L'Italia antisemita e antisraeliana

Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » gio gen 13, 2022 7:56 pm

14)
Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di umanità, di civiltà e di libertà

http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 131&t=2785
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1981597548


Io sono veneto, italiano, europeo ed ex cristiano e gli ebrei a me, alla mia famiglia, alla mia gente veneta, all'Italia e all'Europa non hanno mai fatto del male:
non ci hanno mai offesi, discriminati e perseguitati, non ci hanno mai invasi, depredati e truffati, nemmeno ricattati, non ci hanno mai minacciati, schiavizzati, uccisi e sterminati.
I nazi maomettani invece sì da sempre.
Gli ebrei e Israele sono uno dei popoli e dei paesi più umani e civili della terra. A me veneto, italiano ed europeo gli ebrei e Israele non hanno mai fatto del male, mai nei millenni, ma solo ed esclusivamente del bene.
Si pensi solo al loro regalo al Mondo costituito dall'ebreo Gesù Cristo, ai loro 10 Comandamenti e ai 2 Comandamenti sull'amore per Dio, per il prossimo e se stessi
Grazie ebrei e grazie Israele faro di civiltà e di umanità nell'inferno incivile e disumano nazi maomettano mediorientale!

Chi nega Israele e Gerusalemme agli ebrei difatto nega la loro umanità e il loro diritto alla vita.
Poi sono i nazi maomettani detti impropriamente palestinesi a sparare agli ebrei che naturalmente e giustamente si difendono e questi criminali nazi maomettani sparano e accoltellano sopratutto donne e bambini.




Denunciare la menzogna dell'apartheid israeliano
di Richard Kemp
19 gennaio 2022
Traduzioni di Angelita La Spada

https://it.gatestoneinstitute.org/18154 ... s.facebook

La rottura delle relazioni diplomatiche tra Israele e l'Unione Sovietica fu in seguito aggravata dalle vittorie difensive di Israele contro gli arabi nel 1967 e poi nel 1973. Nel corso di questo periodo, ogni speranza che Israele diventasse un cliente sovietico era progressivamente svanita. Gli eserciti arabi sponsorizzati, addestrati ed equipaggiati dall'URSS erano stati umiliati, così come Mosca. Pertanto, i sovietici cambiarono la loro politica e decisero di delegittimare Israele. Il loro obiettivo principale era quello di usare il Paese come arma nella Guerra Fredda contro gli Stati Uniti e l'Occidente.

"Dovevamo infondere in tutto il mondo islamico un odio verso gli ebrei simile a quello nutrito dai nazisti e trasformare quest'arma delle emozioni in un bagno di sangue terroristico contro Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti". – Yuri Andropov, presidente del KGB sovietico, poi segretario generale del Partito Comunista sovietico, come riportato dal generale Ion Pacepa, ex capo dei servizi di intelligence rumeni.

Oltre a mobilitare gli arabi a favore della causa sovietica, Andropov e i suoi colleghi del KGB avevano bisogno di appellarsi al mondo democratico. Per fare ciò, il Cremlino decise di trasformare il conflitto finalizzato meramente a distruggere Israele in una lotta per i diritti umani e per la liberazione nazionale da un illegittimo occupante imperialista sponsorizzato dagli americani. Mosca iniziò a trasformare la narrazione del conflitto da jihad religioso, in cui la dottrina islamica esige che qualsiasi terra che sia mai stata sotto il controllo musulmano debba essere riconquistata per l'Islam, in nazionalismo laico e nel diritto all'autodeterminazione politica, qualcosa di molto più appetibile per le democrazie occidentali. Ciò avrebbe fornito una copertura per una feroce guerra terroristica, ottenendo persino un ampio sostegno a favore di essa.

Per raggiungere il loro obiettivo, i sovietici dovettero creare un'identità nazionale palestinese che fino a quel momento non esisteva e una narrazione secondo cui gli ebrei non avevano diritti sulla terra ed erano nudi aggressori. Secondo Pacepa, il KGB creò l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) all'inizio degli anni Sessanta, così come aveva anche orchestrato i cosiddetti eserciti di liberazione nazionale in diverse altre parti del mondo. Pacepa afferma che la Carta Nazionale palestinese del 1964 è stata redatta a Mosca. Questo documento è stato fondamentale per l'invenzione e la creazione di una pseudo-nazione palestinese.

I dettagli delle operazioni terroristiche sponsorizzate da Mosca in Medio Oriente e altrove sono riportati in 25 mila pagine di documenti del KGB copiati e poi fatti uscire clandestinamente dalla Russia all'inizio degli anni Novanta dall'archivista del KGB Vasili Mitrokhin e oggi depositati nel Regno Unito, al Churchill College, a Cambridge.

In origine, la Carta per la "Palestina" non rivendicava la Cisgiordania o la Striscia di Gaza. Di fatto, ripudiava esplicitamente ogni diritto su queste terre, riconoscendole a torto rispettivamente come territori sovrani giordani ed egiziani. Invece, la rivendicazione dell'OLP riguardava il resto di Israele. Ciò fu modificato dopo la guerra del 1967, quando Israele espulse gli occupanti illegali giordani ed egiziani e la Cisgiordania e Gaza per la prima volta vennero ribattezzate come territori palestinesi.

Nel 1965, Mosca intraprese per la prima volta alle Nazioni Unite la sua campagna finalizzata a bollare gli ebrei israeliani come gli oppressori del loro inventato "popolo palestinese". I loro tentativi di classificare il sionismo come razzismo allora fallirono, ma ebbero successo quasi un decennio dopo nella famigerata Risoluzione 3379 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Zuheir Mohsen, un alto leader dell'OLP, ammise nel 1977: "Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solo uno strumento nella lotta contro lo Stato di Israele in vista del raggiungimento della nostra unità araba. (...) Solo per motivi politici e per ragioni tattiche parliamo oggi dell'esistenza di un popolo palestinese, dal momento che gli interessi nazionali arabi richiedono di postulare l'esistenza di un 'popolo palestinese' distinto che possa opporsi al sionismo Sì, l'esistenza di un'identità palestinese distinta esiste solo per ragioni tattiche".

Il dossier Mitrokhin mostra che sia Yasser Arafat sia il suo successore alla guida dell'OLP Mahmoud Abbas, ora presidente dell'Autorità Palestinese, erano agenti del KGB. Entrambi hanno avuto un ruolo determinante nelle operazioni di disinformazione del KGB e nelle sue campagne terroristiche.

Per quanto riguarda i suoi rapporti con Washington, Ceaușescu disse ad Arafat nel 1978: "Devi semplicemente continuare a fingere che romperai con il terrorismo e che riconoscerai Israele, ancora, e ancora, e ancora".

I consigli di Ceaușescu vennero rafforzati da quelli del generale comunista nordvietnamita Vo Nguyen Giap. In occasione di uno dei numerosi incontri avuti con Arafat, Giap dichiarò: "Smettila di dire che vuoi annientare Israele e trasforma invece la tua guerra terroristica in una lotta per i diritti umani. Allora il popolo americano crederà ad ogni tua parola".

Come per il suo predecessore Arafat, il coerente rifiuto di Abbas di ogni offerta di pace con Israele, parlando di pace pur appoggiando il terrorismo, mostra la continua influenza dei suoi padroni sovietici.

Lo storico americano David Meir-Levi afferma che il movimento palestinese creato da Mosca è "l'unico movimento nazionale per l'autodeterminazione politica nel mondo intero, e in tutta la storia dell'umanità, ad avere come sua unica ragion d'essere la distruzione di uno Stato sovrano e il genocidio di un popolo".

La campagna di Mosca è stata significativamente minata nel 2020 dal riavvicinamento tra Israele e gli Stati arabi. La lezione qui consiste nell'importanza della volontà politica americana contro la propaganda autoritaria, che ha portato ai rivoluzionari Accordi di Abramo.



Democrazia etnica, apartheid e dhimmitudine
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2558

Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e occupato alcuna terra altrui e non opprimono nessuno
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2825
Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e non hanno occupato nessuna terra altrui, nessuna terra palestinese poiché tutta Israele è la loro terra da 3mila anni e la Palestina è Israele e i veri palestinesi sono gli ebrei più che quel miscuglio di etnie legate dalla matrice nazi maomettana abusivamente definito "palestinesi" e tenute insieme dall'odio per gli ebrei e dai finanziamenti internazionali antisemiti.

Islam, palestinesi, ebraismo, ebrei, Israełe
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=1924

Palestina: le ragioni di Israele
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2271




Chi tiene ai diritti dell’uomo e alla libertà deve difendere Israele
Davide Cavaliere
13 luglio 2020

https://www.corriereisraelitico.it/chi- ... e-israele/

Ugo Volli è un semiologo, critico teatrale e accademico italiano. Ha alle spalle oltre duecento pubblicazioni scientifiche e una decina di libri. È stato professore ordinario di semiotica del testo all’Università di Torino e direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione (CIRCe). Ha collaborato con Umberto Eco. Autore delle celebri «Cartoline da Eurabia» per Informazione Corretta. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Israele. Diario di un assedio (Proedi editore, 2016) e Il resto è interpretazione. Per una semiotica delle scritture ebraiche (Belforte Salomone, 2019).

Ha accettato di rispondere ad alcune domande per il Corriere Israelitico.

È stato diffuso sui social media il video di un ragazzo che, in uno sfogo, apostrofa come «negra» una donna con cui ha avuto un incidente automobilistico. La vicenda, che fino a non molto tempo fa sarebbe stata derubricata come atto di maleducazione o «bravata», ha visto l’intervento della Digos, di due ministri e la società sportiva per la quale il diciannovenne giocava lo ha espulso. Secondo lei, abbiamo un problema con alcune parole? Corriamo, davvero, il rischio di una manipolazione del linguaggio e, di conseguenza, della realtà?

La linguistica ci insegna che il linguaggio funziona secondo un regime di arbitrarietà. Ciò comporta che non vi è un significato unico e autentico per le parole, né una loro connotazione valoriale fissa, ma il senso è fissato socialmente e muta con il cambiamento sociale. Per esempio la parola «giudeo» che in Italia ha un valore negativo e insultante, corrisponde etimologicamente a «jew», «Juif» e perfino all’ebraico «jehudì», che sono designazioni neutre di ciò che noi chiamiamo «ebreo». «Negro» non è intrinsecamente insultante, è ovviamente legato etimologicamente a «nero», che invece oggi è una dizione accettata. Le interdizioni linguistiche spesso seguono una dinamica dell’eufemismo: si proibisce di usare un termine che designa una realtà censurata (parti del corpo, luoghi e attività «impresentabili» ecc.) o che rappresenta qualcosa in maniera insultante ed esso è sostituito da un’altra parola, perché bisogna pure poter nominare la cosa; ma essa diventa a sua volta insopportabile ed è a sua volta sostituita… senza fine. Così per esempio la serie luogo di prostituzione → «postribolo» → «casino» → «casa chiusa» ecc. «Negro» è insultante perché è stato usato per insultare e per questo è ora interdetto. Ma proibire le parole non elimina i rapporti sociali che esse servono a designare. Il «politically correct» nel linguaggio ancor prima di essere una violenza è una sciocchezza che non può funzionare.

Il movimento Black Lives Matter si è fatto portatore di un vero e proprio affatturamento linguistico: Colombo è diventato un «genocida» e Amedeo IV di Savoia un «colonizzatore». Quali sono le caratteristiche salienti del suddetto movimento? Rappresenta una minaccia alla democrazia?

«Black lives matter» è un movimento antidemocratico e fascistoide fin dal nome. I suoi aderenti hanno spesso sottolineato che intendono questa denominazione nel senso di dire che «solo» e non «anche» le vite dei neri contano, e hanno rifiutato con decisione ogni estensione a «tutte le vite». Di fatto il movimento è portatore di un’ideologia «rivoluzionaria» che nega l’uguaglianza dei diritti e discrimina gli avversari, spesso definiti in maniera razzista e discriminatoria: i «bianchi», gli ebrei, gli uomini, gli eterosessuali. I suoi metodi sono violenti, il suo rispetto per la libertà di chi non la pensa come loro è inesistente. È l’ennesima riedizione del tentativo di eliminare la civiltà liberale che ha fatto grande l’Occidente. Si tratta di un gruppo molto minoritario, che purtroppo è coperto oggi, per viltà o per interesse, da buona parte della sinistra anche democratica.

I militanti antirazzisti, oggi, sono fieri avversari di Israele. Quali sono le origini di questo odio «progressista» verso lo Stato Ebraico?

I veri militanti antirazzisti, a partire da Martin Luther King, sono sempre stati sostenitori di Israele. L’atteggiamento su Israele può essere preso come test per verificare l’autenticità dell’antirazzismo di un movimento. La ragione per cui alcuni movimenti che si pretendono «di liberazione» (riguardo al razzismo, ma anche agli orientamenti sessuali, al genere ecc.) sono anti-Israele si chiama «intersezionalità». Tutte le oppressioni, secondo questa teoria, avrebbero un’unica matrice, cioè il sistema occidentale della libertà politica ed economica. Con altro nome, è quel che già sosteneva Stalin, e poi da noi fu ripreso da Toni Negri: anche se la teoria marxista della lotta di classe non funziona e se gli operai hanno capito che il progresso sociale si ottiene col liberalismo e non col comunismo, quel che conta è unire tutti i nemici dello «stato di cose esistente». Di questo tentativo di coalizione dovrebbero far parte dunque non solo neri, donne, omosessuali e transessuali, ma anche gli islamisti, che pure sono portatori di un’ideologia clericale e reazionaria di oppressione delle donne e di violenta repressione dell’omosessualità, ma sono nemici dell’Occidente. E poiché odiano in maniera razzista gli ebrei e il loro stato, è «intersezionale» per gli «antirazzisti» condividere quest’odio razzista. Questa ragione politica si fonde poi col vecchio odio degli ebrei che da sempre ha un posto importante nei pregiudizi della cultura europea (oltre che islamica).

La civiltà occidentale ha sviluppato il concetto di «diritti dell’uomo» per proteggere gli individui dall’arbitrio del potere, attualmente hanno assunto i tratti di una religione secolare attraverso cui legittimare e giustificare il separatismo islamico nelle città europee, l’infibulazione, l’uso del burka… i «diritti umani» sono una minaccia alla sopravvivenza della civiltà europea?

Intesi secondo il buon senso e il significato originario, i diritti dell’uomo sono la sintesi dei valori occidentali, la parità di fronte alla legge, la libertà politica, l’integrità fisica e il diritto di proprietà. Gli islamisti non li hanno mai accettati, tant’è vero che ne hanno proposto una versione adulterata e musulmanizzata con la dichiarazione del Cairo del 1990. Non esiste nulla nelle dichiarazioni dei diritti dell’uomo (a partire da quella francese approvata nel 1789, fino a quella promulgata dall’Onu nel 1948) che autorizzi l’inferiorità delle donne sancita dall’obbligo del burka in certi stati islamici o addirittura alla loro mutilazione per impedirne la libertà sessuale con l’infibulazione. Nè in essi si può trovare la base per le censure dell’«islamofobia» che oggi è uno degli obiettivi dei movimenti islamisti e delle organizzazioni internazionali da essi influenzate come l’Unesco e altro organismi dell’Onu. Infine non vi è rapporto fra i diritti dell’uomo e la pretesa di un diritto generalizzato all’immigrazione. La cosiddetta «religione dei diritti umani» non è altro che una definizione propagandistica e deformante dell’agenda politica di sinistra, che tradisce le ragioni liberali su cui si è costruita l’idea dei diritti umani. È importante anche indicare che vi è un fondamento religioso, ebraico e poi cristiano dell’idea di una comune dignità degli esseri umani, che la tradizione rabbinica fa derivare dalla comune discendenza da una sola coppia di progenitori, com’è descritta all’inizio della Bibbia: il contrario di ogni possibile razzismo.

In che modo la retorica dei «diritti umani» viene impiegata per delegittimare Israele?

I diritti umani non hanno nulla a che fare con la delegittimazione di Israele (spesso praticata insieme alla sua demonizzazione, sulla base di un doppio standard: sono le tre «D» che Natan Sharansky ha proposto come test per definire la differenza fra un’opposizione legittima e l’antisemitismo). Israele viene spesso accusato di crimini inesistenti e bizzarri, che hanno senso solo per riattivare i vecchi miti antisemiti: per esempio ucciderebbe i bambini, sottrarrebbe ai nemici i loro organi interni, profanerebbe i luoghi sacri ecc. Sono calunnie insensate e senza base, come l’accusa spesso ripetuta di sottoporre i palestinesi alle stesse persecuzione che gli ebrei subirono dai nazisti. Si tratta in questo caso di un trasparente (anche se per lo più incosciente) tentativo di trasferire sulle vittime ebraiche le colpe dell’Europa. Di fatto Israele, anche se naturalmente non è perfetto e può compiere degli errori come tutti gli altri stati del mondo, è il solo paese nella vastissima area geografica fra l’Oceano Atlantico e l’India dove i diritti umani (e quelli politici e sociali) sono rispettati e attivamente promossi; in cui vigono le libertà di espressione, di associazione e di religione; in cui le minoranze etniche, religiose e politiche possono organizzarsi liberamente; in cui la magistratura è indipendente, i militari obbediscono alla politica, i governi sono liberamente scelti dall’elettorato; vi sono pari opportunità per uomini e donne e non sono ammesse discriminazioni sulla base degli orientamenti sessuali. Nonostante il terrorismo ininterrotto e le numerose guerre, i diritti umani, politici e sociali non sono mai stati sospesi in Israele e in buona parte si estendono anche ai non-cittadini, magari esplicitamente nemici come i sudditi dell’Autorità Palestinese. Chiunque provi a usare il criterio dei diritti umani per attaccare Israele, lo fa ignorando i fatti più elementari sulla vita del paese o in malafede. Al contrario, chi tiene ai diritti dell’uomo e alla libertà deve difendere Israele. Come diceva Spadolini, la libertà, anche quella dell’Europa, si difende sotto le mura di Gerusalemme.

Grazie professor Volli.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » mer gen 19, 2022 9:15 pm

Io veneto sto con Israele e i suoi ebrei che sono tra gli uomini più umani e civili della terra
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2759
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5416849447
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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab gen 22, 2022 8:36 am

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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab gen 29, 2022 8:46 am

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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab gen 29, 2022 8:47 am

15)
Il caso di Campiglia Marittima



L'insostenibile ipocrisia della Giornata della Memoria
Atlantico Quotidiano
Michael Sfaradi
29 gennaio 2022

https://www.atlanticoquotidiano.it/quot ... a-memoria/

La tegola caduta sul Comune di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, proprio nei giorni precedenti la commemorazione della Giornata della Memoria, è di quelle che fanno parlare, anche troppo. Non perché ci sia qualcosa di strano nell’atto in se stesso: le sfuriate antisemite ci sono sempre state, sempre e in tutti i giorni dell’anno.

Questa volta però è particolare, e il particolare sta nel fatto che le protagoniste sono due ragazzine che hanno aggredito un bambino più piccolo di loro e hanno pensato bene di farlo proprio a ridosso dell’inutile, ad avviso di chi scrive, Giornata della Memoria. Attenzione, non inutile in senso lato, ma considerando come è nata, tardi, troppo tardi, e come si è svolta in questi anni, inutile ci è diventata. O peggio, ce l’hanno fatta diventare e, peggio ancora, è per molti spunto e momento topico per trasformare i nipoti e pronipoti delle vittime di allora nei carnefici di oggi.

Amare gli ebrei morti è facile, quelli vivi invece, soprattutto se non si adeguano alle regole del politicamente corretto di coloro che sanno tutto e non sbagliano mai, è oggettivamente molto più difficile. Ma si sa che la mamma dell’imbecille è sempre in dolce attesa, di questo non dobbiamo affatto stupirci, come non dobbiamo stupirci se oggi un film di spessore come “Schindler’s List” sta al 27 gennaio come “Una poltrona per due” sta al 24 dicembre. Questa situazione che francamente è diventata insopportabile, come insopportabile è il mare di ovvietà che si sentono in questa occasione, ipocrisie dovute addirittura per legge europea e nazionale, è la cartina tornasole del declassamento di quella che invece doveva essere una giornata simbolo ma non lo è mai diventata.

Tornando a quello che è successo a Campiglia Marittima, ciò che è risultato chiaro agli osservatori un po’ meno distratti è che su questa vicenda si è parlato tanto ma purtroppo si è detto poco. Questo è il motivo per cui dopo aver preso contatto con l’ufficio stampa del Comune di Campiglia Marittima ho posto due semplici domande su aspetti che nel mare nostrum di ciò che si è detto sono state abilmente sorvolati:
1) Le due ragazze sono italiane di famiglia italiana? Oppure italiane di seconda o terza generazione?
2) Le famiglie sono politicamente attive?

La risposta da parte del sindaco, signora Alberta Ticciati è stata:
1) Le due ragazze sono italiane di famiglie italiane.
2) Che l’amministrazione comunale sappia le famiglie non sono politicamente attive. Per il resto delle considerazioni, c’è un’indagine in corso, sappiamo per certo che ci sono di mezzo tre famiglie che stanno vivendo un dramma.

Il sindaco ha aggiunto anche di aver convenuto, durante una telefonata con il vice ambasciatore di Israele in Italia Alon Simhayoff, sull’importanza della Giornata della Memoria e sulla necessità di agire duramente contro ogni forma di razzismo e sull’opportunità dell’adozione della definizione di antisemitismo dell’IHRA da parte del Comune di Campiglia Marittima. Se tutto questo si concretizzerà, e non abbiamo motivo di dubitarne, solo il tempo ci dirà la verità, da un atto vile ne nascerà forse una cosa buona.

Ma se le famiglie delle due ragazze sono italiane, a voce mi è stato detto italianissime, cioè non di seconda o terza generazione, e se le stesse non sono, almeno così sembrerebbe, politicamente attive, da dove sono nate le parole di odio che sono state usate dalle due giovani mentre aggredivano il loro coetaneo colpevole di essere ebreo? Quando gli hanno gridato che doveva morire nei forni crematori sapevano cosa stavano dicendo? E se lo sapevano, quindici anni non sono molti ma neanche troppo pochi, dove lo hanno imparato? Dove hanno imparato ad odiare un’altra persona solo perché di fede diversa?

L’adulto imbecille, per assurdo, quello ignorante e che non ha avuto magari il modo di istruirsi e che parla per sentito dire o agisce per essere accettato dai suoi simili imbecilli come lui è, paradossalmente, più giustificato di due ragazze che a scuola sicuramente ci vanno e hanno degli educatori che si occupano della loro formazione tecnica e culturale. Se hanno parlato dei forni crematori significa che li conoscono e se li conoscono sanno anche a cosa servivano. Se ogni atto antisemita dovrebbe essere inaccettabile, questo lo è ancora di più perché le vittime, sì le vittime, in questo caso sono tre, due manipolate e uno colpito.

Se si vuole davvero sradicare le radici sulle quali è nata questa triste vicenda, bisogna capire l’origine dell’odio indotto e far pagare il giusto prezzo a chi, da dietro le quinte, si è reso responsabile di ciò che è accaduto, cercando, nei limiti del possibile, di capire quanti altri danni ha fatto e ripararli prima che vengano violentemente alla luce.

La Giornata della Memoria, in considerazione di ciò che abbiamo visto, sia ultimamente sia negli anni passati, è un giorno inutile che in molti sperano passi presto e che rimanga inutile e stantio così come è sempre stato fin dal giorno della sua istituzione.

Mentre i sopravvissuti ai campi di sterminio ci lasciano anno dopo anno rendendo sempre più esigue le testimonianze viventi di ciò che è stata la Shoah, nel mondo le voci negazioniste si fanno sempre più alte e tracotanti. Davanti a tutto ciò, lasciatemelo dire, non servono i discorsi ipocriti, sempre gli stessi, intortati di buonismo, che escono dai vari cassetti di chi, una volta l’anno, si ritrova a dover parlare davanti a un pubblico spesso distratto ma che deve far presenza. Come non servono, e non sono mai servite, le inutili fiaccolate che vengono organizzate e che trasformano un momento di lutto in una fiera di Paese.

La Giornata della Memoria è stata istituita, ma tutto ciò che bisognava realmente realizzare, cioè lo studio e la presa di coscienza collettiva del male che vive nell’animo umano, male e odio che, come la storia insegna, nei confronti degli ebrei non hanno mai fatto sconti, non è stato fatto. Herbert Pagani nella sua “Arringa per la mia terra” lo spiegò in poche chiarissime righe: Auschwitz non è che un esempio industriale di genocidio. Di genocidi artigianali ce ne sono stati a migliaia. Mi ci vorrebbero dieci giorni solo per far la lista di tutti i pogrom di Spagna, di Russia, di Polonia e dell’Africa del Nord.

In conclusione, posso ora rassicurare tutti coloro che, nonostante la sua inutilità, mal digeriscono questa giornata e vivono con la paura che possa cambiare e diventare una cosa seria. State tranquilli, per questa volta è ancora esattamente come è stata progettata, inutile e stantia, e così sicuramente rimarrà nei secoli perché è più facile intortare e fiaccolare che prendere coscienza. Ma soprattutto posso rassicurarvi che dalla mezzanotte di oggi potrete, per i prossimi 364 giorni incluse le domeniche e i venerdì, parlare male degli ebrei vivi e di Israele, l’unica nazione che hanno, senza incorrere in troppi problemi. Di questo sono sicuro perché ognuno di voi ha l’amico ebreo da sbandierare, l’utile idiota, stavolta ebreo, buono per tutte le stagioni.




LIVORNO, 12ENNE PRESO A CALCI E SPUTI PERCHE' EBREO:" SEI EBREO, DEVI MORIRE NEL FORNO".
Noi che amiamo Israele
25 gennaio 2022

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 8712157820

Ieri mattina un padre ha chiamato in comune per mettere a conoscenza la Sindaca di quanto accaduto ieri al figlio di 12 anni. Domenica pomeriggio al parco Altobelli di Venturina Terme. Il bambino è stato aggredito, insultato, preso a calci, colpito da sputi. Autrici di questo grave atto due ragazzine di 15 anni, motivate dal fatto che il bambino è ebreo. Sconcerto, commozione e solidarietà da chi ha raccolto la telefonata a seguito della quale la Sindaca si è messa in contatto con il padre del bambino. “Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – dice la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati - L'amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.
Domani sulla stampa si leggerà la testimonianza del padre che ha trasformato il turbamento e lo sconvolgimento per questo esecrabile gesto in volontà di agire perché questi atti, pericolosi e inaccettabili, vengano stroncati subito.
Mentre ci avviciniamo al giorno della memoria del 27 gennaio che segna sul calendario la fine della Shoah a livello mondiale, assistere a scene di questo tipo nel nostro contesto sociale è scioccante. Per questo è necessario andare avanti sull'accaduto con la fermezza che la sua gravità richiede. L'Amministrazione comunale esprime la più profonda solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia. Tutta la nostra comunità è con loro. Contro la violenza, contro la discriminazione, contro l'orrore che questi atti suscitano. Stop all'antisemitismo.
Via: Comune di Campiglia
Secondo il racconto del genitore, il ragazzino, che frequenta la seconda media, sarebbe stato insultato dalle due ragazzine con frasi del tipo "ebreo di m…., devi morire nel forno" o ancora "Tu devi stare zitto perché sei un ebreo". “Sono scioccato, così come lo è mio figlio. Non abbiamo dormito, non riesco a darmi una spiegazione a questo gesto. Non riesco nemmeno a parlarne, mi viene da piangere" ha raccontato il padre del ragazzo a La Nazione, spiegando: “Altri episodi meno gravi ci sono stati in passato in passato ma ora non mi fermo. Denuncio alle forze dell'ordine. Non ci si può voltare da un'altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica. Forse anche i genitori devono comprendere cosa è stato fatto da queste due ragazzine”. L'uomo ha sporto denuncia ai carabinieri per ingiurie e lesioni visto che, dopo l'aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni.



SHHHH...
Niram Ferretti
26 gennaio 2022

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063
Le due ragazzine quindicenni che a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno hanno insultato pesantemente ricoprendolo di sputi un ragazzino, in quanto ebreo, sono minorenni e dunque non si conosce la loro identità. Non si sa nulla del loro retroterra culturale, religioso, etnico. Nulla. Nessuno ne ha parlato, non se ne può e non se ne deve parlare.
Sarebbe interessante però sapere la loro provenienza per inquadrare meglio questo episodio di antisemitismo, indagarne l'eziologia. Ma non si può.
Sulla cosa una coltre di silenzio. Opportuna coltre di silenzio?

Gino Quarelo
Il grave è che nessuno dei presenti al parco è intervenuto a difesa del ragazzino. Nascondere i dati sulla famiglia, l'etnia, la cittadinanza o duplice cittadinanza, la religione e l'ideologia politica significa farsi complici di future aggressioni e impedire alle vittime di organizzarsi per la loro legittima difesa.



"Mio figlio umiliato perché siamo ebrei, non è la prima volta, ora basta tacere"
dal nostro inviato Ernesto Ferrara
25 Gennaio 2022
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2 ... 335158004/
Il padre del dodicenne aggredito in provincia di Livorno da due ragazzine. La mamma di una delle due: "Non è andata come dice lui"




Bambino aggredito da due 15enni perché ebreo, sconcerto a Venturina - gonews.it
25 gennaio 2022

https://www.gonews.it/2022/01/25/bambin ... marittima/

Proprio durante i giorni che precedono il Giorno della Memoria, un'episodio di aggressione antisemita tra giovanissimi ha provocato sconcerto in un comune in provincia di Livorno. Domenica pomeriggio un bambino di 12 anni mentre si trovava al parco è stato aggredito, insultato, colpito da calci e sputi da due coetanee di 15 anni. Questo perché è di origine ebraica.

A raccontarlo è il Comune di Campiglia Marittima, dove si è verificato l'episodio, denunciato dal padre della piccola vittima alla stessa sindaca nella giornata di ieri. Tramite una telefonata, il primo cittadino è stato informato dell'accaduto. "Una situazione incredibile, da pelle d'oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – dice la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati - L'amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata".

Una violenta aggressione, avvenuta domenica intorno alle 18.30 nel parco Altobelli di Venturina, che ha provocato al ragazzino una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni, come diagnosticato in pronto soccorso. Questa mattina il padre del 12enne ha presentato denuncia ai carabinieri per ingiurie e lesioni. Secondo quanto ricostruito, il bambino si trovava nell'area verde pubblica insieme ad altri amici e, senza motivo, sarebbe stato prima invitato a stare zitto dalle adolescenti e poi offeso con esternazioni antisemite. In seguito, le due lo avrebbero aggredito con calci e pugni. Tornato a casa, il 12enne ha raccontato tutto al padre, che ha presentato denuncia, aggravata dallo sfondo razziale e che sarà ora inoltrata alla procura dei minori di Firenze.

Pioggia di solidarietà al ragazzino e alla famiglia, dall'amministrazione comunale e da tutta la Toscana.
I commenti

Mazzeo: "Intollerabile attacco antisemita. Inviterò il bambino per consegnargli il Pegaso"

"La Toscana è terra dei diritti, è inconcepibile che nel 2022 possano accadere fatti come quello che arriva da Campiglia Marittima. A poche ore dalla Giornata della Memoria questo ci fa capire quanto sia prezioso e doveroso ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quei fatti". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, nel commentare quanto accaduto.

"Sono addolorato e preoccupato che vi sia questo rigurgito di antisemitismo in età adolescenziale – ha aggiunto Mazzeo. – Purtroppo un uso scorretto dei social sembra aver sdoganato un linguaggio fatto di violenza e razzismo, che non può essere tollerato. Occorre un lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e confronto a partire dagli ambienti scolastici, sempre con l’aiuto indispensabile delle famiglie. Questi episodi dimostrano quando i progetti di educazione civica siano importanti e a questi debbano essere associati programmi per aumentare la consapevolezza e il senso di responsabilità. I ragazzi devono conoscere i diritti e il rispetto della dignità di tutti gli uomini".

Secondo il presidente Mazzeo, "chi ritiene che episodi di intolleranza o frasi lanciate on line siano solo folklore o fatti da minimizzare come semplici sfoghi non vede l’evidenza: il rischio concreto di essere discriminato se sei disabile, migrante, donna".

"Esprimo piena solidarietà mia e di tutto il Consiglio Regionale alla famiglia del bambino – ha concluso Mazzeo. – Appena sarà possibile vorrei poterlo incontrare a Palazzo Panciatichi per consegnargli il Pegaso, simbolo della nostra Toscana e del comitato di liberazione Nazionale toscano. Quel cavallo alato simboleggia i nostri valori, quelli racchiusi nell'articolo 3 della Costituzione nata dalla lotta antifascista".

Fratoianni (SinistraItaliana): "Pena più efficace, ripercorrere il sentiero di disperazione della Shoah"

"Un episodio odioso, che non può e non deve ripetersi, ma che lancia un messaggio d’allarme chiaro: quello che è successo oltre 70 anni non può mai considerarsi irripetibile". Lo afferma il segretario nazionale di SinistraItaliana Nicola Fratoianni. "Non so se le forze dell’ordine riusciranno ad individuare le responsabili, ma se questo accadrà - prosegue il leader di SI - la pena più efficace per queste ragazze sarebbe quella di ripercorrere quel sentiero di disperazione che fu la Shoah. Sono pronto ad accompagnarle ad Auschwitz, a Mauthausen, a Fossoli, alla Risiera di San Sabba. Chissà se dopo - conclude Fratoianni - saranno ancora capaci di gesti così odiosi e stupidi".

Bini (Pd) alle responsabili dell'aggressione: "Oltre a chiedere scusa, consiglio di studiare la storia"

"Quanto accaduto è un fatto estremamente grave. Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria, un momento importante e di grande raccoglimento per ricordare le vittime dell'Olocausto e, al giorno d'oggi, la società continua a rivolgere insulti di questo tipo". Lo afferma la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e senatrice Pd, Caterina Bini. "Parole e gesti come questi possono ferire e segnare in modo indelebile la vita delle persone, soprattutto dei bambini . Sono esterrefatta e al contempo schifata. È inammissibile che continuino a verificarsi fenomeni di discriminazione di qualsiasi tipo che, ahimè, denotano anche un fallimento della nostra società". Bini esprime solidarietà al bambino aggredito e alla sua famiglia, rivolgendosi poi alle due ragazze: "Oltre a chiedere scusa, consiglio di studiare la storia del mondo e in particolare i fatti che hanno portato alla giornata che ci accingiamo a celebrare, ricordando loro che, la libertà che abbiamo oggi, dipende da chi ha combattuto gesti ed eventi discriminatori e ci ha liberato da guerra e oppressione".

Fiano (Pd): "Segnale di peggioramento"

"L'antisemitismo ha una storia millenaria purtroppo, noi ebrei abbiamo le antenne pronte per cogliere ogni segnale di peggioramento della situazione e questo è uno di quei momenti. Il mio abbraccio fraterno a questo ragazzo di 12 aggredito, lo cercherò per incontrarlo". Così Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, in un post su Facebook. "A molti di noi da ragazzi sono capitate cose analoghe. Alla comunità di Campiglia Marittima e al sindaco Alberta Ticciati la richiesta di interloquire con le ragazzine protagoniste dell'aggressione - conclude Fiano - anche con loro bisogna parlare e spiegare e capire perché siano arrivate a questo".

Ceccardi (Lega): "La reazione del padre serva da esempio a tutti"

L'eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi commenta la vicenda ringraziando il padre del bambino aggredito, "per le sue parole e per la sua reazione. Un simile episodio non può essere sottaciuto né minimizzato. La determinazione con cui ha deciso di coinvolgere le autorità locali, la comunità ebraica e le forze dell'ordine servano da esempio a tutti". Ceccardi sottolinea inoltre che in un rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali è registrato "un accentuato fenomeno di under reporting, ovvero di mancanza di segnalazioni e denunce, rispetto ai reati collegati all'antisemitismo, che complica la possibilità di attivare efficaci azioni di contrasto. Siamo tutti più sensibili a questo tema e ancor di più per l'avvicinarsi della Giornata della Memoria - conclude - che rappresenta un'occasione fondamentale per commemorare le vittime dell'Olocausto. Ma l'impegno della politica, dell'informazione e della scuola, su questo fronte deve essere costante ogni giorno".

Bergamini (FI): "Episodio intollerabile"

"È intollerabile l’episodio di violenza antisemita di cui è stato vittima un nostro giovane concittadino di 12 anni che, in provincia di Livorno, è stato aggredito da un gruppo di 15enni perché di religione ebraica. Proprio alla vigilia della giornata della memoria, che non è un semplice rito ma un modo per conoscere gli errori e gli orrori del passato, tutti, soprattutto i giovani, devono comprendere l’importanza del dovere della memoria ed impegnarsi affinché non si ripetano più quei tragici fatti che hanno sconvolto l’umanità. Il rifiuto di qualsiasi discriminazione è alla base della nostra Costituzione e del nostro vivere insieme. La Toscana, poi, è sempre stata portatrice di alti ideali, di profonda attenzione verso tutti e appare davvero incomprensibile come certi sentimenti possano affiorare tra le nuove generazioni. Oltre ad esprimere solidarietà a questo piccolo grande uomo e alla sua famiglia, auspico che le istituzioni preposte intervengano per approfondire l’accaduto e prendere le misure necessarie. Nelle prossime ore sentirò il Presidente della comunità ebraica di Livorno per portare la mia solidarietà e quella di Forza Italia". Lo dichiara in una nota la deputata di Forza Italia e sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.

Landi (Lega): "Gesto figlio dell'ignoranza"

"Quanto avvenuto domenica scorsa a Venturina Terme non può che suscitare sdegno e condanna. Un fatto, verificatosi a pochi giorni dal Giorno della Memoria, figlio dell’ignoranza: ignoranza della storia e del dramma subito dal popolo ebraico - e a questo serve il Giorno della Memoria - e ignoranza delle regole basilari della convivenza civile. Al ragazzo e alla sua famiglia la mia vicinanza e solidarietà". Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega in Toscana Marco Landi.

Bonafè (PD): "Senza parole"

“Quanto accaduto a Campiglia Marittima lascia senza parole.
Non ci sono giustificazioni per la violenza fisica e l’odio nelle parole delle due ragazzine che hanno picchiato e offeso un loro coetaneo perché ebreo.
Torna a riecheggiare, proprio nella settimana dedicata alla memoria della shoah, il fantasma dell’odio razziale.
Un fatto di gravità estrema che racconta di un lavoro contro la cultura dell’odio che deve essere portato avanti con forza e di cui anche la politica deve essere protagonista combattendo e respingendo ogni tentativo di rigurgito del passato.
Sappiamo bene quanti ragazzi nella nostra regione siano stati sensibilizzati nelle scuole, dall’Anpi e dalle altre associazioni, con iniziative come il treno della memoria. Da parte nostra, insieme alla solidarietà al bambino vittima di discriminazione, ingiurie e violenza e alla sua famiglia, la consapevolezza che finché ci sarà anche solo una vittima di discriminazione, la battaglia contro l’odio non sarà pienamente realizzata.”

Così la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, e Simone De Rosas, segretario del Pd Valdicornia Elba, in merito a quanto accaduto a Campiglia Marittima (Livorno).

Giani e Nardini: "Episodio grave"

“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani commenta così l’episodio, riportato dai media toscani, che ha visto protagonista a Campiglia Marittima in provincia di Livorno un bambino di dodici anni, aggredito, insultato e preso a calci e sputi da due ragazzine poco più grandi di lui, quindicenni. “Tu devi stare zitto perché sei ebreo e devi morire nel forno” lo avrebbero aggredito le giovani, secondo quanto riferito dal padre.

“Si tratta di un episodio grave – prosegue Giani - E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.

“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini - Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’, si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”. “La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude - è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting". "Tante studentesse e tanti studenti toscani - conclude - hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno".

Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.

Dal 2002 al 2019 in Toscana sono stati organizzati undici treni: tutti gli anni fino al 2005 e ad anni alterni successivamente, intervallati dal 2006 dai meeting al Mandela Forum di Firenze con ottomila studentesse e studenti da tutta la Toscana. Gli incontri sono proseguiti anche durante la pandemia, con ragazze e ragazzi collegati in videoconferenza. Come accadrà quest'anno, nella mattina del 27 gennaio.

Cgil Livorno: "Un abbraccio al ragazzino e alla famiglia"

"Apprendiamo dalla stampa che a Venturina Terme un bambino “è stato insultato e picchiato perchè ebreo”. Le autrici del vile gesto sarebbero due ragazze di 15 anni. Si tratta di un atto di una gravità assoluta, un atto inaccettabile e inqualificabile. Un episodio da condannare senza se e senza ma. A quanto si capisce nei confronti del bambino sarebbero state pronunciate parole che riportano alla mente un periodo assai buio della nostra storia, un passato che non deve assolutamente tornare. Quanto avvenuto a Venturina Terme non dev'essere assolutamente sottovalutato o banalizzato e ci ricorda ancora una volta l'importanza della scuola e dell'istruzione come argine nei confronti della rinascita di rigurgiti neofascisti. L'aggressione nei confronti di questo bambino ci ricorda infine – se ancora ce ne fosse bisogno – quanto sia importante celebrare la giornata del 27 gennaio, Giorno della Memoria. Al bambino e alla sua famiglia vada il grande abbraccio di tutta la Cgil".

Fratoianni (SI): "Fatto agghiacciante"

“È agghiacciante: a Venturina (Campiglia Marittima) località della Val di Cornia, può accadere nel 2022 e a poche ore dal Giorno della Memoria che
delle adolescenti insultino e picchino un ragazzino delle medie apostrofandolo “ebreo di m… ti mettiamo nel forno”
Un episodio odioso, che non può e non deve ripetersi, ma che lancia un messaggio d’allarme chiaro: quello che è successo oltre 70 anni non può mai considerarsi irripetibile.”
Lo afferma il segretario nazionale di SinistraItaliana Nicola Fratoianni.
“Non so se le forze dell’ordine riusciranno ad individuare le responsabili, ma se questo accadrà - prosegue il leader di SI - la pena più efficace per queste ragazze sarebbe quella
di ripercorrere quel sentiero di disperazione che fu la Shoah.“ “Sono pronto ad accompagnarle ad Auschwitz, a Mauthausen, a Fossoli, alla Risiera di San Sabba. Chissà se dopo - conclude Fratoianni - saranno ancora capaci di gesti così odiosi e stupidi”.

Bessi: "Tutta la nostra vicinanza alla famiglia"

La presidente della Provincia, Marida Bessi, esprime sconcerto e preoccupazione per il grave episodio di antisemitismo, accaduto in Val di Cornia, di cui è stato vittima un bambino.

“Le parole sono pietre, e mai come oggi la frase di Carlo Levi trova un’infelice conferma nelle offese antisemite rivolte da due ragazzine ed un bambino, che è stato anche aggredito fisicamente.

Cos’è che non ha funzionato nel meccanismo delicato della trasmissione della memoria, di quella che fu l’immane tragedia dello sterminio degli ebrei ad opera del nazismo.

Perchè due ragazze, poco più che bambine anche loro, prendono di mira un loro quasi coetaneo con frasi che mai penseremmo di sentire nella nostra comunità?

E’ successo qui, in un paese della nostra provincia, in un tempo presente che ci rimanda ad un passato odioso.

Forse neanche loro sapevano bene di cosa stavano parlando, ma quel riferimento allo sbattere l’ebreo in un forno, quell’umiliare il bambino con sputi, calci e offese, fa male, perchè significa che non si è fatto abbastanza per far conoscere l'orrenda realtà di migliaia di bambini mandati a morire nei campi di sterminio.

La Provincia, in diverse occasioni legate alla commemorazione del Giorno della Memoria, ha proposto la mostra dei disegni dei bambini di Terezin, perché si conoscesse la storia delle migliaia di ebrei, tra cui tantissimi fanciulli, ammassati là prima di essere avviati ai lager per essere eliminati.

Quest’anno, il 27 gennaio, l’Amministrazione Provinciale inaugurerà una mostra documentaria dedicata all’artista Charlotte Salomon, giovane ebrea berlinese, deportata ad Auschwitz, dove morì a soli 26 anni, anche lei poco più che ragazzina.

Ci ha lasciato una sola grande opera, realizzata durante il dilagare del nazismo in Germania, in cui parla della sua vita e della sua famiglia.

Una goccia nel mare della memoria, ma spero che, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, gli studenti possano venire a visitarla, per conoscere quello che è stato di milioni di uomini e donne, tanti ragazzi e e ragazze come loro, e chiedersi come è potuto accadere che niente abbia fermato l’odio e la furia della Soluzione Finale voluta da Hitler e avallata senza pietà dai gerarchi nazisti e fascisti.

Spero che le due ragazze comprendano l’enormità del loro gesto e che siano accompagnate in percorso di conoscenza e consapevolezza, che è prima di tutto un percorso che dobbiamo fare tutti, per far sì che la memoria di quello che è stata la Shoa non venga mai meno.

Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza al presidente della Comunità Ebraica livornese, nella speranza che fatti del genere non accadano più”.

Nisini (Lega): "Investire nell'educazione"

“Quanto accaduto nel comune di Campiglia Marittima è agghiacciante. Un bambino di 12 anni è stato aggredito brutalmente da due quindicenni solo perché ebreo. Totale solidarietà alla sua famiglia e al piccolo l’augurio di dimenticare presto l’accaduto. Questo grave gesto di intolleranza deve trovare massima fermezza, da parte di tutti noi, nella condanna. È nostro dovere, a partire da noi rappresentanti delle Istituzioni, contrastare con tutte le forze questi episodi e ricordare quanto è determinante investire sull’educazione dei nostri figli, per trasmettere il significato e l’importanza di ciò che la storia ci ha insegnato.”

Così in una nota il sottosegretario al MLPS Tiziana Nisini.

Scaletti: "Occorre recuperare un canale di dialogo diretto coi giovani che li ponga come soggetti attivi"

"Cosa ha spinto due ragazzine a scagliarsi contro un loro coetaneo, aggredendolo fisicamente e verbalmente con motivazioni razziali? Una domande che apre a sua volta mille interrogativi e chiama in causa ciascuno di noi. E così alla vigilia della Giornata delle memoria, in una terra come la Toscana che sul fronte dei diritti civili è storicamente e socialmente sempre stata in prima linea ci ritroviamo a fare i conti proprio con quei giovani che sono stati i protagonisti di viaggi di formazione e sensibilizzazione verso i campi di sterminio. I Treni della memoria che negli anni si sono susseguiti, organizzati dalla Regione hanno coinvolto migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze, così come ha fatto il Meeting sui diritti umani di ogni 10 dicembre.

E allora perché ancora in un contesto che vuol parlare ai giovani, coinvolgerli ed attualizzare quella memoria che dovrebbe servire da anticorpo, si verificano aggressioni antisemite che hanno come vittime e carnefici le nuove generazioni? Sicuramente tra quanto messo in campo e gli interrogativi che l'ultimo fatto di cronaca riapre c'è un vulnus di comprensione e deve portare ognuno di noi nel ruolo sociale, civile, istituzionale che ricopre ad uno scatto di propositività. Oltre la condanna occorre recuperare un canale di dialogo diretto coi giovani che li ponga come soggetti attivi. Che ne attivi coscienza e responsabilità e non li mantenga solo spettatori e passanti in una società che li attraversa. In questo l'arte, il teatro, i luoghi di cultura devono riappropriarsi di questo ruolo." Così la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti, in merito a quanto accaduto a Campiglia Marittima (Livorno).




Aggredito dodicenne ebreo nel livornese: nessuno lo ha difeso
Mosaico
Ilaria Myr
di Nathan Greppi

https://www.mosaico-cem.it/attualita-e- ... ha-difeso/

Un fatto molto grave quello avvenuto domenica 23 gennaio a Venturina Terme, frazione del comune di Campiglia Marittima (provincia di Livorno), dove un ragazzo ebreo di 12 anni è stato preso a calci e sputi da due ragazze quindicenni per le sue origini; le due lo avrebbero infatti anche insultato con epiteti quali “ebreo di m…., devi morire nel forno” e “Tu devi stare zitto perché sei un ebreo.” Il padre del ragazzo, che stando a fonti interne all’UCEI è iscritto alla Comunità ebraica di Firenze, ha subito denunciato il fatto e ha informato l’amministrazione comunale dell’accaduto.

Il fatto è accaduto verso le ore 18: il ragazzo era uscito di casa per vedersi con altri ragazzi in un parco (nella foto). Tra loro vi erano le due ragazze in questione, che frequentano le superiori a Piombino. Il dodicenne, che frequenta la seconda media Carducci a Venturina Terme, salutò il gruppo. A quel punto una ragazza gli disse di non parlare, perché la sua voce le dava noia. Il ragazzino le rispose di no e subito dopo le due iniziarono a pestarlo.

Non è mancata la solidarietà del sindaco di Campiglia Marittima, Alberta Ticciati, la quale ha dichiarato sulla propria pagina Facebook: “Inammissibile. Gravissimo. Sconcertante. Inimmaginabile. Un ragazzino aggredito, picchiato, offeso, umiliato per il suo credo religioso. Apostrofato, deriso e assalito dagli sputi di due quasi adolescenti. Mi dispiace per la crudezza della descrizione, ma niente di paragonabile rispetto a quello che quel ragazzino si porterà dentro per sempre. Quanto accaduto deve interrogare le istituzioni, ma anche le famiglie, ed i cittadini tutti.”

Ha aggiunto che “L’amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata.”

Anche le istituzioni ebraiche hanno espresso la propria indignazione: Enrico Fink, presidente della Comunità di Firenze, intervistato dal quotidiano La Nazione ha affermato: “E’ un fatto grave. Che mette in evidenza come non bisogna mai abbassare la guardia contro l’antisemitismo e i rigurgiti di un passato terribile.” Ha aggiunto in merito al ragazzo che: “Dobbiamo essere vicini a lui e alla famiglia. Ha subito un brutto trauma e ha bisogno che la comunità gli faccia sentire tutta la solidarietà, non deve sentirsi solo.” Mentre l’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia) ha scritto su Twitter: “Rimaniamo sconcertati da quanto accaduto nel livornese. Solidarietà al giovane #ebreo, vittima di insulti antisemiti e violenza fisica. L’indifferenza dei coetanei dimostra l’urgenza di insegnare alle nuove generazioni il rispetto e la curiosità verso altre culture e il diverso.”

Sentito anch’egli da La Nazione, il padre ha spiegato: “All’episodio grave si aggiunge un altro aspetto altrettanto grave, cioè il fatto che nessuno dei presenti abbia difeso mio figlio. Sono scioccato, così come lo è mio figlio. Non abbiamo dormito, non riesco a darmi una spiegazione a questo gesto. Non riesco nemmeno a parlarne, mi viene da piangere. Sinceramente non mi era mai accaduto niente di simile.” Ha raccontato anche di altri episodi avvenuti anni fa, quando il figlio frequentava le elementari. “Avevo trovato sui messaggi che si scambiavano con i ragazzi un disegno con una svastica e un paio di scarpe con scritto dal 39 al 42. In quell’occasione avevo informato i genitori, avevo fatto presente la gravità del gesto. Ma questa volta non mi fermo. […] E oggi farò la denuncia alle forze dell’ordine. Non ci si può voltare da un’altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica. Forse anche i genitori devono comprendere cosa è stato fatto da queste due ragazzine.”

(Fonte: LivornoToday)
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab gen 29, 2022 8:47 am

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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab gen 29, 2022 8:47 am

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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab apr 02, 2022 5:20 pm

16)
Giornali e media antisemiti/antisraeliani e filo nazimaomettani.



Come funziona l'informazione in Italia, un brutto e triste esempio
Deborah Fait
29/03/2022

https://www.informazionecorretta.com/ma ... 0&id=85057

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1648444471

Guida alla disinformazione in 6 passi: non farti travolgere dalle falsità sulla guerra in Ucraina | liberties.eu

Domenica scorsa due poliziotti diciannovenni israeliani, ripeto ISRAELIANI, Yazan Falah, druso e Shirel Aboukrat, una ragazza ebrea che aveva fatto alyiah dalla Francia nel 2006, sono stati ammazzati da due terroristi arabi palestinesi affiliati all'Isis. Altre due giovani vite del nostro paese spente dal fanatismo di cui sono fatti i terroristi. Yazan Falah è stato sepolto nel suo villaggio, Kasra Samia, con la partecipazione di migliaia di persone. "Vorrei esser morto al posto tuo" ha singhiozzato lo zio. Il Ministro Gideon Saar: "Tu eri uno splendido soldato sorridente che tutto Israele piange oggi con il cuore spezzato". Si, siamo tutti con il cuore spezzato per questi due ragazzi che avevano scelto di fare i poliziotti di frontiera per difendere la patria. Shirel è stata sepolta nel cimitero militare di Natanya, sua madre disperata urlava alla figlia di risvegliarsi subito, tra i singhiozzi di tutti i presenti. Uno strazio puro, un dolore tremendo vedere quella mamma che non voleva e non poteva accettare la morte della figlia e urlava "Svegliati, Shirel, svegliati, ti prego". Oltre ai due ragazzi uccisi altri dodici sono stati feriti dai due terroristi che hanno sparato più di 1000 pallottole, i maledetti volevano la strage. Entrambi venivano da Um el Fahem, città nota per essere una specie di allevamento di terroristi, e si sono filmati mentre , prima dell'attacco, si abbracciavano sotto la bandiera nera dell'Isis. È il secondo attentato in una settimana che insanguina le strade di Israele. Non ho ancora sentito i telegiornali ma ho letto, e mi è venuto un colpo, il titolo cubitale del Giornale del 28 marzo, eccolo qua:

Due palestinesi uccisi a Hadera nel giorno di Blinken

Questa è dunque l'informazione italiana e non credo si tratti di un errore. Facendo mio il famoso detto di Giulio Andreotti: " A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca", sono più propensa a pensare che si sia attivata la macchina del fango sempre pronta quando si tratta di Israele. Se uno legge l'articolo poi si rende conto che i due uccisi non erano palestinesi ma israeliani. Ma chi si limita al titolo, come accade tantissime volte quando si legge e si passa oltre, resterà convinto che Israele, solito paese perfido, ha ammazzato due dei soliti poveri palestinesi. Mi aspetto che la redazione del Giornale corregga immediatamente e chieda scusa con le stesse lettere cubitali usate per la notizia falsa.
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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » sab apr 02, 2022 5:20 pm

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Re: L'Italia antisemita e antisraeliana

Messaggioda Berto » mar lug 05, 2022 7:17 am

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