Amnesty International contro l'Ucraina e contro Israelehttps://www.facebook.com/permalink.php? ... 9003863100 Amnesty International in mano ai sinistrati, internazi comunisti e politicamente corretti, antisemiti e filo nazi maomettani (palestinesi e non solo) e con un debole per i nazi fascisti russi di Putin ?
Oksana Pokalchuk, direttrice della sezione ucraina di Amnesty International, si è dimessa dal suo incarico dopo che l’organizzazione ha accusato le forze armate ucraine di mettere a rischio i civili collocando in zone residenziali parte delle truppe che combattono per fermare l’invasione russa:
https://ilpost.link/R7U1WN8F5f https://www.facebook.com/ilpost/posts/p ... xxV4UKitPlUcraina, lascia responsabile di Amnesty: aiutata propaganda russa
Con il rapporto che accusava Kiev di mettere in pericolo i civili
Sabato 6 agosto 2022
https://www.askanews.it/esteri/2022/08/ ... 806_00016/Roma, 6 ago. (askanews) – Si dimette la responsabile ucraina di Amnesty International accusando un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, secondo il quale le forze armate ucraine hanno messo a repentaglio la vita dei civili, di aiutare la “propaganda russa”.
I rappresentanti di Amnesty International, scrive sulla sua pagina Facebook Oksana Pokalchuk, responsabile di Amnesty Ucraina, “si sono rivolti al Ministero della Difesa chiedendo una reazione, ma hanno dato pochissimo tempo per rispondere. Di conseguenza, anche se a malincuore, l’organizzazione ha creato materiale che suonava come sostegno alle narrazioni russe. Cercando di proteggere i civili, questo studio invece è diventato uno strumento di propaganda russa”.
Nel rapporto si leggeva che “nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali”.
Ora, dopo sette anni, Oksana Pokalchuk lascia Amnesty: “Questa è un’altra perdita che la guerra mi è costata”.
La responsable d’Amnesty International en Ukraine, Oksana Pokaltchouk, a annoncé sa démission à la suite du rapport de l’ONG reprochant aux forces armées ukrainiennes de mettre en danger des civils, qui a provoqué la colère de Kiev.
I miei incontri con Amnesty International.
Artemij Keidan
7 agosto 2022
https://www.facebook.com/keidan/posts/p ... C6G6AEChEl 1. A casa mia il nome di Amnesty International veniva pronunciato, sempre con reverenza e gratitudine, da quando avevo 2 anni: la nostra nonna, Tatiana Velikanova, fu condannata a 10 anni di reclusione per motivi politici. Amnesty sosteneva le famiglie dei prigionieri della coscienza mandando loro aiuti umanitari (ricevevamo vestiti, caramelle Haribo mai viste in URSS, e soprattutto giocattoli: fummo i primi bambini, a Mosca, a vedere i veri mattoncini Lego).
2. Vari lustri dopo, e in un luogo completamente diverso — la facoltà di Lettere della Sapienza — mi imbattei in un banchetto di Amnesty che raccoglieva i fondi vendendo un volumetto sui diritti umani. Grande fu il mio sconcerto nello scoprire che tale volumetto si apriva con una prefazione di Giulietto Chiesa… ossia, un asset del Cremlino, che aveva combattuto CONTRO la libertà in Russia in prima persona: aveva denunciato un giornale indipendente che gli aveva dato del kappagibista. Il tribunale diede ragione, guarda un po’, proprio a Chiesa. Il giornale indipendente fu condannato a pagare un enorme indennizzo, cosa che lo portò alla chiusura. Ecco, questo personaggio scriveva le prefazioni ai libri di Amnesty. Capii subito che qualcosa non andava.
3. Spostiamoci in epoche più recenti. Il politico di opposizione Alexei Navalny viene prima avvelenato e poi incarcerato dopo un processo farsa. La reazione di Amnesty? Fanno un comunicato stampa per dire che loro NON lo considerano un prigioniero della coscienza. Perché 15 anni prima aveva detto qualcosa di antipatico che loro ritennero troppo simile allo hate speech. Non mi pronuncio su Navalny del 2006, perché… chissenefrega. Sono passate intere epoche da allora. E in ogni caso quando uno viene incarcerato perché propone delle politiche che non piacciono al governo in carica, questo è ESATTAMENTE cioè che definisce un prigioniero della coscienza. Lo scandalo fu tale che, con un mossa goffa e tardiva, Amnesty ritrattò e dichiarò che Navalny, bontà loro, era pur sempre un prigioniero della coscienza. Ma la loro reputazione era oramai rovinata per sempre, almeno ai miei occhi.
4. Arriviamo ai nostri giorni. Amnesty fa uscire un rapporto in cui accusa gli ucraini per le atrocità commesse dai russi. Ci sono miriadi di post in cui si spiega come questa visione della situazione non è minimamente oggettiva: non solo è disumana, ma è anche frutto di un’analisi sbrigativa e di parte fin dal principio della situazione sul campo. In queste ultime ore stanno cominciando a venire fuori interessanti dettagli e retroscena, si veda questo tweet:
https://twitter.com/tincazzi/status/155 ... rO-fqzXRRQInsomma, aspettiamo ancora un po’ e vedremo i dirigenti di Amnesty inquisiti dal tribunale internazionale per i crimini del putinismo. Perché oramai si sono ridotti a essere una specie di outlet della propaganda russa. Brutta fine di una storia gloriosa.
Amnesty Disinformation
Massimiliano Melley
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 1323137840https://www.facebook.com/1323137840/vid ... 0021952372L'accusa di usare i civili come "scudi umani" non è scritta, ma è come se lo fosse, soltanto in modo più elegante: secondo Amnesty International, l'esercito ucraino, posizionandosi in edifici pubblici come scuole e ospedali o in palazzi residenziali, metterebbe in pericolo la popolazione civile. Questo, da più di cinque mesi, è l'argomento utilizzato dalla Russia praticamente ogni volta che i civili muoiono in seguito ai loro attacchi. Non a caso, la tv russa ha elogiato Amnesty e il suo comunicato, affermando che l'organizzazione si accorge di ciò che loro dichiarano da mesi.
Secondo Amnesty International, l'Ucraina dovrebbe difendersi in campagna mentre la Russia attacca le città e i villaggi. Un'assurdità fuori contesto, come ha notato (tra i tanti) Il filosofo francese Bernard Henri Levy: «È come accusare la resistenza francese di aver combattuto nelle strade di Parigi nell’agosto del 1944. È un mix di stupidità e di cinismo. Vuol dire fare il gioco di Putin».
Porre le situazioni nel loro contesto è troppo importante per trascurarlo. Amnesty, nel comunicato, non consente di fare verifiche perché parla di «19 città o villaggi» ma poi ne cita esplicitamente soltanto un paio, e riporta virgolettati di testimoni oculari che, però, potrebbero anche essersi sbagliati (succede).
L'attacco indiscriminato contro i civili, anche con bombe a grappolo, da parte della Russia, paese invasore, è il primo e più importante contesto da tenere sempre presente. Nulla di tutto quello che leggiamo da oltre cinque mesi sarebbe successo se, semplicemente, la guerra non fosse iniziata, e la guerra è iniziata in modo indiscutibile da parte della Russia, senza alcuna provocazione di tipo militare. Fin dalla notte del 24 febbraio sono stati bombardati edifici civili e residenziali di Kharkiv e Kyiv, non obiettivi militari. La Russia non dovrebbe semplicemente essere presente in territorio ucraino.
Questa guerra non si sta compiendo in aperta campagna: l'obiettivo dei russi è colpire le città e i villaggi, fin dalla prima notte di bombardamenti. Non abbiamo imparato a conoscere nomi di strade di campagna, ma nomi di città: Irpin, Bucha, Mariupol, per esempio. Dove avrebbe potuto l'esercito ucraino tentare di difendere Irpin se non nella stessa Irpin, o Mariupol se non nella stessa Mariupol?
Ma c'è di più. Amnesty dichiara di «non essere a conoscenza» di casi in cui l'esercito ucraino ha chiesto ai residenti di evacuare palazzi circostanti a quelli in cui «si era installato», venendo meno al dovere di prendere precauzioni a tutela della popolazione. E' vero esattamente il contrario: l'Ucraina (intesa come esercito e come strutture di potere), fin dall'inizio della guerra, è impegnata a cercare di far evacuare più persone possibili, attraverso missioni speciali dei militari, con difficoltà facilmente immaginabili in un contesto di guerra (ancora una volta: pensare al contesto). Soltanto nelle ultime 24 ore, per esempio, 601 civili (tra cui 22 bambini) sono stati evacuati dalla regione di Donetsk.
Se proprio vogliamo parlare di evacuazioni che avrebbero potuto essere effettuate, credo che sia mancata quella preventiva, prima del 24 febbraio, quando comunque c'erano già abbastanza informazioni sul fatto che qualcosa sarebbe avvenuto. Il governo ucraino ha scelto la strada della "rassicurazione", mentre, se avesse fatto sgomberare preventivamente (cioè prima del 24 febbraio) Bucha, Irpin e le altre città nei pressi di Kyiv, probabilmente molte persone non sarebbero morte. Anche questo però non significa che ci sia una responsabilità dell'Ucraina. La responsabilità è di chi ha invaso il paese e messo a ferro e a fuoco quelle città e i loro abitanti. Se non ci fosse stata l'invasione, non parleremmo di nulla di tutto questo.
Il comunicato di Amnesty si inserisce, infine, in un momento delicato: dopo più di cinque mesi di guerra, soprattutto in Italia, l'opinione pubblica, confusa da talk-show in cui si diceva tutto e il contrario di tutto, tende a disinteressarsi dell'Ucraina. Un comunicato come quello di Amnesty instilla facilmente dubbi complessivi sull'opportunità di continuare a sostenere il paese aggredito.
Amnesty si assume responsabilità enormi. La responsabilità di avanzare denunce imprecise, di non fornire la documentazione di queste denunce, di fare di tutt'erba un fascio (può essersi commesso un errore, ma ciò non significa che sia stata una cosa 'programmata'), di non distinguere con chiarezza tra aggredito e aggressore, di prestare il fianco alla propaganda russa (è già successo), di contribuire ad una comunicazione non corretta sulle vicende di guerra, di porre le situazioni fuori dal loro contesto, di affermare cose non vere (come la mancata evacuazione dei civili da zone di guerra). La credibilità generalmente attribuita ad Amnesty peggiora ovviamente le cose.
Il comunicato di Amnesty:
https://www.amnesty.it/russia-ucraina-l ... ne-civile/PS
Il ministero della difesa russo ha diffuso un video affermando di avere distrutto due sistemi di artiglieria missilistica Himars ucraini nascosti in una stanza al secondo piano di un edificio a Kharkiv. Due lanciarazzi da 16,2 tonnellate ciascuno, 7 metri di lunghezza, 3,2 di altezza e 2,4 di larghezza, secondo la Russia, sarebbero stati rinchiusi in una stanza di un edificio.
A volte bisogna stare attenti, prima di credere a qualunque cosa.
Per Amnesty il vero "orco" è Zelensky: "Ha messo in pericolo le vite dei civili"
Luigi Guelpa
5 Agosto 2022
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 56574.htmlDossier dell'ong: "Violato il diritto umanitario". Ma Kiev replica: "Vergognoso, solo silenzio sui crimini russi"
Per Amnesty il vero "orco" è Zelensky: "Ha messo in pericolo le vite dei civili"
Per Amnesty International, Zelensky è una sorta di orco delle fiabe che mette in pericolo l'incolumità degli ucraini. Evidentemente non sono bastati gli stupri, le fosse comuni e le esecuzioni sommarie di civili perpetrati dai russi per illuminare l'organizzazione non governativa a far ordine in maniera oggettiva tra buoni e cattivi. Amnesty ha reso noto ieri un dossier che ricostruisce il conflitto fin dall'infausto 24 febbraio, senza risparmiare critiche, anche feroci, al presidente ucraino e ai suoi più stretti collaboratori. Zelensky si è detto «indignato», il consigliere Podolyak parla di «attacco vergognoso», mentre proprio in queste ore Kiev sta redigendo un controdossier da inviare ai vertici di Londra.
Secondo quanto si legge nel fascicolo di Amnesty, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all'interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. «Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture private». Il dossier ha preso in esame le regioni di Kharkiv, Donbass e Mykolaiv. L'organizzazione ha visitato luoghi colpiti dagli attacchi, ha intervistato sopravvissuti, testimoni e familiari di vittime, ha analizzato le armi usate e ha svolto ulteriori ricerche da remoto. Per Amnesty le forze ucraine hanno lanciato attacchi da centri abitati, a volte dall'interno di edifici civili, in 19 città e villaggi. Per convalidare ulteriormente queste prove sono state utilizzare immagini satellitari. «La maggior parte dei centri abitati dove si trovavano i soldati ucraini - si legge - era a chilometri di distanza dalle linee del fronte e non mancavano alternative che avrebbero potuto evitare di mettere in pericolo la popolazione civile». Amnesty dice inoltre di non essere a conoscenza di casi in cui l'esercito ucraino che si era installato in edifici civili all'interno dei centri abitati abbia chiesto ai residenti di evacuare i palazzi circostanti o abbia fornito assistenza nel farlo. «In questo modo, è venuto meno al dovere di prendere tutte le possibili precauzioni per proteggere le popolazioni civili».
Piccata la replica di Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky: «L'atteggiamento di Amnesty è vergognoso. L'Ucraina rispetta le leggi di guerra e il diritto umanitario internazionale. La priorità assoluta per le forze armate è preservare la vita e la salute di ogni cittadino. Al contrario, assistiamo ogni giorno alle azioni dell'esercito russo che bombarda aree residenziali, uccidendo deliberatamente civili e bambini».
Sull'argomento è intervenuto anche il ministro degli Interni Monastyrskyj, che, ironizzando, chiede all'organizzazione londinese quando verrà redatto un dossier su Mariupol: «Non ho letto una sola riga sui massacri in città e sui cadaveri portati via con le ruspe assieme alle macerie dai soldati di Mosca».
Come accennato, Kiev sta preparando un fascicolo di risposta, affidato alla Procura Generale. In una nota il procuratore capo Andriy Kostin ha reso noti alcuni numeri. Dal 24 febbraio a ieri la Russia ha commesso 26.465 crimini di guerra. Sono stati registrati 12.482 crimini contro la sicurezza nazionale, tra cui 8.630 violazioni dell'integrità territoriale. Dall'inizio della guerra, l'ufficio di Kostin ha aperto 1.451 procedimenti penali per crimini contro i bambini.
AMNESTY INTERNATIONAL E L'UCRAINA, QUESTA VOLTA NON CI SIAMO
8 agosto 2022
https://www.facebook.com/groups/salviam ... 115262327/Ho sempre provato grande rispetto e ammirazione per l'attività di Amnesty International. Il rapporto del 4 agosto scorso tuttavia pare scritto da qualcuno che vive sulla luna, che non ha ben chiara la differenza tra chi sta combattendo per aggredire (i Russi) e chi lo fa per difendersi (gli Ucraini).
Nel rapporto in questione, sconfessato tra l'altro dalla sezione ucraina di Amnesty International, la cui rappresentante si è dimessa in segno di protesta nei confronti dei vertici internazionali della propria organizzazione, si leggono alcune critiche nei confronti delle tattiche dell'esercito ucraino, accusato di mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione civile.
Quali sarebbero questi "crimini"? Per Amnesty International la "colpa" dei soldati ucraini è quella di operare anche all'interno dei centri abitati. In particolare vengono accusati di accamparsi nelle scuole (vuote), di utilizzare gli ospedali civili e di piazzare l'artiglieria tra le case. Insomma, per Amnesty International la guerra andrebbe fatta solo in aree disabitate, magari delimitando l'area della battaglia con il gesso come si fa con un campo di football. Peccato che la guerra, purtroppo, non sia un gioco, e che se non ci sono regole condivise sarebbe un suicidio se una delle due parti, tra l'altro quella più debole, le applicasse unilateralmente.
Premesso che la guerra è qualcosa di orribile, è somma ipocrisia pretendere dagli Ucraini che non si aggrappino ai centri abitati, che da sempre, in tutti i conflitti dell'umanità, hanno svolto la funzione di bastioni difensivi. Le scuole vengono utilizzate come dormitori laddove non ci sono caserme. Dove dovrebbero dormire i difensori? Per terra? Oppure Amnesty preferisce che requisiscano le case dei residenti?
Durante la Seconda Guerra Mondiale i Sovietici difesero casa per casa Stalingrado. Dunque le innumerevoli vittime civili di quella città sarebbero da addebitare all'Armata Rossa e non ai Tedeschi aggressori? E che dire di Londra? I bombardamenti che subì furono "colpa" degli Inglesi perché vi tenevano all'interno delle truppe? E durante il nostro Risorgimento? Venezia venne bombardata dagli Austriaci per colpa delle milizie patriottiche che si ostinavano nella difesa? No Amnesty, non si può incolpare un governo e un esercito di voler resistere all'aggressore.
Ecco le demenzialità di Amnesty International
Russia-Ucraina: “La condotta di guerra delle forze ucraine ha messo in pericolo la popolazione civile” - Amnesty International Italia
4 agosto 2022
https://www.amnesty.it/russia-ucraina-l ... ne-civile/Nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture civili.
“Abbiamo documentato un modello in cui le forze ucraine mettono a rischio i civili e violano le leggi di guerra quando operano in aree popolate”, ha affermato Agnès Callamard, Segretario generale di Amnesty International.
“Essere in una posizione difensiva non esenta l’esercito ucraino dal rispetto del diritto umanitario internazionale”.
In altre località in cui Amnesty International ha concluso che la Russia ha commesso crimini di guerra, incluse aree della città di Kharkiv, l’organizzazione non ha trovato prove di forze ucraine dislocate nelle aree civili prese di mira illegalmente dall’esercito russo.
Tra aprile e luglio, i ricercatori di Amnesty International hanno trascorso diverse settimane a indagare sugli attacchi russi nelle regioni di Kharkiv, del Donbass e di Mykolaiv. L’organizzazione ha visitato luoghi colpiti dagli attacchi, ha intervistato sopravvissuti, testimoni e familiari di vittime, ha analizzato le armi usate e ha svolto ulteriori ricerche da remoto.
Durante queste ricerche, i ricercatori di Amnesty International hanno riscontrato prove che le forze ucraine hanno lanciato attacchi da centri abitati, a volte dall’interno di edifici civili, in 19 città e villaggi. Per convalidare ulteriormente queste prove, il Crisis Evidence Lab dell’organizzazione per i diritti umani si è servito di immagini satellitari.
La maggior parte dei centri abitati dove si trovavano i soldati ucraini era a chilometri di distanza dalle linee del fronte e, dunque, ci sarebbero state alternative che avrebbero potuto evitare di mettere in pericolo la popolazione civile. Amnesty International non è a conoscenza di casi in cui l’esercito ucraino che si era installato in edifici civili all’interno dei centri abitati abbia chiesto ai residenti di evacuare i palazzi circostanti o abbia fornito assistenza nel farlo. In questo modo, è venuto meno al dovere di prendere tutte le possibili precauzioni per proteggere le popolazioni civili.
Attacchi lanciati dai centri abitati
Sopravvissuti e testimoni degli attacchi russi nelle regioni di Kharkiv, del Donbass e di Mykolaiv hanno riferito ai ricercatori di Amnesty International che l’esercito ucraino era operativo nei pressi delle loro abitazioni e che in questo modo ha esposto la popolazione civile alle rappresaglie delle forze russe.
“I soldati stavano in una casa accanto alla nostra e mio figlio andava spesso da loro a portare del cibo. L’ho supplicato diverse volte di stare lontano, avevo paura per lui. Il pomeriggio dell’attacco io ero in casa e lui in cortile. È morto subito, il suo corpo è stato fatto a pezzi. Il nostro appartamento è stato parzialmente distrutto”, ha dichiarato la madre di un uomo di 50 anni ucciso da un attacco russo il 10 giugno in un villaggio a sud di Mykolaiv. Nell’appartamento dove, secondo la donna, avevano stazionato i soldati ucraini Amnesty International ha rinvenuto equipaggiamento e divise militari.
Questa è la testimonianza di Mykola, che vive in un palazzo di Lysychansk, nel Donbass, più volte centrato dagli attacchi russi:
“Io non capisco il motivo per cui i nostri soldati sparano dalle città e non dai campi”.
E questa è quella di un uomo residente nella stessa zona:
“C’è attività militare qui nel quartiere. Quando c’è fuoco in uscita, subito dopo c’è fuoco in entrata”.
A Lysychansk i ricercatori di Amnesty International hanno visto soldati in un palazzo a 20 metri di distanza dall’entrata di un rifugio sotterraneo usato dagli abitanti e dove un anziano è stato ucciso.
In una città del Donbass, il 6 maggio, le forze russe hanno colpito con le bombe a grappolo (vietate dal diritto internazionale e inerentemente indiscriminate) un quartiere di case per lo più a un piano o a due piani dove era in funzione l’artiglieria ucraina. I frammenti delle bombe a grappolo hanno danneggiato l’abitazione dove Anna, 70 anni, vive con la madre novantacinquenne.
“Le schegge sono passate attraverso la porta. Io ero dentro casa. L’artiglieria ucraina si trovava nei pressi del mio giardino. I soldati erano dietro al giardino e dietro la casa. Da quando la guerra è iniziata li ho visti andare e tornare. Mia madre è paralizzata, per noi è impossibile fuggire”.
All’inizio di luglio, nella regione di Mykolaiv, un contadino è rimasto ferito nell’attacco delle forze russe contro un deposito di grano. Ore dopo l’attacco, i ricercatori di Amnesty International hanno notato la presenza di soldati ucraini e di veicoli militari nella zona del deposito. Testimoni oculari hanno confermato che quella struttura, situata lungo la strada che porta a una fattoria dove persone vivono e lavorano, era stata usata dalle forze ucraine.
Mentre i ricercatori di Amnesty International stavano esaminando i danni arrecati a palazzi e ad altre strutture civili nelle regioni di Kharkiv, del Donbass e di Mykolaiv, hanno udito spari provenienti dalle postazioni ucraine situate nelle vicinanze.
A Bakhmut, molte testimonianze hanno parlato di un edificio usato dai soldati ucraini e situato a neanche 20 metri di distanza da un palazzo a più piani. Il 18 maggio un missile russo ha colpito il palazzo distruggendo parzialmente cinque appartamenti e danneggiando edifici vicini.
Tre abitanti hanno riferito che prima dell’attacco delle forze russe, quelle ucraine avevano utilizzato un edificio dall’altra parte della strada e che due camion dell’esercito ucraino erano parcheggiati di fronte a un’abitazione rimasta danneggiata dal missile.
I ricercatori di Amnesty International hanno rinvenuto tracce, all’interno e all’esterno dell’edificio, della presenza dei soldati ucraini, tra cui sacchi di sabbia, pezzi di plastica nera per coprire le finestre e nuovi kit di pronto soccorso di manifattura statunitense.
“Non ci è permesso dire nulla su cosa fa l’esercito, ma siamo noi a pagare le conseguenze”, ha detto ad Amnesty International un sopravvissuto all’attacco.
Basi militari all’interno degli ospedali
In cinque diverse località, i ricercatori di Amnesty International hanno visto le forze ucraine usare gli ospedali come basi militari. In due città decine di soldati stavano riposando, passeggiando o mangiando all’interno di strutture ospedaliere. In un’altra città i soldati stavano sparando nei pressi di un ospedale.
Il 28 aprile un attacco aereo russo ha ucciso due impiegati di un laboratorio medico alla periferia di Kharkiv dopo che le forze ucraine avevano installato una base nelle immediate adiacenze.
Usare gli ospedali a scopi militari è un’evidente violazione del diritto internazionale umanitario.
Basi militari all’interno delle scuole
L’esercito ucraino colloca abitualmente le sue basi all’interno delle scuole dei villaggi e delle città del Donbass e della regione di Mykolaiv. Le scuole sono temporaneamente chiuse ma molte sono situate vicino a insediamenti urbani.
In 22 delle 29 scuole visitate, i ricercatori di Amnesty International hanno trovato soldati o rinvenuto prove delle loro attività, in corso al momento della visita o precedenti: tenute da combattimento, contenitori di munizioni, razioni di cibo e veicoli militari.
Le forze russe hanno colpito molte delle scuole usate dall’esercito ucraino. In almeno tre città, dopo i bombardamenti russi, i soldati ucraini si sono trasferiti in altre scuole, mettendo ulteriormente in pericolo i civili.
In una città a est di Odessa, Amnesty International ha notato in molte occasioni i soldati ucraini usare aree civili per alloggiare e fare addestramento, tra cui due scuole situate in zone densamente popolate. Tra aprile e giugno gli attacchi russi contro le scuole della zona hanno causato diversi morti e feriti. Il 28 giugno un bambino e un’anziana sono stati uccisi nella loro abitazione, colpita da un razzo.
A Bakhmut, il 21 maggio, un attacco delle forze russe ha colpito un edificio universitario usato come base militare dalle forze ucraine uccidendo sette soldati. L’università è adiacente a un palazzo a più piani, danneggiato nell’attacco insieme ad altre abitazioni civili a non più di 50 metri di distanza. I ricercatori di Amnesty International hanno visto la carcassa di un veicolo militare nel cortile dell’università bombardata.
Il diritto internazionale umanitario non vieta espressamente alle parti in conflitto di installarsi in scuole dove non sono in corso lezioni. Tuttavia, le forze armate devono evitare di usare scuole situate nei pressi di insediamenti civili, salvo quando non vi sia un’urgente necessità di tipo militare. Anche in questo caso, devono avvisare i civili e se necessario assisterli nell’evacuazione, cosa che nei casi esaminati da Amnesty International non pare si sia verificata.
I conflitti armati pregiudicano gravemente il diritto all’istruzione. Inoltre, l’uso a scopo militare delle scuole può dar luogo a distruzioni che, a guerra finita, possono continuare a negare quel diritto. L’Ucraina è uno dei 114 stati che hanno sottoscritto la Dichiarazione sulle scuole sicure, un accordo che intende proteggere l’istruzione durante i conflitti armati e che prevede l’utilizzo di scuole abbandonate o evacuate solo quando non vi siano alternative praticabili.
Attacchi indiscriminati delle forze russe
Molti degli attacchi delle forze russe documentati da Amnesty International nei mesi scorsi sono stati portati a termine mediante l’uso di armi inerentemente indiscriminate, come le bombe a grappolo che sono messe al bando a livello internazionale, o di armi esplosive che producono effetti su larga scala. Altri attacchi sono stati condotti con armi guidate con vari livelli di precisione che, in alcuni casi, hanno effettivamente colpito il bersaglio designato.
La tattica delle forze ucraine di collocare obiettivi militari all’interno dei centri abitati non giustifica in alcun modo attacchi indiscriminati da parte russa. Tutte le parti in conflitto devono sempre distinguere tra obiettivi militari e obiettivi civili e prendere tutte le precauzioni possibili, anche nella scelta delle armi da usare, per ridurre al minimo i danni ai civili. Gli attacchi indiscriminati che uccidono o feriscono civili o danneggiano obiettivi civili sono crimini di guerra.
“Chiediamo al governo ucraino di assicurare immediatamente l’allontanamento delle sue forze dai centri abitati o di evacuare le popolazioni civili dalle zone in cui le sue forze armate stanno operando. Gli eserciti non devono mai usare gli ospedali per attività belliche e dovrebbero usare le scuole o le abitazioni dei civili solo come ultima risorsa, quando nessun’altra alternativa sia percorribile”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Ulteriori informazioni
Il diritto internazionale umanitario chiede a tutte le parti in conflitto di fare il massimo possibile per non collocare obiettivi militari all’interno o nei pressi di centri abitati. Altri obblighi circa la protezione delle popolazioni civili prevedono la loro evacuazione da luoghi prossimi a obiettivi militari e un preavviso efficace su ogni attacco che possa avere conseguenze per le popolazioni civili.
Il 29 luglio Amnesty International ha trasmesso al ministero della Difesa di Kiev le conclusioni delle sue ricerche. Al momento, non è ancora pervenuta una risposta.
Alberto Pento
Un paese che si difende dall'aggressione non può essere accusato di usare la sua popolazione come scudo umano perché è la popolazione stessa di quel paese che si sta difendendo dall'aggressore, con il suo esercito, con i suoi partigiani e naturalmente con tutta se stessa. Un popolo aggredito nella sua terra difende se stesso e il suo paese con tutto se stesso, con il suo corpo in prima persona sia militare che civile.
Caso mai sono gli aggressori che vanno accusati di usare i civili del popolo aggredito come scudi umani per impedire all'aggredito di difendersi, con il ricatto degli ostaggi.
Kuleba: "L'acciaieria di Mariupol resiste ancora". Gli Usa: 2000 russi, ma Putin nega l'attacco Elsa Corsini
mercoledì 4 Maggio 2022
https://www.secoloditalia.it/2022/05/ku ... -lattacco/“L’acciaieria Azovstal resiste ancora”. L’annuncio dopo la notizia dell’assalto russo, smentito da Mosca, arriva dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Che nega le affermazioni russe secondo cui Mariupol è ormai sotto il pieno controllo delle forze di Putin.
Mariupol, l’acciaieri Azovstal resiste ancora
Il capo della diplomazia di Kiev ha anche detto che l’evacuazione dei civili dall’acciaieria, sotto gli auspici dell’Onu, dimostra che “laddove c’è la volontà politica in Russia, questo meccanismo può funzionare”. “Ma – ha aggiunto Duleba – vediamo che sono molto riluttanti a lasciare andare via le persone. E ogni prossima messa richiede molto lavoro e molta pressione sulla Russia”.
Mosca smentisce l’assalto di oggi
Il Cremlino ha negato che le forze russe abbiano lanciato un assalto all’acciaieria Azovstal, già bombardata e sotto la quale sarebbero ancora intrappolati trenta bimbi. “L’ordine di annullare qualsiasi assalto è stato dato pubblicamente dal comandante in capo. Non c’è assalto al momento”, ha detto alla stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Gli Usa: circa 2000 i soldati russi in città
Secondo fonti americane, invece, circa duemila soldati russi, l’equivalente di due gruppi tattici di battaglione (Btg), restano a Mariupol. La città ucraina sotto assedio da oltre due mesi, nella quale l’acciaieria Azovstal resta l’ultima sacca della resistenza. Lo hanno riferito fonti della Difesa statunitense, secondo cui dieci Btg impegnati nell’assedio del porto sul mar d’Azov si sono spostati a nord per una pausa. “O per creare migliori posizioni difensive o per riorganizzarsi e riposizionarsi” appena a sud della città di Velyka Novosilka. Secondo le stesse fonti, le rimanenti truppe che si trovano a o intorno a Mariupol potrebbero anche includere combattenti ceceni. “A sud non stanno facendo alcun progresso”, aggiungono le fonti della Casa Bianca.
Boichenko: abbiamo perso i contatti con i soldati dell’Azov
Era stato il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, a dare l’allarme. “Oggi – ha detto in mattinata – si sono persi i contatti con i combattenti dell’Azov asserragliati nell’acciaieria Azovstal. “Oggi non siamo riusciti a stabilire alcun collegamento con i ragazzi. Per cui non sappiamo se stanno bene oppure no’ mentre stanno continuando i combattimenti nella zona dell’impianto. Oggi – ha detto ancora – “ci sono pesanti scontri nella zona della fortezza, nel territorio dell’Azovstal. I nostri coraggiosi ragazzi stanno difendendo questa fortezza. Ma è molto difficile perché l’artiglieria pesante e i carri armati stanno sparando con forza“.
Livio Braga
Alberto Pento Hai finito di raccontare barzellette?! Ti smentiscono centinaia di testimonianze di profughi che erano tenuti come scudi umani nella Azovstall! Io lo sapevo da oltre 5 settimane perché avevo i video della gente che lo diceva ! Tu invece sei uno che non sa nulla del dolore di sta gente ! Tu sei un complice di sequestro di persone e di scudi umani ! Uno senza umanità e senza pietà ! Siete dei banditi!
Alberto Pento
Questi sono i veri scudi umani, gli ucraini prigionieri dei russi.
I civili ucraini che resistono con i soldati ucraini non sono scudi umani ma il popolo ucraino unito che resiste ai criminali russi invasori.
Ucraina, "civili usati come scudi umani da truppe Russia"
Le testimonianze raccolte dalla Bbc a Obukhovychi, nelle vicinanze di Chernobyl
07 aprile 2022
https://www.adnkronos.com/ucraina-civil ... Rl0mdxxw93 Le truppe della Russia hanno usato i civili come scudi umani per proteggersi dal contrattacco delle forze ucraine in un villaggio nel nord dell'Ucraina. E' quanto riporta la Bbc, che ha raccolto le testimonianze degli abitanti del villaggio di Obukhovychi, che si trova a sud, poco oltre la zona di esclusione di Chernobyl. L'episodio sarebbe avvenuto la notte del 14 marzo, quando le forze russe si trovavano in difficoltà sotto il fuoco di quelle ucraine. I militari russi, secondo le testimonianze, sarebbero andare di porta in porta e avrebbero raccolto, sotto la minaccia delle armi, circa 150 abitanti del villaggio. I civili sarebbero poi stati ammassati nella palestra di una scuola, usata come scudo di protezione per le forze russe.
Alberto Pento
Gli scudi umani veri e quelli falsi.
Gli scudi umani veri non sono i civili di un paese aggredito che si difende che stanno a casa loro e che vengono difesi dai loro soldati che difendono il loro paese e che resistono insieme agli aggressori ma i civili del paese aggredito fatti prigionieri o presi in ostaggio degli invasori aggressori usati appunto come scudi per impedire che i soldati del paese aggredito difendano il loro paese come fanno i russi invasori in Ucraina e come fanno a Gaza i terroristi nazi maomettani che aggrediscono Israele e che si nascondono e che nascondono le proprie postazioni terroristiche e le armi tra la loro popolazione inconsapevole per impedire e/o limitare la legittima difesa e la giusta e necessaria ritorsione/rappresaglia degli aggrediti.
Titolo: «Amnesty: l’esercito ucraino mette a rischio i civili. Ira di Kiev»
Amnesty contro l'Ucraina.
Intervento di Bernard-Henry Lévy
Analisi di Brunella Giovara
05.08.2022
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 05/08/2022, a pag.19, con i titoli "Amnesty: l’esercito ucraino mette a rischio i civili. Ira di Kiev", l'analisi di Brunella Giovara.
https://www.informazionecorretta.com/ma ... 0&id=86680L’accusa è orrenda. Aver messo in pericolo la popolazione civile, mettendo basi persino in scuole e ospedali, e violando così il diritto internazionale umanitario. Amnesty International ha diffuso un rapporto con cui intende dimostrare che l’esercito ucraino ha lanciato attacchi contro i russi dall’interno di 19 centri abitati dopo aver raccolto le prove nelle regioni di Kharkiv, di Mykolaiv e del Donbas. L’accusa è stata immediatamente respinta dal governo: «È una vergogna che un’organizzazione come Amnesty International stia partecipando a questa campagna di disinformazione e propaganda», ha commentato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky. La ricerca è durata diverse settimane tra aprile e luglio. I ricercatori di Amnesty hanno visitato i luoghi, intervistato i sopravvissuti, e utilizzato immagini satellitari. «La maggior parte dei centri abitati dove si trovavano i soldati ucraini erano a chilometri di distanza dalle linee del fronte, ci sarebbero state alternative che avrebbero potuto evitare di mettere in pericolo la popolazione civile».
La testimonianza di una donna su quanto accaduto nel suo villaggio, 10 chilometri a sud di Mykolaiv: «I soldati stavano in una casa accanto alla nostra, mio figlio di 50 anni andava spesso da loro a portare del cibo. L’ho supplicato diverse volte di stare lontano, avevo paura per lui. Il pomeriggio del 10 giugno, l’attacco. Io ero in casa, lui in cortile. È morto subito, il suo corpo è stato fatto a pezzi. Il nostro appartamento è stato parzialmente distrutto». Nella casa dove la donna sostiene fossero i soldati ucraini, Amnesty ha trovato equipaggiamento e divise militari. Altre due testimonianze dal Donbass. Un uomo di Lysychansk: «Io non capisco perché i nostri soldati sparano dalle città e non dai campi». Un suo concittadino: «Quando c’è fuoco in uscita, subito dopo c’è fuoco in entrata». «Noi paghiamo le conseguenze… », dice un sopravvissuto a un attacco su Bakhmut. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, definisce il rapporto «ingiusto ». Perché «non intende trovare e denunciare la verità al mondo, ma creare una falsa equivalenza tra l’autore del reato e la vittima. Tra il Paese che distrugge centinaia di migliaia di civili, città, territori, e un Paese che si difende disperatamente ». L’Ucraina, quindi, si sente offesa da queste accuse. Il rapporto di Amnesty «è una perversione», ha detto il ministro della Difesa Reznikov, perché mette in dubbio un diritto: quello di difendersi da una aggressione. Per il filosofo Bernard Henry Levy, che ha visitato l’Ucraina e ne sostiene la causa, «è come accusare la resistenza francese di aver combattuto nelle strade di Parigi nell’agosto del 1944. È un mix di stupidità e di cinismo. Vuol dire fare il gioco di Putin».
Apprendiamo da Amnesty International che sparare razzi mentre ti trovi in mezzo alle abitazioni civili è una violazione del diritto internazionale SE LO FAI IN UCRAINA ma non lo è SE LO FAI A GAZA.
Franco Londei
https://www.facebook.com/francolondei.u ... YYqsLibeYlApprendiamo anche che se poi i russi radono al suolo un quartiere per colpire quel lanciarazzi, la colpa è degli ucraini che sono stati avventati e non dei russi che sono stati criminali.
Amnesty International ha fornito alla Russia l'alibi perfetto per continuare a radere al suolo intere città seppellendo decine di migliaia di persone che avevano l'unica colpa di trovarsi nella stessa città dove c'era un lanciarazzi
Gino Quarelo
Vi è una certa differenza che in Ucraina gli ucraini combattono l'invasore nella loro terra mentre a Gaza i palestinesi aggrediscono un'altro paese che è Israele con i razzi e si nascondono in mezzo ai loro civili come se fossero ostaggi.
AMNESTY FAKE INTERNATIONAL
Davide Cavaliere
5 agosto 2022
https://www.facebook.com/davide.cavalie ... ZXvWf9AMilHo scritto diverse volte di Amnesty International, un'organizzazione la cui credibilità è minata dalla sua esibita parzialità in merito al conflitto israelo-palestinese.
NGO Monitor ha documentato come Amnesty fornisca informazioni false, errate, riciclate da organizzazioni non governative palestinesi e poco trasparenti. L'associazione umanitaria non tiene conto dei contesti, non fornisce delucidazioni sul modo in cui vengono raccolte le testimonianze e rifiuta a priori la legittimità delle indagini e delle informazioni israeliane, sebbene queste superino gli standard e le procedure internazionali.
In un recente rapporto accusa l'esercito ucraino di aver «messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all'interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali». Una pratica, quest'ultima, da sempre impiegata da Hamas a Gaza, che Amnesty ha sempre fatto finta di non vedere, ma di cui ora accusa le forze armate ucraine.
Il britannico The Guardian, rivela che il capo dell'ufficio di Amnesty-Ukraine, Oksana Pokalchuk, è stata tagliata fuori dal processo di compilazione del rapporto, che si basa su prove incomplete e insufficienti, che non tengono conto del contesto bellico.
Il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar, ha accusato Amnesty di «distorcere il quadro reale» e di non aver compreso la situazione sul campo. Ha detto anche che i soldati ucraini sono stati schierati nelle città e nelle aree urbane per difenderle dall'aggressione russa. Aggiungendo inoltre che i sistemi antiaerei ucraini dovevano essere collocati nelle città per proteggere le infrastrutture civili, altrimenti «le forze armate russe sarebbero arrivate incontrastate».
Amnesty accusa l'esercito ucraino di aver usato come basi delle scuole nelle regioni di Kharkiv, Donbas e Mykolaiv, senza tenere conto che quelle scuole erano chiuse da mesi a causa dell'invasione russa. Le scuole vengono utilizzate come basi poiché sono dotate di docce, servizi igienici multipli, ampie cucine, sale da pranzo, scantinati, adatti ad accogliere le truppe.
Amnesty agisce in Ucraina proprio come da anni opera in Israele, ossia distorcendo i fatti.
Amnesty International ha utilizzato le testimonianze di persone che si trovavano nei campi di filtraggio e nelle prigioni nei territori temporaneamente occupati per preparare il rapporto — il centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni dell'Ucraina
I materiali, raccolti dai giornalisti e volontari, sono stati controllati anche dall'amministrazione delle istituzioni e dall'FSB (Servizio Federale per la Sicurezza della Federazione Russa).
Fonte: Ukraine Now
9 agosto 2022
https://www.facebook.com/emy.caiazzo22/ ... FGsgAVzfcl