Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » mer apr 03, 2019 9:34 am

Palindromo filantropico
Niram Ferretti
2018/10/21

http://caratteriliberi.eu/2018/10/21/in ... IALekccAIw

Nei suoi Tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo, Vladimir Sergeevič Solov’ëv presenta il filius perditionis come un grande filantropo venuto per unificare i popoli e instaurare una Chiesa universale, abbattendo divisioni, particolarismi e settarismi. George Soros, non è, naturalmente, l’Anticristo, ma è, come il protagonista del libro di Solov’ev, un filantropo e come tale si presenta sulla scena nella veste di guerriero del progresso che può plasmare demiurgicamente la realtà, i fatti, in virtù dell’enorme ricchezza di cui dispone. L’uomo, d’altronde, ha di sé una opinione molto alta, “diventare la coscienza del mondo” e non a caso, il suo biografo, ha intitolato il libro a lui dedicato The Life and Times of a Messianic Billionare. Di sicuro il messianismo di Soros è, come tutti i messianismi, improntato a redimere l’umano, se non dalle sue contraddizioni esistenziali sicuramente da quelle storiche sociali. A questo scopo, nel 2017, ha dirottato diciotto miliardi di dollari delle sue sostanze alla Open Society Foundations, la grande organizzazione creata allo scopo di promuovere un futuro più democratico in linea con ciò che per lui significano democrazia e progresso.

“Società aperta” è una definizione prelevata da Karl Popper che, a sua volta l’aveva mutuata da Henri Bergson, ed è, ancora una volta, uno di quegli splendidi trucchi lessicali dal sapore umanitario di cui la nostra epoca va ghiotta. Perché dichiararsi a favore di una società aperta evoca immediatamente un’immagine di maggiore libertà e tolleranza, di circolazione delle idee, di pluralismo, di altruismo, in contrasto con quella di una società chiusa ed egoista, nemica della diversità, razzista.

Solo che poi la teoria deve farsi prassi, l’idea deve incarnarsi nel concreto ed è a questo punto che l’agenda umanitaria e universalista di Soros si rivela essere radicalmente in opposizione con ogni idea di tradizione, di ordinamento consolidato, di consistenza etnica e nazionale. Per il magnate ungherese di origine ebrea nazionalizzato americano, nato Schwartz e poi trasformato in Soros da un padre innamorato dell’Esperanto, totalitario non è solo ogni regime che come quello nazista o comunista, confischi la libertà riducendo gli uomini a meri epifenomeni di un’unica volontà collettiva superiore, ma ogni confine, ogni identità di popolo, ogni rivendicazione culturale forte da parte di una civiltà e di una nazione.

In questo senso il sentire di Soros è perfettamente allineato a quello maggioritario europeo attuale, allo scollamento identitario di cui l’Europa è portatrice, ed è altresì allineato alla teologia dell’immigrazione come destino ineludibile, di conseguenza ferocemente avverso a tutto ciò che vi si oppone. Tutti i dubbiosi o i non allineati sono nemici del progresso. Il meccanismo è sempre quello. E il progresso si dispiega in una pletora di organizzazioni non governative che nella loro diversità, tuttavia hanno tutte un comune denominatore, come sottolinea Caroline Glick:

“Cosa ha a che fare il cambiamento climatico con l’immigrazione illegale africana in Israele? Cosa ha a che fare Occupy Wall Street con le politiche immigrazioniste greche? Il fatto è che I progetti appoggiati da Soros condividono una base di attributi comuni.

Operano tutti nell’indebolire le autorità nazionali e locali all’interno delle democrazie finalizzate a sostenere le leggi e i valori delle loro nazioni e comunità. Operano tutte per danneggiare i liberi mercati, sia che essi siano finanziari, ideologici, politici o scientifici. Lo fanno in nome della democrazia, dei diritti umani, della giustizia economica, razziale e sessuale e di altri termini nobili”[1].

Lo fanno in nome di. E’ fondamentale che sia così. Il Bene va annunciato e promosso come lo scopo da perseguire, cosa comporti effettivamente perseguirlo è un altro paio di maniche. Lo sottolinea Douglas Murray:

“Nel 2015 il finanziere miliardario George Soros ha speso considerevoli somme di denaro per finanziare gruppi di pressione e istituzioni promuoventi i confine aperti e il libero movimento dei migranti dentro e intorno all’Europa. Insieme a un sito internet chiamato Welcome2EU, la sua Open Society Foundations ha pubblicato milioni di volantini allo scopo di informare i migranti su cosa fare. I volantini li informavano su come arrivare in Europa, quali fossero i loro diritti una volta lì e cosa potessero fare e non fare le autorità. I gruppi sostenevano apertamente la ‘resistenza contro il regime europeo dei confini’”[2]

Lo sfondamento dei confini, dei bordi, il loro oltrepassamento, non è solo un auspicio concreto, una precisa direttiva politica, chiaramente esplicitata da un sodale di Soros, come il defunto grand commis della UE, Peter Sutherland, “Chiederò ai governi di cooperare, di riconoscere che la sovranità è una illusione, che la sovranità è una illusione totale che deve essere messa alle nostre spalle. Il tempo del nascondersi dietro i confini e i cancelli se ne è andato da molto tempo”[3], ma è una drammatica metafora di un crepuscolo, e di una orfanità imposte.

Nella stessa intervista in cui faceva questa dichiarazione, Sutherland aggiungeva emblematicamente a conclusione del suo pensiero, “Dobbiamo lavorare insieme e cooperare insieme per rendere il mondo migliore. E ciò significa affrontare alcune delle vecchie parole d’ordine e delle vecchie memorie storiche e immagini dei nostri paesi e riconoscere che siamo parte dell’umanità“[4] (corsivi miei).

Vino vecchio in otri nuovi. Saint Simon e Auguste Comte precedono Peter Sutherland e George Soros, si stagliano alle loro spalle. Soprattutto Comte il quale si considerava “fondateur de la religion de l’humanitè”. Il progetto è sicuramente ambizioso, ma proprio per questo vale la pena intraprenderlo.

In Underwriting Democracy il suo libro del 1991, Soros non fa mistero di “avere portato con me fin dall’infanzia delle fantasie messianiche piuttosto potenti”[5].

Rifare il mondo, raddrizzarlo è una costante gnostica sempre presente in quelle che sono le sue declinazioni filosofiche politiche moderne come ha mostrato impareggiabilmente Eric Voegelin nel corso della sua monumentale opera, “La conoscenza, gnosis del metodo di alterare l’essere è la principale preoccupazione dello gnostico…La costruzione di una formula per la propria salvezza e per quella del mondo, insieme alla disponibilità dello gnostico nel presentarsi come un profeta il quale annuncerà il suo sapere a proposito della salvezza dell’umanità[6]“. E Soros il suo “sapere” lo ha annunciato senza sosta, soprattutto agendolo attraverso la Open Society Foundations, il suo lascito perenne per il manifestarsi del progresso.

L’umanità, al posto dei popoli e delle nazioni, delle memorie condivise, delle proprie radici, questa astrazione radicale figliata dall’Illuminismo radicalizzato e poi trasfusa nel positivismo e trapassata nel marxismo, questa finta essenza che nega il fatto empirico in base al quale, al di là di una comunanza umana ontologica, il fatto umano non è mai stato puro ma si è sempre declinato in una appartenenza a vincoli sociali e culturali, a tradizioni, memorie condivise, fedeltà, legami.

Nel mondo senza confini di George Soros, quello dell’Umanità, sogno rivoluzionario realizzato, poiché, “Nella prospettiva del futuro conta solo la liberazione globale e definitiva”[7], Israele è un altro ostacolo che deve essere superato insieme al grande agente del male sulla terra, gli Stati Uniti. E deve esserlo perché (come gli Stati Uniti) è uno Stato nazione e come tale è fondato su una forte coscienza di sé, su una decisa appartenenza identitaria, su una fondamentale condivisione di storia e di memoria. Nella post-histoire del “filosofo fallito” (come Soros stesso si è definito), poi diventato uno dei giocatori politico-economici più influenti del pianeta, Israele, così com’è, non ha alcun diritto di cittadinanza. Di nuovo Caroline Glick:

“Per quanto concerne Israele, Soros ha sostenuto organizzazioni finalizzate a delegittimare ogni aspetto della società israeliana come razzista e illegittimo. I palestinesi sono un punto focale dei suoi attacchi. Li usa per affermare che Israele è uno stato razzista. Soros finanzia gruppi di sinistra moderata, gruppi di estrema sinistra, gruppi di arabi israeliani e gruppi palestinesi. In vari modi complementari, questi gruppi dicono ai loro pubblico mirato che Israele non ha alcun diritto di difendere se stesso o applicare le sue leggi nei confronti di cittadini non ebrei”[8].

La recente Legge Base passata alla Knesset, che ha semplicemente certificato una tautologia, che Israele è lo Stato degli ebrei, e il clamore che ha suscitato venendo accusata di discriminazione e razzismo nei confronti delle altre minoranze, nello specifico la più cospicua, quella araba, rappresenta una ulteriore conferma della potenza pervasiva della narrativa egemone, quella che vola sulle ali dello Spirito del Tempo e che Soros promuove attraverso la sua tentacolare fondazione.

L’attacco politico-mediatico alla legge Base sullo Stato ebraico fa parte della medesima Weltanschauung secondo cui, come dichiarò Peter Sutherland in una delle sue ultime interviste, il “vecchio” deve lasciare il posto al nuovo, perché il vecchio è il male e il nuovo è il bene.

L’essenza del futuro, del progresso, non può essere che morale. Bisogna fare bene attenzione a questo imperativo, esso è un dogma, e come tutti i dogmi, chiunque osi metterlo in discussione è sospinto a forza nel regno delle tenebre della contro-reazione, di chi si oppone al cambiamento, perché il cambiamento è sempre necessariamente buono. Così, Vickor Orbán, il premier magiaro che nel 2015 critica pubblicamente Soros per “appoggiare qualsiasi cosa che indebolisca gli stati nazione”[9] e che lo ha costantemente preso di mira accusandolo di promuovere a più non posso l’immigrazione musulmana in Ungheria, diventa automaticamente, a tutti gli effetti, uno dei simboli irriducibili del male.

Il nazionalismo messianico che ha dominato gli Stati europei dall’inizio del Novecento ed è stato uno dei motori delle due grandi guerre che hanno insanguinato il “secolo breve”, si è trasformato progressivamente nel messianismo dell’Unione Europea e nel fondamentalismo post nazionalista di chi, come Soros, Sutherland e altri vorrebbe il futuro del continente ma anche quello degli Stati Uniti e di Israele, uniformato ad un unico modello di società.

Una società senza identità specifica, ibrida in cui le irriducibili differenze dei vari popoli si fonderebbero in un unico melting pot all’interno del quale dovrebbe prevalere una utopica armonia. Questo progetto essenzialmente gnostico (abolizione dei confini, delle differenze, delle autonomie e delle essenze culturali, distruzione dello “spirito” dei popoli), come sempre, con ogni progetto gnostico, al posto della realtà di primo livello (quella concreta, empirica), sostituisce una realtà di secondo livello (astratta, mentale).

Esso si fonda sulla speranza (ragionevolmente fondata) che l’Occidente dissolva la propria identità, non tenendo assolutamente conto che l’Islam, diversamente da quanto l’Occidente ha fatto, è rimasto per 1400 anni essenzialmente fedele alla propria vocazione teopolitica, cioè quella di essere un grande progetto totalizzante di società e mondo, fondato su quei presupposti identitari forti che l’Occidente ha progressivamente perso, e che Soros e i “progressisti”, sulla sua scia vorrebbero perdesse definitivamente.

[1] Caroline Glick, Soros Campaign of Global Chaos, Frontpage Magazine, 23 agosto 2016.
2 Douglas Murray, The Strange Death of Europe, Immigration, Identity, Islam, Bloomsbury, 2017, p. 184.
3 UN News Centre, “Refugees are the responsibility of the world… Proximity doesn’t define responsibility”, Intervista con Peter Sutherland, 2 ottobre 2015.
4 Ibid.
5 George Soros, Underwriting Democracy, Pubblic Affairs 1991, p.103.
6 Eric Voegelin, Science, Politics & Gnosticism, ISI Books, 2004, p.65.
7 Leszek Kolakowski, Lo spirito rivoluzionario, La radice apocalittico-religiosa del pensiero politico moderno, PGRECO Edizioni, 2013, p.15.
8 Caroline Glick, Art. cit.
9 Viktor Orbàn citato da Douglas Murray in The Strange Death of Europe, Bloombsbury, 2017, p.185.


Soros l'ebreo e altri ebrei infami che odiano Israele
viewtopic.php?f=197&t=2392
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab apr 13, 2019 7:06 pm

???
I sinistri di Israele, nazi comunisti israeliani


La seconda Repubblica La vittoria di Netanyahu Il veleno degli sconfitti
12 aprile 2019
Gideon Levy

http://www.italiaisraeletoday.it/la-sec ... Boyq2WItFA

Martedì 9 aprile 2019 è nata la seconda repubblica di Israele. Sarà diversa dalla precedente. La prima repubblica ha ottenuto risultati impressionanti accompagnati da bugie e inganni. La seconda farà a meno di qualsiasi messinscena. Il nuovo Israele non avrà più bisogno di travestimenti. Con la vittoria in pugno e una popolarità crescente, Benjamin Netanyahu sarà in grado di annunciare la nascita della seconda repubblica, creata a sua immagine. Sia dato a Cesare quel che è di Cesare. Nessuno potrà più dire che quest’uomo non ha lasciato il segno sul paese e sulla regione.

La nuova repubblica non nasconderà più quanto succede a casa sua né cercherà di costruirsi un’immagine più accettabile. La prima repubblica era caratterizzata da una miscela di realtà e inganno: unica democrazia del Medio Oriente ma dotata all’inizio di un governo militare nei territori arabi e poi di una dittatura militare nei territori occupati; beniamina del mondo libero ma anche ultimo regime coloniale del mondo; è una stimata esponente della famiglia delle nazioni, ma al contempo viola quasi ogni legge internazionale e non annette i territori occupati in modo da creare un falso senso di provvisorietà; si vanta dello stato di diritto e della corte suprema che operano nel paese, ma possiede due diversi ordinamenti fondati sulla nazionalità: è ebraica e democratica ma ha in sé un’intrinseca contraddizione, impossibile da risolvere.

Tutto questo è finito. Il prossimo governo sarà in continuità con il precedente, ma più forte, più ultranazionalista e razzista, meno legittimo e democratico. E sarà, va ammesso, più coerente riflesso della realtà.

Il 9 aprile gli elettori hanno proclamato a gran voce il loro sostegno a questo Israele. La scelta non era così difficile come può essere sembrato ad alcuni: era la scelta tra un governo di generali, che avrebbero dato seguito alla mascherata, con il plauso del mondo e degli israeliani illuminati, e un altro governo Netanyahu che modellerà Israele a sua immagine e somiglianza, senza scuse o messinscene.

Le cose appariranno in maniera diversa. L’incendio che ha cominciato ad ardere col precedente governo si diffonderà. Tribunali, stampa, gruppi di difesa dei diritti umani e la comunità araba lo sentiranno presto sulla propria pelle.

Alcuni editoriali in questo giornale non saranno più pubblicati, per legge. Sarà proibito, per esempio, criticare i soldati israeliani. Qualcuno è contrario? Sarà vietato sostenere un boicottaggio di Israele. L’aeroporto Ben-Gurion sarà ancora più inaccessibile per i detrattori del regime. Le ong saranno vietate. Gli arabi saranno ancora più emarginati di oggi, mentre ci avviamo verso la creazione di uno stato ebraico con legislatori unicamente ebraici. La rappresentanza degli arabi alla Knesset potrebbe presto riflettere sparire. E naturalmente c’è l’annessione di una parte della Cisgiordania in arrivo dietro l’angolo.

Questo succede quando si ha a che fare con il Likud. Questo succede quando le elezioni riguardano solo Netanyhau, l’essere con lui o contro di lui. Questo succede quando i due principali partiti fanno a gara nelle loro affermazioni razziste contro gli arabi.

Se c’è un luogo nel quale Benny Gantz, il candidato della coalizione centrista, dovrebbe immediatamente andare è una città vicino a casa sua, Kafr Qasem, per chinare la testa e chiedere scusa ai cittadini arabi di cui ha insultato i rappresentanti. Gantz ha perso anche perché ha preso le distanze da questa comunità, umiliandola come se fossero dei lebbrosi, proprio come ha fatto Netanyahu. La vendetta degli elettori arabi è la punizione toccata in sorte a noi tutti.

Ma forse non è una punizione. Forse la realtà è comunque preferibile. Lasciamo che il mondo osservi e giudichi. Lasciamo che gli israeliani progressisti osservino e giudichino, decidendo se è possibile continuare a vivere con questa accondiscendenza, fingendo di non vedere.

Lasciamo che in Europa, nel Partito democratico americano e nei quartieri liberal di Tel Aviv continuino a osservare tutto questo. Forse l’annessione dell’area C in Cisgiordania senza la concessione della cittadinanza israeliana ai cittadini arabi, l’approvazione di altre leggi sullo stato-nazione, la chiusura delle organizzazioni non governative e la censura delle istituzioni culturali riusciranno a ottenere quello che, in tutti questi anni, l’incapacità di ammettere la realtà non è riuscita a ottenere.

Forse tutto questo risveglierà finalmente un’opposizione che per molti anni pochissimi hanno desiderato. Haaretz, di fatto, non ha pubblicato un necrologio dopo le elezioni. Ma il giorno precedente una dolce illusione era morta. Forse è meglio così.


Israele, il paese degli ebrei, è una buona democrazia e una grande civiltà:
viewtopic.php?f=197&t=2157
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab mag 25, 2019 9:22 am

Se a qualch'uno ancora interessa, in Israele continuano a cercare di fare un governo di destra.
Dan Liofante Raba
25 maggio 2019

https://www.facebook.com/Liofante/posts ... 7031693447

Nonostante nella campagna elettorale Netanyahu avesse giurato che non avrebbe in alcun modo interferito sul lavoro dei magistrati contro di lui,nei fatti il soggetto fa di tutto per rimandare l'evento del processo e continua a preoccuparsi di rimanere ben seduto sulla sua poltrona di Primo Ministro con aggiunta di vari altri frammenti di potere.....Il soggetto tende in modo evidente ad aumentare i suoi poteri personali....si puo' paragonare quello che succede in Israele con quello che succede negli USA con Trump, in Russia con Putin , In Turchia con Erduan.... e perfino in Italia con questo Salvini che Roberto della Rocca non riesce a digerire.
Io dopo 35 anni in Israele confesso che dei probllemi italiani sono poco esperto.Ho un Parente impegnato in politica attiva (Emanuele Fiano) ma confesso che non riesco a capire cosa pensa ....(nei dettagli, in generale siamo d'accordo).
Ma torniamo ad Israele.... c'e' questo russo Ledermam che ha una base elettorale forte come rappresentante degli emigrati dalla Russia. Spesso se ne parte per la Russia e se non incontra direttamente Putin incontra amici, e amici di amici.... (in Italia si direbbe mafia) Secondo me ci sono in Israele mafie molto potenti. Alla faccia degli antisemiti, gli ebrei sono molto solidali gli uni con gli altri. Gente che si "proccupa dei suoi interessi"...
Gente che per esempio in Israele compra sigari o champagne rosa o altre infinite cose...per far sorridere la moglie di Lui... Lei che vorrebbe essere la First Lady di Israele.
"non e' legittimo voler conservare il potere se la cosa ti da denaro, fama, prestigio etc... etc...????"
La grande domanda e' se riuscirannoa dimostrare che Bibi ha commesso qualche cosa di apertamente esagerato o se possiamo continuare con questa farsa che vede una "cricca" molto ristretta governare un paese in fondo forte e ricco...
Si abbiamo un'esercito forte, abbiamo l'avviazione,......ma molti soldi vanno nelle tasche di pochi "oligarchi" mentre il popolino ( ed io con loro") paga.... senza una lira paga, paga.... vogliono aumentare il prezzo del pane e del latte....una casa da comprare e' un sogno per molti e perfino l'affitto e'molto , proporzianalmente altre nazioni (Europee)
Si abbiamo un'esercito forte, abbiamo l'avviazione,......ma molti soldi vanno nelle tasche di pochi "oligarchi" mentre il popolino ( ed io con loro") paga.... senza una lira paga, paga.... vogliono aumentare il prezzo del pane e del latte....una casa da comprare e' un sogno per molti e perfino l'affitto e'molto alto , proporzianalmente altre nazioni (Europee)
Per tornare a questo governo che di cui ormai tutti non prestano attenzione (perche' sara' peggio del precedente)... il "nostro" eroe e' proprio Lebermam.... che difende la Laicita' del militare (suo interesse per i molti ragazzi russi che vengono sfruttati nell'esercito... a paragone della crem della cren della societa' Israeliana che al militare non si fa il culo. I religiosi, apertamente, senza alcun complesso chiedono denaro e privilegi (e Bibi paga!) Leberman vuol tornare al suo posto di ministro della difesa con alcuni slogan "spaventosi" Morte ai terroristi (ucciderli sul campo o perfino fare esecuzioni dimostrative in prigione) qui esce allo scoperto lla formazione "sovietica " di alcuni Russi in parlamento.
Io ormai sono diventato un riformista social democratico (che in Israele e' considerato come sinistra estremista) e coi vecchi parametri della nostra ideologia cerchiamo di capire il nuovo che avanza ( e che puzza fortemente di staantio....La marcia su Roma, il partito dei "lavoratori" dei Preti e ministri di culto i soldi a loro.... a noi gestirsi la salute in Ospedali straboccanti di malati e virus (espressamente comunicato ai pazienti che non ci sono le possibilita' di garantire igiene negli Ospedale, chiunque possa rimnaga ad agonizzare a casa tua.


Gino Quarelo
Gli ebrei di origine russa non erano certo meno ebrei e hanno vissuto sulla loro pelle le persecuzioni di matrice socialista naziste e comuniste.
Di sicuro sanno quello che fanno e che Israele è l'unico luogo sulla terra dove gli ebrei possono sentirsi a casa, essere protetti e difendersi da chi vorrebbe sterminarli. Grazie Bibi Netanyao sei ancora la migliore garanzia della speranza ebraica ed israeliana dopo Dio.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » dom mag 26, 2019 5:36 pm

IL COPIONE IMMARCESIBILE
Niram Ferretti
26 maggio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Radunata a Tel Aviv l'opposizione israeliana annuncia che non permetterà a Netanyahu di trasformare Israele nella Turchia. In Italia la sinistra si oppone al tentativo di reintroduzione del fascismo da parte di Salvini. Negli Usa i liberals, da quando è stato eletto Donald Trump, hanno fatto di tutto e stanno facendo di tutto, per impedirgli di instaurare nel paese un regime autoritario.

Il copione è sempre lo stesso. Il pericolo di attentato alla democrazia che proviene immancabilmente da destra.

Non c'è niente da fare, non hanno ancora capito che questo refrain non funziona, lo amano troppo, è più forte di loro e continuano ad usarlo senza sosta.

Nonostante ciò Netanyahu ha vinto splendidamente in Israele, e Trump, non ha, al momento, seriamente alcun rivale. Quanto a Salvini, vedremo a breve se il mantra della sua pericolosità per la tenuta democratica dell'Italia porterà alla Lega una diminuzione o un aumento dei voti.

P.S. Nel mentre apprendo della morte di Vittorio Zucconi. Umanamente mi dispiace, non sapevo fosse malato e sono sicuro fosse una brava persona, ma di politica americana capiva assai poco. Gli piaceva confezionare dei fumetti per i suoi lettori abituali i quali si aspettavano sempre le solite tirate contro la perfidia dell'amministrazione Trump e su quanto buono e saggio fosse Obama. Ascoltandolo non mi arrabbiavo mai perchè i suoi interventi video su La Repubblica erano pezzi di cabaret da antologia. Più di una volta, mentre lo ascoltavo, ho pensato, adesso si fermerà per dire, "Ragazzi ho detto un sacco di cazzate ma mi sono molto divertito e spero vi siate divertiti anche voi". Riposi in pace.


Ron Mandelbaum
Non credo proprio. A tel aviv si è vista ieri una rara unità dell’opposizione israeliana di tutti i colori contro la corruzione politica di Netanyahu. Nient’altro.
Nel caso lo stesso pm crede che è un bersaglio ad un Attentato dei sicari giudiziari come scrive giorni fa israel hayom il suo quotidiano Pravda simile, deve chiedere al tribunale ed al publico ministero di chiarire le cose al più presto possibile. Senza compromettere quanto può la capacità della Procura dello stato e del tribunale di arrivare a un'indagine sulla verità.
Ieri la gente onesta d’Israele è scesa in piazza per dire al primo ministro che si comporta da Sansone - תמות נפשי עם פלישתים Basta!
Non possiamo permetterci che per evitare la galera (ma prima pure un processo) lui Ci sta trascinando tutti verso la distruzione di tutto ciò che è importante, prezioso e persino santo in questo paese. Prima di tutto la pulizia della classe politica e oltre quella dell'uguaglianza davanti alla legge. In Israele, questa non è una parolaccia: la legge è uguale a tutti anche al primo ministro.


Emanuel Segre Amar
Ron Mandelbaum uh, credo che tanti miei amici che stanno in Israele saranno contenti di essere stati da lei etichettati quali cittadini “disonesti”. Come si permette di scrivere “la gente onesta di Israele è scesa in piazza”?

Ron Mandelbaum
Emanuel Segre Amar Ansi. Direi di più: tutti quelli che abbiano votato per Netanyahu sapendo la severità delle accuse e vedendo il suo comportamento personale e famigliare? Peggio che disonesti. Mi permetto. Grazie ai nostri padri fondatori viviamo ancora, non per molto purtroppo, in uno stato deve c’è la libertà del pensiero e dell’espressione. Poi la,parola giusta non è necessariamente disonesti ma indifferenti.

Niram Ferretti
Ron Mandelbaum, forse non ti è chiara una cosa. Voi potere dire "Basta" tutte le volte che volete, Israele è infatti una democrazia, ma non potete modificare i risultati elettorali. Netanyahu è stato votato dalla maggioranza degli israeliani, è il primo ministro in carica e lo resterà fino alla fine del suo mandato, utilizzando gli strumenti che gli vengono consentitii dal parlamento. Non ha alcun bisogno di una immunità ritagliata apposta su di lui, come ha spiegato chiaramente Gideon Sa'ar, che è contrario a una legge speciale, semplicemente, come spiega, perchè non serve.

Alberto Cesati
Ron Mandelbaum lasci Israele non è un posto per Lei. Dietro il suo eloquio pseudo legalitario si vede tutto il livore disfattista che da buon sinistro criminalizza chi non la pensa come Lei. Venga via non si merita questo dono di D-o venga in Europa dove troverà tanti fratelli anche ebrei che odiano se stessi che l’accoglieranno e la faranno sentire a casa: si a casa degli antisemiti ! Amen E questo è il nostro ultimo contatto perché francamente le dico che lei mi fa profondamente schifo e ribrezzo e, pertanto, la vanno . Al piacere di mai più risentirla.

Ron Mandelbaum
Niram Ferretti quel che fa adesso Niram si chiama lavaggio di parole. Poi nella democrazia l’opposizione ha una sola arma. La piazza. L’informazione. I slogan sono una parte di una battaglia pacifica. I risultati delle elezioni non permettono a nessuno di credere che sia superiore alla legge. Non è la legge israeliana che un primo ministro è immune. Non lo è non lo sarà mai e deve rispettare la legge come tutti. Visto che è sospettato di gravi reati, ivi incluso l’affare sporco delle sommergibili... e i milioni dal suo cugino, dovrà rispondere. Prima nella public hearing che fa dell tutto a tramandare in eternità (in vano) e poi probabilmente nel tribunale. In tal caso, come lui stesso suggerì a Olmert? Dovrebbe pensare alle dimissioni.

Niram Ferretti
Ron Mandelbaum. Fate bene ad andare in piazza. Prendere un po' di aria, vi aggregate. È una bella occasione di sentirsi uniti. Netanyahu è stato votato da chi gli ha ridato fiducia nonostante la ridicolaggine delle accuse che gli sono state mosse. I sommergibili non sono all'ordine del giorno. Ci avete provato con i sigari, lo champagne, poi con le richieste di favori agli editori, ora tentate con i sommergibili. Ebbene, anche se Netanyahu avesse fatto qualche marachella è l'unico vero statista che Israele possieda e ha rilanciato il paese come nessun altro negli ultimi decenni. Meglio un leader un po' "corrotto" di un onesto incapace come Gantz, che a confronto di Netanyahu, come abilità politica fa ridere i polli. In questo momento Israele non può permettersi nessun altro. A Washington sono molto contenti. Leggi questo articolo, pubblicato da una delle più sofisticate riviste di commento politico che ci siano negli Stati Uniti. Concentrati sull'essenziale.
https://www.commentarymagazine.com/arti ... ibi-did-it

Mordechai Bar Yekutiel
Caro Niram Ferretti dovresti sapere che i "leit motiv" delle sinistre mondiali, durano "per sempre": in cuor loro sanno di non essere coerenti ma la loro ottusità mentale li porta a recitare una parte appunto..."per sempre".
"Fanno più pena che schifo" sussurrava il grande G.G.
Zucconi...adesso potrà raccontare le sue barzellette agli Angeli: chissà se rideranno!?

Gino Quarelo
Che zecche questi sinistri, uguali dappertutto, una mostruosità umana, dopo il nazismo maomettano vengono loro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab giu 01, 2019 8:02 pm

Il mio ringraziamento personale all'amico Giulio Meotti. Come sempre puntuale e presente.
Niram Ferretti
1 giugno 2019

CATTIVO ISRAELE. IL DEMORALIZZATORE LERNER RISCRIVE LA GUERRA DEL 1967.

Giulio Meotti, Il Foglio

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater

È sempre tragico vincere una guerra. Ancora più tragico quando a vincerla è Israele. Questo sembra dire, dietro ogni sorriso, Gad Lerner, che su Rai 3 ha raccontato in cinquanta minuti la “guerra infinita” del 1967. Un dramma politico e umano in cui gli israeliani sono il “cattivo” cui non resterebbe altra scelta tra il suicidio, la fuga o la guerra. Il paradigma è sempre lo stesso: Israele deve mettere fine al proprio ruolo di “occupante” se vuole che finisca la guerra infinita. Nulla sul fatto che nel giugno 1967 non esisteva uno stato di Palestina, che nel 1947 la partizione era stata respinta dal mondo arabo, che i “confini del 1967” erano solo la linea da cui gli arabi avrebbero dovuto riprendere la guerra interrotta, che l’Olp era nato nel 1964 e che, nel settembre 1967, il vertice arabo riunito a Khartoum proclamò: “No alla pace, no al riconoscimento, no al negoziato”.

Di questa guerra “infinita”, a Lerner, e meno che meno al suo interlocutore David Grossman, non viene mai in mente di dire qualcosa, tantomeno sull’incessante indottrinamento all’odio da parte palestinese. Il documentario, intervistando uno “storico egiziano”, dà fiato pure all’idea grottesca che Gamal Nasser non volesse davvero attaccare Israele. Lerner dà la parola all’imam Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, organizzazione islamica che vanta coi Fratelli musulmani una “vicinanza amichevole” (lo ha detto Hamza Piccardo a Repubblica) e che accusa gli israeliani di “terrorizzare e occupare” i palestinesi.

Lerner si appoggia a Censored Voices, le trascrizioni dei soldati israeliani che dopo il 1967 raccontarono di esecuzioni di egiziani nel Sinai. Secondo Martin Kramer, arabista e presidente dello Shalem College di Gerusalemme, l’effetto voluto da Censored Voices è quello di “demoralizzare” il sostegno a Israele. Va da sé che Lerner non accenni ai fondi europei dietro al film. Censored Voices è, infatti, prima che una pubblicazione italiana Feltrinelli, una produzione tedesca. Sul New York Times Yossi Klein Halevi ha definito Censored Voices “la narrativa che incolpa Israele”.

La guerra dei Sei giorni non è affatto una “ferita”, come intende Lerner, ma ha mutato il corso della storia per il meglio, garantendo la sopravvivenza di Israele e costringendo gli arabi a farci i conti. Il cuore del viaggio di Lerner è Hebron, la città più santa per la tradizione ebraica, seconda a Gerusalemme, e l’unica città palestinese in cui vive una comunità ebraica. Nel video di Lerner non c’è alcun riferimento al fatto che la comunità ebraica di Hebron è stata eliminata da un pogrom nel 1929 e che, nel 1967, gli ebrei sono tornati dove avevano vissuto fino a quel fatto terribile. Lerner non dice neppure che agli ebrei, e solo agli ebrei, è oggi interdetto il 97 per cento di Hebron, mentre le restrizioni per i palestinesi si applicano a una strada, visitata dai giornalisti di tutto il mondo, compreso Lerner. Nessun accenno al fatto che se un ebreo entra in territorio palestinese è immediatamente linciato.

Il racconto di Lerner da Hebron è incentrato su Baruch Goldstein, il medico israeliano che nel 1994 trucidò trenta musulmani. Un caso unico nella storia ebraica di Hebron, a fronte di centinaia di attacchi mortali contro gli ebrei in città. Di questi ha reso conto un coraggioso servizio delle Iene da Hebron a firma di Marco Maisano. Lerner termina su una equivalenza morale: le comunità ebraiche che festeggiano la liberazione di Gerusalemme e la piazza palestinese che festeggia Marwan Barghouti, terrorista pluriomicida.

Altro che vittoria “sprecata”. Dal 1967, la popolazione israeliana è cresciuta da 2,6 milioni a 8,38 milioni, compresi due milioni di immigrati, e il prodotto nazionale lordo è cresciuto del 630 per cento. Aspettiamo che la Rai trasmetta la vera storia della guerra del 1967. La guerra, questa sì infinita, per cancellare Israele dalla mappa. Per porre fine alla vera occupazione che i nostri demoralizzatori si rifiutano di vedere. La presenza ebraica in medio oriente.



Baruch Goldstein (New York, 9 dicembre 1956 – Hebron, 25 febbraio 1994) è stato un medico statunitense-israeliano.

https://it.wikipedia.org/wiki/Baruch_Goldstein

Noto per essere l'autore del massacro di Hebron del 1994, che causò la morte di 29 musulmani palestinesi in preghiera e il ferimento di altri 125. È stato ucciso dai superstiti del massacro.
Il governo israeliano ha condannato il massacro e ha risposto arrestando seguaci di Meir Kahane, rendendo illegale il movimento Kach e i movimenti affiliati, vietando ad alcuni coloni israeliani di entrare in città e vietando che i coloni possano girare armati, anche se ha respinto la richiesta dell'OLP che tutti i coloni in Cisgiordania dovevano essere disarmati e la creazione di una forza internazionale di pace per proteggere i palestinesi.
La tomba di Goldstein è diventata un luogo di pellegrinaggio per gli estremisti ebrei. Nel 1999 l'esercito israeliano ha smantellato il santuario che era stato costruito per Goldstein presso il luogo della sua sepoltura. La lapide e il suo epitaffio che definisce Goldstein martire con le mani pulite ed il cuore puro, è stata lasciata intatta.


Il massacro di Hebron del 1994 fu una strage, avvenuta il 25 febbraio 1994 nella città di Hebron commessa da Baruch Goldstein che morì sul posto, nei pressi della grotta di Macpela.
https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_ ... n_del_1994
I fatti
Baruch Goldstein, un membro d'origine statunitense dell'organizzazione della Lega di Difesa Ebraica, residente a Kiryat Arba, medico ed ex ufficiale dell'esercito, penetrò nella moschea in uniforme, evitando quindi i superficiali controlli militari predisposti, e trucidò a colpi di fucile mitragliatore decine di musulmani impegnati nella preghiera canonica, causando l'esasperata reazione dei sopravvissuti, che linciarono l'attentatore, e della popolazione palestinese.
L'atto sarebbe stato compiuto, secondo alcune fonti, per vendicare l'uccisione di una bambina israeliana ma in realtà in piena coerenza con l'ideologia del kahanismo e della Lega di Difesa Ebraica,[senza fonte] quest'ultima sostenne sul proprio sito web che: «non abbiamo vergogna di dire che Goldstein fu membro fondatore dell'organizzazione».

Il kahanismo è un movimento discriminatorio (???) ebraico di matrice sionista.
https://it.wikipedia.org/wiki/Kahanismo
Le premesse sono state indicate da Meir Kahane, il controverso rabbino israelita fondatore del movimento e coniatore del termine, e vedono lo Stato d'Israele come il centro universale dell'ebraismo vedendo quindi promulgata la cittadinanza ai soli ebrei, formando una costituzione teocratica istituita secondo la Halakhah e indicando la guerra come unica soluzione per risolvere problemi quali la questione palestinese e l'antisemitismo dei paesi musulmani.
Dal 1985 le associazioni kahaniste sono state bandite e dichiarate fuorilegge, particolarmente dalla metà degli anni '80 sino agli anni '90 in cui lo Stato cercò di reprimere l'ideologia.
Oggi il kahanismo è tuttavia rigettato in Israele, e le organizzazioni politiche e paramilitari che si ispirano a questa ideologia vengono censurate perché istiganti all'intolleranza razziale e religiosa.
I kahanisti sostengono che l'unico metodo per vincere l'antisemitismo praticato nei paesi musulmani è la guerra. Prove sull'incoerenza tra le due religioni sono la questione palestinese e le dichiarazioni di vari esponenti musulmani secondo cui Israele non esiste e mai esisterà.
Secondi alcuni sarebbe possibile l'istituzione di uno stato teocratico governato secondo la Halakhah espanso da Israele a parte del Medio Oriente, dando possibilità di voto esclusivamente alle persone di religione ebraica, cosa che potrebbe indebolire fortemente le politiche di paesi vicini come Iraq, Cisgiordania, Striscia di Gaza, Egitto, Giordania, Siria e Libano.
Tra i sostenitori ebrei di questa ideologia sembra esserci il cantautore statunitense Bob Dylan. Storia circa una sua relazione con il kahanismo sono presenti sin dai primi anni '70, quando fu accusato di essere un fervido sostenitore del rabbino Meir Kahane. Rispondendo alle accuse, Dylan ha dichiarato più volte che Kahane è un ragazzo sincero che cerca di unire tutti.
È comunque stato provato un legame con la Jewish Defense League, cui Dylan sarebbe stato presente ad alcuni incontri per "informarsi" più in specifico sulle tematiche esposte; e relazioni amichevoli con il rabbino Kahane con cui avrebbe avuto più colloqui privati.


Gino Quarelo
Il nazismo maomettano palestinese e non genera queste reazioni di difesa.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab giu 01, 2019 9:24 pm

Annettere parti dell’Area C della Cisgiordania: Un interesse nazionale israeliano
1 giugno 2019
Gershon Hacohen
Traduzione in italiano di Angelita La Spada

http://www.linformale.eu/annettere-part ... jdGl7qXd3c

I Comandanti del movimento Sicurezza per Israele si sono rivolti al primo ministro Netanyahu lanciando un monito tanto strombazzato e basato su una nuova falsa affermazione: che l’annessione di parti della Cisgiordania metterebbe in pericolo gli abitanti di Israele.

Solo poche settimane fa, nel bel mezzo della campagna elettorale, questo gruppo ha inondato il paese di cartelloni e manifesti pubblicitari apparsi sugli autobus, costati milioni di shekel, che dicevano agli elettori che le consultazioni elettorali avrebbero segnato la differenza tra separazione e annessione. Nessuno ha nutrito alcun dubbio su quale parte stessero cercando di aiutare.

La stragrande maggioranza della popolazione israeliana ha scelto di ignorare le raccomandazioni degli ex bit’honistim (esperti di sicurezza). Né i tre ex capi di Stato maggiore al timone del Partito Blu e Bianco, che godevano dell’aperto sostegno di altri tre capi di Stato maggiore in pensione, sono riusciti ad avere dalla loro parte l’opinione pubblica e ad ottenere la maggioranza necessaria per attuare le raccomandazioni degli ex alti funzionari della difesa, favorevoli ad ulteriori ritiri.

Questa diatriba ha due aspetti. Il primo ha a che fare con la visione globale di Israele e con la sicurezza nazionale israeliana.

Secondo la definizione data dall’Idf, “la sicurezza nazionale è l’ambito preposto a garantire la capacità nazionale di contrastare qualsiasi minaccia all’esistenza nazionale e agli interessi nazionali”. Questo è di certo accurato finché funziona.

Ma gli interessi nazionali di Israele in Cisgiordania vanno ben oltre le esigenze di sicurezza. Lo stesso dicasi per i palestinesi, come spiegato da Mahmoud Abbas nel suo rifiuto del piano del presidente Trump: “Il problema palestinese non può essere trasformato soltanto in un problema economico-umanitario”. Israele, da parte sua, non deve trasformare il sogno sionista in un mero desiderio di un rifugio sicuro per gli ebrei perseguitati. La sicurezza – come sottolineò David Ben-Gurion – è solo un mezzo, e non l’obiettivo. C’è una differenza sostanziale tra un desiderio di sicurezza e un desiderio d’indipendenza, e in questo risiede il fulcro della diatriba.

Il secondo aspetto riguarda la questione della sicurezza. Nel corso degli anni, la visione strategica degli ex bit’honistim è stata ripetutamente ridimensionata di fronte alla realtà.

Molti di coloro che hanno firmato la lettera inviata dai Comandanti al premier israeliano hanno anche sottoscritto la dichiarazione di sostegno del Movimento per la Pace e la Sicurezza per il disimpegno unilaterale da Gaza del 2005, assicurando che avrebbe migliorato la sicurezza di Israele. È superfluo dire che si sbagliavano.

In un recente studio del BESA, ho analizzato in cosa i Comandanti sbagliano, ossia nel fraintendere, da un lato, la potenziale minaccia per Israele derivante dai profondi cambiamenti nella natura della guerra; e, dall’altro lato, il notevole rafforzamento delle capacità di potenza e operatività delle organizzazioni terroristiche palestinesi dopo l’avvio del “processo di pace di Oslo”. Basti pensare all’ultimo round di combattimenti a Gaza per comprendere quale sarebbe la minaccia per le città costiere, se Israele rinunciasse al controllo delle zone montuose che dominano il cuore economico-sociale-industriale del paese. L’autostrada 6 diventerebbe la strada di confine, e i missili anticarro e antiaerei minaccerebbero il traffico sulle principale arterie di trasporto così come il traffico aereo in Israele.
L’esito delle recenti elezioni indica che la stragrande maggioranza degli israeliani ha imparato che, nonostante il loro grande rispetto per chi dedica giorni e notti a difendere il paese, è bene diffidare delle loro idee e raccomandazioni strampalate.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 9:19 am

LERNER, GLI SQUADRISTI E I LIBERALI, COME LUI
Niram Ferretti
5 giugno 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"È l'olio di ricino contemporaneo" dice Gad Lerner a proposito del fatto che Salvini abbia avuto da ridire su di lui e su altri personaggi che fingono di fare informazione e usano la televisione per asservirla all'ideologia.

Lerner debutta su Rai Tre e fa un buon ascolto nella prima puntata. Le polemiche gli hanno portato spettatori, vedremo in seguito. Intanto è soddisfatto. L'olio di ricino evoca il fascismo. Pensa un po'. Lerner non riesce a uscire dalla sua ossessione. Ne ha anche per Maurizio Belpietro, che definisce "brutto ceffo squadrista" (e ci auguriamo che segua querela) perchè dalle pagine de "La Verità" (definito "fogliaccio") gli chiede di devolvere i suoi compensi ai migranti.

Eh sì, gli squadristi sono sempre a destra. Gli ex maoisti di Lotta Continua che demonizzano gli avversari evocando con grande originalità sempre il fascismo, sono invece esempi fulgidi di dialettica democratica. La stessa dialettica democratica che impera nella Comunità ebraica di Milano, dove, dopo le elezioni, la sinistra si è accaparrata tutto l'accaparrabile moltiplicando gli incarichi per i singoli eletti e ha scelto come portavoce un clone di Gad Lerner.

Quando si dice, i liberali.


Emanuel Segre Amar
Caro Niram Ferretti, quanti argomenti hai riunito in questo tuo post come sempre intrigante per tanti di noi. Tanti argomenti che poi confluiscono tutti nello stesso punto.

Che Lerner su Rai 3 raccolga oltre un milione di presenze non deve stupire; lui ed i suoi amici sono stati capaci, nel corso degli anni, di organizzare una potenza di fuoco coesa riunendo gli orfani delle lotte del 68, nonché figli e nipoti di codesti inconsolabili orfani. L’unione fa la forza, ed oggi sono passati all’incasso.

Non si è però accorto, Lerner, che chi non cambia è proprio il suo gruppo, e non quello dei suoi nemici del giorno, che non sono più quelli del giuramento di Pontida, dell’idea secessionista, degli insulti ai terroni (se no non potrebbero raccogliere tanti voti al sud). Lerner ed i suoi amici, al contrario della Lega, stanno sparendo dal panorama politico nazionale (l’esperto Canfora, chiamato a concionare nella sua trasmissione sulla politica nazionale, è stato un candidato per i Comunisti italiani). Il guaio è che non se ne accorge; ma non potrà mai comprenderlo perché, nella sua “democrazia” si discute solo coi propri simili. Si tengano lontano gli ignoranti, esseri inferiori. È molto più facile salire sul ring senza un avversario in grado di combattere da pari a pari, come fa l’inclito giornalista.

Bene hai fatto, quindi, a chiudere il tuo post col riferimento a quanto è avvenuto ieri sera nel Consiglio della Comunità Ebraica di Milano: chi appartiene al mondo della estrema sinistra non ha mai potuto distaccarsi da una “fede” che impedisce qualsiasi accordo col “nemico”. Non credo che il presidente eletto, il mio amico Milo Hasbani, sia così, ma penso che si accorgerà ben presto di essere stato fagocitato da un’estremismo che ha sempre voluto occupare tutti i posti dell’arena.

Hai tu, Niram, qualche suggerimento da proporre ai tuoi tanti followers? Non credi che, oltre a Belpietro, saremmo in tanti ad avere il diritto di querelarlo? Lerner, nel suo processo in contumacia alla Lega di Salvini, ha insultato tutti gli “ignoranti” che si permettono di non seguire il suo “pensiero debole”. Ma sì, dai, mettiamolo insieme al sommo maestro di codesta filosofia. Quanti “pensieri” simili escono dalle loro parole.



La Rai si trasforma in TeleGad. Lerner fa a pezzi il Carroccio
Paolo Bracalini - Mer, 05/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 06346.html

Il giornalista torna con un'ora di attacchi ai leghisti: "Come i nazisti degli anni '30". Ma è boom di ascolti

Torna Gad Lerner in Rai e sembra magicamente di essere tornati nel 1991, quando conduceva sempre su RaiTre Profondo Nord per raccontare il nuovo preoccupante fenomeno razzista-eversivo della allora Lega di Bossi e Miglio.

Sono passati 28 anni e rieccolo in onda, nella «Rai del cambiamento» gialloverde (ma RaiTre è sempre di un'altra tonalità), lo stesso identico Lerner con la stessa identica diagnosi sulla Lega: un partito neonazista votato dalle «classi subalterne», il popolo becero con poca cultura e il reddito basso, come lo chiama l'ex giornalista di Lotta Continua rifacendosi al lessico marxista, con in più una punta di disprezzo. La tesi ha comunque un suo pubblico se la prima puntata di L'Approdo, anche grazie al lancio ottenuto dalla rissa verbale con Salvini («Il cambiamento in Rai è Gad Lerner? La Rai dica quanto costa», «Salvini usa l'olio di ricino digitale»), ha raccolto 1 milione e 174mila spettatori, con share del 7,4%.

Nello studio già dalla scenografia antileghista (un barcone sullo sfondo), si processa la Lega ma la condanna è già scritta, con il conduttore che aizza i due ospiti per confermare l'analogia tra leghismo e fascismo. La «difesa» è affidata a Marco Tarchi, studioso delle destre europee non certo filoleghista, ma la spalla principale del conduttore è Luciano Canfora, esimio storico e filologo politicamente molto a sinistra (candidato dei Comunisti Italiani al Parlamento europeo nel '99) che quando si riferisce agli esponenti del partito di Salvini usa l'espressione «questi signori». Più che un dibattito è una sessione di boxe dove il sacco per l'allenamento è la Lega, pestata mescolando immagini recenti e vecchissime, servizi di archivio sulla Lega secessionista, i giuramenti padani e i congressi di 30 anni fa, perché la tesi è che «terroni» o «negri» che siano, sempre di leghisti razzisti si tratta. Viene riesumato persino Francesco Speroni, intervistato a Legnano sotto il monumento di Alberto da Giussano per sostenere meglio l'assunto di Lerner (i leghisti non sono cambiati, sono sempre i soliti xenofobi ignoranti). «Le analogie sono evidenti no?» incalza il giornalista servendo l'assist a Canfora che tira al volo: «Sì è un abbassamento di livello spaventoso, un vuoto di contenuti, un linguaggio volgare». Ma a Lerner non basta, bisogna menare più forte: «Ci accontentiamo di definirlo un linguaggio volgare?». Tarchi prova a soddisfare la sete di sangue del conduttore: «È un linguaggio che si parla quando si va dal barbiere, che si usa quando si gioca a carte bevendo vino in qualche bar di paese». Meglio, ma non basta. Infatti la scaletta procede con il parallelismo tra Lega e nazisti: «Ecco uno striscione dietro Matteo Salvini in piazza Duomo, si additano i nemici: banchieri e barconi». «È una involontaria allusione nazionalsocialismo tedesco che individuò nei banchieri ebrei e nel proletario politicizzato il nemico da battere. Magari loro non ci arrivano, ma è un collegamento viscerale» spiega Canfora. «Il giudeo bolscevico!» esulta Lerner, elettrizzato dal paragone tra leghisti e SS, poi sviluppato anche in quello tra Salvini e il Duce prendendo a pretesto il cartello di un tale in una piazza. Cos'è, se non razzismo? «Il razzismo (dei leghisti, ndr) è una malattia mentale» Dal 1991 gli spettatori vengono piombati direttamente agli anni '30. Apprezza il Pd con Michele Anzaldi («Questo è servizio pubblico»). Ma Lerner, in piena mania di persecuzione, contesta pure quello: «Non dimentico quando attaccava RaiTre per avermi affidato la trasmissione #IslamItalia e adduceva fra le motivazioni la perla seguente: Lerner per giunta è ebreo. La lottizzazione fa male alla Rai». Detto da un giornalista non di parte.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » sab giu 08, 2019 9:20 am

I FATTI, INAPPELLABILMENTE I FATTI
Niram Ferretti
7 giugno 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Dopo Tony Blair, che in una recente visita in Israele ha definito esplicitamente Jeremy Corbyn un antisemita, dichiarando di non riconoscere più il suo ex partito, dopo Lord Jonathan Sacks, ex Gran Rabbino di Inghilterra, che qualche mese fa aveva dichiarato la stessa cosa, ora è il turno del Segretario alla Sanità, Matthew Hancock, in lizza per sostituire Theresa May a capo dei tories.

Hancock ha detto una verità incontestabile. "Se Corbyn dovesse diventare Primo Ministro, sarebbe la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale che l'Europa avrebbe una nazione con un leader antisemita alla sua guida".

Corbyn è infatti l'Oswald Mosely di sinistra. Non esiste alcun altro partito europeo, nessuno, che ha fatto dell'antisionismo uno dei suoi vessilli di politica estera. E non parliamo di un partito marginale, ma della principale forza di opposizione di sinistra inglese.

Però ci si preoccupa soprattutto degli antisemiti presenti nelle formazioni di destra. Non basta che l'AfD abbia dichiarato un esplicito appoggio a Israele, o che Victor Orban e Matteo Salvini siano stati ricevuti da Benjamin Netanyahu e siano considerati amici di Israele. No. Il condizionamento pavloviano di molti ebrei li porta a vedere il pericolo dell'antisemitismo SOLO a destra, fingendo che esso non sia presente anche a sinistra, e lo sia, come nel caso del partito laburista inglese, in modo lampante.

L'ho scritto qui innumerevoli volte e l'ho ribadito nel mio prossimo libro che uscirà a settembre. Oggi, in Europa, il pericolo maggiore per gli ebrei, è il partito Laburista inglese, tenuto in ostaggio da un estremista di sinistra di formazione trozkista, il quale ha coagulato intorno a sè estremisti suoi pari.



Moncour Hache
A GENTE come Gad Lerner o Parenzo questi concetti non entrano in testa, purtroppo , perchè hanno lo strabismo a sinistra e tutto quello che sta da quella parte è buono...sono gli ebrei di sinistra: PESSIMI!

Daniel Sher
Domanda: Ma tu quando attraversi la strada perché non guardi mai a sinistra? Risposta: Perché mio papà in Germania prima della guerra è stato investito da un’auto che veniva da destra.

Sara Lombroso
Peccato che hanno dimenticato i POGROM e tutto il resto è guardino solo da una parte nessuna illusione bisogna stare sempre all'erta da tutte le parti. Ma con gli ottusi non funziona..

Dragor Alphan
Anche Hitler era socialista ma questo non gli ha impedito di diventare il simbolo del male. Facciamo lo stesso con Corbyn.

Franco Matteo
Mascolo Hitler era un socialista solo a chiacchiere come Mussolini

Gino Quarelo
E come Stalin e come Mao e come Castro, tutti dittatori e a capo di sistemi totalitari con radici socialiste.



Pippo Middleton
Ho avuto la sventura di conoscere dei sedicenti trotzkisti, e aldilà del loro esasperato settarismo - mi hanno dato l’impressione di essere i Testimoni di Geova della sinistra radicale - mi ha colpito il loro odio viscerale per Israele, al punto che il loro antisionismo è quanto di più vicino all’antisemitismo puro e consapevole. Qualcuno è in grado di spiegarmi il perché di questa ossessione?


Franco Matteo Mascolo
L'antisemitismo di nonno Hegel che il suo figlio dissidente Marx non ha saputo combattere in modo radicale

Niram Ferretti
Non solo non lo ha combattuto, lo ha ulteriormente incrementato, da bravo ebreo rinnegato.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » ven giu 21, 2019 8:45 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste

Messaggioda Berto » ven giu 21, 2019 8:45 pm

PERCHÉ LIEBERMAN HA FATTO CADERE NETANYAHU?
di Fabio Nicolucci

https://www.facebook.com/SinistraPerIsr ... __tn__=K-R

avvertenza: post da analisti politici. Volete sapere le ragioni profonde della apparentemente oscura motivazione alla base della decisione di Avigdor Lieberman di rompere con Netanyahu perché la sua coalizione sarebbe stata troppo dipendente dai partiti ultrareligiosi e ultraortodossi? Apparentemente inspiegabile, perché Lieberman è a destra tanto quanto Netanyahu, se non di più. Oltre che essere stato il suo braccio destro per anni all'inizio della sua (di Liebrman) carriera politica. Motivo per cui molti hanno pensato che tutto risiedesse nell' istinto - innegabile - politico di Lieberman che Netanyahu stesse sulla via del tramonto e quindi fosse il momento opportuno per trafiggerlo. insomma, con una motivazione tutta personale.

Ma la politica non è solo decisione soggettiva o sovrastrutturale, bensì anche struttura e fenomeni più profondi, come insegna l'evoluzione dell'antiterrorismo israeliano, che della "tipizzazione" (razzismo messo in metodologia, ndr.) si fa beffe e lo ha scartato venti anni fa al tempo della seconda intifada (ps avvertite Salvini, che è anche Ministro dell'Interno, di ciò). E come insegna l'analisi politica del medioriente fatta dal Moshe Dayan Centre (leggete nel mio libro "Sinistra e Israele. La frontiera morale dell'Occidente" chi l'ha fondato e perché, ndr.), e diventata metodologia del Mossad, che da decenni ha abbandonato quella della "biografia" dei capi per privilegiare l'analisi dei fenomeni politici e culturali più di struttura.

Bene, nell'articolo del Guardian vedrete che in Israele cresce la spinta a dimostrare la propria "ebraicità" con il test del DNA, usato cioè non solo per individui ma anche per una connotazione che è precipuamente religiosa e nazionale, e che geneticamente è ardua anche per la diaspora di due millenni. Ebbene, a richiedere sempre più frequentemente questi certificati del Dna - la cui unica traccia è "ebreo askenazita" perché è l'unico gruppo rimasto sufficientemente compatto nei ghetti e shtetl dell'est slavo e germanico, mentre non si può avere per gli ebrei sefarditi provenienti dai paesi arabi e non europei, motivo che li declassa ancor di più - è il rabbinato ortodosso di Israele. La cosa ha effetti pratici, perchè in Israele l'unico matrimonio riconosciuto è quello religioso, e il certificato non è concesso per matrimoni misti.

Torniamo a Lieberman. perché questo ultradestro ha impedito a Netanyahu di formare un governo dove gli ultraortodossi sarebbero stati decisivi? Per fregargli solo il posto. No. Perché capeggia un partito "israel Beitenu" ("Israele è casa nostra", ndr.) fatto prevalentemente da ebrei di origine russa. Venuti cioè con quella grande ondata degli anni novanta arrivata con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. E sapete a chi sono richiesti questi odiosi certificati, che contraddicono un secolo di sionismo politico (sionista è chi aderisce al progetto nazionale di una patria per gli ebrei, non chi ha sangue ebraico oramai irrintracciabile: non a caso Israele lo ha fatto il socialista Ben Gurion e non il rabbinato, e Ben Gurion con i rabbini fece un faticoso compromesso di non belligeranza, tanto faticoso da non avere una Costituzione scritta)?

Questi certificati sono richiesti dal rabbinato in particolare agli ebrei russi, di cui si dubita - non a torto, ma questo è un altro discorso - la autentica ebraicità. E mentre per gli altri ebrei basta per sposarsi il certificato di nascita della madre - la discendenza per gli ortodossi e matrilineare, per cui sono in rotta anche politica con l'ebraismo americano reform e conservative, sempre più ambigenitoriale - ai russi viene richiesto il test del Dna. E le polemiche sono infinite. Accuse di razzismo di qui; accuse di truffa, di là. Ecco perché Lieberman non ha voluto consegnare il paese agli ortodossi oltre il limite oltre il quale si era. E' una questione politica e di concezione del sionismo, Che avvicina tra l'altro il destro Lieberman e soprattutto il suo elettorato ad una concezione "politica" del sionismo molto più presente nel campo della sinistra. Che se è capace di unirsi, può infilarsi in questa grande contraddizione della destra. Non a caso Netanyahu ha risposto nominando due nuovi ministri di ultradestra, razzisti e antidemocratici: perché tenta di riportare i russi - la cui cultura politica è laica ma anche antidemocratica, dopo decenni di Unione Sovietica - a casa, su altre basi. Gli riuscirà? dipende anche dalla sinistra.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Ebraismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron