Una stimolante riflessione su un blog di qualità.Niram Ferretti
6 aprile 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... ment_reply "La Nato era nata come blocco occidentale contro i paesi del sistema sovietico. Da diversi anni lo scenario si è modificato e complicato.
Benché la Russia di Putin rinnovi le sue spinte espansive verso occidente, ciò non avviene più sotto il segno di una ideologia antagonista al capitalismo. Ciò ne attenua ma non ne cancella la potenziale aggressività espansionista sotto molteplici forme. Occorre però registrare l’apertura di un nuovo fronte: quello del Mediterraneo, che incerniera la nostra Europa occidentale con il continente africano a sud e lo scacchiere balcanico e mediorientale a est".
Ferruccio Bovio
certo, si pone, in seno alla NATO, il grosso dubbio in merito alla permanenza della Turchia nell'Alleanza...Un Paese che non esita ad acquistare sofisticati sistemi missilistici dalla Russia, che pretende di respingere le nostre navi dell' ENI in acque che - si noti bene - non gli appartengono assolutamente o che, infischiandosene beatamente, dei tentativi internazionali di porre fine alla guerra civile libica, non esita a mandare squadroni di mercenari jahadisti a supporto di una delle due fazioni . Così come manovra, dando l'impressione di fregarsene persino di Putin, in Siria...Per alcuni anni fui un fautore dell'ingresso di Ankara nell'UE : non ero solo, ma in compagnia, ad esempio, di Bush e di Berlusconi...Adesso, mi rendo perfettamente conto del fatto che la cosa è divenuta assolutamente improponibile, ma mi domando ancora oggi se forse l'Europa non abbia fatto abbastanza ( o niente ) per cercare di favorire un'evoluzione democratica del partito di Erdogan . Pensate che io avevo immaginato un percorso gradualmente evolutivo e capace di sfociare nella nascita di una prima" Democrazia Cristiana" islamica proprio in Turchia.
Emanuel Segre Amar
Ferruccio Bovio non credo però che, essendo Erdogan quello che è (fortemente credente nell’Islam e nella fratellanza) nessuna politica europea nei suoi confronti avrebbe potuto cambiare la sua fede profonda
Niram Ferretti
L'articolo molto interessante di Mario Froscione offre uno spunto di riflessione su come la NATO, creata in funzione di protezione dell'Occidente dal blocco sovietico, abbia oggi al suo interno un alleato che non ha nulla da condividere con l'Occidente in termini di valori e obbiettivi comuni, anzi, appoggia esattamente con chi si trova in opposizione a questi valori e obbiettivi. Da qui la considerazione che certo sì, avrebbe più senso che nella NATO ci fosse un paese come Israele che con l'Europa, ma direi con l'Occidente e la sua storia, ha molto più da condividere di quanto lo abbia la Turchia.
Ma Fra
Niram Ferretti ne sono sinceramente convinto. Ritengo che le comunità ebraiche europee possano essere parte attiva fondamentale anche in un processo di rifondazione del progetto europeo, dal momento che l'attuale mostra tutti i suoi limiti. In un'ottica ancora più ampia, proprio perché parte integrante dell'identità occidentale, le comunità ebraiche possono re-insegnare agli europei l'orgoglio e il valore della propria identità e cultura. Orgoglio e valore di cui moltissimi, tra gli europei di oggi, sembrano dimentichi.
Emanuel Segre Amar Non credo che Israele possa avere alcuna intenzione di entrare in un’alleanza con gli stati europei. Non vedo come un qualsiasi governo israeliano p, che sia appoggiato dal pensiero dominante in Israele, potrebbe dimenticare tutto quanto di male gli stati europei hanno fatto nei suoi confronti dopo il 1967.
Guido Guastalla
Emanuel Segre Amar parlando con gli israeliani, anche di origine italiana, hi sempre ascoltato ostilità sia ad entrare nella Nato che nella EU.
Gino Quarelo
Israele e gli ebrei non potranno mai avere pace laddove comandano i nazimaomettani e i cristiani che per loro natura sono la negazione dell'ebraismo e il cui credo è intriso di odio antigiudaico assolutamente impossibile da eliminare perché è uno dei pilastri delle loro ideologie religiose che verrebbero meno se si eliminasse l'odio per gli ebrei.
Il nazismo maomettano poi è anti ogni diversamente religioso e pensante.
Niram Ferretti
Gino Quarelo però non bisogna continuare a scrivere falsità. L'antigiudaismo non fa più parte del sentre e dell'insegnamento della Chiesa da almeno 54 anni. Fngere che non ci sia stato il Concilio Vaticano II, che la Nostra Aetate non sia stata scritta, che non vi sia stata la storica visita di Giovanni Paolo II alla sinagoga di Roma, che non siano sati fatti enormi passi avanti nel dialogo interconfessonale tra ebrei e cristiani, come Guido Guastalla, non può che confermarti con autorevolezza, è negare la realtà. In senso al cattolicesimo l'antigiudaismo è ancora presente in quei cosiddetti cattolici che si riconoscono nelle posizioni anticonciliari di Monsignor Lefebvre e in tutta la galassia cosiddetta sedevacantista e tradizionalmente oltranizista. Ma si tratta, fortunatamente, di frange minoritarie le quali non solo non hanno nessun peso all'interno della Chiesa, ma sono, di fatto, fuori dalla dottrina e dall-insegnamento della Chiesa post-conciliare. Un corso di aggiornamento ti gioverebbe.
Guido Guastalla
Niram Ferretti condivido del tutto la tua analisi. I seguaci di Mons. Lefebvre ignorano il Vaticano II, altri non lo conoscono, alcuni non si preoccupano di divulgarlo, infine ci sono coloro che, pienamente coscienti lo hanno approfondito, integrato, sviluppato. Fra questi in particolare Benedetto XVI. Ma questa è una lunga storia.
Gino Quarelo
È il sentire comune che conta, più che le prese di posizione ufficiale della gerarchia cattolica; il sentire comune è ancora pervaso da un diffuso e radicato antigiudaismo. Io lo percepisco tutti i giorni in mezzo alla mia gente veneta. Adesso che si avvicina il Venerdì santo cristiano, nelle chiese eccheggia il grido dei giudei crocifiggilo, crocifiggilo! Questo grido resta nelle orecchie dei cristiani. Io sono un ex cristiano divenuto aidolo e ho smesso di essere antigiudeo dopo essermi dimesso da cristiano e dopo aver smesso di considerare Dio l'ebreo Gesù Cristo.
Niram Ferretti
Gino Quarelo io non sono uno statistico, e non ho fatto una analisi ad ampio raggio sul "sentire comune" cattolico. Non mi risulta assolutamente che la maggioranza dei cattolici sia pervasa da antigiudaismo, se tu hai materiale da offrirmi in questo senso, ben contento di prenderlo in esame. Sicuramente ci sono ancora cattolici con forti pregiudizi antiebraici e cattolici antisemiti, non lo contesto, ma fare dei loro pregiudizi il "sentire comune" dei fedeli è completamente destituito di fondamento. La Chiesa ha una lunga storia, la più longeva di una istituzione umana. Cinquantaquattro anni, nella sua storia millenaria non sono molti, ma non possono essere certo rimossi. Poi, tu, libero di pensarla come credi.
Gian Tommaso Simone
Gino Quarelo il Cristianesimo è e non può che essere parte integrante dell'Ebraismo. Ogni cristiano che odia gli Ebrei e un bestemmiatore bugiardo è ignorante. Tuttavia l'antisemitismo continua ad infestare il Cristianesimo, anche ad opera di sacerdoti che distorcono palesemente il messaggio evangelico ,approfittando della scarsa conoscenza dei SacriTesti presso i fedeli.
Benkő Balázs
Niram Ferretti C'è chi parte dal presupposto che la Sacra Romana ed Apostolica Chiesa sia un'istituzione dedita alla salvezza, alla redenzione ed alle opere di bene. Io mi chino con grande rispetto di fronte a tale alta considerazione e di fronte a coloro che la professano.
Da parte mia, pero' merita ugual rispetto la convinzione di taluni secondo cui tale Sacra Romana ed Apostolica Chiesa sia uno spietato - ma per interessi e per istinto di sopravvivenza assai flessibile - centro e strumento di potere, reso ancora piu' subdolo dal fatto che le sue prerogative sono basate su pretese irrazionali o "sovrannaturali".
Secondo questi taluni, quindi, la cui discutibile opinione quindi merita rispetto, tale fondamento ideologico irremovibile e' basato sul diniego dei diritti persistenti, continui ed inalienabili della nazione ebraica al suo patrimonio culturale e - per i credenti - al fatto che siano i primogeniti della "salvezza", in quanto il fondamento ideologico del cattolicesimo altro non e' che l'appropriazione indebita e la distorsone in chiave pagana di un culto. Questi taluni, poi, partendo dal presupposto di cui sopra, osano non credere alla persistenza ed alla profondita' delle migliorie apportate dal Concilio Secondo Vaticano. Pensano che cio' sia un astuto allineamento "ai tempi", ma non puo' essere coerente senza la radicale, coerente ed aperta revisione di circa millencinquecento anni di teologia (beninteso, non si tratta di "richieste di scusa e perdono").
Non c'e' da meravigliarsi, poi,se questi taluni con le opinioni discutibili di cui sopra ritengano che l'unica cosa effettiva, importante e reale (al di la' degli interni sconvolgimenti teologici che sono loro affari interni) sia una revisione totale e radicale del rapporto della "Santa Sede" con lo Stato di Israele, non "Terra santa" carpita dei "palestinesi" "sofferenti per il muro della vergogna", e l'immediato esonero ed espulsione dai ranghi diplomatici ed ecclesiastici di gente come Pizzaballa (vedi tra i tanti riferimenti
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=...), il riconoscimento di Gerusalemme tutta come parte e capitale di Israele, nonché l'invio di loro gente che va a godere dell'ospitalita' del popolo e dello stato ebraico solo ed escluisvamente se sono in grado di serbare rispetto ed adoperarsi nello spirito di una proattiva obiettivita'.
Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani e nazisti maomettani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2690 L’antiebraeixmo e l’antixraełixmo de çerti veneti marciani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 167&t=1338 Niram Ferretti
Benkő Balázs le opinioni sulla Chiesa sono innumerevoli, lo sappiamo, come quelle sul cristianesimo. Sant Ambrogio definiva la Chiesa "Casta meretrix", volendo significare che essa è santa per vocazione soprannaturale ma composta da peccatori. Nella definizione lapidaria di questo Padre della Chiesa è detto l'essenziale. Per secoli la Chiesa ha fatto propria la teologia della sostituzione, affermando che ciò che Dio aveva promesso agli ebrei era decaduto con l'avvento di Cristo. Gli ebrei, nel loro rifiuto della messianicità e divinità di Gesù annunciata dalla Chiesa erano da considerarsi estromessi dalla salvezza. L'unico mezzo per ottenerla era convertirsi, loro per primi, in quanto popolo dell'Elezione da cui discendeva Gesù, poi tutti gli altri. Questo non è più l'insegnamento della Chiesa dal Concilio Vaticano II in poi. La teologia della sostituzione è stata rigettata ed è seguita solo da coloro i quali, rifiutando tutto ciò che il Concilio Vaticano II ha trasmesso, considerano ancora gli ebrei deicidi, con annessi e connessi. Detto questo, malgrado grandi passi avanti, permane come problematico il rapporto della Chiesa e se vogliamo del cattolicesimo in senso ampio con lo Stato ebraico. Il fatto che il popolo che Dio avrebbe rigettato fosse tornato a Sion e vi avesse fondato un proprio Stato nel 1948, smentiva in modo clamoroso l'idea che gli ebrei fossero, come sosteneva Arnold Toynbee, "un relitto della storia" e che il loro destino fosse la diaspora perenne. La Chiesa ha dovuto, obtorto collo, prendere atto che così non era, come ha dovuto prendere atto di molte altre cose, di molti suoi errori di valutazione e di interpretazione, in primis, di ciò che San Paolo, Shaul di Tarso, afferma nella Lettera ai Romani, relativamente alla perennità delle promesse fatte a Dio al popolo ebraico, il suo popolo. Al di là di molti passi avanti, sono stati fatti anche scivoloni, e sicuramente è sempre presente, seppure non dichiarato, un antisemitismo strisciante all'interno della Chiesa che oggi si manifesta in antisionismo e in un filopalestinismo maggioritario e in una corrente marcionita mai sopita. Come ebbe a dire Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, "Il marcionismo è sempre stato una tentazione perenne all'interno della Chiesa".
Benkő Balázs
Niram Ferretti in generale, se lo comprendo bene, ritieni che l'opinione che qui sopra ho riportato da fedele ambasciatore che non porta pena possa ritenersi almeno in parte giustificato, sia per quanto riguarda la rispettabile e storica opinione sul vero "volto" e la vera natura del potere della chiesa , sia che l'antigiudaismo di essa puo' tranquillamente ritenersi strutturale.
Nello stesso tempo mi meraviglio di cio' che scrivi a proposito della dottrina che "L'unico mezzo per ottenerla era convertirsi, loro per primi, in quanto popolo dell'Elezione da cui discendeva Gesù, poi tutti gli altri." /omissis/ " di molti suoi errori di valutazione e di interpretazione, in primis, di ciò che San Paolo, Shaul di Tarso, afferma nella Lettera ai Romani, relativamente alla perennità delle promesse fatte a Dio al popolo ebraico, il suo popolo."
A me pare che tali affermazioni di Saulus/Paulus invece siano proprio uno "spin" assai subdolo e mellifluo che pur non potendo negare la perennita' delle promesse fatte da Dio al popolo ebraico, in effetti ne "sospende" gli effetti fino alla fine dei tempi. Quindi a mio avviso risiede proprio qui, in queste apparentemente bellissime frasi la natura necessariamente antiebraica della dottrina per gli effetti temporali: concedendo "in teoria" le promesse perenni, per gli effetti pratici nega la loro effettivita'. E' la quadratura del cerchio, senza la quale la dottrina cristiana che da una parte si appropria del patrimonio teologico dell'ebraismo, dall'altra lo deve negare per sostenersi.
E per quanto ne sappia, la Sacra Romana Chiesa non ha ancora ripudiato Paolo....
1Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. 12Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!
15Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
19Dirai certamente: i rami sono stati tagliati perché io vi fossi innestato! 20Bene; essi però sono stati tagliati per mancanza di fede, mentre tu rimani innestato grazie alla fede.
23Anch’essi, se non persevereranno nell’incredulità, saranno innestati;
28Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, 29infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 30Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, 31così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. 32Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
Niram Ferretti
Benkő Balázs è la prima volta che vengo invitato, e certamente non in veste nè di biblista, nè di esegeta, a fare l'esegesì di San Paolo, Shaul di Tarso qui su Facebook. Il pensiero di Paolo, come è noto è irto di difficoltà, spesso paradossale e contorto. Per Paolo le promesse fatte a Israele, nel senso di collettività ebraica, sono irrevocabili ed è altrettanto chiaro che la salvzza passa attraverso l'ebreo Gesù. Nella prospettiva escatologica paolina questa contraddizione si può risolvere in una prospettiva di disvelamento escatologico. Nel suo monumentale libro (707 pagine), uno dei maggiori esperti di San Paolo, James D.G. Dunn, scrive, "Israele è ancora l'oggetto centrale del piano salvifico di Dio, il quale si esprime sia nella bontà sià nella severità divina; l'identità d'Israele, definita mediante la grazia e la fede include sia l'Israele storico sia i gentili; il processo di salvezza è ancora preso nella tensione e nell'incertezza determinate dal già e dal non ancora", James D.G. Dunn, "La teologia dell'apostolo Paolo", Paidea Editrice, 1999, p. 513. Non posso stare qui a commentare uno per uno i singoli versetti, non per cattiva volontà, ma per mancanza di tempo a disposizione, per questo ho voluto riportare la citazione del testo di Dunn. Ognuno puoi puo, volendo, dedicare alla questione ulteriori approfondimenti. Quindi, tornando a quanto scrivi tu, sì, è indubbio, l'adempimento delle promesse è sospeso alla fine dei tempi perchè tutto il ragionamento svolto da Paolo è all'interno di un prospettiva escatologica. L'adempimento, tuttavia, non gli "effetti", gli effetti sono già operativi nel "già", ma non hanno ottenuto la loro conseguenza ultima in quanto, appunto, proiettati nel "non ancora". Quanto all'"antigudaismo strutturale", temo che non bastino 54 anni di relativa distensione con il mondo ebraico per bonificare la Chiesa da un veleno che l'ha pervasa per secoli. Detto questo, dobbiamo riconoscere che molti passi avanti sono stati fatti in questo senso.
Bruno Sion
Ebraismo e cristianesimo ora sono in pace e lo saranno per sempre. Come marito e moglie inaciditi, qualcuno ci prova a tirare la coperta da una parte e dall'altra per tenerla tutta per se, ma ormai sono pochi e penosi egocentrici
https://www.documentazione.info/uno-stu ... aico-che...
Benkő Balázs
Niram Ferretti grazie della risposta approfondita ed edotta, ancor di più perché non ne vedo granché intaccate le considerazioni da me riportate... Non ho nessuna pretesa di tipo confessionale o teologico nei confronti della Chiesa...
Gino Quarelo
Io credo che la soluzione del conflitto/contrasto/antagonismo tra ebraismo e la sua eresia cristiana si possa risolvere solo superandoli entrambi; io almeno l'ho risolto in questo modo trovando una terza posizione che poi è una posizione altra da tutte le tradizioni religiose che mi rende spiritualmente sereno e ideologicamente/teologicamente neutrale.
Niram Ferretti
Gino Quarelo questo è fondamentale. Se sei sereno dove ti trovi non c'è miglior cosa da fare che rimanervi e lasciare gli altri permanere dove sono sereni loro, soprattutto se non intendono imporre la loro serenità agli altri.
Gino Quarelo
Esatto! Però quando mi fanno arrabbiare li chiamo tutti presuntuosi idolatri, specialmente quando qualcuno fa troppo il furbo e il suprematista. E ai prepotenti cristiani chiedo ma che differenza c'è tra considerare Dio un rabbino ebreo o un imperatore romano?