaginari sui social network. O, magari, di lodare giustamente il quinquennio di Francesco rimproverando i soliti tradizionalisti che non rispettano né la chiesa né il Papa e al contempo irridendo con buona dose di veleno altri cardinali – vedasi il recente commento del professor Alberto Melloni su Repubblica di qualche giorno fa.

Il caso della lettera di Benedetto XVI inviata al prefetto della segreteria per le Comunicazioni, mons. Dario Viganò è emblematico di quanto lo zelo possa trasformarsi in un pasticcio che nessuno – al di là del Tevere – sa più come controllare. Non si è trattato solo di rammendare il messaggio del Papa emerito, emendandolo qua e là perché si riteneva improprio far sapere tramite comunicato stampa che Joseph Ratzinger non aveva alcuna intenzione di leggere, neanche “in un prossimo futuro”, gli “undici volumetti” (così nel paragrafo “incriminato”) sulla teologia del successore, ma si è anche pensato di oscurare con un banale effetto grafico quel passaggio della lettera dalla foto diffusa ai media. Se si fosse divulgato il tutto come peraltro aveva fatto già mons. Viganò leggendo la lettera integrale, il caso non sarebbe scoppiato. Ma l’operazione ha avuto il classico effetto boomerang. Il fronte complottardo non aspettava altro: ecco la prova che la nuova gestione vaticana prima chiede a Benedetto XVI di legittimare teologicamente il successore con una “breve e densa pagina teologica” e poi – essendosi sentita rispondere picche – sbianchetta (verbo usato dalla Stampa di ieri, non certo da un sito sedevacantista) la parte poco gradita del messaggio ratzingeriano. La slavina era assicurata e davanti a ipotesi scombiccherate e assurde sulla presunta inautenticità del messaggio inviato dal monastero del Papa emerito – come se Benedetto XVI non fosse in grado di usare l’aggettivo “stolto” –, si è scelto di percorrere la strada della minimizzazione: che volete che sia, non era utile stampare sui comunicati l’integrale della lettera. Bastava la prima parte elogiativa. Però l’Associated Press – che è autorevole e non ha bisogno di troppe genuflessioni finalizzate a qualche captatio benevolentiae – ha tirato in ballo l’etica giornalistica, domandandosi se sia normale manipolare una foto da inviare agli operatori dei media senza che poi accada nulla, che non vi siano conseguenze di sorta. Le reazioni degli autoproclamatisi portavoce vaticani anziché far calmare le acque altro non hanno fatto che portare acqua al mulino di quanti vanno predicando l’immagine del Vaticano ridotto a fortino sempre più assediato.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » lun mar 19, 2018 10:39 pm

LA VERGOGNOSA CENSURA VATICANA SUI PASSI DELLA LETTERA DI BENEDETTO XVI CHE DEMOLISCONO LA TEOLOGIA PRO-BERGOGLIO. CON UNA RIVELAZIONE: LA PAROLINA PASSATA INOSSERVATA CI DICE CHE BENEDETTO È ANCORA PAPA
Antonio Socci
Da “Libero”, 18 marzo 2018


https://www.antoniosocci.com/la-vergogn ... -benedetto


Perfino il “New York Times” ha scritto venerdì che questo pontificato può rivelarsi “un disastro” per la Chiesa.

In effetti lo è già, come conferma la figuraccia planetaria del Vaticano: ieri Bergoglio è stato costretto a far pubblicare integralmente la lettera di Benedetto XVI, compresi i passi polemici che maldestramente oltretevere avevano omesso (li vedremo poi).

Ma perché sembra che le cose stiano precipitando? Con il crollo del grande sponsor imperiale di Bergoglio (l’amministrazione Obama/Clinton) e col consolidarsi di Trump, è venuta meno la legittimazione geopolitica in cui è nato questo pontificato.

Da qui la spasmodica corsa di Bergoglio e della sua corte a puntellare la sgangherata stagione sudamericana – troppo esposta a sinistra – cercando nuovi appoggi (perfino nella Russia di Putin, senza tanto successo).

CERCA LEGITTIMAZIONE

Ma soprattutto Bergoglio ora cerca maldestramente legittimazione proprio da quella Chiesa wojtyliana e ratzingeriana che lui e la sua corte per cinque anni hanno bombardato con tutta l’artiglieria polemica.

Ieri è corso addirittura a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo, a omaggiare il santo più tradizionale (per dirla con le sue categorie: il più rigido e conservatore), il più lontano da lui: padre Pio (mentre continua a perseguitare i suoi figli spirituali, i Francescani dell’Immacolata).

Tempo fa ha reso omaggio a Lutero e a Fidel Castro. Ieri a padre Pio: fa ciò che la convenienza politica del momento detta (e proprio nei giorni in cui consegna la chiesa cinese perseguitata al regime comunista).

Crede così di recuperare i consensi perduti. Anche per i recenti e irrisolti problemi ricordati dal “New York Times”: il caso del vescovo cileno emerso durante il recente viaggio di Bergoglio e le polemiche che hanno investito “uno dei suoi principali consiglieri, il cardinale honduregno Óscar Maradiaga”.

Ma il problema maggiore è lo sbandamento in cui ha gettato fedeli, parroci e vescovi in tutto il mondo.

Così pochi giorni fa il Vaticano ha tentato il colpaccio cercando di “usare” la grande autorevolezza di Benedetto XVI per legittimare un papato che fa acqua da ogni parte.

Solo che ne è venuto fuori un pastrocchio planetario. Un colossale autogol.

COSE MAI VISTE

Riassumo i fatti: il prefetto della segreteria per la comunicazione di Bergoglio, mons. Viganò, scrive il 12 gennaio a Benedetto XVI chiedendogli di scrivere una “breve e densa pagina teologica” a commento di undici libretti di vari autori elogiativi della dottrina di Bergoglio.

Passa un mese (si possono immaginare le pressioni) e il 7 febbraio Benedetto XVI gli risponde di no con una lettera “riservata” e “personale”.

Ma Viganò (a nome del Vaticano), un mese dopo, il 12 marzo, alla vigilia dell’anniversario dell’elezione di Bergoglio, rende noti alcuni passaggi estrapolati di quella lettera: “al grande pubblico” scrive Sandro Magister “essa è arrivata come se fosse una sorta di ‘voto’, più che buono, dato da Benedetto al suo successore, al termine del suo primo quinquennio. A favorire questa interpretazione è stato anche il comunicato stampa diffuso per l’occasione dallo stesso Viganò, che citava della lettera solo il secondo e il terzo capoverso”.

Solo dopo si è scoperto che c’era un altro paragrafo dove Benedetto XVI – appunto – rispondeva che non aveva tempo per leggere quei libretti, neanche in futuro, perché aveva altro da fare. E che non avrebbe scritto la cartella richiesta.

L’altroieri è emerso pure che “l’inizio di questo paragrafo era stato artificiosamente reso illeggibile nella foto della lettera diffusa dalla segreteria di Viganò” (Magister).

Infine ieri si è saputo che nella lettera di Benedetto c’era un ulteriore paragrafo “che Viganò s’è guardato dal leggere in pubblico e s’è premurato di coprire ben bene, nella foto, con gli undici libretti sulla teologia di papa Francesco” (Magister).

INDIGNAZIONE

In questo paragrafo Benedetto spiegava perché si rifiutava di scrivere quella cartella. E sono queste righe esplosive:

“Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della ‘Kölner Erklärimg’, che, in relazione all’enciclica ‘Veritatis splendor’, attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la ‘Europäische Theologengesellschaft’, che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un’organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest’orientamento, rendendo quell’organizzazione un normale strumento d’incontro fra teologi. Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente”.

Come si può notare non c’è solo il sarcasmo del primo brano omesso, dove si rifiuta di leggere i libretti e di scriverne perché ha altro fare. Qui c’è anche la mite indignazione di un uomo di Dio che subisce un affronto.

Oltretutto quell’Hünermann era arrivato a dichiarare che la “pietra miliare” lasciata da Benedetto XVI nella Chiesa era stata “il fatto di ritirarsi”.

Dunque hanno chiamato a esaltare Bergoglio un teologo che si era schierato pubblicamente contro Benedetto XVI, “un teologo fondatore di un’organizzazione contraria apertamente al magistero pontificio” (Badilla).

Basta questo per capire quale “continuità” ci sia fra il pontificato di Bergoglio e quello dei predecessori.

Il passo polemico di Benedetto XVI fa anche capire come vanno lette le parole che il Vaticano aveva sbandierato come appoggio a Bergoglio. Dove sembrava elogiare lo scopo di questi libretti di “opporsi allo stolto pregiudizio” su Bergoglio e mostrarne “la profonda formazione filosofica e teologica”.

Erano parole di cortesia con cui Benedetto probabilmente riprendeva le espressioni della lettera di Viganò, ma rilette alla luce dei passi omessi assumono tutt’altra luce: sottolineano un colossale problema, non una continuità.

È ANCORA PAPA

Proprio alla parola “continuità” – evidentemente suggerita nella lettera di Viganò del 12 gennaio – Benedetto XVI infatti ha aggiunto una parolina: “interiore”. Si noti la stranezza di quel concetto: “continuità interiore tra i due pontificati”.

Anzitutto fa pensare che non si veda una continuità esteriore negli atti e negli insegnamenti.

Ma poi con quella parola richiama una pagina cruciale del suo ultimo libro, “Ultime conversazioni”, nella quale Benedetto spiega che – anche dopo la rinuncia – egli continua ad essere papa usando la metafora del padre: “Anche un padre (che) smette di fare il padre non cessa di esserlo, ma lascia le responsabilità concrete. Continua ad essere padre in un senso più profondo, più intimo, con un rapporto e una responsabilità particolari”.

Ed ancora: “il papa… se si dimette, mantiene la responsabilità che ha assunto in un senso interiore, non nella funzione”.

Ecco da dove viene quella parola. Con essa Benedetto conferma l’esplosiva conferenza tenuta dal suo segretario, mons. Georg Gaenswein, alla Gregoriana, nella quale affermava – fra l’altro – che “dall’11 febbraio 2013 il ministero papale non è più quello di prima… Benedetto XVI (lo) ha profondamente e durevolmente trasformato nel suo pontificato d’eccezione. Prima e dopo le sue dimissioni” proseguiva Gaenswein “Benedetto ha inteso e intende il suo compito come partecipazione a un tale ‘ministero petrino’. Egli ha lasciato il Soglio pontificio e tuttavia, con il passo dell’11 febbraio 2013, non ha affatto abbandonato questo ministero. Egli ha invece integrato l’ufficio personale con una dimensione collegiale e sinodale, quasi un ministero in comune”.
La corte bergogliana si scagliò contro questa idea di “ministero in comune”, ma oggi Benedetto gliel’ha sottilmente mostrata in atto con quell’espressione che non hanno capito e che dice che Benedetto è ancora papa. Il mistero continua.
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Re: Ƚi cristian catoƚego-(romani ?)

Messaggioda Berto » lun mar 19, 2018 10:40 pm

Brasile, arrestati il vescovo, il suo vice e quattro preti: associazione per delinquere
Franca Giansoldati
19/03/2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 16689.html

Città del Vaticano – Un brutto colpo per Papa Francesco. Le autorità brasiliane hanno arrestato in un colpo solo il vescovo della città di Formosa, in Brasile, monsignor Josè Rinaldo Ribeiro, assieme al vicario generale della diocesi, quattro sacerdoti e altrettanti laici che lavoravano nella curia. «Associazione per delinquere». Tutti accusati di rastrellare denaro dei fedeli e utilizzare i soldi che ottenevano dai parrocchiani per scopi che non erano certamente quelli legati alle operazioni caritative. L’operazione che la polizia ha portato a termine, dopo lunghe indagini, è stata chiamata «Caifa» ed è servita per «disarticolare una associazione di delinquenti». L’importo ipotizzato, secondo gli inquirenti, si aggira attorno ai 600 mila dollari americani, provenienti da donazioni e collette. Durante la perquisizione nei locali della curia sono stati sottratti libri contabili e registri. Le indagini andavano avanti da tre anni.
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